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EL ALAMEIN

OPERAZIONE SUPERCHARGE
LA SOLUZIONE FINALE
31 ottobre - Freyberg coi suoi australiani della
26a occupa la strada costiera a Thompson Post.
Viene chiesto il differimento di Supercharge che
slitta di 2 giorni. I tedeschi attaccano la 26a, gi
provata, che deve essere sostituita dalla 24a. La 7a
corazzata inoperosa al Sud viene spostata verso
Nord.
1 novembre - la 24a sotto violenti attacchi dei
mezzi corazzati tedeschi deve ritirarsi a sud della
ferrovia e lascia spazio per la ritirata a 4 battaglioni
tedeschi accerchiati.
2 - Scatta Supercharge. Gli inglesi
raggiungono la Pista "Nord Sud" Rahman o Ariete
e sboccano a sud di Kidney. Rommel prepara il
ritiro e ne informa Hitler

3 - I tentativi del X corpo britannico di dilagare


alle spalle di Rommel falliscono. Le truppe
dell'Asse si preparano alla ritirata ma arriva il
contrordine di Hitler.

CRONOLOGIA DELLA 3a BATTAGLIA DI EL ALAMEIN The battle opened at 21, 40 hours on October 23 with
an sustained artillery barrage. The initial objective was the Oxalic Line with the armour intending to advance over this and on to the
Pierson Line. However the minefields were not yet fully cleared when the assault began. On the first day the assault to create the
northern corridor fell three miles short of the Pierson line. While further south they had made better progress but were stalled at the
Miteirya Ridge. On October 24 the Axis commander General Stumme died of a heart-attack and General Ritta von Thoma took
command of the Axis forces, while Rommel was ordered to return to Africa, arriving on October 25.

For the Allies in the south, after another abortive assault on the Miteirya Ridge, the attack was abandoned. Montgomery switched the
focus of the attack to the north. There was a successful night attack over the 25-26th. The Axis counter-attack failed. The Allies had lost
6,200 men against Axis losses of 2,500, but while Rommel had only 370 tanks fit for action Montgomery still had over 900.
Montgomery felt the the offensive was losing momentum and decided to regroup. There were a number of small actions but by October
29 the Axis line was still intact. Montgomery was still confident and prepared his forces for Operation Supercharge. The endless small
operations and the attrition by the Allied airforce had by then reduced Rommel's effective tank strength to only 102. The second major
Allied offensive of the battle was along the coast, initially to capture the Rahman Track and then take the high ground at Tel el Aqqaqir.
The attack began on November 2 1942. By the 3rd Rommel had only 35 tanks fit for action. Despite containing the British advance, the
pressure on his forces made a retreat necessary. However the same day Rommel received a "Victory or Death" message from Adolf
Hitler, halting the withdrawal. But the Allied pressure was too great, and the German forces had to withdraw on the night of November 3-4. By
November 6 the Axis forces were in full retreat and over 30,000 soldiers had surrendered http://www.esercito.difesa.it/root/storia/elal_game.asp http://www.arsbellica.it/pagine/contemporanea/El_Alamein/El_Alamein.html

Rommel considerava Roma un covo di spie, dove qualsiasi cosa si dicesse o facesse era risaputa prima dagli inglesi che da lui stesso.
Plaudiva molti comandanti di naviglio che decidevano di cambiare rotta quando erano in mare e che spesso salvavano il carico. Il 23
ottobre, affond l'Amsterdam; il 25, il Tergeste e la petroliera Proserpina; il 1 e 2 novembre, il Tripolino, l'Ostia e lo Zara "scoperte"
dagli inglesi. Rommel non sapeva per che ogni messaggio di Enigma era intercettato da Ultra e che gli inglesi si guardavano bene
dall'affondare navi su cui Enigma aveva appena emesso un messaggio. C'era il vecchio trucco di far sorvolare come per caso il naviglio
da un ricognitore, ma 5 bettoline (petroliere) per caso erano davvero troppe. Con il sistema dei messaggi dal Cairo che i tedeschi
intercettavano si diede la solita colpa alle "solite" spie di Roma. Rommel non visse abbastanza per sapere che la sua era l'ultima guerra
da Gentleman.

4 - I combattimenti si concentrano sull'ultima

altura difendibile di Tell el Aqqaqir. la 1a e 7a


corazzata si spingono in profondit con la minaccia
di accerchiamento. Rommel contraddicendo gli
ordini di Hitler ripiega nella sera su Fuka con tutti i
mezzi ruotati a disposizione.
5 - Le divisioni appiedate vengono abbandonate
nel deserto, ognuno provveder da se (a piedi). La
mancanza di carburante ferma anche gli inglesi.
Rommel ordina un ulteriore ripiegamento sulla linea
Marsa Matruh - Oasi di Siwa (tenuta dai Giovani
Fascisti).
6-7-8 - Incomincia a piovere e i problemi
logistici continuano a colpire gli inglesi. Rommel
coglie l'occasione per non sprecare forze e si ritira su
Sollum. La corsa della colonne britanniche sulla
costiera viene continuamente stoppata da campi
minati, anche finti. il Comando del X Corpo
d'Armata italiano e i resti della 17^ Div. Fanteria
"Pavia" vengono catturati dal nemico. Viene
raggiunto il vecchio confine mentre stanno
sbarcando gli Americani nel Nord Africa.

Il 1 novembre segnava oramai l'ottavo giorno dall'inizio dell'offensiva inglese. Nonostante la sproporzione delle forze, la difesa
non era stata ancora infranta e le nostre unit, bench provate e pesantemente falcidiate, continuavano a tenere. Il 2 novembre,
all'1 del mattino, dopo tre ore di preparazione intensa e violenta dell'artiglieria e dell'aviazione, il
Gen. Montgomery, riordinate ancora una volta le proprie forze, lanci l'attacco finale. A nord cominciano
i Neozelandesi e gli Scozzesi, sulla sinistra dei primi, riuscendo ad incunearsi tra la TRIESTE e la LITTORIO, ed a spingersi al
di l della pista ARIETE. Alle prime luci dellalba il contrattacco dellasse. La 21a e 15a panzer del Dak, Littorio e Trieste. 400
carri armati inglesi, oltre 500 b.d.f. di vario calibro e gli immancabili aerei martellarono continuamente le formazioni dell'asse,
frantumandone l'azione. A loro non andava comunque meglio: la sola IX B. cor. britannica perse ben 87 carri. La divisione
LITTORIO rimase con solo due cp. bersaglieri del 12 reggimento e con meno di 20 carri. La TRIESTE perse al completo un
reggimento ed il btg. carri, distrutti con gran parte delle artiglierie divisionali. Il 4 novembre, alle 7 del mattino, i Britannici
riprendevano con estremo vigore l'offensiva su tre direttrici. A nord gli Australiani ripresero ad avanzare verso la costa ormai priva
di difese ma la reazione della 90a Div. leggera tedesca li ferm ancora una volta.
Al centro, la 1a D. cor. britannica punt nuovamente contro il Corpo Tedesco d'Africa (DAK.), concentrando lo sforzo al punto di
giunzione tra la 15a e la 21a corazzata e riusc a passare. Lo stesso avvenne al centro nel settore tenuto da Ariete. Dilagati alle
spalle, gli inglesi erano ora un pericolo per l'intera linea gi gi fino a Qattara. Reggimenti e divisioni dell'asse erano solo sulla
carta, mentre venivano avanti intere divisioni corazzate come la 7a forti di 300 carri armati non ancora utilizzata. Le fanterie come i
Bersaglieri avevano una sola possibilit, combattere in ritirata lungo piste minori trasversali o occidentali sconosciute al nemico. La
terza battaglia di Alamein, la battaglia grande, si concludeva cos, dopo 12 giorni di lotta, di sacrificio, di valore. I giorni
successivi avrebbero visto il ripiegamento verso ovest delle unit superstiti, che muovendo per lo pi a piedi, premute dal nemico da
ogni parte, senza viveri n acqua, continuarono a combattere sino al limite delle possibilit umane, in parte riuscendo a sfuggire alla
morsa avversaria, in parte cadendo in combattimento o venendo costrette alla resa.

Iniziava cos un lento ripiegamento verso una meta che non si sapeva se ancora libera e col continuo terrore di essere raggiunti e
sorpassati da una colonna nemica o di trovare il nemico a sbarrarci la pista. Raccontava un bersagliere che un piccolo gruppo con un
ufficiale venne agganciato da un altrettanto piccolo gruppo di inglesi. Il superiore degli inglesi non vedendo alcuno coi gradi (si usava
anche strapparli) intavolava senza molto convinzione un colloquio a distanza coi bersaglieri. Sapeva che se lufficiale, un ufficiale
avesse ordinato il disarmo, i suoi uomini lavrebbero seguito. Un gruppo, senza comando poteva da u momento allaltro, vista la parit
di forze scatenare una sparatoria che non giovava a nessuno. E chiaro che in battaglia se devi morire per un equivoco, meglio lasciar
perdere. I due gruppi si scambiarono sigarette, poi voltarono i mezzi e ognuno per la sua strada. Gli inglesi verso Ovest sicuri di vincere,
gli italiani da qualche parte sicuri di finire prigionieri. I tedeschi facevano altrettanto.

A sud, nel deserto di mezzo, erano di presidio pochissime forze sulla pista che da Ras Qattara, vertice meridionale di "El Alamein",
andava verso Siwa. Questa pista poteva diventare pericolosa se gli inglesi avessero lanciato di nuovo i loro reparti del LRDG per
aggirare gli Italo tedeschi. Il IV battaglione libico stava a Qattara sul bordo della depressione in postazioni pi avanzate. Dietro c'erano
2 battaglioni GGFF con buona artiglieria montata su camionette e il 3 reparto esplorante tedesco come unit mobile. Pi arretrato
all'interno del vecchio confine, a Giarabub, stava il IX battaglione autonomo Camicie Nere con un gruppo di autocannoni da 65/17
(carrato). Se attaccato poteva dare parecchio disturbo. Di camicie nere nel deserto s'era persa la presenza dalla fine del 40. Quando il 6
venne dato l'ordine di ritirata per questi reparti non restava che ritirarsi per la pista di Augila, poi sbucare nel golfo della Sirte ad

Agedabia. Circa 1000 km su piste desertiche.

L'arretramento a partire dal 7 novembre coi libici che si accodavano. Per 11 giorni camminarono ad una media di 90 km al giorno con
la speranza di arrivare prima degli inglesi. Nel ripiegamento andranno perduti gli unici due carri armati M.14 in dotazione.
L'anticipazione della tabella di marcia li fece sfuggire, per 2 giorni, alla tenaglia Inglese. Coi resti delle camicie nere e i resti dei
bersaglieri dell'Ariete e del 7 si costituiva (sulla carta) una divisione "Bersaglieri d'Africa" che avrebbe dovuto dotarsi di mezzi
motorizzati, in arrivo dalla madre patria. Qualcuno la chiama anche pomposamente divisione corazzata. Il progetto rimase appunto
sulla carta. Il Reggimento GGFF ritenuto ancora efficiente al 95% e quindi impiegato come retroguardia a copertura delle forze italotedesche. si trasciner fino alla Tunisia alla linea francese fortificata del Mareth.
David Irving, nel libro "La pista della Volpe", descrive le ultime azioni della battaglia di El Alamein che portarono Rommel a
ordinare la ritirata: "...Nella notte tra il 1 e il 2 novembre, segni certi rivelarono che Montgomery stava per sferrare la mazzata
decisiva. Verso le 22, circa 200 cannoni aprirono il fuoco di sbarramento contro un settore limitato delle difese di Rommel, mentre
ondate di bombardieri pesanti colpivano la stessa zona e obiettivi nelle immediate retrovie. Fu una lunga, fredda notte, durante la

quale il feldmaresciallo vide il deserto continuamente illuminato a giorno dai bengala. Il Quartier Generale dell'Afrika Korps venne
colpito: tutte le comunicazioni telefoniche con esso furono interrotte, lo stesso generale Thoma rest leggermente ferito; le
comunicazioni via radio erano disturbate al punto da riuscire praticamente impossibili. Alle 5 del mattino, Rommel si rec sul posto per
vedere che cosa stesse accadendo. Correva voce che, all'una, masse di carri e fanteria avessero sfondato a ovest di Quota 28 su un
fronte di circa un chilometro e stessero avanzando irresistibilmente attraverso i campi minati, tentando di aprire una breccia e operare
uno sfondamento definitivo. Nel settore era tuttora in corso una sanguinosa battaglia, ma le fanterie italo-tedesche che vi erano
schierate erano assai inferiori per numero e potenza di fuoco. Spunt il giorno e Rommel pot vedere i relitti di decine di carri suoi e
nemici sparsi sui campi minati, ma dietro a questi la fanteria che avanzava".

operazione El Alamein il gioco http://www.difesa.it/NR/exeres/A7D766A0-2316-460A-B0D4-EDB8B4BE9E3C.htm

Modello di carro
PESO
LUNGHEZZA
HP
GIRI/M
AUTONOMIA S/S/
VELOCITA' f/s
corazza torretta
corazza frontale
armamento

M 11/39
11
485
105
1.800
210
16
30
30
37/40

M 13/40
14
492
125
1.800
190
15
42
30
47/32

M 14/41
14
492
145
1.900
180
16
42
30
47/32

M 15/42
15
506
190
2.400
220
20
42
45
47/40

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