Download as pdf
Download as pdf
You are on page 1of 95
I.componenti dell'estensimetro 37 2. 1 COMPONENTI DELL’ESTENSIMETRO Gli estensimetti eletrici a resistenza si basano sulla misura della variazione di resistenza ubita da un conduttore soggetto a deformazione. La scopena di tale effetto (1856) é attribuita sotgrd ‘Kelvin /2.1/ anche se fa prima menzionato dal Wheatstone (v. cap. 1.9.2). In particolare I'esperienza mostra che: re i Fesistenza eletrica dei materiali conduttori varia con la deformazione; per molti materiali ed entro cert Limit la relazione tra variazione di resistenza e deformazione é lineare. In linea di principio (Fig2.1-a) basta quindi incollare sul components 1 filo conduttore & rmisurare la variazione di resistenza dovuta alla deformazione che il componente deformato asmette al filo. L'applicazione pratica del suddetto principio di misura si ha solo alla fine degli anni 30 con Tintroduzione commerciale degli E (Fig.2.1-b) la cui invenzione & deel stata agli Americani Simmons e Ruge (ved il cap.1.9.2 ei riferimento/1.9.12/). PF Fig.2.1 -La misura delle deformazioni mediante ER: (a) il ‘principio, (b)la pratica. Un ER @ costtuto (Fig.2.2) da una grighia estensimetrica disposta su di un suppers che viene applicato alla struttura mediante un_adesivo; un oppor'ano. protettivo completa linstallazione. Te iGruttara.trasfeisce Ia deformazione, tramite Vadesivo ed iI supports, alla griglia a ensimetrica che mediante conduttori terminali viene inserita ne! circuito di misura della etistenza. Dalla misura della variazione di resistenza subita dalla griglia si risale quindi alla “Teformarione mediante la relazione (1.9.3) che siriserive: 6 = (1/ K)AR IR, T componenti fondamentali di un estensimetro installato sone pertanto: () Ia griglia estensimetrica, (2) il supporto, (3) l'adesivo, (4) il protettivo. 2.1. La griglia estensimetrica 2:11 Le caratteristiche della lega estensimetrica in carateristica pit importante della lega estensimetrica che costituisce la grighia & la sensibilita alla deformazione S: AR/R € Qa) La sensibilita alla deformazione @ cio’ il rapporto tra la variazione relativa di resistenza clettrica di un filo di lega estensimetrica e Ia deformazione assiale € applicata al filo stesso. La 38 A.Ajovalasit ~ Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 2 variazione di resistenza @ dovuta alla variazione: (1) delle dimensioni del filo; (2) della resistivita del filo stesso. Infatti la resistenza elettrica R di un conduttore di lunghezza 1, sezione S e resistivita p é: adesivo \ terminali supporto grigtia Fig.2.2 - Icomponenti di un estensimetro elettrico a resistenza installato, 1 R=ps (2.2) Supponendb il filo di sezione circolare con raggio r (S = nr2) e passando ai logaritmi si ha: IgR=Igp+lg!—lg 2—2lgr (23) cio’, differenziando: aR_ dp dl_ydr RB, a ye (24) Ro op lor dove di/ e dr/r rappresentano rispettivamente le deformazioni longitudinale ¢ trasversale del filo, cio’: 775 -ve (25), (2.6) r La (2.4) diviene pertanto tenendo-conto delle (2.5) ¢ (2.6): RBiirrye 2.7) Sa Pitre Rp (2.7) Infine dividendo per e si ottiene: WIR +294 é (28) La relazione precedente mostra che la sensibilita alla deformazione $ @ la somma di due effetti * Teffetto geometrico (1+2v), © leffetto piezoresistivo (dp/p)/ I componenti dell'estensimetro 39 Lieffetto geometric & dovuto alla variazione delle dimensioni de! filo; il contributo di tale effetto alla sensibilita alla deformazione S & mediamente (supposto v = 0,3 ) 1,6. Leffetto piezoresistivo & dovuto alla variazione della resistivitt con la deformazione; in genere si Mmmette in accordo con Bridgman /2.2/ che tale effetto sia legato alla variazione di volume Gel conduttore; esso & quindi sempre presente in campo elastico ed in alcuni casi ¢ maggiore dell'effetto geometrico, infatti le misure indicano che la sensibilita $ varia tra -12 (Nickel) ¢ ‘+6 (Platino). Per le leghe estensimetriche pitt usate (Costantana, Karma) la sensibilitd alla deformazione é circa 2,1 e quindi leffetto piezoresistivo risulta 0,5. 2.1.1.1 La sensibilita alla deformazione in campo plastico Se il conduttore viene deformato in campo plastico la resistivita si mantiene costante essendo nulla la variazione di volume ¢ quindi la sensibilita alla deformazione dipende esclusivamente dall'effetto geometrico. Per valutare la sensibiliti S in campo plastico si considera sempre la (2.2) che pud scriversi indicando con V =S! il volume del conduttore: re R= 2.9) a 2.9) ovvero con riferimento ai valori iniziali: Pp R=pe (2.10) In campo plastico (Ap = AV = 0) una variazione di lunghezza Al produce una variazione di resistenza AR che in base alla (2.9) risulta: R,+aR= 24, +A) @.11) Dividendo per Ro e tenendo conto della (2.10) la relazione (2.11) diviene: a 14 AR (144! (2.12) R, 1, cio’ a 2al/!, HAl/L,)? (2.13) Infine dividendo per ¢ = AV/o la relazione (2.13) fornisce: sa ARR Lote (2.14) é La relazione (2.14) mostra che la sensibilita alla deformazione in campo plastico non costante ma varia linearmente con la deformazione. Se la deformazione pur essendo plastica & piccola si pud trascurare nella (2.14) ¢ rispetto a 2 quindi la (2.14) fornisce: (2.15) Allo stesso risultato si perviene partendo dalla (2.8) ponendo v=0,5 e dp = 0. Valori sperimentali in accordo con Ia (2.15) sono stati ottenuti da Bertoldo /2.3/ per una serie di Ieghe estensimetriche. iderazioni conclusive Tn campo elastico la sensibilita alla deformazione dipende dal materiale; in campo plastico la sensibilita alla deformazione tende al valore 2 per tutti i materiali. Si noti che per le leghe| lestensimetriche che hanno $*2 in campo elastico la sensibilita alla deformazione non subisce| variazioni passando dal campo elastico al campo plastico. SS 40 AAjovalasit - Estensimetr eletrcia resistenza: capitolo 2 ‘Una buona lega estensimetrica deve possedere i seguenti requisit: 1) sensibilita alla deformazione elevata e costante entro un largo campo di deformazione; 2)resistivita elevata in modo da realizzare Ia resistenza richiesta (120 © al minimo) con poche spire e con una piccola base di misura; 3)coefficiente di temperatura della resistenza AR/R = SE 2.16) B AT (2.16) basso in modo da diminuire l'influenza delle variazioni di temperatura sulla misura delle deformazioni. 2.1.1.2 Caratteristiche di alcune leghe estensimetriche La tabella 2. mostra le caratteristiche di alcune leghe estensimetriche e di alcuni metalli puri. Tabella 2.] - Caratteristiche di alcune leghe estensimetriche. (S = sensibilita alla deformazione, p= resistivita, = coefficiente di temperatura della resistenza, Tmin, Tmax. = temperature indicative per prove statiche) [COMPOSIZIONE % “Ni80-C120_| 2.2 Ni36-Fe55,5-Cr&- 10,5, puro [8 | 6.000 [Platine puro 61 [ 10 | 3.000 | — [ — | La Costantana é attualmente a lega pitt usata in quanto possiede i requisiti suddetti nella migliore combinazione. In aggiunta tale lega ha una discreta resistenza a fatica ed & utilizzabile nel campo di temperatura tra -70 ¢ +200 °C. Tuttavia a temperature superiori a 65°C pud manifestarsi una instabiliti (variazione della resistenza nel tempo) che pud influenzare la misura nel caso di prove di lunga durata. La Costantana si presta bene alla realizzazione di estensimetri autocompensati (vedi cap. 3.3) per una vasta gamma di materiali strutturali. La deformazione massima misurabile é dell'ordine di S cm/m (5% 0 50.000 y1m/m) estendibile a 20 emv/m (20%). nel caso della Costantana ricotta ‘Anche le Ieghe Nickel-Cromo trovano ampio impiego. Ad esempio Ia lega Karma ha resistenza a fatica e stabilita migliori rispetto alla Costantana. Anche il campo di temperatura 2 pid ampio (-250+300°C). La lega Karma come la Costantana si presta alla realizzazione di ER autocompensati. I! costo pit elevato e la difficile saldabiliti ne consigliano limpiego, oltre che nella costruzione dei trasduttori, per quelle applicazioni nelle quali sono richieste misure accurate in prove di Iunga durata e/o in condizioni ambientali dificil I componenti dell’estensimetro at La lega Isoelastic ha un'eccellente resistenza a fatica ed una elevata sensibiliti alla deformazione con conseguente campo di linearit’ ridotto (0,5 cnvm). Essa ha inoltre un tlevato coefficiente di temperatura e non si presta alla costruzione di ER autocompensati. E' indicata principalmente per prove dinamiche. Le leghe Platino-Tungsteno si impiegano negli estensimetri per elevate temperature. Tali Jeghe hanno un campo di impiego compreso tra -200 e +650 °C e non si prestano alla costruzione di ER autocompensati. La sensibiliti alla deformazione & elevata con ridotto campo di linearité (0,3 cm/m). 2.1.2 La geometria della griglia Gli ER si dividono in due grandi categorie in base al tipo di griglia: 1) gli estensimetri a filo; 2) gli estensimetri a lamina, ‘Negli estensimetri a filo la griglia @ costituita da un sottile filo (diametro compreso tra 15 um e 25 um). La griglia & in genere continua con raccordi semicircoleri (Fig.2.3-a),anche se in passato sono stati proposti vari tipi di griglia (vedi il cap. 1.9.2) quale ad esempio la griglia a tratti con raccordi retti di filo pit grosso (Fig.2.3-b) al fine di ridurre Ia sensibilita trasversale (cap.3.2.). La base di misura minima di un ER a filo é di circa 3 mm. Gli ER a filo sono stati soppiantati, quasi completamente, da quelli a lamina. Negli estensimetri a lamina la griglia é costituita da una lamina, di spessore compreso tra 3 ¢ 5 jum, che viene sagomata mediante un procedimento di fotoincisione o di tranciatura (fig.2.3-c). Gli estensimetri a lamina presentano rispetto a quelli a filo diversi vantaggi: 1) rapporto pit clevato tra la superficie laterale e quella trasversale della griglia, di “-eonseguenza (a) le tensioni tangenziali che trasmettono 1a deformazione della struttura alla gtiglia sono molto piccole, (b) la dispersione del calore ¢ migliore ed & quindi possibile aumentare la tensione di alimentazione dell'estensimetro; 2) sensibiliti trasversale pit bassa grazie ai raccordi trasversali di resistenza elettrica trascurabile (v. cap.3.2.3.); 3) possibilita di ottenere basi di misura molto piccole (solo qualche decimo di millimetro); 4) possibilita di sagomare la griglia secondo la configurazione pitt opportuna (Figura 1.9.24), @® ® © Fig.2.3 - Vari tipi di ER: (a) griglia a filo continuo, (b) griglia a trati, (c) sriglia fotoincisa (per altri tipi di ER si vedano le figure 1.9.21-22- 23-24-25) 2.2. Il supporto dell'estensimetro II supporto @ quel componente dellestensimetro su cui é applicata la griglia. II supporto ha tre funzioni: (1) trasmettere la deformazione della struttura alla griglia; (2) isolare elettricamente a griglia; (3) proteggere la griglia. Esso deve essere piti grande della griglia al a2 AAjovalasit ~ Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 2 fine di trasmettere la deformazione della struttura senza effetti di bordo /1.9.11, pag. 44/. Lo spessore del supporto é di circa 60 jum negli estensimetri a fili e di circa 30 wm in quelli a lamina, La scelta del supporto dipende dalle condizioni ambientali di prova. La tabella 2.11 ‘mostra alcuni tipi di supporto con il relativo campo di temperatura di impiego. 2.11 - Supporti degli estensimetri e limiti indicativi del campo di temperature ammissibili per prove statiche. SUPPORTO AT CO) Carta’ = 40 + 60 Resina acrilica = 200 + 100 ina epossidica Resina epossidica + fibra di vetro Resina fenolica F_ Resina epossifenolica Resina poliammidica + fibra di = 200 +330 vetro Piastrina di acciaio @ La (1) dipendedal:supporto primario, ~~ I supporti di carta -adatti per prove a temperatura ambiente- e quelli in resina acrilica ed , epossidica sono stati soppiantati, per ER dimpiego generale, dal supporto in resina“ poliammidica, La resina poliammidica & infatti stabile, resistente, molto flessibile ed estensibile (fino al 20%). Essa inoltre, rinforzata con fibre di vetro, pud sopportare temperature dell'ordine di 330°C. 5%).Tale adesivo é tuttavia sensibile ‘al'umiditd, quindi Vinstallazione estensimetrica deve essere adeguatamente protetta specialmente per prove di lunga durata. Gli adesivi a base epossidica sono attualmente molto diffusi in diverse formulazioni che prevedono sia il trattamento termico a freddo che quello a caldo. Si tratta di adesivi bicomponenti (base + induritore) con Vaggiunta eventuale di un solvente per diminuire la viscosita. L'indurimento si effettua sotto pressione. Spesso si usano anche adesivi epossi-fenolici (che hanno in genere sostituito i fenolici) per estendere il limite di temperatura fino a circa 300 °C. Gli adesivi epossidici ed epossi-fenolici sono particolarmente indicati per prove in condizioni ‘e umidita)¢ di prova(durata) difficili. sae Gli adesivi a base poliammidica, di tipo monocomponente, polimerizzano sotto adeguata pressione con trattamento termico a caldo. Essi sono indicati per prove a temperatura relativamente elevata (350 °C). Oltre i 350 °C gli adesivi organici non sono pitt adatti e bisogna ricorrere a quelli inorganici a base ceramica che sono disponibili in diversi tipi per temperature d'impiego fino a circa 750 °C. Liadesivo ceramico si usa per installare gli ER a griglia libera (con supporto provvisorio).. A tal fine si applica un primo strato di cemento ceramico che serve ad isolare elettricamente la griglia. L'ER viene quindi installato con un secondo strato di cemento ceramico. Tabella 2.1I1-Tipi di adesivo e campo indicativo di temperature ammissibili [—_ 710 TRATTAMENTO|__BASE Note nitrocellulosa a freddo nomonc organico acaldo inorganico speciale saldatura per = __punti = a “4 A Ajovalasit — Estensimetr elettrci a resistenza: capitolo 2 2.3.1 Adesivo sui compositi Molto spesso la superficie del composito & irregolare [uso ad esempio di tessuti, (textured surfaces)]. Prima di applicare ’estensimetro bisogna allora riempire i vuoti in modo da ottenere una superficie liscia. Si noti infatti che gli adesivi hanno uno spessore ottimale che non deve essere superato: ad esempio gli adesivi a presa rapida a base di cianomonoacrilato richiedono per una corretta polimerizzazione uno spessore di circa 0,015-0,02 mm. La cosa pit semplice & di riempire i vuoti con Jo stessa resina della matrice. (Regola pratica per stabilire se bisogna riempire i vuoti: la tessitura del composito non deve trasferirsi all’estensimetro a seguito dell’applicazione). Per prove di routine si impiega il cianomonoacrilato. Per le altre prove si utilizzano, a secondo della temperatura, gli adesivi mostrati in tabella 2111. Per temperature di prova criogeniche fino a quelle corrispondenti all’idrogeno e all’elio liquidi (-253, -269 °C) sono preferibili gli adesivi epossidici ed epossi-fenolici.. 2.4. Il protettivo I protettivo ha lo scopo di proteggere I'installazione estensimetrica dagli agenti esterni quali ‘umidita, liquidi, azioni meccaniche, etc. L'umidita in particolare ha un effetto negativo sia sulla resistenza elettrica di isolamento (v. cap.3.4.) sia sulle caratteristiche elastiche © di resistenza dell'adesivo. La tabella 2.IV indica alcuni protettivi. I tipo di protettivo da impiegare dipende dalle condizioni di prova (durata della prova) ¢ dalle condizioni ambientali (umidita, temperatura, etc.). Ad esempio per prove di laboratorio di breve durata in condizioni ambientali normali basta un sottile strato di resina poliuretanica. All'aumentare della severit’ - delle condizioni ientali e di prova bisogna ricorrere a. protettivi i si a OS ri se mash Tabella 2.1V - Protettivi: campo indicativo ai temperature ammissibili e tipo di protezione esercitata PROTETTIVO |Tmin | Tmax PROTEZIONE DA NOTE °C | °C Resina siliconica | -50 | +250 | _umidita, olio, solventi = em Mastice: -50 | +150 | azioni meccaniche, umidita, acqua anche in pressione Sees Le caratteristiche degli estensimetri is 3, LE CARATTERISTICHE DELL'ESTENSIMETRO 11 comportamento di un estensimetro dipende da una serie di grendezze e propriet’ caratteristiche quali: 1) la resistenza elettrica; 2) il fattore di taratura; 3) la sensibilita trasversale; 4) la sensibilita alla temperatura; 5) il coefficiente di temperatura del fattore di taratura; 6) la resistenza di isolamento; 7) la base di misura; 8) listeresi meccanica; 9) la deformazione limite; 10) T'steresi termica; 11) la deriva; 12) lo scorrimento; 13) la resistenza a fatica. Le prime 7 caratteristiche sono fondamentali, in particolare le prime 5 sono determinate dal produttore e sono indicate, con Ia relativa tolleranza, su ogni confezione di ER, mentre la sesta, che dipende dall'installazione, & determinata da chi effettua la prova. Anche la base di misura @ indicata dal produttore. Le altre caratteristiche, che interessano in genere applicazioni particolari quali ad esempio le prove a temperature estreme e le prove di fatica, sono riportate nei cataloghi del produttore di ER. Nel seguito. si 10 le varie caratteristiche con particolare. riferimento alla loro ice SAMO simeticie “Der Cf@'Ghe'Higuarda invece' la detGriihtizione ed il © PPP controllo delle caratteristiche si rimanda alla normativa specializzata 119.29, 1.9.38, 1.9.471. La norma internazionale OIML /1.9.29/, come la corrispondente norma nazionale /1.9.47: t UNI 10478-5/ preserive che la tolleranza delle prime cinque caratteristiche deve essere espressa ad un livello di confidenza del 95%; la tolleranza indicata dal produttore non deve essere cioé inferiore a due volte lo scarto tipo. 3.1. La resistenza elettrica vlstorosistonzaneletinioa-Re (Q)-delER 6 lapresistenza.misurata.ai.terminali della griglia a temperatura ambiente ¢ con Testensimetro non installato ¢ non deformato. 1 valori nominali pid comuni sono 120, 350, 700, 1000 Q. Per l'analisi sperimentale delle tensioni, su materiali metallici, si usano di solito estensimetri da 120 Q. Tale resistenza é infatti un buon compromesso tra esigenze diverse. Basti pensare ad esempio che all'aumentare della resistenza Re dell'ER diminuiscono gli errori dovuti ai cavi di collegamento mentre aumentano quelli dovuti alla resistenza di isolamento dell'ER. Nell'analisi sperimentale delle tensioni I'uso di ER con resistenza pi ©) é riservato a quei casi nei quali é necessario ridurre: 1) la generazione di calore per effetto Joule (v. cap.3.9); 2) l'influenza della resistenza dei cavi sulla misura ( v. cap.4.3); 3) linfluenza delle variazioni spurie di resistenza sulla misura ( cavi, contatti, spazzole, etc., v. cap.4.3). Per la costruzione dei trasduttori é invece di fondamentale importanza ridurre l'influenza delle azioni spurie e quindi si impiegano ER da 350 Q in su. elevata (in genere 350 46 A Ajovalasit— Estensimetri elettric a resistenza: capitolo 3 Nel seguito si indica con Re la resistenza dell'estensimetro non installato ¢ non deformato ¢ con Ro la resistenza dell'estensimetro installato ma non deformato. 3.1.1 Il caso dei compositi ‘Dato che i materiali compositi sono spesso (es. vetroresina) cattivi conduttori del calore si usano di solito ER aventi resistenza pit elevata di quella usuale (120 9) nelle prove su materiali metallici. Generalmente si impiegano ER aventi resistenza non inferiore a 350 Q. La scelta della resistenza elettrica, come quella della base di misura, viene effettuata tenendo anche conto della tensione di alimentazione del ponte di misura disponibile (vedi cap. 3.9) AR/R © Q) La sensibilita alla deformazione del'estensimetro non coincide in generale con quella del filo. principalmente a causa dei raccordi trasversali che sono sensibili alla deformazione trasversale. Per-chiarire meglio questo punto si consideri un estensimetro a filo! installato su di un provino la cui superficie é soggetta ad un campo biassiale di deformazione definito da e ed ey dove (Fig.3.1-a): +e] = © 6 la deformazione longitudinale, parallela cioé all'asse longitudinale della griglia; ci oral 8 °° S= @ @ ® ® © UNO PCN EOP METOME ALCHTE SMTOS Tense HET CASO” GME PETE (aC HEFCRT relativi alle definizioni del fattore di taratura longitudinale (b), del fattore di taratura trasversale (c), del fattore di taratura (d). La variazione di resistenza clettrica dell'estensimetro & dovuta: (1) principalmente alla deformazione dei tratti Jongitudinali che sono sensibili ad ¢] ; (2) ed in minor misura alla deformazione dei tratti trasversali che sono sensibili ad et, Per definire la sensibilita alla deformazione dellestensimetro occorre pertanto specificare la biassialiti del campo di deformazione. Nel seguito si definiscono: + la sensibilita alla deformazione longitudinale (¢ 4/e1 = 0); 1 Le stesse considerazioni si applicano agli ER a lamina anche se la genesi della sensibilita traversale & diversa Le caratteritiche degli estensimetri "7 «a sensibilita alla deformazione trasversale (¢ 1 /e, = 0); «Ja sensibilita alla tensione monoassiale (¢ t. = -v¢} ). La sensibilita dell'estensimetro alla deformazione longitudinale & espressa dal_fattore di taratura longitudinale Ky definito da x, = ARR) 6 (|e =0 II fattore di taratura longitudinale @ cioe il rapporto tra la variazione relativa di resistenza elettrica dell'estensimetro e la deformazione longitudinale applicata quando quest’ ultima sia monoassiale, cioé quando e¢ = 0 (Fig.3.1-b). La sensibilita dell'estensimetro alla deformazione trasversale & espressa dal _fattore di taratura trasversale Ky definito da : Ga) (3.2) 1 fattore di taratura trasversale & cioé il rapporto tra la variazione relativa di resistenza elettrica dell'estensimetro e la deformazione trasversale applicata quando quest’ ultima sia ‘monoassiale, cio’ quando ¢] = 0 (Fig.3.1-c). La sensibiliti dell'estensimetro alla tensione monoassiale ¢ espressa dal fattore di taratura .K. definito da Ix — ARR, é cosine iailganRer Tesistenza elettrica fensimetro e la deformazione longitudinale della supé provino su cui é installato lestensimetro allorché la superficie stessa del provino & soggetta a tensione longitudinale monoassiale (Fig.3.1-d). I provino sul quale viene installato Testensimetro deve avere un coefficiente di Poisson vo=0,28 +0,01 © quindi il campo di deformazione é biassiale con ¢, = -Vo €. Di solito si usa un provino di acciaio (¥9=0,28+0,29). G3) Infine si definisce sensibilita trasversale dell'ER il rapporto tra il fattore di taratura (AR /R,),/&, = [(8/2,),/4)|6 =0 64) | K, eae K, [(AR/R),/é]|¢, =0 Un ER ideale deve essere insensibile alla deformazione trasversale, deve cioé avere K,=S1=0; in tali condizioni K = Kj. In pratica il fattore di taratura trasversale Ky, pur essendo piccolo rispetto a quello longitudinale Kj, & diverso da zero ¢ quindi risulta K # Kj. Si noti che Ky, al contrario di K, ¢ una caratteristica che non dipende dal coefficiente di Poisson del provino di taratura e quindi sarebbe preferibile usare Kj anziché K come caratteristica dell'estensimetro. I produttori di ER, tuttavia forniscono K invece di Ky in quanto é pid semplice realizzare un campo monoassiale di tensione (per es. con un provino soggetto a trazione semplice) anziché un campo monoassiale di deformazione. Dato che gli estensimetri installati non sono recuperabili, la determinazione sperimentale del fattore di taratura K viene effettuata utilizzando un campione di estensimetri che fornisce 4B A. Ajovalasit - Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 3 media K e scatto tipo s. Sule confezioni di ER viene indicato il valor medio X ¢ Ja tolleranza relativa percentuale ad un livello di confidenza del 95% (v. cap.3), cio’ t%=2(s/K)100. Tale tolleranza é in genere compresa tra 0,5 ¢ 1%. Tl fattore di taratura K, fornito dal produttore di ER, viene utilizzato per risalire alla deformazione incognita ¢ dalla misura della variazione relativa di resistenza; infatti in base alla (3.3) si ha: Lan 3.5) Nel caso di campo bidimensionale di deformazione diverso da quello di taratura (tensione monoassiale in provino di acciaio 0 comunque avente ¥p~0,28 +0,01), Tuso della (3.5) introduce un errore che nella maggioranza dei casi pratici @ trascurabile. In ogni caso lerrore & Ia relativa correzione possono essere calcolati nota che sia la sensibilita trasversale S, (vedi cap.3.2.4,. A tal fine i produttori di ER forniscono, oltre il fattore di taratura K, anche la sensibilita trasversale Sy espressa in generale in %, cio’: S,%= 100K,/K, 3.6) 3.2.1 Linearita ‘Ai fini pratici il fattore di taratura si considera indipendente dalla deformazione, cioé si considera valida la relazione lineare (3.5). In realta la relazione tra variazione relativa di resistenza e deformazione non é rigorosamente lineare, il fattore di taratura cio’ varia Teggermente con la deformazione anche in campo elastico. Tale variazione & dovuta almente all'effetto piezoresistivo (vedi cap.2.1.1) ER invece leffetto geometrico é in genere predominante conseguenza la deviazione dalla linearita ¢ molto ridotta (0,05% - 0,1%). 3.2.2 Coefficiente di temperatura del fattore di taratura 1! fattore di taratura degli ER @ in generale funzione della temperatura di prova. In prima approssimazione la legge di variazione & di tipo lineare, cio’: Ky = K(+f,AT) en eer OR Kr é il fattore di taratura alla temperatura di prova T; K @ il fattore di taratura alla temperatura di riferimento; AT é la differenza tra la temperatura di prova e quella di riferimento; BK @ il coefficiente di temperatura del fattore di taratura. Dalla (3.7) risulta: Sa 1 eet G8) aes cio’ il coefficiente di temperatura del fattore di taratura BK ¢é il rapporto tra Ia variazione relativa del fattore di taratura e la corrispondente variazione di temperatura. II coefficiente BK dipende oltre che dal materiale di griglia anche dal supporto e dalladesivo; é noto infati che fa capacita delladesivo e del supporto a trasmettere la deformazione della struttura alla griglia dipende dalla temperatura. Le Le caratteristche degli estensimetri 49 er molti tipi di estensimetri il fattore di taratura diminuisce con la temperatura, cioé BK & negativo ed assume valori compresi tra -100 e -500 ppnv°C Per gli estensimetri in Costantana jnvece K aumenta con la temperatura, BK & quindi positivo e vale circa 100 ppmv°C. La figura 3.2 mostra Tandamento del fattore di taratura in funzione della temperatura per ER in Costantana, Karma, Nicromo e Isoelastic. A parte I'Isoelastic l'andamento & abbastanza lineare nel campo di temperatura considerato. L'effettivo valore dipende dalla composizione della lega. Per le leghe esaminate si hanno i seguenti campi di variazione indicativi: Costantana, B=70 +100 ppm/°C, Karma, BK = - (70 +150) ppm/°C, Nicromo, Bx = - 500 ppm/°C. { produttori di ER forniscono, oltre il fattore di taratura alla temperatura di riferimento, anche il coefficiente di temperatura Bk. La conoscenza di BK consente ove necessario di calcolare il fattore di taratura relativo alla temperatura di prova. Dato che il valore di Bx € molto piccolo per le leghe pitt comuni (Costantana, Karma), la suddetta correzione é necessaria solo per temperature di prova molto discoste da quella ambiente. 50 Sx 25 7 i ! L rr wel Fig. 3.2 - Variazione del fattore di taratura dell'ER con la temperatura. (1 - Costantana, 2 - Karma, 3 - Nicromo, 4 - Isoelastic) sateen serlaiegnsinetr gi. Sidr a K = 2,08,cogfci ed agi ae temperatura fk=95 ppm*C. temperatura di prova T= 173 °C- in base alla (3.7) il fatiore dt aan taratura alla temperatura di prova risulta: Kp = 2,08 (1 + 95x10-6 x 150) = 2,11 La correzione pud essere attuata impostando sull'indicatore direttamente il nuovo valore del fattore di taratura Ky oppure a posteriori mediante la formula: e=EKIK, (38a) dove e' é la deformazione indicata con il fattore di taratura K ed ¢ é la deformazione effettiva relativa al nuovo fattore di taratura Ky Si noti che nel caso del calcolo delle tensioni la correzione é significativa se si considera la contemporanea variazione del modulo di Young con la temperatura. [Ad esempio per l'acciaio la variazione del modulo di Young risulta: (Ep - EYE AT = - 350 ppm?C]. 30 A Ajovalasit~ Estensimetri elettrici a resistenza:capitolo 3 3.2.3 Genesi della sensibilita trasversale 3.2.3.1 ERa filo La sensibilita trasversale degli estensimetri a filo dipende essenzialmente dalla geometria della griglia. Si consideri un singolo elemento (Fig.3.3-a) di un estensimetro a filo soggetto ad ‘un campo biassiale di deformazione. Il tratto longitudinale di lunghezza | ¢ sensibile solo alla deformazione longitudinale e} , mentre il raccordo semicircolare di lunghezza ar é sensibile ad entrambe le deformazioni ej ed et . E' intuitivo e si pud dimostrare facilmente /3.1/ che Testensimetro con raccordi semicircolari equivale ad un estensimetro con raccordi rettilinei avente tratti longitudinali di lunghezza 1+1/2 e tratti trasversali di lunghezza rr/2 (Fig.3.3-b). La variazione totale di resistenza é la somma della variazione di resistenza subita dal tratto longitudinale sensibile solo ad ¢] e della variazione di resistenza subita dal tratto trasversale sensibile solo a ey . In base alla (2.1) tale variazione di resistenza risulta: Fig.3.3 ~ Equivalenza tra griglia con raccordi semicircolari e griglia con raccordi rettilinei. AR = SR'(1+ m7°/2)é, + SR'(ar /2)e, (3.9) dove R'é la resistenza del filo per unita di lunghezza. Dividendo la (3.9) per la resistenza R dell'elemento si ottiene: AR_ oR R AE = $= (1+ ar /2)6, + S—(ar!2)8, 3.10 ROR ( De + Se (ar!2), G.10) La (3.10) consente di determinare i fattori di taratura longitudinale e trasversale ponendo rispettivamente ¢¢ = 0 ed e] =0. Si ha cosi: pas nonce eommmscamntinS Fela BeL 2 ercannbh)i «GHD. oD (3.12) Sostituendo le (3.11) ¢ (3.12) nella (3.4) si ottiene la sensibiliti trasversale S; dell'elemento considerato: seh Rawle “'K, R(l+ar/2) La sensibilita trasversale dell'intero estensimetro si ottiene dalla relazione precedente osservando che (nel caso usuale di ER con terminali dallo stesso lato) il numero di tratti trasversali ¢ n-I se n é il numero dei tratti longitudinali, cio’: R(n-Vwl2 (n=l) 2 "Ral +(n—Dar/ 2) nl+(n—1ar/2 .13) Gua) r Le caratteristiche degli estensimetri 51 Con procedimento analogo si determina la sensibilita trasversale degli estensimetri aventi la ariglia a tratti con raccordi trasversali di filo pitt grosso. In tal caso, supponendo Ia sensibilita alla deformazione $ dei fili trasversali uguale a quella dei fili longitudinali, si hi (a=DRD Ss 15 5 @.15) dove R" é la resistenza per unita di lunghezza dei raccordi trasversali aventi larghezza b. | | | | | [Le relazioni (G14) © G.15) mostrano che la sensibilith trasversale degli estensimetri a filo, con griglia continua o a tratti, é uguale al rapporto tra la resistenza dei tratti trasversali ¢ lal resistenza dei tratti longitudinal. Da cid deriva che: 1) a parita di base di misura e di larghezza della griglia, gli ER con griglia a tratti hanno sensibilitd trasversale inferiore a quella degli ER con griglia continua; | | i | | 2) a parita di larghezza della griglia la sensibilita trasversale diminuisce all'aumentare della base di misura degli estensimeti. La sensibilita trasversale S;% degli estensimetri a filo é compresa, @ secondo dei tipi, tra 0,5% 25%. 3.2.3.2 ER a lamina La genesi della sensibilita trasversale degli estensimetri a lamina & pid complessa. Essa dipende essenzialmente dalle caratteristiche geometriche ed elastiche di griglia, supporto ed adesivo. In particolare la sensibilita trasversale degli ER a lamina ¢ riconducibile at seguenti effetti: cassia ocx scala os Seemann Me 2 ese ‘effetto dovuto alla resistenza elettrica dei raccordi trasversali /3.4); 7 3) 3° effetto dovuto alla rigidita meccanica dei raccordi trasversali /3.3/, 1° effetto Negli ER a lamina, al contrario di quelli a filo, la deformazione trasversale ¢ viene trasmessa in una certa misura ai tratti longitudinali (Fig.3.4-b). La deformaziore trasmessa risulta et dove (0<@<1) dipende essenzialmente dai moduli di Young e spessori di griglia, supporto e filament. A causaadella deformazione .0€¢ lace sezione trasversale aumenta per ¢¢ positiva & quindi la resistenza elettrica diminuisce. Al contempo si manifesta un effetto piezoresistivo positivo dato che il volume del singolo filamento aumenta. In conclusione la sensibilita trasversale complessiva di un singolo filamento é negativa o positiva a secondo se prevale leffetto geometrico (aumento di sezione) che fornisce un contributo negativo o Ieffetto piezoresistive che fornisce un contributo positivo la cui entita dipende dal tipo di lega estensimetrica. 2° effetto Traccordi trasversali forniscono, come negli ER a filo, un contributo positivo alla sensibilita trasversale. L'uso di ampi raccordi diminuisce ma non elimina tale effetto dato che (Fig.3.4.-c) la corrente elettrica tende a concentrarsi all'intradosso del raccordo. 32 (a) (b) to (a) Fig. 3.4 - Genesi della sensibitita trasversale negli estensimetri a lamina: (a) ER a lamina, (bjeffetto della deformazione trasversale sul singolo elemento, (c) linee di corrente (_—) e di tensione (--- --) nei raccordi trasversali, (d) influenza della rigiditd meccanica dei raccordi trasversali 3° effetto La deformazione ¢ , a causa dei raccordi trasversali relativameate rigidi, tende ad allungare i tratti longitudinali (Fig.3.4.-d) /3.3/. Tale effetto, che dipende essenzialmente dalla geometria della griglia, produce un aumento della resistenza elettrica forendo quindi un contributo positivo alla sensibilita trasversale. La sensibilita trasversale complessiva di un ER a lamina é quella risultante dagli effetti sopra considerati, Essa pud risultare positiva o negativa. In generale la sensibilita trasversale degli ER a lamina é pit piccola di quella relativa agli ER a filo. In genere essa & coy tra-1%e te RSs is = 3.2.4. Correzione della sensibilita trasversale Si é visto (cap.3.2) che la relazione tra deformazione ¢ variazione relativa di resistenza (3.5): 1 AR a 3. an (3.5) AR eke .16) o l'equivalente : R, setae -rigORERIVAHE SOTO "URN ER"SMOBBEUE ad ti eanpOna "de PORMAAOTE tigate" quello di taratura (campo monoassiale di tensione su acciaio o comunque su di un materiale avente ¥g=0,28+0,01). Nel caso di campi di deformazione qualsiasi I'uso della (3.5) 0 della (3.16) fornisce, in generale, un valore errato ¢' della deformazione effettiva e, ¢ ci Le @.17) G18) Per calcolare Terrore ¢ Ja relativa correzione occorre ricavare 1a relazione generali tra la variazione di resistenza ¢ le deformazioni ¢ ed e applicate all'estensimetro. A tal fine si noti che la variazione totale di resistenza dell'estensimetro é data dalla somma: 1) della variazione di resistenza manifestata dall'ER quando & = 0; 2) della variazione di resistenza manifestata dall'ER quando ¢} Le caratteristiche degli estensimetri 3 AR . a .19) AR _ AR| a Tenendo conto delle (3.1) e (3.2) la 1 ae u Kye+Ke, 3.20) Introducendo la sensibilita trasversale St fornita dalla (3.4) la (3.20) diviene: a. K(e+S,6) G21) La (3.21), che é valida in generale, diviene in condizioni di taratura ( e1 = -Vo & Vo = 0,28): SR_ K(- u5) G22) Eguagliando infine la (3.22) con la (3.16) che é valida in condizioni di taratura si ottiene: K=K(l- v5) 623) La (3.23) é la relazione che lega il fattore di taratura K, il fattore di taratura longitudinale Kye la sensibiita trasversale S; . Per St = 0 la G.23) fornisce K = Ky , Sostituendo infine la (3.23) nella (3.21) si ottiene: [AR R K Tryst) 3.24) @ la relazione generale che lega la variazione relativa di resistenza manifestata) IER. Liuso della (3.24) consente di stimare lerrore, causato dalla sensibilitA trasversale, che si lcommette impiegando Ia relazione usuale dell’estensimetria (3.5) [¢=(1/K)AR/R,] e di Icorreggere eventualmente tale errore. 3.2.4.1 Rapporto r =«i/s noto e i primi caso, in,gui si. noto lapport.. sey,tra le deformazigni | anil longitudinale (niferite ai eer assi oe ry a =e/e (3.25) Introducendo la (3.25) nella (3.24) si ha: AR__K AA _atrs, 3.26 eye 8.26) LARI-¥,S e a 3.27) cio’ TReIaas 27) La (3.27) si pud anche scrivere, tenendo conto della (3.17) leu, devs, (3.28) 1+r5, dove il primo fattore a secondo membro (¢’) rappresenta la deformazione calcolata con la formula usuale dell'estensimetria ed il secondo fattore rappresenta il fattore correttivo che tiene conto della sensibilita trasversale. Si noti che la correzione pud essere apportata fin 34 ‘A.Ajovalasit - Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 3 dall'inizio assegnando al fattore di taratura il valore corretto per il campo bidimensionale in ‘esame; dalla relazione (3.27) si ha infatti: . 1+r8, K ~ 5. aa (G.29) In quest'ultimo caso la deformazione corretta si calcola con la G.5) dove al posto di K si introduce il valore K' fornito dalla (3.29). Se non si apporta la correzione suddetta si commette l'errore e fornito da: 3.30) che tenendo conto della (3.28) risulta vtr ene 31) La (3.31) mostra che Verrore di cui é affeta la deformazione é null in uno dei seguenti casi: Yo cioe in condizioni di taratura; 2) S,= 0 cioe quando la sensibilita trasversale é nulla. Negli altri casi Verrore & diverso da zero anche se spesso é trascurabile. A parita di sensibilita trasversale 'errore aumenta con il rapporto r tra le deformazioni trasversale e longitudinale. [Per ey >>vo e trascurando a denominatore voS; rispetto all'unitd Terrore diviene exS,6/e 3.32) cio’ Ferrore dovuto alla sensibilita trasversale S; & uguale ad S; moltiplicata per il rapporto tra le deformazioni trasversale ec longitudinale ¢. 'A titolo di esempio si considerano nel seguito alcuni casi tipici. 1) Campo monoassiale di tensione - ER parallelo alla tensione applicata (Fig.3.5-a), materiale avente un coefficiente di Poisson v4Vo, T=#(/8=- v . La (3.31) fomnisce: perr=6,/é= /100 la (3.33) fornisce e% ‘Ad esempio per v= 0,4 ed St ~~ 2) Campo idrostatico di tensione (Fig.3.5-b). Dalla (3.25) si ha r=eye = 1 e quindi ta (3.31) fornisce: vt = ; e=S, 3.34 per r= &;/: esis 34) ‘Ad esempio per St = 1/100 la (3.34) fomisce ¢% = 1,3%. 3) Campo monoassiale di tensione - ER ortogonale alla tensione applicata (Fig.3.5-c). Si ha si ha r=ey/e = - I/v € quindi la (3.31) fomisce: perr=6/e=-l)% e= (3.35) Le caratteristiche degli estensimetri 35 ‘Ad esempio pet V = Vo = 0,28 ed St = 1/100 Ia (3.35) fornisce €% = -3,3%. & OE, é€ os| Ege | oc) Ege os Of @ Or Ee Oe & (a) to) te) Fig.3.5 - L'influenca della sensibilita trasversale dipende dal campo di deformazione agente sull'ER. (a) tensione monoassiale, ER parallelo alla tensione; (b) campo idrostatico; (c) campo monoassiale, ER ortogonale alla tensione. (N.B.: ¢ indica la deformarione lungo Tasse longitudinale dell'ER, 6, indica quella lungo Vasse trasversale dell ER). 4) Materiali compositi Linfluenza della sensibilita trasversale pud essere molto elevata rel caso di misura di deformavioni su materiali compositi, Si consideri un composito con rinforz0 unidirezionale (lamina ortotropa) con gli ER instalati fungo le fibre (direzione principale 1 del materiale) ed in direzione ortogonale alle fibre (direzione principale 2 del materiale). Se il carico agisce Iungo le fibre (Fig.3.6a) si ha: + per TER a r= 5,/¢: 3.36) ee ee i ai e quindi la (3.31) fornisce: (nota 1) ¢,, = 5%, ~ %2)/U- v5) (3.38) 6, = S(¥%—W%q)/(U= ¥,5,) (3.39) Dato che il coefficiente di Poisson vj (v. Appendice) dello stesso ordine di grandezza di quello relativo ai materiali isotropi, anche gli errori suddetti sono dello stesso ordine i grandezza. , catico,agiscesin digezione,ortozonal Fig.3.6b) si ha: ered gar corsa 53S) mes Aye | x perlERb, r=6,/6=—Vs (3.41) e quindi la (3.31) fornisce: 2 = Sv, ~ MV) [= ¥S,) (3.42) 2 = S,(% — MaD/(- ¥,5) (3.43) dove il coeffciente di Poisson vp} (v. Appendice) & di un ordine di grandezza pit piccolo di v2 ed & compreso in genere tra 0,01 ¢ 0,05. ‘Le condizioni peggiori si verificano per I'ER a allineato secondo le fibre con carico agente in direzione ortogonale alle fibre stesse, Per i valori di v21.sopra riportati la (3.40) fornisce +r compreso tra -20 e-100 e quindi Ia (3.42) pud approssimarsi con la (3.32) che fornisce: 0% © —S,%] Voy = ~(20+100)5, % (3.44) NOTA | ~ Il primo indice (a 0 b)si riferisce all ER il secondo (I 0 2 Jala direzione del earico. 56 A Ajovalasit- Estensimetri eletirici a resistenza: capitolo 3 La (3.44) per St = 1% fornisce: 63% 20% +—100% (3.45) In generale l'errore dovuto alla sensibilita trasversale & elevato allorquando I'ER é allineato ‘© quasi con le fibre ed il carico agisce in una direzione differente. (a) Fig. 3.6 - Lamina ortotropa - ER ae b installati lungo le direzioni principali 1 ¢ 2 del ‘materiale: (a) tensione agente lungo le fibre (direzione 1), (b) tensione a-agente in direzione ortogonale alle fibre (direzione 2). La figura 3.7 mostra in generale l’andamento dell’errore dovuto alla sensibilita trasversale [formula (3.31)] in funzione del rapporto r =ey/¢ tra le deformazioni per diversi valori della sensibilita trasversale. | = def trasversale/def. longitudinale = Fig. 3.7 ~ Errore dovuto alla sensibilita trasversaie dell'estensimetro 3.2.4.2 Rapporto r =6#/e incognito In generale il rapporto tra le due deformazioni non ¢ noto. In tal caso la correzione si pud apporiare impiegando due estensimetti disposti secondo le direzioni x ¢ y delle due deformazioni incognite cx ed ty. In base alla (3.18) le deformazioni calcolate senza tener conto della sensibilita trasversale risultano Le caraiteritche degli estensimetri 37 (aR/R,), = Ke, (3.46) (AR/R,), = Ke, (3.47) dove (AR/Ro)x € (AR/Ro)y sono le variazioni di resistenza elettrica degli ER disposti secondo x ey rispettivamente. in base alla (3.24) le deformazioni effettive risultano invece: (AR/R),= “Aue +56) 48) (RR) =~ He, +5,6) (49) Eguagliando la (3.46) con la (3.48) € la (3.47) con la (3.49) si ottiene: g=— eet) G.50) G51) G.52) (1-5, 6,/¢,) 6.53) Tos Le relazioni (3.52) e (3.53) forniscono le deformazioni effettive in funzione delle deformazioni calcolate con la formula usuale dell'estensimetria. Anche in questo caso, per a sensibilith pgp comezione dipendgadahaapport tra le de ‘oni lee fongitudinale. — Nella maggioranza dei casi pratici l'errore dovuto alla sensibilitAtrasversale é trascurabile e quindi non é necessario apportare le correzioni. Tuttavia quando la deformazione da misurare & piccola (in valore assoluto) rispetto alla deformazione trasversale allora Perrore dovuto ad St pud risultare elevato, Questa situazione si verifica spesso nella misura di deformazioni su ‘materiali compositi e nella determinazione del coefficiente di Poisson. ’Per cid che riguarda il coefficiente di Poisson si consideri infatti un campo monoassiale di tensione agente secondo Fasse x. II rapporto tra le deformazioni misurate con due ER disposti RRERERIIS~ q=10 AT um/m +Erdinicromo => = 150 AT um/m. L’esempio sopra riportato mostra che la deformazione apparente ¢q dovuta a una variazione di temperatura non & in generale trascurabile. Si pone quindi il problema dell'eliminazione degli effetti termici sulla misura della deformazione cioé della compensazione della deformazione termica apparente & . In realta Vestensimetro & installato sulla struttura e quindi la variazione di resistenza NR OER ORC = 2) dalla differenza dei coefficienti di dilatazione termica lineare della struttura (ais ) ¢ della griglia estensimetrica (ite). La variazione di resistenza dovuta al coefficiente di temperatura f & come gia visto: (AR/R,)= BAT G68) Inoltre ER subisce, a causa della differenza tra i coefficienti di dilatazione termica, una deformazione meccanica: 5=(a,—a)AT (3.69) A ari saat II ia, ‘fa quale € associata fa variazione dr resistenz (AR/R,);= Ke= K(a,—a,)AT *o2 (3.70) La variazione totale di resistenza elettrica é: (AR/R,)r=(AR/R,);+ (AR/R,)2 B.7) Cio’ tenendo conto delle (3.68) ¢ (3.70): (AR/R)=[8+ K(a,— @)]AT 3.72) La deformazione termica apparente, detta anche risposta termica dell'ER, associata alla suddetta variazione di resistenza risulta: ‘Nota 1 LER non & installato e quindi bisognerebbe porte Re al posto di Ro. ‘Note? Per un materiale isotropo la deformazione é di tipo idrostatico e quindi al posto di K bisognerebbe porre in base alla (3.29) K'= K(1+5,)/ (I~ v,S,) Le caratteristiche deglt estensimetri 6 % IARIR) = a+ K(a,—a)JAT G73) che si pud anche scrivere: af ana (3.74) dove 8. =B+K(a,-a,) 75) ® il coefficiente di temperatura dell'insieme estensimetro-struttura. ‘La deformazione termica apparente &q fornita dalla (3.74) pud essere compensata mediante: ‘s Timpiego degli estensimetri compensatori (0 passivi o dummy gauges); «+ Timpiego degli estensimetri autocompensati; «Ja misura della variazione di temperatura AT. 3.3.1 Impiego degli estensimetri compensatori ‘L'estensimetro compensatore & un estensimetro uguale a quello attivo che misura cio’ la deformazione dovuta alle forze applicate. Esso deve essere soggetto solamente alle stesse variazioni di temperatura dell'estensimetro attivo; a tal fine viene installato su di una zona scarica della struttura 0 su di un provino dello stesso materiale della struttura. L'estensimetro compensatore misura quindi solo una deformazione termica apparente che & uguale a quella delI'ER attivo, cioe: (3.76) LER attivo misura invece la deformazione imposta ¢ ¢ la deformazione cae a ci E* quindi possibile eliminare -per semplice differenza tra le (3.77) € (3.76)- la ! deformazione termica apparente. Tale operazione, come si vedri nel seguito, pud essere eseguita in modo automatico inserendo in modo opportuno i due estensimetri nel cireuito di misura della resistenza (collegamento a mezzo ponte, vedi cap. 4.1.1) ‘Affinché la compensazione sia efficace devono realizzarsi le seguenti condizioni: 1) gli ER, attivo e compensatore, devono essere non solo dello stesso tipo mia anche dello 86350 oto i AAA ERR em ER 2) i due ER devono avere nel corso della prova temperature identiche; 3) le condizioni di installazione devono essere identiche per cid che riguarda il materiale, il raggio di curvatura (v. cap.3.3.1.),la direzione di installazione nel caso di un materiale anisotropo (vedi cap. 3.3.2); 4) le eventuali resistenze (cavi) in serie ai due ER attivo e compensatore, devono essere uguali (v. cap. 4.3.3.). | 3.3.2 Impiego degli estensimetri autocompensati ‘estensimetro autocompensato é un estensimetro la cui deformazione termica apparente & nulla. Cid si realizza combinando in modo opportuno le caratteristiche ae ¢ B in modo tale che il coefficiente di temperatura dell'insieme estensimetro-struttura, fornito dalla (3.75), risulti nullo per un dato materiale avente coefficiente di dilatazione termica lineare as, 6 A.Ajovalasit ~ Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 3 L'adattamento dei valori di ag e B é reso possibile dal fatto che tali grandezze dipendono, per alcune leghe estensimetriche (Costantana, Karma), dalla composizione e dai trattamenti termo-meccanici subiti dalla lega stessa. Ogni ER autocompensato @ caratterizzato dal coefficiente di compensazione termica nominale (CCT) espresso in (m/m)/*C (0 STC espresso in (1rm/m)/°F secondo la letteratura anglosassone). Il C.C.T. corrisponde al valore del coefficiente di dilatazione termica lineare relativo al materiale per il quale ER risulta autocompensato. In genere sono disponibili ER auto compensati per i seguenti materiali: quarzo (a; = 0 ppm/*C), leghe di titanio (ag = 9 ppm/°C), acciaio (as = 12 pp/°C), acciaio austenitico (as = 16 ppm/°C), leghe di alluminio (a, = 23 ppm/°C), materie plastiche (as = 65ppm/°C). Gli ER pit diffusi sono quelli auto compensati per acciaio e alluminio. Si noti che la compensazione della deformazione termica apparente non & completa a tutte le temperature dato che B, og, as © quindi Be variano con la temperatura, La figura 3.12 mostra, a titolo di esempio, 'andamento in funzione della temperatura della deformazione termica apparente di un ER di Costantana autocompensato per acciaio. Nel campo di compensazione dell'ER (generalmente 10+120 °C per ER in Costantana) la deformazione apparente é piccola, Esiste un pi ampio campo di temperatura nel quale la ¢q si mantiene centro limiti prefissati. Cosi ad esempio per ¢q compresa tra -100 e + 100 umvm il campo di temperatura é pitt ampio (-30 +190 °C per ER in Costantana, -70++260 per ER in Karma). In ogni caso Ia curva cg =f(T) -fornita dal Produttore di ER- pud essere usata per stimare la deformazione termica apparente residua. A tal fine si noti che la predetta deformazione si ottiene come differenza tra le letture relative alle temperature, finale e iniziale, di prova. Se oe ERE ® alee si tiemeigamtpidela variazione del-fatioredi,taratura con la temperatura’ (ve 3.8). ae — a en Esempio: Estensimetro di Costantana autocompensato per acciaio e installato su acciaio (alla temperatura di 23 °C); temperatura iniziale di prova: 40 °C, temperatura finale di prova: 80 °C; dalla figura 3.12 si rileva la seguente deformazione, termica apparente. & = (-20) - (+8) = -28 anim TRI SS nm 0 ny @ yfc} m0 Fig.3.12 - Andamento della deformazione termica appareate in funzione della temperatura per un tipo ER in costantana autocompensato Le caratteristiche degli estensimetri 65 ‘Ove necessario la deformazione misurata e' pud essere corretta mediante la relazione: e=b-6, (3.78) Liandamento della eq pud essere dato in forma grafica o in forma numerica pitt adatta allelaborazione automatica dei risultati. In quest'ultimo caso si usa una forma polinomiale del tipo: a > AT (3.79) a Si noti infine che le due tecniche (ER compensatore ed ER autccompensato) possono essere impiegate congiuntamente al fine di ottenere una migliore compensazione della deformazione termica apparente. 3.3.2.1 Influenza de! materiale della struttura Un ER autocompensato, utilizzato su di un materiale (coeff. di dilatazione a2) diverso da quello (coeff. di dilatazione ogi) per il quale @ prevista la compensazione, manifesta una Geformazione termica apparente residua diversa da quella relativa al materiale originario. Infatti applicando la (3.73) si ha supponendo le grandezze a secondo membro della (3.73) indipendenti dalla temperatura: Eqn ~ Fat = (yg — Ey AT (3.79.1) ‘AlPaumentare del coefficiente di dilatazione termica del materiale della struttura (a) 1a deformazione termica apparente aumenta, cioé la curva relativa alla deformazione termica apparente ruota in verso antiorario, Cid & mostrato nella figura 3.12.1 (tratta dal rif. 1.9.11/, pag. 69) con riferimento a caratteristiche (0, ds, 6) dipendenti dalla temperatura. Tale effetto pud essere utilmente utilizzato in talune Te Figura 3.12.1 ~Deformazione termica apparente relativa allo stesso ER applicato su ‘materiali diversi: all’aumentare di a, le curve ruotano in verso antiorario (curva a: alluminio = 23 105°C", curva b: acciaio a = 12 10% °C", curva c: quarzo a, = 0,5 10° °C’) 3.3.3 Correzione mediante la misura della temperatura Nel caso di alte e basse temperature gli ER non sono in genere autocompensati. Si pud allora adoperare la tecnica degli estensimetri compensatori. Cid conviene quando 'ER compensatore funziona contemporaneamente da ER attivo. In altzmativa si misura la temperatura in corrispondenza del punto di prova ¢ si calcola la deformazione apparente nota che sia la legge €q =f(T) e si corregge infine la deformazione misurata ¢' mediante la relazione (3.78). 2plcriots is cz relative alle misure in same 66 ‘A.Ajovalasit — Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 3 3.3.4. Altri effetti relativi alla temperatura? 3.3.4.1 Tolleranza della deformazione termica apparente Gli ER, dello stesso tipo e appartenenti alla stessa partita di produzione, manifestano una deformazione termica apparente compresa in una certa fascia di tolleranza (figura 3.12.2). Cid spiega perché anche con Ia tecnica dell’ER compensatore si possono manifestare deformazione termiche apparenti residue. Figura 3.12.2 Fascia di tolleranza della deformazione termica apparente relativa ad ER, dello stesso tipo e appartenenti alla stessa partita di produzione, installati sullo stesso materiale. 3.3.4.2 Influenza dei terminali La deformazione termica apparente dell’ER é influenzata anche dai cavi terminali. A titolo di pens: . ae ae in assenza ii ieee mghi 30 mm). Per una ° compensazione ottimale gli ER, attivo © compensatore, devono quindi avere la stessa lunghezza di cavi terminali. 1 Figura 3.12.3 — Influenza dei cavi terminali sulla deformazione termica apparente (curva a tratti per ER senza cavi terminali, curva continua per ER con cavi terminal) 2 Si veda anche I'appendice A3.3.4 | Le caratteristiche degli estensimetri 6 3.3.4.3 Influenza della curvatura della superficie sulla deformazione apparente Un ER installato su di una superficie curva manifesta una deformazione termica apparente diversa da quella che si ha quando l'installazione é realizzata su di una superficie piana. Infatti nel caso di superficie curva la griglia estensimetrica subisce, per effetto della variazione di temperatura, una deformazione diversa da quella relativa a una superficie piana /1.9.11, pag 70, 3.8, 3.9/, Si manifesta di conseguenza una deformazione termica apparente aggiuntiva che pud diventare significativa nel caso di raggi di curvatura piccoli. A titolo orientativo si pud {ire che I'influenza della curvatura é trascurabile per raggi superiori a 10mm. 3.3.5. La compensazione della temperatura nei compositi ‘La compensazione della deformazione termica apparente degli ER installati su materiali compositi & complicata dall'anisotropia /3.4, 3.10-13/. E’ noto infatti che nei suddetti materiali il coefficiente di dilatazione termica lineare varia con la direzione. Ad esempio in un composito con rinforzo unidirezionale (lamina ortotropa) il coefficiente di dilatazione termica lineare lungo la direzione x risulta (vedi Appendice, cap.A.1.1.3): a, = 0, cos’ 0+ crsin® 8 (3.80) dove a «2 sono i coefficienti di dilatazione termica lineare lungo le direzioni principali 1 (fibre) e 2 (ortogonale alle fibre) del materiale, 6 é l'angolo che individua l'asse 1 rispetto all'asse x. 4 Impiego degli ER compensatori ‘metodo dell'estensimetro compensatore & attualmente la tecnica pid usata per la | compensazione della deformazione termica apparente nelle prove su materiali compositi. In ta alle precauzioni normalmente adottate per le misure su materiali isotropi (v. cap.3.3. 1 nt 1to rispetto | dovuta alla dipendenza del coefficiente di dilatazione termica lineare dalla direzione. ] La tecnica dell'ER compensatore comune per un gruppo di ER attivi (v. cap.4.3.5 ) non @ in generale applicabile /3.13/; bisogna invece impiegare un ER compensatore per ogni direzione di misura, 3.3.5.2 Impiego degli ER autocompensati | "A causa della dipendenza del coefficiente di dilatazione termica lineare dalla direzione peepee AOR ECtocompe nse MUPCOMPOSTT POC pracicOPEPUA dato materTae intact | bisognerebbe disporre di ER autocompensati per le varie direzioni di misura. Nel caso delle | usuali rosette estensimetriche la compensazione pud ottenersi per una sola direzione mentre \ per le rimanenti direzioni si ha una parziale perdita di compensazione. Ad esempio nel caso di tuna rosetta rettangolare installata con le griglie ae c (a 90°) dirette secondo gli assi principali del materiale ed autocompensati per Ia griglia b (a 45°) si manifesta una risposta termica residua in corrispondenza delle griglie a e c /3.11/: 6, =£(a, -@,)AT/2 (3.80a) Recentemente sono state proposte rosette aventi coefficienti di compensazione termica differenti per le tre direzioni di misura /1.9.50/. Inoltre Ieffetto combinato dell'ortotropia del materiale ¢ della sensibilitt trasversale dell'ER produce una risposta termica residua anche nel caso di scelta corretta del coefficiente di compensazione termica dell’ER. /3.11/, I valori massimi di tale risposta termica residua si ‘manifestano quando gli ER sono allineati con gli assi principali del materiale e valgono: 6 ‘A Ajovalast ~ Estensimetr cletrci a resistenza: capitolo 3 £, =48,(a-a, )AT (3.80b) Per gli usuali valori di St tale effetto é in genere trascurabile. 3.3.5.3 Correzione mediante la misura della temperatura Ta procedura, che & analoga a quella descritta per i material isotropi (cap.3.3), si basa sulla correzione della deformazione apparente mediante Ia misura della temperatura in corrispondenza dellER nota che sia la risposta termica degli ER installati sulla struttura. Tn genere Ia caratteristica termica degli ER viene determinata ponendo Ia struttura strumentata in un forno e rilevando, in assenza di carico, la deformazione termica apparente di ogni ER al variare della temperatura. 3.3.6. La sensibilita all'umidita Molti materiali (plastiche, compositi, ete.) subiscono variazioni dimensionali a causa della variazione dell'umidita. In tal caso si manifesta una deformazione igroscopica apparente del tutto analoga a quella termica. Nel caso di prove su materiali sensibili all midita effettuate in condizioni di umidita variabile la compensazione della deformazione apparente si effettua con Ia tecnica dell'ER compensatore. Le precauzioni da adottare sono analoghe a quelle illustrate nel caso della compensazione della deformazione termica apparente (Cap.3.3.). Gli ER, attivo e compensatore, devono subire non solo la stessa variazione di temperatura ma anche la stessa variazione di umidita. Inoltre nel caso di prove su materiali compositi i due ER devono avere lo stesso orientamento rispetto agli assi principali del materiale. 3.3.7. La misura del coefficiente di dilatazione termica lineare® i dilatazione termica_lineare cx. di_un materiale isotropo. puo essere ee: Priferimento di Cui é noto il coeificiente di difatazione termica liberi di espandersi, ad una identica variazione di“ 3.73) lineare ay . Sottoponendo i due provini, temperatura si manifesteranno delle deformazioni termiche apparenti che in base alla ( risultano: » provino con ctx incognito bar G81) re Keammmams os aI *: provino di riferimento con Gy Noto G = pb+K(a,-a)ar (3.82) Eseguendo la differenza tra le relazioni precedenti si ottiene: , =, + (Eq: ~ Ey) AT (3.83) La (3.83) consente di determinare tx noto oy € misurati Eqy, Ear € AT. Di solito si misura direttamente la differenza tax - €ar mediante un collegamento a mezzo ponte (Cap.4.1.1). I due ER devono avere Ia stessa caratteristica termica e quindi devono essere non solo dello stesso tipo ma devono anche appartenere allo stesso lotto di produzione, Per ulteriori notizie si timanda alla letteratura tecnica con riferimento ai materiali sia isotropi /3.14/ sia anisotropi 13.15), 3 Per i compositi si veda l'appendice A3.3.7 Le caratteristiche degli estensimetri 69 3.4. La resistenza di isolamento La resistenza di isolamento Ri (M2) é la resistenza clettrica tra la griglia dell'ER ¢ il materiale gu cui TER @ installato. Tale resistenza pud considerarsi in parallelo alla resistenza dell’estensimetro. ‘Una elevata resistenza di isolamento & per cid che riguarda: la presa dell’adesivo; © assenza di umidita, di solventi c di contaminanti. Inolire una elevata resistenza di isolamento: ‘e riduce la deformazione apparente dovuta alleventuale variazione della resistenza di isolamento stessa; ‘« rende trascurabile lattenuazione della deformazione misurata dovuta alla resistenza di isolamento Ri. Infatti la resistenza di isolamento Ri &, come si é detto, in parallelo alla resistenza dell'ER. Di conseguenza una sua variazione produce una deformazione apparente éj, inoltre un basso valore della resistenza di isolamento produce un’attenuazione del segnale di misura da cad ¢” [equazione (A4.3.2-7)], cio’: un indice della bonta dell’ installazione estensimetrica Ee AR, 1 . se RR IFIRTR, (3.84), (3.84) TERR dove Ri é la resistenza di isolamento iniziale e ARi é la variazione di resistenza di isolamento. La deformazione te eq. (3.84)] ¢ Mattenuazione del segnale di misura [eq. (3.84”)] . a“ resistenza dell’ER. Si nota come Pattenuazione diventa ss ile solo per valore di Ri inferiori a 100 k Q che sono di norma fuori dai valori usuali della resistenza di isolamento Tabella 3.1 - Deformazione apparente dovuta ad una variazione della resistenza di isolamento avente valore iniziale Ri=1000 MQe attenuazione del segnale di misura fenza mazione apparente éq fenuazione del segnal fey dell’ER, Ro | (um/m) per Ri finale (MQ) = per Ri (kQ) = (Q) 100 | 10 1 100 [ aos 350 16 17 “175 0.997. Principalmente per motivi meccanici e talvolta per motivi elettrici & quindi necessario che la resistenza di isolamento sia elevata e stabile durante la misura Per misure di precisione (p.es. trasduttori) la resistenza di isolamento deve essere superiore @ 10.000 MQ, a tal fine si noti che in condizioni ottimali di installazione in laboratorio si ottengono resistenze dell’ordine di 20.000 MQ. Per prove di routine a temperatura ambiente la resistenza di isolamento non deve essere inferiore a 1000 MQ, anche se talvolta sono 70 ‘A.Ajovalasit~ Estensimetieletrici a resistenza:capitolo 3 tollerate resistenze pit basse (dell’ordine di 50 MQ). Per temperature di prova superiori ai 150 °C Ia resistenza di jsolamento diminuisce notevolmente. Per tali prove si considera accettabile anche una resistenza di isolamento di circa 10-20 MQ, La tabella 3.11 riporta i valori tipici della resistenza do isolamento secondo le norme UNI ASTM. seee cia materiali compositi elettricamente isolanti, come per gli isotropi isolanti, la misura della resistenza di isolamento non é significativa. Tabelle 3.11 - Valori tipici minimi della resistenza di isolamento secondo alcune norme nea ee CONDIZIONI RESISTENZA DI ISOLAMENTO Ri [MQ] DIPROVA Norma Norma ASTM E 1237 ‘Usuali in ambiente chiuso 1000 Avverse L 20 E' buona pratica controllare la resistenza di isolamento nel corso dell'installazione estensimetrica. Una bassa resistenza di isolamento pud essere dovuta al mancato ompletamento del processo di presa (curing) dell'adesivo ¢ basta quindi prolungare il tempo di curing. In alcuni casi Ja perdita di isolamento @ dovuta a contaminazione (per es.: ti ed & eliminabi i i i agenti, Talvota la perdita di isolamento & dovuta a dannegaiamento del supporto (dovuto per esempio alla saldatura dei terminali) e non é eliminabile. Fanner analoghi anche la resistenza di isolamento dei covi di collegamento delIER a! ponte deve essere elevata rispetto a quella dellER. F' opportuno ‘quindi proteggere peiTmsdita tenminali dei cavi e controllare Ia resistenza di isolamento dellinstallazione cablata. _ Samm oe en 5, La deformazione limite La deformazione limite « (ym/m) di un ER & Ja massima deformazione che pud essere imposta all'estensimetro installato su di un dato materiale senza causare variazioni della a aeevnazione indicata superiori ad un certo valore prefissato che & in genere +10% della deformazione imposta. Per dato estensimetro la deformazione limite dipende dalle condizioni ambientali di prova (temperatura e umiditd) ¢ dalle caratteristiche delfadesivo. Le deformazione limite per prove Matiche e a temperatura ambiente & in generale compresa tra 5.000 ¢ 10,000 yan/m, anche se per taluni tipi di ER si raggiumgono valori del’ordine di 50.000. um/m. Esitono anche eefensimetriepeciali per la misura di grandi deformazioni plastiche. Si tratta di ER con grglia i Costantana ricotta e supporto poliammidico. Tali ER installati con adesivo opportuno (p.es “gpossidico modificato con resina uretanica) hanno una defermazione Timite dellordine del 20% (200.000 m/m). - Le caratteristiche degli estensimetri n 3.6. Lo scorrimento Lo scorrimento (0 creep) A€g (humm) é la variazione della deformazione indicata nel tempo da un estensimetro installato su di una struttura soggetta ad una deformazione costante nel tempo. Per spiegare il meccanismo dello scorrimento si consideri (Fig.3.13) una installazione estensimetrica portata rapidamente ad un valore definito di deformazione. La deformazione imposta alla struttura viene trasmessa alla griglia tramite l'adesivo ed il supporto. La griglia tende nel tempo a tomare nella posizione non deformata a causa dello scorrimento dell'adesivo e del supporto. Di conseguenza per data deformazione imposta la deformazione indicata dall'estensimetro diminuisce nel tempo. Annullata la deformazione imposta il creep tende ad annullarsi. Lo scorrimento, a pariti di altre condizioni, aumenta con la temperatura e con il tempo di prova; pertanto gli effetti dello scorrimento sono pitt marcati nelle prove a temperatura elevata ed in quelle di lunga durata. Per le prove a temperatura ambiente lo scorrimento é in generale trascurabile. Ad esempio un estensimetro installato con adesivo acrilico a presa rapida presenta uno scorrimento tipico a temperatura ambiente Ag, < 10 um/m dopo 1 ora dall'applicazione di una deformazione ¢ = 1000 jm/m. Per le prove di lunga durata sono in genere preferibili gli ER con griglia in Karma che hanno una stabilita migliore, a parita di altre condizioni, degli ER con griglia in Costantana B.16/. Nella costruzione di trasduttori di precisione il creep dell'ER viene utilizzato per compensare il creep del materiale costituente il trasduttore /1.9.11, p.92/. 3.6.1 | compositi Lo_scorrimento.. del he produce sempre una diminuzione della deformazione 7 Fig.3.13 - Scorrimento (creep Aé,) nelle fasi di carico e scarico del provino (def. imposta, --- creep dell/ER) 3.7. L'isteresi meccanica Liisteresi meccanica tim (umv/m) é la differenza, ad un certo valore della deformazione imposta tra le deformazioni indicate, in salita ed in discesa, durante un ciclo di deformazione massima assegnata. La figura 3.14 mostra due possibili cicli di isteresi di un estensimetro ¢ Tisteresi misurata in corrispondenza della deformazione generica ¢ = 1 ¢ die = 0 . Per una data installazione estensimetrica l'isteresi dipende: R A .Ajovalasit ~ Estensimetri eletrici a resistenza: capitolo 3 1) dalla deformazione massima imposta; 2) dal valore della deformazione alla quale si misura I'steresi; 3) dal numero di cicli subiti dall'estensimeto. ‘A parita di altre condizioni I'isteresi si riduce notevolmente facendo subire all'ER una serie di cicli di stabilizzazione (allenamento), Pertanto nel caso di cicli di carico ripetibile si procede all'eliminazione delI'isteresi mediante una serie di cicli di stabilizzazione (in genere da 3 a 5) che precedono i cicli di misura. Affinché la stabilizzazione sia efficace & opportuno che: 1) Ia deformazione massima dei cicli di stabilizzazione sia circa uguale a quella dei cicli di misura; 2) il segno della deformazione sia lo stesso di quello relativo ai cicli di misura. be | @) Fig. 3.14 - Isteresi meccanica (¢im) e deviazione dalla linearita (Ae) di un estensimetro (€= deformazione misurata, € = deformazione imposta). In a e b sono indicati due possibili cicli di isteresi ud essere caricata ciclicamente, Se tali estensimetri vengono applicati con le stesse modali utilizzate per la struttura reale si ottiene allora una stima attendibile dell'isteresi meccanica subita dagli ER applicati alla struttura reale. 3.8. Deformazioni variabili > cooowns — swwmeB.1 Latesisienza a fatica semen oe nanan ‘Gli ER possono essere impiegati per la misura di deformazione in prove di fatica. In tal caso Testensimetro stesso é soggetto al fenomeno della fatica che produce Ja rottura dell'ER dopo un certo numero di cicli. La rottura & perd preceduta da una variazione della deformazione indicata che @ dovuta ad una serie di fenomeni quali: 1) la variazione della resistivita dovuta all'incrudimento della lega estensimetrica; 2) la formazione, negli ER a lamina, di cricche che si propagano fino alla rottura della griglia; 3) Yallentamento della griglia rispetto al supporto negli ER a filo. Si definisce resistenza a fatica dell'ER il numero di cicli N che T'estensimetro pud sopportare senza rompersi ¢ senza che la deformazione indicata vari pit di un valore prestabilito Aep rispetto alla deformazione indicata durante il primo ciclo. La resistenza a fatica N, per un dato ER, @ funzione della deformazione alternata éy alla quale & soggetto Vestensimetro ¢ dallo scostamento dello zero Aefammesso, cio’: N= f(e,,Ae) (3.85) Le caratteristiche degli estensimetri n ‘Mantenendo Acg come parametro, la (3.85) fornisce le curve di fatica dell’ER analoghe alle curve di Woehler dei materiali metallici (Fig.3.15-a). Spesso la resistenza a fatica degli ER & espressa mediante I'andamento dello scostamento dallo zero Aeg in funzione del numero di cicli N assunto come parametro la deformazione alternata ey (Fig. 3.15-b) /3.17/. 1 00. KO Eel] & (mm) = ‘0 30 0 owt ciel @ Ag se T ‘500 ee 400 We 200 | o 7000, -200 () Fig. 3.15 - Curve di fatica dell'ER: (a) parametro Asp: (b) parametro by. ( &y = deformazione alternata agente sull'ER, Aeg= scostamento dallo zero, N=numero di cicli di fatica) 3.8.2 Deformazioni dinamiche ‘Neteasortproverdinamiche “si*pateverifieare-una distorsione-dela~deformazione da misurare. E’ stata anche menzionata una possibile variazione del fattore di taratura dell’ ER /3.18/. Nel caso di un impulso di durata se con un tempo di attraversamento dell’estensimetro tele (lo= base di misura dell’ER, c= celeriti dell’impulso) la distorsione del segnale dipende essenzialmente dalla forma dell'impulso in ingresso ¢ dal rapporto 1/ti cio’ dal rapporto /,/; tra la base di misura dell’ER e la lunghezza dell’impulso; in generale si verifica: «la distorsione del segnale, # Vattenuazione del valore massimo, © aumento della durata del segnale misurato. [A titolo di esempio la figura 3.16 mostra la risposta dell’ ER ad un impulso rettangolare nel caso in cui si abbia t,/i= Io/l,=2. La distorsione del segnale misurato diminuisce al diminuire del rapporto {,/ti= Io/l, cio’ al diminuire della base di misura dell’ER che deve essere quindi scelta convenientemente piccola. Per ulteriori notizie sull’impiego degli ER nelle prove dinamiche si rimanda alla bibliografia /1.9.6 pag.190, 1.9.11 pag. 85, 3.19/ ” ‘A-Ajovalasit ~ Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 3 fs ; I @) ) Figura 3.16 ~ Sollecitazione impulsiva: (a) trave soggetta ad un impulso rettangolare con Loll=2, (0) risposta dell'ER allimpulso rettangolare di valore 6 ¢ durata t. 3.9 Livello di alimentazione e deriva* ‘Durante la misura ER é soggetto ad una tensione Ve ed attraversato da una corrente I. La potenza elettrica che si dissipa in calore per effetto Joule risulta: Vesaaea| can rR (3.86) Il calore cosi prodotto viene dissipato nell'ambiente; cid richiede evidentemente un jinnalzamento della temperatura dell'ER. Tale innalzamento di temperatura dipende: i 1) dal calore da dissipare, cio da Ve e da Ro; 2) dal tipo di estensimetro (a filo o a lamina); 3) dalle dimensioni della griglia; TI suddetto innalzamento di temperatura produce una deformazione apparente detta deriva Precisamente si definisce deriva Ago (un/m) la variazione della deformazione indicata nel tempo da una installazione estensimetrica non deformata. La deriva Aéo € nulla se il livello di alimentazione del ponte estensimetrico non supera un certo valore limite che dipende cssenzialmente dalla capaciti di smaltimento del calore della struttura sulla quale TER & = installato. omeny TVENOUT alimentaiOHe*consentito™ per una data-installazionesestensimetrica simpud.. determinare in base alla conoscenza della densita di potenza ammissibile Pe’ B=BIA (87) dove Ac é area della griglia estensimetrica. La tabella 3.111 mostra la densité di potenza Pe’ ammissibile -per diversi materiali-nel caso di ER a lamina installati in superficie ¢ impiegat in prove statiche. Timpiegando il ponte di Wheatstone, la tensione di alimentazione V del ponte risulta (V = 2Ve per ponte con Ry = Rp, R3 = Rg, V.cap-.1.1) in base alle (3.86) ¢ (3.87) ¢ ponendo Ro = Re: V=2PAR, (3.88) [ ponti commerciali sono in genere alimentati a tensione costante (in cc. 0 i ca) tra 0,5.¢5 Vee ceconde dei modelli, Se la tensione dell'apparecchiatura disponibile risulta troppo elevata bisogna scegliere un ER con griglia pit grande oppure un ER con resistenza pi elevata (350 ee 4 Per i compositi si veda l’appendice A3.9 Le caratteristiche degli estensimetri 15 0 700 Q invece di 120 ). Nella tecnica degli estensimetri inglobati all'interno di modelli in plastica pud risultare opportuno ricorrere alla tecnica dell'alimentazione impulsiva /1.9.5 p.347/. Tabella 3.11] - Densita di potenza ammissibile P’e negli estensimetri a lamina Pe(Wmm) [NOTE ‘| 0.008 - 0.016 provini spess [75 0,003 = 0,008 4 0,015 - 0.003 provini sottili_ 0003 0000S a {0,00003 - 0,00008 3.10. La base di misura 5 La base di misura lo (mm) é la lunghezza del segmento del quale si misura la variazione di junghezza (Fig.1.9.1). Nel caso particolare degli ER Ia base di misura coincide con la lunghezza della griglia che partecipa alla misura della deformazione. Tale definizione & in parte ambigua dato che anche i raccordi trasversali partecipano alla misura della deformazione. Convenzionalmente la base di misura degli ER con griglia a filo continuo comprende anche i raccordi trasversali, mentre quella degli ER a lamina li esclude. L'ER misura la deformazione media Iungo la base di misura lo. Tale deformazione non coincide in generale con la deformazione effettiva che si ha nel punto medio della base stessa. tante in direzione y e variabile Ulta in base alla e= At B E+ (3.90) La deformazione misurata dall'ER, avente base di misura lo, & data invece dal valore medio: G91) =| oe ne a ~ cive, tenendo conto della (3.89): eee =AtB24C% 3.92) 6,2 AF BB+ 6.2) | Dal confronto tra le (3.90) ¢ (3.92) risulta che la deformazione media misurata dall'ER | coincide con la deformazione effettiva in uno dei seguenti casi: 1) C=0, cioé campo di deformazione lineare; 2) C=0, B=0, cioé campo di deformazione uniforme. Se il campo di deformazione é quadratico le due deformazioni sono diverse ¢ l'errore dipende dal quadrato della base di misura, infatti dalle (3.90) ¢ (3.92) si ottiene: ce es 3.93 | ne 12 Cy 5 Per i compositi si veda I'sppendice A3.10 16 ‘A.Ajovalasit - Estensimetri eletrici a resistenza: capitolo 3 In presenza di campi di deformazione variabili con legge non lineare ed in particolare nelle zone di concentrazione di tensione bisogna usare estensimetri a base corta (lo=<3 mm). In presenza di campi di deformazione uniformi o lineari si impiegano estensimetri a base media (lo=3+20 mm) con preferenza verso i valori pit elevati dato che precisione e stabilité degli ER aumentano con la base di misura; tipicamente si impiegano ER aventi base di misura di circa 6 mm. Infine per la misura di deformazioni medie in materiali non omogenei (per es. cemento) la base di misura lo deve essere grande rispetto alle dimensioni dei "grani". Si impiegano pertanto estensimetri a base lunga (lo=50-+ 150 mm). 3.11 La precisione propria degli estensimetri | La precisione di una misura estensimetrica dipende essenzialmente /3.20/: 1) dalla tolleranza del fattore di taratura K; 2) dalle altre caratteristiche dell'ER installato; 3) dai cavi di collegamento dell'ER allo strumento di misura; 4) dalle condizioni ambientali e di prova; 5) dallo strumento di misura della resistenza. Per valutare la precisione si consideri la relazione (3.5): AR Caen Passando ai logaritmi si ha: Ige=lg(AR/ R,)—IeK (3.94) da cui differenziando: a(AR/R,)_ dK sisjag IIE a 1) dellerrore d(AR/Ro)ARo/Ro di misura della variazione di resistenza; 2) della tolleranza dK/K di cui é affetto il fattore di taratura, Tralasciando Verrore di misura della variazione di resistenza che dipende dallo strumento i misura la (3.95) fornisce: (3.96) cio’ l’incertezza di una misura estensimetrica non pus essere inferiore all’incertezza propria mans ‘dell'ER, all’incertezza cio’ con la quale viene determinato il fattore dt taranura K. In termini numerici la (3.96) fornisce, dato che in genere (dK/K)% =+ 1%: ey, = 41% (3.97) € ‘A tale errore bisogna aggiungere quelli dovuti ai punti 2, 3, 4 ¢ 5. La precisione globale di una mmisura estensimetrica dipende:1) dalla severita delle condizioni ambientali e di prova; 2) dall'esperienza dell'utilizzatore. 'A titolo orientativo si pud dire che in condizioni ideali di prova (Laboratorio, temperatura ambiente, etc.) 'incertezza di una misura estensimetrica & del 2-3% per un operatore esperto © del 5-10% per uno inesperto. In condizioni severe di prova i suddetti errori salgono a 7-15% per un operatore esperto e a 15-30% per uno inesperto. E’ quindi necessaria, come git detto, Ta qualificazione ¢ la certificazione del Personale che opera con gli ER /1.9.52/. Le conclusion’ precedenti [eq.(3.96)] non si applicano a trasduttori che impiegano estensimetti (p.es. celle di carico). In tal caso si ricorre infatti alla taratura diretta del trasduttore. E’ cosi possibile realizzare trasduttori molto precisi (errore inferiore allo 0,02%). Le caratteristiche degli estensimetri n 3.12. Grandezze di influenza ambientali In tutte le prove estensimetriche bisogna considerare V'influenza della temperatura ¢ dell"umidita. L’influenza della temperatura & considerata nei seguenti capitoli: Coefficiente di temperatura del fattore di taratura, Sensibilita alla temperatura, La deformazione termica apparente dei cavi L’influenza dell’umidita é trattata nei seguenti capitoli: 24. I protettivo, 3.3.3. La sensibilita all'umidita, 3.4. La resistenza di isolamento. In aggiunta all'influenza della temperatura ¢ dell’umidita, per alcuni tipi di prove bisogna considerare altre grandezze di influenza di seguito analizzate. 3.12.1. Influenza della pressione Le prove sperimentali indicano che la resistenza elettrica dell’ ER varia anche per effetto della pressione agente sulla griglia estensimetrica. Si consideri infatti un provino, con un ER installato, soggetto a pressione idrostatica p . In tali condizioni "ER manifesta una deformazione idrostatica di compressione data da: 1-2v p= P=-BpP (3.98) avendo indicato con pil cogfficiente di comprimibilita del materiale: Le misure estensimetriche forniscono in genere una deformazione ¢’ pit piccola (in valore assoluto) della deformazione idrostatica ¢» . La differenza &p =e'-> € dovuta alleffetto della pressione sulla resistenza dell’ER (Figura 3.17). La pressione produce cio’ una deformazione apparente é,p la cui genesi & considerata nel seguito. deformazioni, 2 mim Sesssoue pressione, p [bar] Ez Figura 3.17 ~ Influenza della pressione sulla misura estensimetrica: def. idr.= deformazione del provino per effetto della pressione (ép), def. ind. = deformazione effettivamente rilevata % [A Ajovalasit ~ Estensimetr eletrici a resistenza: capitolo 3 nel corso della prova (¢’), effetto pressione = deformazione apparente dovuta alla pressione (Gap =€"-& ). 3.12.1.1 Effetto della pressione sulla resistenza La relazione che lega la variazione di resistenza alle deformazioni & data dalla (3.24) che si riserive: aR__K a s, 7% TI, (c+5,¢,) (3.24) La pressione produce un effetto aggiuntivo e quindi la (3.24) diviene: i AR__K (e+S,¢,)+Fpp (3.100) ‘Nel caso del provino soggetto a compressione idrostatica, considerato all’inizio, anche la deformazione é di tipo idrostatico,cioé £=6,=6p @.101) ¢ quindi la (3.100) diviene AR_ x +5, R, 1-¥,S, La deformazione indicata dall”ER risulta dalla (3.102): 1 ar 14S, Fey @.103) Ep + F pp (3.102) 3.105) oe pp. I-vS, K i Il primo termine a secondo membro @ dovuto alla sensibilitd trasversale ed @ in genere { trascurabile rispetto al secondo termine che esprime I'effetto dovuto alla sola pressione. Si pud quindi porre: (3.106) P er estensimetri in costantana, autocompensati per acciaio le prove sperimentali indicano i valori di seguito indicati /1.9.6, 1 911, 3.21: (3.107) Secondo Jansen /3.21/, che ha elaborato un elevato numero di risultati sperimentali ottenuti da altri ricercatori effetto della pressione &: indipendente dal materiale sul quale I'ER @ installato e dalla geometria della griglia; + dipendente dal tipo di lega estensimetrica ¢ dai trattamenti termici subiti da tale lega e quindi dal CCT (coefficiente di compensazione termica). Per ER di costantana la deformazione apparente dovuta alla pressione ¢ inferiore a 10 gan/m fino a pressioni dellordine di 150 bar. Di conseguenza il suddetto effetto & in molt casi pratici trascurabile. Le caratteristiche degli estensimetri ” sj noti che I’effetto della pressione, analogamente a cid che si verifica per la deformazione termica apparente, dipende anche dalla curvatura /1.9.6, 1.9.11/. Per alcuni materiali, quale ad esempio la manganina (una lega rame-manganese-nickel), reffetto della pressione sulla resistenza ¢ piti elevato. Tale caratteristica viene utilizzata per costruire sensori adatti alla misura di elevate pressioni (manganin gages). 3.12.1.2 Effetto della pressione sull'estensimetro Per evitare il malfunzionamento dell’ER sottoposto a pressione € sempre necessaria una procedura accurata /1.9.6, 1.9.11/ di installazione ponendo attenzione ai seguenti requisiti: ‘¢ ottima finitura superficiale della zona di installazione dell’ER; «strato di adesivo molto sottile; ‘© completa assenza di bolle d’aria nell’adesivo. Il mancato soddisfacimento dei suddetti requisiti produce errori ben pitt elevati di quelli dovuti alla deformazione apparente dovuta alla pressione [relazione (3.107)). 3.2.1.3 Compensazione della deformazione termica apparente Se si usa la tecnica dell’ ER compensatore si ha: 1) con ER compensatore posto all interno del recipiente e quindi soggetto alla stessa pressione dell’ER attivo (Figura 3.18-a) Sy = 6, — Ey = (E+E ig + Fier) (Ep + Ee + Erp) (3.108) cio’ supponendo le deformazioni apparenti (termica ¢ dovuta alla pressione) uguali per i due ER attivo e compensatore(é,, = €)55+5iap = Erap) @.110) p o£ bar b) con ER compensatore posto all’estemno del recipiente (figura 3.18-b) bp = 8, — 8, = (EF Ei, + Eee) ~ (Era) GD) cio& supponendo le deformazioni termiche apparenti uguali per i due ER attivo ¢ compensatore(¢,, = 6.) eset ettep 6.112) dove leffetto della pressione é dato dalla (3.106). La (3.112) vale anche nel caso di uso di un solo ER autocompensato. Il confronto della (3.110) con la (3.106) mostra che fp é di un ordine di grandezza pit elevato di Fr/K; di conseguenza bisogna usare la tecnica dell’ER compensatore posto fuori dal recipiente soggetto a pressione o la tecnica dell’ ER autocompensato /1.9.1/. 3.12.2. Influenza del vuoto Gli ER possono essere impiegati anche per prove nello vuoto (spazio) come dimostrato dalla misura della forza di impatto delle sonde lunari (ad esempio “Surveyor I”). Nel caso di ambienti chiusi e con pressioni inferiori a 10’ mbar lo sviluppo di gas provenienti dall'installazione estensimetrica tende ad annullare le condizioni di vuoto. Particolare cura deve essere pertanto rivolta alla scelta dei supporti e dell’ adesivo /1.9.11, pag.110/. 80 ‘A.Ajovalasit ~ Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 3 T By” NER e ¥ Ra'\ PRR: © ER; a" ) Figura 3.18 ~ Disposizione dell’estensimetro compensatore (ER2) a) caso dell’ER compensatore interno al recipiente in pressione, (b) caso dell'ER compensatore esterno, (c) inserimento degli ER nel ponte. 3.12.3. Influenza delle radiazioni ionizzanti L'effetto delle radiazioni sulle misure estensimetriche dipende: dal tipo e dall’intensita della radiazione, avril 11.9.6 (3°ed.), pag.199, 1.9.11, pag. 115/. Griglia estensimetrica, La resistenza elettrica cambia per effetto della radiazione: * Pinfluenza aumenta passando dalla Costantana al Nicromo, la variazione di resistenza dipende anche dalla deformazione applicata ¢ quindi la tecnica dell ER compensatore non é efficace. ‘Anche il fattore di taratura é influenzato dalla radiazione. ‘Supporto, adesivo, cavi. Le caratteristiche del supporto, dell’adesivo ¢ della guaina dei cavi - costituiti da materiali organici- subiscono un degrado con Ja radiazione. In particolare: ‘e laresistenza di isolamento elettrico dell’installazione manifesta una forte diminuzione, © L'adesivo viene danneggiato per cui nelle prove di Iunga durata é preferibile I'uso di cementi ceramici, fanche le saldature a stagno vengono danneggiate, di conseguenza ¢ opportuno Vimpiego della saldatura per punt 3.12.4. Influenza dei campi magnetici Linfluenza del campo magnetico dipende dai seguenti effetti: ‘© magnetostrizione del componente in prova e della griglia estensimetrica, ‘© magnetoresistivita della griglia estensimetrica, * tensione elettrica indotta, Le carauteristiche degli estensimetri 81 Nei materiali ferromagnetici la magnetostrizione, sia del componente in prova sia della griglia, provoca una variazione di dimensioni con conseguenti deformazioni spurie. La magnetoresistiviti provoca una variazione di resistenza elettrica per effetto del campo magnetico. Tale influenza ¢ marcato per le leghe ferromagnetiche (Isoelastic). L’influenza & nulla o poco marcata per la Costantana. In aggiunta ai suddetti effetti bisogna considerare le tensioni clettriche indotte da campi magnetici variabili. Tale effetto pud essere eliminato utilizzando speciali estensimetri costituiti da due griglie sovrapposte (figura 3.19) collegate in serie in modo tale da annullare Ie tensioni indotte dal campo magnetico. Per ulteriori considerazioni si rimanda alla bibliografia /1.9.11, pag. 118/. Figura 3.19- Estensimetro a due griglie sovrapposte, collegate in serie, utilizzato per minimizzare l'influenza delle tensioni elettriche indotte dai campi magnetici variabili. 3.12.5. Influenza del tempo La stabilita temporale di una misura estensimetrica dipende, per data deformazione imposta, Jeffetto.co ‘« alcreep dell’installazione estensimetrica (cap. 3.6), alla stabilita (cambiamenti di fase, etc) della lega estensimetrica, Tale stabilitA pud essere valutata utilizzando le curve TTC (Tempo — Temperatura ~ Creep) che forniscono i valori ammissibili del tempo e della temperatura di prova per dato valore ammissibile del creep dell'installazione, assunto come parametro. La figura 3.20 mostra un esempio di curve TTC /1.9.11, pag.94/ dove come parametro si @ assunto il creep relativo percentuale Ae/e% essendo £=2000 um/m la deformazione iniziale imposta. Figura 3.20 - Curve tempo — Temperatura ~ Creep (TTC) per un estensimetro di costantana con supporto poliammidico (HBM, tipo LY11 6/120) installato con adesivo epossidico con trattamento a caldo (HBM, tipo EP 250). | | | | | | | = 82 ‘A.Ajovalasit ~ Estensimetr elettrici a resistenza: capitolo 3 Come ulteriore esempio la tabella 3.V mostra i risultati di una prova di stabilita /3.16 e 1.9.6 3 ed., pag.194/ eseguita su diversi tipi di estensimetri. Tabella 3.V - Risultati di prove di stabilita con diversi tipi di ER alla temperatura di 75 °C Estensimetro Durata | Deriva ‘Cause principali (griglia/supporto) della prova | osservata del instabilita [giorni] [um/m] \dvance / resina poliammidica 270 iell’installazione a a Karma / resina epossifenolica ‘La misura si pud rinforzata con fibre di vetro 900 30 considerare stabile 3.13. | criteri di scelta dell'estensimetro® 7 I criteri di scelta dell'ER sono basati sulle condizioni ambientali (temperatura, umidita, campo magnetico, etc.) e di prova (valore e tipo della deformazione, durata della prova, materiale della struttura). In commercio esiste una grande varieta di ER diversi per caratteristiche e prestazioni, Al fine di selezionare I'ER, con i relativi accessori, pil adatto per una specifica applicazione bisogna effettuare: 1) Ia scelta della griglia (lega estensimetrica, base di misura, resistenza elettrica, coefficiente ert \ co ye ree 2.2), per le prove di poliammidici che sono molto flessibili 3) la_scelta_dell'adesive che dipende essenzialmente dalla temperatura di prova, dalla compatibilita tra supporto e materiale della struttura, dalla precisione richiesta (vedi cap.23); 4) la scelta del protettivo che dipende essenzialmente dalle condizioni ambientali (umidita, liquidi,, ete.) e dalla durata della prova (vedi cap.2.4). 5) la_scelta del materiale per la saldatura dei cavi che dipende essenzialmente dalla ‘temperatura di prova; 6) la scelta dei cavi (di collegamento dell’ER al ponte) che dipende essenzialmente dalle condizioni ambientali; La tabella 3.VI indica sinteticamente i parametri da considerare per Ia scelta dei component di una installazione estensimetrica. Nel seguito si forniscono indicazioni circa la scelta della griglia con riferimento a : 1) la lega estensimetrica; 2) la base di misura lo; 3) la resistenza elettrica Re; 4) il coefficiente di compensazione termica; 5) la configurazione 6 Per i materiali compositi si veda anche l'appendice A3.13. Le caratteristiche degli estensimetri 83 Per ulteriori informazioni circa la scelta dell'ER e degli accessori si rimanda alla letteratura tecnica specializzata /1.9.47, 2.4, 3.22/. Lega estensimetrica La scelta della lega estensimetrica dipende essenzialmente (cap.2.1) da valore medio ¢ fluttuazione della temperatura di prova, da valore ¢ tipo della deformazione da misurare. Ove yon intervengono limitazioni o esigenze particolari si ricorre alla Costantana. Base di misura lo ‘La scelta della base di misura dell'ER dipende essenzialmente dal gradiente di deformazione (cap.3.10.) ¢ dal livello di alimentazione ammissibile (cap.3.9). Ove non jintervengono limitazioni si ricorre, per Tanalisi sperimentale delle tensioni, ad ER aventi base di misura di 6 (0 3) mm. Resistenza elettrica Re La scelta della resistenza elettrica dipende essenzialmente (vedi anche cap.3.1.) dal livello di alimentazione ammissibile (cap.3.9), dalla resistenza dei cavi di misura (cap.4.3), dalle variazioni spurie di resistenza dovute a fluttuazioni della temperatura dei cavi, ai contatti dei commutatori (cap.4.3.5), etc. Ove non intervengono limitazioni si usano , per l'analisi sperimentale delle tensioni, ER da 120 Q. Coefficiente di compensazione termica ‘Ove possibile si ricorre all'impiego di ER autocompensati (cap.3.3.). La scelta del coefficiente di compensazione termica nominale (CCT o STC) dipende dal materiale sul quale ™ Configurazione La scelta della configurazione (numero e disposizione delle griglie) dipende q essenzialmente (cap.5) dalle condizioni di prova e precisamente dalla biassialita del campo di tensione e dal gradiente di deformazione. 4 ‘A Ajovalasit ~ Estensimetr elettrici a resistenza: capitolo 3 Tabella 3.V1 - Guida alla scelta dei component di una installazione estensimetrica ‘COMPONENTE DA SCEGLIERE PARAMETRI DA ‘SCELTA CONSIDERARE T-GRIGLIAGI.1Lega estensimetrice "Temperatura di prove Costantana Valor e tipo della ‘Karma/Nicromo deformazione Platino-Tungsteno Durata della prove, AIP T2.Base di misura lo Gradiente di deformazione | Piccola (<3 mm)...... Livello di alimentazione Media (3, 6+ 10 mm). Materiale della struttura Grande (250 rm)... T3.Resist.eletirica Ro Livello di alimentazione 1200, Materiale della struttura Resistenza cavi 3500 Varizioni spurie resistenza | 700. Altro. so TA.Coeticcomp termica ‘Materiale della struttara TI ppm /*C(acciaio) (cer) 23 ppm /°C (alluminio) Allo. T.5.Configurazione Biassialita campo defor- 1 griglia (aumero € disposi- mazione 2 griglie zione delle griglie) Gradiente deformazione 3 gril a 45° 3 griglie a 120° Att. SUPPORTO Condizioni ambiental Poliammidico (temperatura e umidita) (ten : ‘Materiale struttura Fenolico Epossidico Valore della deformazione | Alto... Durata della prova 4PROTETTIVO ‘Condizioni ambiental Vernice uretanica (temperatura,umidit’, Resina siliconica liquid, vapor, et.) Resina nitrlica Durata della prova Mastice Ch 5. MATERIALE PERSALDATURE __ | Temperatura di prova’ 63%Sn— 37% Pb 639%68n- 36 65% Pb -035%Sb Allo. ©. CAVIDI COLLEGAMENTO “Temperatura e umidita Rame/PVC Distubi elettrostatict Cavi schermati Disturb elettromagnetici | Cavi inrecciat Lunghezza dei cavi Alto. | / | | | | | | Le caratteristiche degli estensimetri 85 3.14. Installazione dell’estensimetro” Linstallazione dell’ER si basa su di una serie di operazioni elencate nella tabella 3. VII. Per Ja procedura pratica si rimanda alle norme tecniche /1.9.44, 1.9.47/ e alle istruzioni dei produttori di ER /1.9.48-51/. Tabella 3.VII = Installazione dell’estensimetro OPERAZIONE E FASI DELL’INSTAL- LAZIONE NOTE Riferimento generale /1.9.46/: UNI 10478-3 "Installazione estensimetrica e sua verifica” [Preparazione della incollaggio superficie di T.1. Preparazione iniziale Eliminare vernice, ruggine, irregolariti, ete Se la superficie del composito & imegolare bisogna riempire i vuoti seguendo le procedure specifiche. 1.2 Pulizia e grassaggio iniziali Utilizzare solventi adatti al materiale. Per i compos usano di solito I'alcole isopropilico e/o altro solvente adatto. Ove necessario bisogna verificare a ccompatibilita del solvente con la matrice 1.3 Inruvidimento Sabbiatura o carta abrasiva. La rugositi ottimale dipende dal tipo di adesivo (Ra= da 2a 4 ym per adesivi tipo cianomonoacrilato ed epossidici). Per i compositi I’rruvidimento deve essere tale da non danneggiare il rinforzo (carta abrasiva di gradazione 320/400). Per i compositi si pud usare una matita: riferimento si devono fermare prima dell"ER in modo da evitare contaminazioni dell’adesivo 1.5 Pulizia ¢ decontaminazione finale Utilizzare gli stessi solventi di cui al punto 1.2 2. Applicazione dell’estensimetro 2.1 Preparazione e posizionamento dell"ER & dell’ eventuale basetta Di solito per Pallineamento con i riferimenti tracciati sul pezzo si usa un nastro adesivo trasparente 2.2 Incollaggio dell’ER e dell’eventuale basetta L’applicazione dell'adesivo avviene secondo le nore indicate dal produttore 3. Cablaggio Tn genere richiede il collegamento dei terminali dellER alla basetta ¢ il collegamento dei cavi di rmisura alla basetta Nel caso dei compositi di solito tale operazione viene effettuata prima dell’incollaggio 4, Ispezione dell’installazione Mediante: controllo visivo, misura della resistenza ¢ dell’isolamento elettrici, misura del segnale (v. cap.3.14.1 ). Alcuni tipi di controlli sono effettuat anche nelle fasi precedenti. 5,Protezione dell’installazione Usare protettivi adeguati 6, Ispezione dell’installazione Come in 4 si effettuano i controlli sull’installazione protetta 7 Per i compositi si veda anche l’appendice A3.14 86 A.Ajovalasit — Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 3 3.14.1 Ispezione dell'installazione e prove preliminari Durante Vinstallazione si effettuano una serie di prove preliminari tendenti a verificare la correttezza delle procedure di installazione dell'ER /1.9.38, 1.9.47, 2.4/ ed in particolare la bonta di presa dell'adesivo. Le prove previste si basano su: a) Tesame visivo, ) lamisura della resistenza dell’ER, c) la misura della resistenza di isolamento, 4) la misura del segnale (prova della gomma). Lresame visivo serve essenzialmente a mettere in evidenza eventuali errori di posizionamento dell ER ed eventuali difetti nell’adesivo ( bolle d’aria , etc.). La misura della resistenza serve essenzialmente a verificare la continuita elettrica della griglia ed il valore della resistenza dopo l’applicazione. Un elevata differenza ( >0,5% per adesivi che polimerizzano a temperatura ambiente, >2% per quelli che polimerizzano ad elevata temperatura /1.9.45/) rispetto al valore nominale é indice di una installazione cattiva. Una elevate resistenza di isolamento (v. cap. 3.4) é un indice della bonta di presa dell’adesivo e dell’assenza di contaminanti. La misura del segnale serve per verificare lincollaggio. A tal fine si comprime IER con una gomma morbida dopo averlo collegato ad un indicatore estensimetrico. In assenza di discontinuita o di altri difetti di incollaggio la deformazione indicata deve annullarsi al cessare della pressione. In aggiunta si possono eseguire dei cicli preliminari di carico (0 di temperatura se la struttura non pud essere caricata). L'annullarsi della deformazione indicata al cessare della causa @ un r canna In genere 1 vari controlli vengono opportunamente e le diverse fasi di installazione dell’ estensimetro /1.9.46, UNI 10478-3/. Cireuiti di misura 87 4, CIRCUIT! DI MISURA 4A. Il ponte di Wheatstone 4 Un estensimetro deformato subisce una variazione relativa di resistenza fornita dalla 3.16), cioe: AR _ ke G.16) R Tale vatiazione di resistenza @ in genere molto piccola; ad esempio per ER aventi fattore di taratura K=2, resistenza Ro=120 Q e soggetti a deformazione & =10 pm/m la (3.16) fornisce AR = 0,0024 2. Usualmente la variazione di resistenza dell'ER viene misurata mediante il ponte di i Wheatstone. La misura pud essere effettuata con uno dei seguenti metodi: | 1), metodo a deviazione nel quale si misura la tensione di sbilanciamento del ponte; 2) metodo ad azzeramento nel quale lo sbilanciamento dovuto agli ER viene compensato ‘mediante opportune resistenze di bilanciamento; 3) metodo del ponte di riferimento nel quale, oltre il ponte estensimetrico, c’é un ponte di riferimento che contiene le resistenze di bilanciamento. : Nel seguito si fa riferimento al circuito pit usato attualmente ¢ cioé al ponte di Wheatstone ; a deviazione alimentato a tensione costante (continua o alternata). 4.1.1. Il ponte di Wheatstone a deviazione Si consideri (Fig.4.1) il ponte di Wheatstone alimentato con una tensione costante (cio’ indipendente dalle variazioni di resistenza) V agente ai capi della diagonale di alimentazione noto che la tensione di sbilanciamento E, misurata ai capi della diagonale di cioe =v RRR (42) Fig. 4.1 - Schema del ponte di Wheatstone a deviazione La tensione E si annulla ed il ponte in tali condizioni si dice bilanciato quando: (43) | dove in estensimetria si ha (43.1) Se ora le resistenze Rj, Rg, R3 ed Rq subiscono rispettivamente le variazioni AR] , AR2, \ AR e AR4 il ponte si sbilancia, La tensione E risulta in base alla (4.2): 88 ‘A Ajovalasit — Estensimetr elettrici a resistenza: capitolo 4 np lRet ARR, +AR)~(R, + YR +R) as (RAR, + R+AR(R, TAR, +R, +BR) Nel caso degli ER le variazioni di resistenza ARj (i =1,2,3,4) sono in genere piccole rispetto alle resistenze iniziali Rj (i = 1,2,3,4) e quindi nella (4.4) si possono trascurare i termini del 2° ordine. Sotto l'ipotesi suddetta la (4.4.) diviene, tenendo conto della (4.3): RR, AR, AR, , AR, AR, ey Bike AR, i AR, ARs Rin R RRR a Cioé tenendo conto della (4.3.1): =—(— - + + - (4. TR OR ROR bo Se le quatro resistenze sono costituite da ER aventi lo stesso fattore di taratura K la (4.6) diviene tenendo conto della (3.16): ie = (4, - + 4 4) 42 La (4.7) mostra che la tensione di sbilanciamento E, a parita di deformazione, dipende dal fattore di taratura K degli ER e dalla tensione V di alimentazione del ponte. Tale tensione di sbilanciamento & in genere piccola, Ad esempio supponendo un solo estensimetro attivo (62 ~ ty = 24 = 0) la (4.7) fornisce per oj = 10 mm, fattor di taratura K=2, ¢ tensione dt tiimentazione V =3 V: E= 15 nV. La tensione di misura deve quindi essere amplificata prima di essere inviata allo strumento indicatore. La (4.7) si pud anche scrivere: 48)- i Circuit di misura 91 ef.6fx fy» deformazioni dovute ai momenti flettenti Mg, Mix, Mfy; es deformazione dovuta al momento torcente Mt. 4.2.1. Deformazione di trazione La trave di sezione qualsiasi é soggetta allo sforzo normale N che produce le deformazioni assiale een, ¢ trasversale €¢=-Vep. Si suppone inoltre che la temperatura vari nel corso della prova ¢ che sia presente un momento flettente spurio Mg. Limitatamente alle disposizioni 4 5 la trave si considera simmetrica rispetto all'asse neutro in modo da avere deformazioni di flessione opposte. L'eventuale momento torcente spurio non influenza la misura dato che esso non produce di solito deformazioni nelle direzioni assiale e trasversale. 14 disposizione 1 estensimetro attivo parallelo all'asse della sollecitazione imposta N inserito in un lato del ponte (collegamento a quarto di ponte, fig.4.3.1). In questo caso la relazione (4.9) fornisce: =6,4+6;+6, (4.11) a= Tale disposizione si pud usare solo se: 1)il momento flettente spurio & nullo; 2)la deformazione termica apparente é nulla, cio’ se I'ER & autocompensato o Ia temperatura & costante. 28 disposizione -eeedsestensimetro attivorparallelo-all'asse della sollecitazione imposta N ed 1 estensimetro compensatore posto su di un provino ausiliario. I due ER sono disposti su lati adiacenti de! = ponte (collegamento, -0 ponte, fig.4.3.2). In questo caso la relazione (4.9) fornisce: sk Rael ee. Sec I : ieee Cc leformé fea ite é compensata ment é quella’ spuria di flessione. 3 disposizione * 1 estensimetro attivo parallelo all'asse della sollecitazione imposta N ed 1 estensimetro attivo ortogonale all'asse della sallgcitazione imposta. I due ER.sono disposti su lati sdiacent del ponte (collegamento a mezzo ponte, fig.4.3.3). La (4.9), indicando con v il coefficiente di Poisson del materiale della trave, fornisce 6p = 6-6, = (6, +6; +6,)—(-¥6,— Ve, +8,)= 6, (It +e (1+) (4.13) Con tale disposizione: 1) la deformazione termica apparente & compensata; 2) la deformazione misurata ¢7@ pit grande della deformazione imposta; 3) perd anche la deformazione spuria di flessione ¢ amplificata nella stessa misura di quella di trazione. 48 disposizione 2 estensimetri attivi paralleli all'asse della sollecitazione imposta, disposti su facce opposte e collegati su lati opposti del ponte; 2 estensimetri compensatori posti su di un provino 2 ‘A Ajovalasit — Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 4 & 1 ( - nyt r Ry Res —s thy A a 5 ue TR Ryser - (aS), Coots pees wa np FOR Ryser a aay ms Bs Rares 1 eT t entertea enter en(l4) + ef(149) 8 : I np TR Rises ee a L& Rests Res a Ry es Riser ee Raves eT Cl 2e¢ 2aavjer fee Fig.4,3. - Disposizioni estensimetriche per ta misura di deformazioni di trazione e flessione Cireuiti di misura 93 ausiliario e collegati ai rimanenti lati del ponte (collegamento a ponte intero, fig.4.3.4). In tal caso la (4.9) fomisce: 6, = (6,46, 46)-6,4(6, (4.14) cio’: 6 =26, (4.15) Con tale disposizione sono compensate le deformazioni spurie (termica e di flessione), inoltre Ia deformazione misurata é doppia di quella imposta. 52 disposizione 2 estensimetti attivi paralleli all'asse della sollecitazione imposta, disposti su facce opposte e collegati su lati opposti del ponte; 2 estensimetri ortogonaliall'asse della sollecitazione imposta, disposti su face opposte ¢ collegati ai rimanenti lati del ponte (collegamento a ponte intero, fig.4.3.5). La (4.9) fornisce: b= (6,46; +6,)-(¥6, — Ve, +6) +(6,- 6; +8) -(- VE, + VE, +8,) (4.16) cioé: = 6,204) (4.17) Con tale disposizione sono compensate le deformazioni spurie, termica e di flessione, inoltre la deformazione misurata é circa 2,5 volte quella imposta, Tale disposizione & quindi la migliore tra quelle considerate. 4.2.2 Deformazione di flessione Lactrave & soggetta-amomento flettente Mg che: produee,_ sypponendo trsezione e ate =n = iali + icra vee dove 1 cris Segho superiore si riferisce alla ae tesa e l'inferiore a quella compressa. La limitazione di sezione simmetrica non & necessaria per le disposizioni 1, 2 € 3. Si suppone che la temperatura vari nel corso della prova e che sia presente uno sforzo normale spurio N. L'eventuale momento torcente spurio non influenza, come nel caso precedente, le misure. + 1@-dsposizione=— — 1 estensimetro attivo parallelo all'asse della trave inserito in un lato del ponte 4 (collegamento a quarto di ponte, fig.4.3.1). La deformazione misurata coincide con la (4.11). Con tale disposizione quindi non sono compensati gli effetti della temperatura e dello sforzo normale spurio N. 28 disposizione 1 estensimetro attivo parallelo all'asse della trave ed un estensimetro compensatore posto su di un provino ausiliario (collegamento a mezzo ponte, fig.4.3.2). La deformazione misurata coincide con la (4.12). Con tale disposizione quindi & compensata la deformazione termica apparente mentre non lo é quella spuria di trazione. 32 disposizione | 1 estensimetro attivo parallelo all'asse della trave, 1 estensimetro attivo normale all'asse della trave (collegamento a mezzo ponte, fig 4.3.3). La deformazione misurata coincide con ta | (4.13). Per tale disposizione quindi: 1) la deformazione termica apparente & compensata; 94 ‘A.Ajovalasit ~ Estensimetri eletrici a resistenza: capitolo 4 2) ta deformazione misurata& pit grande della deformazione di flessione imposta; 3)perd anche leventuale deformazione spuria di trazione & amplificata nella stessa misura, 48 disposizione 2 estensimetri attivi paralleli all'asse della trave, disposti su facce opposte ¢ collegati su lati adiacenti del ponte (collegamento a mezzo ponte, fig.4.3.6). La (4.9) fornisce: Ep = 6 — 6 = (Ey + Ey + Eq) (Ey + Ey * 6) = 28; (4.18) Con tale disposizione: 1) le deformazioni spurie, termica e di trazione, sono compensate; 2) la deformazione misurata é doppia di quella imposta. 58 disposizione J ectensimetri attivi paralleli all'asse della trave, disposti su facce opposte e collegati su lati adiacenti del ponte; due estensimetri attivi ortogonali all'asse della trave, disposti su facce opposte e collegati nei rimanenti lati del ponte (collegamento a ponte intero, fig.4.3.7). La (4.9) fornisce: by = (Ey + 8,4 &) “(by +h 4+6,)+ (VE, — VE, +6,)—(- VE, — YE, +6) (4.19) cio’: &, =2(1+ ey (4.20) Con tale disposizione: 1) le deformazioni spurie, termica e di trazione, sono compensate; 2) Ia deformazione di flessione misurata € doppia rispetto a quella misurata con Ta disposizione n° 3. collegati in modo che gli ER sulla stessa faccia siano inseriti su lati opposti del ponte (collegamento a ponte intero, fig.4.3.8.). E' facile verificare che la (4.9) forse a, = 46, (421) ma ~ ieuie Con talliedisposizionewsono.compensaicele deformagigni. spurie.inalite la. deformagione risurata & quattro volte la deformazione imposta. Tale disposizione & quindi la mighiore tra quelle considerate. 4.2.3. Deformazione di torsione Si consider! un albero, avente sezione circolare, soggetto a momento torcente. E’ noto che le deformazioni principali sono dirette secondo le eliche inclinate a 45° rispetto all'asse delI'albero ed assumono i seguenti valori: 6, = buys = Ea = 7/2 (4.22) dove 1 & lo scorrimento mutuo. Pertanto anche gli ER si dispongono Iungo eliche inclinate a £45° rispetto all'asse dell'albero. Determinato lo scorrimento mutuo y si pud calcolare il momento torcente mediante la nota formula: M, = J,G2 (4.23) r dove Jp é il momento di inerzia polare, G é il modulo di elasticita trasversale ed r é il raggio dell'albero. Cireuiti di misura 95 Nel seguito si suppone che la temperatura vari nel corso della prova e che siano presenti uno sforzo normale N ed un momento flettente spurio Mg di componenti Mg ed Mey 1 disposizione 1 estensimetro attivo inclinato a +45° rispetto all'asse dell'albero ed inserito nel primo lato del ponte (collegamento a quarto di ponte, fig.4.4.1.). La (4.9) fornisce: p= 8 646,464 (4.24) Con tale disposizione quindi nessuna azione spuria ¢ compensata. 28 disposizione 2 estensimetri attivi inclinati a + 45° rispetto all'asse del’albero ¢ inseriti su lati adiacenti del ponte (collegamento a mezzo ponte, fig.4.4.2). La (4.9) tenendo conto della (4.22) fornisce: 8p = 6-8, = (6,4, + hg thy + &)—(HG, +E, ~ By HEy +E) (4.25) cio’: y= 26, +265 (4.26) Con tale disposizione: 1) la deformazione termica apparente ¢ compensata; 2) Ia deformazione spuria di trazione ¢ compensata; 3) la deformazione spuria di flessione & parzialmente compensata. 34 disposizione 4 estensimetri attivi, 2 a + 45° e 2 a - 45°, collegati in modo che gli estensimetri disposti oh .ssa elica siano inseriti.su lati opposti del ponte-(col jento a ponte completo, a ae ona T(E, +E, rte, Eg eye ey | heh ee (4.27) + (6,46, — bp tEp te)—(H6 +8, +85 thy +64) G27 | cio’: 6,246, (428) | Con tale disposizione sono compensate tutte le deformazioni spurie, inoltre il valore della deformazione misurata é quattro volte quello della deformazione imposta. Tale disposizione & quindi la migliore tra quelle considerate fino ad ora. 42 e 58 disposizione Queste disposizioni sono (Fig.4.4.4 ¢ 4.4.5) equivalenti alla terza disposizione poiché gli ER disposti sulla stessa elica sono inseriti su lati opposti del ponte. La deformazione totale misurata, come é facile verificare, é fornita dalla (4.28). A Ajovalasit ~ Estensimetri clettrici a resistenza: capitolo 4 Ly > el e(EZ) (L2) ge # ge og sehho «Bho £ 8 ? he : ? 3 : (lo: ee] ee ell te fwsp S > es Lop * Lg. 2] (ep te ) So Z fa z goad 2 al SL, Fl 1. zi G OQ dha esha a Ry Ry Fig.4.4, -Disposizioni estensimetriche tipiche per la misura delle deformazioni di torsione Cirewitt di misura 97 4.2.4 Trazione e flessione per i materiali compositi LLe disposizioni precedenti (capitolo 4.2.1 ¢ 2.4.2) possono utilizzarsi anche nel caso di una famina o di un laminato ad eccezione delle disposizione 3 ¢ 5 relative alla trazione che manifestano una deformazione termica apparente residua. [Nel caso di una lamina ‘nidirezionale ortotropa con direzione delle fibre secondo I'asse del provino tale deformazione residua risulta rispettivamente per le disposizioni 3 ¢ 5: ¢y =(a~a,)s7 € cy =2ley—a,)AT dove a;,.1; ono i coefficient di dilatazione termica lineare secondo gli assi principali del materiale Gli ER attivi ¢ compensatori, utilizzati in alcune disposizioni (2 ¢ 4 della trazione ¢ 2 della flessione), devono essere installati con lo stesso orientamento rispetto alle fibre utilizzando laminati dello stesso tipo. 1 laminato di cui alla disposizione 4 relativa allo sforzo normale e alle disposizioni 4, 5 ¢ 6 relative alla flessione si considera simmetrico in modo che le deformazioni relative alle due facce del provino siano uguali per eid che riguarda lo sforzo normale ed opposte per ci che riguarda la flessione. Il coefficiente di Poisson v che interviene nella formula (4.20) deve essere sostituito con: jl coefficiente di Poisson longitudinale viz (trasversale vz1) per la lamina unidirezionale con rinforzo parallelo (ortogonale) all’asse del provino, il coefficiente di Poisson longitudinale vy, per la lamina unidirezionale con rinforzo inclinato rispetto all’asse del provino ¢ per i laminati simmetrici. 4.3. Influenza dei cavi e delle resistenze di contatto" T cavi che collegano gli ER al ponte influenzano la misura della deforma at ST re te orc somone NE Perr pone ar : ie considerare l'influenza della resistenza dei cavi che si palesa essenzialmente cot 1) la deformazione termica apparente dovuta alla variazione di temperatura dei cavis 2) l'attenuazione del segnale di misura; 3) altri effetti riguardanti la resistenza di isolamento, la reattanza capacitiva /1.9.11, pag.197/, Ja sensibilita ai disturbi dovuti ai campi elettromagnetici / cap.4.1.3 e rif. 1.9.6, pag.257/. In generale il circuito estensimetrico pud comprendere oltre gli ER ed i relativi cavi di collegamento al ponte altre resistenze (spazzole di commutatore, contatti striscianti, etc). Nelle considerazioni che seguono una resistenza si dice estemna al ponte se é in serie con i cavi di alimentazione o di misura, intema al ponte se inserita in un lato del ponte. Come regola generale si ha che: "Je variazioni di resistenza dovute a variazioni di temperatura dei cavi, contatti striscianti, spazzole di commutatori etc.~ non influenzano la misura della deformazione se le resistenze sono estemne al ponte”. Questi ultimi collegamenti sono quindi preferibili a quelli con resistenze interne al ponte. 4.3.1. La deformazione termica apparente dei cavi Si consideri (Fig.4.5) un collegamento a quarto di ponte a due fili di resistenza Rej¢ Re2. La variazione di resistenza dei cavi, dovuta ad una variazione di temperatura AT che si manifesta nel corso di una prova, risulta: 1 Una tabella riguardante la scelta dei cavi é riportata nell’appendice A4.3 98 A Ajovalasit ~ Estensimetri eletrici a resistenza: capitolo 4 AR, = (Ry + Ra BAT (4.29) i dove fig il coeficiente di temperatura della resistenza dei cavi. Tale variazione di resistenza 1 cequivale ad una deformazione termica apparente: LAR, b.2 4.30) rar 430) dove Ry @ a resistenza totale del lato del ponte di Wheatstone nel quale & insento Testensimetro, cio’: R=R +R + Re 431) Tenendo conto delle (4.29) ¢ (4.31) la (4.30) fornisce: 1 RytRy KR+Ryt Ra {La (4:32) mostra che, a parita di altre condizion, la deformazione termica apparente dovuta at cavi diminuisce all'aumentare della resistenza Ro dell ER. 6, BAT (432) Fig.4.6- Collegamento a quarto di ponte a 3 fi Per cavi di rame ( Be =4000 00°C, p = 18 mO mm?/m) aventi diametro 0,6 mm ed ER i Costantana (K=2) da 120 © la (4.32) fornisce, ponendo per semplicitA al denominatore Re1=Re20, bq. = UAT (433) dove 1 &1a lunghezza in metri di un singolo cavo. Ad esempio per cavi da Sm una variazione di temperatura di 5 °C produce una deformazione apparente Bac = 50 pm/m. Bisogna quindi compensare, come per gli estensimetri la deformazione termica apparente dovuta ai cavi. A tal fine si usa (Fig4.6) il collegamento a quarto di ponte a tre fili che sfrutta fo stesso principio degli ER compensatori. Con tale disposizione infatti i cavi di resistenza Re ed Rg sono inseriti su lati adiacenti del ponte e quindi le relative deformazioni termiche apparenti date dalle relazioni: PRs yp (4.34) 1 BRa ap (435) si compensano a condizione che i cavi siano identici (Re1=Re2) & subiscono Ie stesse Cireuit di misura 99 variazioni di temperatura. Si noti che il cavo di resistenza Ro3, essendo inserito sulla Uiagonale di misura, éestemo al ponte e quindi non introduce deformazione apparente 43.1.1 Estensione ai collegamenti a mezzo ponte ¢ a ponte completo Nei collegamenti a mezzo ponte (Fig.4.7 e 4.8) ed in quelli a ponte completo chiuso sullo sirumento (8 cavi, fig.4.9) la deformazione termica apparente dovuta ai cavi @ compensate purché i cavi siano uguali e soggeti alle stesse variazioni di temperatura. Nel colegamen’o & ponte completo chiuso sulla struttura (4 fili,fig4.10) i avi non introducono deformazioni fpparenti dato che sono estemni al ponte. Tale collegamento & sempre preferibile a quello a 8 fili. Risey Raste Fig. 4.7 - Collegamento a mezzo ponte a quattro fil. Tcollegamento a mezzo ponte a tre fili, ove applicable, preferibile a quello a quattro i Nel caso in cui simpiega quest'ultimo collegamento (Fig.4.7) non bisogna usare per ER Compensatore un cavo pid corto al fine di evitare (cap4.3.3) Ia parziale perdita di Compensazione delle deformazioni termiche apparenti dovute all'ER ed ai cavi Fig. 4.8 - Collegamento a mezzo ponte a tre fili 4.3.2. L'attenuazione del segnale di misura? Siconsideri (Fig.4.5) un collegamento a quarto di ponte a due fil di resistenza Rey ed Re2 ¢ si supponga la temperatura costante. La deformazione indicata dall'ER @ seguito della deformazione imposta ¢, risulta: pine keee KR,+Ry+Ra Con cavi di resistenza trascurabile rispetto a quella dell'ER, la deformazione indicata coincide con quella imposta: e. Dallle (4.36) ¢ (3.5) si ricava: “(436° é Dall'esame della (4.37) si rileva che: 1) a causa della resistenza dei cavi la deformazione indicata e' & sempre minore della 2 Per Peffetto di una resistenza in parallelo all’estensimetro si veda l’appendice A4.3.2 100 ‘A Ajovalasit — Estensimetri eletrici a resistenza: capitolo 4 i deformazione effettiva &; j 2) nota la resistenza dei cavi si pud calcolare il fattore corretivo della deformazione indicata; 3) il fattore correttivo, a parita di resistenza dei cavi, diminuisce alf'aumentare della resistenza i dellER. { = LAR G3) Rey } Re, Rusle Fa Res eRe vo fee 7 I Te 7 eRe Fig, 4.9 - Collegamento a ponte completo a 8 jili Si not infine che la correzione pud essere apportata fin dall'inizio assegnando al fattore di taratura K il valore K'; infatti dalla (4.36) ¢ (3.5) si ha: oe (438) — K R,+Ry +R Dalla (4.39) si rileva che il fattore di taratura apparente K’ & sempre m taratura K. Fig.4.10 - Collegamento a ponte completo a quattro fili Nel caso usuale di cavi di uguale resistenza (ReI=ReIRo) le (4.37), (4.38) © (439) divengono’ (4.40) @al) Cireuiti di misura 101 K=Kk—*% (4.42) R,+2R, Nel caso di collegamento a quarto di ponte a tre fili (Fig46) la resistenza in serie allestensimetro solo Ro{=Re2=Re € quindi si ha: R, ene (4.43) 1_AR ong Rik (4.44) R ea (4.45) 43.2.1 Estensione ai collegamenti a mezzo ponte e a ponte completo Nei collegamenti a mezzo ponte a 4 fili (Fig.4.7) ed in quelli a ponte completo chiuso sullo strumento (8 fil, fig.4.9) la resistenza in serie ad ogni estensimetro é, nel caso di cavi aventi la stessa resistenza, 2R¢ © quindi si applicano le (4.40)-(4.42). Nel collegamento a mezzo ponte a tre fili (Fig.4.8) si ha invece un solo cavo in serie all'ER ¢ quindi si applicano le (4.43)-(4.45). Per i suddetti collegamenti la deformazione € & sostituita dalla deformazione totale ¢, (cap.4.1.1). Nel collegamento a ponte completo a quattro fili (Fig.4.10) i cavi Rey © Rep sono estetni al ponte estensimetrico ma in serie alfalimentazione. Di conseguenza Ia tensione effettiva V' di alimentazione del ponte risulta: R, vy -y—_—e__ 4.46) BAR, +R, ee dove, Rp. & la resistenza estensimetrico Se 4.47) RAR +R AR, ‘ Nel caso usuale di estensimetri aventi tutti Ia stessa resistenza Rg la (4.47) fornisce: R=R, (4.48) Di conseguenza la (4.46) diviene: yey» _ (4.49) Rit Ry + Ra La tensione di sbilanciamento (4.8) risulta, tenendo conto che Ia tensione effettiva di alimentazione é V': e=OKe, (4.50) R+RitRa La tensione di sbilanciamento E diminuisce cioé per effetto dei cavi in serie all'alimentazione. La deformazione totale effettiva risulta in base alla (4.50) 4 ER +R +R, SER +R the aK, R, asp La deformazione totale misurata, senza tenere conto cio? della resistenza dei cavi, risulta invece in base alla (4.8): (4.52) Dalle (4.51) e (4.52) risulta la seguente relazione tra deformazione effettiva e misurata: r 102 ‘A.Ajovalasit— Estensimetsi eletrici a resistenza:capitolo 4 6, = &/(R, + Ry + Ra) R (4.53) che per Rej=Reg=Re diviene +2R, as) Rx i noti infine che i cavi di misura Re3 ed Reg sono di norma in serie con uno strumento ad elevata impedenza e quindi non influenzano Ja misura. Riassunto T risultati relativi alle correzioni [vedi le relazioni (4.40), (4.41), (4.43), (4.45) e (4.54)] da apportare per tenere conto della resistenza dei cavi possono essere cosisintetizzate nel caso di cavi aventi la stessa resistenza Ro. Correzione a posteriori RR, (4.55) ler = R, con e,= deformazione totale effetiva, 6; = deformazione totale misurata,cioé pil precisamente: &, =€], Gy =6]' 1-2, By =8'-€2) 1-87+83-€4, &y Correzione a prior per i collegamenti a quarto di ponte; per i collegamenti a mezzo ponte yep'te4" per collegamenti a ponte completo Kex—® (4.56) Rt Rr con K' = fattore di taratura modificato, K = fattore di taratura originario. i. (4.55) © (4,56). sistenza totale in serie all'ER o.ai cavi di nentaz por si me R,. = Re per 1 collegamenti a 1/4 ¢ a 1/2’ ponte a fli; per es collegamenti. ‘Se si trascura la resistenza dei cavi si commette un errore che in base alla (4.55) risulta: fray, = Ray, (457) & by Cosi ad esempio nel caso di un ER con Ro ~ 120.2 un cavo di resistenza totale R,,= 1,2. produce un errore dell’1%. 4.3.3 Influenza della resistenza dei cavi sulla deformazione apparente dell ER ‘Si consideri un collegamento a mezzo ponte a 4 fili (Fig.4.7). Se le resistenze in serie ai due ER attivo (Ry) © compensatore (Rg) sono diverse si ha la parziale perdita di compensazione non solo della deformazione apparente dei cavi(Eac ) ma anche di quella felativa allER (6q ). Si supponga in particolare 'ER attivo (Rj) collegato con cavi di Fesistenza Ro{-Re2-Re € TER compensatore (Rp) collegato con cavi di resistenza nulla (Re3-Re4=0). La deformazione totale misurata risulta: Ep = 5-8 = (EF bag Sue) San (4.58) dove ¢ & la deformazione meccanica misurata dall'ER attivo, cio’ wi Circuit dt misura 103 ak (459) R+2R, satay sono le deformazionitermiche apparent relative agli ER attivo e compensator, cioé gol {_Ak_) -1 Bar (4.60) KR, +28), KR,+2R, 1(ar) _1 =1(A8) -L par 4.61 228) A. ao cag la deformazione termica apparente dovuta ai cavi dellER ativo,cioé: e.=tk (4.62) R+R . Dall'esame delle (4.60) e (4.61) si rileva che le deformazioni termiche apparenti dei due ER sono diverse a causa della resistenza dei cavi, Si verifica quindi una deformazione apparente residua: by = Ey En (4.63) che risulta fy =e, (4.64) R,+2R, Pertanto i cavi di collegamento degli ER, attivo e compensatore, devono essere sempre| lidentici e subire le stesse variazioni di temperatura. 43.4.1. Il sistema a sei fili per ponti completi La figura 4.11 mostra lo schema di funzionamento di un ponte completo a sei fili. | cavi sensori (5) consentono di misurare la tensione effettiva (V') di alimentazione del ponte. Se per cffetio della resistenza dei cavi V' risulta minore della tensione di riferimento voluta (V;) il sistema di controllo (C) aumenta la tensione di alimentazione V fino a quando la tensione Fig.4.11 - Collegamento a ponte completo a 6 fili (c.a.= cavo di alimentazione, c.m. = cavo di misura, c.s. = cavo sensore) 104 ‘A.Ajovalasit — Estensimetri elettrici a esistenza: capitolo 4 4.3.4.2, Il sistema a cingue fili per collegamenti a mezzo ponte ‘La figura 4.12 mostra lo schema di un sistema a 5 fli per un collegamento a mezzo ponte (cireuito di Kreuzer, brevettato). Come nel ciruito precedente limpiego dei cavi sensori (es) ‘consente di misurare la tensione effettiva di alimentazione (V', +V/2 ¢ -V'/2). Di conseguenza gli amplificatori A2 € A3 posti sui cavi di alimentazione correggono le tension’ di uscita fino a quando la tensione effettiva di alimentazione eguaglia quella i riferimento voluta. pio analogo si basa il circuito di Kreuzer (a 4 fili) per il collegamento a quarto di 4.12 - Collegamento a mezzo ponte a 5 fili (c. "a= cavo di alimentazione, ¢.7. di misura, c.s. = cavo sensore) Fig. 4.3.5. Commutatori - Spazzole - Telemetria ‘Quando si devOH misurare Ye deformazioni div pit estensimetri si usa in genere un commutatore che consente di inserire successivamente i singoli estensimetri nel circuito di snisura, In tal caso si effettuano le letture dei singoli ER a struttura scarica e successivamente a struttura carica, Sono disponibili anche unita di commutazione_¢ bilanciamento che consentono l'azzeramento delle letture iniziali dei singoli ER. vad eecezione del collegamento a ponte completo chjuso sulla struttura (Fig. 4.10) le resistenve di contatto del commutatore sono interne al ponte ed & quindi necessario che la Variazione di resistenza di contatto, che si manifesta tra le letture a struttura scarica ¢ quelle @ truttura carica, sia piccola. Una variazione di resistenza di contatto AR¢ infatti introduce una deformazione apparente supposto Reo piccola rispetto a Re: LAR, fae ER (465) 1 commutatori commerciali per estensimetria sono predisposti_ in genere per i vari collegamenti (quarto © mezzo ponte, ponte completo). La figura 4.13 mostra lo schema di 1 collegamento a quarto di ponte a tre fili. Nel caso di collegamento a mezzo ponte con ER compensatore si pud utilizzare un singolo compensatore per un gruppo di ER (common Cireuiti di misura 105 dummy) a condizione che le variazioni di temperatura siano identiche per tutti gli ER ¢ che il materiale sia isotropo (v. cap.3.3.2.) i i ! ' / " i i . a : t er i S L L__* J ‘STRUMENTO (COMMUTATORE: Fig. 4.13 - Collegamento a quarto di ponte a tre fili di parecchi ER (2 nel caso in figura) Nel caso di misure su organi rotanti si usano i contatti striscianti (sistema di anelli € spazzole). In tal caso & sempre consigliabile usare collegamenti a ponte completo chiuso sulla Struttura in modo che i contatti striscianti siano esterni al ponte (Fig.4.14). L'uso dei contatti striscianti pud essere evitato mediante la trasmissione di segnali estensimetrici per via radio 1.9.10, p.109/. Sono a tal fine disponibili sistemi telemetrici a breve distanza (pochi centimetri), Sono naturalmente disponibili anche sistemi telemetrici a largo raggio per trasmettere i segnali estensimetrici a grande distanza. Fig.4.14 - Schema di un collegamento a ponte completo con contattistriscianti. 4.4. Errore di linearita del ponte di Wheatstone a tensione costante La relazione lineare (4.5) & valida, come si & visto nel cap.4.1.1, se le variazioni di resistenza degli ER sono piccole rispetto alle resistenze iniziali degli ER stessi. Tale condizione @ in genere soddisfatta nella misura di deformazioni elastiche su metalli. ‘Nel caso di variazioni di resistenza grandi il ponte ha in generale un comportamento non lineare, Bisogna allora usare la relazione completa (4.4) in Iuogo della (4.5). Nel seguito si suppone il ponte inizialmente bilanciato, cioé: RRs = RR, (43) dove 106 [A.Ajovalasit~ Estensimetieletrici a resistenza:captolo 4 R,=Ry=Ry, R= R= Ry (43.1) i essendo r=1 per il collegamento a ponte completo ¢ in genere r#1 per i collegamenti a quarto e mezzo ponte. La (44), per ER avent lo stesso fattore di taratura K, diviene tenendo conto delle (3.16), (43) ¢ (43.1): _ 1 (+ Kel Ke) = (+ Ke )1+ Ki) 5) E= 2+ KG +e))2+ KG + &)] Liuso della (4.7) fornisce invece valori erat, o come siusa dire indicat, ¢) (= 1.2.3.4): E Rj 88-4) 467 ‘Nel seguito si considera l'errore di linearita per i vari tipi di collegamento. 4.4.1. Collegamento a quarto di ponte Tn tal caso si ha £7 = 63 =£4= 0 € quindi le (4.66) ¢ (4.67) divengono: pny 4 (468) 442Ke, E= exe, (4.69) Eguagliando le relazioni precedenti si ottiene il legame tra deformazione effettiva e1 © deformazione indicata ¢', cioé: a (4.70) me risulta tenendo conto della (4.70): 6K/2 = (4.72) aimak/2 an) Hel caso ordinario di ER aventi K=2 la (4.72) diviene, trascurando a denominatore il termine K £12 rispetto allunita ed esprimendo Terrore in % e la deformazione in wm/m: 0% =10%e, (4.73) cio’: in un collegamento a quarto di ponte Verrore percentuale e% @ uguale a 10-4 volte la deformazione indicata espressa in_jsn/tn. {Ad esempio se la deformazione indicata 1’ & 10.000 jm/m, Perrore di linearitarisulta in base alla (473) €% = 1%. Ai fini della correzione delferrore di linearta del ponte bisogna tener conto del fatto che per deformazioni molto grandi I'ER stesso manifesta una deviazione alla Hnearita che in taluni casi /1.11,p-191;4.1/ compensa quella dovuta alla non linearita del ponte. 4.4.2. Collegamento a mezzo ponte In tal caso siha 23=£4=0€ quindi le (4.66) e (4.67) forniscono: Cireuiti di misura 107 pa-y—KGr a) (a7) F42K(G, +6) E= Ete, -&) (4.75) La (4.74) si riduce alla (4.75) per 22 = - €1 , cio’: Torrore di linearita di un collegamento a mezzo ponte ¢ mullo se le deformazioni degli ER sono opposte. E questo il caso della flessione (cap.4.2.2, disposizione 4) e della torsione (cap.4.2.3., disposizione 2). Negli altri casi c'é un ertore. Ad esempio nella disposizione con un ER trasversale usata per la trazione (cap.4.2.1, disp.3) 0 per la flessione (cap.4.2.2, disp.3) si ha 6) = ve] € di conseguenza le (4.74) e (4.75) divengono: ent 5 (4.76) B= Exes » 47) Eguagliando le relazioni precedent si ottiene: (4.78) entre lerrore e definito dalla (4.71) risulta: pone ele (4.79) er A peated’ he thisurata Tera sind inferiore collegamento a quarto di ponte. 4.4.3. Collegamento a ponte completo Se cy =~] & 24 =~ 63 le (4.66) e (4.67) divengono: E HEC, +6) (480) e=bKe +8) (481) cio’. Terrore di linearita di un collegamento a ponte completo é nullo se £2 =~ 61 €&4=~83- E’ questo il caso della flessione (cap.4.2.2., disposizioni 5 ¢ 6) e della torsione (cap-4.2.3. disposizioni 3.4 e 5). Negli altri casi c'8 un errore. Ad esempio nella disposizione con due ER trasversali usata per la trazione (cap.4.2.1.) si hae] = 63 ¢ c) = 64 ~~ ve] ; di conseguenza le (4.66) ¢ (4.67) divengono: yey) (4.82) 24 Ke\(I-¥) 108 ‘A.Ajovalasit ~ Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 4 Vv B=Ska(ley) (483) Eeuagliando le (4.82) ¢ (4.83) si ottiene Ja relazione tra deformazione effettiva ey deformazione indicata 6": & 4. Tg HK/2 (asa) Llerrore di linearita e definito dalla (4.71) risulta: (I= YK /2 == Ke (485) (= WK/2 Si noti che le (4.84) e (4.85) coincidono rispettivamente con le (4.78) ¢ (4.79) relative alla disposizione con un solo estensimetro trasversale. 4.5. Il ponte a corrente costante ‘Nel ponte di Wheatstone alimentato a corrente costante / la tensione effetiva di alimentazione varia con la resistenza essendo: y= FRM +R) 439 R+R+tRtR Di conseguenza lequazione del ponte (4.2) si pud scrivere tenendo conto della (4.86): i R,- RR. ‘ p27 —hR RR _ 4.8 R+RtRtR rs con a condizione di bilanciamento E=0 pet RyR3 = R2R4 come per il ponte a tensione costante [eq.(4.3)]. ‘AR, AR3, ARy, risulta in base alla (4.87): . " PRR (AR AR, AR) ARG, AR AR, _ AR ARG E=TSR aR RR * RR a RR RR R 6.88) YR=R+R RAR (4.89) SAR = AR, + AR, + AR, + AR, (4.90 R 491) =rR, (4.92) con Ro= resistenza dell'ER, r=1 per il collegamento a ponte completo. PeeER aventi Jo stesso fattore di taratura la (4.88) diviene tenendo conto delle (3.16), (4.91) € (4.92): E= p— RK fg, +e Be KGS -2,6,)) (4.93) Wie r+ KE +e, Fes F Ey che per variazioni di resistenza piccole si riduce a: RK mene ate -&) (4.94) analoga alla (4.7) del ponte alimentato a tensione costante: ‘Nel caso di variazioni di resistenza grandi la (4.94) fornisce valori indicati e' cio’: dove essendo come gia visto Cireuiti ai misura 109 pat RK ¢g a+r), smentre la (4.93) fornisce i valori effettivi. Anche il ponte a corrente costante presenta quindi {nerrore di linearita considerato nel seguito. (4.95) 4.5.1. Collegamento a quarto di ponte Ta tal caso siha 62 =63 = 64 = 0 e quindi le (4.93) ¢ (4.95) forniscono rispettivamente: 7K p=1— eh Wen+Ka, 4.96) RAK E=1 (4.97) 2a+n an Eguagliando le (4.96) e (4.97) siottiene: EA 1 4.98) 4 TeK/2+n) 498) entre lerrore ¢ definito dalla (4.71) risulta: oo E204) 5 co Ke, 2(l+r) La (4.99) mostra che Ferrore di non linearith diminuisce all'aumentare del rapporto r tra la rexistenza di completamento del ponte e quella dell'ER. Ad esempio per ER con fattore di taratura K=2 la (4.99) fornisce, ponendo il denominatore uguale ad 1, esprimendo lerrore in % ¢ la deform ne ¢' in Eseguendo il rapporto tra le (4.100) e (4.73) si ottiene: (%)r 1 a 4.101 (Cras VP ey) Cosi ad esempio per r=9 l'errore si riduce di un ordine di grandezza. 4.5.2 Collegamento a mezzo ponte Tn questo caso si ha €3 = £4 = 0 e quindi le (4.93) e (4.95) divengono: PRK _ 2-year 6) (4.102) RK ps BIG 6) (4.103) La (4.102) mostra che per £2 = - £] lerrore di linearita é nullo. Negli altri casi c'é un errore. Se si considera la stessa disposizione esaminata nel caso del ponte alimentato a tensione costante (cap.4.4.2) si ottiene procedendo in modo analogo: fi (4.104) 1-6, 0-V)K/201+r) _ ek 20+) ais) oT dv) K/20+r) | 110 A Ajovalasit — Estensimetr elettrici a resistenza: capitolo 4 Anche in questo caso l'errore @ minore di quello relativo al ponte alimentato a tensione costante. 4.5.3. Collegamento a ponte completo Per €7=-€] €£4=-e3¢ per e3 =e] ¢ 4 ponendo m1: £7 la (4.93) fornisce rispettivamente -£,) (4.106),(4.107) E= AK, +5), Cioé il collegamento a ponte completo @ lineare, oltre che nel caso gid considerato per Talimentazione a tensione costante, anche per €3 = €1 € 64 = €2 come si verifica ad esempio nella disposizione con due ER trasversali usata per la trazione (cap.4,2.1, disp.5). 4.5.4. Confronto tra alimentazione a corrente costante e a tensione costante Il ponte alimentato a corrente costante ha un comportamento pitt lineare di quello alimentato a tensione costante. Al fine di un confronto completo tra i due tipi di ponte bisogna perd considerare anche la non linearita dell'estensimetro /1.9.11,p.151/. 4.6. Taratura del circuito estensimetrico I circuito estensimetrico pud essere tarato: 1) applicando all'estensimetro una deformazione nota (taratura meccanica); 2) simulando la deformazione con una variazione di resistenza (taratura elettrica) mediante T'uso di: 2.1) una unita di taratura che si inserisce nel ponte al posto dell'estensimetro /1.9.11,p.165/; .2) una resist: 4 lest rat A. inserendo in parallelo all ER una resistenza nota (Fig.4.15-a). La resistenza iniziale dell'ER inserito nel prime lato del ponte &: R=R, (4.108) Dopo I'inserimento della resistenza Rs la resistenza finale risulta: RR, 4.109) TR AR, (10) La variazione di resistenza AR} del lato uno del ponte risulta: > R (4.110) (a) (b) Fig, 4.15 - Taratura shunt con resistenza in parallelo a Ry (a) 0 a R3 (b) Circuit di misura UL ‘A tale variazione di resistenza corrisponde una deformazione di taratura (¢ = AR/KRo): R, 6=- 4.111 KR, +R) ea) Se la deformazione di taratura indicata ey é diversa da quella imposta e si pud intervenire: 1. correggendo la deformazione misurata e' mediante la formula (2) (4.112) e, +2. variando I’impostazione del fattore di taratura dell’ ER in modo da ottenere &4' 4.6.1 Simulazione di una deformazione di taratura di trazione ‘La resistenza Rs posta in parallelo all'ER inserito nel primo lato del ponte produce sempre tuna deformazione di taratura di compressione. Per simulare una deformazione di taratura di trazione basta inserire (Fig.4.15-b) la resistenza Rs in parallelo al secondo lato del ponte. In tal modo si ottiene infatti una deformazione di taratura di trazione: =-s,-— = "8" FR TR) (4.113) Indipendentemente dal tipo di deformazione simulata le (4.111) ¢ (4.113) si possono scrivere: (4.114) da cui si ricava La tabella 4.1 mostra le resistenze da usare per ER da 120 ¢ 350 Q aventi fattore di taratura K=2. Tabella 4.1 - Resistenza shunt Rs per estensimetri con fattore di taratura K = 2. (¢ resistenza dell'estensimetro) Rs (Q) (per Re= 350 2) 9880 = 119.880 349.650 1.880 | 174.650 | 34.650, 4.6.2 Correzione delleffetto di resistenza dei cavi La taratura shunt pud essere utilizzata per correggere l'influenza della resistenza dei cavi. Nel seguito si considerano deformazioni tali da poter trascurare la non linearita del ponte. Per il caso pid generale si rimanda al riferimento specifico /4.2/. 4.6.2.1 Collegamento a quarto di ponte a tre fil E' noto che in tal caso (Fig.4.16-a) la deformazione effettiva ¢ @ Jegata alla deformazione misurata e' dalla relazione (4.43): 112 ‘A.Ajovalasit — Estensimetri clettrici a resistenza: capitolo 4 eee hth (4.116) R, La correzione pud essere effettuata mediante Ia taratura shunt. In presenza di cavi di resistenza Re infatti 1a deformazione di taratura non & pid data dalla (4.111) ma risulta: 2 é 1 _R : (4.117) KR +R R+R Pertanto il coefficiente correttivo (Ro#Re)/Ro che compare nella (4.116), pud essere calcolato dal rapporto delle (4.111) e (4.117) come: R +R, Ry a Invece di effettuare Ia correzione a posteriori & anche possibile impostare un nuovo fattore di taratura K tale da rendere e'= et , ciot: Koka 4.118") R+R. Da un punto di vista pratico & poco agevole inserite Rs in parallelo all ER posto nel primo lato e quindi si preferisce (Fig.4.16-b) inserie la resistenza Rs in parallelo al secondo lato del ponte. (4.118) 4.6.2.2 Collegamento a mezzo ponte a tre fill Ta modo analogo si pud procedere nel caso di collegamento a mezzo ponte a tre fii (Fig.4.17-2). Il coefficiente correttivo si calcola sempre mediante Ia (4.118). Anche in questo case T'inserimento della resistenza Rs in parallelo all'ER in corrispondenza del punto di 0 pratico. La 13 essere effettuata in com dello strumenti a i> = n=Ro (b) Fig.4.16 - Taratura shunt per un collegamento a 1/4 di ponte a tre fill: Rs in corrispondenza dell'ER (a), Rs in corrispondenza dello strumento (b) ’ Circuit di misura 113, aggiungendo due cavi (Fig.4.17-b). La resistenza effettiva introdotta in parallelo risulta ora Rs'=Rs+2Re. Di solito perd la resistenza 2Re dei cavi € trascurabile rispetto ad Rs & quindi non & necessario teneme conto. 4,7. Altre disposizioni estensimetriche 4.7.1. Deformazione di taglio Si consideri una trave incastrata ad un estremo e soggetta all’altro estremo ad un carico T che produce flessione e taglio (Figura 4.18.1). In corrispondenza dell’asse neutro si ha solo taglio e le deformazioni principali, che sono dirette secondo le direzioni inclinate a +45° rispetto all'asse della trave, assumono i seguenti valor = Euyg =a = 7/2 (4.119) dove y lo scorrimento mutuo. Utilizzando ER disposti a +45° rispetto all'asse della trave & quindi possibile determinare, mediante la (4.119) lo scorrimento mutuo. Noto lo scorrimento mutuo y si pud calcolare la tensione tangenziale + mediante la formula: Tom = GY (4.120) Infine il carico T si determina, supponendo il rapporto altezza/larghezza (h/b)22, mediante la nota formula: (4.121) © ER disposti in prossimita dell'asse neutro; + sollecitazioni spurie nulle; 4 ‘A Ajovalasit~ Estensimetr elettrici a resistenza: capitoto 4 © temperatura variabile nel corso della prova. 18 disposizione 2 estensimetri attivi inclinati a + 45° rispetto all'asse della trave e inseriti su lati adiacenti del ponte (collegamento a mezzo ponte, fig.4.18.2). La (4.9) tenendo conto della (4.119) fornisce: £,=(6, +6,)-(-e, +) (4.122) cioé: 6, = 28, (4.123) 28 disposizione 4 estensimetri attivi, 2 a + 45° e 2 a - 45°, collegati in modo che gli estensimetri dispostt Jungo Ia stessa direzione siano inseriti su lati opposti del ponte (collegamento a ponte completo, fig.4.18.3). La (4.9), tenendo conto della (4.119) fornisce: bp = 8,8, FE, By = (6,6) HE HE) H(E, FE )—HE +E) (4-124) cio’: 6, = 48, (4.125) Con le disposizioni 1 e 2 considerate sopra la deformazione misurata é indipendente dal punto di applicazione del carico. Per ulteriori considerazioni sulla determinazione delle Heformazioni dovute al taglio si rimanda alla bibliografia /1.9.11, pag. 258, 4.5/. 4.7.2. Altre disposizioni indipendenti dal punto di applicazione del carico re joni est flessione e taglio, per le quali fa mis endente fanno le seguenti ipotesi # sollecitazioni spurie nulle; temperatura variabile nel corso della prova. _ Limitatamente alla seconda disposizione la trave si considera simmetrica rispetto all'asse neutro in modo da avere deformazioni di flessione opposte. he 1 disposizione 2 estensimetri attivi paralleli all'asse della trave, disposti a distanza I, © Ip dal carico € collega st la adiacenti del ponte (collegamento a mezzo ponte, fig4.19.1). La (49) fornisce’ 6, =(Eqt6,)—“(CEp to) = (4.126) a cio’ ite Tr =—(I,-I) =, 4.127 ap wile a) = pple (4.127) dove W & il modulo di resistenza a flessione € J4p @ la distanza tra i due ER- La misura non dlipende quindi dal punto di applicazione del carico ma solo dalla distanza trai due ER. 28 disposizione daoonvineteiattivi paralleli alfasse della trave: 2 disposti su facce opposte a distanza {4 dal catico ¢ 2, sempre su facce opposte, @ distanza Ip dal carico. Gli ER sono collegati al ponte come indicato nella figura 4.19.2. La (4.9) fornisce: Ey = 6,8, $68 = (Eg t &)—(Ept 6.) + (Ep 46,)- Cea +6) = Ey 15 Cireuti di misura (4.128) cio’ 6 =Aea—en)= (4.129) le : A oe ee q fy re Rit 2. RR os v E er=2e, ROR 1® Raa \r ay RR Ie Riz Se Vv era4és RR ‘| RoR Res -R2,E2 Figura 4.18 — Disposizioni estensimetriche per la determinazione dello scorrimento mutuo dal = A ae el =. Figura 4.19 — Dispos! applicazione del carico: (1) A B T gp 1 ! Re Rie a | | ea - t RBs RE lan » | \ ln A B \T 4g LR i Irae. Rie 2 Lv 4 1 1 RR RE Ra? ey | a» _| izioni estensimetriche con misura indipendente dal punto di collegamento a mezzo por, (2) collegamento a ponte completo 116 A. Ajovalasit — Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo 4 4.7.3. Separazione delle deformazioni membranali e flessionali ‘Nel caso di componenti soggetti contemporaneamente a flessione e sforzo normale possibile determinare separatamente le relative deformazioni. Nel seguito si considera: ‘© una trave simmetrica rispetto all'asse neutro in modo da avere deformazioni di flessione opposte, © variazione di temperatura nulla nel corso della prova, ovvero l'impiego di ER autocompensati. I due ER (Figura 4.20), disposti parallelamente all’asse della trave sulle facce inferiore () e superiore (s), sono inseriti successivamente sul lato 1 del ponte. Si'misurano cosi successivamente le deformazioni 4 ¢ &: & +E, (4.130) 6 (4.131) da cui si ricavano le deformazioni dovute allo sforzo normale ¢ al momento flettente: Si+6, Stee (4.132) (4.133) Figura 4.20 ~ Determinazione delle deformazioni dovute a flessione e sforzo normale; i due ER vengono inseriti successivamente nel lato 1 del ponte 4.7.4 Disposizioni estensimetriche per i trasduttori di forza | trasduttori di forza basati sull’impiego degli estensimetri elettrici a resistenza hanno completamento soppiantato i tradizionali sistemi di misura delle forze in tutti i campi: dalle machine prova materiali ai sistemi di pesatura industrial e alle comuni bilanee commercial. Th funzione della specifica applicazione varia il tipo di elemento clastico sul quale si applicano gli estensimetri. Ad esempio in talune applicazioni si usano le disposizioni, indipendenti dal punto di applicazione del carico, riportate nel capitolo 4.7.1, Per un approfondimento si rimanda alla bibliografia /1.9.13, 1.9.14, 4.6/ La misura delle deformazioni nel piano n7 5. LA MISURA DELLE DEFORMAZIONI NEL PIANO 5.1. Generalita Si consideri (Fig.5.1-a) un corpo soggetto ad un sistema di forze esteme. All'interno lo stato di deformazione & tridimensionale ed & quindi definito da sei componenti di Geformazione. Invece nel generico punto P posto in superficie e libero da forze esteme, il campo di deformazione nel piano tangente x alla superficie in P € definito dalle sole tre ‘componente della deformazione &x, €y, Yxy (Fig.5.1-b). "TAzal fa) (b) (c) Fig, 5.1 - Campo di deformazione in un punto P posto in superficie e libero da forze esterne yuindi & necessario misurare tre deformazioni per determinare lo stato di In generale qu deformazione in un punto P che si trova in superficie. Si considerino infatti tre estensimetri anti angoli Og, ®p ¢ & li ‘0 nel punto P con i loro ssi paralleli alle direzioni a, b ec fc y Fig. 5.2 - Orientamento generico degli ER nell'intorno del punto P. Dalle note formule dello stato di deformazione nell'intomo di un punto si ricava: 6, = €, 008 8, + 6,8in’8, + fy 608 6,8in8, (5.1) 0s! 6, + 6,8in*8, + 7, 608 6,8in8, (52) 6, = 6,008 0, + 6,5inO, + Yq C0sASiN8, (63) g¢-sono le deformazioni La soluzione del sistema di equazioni (5.1)-(6.3), dove fa, bs misurate dagli ER, permette di determinare 6, &y, Yxy: Note le componenti cartesiane delle deformazioni si calcolano le deformazioni principali ¢, ¢2.¢d il loro orientamento @ mediante le note formule: 18 ‘A Ajovalasit — Estensimetri eletrici a resistenza: capitolo (5.4) (5.5) (5.6) sce dove © (61 per 1, 02 per £2) & langolo che individua V'orientamento della croce delle deformazioni principali misurato positivamente in verso antiorario a partire dallasse x (Fig.5.1-c). Nel capitolo seguente l'angolo 0} viene identificato utiizzando il eerchio di Mohr delle deformazioni! Le relazioni riguardanti le deformazioni riportate in questo capitolo ¢ quelle da esse derivate riportate nel capitolo seguente non dipendono dal materiale sul quale Ia rosetta ¢ installata. 5.1.1. lI calcolo delle tensioni ‘Per i materiali isotropi sollecitati in campo elastico lineare le tensioni principali oy © 02 (o1> 69) sicalcotano mediante la legge di Hooke che , essendo 03 = 0, fomisce: F (6,4 v6) 6 Clare (é, + Ve) 6.8) 21-v) 20-+¥) ; dove il segno superiore (+) si riferisce alla tensione o1 e Tinferiore (-) alla tensione 02+ Sempre per materialiisotropi Torientamento delle tensioni principali coincide con quello delle deformazioni principali e si calcola pertanto con la (5.6). Tnfine la deformazione principale 63, ortogonale al piano r (Fig.5.1-8), pud essere calcolata sempre in base alla legge di Hooke; si ha infatti v fara (6.10) cio’ tenendo conto delle (5.7) ¢ (5:8): 6 (6+) (5.11) Iv Per i material anisotropi ed in particolare per i composii le direzioni delle deformazion! principali non coineidono in generale con quelle delle tensioni principali. Per i suddetti pecrali inoltre il calcolo delle tensioni deve essere effettuato utilizzando le relaziont costitutive appropriate (v. cap. 5.12). a TTlearchio di Moby & ulilizzto solo per dimostare la regola di ideificazione del’ angola @. Si ricorda tuttavia che att eoshio di Mohr la convenzione sul segno diy differisce dallusuale notazione. Ne} cerchio di Mohr sort sha 720 se la roazione delle face per effet dello scorimento mutuo & oraia, <0 $= a rotazione antioraria, La misura delle deformazioni nel piano ng 5.2. Le rosette estensimetriche In genere la misura delle deformazioni nell'intomo di un punto P non si effettua mediante estensimetri singoli disposti secondo le direzioni assegnate 0, Op ¢ Oc, ma mediante le rosette estensimetriche. La rosetta estensimetrica @ Vinsieme di pit griglie estensimetriche, elettricamente indipendenti, disposte su di un unico supporto ed opportunamente orientate tra di loro. I tipi ‘comunemente impiegati sono i seguenti: 1) rosetta rettangolare a due griglie a 90 gradi tra di loro (Fig.5.3-a) - tale rosetta si usa quando @ noto Iorientamento delle deformazioni principali, in tal caso le griglie si dispongono secondo le direzioni delle deformazioni principali stesse; 2) rosetta rettangolare a tre griglie a 45 gradi tra di loro (Fig.5.3-b) - di uso generale quando Yorientamento delle deformazioni principali é incognito; 3) rosetta rettangolare a quattro griglie a 45 gradi tra di loro (Fig.5.3-c) - si usa quando si vuole una misura ridondante; 4) rosetta equiangola (o a delta) a tre griglie a 120 gradi tra di loro (Fig.5.3-d) - di uso generale quando l'orientamento delle deformazioni principali ¢ incognito; 5) rosetta a T-A (ti-delta) a quattro griglie (Fig.5.3-e) - uguale a quella equiangola con in pitt una quarta griglia ortogonale ad una delle tre griglie, tale rosetta si usa quando si vuole una misura ridondante. Le grigle di una rosetta possono essere sovrapposteo separate (cioé affiancate). Le rosette rosette rettangolari ed equiangole. Le singole griglie della rosetta sono, come gid detto elettricamente indipendenti, vengono inserite successivamente nel ponte mediante un commutatore utilizzando per esempio un collegamento a quarto di ponte a tre fili (Fig.4.13). 20° 120° a 120° 1208 1 120° 120° (a) (b) {c) Fig, 5.3. - Oriemtamento delle griglie delle rosette estensimetriche: rosette rettangolari a due (a), tre (b) e quattro (c) griglie; rosetta equiangola (d); rosetta a T-A (e). 120 {A Ajovalasit - Estensimetti elettric a resistenza: capitolo 5 | ‘ a sovrapposte (b), equiangola a tre griglie separate (2) (Riproduzione per gentile concessione di Vishay Intertechnology) TT HBM ya b c ‘ | a : aes |e meee) / arate (b,c) (riproduzione per gentile concessione i HBM Ital rettangolare a tre griglie sep: . 4 ; @) (b) © Fig.5.3.1. ~Aleuni tipi di rosette estensimetriche: rettangolare a tre griglie separate @e ; 2 | i 5.3. La rosetta rettangolare a due griglie Nel caso di una rosetta rettangolare a due griglie allineate co evidentemente (Fig.5.4) che: per &g> 8:1 = Fas 82= 8b» 81= © per éq0 [ep > (Eq + &e V2]: 0° < 01 < 90° 2) se S<0 [ep < (Eq + &¢ V2] :-90° < 81 <0° 3) se S=0 [ep = (Ca + &e V2] € 3-a)C>0(eq>eo): a8] © 81 = 0° 3-b)C0,0=0 0, = 45" 45° <0 590° 81 = Uparctg(S/C) + 90° Gj = €p (Stato is0tr0po) 0; &indeterminato Per dimostrare la suddetta regola basta considerare il cerchio di Mohr delle deformazioni (Fig.5.6). Le deformazioni &q .c) ed &¢ misurate dalle tre griglie sono rappresentate da tre punti A, B e C tali che gli angoli AOB e BOC siano di 90° (2x45°). Se il punto A (Fig.5.6-a) si trova nella semicirconferenza inferiore 'angolo 201 ¢ quindi 8; @ positive (0° < 61 < 90°) Tale condizione si verifica quando il punto B & a destra del centro O del cerchio ciot quando bh > (Cg + €¢ )/2. E’ cosi dimostrata la regola n°1. roe 4... Se ilpunto A. la semicigconferenza, © (Fig.5.6-b), l'angolo 6) epegativo bis Re ca qui ini T Cerehio, cioe quando ep ~ (Gq + 8c V2. E" cosi dimostrata fa re dim regola n°3 & immediata con riferimento alle figure 5.6-c ¢ 5.6-4. Infine se le deformazioni sono uguali la formula (5.20) fornisce un valore indeterminato di 01. In effetti lo stato di deformazione & idrostatico e tutte le direzioni sono quindi principali. Si procede infine in modo analogo se si preferisce considerare 01 variabile tra 0° e 180°; la tabella 5.11 sintetizza i vari casi che si possono presentare. Note Je deformazioni principali € possibile calcolare le tensioni principali mediante le relazioni (5.9) valide per materiali isotropi. Le tensioni prineipali si possono anche esprimere in funzione delle deformazioni misurate €q ,£p ed &¢ ; sostituendo le (5.19) nella (5.9) si ha infatti ete, 1 aGt = 7 [ets ma (e,-€.) +Re, re | (5.21) dove al solito il segno superiore (+) si riferisce a G1 ¢ l'inferiore (-) a 02, La misura delle deformazioni nel piano Tabella 5.1I- Identificazione dell'angolo principale 81 (0°< 61 <+180°) per le rosette estensimetriche piane a tre e quattro griglie. 90° <0) < 135 050) 4" Oi = (Darcie) 02a 45 <0] 290 O1= (Aparetg(SIC) + 90° 135° <8) < 180° Oy = (Dparctg(S/C) + 180° 1 = &2 (stato isotropo) 0 € indeterminato 5.5 La rosetta rettangolare a quattro griglie Si consideri una rosetta rettangolare a quattro griglie ¢ si assuma T'asse x coincidente con Tasse della griglia a (Fig.5.5-b). Le griglie a, b € ¢ sono orientate come nella rosetta rettangolare a tre griglie © quindi le deformazioni eq .e ed &¢ Sono fornite dalle equazioni (5.13)-(5.15). La griglia d a 90° rispetto alla b misura la deformazione &q = —<—< 124 ‘A.Ajovalasit ~ Estensimetriletric a resistenza captolo 5 6, = £,008 8, + 6,8in"O, + 7, C080,sin8, (5.22) ‘Tenendo conto che @q =135° si ha: 1 1 cos, =- sind, 5 1a ie Sostituendo la (5.23) nella (5.22) si ha: £45 te Be F (5.24) Dalle (5.13)-(5-15) e (5.24) infine si ricava: 6,8 (5.25),(5.26) (5.27) py FE, = Ey ty (5.28) La relazione (5.28) consente di stimare Taccuratezza della misura delle deformazioni. Le deformazion! principali fornite dalle (5.4) ¢ (5.5) divengono, tenendo conto delle (5.25)- (5.28): gy = BE Ea He 60) 629) La direzione delle deformazioni principal si calcola mediante la (5.6) che tenendo conto delle (5.25)-(5.27) diviene: &-&4 _S tan29=—2—2 =— 5.30) 67% 630) Ltequazione (5.30) fornisce al solito (v. cap.5:4) due valori; la regola per identificare woads;. 0's 1) se SO (Eh > &d vc 2) se SO (eh <4) 90° < 0, <0 43) se S-0 p= 8d € 3-a) C>0 (€a> &e) gq=e] € 81=0° 3-b) C<0 (Gy <8) eqn ey © = +90° 34) C0 (€a= 6c) G1 22 € 08 indeterminato (stato idrostatico di deformazione). Con riferimento ai segni del numeratore (S) e del denominator’ (D) la regola é Ia stessa fa tabella 5.1 vale anche per la rosetta della rosetta rettangolare a tre grighie ¢ quindi | rettangolare a quatro griglic. Per dimostrare la suddetta regola basta considerate il cerchio di ‘Mobr delle deformazioni (Fig. 5.7) . Le deformaziont €q by Se ‘ed eq sono rappresentate dai quattro punti A,B, C e D che si trovano sui due diamets 90° tra di loro, Ragionando come wel cap. 5.5 si tova che O1 & positivo se B & a destra di D cio’ se eh > 8d (Fig.5.7-a), 01 & invece negativo se il punto B é a sinistra di D cio’ se & < ed (Fig.5.7-b). Se Vangolo 0; si considera variabile tra 0° ¢ 180° si applica la tabella 5.1, Le tensioni principali si calcolano -per materiali isotropi- mediante le (5.7) ¢ (5.8) ovvero mediante la (5.9) che, tenendo conto della (5.29), diviene: on et 1 ene | 630 ad-v) +) dove al solito il segno superiore (+) siriferisce a1 ¢ Tinferiore Qacn, nei ici ieaiascaiaaaeaaae La misura delle deformazioni nel piano 128 (b) , Fig.5.7 - Cerchio di Mohr: identificazione dell'angolo principale 8; per la rosetta rettangolare a quattro griglie. 5.6. La rosetta equiangola Si consideri una rosetta equiangola (Fig. 5.8-a). Assumendo 'asse x coincidente con lasse della griglia a sia (Fig.5.8-a) 0 = 0°, @ = 120°, @¢ = 240° e quindi. cos, cos 6, =-1/2, sing, = ¥3/2 Fig. 5.8 - Rosetta equiangola (a) e a T-A (b): orientamento delle griglie rispetto alla griglia a. 1 3. v3 eotetiet ory 639) cing £6, (5.36) 2(e,+6.)—4,]/3 (5.37) EE ——————— 126 ‘A.Ajovalasit — Estensimetsi cletrci a resistenza: capitolo 5 Py =e 6B (5.38) Dalle relazioni precedenti si ricava: 4% thre (5.39) ea (5.40) Sostituendo infine le (5.38)-5.40) nelle (5.4) e (5.5) si ottengone Te deformazioni principali: op - te ey +6 )/3F +. 80)7/3 (6.41) 3 La direzione delle deformazioni principali si caleola mediante Ia (5.6) che, tenendo conto delle (5.38) e (5.40), diviene: ( 26,- (6+ 'AI solito a soluzione dell'equazione (5.42) fomisce due valori di © ( 01 © @2 ) che differiscono di 90° © che cortispondono rispettivamente lle direzioni die) € €2. Per vdentificare langolo 01 (considerato variable tra -90° e +90°) si applica la seguente regola di tan20=3 = (42) jidentificazione: 1) se S>0 (&e> &) 0 < 01 < 90° 2) se S<0 (fe < &b) -90° < 01 <0° 3) se $-0 (Ge= eb) E deformazione). Con riferimento ai segni del numeratore (S) ¢ del denominatore (D) la regola é Ia stess della rosetta rettangolare e quindi Ia tabella 5.1 vale anche per la rosetta equiangola. her dimostrare la suddetta regola basta considerare il cerehio di Mohr delle deformazioni (Fig.5.9). Le deformazioni eq ,8h ed & misurate dalle tre griglie sono rappresentate da tre punti A.B ¢ C. Tali punt, in verso antiorario, sono disposti nellordine ACB (Fig.5.9) dato che sli angoli sono 205-240", 28,=480°=120". Llangolo 61 & positivo o negativo a secondo che il punto A si trova nella semicireonferenza inferiore (Fig.5.9-a) 0 in quella superiore (Fig.5.9-b) TI primo caso (84 > 0) si verifiea quando il punto C2 a destra del punto B cio’ per Ge > £0; i! secondo caso (0} < 0) Si verifiea quando il punto C @ a sinistra del punto B cio’ per &¢ < &b: RRisultano cosi dimostrate Ie regole 1 ¢ 2. In modo analogo s! dimostra la regola 3. Se l'angolo 61. siconsidera variabile ta 0° ¢ 180° si applica | tabella 5.11. Le tensioni principali si calcolano -per material isotropi- ‘mediante le (5.7) € (5.8) ovvero mediante la (5.9) che, tenendo conto della (5-41), diviencs Eat byt Fe 5 (ete, +e) +e,)/3P HE)" | (5.43) Pita Df een oT ar dove al solito il segno superiore (+) si iferisce a 1 © Hinferiore (-) a 02: o2 =F La misura delle deformazioni nel piano 127 Fig. 5.9- Cerchio di Mohr: identificazione dell'angolo 0; per la rosetta equiangola 0°/120°/240°. 5.6.1. La rosetta 0°/60°/120° Nel capitolo precedente le griglie a/b/e della rosetta equiangola sono indicate nella sequenza 0°/120%/240°, Molti produttori di ER preferiscono indicare le griglie nella sequenza 0°/60°/120°. La figura 5.10 mostra appunto la rosetta 0°/60°/120° dove, per evitare confusione, con la rosetta 0°/120°/240°, le griglie sono indicate con a’, b'e c' (con a'=a, b’=c, tensioni principali sono identiche a quelle della rosetta 0°/120°/240° La formula che fornisce l'orientamento delle deformazioni principali risulta invece: dove la regola di identificazione -con riferimento ai segni di $ e C- é identica a quella delle altre rosette (Fig.5.10-b). Fig. 5.10 Rosetta equiangola 0°/60°/120°: orientamento delle griglie (a); identificazione dell'angolo 0; (b). 128 ‘A.Ajovalasit ~ Estensimetr elettrici a resistenza: capitolo 5 5.7. La rosetta a T-A Si consideri una rosetta a T-A ¢ si assuma I'asse x coincidente con Iasse della griglia a (Fig.58-b). Le griglie ab e c sono orientate come nella rosetta equiangola ¢ quindi le deformazioni tq seh ed &¢ sono fornite dalle equazioni (5.33)-(5.35). Per la griglia d, essendo 0g=90, la (5.22) fornisce: a (6.43) Dalle (5.33)-(5.35) e (5.45) si ricava: far = Ey (5.46),(5.47) Fy = 246-4 )/NB (5.48) 6 +6 _ 8:45 +6 (SoS fd - Hob me 5. 2 3 649) Ja relazione (5.49) consente di stimare Taccuratezza di misura delle deformazioni. Le deformazioni principali fornite dalla (5.4) e (5.5) divengono tenendo conto delle (5.46)-(5.48): hy fe, ~ 6 +46,- 4 3 (6.50) La direzione delle deformazioni principali si calcola mediante la (5.6) che fornisce: 6,-6) _ 8 a 5.51 . Vae,-«,) G1) La regola di identificazione dell'angolo @1 (considerato variabile tra tan20= 90° e +90°) la 3) se S=O (ee = 8h) € 3-a) C>0 (eq? €g) gq=ey € 01 =0° 3-b) C<0 (€a< eq) ga 02 © 01 =+90° 3+) C=O (a= ed) £1 = £2, € 04 & indeterminato (stato idrostatico di deformazione). regola di identificazione coincide per & = gp la dimostrazione € immediata con riportato in figura 5.11. Infine se l'angolo ‘Anche per tale rosetta & valida la tabella S.I. La ep con quella della rosetta equiangola. Per & riferimento al cerchio di Mohr delle deformazioni 0 si considera variabile tra 0° e 180° si applica la tabella SIL Le tensioni principal si calcolano -per material isotropi- mediante le (5.7) € (5.8) owvero mediante la (5.9) che, tenendo conto della (5.50), diviene: [ates (ena rae, aVB| (6.52) dove al solito il segno superiore (+) siriferisce a 6} ¢ Vinferiore (-) a2. On 129 La misura delle deformazioni nel piano (b) Fig.5.11 - Cerchio di Mohr: identificazione dell'angolo 6; per la rosetta a T- A. 5.8. Identificazione dell'angolo principale Nei capitoli precedenti si é dimostrato la regola di identificazione dell'angolo 61, che la deformazione principale ¢} forma con la griglia a della rosetta, mediante I'uso del cerchio di Mohr delle deformazioni. La stessa regola pud essere dimostrata ricorrendo al cerchio trigonometrico essendo: sin2@_ S tan20= =s 5.53) c0s20C 63) Lidentificazione del quadrante nel quale cade l'angolo 201 pud essere facilmente effettuata 9 in figura: 2 C scegliendo n=0 per C>0, per C<0 e S> 1 per C<0 e S<0. $>0,6<0 $>0,0>0 45% 6, < 90° 0°< 6,< 45° 26, 1 tans’ 1 4 = Larctan + 90° 3meunc Tees = farctané, $<0,¢<0 S$<0,C>0 -45°< 8, <90° -45%0,<0" Fig. 5.12 - Identificazione dell'angolo pricipale 0, con la regola trigonometrica. 130 ‘A.Ajovalasit — Estensimetri elettrici a resistenza: capitolo $ 5.9. Riassunto La tabella S.1II riassume le formule per il calcolo delle deformazioni principali, delle tension’ principali (materiali isotropi) ¢ dell'angolo principale (deformazione ¢1) relativi al vari tipi di rosette estensimetriche considerate nei capitoli precedenti Deformazioni. Evidentemente le formule risolutive, che fomiscono le deformazioni principal ed il loro orientamento in funzione delle deformazioni misurate dalle griglic della| Picette, derivando dalle formule di trasformazione dello stato di deformazione, non dipendone pal materiale, Esse sono quindi le stsse sia per i materiali isotropi sia per quelli anisotropi. Fe ertizioni per applicare le formule sono che il materiale sia omogeneo (a ivelo orsromeccanico) in corrispondenza della rosetta ¢ che le deformazioni siano piccole, jndicativamente minori di 10000 jim/m; per le grandi deformazioni si veda il eap.5.13. ‘Tensioni, Le formule relative alle tensioni valgono solo per i material isotropi che seguono} Ia legge di Hooke. Per i compositi si rimanda al capitolo 5.12. Angoli. La regola di identificazione dell'angolo principale (81) , con riferimento ai segni) ‘considerato variabile nel campo 0°-90° e nella tabella'>. variabile nel campo 0°-180°. I due campi di variazione di 0} sono equivalent La scelta del] campo dipende dalle preferenze dellutilizzatore, In alterativa Tangolo principale pud| [calcolarsi con la relazione (5.54). Per i materiali isotropi le direzioni delle deformazioni e delle tensiont principali Icoincidono. Per i materiali compositi si rimanda al cap.5.12. La misura delle deformazioni nel piano 131 Tabella 5.I1I- Formule relative alle rosette estensimetriche piane angolo principale tensioni principali (materiali isotropi**) RETTANGOLARE 3 griglie alb/e stelle, =6,)?+[2ey-(e,+80)) €, +, 1 2 Di 0°/452/90° a fet fe = fae, - 1452/90 on (Ete e,-6.y + Bey re} Sate tts fe, -(e, +e, +e0)/3] +(6,-04)"/3 3 EQUIANGOLA 26= V3 a=) — 3 griglie bis Bx (+a) alble 0/120°/240° tate, 1 3d-v) d+y) (+8 +6)/3) + “3B | été, +& 1 BABE Al fee FG ei) 0°/45°/90°/135° 1 6, 46,46, 46, : 5 ete tetes, 1 aaa 7 EC RG “| Be Mee He 6Y PB TI-DELTA 4 griglie albie/d 0°/120°/240°/90° Se, fe nayiake nay Stee fe, 6, +e, aA) *angoli in verso antiorario a partire dalla griglia a (0°), ** per i materiali anisotropi vedere capitolo 5.12

You might also like