Electronics Projects 1990 - 12

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Bey 3 FA a A Es = a) : S ca Ss DICEMBRE 1990 - L. 5.000 IL MEGLIO PER L’HOBBY E L’AUTOCOSTRUZIONE @ TERMOMETRO DIGITALE PROGRAMMABILE in KIT @ OROLOGIO BINARIO Cy atc @ SPY-RADIO VHF @ UN CB DI UN CM CUBICO @ ALIMENTATORE DUALE REGOLABILE digitale @ ALBERO DI NATALE tutto elettronico @ VARIATORE ELETTRONICO PER LUCI @ COMMUTATORE SCART PVE omc saCiag iinet @ uso DELL'OSCILLOSCOPIO me CLr ere ee EC e| ‘Alimentatore duale regolabile Tal 040) 717.34 -€96.07.00 Fondata Sawn Eli Rampazzo aoe Povo S086 CONTE SAN NICOLO (PADOVA) TALY impo * expo oe | = 1 2000 Ratings TELEFON! GON RISPONDITORE KXT 2427/2620 CERCHIAMO AGENTI REGIONALI PER RICHIESTA CATALOGHI INVIARE L. 3.000 IN FRANCOBOLLI PER SPESE POSTAL! rIoy ar PRO DICEMBRE 1990 Sommario Termometro digitale programmabile con monitor low-high 5 Butterfly 2.000 Spy-radio VHF Un Ci 3E Alimentatore duale regolabile 19 Fabio Veronese 14 un CB di un em cubico? - Giancarlo Buzio 18 Orologio binario con sveglia - Francesco Fontana 24 Un piccolissimo Albero di Natale tutto elettronico _26 Variatore elettronico per luci - Maurizio Mazzot 31 Commutatore SCART e AV per videoregistratori - ing. Remo Petritoli 34 Uso dell’oscilloscopio in elettronica per la localizza- zione dei guasti 41 Electronics Hot Line - Fabio Veronese 46 prToRE, DISTRIBUZIONE PER LTTALIA ‘ediziont CD sx. SODIP- 20126 Mllano™ via Zurettt 25 DIRETTORE RESPONSABILE. Tem aee Giorgio Toth DISTRIBUZIONE PER L'ESTERO REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE, ABBONA- MENTI, PUBBLICITA 440131 Bologen - va Aguechi 104 ‘el. (0s1) 396879.388645 «Fux (051) 312500 20138 Milano ARBORAMENTO ELECTRONICS italla anno L.88.000 tae ent a ScitplaTae geen sar) dela cat, 00059arin in aa 1063 peaton in abbonementa portale gruppo Pebble inerloreal 700 ABBONAMENTO ESTERO L. 70.000 OSTA AEREA + L. 70.000 ‘Mandat de Poste internation Postanwelsung fr das Aus payable h/ aaibar an Paleion! Cb" 40131 Bologna ia agucchi 104 Tella ‘Cammbio indiisz0 L. 1.000, trons “Papular Communication INDICE INSERZIONISTI CEAA, 87 Edizioni CD 4 Elettronica Sestrese 23 Elettroprima 62 Elettroprima _4* copertina Francoelettronica 45 Futura Elettronica 56 Galata 30 Hameg 48 Italsecurity 7 Marcucci 34 copertina Melchioni Elettronica 51 Nicola Marint 60 PBG 23 Rampazzo 2* copertina ARRETRATI L. 5.000 ea MODALITA DLPAGAMENTO: assegal persone Moetreolei vagia postal, aimezso conto cor” reate postale 343400, ‘STAMPA ROTOWES srl Induetria Rotolitogretica 140013 Castelmaggiore (80) aeeto 221F Tel. (081) 701770 ra, Bal ‘Tel (051) 540021 Manoseritt,dlsegal, fotografie, anche 6e non pobbitets, nan sf retieasco La Cosa Bal DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 3 “Buone Feste ... ai Ccttori. agli insergionisti e ai collaborator di CQ elettronica e Electronics Project Ter ometro CELSIUS digitale abile con mon E disponibile in commercio un particolare chip capace one la temperatura ambientale e, se opportunamente configurato con circuiteria esterna, di diventare una vera e propria stazione di controllo completamente programmabile, tanto versatile di misurare con precis quanto miniaturizz a rilevazione elettronica della temperatura, possibi- le mediante sensori in grado di controllare lattivita termico: molecolare di un mezzo di pro pagazione (come I'aria), @ sem- pre stata alfidata ad apparecchi professionali ¢ assai costost, fi no a quando é iniziata su larga scala la produzione di cireuiti integrati_ad azione completa, capaci di svolgere tutte le opera: zioni di monitoraggio. conver- sione e visualizzazione di un qualsiasi status termico di valo- ri anche molto inferior! o supe- riori alle scale di misurazione tradizionali; operazioni difficol tose gia nella prima fase della ri levazione per tutti i termometri @ mercurio 0 comunque non elettronict CELSIUS é un misuratore che si avvale proprio di un circuito in tegrato ad azione completa, ¢ che, con adeguata componenti stiva di supporto, lo fa funziona- re al massimo rendimento: in- fatti detti chip, essendo proget tati per un'operativita univers Je, devono essere opportuna- mente configurati dall’utente spesso, come con CELSIUS, an ata. che dotati di logica di pilotaggio aggiuntiva e di una migilore ali mentazione La temperatura ¢ misurabile da un minimo di — 20°C @ un mas- simo di +70°C, con tolleranza dicitea 1°C. Va comungue pre cisato che CELSIUS é composto da parti elettroniche funzionan: ti su un range un po pid limita: to (da -5°C a +50°C). I valori vengono rilevati da un sensore interno (campionamento 1 Hz), convertiti in scala Celsius (quel- la che prende come riferimento gli 0°C per il congelamento del- Tacqua € | 100°C per la relative trasformazione in vapore) € intl ne visualizzati su un display LCD a grandi cifre, di ottima leggibilita © veramente molto preciso (risoluzione 0,1°C). Det: to display & supportato da una coppla di led ad alta luminosit& DICEMBRE 1990/BLECTRONICS 5 che, se attivati da un apposito pulsantino, provvedono alla re- troilluminazione, mantenendo buona la leggibilita anche al buio: essendo prevista una tem: porizzazione di circa 10 secon: di, lo spegnimento dei led @ au tomatico (sia per motivi di co: modita che di consumi) E possibile programmare CEL- SIUS affinché venga attivato un allarme sonoro ogni volta che la temperatura ambientale scende al di sotto di un certo minimo (low) o sale oltre un certo massi ‘mo (high): il monitoraggto é par. ticolarmente efficace perché il campionamento di lettura av. viene con notevole frequenza (una volta al secondo), e dunque ogni segnalazione avviene con ladovuta tempestivita, anche se lo“sconfinamento” di un valore di soglia si limita a pochi attimi Con un minimo di - 19°C e un massimo di +69°C di limiti pro- grammabill a risoluzione di 1°C (sia sul minimo che sul massi mo) é possibile controllare qual: siasi condizione ambientale: ba- sta posizionare CELSIUS in un punto di riferimento affidabile € predisporne l'adeguato funzio- namento tramite la tastiera. Ad esempio fissando un minimo di +19°C ¢ un massimo di +21°C, si pud verificare il buon funzionamento dell'impianto di riscaldamento di casa, cosi co- me in auto fissando solo il mini- mo a 0°C si avranno precise in. formazioni su condizioni stra- dali di pericolo (ghiaccio, neve) Le regolazioni di minimo e mas simo sono indipendenti, € cia scuna pud essere definita, esclu sa, reinserita con o senza modi- fica del valore di riferimento. Una caratteristica non seconda ria di CELSIUS @ il funziona- ‘mento con pratica pila a 9 volt, che ha reso possibile inglobarlo tutto in un piccolo e pratico con tenitore plastico, sicuro e posi 6 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 2ionabile ovunque. A questo fi- ne, € anche per l'adozione di una circuiteria di programma- zione a CMOS, sié resa necessa: ria 'adozione di un semplice ma completo stadio alimentatore stabilizzato a 5 volt c.c., visto che il chip principale é predispo- sto per un‘operativita a soli 1,5 volt e.c. fornibili da pile a stilo (tensione incompatibile con al- tri normali cireuiti integrati). 1 vantaggi della pila a 9 volt sono anche quelli di una veloce sosti tuibilita e di poter conferire al- Vapparecchio un’autonomia di esercizio lunghissima, soprat- tutto adottando elementi alcali- ni: daltra parte la circuiteria consuma poca corrente [il solo chip principale appena 30 mi: croampere di media), a patto di on usare troppo spesso la re troilluminazione del. display. Non € previsto interruttore di accensione/spegnimento per ché il funzionamento di © SIUS, per essere affidabile, de- vessere continuativo: una pila garantisce comunque il norma- le funzionamento per parecchi mest. ANALISI DI FUNZIONAMENTO Il circuito elettronico di CEL SIUS comprende due distinti settori. Il primo, molto sempli- ce, tramite il regolatore di ten- sione IC] € i condensatori di fil- traggio € livellamento Cl e C2 provvede ad abbassare e stabi lizzarea 5 volt c.c. la tensione di alimentazione di 9 volt c.c. che arriva direttamente dalla pila B1 (9 volt) collegata ai punti A (positivo) e B (massa). A valle di C2 si riscontra dunque, a pila Inserita, un potenziale di 5 volt in corrente continua Il secondo settore rappresenta in pratica tutto il resto dell'ap- parecchio. Il partitore resistivo composto da R2 ed R12 fissa ad 1,4 volt circa la tensione di ali- mentazione di deriva, destinata esclusivamente a [C2 (alimenta- bile infatti sul pin 16 con valori compresi tra 1,25 € 1,65 VL) eai due pulsantini P3 P4 che con trollano direttamente, di IC2, i pin 3 e 2 permettendo il control- lo del valore di soglia minimo e ssimo (compreso tra — 20°C € +70°C)e la disabilitazione o il reinnesco dei valori predefiniti P2 @ il pulsantino operativa- mente pili importante, perché permette di pilotare il clock di IC3 (pin 14), € dunque di attiva. re, in sequenza i tre output dei pin 3, 2 4: inizialmente é sem- pre a stato logico alto 'uscita del pin 3, che tramite un parti- tore di tensione (R8 ed RS) pilo- taacirca 1,4 volt il pin 5 di IC2. Cio fa funzionare l'integrato co- me rilevatore e visualizzatore della temperatura ambientale (tramite un sensore incorporato nello stesso IC2), con campiona- mento ogni secondo (a pin 5 non pilotato ci sarebbe invece una lettura solo ogni 10 secondi). Se nuovamente premuto, P2 abili- ta invece la seconda uscita (pin 2), e quindi il pin 13 di IC2 tra: mite il relativo partitore di ten- sione a circa 1,4 volt (R9 ed RG): € allora attivata la funzione di settaggio del valore minimo di soglia (low) sotto al di quale scatta un allarme. Il pulsante P3 pud definire la gradazione desiderata, mentre P4 permette di escluderla o di rimetterla in monitoraggio, Premendo anco- ra P2 va poi a stato logico la ter- za uscita (pin 4), che tramite il terzo partitore di tensione (R10 ed R7) manda circa 1,4 volt sul pin 12 di IC2: é allora attivata la funzione di settaggio del valore massimo di soglia (high) sopra al di quale scatta un allarme. Anche in questo caso il pulsante fez1{|R3 A Figura 1. Schema eletironico det Celstus. ELENCO COMPONENTI Semiconduttori (7) (1) IC1: 7805 (1) 162: TMB.-880 (art. 4909 (33831,7 MELCHIONI ELETTRONICA) senza vano portapila (1) 1C3: 4017 (@) Tre T2: Bcsa7B (@) Lt ed L2: led retiangolare mm. 5x2 colore GIALLO Resistori (13) (1) Rt: 22 ohm 1/2 W (6) R2, Ra ed R8..R10: 10 kohm 44 W (1) B3: 1 koh 1/4 W. (4) RS...R7 ed R12: 3,9 kohm 14 W (1) R14: 1 Mohm 174 W (1) R13: 100 koh 1/4 W Condensatori (4) (2) Cte 03: 470 microF 35 VL lett. orizz {@) C2 e C4 100 nanoF poliest Vari (28) (1) Pi: micropulsante n.a. con terminali per cs. colore GIALLO (1) P2: micropusante n.a. con {erminali per c.s. colore ROSSO (1) P3: micropulsante n.a. con terminali per c.s. colore AZZURRO (1) P4: micropulsante n.a. con terminali per c.s. colore GRIGIO (1) B21: buzzer con incapsuiatura Gi ancoraggio e fil di collegamento peer c's. (esempio art, HPE-200 ROC) (1) BY: batteria 9 volt alcalina (1) circuito stampato cod. 90240.66 (2) vit di fissaggio per c's. {2) chiodini terminali capicorda percs {1) ponte di filo argentato sez. mm. 0,7 lung. mm. 1 {@) terminal di fio argontato sez. mm. 0,7 lung. om, 2 (1) set‘ fissaggio a cs. per buzzer incapsulati {1) trancio di piattina bipolare 220 VC lungo cm. 5 (1) contenitore piastico cod. '9240.21 con vano portapila apribile dotato di contatiera intema i collegamento DICEMBRE 1990/ELECTRONICS P3 definisce la gradazione desi- derata, mentre P4 permette I'e- sclusione 0 il reinserimento in monitoraggio. Per come IC2 @ internamente strutturato, nella funzione lettura temperatura (la prima) occorre disattivare i due ingressi di memorizzazione low- high, cosi come con le funziont Gi settaggio (la seconda e la ter- za) occorre commutare il cam- pionamento veloce a I Hz ¢ in- trodurre quello a 10 secondi: ri- sulta allora fondamentale il la- voro di azionamento sequenzia- le ed escludente (logica OR) svolto dal contatore IC3. Sempre in IC3, dopo la terza uscita (pin 4), la quarta (pin 7) non viene attivata perché cade subito a reset (pin 15) e apre il nuovo ciclo sulla prima (di nuo- vo pin 3). Il circuito di monitoraggio é do: tato di un allarme acustico ‘emesso dal buzzer BZ1, pilotato dal transistor T2 a sua volta controllato dall’output 15 di IC2 (attraverso il resistore limi- tatore R4): il funzionamento di questa sezione @ interno a IC2, € varia in ragione di come le so glie low e high sono definite. Il suono emesso é molto efficace perché consiste in un “treno”” di 5 beep emessi in sequenza su frequenza 4 kHz: in tutto la se gnalazione dura 6 secondi, pitt che sufficienti per farla sentire anche a notevole distanza (an che in virti del volume audio maggiorato da T2 pilotato a 5 volt). I display di visualizzazioine & completamente integrato in IC2, ed @ un LCD 3 eifre con supporto di segno positivo/ne- gativo e scritte funzionali, pre disposto al funzionamento in gradazione Celsius (volendo sa- rebbe possibile la visualizzazio- ne Fahrenheit, semplicemente pilotando con lalimentazione di deriva anche il pin 14 di 1C2). 1 8 ELECTRONICSIDICEMBRE 1990 duelled L1 ed L2 provvedonoal- la retroilluminazione del di- splay, per consentirne la lettura anche in condizioni di luce pre- carie: molto originale & la loro attivazione, che si basa sull’a: zionamento di un apposito pul: santino (P1), € che Sussiste per circa 10 secondi in virta dell’a zione di carica-scarica della rete composta da C3 ed R11 transistor T1 pilota i led attra- verso il resistore di limitazione RI, che mantiene i consumi di energia a livelli molto contenuti anche durante i 10 secondi di temporizzazione luminosa, ga- rantendo grande autonomia alla pila BL L’hardware CELSIUS é costitui to da componenti elettronici in parte un po’ particolari ma in complesso presenti in quantita relativamente limitata, anche allo scopo di rendere possibile Pottenimento di ottime presta zioni con una realizzazione semplice e a costi contenuti. L’elenco componenti di seguito indicato suddivide tutto il mate: rlale necessario alla costruzione di CELSIUS in quattro gruppi {semiconduttorl, resistori, con densatori e vari). [ numeri tra parentesi_permettono di cono scere le QUANTITA occorrenti di ogni gruppo e tipo di compo nente. Per ciascun componente @ sempre specificato, se attri- buito, il CODICE circuitale cor- rispondente a quello indicato nello schema elettronico 0 sul lato di montaggio del circuito stampato E possibile che di particolari componenti venga fornita una nota descrittiva eventualmente eseguita da DATI commerciali e MARCA dell'elemento usato nella progettazione. I limiti massimi di tolleranza si inten dono, per resistori e condensa: tori, rispettivamente del 5% e del 10%. ASSEMBLAGGIO CIRCUITALE, COLLAUDO, INSTALLAZIONE EUSO consigliabile iniziare il mon- taggio dell'apparecchio CE! SIUS solo avendo gia a disposi- zione tutto il materiale originale dettagliatamente indicato nel- Velenco component (in partico: Jare il circuito stampato mono- faccia cod. 90240.66), oltre ov- viamente all'indispensabile trumentazione minima” co- stituita, oltre che da saldatore a stilo, stagno ¢ da un buon te- ster, anche da forbici, cacciavi- 1, pinze, nonché che da un po di collante a presa rapida per al- cune operazioni di fissaggio. L’osservanza di questa prima importantissima precauzione consente di portare a termine il lavoro in tempi relativamente brevi (circa un‘ora comprese le operazioni di collaudo e rifinitu- ra), con la certezza di assistere alla fine a un immediato € cor- retto funzionamento del dispo- sitivo autocostruito, Il miglior metodo da seguire @ senz’altro quello che consiste nell’osservare scrupolosamente tutte le istruzioni di seguito for- nite, procedendo nelle varie fast con calma e regolarita e osser- vando le classiche regole opera- tive dei montaggi elettronici trattare sempre | componenti con la massima cura (aleuni, co- me l'integrato con display LCD, i pulsantini e il buzzer sono a sai delicati), effettuare saldature veloci con dosi di stagno ade- guate ma non eccessive, fare at- tenzione affinché 1 componenti polarizzati (ad esempio conden- satori elettrolitici e diodi led) vengano correttamente orienta- ti prima del fissaggio. Si inizia montando (sul lato A component) € saldando (sul la- Figura 2. Circuito stampato cod. conduttrict (lato B). to opposto B rame) del circuito stampato cod. 90240.66 innan- zitutto i 2 chiodini capicorda (ai punti contrassegnati con A e B) € il ponte di collegamento da 17 millimetri (parallelamente alla serigrafia che corrisponde a Figura 3. Circuito stampato cod componenti (lato A). Odrsscovocues | @ 90240.66: tracciato delle piste IC3), Quindi si continua col r« store da 1/2 watt ¢ con gli alt 12 da 1/4 watt (tutti rigorosa: mente a montaggio orizzonta: le), per poi proseguire con i 2 piccoli condensatori in polieste- re e con gli altri 2 elettrolitici 90240.66: montaggio det che, pur se verticali, vanno st stemati orizzontalmente, pie gando le coppie di terminali di 90°, esattamente come indica no le serigrafie bianche del cir cuito stampato. Occorre poi sal dare, di seguito, i due transistor il regolatore di tensione. l’inte- grato IC3 e 4 pulsantini di con trollo: in particolare il regolato: re di tensione va piegato all'in: dietro di 90°, facendo perno sui tre terminali, in modo che l'alet ta dissipatrice rimanga paralle Ja al piano dello stampato spor: gendo il meno possibile. Nella zona appositamente riservata va montato il buzzer, da ancora: re preventivamente al circuit servendosi dell’apposito sct composto da viti, bulloncini ¢ rondelle. € da saldare pot con: nettendo | fii nero ¢ rosso di cut @ dotato ai vicini punti di colle gamento contrassegnati rispet tivamente con ~ e + La fase piti delicata rimane co munque quella della sistema zione di IC2, ovvero del chip principale. Innanzitutto dev'es- sere privato, svitando le picco lissime viti d'unione. dell"in- gombrante vano portapila di cui € dotato (con CELSIUS non ser: ve}, poi perfettamente posizio nato, sovrapponendolo al circui to stampato net pressi degli 8 punti circuitali contrassegnati nell’ordine da sinistra a destra con J. F, E.1.G, H, DeC (in pra tica risultera affiancato alla sini stra della tastiera sfiorando 1 pulsanti P1 giallo P3 azzurro} Si collegano poi. tramite 2 degli 8 appositi terminali, i punti * estremi della contattiera di C2. contrassegnati dai numeri 1 e 16, rispetlivamente ai sotto: stanti punti dello stampato J ©, facendo in modo che IC2 in tutte le sue parti (lastrina verde ¢ display LCD) risulti pertetta mente parallelo allo stampato sottostante e aggiustabile a pia- DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 9 cere di qualche millimetro (i due terminali di collegamento estre-- mi fanno infatti da perno e da guida); trovata Ja posizione ideale si inseriranno, negit alte! 6 punti di 1C2 numerati con 2. 5, 12, 13 € 15, irimanenti ter minali di collegamento che, usa volta ben saldati, conferiranno solidira ¢ compattezza all'insie me. Ricordare che, per ciascuno degli 8 terminall, sono necessa- rie due saldature; una superiore con Ia lastrina di IC2, e una infe- riore per il lato rame B dello stampato cod. 90240.66). In particolare, a questo punto del procedere, risulta non pitt vist bile (in quanto occultata dallo stesso 1C2) tutta l'area rettango- lare di stampato compresa tra R1 C4 inalto, e tra C3 e C1 in basso: restano in pratica scoper te solo la zona della una parte del buzzer. Rimangono infine da sistemare i due led gialli, ognuno ai lati det display di IC2: le copie di ter- 10 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 minali vanno preventivamente piegate di 90° in modo che, do- po la saldatura sullo stampato, il chase diffusore di ogni led venga a Lrovarsi esattamente in della feritoia luce Jaterale del display stesso. In pratica l'efficienza della retroilluminazione dipen: dera, oltre che dalla luminosita emessa, anche dal corretto posi- zionamento delle due piccole sorgenti di luce. Una goceia di collante a presa rapida risolvera comungue ogni eventuale insta- Dilité dell'insieme cosi ouenuto. Coneluso lassemblaggio preli minare, il circuito pud essere in serito nel fondo del contenitore (cod, 9240.21) ¢ a questo fissa to tramite 2 piccole viti (da int are negli appositi fori di passag gio previsti}, che anddranno a infilarsi nei corrispondenti pila- strini plastict distanziatori di so stegno, Giunti a questo punto occorre poi effettuare, tramite il corto trancto di piattina bipolare, il collegamento dei punti circuita- 1A (positivo} ¢ B (massa) all’ap: posita copia di contatti-ponte che consente poi, inserendo una normale pita 9 volt (B1) nell’ap: posito vano, di far pervenire ali- mentazione all'apparecchio. Prima di procedere alla chiusu- ra del contenitore occorre effet- tuare un veloce collaudo di buon funzionamento, collegan. do al circuito una pila da 9 volt (preteribilmente alcalina, anehe se CELSIUS consuma pochissi- ma energia). Il display dovra for- nire subito il valore della tempe- ratura ambientale lettaall't stante {le scritte “TEMP” ¢ “°C compaiono, rispettiva- mente, sulla sinistra e sulla de- stra del display stesso). Sono possibili variazioni continue ogni secondo, vista la cadenza di lettura (1 Hz) e la precisione di visualizzazione (01°C): in Figure 4. Indicaziont misure per ta Joratura del contenitore cod. 90240.21 pratica, basta soffiare poche poceate daria calda su | veder aumentare I valori. op} re metiere tutto in frigorifero per qualehe secondo per constit rare un rapido decremento della temperatura rilevata, Con un tester si riscontrera la corretta tensione di alimenta zione principale (5 volt c.c. a valle di IC1, sul pin 16 di IC3, sul collettore di T1, nonché su un terminale di R2, R3, C2. C4, dei pulsantini P1 € P2 € del buz- PANNELLO SUPERIORE zer BZ). Analogamente dovra essere presente ’alimentazione secondaria a 1.4 volt circa sul pin 16 di (C2, su un terminale dei pulsantini P3 e Pa, nonché, alternativamente, sulle 3 uscite dell'integrato di pilotaggio C3 inpuT: . °C METER LO&HI ALARM ere sated ——pre-arrnneitnsernnenpare tt el Figura 5. Esempio di lay-out grafico per tt contenitore cod. 9024021 DICEMBRE 1990/BLECTRONICS 11 + ‘+ VANO PORTAPILA & CON SPORTELLINO APRIBILE t t ’ FONDO t 4 4 VITI DI FISSAGGIO i E CHIUSURA (CHIUSURA A INCASTRO E VITI) Figura 6. Inserimento, collegamenti ¢ fissaggio det cireuito nel contenitore cod, 90240.21 12 ELECTRONICS/PICEMBRE 1990 (pin 3, 2 € 4). Premendo P1 {pulsante giallo} si devono accendere i led gialli di supporto al display. per un pe- riodo di circa 10 secondi (spe- gnimento automatico). P2 (pulsante rosso) & invece quello che deve permeitere la scelia della funzione svolta da CELSIUS [ovvero visualizzazio- ne temperatura rilevata, oppure definizione della soglia low, op- pure definizione della soglia high: il display deve riportare di volta in volta i valori relativi in gradi Celsius. Col pulsante azzurro P3 dev'es- sere possibile determinare il va- lore di soglia abilitato alla me- morizzazione (low oppure high): si parte dal minimo di - 19°C e si aumenta di grado in grado fi- no a +69°C, massimo previsto. La comparsa delle scritte “LO’ “HI” sulla sinistra del display sta a significare una memoriz zazione attiva della soglia low elo high. Il pulsante grigio P4 cancella una registrazione, oppure la reinserisce attivandola, ogni volta che viene premuto. La verifica del sistema di allar- me va fatta empiricamente: rile- vata la temperatura ambienta- le, si determina una soglia low alla stessa gradazione e una so- glia high a un grado in pit. Ba- stera solfiare aria calda per alza- re la temperatura e sentir dun que suonare il buzzer (raggiun gimento soglia high). cosi come sara poi sufficiente soffiare aria pitt fresca (0 aspettare un imme- diato autorinfrescamento del sensore) per udire un nuovo suono, causato dal ritorno ai va- lori precedenti, corrispondenti alla soglia low. I buzzer, emet te, per la precisione, una se quenza di 5 brevi beep a4 kHz, per una durata totale di 6 secon- di circa, allarme udibile anche a notevole distanza. Per chiudere il contenitore in modo definitivo é suffictente fis- sare le 3 viti (due lunghe e una corta) che dal fondo possono ar rivare, attraverso appositi fori, fino agli attacchi plastict del co: perchio superiore, bloceando tutte le parti del contenitore stesso. Il grande display e i quattro pulsantini andranno a fuoriuscire dalle apposite fora: ture del coperchio: eventual: mente si pud applicare all'insie me qualehe goccia di collante a presa rapida per perfezionare Punione delle parti, senza tutta: via pregiudicare lapribilita del- lo sportellino del vano portapila presente sul fondo del conteni- tore. Una volta pronto ¢ funzionante, Vapparecchio CELSIUS sara utilizzabile per il monitoraggto preciso € continuativo di qual: siasi temperatura ambientale da un minimo di -20°C a un massimo di +70°C. con possi- pilita di segnalazione sonora per avvenuto superamento di un valore minimo 0 massimo pre- stabilito nell’ambito del range operativo. LA PRODUZIONE CELSIUS E disponibile la versione HARD- WARE, ovvero l'apparecchio gia montato, collaudato € fun- Zionante, completo di istruzioni di installazione e uso. Codice 90240..06, lire 94.000. Chi ha un minimo di esperienza con elettronica ¢ saldatore pud acquistare la versione HARD- WARE KIT, una scatola di mon- taggio completa comprendente, oltrea tutto il materiale indicato nell'elenco componenti, anche le istruzioni di assemblaggio, collaudo, installazione © uso. Codice 90240. 10. lire 69.500. E inoltre possibile richiedere il PERSONAL SET. una confezio ne comprendente, oltre a circut to stampato contenitore, an- che le istruzioni di assemblag: gio, collaudo, installazione e uso, per costruire l'apparecchio CELSIUS avendo gia a disposi- zione tutto il rimanente mate- riale necessario. Codice 90240,20. lire 23.500. Tutti gli ordini d’acquisto pos- sono essere effetuati tramite let: tera, indirizzando in busta chiu- sa esclusivamente a DISCOVOGUE, P.O, BOX 495 41100 MODENA ITALY I prezzi si intendono IVA COM- PRESA, con pagamento con: trassegno e spese di spedizione a carico del destinatario, Gli invii si elfettuano ovunque, ENTRO 24 ORE dall'arrivo del- Yordine, tramite pacco postale che. a richiesta, pud essere an: che URGENTE {con maggiora- zione delle spese aggiuntive} Ogni ordine da diritto a ricevere in OMAGGIO, oltre a una gradi- ta sorpresa, anche la MAILING CARD personalizzata ¢ codifica: ta che consente di ottenere sconti € agevolazioni in even tuali ordini successivi DICEMBRE [990/ELECTRONICS 19 =— IL PIACERE DISILLA RADIO == BUTTERFLY 2000 Spy-radio VHF Qualcosa in pitt della solita microspia: un potente trasmettitore da quasi 1 W sintonizzabile lungo tutta ta gamma VHF che, munito di una capsula microfonica con Fet preamplificatore incorporato, pud captare ogni sussurro e inviarlo nell’etere senza che nessuno se ne accorga. Fabio Veronese N": tragga in inganno l'ap pellativo “spy radio” che compare nel titolo; questo tra smettitore VHF non serve sol- tanto a coloro che vogliano di- vertirsi a vestire per un po’ i panni di Sean Connery nell'a gente segreto 007. bensi pud trovare anche numerose possi bilita d'impiego forse meno fan- tasiose, ma di pit immediata utilita pratica. Tra queste, la sorveglianza della camera dove riposino un bebé o una persona anziana € impossibilitata a muoverst, del garage dove si ti pone la fuoriserie o di altri am- bienti potenzialmente a rischio. Le emissioni di questo TX pos- sono avvenire in qualsiasi pun to della gamma VHF, anche se, forse, & consigliabile orientarsi sulla banda FM (88-108 MHz), ed & possibile riceverle, entro un raggio considerevole, con qual siasi apparecchio sintonizzato sulla frequenza di lavoro: nell’e- sempio appena fatto, con qual siasi radio FM. L’esatto raggio di copertura dipende dalla ten. sione con la quale si alimentera il TX, dalle caratteristiche del- Vantenna che vi si applichera nonche dalla sensibilita del rice- vitore: in ogni caso, é lecito 14 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 aspettarsi almeno qualche cen tinaio di metri, visto che la po tenza d'uscita supera abbon dantemente il mezzo watt. Altra caratteristica interessante, la notevole possibilita nella capta zione dei suoni, ottenibile adot tando una capsula microfonica del tipo preamplificato a Fet con questo dispositivo, si senti- | Figura 1. Schema elettrico del Butterfly 2000, spy-radio VHF ra letteralmente volare una mo sca. Se non interessa la sensibi lita “turbo”, perché il TX dovra lavorare in un ambiente rumo: roso 0 perche si vuol risparmia re, si potra adottare, sempre con buoni risultali, la pitt consucta capsula piezoelettrica, FUNZIONA Cosi Lo schema elettrico di Butterfly 2000 ¢ visibile in figura 1: si ri conoscono facilmente i due sta di oscillatore (QI) e modulatore (Q2) che lo compongono. Il transistor oscillatore, un 2N1893 sostituibile con ogni equivalente. € configurato come uno stadio amplificatore RF a emettitore comune. Il resist R2 polarizza la base e stabilisce il guadagno, mentre RI ¢ C4 provvedono all’emettitore. tI cir cuito oscilla alla frequenza sta bilita dall'induttanza della por: zione della bobina L1 compresa {1A il collettore e la presa inter- media nonché dalla capacita del compensatore C2. per elfetto delia presenza di C3 tra emetti tore e collettore. La presenza di questo condensatore ha lo spe cifico scopo di dare una mano alla capacit interna del transi stor. dell'ordine di una decina di pF, in modo da “costringerlo” ad autoscillare. II segnale RF co si generato viene applicato, at traverso la rimanente parte del la LI — che funge cosi da bobi na di carico — all’antenna ra diante. II circuito accordato, che @ sotto tensione positiva, per la RF “vede" la massa attraverso ci. Il modulatore di frequenza & rappresentato dall’unico transi stor Q2 nel pitt classico degli stadi a emettitore comune: R5 € R6 formano un partitore di ten: sione che ne polarizza la base, R3 fornisce il carico di colletto re, R4 e lelettrolitico C7 stabi lizzano il circuito di emettitore. Uno stadio ... pulitino, dunque. dal funzionamento certo, imme diato, affidabile. Al suo ingres so, attraverso C8, pervengono i segnali audio erogati dal micro ELENCO DEI COMPONENTI (resistori da 1/4 W. 5%) AR: 220 ohm FR, AS: 100 kom 3: 4700 ohm Ré: 10 kohm | RS: 100 kohm | RE. 10 kohm ' RX: 680 ohm C1: 1 nF, coramico C2: compensatore da 3 - 18 pF C3: 8,2 pF, ceramico NPO C4: 100 pF, ceramico C5: 4700 pF. ceramice C6, C7. CB: 10 microF, 16 V4 lettroliici vertical Qt: 2N1893 0 equivatenti Q2; 8C237B 0 equivalenti | Lt: bobina di accordo (vedere testo) MK capsula microfonica (vedere testo) fono MK1. Questo, se del po preamplificato. richiede unali mentazione. ottenibile dal post tivo generale mediante il rest store supplementare Rx. che non occorre se si usa una capst la piezo convenzionale. L’uscita dello stadio é rappresentata dal elettrolitico C6, che applica i segnali amplificati alla base del transistor oscillatore che in tal modo, per dir cosi, si auto-mo dula, visto che, oltre a oscillare, funge da amplificatore finale della BF di modulazione: si noti il condensatore C5 che elimina. oltre alle frequenze audio pitt al te, ogni traccia di radiotrequen: za vagante che dovesse trovarsi questo livello, In questo modo, la ricezione del segnale si fa molto piti nitida e nociva di quei ronzii che alfliggono { radiomi- crofoni pit: rudimentali. | pitt esperti non mancheranno di osservare che, iniettando la BF direttamente nella base del transistor oscillatore, si ottiene una modulazione i frequenza non pura ¢ frammista ad AM. DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 15 modulazione di fase eccetera Questo vero, ma, all’atto prati 0, non provoca alcun inconve niente: cid che si sta descriven: do, infattl, ¢ un trasmettitore di sorveglianza che non é destina 10 a operare sulle bande radian. tistiche. comunque posstbilis simo ottenere una FM pit orto: dossa rimpiazzando C2 con un varicap € somministrandogli 1 segnale proveniente da C6 in sieme alla tensione di polarizza zione. La tensione di alimentazione puo variare tra 6 e 20 V circa Per | valori pit alti, ¢ opportuno applicare a QI un‘aletta di raf- freddamento a stella. Inoltre, @ necessario che tale tensione ri- sulti perfettamente filtrata e sta- bile, diversamente il TX presen- tera inevitabili slittamenti di frequenza ¢ vi saranno ronzii di fondo in ricezione. IN PRATICA Poiché si lavora con frequenze particolarmente elevate. ¢ di fat- to indispensabile adottare il cir- cuito stampato riprodotto in fi- gura 2, da incidersi su vetronite famata monofaccia secondo i metodi consueti. Soltanto gli esperti potranno — volendo — tentare soluzioni alternative. magari spingendo un po’ oltre il grado di miniaturizzazione del tutto, sul quale non si é voluta mente posta enlasi per non complicare inutilmente le cose ai meno abili Il piano di montaggio é proposto nella figura 3, e non riveste aspetti di criticita, purché tutte le saldature vengano eseguite nel migliore dei modi ¢ non si compiano errori nell’installazio ne dei componenti, Questi ulti mi sono tutti di tipo assai comu ne; di pit, i due transistori pos: sono essere sostituiti con un battaglione di equivalenti: QU 16 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 pud essere un 2N2219, 3053, 3553, 3866, 4427, 5320 oppure un BC342 0 alfini, Dal canto suo, Q2 pud essere ogni NPN al Silicio per piccoli segnali, anche di recupero da schede o offerte speciali La bobina L1 si avvolgera con 7 ‘spire di filo di rame smaltato da 1 mm. Il diametro dell’avvolgi- mento é di 12 mm, la lunghezza di 25 mm circa. La presa inter media si ricavera dalla quarta spira a partire dal lato-collet tore Si ricordi di grattar via lo smalto Figura 2. Circuito stampato, in scala 1:1 Figura 3. Disposizione dei component sul circuito stampatw del TX. dai terminali e dal tratto di spira interessato dalla presa, € di sta gnarli leggermente prima di sal darli alle piste ramate Hcompensatore C2 dispone di 3 terminali, Due di essi sono colle: gati tra loro, € anche sullo stam. pato fanno capo alla stessa pl Sta: Il terzo ¢ invece indipenden. te: Si faccia attenzione a non confonderlo con uno degli altri due (basta controtlare 1a conti- nuita elettriva con un tester su “ohm x 1”), poiché cortocircui: tando C2 il TX non potra mai funzionare. COLLAUDO & IMPIEGO Data tensione, si avvicini il TX a un frequenzimetro digitale in grado di effettuare Ietture in VHF 0 a un ricevitore FM: agen: do eventualmente sul C2 con un cacciavite in plastica, si dovreb be poter leggere la frequenza di lavoro o captare 1a portante. Sintonizzato a dovere il ricevito: re, si controlli che, parlando non lontano da MK1, si riascolti la modulazione (se si usa una capsula preamplificata, ci si al lontani di qualche metro per evitare 'effetto Larsen). Si potra ora collegare I'antenna, che po tra essere rappresentata da un pezzo di filo per collegamenti hungo da 1 a3 metri — sarebbe opportuno tagliarlo alla hun- ghezza d’onda, a meta oppure a 1/4 — 0, meglio, da una Ground Plane o da una verticale per VHF installata esternamente. Volendo trasmettere al di fuori della FM, si dovral modificare sperimentalmente il numero di spire della Li: col transistor suggerito, si possono raggiunge rei 180 MHz circa =) ITALSECURITY - sistem E COMPONENT! 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IL trasmettitore montato ‘velocemente' 18 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 tenna in posizione elevata, si ar rivaa 4-5 km di distanza, certifi cati da un amico che ascoltava le emissioni in macchina allon. tanandosi gradatamente. Non si tratta certamente di un barac- chino omologato 0 omologabile in base all’art. 334 del Codice Postale. Il circuito consiste in un oscillatore tipo Colpitts con base a massa. Per la taratura, conviene staccare l'antenna € collegare il polo positivo di un tester predisposto a 10 mA f.s., al punto segnato con I'asterisco. Ruotando il trimmer da 30 pF, si arrivera ad un punto in cui si os Lad nota uno sbaizo nel passaggio della corrente, cid significa che il transistor sta osciilando. Col legando un tester al circuito con la sonda descritta nello schema, potremo calcolare la potenza uscita del nostro "mostra usando la formula: potenza (W) = V42R# Si potra anche provare ad inse rire qualche transistor un po’ pitt robusto del 2N914. a] i niie nants Bearpo-gsor ye Pte PR M microfono a carbone 40-60% Schema, IPISIR ALIMEN WL, LABORALDORIO Utilissimo progetto di alimentatore duale regolabile da +1,2.a £37 volt con lettura digitale. circuiti elettronici moderni Ls: richiedono voltaggi di- versie due polarita rispetto a massa. L’alimentatore duale qui de scritto soddisfa tutte le esigenze scenti dalla costruzione o dal uso di apparecchiature a stato solido. Esso offre un ampio range di uscita regolabile con una cor rente moderata, da un valore minimo di 1,2 volt ad uno pitt alto di 24 0 87 volt, in funzione del trasformatore usato Inoltre, cosa interessantissima, Ja lettura sia in tensione che in corrente, @ data da un display numerico a tre cifre La facile reperibilita dei compo: nenti e la relativa economicita del progetto, rendono la costru zione di questo alimentatore vantaggiosa rispetto a prototipi commerciali IL CIRCUITO In figura 1 & mostrato il circu to completo dell’alimentatore duale responsabile Il positivo ¢ il negativo, pre- senti nei punti contrassegnati BP1 ¢ BPS, entrambi riferiti ad una massa comune BP2, sono regolabili in modo del tutto indi- pendente. Meireuito ¢ progettato per fornt re un ampio range di uscita in tensione da + 1,2 volt a salire, in dipendenza del trasformatore utilizzato TL Se questo é del tipo con uscita a 48 volt, la massima uscita di- sponibile sara di circa +24 volt; se, invece, la tensione al secondario di T1 @ di 70 volt, Vuscita massima dell’alimenta- tore sara di +35 volt. Operando su $2. si potra misu rare sul display digitale il vol taggio positivo o negativo di useita. Commutando $1, invece. si po tra monitorare la corrente posi tiva o negativa fornita dall’ali- mentatore Linterruttore $1/POWER con sente di accendere l'apparec chiatura, mediante chiusura del primario del trasformatore TL su una tensione di rete a 220 volt La tensione del secondario vie ne applicata al ponte rettificato- re composto dai diodi D1/D4. La corrente pulsante in uscita dal ponte viene filtrata dal con densatore C9 per la sezione ali mentatrice a tensione negativa e da C12 per quella positiva. Nl punto di riferimento per le due sezioni alimentatrici é dato dal centrale del secondario del trasformatore, che va connesso alla massa del circuito Le tensioni continue filtrate an. dranno ad alimentare i due re golatori ICL per quella positiva © IC2 per la negativa DICEMBRE 1990/BLECTRONICS 19 Te Lgt7T 1 «0-70Vvae cr To inexnal exeuity eno 220 Vac. Figura 1. Schema elettrico completo deiW'alimentatore duale regolabile. = © 8 a “5 520 sec ‘SA Sine sce , CASIGIE | 20 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 Le tensioni di uscita dei due re golator! sono presenti, come detto, net punti BP1 ¢ BP3 per un utilizzo esterno, Questa descritta é la parte rego- labile; la rimanente parte circui- tale attiene alla misurazione in tensione € in corrente. Il range di regolazione per I'ali- mentazione POSITIVA ¢ NE- GATIVA viene fornita dai ri- spettivi controlli R11 e R12 Icondensatori C11 ¢ ©10, posti sulle uscite, fungono da ulteri re filtro per le tensioni, mentre i condensatori di bypass C5 e C6 le preservano da disturbi transi- tori, Il cireuito di lettura tensio- ne/corrente a display ha una sua alimentazione separata. Essa @ costituita da un trasfor. matore T2, da un ponte rettifi catore formato dai diodi D5/D8. dal condensatore di filtro CB e dal regolatore fisso a +5 volt Ics Queste tensioni sono applicate al piedino 11 di ICS, un conver- titore analogico/digitale a tre ci fre Questo integrato converte il vol taggio analogico in uno equiva lente digitale BCD alle uscite dei piedini 1, 2, 15 € 16. Queste uscite sono direttamen: te accoppiate ai piedini di uscita 1, 7, 2 € 6 rispettivamente, di IC4, un decodificatore/pilota BCD di display a sette segmenti. A sua volta, IC8 fornisce l'ali- mentazione per i segmenti di volta in volta selezionati nei di- splay numerici a LED contras. segnati DISP1, DISP2 DISP3 Questi ultimi, a loro volta, sono attivati dalle uscite 4, 3 e 5 di ICS, attraverso i transistor pilo ta QL, G2 € 98, i cui collettori sono collegati agli anodi comunt (ca) dei tre display a LED. Quando uno qualsiasi dei tran sistor conduce. abilita il display numerico a LED al quale @ colle gato. trimmer R16, attraverso i pie dini 8 e 9 diICS, viene utilizza- ELENCO DEI COMPONENTI Semiconduttori D1IDB: 1N4004 0 diodo rettificatore al slcio simile (0 ponte di diodi 100 VIS Amp) DISP1/3: display numerico & LED 27 segment ad anodo comune (MAN 724 0 equivalente) ICt: LM 317T regolatore i voliaggio positivo IC2: LM $377 regolatore di voltaggio negativo IC3: 7805 regolatore a +5 V. IC4: CA3I61E decodificatore/piiota BCD a7 segmenti ICS: CA31262E convertitore A/D ate citre LED1/3: Led di colore rosso ‘Q1/3: 2N3906 o simile npn al slicio Condensatori C1: 390 nF tipo Mylar C2I6: 109 nF ceramico a disco C7: 10 pF-35 V elettralitico 8/2: 470 »F-50 V elettrolitico Resistenze (1/4 watt - 5% toll.) A/S: 330 ohm RE: 1 ohm (4 walt 0 maggiore) 7. 1 koh: RB: 100 kohm RO: 10 kohm R10: 50 kohm - trimmer 11/12 - 5 kohm - potenziometro lineare Varie BP1/3: boccole da pannelio colorate Fi; fusibile 500 mA a fusione lenta 81/2: commutalore rotativo 4 vie - 2 posizion 83: interuttore a lovetta o a slitta Ti: trastormatore 220/40-70 V 2 presa centrale 2: trastormatore 220/6,3 piasira pretorata 0,1 polic, occoli, distanziatori, manopole, Portatusibile, cavo alimentazione ‘AC, ghiere per LED, taster, spray acrilico, vii ecc. DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 21 to per azzerare | display, mentre il trimmer RQ, tra il piedino 13, di ICB ¢ la massa, serve a cali brare la lettura della tensione. Una volta azzerato il display. tramite R10, applicare la ten. sione di uscita dell’alimentatore al lettore digitale e, tramite un multimetro di precisione, effet tuare una nuova regolazione fi ne con R9, considerando che la tensione minima di lettura é di 1,2 volt Tre LED compresi nel circuito forniscono le seguenti indicazio- ni: LED2 accensione dell’ali mentatore, LED3 © LEDI spettivamente per il + € il — della tensionefcorrente La resistenza di potenza R6 funge da limitatrice quando i lettore digitale viene adoperato per misure di corrente COSTRUZIONE La disposizione dei componenti non é affatto critica, per cui si potra seguire, nel montaggio del Circuito, la tecnica pid idonea alle proprie esigenze. All'uopo. in mancanza di un cir- cuito stampato gia predisposto. potra essere utilizzata una pia stra preforata con spaziatura standard di 0,1 pollici (2.54 mm) Nel montaggio, utilizare degli zoccoii sia per gli integrati che per i display; indi, realizzare pri- ma il circuito base dell’alimen- tatore duale regolabile e poi quello det circuito di lettura ten: stone/corrente € delia sua al mentazione separata, avendo cura di non eccedere nell’am- piezza della reiativa disposizio- ne (layout) Prestare Ia solita cura e atten. zione alla corretta polarita dei diodi, dei condensatori elettroli tici, del giusto inserimento dei circuiti integrati e dei tre regola tori di voltaggio. che devono es. 22 ELECTRONICS/DI BRE 1990 Figura 2. Prototipo del progetio reali con filaggio da punto a punto. It circ conientiore per strumeniti di formato sere adeguatamente rafireddati mediante dissipatori Non inserire i circuiti integrat ICA e ICB nei loro zoccoli non dopo aver controllato tutto il montaggio e aver fatto del test sulle tension. I controli POSITIVO © NEGA- TIVO. R5 ed R12. nella sezione dell'alimentatore di base, vanno montati sul pannello {rontale del contenitore. trimmer R9 € R10 vanno inve- ce montati sulla piastra del cir cuito di tettura digitale, mentre i trasformatore T2 pud essere montato indifferentemente nel contenitore o sulla piastra, in di- pendenza delie sue dimension Dopo il montaggio dei due cir culti descritti, provvedere alla foratura del contenitore; que- st ultimo verra scelto in funzio- ne dei materiali utilizzati, qualt in particolare, il trasformatore 71, il display numerico a LED gli altri controll: Di pol, provvedere al montaggio di tutti i controlli, dei LED, dei Vinterruttore, dei commutator del portafusibile © det cavo di izzalo su una piastra preforata fo @ racchiuso in un standard alimentazione, nonché del di- splay numerico a LED posizio- nando su di esso un foglio di pla stica trasparente di colore rosso. L'unica reale difficolta si pud in contrare nell'assemblaggio dei commutatori $1 € 82; il modo ore per procedere nella sa datura di tutti loro collegamen. ti, @ quello di aiutarsi con un tc ster, possibilmente dotato di beeper, per verificare le corrette commutazioni Per rendere migliore laspetto estetico dell’alimentatore, p: ma di montare i circuiti ed i controlli nel contenitore, appli care delle diciture sul pannello anteriore con caratteri trasferi bili, da fissare con due o pitt mani di spray acrilico traspa rente Infine, dopo aver montato, al Vinterno del contenitore. i ctr cuiti, 1 trasformatori € tutti i controllt sul pannello frontale, procedere ad un’attenta verifica ii tutte le connessioni prima di ‘mettere in funzione I’alimenta: tore CONSIDERAZIONI FINALI Questo alimentatore duale rego: labile é specifico per gli amplifi- catori operazionali e per tutti gli altri esperimenti con cfrcuiti in tegrati linear. Se, poi, all'interno di esso si rea lizza un altro alimentatore a tensione fissa a +5 volt, si ha pure una sorgente in continua da utilizzare per gli integrati di- gitali TTL, come pure per i cir- cuiti misti analogico/digitali. Con esso, non si dovra piti ricor- rere a delle batterie per avere tutte le tensioni necessarie, po sitive e negative di qualsiasi va lore compreso tra 1,2 € 37 volt. i) its elettronici _dicembre 90 RS 272 __t. 29.000 TOrOCALCIO ELETTRONICO nossecay RS 274 _L. 16.000 @8C\LOFON PER ESEROITAZION TEL. 02/9381091 RS 275 __L. 29.000 ‘CARICA BATTERIA AUTOMATICO Ser'secterra, — | MILANO Piezoelettrica Business General Viale delle Industrie 15/23 20020 Arese (Mi) COSTRUZIONE QUARZI PER OGNI TIPO DI APPLICAZIONE SPEDIZIONI IN TUTTA ITALIA. 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Tutto il resto rappresenta I'ex parte meccani ca costituita da 3 doppi contato- ri, un comparatore digitale per impostare l'ora di sveglia e un display usato in maniera un po" particolare. II primo display in alto a sinistra visualizza le lette- re Po Aa seconda se ora é po- meridiana o antimeridiana. De- gli altri quattro display si accen- donosoltantoisegmenti A, Ge D. Isegmenti A indicano Mora in bi nario, iG le decine di minuti ei D { minuti sempre in binario. I nu: meri sono rappresentati in logica negata nel senso che ad esempio lasequenza OFF ON OFF ON rap- presenta il numero 10 € non 5. Anche I'impostazione dell'ora di sveglia é fata in binario tra- mite 4 interruttori. Non @ posst bile, se non aggiungendo altri comparatori, impostare un‘ora hon intera ¢ il beep si ripetera 24 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 Aspetto det montaggio ultimate. ogni 5 minuti durante 'intera ora di sveglia scelta. Per spegne- re il beep In maniera definitiva bastera impostare un‘ora mag- giore di 11 0 aggiungere un de- viatore verso massa sulla resi stenza collegata al collettore del transistor in basso a destra evi tando di collegare anche il col lettore a massa. II pulsante RST serve a resettare l'orologio ed Vunico. mezzo disponibile per regolare l'ora, Premendo RST Vorologio indichera la mezza. notte in punto, cioé il momento in cui dovrete sincronizzare I'o- rologio. La possibilita di regola- re Vora in qualsiasi momento della giornaa avrebbe complica- to parecchio tutto il circuito pe- raltro gia abbastanza complica- to per lo sperimentatore medio. Comunque le modifiche appor- tabili al circuito sono infinite, st puo ad esempio provare a con- vertire i numeri in decimale usando dei 9868 e quindi rende re Vora visibile anche ai non in- formatici. Oppure provare a col legare un decodificatore “uno di sediei” 74154 e disporre dei led a cerchio, per simulare le lan cette, collegati all'uscita di que sto integrato. Un’altra idea pitt ambiziosa & progettare una de codifica per numeri romani da visualizzare su display a 17 seg ment, II fatto comunque di leg 74390 ee EPL alarm on/off ™ 4 +15V TZ Tancette 115 hormal mente Schema originate delt’orologio. Ke 17 F 40a Schema globate. gere Vora in binario giorno per giorno pud essere secondo me un‘utile esereizio per lo speri mentatore digitale. lo per esempio per testare un circuito digitale faccio uso mas: siecio di led collegati tra il posi- tivo e i pin pid interessanti del circuito e spesso i] dato da rac: cogliere velocemente & un nu mero binario scritto su pit lled Lalimentazione per il 6257 & prelevata dai 5 Volt tramite un partitore resistivo, il condensa- tore da 1000 pF serve a compen: sare la maggior richiesta di cor: rente durante il beep. II punto ‘TP (TEST POINT) deve trovarsi ad un potenziale compreso ta i 1,2 € 1,5 Volt. Nello schema elettrico, se non é diversamente specificato, tutte le resistenze sono da 470 ohm mentre tutti t diodi sono degli 1N4148. DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 25 PUNTIRONICS Un piccolissimo ALBERO DI NATALE tutto elettronico Diodi luminosi che lampeggiano al posto delle solite lucette, coloratissimi componenti elettronici invece di palline e nastri quest’anno, prova a dare una nota “high-tech” al tuo Natale con questo simpatico alberello CMOS. uando si parla del Natale, jormai, si va ben oltre il fat to ideologico o le convin- zioni religiose: sara perché far fe- sta non dispiace a nessuno, sara perché attorno agli ultimi giornt di Dicembre ruota da anni un business fantastiliardario, ma il Natale, oggi come oggi. lo festeg: giano davvero tutti, indipenden temente dal colore politico. E, indipendentemente da quel che si pensi di novene e presepi fa piacere a chiunque ritrovare dentro sé stessi quell'istintiva Aioia fanciullesca di fronte al Vocchieggiare ritmico delle luci colorate di un alberello tutto ad dobbato, all'idea del piccolo o grande dono che la mattina del 25 sara li sotto, dentro il suo bravo pacchetto. Certamente, non a tutti é con cesso di festeggiare il Natale nel pid classico dei modi, sulla neve (ra un cenone e una fiaccolata; chiungue. invece, pud dare un tocco di originalita alla festa a seconda delle personali inclina- zioni I patiti di componenti ¢ saldato- re, per esempio, potranno co- struire l'albero di Natale CMOS descritto in queste pagine, che dara il suo tocco di atmosfera —L’atbero di Natale elettronico pronto... per il brindisi di mezzanotte! 26 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990, col. ca veo “ese our #2 sem Figura 1. Schema dell’albero di Natale elettronico, Les ELENCO DE! COMPONENTI (resistori 1/4 W, 5%) Rt=Ra: 5.6 Mib C1, C2, C3. C5, C7: 100 nF C2. Ca, C8, C8: 22 uF. 12 Vi, elettral ict; CD4093 LED! = LED9: diodi LED jumbo di qualsiasi colore BY: batteria da 9 V. high-tech sulla scrivania del: Pufficio, nella vetrina di un ne- gozio o vicino a una finestra, € che potra essere utilizzato come una cartolina d’auguri di indi scutibile originalita, FUNZIONA Cosi Lo schema elettrico dell’albero di Natale CMOS @ riprodotto in figura 1 © ruota, come si vede, attorno un unico integrato, IC] si tratta di un 4093, cioé di un quadruplo NAND-gate a trigger di Schmitt in tecnologia CMOS, Attorno a ciascuna delle quattro porte é realizzato un oscillatore a bassissima frequenza, con uscita grossomodo quadra: i due ingressi sono collegati as sieme — cosiccheé il gate si com porta, in pratica, come un inver ter — e chiusi reattivamente sull'uscita mediante un resisto re da 5,6 Mohm (R1+R4) Quando I'uscita della porta @ a livello logico alto (1) il resistore in questione carica il condensa- tore di temporizzazione da 100 nF (C1, C3, C5, C7) fino a che la tensione ai suoi capi (¢ quindi agli ingresst della porta) non raggiunga i 2/3 della tensione Walimentazione, al che l'uscita del gate passa a livello logico asso (0). Il condensatore si sca rica ora attraverso il resistore suddetto €, quando la tensione ai suol capi si riduce a 1/3 dell’a limentazione, l'uscita della por- ta tora alta, dando cosi inizio a un nuovo ciclo. In pratica, dun que, ciascuna delle porte oscil era con una frequenza pari a 1/(1,4 RC) hertz. Nel nostro caso (R = 5,6x10® ohm, C 0,1x 10-6 F), si ha: 1/0,784 1,275 Hz, cioe l'allegro lampeg: giare di un led collegato come carico all’uscita di ciaseun gate Le cose, purtroppo. non sonio perd tanto facili, perché, cosi fa cendo, si verrebbe a richiedere tuna corrente di 10 ma per por ta, per il solo led: € questo é un vero peceato, perché il resto del cireuito non assorbe che aleuni microampére. La soluzione & quella di accoppiare i led alle uscite attraverso un condensa tore di una certa capacita (C2, C4, C6, C8), che non assorbe energia ma la immagazzina for. nendola quando il carico la ri chiede. Nel nostro caso. di led applicati a ciascun condensato: re ce ne sono due, in antiparalle- Jo. Quando 'uscita del gate & al- ta, il condensatore si carica ¢ la corrente che lo attraversa fa lampeggiare brevemente uno dei led. Allorché lelettrolitico si sia del tutto caricato, la corrente cessa e il led si spegne: a questo punto, il condensatore pud sc ricarsi attraverso altro led, che sua volta produrra un breve flash, dopodiché il tutto rico: mincera da capo. In questo mo: do, lassorbimento di corrente & contenuto entro limiti modestis. sim|, cosicché si potra usare una comune piletta da 9 V sen: za che questa si esaurisea trop: po rapidamente, ¢ la luminosita dei led & piti che soddisfacente poiché non si sono inseriti resi stori di limitazione: Ii sostitui scono le resistenze d’uscita dei singoli gate, visto che, lavoran- do solo per brevi istanti, 1 diodi dissipano ben poca energia Analizzando meglio lo schema. si osservi che i quattro oscillato- DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 27 11, pur essendo sostanzialmente identici, presentano alcune va- riazioni sul tema per quanto ri- guarda la struttura circuitale. Cid serve a evitare che, condivi- dendo la stessa sorgente di ali- mentazione, esst lampeggino in sineronia, dando luogo a un ef- fetto ottico monotono e poco in- teressante Chiude la discussione dello schema il led D9, che da un lato protege tutto il circuito dalle inversioni di polarita della bat teria, e dall'altro varia la propria luminosita — essendo in serie al positive ~ ogniqualvolta uno dei condensatori eroghi un im pulso a un led: pitt che lampeg- giare, dunque, D9 brilla come una piccola stella, e per questo trovera posto sulla sommita del nostro alberello, in Iuogo della classica cometa. IN PRATICA Il progetto dell'albero i Natale elettronico & quanto di meno critico sia possibile immaginare per quanto riguarda i compo- nenti. & infatti ammessa, anzi opportuna, una certa tolleranza per quanto riguatda | resistenze € condensatori: si differenziera cosi leggermente la frequenza di lampeggio dei led, rendendo il tutto pid realistico € brioso. Piuttosto, visto che tall elementi sostituiscono gli addobbi dell’al- bero, si dovranno scegliere dei componenti belli lucidi e colora- U, che, insomma, facciano bella mostra di sé e si intonino all’at- mosfera “Natale high-tech”. L'- deale, in altre parole, per sfrut- tare qualche pezzo un po’ stra- no per valore o dimensioni, che non potrebbe essere sfruttato in applicazioni meno...artistiche, € che immancabilmente giace in qualche cassetto. Anche per la scelta del suppor- to, tutto é lasciato allo stile alla 28 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 Figura 2. Circuito stampato detl’albero di Natale elettronico, in scala 1:1 sensibilita del costruttore. Una soluzione che ci sembra valida e che é stata adottata per il pro- totipo, é lo stampato a forma di miniabete visibile in figura 2. Realizzandolo su vetronite ver- de si avra una soddisfacente emulazione della chioma, men- tre Pintegrato, nero, rammente- rail tronco, anche se nulla vieta di pitturare il montaggio a rea- lizzazione ultimata. La curiosa e un po’ complessa disposizione delle piste della c.s. deriva dalla necessit& di posizionare i 9 led sui lati del triangolo-chioma (con D9 in alto, come si accen- nava) mantenendo IC1 alla ba se. L'ideale sarebbe sagomate la vetronite secondo la sithouette dabete suggerita dalle piste, questo si pud fare con un se ghetto da traforo 0, meglio anco- ra, con uno di quel seghetti al- ternativi elettrici oggi tanto in voga tra gli appassionati del fai- date. Chi non ami complicarst la vita, bastera che si procuri una lastra di vetronite avente pitt o meno le dimensiont del quadro della figura 2 e vi inci da lo stampato, 0, alla peggio, una basetta preforata con passo di 2.54 mm — preferibilmente in vetronite per ragioni cromati che — su cui assemblare il cir cuito pit: realisticamente che pwd. Il piano di montaggio, valido anche per quest'ultima solu- zione, @ visibile in figura 3. non necessita di commenti che non siano quelli di rispettare le polarita e di eseguire delle buone saldature, specie se il manufatto dovra essere espo- sto in pubblico. Inoltre, @ bene non saldare i led con il corpo aderente allo stampato, ma la- sciare un paio di millimetri di respiro tra il fondello di Figura 3. Piano di montaggio det‘albero di Natale elettronico. scun diodo € la superficie del c.s. La batteria da 9 V necessa- ria per l'alimentazione pud ser vire anche da supporto per ’al bero: basta ricavare, da una batteria esaurita, i due occhiel- li metallici che fungono da poli € saldarli alle due piazzole pit grandi, visibili nella parte infe- riore dello stampato: si otterra cosi una efficace e stabile con- nessione meccanica tra la ba- seta € la pila-piedistallo. Il circuito, naturalmente, dovra funzionare non appena si dia tensione: non é infatti prevista alcuna messa a punto. MODIFICHE & MIGLIORIE Ed ecco, infine, alcune idee per coloro che volessero modificare il progettino dell’albero dt Nata Ie elettronico, Aumentare il numero dei LED Volendo portare da 8 a 12 il ma mero dei led che lampeggiano, basta sostituire IC1 con un 40106 0 un 74C14, che € la ver- sione a 6 gate del 4093. Gli oscillatori aggiuntivi, due, sa- ranno identici agli altri quattro, ma lo stampato andra inevita- bilmente riveduto e corretto. Giocare con i LED Volendo rendere piti spettacola- re l'effetto ottico, & possibile uti lizzare led a due colori, che s'il lumineranno alternativamente in verde e in rosso. Altra possi bilita & 'impiego dei led “jum bo". pit: appariscenti ¢ lumino: si, naturalmente in colori assor: titi. Infine, volendo, é possibile aggiungere uno o due led lam peggianti, compatibilmente con la necessita di non aumentare troppo l'assorbimento di corren- te dalla batteria. Si pud anche tentare l'impiego di un led di questo tipo come D9. Le forme La silouhette abetina non é, ov. viamente, un obbligo. Con un po’ d’inventiva, si possono crea: re sagome poligonali, a stella, magari cometa, e tutto cid che fantasia ed estro dettano. DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 29 TUTTO PER LA TELEFONIA MOBILE L’autotelefono permette di comunicare con tutti gli abbonati della rete telefonica nazionale ed internazionale comodamente. Qui di seguito alcuni modelli tra i pil attuali: AUTOTELEFONO TRASPORTABILE SKY LINK AUTOTELEFONO VEICOLARE SE 920 6800X 7 # TELEFONO PERSONALE CITY MAN MICRO T-A-C ~ (7) FRANCESCO GALATA ]ONICA - ELABORAZIONE DAT! INTERNA, 33 - 19038 SARZANA (SP) FO. BOX 42. TEL. (0187) 625877 FAX 629434 30 ELECTRONICSIDICEMBRE 1990 CTRONICS UTOLITY Variatore elettronico per luci o motori a spazzole in corrente alternata Indispensabile in ogni casa. Realizzabile con poca spesa. IK4GLT Maurizio Mazzotti luesto circuito € stato crea: to per risolvere il problema eMfa variazione graduale della potenza su diversi dispositivi elettrici funzionanti a corrente alternata come lampade, motori a spazzole, asciugacapelli, pic coli forni elettrici, resistenze per il riscaldamento di liquidi (rea- genti fotogratici 0 altro) mante- nendo a livelli bassissimi le per: dite termiche dovute a dissipa zione dei componenti, In pratica sostituisce un enorme reostato a filo con un altro vantaggio im- portante:.l'ingombrot Che risul ta davvero limitato. Apparente- mente si potrebbe pensare ad una circuiteria davvero eccessi va € complessa per il pilotaggio del TRIAC (componente attivo del circuito). il fatto @ dovuto al Vesigenza di non creare, duran- te il funzionamento, disturbi ra: dicelettrici che diversamente potrebbero produrre interferen. ze radio o televisive. Ecco per quale motivo @ stata inserita un'impedenza tipo VK200 e i quattro condensatori di scher maggio. Il TRIAC avrebbe potu to essere direttamente eccitato con un cortocireuito al posto del DIAC. I'utente non avrebbe avu. to modo di rilevarne le differen: ze, tuttavia l'elemento DIAC & DICEMBRE 1990/BLECTRONICS 31 Schema elettrico. ELENCO COMPONENTI Resistenze 1: 470 kohm trimmer Re: 2.2 kohm 1/2 watt RA: 56 kohm 1/2 watt Ra: 330 ohm 1 watt bene sia presente per attutire gli impulsi di controllo con effetto anti-shock cosi da proteggere il ‘PRIAC specialmente se questo viene fatto lavorare a piena po tenzae per un periodo assai pro lungato. Pertanto in queste con: dizioni é possibile sfruttare l'ap. parecchio anche con servizio continuo 24 ore su 24. Sono pre visti due controlli separati, uno semifisso (trimmer R1 presente sulla basetta) per il controlio dellintervento di soglia e uno variabile (potenziometro P1 con filatura esterna) per dosare la potenza a piacere. ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO 1) Montare i condensatori facen. do attenzione a non scambiarli fra loro 2) Montare tutte le resistenze. 3) Montare il DIAC (questo com- ponente é simile a un diodo con corpo in vetro, ma senza alcuna 32 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 Condensatori C1: 100 nF poliestere 630 VI C2: 580 nF poliestere 100 Vi C3: 68 nF poliestere 400 VI C4: 100 nF poliestere 630 VI polarita, pertanto pud essere montato con qualsiasi orienta mento, 4) Montare l’impedenza VK200. 5) Montare il trimmer RI 6) Inserire il Triae negli appositi fori indi saldarlo dopo aver fis sato al suo corpo il dissipatore attraverso un bulloncino nel V'apposito foro previsto sullo stampato. 7) Montare tutti i terminali di collegamento. 8) Preparare con i collegamenti alle femmine per terminal il po tenziometro P1 come da figura. quindi inserire le femmine negli appositi terminali di collega. mento previsti sulla serigrafia € contrassegnati con Pl (possono essere invertiti fra loro senza problemi) 9) Preparare il cordone di ali mentazione saldando agli estre mi di quest'ultimo due femmine per terminali ATTENZIONE! Al fine di un si curo cablaggio si suggerisce di Varie TRIAG: Triac tipo D6400N o simile DIAG: non siglato \VK200: impedenza in ferrite PA: potenziometro da 100 kohm fogaritmico. troncare i terminali dei compo- nentia circa 2 millimetri di sporgenza dallo stampato pri- ma di procedere alla loro tura, dal discorso sono es tutti i componenti a terminali corti. Contrassegnare sull'elen co componenti ogni pezzo mon tato, con una crocetta, la cosa rivela molto utile nella fase di controllo finale. Meglio non usa re pasta salda, le eccedenze di pasta contenute nello stagno de- vono essere tolte spennellando {l circuito con diluente alla ni tro, ATTENZIONE il diluente puo intaccare le parti in plasti ca, usare la dovuta cautela per ché cid non avvenga NORME DI TARATURA E COLLAUDO FINALE Per questa fase non occorrono né strumenti né particolare esperienza, a montaggio ultima to, é sufficiente collegare il cari 7 a fe =7! *ostyo* 8 ou Tat 1 ircuito stampato. co da controllare tramite le due femmine rimaste quindi dare tensione ai terminali contrasse gnati con 220 V AC attraverso il cordone di alimentazione. Ora occorre stabilire ruotando Pl e RI il livello massimo d'uscita Disposizione component poi ruotare P1 tutto in senso contrario e regolare R1 fino al Vinnesco del controllo, in tal modo si pud ottenere una rego- lazione della potenza che va da lun massimo fino alla soglia mi- nima pur mantenendo sempre eccitato il TRIAC. In caso si vo" glia effettuare una regolazione dal massimo fino allo zero oc- corre posizionare R1 fino al di- sinnesco dell'eccitazione man tenendo P1 nella posizione di minimo. Una cattiva regolazio ne di RI pud causare linnesco incerto ai valori minimi creando un [astidioso effetto di isteresi, in questo caso occorre ritoccare RI affinché cid non avvenga. L’apparato, se non usato con ca- richi superiori a quello delle specifiche, presenta una estre- ma affidabilita nel tempo, si rac comanda peré una certa precatt zione nel suo uso con earichi oc- casionalmente diversi in quanto tutto il circuito € sottoposto a tensione di rete quindi pericolo- so se usato da bambini o altre persone inesperte non al corren: te di quanto esposto. Si racco: manda quindi una certa pru donee =) DICEMBRE L990/BLECTRONICS 33 VYIDZOREEISTRAZIONE COMMUTATORE SCART E AV PER VIDEOREGISTRATORI Agevoliamo le operazioni Input Output senza danneggiare gli apparecchi connessi. Ing. Remo Petritoli televisori ed i videoregistra tori di produzione attuale so: no dotati di presa SCART. Incre- dibile a dirsi, per una volta i co- struttori si sono uniformati ad un unico standard, a tutto bene- ficio degli utenti La presa é costituita da un con- nettore dotato di 21 contatti che permettono di inviare o prelev: re dall'apparato i principali se- gnali audio € video Le connessioni, le impedenze ed i livelli dei segnali sono perfetta- mente definiti, pertanto @ possi- bile connettere tra loro apparati realizzati da diversi costruttori senza che insorgano problemi elettrici. I collegamenti sono ri portati nella figura 1. Per mag giori dettagli rimando all'artico lo “Operazione SCART” appar: 80 su CQ 5/89. Ii tallone di Achille della presa SCART @ nella realizzazione meccanica. Trattandost di ap parecchiature “consumer” la necessita di ridurre al minimo i prezzi ha obbligato i costruttori ad utilizzare un connettore piut- tosto fragile Intendiamoci, non voglio deni- grare questo meraviglioso ac cessorio, solo penso che avreb- be meritato un connettore un po’ pid solido, In pratica la pre. sa SCART non da problemi solo se le inserzioni e le disinserzioni 84 ELBCTRONICS/DICEMBRE 1990 Foto A: dello spinotto maschio sono ef fettuate molto di rado. Altri menti si verificano problemi nella femmina per contatti al: Ientati, € nel maschio per piedi- ni che rientrano all’inserzione o vengono estirpatt all’estrazione. In definitiva non é prudente in- serire € togliere spesso i connet tori maschi collegati alle prese SCART. Ed @ proprio questo che si verifica quando ad un televi- sore sono collegati due videore- gistratori vista di insicmie det due adatiawort ESEMPI DI COLLEGAMENTI SCART La figura 2-A mostra la confi gurazione normalmente adotta ta per il collegamento tra un unico videoregistratore (VR) ed un televisore (TV). Si tenga pre sente che per semplicita non so. no stati indicati i collegamenti di massa (piedini 4. 17 € 21) 1 collegamenti essenziali sono rappresentati dalle linee a tratto PRINCIPAL! COLLEGAMENTI SULLA PRESA SCART 41.- Uscita audio (destro) 2 Entrata aucio (destro) 3 - Uscita audio (sinistro € mono) 4- Massa audio 6 - Entrata audio (sinistro e mono) 8 - Commutazione AV 17 - Magsa video composito 49 Uscita video composito 20 - Entrata video composito 21 - Massa schermo Livelli nominal Entrate augio: 0,6 V elf. con resistenza > = 10 kohm Uscite audio: 0,5 V eff. con resistenza <= 1 kohm Entrata e uscita video diferenza tra il lvello del bianco ed il segnale di sincronismo = 1 V resistenza = 75 chm tensione continua da 0 a2 V Nota: sono collegati a massa | piedini 4, §, 9, 19, 17, 18, 21 Figura 1. Collegamenti SCART (per semplicita sono stati indicati solo i segnali audio e video composito). continuo. In pratica le uscite vi- deo ed audio del VR sono colle: gate al corrispondenti ingresst del TV, Per ora la stereofonia é solo allo stato sperimentale e la maggior parte degli apparati opera in mono. In genere per i collega- menti mono si utilizza il canale sinistro, quindi volendo sempli- ficare le connessioni si pud eli- minare il canale audio destro ANT ope | VIDEDREGISTRATORE oe Ae & 2 tne Audio @ 20 Inp video 8 Connutaz, AV 1 Out Audio «D> 3 but Audio «S> (uscita sul piedino I ed ingresso sul piedino 2 — comunque con- viene controllare) La linea tratteggiata che unisce i piedini 8 det due apparati ha un ruolo accessorio ma non me no importante. Quando il VR & in riproduzione invia al piedino 8 una tensione positiva di circa 12 V. Questa va al piedino 8 del televisore e comanda la commu- tazione AV. In pratica il televi TELEVISORE a6 2.88 Ce esiaa ggrgsed fee seaa z Figura 2-A. Collegamento tra un televisore ed un solo videoregistratore (per semplicita non sono state indicate le linee dt massa), sore si predispone automat mente per la riproduzione del segnale inviato dal VR, invece di quello proveniente dall'an- tena. Le linee punteggiate indicano connessioni presenti solo per rendere simmetrico il cavo, © che non sono quasi mai utilizza te nel collegamento VR_TV. Le uscite TV sono infatti collegate agli ingressi del VR. rendendo possibile anche la registrazione del segnale su cui é sintonizzato il TV. Dato che il VR é dotato di un proprio sintonizzatore non vi € alcun motivo di registrare il segnale proveniente dal TV. Tra altro cambiando il canale su cui sintonizzato il (elevisore varierebbe anche il segnale regi strato. La figura 2-B illustra le connes- sioni tra due videoregistratori ed un televisore. Non sono stati indicati i collegamenti di massa (piedini 4, 17 € 21) e quelli det canale audio destro (funziona- mento mono). Le connessioni sono estremamente semplici € derivano da quelle della figura 2-A. Sono state eliminate le li nee punteggiate € gli ingresst del VR al centro (che nel seguito verra chiamato anche “princi pale’) sono collegate alle corri- spondenti uscite del VR a sini- stra. Questo collegamento rende molto facile la duplicazione del- le cassette video. Il nastro da co- piare viene inserito nel videore- gistratore A (VR_A), messo in ri- produzione, mentre il videoregt- stratore B (VRB) viene messo in registrazione selezionando tl canale 0 (ingresso AV). Pertanto VRB accetta come ingresso segnali provenienti da VR A. Mentre si registra st pud control- lare Yoperazione commutando manualmente il televisore su AV. Infatti in registrazione dal piedino 8 di VR_B non esce al DICEMBRE L990/ELECTRONICS 35 ANTQ presen ery wgoncerste voces gre ge gil ey gas aa tod eb a8 ig 2 3 2 a 4 Figura 2-B. Collegamento tra un televisore e due videoregistratori mono (per semplicita. non sono state indicate le linee di massa). Foto D: adattatore AV - SCART. 36 ELECTRONICS/DICEMBI 3 Out Aucto | +12. V Gin 1 TELevisoRe 19 Qut Video cuna tensione, quindi nel televi- sore non si ha la commutazione automatica in AV. Ci si pud ser- vire anche del commutatore SW, la cu funzione é descritta nel seguito In definitiva per il videoregistra- tore al centro le connession{ so- no ottimali, Non altrettanto pud dirsi per VR_A, che non é diret- tamente collegato al televisore. Pertanto € spesso necessario scambiare tra loro le spine SCART inserite su VRA € VRB. Per comodita e per evitare dan- ni meccanici ai connettori con- viene realizzare un commutato- re audio-video. Dalla figura 3 risulta che se si adottano le con- nessioni semplificate @ suffi ciente un commutatore rotativo a2 posizioni, 6 vie (in pratica ne sono utilizzate solo 5). Il com- mutatore permette di decidere quale é il VR “principale”. ovve ro quello che @ collegato al TV € riceve i segnali di uscita dall’al tro VR. Nella figura ¢ presente anche un altro utile accessorio {SW} che controlla il segnale inviato al pin 8 della presa SCART del te- levisore. Si tratta di un deviato- rea due posizioni che presenta anche una terza posizione cen- trale con i contatti aperti. In po- sizione N (Normal) stabilisce la solita connessione tra i piedini B del videoregistratore principale ed il televisore, In posizione 0 (Open = aperto) la connessione @ interrotta. quindi viene disabi- litata la commutazione automa- tica. In posizione AV al piedino 8 del televisore viene applicata una tensione di +12 V che provoca in ogni caso la commutazione in AY. Detta tensione viene fornita dal televisore. Si tratta di porta- re una tensione di circa 12 Vad uno dei piedini non utilizzati dalla presa SCART del televiso- re (lo ho utilizzato il piedino 14), E bene inserire in serie all’usci- ta una resistenza di protezione di 470 ohm - 1/4 W. A mio avvi- s0 il deviatore SW @ un accesso- rio molto utile, specie quando non si haa portata di mano il te- lecomando. REALIZZAZIONE PRATICA DEL COMMUTATORE VIDEO Trattandosi di un accessorio che deve renderci la vita pitt co- moda, & opportuno semplificar- ne al massimo la costruzione € ridurre al minimo l'imgombro. Ho pertanto deciso di non mon- tare prese SCART sul contenito- re, dato che cid avrebbe accre- sciuto I'ingombro complessivo con la presenza dei connettori maschi da inserire nelle suddet- te prese, Ho scelto come contenitore un economicissimo portasapone. Sul fronte sono montati il com- mutatore che seleziona il video- registratore principale ed il de- viatore (SW) che controlla il se- gnale inviato al piedino 8 della presa SCART del televisore. Dalla parte posteriore della sca- tolina fuoriescono tre cavi dotati di spine SCART maschio che si innestano nelle rispettive prese dei due VR e del TV. La lun- ghezza dei tre cavié stata scelta in modo da consentire un colle- gamento comodo senza che pe- rd avanzi troppo cavo, in modo da evitare grovigli di fil. La figura 4 illustra le connes sioni sul commutatore viste da dietro. Per ogni filo ho indicato Vapparato cui & collegato ed il numero del piedino della presa SCART. “T” indica il televisore mentre “A” e“B” indicano i vi deoregistratori. Ad esempio. B-6 indica che il filo va collegato —— ‘vineoresisTe A vinenresisTe B ef so chi geg of =| P5523 $3532 33353 gigas eigag fsa hae The | | a . BE s . | ‘ 3 figura 3 al piedino 6 della spina SCART destinata al videoregistratore B. Secondo le norme si dovrebbero utilizzare cavi coassiali da 75 ohm per il segnale video € cavo schermato BF per i collegamen- ti audio. In pratica, dato che @ difficile trovare del cavo coas siale di piccolo diametro, per il segnale video si pu utilizzare anche un buon cavo schermato BP, purché la lunghezza non sia eccessiva. Non avendo a dispo- sizione una guaina termore- stringente, i vari cavi sono stati 28 88. we] [ry an uniti tra loro a brevi intervalli con nastro adesivo. Una osservazione sulle masse, per le quali normalmente ven- gono indicati specific! piedint in base all'uso. Ovviamente que- ste masse sono collegate tutte insieme sul circuito stampato su cui @ montata la presa SCART (nei VR e nel TV), quin- di non occorre essere troppo pi- gnoli nel seguire la numera- one. Inoltre, dato che j cattivi contat- ti sulla massa possono degrada- Figura 4. Schema eletirico del commutatore video. DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 37 Foto B: commutatore video. COLLEGAMENTI SULLA PRESA AV 1 tonsione di commutazione (+12 V in riproduzione) 2 segnale video ((/0) 3 massa 4 segnale audio sinistro e mono (1/0) 5 tensione di alimentazione ausilaria per telecamera (12 V / 0.8A) 6 segnale audio destro (0) Livelli nominali ingresso video 1 Vpp +/— 2 dB su 75 ohm uscita video 1 Vpp x/— 2 dB su 75 ohm ingresso audio 0.1..2 Vell su 22 kohm uscita audio 1 Veff su 470 ohm Figura 5. Collegamenti e livelli sulla presa audio/video AV (DIN 45 482), 38 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 re sensibilmente la trasmissio- ne dei segnali, sara bene utiliz~ zare qualche piedino in piti col- legandolo in parallelo a quello previsto per il segnale da tra- sportare. Ad esempio per la massa audio si potranno unire tra loro i piedini 4 e 5 del ma schio, mentre per la massa vi deo si unirono tra loro i piedint 17 18. Suggerisco di unire direttamen te tra loro sulla spina SCART i piedini 4, 5, 17, 18 e 21 (lo schermo}. In tal modo i contatti di massa sono tutti in parallelo e non si hano problemi se uno di loro lascia a desiderare, Sul fondo della scatolina é stato incollato un pezzo di bachelite ramata che fornisce un ottimo piano di massa a cui collegare tutti insieme gli schermi dei ca vi, Per ancorare i cavi alla scato- lina mi son servito di fili di rame avvolti attorno ai cavi e saldati alla piastra ramata. Ovviamente i cavi vanno protetti con nastro adesivo resistente al calore La figura 4 mostra | collega- menti pratici sul retro del com mutatore rotativo. Per altri det- tagli costruttivi fare riferimento alle foto, COME COLLEGARSI AD APPARATI DOTATI DI PRESA Molti televisori e videoregistra- tori di costruzione non recente sono dotati di presa AV secondo le norme DIN 45 482. Su un connettore molto compatto ¢ ro- busto (si tratta di una presa DIN 6 contatti) sono presenti i prin- cipali segnali necessari al colle gamento tra apparecchiature vi deo. Le connessioni ed i livelli dei segnali sono riportati nella figura 5. L’estrema semplicita delle con- nessioni implica purtroppo ‘AL COMMUTATORE VIDEO LATO SALDATURE D1, 02 = 1N4004 0 qualche inconveniente: infatti per far tutto con soli 6 contatti necessario utilizzare gli stessi piedini sia in ingresso che in uscita. All'interno degli appara. ti dotati di presa AV sono pre- senti appositi interruttori elet tronici che commutano i segnali ‘SPINA SCART ‘\ PRESA SCART a SPINOTTO MASCKIO DA INNESTARE NEL TELEVISORE LATO SALDATURE Figura 6-A. Adattatore che consente di collegare al commutatore video un televisore dotato di presa AV. video un videoregistratore dotato di presa AV. SPINOTTO AV MASCHIO DAL 8 D2 RELE’ 12V 2 SCAMBI EQUIVALENT! sui vari circuiti interni in base al modo di funzionamento (regi strazione o riproduzione). Se si dispone di un televisore dotato di presa AV le cose sono molto semplici, visto che l'appa- rato viene utilizzato solo come monitor, e quindi i segnali au- Figura 6-B, Adattatore che consente dt collegare al commutatore LALLA PRESA [SCART 3 MASSA PIEDIN 4,5,71,18,21 dio e video viaggiano sempre solo in una direzione, dal video registratore al televisore, Per un impiego permanente si potra sostituire la spina SCART destinata al televisore con uno spinotto AV. In alternativa e per una maggiore versatilita, con- DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 39 Foto C: cor verra realizzare un adattamento costituito da una spina AV colle gata ad una presa SCART. La spina AV sara collegata al tele visore, mentre sulla presa SCART verra inserita la spina SCART che esce dal commuta tore video. I collegamenti sono illustrati nella figura 6-A. Se si ha un videoregistratore con presa AV le cose sono pitt com- plesse dato che i piedini vanno utilizzati come ingressi in regi strazione e come uscite in ripro- duzione. 11 problema mi ha an- gustiato per molto tempo dato che da vari anni utilizzo un Grundig 2080 (un vecchio € ro- busto Video 2000 dotato di con: nettore AV). Ho provato varie so- luzioni ed illustro la pitt pratica, anche se € certo poco elegante. Come risulta nella figura 6-B ho utilizzato un relé a due vie. relé ha una bobina adatta ad una tensione continua di 12 V ed @ alimentato dalla tensione presente in riproduzione sul piedino 1 della presa AV del VCR. Pertanto il relé € attivo so Jo quando il VCR é in riprodu- zione, mentre é a riposo nelle al: tre condizioni, Un diodo ed un condensatore 40 ELECTRONICS! DICEMB: = 1990 joni sul commutatore rotativo. eliminano i transitori presenti durante le commutazioni evi- tando danni alla parte elettroni- ca del VCR, di certo non previ sta per un carico cosi “primiti vo". Un altro diodo invia la ten sione di commutazione al piedi no 8 della presa SCART. Mpiedino audio mono (pin 4) del- la presa AV va ad una delle ar mature mobili del relé, il piedino video (pin 2) va all’altra armatu ra mobile. A questo punto il gio coé fatto. Infatti in riproduzione il relé @ attivo e sui contatti di la- voro sono presenti i segnali di uscita audio e video, che potran- noessere collegati alle uscite au- dio (pin 3) € video (pin 19) della presa SCART dell’adattatore In registrazione i piedini di se- gnale del connettore AV opera- no da ingressi ed il relé non @ ec- citato, quindi le armature mobi li sono collegate ai contatti di ri- poso. Bastera quindi collegare questi contatti agli ingressi au dio (pin 6) € video (pin 20) della presa SCART presente sull'a- dattatore. Se il VCR é stereo bastera adot tare un relé a tre vie utilizeando la terza via per prelevare il se gnale del pin 6 della presa AV ed loai piedini 1 e2 della presa SCART del circuito adattatore. Qualche considerazione sul fun- zionamento. L’adattatore AV. SCART per il televisore non do vrebbe dare problemi. Pud darsi che il costruttore non abbia pre vista la commutazione automa tica quando viene applicata una tensione di +12 V sulla presa AV. In tal caso sara necessario effettuare la commutazione ma nualmente, agendo sul teleco- mando del televisore. Draltra parte l'adattatore per vi- deo registratore (figura 6-B) non pud simulare a tutti gli ef fetti una vera presa SCART. In- fatti quando il VCR in registra zione nella presa AV del VCR entrano i segnali audio € video, il relé € a riposo, quindi sulle uscite della presa SCART non & presente alcun segnale. Ne consegue che quando il VCR che usa I'adattatore opera da vi deoregistratore principale ed é in registrazione, non € possibile monitorare la registrazione commutando (manualmente) il televisore in posizione AV. Sara hecessario invece utilizzare il se gnale modulato UHF emesso dal VCR in questione. Per evitare fortissime interferenze @ essen ziale che | due VCR emettano il segnale UHF su canali diver: Volendo, in registrazione sareb be possibile ricavare i segnali da applicare all'uscita amplifican: do i segnali di ingresso. Perd I'a dattatore si complicherebbe troppo € non credo ne valga la pena. Comunque Ia tensione per alimentare eventuali ampli- ficatori & presente al piedino 5 della presa AV Anche questo adattatore é stato montato in un portasapone, su una basetta ramata che serve da massa comune per i cavi. Per il resto rimando alle fotografie im = ESPERUIZNZS DI LABORATORIO Uso de ’OSCI LLOSCOPIO in elettronica per la localizzazione dei guasti Test del fronte di salita e della risonanza in onda quadra, eccitazione dei circuiti RLC e curve dei trans pseudo-induttivi. uesta trattazione é il natu: Fale completamento di al GWEnticoli che descrivevano I'u- 0 dell’oscilloscopio in elettro nica Qui si trattera dei picchi delle curve e della risonanza nei test ad onda quadra, della eccitazio- ne dei circuiti RLC e delle curve dei transienti nei circuiti pseudo-induttivi RISONANZA FONDAMENTALE In figura 1 @ mostrato un test di base approntato per mostrare la curva di risonanza di un circuito elettronico. Esso fa uso di un “gimmick”, sorta di sonda-spira capacitiva fatta con due o tre spire di filo isolato avvolte intor- no ad un capo della giunzione induttore-capacita. Con questo accorgimento si rea lizza un modesto accoppiamen- to capacitive tra il generatore di onde quadre € la rete LC, e si evita di sovraccaricare il cir: cuito, Una sonda a bassa capacita & utilizzata in unione con l’oscil: loscopio, parimenti per non so: vraccaricare il circuito. Ilgeneratore di onda quadra de- enti nei circuiti ‘generator © Figura 1 Test approntato per ridurre i carico al circuito e visualizzare le curve di risonanza. ve avere un rapido fronte di sali ta per far si che una sufficiente energia armonica sia applicata nel giusto rapporto per eccitare convenientemente la rete LC. Con i valori dell’induttanza e ca- pacita specificati nella figura 1, la rete LC oscillera approssima tivamente alla frequenza di 1 MHz, L’oscilloscopio mostrera la cur: va di risonanza come rappre sentato in figura 2 Se L ha una rilevante capacita distribuita, la totale capacita ef- fettiva derivata da L sara signifi cativamente maggiore. Il risultato sara che il circuito oscillera ad una frequenza pid bassa, anche minore di 0,5 MHz, Come illustrato in figura 2/B, questa risonanza fondamentale ry A Loweapaciance probe, Oseiloscope della curva ha un decadimento della forma sinusoidale con ab- battimento esponenziale. Una curva esponenziale rappre senta la naturale legge fisica di crescita e inviluppo La percentuale di perdita @ de terminata dalla resistenza delle spire dell'induttore e dall'effetti vo scambio resistivo, come cor- renti parassite resistenza di radiazione. RISPOSTA AI TRANSITI DEI TRASPORTATORI ACCORDATI Adesso prendiamo in considera zione la risonanza della curva fornitaci da un trasformatore con primario e secondario ae- cordati, come un trasformatore DICEMBR S90/ELECTRONICS 41 “ ~ ime (as) Figura 2 Esempio dé curva di risonanza con decadimento esponenziale. (A) rappresentazione detla curva cosi come appare sullo schermo del’oscilloscopie (B) grafico det parametri della curva contro tempo. [ Figura 3 Dettagli di un trasformatore di media frequenza AM: (A) rappresentazione del teorema di Thevenin; (8) grafico dell’andamento del segnale in corrente del primario con tre gradi di accoppiamento; (C) grafico dell'andamento della corrente del secondario con tre gradt dt accoppiamento. pA ee 3 : 7 oes : » Ld! a sob kap0t so 2a Secondary cutent a a a a e D "nag ata ao 008 050 T0800 i Time ts) © Time (us) 42 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 “ Figura 4 response \ \ =O too ow Esempio di curva, di un trasformatore di media frequenza accordato, che illustra gli effetti della risonanza’su due frequenze: (A) come appare sullo schermo dell‘oscilloscopio: (B) grafico delta risonanza delle frequenze FI e F2 di media frequenza AM. Le curve di risposta in frequen: za di un tipico trasformatore con tre gradi di accoppiamento sono mostrati in figura 3. Qui, M indica la mutua indut- lanza che esiste tra l'avvolgi- mento primario e secondario del trasformatore, mentre K in- dica il coefficiente di accoppia mento, Notare che l'equivalente circu. to di figura 3/A mostra la serie- parallelo RLC del circuito pri- mario come equivalente della rete serie RLC del teorema di ‘Thevenin, che semplifica 'ana lisi dell'azione del trasforma- tore. a Figura 5 La chiave per comprendere la curva di risonanza del trasfor- matore accordato @ il riconosc mento della doppia “gobba” di risposta in frequenza di figura 3, come I’equivalente di due reti RLC accordate su frequenze leggermente diverse In figura 4 si osserva che, quando un trasformatore accor dato con una risposta in fre- quenza a doppia “gobba” é ec- citato da un'onda quadra, pro- duce una pitt complesa curva di risonanza rispetto ad una singo- Ja rete RLC. Il trasformatore accordato ri- suona su due frequenze legger- mente differenti il modello di E axa @ Rappresentazione di un‘onda quadra risonante con un rapido intervalto di decadimento: (A) come appare sulio schermo delt'oscilloscopio; (B) la rapidita del decacimento dipende dal valore risonanza é la risultante del bat timento di due onde sinusoidali in decadimento che hanno una lieve differenza di frequenza. CURVE DI RISONANZA DEI TRANSIENTI In natura tutte le curve di riso- nanza sono transitorie € gra- dualmente scendono a zero Perd, alcune decadono lenta mente, altre rapidamente. Questo calo é in funzione del fat- tore di merito "Q” del circuito. Quando “Q" é alto, R é bassa, € il rapporto PR di perdita resi- stiva @ corrispondentemente lento, Facendo riferimento alla figura 5, quando R é relativamente al- ta € la larghezza di banda del circuito € ampia, un‘onda qua: dra sara riprodotta con un pri- mo rapido slancio € una riso- nanza marcate soltanto per bre vi intervalli, seguendo il bordo principale di uscita dell’onda quadra. I valore di un circuito riso- nante in parallelo (o equivalente circuito parallelo-risonante) @ uguale a XL/R Dal momento che XL=XC alla risonanza. il valore Q del circui- to @ anche equivalente a XCIR. E utile notare che il valore finale della resistenza del circuito & denominato “resistenza criti ca”, abbreviato Re. Questa resistenza critica uguale a 2VLIC. In queste condizioni operative il fronte di salita della curva & da- to da una singola onda senza susseguente risonanza, come il- lustrato in figura 6/A. In questo caso il valore @ uguale a 1 Se il valore @ é ridotto a 0,26. non ci sara nessun fronte di sali ta della curva. Pero, l'angolo riprodotto dal DICEMBRE 1990/ELECTRONICS 43 current w Tine Figura 6 ® ‘Modi del fronte di saltta e della risonanza di un’onda quadra: (A) attenuazione critica con una Q uguale ae un fronte di salita dato da una singola sorgente; (B) con un Q leggermente maggiore di 1 it fronte di salita della curva é seguito da un mezzo-ciclo dt risonanza; (C) quando il valore Q e comparativamente alto il fronte di salita & sequito da una prolungata risonanza. Yonda quadra sara sostanzial mente arrotondato. Questo é solo un altro modo di affermare che l'ascesa della cur: va @ considerevolmente pitt ve- loce se il fronte di salita é con- sentito dall’incremento del valo re Qda 0,25 a1 Ancora, se il valore del circuito in esame (0 circuito equivalen: te) @ leggermente superiore a 1, Vascesa della curva sara seguita da un “dip”, come illustrato in figura 6/B. Clog, la singola onda iniziale seguita da un evidente mezzo ciclo di risonanza. Sotto questa condizione, il tem po di salita della curva anche migliorato, con una maggiore estensione. Se il valore Qé molto pitt grande di 1, 1! fronte di salita tniziale & seguito da una prolungata riso- nanza, come dimostrato in fi- gura 6/C Output vonage Frequency 44 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 Un esempio pratico di questa condizione é visto in un difetto- so sistema sweep TV descritto come “risonanza su tutto lo schermo”™ RISPOSTA DI UNA SORGENTE AD ALTA FREQUENZA Sebbene un amplificatore RC di per sé non contiene un'indut tanza, tuttavia esso avra un ra: pido fronte di salita della curva e una risonanza in presenza di un test ad onda quadra con ri- sposta ad alta frequen: Cie & mostrato nell’esempio di figura 7 In questo caso, l'amplificatore risuona perché la risposta della sorgente ad alta frequenza & fondamentalmente “piatta” in aggiunta ai picchi ad alta fre- quenza della rete RLC. A sua volta, l'amplificazione Maeimum ‘aective Qvake mostra una curva slanciata e ar: rotolata, perché “vede"’ un mo: derato Q nella rete RLC. Non fa nessuna differenza quale possa essere la causa dell'au- mento della risposta ad alta fre- quenza. Per esempio, essa pud essere causata dal deterioramento det condensatori che bypassano gli emettitori II risultato pratico é che la rete amplificatrice adesso contiene pseudo-induttanze, che posso- no essere valutate come piccht della rete RLC. Come utile regola basata sull’e- sperienza, si pud affermare che ogni rete RLC che contiene pitt di una sezione con valore di @ maggiore di 1, oscillera notevol- mente alla frequenza parziale, che ha il pit: alto valore @. Se un amplificatore a stadi mul- tipli ha delle sezioni che hanno una risposta in frequenza unt Figura 7 | Grafico di un amplificatore RC, vente un moderato alto Q. la cut risposta tn alta | Jfrequenza & equivatente ‘ad un amplificatore di base con piccht della rete RLC. forme, la risposta globale in fre quenza sara “piatta” e ‘ampli ficatore stesso avra minore ten: denza al fronte di salita ¢ alla ri- sonanza in presenza di un test ad onda quadra Perd, anche quando la risposta globale in frequenzaé uniforme, ‘amplificatore comunque mo: strera una salita della curva e una risonanza, se ha la caratte- ristica di una rapida discesa in alta frequenza. Cid consegue alla risposta non- lineare della fase Non é difficile capire perehé un amplificatore che ha una carat- teristica di fase non-lineare. “eurva” rapidamente alle altre frequenze, La distorsione del ritardo di in- viluppo, anche conosciuta come distorsione di fase, ¢ I'inevitabi- le risultato. Questo é solo un altro modo per dire che maggiori armoniche dell’onda non sono equamente ritardate da una armonica suc- cessiva nel passaggio attraverso V'amplificatore. Se un amplificatore ha una di scesa caratteristica relativa mente lenta nella sua risposta in frequenza, avra anche una fa se caratteristica lineare. Nel caso di una ideale caratter stiva lineare di fase, tutte Ie ar: moniche dell’onda quadra sa ranno equamente ritardate da un‘armonica all’altra e la curva riprodotta non sara deformata In pratica, nessun amplificatore ha una fase caratteristica ideale. Perd, quando sié in presenza di una ragionevole lenta discesa in alta frequenza, la deformazione dell’onda quadra diventa tra scurabile o alquanto tollerabile Di solito, non & possibile mo: strare la fase caratteristica di un amplificatore sullo schermo di un oscilloscopio. Perd, un test in onda quadra prevede essenzialmente gli stes- si dati sotto un’altra forma; 'on- da quadra riprodotta pud essere facilmente “letta”” per evidenti condizioni non lineari di fase. Dal punto di vista della proce- dura dei test, la frequenza otti- male dell’onda quadra dipende dalla posizione della linearita di fase. Cosi, se c’é una significativa non-linearita di fase a 100 Hz la risposta ad onda quadra a bassa frequenza sara riprodotta, sullo schermo dell’oscilloscopio, con una certa inclinazione, perd non sara visualizzata alcuna defor mazione a 1 kHz 0 a 10 kHz. Dialtronde, se e’@ una signific tiva non-linearita di fase a 3 ‘MHZ, la risposta in onda quadra ad alta frequenza sara riprodot ta.con un piccoe una risonanza, perd nessuna deformazione vi sibile apparira con andamento ripetitivo a 100 Hz o a 1 kHz. Notare che un amplificatore ad accoppiamento diretto, in nor- mali condizioni operative, non mostra nessuna distorsione. Pero, la deformazione di fase di- verra sempre pit evidente, quando sara raggiunto il punto disaturazione in alta frequenza Quando un'apparecehiatura elettronica funziona male, con distorsioni momentanee, é con sigliabile fare dei test di con fronto delle curve di risposta possibilmente con una apparec- chiatura simile che funzioni re golarmente Test di confronto per la risposta sia in frequenza che ad onda quadra possono essere fattt uti lizzando la sorgente di'un gene. ratore di funzioni Sebbene il voltaggio dc e i valori di resistenza siano fondamen- talmente misurabili. questi pa- rametri non possono “indivi- duare” i condensatori in perdi ta € non indicano la presenza negli induttori di spire o strati in corto. Per citare una procedura fami liare, un accoppiamento con po- che spire pud essere effettiva mente controllato con un gene ratore di impulsi e un oscillosco- pio, sebbene l'accoppiamento su un tubo catodico TV, se sono stati effettuati solo det test di re- sistenza, mostrera che tutto @ a posto OW L500 - 28c23ta ‘uso. 4000 icambi CB telefonatoc i! Vs indinizo Lcr120 L 10.000 RT2ITAP L, 160 CANAL + 5 ALFA CON TALAN 48 Beselte L_ 48.000. Commutaore § posioi L. 20.000. Roger beep a $ note regladl L. 39.000. 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Per usufruirne, é sufficiente indirizzare ogni richiesta o proposta alla Redazione di Electronics BASIC TX Cara Electronics, animato dall’ambizione di pos- sedere un vero radiotrasmetti- tore, anche se non molto poten. te, modulabile e in grado di sin- tonizzarst su tutte le bande HF, ho realizzato il semplice appa recchio schematizzato in figu- ra 1. Inserendo come XTAL un quarzo di frequenza compresa tra 5 e 12 MHz circa, e regolan- do il variabile C1, & possibile accordare il TX sia sulla fonda- mentale di XTAL che in terza armonica; in particolare, con un quarzo CB si pud trasmette attendere con fiducia. re tanto sui 9 che sui 27 Miz, naturalmente per due diverse posizioni di Cl. Applicando U'u- scita di un amplificatore audio sul secondario di TI si pud otte nere una perfetta modulazione d’ampiezza (se si vuol trasmet tere in CW é meglio ometterlo) mentre ta sonda RF schematiz: zata in figura 2 consente di monitorare il livello del segnale d'uscita. La bobina LI é forma- ta da 15 spire di filo di rame smaltato da I mm, avvolte ser- rate sopra un supporto isolante del diametro di 20 mm, mentre il link L2 consta di 4 spire di fi lo isolato per collegamentt. Mo dyicando il numero di spire della LI si pud spaziare dalle Onde Medie alle VHF; in questo caso, pero e necessario rim piazzare C1 — un variabile per Onde Medie con te 2 sezioni in parallelo — con un elemento da 25 pF massimi. Il trimmer RI st regolera in modo da far assorbire al circuito — in as senza di XTAL — una corrente di circa 10 mA. Augurando un buon lavoro @ quanti vorranno intraprendere ta costruzione del TX, porgo i pitt distinti sa- luti Davide - Legnano Figura 2. Una sonda RF per il trasmettitore OC. Figura 1, Un semplice trasmettitore CW/AM per Onde Corte. 46 ELECTRONICS/DICEMBRE 1990 >t zoF[ ono] |, OK mM. | fj ™ oy OM ° dal sfrumento collefore SO)pA fs. del BC342 ~ | Sr poco 68kn IW Figura 4. Un semplice ‘glardiniere elettronico” a wransistore. Caro Davide, non posso che aggiungere i miet complimenti a tanta creativita, raccomandando a tutti gli aspi- ranti costruttori di eflettuare collegamenti brevi € diretti (st lavora in RF) € saldature pulitee calde” Figura 3. Ricevitore in reazione per le VLF con il triodo pentodo 6UB. SULLE VLF CON LA 6U8 Cara Electronics. in un sacchettone-offerta specia le di materiale elettronico, ac quistato presso una fiera per ra- dioamatori, ho trovato almeno una dozzina di valvole 6U8 di produzione Siemens nuove di zecca, ancora nella scatoletta originale. Che cosa potrei farne? Carlo Simonetti - Roma Caro Carlo, sei stato veramente fortunato: la 6U8 é infatti un triodo pentodo che, a suo tempo, ha goduto di un’ampia € meritatissima popo: larita, ed @ stata percio sfruttata in una miriade di progetti di ogni tipo — soprattutto radio — che puoi trovare procurandoti ma: huali o riviste pubblicati neglt anni Sessanta. La 6U8 si presta molto alla realizzazione di ricevi- tori in reazione; quello schema tizzato in figura 3 € un po’ diver- 0 dal solito perché, utilizzando una bobina per loseillatore del sincronismo orizzontale dei TV (L1), consente di esplorare le On- de Lunghe € Lunghissime, gam ‘me un po’ insolite per questo ti po di apparecchi, che di solito funzionano in OC. Regolando i potenziometro di reazione per la soglia dell'innesco oscillatorio, siotterra la massima sensibilita per la miglior ricezione, occorto: no comunque un‘antenna ester na di sulliciente lunghezza € una buona presa di terra. GIARDINIERE ELETTRONICO Cara Electronics, [sono un “single” appassionato di giardinaggio che, distratto dalle mille faccende domesti che, spesso dimentica di dare acqua alle numerose (.. e costo sel) piante di casa, col risultato che, ogni tanto, quatcuna muo re. E possibile realizzare un ag geggino elettronico che avverta quando @ il momento di innaf- fiare la mia verde compagnia? Fabrizio Vitali - Cuneo Caro Fabrizio, in figura 4 trovi schematizzato un semplice dispositive che, se da solo non basta a far venire il pollice verde a chi non ce I'ab bia gia, almeno serve a visualiz- zare la sete delle povere piante. Funzionamento: pit il terreno é umido, maggiore @ la tensione che raggiunge la base del transi stor e, di conseguenza, la cor rente che questo conduce e che viene visualizzata dalla defles sione dell'indice dello strumen- to M1. Quando questa non supe- ra 1/3 del quadrante, in genere & tempo d'innaffiare. Sostituendo il resistore da 470 Kohm con un trimmer, € pero possibile adat tare lo strumento ai vari tipi di piante e di terreni, Le due sonde possono essere due pezzi di filo di rame argentato da 1-1,5 mm, © analoghi cilindretti metallici inossidabili Q az DICEMBRE 1990/BLECTRONICS —______ by Pentatron INSIEME PER DARE IL MEGLIO Hameg ha riunito in un unico sistema tre elementi di assoluto valore. Loscilloscopio HM _ 604 con. @ 60 MHz 2 canali Sensibilité 1 mV. © Linea di ritardo. © Base dei tempi da 2,5 sec. a5 ns/div. ritardabile © Trigger fino a 80 MHz 2° trigger dopo il ritardo. @Separatore dei sincronismi TV attivo con possibilité di visualiz- zare i due semiquadri e le singole righe. Tester per componenti Calibratore a 1 kHz e 1 MHz. COscillascopio HM 604, analizzatore oi spetro FM 8028 e wacking ‘gonerator HM 8038 L'analizzatore di spettro HM 8028 utilizza l'oscilloscopio come display. @ La sua gamma di frequenza va da 500 kHz a 500 MHz e il livello medio di rumore @ -99 dBm. @ Possiede una bassa deriva termica e un’elevata dinamica. @La grande facilita d'uso e il prezzo assolutamente competitivo fanno dell'analizzatore HM 8028 lo strumento di punta del sistema. A completare il set di misura c’8 infine il tracking generator HM 8038 con uscita da +1 dBm a -50 dBm. 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