Quante volte in un torneo di beach tennis vi siete trovati ad affrontare delle coppie incommensurabilmente

troppo forti per voi?

A me quasi sempre.

Dopo la chiamata, mentre vi avvicinate al campo, delle

ombre sinistre vi coprono e vi superano; girandovi vedete
due armadi a quattro ante infilati in uno smanicato con
stampata la sinistra scritta “KILL! KILL!” sul petto.

Strano sponsor…

Entrambi hanno il braccio destro con tatuata una lunga

sequenza di croci (forse avrete visto qualcosa del genere
sulla carlinga di un vecchio biplano rosso…).

Il più bonario dei due avanza togliendosi residui di cibo

dai denti con il manico della racchetta.

L’altro indossa una bandana nera con teschio e tibie

incrociate sotto, e mastica lentamente una pallina MID.
l'avversario più innocuo l'avversario più pericoloso
Con la racchetta palleggia, tamburellando annoiato, uno strano
oggettino di forma vagamente sferica…
Non è una pallina.
E’ una di quelle teste umane rimpicciolite dagli indios Jivaro
dell’Amazzonia.
Bene.
Almeno non hanno le racchette chiodate.
Due bei tipetti, e sulle prime la situazione non sembra delle più
rosee.
set di palline dell’avversario più pericoloso
Ma poi, osservando i loro comportamenti,
studiando le loro abitudini, i loro riti, nasce
piano piano l’intuizione…

In genere entrambi hanno un asciugamano che accavallano sul cavetto inferiore della rete,
e ciascuno ha UNA BOTTIGLIETTA DI LIQUIDO COLORATO che appoggia all’esigua
ombra del palo di sostegno della rete…

Il cervello comincia a macinare il piano.

il cavallo di troiaChi l’avrebbe mai detto che quella fialetta, rinvenuta accidentalmente sul prato a fianco di
quel viale esterno del Lido di Spina dove - solo pochi giorni prima - sorgeva il tendone del
circo, vi sarebbe tornata utile?

-1. continua-