La Notte in Cui Gli Angeli Cantarono

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La notte in cui gli angeli cantarono

Ciao! Mi chiamo Davide. Sono vissuto molto tempo fa in un paese arido e polveroso. La mia casa era fatta di mattoni dargilla e ci vivevo insieme a mia madre, mio padre e mio fratello maggiore. I miei genitori tessevano lana e mio fratello li aiutava.

Erano tempi brutti per la nostra famiglia e una sera a cena mio padre mi disse: Davide, lo sai che le cose non vanno tanto bene per noi di questi tempi. Il vicino ha detto che alla fine dellanno ci dar parte della sua lana se lo aiuterai a badare alle pecore di notte. Avevo sette anni ed ero pronto ad aiutare la mia famiglia a superare le difficolt. Ed cos che mi ritrovai a fare il pastore.

Passavo molte notti sulla collina, avvolto in vari strati di vestiti pesanti, con il vento sulle guance, accucciato accanto al fuoco preparato da qualche pastore pi vecchio. In genere le notti passavano tranquille, senza tanti problemi, e ci addormentavamo pacificamente attorno al fuoco, mentre le pecore riposavano nei campi. Altre volte dovevamo mettere in fuga i lupi e gli sciacalli che si avvicinavano allovile; ma non avevamo mai perso una sola pecora. Dio si prendeva buona cura di noi e del nostro gregge.

Ero il pi piccolo dei pastori. Le notti in cui stavamo seduti attorno al fuoco cantando vecchie canzoni mi davano momenti di grande gioia. A volte un vecchio pastore di nome Zaccaria parlava con aspettativa del Messia, la cui venuta era stata promessa. Mi ricordo che stavo l seduto ad ascoltare con attenzione. Con la sua voce tremula ci parlava di Colui che sarebbe venuto a portarci vita, amore e libert; Colui che sarebbe stato come un pastore per noi, prendendosi cura di noi e riportando al suo gregge tutte le pecore smarrite.

Erano gi passati molti mesi da quando avevo cominciato il mio lavoro di pastore. Una notte particolarmente fredda, dopo aver attizzato la brace del nostro fuoco e quando le pecore si erano gi addormentate, anche noi ci stringemmo gli uni gli altri e ci addormentammo. Mi ricordo di aver pensato: Che bella notte stellata! Le stelle sono cos grandi e brillanti che sembra quasi di poterle toccare!

Dimprovviso mi svegliai! Spalancai gli occhi e vidi davanti a me una luce brillantissima, che per non mi feriva gli occhi. Un meraviglioso essere celeste era fermo nel cielo sopra di noi, con i lunghi capelli biondi che ondeggiavano al vento. Dapprima ne fummo impauriti, ma ogni traccia di timore svan non appena langelo parl: Non temete, disse, perch vi annunzio una grande gioia! Oggi nella citt di Davide nato per voi un Salvatore, che Cristo, il Signore. Lo troverete fasciato, coricato in una mangiatoia!

Prima ancora di riuscire a capire quelle parole, il cielo attorno a noi si accese in un fantasmagorico spettacolo di luci! Vidi migliaia di angeli sembravano migliaia, anche se non li potevo contare che cantavano: Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e pace in terra gli uomini di buona volont! La musica e i canti che riempivano laria attorno a noi si univano in una bellissima armonia. Restammo senza parole, con gli occhi spalancati per lo stupore e i cuori pieni di gioia! La nostra stessa anima sembrava alzarsi in volo nei cieli!

Quando il suono armonioso degli angeli svan nella notte, Zaccaria cadde in ginocchio ed esclam: Sia lodato il Signore, che ci ha mostrato il suo grande amore! Andiamo a Betlemme e cerchiamo il Bambino che il nostro Salvatore e il Re dellAmore! Cosa potr offrirgli, quando lo vedr? Non ho niente. Sono cos giovane e piccolo e povero, pensai, mentre ci affrettavamo verso il paese.

I miei pensieri si interruppero quando arrivammo alla porta di una vecchia stalla. Bussammo e un uomo dallaspetto gentile venne ad aprire. Un amore e un calore sorprendente si irradiavano da quella stalla puzzolente. Sapevamo di aver trovato Ges! Mi avvicinai alla mangiatoia in cui stava il bambino. Il suo bel visino di neonato risplendeva damore e di pace. Mi inginocchiai a baciarlo sulla fronte e gli occhi mi si riempirono di lacrime. Sua madre, sdraiata di fianco alla mangiatoia, mi mise un braccio attorno alle spalle e mi carezz i capelli. Fu un momento che cambi la mia vita per sempre!

Poi compresi che Dio ci ama tutti, per piccoli che siamo. Il suo amore illimitato e imparziale si allarga ad abbracciare tutti i bambini del mondo. Perfino me, un povero pastore. E ora sapevo che dono potevo offrire a Ges! Non avevo nessun bene terreno da dargli, ma il mio cuore era pieno dellamore che mi aveva dato. Potevo offrirlo a lui e vivere mostrando il suo amore e la sua luce agli altri.

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Art by Zeb & Jacques; background by Techno.donm/Flickr. Story The Family International.

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