Utopia II, Oro

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nuti a lavorare, e ciascuno trattato con grande solidariot da chi esercita lo stesso mestiere. Se uno sorpreso a viaggiare senza permesso fuori dal proprio distretto vi ricondotto con disonore, come fossc un disefore, e punito con severe sanzioni. Se tenta di far1o una seconda volta ridotto in schiavit. tuttavia concesso a chi 1o desideri di andarsene in giro per le campagne circostanti la propria residenza, a condizione che abbia il permesso del padre di famiglia e che la moglie non vi si opponga. In ogni caso, presso qualsiasi fattoria egli arrivi, non potr ricevere cibo se non avr effettuato la sua parte di lavoro quotidiano. A tale condizione chiunque pu andarsene dove gli pare nel contado della sua citt, rendendosi comunque utile

vi si trovano occasioni di vizio. Non ci sono osterie, locande, bordelli, locali malfamati, case equivoche. Si vive sotto gli occhi di tutti, cos da non potersi sottrarre al proprio lavoro n indulgere a un illecito riposo. E questo porta benessere per tutti, in eguale misura. Non c' quindi da stupirsi che non vi siano poveri e nessuno si dedichi al1'accattonaggio. Riunendosi tutti gli anni presso il senato di Castellinaria, tre membri in rappresentanza di ciascuna citt accertano quali beni sovrabbondino in ciascuna regione e dove

come se restasse entro le mura. Non esiste in nessun luogo libert d'oziare, n

invece v' penuria. Si prowede quindi affinch la ricchezza degli uni possa compensare la povert degli altri, del tutto gratuitamente. D'altro canto, con la stessa liberalit usata nel soccorrere gli altrt, senza chiedere nulla in cambio, si soccorsi in caso di necessit da chi in grado di farlo. L'intera popolazione dell'isola, in tal modo, come un'unica famiglia. Ma dopo avere provveduto alle proprie necessit, badando a mettere da parte quanto occorre al fabbisogno biennale della comunit, tutto ci che avanza (frumento, miele, tessuti, legname, pelli, cera ed anche bestiame) viene esportato in altri paesi per essere venduto aprezzi onesti dopo averne distribuito la settima parte in elemosine. Attraverso queste attivit commerciali affluiscono in

prrlria nrtn soltanto lo materie che scarseggiano - cioq tltnrsi niente, rd ecoezione del ferro - ma oro ed argento il grande quantit, determinando nel tempo I'accumulo di ulrtilttmensacchezza. Tale da consentire ormai di vender=c indif'ferentemente a credito o in contanti, badando per rr stipulare contratti a dilazione soltanto con l'amministrazione statale e non con i privati. I'l pertanto 1o stato a richiedere il saldo ai privati, quantkr scadono i termini del credito loro concesso, e a custotlire nelle proprie casse il denaro - godendone a pieno gli interessi - in attesa che g1i utopiani 1o richiedano. Il che non succede quasi mai, poich ritengono ingiusto chiederc la corresponsione di ci che per loro superfluo a chi , nc ha invece bisogno. Si limitano dunque a sollecitarne il pagamento solo nel euso di dover elargire prestiti a.un altro popolo, oppure in caso di guerra. E a tale scopo soprattutto che accumulano lc loro ricchezze in tempo di pace, per potersi difendere in caso di grave pericolo, e principalmente per assoldare mercenari, cos da risparmiare a se stessi i rischi della gueffa, consapevoli peraltro che con il denaro si possono oomprare anche i nemici e indurli al tradimento. Per tale ragione conservano questo loro tesoro inestimahile, ma nol come fosse un tsoro, considerando I'oro i I'argento da punti di vista ben diversi dai nostri. Cio sezadar loro pi importarrzadiquanta non ne abbiano in natura. Ed ognuno sa bene come siano, in natura, inferiori al ferro. Tant' vero che senza di questo gli uomini non possono vivere, come senza fuoco o senz'acqua, mentre I'oro e 1'argento non rivestono alcuna concreta utilit, e se ne potrebbe fare tranquillamente a meno se non fosse per il valore stoltamente attribuito alla loro rarit. Non a caso la natura, comportandosi come una madre premurosa, ha messo in superficie ci che pi vale, come l'atiae l'acqua e la terra, occultando in remoti recessi le cose vili e di nessuna

Gli utopiani si guardano dunque dal conservare tali metalli tra mura sicure, poich se lo facessero I'armonia tra popolo e governanti verrebbe meno. Evitano inoltre di riavarne coppe ed altri oggetti cesellati dagli orefici, per-

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ch poi esiterebbero a restituirli, dopo avere provato piacere nell'usarli, qualora si presentasse la necessit di do.verli fondere per pagare i soldati. .., Per evitare ogni tentazione hanno dunque escogitato un sistema perfettamente coerente con le loro consuetudini, ma infinitamente lontano dalle nostre. Vale a dire che si servono del vetro e dell'argilla per le loro coppe, belle a vedersi ma di nessun valore, edttilizzano 1'oro e l'argento per costruire vasi da notte ed altri oggetti da destinare le catene per *"ad usi vili, come ad esempio riconoscere i gli schiavi. codelinquenti L'oro serve infine per far muni, cui viene imposto di portare orecchini, anelli, collane ed anche cerchi d'oro al capo. Cos ottengono il risultato di far disprezzare all'intera popolazione quei metalli venerati altrove a tal punto che molti li tengono in maggior conto della vita stessa. Raccolgono di tanto in tanto perle sulle spiagge e pietre preziose dalle rocce, ma solo quando le trovano per caso, senza perdere tempo a cercarle. E se ne servono come ornamento per i loro bambini, che da piccoli ne vanno orgogliosi, ma appena crescono se ne liberano gettandoli via, comprendendo da soli senza bisogno di farselo che si tratta di trastulli infantili. |-_ spiegare dai genitori '"tome accade del resto aingazzi degli altri paesi, che nel [*crescere si sbarazzano dei loro balocchi. Una tale diversit di costumi produce un'eguale diversiLp^d'animo dagli alqi po-po.h, ome'apparv,in nitta evidenzaquando vi fu la visita degli anemoli8. Arrivarono a Castellinaria durante il mio soggiornoe e, dato che venivano per trattare importanti questioni, furono accolti da tre rappresentanti per ogni citt. Ben sapendo gli ambasciatori dei paesi pi vicini gi sbarcati sull'isola come gli utopiani non apprezzassero gli abiti vistosi, e quale disprezzo nutrissero per I'oro e per la seta, erano soliti presentarsi in abbigliamento dimesso. Gli

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nnemoli invece, vivendo troppo lontano e non avendo lvuto contatti con f isola, furono tratti in inganno dalla notizia che i suoi abitanti vestissero tutti allo stesso modo e pensarono che ci fosse dovuto a mancanza dimezzi' Per cui, presi da stolta vanit, decisero di presentarsi agghin^come di, ritenendo in tal modo di stupire i poveri clati isolani con la magnificenza della loro tenuta. Sbarcarono cos tre ambasciaiori dalle vesti dorate, con un seguito di oonto persone dagli abiti multicolori, prevalentemente di seta, ricoperti inoltre di orecchini e collane d'oroo anelli llle dita, gioiettl adornati di perle e pietre preziose, tutte cose insomma che per gli utopiani rappresentavano contrassegno di schiavit e di disonore, oltre che d'incoscienz,a inflntile. Ed era dawero uno spettacolo da non perdere la superbia di cui facevano sfoggio nel paragonare il proprio spetto a quello dei cittadini accorsi al1oro passaggio' il'anto pi,: Oiuttente, come spettacolo, per l'equivoco in cui qusti erano incorsi, conseguendo risultati del tutto opposti a quelli che si sarebbero aspettati. -"--i ' maggior parte degli abitanti d'Utopia, d'altro canto, La sc si escldon quei pochi che conoscevano i costumi degli altri popoli, attribuiva a tutto questo fasto un significaiu disonrvole, salutando i servitori pi umilmente vestiti come fossero signori ed ignorando gli ambasciatori' scam- I biati per schiavi a catlsa di quelle loro catene d'oro' *" Perhon parlare dei commenti dei tagazzi, che nel vedere sui berretti dei dignitari quelle perle e quelle pietre preziose cun le quali avevano smesso da tempo di giocare, si rivolgeuuno uli" madri dicendo: <Guarda che buono a nulla dev'esscre quel tipo, che alla sua et si diverte ancora con pietre e pcrle, .o* un bambino>>. E le madri azittitli, cercando di <<Ma no' si tratter di qualche
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Daanemos, vento: "ventosi", nel senso di vanitosi. e Come gi spiegato nell'Introduzione e reso del resto evidente dalla notazione originale in apertura dell'opera - nella finzione narrativa Thomas Morc suppone di raccogliere la testimonianza di un marinaio di nome Itlodeo, il cui etimo, "contafrottole", non certo un invito a prestarvi fede. Il suo nomo
rcso da Turner co Nonsenso.

in giudizi sulla fragili che uno scilrsa pratiit delle catene d'oro, cos
l,l c'erano poi quelli che si addenffavano

schiavo avrebbe potuto spezzarle in qualsiasi momento, e lirlmente larghe che avre6be potuto sfilarsele a piacimenIo pcr poi fuggirsene libero dovunque. Alla i'inc, tuftavia, avendo passato uno o due giorni nel-

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I'isola, gli ambasciatori si avvicloro rli clutnto rlru ci lirsr.re di quale sprezzalltc consiclcruziortc rtutrisscr'o rrci srrrrr confronti gli abitanti. Ebbero inoltrc m<ldcl cli conslirlirtr' come ci fosse pi oro nelle catene di un unico schilvu rrr ceppi dopo un tentativo di fuga che non nei gioielli tli trrt ti 1oro. Accantonata quindi ogni superbia, si tolscro r'orr grande imbarazzo quegli abiti nei quali si erano pavon('E giati al loro arrivo, giungendo ad apprezzafe attravorsn il colloquio princpi ed idee degli utopiani. ' Questi ultimi trovano sconcertante infatti che qualc:rrrr,' possa lasciarsi suggestionare dal vacillante splendorc tli una minuscola pietra quando potrebbe contemplarc lntir stella oppure il sole, e che l'uno possa sentirsi supcriorr' all'altro perch indossa una lana pi fine, quando qucll;r lana viene comunque da una pecora che, per quanto l)t'r' giata, sempre pecora rimasta. Trovano allo stesso nrothr singolare che 1'oro, per sua natura tanto inutile, sia ogltr tenuto in tale considerazione dovunque da contarc prrr della stessa vita umana, pur essendo stato l'uomo a dlrglr tutto quel valore. Per non parlare del fatto che ilpi nrz zo degli individui, dotato delf intelligenza di una bestiir r. di pari onest, possa tenere soggiogata una schiera di rro mini saggi e di buoni sentimenti per il solo fatto di posst' dere una riserva di monete d'oro. Salvo passare lui a scr vire magari il pi spregevole dei propri servi se qucsln, per un rovescio di fortuna o uno stravolgimento delle k-:p, " I gi, diventa a sua volta padrone di quell'oro. '*-*Ed ancor pi si stupiscono dell'inconcepibile idiozil rlr coloro che si prosternano ai piedi di qualcuno che nor c loro padrone n creditore, per il solo fatto ch' ricco, llrrr conoscendo perfettamente quanto avaro e non averrtlo , quindi alcun motivo di sperare da lui, finch vivr, norrr
l*-nreno un soldo.

nroili si tlcrli<-:ano nlla lctlr-rra ncl loro tempo libero, per lutla ln vitl"\Si crucliscontl in tal modo nella loro lingua, i1cra di vocitboli e gradevole al suono, ed unica per la elrlqlezzit dcl suo periodare. Una lingua che, con diverse ::,1' / vni lnilli, parlata in gran parte di quella regione. i nostri sapienti, celebrati nel resto del Nrrn conclscono i1nttrlo, oppure in ogni campo - nello studio della materrralit:rr oome della geometria, nella musica e nella dialettl'a : lritnno fatto pi o meno gli stessi progressi dei noEit-i nntenati. Anche se, pur avendo eguagliato il livello Ei! ! I I nl le degli antichi, rimangono notevolmente indietro rispr"llo alle scoperte dei moderni. Infatti non sanno niente rli rluolle questioni prive di logical0 che i nostri ragazzi

L.,unllurcmente studiano. E non capiscono che cosa debba

Ink,rrrlersi per uomo universale, pur trattandosi di qualcorli cos evidente presso di noi da essere sotto gli occhi dl tutti. Per s'intendono perfettamente del moto dei corpl r'elesti, e si sono perfino costruiti degli strumenti attravelsn i quali individuare con precisione l'itinerario e la posizione del sole, della luna e delle altre stelle che sorgouo sul loro orizzonte. Nurr si perdono in vani discorsi sulla congiunzione e I'oplxlsizione dei pianeti, respingendo come truffaldina la pretesa di leggere il futuro negli astri. Sono invece in grntkr di prevedere pioggia, venti ed altre variazioni del lcnll)o attraverso I'osservazione di segni divenuti loro farrrilirrri per esperienza.Ed esaminano le cause di tali fenurneni, le maree, la salinit delle acque, e tentano di ecrr;trire le origini del cielo e della tena, alla maniera dei ttorrlri antichi maestri, dividendosi e discutendo sulle spiegazioni di volta in volta trovate.
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Questo loro modo di vedere le cose gli utopiani I'hanrru trdtto in parte dall'educazione, essendo stati allevati sc condo regole che non ammettono frivolezze, e in pal'lc dal patrimonio culturale. Infatti, pur essendo limitato il numero di coloro che vengono avviati agli studi dopo r:s sere stati dispensati dal lavoro per f intelltgenza e la vo cazione mostrate fin da ragazzi, non ci sono analfabeti, r'

con particolare riguardo alt'etic, si rllnno alle stesse dispute frequenti nel resto del mondo arrllc qualit dell'anima e del corpo e su quale affinit pur4ria esservi tra essi. Dialogano sulla virt e sul piacere,
iilrrvrrrrni xxt, tentativo di aggiungere nuovi concetti aIl'Organon di Aristoteie f { cvidente f intento ironico di More, che come altri intellettuali dell'epoca llt rt r'tti Erasmo) derideva tale opera, affermando tra l'altro che si chiamava in rlirel rttodo perch fondata su "poca logica".

i" totpo filosofico,

"' Nell'originale More fa esplicito riferimento, ai Parva I'ogicalia di

papa

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