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Bookliners Comunicato Stampa 2
Bookliners Comunicato Stampa 2
com
la nuova dimensione della lettura
a partire dal 10 marzo… online
a proposito del progetto ufficiostampa@bookliners.com - mob +39 349 7702177 / 338 3228324
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condivisione: i libri non sono più solo una copertina ma si aprono ad una consultazione accessibile online e l’intervento
dei lettori è direttamente sulla pagina”.
Bookliners integra il processo di lettura tradizionale del libro, lasciando libero ciascuno dei lettori di continuare a leg-
gere nel modo che preferisce.
La piattaforma mette a disposizione dei suoi utenti un nuovo formato digitale: il booklin, una copia del testo, fruibile in
streaming, che i lettori possono visualizzare ed utilizzare interattivamente inserendo commenti testuali o multimediali
sul formato elettronico. Non c’è alcun bisogno di un device apposito. Per accedere alla piattaforma è sufficiente una
connessione ad internet.
In un momento in cui la discussione sul libro fra il cartaceo e l’e-book è in corso tra gli addetti ai lavori, Bookliners si
propone come spazio innovativo da cui poter osservare le evoluzioni delle dinamiche di lettura su entrambi i fronti.
“Siamo partiti immaginando un progetto che potesse usare le tecnologie già largamente presenti e diffuse” – dice Luca
Novarino, co-fondatore di Bookliners – “non serve acquistare un e-reader o un tablet per leggere in modo sociale: basta
un qualsiasi computer connesso alla rete. I Booklin, ovvero le versioni sociali dei libri accessibili on line, hanno inoltre
un costo massimo pari ad un terzo del prezzo di copertina. Questo aspetto è molto importante per noi, in particolare
per un utilizzo della piattaforma in ambito didattico. Ci piacerebbe trovarci a poter affermare che la temuta smaterializ-
zazione dei libri cartacei sarà un arricchimento e non una sostituzione”.
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Chi siamo
Il progetto iniziale risale al settembre 2008 e nasce da un’idea di Clelia Caldesi Valeri. La base era offrire ai
lettori un modo nuovo di leggere mettendoli in contatto tra loro e, facendo questo, creare un’occasione per
fare del web una nuova opportunità per gli editori. Avendo sempre lavorato nell’editoria ed appartenendo
alla generazione cresciuta sui libri e che ha iniziato a lavorare tra web e computer, a Clelia è risultato naturale
cercare di conciliare la profondità della cultura tradizionale con le potenzialità di diffusione
legate alla natura sociale del web. L’esperienza di una lettura condivisa, unita alla facilità d’incontro e di
diffusione propria del web 2.0, apriva ai testi spazi di diffusione e visibilità entusiasmanti.
Era necessario però mettere insieme libertà, qualità e sostenibilità economica del progetto e strutturare
un business plan che rendesse il progetto appetibile per il mercato editoriale. Clelia ne ha parlato con
Luca Novarino cofondatore di Memoro, e lui ha trovato il progetto tanto interessante da
coinvolgere gli altri ragazzi della Banca della memoria: Valentina Vaio, Lorenzo Fenoglio e
Franco Nicola per iniziare a ideare delle soluzioni concrete.
Memoro-la banca della memoria è un’iniziativa online no-profit nata con l’intento di creare un ponte di
conoscenza fra generazioni tramite la conservazione e la diffusione di contenuti legati alla memoria storica
di persone nate prima del 1950. Anche il progetto Memoro era costruito per conciliare la cultura tradizionale
con le potenzialità di diffusione legate al web. I loro interessi si muovevano nella stessa direzione.
A tutto il lavoro di sviluppo tecnico hanno pensato, invece, Diego Carlevaris ed Elio Melchio
di CMV Group che, venuti a conoscenza del progetto, si sono offerti di partecipare.
Il progetto, grazie alla collaborazione sul businnes plan e e alla consulenza sugli aspetti legali dell’Incubatore
dell’Università di Torino 2i3T, è stato presentato alla Start Cup Piemonte 2009, concorso di progetti
imprenditoriali dedicato a idee per imprese innovative, e ha vinto il premio ICT.
“Abbiamo scelto di lavorare in autonomia e di farcela con le nostre forze, sfruttando la portata
creativa e la capacità di azione rese possibili dalle modalità di incontro sul web. È stato così, ad esempio, che
abbiamo scelto il nostro ufficio stampa: tre giovani blogger conosciuti prima online e poi dal vivo, in occasione
degli incontri dedicati all’editoria a Roma e a Milano”. Rispondono scherzosamente i ragazzi quando viene
chiesto da dove viene fuori il progetto.
Insomma, basta avere una buona “rete”!
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