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Marko Jacov
26. 1984,
.
Regu a la Xe sance de la Classe des sciences histoniques du 26 dcembre 1984,
a la base des rapports des membres de l'Acadmie Dejan Medakovic et Radovan
Samardzic.
Rdacteur
RADOVAN SAMARDZIC
Membre de l'Aoadmie
BEOGRAD
1986 1986
. IX
1
Rsum 669
Sommaire . 661
673
Index nominum
Index locorum . 685
1.000
", "
, 9
YU ISBN 86-7025-037-3
(Archivio
della Sacra Congregazione 'de Propaganda Fide) no-
.
1622. . , -
< 1903. .
.
, , ,
(Memoria Reruim), -
.
-
, nana VIII -
,
.
( -
), , , -
.
XIX
. -
,
, , -
, . -
:
, 74 . -
1925. .
,
.
XV 6. 1622. -
, , -
,
-
. ,
X o XI
) Sommario o
. . -
, o , - , , ;
: 13 , , ) Rescriptuim (: Decretum) o
. 1 , a o .
.
1-2) Scritture Originali riferite nelle Congregazioni Generali
, nane. Ha (16221892) o
(Congregazioni Generali) , (Conigregazioni Generali).
, , , -
(Congregazioni Partico- , , , ,
lari). - .
. - :
(Congressi). ) , a
nane (Udienze). 16221669;
, ) , a -
. 16691892. (voi. 4181044).
, -
1892. . Lettere Aintiche, a
Scritture corrispondenti agli Atti.
I) (Congregazioni Ge- ,
nerali) : : Scritture OnigiinaiLi riferite nelle Congregazioni Generali.
1) Acta Sacrae Congregationis (Atti delda Sacra Congrega-
zione), 417 (Lettere Antiche 16221669),
2) Scritture Originali riferite .nelle Congregazioni Generali. (Scritture corrispondenti agli Atti
II) (Congregazioni Particolari) - 16691892) -
Congregaz'ioni Particolari. (Acta Sacrae Congreigationis).
Ili) (Congressi) Scrittu- II) Ocmigregaziond iParticolari '(16221864) -
re riferite nei Congressi. ,
IV) Udineze di Nostro Signore. , ' -
V) - (Congregazioni Generali). -
: ,
1) Decreti; , , nana. : ,
2) Istruzioni; , ( -
3) Lettere. ). ,
. , (Congregazioni Parti-
I-I) Acta Sacrae Congregationis (16221982) cy colari) ,
(Congregazioni Generali). , : Congregatio Particularis de
: Statu Temporali ( 1638), Congregazione Particolare per la
a) Ristretto _ (Po- Tipografia ( 1655), Congregatio Particularis de refous Si-
nente) o narum et Inidiarum Orentalium ( 1664), Congregatilo super
; Correotione Li'brorum Ecclesiae nienitalls { 1719).
o
(Congregazioni Particolari) 1622. 1668.
1
Sacrae Congregationis de Propaganda Fide Memoria Rerum, 350 anni 417 Scritture Originali riferite nelle
a servizio delle Missioni (16221972, voi. 1/1 (16221700), RomFreiburgWien Congregazioni Generali, -
1971; voi. 1/2 (16221700), RomFreiburgWien 1972; voi. II (17001815),
RomFreiburgWien 1973; voi. III/l (18151972), RomFreiburgWien 1975;
voi III/2 (18151972), RomFreiburgWien 1976. (Acta Saorae Congregationiis).
XII o XIII
. , , -
o , :
. ) ScriUtture Originali niferite nelle Congregazioni Generali;
) Soriitture riferite nei Congressi;
VII) Decreti (16221675, 1719^1819) ) Decreti;
(Congre- r) Misoellaneae.
gazioni Generali). 1820. Lettere. 5) Miscellanee : ,
Lettere e Decreti. - . -
(Decreti) Fondo di Vienna. , , .
. :
Vili) Lettere (16221892) - ) Miscellanee Varie;
o 6) Miscellanee Generali;
(Congregazioni Generali), (Congrega- ) Miscellanee Divensei.
zioni Particolari) (Congressi) .
. ) Fondo Spiga {16861728);
7) Pondo Consalvi;
: 8) Regestuim Facultatum (1670189"5);
1) Lettere latine (voi. 1, anno 16221629; voi. 9, anno 1630 9) Collezione d'Istruzioni, Ciiroolari e Decreti a stampa.2
1646); , ,
2) Lettere volgari (voi. 28, 1032, anno 16221657). .
1658. 1669. no - , , -
, 1670. 1679. - , , , , -
: , . -
1) Registro delle Lettere della Sacra Congregatone; , .
2) Lettere iscritte da Moinsignor Segretario. o -
1680. 1720. , (Coingregazioni Generali),
. (Congregazioni Particolari) (Congressi) ,
: Lettere della Sacra Congregazione e dd M'onsignor Segretario. , a -
.
, 1721. 1807. ,
:
1) Lettere della Sacra Congregazione; . ! -
2) Lettere di Momsignor Segretario. - , -
1808. 1819. - . Ha ,
: Lttere della Sacra Congregazione e Biglietti di Monegnor . ,
Segretario. ,
, - Scritture Ordiginali irferite nelle Con-
. (: gregazioni Generali. o
Acta Sacrae Congrega-
1) Atti della Comiissione per la revisione delle Regole (1887 tionis, ce -
1908);
2) Sinodi Diocesani; Le!ttere.
Ha
3) Iniformaitioni (16961730); .
4) Fondo di Vienna.
- 1925. - 2
-
74 ; , no - : N. Kowalsky OMI . Metzler OMI, In-
, a , , ventario dell'archivio storico della Sacra Congregazione per l'Evangelizzazione
. 1925. . dei Popoli o de Propaganda Fide, Roma 1983.
XVI o
,
.
.
.
-
,
-
.
Ha
16221644. .
-
, - .
.
. -
, a . (Pierre
Duprey), .
(Jbsef Metzler), -
, a
,
.
, :
XVIXVIII
".
1610.
-
() o . - 12 -
, a .
et senza pregiud[iti]o delle loro >ragg[io]ni quemodocumque et qualun- sano e leg[itti]mo Pastore, il quale [ ] tempo anco ha ordinato,
que da dedursi se bisognar a suo loco e tempo. et dato dimissione come tale [...] di Popovo, e di Gradaz, et [...]
Si dice primieraim[en]te, che nel Provinciale Ecclesiarfum] non i Parodii nella Cu[ira] [...]
si trova Vescovato Stefanense, n Mostarense, almeno nelle parti Si prova in oltre per la vis'on locale nel dissegno di qujello]
che si pretende negl'Arcivescovati di Spalato, o di Ragugia hanno che si mostra a Vfostra] Signoria] M[olto] Ill[ust]re non potendo
tal suffraganeo ne loro Registri, che p[r] ne anco nella bolla ulti- lasciarlo p[er] [...] ma s'offeriscono in caso che bisognava farne far
mam[en]te promulgata da N[ostro] Sig[no]re dell'anno 1627 s[opr]a [...] compirobar da Testimonij, e mandarla a Roma p[er]ch [...]
l'eret[io]ne dell'Colleggio Illirico vien fatta alcuna ment[io]ne di Tribunio, o Trebigne Titol di Vescovato in capo del [...] piano di
d(ett]o Titolo ancor che siano apecifrcamfenjte nominati tutti li suf- Popovo segue necessariam[en]te che Popovo sia [.. .]nenza, p[er]ch
fragane! di Spalato, e di Ragugia, e la Ghiesiola, o Capella di S[an] altrim[en]te il Ves[co]vo di Tribunio restairbbe sefnza] Diocese
Stefano Pirothomartire dalla quale pare, ch'il d[ett]o Mons[igno]r ritrovandosi p[er] sito, e ^positura di loco confinare insieme con
voglia prender Titolo, posta in loco e sito tale, che nianifestamfen]- quella di Macarsca p[er] linea di longhezza, p[er]ch la Tribuniense
te si vede che sopra quella non pu far alcun fondamento, p[er]ch cominciando da parte dell'Oriente da Castel novo termina al fiume
oltre la sua picciolezza situata in loco dove non al p[rese]nte ne Narenta, et questa Diocesi dal loco di Os'tro confina con la Diocesi
si vede alcun segno, che vi sia stata Citt in alcun tempo, e discosta di Ragusa p[er] tutta lunghezza, e da Tramontana il paese del Turco,
per bon spatio da lochi dove si vedono vestigij di Citt Antiche, et e finisce al fiume Narenta.
intorno a quella, in tempo, che se n'impadroni il Turco habitavano Pretende poi il detto Mons[igno]r Stefanense i lochi et Parochie
solam[en]te tre Casette de Catholiei, e doppo la destrut[do]ne sino di Ci'tluch, Brochno, di Blatte lin' Mostaro, d'Imota, et dal fiume
di Narenta sino a Zastrogh, le quali sono aminstrate dalli quatro
a fondamenti fattane da quello, fu reedificata dalli Padri Zoccolanti Monasteri] de quali nel processo fabricato in Roma l'anno 1615. 22
del Convento di Zastrogh, i quali Vi nano esercitato, et esercitano Ap[ri]le s[opr]a il stato della Chiesa di Macarsca vien fatta testimo-
la cura d'anime sotto la cura pastorale del d[efbt]o Monast[erio] di nianza sopra il settimo Cap[ito]lo, che appartengono alla d[etta]
Macarsea. Diocesi alla quale che si trova fra la Diocesi Metropolitana di Spa-
Moistar poi non Citt n vestigio di Citt non pu dar m[inim]a lato da Ponente, il Vescovato di Tribunio da Levante, Vescovato
di .pretensione di Titolo di Vescovato, e quando pure il d[ett]o di Dumno da Borra, il Mar da Mezzogiorno, levati 11 detti Monasteri]
Mons[igno]r ne potesse pretender Titolo, dovrebbe formarsi la Dio- con le soprad[et]te cure a quelli sottoposte il Vescovato di Ma-
cese in lochi vacui, e non sottoposti ad altro Prelato senz'inquietar carsca restarebbe in niente.
le altrui Diocesi come va tentando. Attese donqt'ue] le cose pred[et]te, ohe si provano con le
Ma descendendo anco a maggior particolari pretende il d[ett]o scritt[ur]e, che insieme si producono, et anco p[er] via di Notorio,
Mons[igno]r Stefanense le Parochie di Popovo, et Zasabie, le quali et altre che a suo loco, e tempo bisognando si produrano, et parti-
[an]co con aiu!t[ori]t propria, e con violenza si ha usurpato, spo- colarm[en]te quando si potr h[ave]r notita de presenti (fondamenti
gliafndo] de 'facto il detto Mons[igno]r di Tribunio o Mercana del del d[ett]o Mons[igno]r Stefanense, s'insta he da V[ostra] S[igno-
suo [. . .] si come consta dalla sua scmtft[ur]a d'indolenza, et in par- ria] M[oilto] Ill[ust]re sa data informat[io]ne alla Sac[ra] Cong[re-
ti [colare] l[ette]ra di detto Mons[igno]r Stefanense scritta al Curato gatio]ne delle bone ragg[io]ni deffi d[ett]i Mons[igno]ri di Macarsca,
di Gradfaz], potrebbe h[ave]r piena informai [io] ne dal d[ett]o Cu- e di Tribunio, acci cessino le molestie loro indebitam[en]te pro-
rato, et dall'alt[ri] [...] se non fosse interdetto il Comercio p[er] mosse dal d[ett]o Mons[igno]r Stefanense, e le occ[asio]ni mani-
sospetto di Peste [. . .] cosa notoria che le dette dai Parochie appar- fegtis[i]me di gravissimi scandali con danno intolerabile de
tengono [. . .] di Trebl'gne, o Tribunio, p[er]oh oltre all'iniemorabil Catbolici non mancando lochi a d[ett]o Mons[igno}r Stefanense
[. . .] Giacomo Luccari negl'Annali di Ragugia circa l'anno [. . .] d'essercitar il suo talento mentre voglia faticarsi p[er] la propaga-
attesta che Michel Vesc[o]vo di Trebigne volendo trans[ferirs'i] a tione della S[an]ta fede senz'usurparsi con ill[eggiti]mi modi di
Ragugia raccomand la Diocesi a Can[oni]ci di S[an] Pieftro] et a sopra espressi, et inquietar quei Popoli, che hano i proprij Prelati
Giofvann'i] Co [irte] di Trebigne e Popovo, in oltre Monspgno]r [. . .] da quali con fatiche, e sudori [...] sono instratti, inanimirti, et con-
Gozze Ves[co]vo di Tribunio predecessore del p[rese]nte nella [. . .] servati nella Relig[io]ne Oathfolica] et da simil inquietezze et vessa-
che fecce in scriptis del stato della sua Chiesa delT[. . .] visitando t[io]ni non possono non [...] igrandam[en]te scandaliaati [...]
Limina Ap[osto]lor[um] fra l'altre cose dice, est [...] nuncupato
Popovo in qua sunt plures Ecclesiae [. . .] che p[er] anco il P[ad]re SOCG, voi. 262, f. 341r343r, 343v.
fra Biaggio di Gradaz tanto coll[ebre] esaltato nel'antest[at]o Me-
m[oria]le ritrovandosi dell'anno [. ..] Parocho di Gradaz et di Po-
povo. Ha riconosciuto il Vescovo di [Trijbunio ip[er] suo vero D'ioce-
o
christiani fa'hricorono una Chiesolina [. ..] Poco tempo fa da Albania vilaggi ancora non molto distanti da detta terra. Anime circa 2.500.
vi sono venuste dieci fameglie catoliche ad babi'tare in detta terra. Il Prte era Nicolo Ivanovich [...]
Ve Trepcie lontano da questa terra 20 milla, haver cin- Seguita la 5. Parochia da Nemze poco discosta chiamata Otok
qfuanjta fameglie con anime da 200 et pi christiane [...] con sette Vilaggi. Alla cura di questi era un frate di S[an] Fran[ces]-
co molto ignorante et di poca devotione, et esempio a un Popolo di
[...] Procopie dove sano dieci case di Mercanti Ragusei, i quali 2.000 anime [...]
con molta spesa, et difficolt eressero alcuni anni sono una Cappella, La 6. Parochiia Zerna con sei Vilaggi, alcuni d'essi osser-
et mantengono il CappeMano. V'erano altre tante case d'Albanesi vavano il Kalendario Gregoriano. Il Prete era Giovanni Croato dalla
transferiti da loro luoohi sterilii di certa parte d'Albania chiamata Diocese di Sagrebia [...] Saranno anime in questa cura 1.600 in
Puletti [...] circa.
Ve Jagodno [...] Vi sono da dieci case caitliche povere, et La T. Jancovo con nove Villaggi. Haveva la cura certo Prete
perch di questi sono alcuni della natione Ragusea di bassa qua- Giorgio il quale teneva un'altra Parochia di 4 vilaggi [...] Nell'una,
lit, et alcuni Ungari Schiavi fatti liberi [...] et l'altra Parochia erano da 3.000 anime. Appresso queste Ville
Ve poi Samandria overo Smederevo [...] habitato da molti sono molti Calvini, e Schismatici [.. .]
Turchi, et da Serviani. Saranno dieci o 15 case di catolici [...] E qui La 8. Parochia Tompaievzl con otto vilaggi anime in tutto
finisce la visita della Servia. poco pi di mille [...]
[...] Vucovar forte posto alla ripa d'un fiume detto Vuca, il
Visita dell'Ungheria quale sotto la Citt sbocca nel Danubio. Erano da 15 in 20 anime
Siegue nel terzo luoco la Visita dell'Ungheria, et comincia da christiane, la cura di questi havea il sopranominato Prete Giorgio.
Belgrado, la qua! citt se 'bene in Servia; niente dimeno al Visi- Di qui and a Osiek forte over citt di molta importanza posta
ta [to]re parso di metterla in questo suo discoreo nella detta Pro- alla ripa del fiume Oravo. Habitato il Borgo da molti Turchi. Erano
vintia [.. .] sette fameglie caitliche di lingua Illirica altre tanto Ungare Calvi-
Questa Citt come contano alcuni, avanti ch'il Turco l'occu- ne [. . .]
passe non haveva molto Borgo forsi per la malignit dell'aere: ma La P[rim]a Parochia in Podravio, che vuoi dire appresso Dra-
poi da Turchi, ch'ogni fortuna buona o rea, morte o vita, bene o vo, Vilievo con 13 Ville [...] saranno anime doi nrillia et pi
male pongono nel destino, non facendo molto conito di aere, n delle osservateci del Kalendario vecchio.
sue inequalit, tanto hora habitato et cresciuto il Borgo, che con- La 2a. Parochia S[an] Nicolo di Karascevo con otto casali de
tiene, come alcuni credono pi di 20.000 fameglie. Vi sono ancora Catolici, et tengono il Calendario vecchio, n humanam[en]te si
Serviani, et Ungari Eretici. Ve qualche Ungaro Catolico, et in lasciano persuadere del novo. Era certo Preto Luca Parocho. Anime
somma de Catodici fra Ragusei Mercanti, Ungari, et una villa detta 1.500 in circa.
Viscgniza discosta 3 milla in circa da Belgrado saranno 1.200 ani- La 3a. Parochia di S[an]ti Cosmo et Damiamo detto Cosminzi
me [. ..] con nove vilaggi di pohe case, anime 1.000 in circa. Il Prete Vizenzo
Raguseo.
Da Belgrado fece passaggio i'1 Visitatore con una barchetta a La 4a. Parochia S[amta] Croce con otto casali, il Prete havea
Zemun, di dove tir verso le vastissime pianure di Sirmio chiamato la cura non solo di questa Parochia, ma di due altre ancora [...] so-
antichamente Pannonia imferior. habitata questa Provintia da pradtti vilaggi di 1.500 anime in circa.
Serviani Sthismaltici, verso Podravia da Eretici, et di mezzo dell'uni, In questo territorio di Podravio vi sono da cinq[uan]ta Vi-
et dell'altri: da Catolici. laggi Calvini, et ogni Vilaggio contiene sessanta, et ottanta JEameglie,
La prima Parochia dunque Rabzka con altri otto vilaggi, et et ogni villa ha il suo Maestro di Schuola, et un Predicatore. Questi
dimandato il Parocho, il quale era certo D[on] Giorgio, quant'anime maestri, et concionatori sono .instnutti nella lingua Latina, et hanno
erano nella sua cura disse doi milla poco pi [.. .] qualche poco di Logica: Sono molto eolecti, et ferventi in conser-
La 2a. Parochia era Morovich forte da non sprezzarsi con d- vare la loro perversa setta: ma s'astengono di predicare alii Catolici,
deci ville d'anime catoliche 2.200 in circa. Havea la cura certo D[on] et Schismatici [...]
Michaele Crovato intendente della lingua latina: ma di poca -scienza. Oltre di questi Eretici, i quali sono di lingua et natione Unga-
La 3a. Ilac con otto ville contenevano anime 1.500, era Pa- ra, v'erano tre Parochie over chiese al fiume Oravo di lingua et
rocho certo D[on] Giovanni molto ignorante. natione Illirica.
La 4a. Niemze terra habitata da molti Turchi, v'erano 40 fa- La prima era S[an] Giorgio con dieci casali, di lingua et na-
meglie Catoliche. Quivi sitava il Parocho con haver cura di dieci tione Illirica, Calvini.
16 o 17
La 2 . Santa Maria detta Marianzi con undeci ville. Romana giudicando il buon Prencipe, che meglio era havere nel
a suo Regno huoniini della fede Catolica Romana, che poco discrepa-
La 3 . S[an] Gregario detta Gregoriana con nove villaggi va dalla Greca, che gli Heretici tanto contrarij alla Chiesa Greca,
pur Calvini. et alila Latina, il oui rito poi fu abbracciato da Steff ano a persuasio-
In tutto anime cinque mUia in circa [.. .] Al presente certo ne d'un suo Segretario Raguseo, et delli medesimi Padri, ii quali
Pietro Ingovich di natione Illirico amaestrato nella sudetta setta per la benignit, et buona dispositione trovata in 'quel Prencipe
fra Ungari C-alvini, venuto a danno maggiore di quelle anime cominciorono con gran fervore di spi/rito a disputare con quei He-
predicandole in lngua materna [. . .] retici, et convincedoli tutta via tirarono a se maggior parte della
Ve nella Provintia di Sirmio /il Monasterio di Nassizza, che Bosna, nella quale con aiuto di quelli, ch'abbracciavano la fede Ro-
fu occupato da Turchi, che habitorono dentro per alcun tempo, et mana, eressero molti monasterij et conventi, et oltre l'Eresia dei
pochi anni sono fu recuperato delli frati di Boema, de quali si tro- Patarini, era quella dei Manichei, i quali (seondo rifferiiscono.il
vano da sei nel monasterio, et haveano cura xi 50 Ville pur attorno Volaterrano, et Sa'belio) habitavano nei monasterij posti nelle valli,
Bravo nella Diocese di Ddacovo. Tutti li sopradetti Vilaggi osserva- et altri luoghi remoti, la qual Heresa dur fin' all'anno 1520, nel
no il Kalendario vecchio [...] qual tempo il Turco s'era impadronito di Regno. Per non mera
veglia, se la Bosna sia diventata Turca: poich essendo occupata
Della Provintia di Bosna dal Mahumetto nell'anno 1463, crederei, che molti ricordevoli anco-
[...] ra delle Eresie, come poco fermi nella fede, con l'occasione della
venuta dei Turchi in Bosna pi facilm[en]te s'accostassero al Ma-
Tre sorti di gente ihabitano la Bosna: Turchi, Schismatici, et bumetesmo petr haver qualche libert. L'altra ragione , ch'H Turco
Catholici. De Turchi saranno tre parti, et a pena de Catolici una, ogni cinque et dieci anni 'manda a far scielta dei gioveni per il
Schismatici saranno per la met di Catalioi, dei quali saranno doicen- suo imperio conducendoli a Constantnopoli, et dalla Bosna mpar-
to cinquanta imilla anime in circa. Queli habitano le rive del fiume ticolare si cava gran numero. Perci a (una fatto d'armi in Persia
Savo; questi con Turchi i luochi montuosi di B'Osna, et in somma essendo restati ammazzati tutti li Jandzar, et data la nova di ci
pochissime ville vi sono habitate da Catolici, nelle quali non vi sia a Sultan Slimano rispose, che poco pensiero ne pigiava, perch
qualche Turco, anzi vi sono moltissimi vllaggi, che non hanno ne le cavalle di Bosna ne davano di simili Poledri quanit' v'era d. bi-
pur un chiristanio [.. .] Nel 1349. Clemente VI Pontefice Romano sogno. Di quSta giovent molti riescono Viziri, Passe, Sangiacchi,
mand nel sudetto regno doi frati 'minori di santa vita per destrugge- Ciausci et Spahiolani, i quali poi tirano a se il parentado con farli
re con mezzo di questi l'eresia de Patarini, i quali hebbero origine Turchi, alle quali ragioni s'aggiongonQ ancora le angherie, et tributi
(como scrive certo Historico) da Paterno Romano scacciato prima intolerabili, per li quali (come stato detto al Visitatore) nel teri-
da Roma, et suues hum[aniita)te da tutta Italia con li suoi seguaci, torio di Sutieska ned anni andati mancarono d'alia fede chnistiaina
et cos scacciati non trovando luoco dove fermarsi passarono in appresso sei o sette milla anime [. . .]
Bosna, ove alcuni si 'fenmorono, altri andorono alle rive di Danubio,
et questi si c'hiamorono Paulichiani, i Patarinii alludendo forsi al Fu detto, che la Bosna non era spartita in Parochie come
nome di S[an] Pietro, eit li Pauliani al nome di Sfan] Paolo Patroni l'Ungheria, Albania et Servia: perch se bene uno di quelli Padri
di Roma. L'uni et l'altri vivevano senza sacrificio, senza sacerdotio mandati alla conversione dei Eretici fu fatto Vescovo di Bosna,
et senza (Sacramenti, et niente di meno si chiamavano christiani; niente di raeno i monasterij haveano la cura di amministrare al
Digiunavano Venerd, osservavano i giorni di Domenica special- Popolo li Sacramenti, et mentre i Sommi Pontefici Eugenio stavano
m[en]te Ascensa del Sig[no]re, et il secondo giorno doppo l'Epifania per rizzare in essa le Chiese, Ca'tiedral, il Regno venne in poter
il Prete eletto da popolo senza alcun ord[in]e ogn'anno li spruzzava del Turco con grandissima strage dei Baroni fatta da Mahumette;
con aqua, andando intorno per le case, et quest'intendevano, dhe il quale fece publica grida, che tutti i Baroni di quel regno, i quali
fosse battesimo, come ancora hoggi d lo fanno quelli Pauliani, che desiderano haver le lor terre, e poderi dovessero presentarsi a lui,
non sono convcrtiti [. . .] et sopra tutto aborrivano la croce, ma tor- onde alcuni poco accorti non intendendo l'arte del Barbaro, vennero
niamo al nostro proposito. a sua presenza; i quali egli fece subitam[eoi]te morire: havendo fatto
pochi giorni prima l'iStesBo del R Steffano, che s'era arreso ai
Se bene i sudetti Padri dubitavano, che Steffano Bano Sig- giiuram[en]ti di Mehmet Bassa Capetan g[e]n[er]ale dell'esercito del
ino] re della Bosna essendo del rito Greco non prestava ubedienza Turco [...]
al Papa, non s'opponesse loro, che perci pensavano i buoni Reli-
giosi mettersi a una impresa irriuscibile nietne dimeno avvenne il Promise poco di sopra il Visitatore di dar raguaglio della
contrario: perch ricevedogli 'benignanti[en)te diede loro licenza di Provintia o teritorio di Chelmo, Popovo, et Gradaz, ma lascia questo
predicare publicam[en]te centra i Patarini, et introdurre la fede carico al Ves[cov]o di Mercana Raguseo [.. .] tutti li sopradetti ter-
18 o 19
ritorij con li suoi villaggi, i quali come fu da alcuni al Visitatore vestito, libri, medicine, e di tutte l'altre cose necessarie, sotto la
contenevano per il 'meno 10.000 anime cattoliche [...] cura delli Padri Gesuiti con grandissimo ristoro, et giovamento
della Chiesa Illyrica il che segu l'anno 1580.
Visite e Collegi, voi. 1, f. 66r82r; Krunoslav Dragando, Izvjesce apostolskog Nel 1593. di gi Sig[nor] Cardinal Gallo Prottetr della Casa
vizitatora Petra Masarechia o priUkama katol. naroda u Bugarskoj, Srbijl,
Srijemu i Bosni g. 1623. i 1624, Starine JAZU, knj. XXXIX, Zagreb 1938, 1048. S[an]ta allegando le carestie de viveri che correvano universalm[en]-
te all'hora, lev detto Seminario da Loreto, et lo transfer a Roma,
riducendo il ['] di 40 in 12 soli, quali consegn alla cura
delli medemi padri Gesuiti nel Seminario Romano con assignamento
di mille scudi annui, et obligo alii detti Padri di mantener detti
Alunni proveduti di tutte le cose necessarie come facevano a Lo-
, 1624. reto, et anco di viatici, che se gli danno al ripatriare, onde la Casa
S[ain]ta non sentiva alcuna spesa oltra li mille scudi, ricevendo la
- Nait[io]ne agiuto grande anco da questi alumni; ma proportiona-
. m[en]te risptto alla diminut[io]ne del nuin[er]o.
1580. , 40 Nel fine del 1599. per le strettezze d'i quelli tempi havendo
. li Padri Gesuiti del Seminario Romano richiesto il Sig[nor] Cardinal
1593. Gallo, che per sostentamento delli detti alumni volesse cresergli
, a 40 12. almeno cento scudi s[opr]a li -molile, egli non valse assentirvi, ma
Seminario Romano, a . levati li alumni dal Seminario Romano, li colloc nel Collegio de-
mentino Dozena de Convittori Secolari, con accrescimento di doi
100 - cento scudi annui con nova provis[io]ne cossi di vestiti, come di
( 1.000 ), - biancaria, libraria, et altri utensili neccessarii, et con obligo alla
Collegio dementino, Dozena de Convittori Secolari. Casa S[an]ta nell'avvenire di soministrarli tutta la biancheria, libra-
, , : , - ria, et viatici, venend'in oltre aggravati li ailuimni a doversi fare
". del proprio li primi vestirti quando entrano neU'Collegio, e conve-
1619. od nane nendo in evento di malatia a chi vole essere goveranto come bisogna
V passarsene alii Hospedali publici per carestia di governo.
: , , - Tutta volta il frutto delli Alumni poi che si trovano nel Cle-
, - mentine, a cosa incredibile di quanto poco momento, et servitio
". riesca per la S[an]ta Chiesa, et p[er] la Nat[io]ne Illirica. Le cause
sono le seguenti.
La S[an]ta Mem[oria] di Greg[ori]o XIII considerata l'ampiezza Perch non permettendo quelli Padri che li Alumni vadano
della Nat[do]ne Illyrica, quale, parlando di quella che habita di qua alle Scole del CoMeggio Romano publiche, et universali a tutti li
dal Danubio forma sette grandi, et gi felici Regni, di Bulgaria, Colilegij et Seminarij di Roma, ma insegnandoli nelle lor Scuole
Macedonia, Servia, Bosna, Slavonia, Groatia, et Dalmatia, oltra le domestiche fra li 'pochi convittori Secolari che vi sono a mala pena
grandissime Provincie deU'Ishria, Gamia, Carnithia, Camiola, et infarinaiti, che sono li Alumni d'un poco di Gramatica, di qualche
Stima in ampiezza di paese che eccede dd gran lunga per doi volte caso di consienza studiata tra doi, overo tre Scolari senza emu(lat[io]-
terreno dell'Italia, et vedendola ridotta in estremo bisogno d'agiuti ne, senza conferenza, e dispute ordinarie, vengono mandati fuori
spirituali per esservi la maggior parte deli-i ultimi tre Regni (che del CdTleggio ancor che non vi sia alcun demiinto delli poveri alumni,
delle nominate Provincie come possesse da Principi Catholici non anzi mentre sono in quello <ben spesso per carestia de maestri sono
si parla), opressa dal Turco, di primi quatro to*alm[en]te possessi, necessitati starsene anni in una sola Classe di Gramatica, onde anco
et occuparti da q[ue]ilo per eentenara d'anni, et per ci rovinati, et quei poco tempo, che se gli promette a stare dentro, sono astretti
quasi ester>minati dal dominante Maomettismo, et infetti in gran spenderlo inutilm[en]te, si che in spatio di 25 anni che si trovano
parte nelle reliquie di quelli che ritengono la professione Christiana li alumni nel dementino, mai ad alcuno stato permesso ultimar
dal contiguo Scisma, et heresia Greca, e parim[en]te dalle vicine li suoi tali quali studij. App[ress]o questo essentdalissimo inconve-
heresie Tratnsilvane, Hunghere, et Alemane, vi fond il Collegio niente li Alumni ivi non ricevono alcuna iinstrutt[io]ne delle cose
Illirico a Loreto s[opr]a l'entrate di quella S[an]ta Casa con educa- pertinenti alla confutai [io]ne del Maometismo, del Scisma, et He-
t[io]ne di 40 Alumni Ordinarij proveduti di Casa, Mastri, vitto, resie di quelli paesi, non vengono essercitati nella predicat[io]ne
o 21
20
della parola d'Iddio fine principalissimo della S[an]ta Chiesa nelli 2. Perch 'tenendo i Padri Gesuiti le scuole aperte a Loreto,
suoi operarij, e bisogno principalissimo della Chiesa mirica; non li alumni non haverebbono bisogno contribuire con interesse dell'
ricevono Cognitione delli Riti, et Computi Ecclesiastici, finalm[en]te educatione loro per il viver de Maestri, come fanno nel dementino,
non sono essercitati nell'ufficiature meno nel canto, et giamai nelle et havendo la comodit delle scuole publiche non sariano neccessita-
ti trattenersi in una sola Classe inutilm[en]te pi anni oltre l'emu-
cerimonie, et altre att[entio]ni neccessarie per il culto divino, il che lation tanto efficace nella moltitudine de Scolari, che nel poco nu-
tutto li veniva insegnato nelli Seminarii di Loreto e di Roma dalli m[er]o non pu essere, app[re]siso sendovi l'officiatura Ecclesiastica
quali non si permetteva partir ad alcuno, inanti che havesse dato nella Casa S[an]ta di quella essatezza et Maest che si sia, li alumni
fine a quelli Studij, p[er] li quali veniva stimato atto dalli Supe- haverebbono occ[asio]ne d'approfitarsi in tutte le cose spettanti alla
riori, dove nel dementino li fanno giurare che finito solam[en]te profess[io]ne Sacerdotale, e quello che pi importa venend'ivi alle-
il studio di gramatica, et casi di consienza tornarano all'agiuto della vati tra religiosi senza cornuto de Secolari con aquisto di virt
Patria vietandoli a questa via impiicitam[en]te di studiare altrove rittenerebbono ila semplicit nationale, quale qui nel dementino
quello che non imparano ivi, se non vogliamo dire, che non potendo facilm[en]te perdono in compagnia de Secolari, con aquisto di
studiare perfettam[en]te anco quello che giurano per non esserli pochissime virt.
concesso il giuramento p[er]ci non tenga. Oltre di ci da pochi 3. Perch nella Bolla della restitut[io]ne si potr spiegar, et
anni quelli Padri hano compartito li loehi delli 12 alumni per le stabilir il num[er]o delli Alumni che dovrano essere del Stato Tur-
Chiese Dalmatine sottoposte alii S[igno]ri Venetiani, il che ime- chesco, et del Christiano per eseguir l'intent[io]ne Ap[osto]lica, et
diatam[en]te riesce contro i'inte>nt[ion]e della Sede Ap[osto]lica, et sovvenir le neceessit miriche proportionatam[en]te, et senza con-
li bisogni della Chiesa Illirica, poi che il Colleggio fu principal- fusione, il che fatto s'aggiustarebbe anco il quarto inconveniente,
m[en]te instituito per soccorso delli Christiani suditi Turcheschi facendosi aperta la porta, e venendo assegnati li lochi alii gioveni
privi totalm[en]te di Scuole, e di Maestri onde da questo segue, Bosnesi, Serviani, Bulgari, et Macedoni, quali nell'avvenire non
che la Sedia Ap[osto]lica fastidita, e gravata di continuo dalle haverano pi occ[asio]ne di fastidir la Sede Ap[osto]lica.
spese che li convien fare nelle Dozene di Roma di Bosnesi, Serviani, Et p[er] conclusion si haverebbe rocc[asdo]ne ad un gran nu-
et Bulgari. m[er]o de giovani Illirici, che di continuo vanno vagando per Roma,
Nel 1619. li Cleri di Dalmatia vedendo la necessit delle loro con importunar la Sedia Ap[osto]lica, et il Prelati della Corte per
Chiese per il mancamento delli alumni vechi, et per il poco num[er]o ragiuto di viveri sotto pretesto di maintenirsi, sino che habbi loco
et imiinor frutto che s riceveva dalli Clementini mandorno suoi tra li alumni, overo di finir li Studij, che non li sono stati permessi
Oratori alii piedi di S[an]ta Mem[oria] Paulo V supplicandolo che finir nel dementino.
si rimettesse il Colleggio a Loreto mostrando con la med[esiin]a N con la restitut[io]ne del Colleggio Illirico nel primiero stato
spesa, che si fa in Roma con frutto molto magg[io]re s'haverrebbono si farebbe torto alii Padri che al p[rese]nte ne hanno cura, perch
educati pi di 20 Alumni in loco delli 12 soli, e venendo favorito il oltra che la nat[io]ne deve cercare il bene suo, et la Sedia Apfosto]-
negotio dalla molta benignit dell' Ill[ustrissi]mo Sigfnor] Card[ina]- lica procurar di spender meglio che (pu il suo; detto Colleggio gi
le Borghese Prottetor della Nat[io]ne I-lirica, con tutto che il Car- f instituito in Loreto sotto la cura, et dissiplina delli Padri Gesuiti
dinal Gaio lungo tempo vi s'opponesse. S[ua] S[anti]t esaud le come tutti gl'altri fondati dalla S[an]ta Mem[ori]a Greg[ori]o XIII,
domande della Cleri, il negotio p[er] non hebbe effetto essendo et il Colleggio dementino hebbe il suo principio senza alumni Illi-
stati astretti a partirsene gl'Oratori da Roma per cause, che si sanno. rici, e so come le truppe delli convittori, Secolari, che entrano, et
Hora restituendesi il Colleggio Illirico a Loreto dove di gi fu fon- escono dal detto Colleggio non li fanno torto, cossi l'Illirici collocati
dato, si rimediarebbe a tutti gl'inconvenienti accenati, cio dentro senza Bolla o Decreto Ap[osto]lico possono esser levati senza
Primo, al poco numferjo delli alumni; pregiud[iti]o delli Clementini.
2. alla poco bona per non dir innutil educatione; N parim[en]te alcun Principe con ragg[io]ne pu dolersi di
questa restitut[io]ne poich dovendovi esser almeno doi terzi delli
3. alla quasi total esclus[ion]e delli sudditti Turcheschi; lochi per li sudditti Tuircheschi, et un solo per li sudditti Christiani,
4. al fastidio, et spesa che esperimenta la Sedia Ap[osto]lica. quali sono l'Imp[erato]re, le Republiche Veneta, et Ragusea, non
Prima, perch con li 1.200 scudi, biancaria, libraria, viatico, et dbbio che la minima parte sar delti sudditti di ciascuno poten-
altre spese, che fa la Casa S[an]ta per li 12 Alumni in Roma, a tato Christiano; Et il Papa come Padre universale deve riguardar
Loreto se ne mantenirebbono pi di 20, et forse 24, rispetto alla il benefficio della maggior parte, come il p[rese]nte Sommo Pontefi-
molto miglior condicione di viveri che ivi, e rispetto airinforma- ce ha fatto, sendo anco Card[ina]le nelli Collegi j Scozzese et Greco.
t[do]ni havute dalli periti di quel loco in diversi tempi per causa Visite e Collegi, voi. 5, f. 383r385r.
del medemo Colileggio.
22 o 23
11
10
, 12. Vili 1624.
, 27. II 1624. da da repuroguju_jcgj_Qj?CKe,6uvCKi/nuje
^ -
, , - .
, .
.
A Mons[ignor] Vescovo di Cattare
-
". , - Questa S[acra] C[ongregaitione] de P[ropaganda] F[ide] ha in-
, , teso, Che nella Diocese di V[ostra] Signoria] sono alcune Ville di
". Schiismatici, i quali si perdono per non haver chi li insegni la vera
dottrina Cattolica, perci da med[esim]a Coog[jregation]e le ricorda
I!l[ustri!ssi]mi et R[everend'issi]mi S[igno]ri l'oibligo, che tiene di provedere a i loro 'bisoigni spirituali. Se Vfostra]
S[igmoria] trover, che fra Vincenzo Pasquali Bredicator D[ome]ini-
Havendo io Giovanni Torneo Canonico dd Sibenico pigliato la cano sia idoneo, potr valersi di lui in questo servito, provedendole
cura d'instruiir nelle littere Illyriche tanto communi a tutta la na- di quanto bisogner, conforme a quel, ch'ella deve per legge Divina,
tione Slava overo Illyrica cos nell'Europa come nell'Asia, et anco e Sagri Canoni, e per fine me le offero di cuore.
alii stessi Turchi Europei, li gioveni Bulgari et Serviani mantenuti
dalla S[an]ta Sede Ap[osto]lica a queste scuole, e dovendo io al fine Di Roma li 12. Agosto 1624.
della Quadragesima partire ipfer] ila patria, a fine che detti gioveni
h abbino il modo di conservar l'instrutione che gli havemo lasciato, Lettere, voi. 3, f. 143v144r.
supplico si degnino far stampare co [m] Caratteri Il'lyrici della Stam-
peria Vaticana la Dottrina Christiana dell'Ili[ustrissi]mo gi S[igno]r
Card[inal] Bellarminio altre volte tradotta da me in lingua nostra
et stampata oo[n] Caratteri Latini. 12
, 17. Vili 1624.
SOCG, voi. 384, f. 186r.
da da ^5MKSSfi6ucj^7tuje
^ , KoHpeztifuJa
, 27. II 1624, .
da .
.
Ai Vescovo di Nona
S[acra] Congfregatio] iussit Doctrinais Cardfinalis] Bellarmini Vien'avvisata questa S[acra] C[ongregatione] de Propaganda]
in linguafim] translatas Illyrica[m] p[ro] eius linguae p[raed]ictos
Theologos revdderi, et deinde charadtere Illyrico in sufficienti nu- F[ide], che nella Diocese di Vfostra] Spginoria] sono alcune Ville
mero p[ro] Illyriae populis imprimi mandavit. di Scismatici, i quali non si riducono all'obedienza di questa S[an]ta
Sede per non vi essere chi attendi alla loro conversione, e perch
SOCG, voi. 384, f. 192v. questo obligo suo, ha voluto la med[esim]a Cang[regatk>in]e ricor-
daglielo, aocioche applichi l'an>imo a far questo servitio tanto grato
a Dio, valeodosi dell'opra del P[adre] F[ra] Vincenzo Pasquali D[o-
me];niicano, se lo idoneo, il quale obligata per legge
Divina, e Sagri Canoni di prevedere di quanto gli bisogner et a
Vfostra] Sfignoria] p[er] fine.
Roma li 17. Agosto 1624.
Lettere, voi. 3, t. 144r.
24 o 25
eius minstris, qui etiam eiusdem professile est coram omnibus Sanoti Lazeri, similiter ultra montem Ecclesia Beatae Mariae
se obedientiissimum esse Romanae Ecclesiae, et eius Summu[m] Virginis, quae pertnent ad eosdem Villicos.*
Pontificem pr universali Pastre hafoere, et agnoscere. Postea Catholici Romanae professionis cum conquerentur de
angustia loci, in quo degunt lonige dMincti, et distruoti ab Incolis
Visite e Collegi, voi. 2, p. 148, 212217. CatholiCfis, et immixti triginta s>uis domitous intra septuaginta graecae
professioinis, idma magna inter eos scandala oriantur, eo quod dum
ipsi secundum Grecorianuni Calendarium Sacras Festivitates obser-
vant; Graecanici meccanicis exentitijs student, et contra: Unde
praeter contemptum Sacrarum rerum, maximi rumores inter eos
15 oriuntur.
10. XII 1624. Visite e Collegi, voi. 2, p. 217218.
o -
-
. 16
. . -
, , ". 11. XII 1624.
70 30 . -
. . o -
, . ,
: .
) . ; 1) 30 , -
) . ; , .
) . ; :
) . ) . ;
Die decima eiusdem Mensis ) . ;
) . ( ).
Visitaverunt Ecclesiam Paro[ehia]lem Sancti Nicolai in Villa 2) 70 5 -
Lustioae, quam tenet Sacerdos Graecanici ritus, sed Illyricae linguae, . :
cum in eadem Villa sint septuaginta domus eisdem ritus, triginta ) , ;
vero Catholicae Romanae professionis, quae Ecclesiae licet sit de- ) . ;
center construc-ta indecente^ tamen servatur, et ornator, huic est ) . .
proxiima.
Ecclesiola Sanati Michaelis, in qua suprad[ict]i P[at]res de Die unidecima eiusdem mensis
observantia administrant Sacramenta Villicis Romanae professionis,
deferendo secum necessaria pr Saorificis. Ultraqfue] Ecclesia cir- Summo mane ascensis equis petrevint Vdllam dictam Lessevci,
cundabur Coemeterio pluriniis sepulturis plenu. quae est in margine dictionis Catharen[sis], in qua invenerunt tri-
Professores Romanae ofbservantiae ob angustiam loci tradunt ginta domos professionis Graecanicae, quorum curam gerit praefac-
filias suas in uxores Villicis graecanici ritus, quae licet peirmittantur tus praesibyter Stephanus, qui pr sua erga Romanam Sedem obser-
romano more vivere, attamen conbrahjuint matrimonia sine ulla di- vantia ibi adfuit, Ecclesias aperuit, et eas visitati-ani subiecit Eccle-
spensatione Sedis Aipostolicae. Sacerdos Graecanici ritus est nomine siae praefaotorum sunt tres:
Marcus rudis, sicut, et coeteri. Ecclesia Sancti Nicolai habet campa- Sanctae Mariae
nam, Sancti Michaelis vero nullam. Su>nt eit aliae tres Ecclesiae Sanctae Venerandae, et
niminuim Sancti Alexandri, quae postrema est Parochiais.
Sanctae Venerandae
Sancti Tri'phonie, et Omnes Ecclesiae haec sunt Graecor[um] (Visite e Collegi, voi. 2, p. 148).
28 o 29
Omnes iste Ecclesiae sunt male provisae more Graecanici ritus. capo della Chiesa Universale, mostrando desiderio d'intendersi bene
Villici tamen ingenti gaudio Visitatore exeeperunt, et abeuntibus con li Prelati latini, et dalli suoi Parochiani le medaglie benedette,
equos, et comeatum obtlerun't, qui inde retro flectentes paulo ante ch'io mandai, furono ricevute, con tanta riverenza, et affetto, che
meridiem devenerunt ad ringratiando la benignit della Sede Ap[osto]lica, che s' degnata
Villiam Cartolarum, in qua sunt septuaginta domus graecanici visitarli, crai lacrime se le posero sopra il capo, e poi l'appessero al
ritus, quinqu[ue] autem Catholicae proifessionis, sunt in ea tres collo, et quanto a me, mentre se gl'usar nel trattare cortesia, et
Ecclesiae, rumirum, amorevolezza, se guadagnar assai, et perci ho lasciato ordini, ch'il
S[anc]ti Nicolai Vescovo proceda con essi loro con ogni urbanit.
Sanctae Venerandae, et [. . .]
Sancti Joannis, sub cura eiusdem praesbyteri Stephani. Me ne passai a Buthua, diecedotto miglia discosto da Cattare,
Visite e Collegi, voi. 2, p. 219220. accompagnato d'alcuni Soldati a cavallo, et a piede, destinatimi
dall'Ili [ustorissimo S[ignor] Proveditore di Cattare, per mia sicu-
rezza, dovendo caminare pi di quindeci miglia per il paese Tur-
chesco, nel quale per gratia del S[igno]re, non solo, non ho ricevuto
17 disoortesia veruna, ma pi tosto honorato da quelli Vessali Turche-
schi del rito Serviano, poich per la magg[ior] parte di loro, nel
, 17. XII 1624.
passare s'ingenochiavano, per ricevere la benedizione, et in detto
o - paese feci anco visitare il Monasteri, et Chiesa di Santa Maria
. officiata da Monaci Serviani, detti Callogiari [. ..]
". [...]
, Li Cittadini hanno mostrato intenso desiderio di havere il loro
", . Vescovo [...] poich, quando ve fusse un Vescovo proprio, che Visi-
, tasse una Provincietta della sua Diocese, chiamata Pastrovichi,
. sottoposta al Dominio Veneto, quasi del rito Serviano, e con de-
, strezza l'andasse xiducendo, si potoria sperare di guadagnare, mo-
, - strandosi docile, et inclinata alla Chiesa Romana, il che lo dimos-
. . stra un Conventino, che vi stato fabbricato di Zoccolanti, fattovi
20 , , - da un loro frate, da venti anni sono, nel qua! tempo si sono guada-
.^.., ycneo da - gnate da venticinque famiglie circonstanti [.. .]
"25 . [...] due Principali del rito Romano hanno promesso le loro
O . figliole a Principali Serviani, che hebbero scrupolo, ricorsero da
. me, per haver licenza, et non potendoli io consolare, si protesta-
rono, che segueriano molti homicidij, et che le loro campagne
ril[ustrosi]mo, e Reverendissimo S[ignore] mio, e P[ad]ron sarriano desolate dai Serviani, patroni in un certo modo della
Colend[issi]mo campagna, mostrarono per di quietarsi, riavendoli io promesso di
scrivere in loro agiuto, et quando anco a V[oistra] Signoria] Illfustris-
II giorno di Sant'Andrea prossimo passato per gratia del Sig- si]ma, et a cotesti Ill[ustrissi]mi S[igno]ri paresse di allargare un
fnojre gionsi a Cattare, dove fui ricevuto con ogni honore tanto dal poco la mano nel fare, che li Cattolici del rito Romano potessero
Clero, quanto dal Magistrato. in queste parti ricevere la dispensa, in terzo, et quarto grado, saria
La detta Citta d'ogni intorno circondata da Schismatici Ser- di grandissimo servitio d'Iddio, poich essendo poverissimi, et in
viani, quantunque] quella sia habitata da Cattolici Romani, non paese angustissimo oontraheno nell'i d[ett]i gradi prohiJbiti, overo
per molto popolata, rispetto alla peste, che l'anni ha fatto nota- danno le figliole alii Serviani, et Schismatici senza veruna auttorit
bil danno. della Sede Ap[osto]lica, protestando con laorinie, che non vi possono
[I arrivare, e per la povert, e per la lontananza, e per li pericoli, cos
[. . .] nella Villa di Cartolile, posseduta insieme con molte altre del mare, come dei Corsari, et in queste parti necessario trattenere
da Serviani, per la magg[io]r parte Schisimatici, capo de quali un questi Popoli, pi con l'amore, che con rigore, il quale piacerla anco
Sacerdote chiamato Stefano dal territorio di Buthua, il quale pro- sommamente alla Serenssima Republica, quando con esso si met-
fess pubicamente, ch'il Pontefice Romano il vero, e supremo tessero questi Popoli.
30 o 31
Poi and nella villa di Vidogne, Kissev Do1!, et molte altre vano l'Apostoli, quali frati son sepolti nella Citt di Stagno in mo-
ville, nelle quali faibric una Chiesa di S[an] Giorgio, non vi essendo nasterio di Prati Minori, quali non si lasciano mai opur n vedere,
stato mai alcuno vestigio d'altre Chiese in quelle ville, nelle quali et in luoco di d[ett]i frati ha posto un prete, che fu laico cuciniere
ci isono da quaranta case in c[ir]ca de catolici, d'anime in c[ir]ca di Sfain] Dom[eni]co, et Spogliato, et datoli ordini l'ha mandato
cento, e settanta, nelle quali ville truov molte faftuchiarie, et ma- alla cura -di dette anime, qual tanto dotto, che non sa dir la messa
trimoni] prohJbiti, li quali col Divino favore tutti destrusse. de'morti, n conoscer che cosa K tra li caratteri, dove solevano
Poi and a Chelmo, dove truov una Chiesa di S[an] Staffano essere ipred[icato]iri insigni, et esso prete s' fatto medico, et lascian-
con molte case de catolici, quai Chiesa restaur, et alle dette anime do l'anime va a medicare i Turchi dispensando in tutti li casi etiam
diede aiuto secondo il loro bisogno. Papali, et pur un'altro prete ha posto in sudfettjo Grataz simil a
Poi pass in un'altra villa nominata Dobrane con molte altre q[ueis]to. Per il che dette anime vanno traboccando nella scisma,
ville d'intorno da cento, e cinquanta case in c[ir]ca de catolici, passa et turcismo, et il d[ett]o Vescovo non stato mai a visitarli, n
app[ress]o quattrocento anime, quali non havevano Chiesa di sorte vedere, solo che una sol volta per cinqfue] giorni per dar colore,
alcuna, dove [] li fabric una Chiesa bellissima a funda- che sia andato e visto; non dimeno ha fatto q[ues]ta volta tali errori,
memtis dedicata alla Nativit della Madonna. che non so, come si soportaranno, atteso che ha assoluto dalla
Poi pass Nerenta dove truov app[ress]o trecento case de scomunica uno il quale cacci la propria e leg[itti]ma moglie, la
catolici con una Chiesa sola di S[an] Steff ano anticam[en]te grandis- quale si fece Turca, et poi pigli un'altra contro la Sfanta] Chiesa,
sima, della qua! Chiesa quel Vescovato ha havuto nome Steffanense, et dalli Monaci Scismatici li fu celebrato matrimonio in facia Eccfle-
se ben anticam[en]te fu chiamato Mostarense, la quale per essere sia]e; per il che sud[ett]o or[ator]e dichiar detto contrahente per
destrutta l'orfatorje oper, e la fece restaurare facendo pi piccola scomunicato, et cos ancora alcuni Christiani, quali havevano con-
assai della prima, non havendo havuto modo di rintegrarla in tutto, dotto in Turchia alcuni gioveni, e giovane del Stato di Ragusa, et
e per tutto. In q[ues]ta Nerenta ci sono da duoi millia e cinquecento vendutili alii Turchi per Schiavi, quali tutti furono scomunicati dal
catolici in c[ir]ca con pochissimi religiosi, per mancamento delli sud[ettjo orfatorje sino alla condegna satisfatt[ion]e; et dal d[ett]o
quali molti traboccano nella scisma, et nel turcismo, solo che in Vescovo sono stati assoluti, et quello di duo moglie ratificato il
q[ues]ti trentacinque anni sono stati aiutati dall'or[atar] e, et da matrimonio come ben fatto, et ammesso l'altri alii Sant[issi]mi
un'altro frate di q[ua]ndo in q[ua]ndo non sempre. Sacramfenjti, et q[ues]to a fine, che lo mantengono, e defendono
Poi se ne pass alla Citt di sud[ett]o Mestar, nel qua! ci sono per loro Vescovo, lasciando l'anime, che attengono alla sua giuris-
tutti Turchi, e di fuora della d[ett]a Citt sono molte ville, nelle d[ition]e, che sono tre miglia lontane dalla sua casa, e per essere
quali ci sono da cerato, e sessanta case de catolici in c[ir]ca con nel Stato de Turchi mai andato n vederli, n darli rimedij della
molte anime catoliche, senza alcuna Chiesa solo che per le case si loro salute, et gi tutti sono cascati nella scisma, e turcismo, che
dicono le messe, et si administrano li Sant[issi]mi Sacram[en]ti in delle vintisette case non vi sono altre se non quattro, o cinq[ue]
malam[en]te christiane, et quello peggio va mettendo in zelosia
luochi per benesti. li Principi, e Sfignojri Christiani, delli quali si tace il nome per
In q[ues]ta sud[ett]a Diocesi vi sono dieci millia anime cato- l'honest, acci non venga prop[rio] Vescovo in quella Provincia,
liche molto esauste del culto Divino, e delli religiosi, et tutto q[ues]to n religiosi, mettendoli mille cavilationi in testa oppugnando taci-
per non bavere Vescovo, et proprio Pastore; per i! che sud[ett]o tam[en]te la libert ecclesiastica, non facendo frutto n esso, n
or[ator]e gi vecchio d'anni ottanta app[ress]o prosuit anima[m] due ignoranti preti, n potendolo fare: perch se sentono, o vedono
suam pr ovib[u]s suis, et se bene gi quasi increpito, haverebbe qualche Turco fuggono nel lontanissimo, vident lupufm] venien-
non di meno fatto mlto pi, q[ua]ndo non fosse stato impedito te[m], et ipsi artripiunt fuga[m]. Per tanto, et per debito della oons-
daU'inimico del genere humano. Poich il Vescovo di Mercana ardi cienza dell'or[ator]e, et della parte di tutti quei popoli, quali l'hanno
mittere mainu[xn] in messeni aliena [m], intrudendosi con violenza spento venir in qua sotto la sua decrepita et supp[li]ca Vfostre]
usurpando tutte le diocesi del sud[ett]o Ducato di S[an] Sabba quello S[igno]rie ril[ustrissi]me, et Reverendissime a volersi degnare dare
non fu mai nella giurisd[ition]e n di sua, n di suoi antecessori, et opportuno remedio a tanti mali, che sono successi, e succedono, et
q[ues]to senza l'aut[ori]t della Sede Apostolica, et quod peius est,
non uscendo mai fuori dalle parti di Ragusa, discacciando li frati o chiamare d[ett]o Vesc[ov]o a Roma, o commettere in particolare
di S[an] Fran[ces]co, quali hanno convertito sud[ett]e parti dopo all'Arcivescovo] di Ragusa per informat[ion]e sopra q[ues}te cose
cinquanta anni della morte di S[an] Fran[ces]co, che saranno da sudfett]e, quando pur non volessero pren[der] piena fede all'or [a-
trecento, e cinquanta anni in c[ir]ca, sitando in governo sempre di tor]e, et conceder a quella Diocesi lor necessario Vescovo, e Pa-
quelle anime; perch venendo duoi frati di Sardegna andorno, e store, qual Marnano infinitam[en]te, et sino q[ues]ta hora, pensa-
canvertirno dette parti predicando nelle diverse lingue, come face- vano havere la persona del Mons[ignor] Vescovo di Scutari, secondo
36 o 37
19
, 13. I 1625. 20
o - , 15. II 1625.
. .
. .
,
, ,
Visitai la Chiesa di Sanit Veneranda in un'angolo dela pre- ".
detta Citt di Lesina, tenuta da due Monaci Greci, dipendenti dal
Patriarca di Constantinopoli, che officiano alla Greca, dal superiore ..
de quali fui ammesso alla Visita del Santissimo Sacramento conser- Budua haverbbe bisogno, che gli fusse restituito il Vesc[ovo],
vato secondo il loro rito, et in essa Chiesa si conserva un'altare del che non molto tempo, che l'havea, quale con quello, che offe-
rito latino assai ben tenuto. riscono li poveri habitanti app[ress]o raasignam[en]to, che costuma
[...] dare cotesta Sacfra] Congreg[atio]ne alii Vescovi in partibus infe-
Dall'Isola della Brazza nella Villa di Scrip, li 13 di Gennaro 1625. delium riuscirebbe instrum[en]to utiliss[im]o per la conversione
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi}ma e delli Scismatici, per non dir heretici Serviani, che in quel Paese
Reverendissima sono moltissimi, et potentissimi. In tanto sarebbe necessario], che
Humilis[sim]o et Devot[issim]o iS[ervito]re |i Prelati delle predette tre Chiese [di Antivari, Budua e Cattare]
Ottaviano Arciv[esoov]o di Zara. navessero facolt di dispensare, che li Cattolici potessero maritar
le figliole loro con detti Serviani, che de facto le pigliano per
Visite e Collegi, voi. 3, f. 183v. moglie, per la loro potenza, il che tanto pi si Coverebbe conceder,
38 o 39
quanto che le figliole Catholicne vengono permesse a viver Catho- Alla S[amti]t di N[os<t]ro S[igno]re
licam[en]te [. . .] Beatissimo P[ad]re
Porfirio Palleologo Patriarca de p[ri]ima Giustiniana, servo de-
Di Sibenico li 15 febfbraio] 1625. votissimo de V[ostra] B[eatitudi]<ne, essendosi partito da Roma, con
Geremia Arcivescovo di Durazzo, per proseguir l'andata sua, al
Di Vfostra] Signoria] m[ol]to Ill[ust]re Patriarcato, stato necessitato trattenersi in viaggio, per il male
Oblig[atissi]mo Serv[ito]re della Gotta che grandemente l'ha travagliato, et per questa causa
Gioanni Tonico. ha tardato a scrivere a V[ostra] Beatitudine].
Hora le da aviso haver trovato un' suo Parente, che dalla
Visite e Collegi, voi. 3, f. 5r. Patria lo veniva incontrando, et gli port nova da parte de suoi
Vescovi et Arcivescovi, che non dovesse tornare alla residenza
perch era molto forte minatiato per il debito de 40 m [ila] scudi
che li suoi antecessori hanno 'lasciato; Li port anco nova de molti
ribeloni che sussitano tra Turchi, li qfujali travag[lia]no molto li
21 Cristiani, di q[u]llli paesi, et hanno cagionato la preggionia, de
quatro de suoi Vescovi, per su&petto per queste cause non sapendo
16. II 1625. che partito prendere, essendosi gi partito da Roma, dove haveiria
sper[a]to qualche aiuto da V[ostra] Beatitudine]; e per, arrivato
o - a Mantova, et da q[u]ella Altezza, stato invitato, a trattenersi
. . nella sua Citt che li provederebbe d'una Chiesa, da officiare con-
. , 80 forme il suo rito, et che sarebbe bene trattato; Non li parso ho-
. nesto, accettare l'invito, senza espressa licenza di Vfostra] B[eati-
tudine] alla q[u]ale intende fermam[en]te volere ubbedire, et perci
Eadem die decima sexta, qua supra immediate accessit ad la supp[li]ca con ogni riverenza, volerli far gratia, di notifficarli la
Ecclesiam Saneti J/uliani, in qua est Sacellum Graecorum cum ve- sua volont che se ci sar in gusto di V[ostra] B[ea;titudine] accet-
nerabili imagine Genitricis Dei Mariae, quae ex Nauplio, sive Napoli tare la buont et favore de questo Prencipe, et finir la sua Vitta
de Romania delata fuit anite octuaginta annos. Et facta eiusdem in Cristianit, et sotto la sicura ombra de V[os*ra] B[eatitudine] alla
Ecolesiae Visitfatijne Praesbyter Graecus, qui inib degit, et curanti q[u]ale con ogni riverenza li baccia li S[aritissi]mi Piedi.
eiusdem Eoclesiae habet, obedientiam D [omino] Visitatori exhi-buit,
coram quo Primatum Romani Ponti'fici professus est. Mantova li feb[bra]io
i i 1625
Visite e Collegi, voi. 2, p. 1182. Di V[ostra] B[eatitudi]ne
Humilissimo et Devotissimo Servo
di V[ostra] B[eatitudi]ne
Porfirio Paleologo
O -, .
- :
22
SOCG, voi. 358, f. 72r, 75v.
, II 1625.
, ". - da -
, , .
. -
, Lecta die 21 feb[ruarii] 1625.
( 40.000 ). Fuit remissufm] hoc neg[oti]u[ni] ad S[anc]tu[m] Off[ciu]m.
. , - SOCG, voi. 358, f. 75v.
.
40 o 41
23 24
ri-
22. III 1625. 10. IV 1625
:
- o -
, .
. -
, Die decima eiusdem mensis Aprilis 1625.
".
Idem ril[ustrissi]mus D[ominus] Visitator Apostolicus ad The-
Relat[ion]e della Bulgaria byseni aed'iculam dicatam, et a Graecanica natione militiam Jadrae
Ill[<ustrissi]!mi et R[everendissi]mi S[ignori] exercente instabili sede inorante orientali ri'tu cultam accessit, qua
visitata.
Fra Timoteo Canali lda Ragusa Lettore dell'ordine di Predica- Graecus Sacerdos, qui inib degit, illusqfue] Ecclesiae curam
tori espone alle S[igno]rie [Vostre] Ill[ustrissi]me et R[everendis- habet eidem D [omino] Visitatori tanquam Delegato Apostolico omnia
si]me come del mese di Maggio del 1623 and in Turchia, cio in obsequia, obedientiamq[ue] praestitit, atq[ue] exhilbuit, coram quo
Constantinopoli con li Ambasc[iato]ri di Ragusa, col condotto, da Prknatum Romani Pontificis profesisus est.
essi S [ignori] dimor sette mesi, et in questo tempo sempfre] ha
cercato di convertke qua! [che] Scismatico o Hebreo alla Santa Fede Visite e Collegi, voi. 2, p. 1426.
Catolica, per mezzo della parola di Dio, et con l'aiuto del Sig[no]re
ha coinvertito un Hebreo, et un Turcho a pia] fede, et instruttoli
nelli misteri] della fede gl'h lasciato nel medesimo luogho per non
haver havuto comodit di condurli nella Christianit. Partito da 25
Constaritinopoli, and in Sophia, over' Sardicha nella Regione di
Bulgaria o vero Rumelia; dov' stato un'anno, et ha predicato una , 15. IV 1625.
quad [resi] ina et per annu[um], tanto a quelli pochi Catolici, che ivi
tra li Turchi dimorano, quanto alii Scismatici, Greci et Hebrei delli o -
quali Giudei, ha convertito due, et delli Scismatici Serviani molti, , -
et perch fu fatta una Scomunicha da Vladicha, cio il Vescovo . -
delli Bulgari Scismatici, per a quelli, che venivano alla predicha, .
per questo cessorno di venire et frequentare la Santa predicatione, 60 , 50
et per questa Causa hebbi molte persecutioni dalli Turchi, Subornati eepy u ,
dalli Scismatici con li danari, et altri modi indebiti contro dell'ora- 200 190 -
tore. Essendo p[oi] venuto il novo Vescovo di Sardicha ch' un .
P[ad]re di S[an] Fran[ces]co il detto fra Timoteo s' partito da Sar- .
dicha, et venuto a Roma per pigliar il S[an]to Giubileo, con animo . -
di ritornare, non in Sophia, ma in Procupie, nella Provincia di .
Servia, che confina con il Regno di Albania, essendo stata gran-
dem[en]te pregato da quelli Ghristiani, che abitano in d fetta] Cita Illtuistrissijmo e R[everenddiSBi]imo S[iginor] mio e p[ad]rone
tra li Turchi con speranza di far' qualche bene con l'agiuto del [Dio] Col[endissi]mo
in quelli popoli di Albania, et di tutto questo narrato, sono testi[mo-
ni] li padri che abitano in Constantinopoli, et li Ambasc[iato]ri di In Venetia risiede da gran tempo in qua l'Arcivescovo di Fi-
Ragusa [...] quali tiene fede in buona forma et Mercanti par Ra- ladelfia dependente dal Patriarca di Costantkiopoli, qua! ha cura
gusei e [he] stano in Turchia. nello spirituale de tutti i Greci, ch'habitano in Venetia, e per tutta
ia Dalmatia sottoposto al Dominio Veneto, e per agiuto del suo
SOCG, voi. 262, f. 305r, 306v. vivere gli viene somministrata certa provisione deirEcc[ellentiBisi]mo
Senato. Quest'Arcivescovo deputa gli Sacerdoti del rito Greco per
le Chiese di Dalmatia, nella qual'hanno tre Chiese una in Liesena,
in Sebenioo, e l'altra in Zara, ch'hanno cura dell'anime delli
42 o 43
loro Greci, ma nofin] possono per n insegnare, n predicare nel per Vfostra] Sfignoria] con destrezza, e prudenza vedr di levar
loro Rito, venendo isemplecemente tolerati per la cura delli suoi, e l'abuso dell'Altare latino, che ha ritrovato in Santa Veneranda di
nofn] so'lo non perturbano il rito latino, ma pi tosto delle loro Liesina, e per la medesima causa, ha fatto bene a non ordinar cosa
famiglie si riducono al nostro, coni' succeduto in Sebenico che di alcuna nella Visita delle tre Chiese Greche, che significa, anzi sa-
60 famiglie del rito greco pi di 50 sono redotte al rito Romano rebbe stato meglio, ch'ella non l'havesse visitate. Con che pfer] fine.
tra quali ve ne sono alcune congiontissime di sangue del loro
Sacerdote, e d'i 200 famiglie dell'istesso rito, ch'erano in Zara al Roma li 31 Maggio 1625.
p[rese]nte sono poco pi di diece, essendo tutto il resto come m'ha
esposto il loro Sacerdote residente qui in Zara. Ho visitato tutte Lettere, voi. 4, f. 81v; Visite e Collegi, voi. 3, f. 20v.
tre p>red[ett]e Chiese nelle quali sono stato ricevuto con ogn'ho-
nore, e riverenza, et havendo conosciuto, che gli Sacerdoti d'esse
nofn] eccedono gli loro termini; non gli ho fatto provis[io]ine veru- 26
na. Nella Chiesa di Santa Veneranda in Liesina tenuta d'un Sa-
cerdote greco v' un Altare secondo il rito Romano, e sopra d'esso 2. V 1625.
si celebra da Sacerdoti latini, l'introduttione del qual non ho potuto
ritrovare da dove venghi sicuram[en)te, ma mi si dice, ch'essendo nany da ce -
stata edificata d[ett]a Chiesa dalli Greci, che navigano sopra gli
Vascelli Veneti gli padroni delli Vascelli, e Sopracoimiti, come Lati- (170 ), -
ni co volsero un'Altare del Rito loro, et il moderno Vescovo, ch'ha (80 ).
governato la Chiesa di Liesina asserisce, ch'in 40 anni ha sempre ,
veduto, e tolerato il detto Altare, et uso Latino in d[ett]a Chiesa,
et la verit che gli Naviganti di questi mari hanno gran devotio- . Ha .
ne alla detta Santa, nella cui Chiesa vi sono appese delle galere in ili
piccola forma per Voti, i quali nofn] possono esser stati fatti da Beatiissimo Padre
altri, che da Sfignori] Venetiani; poich da loro soli in questi mari
vengono commandati simili Vascelli, sopra le quali cose esseguir Nella mia Diocesi si ritrovano tre Ville, che fanno 250 Case,
tutto quello che da Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma e dalla Sacra di quale sono 80 del rito Greco scismatico, quali hanno preti del
Congregfatiojne mi sar commandato. Con la prima occ[asio]ne proprio luoco, ima li Romani non havendolo, n potendo somi-
mandare la relatione di Sebenico, Zara, e Nona gi visitate. Et a nistrarli le spese necessarie si p[ro]cura di raccomandarli alii Rfeve-
Vfostra] Sfignoria] faccio huml!issfim]a rivferen]za. ren]di Padri di Sfan] Fran[ces]co di minor osservanza, che ivi alqu-
anto lontano hanno il loro monasteri., con doi Sacerdoti, ne restano
Di Zara a XV. Aprile 1625. di far quella carit, che possono, ma pfer]che sono lontani, et nofn]
sempre si ritrovano al convento, in casi di necessit detti Cathoici
Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma et ricorono pfer] li Sacramfenjti dalli preti scismatici, con che occasione
R [everendissi] ma
lassa q[ue]lla casa il rito Romano, pfer] toglier neravenire tal in-
Humilisfsimjo et Devotfissimjo S[ervito]re convenienti havendo io nella Diocesi altra cura, che competen-
Ottaviano Arcivescovo] di Zara.
temfenfte potala sostentar doi Sacerdoti, con quel poco, che si ca-
Visite e Collegi, voi. 3, f. 14rv, 20v. varia dalli Catholici habitanti tra scismatici predetti, si supplica
V[ost]ra Beatitud[i]ne atesa la penuria di preti secolari mi conceda
licenza potermi valer in detto servitio di Padri Regolari di minor
osservanza di San Fran[ces]co con far che ugualm[en]te participano
di fratti, et utili di dette cure dovendo cadauno d'essi reseder nella
. - sua parochia.
. i m
SOCG, voi. 385, f. 168r, 171v.
A Mornsfignor] Arcivescovo di Zara
Non essendo al presente lo Scisma de'Greci senza molte eresie, , , 35. -
non si pu dalli Latini in alcuna maniera celebrare nelle loro Chiese, , 2. V 1625, -
44 o 45
28
.
, 26. VI 1625.
Instante Ep[iscop]o Caitharensi ob Sacerdotum pemuriam pr
facilitate praeficiendi duos Fr[atr]es Minores de Observantia duabus ULTO -
Parochijs suae Dioecesis, eisqfue] assignandi ad eorum sustentatio- . ,
nem redditus uni-us ex dictiis Parochijs ascendentes ad Sciita octa- , -
ginta. o .
Sacfra] Gongfregatio], S[anctissi]mo Dfomino] N [ostri] -
bante, mandavit G[e]n[er]ali Mmorurn de Observ[anti]a, ut Oratori Ill[ustrissi]mo e R[everendissi]mo Sfignor] mio e p[ad]rone
assignet duos Fr[atr]es Linguam Illyricam callentes morum, hone- Col [endissijmo
stati, doctrina et convenandi periitia probatos, ut possint ab eodem
Or[ator]i cura supradicta provisione dictis Parochijs praefici non Intanto ho visitato le tre chiese de Greci, in q[ua]nto ch'ho
obstantibu'S constitutionibus Apostfolicis], et alijs quifouseuinqfue] i/n ritrovato nella Visita deiriill[ustrissi]mo S[ignor] Cardinal Valier
contrarii! [ni] facientibus. buofna] memforia], che furono visitate anco da S[ua] Sfignoria]
Ill[ustrisBi]ma, anzi essamin i sacerdoti greci sopra i loro riti, il
Acta, voi. 3, f. 217rv, N. 6. che non ho vuoluto far'io, ma solo ho vuoluto sapere se stavano
dentro delli te^rmini della toleranza per mantener' questa auttorit
di non lasciare eccedere, et se a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma,
et al'la Sacra Congregatione parer, ch'io levi dagl'atti della Visita
27, le predette funtioni, lo far pontualmente.
Mans[ignor] Vesc[ov]o di Liesina si trova qua in Zara mi dice
15. V 1625. d'haver sempre nella sua Visita Diocesana visitato anco quella
Chiesa p[er] mantenere la superiorit, e ch'il levar l'Altare latino
Ha (, , - della Chiesa di Santa Veneranda del rito greco della sua Citt, cau-
) 500 sarla gran'commutione; non restar per questo d'andar procurando
. . modo perch sortiscili la resolut[ion]e di Vfostra] Sfignoria] Illfu-
430 , - striissd]ma, e della Sacra Congregatione. Mentre p[er] fine le facio
. - humilissima riverenza.
nany da . Di Zara a 26. Giugfno] 1625.
Beatissimo Padre Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma e
R[everendissi]ma
Nella Diocesi di Cattare nella terra di Risano, Morigino, Glo- Hu'milB[sini]o et Devot[iissim]o S[ervito]re
govaz, et altre Ville circonvicine occupate in temperai della Tira- Ottaviano Arcivescovo] di Zara.
nide dell'Turco, oltre li Maio/metani, et Greci, vi sono da cinque
cento incirca del rito Catholdco, a quali senza ricever altro da essi, Visite e Collegi, voi. 3, f. 46r, 55v.
administrava li Sacram[en]ti Don Thimoteo Cisilla Abbate della
Congregation Meitense, intertenendosi a PeraSto con viver dell' da
elemosine delle messe, et aiuto del fratel Parocho di detto loco, da o npaeo-
terra vicina Risano nel Saccho della qual fatto da Turchi l'anno , ,
passato fra quatrocento, e trenta schiavi fu preso anco detto Don . ,
Timoteo, da che detti Catholici restano privi del Sacerdote, che gli
administri li Sacram[en]'ti, et p[er] povert non possono provedersi, . .
p[er]ci si supplica V[ost]ra Beait[itudi]ne trovar modo di consolarli
spiritualm[en]te con prevederli di Sacerdtfte, il tutto riceveranno A Monsfignor] Arcivescovo di Zara
dalla Singolarissima gratta di V[oist]ra Santit, quam Deus.
Non occorrer, che V[ostra] Signoria] levi gli atti della Visita
SOCG, voi. 385, f. 113r, 118v. de'Greci dagli altri, perch N[ost]iro Sigtnojre, e ila Sac[ra] Cong[re-
46 o 47
S[an] Salvatore, e S[anta] Veneranda], e Sjan] Alesandro sul Visite e Collegi, voi. 3, f. 275r.
monte di Velia Scandagne Parochia grande adesso da frati occu-
pate sol con braccio Turchesco p[er] li benefitij e molini.
S[an] Blasio de Solomundi
S[an) Dimitrio di Barda Vechia
SJan] Alessio di Bodiana
S[an] Giorgio di Cucuia 31
S fan] Salvatore di Rebico. Fu Badia a tempi antichi come da
questa inscrittione appare, che si vede sopra la porta della Chiesa , 17. Vili 1625.
di sotto, che dice cosi:
Anno D[omi]ini Jesu Christi 1267. Inditione nona, residente in -
S[anc]ta et Ap[osto]lica Sede n[ost]ro Imperat[or]e Oostantinopoli , , , .
Michaele Paleologo; Captar Ban Cimbri 1. Andreas urana veniens ^ "
destruxit istam Ecclesiafm], Rex Mamfredo domsnavit Dirachiu[im]
(cos dice) Rex Serviae Rosius. .
[...1 -
", -
Visite e Collegi, voi. 3, f. 430r. .
48 o 49
Ill['UsferBBi]mo e R[everendissi]mo Sigino]re e P[ad]rone mio Ill[ustriissi]mo et Reverendissimo Sigfnor] mio e p[ad]rone
ool[endissi]!mo
Nella Provincia di Paistrovich diocese di Buidua quasi tutti sono Dar conto alla Sacra Congregatione del Santo Ufficio di
Serviani eccetto alcuni pochi ridotti al rito Romano p[er] opera quanto si operare nella causa di quel ch'ha predicato nella Provin-
d''Uin P[ad]re Zoccolante, che vi ha edificato un'hoapitiJo; L'altro cia di Pastrovich, et essendo venuto a Zara quel tale, mi sono assi-
giorno mi fu deinontiato che un Frate dell'istesso ordine nel predica- curato della persona, il che tutto anco lo far registrare negl'atti
re in quel paese affirmasse ch'ogn'uno si pu salvare nella sua fede della Visita. E per fin' V[ostra] Signoria] Il![ustrissi]ma faccio
con grandissimo pregiuditio di qoieffi, che stavano pensando di humilissima riv[eren]za.
ridursi alla vera via, ho dato commiss[io]ne al Vesc[ov]o di Budua, che Di Zara 5. Ottobre 1625.
ne pigli informa'tione secondo le regole dedl'Inquiisitione, e procuro
di far'venire a Zara il Frate, che ha predicato, qua! si trova fuori Di Vfoisitra] Signoria] Ill[ustrissi]ma et
della Provncia di Damatia p[er] potermi assicurare della persona, R [e verendissi]ima
quando ricercasse cos la gdustitia, e del ne dar particolar conto. Humdlis[sim]o et Obligfatissijmo
Et a V[ostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma faccio humiliss[im]a riv[e- S[ervito]re
ren]za. Ottaviano Arcivescovo] di Zara.
Di Zara 17. Agosto 1625. Visite e Collegi, voi. 3, f. 73r, 74v.
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e
R [everendissijma
Humiliss[im]o et Oblig[atissi]mo 33
Serv[itor]e
Ottaviano Arciv[escov]o di Zara. 29. X 1625.
Visite e Collegi, voi. 3, f. 86r.
( -
) -
.
. , 2.350, a -
1.080 .
La l[ette]ra di S[ignoria] S[ua] che tratta del Frate Minor
Osservante, che in Pastrovieh pfrejdica ch'ogn'uno si pu salvar
nella sua fede stata rimessa al S[an]to Off[ici]o, perci potr scri- Nota dell'Anime de Catt[oli]ci e Scismatici sotto notate, che
sono in tutto 3.430.
vere p[er] l'avvenire q[ue]!lo gl'occorrer in q[ue]sto p[ro]posito a
q[ue]lla Cong[regation]e, non lasciando per di registrarlo nella Numero dell'Anime Catholiche, che hanno in Custodia li Frati
Visita, acci s'habbia poi ogni cosa insieme. delli Minori Oss[ervan]ti al Scoglio della Madonna del Golfo
de Cataro.
Visite e Collegi, voi. 3, f. 81v.
1) In prima nella Villa dell'Astra sono ducente, et cinquanta
m circa.
2) Nella Villa di Barda sono circa ottanta.
32 3) Neffi Villaggi di Lustizza sono tra li Scismatici de Catholici
saranno n[umer]o doicento cinquanta passa, et Scismatici saranno
, 5. X 1625. passa mille, tra grandi e piccoli.
4) A Cartolio saranno circa cento Anime de Catholici, et
- bcismatici saranno passa d-ucento.
o 5) Castel nuovo Citt del Turco ci sono circa cinquanta Anime
de CathoJici.
. 6) A Risano Terra del Turco ci sono passa cento Anime de
. Catholici.
o 51
50
7) A Bianca Villaggi del Turco saranno cinquanta Anime de berth, tunc incultos; ceperunt inhabitare. Hi Uschoci, non dfferunt
Cattolici, et Scismatici saranno passa mille. a fide orthodoxa nostra; misi schismate graeco. Subd'itd sunt Augfus-
8) Paotrvic Villaggio de Venetiain saranno cento et passa tissi]mo Imperatori; iis ei>s Caipitaneuim praeponit; qui 'modo est
A[n]i[m]e de Cattolici. Dfomdnuis] Hernestus Paraidaiser. Ordinarium niulum agnos'cunt, et
9) A Suz Villaggio del Turco saranno passa cento Anime. licet de iure vicdnatis, spectairenit ad dioecesim Aquilienseni; quia
10) A S'usania saranno passa ducente, et cinquanta Anime de tamen Uschoci, nomen Venetum, plusquam Vatiniano odio pro-
Cattolici. secuintur; nunquam Patriarcham agnoverunt pr Ordinario; con-
Et queste Anime tutte parlano in Schiavo, e li piace tanto a fugiunt ad eos Sacerdotes scandalosi et eiecti ex dioecesi patriar-
Cattolici come Scismatici sentir pregar Dio in Schiavo, et stanno chali; qui plerumq[ue] Schismaticos se profitentur; ut ab Uschocis,
con gran devotione a sentir la messa, et il Batesinno, et altri Ufficij in Pastores, ne ddcam Lupos, assumantur. In eodem ducatu, sunt
in linguaggio loro. fer omnes sacerdotes; qui a'bsqfue] approbatione Ordinarii; exerceint
curam animarum hanc curam silbi per Epicheiam errogairunt; tum
Cattolici n[uimer]o 1.080 quia ob invidum ipsis, et odiosum nomen Venetum; Ordmarium,
Scismatici n[umer]o 2.350 accedere nolunt: tum ob loci distantiam, quae ad ducenta milliaria
SOCG, voi. 385, f. 499r. se extenditrtunc quia semper: vel proper bellum: vel propter pes-
tem; non patet ex lio Ducatu, aditus ad Ventos; ubi residet Pa-
triarcha, et quia nullus Vicarius foraneus: vel Comissarius hactenus
constitutus est a Patriarcha; Clerus licentiose vivens; populum tara
haereticum; quam Catholicum scandalizat potius, quam aedificat,
34 hmc fit ut res Catholica in dies pessum eat; et nulla fiat haereticor-
fum] quesitio. Modus iuvandi hic esset.
, 1. XI 1625. Primo. Si Sacra Congregatio, ad propagandam fidem; requiret
Augustissimum Caesarem; ut eiectis Schismaticis Sacerdotbus; danst
o Catholicos; qui Uschocos ad fidem Catholicam reducerent. Secondo,
od . si idem imperaret suo Capitaneo; quatenus is, omnes Sacerdotes
. transfugas, capi mandar et, eosq[ue] Judici Ecclesiatico traderet, nani
, ubi Uschoci, suis Schismaticis essent spoliat; facile ad Catholicam
: fidem, redfucerentur. Secundo. Patriarchae, soliti sunt; Praepositum
1) nume da - in Ruedolfsberth constituere Vicarium foraneum et Comniissariurn
suuni; in partibus Imperialibus; is delegata, sibi ab Ordinario iuris-
dictione; populos illos, et Clerum, regere solebat; qui et iscripto, et
2) da ce y persolanaliter, quotannis; referebat Patriarchae, statam illius pro-
. vinciae; et continendo in disciplina Clerum; subditi magnos pro-
gressus in fide catholica faciebant. Sic Franciscus Barbarus consti-
I'll[ustrissi]me et Reverendissime tuerat, Polidorum suum Commissarium, et Archidiaconum Archidia-
Princeps D[omi]ne mihi Col[endissi]me conorum, et Vicarium Foraneum; qui per 30 Annos rexit Prae-
Albertus Pesler Praepositus in Ruedolfsberth Dioecesis Aqui- pos>ituram in Ruedolfsberth. Hinc Polidoro defuncto; Hermolaus
liensis; humiliter exponit D[ommationi] V [estrae] Il[ustrissi]mae, et Barbarus Patriarcha; substituit Marcum Cunium itideni Praeposi-
R[everendiissi]:mae, et modum proponi t iuvandi Ducatum Carnioae tum Ruedollfsbertensem. Ubi vero modernus Patriarcha Antonius
qui Ducatus cum sit sub protectione D[ominationis] V [estrae] Ill[us- Grimanus, successisset; et difficultates in Curia Romana, de patri-
trissi]mae; pr zelo, quem habet iuvandi Animas Christi sanguine archatu, fuissent propositae; vacavit illa Vicarij foranei delegat'io;
redemptas; rogat; quatenus interposita sua Authoritate; dignetur iam per annoe tres. Soliti sunt Patriarchae substituere Praepositum
proponere; media Me insinuata Saorae Congregationi de propagan- in Ruedolfsberth, tum quia, is habet seesionem, et vocerei in Coni-
da fide. mi tijs provincialibus: tum quia, prima est dignitas; quam habet Pa-
In ducatu Carniolae penes Ruedollfsberth; ubi praefatus Pra- triarcha, inter saeculares in provinci js knperialibus: tum quia
epositus resictet; 'sunt multa millia Uschocorum; qui ante sexaginta Praepositura in Ruedolfsberth, est in nieditullio dioecesis patriar-
annos fugientes Turcicani tyrannideni; colonias integras transtu- chalis; et proinde comimoda pr huiusmodi delegatione. Quare ad
lerunt et montes Pletriacos, duobus millarifous dissitos a Rudolfs- iuvaindas aninias illas; Sacra Congregatio, posset moderno Pa-
o 53
52
triarchae scribere; quatenus ad propagandam fidem; substitueret Uschocos a Schisniaite ad unioinem, et obedientiam Romanae Ecc [le-
praesentem Praeposituni, Vicariimi Foraneum et Commiissarium; si] ae reducant.
dando ipsi potestatem deigatam, et a se dependentam, super omnem 2. quoad petitioinem propositi RuedolMertieins^ cupientis sibi
Cleruxn, et populum; cum facilitate admittendi Clerum ad curam concedi auctoritatem Vicarij f orane j, et Commissarii sup[ra] d[ict]os
Animairum; et reducendi ad Or dinari j obedientiaim Uschocos; de Uschocos a Patriarca Aquileiensi, Sacfra] Cong[regatio] ussit or[a-
qubus [...] Que res, ouim non isit praeiudiciaria ipsi Ordinario, nec tor]em adire Congireg[aitio]nem pr negotijs Patriairchatus Aquilei-
eius Cancellariae, ob difficultates tactas superius; omnino necesse ensiis peculiariter institutam.
est; vai Patriarcha per personam doctam exemplarem, et Caesari
Choram, iuvet animas illas, pastore destitutas. Quod eo libentis Acta, voi. 4, f. 15v, N. 8; Joannes Sirmak, De relationibus Slavorum Meridio-
nalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
ipse Patriarcha, faciet; quia substitutus; iipsi quotannis, tanquam Zagreb 1926, 43
Ordinario, referet statura diocesis. Quam Deus.
SOCG, voi. 219, f. 200r202v.
,
od da , 10. XII 1625.
. , a ^ o
. .
"20.000 .
A Monsfignor] Nuntio in Germania , -
[ ] ".
Mando a V[ostra] Signoria] l'incluso mamoriale intorno al ",
popolo di Montefeltrio di Croatia, accdoche tratti coirimp[erato]re,
e procura con il braccio, et aiuto di Sua M[aes]t Cesarea di far .
visitar' il d[ett]o popolo da persona idonea, e di lingua Illirica, la . , -
quale trovando esser vero, che alla cura di quello siano stati mandati
dal Patriarca di Costantinopoli Parrochi Greci, dovr ordinar, che -
subito siano cacciati, et in luogo loro postivi de Curati Catoliei. . Ha
Della Visita V[ostra] Signoria] mander a suo tempo copia alla .
S[acra] Cong[regatio]ne. E p[er] fine.
Ill[ustrssi]nio e R[everandissi]ino Sig[nor] mio Sig[no]re et
Roma il pfrmoj 9tbre 1625. p [adjrane Col [endissi]mo
Lettere, voi. 4, I. 177v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridio- L'informat[io]ne che Vfostra] Sfignoria] Ill[ustris!si]ma desidera
nalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Zagreb 1926, 37. da me sopra la l[ette]ira ricevuta dalla Sac[ra] Cong[regatio]ne di
Propaganda Fide p[er] il memoriale esilbitoli nel partficolajre di
quei popoli fuggiti dalli Paesi del Turco, et ricovrati nelli Stati
je o della M[aes]t dell'Imp[erato]re sar che sormontano di gran lunga
51. . 6. 1626. - il n[umer]o di 20.000, et sono dispersi nelle Prov[inci]e di Croatia
. . e Sclavonda tra li Confini di Ivanic, e Coprainiza, et passano p[er]
tutta la Turcopoglia, et Metlica distendendosi sino a Carlostott, et
Referente Ill[ustrissi]mo Card [inali] Cleselio statuim Uschoco- pi oltre; Questi scino Valacchi, et Morlacchi, et vivono col ritto
rum Monts Felletrij, in Carniola, Sacfra] Congfregaltio] p[rimo] Greco, tenendo anco Sacerdoti dell'istesso ritto, gente molto super-
mandavit scribi Nunfcio] Germaniae, ut curet p[er] Imperatorem stitiosa, ma p[er] q[ua]nto io ho esperimentato assai docile, p[er]
praecipi Hernesto Paraidaiser Capitaaieo d[iotor>um] Uschocor[um], il che stimo, che con non molta difficolt, q[ua]ndo s'abbracci con
ut eijciantur e d[icto] Montefelletrio Sacerdotes Schismatci, et spirito il neg[oti]o proposto dalla Sac[ra] Cong[regatio]ne, che si
Latini fugitivi, et introducantur Sacerdotes idonei, qui d[ictos] rid>uran[n]o facikn[en]te alla fede n[ost]<ra Cat[toli]ca, possia che
o 55
54
sunt, ut iusto cum exercitu ad bellum excire ac n[ost]ris (nisi miseri habeanitur, atqfue] ex inde non pravum tiimendum est de-
Sfancta] Cathfolica] Religione o[mn]ium gentium linguarfum], ac fectionis periculuim. Sic collecti ad minimufm] XII vel plures quo-
nationufm] unico Vinculo tenaci O'pttime] firmissimo imbuantur, et q[ue] boni ingenij pueri, aut juvenes Valachorfum] pasisent in Aluim-
a Schisma tico Pat[riar]cha prorsus avulsi recedant) etiam terrori, natu Graecensi aliquot in Ferdinandeo pari ter alij ab Ep[iscop]is, ac
vel exitio esse possent. Quod avertat Deus ipse S[ancta] Sedes Ap[o- Praelatis Provinciar[um] (Dei, et aetemae retributionis intuitu) ad
sto]lica, et gloiriosiss[ini)us] Imperator, ac Rex Ungariae partium studia, et Sa-cerdotiu[m] successive sustentari: postmodum ad Va-
illarum verus, et legitimus D[omi]nus. lachos curamqfue] aniimarfum] (sicut b[onae] mfemoriae] R[everen-
Hi t[ame]n Uscooi, et Valachi praefati nullibi locorfum] in dus] Martinus Dobritius, Canonicus Zagabrie'nsis) salubri'ter dmitti.
mea Diocesi Labacenfsi], sed partini sub Patfriarjcha Aquilienfsi] Et o[min]is Pat[riar]chae Constantinopolitani machinatio eludi
quotquot finibus insident Carniolanicis: maior vero pa-rs imo maxi- penitusqfue] exoludd. Perplacuit Dobrovitio praefato, ac [...] alteri
ma, ac potissima illor[um] in disfaictu Ep[iscop]atus Zagabrien[sis], exposi'tum consilium: Sed et ipsi Serenissimo Archiduci vixqfue]
scilicet in Croatiae, et Scalvoniae Regnis, lociosqfue] limitaneiis, ubi aliud in rem magis opportunum ac salutare poterit, excogitare
sub Caesareanor[um] Ducum Vexillis, et imperio sufosunt, ac comtra facile. Et ne nuda faciam verba duos juvenes Nobiles Zegnienses
Turcas militant, ab omni censu, aut praestianonia liberi sedes sibi magnae apei, et expectat[io]nis ego suecepi et meis isumptitms ad
iam a tanto fixerunt tempore. Quorfum] spiritalem animae desola- Ferdinandeum hinc et hunc finem misi. Qui postea vita functi sunt
tionem miseratus ego sepiusq[ue] dum Graetij Caesaris in Excelso praemissi ad vitam :beatiorem. Sed et nunc pariter Turcarfum] filios
Regimine ab anno 1615 usq[ue] ad annu[ni] [16J21. inclusive locum- duos, adultum unum, alterum septennem, et ad Studia aptuim ambos
tenentis officio fungerer mecum revovens ac considerane, quanam baptizatos Catholicos hic alo. Deus det vela ventis, ut quod ipso
meliori via isti ad Fidem S[anctam] Catholicafm] traduci, aportune inspirante fieri posse cogitavi eiusdem gratia, et benegnitate alquan-
possent? Incidit Deo authore consilium bonum: quod etiam cum do perficiatur.
eiusdem gentis, et linguae pio et Cat[holic]o Sacerdote R[everendo] Haec prolixius, quideni non oonnia, afferre Ill[ustriissi]mae ac
Mairtino Dobrovitio bojnae] mfemoiriae] fructuose satis contuli. Is Rteverendissijniae Ampl[itudi]nis Vestrae scripta censeo, quam mi-
cum natus esset Valacbus, et studia sua etiafm] Theologica Graetij seratio Salvatoris S[anctae] Matris Suae Virginis intercessione ac
in Summi Pontificiis Alumnatu absolvisset: missus fuit ad iistos praecibus Eccl[esi]ae Suae Sanctae, Reiq[ue] amicis et Clientibus
Contribules suos Valachos ad S[anctam] Orucem, et [] galvani, sospitemqfue] tenet et conservet aeternum. Amen, Amen.
versus in finibus Sclavoniae habitantes, et suis concionibus, doctrina,
et Sacris Institutionibus magna[ni] ibi fecit frugem Animarfum] in Data ex Veteri Mariana Ep[iscopa]li Residen'tia Oberburgi, Ultima
tantu[m], ut Dei benegnitas miracula p[er] ipsum in infirmis operasi Decembris 1625.
videretur. Sed postquam Spirtufm] Creatori suo reddidit, nihil de
statu illic fidelium rescire potui, aut progressu. ril[ustrissi]mae ac R[everenidiSB]mae
Meum porro tale fuit consilium id quod etiam moderno Au- Celsitudinis, et Amppliitudi]nis V[est]rae
gustfiS'SiJmo Caesari, tunc Archiduci tantum, et vivae vocis oraculo Humilis ac devotus in Xpo Jesu Servus
bis, et in scriptis tradito memoriali Spiritu Dei, et conscientia in- Joan[nes] Ep[iscop]us Labacen[sis]
citantibus fidelissime exposui. Sed postea numinatuni ac tractatum
in Consilrjs praesertim in secretiori, sepositum evanuit. SOCG, voi. 66, f. 132r133v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
Cum Gens isthaec Barbara nullos alterius Nationis aut linguae dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Sacerdotes absq[ue] mortis eis intentato periculo faciie admissura Zagreb 1926, 4042.
videatur, si Caesar cometteret suo G[e]n[er]ali Sclavoniae Regni,
aut Croatiae Carlstadiano, sive eor[um] subiectis Capitaneis qui
Valachis ttis praesunt, ut no[m]i[n]e S[uae] Sfacratissimae] C[aesa-
reae] M[aiesta]tis cum maiorLbus natu Voivodis Vaiachorfum] lo- , ,
querentur benignius, ut si quispiam eorfum] filioe dociles haberet, o 51.
aptosqfue] ad studia fore, ut ipse Caesar, Rexqfue] Augustss[imus] , 6. 1626. .
ipsorfum] in se curam, absq[ue] ullo Parentum sumptu, vel tedio 31. 1625.
susciperet.
Hanc gra[tia]m Valachi maximi fecerent, et facile agnoscerent, ,
se in memoria praetioqfue] cum filijs apud Caesarem esse. Cum , , a
alias instar canum, aut Beluarfum] inhumaniter a suis Praefectis . ,
58 o 59
37
".
1626.
Referente Ill[ustiriesijmo Card [inali] Cleselio statum Uschoco-
rum Montis FeleMj, in Carniola. Sac[ra] Cong[regati]o p[rim]o ,
mandavi! scribi Nun[ci]o Germaniae, ut curet p[er] Imperatorem 130 15.000 -
praeeipi Hemesto Paradaiser Capitaneo d[ictosru>m] Usehocor[um], .
ut eijciantur e d[ict]o Monte Felletrio Sacerdotes schismatici, et
latini fugitivi, et introducantur Sacerdotes idonei, qui d[ictos] Eccl[esi]ae Stephanensis, seu MostarensJB ex Registris
Uschocos a Schismate ad unionem, et obedientiam Romanae Ecc [le- Sac[rae] Congfregatojnis de Proipag[ain]da Fide
si] ae reducant.
2. quoad petitionem propositi Ruedolsfertiensis cupientis sibi Eccl[esi]a Stephanensis, seu Mostarensis s'ita est in Liburnia
concedi auctoritattem Vicarij foranei, et Commissarij supfer] d[ict]os hodie Cotmitatuts JadrenisiB nuncupata, estqfue] Suffraganea Archi-
Uschocos a Patriarca Aqui'leiensi. Sac[ra] Cong[regati]o iussit o[im- ep[iscop]i Ragusini.
n]em adire Congreg[atio]nem pr negati js Patriarchatus Aquileiensis Dioecesis illius est satis ampia: nani duas Urbes, cum pagis
peculiariter institutam. 130 coimplectitfur] in qui'bus Catholici fere quindecim mille habitant
inter Turcas, et Schismaticos in maxime numero.
Ecc [lesi] a Cathedrals est in Urbe Mestar sub invocatione
Acta, voi. 4, f. 15v, N. 8; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri- S[anc]ti Stephand PrOtomartyrie, a quo Ecc [lesi] a, quae Monstarensis
dionalium curri Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Zagreb 1926, 43. potius dicenda esset, passim, et frequentius Eccl[esi]a Stephanensis
nuncupatur.
Vacam iam plures sunt anni, occiso a Turcis eius Ep[iscop]o
Fr[atr]e Nicolao Ugrinovich Ord[i]nie Minor[iu.m] de Observantia.
je Hodie Catholici p[rae'dic]ti Sacram[en]ta suscipiunt a Fr[a-
od 14. II 1626. . trijbus S[anc]'ti Francieci eiuedem Ordimis Provinciae Bosnae, et
Ep[iscop]us Tribuni, et Marcante aliquando eorfum] curam 'suscipit.
A Mons[ignor] Nun[tio] in Germania
SOCG, voi. 262, f. 413r.
Oltre a qul, che fu scritto a Vfostra] Signoria] intorno a gli
Scocchi del Monte Feletrio in Carniola, desidera questa Sac[ra]
Congreg[atio]ne de Propaganda] F[ide], ch'ella passi uffici con S[ua]
M[aest] Cesarea, affinch commandi al S[ignor] Ernesto Paradaiser 38
Capitano de detti Scocchi, che scacci dal siud[ett]o Monte Feletrio
i Sacerdoti Greci Scismatici, et i Latini fuggitivi, accioche in luogo , 21. II 1626.
loro si possino introdurre Sacerdoti Cattolici atti alla Cura dell'ani-
me, et a levar dallo Scisma i sud[ett]i Scocchi, et a fidurli all'unione, o -
et obbed'ienza della Chiesa Cattolica Romana. In questa nuova o .
occasione si promette la Cong[regatio]ne la solita diligenza di V[ostra] , 15
Signoria]. , nanu u
, ".
Roma 14 Febraro 1626. . ,
, .
Lettere, voi. 5, f. 28v29r; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
, ,
dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I, , -
Zagreb 1926, 4344. ".
no . -
, a od
, . -
HO
60 o 61
, , , . aliud sciunt quam sacrum more e suo peragere. Sunt enim rudes,
, , no - nec aliud praeter legere propria 'lingua norunt, neq[ue] enim apoid
, . illos scholae sunt uillae, in quitous filij eor[ium] aut educarentur, aut
, , - instruerentur. Unde evenit, ut et gens ipsa seu plebs tota sit rudis
. et agrestis mullisq[ue] moribus (nisi rarissimi, et dj, qui frequenttus
cum nostratbus conversantur) exoulta. Haec erant quae ad manda-
m[ustriissi]ime D[oimi]ne D [ornine] P[at]rone mihi Colfendissi]- tum V[est]rae Celstitudi]nis ex humili obsequio erant respondenda.
me salute-m et devotar[um] oratiomum mearuim commendatio- Addo Ill[>ustri)ssi]me P[ri]n[ce]ps, et D[omi]ne me percepisse maxi-
nem mam benevolentiam eiusdem erga meam Ecolesiam, ac Statum
I}l[ustriissi]niae Cel's[itudi]nis V[est]irae l[itte]ras per nieuim Ecclesiasticum, et elaborasse de promovendo meo Praepotsito ad
Praep0'situ[m] mihi p[raese]ntatas ea qua potui humilitate accepi Infulam pr qua benevolentia ego indigna Cappellanus gra[tia]s
quidqOue] Ill['uetrissi]:ma Dfominatio] V[est]ra rnibi mandare! ex ago immortales devotiss[im]e supplioans veldt, quod coepit ad finem
ijsdem entellexi mandato itaqfue] eiusdem serio (uti dbui) sati&fa- deducere officereque ut temeritas haeretica confundatur, et autho-
cere suni adnixuis. Unde conferens me ad Confinia ubi Vailachorfum] ritais Ecclesiastica augeatur. Deus ter Opt[imus] Maxfim'uis] Illusftris-
in hoc Regno existenti'um et potior pars consedit, et in eorandem si]mam Cefeitudinem V[est]ram salvam, et incolumen foelicissime
medio Ep[iscop]iuB eorundem Simeoin Vartana dictus recidei Hoc conservet.
eodam Epfisoopfo ad me advocato, eidem Ill[>ustriissi]imae Celsfitudi]- Datum Zagrabiae 21 februarij Anno D[omi}ni 1626.
nis V[est]rae intesitione edocere vo'kii. Quantum attinet ad petrsonam
ipsius Ep[it3cop]i, is ante annos propp modum quindecim Romafm] Ill[ustriissi]mae Geleitudinis V[est]rae
se se contulerat: Sanct[issij:moque Pontifici Paulo Quinto se se re-
praesentaverat, Saero Sanctae Eccl[esi]ae Catholicae se subiecerat:ac Servitor, et Cappellanus huraillimus
a Sede Ap[osto]Idea benedictione[m] petiverat; quam obtinuit, ac Petrus Ep[iscop]u[s] Zagrabie[nsis]. h
ab Dlfuistrisi&ijmo quonfdam] Cardinali Sanot[dssi]mae reminiscen- SOCG, voi. 66, f. 84r85v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
tiae Belarmioio Consecratoaiem Epdsoopalem acceperat. Inde demufm] dionalium cum Sanata Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
ad meam Dioecesim, ac ad suos reversus mifhi ratione novae erectae Zagreb 1926, 4446.
Abbatiae Sancti Michaelis Ajrchangeli d[icat]ae aiuthoritate Apfosto]-
lica fudt subiectus, relictas tamen per eandem Sedem Ap[osto]licam
in suo ri'to Graeco, quem is et an'tea et omnis ista gene Vafl-achiae
observavit. Huic omneis Valachi tara in mea Dioecesi, quam et in
Aquilienfsi] existentes obedientiani preastant; Hicq[ue] Ep[iecop]us
in obedientia S[anc]tae Sedie Ap[otto]licae fidelissime haotenus 39
praestitit, nec 'mihi de ilio dubiu[m] u-llum subordri p^test. Hdc Epis-
copus toti huic genti Valachicae more suo Sacerdotes consecrat, , 25. Ili 1626.
eosq[iue] in obedientia Sanctae Romanae Ecclesiae oontinet, nec
aliunde isignamter au'tem a Patriarcha Conet'antnopold'tano mdssos od 31.
admittit, neqfue] etiam mittentur. Potuit quandoq[ue] evenire, ut 1625. 14. 1626, o -
ex Turcia, ex diversis Monasterijs Monachorfum], seu Calugerorfum] ,
linguae eorfium] sic vocabor[um] Ordimds S [aneti] Basili] praetextu , .
petendae Elemosinae venirent, qui ubi aliquam Elemosina [m] acce-
pissent, ad propriiam redi[tio]ne[m] redire solent. Hi Calugeri an , o -
aliquid aldud m-oldr quaindoqfue], aiu't expiscari isoleant, aut oogitent,
haec in eorfumjdem conscientiarfuim] laitebris datent. Non inficiar , , .
etiam aninos ante sex advenisse quendam Gabriele'm, qui se Eipfis- spere
copjuni dictitabat, vdluisseqfue] gentem tianc ab obedientia, et ,
praefati Siimeoir Vratana, et p[er] consequens a Sfanctae] Sedie . ,
Ap[osto]licae avocare. Veruni araimadveftens hoc Simeoai dictum ,
Gaibrielem bene clava more Valachico traota!bu[in] ad suos redire ". , ,
coegit. Quantum ad Sacerdotes Valachicos attinet ij vix aliquid .
62 o 63
3) : quo
tatis.merces confluunt quamvis non adeo magni valoris, et quanti-
) 100
) . 120 Dioecesis hac quatuor Monasteria fr[atr]um S[anc]ti Francisci
) 120 Minorfuim] de Observantia oamplectitur. P[rimu]m est S[anctae]
) . 100 Mariae de Macarsca, in quo degunt Sacerdotes octo, Clerici quinque,
Laici duo, Juvenes decetm, qui ita in hoc monastferio] sicut etam
4) : in reliqiuis magna cum alacritate, et studio Divina offifca] fre-
quentant, iuxta consuetudinem dictae Religionis, et habentur apud
) \ ipsos loco novitiorfuim], qui omnes .processu t[em]poiriis habitum
) I 400 S[anc]t Frainc[isc]d assuimamt. Excedunt quasi omnes aonu[im] aetatds
e) I suae deciraiufm] qaiintufm] ijsqfue] m quolibfet] Montaistejilio as-
) ' signatur unus ex doc tioribus, et Senioribus Patribus ad eos eru-
, - diefns] in qu'anbum t[em]puis, et occasio permittit. Qua Juvenufm]
napoxuje y . aeducatio sicut tendit in bonu[ni] finem ita etiam fit absq[ue] omni
Ha perioulo alicuius nefandi sceleri de quo aliquis suspiicari posst, et
. eo magie quod partiu[m] popfuli] non 'Sokun Christi fideles
napoxuje: sed etiam plurimi ethnici non solum non sufnt] proclives ad tale
facinus, sed etiani audientes simile quid nominare [.. .]iram de
) dee y . 200 repente prorumpun't, ac imanibus la'borare sint paratissimi. [Hajbet
) 150 Parochiais tres. P[rim]a est Vuerdo oontinens Domus 130, quaru[ni]
e) . 60 [...] inumi familiae aMquae ad 20, aliquae ad 30, nonnuMae ad 40,
et 50 num[eruim] personarfum] ascendunt. 2a. Cetina continens Do-
no . mus 240, et in Parochda sumt duo Curati. 3a. est Primorye habens
. - cireiter centum Domus. Habet Ecclesias seu Cappellas decem.
1540". , , 2m. est Sfancjtae Crucis, in quo degunt fr[atr]es 13 et Juvenes
1614. . octo. Habet Parochias tres. P[rim]a est Blatta; 2a. Brochno quae
, cada 60. continent Domus cireiter 300; 3a. es;t Primorye habens Domus 60
10 , cireiter. Habet Eccflesijas. 4r unafm] a fr[atr]ibus erectam et tres
. ab aritiquitarte usq[ue] manentes.
Ha 3m. est Zastrogh in quo sunt fr[atr]es Sacerdotes decem, Clerici
: , , , , sex, Layc duo, Juvenes et famuli 14. HaJbet Parochias quatuor.
. Pfrimja est CitHuk in qua sunt Domus ferme centum. 2a. Zaezerye
20, 30, 40, 50 . in qua sunt Dorous 120. 3a. Lyubuski in qua sunt pariter Domus
- 120, quae v[ide]il[ice]/t h[abe]nt suos proprios redditus. Sunt enim
1621. o , et aliae plurimae quae sunt *otal[ite]r siubiectae Turcds hoc est nihil
". proprij habentes, sed incoilentes vineas et campos Turcair[um]
. quommodo etfiaim] vivunt. 4a. est circumcirca Vergoratz, quae habet
Domus 100 cireiter. ffis accedunt Domus quae sunt prope Monaste-
In Nomine D[ami]ni Amen. riufm] et sunt eirciter centum. Haibet Eccflesijas seu Cappelas 14,
ex quibus quatuor erectae sunt a fundam[en]ts opera Ep[iscop]i
Ecclesia Macarienfse] est sub Dominio Turcarfum] in Partibus aliarfum] auitem quaedam nianent, quaedam vero ab antquitate
Damatiae, in Archickicatu S [aneti] Sabae, sita iuxta Litus Maris sunt semidirultae.
Adiriaitici; Ecelesiae Cathedralis P[at]romus est S[anc'tuis] Petrus, 4m. Monasterdufm] est Imota, in quo habitant Sacerdotes sep-
quae Eccflesi]a sicut, et Civitas, solo aequata est a Turcarfum] tefm], Clerici 2, Laycd 2, Juvenes 10. Habet Parochias 4r. P[rim]a
rabia annis transactis, quamvis sint adhuc vestigia, qua in Civitate vocatur Podbilia, 2a. Sovichi, 3a. Drinovzi, ultima Camen most, et
licet destructa residet exactor vestigalium, quam vulgo Jeminu[m] in his omnibus Parochijs sunt Domus cireiter 400. Habet Ecc[lesi]as
appel[ainit], cuim aldquot Turcis, qui tam a Christianis Mercataribus, seu Cap[pell]as 4or. quarufm] tres quasi destructas, et unafm] opera
qua a Turcis dieta vestigalia exigit: cum sit Macarsca Portus quidam fratrufm] reediificatafin] quae nuncupatur Sfanctus] Stephanus.
72 o 73
Ultra has Parochias quas tenent fr[atr]es sunt etiani aliae reservatos praut in lia Concessione ponit. Item petit sibi concedi
tres quas adminiistrant Presbiteri in Illyrico Idiomate Sacra facien- pr uno Altari privilegiato Indu'lgentiaim.
tes, quarum prima est Podgora ubi sunt duae Ecc[desi]ae. Pfrimja 2do. Similiter petdt sibi confirmari aliam concessionefm] ad hc
omniufm] Sanctorujm], 2a. S[anctae] Theclae. 2da. est Zagvozd, in ut. possit ordinare etiam extra tempera ad id a Jure Statuta.
qua est Ecclesia S[anct]ae Mariae atdificata annis praeteritis, Ultimo petit auxilium aliquod a Sede Apostolica, eius
3a. Bre'hli in qua sunt Ecc[lesi]ae diuae v[ide]l[ice]t S[anoti] Nicolai Ecc[lesi]a nullos habeat redditus et ipse laboret in Vinea D[omi]ni
et S[anc]'ti Stephani. a tot annis absqfue] ullo auxilio.
5m. Monasterium est Ramma quod proprie spectat ad Dioecesim
Dalmenseim, quae Dioecesis, tutfertur, suo Pastore caret. Halaet SOCG, voi. 262, f. 402r403v.
Sacerdotes decem, Olericos 4, Laycu[m] unu[m], Juvenes 15. Habet
Parochias. 4r. quarfuni] 2 sunt in Dalma et continent Domus 200,
3a. in Livno ubi sunt Domus cir-iter 150, 4a. in Ramma habens O -
D[omus] 60. Habet Ecc[lesi]ais 2, una[m] in Livno, et aliam in Rosko 66. , 20.
polye. Et hoc [Mojnasterium pariter una cum Parrochijs adminii- 1626. .
stratur ab Ep[iscop]o Madharenfsi], siquidem ei ab propinqitate[m]
ab adiministratore Bosnae Conimendatu[m] sit. Ex his Parochijs tum Recitatis petitionibus Ep[iscop]i Macharensis una Eccl[e-
nominati Sacerdotes, Clerici, Layoi, tium Juvenes praefati susten- s]iae ipsius relatione, Sac[ra] Cong[regatio] q/uoad p[ri]ma[m] peti-
tantur necnon Toircarfum] rabiem isepe numero Hospites eos susci- tionem contra Ep[iscop]um Stephainensem, dixit iam esse provisum
piendo eviitant. p[er] dationem Judicis, Arcbidiaconi [. ..] Pharensis.
Titulus Ep[iscop]i Stephanien[sis] noviter promoti desumptus Quoad 2. de prorogatione faeultatum ei concessarum a
est ab Ecc[lesi]a S [aneti] Step[hani] de Cithluk, quae Ecc[iesi]a seu S[anc]to Off[ici]o p[er] l[itte]'ras patentes, et a Paulo V. p[ro]
Capela solo acquata fuit circa annu[m] 1540. a Turcis, et iterum Breve, Sacfra] Cong[rega]tio iussit adiri idem S[anc]tu[m] Off[ioi]um,
Cura Ep[iscop]i Macarien[sis] et Fratrum erecta est anno 1614. In et R[everendsissi]mum Vulpium.
quo loco antiquitus tres solummodo Domus fuere nu[per] autfem] Quoad 3am. de aliquo subsidio, respondit non posse Or[ator]i
ob concursu[m] illar[um] partium populorfum] et causa Ecc[lesi]'ae satisfieri obstanti'bus Cap[itu]lis factis sub Greg[orio] XV. die 20.
noviter e[re]cta sunt 60 oirciter jux[t]a hanc Ecc[lesi]a[m] est Arx Februarij 1623.
Turcarfum] in qua resident aiquot Turci. Quem locuim s[ci]l[ice]t
Citluik numq[uam] fuisse Civitatem collig[tur] tum ex Istorijs Acta, voi. 4, f. 141r, N. 7.
illarfum] Regionu[m], .tum ex tradione.
Item Mostar est locus ab ipsis Turcis constructus in quo vix
10 Dofmus] Christianor[um] reperiuntur, et id solum causa merca-
turae. Quam [...] fuerit in d[ict]o loco unum Monasteriu[(m] Fratr-
u[m] Minor[um] de Observantia. Omnia hactenus dieta loca sunt
intra f lumina Narenta[ni] et R [ammaini] Item Dioecesis haec Maca- 44
rienfsis] in longitudine est unius diei iti [neri) cum dimidio latitudinis
vero unius in circa. Itaqfue] in Dioecesi Macariensi sunt hae Arces (), 18. XI 1626.
Turcarfum]: Verhgoraz, Lyubuski, Mostar, Imota, Citluk, Conyz,
quae quasi onrmia loca cum suis Parrochijs suae Dioecesis esse
novus iste Ep[iscop]us affirmat imo et Dioecesim Dalmensem sui .
esse Juris contendit. -
Ex alia parte Narentae quae nam loca sint, quive Epfisco- , . .
p]atus vacantes et his similia consulatur Arehiep[iscop]us Ragusinus.
[.-.]
Postulata Ep[iscop]i Macairieintsis [. . .]sto a combater contro li Scismatici quali vogliono onini-
P[rim]o. Petit siitoi a Sede Apostolica confirmari ooncessionem namente che gli conceda passino pigliar et maritarsi dalli Caitholci,
datam Anno 1621. sup[er] reconcildationefm] Heretioor[ium] Schis- quali poi don[n]e diventano pfe!r]fidiissime nello Scisma opponendomi
matieorfum], aliar[um]q[ue] siniiliu[m] ad gremiuni S[anctae] Matris che prima isempre gli stato concesso dalli detti Vescovi, cio di
Ecc[lesi]ae redeuntiu[m], et super alias casus Sedi Ap[oistoli]cae Marcane e di Macarsca, et Religiosii, cio Bosnesi, et io non lo
74 o 75
Sig[no]ra, oonsecrata del 1570 da fra Bonifatio Vescovo di Stagno, Poi essendo questa parochia convicina adla mia Catedrale
essendoli stato racomandato questo Vescovo della F [elice] M [emoria] stefanensi 10 miglia andando in q[ue]lla m'han[n]o scontrato li
Gregordo XIII. Altre 5. Chiese sono state consecrate della B[eata] Turchi mandati dal detto Vescovo di Macharscha, et fr[at]i di Bosna
M [emoria] Thomaso Ursino Arcives[cov]o d'Antivari, al quale questo con protesti che venero con 10 ducati mi fariano impalar dicendo
Vescovato stato racomanadato della Ffelice] Mfemorda] demente che loro no[n] cognoschono altra giustitia che quella del paese, et
8. Il Ar>cives[cov]o ha governato 8. anni questo Vescovato nativo in nelli miei occhi detto Vescovo contro tanti protesti ha consecrato
q[ue]ilo, et delle dette 12 Chiese sono 4. usurpate et occupate dalli detta mia Catedrale et in essa pronuntiato Giubileo dell'an[n]o
scismatici maxime quelle che sono trabuchate nello scisma, et tutto Santo con modo no[n] da prelato ma peggio che da Barbaro: il qual
p[er] no[n] esser stato proprio Vescovo chi potrda diffender le rag- ha usurpato la detta mia Catedrale con 4 Parochie.
gi oni della S[anta] Chiesa, et quando no[n] fossi stato travagliato Poi san andato per altre parte del mio Vescovato dove no[n]
dalli Vescovi [di] Merchana et Macharscha sin' questa hora haveria ho trovato Religioso alcuno ma molte case disperse per molte parti,
fatto gran profitto, ma essi et altri perfidi Religiosi sono stati causa che da 250 le quali da 10 et 12 an[n]i non han[n]o visto Religioso
di simil dan[n]i. alcuno ma andati alle liturgie di scismatici seben rarissime volte,
In questa parochia come in tutto altro Vescovato dove ho et appresso di loro fatto li sponsalitj sebene mai si son scostati
potuto penetrare ho trovato molti matrimonij danati. Molti hanno della fede catholica et q[ue]ll[i] che han[n]o fatto constretti di
dischaciato proprie et legitime moglie, et maritatisi con altre facendo necessit no[n] havendo l Relgiiosd loro.
li loro sposalitij avanti li preti scismatici, quali cose ho remediato Questo sin'hora passato quello sar p[er] l'avenire si dar
separandoli et altri come invechiati in tali erori ostinati gli ho conto a V[ostre] Sfignorie] Ill[ustrissi]me et R[everendissi]me.
scomunicati. Per la qual m'hodiano.
In questa pairochia come in tutte altre ho trovato che sicome Da Popovo alii 15 marzo 1627
no[n] han[n]o haute proprio Vescovo cos sono seguiti sempre dan[n]i II Vescovo Stefanense
spirituali. In modo tale che sempre li catholic sono maritati con
le scismatiche et concesso scismatici con le catholiche, et questo SOCG, voi. 146, f. 263r264v.
mai stato vietato: et cosa di maraveglia quelle catholiche che
vano allo scisma diventano tanto perfide nello scisma ohe no[n]
possono sentire nome di catholicd et quelle che vengono dello scisma
al catholichismo diventano tanto ardenti nella fede che fan[n]o 47
maravegliar a tutti; Per il che ho proibiti di dar alii scismatici le
giovine sop[r]a qual cosa tutti m'han[n]o fatti instanza di scriver , 15. Ili 1627.
a Roma sop[r]a questo caso dove p[er] loro sodisfatione no[n] ho
possuto manchar et molto dessidero la risposta p[er] mia diffesa. o
In questa parochia ho trovato uno maritato da parecchi an[n]i ,
qual con una Giovene la quale pensava pigliar Vergine et doppo .
pochi giorni del maritaggio ha partorito la ha cacciato via et ma- ,
ritatosi con'altra facendosi sposar delli preti scismatici et si protesta , ."
avanti di noi che ha preteso di pigliarla Vergine, et poi ha portato
il parto et che p[er] q[uest]o no[n] intende sia valido il maritaggio. IM[usitriesi]mo e R[everendissi]mo
Per p[er] mia et sua quiete dessidero haver risoluzione sop[r]a Sigfnor] mio e p[ad]rone Col[endissi]mo
q[uest]o fatto. Li Parochi della lingua illirica sono di maniera deboli, che
Ho visitato un'altra Parochia in Grataz alias Sasabie nella non hanno attitudine di poter sicuramente instruire li suoi paroc-
q[ua]le ho trovato da 230 case 1200 anime incircha delle quali chiaini nell'articoli della fede della materia de' Sacramenti, et dell'
crismato da 350 anime. In questa parochia sono 5 Chiese, 4 fabricate oratione necessarie alla salute eterna, come potriano fare quando
del P[ad]re fra Biagio et p[er] manchamento del prop[ri]o Vescovo havessero il Cathechismo in carattere, et lingua loro, per il che
3. consecrate dal Vescovo di Marchiana. Per la qual cosa pretende quest'opera vien resputata necessaria, non havendo di Clero della
sop[r]a queste parochie haver pacifico possesso nofin] havendo mai lingua 'illirica altri libri per supplire a questa necessit. Li Messali,
nesiun suo predecesore hauto pretension veruna, ma usurpativo et e Breviarij sono tutti antichi, in maniera ch'in essi non ha luogo
barbaro, contro o[<mn]ia iure. In questa parochia sono istessi disorde- la riforma, et corret'tione della Santa me [moria] di Pio Quinto, et
ni come nella prima. altri Sommi Pontefici posteriori, come stampati molto prima, in-
78 o 79
tanto che contengono dell'errori, et anco delli pesi rispetto alii ranno cinquanta volumi di Messali, cinquanta di Cathechismi, et
Breviarij maggio-li, che non sono li contenuti nelli Breviarij latni, cento Breviaiij. Il Cathechismo in lingua, et Caratt[e]re Illirico,
oltrech hanno tante feste, che quasi mai recitano l'Ufficio de' feria, gi perfettionato quanto alla traduzione di quello che mancava;
et dependendo tutti questi tali in tutto, et per tutto dalle Cathedira- Sto aspettando un' Scrittore deH'istesso Carattere per ridurre essa
li, quali ufficiano con libri latini s'accommodariano senza difficult traduttione in buona forma, il quale non pu star' a capitare, e
veruna al contenuto nelli Messali, e Breviarij latini, perch fossero sub[it]o spedito, rinviare a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, alla
in carattere, et lingua loro, non havendo cognitione d'altre lingue. quale faccio humilissima riverenza pregandole dal S[igno]re ogni
Circa all'esito di quest'opere, quando si stampassero ne ho scritto prosperit.
all'Arcivescovo d'i Spalatro, al Vescovo di Nona, di Veglia, d'Ossero,
e d'Arbe, nelle Diocesi de quali vi sono molte Chiese Miriche, come Di Zara XV. marzo 1627
V[ostra] Signoria] Ill[ustrisi]ma vedere dalla lista, che hanno l'uso Di V[ostra] Signoria] Ill[ustriBsi]ma, et
della lingua, et carattere illirico, per intender il parer loro tanto R [everendissi] nia
circa la necessit del Cathechismo quanto circa al far' ritratto della Humilis[sim]o et o>blig[atissi]mo
spesa della stampa. Io non ho scritto al Vescovo di Sebenico, ch'ha S[ervito]re
tre, o quattro parocchiali dell'istessa lingua, non essendo ancora Ottaviano Arciv[escov]o di Zara.
venuto alla sua Chiesa. Agl'altri Vesc[ov]i della Provincia no[n] ho qi ]
scritto, poich nelle Diocese loro si ufficia con la lingua, e libri Chiese della lingua Illirica nella Provincia di Dalmatia sot-
latini, ben'vero, che nella Diocese di Cattare, vi sono alcune Chiese toposta al Ser[enissi]mo Dominio Veneto.
illiriche, ma Sismatiche seguitando il rito Serviano. NM'Istria il
Vescovo di Foia, di Parenzo, Capo d'Istria hanno assai Chiese nelle Polizza nella Diocesi di Spalatro sottoposta al Turco n. 24
loro Diocese del rito Romano servendosi per della lingua illirica, Almissa nell'istessa Diocese una Cappellania n. 1
e con questi presuppongo, che potr supplire la diligenza di Mon- Sefoenico n. 4
s[igno]r Nuntio. Quando capitaranno le risposte delli Prelati, a quali Zara n. 34
ho scritto per sapere i loro pareri sopra di ci, l'inviar sub[it]o Cappellanie dependenti dalle Parocchiali di Zara n. 10
a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, e alla Sacra Congregat[io]ne, Nona n. 7
intanto rappresentar, che nella mia Diocese vi sono circa 34 Dell'istessa Diocese sottoposta al Turco n. 12
parocchiali illiriche, con otto, o dieci cappellanie, che dependono Arbe n. 2
da esse, tra quali si potria distribuire circa cinquanta volumi de Ossero n. 12
Messali, et altretanti Catheohisnii, e vicino ad un' centinaro de Veglia n. 7
Breviarij potendosi sperare, ch'all'istessa proportione si potr far' la
distribu'tione nell'altre Chiese contenute pur nella lista delli volumi n. 113
che si stampassero. E quanto a me credo, che la pi espediente SOCG, voi. 146, f. 124r, 125r 126v.
saria il commandare che si comprassero questi libri, reputando, che
si potessero sforzare legitimamente stante la necessit, che v' del
Cathechismo, et gl'errori, che si contengono nelli Messali, e Bre- O od 15. 1627.
viarij, col qual modo si spediriaino buona quantit de volumi mas- 76. , -
sime, se il prezzo fosse moderato, gi che la povert della maggior 5. 1627. .
parte di questi assai grande, e per la cognitione, ch'io ho acquista-
ta nella Visita Ap[osto]lica, io tengo, ch'i! Cathechismo sia neces- Relatis litteris Archiepiscopi Jadrensie, et aliorfum] Praela-
sfairi]o a tutte le Chiese illiriche della Provincia, e che tutti li torfum] Dalmatiae de Missalibus, Breviarij, et Cathechismis Illyricis
Messali, et Breviarij contengono dell'errori, come stampati avanti imprimendis, Sac[ra] Cong[regati]o decrevit, ut infra.
la S[an]ta me[moria] di Pio Quinto, e mai pi restampati. Deli P[rim]o. Stenduni esse in decretis, ut sci'licet hu[ius]mo[d]i
Breviarij se ne far pi facilmente esito rispetto a quelli che libri EcclesiJB Illyricis, tot Praelatorfum] testimonijs necessarijs
s'ordinaranno di nuovo essendo li vecchi, che vando per manus omnimo imprimantur.
tanto cari, che si pagano sino a dieci ducati l'uno. Ho anco trattato 2. Eosdem libros corrigendo esse iuxta Romanos Codices
con li P[ad]ri Terziarii di San Francesco, quali tutti celebrano, e lussu Pij V et Clenientis 8. recognitos.
ufficiano in lingua, et carattere illirico, eit un' loro Presidente mi 3. Ut emenda tio eorfum] rectius fiat, instituendam esse pre-
dice, che quest'opere sono desiderate dalli loro P[ad]ri, e che piglia- culiarem Oon.g[regatione]m ex Religiosis doctis, linguain Illyricam
o 81
80
Questo a quanto devo significar riverentemfente] a Vfostra] iHor[um] cognoscere poterit, et deinde p[er] eundefm] remedia neces-
Signoria] Ill[usitrissi]ma per esseguir li suoi comand[amen]ti ri- sitatib[us] spmtua(lib[us] eorfum] opportuna applicare.
mettendomi nel resto in questo neg[oti]o a quanto io scrissi l'anno Die 31 Augusti 1627.
passato con una delli 25. di Marzo inviandole le lettere di Mon-
sfignor] Vesc[ov]o di Lubiana, Trieste, e di Zagrabia, e li f hum[iiis- Acta, voi. 4, f. 280v281r, N. 16; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum
si]ma riv[erenz]a. Meridionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII,
voi. I, Zagreb 1926, 5152.
Vienna li 16. di Giugno 1627.
Di V[ostra] S[igno>ria] Ill[ustrissd]ma e
R[everendissi]ma 50
Hum[iliss]mo obl[igatissimo]
devotissimo] , 19. VI 1627.
[Carlo Caraffa] V [escovo] d'Aversa.
da
SOCG, voi. 67, f. 39rv; Joannes Simrak, De relationibus Slavonim Meridione - , , -
lium cum Sanata Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I, o -
Zagreb 1926, 5051. . da je y
-
80. , .
28. Vili 1627, da ce da
o - ", , -
. . ".
Sac[ra] Conig[regatio] niandavit agi cum Ill[ustrissi]mo Dfomino] IM[!US)trissi]mo e R[everendiissi]mo Sig[nor] mio e p[ad]ron
Cardinali] Cleselio de negotio Uschocorfum] ut de s[e]nt[ent]ia Im- Coli [endissi] mo
p[erator]is eiusque Consiliari] circa Ep[isoop]um eis p[ro]ficiendum, Ancorch il Decreto .fatto in materia trahendi Graecos ad
quid ei videat, dicat. ritu[m] Latinufm] con l'occasione della Visita d'Antivari, mi sij
paruto sanltissiimo. Tuttavia il creder io, che molt sijno venuti, e
Die 28 Augusti 1627, Gong. 80. possine venire spontaneaim[en]te, e duibitando, ohe l'Arcivescovo
d'Antivari, e suo Vicario potessero dare a quella parola trahere
SOCG, voi. 67, f. 44v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridio- qualch' interpretatione, che no[n] piacesse, ne havendo io havuto
nalim cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Zagreb 1926, 51. ardere d'interpretarla quanto a quelli, che venissero spontaneam-
[en]te, ho 'reputato meglio trattenere Tessecutdone, no[n] potendo
massime apportare pregiudicio considerabile, e rappresentare a
V[ostra] Sfignoria] IllfustirissiJ'ma, ch'in queste parti sempre stato
je 83. - solito di ricevere al rito latino li Greci, che spontaneamente sono
, 31. VIII 1627, - venuti. Intanto che cento, e pi famiglie de Greci, che si trovavano
, in Zara sono ridotte al numero di quattro, o cinque, e l'istesso
- succeduto a Sebenco, come altre volte ho scritto, e quando no[n]
. si ricevessero correriano ad evidentissimo pericolo di irestare negl'
errori loro, oltre poitriano far rumore, poich con grandissima dif-
Ill[ustrissi]m'us D[ominus] Card[inalie] Cleselduis s[e]nt[en]tiam ficult si troveriano Sacerdoti Greci, che si confermassero con la
Im[perator]is et eis Consiliarij p[ro]bavit nullam n [erape] meliorem Chiesa Romana tependendo tutti li Preti Greci in questi paesi dal
r[esoLutio]nem inveniri posse arbitrat[ur], qua[m] ex Sacerdotibfusl Patriarcha di Con^tantnopoli, che conservassero nel'la verit cattoli-
Uschochis niagis eruddtufm] ordinare in Ep[iscop]um, eu[m]q[uej ca retenndo il rito Greco, quelli, che si volessero partire dalli
ipsis p[ro]ficere: p[er] eu[m] n[empe] Sac[ra] Cong[regatio] statu[ni] Scismatici, e quando anco si trovassero, bisognarla provedergli da
o
84 85
vivere, e di Chiese: poich dall'intrate Ecc[lesiati]c[h]e, che sono in endis Graecis ad Ritum Laitinum, giudica bene, che lo revochi
poter delli Sismatdci, no[n] caveriano cosa veruna; ne meno quando affatto, avvertendola per, che la mente di essa, non , che si ri-
anco fosse conveniente, sariano ammessi ad essercitare nelle loro buttino li Greci, che volontariamente vengono al rito latino, ma
Chiese, ch'hanno part[icola]re forma per l'essercitio del rito Greco, che in tal caso, lodando il parer di V[ostra] Signoria], vuole,' che
gi che gli Greci Sismatiei odiano molto pi gli Greci, che si con- s'accettino senza alcuna difficolt. Che quanto.
formano con la Chiesa Romana, che li Latini stessi, e se li Sacerdoti,
et altri Sismatici s'opponessero, come si pu dubitare, che fariano Roma 31. Lug[li]o 1627.
app[ress]o l'auttorit temporale, che non si ammettessero questi Lettere, voi. 6, f. 115rv.
Sacerdoti, e dependenti loro; poich questi veneriano a canonizzare
gl'errori loro, il che non vogliono tolerare, potr causare difficult
forsi insuperabile, non solo in Antivari, ma anco in queste parti. Se
a V[ostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma come P[ad]rane mio part[icola]-
re parer, che le pred[ett]e cose sijno degne di consideratione, potr 51
darne parte alla Sacra Cong[regatio]ne, ma se li paresse altrimente,
la supplico humilissimam[en]te a non ne far motivo, e avisarmi , 20. VI 1627.
quello, che dovere fare, che l'esseguir sub[it]o. Con ch' V[ostra]
S[ignoria] Ill[ustrissi]ma faccio humiliss[im]a riv[eren]za. , -
20 .
Zara 19. Giugfno] 1627
Di Vfostira] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma et [...]
R [e verendissi] ma [...] fra Serafino da Lesina, quale con somma bont, et exempla-
Humilis[sim]o et oblig[atissi]mo rit di vita ha messo in odio li preti scismatici a quelli popoli pur
S[ervito]re dell'istesso rito ha anco convertito al rito Romano da 20 persone,
Ottaviano Arciv[escov]o di Zara. et altri vengono alle sue messe, et prediche, et si ha ferma speranza,
che sono per abrazar il rito Romano confessando fin hora il Sommo
SOCG, voi. 146, f. 143rv, 150v. Pontefice per Pastor Universale, et successor di San Pietro [...]
Di Cattare li 20 Zugnio 1627
, 78. , Di Vjpstra] Signoria] Jll[ustrissi]ma et
28. 1627,
o Rev [er endissijma
, Divotiss[i]mo et oblig[atissi]mo
. Ser[vito]r
II Vescovo di Cattare.
Relatis l[itte]ris Archiep[iscop]i Jadrensis, circa Graecos ad SOCG, voi. 146, f. 179r 180v.
rituni latinum trahendos, Congfregatio] dixit non sufficere suspen-
sionem Decreti ab ei in Visitatione Antibarensi facti, sed illum
omnin esse revocandum; quia Graeci ad ritum latinum non inviti
trahendi, sed t[a]m[e<n] spente venientes admittendi.
52
Acta, voi. 4, f. 264r, N. 32.
, 28. VII 1627.
-
od 31. VII 1627. no -
AH'Arcives[cov]o di Zara ,
.
Non parendo a questa Sfacra] Gong[regatio]ne, che basti la , a ",
sospens[io]ne, che V[ostra] Signoria] ha fatta del Decreto de trah- -
o 87
86
, . Ingoii Roma
, ". Molto lll[ust]re, e m[o'l]to Reverendo] S[ignor] mio Ossfer-
vantiissi]mo
Ill[ustri!ssi]mo et R[everenddsisi]mo Sig[nor] Osservantissimo La gelosia ch'ho di soddisfare pontualissimamente airill[ustriB-
l si]mo Sfignor] Cardinal della Sacra Congregatione de Propaganda
Ricevute le l[ette]re di V[ostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma delli fide, m'ha dato un poco di mantello, che q[ue]lli S[igno]ri habbino
22 del corrente procurai subito prendere da pi periti l'inforniatione creduto, ch'io habbi sospeso il Decreto trahendi Graeoos ad Ritum
ricercatami a nome della Sacra Cong[regatio]ne de fide propaganda Latinufim], mentre io non ho fatto altro che trattenere l'essecutione
se fosse meglio stampare i Missali et Bireviarij con carattere ciril- sin' tanto che io sapessi il senso d'essa Sacra Congreg[atio]ne circa
liano o di S[an] Girolamo; e per quanto ho potuto cavare, ritrovo, a quelli che volontarianifenjte venissero, e sub[lt]o, che l'ho inteso
come lei apunto scrive, che il carattere di S[an] Girolamo usato ho scritto, che s'osservi il Decreto senza per ributtare quelli che
per lo pi in Dalmatia, ma lo cirilliano in diversi regni, e Provincie. volontariamente venissero, e m'assicuro, che con questa dechiara-
Onde dovendo quest'opera s santa, e necessaria riuscire a commun tione far buoniss[m]o effetto. Supplico V[ostra] S[ignoiria] ad
servitio, stimo bene stamparli in carattere cirilliano come pi assicurar quelli Illustrassi] mi S[igno]ri, ch'io no [in] solo ho fatto
universale. N la Dalmatia rester defraudata, perch gi in quella decreto di sospensione, ch'habbi bisogno di revocatione; ma n'anco
per lo pi si scrive con il cirilliano, il quale non molto differente imbaginatami idi por mano nell'atti de' Superiori in altri eh' in
dal stampato, et in poco tempo anco il stampato sar asppreso per intender meglio la volont loro.
il gran desiderio che s'ha d veder effettuata opera s buona. Ben Don Pompeo mi scrive in nome di Vfostra] Sfignoria], che la
vero si dole che a questa guisa il carattere di S[an] Girolamo si Sacra Cong[regatio]ne nella relatione di Budua ha inclinato, che
perder affatto. In quest'occasione m' capitata alle mani l'occlusa si provega d'un Vesc[ov]o p[er] q[ue]lla Citt dando ordine aU'Il-
informatione del gi Dottor Alberti homo assai prattico in questa ] fustrissi]mo S[ignor] Card[ina]le Cornare, che ne tratti con la
lingua la mando a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma in caso che Ser[enissi]ma Repubfli]ca, l'assenso della quale mi fu significato
potesse servire a qualche cosa, e p[er] fine le bacio le mani. dairEcc[ellentissi]mo Sfignor] G[e]n[er]ale Molino con una sua
Di Spal[at]o, li 28 luglio 1627 scrittura da Spalato sotto li 7. di febraro 1627. Mi scrive anco che
l'Abbate Cesila ch'altare volte nominai per questa Chiesa no[in] sairia
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma et accetto, come anch'io credo: poich quelli di Budua no[n] si inten-
R [everendissi] ma dino con gli Catarini, e difficilme[n]te haveriano gusto d'esso Abbate
Devotissimo] et oblig[atissi]mo per esser da Cattare, e no[n] piacendo questo reputare! molto al
Se[rvito]re proposito D[on] Pietro Gaudentio Canonico di Spalato Alunno del
Sforza Arciv[escov]o di Spalato. Collfegijo Illirico nelli tempi buoni, Dott[o]re in Theologa, e sebene
pare un poco freddo. Tuttavia havendoniene io servito nella Visita
SOCG, voi. 146, f. 146r, 147v. Ap[osto]lica, l'ho scoperto per huomo zelante dell'honor di Dio
di vita purissima, e di gran' carit neU'aginti del prossimo, affet-
tionatiss[im]o alla Santa Sede Ap[ostoli]ca di modo ch'in quei Popoli
di natura, che partecipano del fiero, crederei, che facesse pi co[n]
ressempio, che co[n] l'esser ardente tanto pi, che no[n] sparambiaria
a fatiga, ove si tratasse il Serv[iti]o di Ddo. Se quelli Ill[ustrissi]mi
53 S [ignori] (ricercassero gli Vescovi dello Stato della Ser[enissi]<ma
Rep[ubl]ca d'Italia, ch'ogn'uno di loro applicasse overo unisse qual-
, 12. Vili 1627. che cosa al mantenimento di questo Prelato lo potriano fare senza
incommodo veruno tanto pi, che si tratta d'opera di gran' merito;
- poich riuscendo sperarei, che si riducessero tutti quelli di Pastro-
vich contenuti in quella Diocese quasi tutti del Rito Serviano.
. , , Ho inteso, ch' capitato il Cathechismo Illirico, e se quelli
S [ignori] lo faranno stampare habbiliteranno senza duib[bi]o veruno
, ". gli Parodii della lingua illirica a poter fondatam[en]te instruire gli
loro popoli, e ributtare qualch'opp[inio]ne falsa, che le volesse
npe dee ". introdurre, al che di p[rese]nrte sono inhabili.
o 89
88
Illfustrissijmi Sfinori] tutti questi errori naschono per la pa- Al Vescfovjo Stefanense
rentela che fano passim catholici con li scismatici et conoscenze
cosa tra di loro costumata doppo che li detti scismatici si sono Ha decretati questa S[acra] Cfongregatkme] scudi 25. per sov-
discostati dall'ubedientla della Sfanta] Sede Ap[osto]lica: et questo venir' in qualche parte alle necessit dii V[ostra] Signoria], n si
nofn] solo in questa mia diocesi ma quasi in tutti Vescovati di meravigli, se la somma poca, perch ci s' fatto contro l'Instituto
queste parti sottoposte al Turche, per dove pi dove meno: et io in della med[esim]a Sfacra] Cfongregatione], la quale ha ord[in]e da
questa diocesi mia ho ritrovato molte Ville, et lochi quali ab anti- N [ostro] Sfignojre d'impiegar i denari solam[en]'te iin Miss[io]ni, et
quis sono stati Catholichissimi di 30 et 40 case pi e meno et tutto in Collegio].
pfer] ha versi maritato con le scismatiche, sempre p[er] la causa delle Quanto alii casi de' matrimonij, de' Battesimi, e delle Turche,
quali nofn] solo q[ue]lla casa trabucchato nello scisma tanto perni- che vorrebbono essere Christiane occulte, si sono rimesse al Santo
tioso ma etiamdio tutto quello locho o villa maxime pfer]che son Ufficio, e da quello ella dovr attender la Esposta, sicome io aspet-
stati senza lori proprij Vescovi et pastori et pocho eruditi curati:et ter di saper da lei a chi si dovranno sborsar li sud[ett]i s[cu]di 25.
adesso non ce un vestigio de cathol>i[ci]smo, cosa di piangere. Di Che per fine a Vfostra] Signoria] rn'offero.
questo ho dato conto et a Vfostre] Sfignorie] Illfustrissijme et alla Roma 14. Aprile 1628.
Sacra Congregatione del Sfant] Uff[ici]o, dal qual ho hauto l'ordine
a prohibire simili matrimonij. Per il che son andato cos impotente Lettere, voi. 7, f. 47v48r.
di tante infirmit et extrema povert nella q[ua]le mi ritrovo et
ho fatto p[er]sonalm[en]te: et alii Populi par cosa strana pfer] esser
cosa invechiata, s'ancor p[er]ch gli stato da qualche Vesfcovjo
concesso dicendo esser lecito pfer] essere christiani cos catholici
come scismatici errando nell'equivocho. Et per esser questo errore 57
comune a tutti questi paesi n s pu cos facilmente levare se nofn]
cos giudico referendomi p[er] sempre all'alto loro giuditio, , 13. XI 1627.
necessfarijo far una Bolla a tutti Vescovi et curati di questi regni
nofn] piglino li catholici dalli scismatici pfer] la sudetta ragione n -
diano a loro. Perch pigliando li catholici da loro restano loro fglie -, ,
quali pfer] forza necess[ari]o dar poi et alii scismatici et alii stessi no
Turchi, cosa particha et costume pfer] tutti questi regni: et questo . .
sar remedio ottimo et sebene in Principio ci sar a dir non di
meno in breve tempo si quieter il tutto. Questo ho detto pfer] Ill[ustirissi]mo S[ignor] Card[ina]l Ludovisio
ubligo mio et loro Ill[ustrissd]me et R[everendissi]me Sfignorie] Illfustriisisijmo et Reverendissimo Sig[nor] mio p[adro]n Co-
arivarano con spirito datoli da Dio et farano quanto sar gloria di l[endissi]mo
Dio et salute di questi Populi. Pregandoli da Dio ogni felice contento
sempre. Scrissi al Vescovo di Cattare, che tratasse il negotio degli
Altari Cattolici, che sono nella Chiesa di S[a]n Giovanni di Cartolla,
Da Ravno in Popovo alii 12 9bre 1627 parendomi, che lui fusse il pi atto per dfetto] negotio; Hora vedendo
quello, che mi scrive Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma, gli ho scritto,
Di Vfostre] Sfignorie] Ill[ustrissi]me et che sovrasede, e credo, che sar in tempo, poich non ho sentito,
R [everendissi] me Humiliss [un] o c'halbbi operato cosa veruna. E con questo fine a Vfostra] Sfignoria]
Sefrvito]re Ill[ustrissi]ma faccio humiflissijnia riverenza.
II Vescovo Stefanense
Di Venertia 13. 9bre 1627.
SOCG, voi. 147, f. 16r17v. Di Vfostra] Sfignoria] Ill[uistirissi]ma, e
Reverendissima
Humilis[sim]o et ofolig[atissi]mo
O 90. - Sfervitojre
, 8. 1628. Ottaviano Arciv[escov]o di Zara.
. O -
14. 1628. SOCG, voi. 146, f. 178r.
94 o 95
80 150 570
10 290
59
77 3
1628.
17 83
15 60 35 o ,
.
18 10
Tria sunt praecipua loca (quantufm] ego scio) inter disiuncta
: 217 596 605 ac valde d'istantia ab Illyricae gentis haminibue graeci Ritus in
Croatia, et Camicia accupata, et habi'tata, qua propria [m] patriam
a Turca possessam pro/pter eiusdem saevam tyranmidem deserantes,
Num[er]o d'anime della Cura di Risano con Ville circonvicine in Ditionem Chriistiani Principis multis abhinc anras sese receperunt,
della Diocese di Catt[ar]o soggette nel Temporale alla Tirannide vudgoq[ue] a nostris Uskoci vocantur.
del Turco circa 800. Duo sunt supponenda. P[ri,m]o. Nulkum Romae posse meliorem,
Nella terra di Risano sono anime di Xphani Catholici, che nec veriorefm] de hisce homimbus, ac lociis relatione[m] dare, quam
fanno alla Romana anime 80, di Greci Schismatici anfime] 150, et Monacum Basilianum Methodium e'iusde[m] Ritus, qui personaliter
di Turchi i resto: Di Greci Schismatici una Chfiesa] [.. .] Margarita. ibi fuiit, omniaq[ue] (ut ipse dixit) illa loca perlustravit.
Nella Villa di Morigno sono anime circa 300, di quali [. . .] del 2. Sciendum hos homines non habitaire simul, et coniunctim,
Rito Romano 10, et di Greci Schismatici il resto [...] Villa havendo sicuti fit in Civitate, sed sparsimi, et seiunctim per Roira inter [...]
persuaso un Padre di Famiglia Gieronimo Greco Schismatico a venir disiuncta; Itaque praecipuus locuis nominatur, ubi deinde sunt plura
alla Messa, et alle mie Prediche, si [. . .] contentato, che anco predichi alia, ciTCumcirca adiacentia Rura, Sedes, et illorum habitationes,
alla sua famiglia in casa [...] et doi sue figl[io]le con gusto del prout ipsemet Methodius oculatus testis dicet.
Padre sii sono convertite [. ..] alla Romana, et esso con la moglie
n'ascolta volentferi] [. . .] tutto che resista di lasciar il Rito Greco
Roviscchia
havendolo [. . .] [ver] gogna p[er] esser vechio: tutta via spero total
sua conversione] [. . .] confessando il Sommo Pontef[ic]e p[er] Vi-
Horum trium vero locorum, primus, ac praecipuus, quoad nu-
c[ari]o di Xpo, et sucessore [di San] Pietro. In detta Villa un altro meru[m] animarum, ac Sacerdotum est in Croatia infra Zagrabiam,
Schismatico si converftito] [. . .] et fa alla Romana; Sono doi altri in Dioecesi Zagrabiensi, in ditione Coronae Hungariae, magis distane
Padri di famiglia [. . .] anco sono persuasi di far alla Romana. ab Adriatico mari, quam alia duo, vocaiturqfue] Roviscchia, seu
Nella Villa di Costagniza vi sono anime 80 tutte del rito [. ..] Kriisevci.
fuori d'una casa, nella quale sono anime tre, quali m'[hanno dato]
parola di convertirsi, n altro l'impedise, ch'il [. . .] in vechieza esser Metliika, seu Montes de Metlink
cosa detestanda. Secundus locus est in Carniola in Montibus Metlink, seu nostra
Nella Villa di Cruseviza si ritrovano anime 100, di quali sono lingua Metlicke Gore, qui montes denominantur a Metllka, quod
d[el Rito] Romano Catholico anime 17, et il resto Greci Schismatici. est opidum parvum in Carniola in ipsius fine, seu extrema parte
QQ o 97
Ill[u>strissi]'mQ et R[everendissi]mo Vescfovajto. Quando s-i aumenter il num[er]o di essi, havera con-
Sigfnojre mio CoHfendisisiJimo sempre siderat[io]ne alle Diocese di Vfostra] Signoria], a cui p[er] fine.
Grecie, ac Barbarie sapientibus et insipientibus dbitor sum. Roma 11. Agosto 1628.
Venendo a questo mio desolato Vescovato ho trovato 4 giover Lettere, voi. 7, f. HOv11 Ir.
catholici nati di bone case, ma poveri per le inhumane extorsioni
turchesche: quali dessiderano grandemente essere allevati a bene-
ficio di quest'anime alii quali il Vecchio fra Biaggio gi defonto 63
haveva promesso che sariano da Roma agiutati et venendo io qua
mi fecero grandissima instantia come me la fano ogni giorno che , 17. V 1628.
gli ricevessi in casa mia ,p[er] allevarli et farli habili pfer] li collegi],
et io essendo pi povero di loro et mendico no[n] lo posso far nofn] -
havendo n entrata, n pensione, n lemosine, ma solo gli tengo in
bona speranza che sarano agiutati, sebene un di loro alla gran "
pfer] suasione delli Caloeri Sismatici andato a loro monastero: qual .
come sar allevato in q[ue]llo pernicioso et pestifero Scisma far He, no ,
grafndi] dafn[n]i, come lo farano altri 3. quando nofn] sarano aigiuitati -
essendo soiecitati instantem[en]te dalli detti Scismatici: et se da me .
no[n] fossero intertenuiti sin'hora ariano trabucchati. .
Per tarato humimente prostrato in terra pfer] la parte di Dio Iill[ustrissi]mo e R[everendissi]mo Sig[nor] mio ossjervantis-
supppsjco ootesta Sacra Congregatione che si voglia degnar a dar si]mo
tanto agiuto alii sudetti. gioveni che sia neccess[ari]o p[er] mantenirsi
et far habili p[er] il Collegio et no[n] p[er]metter che vadino allo Gi S[ua] M[aest] ha scritto al co'nsiglio di Gratz che trovi
Scisma in gran dan[n]o et pregiuditio di questi Catholici, quali modo p[er] manitener il Vesc[o>v]o della lingua illiricha p[er] poter
nofn] isolo trarano case loro ama molt'altri. Tanto pi che a qfuesltjo aiutar li Val'lachi Scismatcii esso ne dia relatione a S[ua] M[aest];
fine nisttoiita cotes'ta Sacra Congregatione: et io avanti di q[ue]lla della resol'utione che se se pigler ne dar subbito porsi a V[ostra]
sgravo la mia conscentia adesso et indi giufdijtio et s'havessi spog- S[igno]ria R[everendissi]ma, alia quale gi scrissi quel tanto che
liarla me stesso et agiutario simil bisogno. Perch oupio anathema rimp[eratore] haveva ordinato che si ponesse nel'instruttione ali'
esse pr fratribus meis ut et ipsi salutem consequantur: et con tal Amb[asciator] suo che mander alla Porta per operare che sia
fine huimilmente bago la sua Sacra veste. cacciato dal corte suo di Patriarcha di Conistantinopoli il Oirillo
Calvinista e di novo se s'incaricher quando detto Ambfasciatore]
Da Slano alii 16 Maggio 1628. ariver qui alla corte con occasione della lettera che Vfositra] S[ig-
noria] R[eveirendisisi]ma imi ha scritto sotto la data dell' 8 del passato
Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma et con mandare copia d'una lettera scrtta da Constantinopoli ma in
R[everendiissi]ma quella corte come V[oistra] Signoria] R[everendissi}ma sa meglio
Humiliss[im]o Se[rvito]re di me tutti l'uffitij del mondo non giovano n sanno superare la
II Vescovo Stefanense violenza del denaro e per chi pi doner pi sar esordito, et a
SOCG, voi. 147, f. 29rv.
questo bisogner pensare in qualche maniera trovandola difficile
Pier] porsi del'Imp[ratore]. Con che bacio a Vfostra] Sfignoria]
Reverendissima porgendoli ogni maggior sua esaltatione.
, od 11. 1628, - In Pragha M 17 di Maggio 1628.
no Di Vfostra] Sfignoria] Illfustrissijma e
. R[everen>ct>issi]ma
devot[issi]mo et ob[li]g[atisskno]
S fervito]re [. . .]
Degl'Alunri, che Vfostra] Sfignoria] scrive, non pu la S[acra] Vescfovo] d'Aversa.
Cfongregatione] per hora riceverli, perch l'erett[io]ne del Colleg[i]o
Illirico ripugna, essendos'in quella distribuiti 1 luoghi a ciascun SOCG, voi. 69, f. 72r, 79v.
100 o 101
64 , -
.
, 7. VII 1628.
o , - ". ,
. . , 80 -
.
, ,
6 . .
procurator Generale, al quale si mandano sopra ci le fedi neces- villa tanto fanno pi del ibravo a chi si spaventa del fatto loro, ma
sarie, e di uovo a V[ostra] Signoria] R[everendissi]ma bacio le mani. a chi li mostra li denti si aviliscono, usque ad pulverem. Desideria-
mo tutti la venuta del n[ost]ro R[everend'issi]mo p[er]o voressmo
SOCG, voi. 69, f. 86rv, 92v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri- che fosse spedito quanto prima, e non occorendone p[er] adesso
dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculls XVII. et XVIII, voi. I, altro, prego alla Sua S[igno]ria Jll[ustiissi]:ma ogni bene dal N [ostro]
Zagreb 1926, 5758. Sfignore], et mi raccomando di co-re.
Di Belgradi li 15 luglio 1628.
Di Vfostra] S[igmoria] M[ustriBsi]ma
66 Aff[etuosissi]mo Servo in Cristo
F[irat]e Don Simone Matheocovich,
, 15. VII 1628. vicario della diocesedi Samandria pub[li]co
notano Apo[s]t[oli]co
-
, , , - SOCG, voi. 57, f. 17rv.
.
Ill[ustrissi]imo Sig[nore] 67
principi dicendo si beane, e nfon] che io son staffo] [...] to visitar Ill[uistrissi]mo et Reverendissimo Sigfnor] mio ossfervatis-
chiese, et per inerchantia dove vano Tur [chi] [...] et no[n] lanien- si]mo
tarme, Sig[no]r Ill[ustrissd]mo io nofn] ho tempo manche nofn]
p [...] [...] tanta tribulaton, et angustia che occore qui in Belgra- Do parte a V fosfora] Sfignoria] Reverendissima come gi,
do] [...] et Poveri Christiaiti Bosneisi, et questo tutto procede da lodato sia Dio, ho aggiustato il negotio di mandar il Ves[cov]o fra
[...] che fano tribular ducente e quaranta sei miglia An [...] [...] Alberto di Samandria pfer] aiutar li populi Vallacchi, che stanno
frati di Bosna Argentina, et questa tribulation, et Ang [...] [...] sei in Croatia, poich si dar ad esso Ves[cov]o la parrocchia della cita
Ragusei. So bene perch Vfostra] Sfignoria] Reverendissima dir di Coccvia che sta alii confini di detti Vallacchi e non vi altro
che io son [...] [...] ver, et metter queste cose in carta, ma son in mezzo che un fiume e rende da tre mila fioreni con che potr
sforzato [...] havisar, et dir la verit acioche tante Anime no[n] sostentar molto bene se stesso, essendo ivi bonisskno vivere e di
vadino [...] perch io ho sentito dalia p[ro]p[ri]a bocha di questi altri sussistati p[er] detta parrocchia di lingua tedescha e cos potr
poveri [...] [di]cendo che se Sacra Cong[regatio]ne de Propaganda passarsene continuamente a trattar con detti Vallachi, quali ancora
Fide no[n] a vodufto] [...] cosa noi se sottometteremo alii altri sogliono venir molto spesso a detta cita di Cocevia il cui presente
superiori, quali [...] superiori di questi poveri Christiani, et questi parrocchiano tenendovi promesso di renuntiare ho procurato che
superiori [...] inimici di Dio, et della Santa, e[t] Ben[e]d[e]tta sia fatto Cappellano di S[ua] Mfaest] come gi ho ottenuto e per
fede nostra [...] per per Amor di Dio Bened[et]to procurate far questa sera li scrivo acci quando arriver col il sopradetto Vesfco-
la pace tra Ragusei, et Bosnesi, et levar a d[et]t Ragusei tanta v]o se ne vengha alla Corte. Ne mi mancher p[er]ch egli sa che
Auctorit perch lori procurano, et atendono distruchier queste ho tanto in mano p[er] processo fatto di poterlo privare.
povere Anime che si trovano qui iin Regno et Stato di Gran Turche Con la seguente mander a Vfostra] Sfignoria] Rfeverendissi]-
con gle lar gliftighe altro per adeso non mi occore se non gli Bacio ma una patente stampata della resolutione presa da Sfua] Mfaest]
Sacratissdme mani pregando da N[ostro] Sig[no]re felice, et longa di mandar via tutti i nobili e baroni di Stiria, Corenthia, Crania,
vita nel governar [q]uest poveri Christiani et m'reconiando. et altri paesi ivi vivono se fra sei mesi non si farano cartolici dandoli
tempo un'anno di vender li loro beni sicome si fatto in Boemia,
Ali 4. di Agosto 1628 in Belgrado. risoluitione stimata d'alcuni fosse periculosa p[er] lo quanto di
[Di Signoria] Vfostra] Ill[ustrissi]ma et nobili e baroni che vi sonno in esse provdncie tuttavia molti e ricchi
R [everendissljma necessaria p[er] la total riforma della religione in quei paesi
HumiliBSimo Ser[vito]re p[er]ch li popul'i vennono ritardati secretamente dalli sopradetti.
fra Pietro di Bulgaria Io spero che la Sacra Congregatlone l'haver molto giusto e per
l'avvenire bene dare io fatichato in questi, non vi cesser li negotij
SOCG, voi. 57, f. 19rv. che commetter ad altri come stato oltre a quello delle Caroline
e Gesuitesse, l'altro dell'allunni del Cardfinale] Dietristein e M[on-
signor] Pallotto. Io ricevo ogni cosa in bene da mano di Padrone,
ma non posso fare di non sentirne xnorsezzatine e per la confidenza
che ho della protettione di Vfostra] Sfignoria] R[everendissi]ma ho
ardire di sfogar un poco. Con che le bacio le mani, che prego dal
68
cielo ogni contento.
, 12. Vili 1628. Da Vienna li 12 di Agosto 1628.
o - Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma e
o . R [e verendissi] ma
- Devot[issi]mo et obflijgfatissimo]
, - S[ervitor]e
, ", [.. .] Ves[cov]o d'Anversa.
.
Ha je da ce -
, 3.000 . ,
, no , .
.
106 o 107
A Monsigfnor] Ves[cov]o di Samandria, che la rimandi poi tra gli infedeli, e mantenuti sempre [] esso, quando dobbiamo
all'Ingoii. essere pi fermi, e stabili in quella, la perdiamo per nien[te] [...]
Padre in quel modo, ch[e] a lei sar pi espediente accioch[e] non
SOCG, voi. 69, f. 87rv, 91v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, Zagreb si perdine tante [...] per interesse mondano, eh [e] per l'altro. An-
1926, 5859. chora dobbiate sappere, come il decrf...] [.. .]dato, ch[e] la Chiesia
sia commune tanto a noi come a loro, e non Pha[...] [...] pigliato,
o procurato un breve dal Gran Turcho, e con auttorit di quei [...]
f uora dalla Chiesa, e cos andiamo ogni giorno per le Case, e Botege
[...] messa, e per confessarsi, e ci hanno fatto venire doi fratti
Ragusini, li qua[li] [...] la n[ost]ra lingua nativa, per a nessun
69 modo volerne esser sugetti all'i [...] di Bosna, con gli quali siamo
se[m]pre stati per il passato, e cos ancor [..] e con questa faciamo
, 28. Vili 1628. fine baciandogli humilmente gli santssimi] piedi [...] per lo felice
Stato di Sua Santit.
co. In Belgradi a 28 di Agus[to) [1628]
" . Di Sua Santit Humffissimd Servi.
*Io Lorenzo di Marco confirmo ut supra ...
". , , 4 Io Lorenzo di Marco confirmo ut supra
. Ha ( [...]
Ha / [...]
Santissimo Padre noi infra scriDfli Christiani Bosnesi con tutto & "fcSfiw 8( [...]
il populo, ch[e] bora si ritrova nella Citt di Belgrado facciamo Stepan Tomic Svedechm gomemu pism[u] [...]
la supplica a Sua Beatitudine per gli n[ost]ri presenti bisogni. !. / 8 [...]
Gi sonno passati forsi cento anni, ch[e] gli Christiani mer- Giorgio confermo chome di sopra
chadanti Bosnesi hanno cominciato ad habitare nella su detta Citt, Ha / cropa.
e s[em]pre si hanno servito di Vescovi, e di frati Bosnesi, e mentre Ha / 81 mo .
sonno sitati sotto la cura, et ubibedienza di Vescovo di Bosna, et Mato Tomich ispoviedam daie ovo istilla.
ancho sotto la cura di suoi Parochiani, non nata mai nesuna [. . .] Ha M&mt / .
n divisione, n disturbo nel populo, come sa ognuno non solamente Ha "8 ^ / crcpa.
Christiano, ma etiamdio gli [. . .] Turchi fanno certa testimonianza Dano Stiepanovic svedoch gornemu pismu.
a questo: Ma doppo che su detto luogo, cominciato governare [...] Ego Stephanus de Geor-gio testificor ut supra.
Vescovi stranieri, ci nascluta tanta sisma, tanta divisione, e tanto [...] / .
disturbo, e scandalo in q[uel] populo, chfe] hormai non sapiamo [...] 8 /8 / [] ^ /.
ch[e] farci, e siamo sforzati a lasciar le n[ost]re case proprie [ ..] [...] / .
gli n[oist]ri Beni doppo, ch[e] non possiamo vivere in questa ma- [. . .] ^ 3118. /
niera. Per Beatissimo Padre [...] Sua Santit come al vero Vicario [...] / / [] ^. /
di Christo n[ost]ro Sig[no]re, e la pregiamo, e supplichiamo [...] [...] Martini testimonio qu[an]to di sopura.
le viscere di Gies Xpo con gli giucchi nodi in terra, ch[e] doppo
ch[e] habbiaimo [.. .] fra Alberto ha renunciato questo Vescovato, SOCG, voi. 57, f. 23rv.
e ci andato in un altro luogo come [...] piacendo, a Sua Santit
non faciate altro Vescovo straniero in questo luogo, ma [. . .]tore,
il Vescovo d Bosna come ci stato per il passato, o veramente se
lo volete [...] Beatitudine, ch[e] sia fatto un fratte di Bosna, quello,
eh [e] sar buono, et approvato [...] perch[] altrimente facendo
nascer maggior confusione, eh [e] non stato per il pass[ato] sotto
la cura dei Preti grechi, e forisi fuori della Santa fede Catholica[...]
Santissimo Pafdre] [...] ne siamo ridotti essendo stati tanto tempo
o 109
108
71 72
Sacerdoti Greci Scismatici, e Latini Apostati di maniera, che le cose Sarei perci di parere, che s'aspetasse il Nuntio, che vienine,
di quella chiesa passano male. et il d[ett]o p[ad]re Mettodio p[rim]a di far la risolut[ion]e p[er]
Si pens dalla Sac[ra] Cong[regatk>n]e di mandar alla cura informarsi pi a pieno di q[ues]to neg[oti]o.
deli-i sudetti Vallachi, che sono di lingua Illyrica il Ves[cov]o di SOCG, voi. 70, f. 58r59v, 69r70v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum
Samandria della med[esim]a lingua, che non pu ritornar a Bel- Meridionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII,
grado sua residenza, p[er] proveder poi q[ues]ta citt d'altro soggetto voi. I, Zagreb 1926, 6465.
pi a p[ro]posito: e si scrisse al Nun'tio di Germania Caraffa, che
ne trattasse coH'Imp[erator]e il quale approv il pensiere. Ma
essendosi replicato al Nuntio sud[ett]o che bisognava proveder il 100. ,
Ves[cov]o di Samandria, acci si potesse sostentare, senza levar casa 29. 1628, no -
alcuna al V>es[cov]o di Clemfente] 8. Il Nuntio tratt di nuovo coli'
Imp[eratore], il quale si content di far il curato di Cocevia, vicina (. Acta, voi. 6, f. 170, N. 30).
alii detti Vallachi, suo capellano e di dar la parochial suo luspatfro-
nato] di 2 m[illa] fiorini di rendita con peso per di tener due capel-
lani di lingua tedesca al sud[ett]o Ves[cov]o di Samandria, e final-
[menjte il med[esim]o Nuntio alii 14. di 8bre 1628 scriue q[ues]te
pfre]cise parole. 78
A MonsSg[nor] mio successore ho dato nota di tutti li neg[ot]rj
della Sacfra] Confgregatione] et in pta^tcollar di q[ue]llo del , 16. XII 1628.
Vesfcovo] di Samandria, qual venendo sar subito messo al pos-
sesso delia parochia di Cocevia, essendo il tutto apparecchiato.
In un'altra l[ette]ra p[rim]a scrisse il med[esim]o Nuntio, che ,
p[er] informarsi meglio, se q[ue]lli popoli erano d'i Rito Greco, in- " .
sieme col Ves[cov]o vecchio, e -dello sitato di q[ue]lla chiesa, havea .
con viatico deirimp[erator]e spedito il p[ad]re Mettodio Rutheno
unito Alunno del collegfio] Pontificio di Vienna p[er] il sud[ett]o
Monte con ord[in]e, che di l passasse a Roma p[er] informar o
pienam[en]te la Sacfra] Cong[regatione]. S'aspetta q['ue]sto Mettodio.
Discorso dell'Ingoii in q[ue]sto neg[otio]. .
Da una parte pare, che sia nec[essar]io d'aspettar q[ue]sto
Mettodio p[er] haver pi certa notitia dello stato di q[ue]lla chiesa, Ill[ustrissi]mo S[ignor] Sard[inal]e Bandino
e con qfue]lla far poi una risolutfionje, che non s'habbia da ritrattare. Ill[ustrissi]mo e R[everendissi]mo Sig[nor] P[ad]ron mio Co-
Dal altra paite, se non si piglia quanto p[rim]a q[ue]sta paro- l[endissi]mo
chia q[ue]sto Ves[cov]o star qui in Roma inutil[nien]te e non si Havendo oportunam[en]te passato con la M[aes]t dell'Imp[era-
potr p[rov]eder la parte del Regno d'Ungaria sotto il Turco di to]re l'offitio, che V[ostra] S[gnoria] Ill[ustrissi]ma mi commanda
soggetto a proposito, essendo in d[ett]a pfarjte, come costa dalla circa la riforma delle Provirit'ie di Stiria Carinthia e Carniola con
visita del Masareccho gran numero di christiani, e di parochie l'espulsione de Baroni, e Nobili heretici, stato da S[ua] M[aes]t
ch'hanno bisogno di pastore. gradito sommam[en]te e dichiarato sperar nel Sfignor] Iddio di
Il p[ad]re Antonio Giesu'ita, ch'ha data la congrunta Relat[ion]e promover p[er] quanto le sar possibile la Relig[ione] Cat[toli]ca
della parochial di Cocevia, loda la risolut[ion]e di mandar il Ve- sino che haver spirito.
s[cov]o di Samandria: p[er]ch utcunq[ue] sar di gran p[ro]fitto in Ha parim[en]te sentito S[ua] M[aes]t volentieri la proposi-
'quei paesi aill'a[n]i[ini]e p[er] la distanza della popoli circonvicini tfiojne circa la deput[atio]ne di nuovo Vescovo nel Jutlart, e quanto
dalli Ves[cov]i essendovene molti, che non crede siano mai stati al modo di parla in esecut[io]ne p[er]ch ne segua l'effetto che sii
visitati, n confermati da Vesfcovji. pretende, come anche quant'alla p[er]sona del Decano di q[ues]ta
Essendo q[ues]ta parochia nel patriarchato d'Aquileia, forse Catedrale, p[er] promoversi a d[ett]a Chiesa, mi disse ne parler al
rimp[erator]e haver sopra di q[ues]to Ves[cov]o qualche disegno, Sfignor] Pfri]n[ci]pe di Echemberg che si aspetta in breve, e ohe
poich con tanta facilit l'ha provsftp. gli ne parlassi ancor' io come far p[er]ch Vfostra] Signoria]
120 o 121
Ill[ustrissi]ma e cotesti Ill[ustrissi]mi S[ignori] della Cong[regatio]ne Cong[regatio] censuit p[rim]o quoad Parochiam Coceviae, ne in
siano ser[vi]ti, e sodisfaitto il loro pijss'imo zelo. Patriarchatus Aquiliensis negjbtiium] aliquod partibus praeiudicium
Quanto alla parochia xii Coccevia in p[er]sona di Mons[ignor] inferatur, rogandum esse Imperatore [m], ut praesentationem praefati
Vesc[ovo] di Samandria, ho parlato con ministro di S[ua] M[aes]t, Ep[iscop]i ad eandem Parochiam in Curia Romana facere dignetur,
e sento, che S[ua] M[aes]t [] in quello, che fu stabilito con pr habenda a S[anctissi]nio D [omino] N[ost]ro eiusdem Ep[iscop]i
Monsfignor] Vescfovo] di Aversa, che quel Paroco sia accettato da institutione. Quo vero ad eius missionem stetit in Decretis, ut idem
S[ua] M[aes]t per suo cappellano, et alla parochia sia presentato Ep[iscop]us exped'iatur cum titulo Visitatoris Vallachor[uim] in
Mons[ignor] Vescfovo] sud[tt]o. Ma per toglier' ogni duibio, sitante Camicia, et Croatia, et Sclavonia, et praesertim in Montis Feletrij
che Monspgnor] si posssa riputar' inhabile p[er] non saper la lingua locis vulgo Rovischia, Metlink, et Gomerie degentium demitum p[ro]
che si parla in detta Parochia, et acci possa esercitar la cura nel expedire Brevis et in fine huius Cong[regation]is.
paese de Va'lacchi (dove non si estende la sud[ett]a Parochia), si ;
reputa necessario] che p[er] Autorit Ap[osto]lica resti Mons[ignor] Acta, voi. 6, f. 230rv, N. 33.
habilitato p[er] la Parochia di Coccevia non ostante il difetto della
lingua, et insieme a poter deputar' uno o pi Vicarij p[er] supplir
questo difetto, come anche gli sia concesso di poter esercitar la -
cura di d[ett]i Valacchi non ost[ant]e, che siano fuori di d[ett]a da je nana , -
Parochia, e finaikn[en]te, Ohe possa nel!' una e nell'altra Parochia , -
cura esercitar li Pontificali p[er] benefitio di quelle anime. Di .
tutto ho voluto dar parte a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma p[er]ch
possa secondo la sua prudenza pigliar l'esped[ien]te che giudicher Al Nunftio] di Germania
oportuno, e quando alcuna di d[ett]e provis[io]mi non le paressero Ha risoluto N [ostro] S[igno]re e questa Sfacra] Con,g[rega-
affatto necess[a]rie, potr forse parerle a propfosto] p[er] sodisfa- tiojne di mandare il Ves[cov]o di Samandria con titolo d Visitatore
t[io]ne di chi le desidera, e p[er] quiete di quei popoli. Et a Vfostra] alii Vallachi del Monte Feletrio: p[er]ch in questa maniera niuno
Sfignoria] Ill[ustrissi]xna senza pi faccio hum[ilissi]ma riverenza. potr giustamfenlte ddlersi, e col med[esi]mo titolo far tutte le
Di Vienna 16 di Xmfore 1628. fontioni Pontificali senza licenza degl'Ordinarij di quei Populi.
Quanto alla Parochia di Cocevia, s' giudicato per diverse rag[io]ni
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e esser meglio, che S[ua] M[aes]t presenti in Curia a S[ua] S[anti]t
R [ever endissi] ma il d[ett]o Vescfovo], e che S[ua] Bfeatitudine] ne gli faccia di essa
Divot[issi]mo et hum[ilissi]mo l'istitutione [. . .]
Ser[vito]re
G[oivanni] B[attista] A[rcivesco]vo di Roma 20 Febbraio] 1629.
Tess[aloni]ca m[anu] pfropria] Lettere, voi. 8, f. 40v41r.
SOCG, voi. 70, f. 87rv, 94v.
O 105. - 79
, 13. 1629. . 1628.
, -
, a , , -
, , o
". , ,
, .
o .
Ill[ustrissi]me ac R[evere]nd[i]ss[im]e D [orni] ne
Referente eodem R[everendisB]mo D[omino] Torniello Decre-
tum in praecedenti Cong[regaition]e editum pr Ep[iscap]o Sa- Methropolita Russiae pr zelo salutis proprimorum quem habet
mandriensi ad Vallachos Montis Feletrij Visitatore destinato: Sac[ra] non tantum partibtus] Russiae quas iani per Dei gratiam ad grem-
122 o 123
um Sfancfee] R[omanae] E[cc'lesiae] reduxit paucis adhuc resisten- tion]is V[esitira]e ut si in D[omi]no Videbit[ur] proponat S[ac]rae
tibus Schismaiticis, veram etiam alijis parttbus succurrere cupiens: Congregationi. Quam Deus.
audivit quod sub Imperio inveniantfur] multi homines Ritus Ruthe-
nici sive Graeci, quib[us] non tam fides, quam vitae deest probitas SOCG, voi. 69, f. 479rv, 486v.
qui in sacris eadem lingua et ijsdeim libris utuntfur] cum Ruthenis '"
con [...] e sempre li temeremo come figli obedienti [...] sono stati rito greco. Per il tutto si rimette al prudente giud fitto] di Sfua]
sempre primi al Tribuna! Turco [. . .] l'hanno perso, come sperarne Santit.
sar anco [. . .] con lor grandiss[im]o danno, perch non si p[. . .] pi Tra tanto, ventilandosi questo punto, potr la Sacra congre-
la lor superbia. Con che humilmfen]te [...] baciamo le Sacre Veste. gatione, parendogli, determinare, che dfetto] Vescfovo] di Samandria,
Da Gressevo [...] ritenendo il titolo del presente Vescovato, vada (conforme scrive
Di Vfostre] Sfignorie] Ill[ustrissi]me et Monsfignor] Caraffa) a prender il possesso della parochia di Coccevia
il cui parocho (sicome il popolo) di rito latino, e tiene sotto di
R [e verendisBi]me se due coadiutori di lingua Tedesca. E con la sua gita, dfetto] Ves-
humiliss[im]i figli
frat'Andrea da Camengrado Ministro cfovo] di Samandria potr grandem[en]te giovare anco a gli altri
popoli circonvicini, che n'hanno somma necessit, come ne fa fede
Provinciale] di mi[no]ri oss fervanoti con Monsfignor] d'Avversa in una sua l[ette]ra con le seguenti parole.
tutti li Padri di detta Prov[inci]a.
Devo ancora riverentem[en]te 'soggiunger a Vfostra] Sfignoria]
SOCG, voi. 57, f. 33r. Illfustrissijma, ch'in quaMvogia caso che non s'haver detta rela-
tione, non sar se non bene poner in Coccevia dfetto] Monsfignor]
Vescfovo] di Samandria; poich egli senza alcuna ombra, e scrupolo,
e senza sospetto alcuno potr aiutare grandem[en]te detti Vallacchi,
essendo, com'ho detto Coccevia alii confini d'essi Vallacchi, e per
81 vi pratticano continuam[en]te.
1628. SOCG, voi. 219, f, 204rv, 211v.
" ne - O -
". e 101. , 29.
1628.
Alla difficolt, che si pu allegare in proposito di dare alii .
popoli Vallacchi di monte Feietrio (che sono di rito greco) un
Vescfovo] di rito latino; si risponde. Et postremo Referente R[everendissi]mo Torniello negotium
Primo, che quel popolo misto di rito greco, e latino. Onde Ep[i!scop]i Samandrienfsi] preficiendi curae Uscochorfum] montis
se la magg[ior] parte sar di rito latino, pare, eh' in tal caso se gli Feletrij in fimfous Croatae, et providendi de Parochiali Coceviae,
possa dar un Vescovo latino, ma se la maggfior] parte, o tutto il iuxta gratiarn ei factam ab Lmp[erator]e ITlius Parochialis Patrono
popolo sar di rito greco, si lascia in arbitrio di N [ostro] Sfignore] Sacfra] Congfregatio] censuit expectandum esse R[everendissi]mufm]
e della Sacra Congreg[aitio]ne il pensare 'in che modo si potria Epfiscop]um Aversanuni, veterem Germaniae Nuntium, qui hufiuBj-
mandare colla per coadiutore il Vescovo di Samandria. mo[d]i negotium cum eodem Imperatore pertractavit, pr habenda
2. dato ancora, che tutto il popolo fusse di rito greco, si de eo pleniori informatione.
risponde, che non osta, che non se gli possa dar un Vescovo di rito
latino, massime tenendo presso di se persone prattiche dell'altro Acta, voi. 6, f. 170v, N. 30; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
rito. Degli essempi n'habbiamo parecchi nel regno di Napoli e Sici- dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Zagreb 1926, 63.
lia, dove ci sono terre, e citt intiere di rito greco; e non di meno
stanno sotto il Vescovo latino. E l'anno 1625. N[ost]ro Sfignore]
fece due Vescovi religiosi di Sfan] Francesco] di natione Veneti, ,
e li mand fra li Greci in Arcipelago; l'uno de quali fu il Vescfovo] o
.di Milo, e l'altro.
3. non osta la d[ett]a difficolt, perch pare, che l'intent[io]ne .
deirimpferaitojre sia di ridurre quei popoli Vallacchi al rito latino,
mediante un Vescfovo] dell'isteseo rito, e della lingua Illirica; sicome Risposta di Monsigfnor] Ves[cov]o d'Avversa nel neg[oti]o del
sotto Clemente Ottavo fece il presente R di Polonia, il quale Ves[cov]o di Samandria
ridusse alla communione della Chiesa Rom[an]a, e rito latino, tre Monsigfnor] Ves[cov]o d'Avversa p[er] informatione della
Vescovi di Russia, coi loro sudditi, che tutti erano Scismatici, e di Sacfra] Conigfregationje nel sud[ett]o negfot'Lo] riferisce coirne segue.
126 o 127
Croatia, infra Zagrabia[nti] in Goinfinibus Turcaru[m], in ditione co- adire, ubi du[i] Tarsacti in Mon [aste] rio B[eatae] V[irginis] Mfariae]
ronae Hungariae, et in Dioecesi Zagrabiensi, valde longius distat ab commorarer, non semel et ipsos, et illorfum] Calugeros allocutus
Adriatico mari, quam reliqua duo. Veruni hi in Croatia habitantes, sum, atqfue] hac ipse occ[a'sio]ne ignaros dogmatufni] fidei, ut ipsos,
non coniunctim, veluti in Civitate seu Oppido una simul habitant, sed sic illorf'um] curatos agnovi.
diversis in locis ac Ruribus inter se distantibus. S'avertisca qui qualm[en]te parte dalla parola n[ost]ra (Skok
Inter haec o[mn]ia loca ab illis ibide[m] infra Zagrabia[m] id est saltuis) parte d'alcuni Uskozi, che venivano a Segna ad ha-
habitata, principalis (sicuti a multis audivi) Rovischia vocatur; cir- bitare; li Segnani pigliarono (pochi anni sono) tal nome degli Usko-
cumcirca vero isunt ibidefm] in confinibus plures arces, inter se zi, ne per hanno che fare q[ues]ti con quelli di Gomerie, o altri.
distantes, nostra lingua viocatae: Ivanizi, Krissevzi, Koprivniza, Jur-
jevaz, et aliae, apud quas arces (ut audivi) ipsi etia[m] Uskozi ha-
bitant, sed nullibi plures, quam in Rovischia. SOCG, voi. 70, f. 72r73v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Alter locus, seu illorum domicilu[m], vel sedes, est in Montibus Zagreb 1926, 7274.
Metlimk in Camiola, in ditione Serenissimi] Archiducis Austriae,
in dioecesi Aquiliensi (qui montes nostra lingua dicuntur: Meticke
Gore). Metlink enim (n[ost]ra lingua: Metlilka) est oppidu[m] par-
vu[m] in confinifous, seu exirema parte dictae Provinciae Carniolae, je na ceojoj 105. ,
et prope fineis Croatiae versus meridie[m]. 13. 1629,
Hi, q[ui] in MB montibus habitant peculiare [m] d[omin]um o -
habent a Principe constitutu[m] in p[raese]nti est d[omi]n[u]s Ru- , .
dolphus Paradaiser liber Baro, uti Capitaneus Arcis Sichlbergh
(nositra lingua Sumberk) in dictis montibus sitae, circa qua [m] sunt Referente eoidem R[everendiBsi]mo D [omino] Toirniello De-
ipsi Uskozi habitantes. cretum in praecedent Cong[regatio]ne editum pr Ep[iscop]o Sama-
Tertius vero locus, seu illor[um] sedes, vocatur, Gonierie, et driensi ad Vallachos rnontis Feletrij Visitatre destinato: Sacfra]
est im confinibus Turcarfum], huius loci habitatores (ut audivi) sunt Congfregatoo] censuit: p[rim]o quoad Parochiam Coceviae, ne in
omniu[m] noviss[im]i, qui p[ro]p[ter] Turcica[m] Tirannide[ni], pa- Patriarchatus Aquiffiensis negfotio] aliquod pairtibus praeiudicium
trium soluni desserentes, in hanc regione[m] venerunt. inferatur rogandum esise Imperatore [m], ut praesentationem praefati
De hoc loco Gomerie interrogandus est Pfater] F[ra] Raphael Ep[iscop]i ad eandem Parochiam n Curia Romana facere dignetur,
et eius socius, qui possun;t de ilio informatione[m] dare. Si est Go- pr habenda a S[anctissi]nio D[omino] N[osit]ro eiusdem Eip[iscop]i
merie ultra flumen Culpam, versus meridie[m], sicuti credo e[ss]e institutione. Quod vero ad eius missionem stetit in Deeretis, ut idem
vere est in Croatia, quia dictu[m] flumen Culpa dividit Carnola[m] Ep[iscop]us expediatur, cuna Mulo Visltatoris Vallachor[uni] in
a Croatiae, dicat P[ate]tr Raphael. Carniola, et Oroatia, et Slavonia, et praesetrtim in Monte Feletrio,
locis vulgo Rovischia, Metlink, et Gomerie, degentium. Decretum
Ego f[rate]r Rap'hael Lovacovitius Croata, Minforum] Obs[er- p[ro] expedit[ionem] Brevis, et in fine huius Cong[regatio]mis.
vantu]m, quantu[m] iad dictufm] locufm] Gomerie, nil certo scio
de visu, dicere possufm] de auditu, t[ame]n infrascripta haec pono.
Gomerie locufm] dicunt e[ss]e positufm] in Dioecesi Mo- Acta, voi. 6, f. 229rv, N. 33; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
drusienfsi], cuius habitatores, o[mn]em ferme sunt Uskozi, et Vlachos (lionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Zagreb 1926, 74.
nominamus, o[mn]es ritus graeci, quare, sese vel ipso hoc plurimufml
iactant dicentes: Mi snio, starovierzi, id est, nos Burnus vetenis fidei,
intelligentes, Graecor[um] ritu[m]. Nos ipsos a loco, vel foftassis
a Montibus Gomircie vocamus, quasi Goranes (Gora namqfue] mon-
te[m] significat), sub quo no[m]i[n]e comprehenduratur, o[nin]es qui 85
sparsim a Lice locus est apud Tarsatu[m] a imari Adriatico distans,
itinere unius dies usqfue] ad confinia Turcar[um], p[er] montes (quos , 17. Ili 1629.
aliq[ui] catena[m] mundi nominant) degunt. Sunt in magno oum[ero]
idiomatis Illirici, stipendiarij mdlites, ma'iori ex parte S[uae] C[ae- , , -
sareae] M[aiesta]tis. In rebus fidei iriiotae aideo, ut nec p[ate]r 20. 1629 (. Lettere,
n[oste]r sciant. Solent pluries in anno ad emendu[m] sale, et alia voi. 8, f. 40vlr) da
necessaria turmatim Fiume [n] S[anc]t Viti (nos Reka nominamus) , .
133
132 o
Relatio de hominibus Ritus Graeci in Regnis Sclavoniae er
Ill[ustrissi]mo Sfignor] Cardtinalje Bandino (Coccevda, Caroli- Croatiae, sub Sacra Caesarea M[aies]t[a]te in Confinibus Tur-
na). carum existentii'b[us]
Ill[ustriss'i]mo e R[everendisisi]mo Sig[nor] P[ad]ron mio Co-
l[endiss'i]mo Metropolita Russiae Sfanctae] R[omanae] Efcclesiae] arctissim
unituiS, audiens reperir! in ditionbus Sfacrae] Caesareae M[aies]t[a]-
Dalla l[ette]ra di Vfostra] Signoria] Ill[ustnissi]ma delli 20. tis, multa minia hominum riituis Graeci, linguae ferme eiusdem cum
del pass[at]o giunta con l'ord[ma]rio di questa sett[ima]na vedo Ruthenis: sed ob defectum magnum spiritualibus, et crassam igno-
quel che si compiace conimunicarmi della resolut[io]ne presa da rantiani illoruni, praeter consuetum Schisma, multis praeterea alijs
cotesta Sfacra] Cong[regatio]ne de propaganfda] fide circa la p[er]- erroribus, non solum haereticis, sed etiam Ethnicis involutos teneri.
sona di Monsfignor] Vesc[ovo] di Samandria p[er] la cura di Coccevia Audiensqfue] plures Religioisos, praeseirtim ex Ord finis] S [aneti]
e de Valachi, e circa Fun[iversi]t Carolina. Franciisci in conversione illorum multum laborasse; nihilominus
Quant' quella mi stata data in)tent[io]ne p[er] l'ord[ina]rio tamen, ob rtus discrepantiam, (cuius iffi summoper sunt tenaces)
seg[uen]te di mandar cost present[atio]ne di S[ua] M[aes]t, o nihil proficesse. Ideo invandos esse censuiit homines fflos, per Re-
l[ette]ra al Sfignor] P[ri]n[ci]pe di Albano di farla in nome della ligiosos Ruthenos Sfanctae] Rfomanae] Efcceslae] unitos, ac in ritu,
M[aes]t med[es]ma, e quant'alla Ca/rolina aspeittar di sentir dal et libriis Ecclfesjiasticis, cum illis convenie [n]tes proponens hoc me-
Pfadre] M'agno li sensi et ordini della Sfacra] Cong[regaitio]ne. dium Nuncio Ap [osto] lieo manenti penes Sfacram] Caesaream Mfai-
Ma non voglio lasciar d'insinuar' Vfostra] Sfignoiria] Illfustris- es]t[a]tem studio hac de re scri'bens ad ilum, et scire desiderans,
si]ma che pfer] evitar una tacita approvat[io]ne della remittenza et an in placeret S[acram] Caes[aream] M[aies]t[a]te[m]. Libentissim
contumacia in admetter' e riconoiscer' il Patrfiarcja d'Aquileia, il igitur Nuncius Apfostojlicus, pium Metropolitae animi affectum
pregiud[iti]o che in casi simili a questo potesse risultarne in futuro acceptans, egit de hoc negotio cum Augustissimo Imperatore, qui
dal farsi e riceversi apfprejsso S[anti]t Sua la present[atio]ne di gratum sibi id ducens, et medium Metropolitae ad iuvandos homines
dfettjo Vescfovo] alla Parochia dli Coccevie, potrebbe forse senza illos probans, me Methodium Terlecki OrdfiniB] Sfanct] Basilij
questi dubbij lasciarsi far la medfesijma present[atio]ne in questo Magni Presbyterum, euntem ad Lmina S[anot.ssknO'rum] Ap[osto]-
trib[una]le sotto pretesto che la Chiesa pfer] sentenza del medfesijmo lorum, divertere ad illas Regiones iiussirt, ad investigandas populi
tribfunajle sia al p[rese]nte vacante, et a Vfostra] Sfignoria] Illfu- illius conditiones. et modos iuvandi illos, muniens me literlis, quibfus]
strissi]ma senza pi faccio hum[SHssi]ma rivferenzja. mei securiitatem Generailiibuis et Capitaneis suis d'iiligenter comen-
dabat, quo facilius, omnibus exploratis S[aerae] Congregationi de
Di Vienna 17. di Marzo 1629. prop[aganda] Fide, et deinde S[acrae] Caesfareae] M[aies]t[a]ti, re-
ferre possem. MunStus igitur Caesareis literie, veni ICrizium ad
Di Vfoster] Sfigmoria] Illfustrissijxna e Capitaneuni, qui ad mandatum sui Generali, adMibitis mililtibus, ad
R [everendiss]ma mei secuiritatem, ob percula a Turcis, et ab ipsis Valachis, me de-
Devot[issi]mo et hum[ilissi]mo ducere iussit, e quo veliera, idem fecerunt et alij Capitane!, qui
Ser[vito]re me munieibant miiliitibus. Quare Deo favente, perveni secuirus ad
Gfiovanni] Bfattista] Arciv [escovo] di homines illos, qui duplici de causa, nomine duplici vocitantur. Primo
Tesis [aloni] ca enim vocantur Wlas, seu Valachi, quia antequam Turca Illyricis
Regnis potiretutr, videbantur originem duxisse ex Valachia, et
SOCG, voi. 70, f. 118rv, 125v. habita'sse in Regnis Serbiae, Boigariae, Bosnae, Dalmatiae mediter-
raneae, Rasciae seu Heraegovinae, et caeteris adiacentibus Regnis.
Tandem occupatis Regionibus illis a Turcis, excusso ingo ipsoruni,
sese recepisse <(adduti ab Imperaitoribus) in partes Chriistianorum; et
ob hoc vocantur secundo nomine Uskoci, ide&t Trasfugae, sive
86 tranciati, quae videlicet se transtulerunt in partes Imperatoris. Alij
quidem temporibus Ferdinand! parami Imperatorie, ante centum
23. Ili 1629. ferme annos, venientes in has partes, et occup^antes terras desertas,
domicilia sua fixerunt in Capitaneaitu Zumbergensi, inter montes
o penes Carinthiam et Carniolam. Alij vero venientes diversis sub
. - sequentibus temporibus ad fines Regni Sclavoniae, dispositi fuerant
.
134 o 135
in tres Capitaneatus, videlicet Copronicensem, Krizoviensem, et illorum satis grandaenus protestatus est corani omnibus, quod relicta
Ivanicensem. Deniq[ue] ultimi recente- vendentes in Regnum Cro- domo, et familia rllet meeum ire in Russiam, ad dandam aperam
atiae, oonstlituerunt duos Capitaneaitus Goimeriensem et Ogluliensem. studijs statura spiritualem concernentib[us]. Facta ig[itu]r in illis
Dicti omnes Capitaneatus sunt confines Regnis Turcarum, occu- bona dispositione, quantum per angustias tempords licuit, excipi-
pantes spat'ium terrae fer per ducenta miffiaria Italica, in numero ebam multorum confessiones, et praescribens sacerdo'tibus formam
hominum multa imillia attngentium: Exceptis enim domibus, et absolutionis, quam ignorabant, perrexi ad reliquos Captaneatus.
personis manentibus in ipeis, ferme duo millia famiiarum nu- Pervenieos ad Capitaneatum Ivanicensem, descendi ad Ep[iscop]um
merantur in ffiis. linde terrori esse possent, non solis Turcis, quos dictoruim Valachorum, nomine Simeonem Vartana, fere iam octo-
ve'l illi soli facili negotio, a Minibus S[acrae] C[aesa>reae] M[aies]t[a]tis genarium habitantem in Monasterio sylvae unitus dictae Marczae,
arrent, sed eti-am ipsis Cathoicds ob fidei d'isparitatem, et morum cum decem Calogderis sive Monachis, inter quos tres solummodo
corruiptionem, ac nullam conscientiae curam ex nimio defectu erant sacerdotes, reliqui vero omnes laici, homines rudes et simplices,
suorum spiritualium. Meo neq[ue] nunc perfecte illis creditur a cum quibus miscendo sermones de rebus spiritualibus (res enim
Catholicis. Nihilominus, ob auxiia magna, qua Caesareae M[aies]- fidei 'minime capiebant). Demonstravi ipsorum miserdas illis met
t[a]ti praestare solent, propelentes Turcas ab incursionibus in partes ipsis quas patiuntur, tam ex parte corporis, quam ex parte animae,
Christanorum praeter stipendia ordinaria a Caesfarea] M[ades]t[a]te in quitbus id effeci, ut magno desiderio tenerentur sanae doctrinae
que singulis imensibus percipi/unit, gaudent magnis libertatibus et a me percepiendae penitiuB, quam ob causam aliquot ex illis, relicto
privlegijs a diversis Imperatoribus ipsis eoncessis. Et quavis emer- sene ilio volebant mecum ire in Russiam, nisi id denegassem,
gente necessitate consciibunt piura millia boni militis ad mandatium propter incomoda quae inde sequere[n]t[ur]. Dictus Ep[dsco]pus Si-
Imperatorie. Krdzio itaq[ue] ulterius pengens ad confinila Turciea meon, temporibus, Pauld quinti Pont[i]f[icis] Maxfimi] fuit Romae,
eiusdem Capitaneatus (casu omittens Capitaneatuim Coprinicensem) eiq[ue] reddiddt obedientiam. Propter nimiam temen ruditatein et
substiti in Oppido Roviseiensi, ubi multos primarios inveni dictorum ignorantiam in qua versatur, nullum fructum fecit, 'in illis homi-
Valachorum, quos ipsi vocant Woievodas, sive Palatinos, qui eo nibus, permittendo cuilibet illorum fidei libertatem. Atq[ue] ideo
convenerant ad nuptias celebrandas, quae tunc in aliquot locis sacerdotes qui illi subsunt orant Deum in publics orationibUiS pr
habebantuir, et volens videre illorum ceremonias, quibus utuintur Episcopis Schismaiticis sub Turca manentibus. Alij vero cum nullo
Sacerdotes ipisorum assistentes matrimonijs, accessi ad Ecol[esi]am. Ep[isco]po habentes notitam, habitante in Turcia, orant Deuni pr
In qua praeter desolationem magnani dictae Eccl[es]iae, in ipsis Ep[isco]pis defunctis, precantes ut illos. Deus diu bene sanos con-
eeremonijB vidi res adeo confusas, et corruptas, ut in multis gentilis servet. Simeoni vero adherentes pauci 'invend'Untur, tura ob Unionem,
are viderentur, et idem vidi missa Sacrificio, in quo inter caetera, quam inivit cum S[ancta] Rfomana] Efcclesia] tum ob alia odia
adorabant simplicem panem nondum consecratum, idqfue] non soli domestica. Contrada nottia cum dicto Epfisco]po Simeone, descendi
saeculares, sed etiam ipsi Sacendotes. Nam dum more Giraecorum cum ipso ad Eccl[es]iam, in qua nullum vidi ordinem, nulla vasa
ex minori altari ad maius altare, pans aid consecrandum praepairatus sacra, nullas vestes decentes ad divina peragenda, et si quae huius-
a Sacerdote deferebatur, dabatur signum parvae camparne, quale madi fuerunt, illa valde vilia et putrida, et quod maius est, portatile
dari solet in elevatione ipsaquo illi audito procidebant in terram altare, quod parvo pretio comparar! solet, vidi nimis antiquum, et
adorantes illuni panem. Centra vero in ipsa coinseoratione, et eleva- ob sui antiqudtatem valde dubiuni, cum nec signum exitaret in ilio;
tione, stabairiit electi tanquam statuae, nu'llum signum adoratonis a quonam Ep[isco]po consecratum fuerit, quod tamen diligenter
facientes, etdam ipsi spiriltuales, tenentes, in capite pr more Tur- observatur apud Graeoos. Eas'dem desolatdones imo multo maiores
carum pileos, quod process'it ex ignorantia fonmae consecratonis in alijs dietorum Valachorum eccl[esi]ijs vidi, siquideni in multis,
Corporis Christ, ulti andmadventi. Finitis ceremonijs in Eccl[es]ia, nec imagines ulla, neq[ue] alia ornamenta Ecc'l[es]iast!ioa reperiun-
a supra dictis Woivodis, per triduum fui invitaitus ad prandia, quam tur; ideo die nctuq[ue] ianuis patentibus manent non observatae,
nactus occasione[m] investigavi ipsorum errores, et illos in praesen- nhilominus Divina in illis peraguntur cum magna offensa Divinae
tia confutavi, ut contrarios Eccl[es]iae Orientali, ex quo illi agnos- M[aies]t[a]itiis, quare ut facerem aliquod discrimen dnter Eccl[es]ias
centes me Graecis ritibus addictum, eorumqfue] peritu[m] libenter illorum et Calvdnistaruni, imagines in charta depictas, quas penes
me loquentem aiuidiveru-nt, acceptantes ea, quae illis circa fidenti habui curavi in illis appendi, effeciqfue] ut noctu clauderentur.
Catholicam et centra vita erroresq[ue] proposui, cum fructu multo- Tandem cum videreni Ep[isco]pum illuni mihi non bene effetum,
rum. Praesertim dum seni-culus unus Sacerdos in praesentia ornnium, eo quod metueret, ne a me extruderetur ex Ep[dsco]patu, videns
nomine suo et aliorum me rogabatt, ut illos docerem tam fidem affectum 'bonum 'omniurn erga me, discessi ad ipso versus Croa-
quam ceremonias eccl[es]iasticas, fatendo quod ob defectum libro- tiam ad Uskokos Antiquos, quos uti et priores inveni multis, imo
rum atq[ue] schola:rum, illas omnino ignorent. Item alter a medio pluribus et gravioribus involuto erroiribuis, ita ut omini penitus
136 o 137
a-uxi'lio spirituali destituti, misere omnes pareant. Nam ob simpli- omnes, ut in magno versarer periculo, videns odia illorum magna
citatem Sacerdotum, vix ipsum baptismi sacramentum apud ipsos contra me, et verba minatia, dicentium, habere se frameas acutas,
non perielitatur. Inter dietos Sacerdoteis ipsorum, inveni , qui allatas ex Turcia ad defendendam fidem suam (per fidem intelligen-
nefas esse dicebat Sacerdotem excipiente confessiones aiiorum, sua tes ritum), quas si al[ite]r defendere non possent quo vellent iterum
alteri peccata confiteri, et sic ex quo factus est Sacerdos a viginti redire ad Turcae Imperium. Sic ego inter illos constitutus in peri-
quatuor annis, nec quidem semel est confessus. Inveni et alterum, culo quaesivi media, qiuibus fidem meam ap>ud ipsos liberassem
qui ante octo annos, a quodam pseudoepiscopo vagabundo, nomine quod sc[lice]t non venissem ad deciprendum illos, et destruendani
Epiphanio, puer presbyter factus, vix nunc agit vigesimum annum, fidem illorum, sed potiuis ad videndos regiones ipsoiruim, et ad
rudi adeo, ut neq[ue] legere sciat. Idem pseudoep[isco]pus, rendi- servienduni ipsis, ii in aliqua re opera niea indigerent. Et quo citius
derat literas, aldquot Woievodis, pr triginta scutis, assolvendo probarem, et efficatius illis persuaderem, exhibui illis libros cum
illois per dictas literas a peccatis, non tantum praeteritis, sed etiam charactere Cyrilliano, quem illi communem cum Ruthenis et
a futuris. Unus ex illis Woievodis, in confessione quam corani me Moschis habent. Item -ostendi quadam ornamenta eccl[es]iastica, qua
faciebat, tradiditat mihi ilas litteras, quais dum a praesentia rnulto- penes me habui ritus Graeci, quibus visis fidem mihi omnimodarn
rum hominum legereni, cum exaggeratione gravis sacrilegi], et adhibuerunt, quod essem illorum ritus, et consequenter eiusdetm]
hominis iiuis malitiae, contra quem omnes odio accensi, si non fi dei cum illis, qoiin imter ritum et fidem descernere non sciant,
substraxissem manum cium dictis literis illas mihi manibue utruniq[ue] pr eodem accipientes. Ideo non parum gratulabantur
eripuiBsent et dilaterassent. Hic multorum excepebam confessiones, sibi, videnter quod in ipsorum ritu ac lingua inveniantur homines
tam spiritauliium quam saecularium, quod dumi gratis facerem, et c"octi, qualem me putabant esse, atq[ue] depositi alijs, libenter ad
pecuniam siponte ab illis mihi oiblatam non reciperem, dixerunt me colloquia, et ad domos suos me invitavetmnt, ex quo et Calogierus
vere salutem ipsorum quaerere, et non pecuniam illorum, ut alij, ille modestior factus, cum summa humanitate et benevolenitia me
qui venientes ad illos ex Turcia, pr Sacramentorum admiinistra- hospitio excepit, et post longas circa fidem controversias, eiurato
tione, pretiuim cum ipsis statuunt. Unde tummatim integrae familiae schismate elegit me in partern spirituaiem, ac in siignum suae verae
ex domibfus] prodeuntes confiteri mihi voluerunt. In quo ego operam conversioniis, ipromisit se iturum mecum in Russiam, ut ibi manendo
meam non denegassem, nisi tanta multitudo hominum, multo lon- inter Religiosos nostros, cerenionias disceret eccl[es]iaisticas, et
giori indiguisset tempore, quam ego illis impendeire potuerim, pra- fidem catholicam, atq[ue] alia vitam spiiritualem et religiosam con-
esertim cum indigerent longa cathechisatone, et multo longiori cernentia. Peractis itaq[ue] in illis Regionibus duobus integris
confessione, eo quod multi illorum sexagesimuni agentes armum, et meinsibus, atqfue] illis hominibus ad fidem Catholicam, atq[ue]
ultra nunquam confesisi fuerunt, nisi more haereticorum, in tmum Unionem cum Sfancta] R[omana] E[cclesia] ine:undam dispositis
multi congregati, et unica absolutione, sine speciali pec[ca]torum discessi ab ipsis.
enumeratione, absoluti, et quidem a schismatcis Sacerdotibus, et
formae absolutionis sacramentalis pnorsiUB ignoris, ideq[ue] eam in Errores et Superstitiones quae inter dictos Valachos repe-
absolutione non adhibentibuis. Condolendo igitur illis, et promittendo riuntur
me reveirsuruni ad psos, atqfue] procuraturum personas idoneas,
ad iJlos erudiendor, cum magna laettitia illorum discessi ad <ultimoe 1. In Baptismo imponunt sibi nomina Genitilium v[erbi] g[ra-
capitaneatuB duos in Goimariae. In quibus duobus Capitaneatibus, tia] Dean, Vran, Dido, etc. etc.
pr aliquoit mll!itus hominum, unaim tantum reper Eccl[es]a, penes 2. In sepultura mortui, mactant duo agmina apum, melle postea
quam residet quidam Calogierus solus, in magna opinione doctrinae atqfue] tritico accepto miscent omnia simul, et conficientes cibum,
et prolbitatis, apud omnes. Sed quidqu'id sit de probitate, quae in itera mactant arietem, et illum integrum una cum comib[us] assant,
schismatco et haeretico vera non reperitur, certe doctrinam nullam et praeparata mansa ad sepulchrum mortui, sacerdotem vocant, qui
in ilio vidi, cum ignoraret formami, conficiendae Eiicharistiae, uti et solus mensae assidens comedit trititum cum melle et apibus, et
caeteri illorum sacerdotes. Pollet nihilominus bono ingenio, cui si deinde detracto cornu arietis, sugit illud more gentilium.
adiungeret veram probitatem et studium, niultum prodesset in illis 3. Virginem priusq[ua]m nubat ab ingreesu eccl[es]iae arcent,
partb[us]. Calogerus iste de affectu hominum erga me auddens, et putantes id non decere, ut virgo compareat in Eccl[es]ia.
fama quae spargebatur, antequam pervemissem ad ipsum, commovit 4. Ammalia accisa, quae non fundunt sanguinem comedere
homines cintra me, persuadendo illis, Imperatorem me misisse ad nefas esse dicunt. Item limaces, cuniculos, et huiusmodi animalia,
decipiendum illos, unum numero Jesuitarum callentem utrumqfue] quae a Catholicis Ro'manis ibi comeduntur, comedere dicunt esse
ritum, sub habitu S [aneti] Basilij, monendo ilios, ut sib'i quam peccatum montale, et homines qui talia comedunt immund-os esse
maxime a me canerent. Qua sua persuasione tentum profecit apud dicunt.
138 o 139
5. Cibos a femina praeparatos non comedunt, putantes id esse 18. Ablutionem oris de mane maxime cavent, tam sacerdotes
grave peccatimi. Ammalia itera a f emina occisa non comedunt. quam laici, putantes id esse grave peccatum, et ideo tales non solum
6. In convivijs, ut se ad melius bibendum excitent, surgit a comniunione, sed etiam a sumptione panis benedicti repellunt.
primo Sacerdos, queni sequuntur alij, et accipiens vas niagnum vini, 19. Ex populo Orationem Dominicam rarissimi sciunt, imo signo
ac facta oratione, vel potius oiurmuratione, bifoit per sanitatem Dei, crucis se signare ignorant, sed more Turcico, manu tangentes ter-
totum evacuando, et attendendo strict, ut singuli id faciant. ram, eadem manu tangunt frontem, quo facto toto tempore in
7. Confitentur more haereiticorum, sine specifica peccatorum Ecclfesjia otiose stant, cuni nullam Orationem ad Deum facere sciant.
enumeratione, et simut plures colleoti, una afosolutione absolvuntur. 20. Ad confessionem non acced-unt niei senes, vel agonis ante.
8. Sacerdotes numerum, et formas sacramentorum, non sciunt, De his omnibus erroribus, et superstitombus publice cum
imo aliqui neqfue] legere sciunt. illis egi, convintendo illos varijs rationibus, et avocando ab illis,
quanquam non omnes, nec totaliter, ob inveteratam consuetudinem
9. Sacerdos unus Calogierus a viginti quatuor annis, ex quo suam consencerunt fit ea quae dixi.
factus est sacerdos, nunquam est confessus, putans nullum habere
potestatem maioirem supra illum: consequenter neqfue] habere po- SOCG, voi. 219, f. 189r 193r.
testatem illuni absolvendi, siquidem ipse alios a pec[ca]tis absolvit.
10. Ceremonias Eccl[es]iasiticas, corruptas omnes habent, et
nullam decentiam in illis servant. O 107. -
11. Eccl[es]ias more Calvinistarum, sine ulliis imaginibus ha- , 23. 1629.
bent, et tamen in illis celebrami.
12. Missas nonnulli celebrant sine calice, loco illius utentes
-
simplici vase, et hoc vidi apud archipresbyte>rum Antiquoirum Usko- .
koruni, qui neqfue] portatile, neqfue] corporale in celebrando habuit. Recitatis per eundeni Ofominuni] Cardfinalem] Ubaldinum re-
Imo neqfue] lbrum Evangelioirum: per totum amnuni unum evan- latione Vallacorfum] Montis Feletrij in Croatia, Camiola, et Slavo-
geliuni egens, quod f . . . ] libro scriptum habuit, et hoc passim fit nia degentiuni, et eorum 20. erroribus annotafcis a Pfatri] Methodio
apud alios, ob niagnum defectum librorum typi Cirilliani. Terlescki presbitero Rutheno Unito Ord[in]is S [aneti] Basili j, Sfacra]
13. Sacerdotes incedunt in habit-u saec.ula'ri, et solumjmodo Congfregatio] censuit, eundem P[at]rem ad eosdem Vallachos esse
distinguuntur a reliquis laicis capilis longis, et tonsura in capite. mittenduni, ut eos nstruat, ac doceat, et simul Ep[iscop]o Samam-
Unum ex illis vidi clebrantem cuni calcaribus. driensi ad eosdem Visitatori Ap[osto]lico destinato viam
14. Eccl[es]ias tenent non observates, die noctuqfue] paten- aperiat, et ut interini, et postea cum eodem Visitatore, possit eorum
tibus ianuis. Confessiones audire, eosqfue] sipiritualiter adiuvare, eadem Sfacra]
Congfregatio] censuit eidem Pfatjri concedendas esse faculltates,
15. Sacerdotes nolentes obedire Ep[isco]po unito, orant in quae P[at]ri Neophito Rodino Miss[iona]rio ad Cimarram Albaniae
orationibus, pr pseudoepiscopis in Turcia exsistentibus. fuerunt in Cong[regatio]ne Sfancti] Officij concessa die 27 Julij
Alij vero odium aliquod contra eundeni Ep[isco]pum unitium Si- 1628. Eodem die Sanct[issi]nius deoretum Sfacrae] Oong[regatio]nis
meonem habentes, pr mortuis Ep[isco]pis orant, ut illos Deus bene probavit, et mandavit expediri. Patentes, et facultates, ut in Decreto.
sanos servet etc.
16. Pseudoepiscopi vagabundi, illuc venientes ex Turcia, mul- Acta, voi. 6, f. 245r, N. 10; Athanasius G. Welykyj, Acto S.C. de Propaganda
tos errores important, propter pecuniam ab ipisls extrahendani. Fide Ecclesiam Catholicam Ucrainae et Bielarusjae spectantia, voi I, 1622
Pueros quindecim annorum, qui nec dum legere sciunt ordinant in 1667, Romae 1953, 73.
presbyteros. Literas absolutorias vendunt, absolventes per illas ho-
mines a pecc[a]tis praeteritis, et futuris, quales literas inveni, apud O o -
quendam Palatinum, quas lile dixerat se emisse, apud quendam ,
Episcopum, nomine Epiphanium, pr triginta scutis. Et similia alia .
absurda committunt.
17. Tempore elevationis oculis ad terram vertunt, caventes ne Al Nunftio] di Germaniia
videant Corpus Xpi quo viso dicunt se amplius non visuros Deum II P[aidre] Metodio Monaco di Sfan] Basiilio Ruteno Unito, et
in vita futura. Alunno Pontificio di cotesto Collfegio], essendo stato mandato, con
140 o
141
partkipat[io]ne di S[ua] M[aes]t Cesarea, e di Mons[ignor] Ves[co-
v]o d'Aversa, precessore di V[ostra] Signoria], a visitare i Vallachi industria, et Doctrina sua facile ad Sedfis] Ap[osto]licae obedientiani
del Monte Feletrio, a quali destinato il Vesfcovo] di Samandria, eos disponet, et viam aperiet alijs Monachis Ruthens Unitis, qui
et havendo nella Bua visita data gran sodisfatione a N [ostro] S[igno]- loco ipsiuis in Russiam redituri, coeptum bonum opus prosequi
re, et a questa S[acra] Cong[regatio]ne, s' p[er] diverse rag[io]ni valeant: Sane qui et deliberatio hu[ius]nio[d]i utilissima est, et ra-
giudicato, che sia bene di concedergli la patente della missione, tiones habet urgentissimas, pr certo habemus illam placituram esse
colle solite facolt, acci colla sua destrezza, e prattica, ch'ha fatta eidem Amplitudini] Tuae, cui fausta cuncta a Xpo D[omd]no de-
neH'inclinatione di quei popoli faccia ivi qualche bene, et apra la precantes, n[ost]ra officia semper paratiissima offerimus.
strada alla formai visita del sudfetto] Vesc[ovo] p[er] potergli mag-
[giormenjte aiutare: ma p[er]ch q[ue]sta risolutione, senz'il braccio Romae die Sabbaiti Sancti 1629.
dell'Imp[erato]ire non potr haver alcun' effetto, questi miei Ill[u-
strissi]mi S[igno]ri hanno voluto significarla a Vfostra] Signoria], Lettere, voi. 1, f. 206v207r; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
acci partieipandola alla S[ua] M[aes]t efficacem[en]te procuri, dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
ch'essa dia al med[esim]o P[ad]re tutti quegl'agiuti, che gli saranno Zagreb 1926, 56; P. Athanasius G. Welykyj, Litterae S. C. de Propaganda Fide
necessari], e p[er] facilitar niaggiorm[en]te gl'off iti j di V[ostra] Ecclesiam Catholicam Ucrainae et Bielarusjae spectantia, voi. I (16221670J,
S[ignoria] le mandano 'rinchiusa relatione, ch'egli ha data di quelle Romae 1954, 86.
genti; p[er]suadendosi, che la M[aes]t Sua in sentendo da essa, che
tante migliaia d'anime si p[er]dono eternam[en]te per ma[ncam[en]to
d'Operarij, che le dirigano nella via della salute, non tralascier Simoni Ep[iscop]o Vallachorfum] Montis Felletrij
quest'occ[asi]one p[er] essercitare la sua grafnde] piet, e p[er]
guadagnar cos notatoli merito presso Dio. Questo negjotio] preme Pater Methodius Monachus S [aneti] Basili j Ruthenus Unitus,
grand[emen]te alla med[esi]ma Sfacra] Cong[regatio]ne, e per lo qui ut Metropolitae Russiae nomine Sacra Apostolica Lmina visi-
raccomanda alla diligenza, e prudenza di Vfostra] Signoria]. taret, ad Urbem venit, plura nobis de Ampflitudinis] Tuae erga
S[anc]ta[m] hanc Sedem Ap[osto]licam oboedientia, ac devotione
Roma 14. Aprftle] 1629. retwlt, quifous non mediocriter legati sumus, sperantes, te in eisdem
usque ad extremum vitae Spiritum constanter permansurum, cura-
Lettere, voi. 8, f. 63rv. turumque, ut subiecti administrationi tuae populi exeimplum tuum
sequentis veram, et Catholicam in eiusdem Sedis oboedientia fidem
teneant, ac profiteantur. Idem propterea P[ate]r Methodius nos tuo
Metropolitae Russiae nomine peramanter salutavit, quod humanitatis officium libentis-
In Visitaitione Vallachorfum] Montis Felletrij, et Provinciar[uei] sime Busoepimuis, ac in eo tuam erga nos benevolentiam agnoscentes,
Croatiae, Carniolae, et Slavoniae Pater Methodius adeo strenue eidem P[ait]ri iniunximus, ut istuc rediens n[ost]ro nomine te charis-
segessit, ut S[anctissi]mus Dfominus] Nfoster], et Sfacra] Congfre- sime salutet, et amantissime oomplectatur, tuamque Amp[litudinm]
gatio] de Propaganda] fide eidem Missionem ad praefatos Vallachos hu[us]mo[d]i Charitatis, et amoris erga te n[iost]ri ostenisione certis-
cum amplissimis facultatibus decreverint: Renuebat ille Ap [osto] lici simam reddat, nos peculiari, ac sincera prosequi diilectione, et cundta
Missionarii honorem accipere, et potissimum Anipflitudo] Tua in- prosperea a Xpo D[omi]no tibi, populisque Jurisd[ictio]ni tuae
consulta, quae iaim illum Ep[iscop]ali dignitate condecorare delibe- subiectis percupere. Deus Optfimus] Max[imus] Amp[litudinem]
ravit; verum salus tot milliuim animar [uni] (sunt nfempe] propemo- Tuam diu servet incolunien, et donis gr[ati]ae suae cumulare
dum 60 m[ilia] sine RectorifouB Eccl[es)iast]icis, qui eos veritatis dignetur.
viani docere possint, et cum tot, tantisque erroribfus], ut in multis Romae die 20. Aprilis 1629.
l'edoleant gentilismum, sicut inclusa eiusdem Pfatjris Methodij re-
latio, quae ad verbum coram S[anctissi]mo lecta fuit, indicabit).
Deinde S[anctta]tis Suae, ac eiusdem Sacfrae] Cong[regatio]nis Lettere, voi. 1, f. 207rv; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridio-
visio illum, ut huiusce S[anc]tae Sedis filium obedientem omnino nalium cum Sancta Roman Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Zagreb 1926, 3637; P. Athanasius G. Welykyj, Litterae S. C. de Propaganda
devicit. Quae omnia Ampptudini] Tuae voluinius significare, ne de Fide Ecclesiam Catholicam Ucrainae et Bielarusjae spectantia, voi. I (1622
illius longiori fortasse mora in reditu admirationem susciperet, 1670), Romae 1954, 8687.
quam t[ame]n moram speramus non fore diuturniorum, cum
nfempe] praefatus Paiter a;b ill'is Populis iam bene fuerit exceptus,
142 o 143
90
SOCG, voi. 57, f. 60rv. , 14. Vili 1629.
-
89 -
iyca, jep . -
, 13. Vili 1629.
.
-
da ode Molto Ill[ust]re e R[everendissi]mo p[ad]rone Col[endissi]mo
, o napoxuju Ho tratenuito la penna p[er] dare raguaglio a Vfoistra] Sfigno-
, ria] R[everendiss]ma del sitato mio insino a che da tutte le parti
. . habbi pigliato vere informa[tion]i del neg[oti]o nel q[uale] habb[ia-
m]o le mani, e se bene molto potrei dire tutta via digerire la f fatica]
Ill[ustrissi]mi e R[everendissi]mi Sig[no]ri p[ad]roni miei Co- p[er] no[n] disgustare il pross[im]o, e p[er] no[n] sconciare me stesso.
l[endissi]mi Solo d[ico] imendacos su[n]t filij homimum in stateris suis. Molto
Devo dare raguaglio alle Sig[no]rie V[ost]re Illfus'triissijme del discorso, [. . .]rio il detto, e rinformat[ion]e data a qfujella Corte
stato mio insano a qfuesto] nel quale mi trovo qui in Lubiana Luogo dal fatto del[la] Parrocchia di Cocevia, e io haverei molto gusto
principale [delle] Prov[inci]e dove si possono far l'esped[itio]ni che altfri] [. . .] la briga a dairne re^latfionje a chi bisogna, ma poich
o 147
146
[...] parlare p[er] no[n] esser tassato. Le dico [...] di Cocevia ancora 91
sta in possesso, n vuoi ceder [...] esserli stata fatta ingiustitia
co[n] haversi potto [...] Per libera[m] et spontanea[m] resignatio- , 22. Vili 1629.
ne[m] Parrocchi [...] 'ad huc no[n] resignavit. L'entrata delia Parroc-
chia [...] due milla fiorini, come spropositatam[en]te e senza [...] no "
cardinal Caraffa, e si posto nelle bolle (co[n] p[re]ci [...] pr ULTO -
exped[iend]a 250 d[ucat]i d'oro) ma sarrano ad [.. .jespensis faciendis, o . ,
qualibet an[n]o, che ascenderano a [...] dico solo, che si pagar p[er] ,
li due preti, p[er] il [...] e p[er] altre spese, eccetuato le mie d[el]la .
casa, e cos sta [...] saraccha, e narando q[u]esto a Vfostra] Signoria] 250 .
R[everendissi]ma n mi lamento, n [...] anco loro hanno fatto
l'esped[itio]ne sopra 'informat[ion]e [...] Io sto assoluto d'andare Molto Il[usit]re e R[eve>rendiissi]mo S[igno]r mio oss[ervatis-
alla Corte p[er] molti risp[etti] [...] giorno col stecchadete in mano, simo]
p[er]ch qui ogni [...] bene, e si mangia poco. 1. p[er]ch no[n] Io vado girando p[er] il mondo, p[er]ch, o no[n] ha avertto,
faccio fructus n del palazzo del Papi it est d[e]lla Parta, n d[el]la o no[n] ha saputo dare la vera relat[ion]e Monsig[no]r Caraffa del
Parrocchia di Cocevia p[er]eh stando li frutti nelle raccolte di grani stato di Cocevia, e d[e]lla sua cura, e co[n] tal relat[ion]e s' servito
il p[rese]nte paroccho p[er] haver servito usq[ue] in hodiernufm] anco il Monsig[no]re Paletta Nuntio p[rese]nte dal q[u]ale hebbi
die[m] le pretende, e 'forse con ragg[io]ne tal che sarebbe necessario, rult[im]a l[ette]ra d[el]li sei di luglio, che mi sopragiunse in An-
che io litigassi, e litigando, si spende, e non si raccoglie. 2. causa c[on]a, molto rissoluta che concludeva, come erano dati tutti li
dell'accesso alla Corte p[er] pigliar parole, e authorit dell'Im- ord[in]i necessari] p[er] l'esecuitfionje del ne[gotio] e che io potevo
pferjatore circa visitatioine[m] Valachor[um], e come caminaremo andare sicu>ram[en]te nam (dicibat ipse) paratura [.. .] o[mn]ia, qual
p[er] il paese [...] da q[u]e!li no[n] occorre sp[er]are, ne anco il l[ette]ra mi fu di grandissima consolat[ion]e s speri frescha [. ..]
fieno p[er] le cavalcature [...] chi vuoi colpire co[n] loro q[u]alche pferjch mi ha trovato in viaggio, che mi facilit la strada. Ma
buon pensiero bisogna spogliarsi [...] interesse, e pi presto darli, arrivato che io feci a Lubiana, dove sta il Vic[ario] che mi deve
che ultima[men]te sed nemo dat, tiec pot[est] [. . .] habet, a presto dare il possesso temporale, e [. . .] (come vogliono dire) il Vic[a-
presto saremo al fine del viatico p[er]ch ogni [...] et omne finitima rio] foraneo, che mi deve [.. .] possesso sp[iirit]uale, ambi due questi
p[ro] oblationefm] partiufm], tandefm] consumitur [...] visita, (se con molto gusto [. . .]parati p[er] servirmi, o sia p[er] amore, o p[er]
altro no[n] sar di me rassoluto) pretendo di tornare [. ..] tale q[u]le retrib[utione] [...] al Vicedomino, in ogni modo bisognava coprire
Iddio mi aggiutar, e guardare dalli [...] V[ostra] Signoria] tra- [...] borsa, co[n] q[ua]lche cento fiorini ad minus si trovorno
tenghi il mio Vescovato p[er] me e cos scrivo alle [.. .] si facci altre [.. .]sitioni d[el]la proposit[ion]e contraditoria e perch [. . .]suo,
provisioni (gi che col presente negoitio) [...] astretto d'andare essendoci ivi in actu il Piovano, ne vuoi ci [. ..] e perch li tre
mendicando p[er] le poste, e gi che ho [...] e -meglio esser povero milla, o almeno due, esposti dal [...] e posti nelle bolle, si converto-
Vesc[ovo] come che scontento, e sconsolato Paroccho [...] incognita, no, in oinqfue] cento [...] expensis necessarijs et inevitabi'lbus
e che no[n] intende la mia, n io la loro lingua. Questo solo [...] restavano q[u]alche 250 cojn] M quali io e la famiglia mia gratares-
inchinare a V[ostra] Signoria] R[everetndissi]ma lasciando molte cose simo li denti, e bisognerebbe spenderne molto pi p[er] fornire la
nella penna [...] in fine le b[acio] le m [ani]. casa di scuidelle, pignatelle che deili beni no[n] occorre parlarne
Da Lubiana ili di 14 d'Agosto 1629. p[er]ch [...] paese fresco, si potr dormire in terra, e coprirsi col
terzo elemento. Perch, il paroccho p[rese]nte no[n] stato provisto
[Di Vostra Signoria] Ill[ustrissi]ma e d[el]la Capelania del Imp[er]atore, n si trova p[er] lui (p[er] questo
Reverendissima Oblig[a'tissi]mo Servo fatto tanto) il luogo, nel memento de vivi, n de morti, e perch
f rat'Alberto Vesc[ovo] di Samandria il detto Paroccho p[er] haver spinto q[<ue]sto arano (anco che se
n'andasse via) vuole l'entrata di q[ue]sto anno, q[u]ale tutta consiste
SOCG, voi. 57, f. 5rv. nelle biade, tanto che io resto necessitato d'andar a cercare il pane
(p[er] hora) dove mi sar dato, mancandomi da [...] tre le parti,
cio e dalla provisione del Vescovato, e della parte [...] Nfostro]
S[igno]re mi dava p[er] gra[tia] e della pretensa entrata di Cocevia
in modo [.. .] che p[er] me datur vacuufm] in natura. Mi resta [...]
[spera]nza in Dio, ma tra tanto, certo Sig[nor] Ingoii mio Car[...]
148 o 149
93
, , 17. IX 1629.
.
-
Al Ves[cov]o di Samandria -
Ha vendo inteso questa Sfacra] C[ongrega)tione] le difficolt, . ,
che Vfostra] Sfignoria] incontra circa la Parochiale di Cocevia, ne -
sopraseder senz'altro nella provisione del suo Vescovado, sin'tanto . O
che vedr stabilito lo stato di Vfostra] Sfignoria] d maniera, che .
si posisi sostentare, accioch non le succedendo questo, se ne possa
ritornare alla sua residenza. Ill[ustrissi]mi e Reverendissimi Sig[no]ri p[ad]roni miei Co-
lend[issi]mi
Roma 15. 7bre 1629.
Li giorni passati con una mia diedi raguaglio alle Sig[no]rie
V[ostre] IllfustirisB]me del mio arrivo in q[u]este parti, e del man-
Lettere, voi. 8, f. 144r. camfen]to che ho trovato nel raguaglio dato alle Sig[no]rie V[ost]re
Ill[us;trissi]me del stato di q[u]ella Parrocchia soprafdetta], la q[u]'ale
si fundava il man)tindm[en]to della p[er]sona mia p[er] poter
[. . .]porre in esecut[ion]e il negotio della visita di popoli Valacchi
150 o 151
[...] che si pretende, con zelo, e chiarit christiana. Con questa li di Cocevia, co [m] e gi ho scritto co[n] altre mie. Vero che [...]
faccio sapere, co [m] e son arrivato qui alla [Corte] di S[ua] M[aest] dato ord[in]e che mi si pr veda d'altro necessario p[er] mio [...] ma
C [esarea] p[er] esporli il bisogno, il q[u]ale condolendosi [...] sinistra l'ord[ine] dato a fallaci corteggiami, che anco, che [...] sia liberale,
mformat[ion]e datta da chi s'aspetava, ho tenftaito] di remediare in e pronto. Loro sono scarsi p[er] verificare [...] D[omi]n[u]s largus,
parte, e di far in modo che p[...] d'agiuto no [in] manchi l'esecutione servus parcus, tanto che mi trovo imb[.. .] senza biscotto, no[n]
dell' opere [...] giudicata, e pensata. Io sto aspetando il fatto [...] parabolico, ma vero, et reale [...] q[ua]ndo co[n] cos .poca provista
il debito 'mio, tra tanto suppflicatione] alle Sig[no]rie V[ost]re [...] navigando, arrivaremo [...] e in t[er]ra ferma no[n] [...] p[e>r]ch
restano servite a no[n] far nuova pr vista pfer] il V [escovato] [di] 10 son venuto [...] soli panni d'estare, havendo lasciato li altri (senza
Samandria, p[er]ch no[n] trovandosi ripiego qui di[...] pretende [...] portare) dieci giornate adietro [...] d'haver [...] chiodi q[u]esto
possa io andare a servire l da dove son parti[to] [.. .] che fosse inverno a tutto potere, sia p[er] penitenza [...] A Belgrado ho dato
co[n] p[er]icolo d[el]la vita, purch si facci il [...] Dio e benef[ici]o 11 ord[in]i necessarij circa l'habilitaf...] confessione di quei Chri-
d[el]le anime p[er] il q[u]ale siamo [.. .]domi altro co[n] q[u]esta stiani, p[er] id disordine che [. . .]
pfer] fine do debita rivferenjza e le bfacio] [le mani]. Si rapresenta hora un altro bisogno forse magg[io]re, et che
a Belgrado, oltre il Capelano dei Ragusei vi un altro, o forse due
Da Vien[n]a il di 17 di Tbre 1629. fra[ti] di Basna, che aministrano li sagram[en]ti ad una parte di
Delle Sigfnojrie V[oistre] Ill[ustrisi]me e Bosnesi, e terrazani, che ostinata stanno, p[er] conseglio di .un certo
R [ever endissi]me I/orenzo, che l'anno passato fu a Roma, co[m]e sa bene V[ostra]
[...] Servo frat'Alberto Vescfovo] di Sfignoria] il cui figlio primogenito, alii 9. di 7bre s' fatto Turco
Samfandria] pfer] la sua tirranica natura, o p[er] altro giuditio di Dio. Longa
l'Istoria, Casus est. La comunione Pascale, e li matrimoni], et resi
SOCG, voi. 57, f. 12r. debbono pigliare dal propfprio] Parroceho. Quid faciendufm] in hoc
casu [...] adesso il propfrio] parroccho, essendo co[m]e ho detto
ex utraqfue] parte la pretensione. Vfostra] Sfignoria] facci rissolver
pr pace, et quiete, e la >rio>luit[ion]e la mandi a Ragusa, acci da
li opportunam[en]te sia mandata a Belgrado, a tempo debito, p[er]
quiete di tutti. [...] m'haver a trattenir qui p[er] mia disgrafia]
94 e la quaresima [.. .] fosse di vacanza, co[m]e credo che sar, pro-
curar d'arrivar [...] ansino l pfer] trovairmi p[er] Pascha, e cos
, 27. X 1629. nessuno mi potr schifare, n rifiutare, e sar il vero, e il propfrio]
parroccho iuitriusq[ue], ma tra tanto metiamoei in sicuro, e facci
, Vfostra] S[ignoraa] come le dico. Sair dato in nome mio mem[oria]le
, . alla Congreg[atio]ne e anco sia q[ues]to a V[oStra] Signoria] [...]
o - mi sia data la provisione p[er] natale, p[er]ch mi trovo haveme
. - estremo bisogno qui co[n] molte spese, e legiere pietanze, e pur[...]
. alii serviti], e ob[ligh]i della chiesa co[n] buona e pronta volont.
Quellii min[ist]ri ad quos spectat, che q[ua]ndo in q[ua]ndo si
Ingoii lasciano intendere che q[ue]sta visita di Valacchi stata richiesta
Molto Ill[ust]re e Reverendissimo Sig[no]re mio oesfervats- dalla S[acra] Congreg[ation]e, e che loro si sono conte[n]tati, volendo
si]mo forse inferire, che sono obligati pr rata, pensiero mio q[u]esto:
sed exitus acta probabit, tra tanto Vfostra] Signoria] facci il manda-
Cupiens vitare Sylla[m], incidi caribdim; Ho desiderato molto to pfer] li cento scudi pfer] natale, e io dar ord[in]e al Sfagno]r
d'esiser un giorno assoluto dalli giram[en]ti d'atoirno a q[u]elle corti Dfon] Antfonio] Deodati Arciprete di Sfan] Girolamo, acci s'imborsi
Romane, p[er] poter dar quiete all'animo mio a fine di rassettar le d'essi, e me ne facci rimessa, ne deficiufm] in [...] son sicuro che
cose del debito mio, p[er] acquisto della salute deira[n]i[m]a, ma ini appresso Vfostra] Signoria] necessaria poca p[er]suasione, sta[n]te
vedo di nuovo nel bel princ[ipio] di partiche cortegiane, e conosendo- la sua meco solita, et innata benignit, che [...] che io no[n] mi
le, tutte f alaci, e mancataci di q[ua]nto co[n] belle parole vi[...] scordo di q[ua]nto ho promesso, e devo [...] piaccia al S[igno]re
promettono, nofn] posso star senza noia, e tristezza, considerando] darci un dritto sguardo, e q[u]esto ci basta [.. .] mentre p[er] fine
la 'mia zopica[n]te ventura. Gi si trovato manca [n]te il par [rocche] le b[ack>] l[e] m [ami].
152 o 153
in tenbris ignorantiae, ac schiamatis [. . .] cathoicae veritatis Continuationem meae Relationds in praesenti mittens Sacrae Con-
luinine perire? [. . .] et haec visitalo necessario faeienda est [. . .] gregationi, eidem me quam humill'ime d'ffligenter commedo.
illorfum] sahitis fundamentufm] dependet.
Datuni Viennae ultima Januarij A[nn]o 1630.
SOCG, voi. 70, f. 75rv; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridiona-
lium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi I, Za- Ill[ustrissi]maru[m] ac R[evere]nd[issim]aru[m]
greb 1926, 7475. D[omi]!n[a]tionu[im] Vfestjrairufm]
humillimus orator
Methodius Teiiecki
Predbyter Ordfinis] Sfancti] Bafei'lij Magni
97 Ruthenus ni [ami] p[ropria].
, 31. I 1630. Conitinuaitio Relationis factae Romae coram
S[anctissi]mo D [omino] N[ost]ro in Oong[rega-
o - tioin]e de Propaganda] fide per me Methodium
- Terlecki Presfoytenum Ordfinis] Sfancti] Basilij
. magni de Valachis sive Uskocis in Regnis Croa-
tiae Dalmatiae et Slavoniae, in ritu Graeco exsi-
, . BtentilbfuB]
,
. Audita Relatione et successu in illa descripto Sfanc-
, tissi]mfus] Dfomhus] Nfoster] una cum Ill[ustrissi]mus Cardinalibus
, . Co'ngr[egatio]niis de propfaganda] fide, iudicavit, ut ego siquidem
, - faluiter prinicipium fidei cathoiicae, inter Valachos sive Uskokos
, , incoepi, finem eltiam imponi curarem, propterea conettuit me ad
. eo'sldem populos Missonarium concedendo facultates varias, ad hoc
, munus necessarias, quibus acceptis iterum reversus suni iam ex
. obedientia SetdiB [] et ex professo ad praedicta Regna
, praedican'di grafta] Mi populo Bvangelium Chr[ist]i D[omijm, et
. doctirinam CaDhoilicam. Perveni itaqfue] primo ad Goimeiienses, qui
uti antea de me suspicabantur, quot potius unus ex Jesuitis,
Sacra Congregato llf.ustrissijmi, ac Reverendissimi D[omi]ni quam illorum sacerdos, ita et postea in eadem sua opinione tene-
bantoM:, timentes sibi, ne aliquam in ritu suo turbationem paterentur,
Deibitam MisstioniB ineae ad Valac'hos montis Feletrij Relatio- potius iudicarunt, si ilterum ad illos reversus fuero, positis insidijs
neni dare, ari hoc usqfue] tempuis distilli, quod ea quae praecipu in itinere, in locis aTiiquot me de medio auferre. Sed aiiiter res
referenda essent citius expediri non potuerint. Causa est, tum ipsa successit, alia enim via redij ad illos, quam ipsi opinarentur: deinde
negotij difficultas, tuni maxime dufoium ortum apud Sacrarn Caesa- ex dispositone Dei, Venetijs imagine pr Eccl[es]ijs illorum mecum
ream M[aies]t[a]tem, ob ambiguitateim commisBam circa me, et tuli, quas cum viidisisent ibi oblatas a me fuisse, aliter de me iudi-
Samandriensem Episcopum, aeque missum et commendantum ad carunt qua[m] anltea suS'picabantiur, et ita per illas imagines cmnino
eundem fmem. Tandem mea causa praevaluit, quod manifestum li ber evasi ab omni periculo, vitamq[ue] meam redemi. Quae omnia
esset, Samandriensem Ep[isco]pum ob rifcus diversitatem, el rei, non postmodum apenuerunt lili, qui iam facti erant catiholici, abiurato
solum usui non futurum sed etiam impedimento. Igitur Sacrae primo schismate et alijs erroribus, in confessione corani me facta.
Caesareae Maiestalti supplkiavi pr fiundando inter eos populos Intellecto ego igitur pravo animo dictorum honiinum centra
Episcopatu, sohoiis, et Monasterio ritus Graeci unltoruim. Benigne- me conspisratorum, et ut evellerem ipsum de cordibus ipsorum,
q[ue] habitus bona, horum omniuim, a Sacra Caesarea M[aies]t[a]te, manendum apuid ipsos aliquo tempore iudicavi, et mansi plusqua[m]
spe accepta in Paltniam propero, illic pe:rsonas li(brosq[ue] Cyrilliani integro mense, quo temporis spatio -auxilianite gratta Dei effeci i'ila
typi ad horum populorum provisurus, ut oum Sacrae Ca.esa- omnia quae desiderabantur. Nam vix illorum aliquis, praecipu ex
reae M[aies]t[a]ti visum fuerit, cum socijs stafcim aduolem. Reliquum, maiori'bus remansit, qui mihi non confiteretur, accepitata primo fMe
156 o 157
, 6. II 1631.
Lettere, voi. 10, f. 72r. "
( : Visite e Col-
Al p[ad}re Antfamjo Cassalarij legi, voi. 8, /. 479rv).
Desiderando questa Sacfra] Con>g[regatio]ne di sodisfare ali' Priisvietla Gospddo
istanza di Vfostra] Riverenza] per la comut[atio]ne della Diocesi
di Nona in quella di Antivari ha fatto il decreto, che ella ricever Velie vremena yest kakosmo pisali Vm. Pm. Gospostvam, za
Manis[igno]re Vesc[ov]o di Cantaro in conformit del suo desiderio, neke stvari dd ovieh nascieh stranah; ali neznajuohi yeli recena
dovr p[er]ci V[ost<ra] R[iveretnza] servirsene con osservare la kgniga dosclia, zato odluicihmo svi opchenim nacinom pisati ovu
clausula in esso posta, e tra tanto svisare di mano in mano i pro- opeta, da za glkilbavu Boxiai inako nam necinite, nego ono stosmo
gressi, che ella ander facendo in salute dell'anime di cotesti popoli. u parvfoj miolili; to yest da oriia koi u Kolegiu od Loreta stoje Bul-
gari nefbudu Papovi, zasctoh 'mi u ovieh zemgliah darxati nemo-
[Roma 20 luglio 1630] remo, nego 'kafcosu naisci stari uzeli fratre S. Franceska, i darxali
takochiemo i \rnij, radjfbiemo dasu isvake vairsti Redovtizi 'kako cuie-
Lettere, voi. 10, f. 72r. mo u karstianstvu alii dobro znate dase to u ovieh stranah nemore,
nego yedva i ovia darximo. Ovdi gdigodsu fcarstiani ima i fratri, a
zarkve mi velie neimamo da moxemo toliko podnositi, nego negdi
yest zarkva, a negidi nie. Za velie ne diosadiati Vm. Pm. Gospostvam
govorkno u kratko da nam poscaglete yedan brevu od Stoga Oza
162 o 163
Papu da nas nitko nemoxe usilovat da fratre izagnemo, koiemsmo dietro alle spalle tal domanda, e cos li Turchi sono venuti all'effetto.
Manastire od toliko godiscta pogradili, i naredbu od xivota gnih Hora lascio considerare a Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma il stato
dali, nam mie potrebno da kaxemo scto vi boglie znate. Zato ako de poveri Christiani; Questo quanto scrive il sud[ett]o Vicario.
hochete uploditi u ovieh Bugarskih stranah Stu Vieru Kathoican- V[ostra] Sfignoria] potr significare alla Sac[ra] Oong[rega-
sku, onako cinite da stoy kakoje dosada bilo; a sinovi nasci koisu tio]ne, che non si pu pi sperare, che questa moschea si riduca al
u Loretu ako fratri nete biti, nam gnihova sluxba ne trebuie, i culto de Christiani, che le leggi de Turchi lo prohibisoono seve-
zaludu nemojte tratiti ina gndh. I cmechi svaku ostaiemo molechi ram[en]te. Saria bene, che quei Christiani erigessero in altra Villa
Gospodina Boga za uzviscenie Ste Majke Zarkve, i rasplodenie viere. un Altare segreto, e p[er] fine le bacio le mani.
V Chiprovzu na 6. februara 1631. Di Ragusa li 7. d'Aprile 1631.
V. Pris.lih Cos.* Di V[ostra] Signoria] m[ol]to Ill[ustre] e
Ponixeni Slughe Rev[erenidissi]ma
Matteia Knez Bugarski, od strane svieh Aff[etuo8issi]'mo Ser[vito]re
viernih. To>mmaso Arcivescovo] di Ragusa.
Visite e Collegi, voi. 8, f. 480r. SOCG, voi. 73, f. 84rv.
103
102
, 7. IV 1631. , 26. VI 1631.
da cy - . .
. ,
. Molt'Il! [lustre] e Rev[erendissi]mo Sig[nor] mio Oss[ervantis-
si]mo
Molt''Il![uiJStre] e Rev[erendisB]mo Sigfnor] mio Ossfer-
vantissi]mo Oltre a quello ho scritto a Vfoistra] S[ignoria] sotto li 22. del
p[rese]nte circa il comandamento della Sac[ra] Cong[regation]e,
Per l[ette]re havute dal Vicario di Budua de 20. di Marzo ch'io devo dare raguaglio del motivo per il quale i Turchi habbino
tengo questo avviso. Mi occorre significarle un muovo, ma molto profanata la Chiesa Catted[ra]le d'Antivari, ho dovuto dapoi pi
strano spettacolo occorso nella Citt d'Antivari li giorni adietro, et Particolare relat[io]ne cerne segue.
questo. La Chiesa d'Antivari ha posseduto molti terreni da seminare
Alii 7. del corrente cio di Marzo, giorno di Venerd tutta e particolarm[en]te molti piantoni d'olivi, per li quali li Turchi
la Turchia della Citt viva vase si sono sollevati, e con inhumana facevano di quando in quando instanza al Cad, ch' giudice loro,
deliberatione andati al tempio di S[an]ta Maria extra muros hora che facesse per decreto devolvere quei terreni al fisco, il Cad
Cattedrale del Christianesimo in quella Citt, e buttate gi le porte segretam[en]te ne aviisava i Christiani, o il Prelato, e cos con un
con uBaire-molta crudelt cotntra il Santissimo Sacramento dell'Altare donativo di quindici o venti scudi ributtava le instanze de Turchi, e
buttandolo gi Botto piedi, disfacendo Altari, e spezzando le Sacre manteneva in possesso li Cattolici, e la Chiesa. Quest'anno havendo
Imagini, con havere il tutto abbrugiato, et le ossa de fedeli cavate fatte le med[esim]e instanze quei Turchi circonvicini a questi terreni
fuori de monumenti, et buttate fuori, con haver fatto il tempio per usurpairli, ili Cad lo fece intendere al Vicario, essendo assente
p[er] loro moschea, lasciando li .poveri xpiani senza tempio, e se Monsfignor] Arciv[escov]o, il quale come huonio da niente non dette
non fugavano quella furia, gli tagliavano tutti a pezzi, et a questo orrecchie all'avvertimento, sicome neanoo fecero li Cattolici: cos
caso si poteva rimediare con qualche poca di diligenza, e spesa, ne primi giorni di quaresima il Cad si risolise con una gran mano
havendosi lasciati prima intendere, che farebbono tali stratij, se de Turchi andar'alla detta Chiesa pi con iintentone di depredarla,
non li davano cento scudi, o pi, o meno, ma hanno lasciato andar che aipprapriairla ad culto maomettano, e fece quell'enormit, ch'altre
165
164 o
Greci, e per non sapere la lingua italiana restano privi di Sacramenti, questi paesi, perch di Narenta, et ha habitato in Ragusa, e fu
e d'altri offici] divini, onde supplicano con ogni riverenza, che preso qua, e mandato a Roma, et si ha vendicato.
restino serviti scrivere al Arcivescovo e alii Signori della detta [...]
Citt, aci detti Sig[no]ri, e l'Arcivescovo gli conceda un luogo, o Ragusa p[riim]o d'8bre 1631.
drento, o fuor della Citt, di fabricare una Chiesa greca, la quale
habbia da vivere a rito greco, ma catbdMeo, unito, et approtato dalla Di V[ostra] S[ignoria] Molt'Ill[ustr]e e
S[an]ta Chiesa Romana, la qua! gratia ricevendo per singola-rissimo R[everendissi]ma
beneficio, saranno sempre obligati et e [etera]. Aff[etuosissi]mo Ser[vito]re
Tommaso Aircrv[escov]o di Ragfusa].
SOCG, voi. 391, f. 303r, 304v.
SOCG, voi. 73, f. 106r.
146. ,
y nane, 9. IX 1631, da ce -
,
, .
107
Referente eodem Reverendissimo D [omino] Assessore inie-
ttanti] am Graecorfum] Raguisij degentium, ut s[ci]l[ice]t eis liceat , 8. XI 1631.
ibi comstruere Eccl[esi]am, et habere Capelanum Catholicum, qui
eis in S[anc]ta Unione iuxta Sacfirum] Concfilium] Florentfinum] , ,
viventbfus] secundum Ritum Graecum Sac[ramen]ta administret. Cane limina Aposto-
Saefra] Cong[regati]o mandavit perquiri formami, qua Graecis Li- lorum ". -
burni, vei Anconae similis graftiae] a Sede Ap[osto]Mca concesisa o , ,
fuit. , ,
".
Acta, voi. 7, f. 383r, N. 25
Molto Ill[ust]re e R[eve>rendissi]mo Sig[nor] mio semp[re]
ossfervantissijmQ
Faccio huinile inchino a V[ostra] Signoria] R[everendissi]ma
augurandole le prossime feste del natale fliciss[im]e con buon capo
106 del anno novo. Apresso la faccio consapevole, come viene ali corte
il Mons[ignor] Vescovo d Sappatense per visitare limina Aposto-
, 1. X 1631. lorfuim] et altri suoi bisogni, il quale non mancare rifferrire a
Vfostra] Stignoria] et alla S[acra] Congregat[ion]e la n[ost]ra militia
da je - e vigilanza, martiri] e patimenti, che provarne assiduam[en]te per
, , amor di Dio e della n[ost]ra sposa e la Chiesa di Scutari pi labo-
. - riose di quante ne sono in Albania, le quali ambedue ho visitato
, . doppo il mio ritorno dalla corte et fatto crisma dappertutto, certo
con molte adversit e incomodi per rispetto di questi cani infedeli
dalli quali in Scutari assai ho patito e speso che Dio sa.
Ma hoggi ad instanza di questi Ill[ustrissi]mi S[igno]ri il Gran Il Monsfignor] detto ancora le rifferrir verit sincerami [en]te
Turco ha levato dal governo quel Bassa di Bosna, che ha fatto tanto per conto di Pulati, dove ecco diec'Anini ho collocato due Preti
danno, et affocanti a queste Rep[ublic]a e sa/r lapidato dal popolo, oltre quello di prima che hor sono tre, D[on] Gino, D[on] Andrea,
e suo Secret[a]rio, uno ch' stato frate d S[an] Francesco in Bosna D[on] Marino per nome un Pancia di Vfostra] S[ignoria] R[everendis-
e fu quindici anni sono al Sant'Off[ici]o in Roma, et abiur e li fu si]ma et l'ho dato un Missale, Breviarii, B'ossole per gli S[an]ti
data Roma per carcere, scapp, e si fece Turco, prese moglie in libreti per ortdfine] offitio et insegnare li iputi, e nessuna cosa no[n]
Constantinopol, et huomo perverso, e sa tutte le congiunture di ho ancora ricevuto di quello ch'hanno promesso, et Arc[ivescov]o
168 o 169
di Ragusa dice no[n] bavere reali, n oro, ma grosceti Ragusei, ch'in 108
queste parti loco nfon] nano, se n[on] con gran detrim[en]to siche
la supplico dia a Sigfnor] Pietro Beneficia, che lui alii suoi lr[ate]lli
o alii Sig[no]ri Marcoviehi di Perasto rimetta, e colsi si potr riceve- , 15. XII 1631.
re, havendo detti Sig[no]ri raffighi in Albania, et quello per noi
assegnato supplico V[ostra] Signoria] ancora haverci per raccoman-
dato, Dio sa come la posso qua. da , -
Il detto Monsfignor] Sappatense le raccomando Prelato certa- .
mente (pieno di isinceriss[im]o zelo di Dio, e che per sua chiesa s'ha
esposto all'eccidentis[skno] pericolo della vita contro infedeli, et Molto ni[ust]re et Eev[erentissi]mo Sig[nor]
che ancora ha fatto la residentia quello ohe suoi Antecessori nes- Sig[nor] mio oss[ervantissi]mo
suno ha fatto, si-che per parte n[ost]ra n[on] mancare dare optima Ricevo la risposta delle mie scrittele in racomandation del
relatione nella S[acra] Congreg[atio]ne et alla Sua S[anti]t e fa- m[ol]to Rev[eren]do Vicario di B'udua, il quale per mancam[en]to
vorirlo nelli suoi bisogni. Il detto Mons[ignor] li dar ancora rela- del denaro se n' tornato alla resideoza, rerado pertanto a Vfostra]
tione di sopra Scutari loch sono del linguaccio Slavonico o Illirico, Sfignoria] m[ol]to Ill[ust]re, et Rev[erendissi]mia infinite gracie
e che quelli Populi sono senza sacerdote, come Cuci, Bratonesi, e dell'affetto sicuro, che con effetti rilaverebbe favorito da me in
molti altri, li quali desidero provedere di un frate certo sufficiente, altre occasioni provati. Mi resta in tanto ricordarle, che detto Vi-
ma essendo laico, ho scritto lo possa ordinare con licenza della cfario] per non haver con che vivere, et dubitando in vechiezaa non
S[acra] Congreg[atio]ne sich V[ostra] Sfignoria] R[eve<rendissi]ma venir in miseria, si risolto di voler lasciar detta Citt per esser
supplico me sia favorevole per servitio de Dio, e se sar riclamato ricercato d'esser provisto altrove di beneficio sufficiente, io non
da frati Ragusei dove era spiri [tu]ale, no [m] li date orecchio perch son restato, n restare di disuaderlo, come prego Vfostra] S[ignoria]
la Sfanta] chiesa con tbreve Ap[osto]lico et il gen[era]'le loro, me m[ol]to Ill[ust]re et Reverendissima a passar seco otfficio con littere,
l'hanno concesso, et di lui ho bisogno, s per propria infirmit, et racornandarle detta Cura di Budua, perch non resti senza, come
no[n] havendo qua altri medici, s ancora per servitio e >necc[essi]t partendo seguirebe, non vi essendo Sacerdote alcuno a Budua che
della S[anta] chiesa, e per fine facendola di novo humil inchino di intenda in lingua lattina, ne meno le rubriche del niissale, et bre-
unico cuore me la offero e raccomando e baccio la Sacra Veste al viario, et a condur Curato forestiero non si ha con che sustentare.
Ill[ustrissi]nio Caetano S[an] Honoffrio, e Card[ina]l Caponi et a Con questa occasione m'occore dirle come per haver io impedito
tutti cotesti miei Ill[ustssi]mi e Rev[erendissi]mi Sig[no]ri della matrimoni] tra catholici, et scismatici di continuo ho havuto con-
Sjacra] Congregatione. trasti di non leve consequenza, ma con aiuto del Sig[nore] fkial-
Da Scutari li 8 novembre 1631. m[en]te si sono -risolti li Scismatici d'unirsi con la Chiesa Romana,
conservando il rito greche, si aspetta solo che convenghino insieme,
Di Vfostra] Signoria] M[olto] ni[ust]re e et che alla presenza deiril'l[u!strissi]mo Rappresentante della Citt
R [everendissi]ma sia stipulata la convent[io]ne et ci vien da me ricercato, perch
aff[etuosissi]mo et oblligat[issi]mo altrim[en]te non tenirebbono per valida la convent[io]ne, n sarebbe
Serv[ito]re protetta da Rappresentanti della Ser[enissi]ma Repub[li]ca. Con fine
Fra Benedetto Orsini Vescovo di Alessio di che pregandole da Cielo ogni desiderato bene le baccio le mani.
et Scuitari.
Cattaro a 15 Decembre 1631.
Abbate di S[an] Paulo viene con detto Mons[ignor], le sia Di V[ostra] Sfignoria] m[ol]to Ill[ust]re et
raccomandato perch s'altro s'ha faticato per S[anta] chiesa lui R[everendissi]ma
ha fatto per continui dieci anni. af[ettuosissi]mo et obl[igatissi]mo
Serfvotore]
Vicenzo Bucchia Vesc[ovo] di Cattaro.
SOCG, voi. 58, f. 228rv.
SOCG, voi. 58, f. 261r.
170 o 171
credito alla persona che li regge; perch quella li pu ci, che vuole 115
persuadere.
28. IV 1632.
SOCG, voi. 219, f. 311r312v.
, -
, o -
.
O 157.
, 26. IV 1632. - Modus iuvandi Valachos seu Uskokos
.
Cum gens illa sit ritus Graeci, et nullum de medio sui habeat
Referente eodem Emin[entissi]mo D[omi]no Cardinale] Spada quo illi sedenti in tenebrie et in umbra mortis, lucem salutis de-
statura VaTlachor[um] seu Uusehocorfum] montis Feletrij in Ger- monstrare quaerendi essent illi, qui facilius in animos illorum
mania iuxta relatkmeni de illis faotam a Patriarcha Ocridae Graeco, illaberentur ob conformitatem ritus, et linguae affinitatem, et qui
qui il'los ad Catholicam fidem perduxit; Saefra] Cong[regati]o iussit supra omnia non quae sua sed quae Jesu Christi suint quaerendo
iterfum] proponi corani S[anctissi]mo dictae relationis articulum de saluti illorum inservirent. Ante triennium Metropolita Russiae tactus
novo Ep[iscop]o Val'lachis p[er}ficiendo, et articulum de duobus dolore cardie intra secus, ob miserabilem statum illorum, qu parum
Alumnis VaHachis in Coll[egi]o Pontificio Vienensi colocandis, ut abest quin gentiliibus adaequentur, expediverat p[at]rem Methodium
ibi instruant[ur], et instructi cum Sacerdotis in Patria! remittant[ur] nostri Ordinis Religiosum ut exploraret modos iuvandi illos, qui
ad curam animarum p[raedic]tor[uni] Vallachorfum]. dictus P[ate]r munitus pr securitate Caesareae M[aies]t[a]tis literis
ad Capitaneos illorum datis, functum officio sibi iniuncto ea quae
ibi vidit Sacrae Cong[regatio]ni de propaganda fide retulit, a qua
Acta, voi. 8, f. 63r, N. 23. iterato ad illos missus, sex mensiuni spacio illis cohabitavit, et ob
cognatione-m aliqualem linguae, et ritus conformitatem, carior illis
redditus, plurium quam sex millium anima [rum] excepit confes-
- siones. Quo invitatus dictus Pater, ad tana nofoilem piscaturam voluit
, , - socios vocare, et ideo contulit se denuo ad Caesaream M[aies]t[a]tem,
petendo ab illa, ut assignaret sibi suisqfue] in illa vinea excolenda
laboraturis provisionem; ita ut ex liberalitate Caesarea vivet et nulla
. re ab illis hominibus indigendo: clarius denionstrarent. Si nihil
" aliud nisi salutem illorum intendere: ad quam piani petitionem
V[ostra] Em[imen]za ha da riferir li due punti notati nel decreto cum se iam pius princeps inclinaret, et literas ad Regem. P. de hac
ut supra inanzi N [ostro] S[ignare], al qual anche potr significar il re daret; ingruens bellorum moles pium propositum illius et evidens
parere del p[ad]re Nicolo Rutheno, che sia meglio di far un Monache animarum lucrum impedivit. Nunc si Sacra Congregatio p[ro] zelo
Rutheno unito p[er] Ves[cov]o di pi dotti ch'habbia il Metropolita salutis proximorum et primaevo suo instituto velet illam gentem
allevato ne' collegi pontificii p[er]ch'il p[ad]re Terleschi Rutheno iuvare, hoc medio per P[at]rem Methodium iam probato uti posset,
hora Arcives[cov]o polocense in Russia Missionario della Sacfra] procurato aliqua provisione illuc Religiosis Ruthenis, quo com-
Cong[regation]e fece molto frutto in d[ett]i Vallachi. modius saluti animarum inservire possint. lidem Religiosi Rutheni
pr fundamentali et ulteriori auxilio illius gentis, et pr comparando
siibi affectu et securitate apud illam. Filios illius qui aptiores studijs
SOCG, voi. 219, f. 312v. viderentur mitterent ad Seminarium Ruthemorum in Russiam, ut
in proprio ritu Catholico, et probitate vitae, ac studijs, quae feras
etiam gentes edomant eruditi, et ad Sacros rdines promoti, melius
quam quispiam a/Iter suam gentem erudiant et reformarent. Nec
credendum es[se]t ijs qui dicunt, odio P[at]rem Methodium ab illis
habitum fiusse, scripsisset enim hoc P[ate]r Methodius Saorae Con-
g[regatio]ni ac mihi qui minima quaeq[ue] mihi scripsit, imo dum
ab illis dictus Pater abiret, lachrimis dissedentem prosecuti, ut
quantocins rediret aut sibi similes suibmitteret orarunt. Quod autern
180 o 181
proponitur Saorae Cong[regatio]ni de dando Coadiutore dictorum servirei ogni volta, che mutasse il governo, perch troppo aspro era
Valachorum Episcopo, nomine Simeoni, cum futura successione, id il cielo sopra Silistria, n vorrei haver comune la sepoltura con
ego non suaderem ne detur occasio seditionum et tumultus et ine Ovidio. Questo Visiro eh' Mussa Pasci mi vole a9solutam[en]te,
anioni illorum hominum exulcerentur, sed mortuo ilio dandus esset e cercava di legarmi con stipendii, ma io l'ho ricusato per conve-
aliquis ex jsdem Religiosis Ruthenis. Maximilianus enim ille qui nienti rispetti mi convenir seguitarlo almeno sino a Buda, desi-
Episcopatum, praetendit solet cum alijs excurrere in Turcarum derando egli con il mio mezzo ridrizzar la libraria che fu di gi
confinia et praedas agere de fide autem cuius sit altum silentium. Mattiais Corvino, et io volentieri lo servir in questo, e per veder
Et pr pleniori informatione et comprobatione veritatis supradicto- comodami [en]te quelle frontiere, che all'invernata mi transferir
rum consultum esset designare pr visitatore illorum hominem in Cost[antinopo]li per goder un poco quella Corte con li privilegij
aliquem Episoopuni viciniorem illis parti-bus prout ante triennium della medicina, che veram[en]te ssono grandi, entrando il medico
designaverat Sacra Congregatio Episcopum Samandriensem qui in liberam[en]te da per tutto, e di non poco aiuto mi sar la lingua
ipso itinere morte sublatus illam visitationem exequi non potuit. Turca, che mi ha fatto posseder comodami [en] te magister artis
Et ita sentio et teste Deo humiliter ex animo propone salvo meliori ingeniq[ue] larg tor.
iudicio aliorum.
Tutto ci riferisco a Vfostra] Signoria] accioch non mi creda
SOCG, voi. 219, f. 309r310v tanto precipitato nelle miserie, che non possi esserle di quelache
serviggio quando ella si degni di prevalersi della mia opera in cosa,
che sia di suo serviggio, et piacere, il che quando mi sortisse non
mi lamenterei tanto della advensit della fortuna dandomi fra tante
disgratie una cos fatta ventura. Questi mercadanti ricorrono alla
116 sua gra[tia] in cosa concernente la riputatione ecclesiastica, honor
della n[ost]ra patria, et interesse, et vita de loro medemi. Li frati
, 6. V 1632. Bosnesi pretendono, e palesam[en]te qui professano, che non vi sia
auttorit ecclesiastica sopra di loro, e lo mantengono con fatti;
da poich hanno sradicato i preti da Bosna, et il nied[esim]o cercano di
-" , far da questo Vescovato, contrariando alii Visitatori Apostolici, alii
. , - , Vescovi, perseguitando li P[adri] Gesuiti. La prescr[itk>ne] con li
- n[ost]ri, e sfacciata'mfenjte il ministro li cit in Buda, e li fecce
. havere m[ol]ti travagli. Li n[ost]ri con patienta infinita sopportomo
il tutto, non pretendendo, ch'altri decidesse [ro] le loro diferenze,
, , , che la Sede Apos[toli]ca, ma questo rese pi insolenti li frati, e pi
". disvantaggiati li n[ost]ri, perch mettendo cost li frati in gran
riputatione le -cose loro, e ingrandendole con menzogne, si ritardava
M[ol]to Ill[ust]re Sigfnor] mio S[ignor] Col[endissi]mo il rimedio contro l'insolenz loro. Ha ultiniam[en]te mandato la
S[an]ta Sede l'Arciv [escovo] d'Antivari prelato di vita essemplare,
Gom'amtioo serv[ito]re me le presento inanzi senza batter alle di buona fama in tutte queste parti, e di molta destrezza, accioch
porte della sua gratta con vane cerim[onie] le mie sciagure havr con l'auttorit che gli era data ponesse rimedio alii tanti disordini
Vfostra] Signoria] intese dall'altrui penna, e forse da chi mi della chiesa in q[ues]te bande. Q[ues]to prelato per sua bont e
giudic, e non comport, ch'in quel tremendo giudicio restasse credo ancor p[er] comess[io]ne havuta dal'la Congreg[ation]e comin-
oppressa la mia innocenza, che fu vessuta in quel processo pi ci a secondar in tutto li gusti, e le sodisfattioni delli Bosnesi, ma
dalla persecutione che dalla giustitia, et il 'solito della sua benignit tardi s'avvide quanto !nfruttuosam[en]te perch egli nied[esim]o
le havr fatto commiserar lo stato del suo serv[ito]re, a cui non si vide non solam[en]te cacciato da casa con pericolo di restar lapidato
trov nella christianit citt per fargli far la purga della rabbia il Pfadre] Gesuita dalli madrinani[en]ti delli med[esim]i, e poi con
d'altri senza condannarmi qui fra gl'infedeli. Soffro il tutto pati- stupor infinito vide falbricato dalli medemi il suo precipitio, accus-
entem[en]te per chiarir li maligni. Non per tanto infelice il mio andolo con quel memoriale, che le sar inviato da Rag[usa], ch'io
stato quanto se l'havevano imaginato li persecutori. Dopo che sono ho fedekn[en]te tradotto, e se questo non si trateniva di sicuro
qui, tutto che renitente m'hanno voluto appresso quelli del comando. Mons[ignor] Arcivescovo era in grand[issi]mo rischio di perdersi,
Aibbasa mi haveva molto affetto, e voleva, che lo seguitassi, e se si ricomperava con gii altri colonniati, la somma del denaro
e feci assai a restar da lui promettendoli con giuram[en]to, che lo sarebbe stata intollerabile. Viste tante perfidie di questi pseudo
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182
catolici li n[ost]ri mercanti .ricorrono alla Sacra Congreg[atio]ne questi miei cianciari; per finisco et river[entemen]te li b[acio] le
supplicandoli del rimedio, e perci ancor a lei si raccoimmandano mani pregandola dal S[igno]re ogni colmo da prosperit, et honori.
come a interessato nella gloria della sua patria. Che potr far fede Belgradi 6 Maggio 1632.
a S[ua] S fanti] t che gli Ragusei mantengono la religione in queste
parti, e che senza loro protett[ion]e non pu durar qui n Vescovo, Di V[ostra] Sfignoria] m[ol]to Ill[ust]re
n Sacerdote, et per quello, ch'io posso comprender da una l[ette]ra, dblig[atiissi]mo et devoftissi]mo sefrvitojre
che scrive a questi il Cardinale] Bandino li Bosnesi danno diverse Francesco Grasso.
informationi; poich quel Card[ina]le scrivendo con fra Alb[ert]o
Vescovo, dice habb[iam]o fatto, che il P[adre] G[e]n[er]ale di frfati] SOCG, voi. 58, f. 135r136v
chiami il ministro della provincia, e che li commandi che non dian
molestia a esso Vescovo che viene alla residenza, et p[er] di che
ancora si meravigliano non senza rito li mercadanti. Li Bosnesi
sono poveri schiavi miseri mercantuzizi, et artisti, e li mig[lio]ri 117
amici di Turchi, e stimati, e da loro, e da gli altri p[ri]n[ci]pi, ma
altrim[en]te cantano i frati Bosnesi, che promettendo Ili n[ost]ri , 30. VI 1632.
Pfri]n[ci]pi le pru[denz]e di q[ues]ti mettono in cielo le opanlke e
le zappe, e s'assicuri Vfostra] Sfignoria] che se non si rimedia alla ,
,
loro insolenz ne sentir un giorno qualche essempio. Sa beniss[im]o . 120
Vfostra] S[ignoria] che delli Ven[etia]ni non habb[iam]o dubitato
alla Corte Ottomana, e di questi tignosi che potiamo temere? , a cada je ,
Sin'hora s' portato rispetto alla chiesa, adesso si faranno le ven- .
dette della med [esima], e si mantenir il proprio honore e della
Patria. S'ella si compiacer di parlar con Mons[ignor] Fr[ancesco] Al molto Ill[iuistrissi]mo et Re[verendissi]mo Sigfnor] mio
Ingoii Segretario] ne sia favorevole, e dia calore alle n[ost]re ra- Oss[ervantissi]mo
gioni, che saranno autenticate, e dal processo che diede contro li Come si o partito da V[ostra] Sfignoria] molto Ill[ustrissi]ma
med[esim]i frati Bosnesi l'Eminenza del Cardinal Pasman, e dalle ac Re[verendissi]ma nofn] o potuto scrivere essendo lontano di
querelle delli Pfadri] Gesuiti, et altri Sacerdoti, che sono perse- queste parti, e adeso si trovo in Belgradi, e son in quelli parti delli
guitati da questi tristi, e credo, ch'i! med[esim]o Arcivescovo, ch'era Calvinisti, e no[n] ce delli Sacerdoti se nofn] tre preti, e no[n]
loro partiate non mancare di darne conto alla stessa Congregatione; siamo molestati dalli Calvinisti, come siamo molestati delli frati di
il quale deve riconoscer, e la vita, e la reputatione da questa colonia Bosna, lori desideranno schaciar fora li Vescovi e ancora li Sacerdoti
delli nostri sin'hora tutti gli Amfoas[datori] delli P[ri]nfci]pi sono di tutte queste parti, che nofn] si trovano nesuno in questi paesi,
stati, e regalati, e ricevuti deli n[ost]ri e li medfesirnji Venetiani, ma pfer] gratia di Dio spero che nofn] potranno fare quanto desi-
et ultimam[en]te l'Ecc[ellentissi]mo Veniero hora Procuratore] di derano; adeso D[on] Pietro che venuto dalla Sacra Congregatione
Sfan] M [arco] il quale sodisfatto del zelo della religione delli patisce delle p[er]secutioni di detti frati, e nofn] vogliono obedire
n[ost]ri, e delle cortesie loro gli p[ro]fessa ni[ol]ta affett[ion]e, dove il preceto del Monsigfnor] Archivescovo quello che gli coxnmanda,
delli Bosnesi non s' accorto se siano vivi. Unico rimedio in tanti e lori dicono noi nofn] vogliamo che il nostro pane pigliano i Preti
inconvenienti sar un processo, ch'essi frati non s'ingeriscano nella di Roma, e da altra parte ci infamano e dicono che lui spione, ma
giuriditt[ion]e di questo Vescovato, altrim[en]te n Gesuiti, n noi nofn] ci lasciaremo cos come lori pensano pfer] gratia di Dio,
Sacerdoti d'altro ord[in]e potranno viver in questo paese. E se per p[erci] prego Vfostra] Sfignoria] molto Ill[ustrissi]ma ac Refveren-
avventure stasse per Vescfovo] di questa Diocesi un frate loro actum dissi]ma che si degni mandarmi la licentia (overo dimisorio) a quel
est, e non occorrerebbe che pensasse da chiesa Rom[an]a di fargli Subdiacono al nome Biagio di Paulo il quale andato meco di
successore altri ch'un frate loro, e cos in infinito. Non se ne vede Rag[us]a che si possa ordinare in queste parti, io no[n] so come
un bll'essempio nel Vescovato Sardicense di Sofia? dove primiera- stato in d[ett]a Rag[us]a pfer] gratia di Dio ci testifico che in queste
mfenjte li frati di Chiprovaz si isono separati da quelli di Bosna, e parti si soporta bene, che o mille piaceri di lui, ci tiene la sehola,
che secondo la dottrina di questi non admettono li preti che vengono e insegna gli tgliolini la dotrina Christiana, e li comandamenti della
dello studio di Roma alii beneficij, anzi gli perseguitano, e non li Santa chiesa, ci stiamo in questi parti dove nofn] stato nesuno
veglino ord[ina]re. Ma io doppo tanto t[em]ipo l'havr attediato, se sacerdote cento e vinti anni pasati sotto Veserio di Buda, adeso
per li gran negotij, che per le mani le permetteranno poter legger habbiamo fatto la sehola, e voremo fare ancora la Chiesa che si
m
o 185
184
multiplica la Santa fede Christiana, et io o gran necesit delli preti potrano sradicare. Trovo, che tanta disunione tra pretti, e pretti,
in queste parti, e p[er]cio prego V[ostra] Sfignoria] molto Ill[u'stris- tra secolari, e secolari, che uno desidera la morte all'altro disuniti
sijma ac Reverendissima se vi piaci dimandarmi la licentia quanto tra di loro for di modo, e sempre stano con quel oddio al cuore, e
prima, p[er]ch gran necesit delli Sacerdotti, e vi dico e testifico presupongono di sapere pi di Aristotele, che a pena sanno dire
che degno, e vi prego che no[n] indugiate tardo, no[n] altro resto quella messa che dicono, e n[on] vogliono ceder uno al altro, ma
al servitio di Vfosbra] Signoria] molto Ill[ustrissi]ma ac Refverendis- tutti datti alle mercantie et usure, e l'off[ici]o di Dio si fa lo sa lui,
sijma pregandovi da Dio ogni prosperit e felice stare. et q[ua]ndo gli volete amonire o dire qualche cosa non hanno altro
in Bocha se non honorefm] meufm] neniini dabo, e questo regna
Adi 30 di Giugnio 1632 di Belgradi. in Antivari tra gli Sacerdoti, e nel suo territorio il Vicario, e
Di V[ostra] Signoria] molto Ill[ustrissi]ma sup[er]'bia la parte sua, mal voluto tanto dalli Christiani q[ua]nto
ac Re[verendissi]ma dalli Turchi, e nisuno n[on] lo pu vedere con gli occhi tant'
V[ost]ro Humilis[sim]o Servitore venuto in [...] e odio a tutti, perch coirne intendo, stata causa la
Smone di Givani Matheocovich. sua sup[er]bia, che la Chiesa stata presa dalli Turchi, et hora
hanno recuperato alcune possesioni della Chiesa, e quelle gli vano
Non dubitate S[igno]r I>l'l[ustrisi]mo io far defero fredo caldo. vendendo a pocho a pocho alii Turchi, e a questo, et a quello n[on]
so in che modo bavere a caso, che venisse un ordine dalla Sacra
SOrG, voi. 58, f. 148r. Congreg[atio]ne espresso al Vicario, et alii pretti, che nfon] potessero
alienare gli beni della Chiesa, perch in progresso di tempo non si
trover in Antivari n Chiese n gli beni delle Chiese, se per
l'arano come hanno comenciato nella Chiesa, poi non si trova pianeta,
118 n comisi, ma celebrano in una Pianetta, che n[on] sarebbe buona
per netar gli piatti in una cucina, et similm[en]te il comise della
24. IX 1632. sporchicia poi della vergona n[on] gli posso dir altro, se non gli
corporali sono pi negri, e pi saaziche la foligine, che viene alla
o p[er]sona l'angosia a vederli solo. La Chiesa, che hanno preso gli
. , Turchi hora sta serata e n[on] possono andare n Turchi n Chri-
, a . stiani dentro, perch stato i giorni passati un Sanzagho il quale
ULTO . per gli Christiani stato molto buono, ma per gli Turchi, che sono
- - stati causa della presa e distrucione della Chiesa gli ha tonnato, e
. bastonato, e ha voluto inpicar alcuni, ma la Borsa sia maledetta
u ha comodato ogni cosa, dove da chi ha pigliato mille da chi doi
ULTO o milla da chi cinquecento scudi, e ha pigliato le chiavi della Chiesa,
. . , e gli porta seco per dove va e ha pigliato quel ordine, che dicono
. ", gli Turchi che stato mandato dal Gran Turche, che la Chiesa sia
". presa, vero dicono che un Cad habbia portato un ordine, che sia
presa la Chiesa di S[an]to Ellia, che sta nella Citt ma n[on] quella
.
, . - che sta fori delle menia, ma vogliono dire che questo Cadia stato
da y subornato e improbato dalli Turchi d'Antivari e ha falsificato quel
o ordine di Gran Sig[no]re e dove diceva S[an]to Ellia ha messo la
. Madona fora per amore delle possesioni, e cos ha mandato questo
- ordine con doi Imlbasciatori acertificarsi del fatto, e ha giurato, che
. se trover falsificato questo ordine n[on] voler lasciar memoria di
loro questi che sono stati origine.
Eminentissimi, et Reverendissimi Sig[no]ri Hora poi in Antivari q[ua]ndo more qualcheduno bisogna
portarlo tre o quatro miglia lontano. Quelli poveri Christiani tutti
Gi con l'aiuto di Dio ho comenciato a lavorare in questa stano afflitti, e travagliati p[er] la perdita di questa Chiesa, e sono
povera vigna deserta piena di spine, e di altre con gi invochiate, alcuni gentil huomini che stanno nella Citt, i quali come intendo
et fatte le radiche tanto Botto, che senza l'aiuto di Dio n[on] si vano vendendo le loro possesioni, e cos a pocho a pocho p[er]
186 o 187
andarsene via da Antivari, perch gli Turchi gli hanno tanto in mortale. Io gli ho detto che n[on] havevo tale autorit ma che
odio, che tutti gli vorebtano morti imparticolare adesso, che q[ues]to procurassero p[er] la dispensa, e che gli bisonar spendere qualche
Sanzacho ha rivelato molto bene alcuni di loro. cosa, mi hanno resposto, che loro n[on] hanno posibilit di poter
Ho trovato una Chiesa in un Villagio dove sono Chatolici, e pender, che sono poveri, e che pi presto stareTabomo cos cento
Sismatici, e celebrano gl'uni et gl'altri nell'istesa Chiesa; i nfost]ri anni o farsi Turchi, che poter spendere, che fosse posibile un Baioco
hanno un Altare, e loro hanno un altro, et intfer] vengono uno al per la dispensa. Per acci queste povere anime non vadino in
altro alle corcioni, dove come intendo gli Siismatici si burlano delle pfer]dicione prego V[ost]re Em[inen]ze a degnarsi a far tanta opera
n[ost]re funtioni, e gli n[ost]ri di loro, et hora tra gli n[ost]ri, e loro di misericordia d'intercederli una dispensa gratis o vero farlo ri-
una grandissima Sisma, perch gli Sismatici dicono, che la Chiesa metter a qualche Ves[covo] che gli potesse asolvere acci n[on]
loro e non vogliono che gli n[ost]ri celebrano dentro, e questi stino in pecato mortale, ohe il tutto si riceverano p[er] gratia e
dicono, che alb antiquo la Chiesa stata comune a tutti, e sempre favore pa[te]r[na]le dalle V[ost]re Em[inen]ze.
hanno celebrato in questo modo, a me poi fu riferito, e ho fatto Mi farano anco graftia] Vfostjre E[minen]ze p[er] la mia
soprasedere alii m[ost]ri, che n[on] dovessero intervenire alle loro absenza a favorire di un indulto acci potesi partecipare delle mie
funtioni neimeno dovessero pi celebrare sino a tanto che si scrivesse distribut[io]ni dal Can[onica]to almeno p[er] un anno se per vorano
a Roma alla Sacra Congreg[atio]ne e venisse novo ordine quid egli compiacer, che io stia qualche tempo di poter aiutare queste
agendu[m] per V[ost]re Em[inen]ze determinarano, che cosa si deve povere anime, che si trovano prive di ogni aiuto spirituale, e stante
fare, o proseguire come stato o vero tralasciare perch altram[en]te che hora ho speso pi di venticinque scudi p[er] donativi a q[ues]ti
questi nemici ogni gorno ci trovano nove cavigliacioni. maledetti Turchi, e q[ues]ti almeno mi potessero servire a vestirmi,
In una casa ho trovato deli Chatolici doi fratelli uno maritato, p[er]ch qui tanta povert, che n[on] pericolo, che si vede un-
et altro n[on] viene a morte il marito, et l'altro fratello ha pigliato quatrin p[er] miracolo p[er] hora n[on] mi occore altro se n[on]
la moglie del fratello morto dove che fatto questo Giudaismo, e p[er] il fine li io burnii riverentia a tutta quella Sacra Congre-
maledetto matrimonio tra q[ues]ti maledetti per [non] dire altri- g[atio]ne.
mfenjte ab illa die Mitrato in quella donna un tanto gran spavento, Di V[ost]re Em[inen]ze
che in quella casa dove habbitano non puole intrare sola a niun Humilissimo S[ervito]re
tempo n di giorno n di notte, ma dice che nel ingresso gli com- Giorgio Vscovich miss[iona]rio
parisce una cosa negra spaventosa inanzi come un cavallo con una
Boccha aperta a volerla divorare et hora cos stano in questo spaven- SOCG, voi. 58, f. 290r291v.
to credo p[er] il Divin volere, che sarano di esempio a molti, e
q[ues]ti sono Chatolici, e mi hanno detto che n[on] so che prete gli o 165. -
sposato e gli confessa, e gli comimunica.
, 24. 1632, -
Delli matrimonij poi nel 2, e 3. grado credo, che si trovano -
senza fine secondo che mi rifferiscono l'isteisi Pretti, e gli dimando , ,
perch gli fanno dicono che loro non sano niente sino a tanto, che .
hanno coniugo e fatto ogni cosa, e poi q[ua]nto sano, che ce qualche
impedimento alhora poi vengono con Bracio Turchesco a sposarli Referente eodem emin[entissi]mo D[omino] Card[inali] Spada
per forza, e se il Prette volesse dire qualche cosa lo minaciano di l[itte]ras D[omini] Georgi] Vuscovich miss[iona]rij in Albaniam, de
amazarlo. Tutto questo trovo, che per hora che si fa in questo infelice pessimo statu ecc[lesia]e Antibarensis; Sac[ra] Cong[regati]o, quod
paese ubi vivunt sine lege et sine lege peritunt, ma ancora n[on] articulum ecc[lesia]e, in qua promiscue Catholici et schisniatici exer-
sono venuto ali buono, che credo, che trovaranno poche belle cose. citio Religionis faciuint, in primis dubitavit, an bene fecerit Missiona-
Ho trovato un matrimonio gi fatto dieci o dodici anni nel 5. grado rius prohibendo CatiholiciB, n in ea divina peragerent, donec
consanguinitatis, e hanno saputo, e dal Prette sono stati amoniti, e consultus Suanmus Pontifex, aut disipensaret, aut quid esset agen-
n|on] hanno voluto 'ubidirlo giovanoti presi p[er] namuramento, e du[m] p[rae]scriberet, nam cum in casu isto disputatio esset inter
sono poverissimi, e sono credo pi notte che vano a letto senza pane, Catholicos, et schismaticos de D[omi]n[at]io p[raedic]tae ecc[lesia]e
che con pane, ma senza dilettissime case, e Chatolici hora sono si in partibus Infidelium, et Schismaticorfum} in casib[us] similibus
venuti da me, e gli dico perch hanno fatto questo erore sapendo prohibeat[ur] Catholicis Eccl[esia]r[um] usus, ex eo, quia haeretici,
esser parenti dicono che gli altri ancora sono, che l'hanno fatto, e et schiamatici in eis violentia adhilbita sua exercitia peragunt, cito
nfon] gli stato detto niente, per se ci pot dispensare dispensateci ipsi Catholici usu omnium fer ecc[lesia]r[um], quae et plurimu[m]
se non se faremo Turchi per ogni modo tanto starno in pecato fuerunt Catholicorfum] ante Tyrannideni Turcar[um] privatountur.
o 189
188
Deiinde iussit huiusmodi articulum, quia casus frequens est in ci consolava, e fortificava sempre nella S[an]ta fede. Onde dopo il
S[anc]to Off[ici]o diligentius examinari, ad quani etiam Congfrega- d[et]to Vescovo defonto, il Scismatico Patriarcha di Constantinopoli
tio]nem eminlentissijmi Pfatjres censuerunt remittenda esse, quae ci fa il Vescovo della sua maledetta legge, e quantunque non ve ne
d[ictu]s missionarius in mat[eri]a m[at]rimonior[um] in gradib[us] sia adesso, per esser morto poch'anni sono, pur non dimeno minaccia
prohibitis contractorfum] scribit, ut aliquo modo pauperiibus Catho- del continuo, e dice assolutami [en] te d[et]to Scism[ati]co Patriarcha,
licis in peccato mortali existentifous consolai[ur]. mandarlo della sua legge; Noi non vogliamo Pastore Scism[ati]co,
s perch haitbiamo vissuto sempre alla cattholica Romana, s anco
Acta, voi. 8, f. 125rv, N. 8. perch qui volno per forza tali Vescovi Scismatici, che noi facciamo
a loro usanza, onde per forza, e con favor del Turco pigliano per
moglie le nostre cattholiche, e la fanno vivere scismatiche: Per
, fin' questa hora (per Dio gratia) l'habbia-mo impedito con li n[ost]ri
da je nana danari, ogn'anno pagati al gran Visr di Buda, lo quale hora si
no contenta, che noi possiamo mettere il Vesc[ov]o cattholico in questo
". luogho, e ci lo fa a nostra petione, e del Sigfnor] Elia Paleologo
Conte di Desni e suoi parenti; Per tanto veniamo tutti insieme
S'avvisi dd'la ri>solut[ion]e p[re]sa e che S[ua] S[anti]t in- unanimi, e concordi a supplicare rE[minenze] V[ostre] Ill[ustris-
chinava a farla qualche graftia] in mat|"eri]a de matrimoni contratti si]me che si degnino eleggere per n[ost]ro Vescovo il Rev[evendo]
in gradi p[ro]hibiti. P[ad]re Giorgio di Vidagnia della Provincia di Bosna Sacerdote, e
Predicatore dell'ordine di M[ino]ri Oss[ervan]ti, ohe hora sta in
SOCG, voi. 58, f. 291v Napoli nel Convento di S[an]ta Maria della Nova, questo P[ad]re
parente del defonto Vescovo, e figlio di d[et]to Conte Elia, quale
mand suo figlio in queste parti per dar fine alle Sacre Lettere. Il
Vescovo non tiene altra entrata, o rendita, fuor di quello, che da
il sud[et]to Conte, e suoi parenti, che se verr qui per n[ost]ro
Vescovo il detto fra Giorgio, il suo P[ad]re, suoi Parenti, e tutti
119 noi ci oblig[hia]mo di accrescere le rendite del Vescovato, di tal
modo, che sar sufficiente per gl'altri Vescovi, che verranno appres-
, 5. XI 1632. so; Ohe p[er]ci decoriamo alle benignit dell'E[minenze] V[ostre]
I[llustrssime], a compiacervi, consolarci in questa n[ost]ra supplica
, , , per esser cosa pia, e giusta, che oltre il merito, che haveranno dalle
, - anime, che saranno qui convertite per mezzo di questo buon P[ad]re,
" , noi restaremo dbligati in vita. Et acci questa n[ost]ra supplica sia
, tenuta per vera, e per levare ogni dubbio, che in essa potesse
. . orni occorrere, halbbiamo fatto fare questa scrittura, e firmatala con le
nostre proprie mani, e siggellatala con il Sigillo maggiore del Regno
di questa parte del Turco di Ungaria, di Bosna, e delle Provincie
. convicine dei Cattolici, e firmatala dalli n[ost]ri ordinarij scrittori.
In quor[um] fidem.
Emkientisskni Sig[no]ri
Data nella Citt di Belgrado il di 5. di Novembre 1632.
Noi Conti, Govern[ato]ri, Priori, Eletti, et Popoli de'cattholici
della parte del Regno d'Ungaria, della Bosna, et altre Provincie Io Giorgio Pircovich, scrivano universale fui presente
eonvicine, con la presente veniamo a notificare all' [minenze] [o Conte de Flirta eletto canffirm]o, ut supra
V[ostre] Ill[ustrissi]me parte delle nostre miserie, che del continuo Io Conte de Struse conf[irm]o come di sopra
patiamo da questi Turchi barbari nostri paesani, che per miracolo Io Conte di Brogno eletto conf [irm]o come di sopra
di Dio vivemo col titolo di Cattholici, tanti sono gl'oltraggi, e danni, Io Giacomo Nicolich Conte reliato, et eletto del Popolo, ut supra
che ci fanno; E quel che pi importa , che qui stiamo (gi che cossi Io Priore de Studenci confirmo come di sopra
voi Dio S[ignore]) senza Pastore dache haibbiamo perso quel Sfignor] Io Conte di Bachina eletto conf[irm]o, ut supra
Vescovo D. Giovanni Paleologo, che con la sua buona vita, e dottrina Io Stefano Cacichi Capoconte conf[irm]o ut supra.
190 o 191
.
2)
, . je u 1 od 30. 1633,
3) , , - ,
. -
. - ".
,
.
4) Conte Elia Paleologo, al quale la S[acra] Cong[regation]e scrive
ta , et ho una lettera per lui in mano, non si trova, n v' stato per il
. passato [. . .]
5) o -
, SOCG, voi. 76, f. 248r.
.
6) ,
. 120
La supp[li]ca par falsa. , 16. XI 1632.
Primo. Non ho mai inteso essere in quelle parti Conti, Gover-
natori, e Sig[no]ri di quella cond[ition]e che conta la supp[lic]a e li ,
Turchi non sogliono dare tali cariche e titoli alii christiani, ben , 167. ,
vero alii Confini deU'Imperio si trovano Catholici massime Bosnesi 16. 1632, da y
assoldati dal Turco, i qualli coll'istessi Turchi fainno incursioni nelli 900 .
paesi dell'Imperio, e dai frati di Bossina sono ammessi alla confes-
sione, et altri Sacram[en]ti. Considerat[io]ni del Secretario
2. Non mi posso indurre a credere, ch'il Ves[cov]o Greco sforzi Li p[ad]ri Bosnesi mai hanno voluto Ves[cov]o in Belgradi, n
li Cattolici al suo rito, n lo sogliono fare, n il Turco comporteria: esser visitati, e p[er]ch a q[ue]sti sono devoti li Mercanti di Bosna,
perch lui stesso s'astiene da quest'insolenz. che habitano in Belgradi, e saranno da 900 a[n]i[m]e, li frati li fanno
3. Etiam per legge Turchescha nullo il matrimonio contratto far ci che vogliono: Da q[uejsta unione de frati co[n] d[ett]i
per forza e renitente la parte, et il rattore punito gravem[en]te Mercanti sono succedute diverse contese tra li Mercanti Bosnesi e
in particolare quando questa forza venisse fatta dal Schismatico al li Mercanti Ragusei, p[er] li quali final[imen]te si sono divisi nello
Catholieo, et converso: massime in una Citt, e Luoco dove com- spirituale, e nel temporale in maniera che qfuesjti hanno la sua
manda il Vesiero, che non si pu corrompere, se non con gran somma colonia o universit, e la sua caipella retta al p[rese]nte da p[ad]ri
di denari. D[ome]nicani, e quelli fecero p[rim]a la sua colonna, e poi p[er]
192 o 193
parere della Sac[ra] Cong[regatione] anche la capella. Ma no[n] quale, veniva ridotta in Turchia, rimanendovi sino al presente
vedendo H frati Bosnesi volentieri altri Religiosi in q[ue]lle parti, confusioni grandissime in quella, con pericoli gravissimi di questi
hanno com[m]ossi li lor Mercanti contro li p[ad]ri Giesuiti, e confini; Ma q[ue]llo che sopramodo preme, che li preti Scismatici
final[men]te gl'hanino cacciati da Belgradi, e contro rArcives[cov]o da quel tempo che furono sedotti dall'Archimandrita et Arciv[esoov]o
d'Antivari Visitator Apost [elico] co[<n] darli un Memoriale contro d'Ochrida, ardiscono copulare li nostri Cattolici p[er] denaro, anco
nel Tribunal [...] nelli gradi prohibiti, mentre dalli suoi Parochi Cattolici li Vienne
fatta dificolt alcuna, con estrema confusione di questa Diocese
SOCG, voi. 58, f. 98v. p[er] altro Cattolica. In'oltre tanto s'avanza l'empio ordine del
ribanibito Simeone e delli suoi Preti, che contro tutti quelli quali
dal rito e Scisma greco volessero passare alla purit Cattolica,
121 tendono di continuo tali insidie, p[er] via di secolari, gente p[er]
lo pi militare, che non ardiscono d'accostarsi alle nostre Chiese
, 15. I 1633. Cattoliche, non che passare alla vera religione Cattolica. Appresso
pfer] l'ignoranza di tal Vescovo e ministri, il popolo ridotto a tale
Ha termine, che a male stente si trova p[er]sona tra tanta moltitudine
, che sappi l'oratione dominicale.
. 40 A questi inconvenienti si potrebbe rimediare, quando S[ua]
". - S[anti]t con la Sacra Cong[regatio]ne operassero appresso la
, M[aes]t deH'Imp[erato]re che si contentasse, in luoco del rbambito
nanu da vecchio Simeone, dimandar p[er] suo Coad[iuto]re con successione,
, ". dalla Sede Ap[osto]lica, Longino Vescovo delli Valacchi di Lippa,
. - e Geno, alii confini d'Ungaria e Valacchia, p[er]sona che oltre
l'havere il mese d'Agosto.mentre mi trovavo in Ungheria, di consenso
. del Emin[entissi]mo Cardinale] Pazmani protestato in voce e
scrittura, ricevuta da me e traportata in lingua Latina, con legalit
B[eatissi]mo P[ad]re di mio sottoscrittorio e sigillo, e professato l'obligo che hanno li
Trovandosi in questa Diocese di Zagrabia sopra quaranta prelati orientali d'obbedienza alla S[an]ta Sede Ap[osto]lica Ro-
millia anime scismatiche di natione Serviana, chiamati commun[a- mana, p[er] l'esperienza che tengo della sua p[er]sona, coin zelo che
men]te Vallacchi, ritiratisi dal Stato Turchesco da 40 anni in circa, ha verso l'augmento della Religione Cattolica potrebbe operare s
unica custodia di queste fronitere, e questi vivendo senza cultura fattem[en]te tra questi Scismatici, che almeno in breve si potrebbe
spirituale, che d'uno Simeone titolato Vescovo di Bretania, persona vedere questa gente unita con la Chiesa Romana.
quasi centenaria, per ribambita a fatto, se bene sempre poco atto Assicurando la S[anti]t V[ost]ra coram Deo, quo iudicaturus
a tale cura, ancorch di gi in Roma habbia fatto professione di est vivos et mortuos, che quanto l'Arciv[escov]o d'Ochrida nelli
fede Cattolica, poich p[er] la sua grossolagine, accompagnata dall' sette capi di relatione fatto in proposito di Valacchi di q[ue]sta
avaritia, cancano p[er]petuo delli Eccl[es]ia[sti]ci del rito orientale, Diocesse sotto titolo di Monte Feletrio overo UZKOKI, ha esposto
questi popoli, fuori del Battesmo, non si conoscono Christiani p[er] alla Sacra Cong[regatio]ne de propaganda] fide, sono fintioni mere,
altro, che p[er] le grosse contributioni, che vengono forzati fare al buggie greche, e imposture proprie di Scismatici et Heretici, p[er]
suo Prelato, quale oltra le tasse di Battesmi, Confessioni, Com- non dire quello tengo da huomini degni di fede, artifici] di meri e
munioni, e Matrimonij, p[er] ogni p[er]sona morta si fa pagare un puri Maomettani, come stato riconosciuto detto asserto Arciv[es-
Cavallo, overo 20 scudi in luoco di q[ue]llo. E p[er]ch lui cieco, cov]o.
sordo, e poco meno che muto, non pu pi operare p[er]sonalmente
si vede d'alcuni pochi suoi sacerdoti, sopra modo ignoranti, capo de Lavabo inter innocentes manus meas.
quali un tale Monaco chiamato Massimo, niente migliore d'altri, Gioanni Vescovo di Bosna, Lettore et
quale p[er] ambitione di succedere a Simeone, l'anni a dietro in- Coadiutore di Zagabria, Creatura della
trodusse in questi paesi, li pestiferi: Archimandrita Constantino- S[anti]t V[ost]ra e della Sacra Cong[re-
politano, e rArciv[escov]o d'Ochrida, p[er]sone in apparenza di gatio]ne de propaganda] fide.
zelo, ma in effetto tali, che se Dio non vi frapponeva la mano sua,
e rimp[erato]re non vi sudava da davero, detta Christianit tale SOCG, voi. 75, f. 220rv. ?
194 o 195
hanno alcuni Monasteri. Questo monte non nel mezzo di Sirmio: si scopre l'indicibile devotione dei Principi d'Ungheria, che non
ma sta disteso per le ripe di Danubio cominciando vinti milla dentro hanno sparniiato denaro alcuno per honorare, e glorificare Iddio e
il Sirmio e scorre sin' Vucovar castello sessanta milla dalla con- li suoi Santi.
fluenza di Savo, e Danubio. La montagna in alcuni luochi di
altezza grande. La parte verso Danubio che vien allagata dalle sue Del numero dei Popoli, et in particolar dei Catholici
aque tanto delitiosa, che regionevolm[en]te sono state fabricate Samandria cio il castello non molto habitato. Nel Borgo
nobilissime citt e castelli come Slancami, Carlovazi, Petar Vara- saranno da 600 case de Turchi Gianizzari, e figlioul d'essi chiamati
din, Banostar residenza dei Vescovi di S'irmio, Ilok, dove fu sepolto Culoglari. De Catholici saranno 16 fameglie mercanti Ragusei, e
il B[attista] Giofvanni] Capistrano, Vochin, et altre citt e castelli Bosinesi. Hanno un frate^ Bosinese per Curato. C' qualche quan-
sin' Vucovar termine di Sirmio. In quant' me io posso dire, che tit di Serviani, et i monaci di S[an] Basilio hanno un monasterio
sia stata felicit grande in quelli tempi, quando dominavano i un millo lontano dalla citt.
Ungari: poich a noi, che vedemo adesso un corpo p[er] cos dire In Belgrado pi intendensi contano otto milla fuochi, et anime
storpiato dalla tirannide de Turchi, di tanto gusto. Questo monte sessanta milla in circa. De Ragusei saranno 30 botteghe, con Servi-
e per fruttami, e bont, et abbondanza de vini rallegra non sola- tori saranno 200 anime. De Bosinesi saranno 130 fameglie, anime
m[en]te le citt, terre, e ville, che guardano Danubio ma ancora 1500 in circa.
tutto Sirmio. Onde si pu dire, che Sirmio Pannello, et esso monte La villa di Viscgnizza sotto Belgrado 3 milla alla ripa di Da-
la gioia in cos vasta pianura. nubio haver da 120 anime Catholiche. La profession' loro di
A Vucovar finisce il territorio di Sirmio, et detto Vucovar molinari. Quando furono divisi i Ragusei, et i Bosinesi, detta villa
questo Ca'Stello per esser posto al fiume Vuca, che tira l'origine rest con li Ragusei. Vi va di quando in quando qualche fratte a
dalli monti d'Orahovizza verso fiume Oravo. Di qui tirando verso dir la messa.
li confini deTl'Jmperio si va a Osiek 30 milla di camino in circa. La Cappella dei Ragusei ben fornita di quant' necessario
Osiek terra sul fiume Drava cinta con doppie fratte riempite di p[er] il culto Divino, et officiata con devotione. Li Bosinesi hanno
terra. Qui si passa il fiume d'estate per il ponte sostenuto da eretto un'Altare in una casa dove celebrano con molto seommodo,
barconi callati nel fiume, il qual passato, ch'haveria salite un ponte vanno per arrichendo questo lor oratorio con calici, e Sacri parati
sopra certi paludi cinqfue] milla di camino. Io son rimasto maravi- a emulatione dei Ragusei, e vi sono persone fra l'uni, e l'altri molto
gliato, ch'essendo Ungaria riparata da tanti fiumi e paludi non fu devoti. Anzi fra Ragusei trovandosi tre sorte di Confraternit, del
bastante a difendersi da uno, che veniva.per divorarla. Santissimo] Sacrani[en]to, della Concaptione, e del Rosario. I primi
Da Osiek sin' Peciui o siano Cinque chiese saranno 40 milla. fanno cantar la messa del Sacramento la prima Domenica del mese,
Questa citt in belissimo sito, sotto certi monti d'aria Ibonissima, li secondi la messa della Conceptione la 2a. Domenica, li 3zi. la messa
et abbondante d'aque assai buone, 'i vini sino eccellenti, e di colore, del Rosario la 3za. Domenica o sia tempo deU'Advento o della
che tira al cedro. Domina una campagna ibelissima, e fertilissima. Quaresima cosa ch'ad alcuni non piace parendo di sconvenienza
La citt murata tutt'attorno: sar di circuito tre milla; Ella tralasciar la messa corrente col suo Vangelo p[er] simili devotioni,
stata pi bella che forse, e p[er] questo si rese a Sultan Soliman onde sar bene consultar di ci la S[acra] Gong frega tio]ne dei riti.
senza alcun contrasto. La chiesa Cathedrale stata la pi bella, e Nel Sirmio le citt nominate di sopra cio Carlovzi, Varadin,
sontuosa fabrica che si possa vedere in quelle parti; hoggi moschea Banostar, Illok, Vochin, e Vucovar hanno pochi Catholici. Sono ben
e si mantiene nel pristino splendore, cancellate per le pitture e habitate da Turchi guardiani delle citt e fortezze come Gianizzari,
levati li altari. Il palazzo dlli Vescovi, ch'erano Sig[no]ri nel tem- e loro figliuoli pessima razza d'huomini: perch sotto pretesto di
porale e nel sp[irit]uale contiguo alla Chiesa. Egli stato di tant' Guardiani, e soldati par' loro lecito far ogni male.
alto lavoro, e tanto ben compartito, ch'io ardisco dire, che non La parte superiore di Sirmio. Chiamo superiore quella che
cederebbe ad alcun palaggio di questa citt n per artifitio, n per comincia da Dmitrovizza, e Tovarnik sino a Zerna, o per dir meglio
magnificenza. Ma perch non s'ha cura, n habitato minaccia per sin' Ivancovo, e Vuoovar: perch come s' detto da Belgrado sin'
tutto rovina. Dmitrovizza per spatio di 40 milla di lunghezza, e 20, e pi di
In questa Diocese, come ancora in quella di Sirmio per tutto larghezza habitano Schismatici. La parte dunque superiore di Sirmio
dove vi voltate si veggono Chiese, tempi, e monasteri] la maggior habitata da Catholici, come l'inferiore da Schismatici. E si come
parte desitrutti: ch' di il vero movono li animi a Compassione, et quella quasi tutta in boschi e selve, cos questa nuda, e priva
alla devotione: a compassione; poich chi non piangerla vedendo di legna.
tanti monasterij destrutti, tante chiese rovinate, e la vera religione La parte habitata da Catholici ha adesso dieci parochie. Liuba
conculcata da Turchi, da Luterani, da Calvini; a devotione perch e Novak faranno sei milla anime, erano sott'un Curato: ma p[er]
198 o 199
essere questa moltitud[in]e di gente, e le ville lontano una dall'altra Eretici -sul Dravo sono pur della lingua Illirica, e frati di Bosina
la divisi fra doi Curati: Gio [vanni] Croatta e Biaggio da Diacovo. potriano fare qualche bene: ma non vogliono affaticarsi, se non
Seguita quella d'Erdefana, saranno doi milla anime. pos- cercano impossessarsi dell'apprecchiato, e cacciar via li Preti, e non
seduta dall'am'inistratore di Bosina, e vi sta un frate p[er] Curato riconoscere altri superiori, che l'amministratore di Bosina et il
giovane e di poca scienza. Ve per la Parochia di Laas ch'arriva Provintiale.
sin' Vucovar pur occupata da d[etto] Vescovo. Haver tre milla A Osiek saranno da 15 fameglie de Catholici. Il curato di
anime. A Tovarnik sono Schismatici, e Turchi saranno da 30 fuochi Cosiminzi vien a dir messa qualche volta, e questi alle solennit
e per essere su ila strada maestra di Buda e di Belgrado per Con- vanno a Cosiminzi per haver le lor devotioni: I frati di Bosina,
stantinopoli un hospitio per li viandanti. Li frati di Bosina hanno ch'ho trovato alle cure si come sono ignoranti di lettere, cos sono
dato ad intendere alla Sfacra] Gong fregaticene] essere qui il Confine altretanto astuti, e maligni a punto per oppors ai Vescovi, e Mi-
del Vescovato di Diacovo, che mai stato Vescovato, e Diacovo e nistri della Sfanta] Sede come ho provato nella mia persona. Nelle
sotto Posega com'ho inteso, e Tovarnik in mezzo Sirmio. cerche sono importuni e sfrontati in modo, che per forza quasi
Le quattro Parochie dette di sopra sono verso Danubio. Verso estorciono le lemosine.
fiume Savo v' primeram[en]te Morovich, ch' un castello con Passato Oravo a Osiek sono le Parochie di Sogliusc, e quella
terrapiena a canto del fiume Bosuth. Hafoitato da Turchi, nel Borgo di Muhac di lingua Illirica sott'il governo di D[on] Simone, e d'un
sono alcuni christiami: ma attorno qualche milla lontano saranno altro Prete molto da bene, e timoroso di Dio. Tutti doi fanno bene
da 15 ville, ch'haveranno 4 milla catholici. Parodio D[on] Nicolo Fuffitio loro. Haveranino sotto il loro governo cinq[ue] milla anime.
Ivancovich. V' pod Ilac haver doi milla anime, Curato D[on] Haveva D[on] Simone cominciato una Schuola, e venivano da 15
Michaele Croata. E fra quelle di sopra, e queste la Parochia di putti, teneva un Maestro, che gl'insegnava. Qui la giovent potria
Nienizi, dove sta adesso il Sabbatirii Missionario della S[acra] imparare quando s'havesse cura in Schiavone, et in Ungaro: che
Cong[regatione]. un castello pur di terrapieni sul fiume Bosuth. sariano a suo tempo di molto giovamento. Ma questo non si pu
Il suo Borgo habitato da qualche quantit de Turchi, e vi sta fare senza Schuole e Collegij.
Alai-Begh cio capo dei Tknar Spani di Sirmio. Saranno da 30 V' ancora la Parochia di Luuc, e vi stava un frate Bosinese,
fuochi di catholici. Ha molte ville attorno che faranno 4 milla anime che quando arriv di qua D[on] Simone hebbero parole insieme:
catholiche. Seguita la Parochia d'Otok, ch'haver doi milla anime. poich D[on] Simone voleva d[ett]a Parochia p[er] se come quella
Sta un frate p[er] Curato. E Zerna pur alla ripa del fiume Bossuth che gl'era vicina.
haver tre milla anime in circa. Li catholici di queste due Parochie Da questa Parochia si va a Peciui saranno 30 milla. In questo
alcuni per non hanno accettato il Calendario movo. Nella visita ne spatio c' qualche catholico ma molto pi Ungari Eretici, i quali
ridussi alcuni. V' Ivancovo passato Bossuth fra questo et il fiume perch nell'agricultura sono indefaticalbili, et attendono mirabil-
Vuca nel Sirmio 'sott'il Vescovo di Scardona et hanno cura li frati. m[en]te stanno assai commodam[en]te, e vi sono villaggi di 100, e
Direi che tutto Sirmio haver pi di 40 milla anime catholiche 200 case. Hanno i loro Predicanti, e Maestri di Schuola: quelli
senza mesculo d'eresia, molto devoti delle messe, e Indulgenze, e predicano al Popolo la Dottrina del Calvino, e li maestri insegnando
volentieri ascoltano la parola di Dio. Si trova ben chi repudia la la giovent. E perch prohibito parlar in altra lingua, ch'in latino
prima moglie e piglia un'altra: ma i Prelati col tempo potranno nelle Schuole; sar qualche putto, che non sa ben leggere, e sapere
rimediare. Sin'qui s' detto delle Parochie esistenti nel Sirmio, e in latino parlare. Si trovano ancora Serviani Schismatici venuti di
da me ben sapute, se altre chiese, e christiani saranno, si dar nova fresco da luochi sterili per habitarvi in questi terreni grassi, e
relatione alla S[acra] Cong[regatio]ne. fertili.
Passato il fiume Vuca s'entra nella Podravia, ch' sotto il V' dunque Peciui detto Quinque Ecclesiae con 30, e pi vil-
Sangniaccato di Posega; e cominciano comparir Ungari infetti dell' laggi, una, doi e tre leghe lontano habitati da Ungari Catholici
eresia Calvina. Sono alcune Parochie d'Illirici come S[anta] Croce, perch d'Arrani, e CaLvini una infinit. A Peciui fra Illirici et
detta da loro: Crisievzi e Cosminzi sono Catholici. Pi in su verso Ungari Catholici saranno cinquecento anime. Le chiese dentro le
fiume Oravo com'ho inteso sono pi di 20 ville d'Illirici che p[er] mura sono fatte moschee. V' una nel Borgo la metta anzi pi
mancam[en]to di Sacerdoti, e con versai [ion] e dei eretici hainno dato della metta era occupata dalli Arriani, e l'altra metta era dei Catho-
nel Calvinesmo. Questi luochi per esser dati all'amministrator di lici con haver tirato un muro di mezzo.
Bosina non furono visitati. Se a -me toccare visitarli veder di I villaggi faranno 12 milla anime in circa: loro curati erano
scorgere, che sorte di Sacerdoti sariano buoni, et atti per convertirli: i Giesuiti residenti in Peciui, erano quattro di loro, uno Croata e
perch a dir il vero n frati di Bosina, n Giesuiti si mettono a li altri tre Ungari: Andava hor un, hor un'altro attorno per le ville
faticare dove v' travaglio, e si spera poco emolum[en]to. Detti con li param[en]ti celebrando, confessando, e sermoneggiando, et
o 201
200
a dir il vero attendevano molto si convertiva ancora qualcheduno 2. Ho considerato, che dove li Preti havevano cura; le chiese
massime quelli ch'infetti d'eresia habitavano fra li Catholici. A erano resarcite, e ricoperte: ma p[er] dove i frati sono Curati
Peciui i Giesuiti tenevano Schuola di 30 giovani parte erano della scoperte, senza tetto, et andavano in rovina. Argomento chiaro, et
citt, e parte deTle ville. Per le ville sudetti stavano certi predicanti. evidente, che ad altro fine non stanno alle cure che per interesse
Questi battezzavano in mancami [en]k> del Sacerdote, assistevano ai proprio -[. . .] che per ci vengono a dar inscartate perseguitando
matrimoni], e li giorni di festa, e di Domenica predicavano al Po- ogn'altra religione, e sin' i Vescovi come fecero l'anno passato
polo, e sono ammogliati. Io dissi, che saria assai meglio, ch'in luoco dando memoriali alPhuomini del Bassa di Buda spacciandomi per
loro fossero Sacerdoti, che paseeriano il popolo non solam[en]te Spione, et persona che haverei fatto ribellare quella gente; onde ne
della parola di Dio, ma ancora delli Sacramenti della confessione, mettevo alle cure Preti mandati dal Papa, cosa che non era mai
e eommunione. Mi fu risposto, ch'essendo i Giesuiti venuti da 15 stata fatta p[er] avanti. E per Sua Ecc[ellen]za doverebbe castigar
anni in qua a Peciui, gl'havevano trovato in qucH'uffitio, n li et esso Patriarcha (cos ero chiamato nel d[etto] memoriale per
potevano levar senza pericolo, ma a suo tempo si procureria levarli, aggravar maggiorai [en] te il caso) per nome Pietro; e quelli che lo
e sostituir Sacerdoti. Se v' qualche altro interesse non lo so ancora prottegono per nome Thoniaso Gloghie, et And[re]a facili, che sono
di certo, col tempo si saper: poich mi fu accennato da certo che mercanti Ragusei a Belgrado.
li tralasciavano; perch se vi fossero altri Sacerdoti fuor di Giesuiti
p[er] le ville, i Giesuiti perderiano remolum[en]to, che gli viene.
Backa
Avvisate le soprad[ett]e ville della mia venuta, et assegnato
il giorno, e le chiese dove, e quando mi troverei p[rese]nte con- Questa Prov[inci]a sta a quell'altra banda di Danubio verso
correva tanta moltitud[in] e di gente, ch'in pi volte, et in pi luochi Transilv[ani]a, et pi piana, e spatiosa di Sirmio, ch'ha il monte
haver dato il Chresmo a quattro milla anime e perch non v'era aureo gi nominato; il quale par fatto dalla natura per riparare
frequenza di popolo, che non vi fossero Ungari, et Illirici: Un Giesuita le inondationi di Danubio, che non scorrono p[er] Sirmio, bastando
sermoneggiava alii Ungari, et io alii Illirici, i quali restavano molto a Sirmio quel'le di Savo. Onde detto monte le ributta nella pianura
consolati perch non v'era soggetto, che sapesse ben in Schiavane di Backa, la quale pi felice e fortunata p[er] abondanza de
fra detti Giesuiti. frumenti, et animali d'ogni sorte, che per vini e frutti. Saranno
I Ungari se non sentivano nel proprio Iddioma cantare qualche quattro milla anime Catholiche. Li frati Bosinesi hanno la cura.
verso delli Salmi, o della Scrittura non si partivano troppo consolati, Verso Segedin contavano qualche quantit de Catholici, ma per
e perci quelli P[adri] con li sopradetti Predicanti, e giovenotti sospetto dei assassini non s' potuto andare, come n anco verso
oantavano dette cose sp[mt]uali in tono Ungaro, ch'il Popolo ascolta- Agria. In Segedin i Pfadri] zoccolanti hanno un monastero, e vi
va con molta attentione, e poi si cominciava la messa, e si faceva la stanno quattro frati Ungari. Mandorono da me per gli egli Santi
predica della quale ancora facevano gran conto forsi pi che della mostrando gran desiderio, che c'andassi. Mi fu detto che tutto questo
messa. E quest' arte dei Calvini, i quali votata che fu l'Ungaria paese detto hoggi di Backa conteneva 400 villaggi schiomatici di
di Prelati e Religiosi per la venuta del Turco, non furono negligenti lingua Illirica, e di Catholici non arriva a 30 villaggi,*
a scorrere p[er] quelle parti con simili, et altre canzoni, e prediche
seminando la loro eresia fra un Popolo abandonato e privo d'ogni
ben sp[irit]uale, ne durorono fatica, a imbeverarlo del veleno che Visite e Collegi, voi. 11, f. 151r 152v, 155r 164v.
portavano seco, onde p[er] quella via, per la quale furono prevertiti,
s'attende bora a convertirli e conservarli.
Pi oltre verso li Confini dell'Imperio attorno il logo di
Balathon cintorano moltitud[in]e de Catholici: ma per le scorrerie
tanto dei Turchi, che sono ai confini quanto dell'istessi christiani
era paura grande a viaggiare; per lasciai d'andare a quella visita;
un altra occasione non si mancher. i-
Delli bisogni e necessit di quelle parti e dei loro rimedi]
* OBOM (30 = 4000 ),
P[rimi]o. Li Giesuiti erano intelligenti come ancora i Capp[u- 130 .
ci]ni di Belgrado non sono ignoranti: ma li Sacerdoti di Sirmio o 400,
siano frati o Preti sono di poche lettere, e pi i frati ch'i Preti. 55 000.
202 o 203
portatole, che in una Diocese nel Regno Slavonico di Zagrabia siano 127
duoi Vescovi uno Catholico altro Greche overo Sismaticho, et che
comparendo il sopradetto Monaco Massimo sia trattenuto in Roma,
et che s'intenda qual qualificata persona, e come si dice, che sia , 8. X 1633.
un bandito di Turchi, delli quali ha suis proprijs manifous amazzati
nfumer]o 15. Senza virt, et pochi boni Costumi.
[...]
.
Zagrabia ad 28 Agosto 1633. -
Di V[ostra] Paternit] M[olto] Reverenda] ,
Antiq[isi]mo Ser[vitor], Amico et ULTO npe
Capfellano] , a .
Don Gioanni Cutnivio Traurino Dalmata
oli-m Piovano Carnoliano m[anu] p[rop]ria. Al Nuntio di Germania
SOCG, voi. 75, f. 232r233v, voi. 76, f. 5r; Joannes Simrak, De relationibus
Ha sentito molto piacere q[ues]ta Sac[ra] Cong[regation]e, che
Slavorum Meridionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. la M[aes]t Cesarea habbia approvato il pensiero di costituir Vescovo
et XVII/, voi. I, Zagreb 1926, 92. de' Vailacchi il P[adre] Niceforo Ruteno 'imito; E perch conforme
Vfostra] Signoria] vedr dairinchiusa, s'intende ch'un tal Massimo
Scismatico vuoi intrudersi nel Vescovado de' sud[ett]i Popoli, ella
perci far nuove dilig[en]ze alla M[aes]t Sua; perch q[uan]to
prima s possa promovere il sud[ett]o Pfadre] Niceiosro a quel Vesco-
vado, e mandarlo subb[it]o in quelle parti. Che.
126
Roma g' 8. d'8fore 1633.
, 8. X 1633.
Lettere, voi. 13, i. 109; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridio-
nalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
da Zagreb 1926, 93.
: , , ,
, , .
.
II .[. . .] Antonio Casselari da Cattare di et d'anni 52 in circa 128
di tona inteligenza, qual ha diversissime lingue: Latina, Italiana,
Ilirica, Albanese, Greca, Turchescha, et altref. . .]
, 12. XI 1633. i
129
Em [mentissimo] S[ignor] Card[inal] Ant[onio]
Barb[erin]o, Capo della Co>ng[regatio]ne de Prop[agand]a fide , . XII 1633.
Eminent[issi]mo, e Reverendissimo Sigfnor] mio
P[ad]ron Co>l[endissi]mo o -
Alla lettera di Vfostra] Emin[en]za di 8 del passato dico, che .
sebbene l'Imp[erato}re (quand' io feci l'officio in nome della Sac[ra] dea 200 ", a da je 90 -
Congrega tione, accioch la M[aes]t S[ua] approvasse il pensiero di .
dar per Coadiutore cum futura successione al Vese[ov]o Simone, , , ULTO -
ottuagenario, et inhabile, il Padre Niceforo Rutheno Unito) benigna- .
mente mi rispondesse di contentarsene, si com'avvisai Vfostra] , dea ,
Emin[en]za con la mia lettera di 13 Agosto, e facesse scrivere a suoi .
Min[ist]ri di Vallachia, accioch procurassero, che quel Vesc[ov]o ",
vi consentisse, tuttavia dalia risposta, ch'ha data questa settimana .
il Conte di Shwarzemburgh Governatore di Schiavonia, si veduto, , , -
che S[ua] M[aes]t fin' l'anno 1630 haveva nominato, e presentato .
per successore al Vescovo Simone quell'istesso Don Massimo Pre- 150 rada
dovich, del quale parla la lettera acclusami ultimamente, come ,
V[ostra] Emin[en]za vedr dalla copia della presentatione Ces[are]a, da
ch'hora l'invio: Stante tal presentatione deH'knp[erato]re il medfe- da
sim]o Conte risponde di non haver eseguito l'ordine col Ves[covo] do ".
Simone, giudicando pericolosa ogni contraria dispositione, e sog- dee , -
giunge, che questo Don Massimo fin nel tempo del Sfignor] Car- (). od , -
d[ina]l Pallette cominci ad amministrare le cose Ecclesiastiche di . Ha -
quella Chiesa, e ch'havendo dopoi il d[etto] Vescovo Simone ceduto .
totalmente, ristesse Conte di Shwarzemburgh gl'haveva dato il da je -
braccio secolare per impossessaiio. Farmi scorgere in questo successo . da ce -
molt'inconvenienti, imperoch n il Vesc[ovo] Simone poteva o , -
cedere, o rassegnare senz'il consenso Apostolico, n Don Massimo .
introdursi, o il Conte dar il braccio secolare per il possesso, prima . -
della confirmatione Ap[ostoli]ca. Quando l'Imp[erato]re sar tornato ,
dalle caccie rappresentare alla M[aes]t S[ua] il tutto, et insieme .
accennare il dubbio, che si pu havere del poco merito del primo
COMO jedny
presentato dalla M[aes]t S[ua], forzandomi per quanto potr, che da 12 od -
S[ua] M[aes]t persista nel P[ad]re Nceforo. Se in tanto Don .
Massimo verr a Roma a cercare la sua confirmatione, come si legge
nella copia della lettera occlusami, credo, che trover difficolt Em[inentissi]mi et Reverendissimi Sig[nori] et P[adro]ni miei
bastanti ad escluderlo; Et io del seguito qua dar a suo tempo parte Col[endissi]nii
a Vfpstra] Emin[en]za, a cui f humilissima riverenza. Adi 27 9bre prossimo passato fui chiamato da quelli infelici
Di Vienna 12 Nov[embr]e 1633. populi di Gruda, e di Byelo Pavilichi dalli quali fui aspetato con
grandissima allegrezza, e se fosse un Prelato credo, che n[on]
Di Vfostra] Emin[en}za haverebbono potuto far pi di quello, che hanno fatto, e si lamenta-
Hum'il[issi]mo, et Obligat[issi]mo vano infelici, che erano abandonati da tutte le orme della S[an]ta
Ser[vito]re Chiesa, e maledicevano i loro antenati che havevano meso il primo
Cir[ia]co Arciv[escov]o di Patrasso. saso in quel luoco, che morivano come gli animali dicevano senza
com[m]unione, e confessione, e senza il Prencipale senza il Sacro
Batesimo, che gi erano dodici anni, che tra di loro n[on] era stato
SOCG, voi. 76, f. 2r3v; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri- sacerdote se n[on] doi volte, e quelle volte di notte entrare, e di
dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica, voi. I, Zagreb 1926, 9394.
210 o 211
notte escire come il ladro, che va arobare, e questo acci, che n[on] manda via. una cosa tra di loro, che sine lege vivtunt, et sine lege
fusse visto, e acustao alii Turchi. E dicevano, che in doi vilagi vicini peribunt, l male qui sarebbe mal e pegi se n[on] havesero questo
si trovavano duecento case de Christiani, e nonanta de Turchi, e pocho freno delli Sacerdoti, p[er]ch si vedono esser in questa libert
qfuesjtt tutti di una casata, e dimandai p[er]ch erano fatti Turchi tra questi inimici, e cos ciascheduno vorebbe fare a modo suo al
stante, che loro non rendevano obedienza al Gra[n] Sig[no]re, mi presente. Antivari si trova in pegior stato che si trovano quelli
risposero, che loro n[on] erano n Turchi n Christiani ina si erano infelici populi tra quelli monti p[er]ch questi n[on] hanno se n[on]
fatti p [er]ch n[on] era chi li dicese q[ua]ndo erano le feste, le vigilie, una Chiesa nella Citt dove la ve[n]gono giorno p[er] giorno, che li sia
le tempera, n quaresima, n altri giorni di precetto, e la principale presa ancora quella, e in questa n[on] lasano a sepelirsi, e q[ua]ndo
credo che era p[er] la libert della cuscientia p[er]ch tra di loro more qualcheduno vano pi lontano di dodici miglia a sepelirsi, e
non si tiene quaresima, n vigilie, n tempera, e q[ua]ndo sono p[er] certo se n[on] li tenisse Iddio la mano sopra, et il gridare, e amonire
viagio n venerd, e n sabbatto nisuno, una p[er]ch n[on] c' non li se manca q[ua]nto sia posibile p[er] la disperat[io]ne si sa-
nisuno, chi li mostra n chi li reprenda, e l'altra p[er]ch s sono rebbono fatti Turchi come loro stesi dicono. E capo supremo n[on]
dati alla libert, e n[on] si curano, che n[on] ce se n[on] qualche ce questo Vc[ari]o un discolo, che la vole con tutti n[on] vole bene
vecchio o vecchia, che fa quaresima, altri tra di loro nisuno. La p[er] cos dire a se steso, e dove n[on] ce capo le cose n[on] vano
gente di fadone che n[on] mangia un terzo o la metta di un castrato bene, e p[er] n[on] atediar pi con scriver q[ue]sto Sacro Collegio,
a pasto e n[on] bevva tre quatro Bucali di vino n[on] era tenuto p[er] p[er] il fine li bacio le Sacre vesti.
niente. Mi chiam un Turche a far un aniversario p[er] gli morti,
che lui era stato Christiano di Padre, e madre, e fecce un pasto Di Sestani li 3 Xbre 1633.
dove, che intervenero da cento cinquanta p[er]sone, e pi, e haveva Di Vfostre] Emin[en]ze
rostito dieci castrati intieri, e sette alessi, e una vacina, e di tutta Afffetuosissimo], et obligatissimo
quella carne privo qul Turche, che p[er] la matina n[on] rest cosa Serv[ito}re
alcuna se n[on] p[er] il pranzo amaz n[on] so q[ua]nte galline. E Giorgio Vscovich
steti tra di loro cinque giorni. Batezai da quaranta putti, e sposai
da vinti huomini, e gli putti erano grandi chi di 7 chi di 5, chi di SOCG, voi. 151, f. 366rv, 367v.
pi chi di meno anni havevano, e molti di loro alle interogationi
soli rispondevano, e si trovavano ancora abatizare senza nu[me]>ro,
e n[on] poteti pi stare p[er] il timore, e n[on] mi lasavano ritornare, O od 3. 1633. u 15.
se n[on] gli prometevo di ritornare, e q[ua]nto mi posto era magior 1634. 195. ,
punto tra di loro, che se havessi vissuto molto tempo tra di loro, e 31. VII 1634. .
a quelli Turchi molto pi dispiaceva mostravano in se steso, che
alii Christiani, e mi pregavano, che p[er] l'amor di Dio ritornase Refferenjte eod[em] em[inentissi]mo Card[inali] Ant[onio] l[it-
speso, e credo, che se stassi qualche tempo tra di loro tutti torna te]ras Georgi] Vscovich Missionarii in Albaniam, datas 3a. Decem-
rebero alla fede, ma no[n] si puola p[er] la paura di questi inimici a
bris anni praeterit, et XV . Junij anni praesentis; in quibus agebat
della n[ost]ra S[an]ta fede, e la infelicit loro, e tanto gra[n]d[e] che de statu suae miss[io]nis, et de populis Paulichi, et Gruda nuncupa-
se si potessero meter tutte le cose in carta s poterebero fare li tis; de 200 familijs, quae ob penuriam Sacerdotum transierunt ad
processi. Si servono poi delle sup[er]sti[ti]oni, che credono, che li Mahumetismum. De superstitonibus, et matrimoniorfum] dissolu-
morti si servono in quel mondo di quelle comodit, che si sono tionibus, de Populis Dioecesis Antibaren[sis], de quodam m[at]rimo-
serviti in questo mondo, e s sepeliscono con belisimi panni adoso, nio contracto a quadam muliere cum Turca, vivente p[rim]o marito,
e anella alii ditti, e dicono, che ancora in quel mondo si servono di de fructibus sui Canonicatus, q[ui]bus indiget; et denique de quodam
quelli panni p[er]ch s vedono uno con l'altro. E tra di loro sono puero d<uodenne, quem petibat in aliquo Collegfio] collocari.
pochi, che si sepeloscono nelle Chiese o sotto l'ombra della Chiesa, Sac[ra] Cong[regati]o p[rim]o iusisit p[raedic]ti Georgi] dili-
ma sar uno, che haver nella sua possesione o giardino un belissimo gentias commendari, et hortari ad permanendum in miss[io]ne, cum
albero, che far una bella ombra e vera a morte, e la sar, che si in tanta populi Albaniae operariorfum] nece'ssitate reperiantfur]
depelisca sotto a quel albero a quella ombra e dicono, che ancora 2. mandavit praecipi procurat[io]ni d[ict]i Georgi], ut portionem
l si sta sotto l'ombra, e sotto gli alberi. Sar qualcheduno che fructuum eius canonicatus duor[um] annor[um], iuxta S[anctis-
haver doi tre moglie cio concubine bench loro li tengo [no] come simum] D[ominum] N[ostrum] Indultum et eoind[eni] D[ominuni]
moglie e se una n[on] li far figlioli subito la manda via, e piglia Georgium pertinentium sequestret; quia habebit Em[inentissim]o-
un'altra e cos anco, se gli f alise qualche cosa p[er] minimo che la r[um] P[at]rum assistentiam. 3. iussit signari eiusd[em] D[omino]
212 o 213
Gergie matrimonium factum ato illa muliere cum Turca, vivente La Citt d'Antivari neU'Illirico ai Confini d'Albania dirim-
p[rim]o marito, esse invalidum, illamqfue] teneri ad p[rimu]m ma- petto a Puglia a quell'altra banda del mare Adriatico in buon sito;
ritum reverti. 4. eidem praecipi, ut ad d[ict]os populos Paulichi, et il suo territorio pieno d'oiveri, nei quali consisteva buona parte
Gruda interpum] se transferat, eosq[ue] proni poterit sp[irit]ualiter dell'intrate delli Arcivescovi. La Citt posta su colline fra monti,
consolet[ur]. 5. Dixit Puerum, quem petibat in Collegfio] collocar! che formano una valle p[iena] di prati, vigne, campi, et oliveti molto
non e [ss] e in aetate sufficienti, et proinde expectandum e[sse], ut riguardevole. I monti in quanto pi s'avvicinano al mare, tanto pi
salter ad XV. annos perveniat, interimq[ue] magie cura instruat. s'abbassano lasciando tutta via maggior pianura di mezzo, restando
la Citt lontano dal mare di milia in circa; non ha per porto si-
Acta, voi. 10, f. 94v95r, N. 33. curo cadette in man de Turchi nel tempo della guerra navale,
essendo stato prima della Rep[uibli]ca Veneta, e per essere habitata
da Turchi ha perso in tutto il suo splendore: poich dove le fa'briche
d ; una Citt di poco recinto soglino essere di qualche bellezza, et
artifitio, adesso si veggono in una deformit deplorabile.
130 E per non multiplicar Vescovi in quelle parti (e .per il vero
non necess[ari]o) mi fu dato in amministrat[ion]e il Vescovato di
4. II 1633. Priseren mia Patria, et altri luochi e terre in Servia, del cui regno
la Metropoli d'Antivari primate.
, , o La Prov[inci]a di Servia chiamata anticamfenjte Missia co-
. -
o . o - mincia da Priseren e si stende sin' Samandria, che sar cinque
, , - gran giornate di camino di longhezza sar dove sessanta, e dove
o ottanta milla. Dalla parte settentrionale confina con Herzegovina,
. e Bosina, et all'Austro con la Macedonia. Ella Prov[inci]a abon-
dante di frum[en]ti, e bestiami. Li habitanti sono chiamati Serbi di
, ". , - Rito Greco, e di lingua Schiavona, che loro chiamano Serbski Jesik,
, , ULTO je cio lingua Serbiana la pi polita e tersa, che ci sia tra Schiavoni,
. come in Italia la Toschana: poich il Bulgaro se bene parla in Schia-
. vone differisce per in parte dal Serviano, e Bosinese, che questi
". molti convengono tanto nelli vocaboli, quanto nella pronuncia.
. Hanno un Patriarcha, che risiede appresso Priseren nel xnonasterio
di Deciani. Tutti li Vescovi della lingua Servdana, e Bulgara a costui
rendono obedienza, e costui al Patriarcha Constantinopolitano al
Relatoni di Pietro Maserecco Arciv[escov]o d'Antivari Primate quale paga l'anno dieci milla s[cu]di, che contribuiscono li Vescovi
di Servia sopra la sua Diocese, e molti luochi d'Albania date chi cento, chi docente s[cu]di l'anno. Egli di grandiss[im]a aut[ori]t
alla Sfacra] Oongfregatione] de Propaganda] Ffide] l'anno 1633.
fra queste nationi.
Dio volesse Em[inentissi]mi S[igno]ri ch'io potessi pieinam[en]te Citt pi nobile di questa Prov[inci]a pare che vi sia stato
informare le Vo[stre] Em[inen]ze della necessit estrema della Ser- Priseren s per il sito, s ancora per le fabriche di tempi e chiese
via, et molto pi dell'Albania, e coirinformat[io]ne potessi infiammar fabricate dalli Prencipi di Servia [...]
i cuori di questa Sfanta] Sede ad aiutare tante anime, che si perdono [.. .]
tanto p[er] la tirannia del Turco, quanto per mancam[en]to de [...] In tre villaggi verso la Servia vi saranno 800 huomini
Sacerdoti. d'arme, che vanno dep[re]dando li Turchi, e li Serviani Scismatici.
La nation'Albanese la pi misera et abandonata fra tutte In due altri villaggi vi saranno mill'huomini, et in 4 altri, e pi
le nationi, che sono in Europa, poich dove li Germani, Todeschi, villaggi si fanno tre milla huomini d'arnie bellicosissimi, e di valore
Ungari, Greci, Illirici sin'i Turchi, et Ebrei hanno recapito appresso indicibile, che in tutto saranno da 5 m[ila] huomini armati in circa,
questa Sfanta] Sede; li Albanesi, che n per zelo di religione, n dalli quali si pu argomentare, che l'anime de Ducagini possono
per obedienza, e devotione verso il Primato della Chiesa Romana essere almeno venti milla. Sono tutti Cattolici Latini [. . .]
cedono ad alcun'altra natione miserabil>m[en]te giacciono perdendosi Vi sono altri popoli nelle Diocesi di Scutari, Alessio, Sadrima
ogni d per essere senza schuole, senza Collegij, e senza alcun'aiuto d'Albania, che faranno altre sette milla huomini d'armi di tanto
spfirit]uale. valore, che colli Ducagini fareibfoono tremar ogni gran potenza, e
214 o 215
sono tutti Cattolici oltre tanti Greci, e Serviani, li quali tutti, et in Priseren in Servia sta ai confini delli Albanesi, haver cinq[u-
case e fuori peritano l'arnie, et armati stanino, e parlano a Magi- an]ta fameglie de Catholici molto devoti ai Sacerdoti. Hanno una
strati Turchi, cosa, che non permessa ad altri xpani sotto il Turco. Chiesa ch' Parochiale, dedicata all'Assunta. Del 1592. s'abbruggi
Questi popoli sono reliquie degli Macedoni antichi, et hanno lingua e(on danno grande di libri antichissimi, e del parato Sacro. Hoggi
propria meschiata di molte parole Italiane, e Greche, e sono devo- d piangono quelli, che sanno, e si ricordano la perdita dell'Imagine
tissimi alla Sede Ajp[osto]lica. della gloriosa Assuntione, poich il parato fu rifatto in parte, ma
[. . .] l'altare privo di quella devota imagine. Parodio adesso D[on]
La gente di questa natione (secondo riferisce certo Tuberone Andrea nativo di Priseren Sacerdote esemplare e di bastevole
Cerva nobile Raguseo Monache di S[an] Benedetto in un libretto dottrina p[er] haver studiato in Roma qualche anno. Stava costui
composto in latino de Origine Turcar[um]) sono reliquie delli antichi fuor della Patria nel Sirmio, ma havendo io conosciuto di havere
Macedoni: poich n nell'hiistorie Greche, n Latine si trova, che fatto maggior bene in Priseren, li anni passati, lo feci venire alla
siano venuti da Asia, come scrivono i moderni, ma spinti, e cacciati sud[ett]a Cura, che vacava per la morte di certo Don Marco.
dai Serbi, Bolgari, et altre nationi forastiere si ritirarono nei luochi Qui appresso il territorio chiamato Sculaa, che vuoi dir per
montuosi. Detti furono Albanesi dalla Citt in Albania chiamata dirla in latino loca aprica sive apricationes habitato da Albanesi.
Alba. Hanno lingua diversa dalle altre lingue con molti vocaboli Questi per essere vicini a Priseren sono stati sempre uniti con li
Italiani, et Greci. Catholici della citt, e non li divide altro dh'il fiume Orino detto
il bianco. Questi n per civilt di costumi, n per valor d'armi, n
per dispositione di corpi, n per zelo di religione erano inferiori
ad alcuni: ina mancando i Prelati e conessi i Sacerdoti, aggiungendo-
Del numero delli Catholici dell' Arciv [esco va] to d'Antivari e si le assidue tirannie de Turchi e diverse altre miserie, eomincioro-
dello stato loro no apostatare, che da cinq[uan]ta e pi Parochie non ne sono rimaste
La chiesa metropolitana fu fatta moschea pochi anni doppo altro che cinque ch'haveranno quatro nulla anime in circa, le quali
la lerdita della citt, et alhora perse tutto il bello, e buono, e le sono state da me aiutate, trovandomi quasi sempre con loro, et
intrate ancora, onde vac quella Chiesa pi di 20 anni continui sin' appresso loro. Vi stanno doi Preti, e se vi fossero doi altri saria
a Clemente Ottavo, il quale fece Arcivescovo] certo fra Thomaso meglio. Andrea Bogdano di questo territorio.
dell'ord[in]e delli osserv[an]ti Raguseo, che visit la Servia l'anno Nel corpo poi della Servia, ch' subordinata a quest'Arci-
1603. v[escova]to isi trovano sparse in pi lochi i Catholici.
Antivari pi habitata da Turchi, che da Christiani: questi La terra di Trepcia haver da 300 Catholici divenuti molto
fra quelli ch'nabitano dentro le mura, e quelli di fuori non arrivano poveri per mancanza delle miniere, per occasione delle quali circa
a 60 famiglie. Havevano fra le altre chiese una chiamata Santa li anni 100, come rifferiscono, concorsero qui da pi parti, e per le
Maria fuori delle mura, con alcune posessioni, con le quali si mante- ricche miniere d'oro, et argento vi fermorano, e fabricorno chiese,
nevano tre Preti, ch'ufficiavano la chiesa, et havevano cura delle e tempi, come uno di S[an] Pietro Apostolo di molta magnificenza.
anime: Ma sono honmai doi anni fu fatta moschea con essersi Parodio Dfoin] Gregorio quinquagenario huomo da bene, ma du-
salvata buona parte delle posessioni, per le quali inteso, che io hebbi bito, eh' abandoner d[ett]a cura p[er] non haver da vivere.
d[ett]a perdita, sped un Corr[ie]re a Consit[antinopo]li pregando li W' Jagnevo Parochia di S[an] Nicolo. Haver cinquecento
S[igno]ri Ballo, et Ambasciator di Francia, ch'aiutassero il mio anime di Catholici. Hanno il suo Parodio per nome D[on] Nicolo.
Vic[ario] g[e]n[er]ale, ch'era andato per questo effetto, et adesso Seguita Monte Novo pur S[an] Nicolo la chiesa con alcune
si servono della chiesuola idi S[an] Elia. Erano nel territorio d'An- ville annesse de Catholici, fra quelli di Monte Novo e delle ville
tivari, e per quelli contorni da 15 vilaggi di 15 e venti fuochi, con saranno settecento anime in circa. Parocho P[ad]re Giofvanni]
cinque Curati, e le Chiese massime delle ville molto mal in arnese. Cichin, che stato alunno a Loreto. Le ville patiscono alquanto
Saranno in tutto da 3 nulla anime. Andai dando il Sacram[en]to sp[irit]uale per star discoste dal Curato, e mantenerlo a parte
della confirimat[ion]e e sermoneggiando per quanto mi fu permesso non possono.
dalli Turchi, i quali minacciavano d'aspettarmi alla strada, e spo- Il vilaggio di Letniza con dieci ville d'otto, e dieci case povere
gliarmi d'ogni cosa, come mi fu fatto non in Antivari, ma appresso far in tutto da ottocento anime. Quelli di Letniza sono arteggiani,
Priseren. Questa visita mi cost pi di 100 s[cu]di e poco manc ma quelli dell'altre ville vivono coll'agricoltura. La chiesa Paro-
che non mi costasse la vita. Li Turchi d'Antivari, e Dolcegno sono chiale S[an] Giorgio. Curato certo Prete per nome Giec, di Na-
pessimi, e fanno ogni male senz' haver paura d'esser castigati, e tion"Albanese, che intende ben iai schiavone.
per la residenza si rende molto difficile, e di spesa grande.
o 217
216
Seguita poi Scopie, ch' habitata da moltitud[in]e de Turchi at[io]ne de Regni da essi occupati. Si vede questo pensiere ne'Fran-
potenti, orna di costumi soavi, e molto piacevoli. Come contano arriva cesi, e Venetiani, che grandem[en]te premono, che si faccino
a otto milla fuochi. Ve qualche quantit di Greci, e Bolgari. De Vesc[ov]i e Sup[erio]iri in Levante dependenti da loro.
Catholici in questi tempi non passano 15 famiglie. Havemo una La 2a. parte di politica eccl[esiast]ica: perch si vede, che ne
Cappella con una casetta, e per non perderle pu ben credere la i Vesc[ova]ti, ove si sono fatti Vesc[ov]i residenti si trovano molti
Sfacra] Cong[regatione] che la mia diligenza e spesa la mantiene. Preti e molt[issi]mi Xpiani come in Scio, Sira dell'Arcipelago, in
Altrim[en]te P[ad]re Giuro Curato, ch'ha la cura l'haverebbe aban- Albania, nelli 3 Vesc[ova]ti: Albanense, Alessiense, Zappatense,
donato, e non dovere che si perda la Cappella in cosa cos celebre, nella Bulgaria, et in Bosna Argentina. Per lo contrario nel Regno
n da 80 anime catholiche restino abandonate. di Servia, in Milo, et altre Chiese dell'Arcipelago, et in Candia,
A Cratovo i Turchi sono la maggior parte Spani, cio Cava- ove non sono stati Vesc[ov]i residenti si sono perduti quasi tutti li
lieri del Gfran] Turco. Catholici saranno 40 case, e Schismatici Xpiani, e li n[ost]ri Latini.
appresso 100. La Chiesa la Nativit della Mad[on]a. Ve un Prete La part[icola]re ragione, che riguarda li Vesc[ova]ti di Scutari,
vecchiotto di 60 anni, se non havesse una vigna non haverebbe di e di Budua , che essendo in quelli molti Xpiani e gran carestia
che Vivere, ma tanto v'attende, che la fa fruttar p[er] forza un' d'operaij conviene d'aiutarli, massimam[en]te che il Vesc[ov]o
altro dubio, che non ci potr stare. d'Alessio Amministratore di Scutari ha detto non poter supplire
Procopie Terra di 600 fuochi de Turchi. Qui si trovano alcuni all'una, et all'altra Diocese, e Budua sta abbandonata.
Ragusei, et Albanesi venuti poco tempo fa, quelli per negotiare Da q[ues]te considerai [io] ni si possono fare le seguenti conclu-
e questi per mutar stanza. sioni, e levar tutte le difficolt. La p [rimi] a si che conviene di
Saranno sotto il mio governo da 12 milla anime in circa, alle
quali non s' mancato dar ogn'aiuto sp[irit]uale a tutti li sopradetti far q[ues]ti Vesc[ov]i.
2. Che per farli risedere nec[essair]io d'assignarli qualche
Popoli, che per esser di linguaggio differenti Albanese, e Schiavone, provisione da darseli dalla Sac[ra] Cong[regatio]ne, qufali] in effetto
per la notitia, ch'ho dell'una, e dell'altra lingua, hanno cavato molto
frutto [. ..] risedono e non al trini [enjte.
3. Che bisogna in questi Collegi Pontificii allevar giovanili
di quelle Diocesi per farli poi Vesc[ov]i, perch questi senza duibio
SOCG, voi. 263, f. 266r 267v, 271r 275v, 277rv, 280r 282v. risedono, e si vista la sperienza in pi Vescovati.
SOCG, voi. 8, f. 40v, 28r.
131
, 1633. 132
- , 1633.
partibus infidelium".
-
Cansiderat[io]ni alla 1629. o
l[ette]ra del Sig[no]re Cardfinal] Comare (. SOCG, voi. 219, f. 189r193r).
Quanto scrive il Sig[inor] Card[inal] Cornare in materia de Compendio dello stato de Vallachi del Montefeletrio in Croatia
Vesc[ov]i in partibus Infidelium ha due gravi difficolt una g[e]- cavato dalle Relationi del P[adre] Methodio Rutheno Unito.
n[er]ale, l'altra speciale.
La g[e]n[er]ale ha due parti. La p[rim]a che non conviene che Il P[ad]re Methodio Rutheno che visit li Popoli Vallachi del
la Sede Apfostojlica perda il Jus di proveder le Chiese in Levante, Montefeletrio, trov ivi molti abusi che hanno del Gentilismo, e
e nelle paoli degl'Infedeli, e lasciar libera la briglia al Pat[riar]ca sono pi di 20, quali dicono essersi col introdotti per diffetto de
di Constantinop[oli] di mandar Vesc[ov]i Scismatici, che pervertine libri, et delle scuole, et anco per la conversat[io]ne de Greci
li Cattolici, et anche non spediente di lasciar di far questi Vesc[ov]i Scismatici.
per il ben politico; perch venendo a cader la Monarchia del Turco Detti Popoli hanno un Vescovo ottuagenario che a Paolo V.
la S[an]ta Sede pu colli Vescovi grandem[en]te aiutare la ricuper- prest ubbedienza, ma molto ignorante come li suoi Calogieri,
218 o 219
tre de quali trov essere sacerdoti, e tutti sono di Rito Greco, dal Tonco acci facesse le fontioni eccl[es]i[a]s[ti]che secondo il d[ett]o
quale non sanno distinguere la Religione, n hanno suppelletili Rito, o pur con farlo il Can[oni]co del med[esim]o Rito Greco,
sacre, eccetto alcune poche molto indecenti, et essi com'anco i laici importando molto il ridurre alla vera fede tanti popoli, che morendo
adorano il pane non consegrato; E perch questi Popoli, quali sono il Vesfcovo] S[imeo]ne facil[men]te faranno far in luogo suo il [...]
sotto rimp[erato]re per esser molto feroci, et in numero di molte Capellano ignorantiss[im]o.
milla persone, sono come un propugnacolo alla fede xpiana contro
SOCG, voi. 219, f. 316v.
li Turchi perci si dovrebbono agiutar cogl'infrafscrijtti mezzi dal
med[esim]o P[ad]re Methodio stimati opportuni per d[ett]o eff[ett]o
e per la loro salute. . -
P[rm]o. di mandar col molti monaci Rutheni del md[esim]o 176. -
Rito per amministrare i sacram[en]ti, sinch allevassero di quelle , 11. 1633. . -
genti, che a ci fossero idonee et anco perch morendo il d[ett]o -
Vescovo, si potesse subito sostituire uno de d[ett]i Monaci, il qual .
si dovrebbe far risedere nel Castello Mitlicense, che sta posto in
mezzo di quei Popoli; poich al p[rese]nte il moderno Vescovo come Referente eodem Emin[entissi]mo D[omi]no Cardinali] Pam-
Vagabondo non ha stanza ferma. E per vitto del Vescovo bisogne- phylio iuxta mandatu[m] Sanct[issi]mi statum Vallachor[um] montis
rebbe assegnarli qualche cosa. Feletrij ex relatione P[at]ris Methodij, Sacfra] Coog[regati]o iussit
2. Bisognarebbe per allevar de soggetti mandarli al Seminario agi cum P[atri] Niciphoro Rutheno Unito Alumno Collegij Graeci,
in Russia poich da Gesuiti non vogliono apprendere alcuna scienza. qui studia Thedlogiae complet, eiqfue] proponi Coaddutoriam Epfisco-
3. Sarebbe nec[essar]io, che Sua M[aes]t Ces[are]a prohi- p]i Simonis senis, et infirmi, qui eisdem Vallachis a Clemfente] Vili
bisse il transito per quelle parti a Vescovi Scismatici, che sono fuit p[rae]>fectus, nani si illam acceptaverit 1[1] p[raedic]-
cagione d'infettar tutti quei Popoli.
4. Che si coregessero, e stampassero li loro libri pieni di tor[um] Vallachorfum] satis consultum erit.
molti errori, et in tanto l'Imp [erato] re dasse agiuto per comperar Acta, voi. 8, f. 226v, N. 17.
di quelli, che si trovano in Russia.
proficiscitur, apud Patriarcham suum negocia certa expediturus, cui e ci sono 3. preti scismatici in questa patria Spiza senza li chierici
ubiqfue] locorfum] liber acceesus ac abitus concedi potest. che imparano p[er] farsi preti, facendosi ordinariamente li figliuli
de preti, ma sono t[ut]ti ignoranti, dura cervice, incircumcisis
Datura Karlostadij die prima martij 1634. cordibus, ressistens Spiritui sancto, sanam, et cattholicam doctrinam
Petrus Susich viris Consultus ibidem m[anu] non sustinentes, iprurientes auribus, ad fabulas conversi, vaniloqui,
p[rop]ria. superstitiosi, pseudo prophetae, simoniaci, ueurarij, seductores, sem-
per mendaces, in insunuma malae bestiae, nemicissimi del nome
SOCG, voi. 151, f. 407r. christiano cattholico pi che ristessi Turchi. Et in questi 3. anni
ho atteso di insegnare, et predicare la cattolica fede con ogni zelo,
et carit ch'ho potuto, pattendo di molti dissaggi senza smanirmi
p[er] amor di Sfua] D[ivina] Mfaest] del mangiare, del bere, del
136 stare, del caminare, et del dormire; del mangiare, essendo il mio
cibo ordinario p[er] li stomachi di strozzi; del bere, bevendo quasi
, 3. VI 1634. sempre del acqua, e rare volte vedendo il vino; del stare, halbitando
con li Padre, Madre, fratelli, et sorelle infra 12. persone in una casa
, o stretta; del dormire, dormendo infra gl'animali bruti; del caminare,
, daje u . caminando molto et pattendo di caldo, et di freddo havendo le
, , ville, le chiese, e le case distanti; e questi popoli sono poveri meschini
. . , tirraneggiati dalli barbari, che nfon] sono patroni delle loro facolt
u - et sostanze, ima poco sono differenti, molti se n[on] tfutjti li cattolici
. dalli scismatici, essendo assuefatti con li preti scismatici, e per
infettati, et volubili, pferjch quando [non] trovano commodamente
Illfustrissijmi et Eminentissimi Sig[no]ri et Patroni Colfendis- il sacerdote cattolico, chiamano li scismatici, e cos questa mia
si]mi patria in maggior parte passata al rito scismatico, e per molto
c' da fare, pferjch in alcune case sono t[ut]ti cattholici, in alcune
Naqui in questa villa detta Spza nella quale si ritrovavano mischiati, il marito sar cattholico, e la moglie scismatica, et
120 almeno, (quando li Mahomettani s'inpatronirono di essa del centra, li parenti cattholici, e li figliuoli scismatici, parte di questo,
1571.) delle case, quasi tutte de cattolici, hora sono ckca 30. de et parte di quel rito, come son stati foatteizati, o muoribondi com-
cattolici, e pi de 40. de scismatici; et fui battezzato dal prete municati, dal cattolico, o dal scismatico, in quel rito persistono, in
scismatico, non isolo io, et altri di casa n[ost]ra, ma molti di questa questo modo non solo q[ue]sta, ma altre ville di questi contorni
patria p[er] la carestia delli sacerdoti cattolici, e per li cattolici sono passate al rito scismatico, alcune in tutto, et alcune altre in
san mancati, e li scismatici aumentati; Poi mi mandorono li miei a parte solamente.
Ragusi con intentione che col tempo riuscissi, dove mi feci frate Questi 3. anni son stato con tanti dissaggi mantenendo la fede,
degl'oss fervanoti di S[an] Fran[ces]co. Poi col favore delli Rfeve- ma quasi desperato senza il .placet de superiori, bench mi do a
rendissijmi Vescovi di Albania, di Scuttari, et di Alessio all'hora credere, che quando le sapessero come le cose passano, le darebbono
frati, caminai p[rim]i luoghi d'Italia imparando essendo stato circa ogni favor, et aiuto; ma credo, che anco il M folto] R [evenendo]
4. anni in Toscana, et il restante fino alii 10. compiti nella Marca
Triviggiana, dove nella Prov[inci]a di S[an] Ant[oni]o me n'entrai Sigfnor] Dfon] Giorgio Vuzcovch Mission[ari]o che le hanno man-
nella Riforma per viver pi sicuro in conscientia cio del 1626. et dato le hafbbia dato informatione di me, hora io le dico, che nfon]
del 1631. instai al M[olto] Rfeverendo] Pfadre] Custode, che mi cerco, n desid[er]o di fare la mia propria volont, ma quella delli
concedesse di visitar li miei parenti doppo 10. anni, il quale mi superiori, et perch nfon] ligato in si stretta Religione, quando do-
concesse; et arivato che fui alla Patria il M[oto] Reverendo] Sigfnor] vessi stare qua, che havessi il merito di sfanta] ubedienza, l'auttorit
Vic[ari]o G[e]n[era]le di questa Diocesi d'Antivari mi preg, che spirituale, l'aiuto di commodar le chiese, et di provedersi di tutte le
nfon] mi dovessi partire finch venisse qualche risposta da loro, cose necessarie pfer] la celebrattione delli Divini oficij, del ammini-
raccomandandomi le ville di Spka e Sosina, che n'havessi cura, stra ttione de Stantissimi] Sacramenti, et in sumnia che li sacerdoti
nelle quali si ritrovano circa 340. anime cathoiche. A Spiza sono potessero poveramente mantenere la propria vita pfer] mantenere
12. chiese piccole, alcune sono cascate in parte, alcune altre ancora la fede. Per io questa cos le scrivo, e la mando al Mfolto] Rfeve-
sono in piedi, ma nude senza tutti li requisiti al culto Divino, e rendo] Sigfnor] Dfon] Pr[ances]co Crutta di Budua Vic[ari]o Apfo-
p[er] la forza li catholici le hanno con li scismatici, e li cimiterij, sto]dico cos aperta, acci che quell'Sig[no]re di buona, et essemplar
224 o ^
225
vita la vogli includer e mandarla alle loro mani, con testimonianza 137
di quelli Reverendi) preti, et frati di quella citt, li quali tutti
benissimo sanno come le cose passano, e le prego, et supplico per , 22. VI 1634.
amor di Dio, che si oompaccino di darmi la risposta come le piacer,
et il Sig[no]re le inspirer, o che stia qua proseguendo rincominciato o
essercitio et con opportuno tempo me ne venghi alla loro presentia, ,
o veramente che me ne torni con honore a fare la quiete, et felice napoxuje y . ,
vita fra i Religiosi del mio o[r]d[in]e seraffico. P[er] fine humil- ,
[mente], et riverentemente inchinato in terra le fo riverenza. .
Da Spiza della diocesi d'Antivari adi 3 Giugno 1634. . , -
, , , ",
Delle Signorie loro 111 [ustorissime et . , ,
Eminentissime .
Humili'ss[im]o fig[lio]lo et servo .
frate Donato Jelich da Spiza,
Minor Oss[ervan]te Riformato della Molt'Ill[ust]re e R[everendissi]mo Sig[no]re pat[ro]n mio Co-
Prov[inci]a di l[endssi]mo
S[an] Antonio.
P.C.
SOCG, voi. 152, f. 263rv, 268v. Non per mancamento della Carit, ma della provisione neces-
saria per il vestito all'usanza d[e]l paese, viatico, Calice, Messale,
et altro p[er] dir Messa per li villagi, mi ritrovo ancor a Ragusa,
O 203. - dove arrivai a salvaime[n]t[o] li 15. di mairzo le l[ette]re havute
, 23. 1635. . 'Roma, e in Ancona n[on] dai subito, alle quali con questo vascello
havr la risposta. Star qui sin'Agosto pfer] andar in Comp[agm]a
Referente] eod[em] Em[inentissi]mo D[omino] Card[inali] Spa- di molti Christiani ch'aindaranno alla miracolosa Mad[onn]a d'Olovo,
da l[itte]ras fr[atr]is Donati a Spizza in Albania Reformati, et per la festa dell'Assunta. E perch[e] per gra[tia] sua m'ha sentito
attestationes circa eius idoneitatem ad miss[ion]em, in qua nunc se[m]pre vole[n]tieri a Roma ogni volta ch[e] gl'ho parlato p[er]
reperitur in Albania, tam pr ipso, quam con[tra] pisum transmiissas, bene comune delle anime, e propagat[ion]e della S[anta] fede, per
Sacfra] Conig[regati]o tres attestat[ion]es pr dficto] f[ratri] Donato gli dir ancor quello ch[e] m' occorso qui, il tutto a maggior gloria
preferens ucni t[a]m[en] con[tra] ipsum, iussit p[rim]o eid[em] f [ratri] di Dio.
Donato scribi, ut in d[ict]a miss[io]ne mancat donec aliud eidem R[everen]do Basilio Predoevich Monaco Basiliano, e Parocho
rescrbatur. 2. mandavit aliis informationes de eod[em] f[ratri] delli Illirici, overo USKOKI del Rito Greco ch'habbitano in Goyemi-
Donato, eiusqfue] idoneitate ad munus miss[io]nis assumi. rye, in Croatia, pi vicino di tutti gl'altri al mar Adriatico, arriv
qui pochi giorni doppo di me, et de qui and in Turchia a trovar
Acta. voi. 10, f. 222v223r, N. 16. il Patriarcha di Constantinopoli p[er] scolparsi (come mi disse) di
certe querelle dateli app[resso] di esso; da Massimo Monaco, (le cui
qualit sono gi note alla Sfacra] Congreg[atdon]e) ritornato qua
d[et]to Basilio dal suo viaggio, feci s buona conoscenza con esso,
. che li 27. del passato lo menai meco fuori della Citt alla Chiesa
d[e]lla Mad[onn]a delle gratie a udir la mia Messa, camina[n]do
Si scriva a fra Donato ut in decreto. meco p[er] strada mi disse che si voleva confessare meco, et io con
doi interrogationi fatteli fuor d[e]lla Con/fess[ion]e trovatolo Sisma-
SOCG, voi. 152, f. 268v. tico, li dissi, ch'haveva bisogno d'esser assoluto prima dalla scom-
[m] unica, dalla quale io non lo potevo assolvere. Ho fatto quello
ch'ho potuto, et dovevo p[er] interesse della sua eterna salute, et
ho inviato l'istesso giorno con le mie l[ette]re al p[adre] Leonardo
Bagni Rettore d[e]l Coll[egi]o n[ost]ro di Fiume come suo vicino,
acci lo instruischi; egli dichi quello deve fare p[er] dive[n]tar vero
229
228 o
142
140
, 1. Vili 1635.
1634.
, .
, Josephus Veliamin Rutcki Dei et Ap[osto]licae Sedis gratia
6 7 . Archiep[isco]pus Kiovienfsis] Halicietnfsis] totiusqfue] Russiae
Metropolita.
In alcuni luoghi della Bossina Provincia sottoposta al dominio Sacro Samctum esse Unionis vinculum ipse Deus Optfimus]
turchese dove non ci sono negotij de camibij, n monti, n censi, Maxfimus] in quo omnis perfectionis inhabitat plenitudo, nedum in
n notarij da poter far rogiti de' contratti, si constumato, o possia- omnibus quae bonitas eius ad extra patrare dignit est, satis ma-
mo dire nuovam[en]te introdotto che le vedove, pupilli, et orfani nifeste nos erudi't operibus, verum etiam tanto luculeritius in
hanno dato denari a mercanti, che sono soliti a mercatare p[er] semetipso experimit, cum non minus hune nexum, quam bonitatem,
trafficarli con utile certo di sei, e sette p[er] c[en]to l'anno. Sapientiani, Potentiam caeteraque Divina sua propria sibi esse
Quello, che li piglia obliga, et hipoteca p[er] il denaro li suoi ostendit attributa. Et comprimis id clare in supersubstantiali eius
beni, stabili, e di restituirli ad ogni piacere di chi glieli ha dati; euiet Natura, in qua etsi quideni tres confitemur Personas, unam
co-s p[er] patto espresso tra le parti. tamen essentiam unumqfue] Deum credimus, idem quoq[ue] in omni
Si adimanda se questo utile non sia lecito. tam ^spirituali quam corporali Animadvertere est Creatura, quam in
utramq[ue] Deus Optfimus] Maxfimus] pr ea quam eis indidit
capacitate semper sibi iunctam esse voluit, docens nos quanti sitoi
SOCG, voi. 9, f. 208r. apud ipsfum] preti] haec incomparabilis Unio et contrario, quam
abominabile ante oculos eius; omne dissidiufm]. Quam splendida
fuit a prima sua conditione universa Angelorum Natura, qui quafm]-
diu in Unione cu[m] Deo Creatore suo subditi illi permanebant, in
141 coelo ipsi haMtationem obtinere meruerant. At postquam nonnulli
e Princibus eorurai, illa qua omnem aliam Creaturam sine compara-
, 1634. tione supera'bant decepti pulchritudine, iugumq[ue] prioris suum
excutientes subiectionis similes Altissimo similes cupiverunt, dicto
o citius Omnipotenti eius dextra Altissimis suis deturbati sedibus
: , - atqfue] in longissiime albinde distans praecipitati infernale baratrum.
" (Bud. SOCG, voi. 76, f. 3r4v, 5r). ce u Sed et hominem vix dici potest quam rectufm] idem Qmnipotens
II - Deus condiderat et per originalem copulaverat sibi Justitiam, qua
JLOM (. SOCG, voi. 76, f. 6rv). tamen Satanas Primufm] Parentem no [et] rum per 'summam expolians
invidiam, faedeq[ue] a Divino eius avertene obsequio in infinitas
In conformit di quanto scrisse Mons[igno]re Vesc[ov]o di Za- eorporis et Animae iniecit miserias. Q[ui]d vero iam dicenius de
grabia, circa il Vesc[ov]o Scismatico Massimo Predoevich, vi la his qu[ae] proxime diluvium sunt subsecuta temporibus; erat tunc
copia della l[ette]ra nominatoria deU'Imp [erato] re Ferdinando II. universa terra unuis populus et unum labium omnibus coeperuint
di felfice] memforia] nella quale espressam[en]te l'obligava, che Filij Noe aedificare Turrim, ut eius culmen pertingeret ad coelum,
dovesse presentarsi per la conferamt[ion]e alla S[anti]t di N [ostro] con'Stitueruntqf'ue] non desistere a cogitationibus suis, donec eas
Signore] Papa Urbano 8. Vi parimi [en]te la l[ette]ra di Mon's[igno]r complerent opere, sed non complacuit hoc D[omi]no, atqfue] ita
Nuntio di Vienna, con una copia della l[ette]ra di Don Giovanni confudit lalbia eorfum], et dispersit eos super faciem cunctarum
Dalmata scritta sotto li 28 Ag[os]to 1633. da Zagrabia, nella quale Regionum divisitqfue] eos exilij loco per universam terram et
vi si contengono molto mag[gio]ri enormit, et eccessi del Massimo cessaverunt aedificare civitatem. Consimili sane modo Veteris testa-
sud[ett]o come di homicidij, e bando, che non ha espresso nella menti in Ecclesia consuirrexerant contra Moysen et Aaron Gore,
sua Mons[igno]rdi Zagrabia. In riguardo di che fu fatto dalla Sac[ra] Datan, Abiron et Abian caeteriq[ue] filiorum Israel ducenti quin-
Cong[regatio]ne il Decreto sud[et]to. quaginta viri, puoceres Synagogae renuentes subj ci potestati eorum,
quos D[omi]nus Prinoipes populi constituerat. Moysen vero Deum
SOCG, voi. 219, f. 340r.
o 231
230
etiam Pharaonis appellare voluit. Sed dignas tulit poenas tanto lium, cui interfuerunt ipse Imperator cu[m] Patriarcha Bisantio
nefarior honiinu[m] turba, divisio enim confestim secuta, et terra Josepho, necnon rliqorfum] Patriarchar[um] Vicarij Legati, caeteri-
sub pedibus eorum aperiens os suum devoravit eos cura tafaernaculis q[ue] Orientalis Ecclesiae complures Praesules, cum quibus noster
suis et universa suibstantia eorufm] descenderuntqfue] vivi in infer- quoqfue] Isidorus Kijovienfsis] totiuisqfue] Russiae adfuit ibidem
num aperti humo, et perierant de medio multitudinis. Gbservandum- Metropolita. Atq[ue] ita medius ille qui Dei Ecclesiafm] dividebat
q[ue] est q[uo]d lustissimus Deus non oib aliud peccatufm], tam dirutus est, sanctissinia Unio pristino statui restituta, et in his
inconsueto mortis genere p-raedictos ex Israelitico populo punivit n[ost]rdis Rusisicis prout ex multis eiusdem gentis patet scriptoribus
viros, nisi ob solam potestatis, quae im Moyse et Aaron Sunirno publicata et amplissime suscepta est, partibus, non destitit, tamen
Sacerdote erat, contemptufm]. Jeroiboam etiam Israelitici papuli et hic invidus inimicus ab impio suo conatu quominus firmufm]
Irapij Regis temporae facta erat in eadem Ecclesia legis veteris Charitatis disrumperet nexu[m], cum nihilommus in diebus no[st]ris
divisio, per quam separata fuit Samaria, cu[m] decerti tribus Israel Metropolitis Russiae cum reliquis uae potestati subiectis Ep[isco]pis
a Jerusalem et a Summo qui pr tunc erat Successore Aaronis fortiter reBistentibfus], inito prudenti cu[m] ijs consilio et unanimi
Pontefice. Indigne id tulit zelator suae Gloriae Deus, sumpsitq[ue] facto consensu duos e medio sui ad Beatae memoriae Clementem
vindictam tam scelerati facinoris, non de leroboam solum sed etiam Octavufm], qui tunc Romae Pontificatus tenebat gubernacula able-
de omnibus qui eum in eodem impio sive successores Reg<es, sive garunt Ep[isco]pos Pijssimumqfue] Rege[m] Poloniae tunc Sigismun-
subiecti ijstem ex Israelitico populo imitati sunt opere, eijciens du[m] Tertiufm] in praecipuafm] in promovendo hoc Divino negotio
ingrata[m] gentem ex melle et lacte affluente terra, in quam P[atr]es p[re]cibus suis vocaverunt parte[m]. Hinc factufm] est ut Deo
eorum potenti sua olim adduxerat dextra. Jam vero in nova lege Optfimo] Max[imo] operis sui successimi prosperante Ecclesia
Jesus Salvator noster ex omnibus illis per totufm] terrarum orlbem no[st]ra Ruthena perfecte cu[m] Romana unita sit Ecclesia, spera-
dispersis, diversaru[m] liniguarufm] gentibus coadunavit. Ecclesiam musq[ue] quod usq[ue] ad consumationefm] saeculi alb ea non sit
atqfue] tam vasta[m] Multitudine[ni] fidei unitate quam strictissime deflexura, et Portae inferi non sint et praevaliture, huius adeo
oonetrinxit. Unde una atq[ue] eadem procedit fides, in Oriente et inaestimabiliis spiritualis thesauri, sine quo nemo salvari potest,
Occasu, eadem in Meridie et Septentrione, omniumq[ue] creden- cuperemus quidem O'mnes nationes, q[uae] eundem quem et nos
tiufm] erat cor unurn et anima una. Cuncti etenkn unum summum- Graecu[m] observant ritufm] et praecipue Linguae Slavonicae ha-
q[ue] cognoscefoant Pastore[m], cui Ch[ris]tus D[onii]nus n[oste]r bentes nobiscufm] communionem, fieri participes. Quocirca postea-
commisit pascere oves isuas. Resttitit et huic Dei conscio maledictus quam Oninipotens Deus investigalbili de salute nostra providentia
Diabolus, seminatisque pluribus contra fidem Catholicam Haeresibus sua R[evere]nd[issi]mu[m] Loniginum Brancovitium Ep[isco]pum
recte in ea sentientes, ab illa quam Salvator n[oste]r reliquit in Joanopolitanuim ex Regno Hungariae atq[ue] TraniSylvaniae Prin-
Successore suo Ap[os'bo]lor[um] Principe Petro, nequiissime in hoc cipatu eiusdem Matris Sanctae Catholdcae et Ap[oisto]licae Ecclesiae
cooperantibus iniquis eius conatibus Fotio Sergio et Michaele dicto Romanae filiuni, fratremq[ue] noistrum communi omnium Ch[ris]ti
Cerulario Constantinopolitanis Patriarchis constituit, abducere a fideliium per obedientiam subiectu[m] Urbiis et Orbis Pastori in
suprema potestate, et sic Ecclesia, veluti corpus mortuutm] aibsq[ue] has Russiae detulit Regiones. Nos quoque peramanter cum omni qua
capite suo mansit, inconsutilis Ch[ris]ti tunica neifarie est discissa, potuimuis et debuimus complexi sumus benevolentia atq[ue] in
Sanctissimae Catholicae fidei Umitas, pr qua filius Dei animam testimoniu[m] huiusmodi nostrae cum eo fratemae coniunctionis,
sua[m] posuit convulsa, ipsiqfue] hostes a communione fidelium post emissam corafm] nobis Metropolita Chioviensi et sub id temperie
tanquafm] inu'tilia et putrida membra resecti destinatiqfue] aeternae adveniente ad nos Archiep[isco]po Polocensi Orthodoxae Catholicae
(nisi resipuerint) perditioni; Interini autem traditi temporali abomi- fidei per eum professionem, ad eiusdeni fidei nostrae comniunio-
nabiliu[m] Agarenorufm] servituti. In eainde[m] quoqfue] et gens ne[m], tanquam unum ex no[st]ris Ep[isco]pis Russiae terrae susce-
no[st]ira Ruthena sua quidem malitia, sed coecorufm] Ducu[m] in- pimus et ad Synodales nostros Conven'tus quotescunqfue] in hac
haerens vestigijs misere prolapsa est perditione[m]. Non t[ame]n in Archidioecesi no[st]ra Metropolitana Kioviensi cogi eas contigerit
finem iratus est ndbis Benignissimus Deus atqfue] avertit misericor- illufm] ipsu[m] R [evere] nd [issi] mum Longinufm] Brancovitium,
dia[im] sua[im] a gente n[ost]ra, submittens eis Saecularis et Eccle- Ep[isco]pum Joanopolitanu[ni] Successoresq[ue] eius vocare promit-
siastici status homines viros izelantes in lege eius, qui divisa unire timus, dummodo vicissim apud nos Metropolitani totius Russiae, et
cupientes donec venisset tempus bene placiti eius, effecera[n]t olim Successores no[st]ros in Unione cu[m] S[anct]a Romana Ecclesia
de suis precibus apuid Euigenium Sum'mum Pontificem Piissimo ilio exsistentes perseverantesq[ue] in Ep[isco]pos consecrentur, et id
Graecor[um] Imperatore Jeanne Paleologo sese interponente, ut de- q[uo]d alij Ep[isco]pi huius Archidioeceseos N[ost]rae Metropolitanae
nuo vocaret universu[m] ipopulum Chritianu[m], Graecos iuxta et nunc exsistens et post eos futuri praestant et praestabunt, ipsi quo-
Latinos in unu[m], celeberimumqfue] fuit illud florentinum Conci- q[ue] praestare velint. Q[uo]d dicto R[evere]nd[issi]mo Ep[isco]po
232 o 233
cooptaretur dn numerami Episcoporum Metropolis Chioviensis pr vania. Fece la p[ro]fess[ion]e della fede ad istanza di Monsigfnor]
maiori nexu, ipsius nobiscuni, hoc etiam concessi, sed in vim rati Tonco e poi si part di qua e se ne and in Russia, ove ricevuto dal
habitionis S[anctissimi] D [omini] N [ostri], proinde mitto litteras Metropolita, incorpor il suo Ves[cova]to nella p[ro]vincia Ruthena,
quas ipsi dedi, et supplico ut per mtercessionem Em [mentissi] marum sotto per il Beneplacito Apostolico], spedendo il Metropolita sue
et R[everendissi]marum D[ominatio]num Vestrarum confirmetur a 1 [ette] re deirincorporat[io]ne con una narrativa de mali successi de
Sua Sanctitate. Ego quia putabam, id esse utile huic huic novae scismatici, cominciando da quella di Lucifero, e venendo poi a
missioni, propterea concessi subiiciendo, nihilominus hoc et me q [u] Ile del Test[ament]o Vecchio, e final[men]te descendendo a
ipsum pedibus Suae Sanctitatis D[omi]ni nostri Clementissimi. qjuejlla di Fotio patriarcha di Costatinop[oli], et all'unione fatta
De iis quae feruntur circa corpus piae recordationis Hieremiae della Chiesa Orientale coll'Occidentale nel concilio Fiorentino, et
Barbarigo Metropolitae Paronaxiensis qui a celertis hominibfus] alla p[ro]pria de Rutheni sotto Clemfente] 8 [...]
familiaribus suis crudelibus occisus est, dum peragraret Regnum Le l[ette]re sud[ett]e sono beniss[im]o distese e piene di spirito
Poloniae expectando reditum Ser[enissi]rni Regis nostri ex Moscho- pio, e catholico, le quali desidera il Metropolita, che si confermino,
via, iniunxeran't mihi Em[mentissi]mae ac R[ev>erendissi]niae D[o- e supplica ancora che si raccommandi d[ett]o Longino all'Imp[era-
minatio]nes Vestrae, ut de veritate gestorum inveistigarem et tor]e, acci li dia q[ua]lche cosa da sustentarsi, imiportando molto
authenticum testimonium ad ipsas transmitterem commisi hoc ne- di ridurre q[ue]l ves[cova]to cattolico, p[er] il qua! effetto il Metro-
gotium Re[veren]dis Patribus lesuitis collegii Ravensis, prope quam polita ha mandato co[n] d[ett]o Longino de suoi monaci dotti: li
civitatem perpetratum est hoc parricidiu[in], nlhll mihi certi scribi- quali potranno ancora far q[ua]lche frutto negPUscochi, o Vallachi
tur, propterea hucusqfue] nihil hac de re ad Em[inentissi]mas ac del Monte Feletrio, ove dopo la morte del ves[cov]o Simone con-
R[everendissi]mas D[ominatio]nes Vestras scripsi. Si immediate ab secrato da Clem[ente] 8 successo un tal Massimo pessimo scisma-
Em[inentissi]niis ac Re[verendissi]mis D[ominationi]bus Vestris de- tico il qual colla no[m]i[n]a dell'Imp[eratore] s' fatto consecrar
mandartur hoc adm[od]u[m] R[everen]do Patri Provinciali Soc[ie- ves[cov]o da Cyrillo Heretico patriarcha di Costantiniop^n], et
tatis] lesu, ut ipse scribat ad Rectorem Collegii Ravensis commen- hoggi si trova in posses'so in luogo del sud[ett]o Simone. Si scrisse
dando hoc negotium, efficatius expedient. Interini me meaq[ue] airinipferatore], che no[n] era sta'to ben fatto dar la no[m]i[n]a al
humillima obsequia semper parata off ero Em[dnentiissi]rnis ac d[ett]o Massimo ma no[n] si fu a te[m]po: Si potrebbe scriver di
Re[verendissi]mis D[ominatio]nibus Vestris. nuovo arimpferatore] per cacciar il d[ett]o Massimo, se fosse possibile,
e veder di mandarvi q [u] sto Longino, il qual poich'havesse ridotti
Minaci in Aliba Russia die 31 Augusti A[nn]o 1635. alla sua ubbedienza d[ett]i Vallachi, potrebbe lasciar il ves[cova]to
Em[inentiissi]marum ac R[everend:iss^i]ma- ad uno de Monachi Rutheni, e ritornar al suo, ove tra tanto uno
rum D[omi]nationum [Yest]rarum de Monachi Rutheni potrebbe servir p[er] vicario in Lippa.
humillimus Servitor
losephus Veliaimin Rutschi Metropolita SOCG, voi. 136, f. 407v; Metropolita Andreas Septickyj, Monumenta Ucrainae
Chioven[sis] totiusqfue] Russiae. Historica, voi. XI (16331659), Romae 1974, 156.
et aiutare q[uest]a povera e rude gente. In[fi]ne a V[ostre] E[mi- naet[e]rio di San Nicolo di Prasquiza da Prete Nicolo di Steffano, et
nenze] mi racomando. d'alcuni altri Caloeri, tutto che fossi in habito di viandante m' hanno
ricevuto con ceremonie solite farsi nel p[ri]mo ingresso d'un
F[ra] Giuseppe M [ari] a Buonald da Zara Vescovo in una Citt, quali stimai bene a nome di Sua Beatitudine
Dotminicano. riceverle, supplendo con sei Can[o]n[i]ci della mia Cathedrale che
meco erano quanto stimai convenirsi con darli in ultimo la Benedi-
SOCG, voi. 152, f. 92rv, lOlv. tione Pontificale da essi, et altri che ivi erano gradito, et a nome
di Sua Beatitudine gli resi gratie con offerirmeli in ogni loro bisogno
spirituale, et in altro dove potessi esserli favorevole; Con che occa-
sione intrassimo in discorso familiare, et il Prete Zorzi Iguman,
et Prete Nicolo sopradetti, persone d'aut[ori]t, et seguito comondor-
no molto il governo del Som[m]o Pontefice Romano, et Vescovi
148 d'esso elletti, confessando il Soin[m]o Pontefice esser successor di
San Pietro, Prencipe d'Apostoli Capo di tutta la Chiesa, et Vicario
, 15. X 1635. di ChriSto in terra, biasimando il governo del loro Vescovo Greco
di Cetigne, suddito del Turcho, qual dicevano che vende i sacramneti
da et li ha fatti tributarii annuali, quel che non fanno li Vescovi
ca . TOMO cy za, , : , Catholici, al qual discorso li Caloeri, et Preti Greci applaudevano,
. , ma li Greci Secolari mostravano disgusto nel sentir lodar il Som[m]o
". Pontefice, et biasimar il loro Vescovo. Io mostrando d'esser ivi come
anco essi stimavano venuto per veder il loro paese, et visitarli
u da je nana come amici doppo longo raggionam[en]to fatto in modo di discorso
, comendai il rito vero Greco, et come tale esser abbrazato, scusai li
. , o Preti predetti Zorzi Iguman, et Nicolo di Steffano con dirli che
. non biasmavano il rito Greco, essendo anco essi Greci, ma la persona,
, a - che malamente esercitava il suo carico, et che non era elletto dal
". Capo della Chiesa, provandoli con aut[ori]t di Sacra Scrittura,
et decreti di Sacri Concilij con oppinion anco di santi Dottori Greci
. Ha il primato della Chiesa Universale resider nel Som[m]o Pontefice
, - Romano come Successor di San Pietro Prencipe d'Apostoli, pro-
: vandoli che da un Capo vien governato ogni Regno col resto eh' era
1) - necessario a convencerli, non esser altri Vescovi leggittimi che
; elletti dal Som[m]o Pontefice Romano, n alcuno mi rispose in
2) - publico altro, ma con longo discorso compresi esser divisi in tre
; opinioni, altri di viver sotto il Vescovo Greco di Cetigne, altri di
3) levarsi dalla sua obedienza col sottopors al Vescovo Greco residente
, a San Zorzi di Greci di Venetia, li Preti Greci poi, et alcuni secolari
. di levarsi a fatto dall'oibedienza del Vescovo di Cetigne, et con-
npee dee , a y - fessar il Som[ni]o Pontefice Romano per Capo, ma esser governati
". dal predetto Vescovo di San Zorzi di Venetia, n scorgendo alcuno
risoluto d'unirsi totalmente con la Chiesa Romana presa occasione
di veder' il loro monast[e]rio mi ritirai a parte con detti Preti Zorzi
Eminentissimo et Rev[erendissi]mo Sig[nor] Iguman, et Nicolo di Steffano, a quali con quel spirito, et intel-
Sigfnor] et P[at]ron Coli [eindissi] mo ligenza che dal Sig[nor] Iddio m' stata soministrata lodato il vero
Per eseguir g' ordini di V[ost]ra Eminenza Rev[erendissi]ma rito Greco, et proposito di levarsi dalla soggettione del Vescovo di
ricevute le sue mi son trasferito nella Terra di Pastrovichi per Cetigne s per esser simoniacho, come per non esser elletto dal
prender informat[io]ne circa di desiderio della loro unione con la Som[m]o Pontefice Romano, come lodai ancora il voler riconoscer
Chiesa Romana, dove ai mo arivo da Prete Zorzi Iguman del mo- per Capo il Som[ni]o Pontefice, et prestarli obedienza, ma biasmai
240 o 241
il voler esser governati dal Vescovo Greco di San Zorzi predetto, quanto ho trovato in fatti, et trattato di novo, con che a V[ost]ra
il quale non era elletto dal Som[m]o Pontefice Romano, n a quello Em[inen]za Rev[erendissi]ma humilm[en]te m' inchino.
prestava obedienza, et quelli represd del error che com[m]ettevano Cattare, li 15 ott[ob]re 1635.
in ci, da quali in risposta hebbi che in fatto accusavano se stessi
del mancam[en]to, et error predetto, ma che da essi prima non era Di V[ost]ra Em[inen]za Reverendissima
conosciuto, confessando d'esser stata fatta una scrittura da Preti, Divotissimo et obl[igatissi]mo ser[vito]r[e]
et Secolari Greci in nome di tutti Pastrovichi, ma che la loro inten- il Vescovo di Cattare.
tione era stata sempre di confessar il Som[hi]o Pontefice per Capo,
con haver per Vescovo quello di San Zorzi, et che dubitavano dalli SOCG, voi. 17, f. 431r432r.
contrarii non si venisse in cognitione, et che non fossero querelati
d'avanti l'Ill[ustrissi]mo Rett[ore] et Prov [veditore] di Catt[ar]o
loro superior in temporale, per esser detta scrittura fatta da pochi
a nome di tutta la Terra di Pastrovichi senza comunicarla al loro
Conseglio, ma io che dairill[ustrissi]mo Ant[oni]o Molin Rett[ore]
et Prov[veditore] di questa Citt ero aiutato nel trattar la desiderata
unione non meno da V[ost]ra Em[inen]za Rev[erendisei]ma et da
me, che da detto Ill[ustrissi}mo Sig[no]re detti animo a detti Preti 149
Zorzi Iguman et Nicolo, acci con magg[ior] spirito di p[ri]ma , npe 10 XII 1635.
proseguissero l'incominciata unione loro con la Chiesa Romana con
confessar, et ricognoscer per Capo di quella il Som[m]o Pontefice
con prestarli obedienza, cos a Sua Beatitudine, come al Vescovo, .
o altro superior che le mandare al governo, con persuader p[r]ma -
li pi potenti con aiuto de quali poi facessero condescender tutti li .
Greci della loro Terra, et poi uniti concludessero nel loro Conseglio, : , ,
. ' ^,
con apportarlo per corroborat[io]ne, ali'Illustrissimo S[ignor] Rett[o-
re] et Prov [veditore] di Cattare, aedo niuno possa contravenire
come in casi di dubbio di contradittioni alle deliberationi fatte nel Bisogni della miss[ion]e d'Albania proposti da Don Giorgio
Uscovich Missionario.
loro Consiglio sono soliti di fare, et per loro magg[ior] certezza del
dubio c'havevano stabilissimo insieme che il Prete Greco Zorzi P[rim]a. Desidera p[artico]lar authorit da Nfostro] S[ignore]
Iguman pi volte nominato doppo alcuni giorni della mia partenza di .poter ricevere all'unione di q[ues]ta S[an]ta Sede tre >p[ri]n[ei]pali
di Pastrovichi venisse a Catt[ar]o con doi altri secolari Greci come Scismatici di Pastrovichi in Dalmatia con tutti delle loro famiglie,
ha fatto, quali accolti da me in Vescovato, et inanimiti alla santa, cio Gergie Cugliavia Igumeno d'una Chiesa di d[ett]a terra,
et degna opera d'unione, et datoli il modo di facillitar s lodevol' Stefano Vucasinovich, e Gio [vanni] Andrea Rust e di assolver da
impresa con promessa che siano conservati nel vero rito Greco, feci tutti li loro peccati in confess[ion]e, e concederli l'Indulgenza ple-
in mia presenza abbocar dtto Prete Zorzi Iguman con 'Ill[ustris- naria. Desidera d[ett]o Don Giorgio questa facult speciale p[er]
si]mo Sig[nor] Prov [veditore] di Cattare, dal quale fu accolto gra- li sud[ett]i potendo l'essempio vedendosi par[tico]lare cos honorati,
tiosam[en]te comendato, et inanimito a non temer di contrario muover altri ad immitarli.
incontro, ma che intrepidam[en]te riducesse al fine la desiderata 2. Supplica p[er] la facolt di dispensar in terzo con la figliola
unione, et lo regal di degni presenti con promesse di magg[io]ri, di Stefano di Sudovich Medin di Pastrovich, la qual p[er] non
il qual Prete con i compagni doppo haver da me ricevuto alloggi maritansi con Scismatici, come hanno fatto due sue Sorelle, ha
di pi giorni carit, et doni, oltra le forze che la miseria del mio p[re]so p[er] marito un suo parente Cattolico detto Giolvanni]
Vescovato che non ariva cento scudi di Camera all'anno mi per- Ruzovich.
mettono sono partiti pi che consolatissimi con promessa di trattar,
et concluder la desiderata unione, che prego il Sig[nor]e come spero, SOCG, voi. 395, f. 16r, 42r, 70r,
di breve darle aviso del bon fine. Mi condoni V[ost]ra Em[inen]za
Rev[erendissi]ma se con longhezza l'haver attediata, et incolpi la
sincerit del mio animo, con la quale ho con verit voluto espor
242 o 243
150 bisogni delle sue Pecorelle, come fece instando al P[ad]re Provincia-
le di Dalmatia, Min [ore] Conv[entuale] et ci in vigor delle facolt
, 1635. concessegli dalla Sacra Congreg[atio]ne, che quando fusse possibile
gli mandassero un P[ad]re habile, et sufficiente al carico della Cura,
, , o - che doveva assegnarli nella sua Diocese.
. Il P[ad]re Provinciale vista l'instanza fattagli dal Vescovo, et
- in conformit delle facolt accennate, di sopra, et per zelo della
, propagatione della Fede Cattolica, confer il tutto con li P[adri] nel
. Diffinitorio, che alPhora si tenne nella Citta d'Arfoe in Dalmatia,
immediate fu eletto per tal carico frate Serafino Misercich da Sbe-
-
nico, quale prontissimamente ricevendo l'obedienza, et benedittione
-
-
710-
-
-
a Cattare present a quel Vescovo l'obedienza di chi lo mandava,
quale tutto allegro ringra[ti] il P[adre] della prontezza, et fervore,
che mostr in servire ovunque gli sar commandato. Onde il giorno
seguente a d[ett]o P[ad]re fumo consegnate l'infrascritte Ville, cio
64 300 10 4
1. Marcevaz
60 406 15 6 2. Carni Piai
654 18 7 3. Bogdassichy
70 4. Lastica
63 321 12 7 5. Cavaz.
63 310 13 5 II primo Villagio distante di Cattare miglia dodici, nel quale
si numerano Case di Christani 64, anime 300. Case di Scismatici 10.
20 60 252 500 Di questi il Padre ha convcrtito Case 4, restano da convertinsi Case
15 46 150 400 sei anime 30. Dove da questa Villa per andar ad altre quattro vi
distanza miglia 6, 3, 5, anzi si passa una fiumara detta Gradischiza,
con pericolo evidente di perdere la vita, in particolar' d'inverno,
Eminen[tssi]mi et R[everendissi]mi Sig[no]ri sono montagne asprissime con tema perpetua d'esser invaso dalli
Turchi. Nella detta Villa sono due Chiese, l'una sotto l'invocatione
Monspgnor] ni[ustrissi]mo, et R[everendissi]mo Vescovo di di S[an] Pietre, dove anco si ha fonte baptismale, l'altra Sfanta]
Cattare del 1628. mosso dal zelo, et cura pastorale vedendo abban- Agatha.
donata la maggior parte della sua Diocese delli Operar!j, et Sacer- La Villa n[umer]o 2. sono Case 60, tutti Christiani, anime 406.
doti cos Secolari, come Regolari, et ci per la distanza delle Ville, Di Scismatici Case 15, di queste sono convertite sei, restano 9,
et puoca, o per dir meglio quasi alcuna provisione delli Parrochiani, anime 51. Vi 'sono due Chiese, la prima 'sotto l'invocatione di S[an]
ma non solo per questo, quanto per essere il Paese sottoposto alla Simone, l'altra consecrata a S[an] Sergio, spogliate si pu dir'affatto
tirannide Ottomana, et li popoli instrutti, et ammaestrati nel Scisma. di tutte utenslie, e senza Sacro fonte.
Come buon Pastore desideroso far alcun progresso nella Vigna Al n[umer]o 3. Villa di Bogdasichi Case de Christiani 70, anime
del Signore, si diede con tutto l'animo a pensare qua! medicina 654. Quelle di Scismatici sono 18, convretite dal P[ad]re 7, restano
dovesse essere pi opportuna, per sollevare quelle infelici anime da convertirsi Case 11, anime 60. Vi sono due Chiese, l'una consa-
per ridurle alla vera strada, et pascolo salubre della vera Religione; crata a tutti li Santi, l'altra dedicata a San Giorgio, abbandonate
alla fine doppo molti disaggi si dimense, come di persona propria, delle cose necessarie; Onde il Parocho necessitato quando viene
che pat in visitare quei popoli pi, e pi volte, non vedendo esser a celebrare portar seco li apparati per poter servire quelli Popoli,
proficuo il rimedio delle Visite, senza continua assistenza, deliber e quello che so dire della .p[rese]nte Villa milita anco nelle altre
con maturo giuditio di instare alla Sacra Congreg[atio]ne de Pro- tre, in fuori della prima, dove risiede il Parodio.
paganda fide, vero fonte di piet, che per la penuria della Sacerdoti Villa n[umer]o 4. haver fuochi 63, anime 321, tutti Cattolici.
Secolari gli fusse concesso poter eleggere ad'arbitrio suo, et in ser- Case di Scismatici 12, convertite dal P[ad]re 7, restano:Case.5, anime
vitio della sua Diocese Sacerdoti Regolari, per sovenire alii urgenti da convertinsi 40. Vi la Chiesa di S[an] Vito Martire.
244 o 245
Nell'ultima Villa n[umer]o 5 sono Case di Christiani 63, anime risolut[io]ne p[er] servitio di cat[tol]ci nell'Ottomano in genere, e
310. Case di Scismatici 13, di queste sono convertite dal P[ad]re p[er] li luoghi S[an]ti s'ha bona intentione per la restitutione ' di
chiave [...]
cinque, restano da convertirsi Case 8, anime 60; ma per esser la
Villa pi dell'altre confinante con l Turchi, non si pu fare tanto SOCG, voi. 11, f. 210r.
frutto, quanto si desidera per timore di Preti Scismatici, quali
immediate riconrono dalli Turchi, mentre si veggono convinti dalle
ragioni della n[ost]ra Santa Fede, contrasto de quali non consiste,
solo che negano il Purgatorio, et la potest Pontificia.
Oltre le sopranominate Ville ci sono altre due, cio
1. Lustiza, et 152
2. Cartoli.
Nella prima Case di Scismatici 252, anime pi di 500. Quelle 1635.
de Catholiei arrivano a 20, anime 60, n qui si pu dire si fa alcun
frutto per essere le sud[ett]e Ville assolutamente sotto il Dominio o ,
Turchesco; Onde non cos facile discorrere con li Preti Scismatici ."
per ricorso che hanno al Turco, li quali si ritrovano al numero 9.
Queste Ville sono distanti da Cattare pi di 30 miglia. , , -
La seconda Villa ha Case de Catholici 15, anime 46. Case di -
Scismatici 150. anime 400. Queste Ville come si accennato essendo
dominate da Turchi, si va con grandissimo pericolo di vita per fare .
funtioni Cattoliche, e di rado. , -
Questo il stato della mia Cura, riportandomi alle lettere, et ,
alle testimonianze dell'Hl[ustrissi]mo Mons[ignor] Vescovo. ,
Ego f[rate]r Seraphinus da Seb[eni]co -
Parochus S[anc]ti Petri de Marcevaz ".
confirmo manu propria. , -
, -
SOCG, voi. 263, f. 474r475r. .
, ,
,
.
151 Relatio de rebus Rascianorum, qui et Valachi et Uscochi vo-
cantur
1635.
Sacra Rom[an]a Congregatio de Propag[and]a Fide ante aliquot
. annos scripsit ad me ut apud hos Valachos, vel Uscochos, qui sub
do . . Ditione sunt S[acr]ae Cfaesare]ae M[aiesta]tis in finibus Croatiae,
od , , o mitterem aliquos ex meis pr auxilio illorum 1, qui huius-
. que videbaintur nomine solum Christiani, nihil scientes vel valde
parum de rebus Fidei, idque non sua culpa sed ob deffectum opera-
riorum. Miseram ergo unum ex Ord[in]e S[ancti] Basilij Presbytero-
D'Ungaria 5. stante, intendo che li Turchi sono con gran furia rum, qui authoritate Suae Cfaesareae] M[aiestatis] adiutus peragravit
passati il Golfo di mare, p[er] andar in Africa. ipsorum Regiones, ab inito timebant sibi ab ipso, putantes non
E che M Persiani s'haibbiano avanzati fin' a Damasco, l'Ungari esse eum Sacerdotem mere Ritus Graeci, cuius ipsi sunt tenacissimi;
nelli co[n]fini han' preso quantit di Turchi, et amazzati. Tamen quando legere, cantare, in Ecclesia ipsorum, Ritu Graeco et
Il S[ignor] Co[n]te d'Altham si deve aboccare c[on] il vizir di lingua antquiori Slavica (qua ipsi sicut et nos Rutheni utuntur)
Buda p[er] agiustame[n]to, e c[on] q[<ue]sta occ[asio]ne si piglier in omnibus Divinis coepit; Tandem sacra celebrare, Sacramenta
246 o 247
administrare, et oonnia niunia Sacerdotalia obire, in quibus ipse Sfacrae] C[aesareae] M[aiestatis] in providendo ipsi de victu et iis
fuit magis exercitatus quam quisquam ex Sacerdotibus ipsorum, quibus natuira humana carere non potest.
ita ipsum et amare et revereri coeperunt, Ep[iscop]o tamen loci
illius homini iam decrepito non usque adeo gratus fuit, putabat en'im SOCG, voi. 59, f. 62r63v; R. P. Theodosius, T. Halusinskij P. Athanasius
eum ambire Ep[iscop]atum ipsius. Quocirea visum est huic P[at]ri G. Welykyj, Epistolae Joseph! Velamin Rutskyj Metropolitae Kioviensis Catho-
lici (16131637), Romae 1956, 329330.
ire Romam, exponere Suae Sanctitati, et S[acr]ae Congregationi in
quo statu esset loci illius Christianitas; Redijt postea Viennam cum
litteris Ap[osto]licis et S[acr]ae Congregai[ion]is tanquani Missio- O 211. -
narius exposuit S[acra] C[aesarea] M[aiestas] ea quae vidit et quid , 10. 1635. .
esset necessarium ad lucrandum Deo illos populos, videlicet ut , -
ex liber alitate Suae M[aiesta}tis assignaretur Operali js, qui mitte- , , -
rentur a nobis Ruthenis, congrua provisio: Annuit Sua Maiestas et . '
expectare hunc P[at]rem iussi't dum deliberaaretur, qualisnam et
unde talis provisio assignari posset; sed subsecuti sunt tumultua
bellici, qui impediverunt omnia, et P[ate]r ille rebus infectis ad Ref[eren]te eod[em] Em [mentissi] mo Dfomino] Card[inali]
propria remeavit. Seripsi de his S[acr]ae Congregationi, a qua S[anc]ti Sixti l[itte]ras Metropolitae Russiae, in q[ui]bus instabat,
iterum accepi litteras, quod quidam Mateovich velit suscipere curam ut confirmaretur incoriporatio Ep[iscop]atus Lippensis Daciae Alpes-
nostrorum, ut recta irent ad ipsum: Respondi nos nec nosse de tris, nunc partis Transilvaniae in Ruthenam prov[iint]iam ab eo
nomine hunc D[omi]num nec scire locum suae mansionis, bonum facta mediante Longino Lipae Ep[iscop]o cum clausula reservato
proinde esse ut ipse soriberet, ad nos de tali suo zelo, et significaret beneplacito Apost[oli]co S[anctssi]mus D[ominus] N[oster] consi-
ad queni determinatum locum venire deberemus: Ipse non iscripsit, derans negotium h[uius]mo[d]i gravssiniuim esse propter conse-
nos tiam non misimus. Sed benign'issimus Deus, qui non vult quentias, quas secum trahere posset p[raedic]ta incorporatio, part[i-
mortem Peccatorum, sed ut convertantur et vivant, providit illis cularjem Cong[regation]em ad illud examinandum instituit haben-
dam coram eodfem] Em[inentisisi]mo D[omino] Card[inali] S[ancti]
miserie aliud medium, et quidern ut mihi videtur efficax: Permisit Sixti cum Prelatis, et Officialibfus] Sacfrae] Oong[regatio]nis Consi-
Calvinstas Transilvanos novis persecutionibus exagitare Longinuni storialis, v[ide]l[ice]t Reverendissimi] D[omini] Datario, Maraldo,
Brancovium Ep[iscop]um Genovae et Lipae supra populos Ritus Paulitio, Cerro, et Joannes Bapt[ist]a Dono Sec[reta]rio, et PhHippo
Graeci a Patriarcha Constantinopolitano Schismatico constitutum, Casono Co'mputista.
in tantum, ut a Sua Ecclesia in exilium abire deberet, venit in
Hungariam, ibi dum coni[m]oraretur Taurini, ad Ecclesiam Rasciano- Acta, voi. 10, f. 356v357r, N. 22.
rum illius loci, evocatus est ab Eminen[tiisisi]nio et R[evere]nd[dis-
simjnio S[acrae] Rfomanae] Efcclesiae] Cardinali Archiep[iscop]o
Strigoniensi Selliam ad residentiam Ep[iscopa]lem, incidit in R[eve-
re]nd[issi]mum Dfominum] Joannem Tomcum Marnavitium, Ep[isco- 153
p]um Bosnen[sem], qui pr suo zelo potenter egit cum Homine, et
transegit ut abiecto Schismate ad Gremium Ecclesiae Catholicae 1635.
Matris oninium Christi fidelium redierit, professionem Fidei Catho-
licae fecerit, absolutionem a Schismate accepert, et pr comple-
mento bonorum animae suae et sibi subiectorum, vel subijciendo- .
rum Romani abijt et Vicario Christi obedientiam praestitit. Redijt
Viennam quaesiturus quali ter non ia[m] Genovae et Lipae in Tran- Literae Ill[ustrissi]mi Metropolitae Russiae ad R[everendis-
silvania, sed apud Uscocos sub Pratectione Caesarea operam suam si]mu[m] Pinscensem
off erre posset. Inde suasu Patrum nostrorum Monachorum S [aneti] Mense Juno venit ad me R[everendissi]mus Longimus Brancho-
Basilij qui sunt Vienae suscepit difficilem et periculosam peregrina- vitius Ep[iscop]us Genovae et Lipae in finibus Transilvaniae et
tionem in Russiam, quaerendo me hinc inde, tandem invenit me, Hungariae quem suscepi ut hospitem: postea examinavi et vidi
et conversatus sum cum ipso per trium fer mensium spa'tium cum quali'ter sit Metropolita illius loci a Patriarcha Cyrillo, qualiter ab
magno gustu .meo, potissimuljm] hinc quod habeat bona desideria Ill[ustrissi]mo E[minentrssi]mo Cardinali Strigoniensi Primate Regni
animabus, quarum curam gerit, valde proficua, et talia quae non Hungariae vel ex commissione ipsius a R[everendissi]mo D [orni] no
dificul'ter ad optatum possunt deduci finem, modo adsit Gratia Jeanne Torneo Marnovitio Ep[iscop]o Bosnensi a Schismate afosolutus
248 o 249
ivit Romani ibi obedientiam reddidit, quanti vere unitimi esse et pisset tanto magis quod secu[ni] poftavit literas Ep[iiscop]i Bosnensis
bene affectum erga Eccl[esi]am Christi cognovi, l[ice]t latine nil et quod dixerit se reddidisse Romae obedientiam. Tum petit ut
sciat et sit ignarus qfuae] controversiae inter noe et Schismaticos dictum Ep[iscop]uni iuvet, op[er]arios se submittere ei promittit,
intercedant. Conclusi itaqfue], ut antea voluit S[acra] Congreg[atio] modo Efminentissijmus Cardinal[is] interponat isuam auctoiritatefm]
de Propaganda] Fide, subvenire illi populo p[er] n[ost]ros Ruth_enos, et pr eo inercedat apud Sfacrani] Caes[aream] M[aiesta]tem, ut
quo ante et expedivera[m] Methodium, et ille dedit Romae B[eatis- dicto Ep[iiscop]o unde vivere possit provideat[ur], si quideni nec
si]mo Pfatri], Relationem, deinde scripsit mihi S[acra] Congreg[atio] palmu[m] terrae h[abe]t, nec hortu[m], ne ullum reditufm] unde
ut mitterem meos ad D[ominum] Matheovik quem ubi querere ego vivere possit, nec op[er]arios, qui mitti a se d[ebe]nt, sustentare
debili nescivi, et sic nemineni eo misi. Interea S[aera] Comgreg[atio] potest.
eo promovit Ep[iscop]um dictum Maximum in Bulgaria a Schisma-
tcis consecratum. In vim ratae habitionis ipsius S[a]n[ctita]tis cura SOCG, voi. 59, f. 70v; R. P. Theodosius, T. Halusinskyj P. Athanasius, G.
Reverendissimo Longino sic processi, dextras dedimus nob[is] Welykyj, Epistolae Josephi Velamin Rutskyj Metropolitae Kioviensis Catholici
societatis, ut ipse iret in illas partes ad sua[m] Eccl[esi]am in Opi- (J6131637), Romae 1956, 331332.
dum distans a Vienna 10 milliaribus; libros imp[re]ssos multo illi
;
dedi, quos potui tunc h[abe]re, cum et apud nos sdt eoruni inopia, ' i ';-
etiam destinavi dare ei duos Patres, alterufm] Praesbiterum alterum j: ...'..:
Diaconum, quos mittere statini non potui quia illi ipse caruit quo .::
se suistentaret, tanto minus poterai eos sustentare. Scripsi commen- 155
dando illuni et eius res ad Em[inentissimum] Cardinale [ni] Pasman
et alios; quarum l[itte]rarum copias R[everendissi]mae Domini mitto, 1635.
ex quibus intelliget statum eius Eccl[esi]ae et Ep[iscop]i et exponet
S[acra] Congreg[atio] de Prop[aganda] Fide, quae deinde B[eatis-
si]mo P[at]ri, quos et petet ut intercedant apud S[acram] Caes[a- o -
ream] M[aies'ta]tem, ut adiuvet euni, providendo primo ei unde .
vivere po'ssit ipse et ii qui cum eo erunt, cum nil ha[be]at. .
Ex Copia l[itte]rarum ad S[acram] Congreg[ationem] de Pro- Ex Copia ad Ep[iscop]um Boisnenfse^m]
p[aganda] Fide
Petit Metrop[olita] Russiae ut Missione[m] hanc ad Rascianos, Grata[m] dicit Metropolita sibi fuisse coniendat[io]ne[m] eius
Valachos vel Uiscooos (sic enini hi populi vocantur) Sfacra] Congre- R[everendissi]mi Longini Ep[iscop]i, eamq[ue] dicit correspondisse
gfatio] cum ipso Deo promovenite intei-positione sua apud S[acram] suis li'teris, q[ue]m bene affectum erga Sedem Ap[osto]licam et res
Caesareani Maiestatem pironioveat. De quo melius R[everendiissi]imus fidei rep[er]it; proinde dedit illi libros impressos, et alia officia
Episcopus Pinscensis debebat informare. charitatis ei p[rae]stitit. Cu[m] quo volebat expedire duos Patres,
eosq[ue] Theologos, sed dificultas se obtulit, siquidem ipse carebat
SOCG, voi. 59, f. 70r71v. quo per viam sustentaret[ur] multo mnus h[abe]ret quid illis dart;
quos Metropolita mitere statini e[st] paratus, modo S[acra] Congre-
gat[io] interponat se apud S[acram] Caesarea[m] M[aiesta]tem, ut
eis et Ep[iscop]o de victu provideat[ur], quod p[otes]t facile efficere
154 per Nu[n]ciu[ni] Viennae residentem; cum iam ante Imp[er]ator
promiserit fundare aliqua monasteria per eas partes pr familia
1635. Basiliana Ruthena, qui facile fructu[m] insignem ibi sunt facturi,
siq[ui]dem ijs sunt illae gentes affecfesimae, ut retulit P[ater]
Methodius, qui eo expeditus erat.
o
.
' - ' . - ' . . > SOCG, voi. 59, f. 70v; R. P. Theodosius, T. Halus6inskyj P. Athanasius, G.
Welykyj, Epistolae Josephi Velamin Rutskyj Metropolitae Kioviensis Catholici
Ex Copia ad Eminent[issi]mum Cardinalem Pasman (16131637), Romae 1956, 332.
Diclt Metropolita quod R[everendissimu]m Longinum venien-
tem in Ru'ssiam p[ro] impetrando auxffio animabus libenter exce-
250 o 251
Giacomo Massarico, che sta in Colleg[i]o dalli 18. di 9bre 1633. 160
Giorgio Batukovich, che sta in Coleg[i]o dalli 18. Marzo 1636.
Per li pred[et]ti Alunni si pagano scudi 6 il mese.
, 17. V 1636.
SOCG, voi. 16, f. 187rv.
-
. , -
159 ,
.
Korop, 11. IV 1636.
- Noi Antonio Molino per la Ser[enissi]ma Rep[ubli]ca di Ve-
. - n[eti]a Rett[ore] et Pro[weditore] di Cattare, et Sua Giurisdit-
: . tfiojne
Havendosi da lungo tempo da noi procurato con intelligenza
Molto Il[lust]re et Reverendissimo et propria applicat[io]ne del Rev[erendissi]mo Mons[igno]r Vincenzo
S[ignor] S[ignor] mio Coll[endissim]o Bucchia Vescovo di questa Citt, et diligente impiego del Sigfnor]
In conformit del desiderio di co testa Sac[ra] Cong[regatione] Cav[aliere] Fran[ces]co Bolizza apresso del Commun, et Paese tutto
de Prop[agan]da Fide et mio, doppo molte controversie si sono unite di Pastrovichi, di sollevarli dall'errore, et pericolo, che con la con-
le colonie di Pastrovichi con sbrazessi a fatto dal loro vescfovo] tinuatione nel rito serviano, et altri errori sempre pi soprastava alle
schismatico et abbrazato di non voler altro capo in sp[mtua]le che loro anime et di altri circonvicini, et confinanti Popoli con tal
il Sommo Pontefice Romano con esser conservati nel rito vero essempio, et pessimi progressi, per qual effetto resosi fruttuoso il
greco, ma nel principio non si potuto far altra inovatione solo la n[ost]ro impiego et di esso Monsfignor] Rev[erendissi]mo Vescovo
sogettione fra 'breve li loro amb [asciatoci corrono costa per rico- apresso gli medesimi Pastrovichi, li quali si sono dichiarati et
gnoscer p[er]sonal[men]te p[er] sup[er]iore la chiesa Romana, essendo obligati con replicate loro littere a noi scritte di voler quanto prima
questi giorni comparsi da nie quatro di principali di Caloieri et doi le sar proveduto il necessario modo transferirsi alcuni di essi per
secolari capi del consiglio, n io ho mancato con la mia debolezza comun ordine, et nome in Roma a Piedi di S[ua] Santit per
far pi di quello le mie forze mi p[er]metono, n mancher nell'a- confessar il precedente loro mancani[en]to, et sottoporsi aH'oibedien-
venire, come non manco di operar con quelli di Lustiaza, Cartoli et za, et soggettione del vero rito Greco, con riconoscer et ubedire
Gliesevichi miei diocesani schismatici da quali spero ancora haver nella predetta fede S[ua] Beatitudine, et quelli che dalla med{esim]a
il desiderato fine fra breve, io in fede di verit le dico che non posso per Superiori le saranno proveduti, et assegnati. Di qual verit
pi resister alle spese nell'alloggiar in casa di continuo uni et altri ricercati dalli stessi Pastrovichi le habbiamo concesso il p[rese]nte
spero per che Vjpstra] Signoria] m[ol]to Il[lust]re operar s che Publico n[ost]ro Attestato. Gr[az]ie.
almeno p[er] l'avenire mi si dia susidio non gi p[er] me p[er] Cattare a 17 maggio 1636.
opulentarmi, ma ben s perch habbia con che passar la vita non
ascendendo il mio Vesc[ova]to a ducati di Camera cento che fanno Ant[oni]o Molino, R [etto] re Pro[vveditore]
doi cento Venetiani con che a V[ostra] Signoria] in[ol]to Il[lust]re
Reverendissima p[re]gando dal S[ignor]e ogni desiderato bene le
baccio le mani. SOCG, voi. 17, f. 445B.
6. Coovlen dar un poco di viatico al p[ad]re Serafino, acci d[ictu}m ^oppidum de Pastrovich. Sfantissijmus iussit scribi ad
possa ritornar colle risposte, che si dovranno dar al Ves[cov]o in Archiep[i8eop]'um Antiibarensem ordinariuni d[ict]i oppidi Pastro-
tutti li sud[ett]i punti. vich pr habenda eius Sententia.
7. Si referisca il memorial segnato C.
Acta, voi. 12, f. 137v138r, N. XI.
SOCG, voi. 17, f. 454v.
-
, -
O , , .
, 219. '
, 4. 1636. . Al Vescovo di Cattare
100 15
. O - Questa Sac[ra] Cong[regation]e si co'me con molta lode delle
, , diligenze dd [!] Sfignoria] intese l'Unione del Popolo di Pastro-
, , - vidh a questa S[an]ta Sede, cos ha decretato scudi cento, acci
. possi mandar un Eccl[esiasti]co, et un Laico a prestar ubbedienza
alla S [arati] t di N [ostro] S[igno]re, la quale per sovvenir alle
Ref[eren]te eodfem] Em[inentissi]mo D[omino] Cardinali] Spa- necessit di M, ha ordinato, che se ne dia mem[ori]a a Mons[ignor]
da petitiones Ep[iscop]i Catharenfsi], Sac[ra] Cong[regatio] decrevit, Datario, come si far.
ut infra. Al P[ad]re Serafino ancora ha decretato scudi 15 per viatico,
P. Oommendatis rursus diligintijs p[raesen]ti Ep[iscop]i in e quanto al Magistro che desidera, se ne tratter col Sfignor] Card[i-
convertendo oppido Pastrovich censuit ad eum esse transmittenda nale] Lanti procur[ato]re della sua Religione [...]
esse scuta centum, ut saltem duos alterami ex clero, alteram vero
ex Laycis eiusdfem] oppidi ad prastanda[m] S[anc'tissimo] D [omi- Roma li 16 Agosto 1636.
no] N [ostri] ofbedientia[.m] imttere facilius possit.
2 . S[ancti]tas Sua iussit dari memoria[m] Reverendissimo] Lettere, voi. 16, f. 77v78r.
P[atri] D[om%io] Datario instantiae eiusd[em] Bp[iscop]i de subsidio
quod ei necessariufm] esise asserit, et per attestationem sui cleri All'Arcivescovo d'Antivari
confirmat, attenta tenui tate redditum Eccl[esi]ae Catharensis, qui
non excedunt centum Ducats de Camera. Essendosi nuovam[en]te unito a questa S[an]ta Sede il Popolo
3. De magdstris conferendo f[ra'tr]i Seraphino Misercich Or- di Pastrovich, che si dice esser soggetto alla Giurisd[ition]e di
d[in]is minforuim] Ck>nv[entualium] Sac[ra] Cong[regatio] iussit agi V[ostra] Signoria], questa Sac[ra] Cong[regation]e giudica esser
cum Emfinentissijmo D [omino] Cardinali] Lantes pr habenda eius necessario mandarvi D[on] Fran[ces]co de Leonardis per Vicario
Sententia. Persona di lettere, ch'in questo p[ri]n[ci]pio potr istruirlo, e D[on]
4. Ed[ais]d[em] f[rat]ri Seraphino Ord[in]is minforum] Conv[en- Giovanni Tinino per missionario; il che ha voluto communicare a
tualium] scuta 15 decrevit pr viatico. V[ostra] S[ignoria], acci ne possa signare il suo parere, assi-
5. De grata, seu dispensai [io]ne, quam petunt 4r. Can[oni]ci curandola, ch'ili d[ett]o D[on] Fran[ces]co potr esserle di molto
Catharenfsi], v[ide]l[ice]t Mattheus Maich, Marcus Bucchia, Nicolaus agiuto massima[men]te per consultar le mat[eri]e Theologiche, et il
Pasqualis, et Jacoibus Mexa, ut possint in eccl[esi]a S[anc]tae Mariae d[ett]o Tinino p[er] insegnar a Giovanni molto sar a proposito.
de flumine deservire iuxta Deeretum ab Sacfra] Cong[regation]e [Roma] 16 Agosto 1636.
edi'tum die 11 7bris 1626 Emtinentissijmi P[at]res censuerunt, si
S[anctissi]mo placuerit, petitioni o[rato]rum esse annvendufm], et Lettere, voi. 16, f. 78rv.
in d[ict]a graftia], ac dispensatione exipedienda addenda[m] esse
clausulam, quod sola signatura sufficiat, iuxta p[raedic]tum Decre-
tum. Eod[em] die S[anctisi]mus D[ominus] N[ostr] Decretum Sac[rae] -
Cong[regation]is profoavit. 8. X 1636 (. Lettere, voi. 16, f. 98r99r),
6. et postremo de missione Francisci de Leonardis cum titulo de -
Vicardj Apost[oli]ci, et Joannis Tinini cum titulo misisionarij ad .
264 o 265
Al Sig[nor] D[on] Francesco de Leonardis dovesse sino a nuovo mio a viso astenersi dal celebrare; mentre io
credevo, che questo giovanile si venisse habilitando, sono avisato,
Essendosi riuovam[en]te ridotta alia Catt[o'li]ca fede la Terra ch'egli all'improviso si partito questa mattina, non si sa per dove.
di Pastrovich, e trovandosi nelle Diocesi di Cattaro, e di Nona Se venuto a Roma probabile, che se la sia intesa con un tal
molti Scismatici, ch'anno bisogno d'agiuto per venire alla cognitione sacerdote addimandato Don Antonio Bolonese, che li 'giorni adietro
della verit, la Sac[ra] Cong[regation]e de Propaganda] Fide con- venendo dalla Bosna pass di qua per cotesta volta. Pu anche D[on]
forme aH'oblat[io]ne altre volte fatta da Vfostra] Signoria] di Andrea essersi trasferito in Ancona, dove intendo esser' un suo
servirla in qualche Missione, gliel'h decretato nella forma, che paesano per ritrovarsene al suo paese. Ho stimato mio debito dare
vedr nel Decreto che le presenter D[on] Giovanni Tinino Sacerdote a Vfostra] Em[inen]za pieno ragguaglio del tutto, baciandole le
allevato qui in Roma a spese per lo pi della med[esim]a Sac[ra] vesti.
Cong[regation]e, et assegnato a Vfostra] Signoria] per compagno,
acci possa meglio servirla nella sudfettja Miss[io]ne, il qua! D[on] Di Loreto li 30 Agosto 1636.
Giovanni dovr star sotto la sua ubbedienza, e far quanto da lei Di V[ostra] Em[inen]za Reverendissima
gli sar ordinato. E p[er]ch ella possa meglio servir in q[ue]sta Hu [mi'lissi] mo Ind [igmissi] mo
Carica Apost[oli]ca le mando rinchiusa istrut[io]ne, conforme la Ob[li]g[atssi]mo Servo
quale si dovr governare, per esseguir puntualm[en]te la Santa Pietro Martire Mulini
mente della Sacfra] Cong[regatione].
Roma 8 Ottobre 1636.
,
Lettere, voi. 16, f. 99vlOOr. , .
[ . . . ] D[on] Andrea Bogdani Albanese, il quale fatto sacerdote,
e gi maturo nell'et per la necessit di quell'Anime del suo Paese,
168 stato rimandato alla Patria dalla Sacra Congreg[atio]ne de Pro-
, 30. Vili 1636. paganda Fidef...]
- SOCG, voi. 16, f. 165rv, 167r.
, " ycneo da
.
. 169
Em[ineritissi]mo Sigfnor] Cardfinal] P[at]rone , 12. XI 1636.
Em[inentissi]mo, e Reverendissimo
Sig[nor] P[at]rone Ool[endissi]mo da o
u .
Con .mie littere dell'ultimo di luglio io scrissi a Vfostra]
Em[inen]za, supplicandola di concedere licenza a Don Andrea Bog- .
dan Albanese sacerdote, di tornar' a casa sua, attesa, che in capo da, y
a sei anni di stanza in questo Colleg[i]o Illirico, havendo fatto , .
pochiss[im]o profitto nelle lettere, era anco stimato incapace dal -
Rettore d'apprendere alcuna cosa di vantaggio. Hebbd per bene 25.000 ,
d'accertarmi di poi, se realm[en]te era in tale stato d'ignoranza, et . ,
d'incapacit, e lo feci condurre, et essaminare alla mia presenza, .
e lo trovai non solo lontanissimo dal sapere quelle cose, che sogliono
sapere tutti i sacerdoti, ma anco ignorantissimo di quelle, che san[n]o Mons[ignor] Reverendissimo Incoii inclusa Roma
comunem[en]te i Christiani Idioti, non havendo in part[icola]re M[ol]to I!l[ust]re et Reverendissimo P[ad]rone Coleind[issi]mo
delli dieci precetti del Decalogo altra no'titia, che del primo. Ond'io
hebbi per bene di essortarlo ad'applicarsi allo studio delle materie Pi spesso non faccio scriverci a Vfostra] Signoria] R[everen-
necessarie a sapersi da un sacerdote, et fra tanto gli dissi, che dissi]ma, ma il luogo, dove mi ritrovo, e la distanza di esso non
266 o 267
lo p[er]mette, patienza s'appaghi della mia buona volont, e del Camera regia e fuori in campo, e p[er] queste parti hora sono tre
desiderio grande ho sempre di servirla, e co[n] tal'occas[io]ne gli esserciti: il primo di S[ua] M[aest], il 2. del Prencipe di Trans[il-
auguro le buone feste del Natale di N [ostro] Sfignore] con u buon vanija, il 3. di Bettelem, nell'infrascritta 'guerra dei-li Ungari son
capo, meglior mezzo, e ottimo fine dell'Anno futuro, pregandola a morti 125, in q[uesto] primo principio, l'Ungari sono vincitori p[er]
ricever q[ues]to uffitio cordiale che da un suo S[ervito]re se li l'avenire si teme p[er] la gran multitudine de Pagani pure hora
augura con ogni effetto. Di nuovo per q[ues]te parti altro non vi principiando l'Inverno si ritirando p[er] quanto si giudica, essendo
solo, che per di timore de Turchi, sperando essi destruggere, e solito di loro p[er] S[an] Demetrio ritornare, si tratta la pace dal
scacciare dal Principato di Transilvania Giorgio Ragoty, e portare Palation, Dio benedica] sij quello, che la ponghi quanto prima,
Bettelem Stefano, al Dominio di esso, si vive in grandissima vigi- p[er]ch se prima era difficile a cattolici il vagar p[er] Ungaria,
lanza .p[er] ordine di S[ua] M[aest] C [esarea], qual intima a tutti hora mpossilibitissirno p[er] il gran odio c[he] .portano li n[ost]ri
sette questi Gomitati, che tutti li Baroni, e Sig[no]ri eschino fuori contrarii, vedendo, che buona parte de principali vengono alla
in campo e defendino li Confini d'Ung[heri]a Sup[erio]re, p[er] il S[an]ta fede, et in conseguenza tra boschi, e deserti vengono
che agni comitato difende li suoi confini, invigilando nelli suoi spogliati, uccisi, e delusi, se non li possono resistere, lascio il tutto
Padiglioni, o tentorij di giorno, e di notte p[er] aspettare il fine al giud[iti]o di Vfostra] Signoria] Reverendissima, alla q[ua]le
del seguito di esso Turco contro il Regno di Transilvania. Per l'ulti- di pi fo sapere, che li altri 3 compagni sono tanto distanti da me
mo di Settembre venne il Bassa di Buda, detto il Vexerio con d[ett]o quanto Lei da Venetia, e Roma, anzi pi, e tutti in diverse Provincie
Stefano Bettelem Gabor con la comitiva di 25 mila Turchi p[er] a fatigare nella vigna del Sig[no]re Iddio, appena posso havere un
esser Prencipe di Transilvania, onde avanti che giungesse nelli minimo verso securo p[er] il rispetto, che le l[etter]e devono passare
confini di Transilvania il Prencipe co[n] il suo G[e]n[er]ale se p[er] tante mani, e me creda che di gi verso ad un anno, che
l'oppose con Tartari, Polacchi, e Ungari, andandogli in contro d[ett]o p[er] q[ues]ti paesi si vive in sospetto, che li nostri contrarii non
G[e]n[er]ale Sigismondo Gornis ottimo difensore della n[ost]ra insorgano contro Cattolici p[er] il gran presente rumore de Turchi,
S[an]ta fede, et il Prencipe rimase in Varad p[er] aspettar il successo de quali Iddio ne liberi. La supplico p[er] charit rimetter l'acclusa
del fatto, p[er] li 3 di ottobre incominci a combattere tanto cora- p[er] la .posta di Macerata, e volendomi gratificar di resposta l'invii
giosam[en]te, che rimasero morti duoi mila Turchi daU'hora di al P[adre] Bonaventura da Genova Miss[ionari]o p[er] qfueste] parti
mezzo giorno sino a notte, et altre tanti fatti schiavi p[er] q[ues]te appresso rEminfentissimo] Card[ina]le Pasman, e p[er] fine hu-
fortezze di sette Comitati d'Ung[heri]a, no[n] sapendo come inesperti milm[en]te le bacio le mani.
del paese dove fuggire, e riconcentrarsi p[er] salvarsi, e p[er]
timore fugendo, e tenendo alcuni animali vociferare di notte, sti- Di Seredgno li 12 Novembre 1636.
morno, che fossero Ungari usciti fuori de Padiglioni d'Ung[heri]a Di Vfostra] S[ignoria] R[everendissi]ma
p[er] difensione di d[ett]o Prencipe, sich si ritorn in una Isola, Humiliss[imo], et oblig[atissi]mo
da una parte di essi erano circondati dall'acqua, e dall'altra dall' Ser[vito]re sempre
inimico, sioh si oominciaiva a raggionar di pace, et il dfetto] Bet- fra Pietro da S[an] Angelo di Fermo
telem, quasi sorridendo scrive latino (culici percuntienti Leonem Dominican Con[ventua]le di S[an]
nunquam bene erit), e tra pochi giorni accrescendosi il numero Fran[ces]co.
molto pi de quaranta mila Turchi, quali p[er] la mutatione de
tempi, e p[er] il gran ostaculo di esso Prencipe aiutato anco da SOCG, voi. 79, f. 145rv, 151v.
Ungari p[er] ordine di S[ua] Mfaest] C [esarea], quale p[er] la
presente strage de Turchi scopre fraude, ordina di pi, che tutt'es-
chino fuori, e gioveni, e vechi, sotto la p[er]dita de beni, affinch
esso Turco impadronandosi sotto co[m]p[os]ta di portar altro a quel 170
principato di Transilv[ani]a n[on] si impadronischi in puoco pro- , 24. XI 1636.
gresso de tempo d'Ung[heri]a p[er]ch inter duos litigaintes tertius
gaudet, e volendo il Turco haver despotico dominio di Translv[ani]a, , , o
S[ua] Mfaest] C [esarea] n[on] acoosente p[er] appetenersi a lui la " -
confirmat[io]ne, hora si sta su l'aviso, e se prima haveva ordinato, , .
che p[er] esser l'uno, e l'altro Ungaro, n[on] si accetasse n il
Prencipe n Bettelem Stellano], hora aderisce a d[etto] Racotio Resta a questi tempi il fertile, et amplissimo Contado di Zara
per contiguit del Regno, il G[e]n[er]ale di Cassovia, e Giudice della quasi tutto intiero occupato da Turchi parte nella guerra, che fu
268 o 269
l'anno 1537, e parte in quella del 1570. si che la Citt non possed Buibgnane in essa anime in c[ir]ca . . 250
altro, che gli estremi liti del mare, o puoco di vantaggio, come nel Vlissane in essa anime in c[ir]ca . . 120
dissegno della linea rossa, et dalla diversit de collori, con quali Berchgliazzina Polazza . . . in essa anime in c[rr]ca . . 200
segnato si potr vedere.
Quelle Ville, che sono nella n[ost]ra Giurisd[itio]ne sono Alii stte 'luochi predetti serve per Parocco P[ad]re S'teffano
sufficientem[en]te provedute di buoni Parodii, quali ricevendo Subotich, ridotto alla cond[itio]ne degli altri Parochi, che sono nel
quotidiane instrutt[io]m, et eccitamenti nelle cose appartenenti il Territorio possesso dalla Citt di Zara.
loro ministerio, servono assai bene alla cura delle anime, anzich
ne sentono beneficio le Ville convitine del Paese Turchesco, che Sotto Zemonico, terra haibitata da Turchi, ove hanno la
tal'una non pi distante di doi, o tre miglia, et per la vicinit Moschea, et fu altre volte Parochiale di Zara, cinque miglia soli
vengono alle messe, et al sentir la parola di Dio. distante dalla med[esi]ma, vi il Borgo, et le seguenti Ville habitate
Nel paese Turchesco sono quaranta otto Ville, oltre alcuni da Christiani del rito Latino, cio: .
Borghi, habitate da Morlachi christian del rito Latino, che fanno II Borgo della detta Terra . . in esso anime in c[ir]ca . . 260
un numero di 14 m [ila] anime in circa, e si entra poi nella Provin- Camegnane in essa anime in c[ir]ca . . 150
tia di Licca di l deli Monti della Morlacca, ove quantit molto Podbargiane in essa anime in c[ir]ca . . 160
magg[ior]e di Ville, et habi tanti del rito Greco, nei quali regna Starossane Superiori . . . in essa anime in c[ir]ca . . 80
tanta ignorantia di tutte le cose, che ristessi Pretti loro, dalla sola
osservanza del rito in poi, non sanno dir pur4ina parola del'li dogmi Starossane Inferiori . . . . in essa anime in c[ir]ca . . 50
della fede; onde chi con prudenza, e desterit s'insinuasse tra di Percos grande in essa anime in c[ir]ca . . 180
loro, et non biasimando il rito, andasse instillando pian piano le
cose necessarie alla salute, riuscirebbe sicuram[en]te di gran pro- Sotto Isiam, Polissane, et Suhovare, Castelli habitat! da Turchi,
fitto. sono Borghi, ove habitano Christiani di rito Latino, et fanno
[...] anime in c[ir]ca 500
Se le cose si riducessero a segno, che dalla dispositione di un Doi Ville sotto li nied[esi]mi Castelli, habitate pure da Christiani,
solo dipendesse la sopraintendenza della cura d'anime di tutto il cio:
Contado, che io ristringo nelle quaranta otto Ville, et Borghi, che :
gi ho detto inviarne occlusa la nota col n[ume]ro delle anime di Cassich in essa anime in c[ir]ca . 300
ciascheduna, aion solo sarebbe a bastanza <proveduto alla cura di esse, Bigiiane in essa ani>me in c[ir]ca . 180
n vi sarebbe bisogno di altri Predicatori, o Missionarij, ma questi Tutti li luochi suidett sono officiati da Fra Gieronimo da Imota
Parochi stessi colla vicinit alle Ville pi a dentro nelle Provintie fratte del Monasterio di Vissovaz vicino a Scardona.
di Licca, et di Corbavia, tutte del rito Greco, che sono moltissime,
potrebbero insinuarsi, et instruirli nella fede con singolarissimo Venso il Banatioo pi a dentro del paese turchesco sono l'in-
profitto, et senza alcun disconcio [. . .] frascritte Ville, habitate da Christiani del rito Latino:
Corlat in essa anime in c[ir]ca . 120
Nota delle Ville, che sono nel Contado di Zara, tutte soggette in essa anime in c[ir]ca . 130
a Turchi, compresovi quelle, che nel spirituale erano soggette Boista
Abbatia in essa anime in c[ir]ca 60
all'Arcivescovato di Zara, et alii Vescovati di Nona, Tnina, et
Scardana; in oltre il numero delle anime de Christiani di rito Le sudette tre Ville sono officiate da P[ad]re Gregorio Cassiun-
Latino, che in cad[aun]a di esse Ville si ritrovano, et li Parochi, covich.
da quali sono officiate.
Harlichi .in essa anime in c[ir]ca . . 150
Sotto il Castel di Tin habitato da Turchi: Milohanich in essa anime in c[ir]ca . . 160
II Borgo del d[ett]o Castello . . . in esso anime christiane Bucvichi in essa anime in c[ir]ca . . 90
i n c[ir]ca . . . . . . . 230 Carsulovci in essa anime in c[ir]ca . . 200
Gorizza . . . . in essa anime christiane in c[ir]ca 400 Colarina in essa anime in c[ir]ca . . 160
Hraschiane . . . . . . . in essa anime in c[ir]ca 250 Useazze in essa anime in cfirjca . . 170
Percos in essa anime in c[ir]ca 100 Bogosaglci in essa anime in c[ir]ca . . 300
270 o 271
Le sudette sette Ville sono officiate da P[ad]re Gregorio Cher- In Buccovizza, che uno delli Monti magg[io]ri della Morlacca
sulovich. sopra il Mar Adriatico, sono le seguenti Ville, habitate da Christiani
pur del rito Latino, cio:
Bulichi in essa anime in c[ir]ca . . 200
Vussichi in essa anime in c[ir]ca . . 250 Popovichi in essa anime in c[ir]ca . . 600
Dogliane in essa anime in c[ir]ca . . 50 Canpote in essa anime in c[iar]ca . . 400
Zuzzule . . . . . . . . in essa anime iin c[ir]ca . . 150
Qui cominciano le Ville del rito Greco, e la confinante in Farcichi in essa anime in c[ir]ca . . 200
distanza di un miglio alla sudetta di Dogliaine, la Villa di Vulagevci Arvenich in essa anime in c[ir]ca . . 500
con anime c[ir]ca doicento, hanno preti del rito loro.
Nelle sud[ett]e conque Ville serve Parocco fra Zuarane da
Miragne . . . in essa anime del rito Latino in circa . . 400 Vissovaz.
Zegar in essa anime in c[ir]ca . . 600 Tutto il t[erito]r[i]o dal fiume Titio sino alle Montagne di
Mocropoglie in essa anime in c[ir]ca . .. 400 Lica, possesso da Turchi, non ha altro, che sei soli sacerdoti alla cura
Plavno . in essa anime in c[ir]ca . . 500 dell'anime Christiane, cio:
Pagene in essa anime in c[ir]ca . . 300
Zagrovich in essa anime in c[ir]ca . . 300 P[ad]re Steffano Subotich, sette luochi, et in essi anime . 1.550
Butnschizza in essa anime in c[ir]ca . . 200 Fra Andrea da Imota, nove luochi, et in essi enime . . 1.860
Chistagne in essa anime in c[ir]ca . . 500 Fra Gregorio Cassivucovich, tre luochi, in essi anime . . 310
P[ad]re Gregorio Chersulovich, sette luochi, in essi anime 1.230
Queste sono sotto il Vescovato Tiniense, si passa poi in Licca, Fra Piero Dongiarcevich, vinti un luoco, in e!ssi anime . 6.970
ove sono tutti del rito greco, s'attrovano ivi pi di settanta luochi Fra Zuanne da Vissovaz, cinque luochi, in essi anime . . 1.850
habitat! da Turchi, et li Morlachi Christiani fanno loro i Borghi Sacerdoti 6
d'intorno. Luoghi 51
Anime . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13.700
Verso Scardona dalla Villa di Bulichi in Levante, sono le se-
guenti 'tre Ville, habitate da Christiani del rito Latino, cio: Se mi sar cortese d'aviso solo della ricevuta delle presenti, lo
Meggiane in essa anime in c[ir]ca . . 30 ricever a gratia singolarissima, e bramare- sempre l'honore de suoi
Naplastovo in essa anime in cfirjca . . 150 commamdamenti, in tanto riverentissimo le bacio le mani.
Rupe in essa anime in c[ir]ca 500 Di Zara a 24 Novembre 1636.
Intorno Scradona sparsi iin diverse habitationi sopra possessioni Di V[ostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma, et
de Turchi sono c[ir]ca trecento Case, et in esse anime c[ir]ca . 1.000 Rev [erendissijma
H'umilissimo et Devotissimo S fervito] re
Intorno Vurana, terra ha'bitata da Turchi sono le seguenti sei Vincenzo Foza Vicario G[enera]le.
Ville, ove stanziano Christiani del rito Latino; le tre prime di special
ragione di Halil Bei, et le tre altre d'Ibraim Bassa. SOCG, voi. 268, f. 434r447r.
Ceragne in essa anime in c[ir]ca . . 250
Pristiga grande . . . . . in essa anime in e[irjca . . 220
Pristiga piccola in essa anime in c[r]ca . . 60
Dobra vada in essa anime in cfirjca . . 300
Stamcovci in essa anime in c[ir]ca . . 400
Boinevci in essa anime in c[ir]ca . . 360
A tutte le sud[ett]e vinti Ville, compreso il numero delle tre-
cento Case 'sparse intonno a Scradona serve p[er] Parocco fra Pietro
Dongiarcevich fratte pur del Monasterio di Vissovaz nonostante
che da tal Villa all'altra siano giornate intiere di distanza.
272 o 273
benignit di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma, et nel suo santo zelo Di Loreto 4 di De[cem]tore 1636.
dalla gloria di Dio, et aiuto dell'anime ad esporre lo stato miserabile
della mia Patria Servia, nido de scismatici, e quello, che peggio Di Vfostra] Sfignoria] llfustrissima] et
de crudeli Turchi insieme, principali nemici della nostra Santa R [e ver endissi] me
Religione, la quale adesso massime va a poco a poco cadendo per Huanilissimo, et Devotissimo Serfvitojre
terra, et ogni giorno via pi mancando, parte per la carestia de Metteo Metich Serviano Alunno nel
Parodii, poich adesso non se ne trovano, se non 3, o 4 in tutta Collegio Illyrico.
quasi Provincia, et quelli anche sono forestieri : e parte anco per
la poca cura del Pastore, overo Vescovo, il qual'essendo di diversa
natione, et quello pi importa di diversa lingua, si che ne esso il
linguaggio intende del Paese, n da quello inteso, et sin hora Ha -
mai stato in visita essendo molto discosta Albania, nella quale lui , -
dimora, della Servia miserabil Patria mia, la testimonianza certa o -
di ci la fa Messo Visitator Apostolico, quale scrivendomi ultima- .
mente, si lamenta gravemente della poca cura del Vescovo, dicendo- ne ,
mi, che io debba avisare quanto prima Vfostra] Signoria] Illfustris- , , ".
si]ma quanto ne possa; Sono anco testimoni] Messi Christiani,
seicento case de quali, questo presente anno hanno haband[on]ata la .
nostra Santa Fede, et si sono date alle mani del diavolo facendosi
tutte parte scismatici, e parte Turchi, cos lo scrive istesso Visitator Io non ho bene inteso la l[ette]ra di Vfostra] Sfignoria] p[er]ch
Apostolico D[on] Filippo Stanislao Bulgaro, non per altro se non se parla del Regno di Servia, nofn] dice il vero, che non sia stato
per la carestia de Parodii, e poca cura del Pastore, del che puoi visitato, havendo in una visita distilitissfim] a e pi acurata di quella
racoglier Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma quanto bisogno nel quel' di Monsfignor] Massarechio bfeatae] mfemoriae] dal pfrese]nte mo-
infelice Paese del'aiuto de sacerdoti. derno Arcivescovo d'Antivari il qua! sa ambe le lingue Albanese,
Hora non essendovi stato sin'hora niun sogetto proprio di et Illyrica et anche la Turca, et ha mandato a chiamer il Bogdani
quella natione in questo Collegio, se non io, non per li miei meriti, pferjch l'aiuti, e vorebbe altri sacerdoti. E quanto el luogo, ch'ha
ma per gratta, e misericordia di Dio, e bont de superiori; intendo, la Servia in cotesto collegio Vfostra] Sfignoria] non dubiti che il
che doppo la mia partenza il Monsig[no]r Arcivescovo pretende di dfett]o Arcivesfcovo] faccia torto alii nativi di q[ue]l Regno p[er]ch
metter uno della sua natione, e fare, che questo unico luogo di oltre, che stante la Bolla nofn] pu nofmjifnjar altri, egli p[er]sona
Servia se ne perda, la quale pi, che ogni altro Paese ha bisogno giusta, che nofn] vorr pfrejgiudicar la sua chiesa. Se poi parla del
de sogetti, dalli quali fosse instruita in qualche 'modo, acci non Ves[cov]o di Soffia, come mi par voglia dire mentre fa mentione
vadino tutti seguitando le prime case nello scisma, il che si sarebbe dello Stanislao: quel Vesfcovo] vecchio, ed frate e bisogna p[er]ci
grand'ingiuria, et a Dio, et alii huomi, et ingiustitia universale, haver patienza sinch vive. Intanto si ander p [re] vedendo cofn] le
essendo che della loro natione sono 4, o 5 in questo Collegio, et miss[ion]i di voi altri Alunni, come s' fatto dello Stanislao. Vfostra]
274 o 275
. 50 300
Mecrc
-
. 10 .
-
12 106 50 300 . 8 .
-
1 . 10 .
\ -
} . -
. 15 .
40 120
-
. 10 60
50 ,
300 . 27
20 130
16 30
200
30
20 19
280 o 281
10
27
300
20
20
30 40
30
300 30
25 244 50 500
20 130 2
140 700
80 900
-
10. 40 200 2 15
- 20 100
300, 900. 500 2.000
25 105 16 60 ( ) 30 270 30 230
10
10 Emineti(se[m]i Sig[n>o]ri
10 Havendo io fra Santo da Spaiato Missionario caminato con
gran pericolo per le parti di Dalmatia, et Albania sotto il Turco per
20 veder ove bisogno di Sacerdoti, per aiutar s)piiritualm[en]te li
passata non hanno havuto n messa n administratione [dei Sacra] - Da Castelnovo caminando per la riviera del mare sotto il Turco,
menti. Et perch in Casitelnovo dificlissimamente potria stare paroco ma diocese Catarense, et andando inver Risano vi si ritrovano le
forestiero] suplicano serva sacerdote, che fosse messo a Xainica seguenti vile, et p[rim]a [...] di Michovichi nella quale vi sono da
contentandosi di contribuire [...] l'elemosina secondo la capacit, 50 case tra Turchi e sismatici vi sono in quelle da 300 anime in circa.
et possibilit loro. Seguitano poi Baovichi ove vi sono da 20 case in circa, et
3. Li christiani di Castelnovo sono poveri, et vivono di industria. anime 130, per tutto sismatici; et ha una chiesa dedicata ad onore
Et non sono pi di [12] case in circa, et anime 106 in circa. De di S[a]n Nicolo.
sismatici intorno a Castelnovo vi sono [...] case 50, et anime aravano A Baovichi vi vicino Bila, nella qua! vila vi sono da 30 case
insino a 300.
de sismatici divise p[er] quella vale. In questo vilagio vi una sol
4. Io in Castelnovo mi son fermato giorni 12, celebrando, e casa che fa alla Romana. In questa casa vi sono da 16 anime
predicando ogni matine, ho dato il Jubileo ivd; ho confessato et incirca, et del Conte; et p[er]ch l'ho ritrovato, che n le vigilie,
comunicato in quello da 50 persone, et havendo radonato p[er] il n meno le feste osservava secondo il tempo, non essendoli enunciate
jubileo lire 28. Ho dato ordine, che [per] tal elemosina sia comprato gli ho detto, che le vigilie, et le feste oservase almeno secondo il
un missale Romano, non riavendone la chiesa [...] Kalendario antico: ma che nel resto servase tutto quello, che osserva
5. La chiesa di Castelnovo ha 4 pezi di terreno, uno delti quali, la S[ant]a Chiesa Apostolica Romana: et questo anco p[er] molti
et principale le inp[.. .]naito ad un Turco per 100 reali. Et doi di altri pericoli, che egli diceva incorer non confrontandosi col digiuno,
quelli sono dati al livelo, uno p[er] 4 lire, et altro per 6, et il quarto et con le feste con li soi vilici, et locali, li quali sono tutto sismatici.
sta incolto: Per non ho mancato di persuadere a quelli christiani Sopra questa vila sopra il monte vi Crusseviza, nella quele
di farlo pastinare, et con quelle entrade subvenire al Paroco, che vi sono in n[umero] 30 case in circa tutto de sismatici. Andando
sar per tempo ivi; et mantenere la chiesa delle cose necfessarie]. poi p[er] la riviera del mare vi si ritrova vila di Josica, ove vi sono
Et acci meglio, et con maggior diligentia le sopradete cose possine case n[umero] 5 de christiani, et anime 20, de sismatici vi sono doi
metersi [...] gli ho persuaso di eriger la confraternit di S[ant]a sol case, nelle quali sono da 19 anime.
Ana nella deta loro [...] et cos suplicano ap[press]o il n[ost]ro
Sig[no]re p[er] la matricola, per li privilegi], et [induljgentie, che In questi tre vilagi, cio Bila, Crussevica, et Josica vi sono 3
ha la confraternita S[ant]a Ana dentro di Roma. chiese, una vi dedicata ad honore di S[a]n Pietro, altra ad honore
di S[ant]a Ana, et la 3a. di S[ant]a Domenica. Questi vilagi sono
6. Li abusi, che in Castelnovo vi si ritrovano sono qusti, che dati dal Ill[ustrissi]mo Vescovo di Cataro in cura al p[ad]r fra
li morti de cartolici] sono sepolti dalli sismatici, moiono senza Serafino da Liesioa.
estrema untume, et senza [...] Sacra[menti,]non sano, che cosa sia A questo vilagio vi vicino il vilagio della Ser[enissi]nia Re-
il Sacramento della confirmatione, li figlioli loro sono ba[te]zati publica Veneta chiamata Jurichi di case 15 in circa, et d'anime 130,
dalli sismatici, matrimoni] loro sono similmente celebrati dalli et ha doi chiese. Incontro a queste doi vile, Josica, et Jurichi oltra
sismatici, et tutto ci proviene, p[er]ch non hanno il loro paroco, il mare mezzo miglio in circa vi pur sopra dello Stato della Ser[e-
per.
nissi]ma Republica un vilagio detto Lepetane, qual vilagio paga 12
7. Con ogni riverente modo gli si espone qualmente in Roma ducati p[er] dodici messe che li vengono dette al anno, et fano le
vi un iovane studente, et sacerdote ivi in Roma chiamato per spese a quello, che vien di celebrare.
nome p[ad]re Zuane, figliolo de Mitro Zorzi Nichicich, et questo 6. Per qui si ricorda all'Eminenze loro, ohe in questi vilagi
potria liberissimamente in Castelnovo esercitar cura dell'anime, Bila, Crussevica, Josica, Jurevichi, et Lepetane stana bene un curato
essendo quello, et il suo padre di Castelnovo. nella vila di Lepetane, qual stando ivi potria bene atender a questi
8. Havemo inteso che il p[ad]re Min[ist]ro de min[o]ri ess[er- vilagi, et a queste anime, et con magior como[dit] sariano servite
van]ti a peticione della Ser[enissi]ma Republica di Venetia habi di quello, che secondo il presente sono servite da pi curati li quali
messo un prete a Xainica per la cura di quel intorno delle anime, tutti stano in Perasto. Contribuiscono questi vilagi chi una cosa chi
il quale quantunque cum niagibus comodit servir a Castelnovo un'altra tanto, che potria viver il paroco, et magiormente contri-
che li p[ad]ri di S[an]ta Maria di Seoglieto tutavia quel tal prete buiriano se si vedessero paroco vicino, et assistente, et tutto ci
saria di magior necesit in Castelnovo. sta in ordinatione, et dispositione deirill[ustrissi]mo Vescovo di
Li vi'lagi di Castelnovo, li quali sono Trebesichi, Chameno, Cataro. Lepetane dano come di sopra Jurichi, et Josica dano dodici
Brazcovichi, et molti altri, nelli quali vi stano tutto sismatici p[er] libre del grano p[er] p[aroco.]
causa dei pericolo, et p[er] non rendermi sospeto alii Turchi non 7. Si passa inoltre, et s'ariva alla viia di Morigne, et Costainica
ho potuto visitare. - ove vi sono case de christiani n[umero] 23 et anime nfumero] 144,
284 o 285
et delli asmatici vi sono case nfumero] 40, et [anime] nfumero] 300 Le gente di questa provincia sono povere, mendiche, che vive
in circa. Le chiese di questi doi vi'lagi 'sono S[an] Triphone pfer] li piutosto nelli tuguri che nelle case, arando, zapando, et con altri
chatoflici]; S[a]n Tomaso, S[ant]a Ana, et S[a]n Zuane p[er] li laborlcij vilici, eccetuando, che in Risano vivono con industria del
sismatici. Paroco di questi vilagi vi so[pra]deto fra Seraphino da trafico. Io in questa visita o spartito da 200 medaglie, et 2 maiza di
Liesina. corone. Et questo quanto ho potuto osse>rvare in sopradetti logi
8. In Utole vi sono case n[umero] 15, et anime nfumero] 100 per dar informatione a quella Sanctiss[im]a Congregatione. Et questo
tutto sismatici. Apresso a questa [vila] vi vila di Crivossie pure quanto alla plaga aquilonare dalla parte di Cataro, et soto il Turco.
de sismatici. Et in oltre di questa vila vi si ritrova altra vila detta
Foglici di case 7, et anime 40,et ha la chiesa del titolo di S[a]n
Zfuane]. Sotto Foglici vi un'altra vila della Ser[enissi]ma Republiea Parte sententrionale di Cataro
de 15 case in circa ma tutti christiani, et vi curato il m[ol]to Passando io fra Santo da Spalato Missionario Cataro (nel quale
R[everen]do Abbate di Perasto. In quella, che nelle altre vile di ho riverito quel Ill[ustrissi]mo Vescovo) in ver setentrione, et dando
sopra le il medemo P[ad]re fra Serafino da Liesina. principio dalla ponta di Cataro ho visitato gli infrascritti logi. Et
9. Risano ha la chiesa dedicata ad onore di San Pietro, la p[rim]a vi vilagio di Rose di case 10, tra christiani, et sismatici.
quale comune alii catolici, et alii sismatici. L'altra la quale tutta Dopo questi seguitano Crussichi, che ha 8 case, de qui si va a Pristan
de sismatici dedicata ad onore di S[a]n Luca. In Risano vi sono picolo, che ha 10 case, et poi s'ariva a Pristan grande che ha case
case de chatolici nfumer] 18, et anime de comunione 81. Case de nfumero] 15. Et queste case tutte sono dalla parte di borea sopra
sismatici in Risano sono n[umero] 60, et anime n[umero] 300 in il mare sotto la cura delli p[ad]ri di Scoglieto de minori oss[ervan]ti.
circa. Questi chfistiani non dano pi che 20 messe al anno dal p[ad]re Camdnando poi inver parte australe vi si ritrovano 8 vilagi,
fra Seraphino da Liesina, il quale loro parochiano. chiamati Luschizza, che hano queste chiese, una dedicata pfer] li
10. Sopra Risano pfer] parte dal Levante vi vilagia di Le- chatolici ad onore di S[a]n Nicolo, et l'altra pfer] li sismatici pure
denice di case nfuimero] 11, et anime 40 del medemo curato. Segui- ad onore di S[a]n Nicolo. Vi poi la terza chiesa dedicata ad onore
tando poi, et arivando sop[ra] Perasto (che vilagio della Serfen'is- di S[ant]a Maria fuori di boca sopra un scoglieto. In questa chiesa
si]ma Republiea) vi vilagio di Glogovac, Gomila, et Velehnichi, et per insino al presente vi sono stati 4 caluieri sismatici, et al presente
anche Orahovac della cura del istesso fra Serafino di Liesina. In procurano li Sig[no]ri di metere un p[ad]re minore oss[ervan]te, In
Glogovac, et Gomila vi la chiesa pafrochiale] in muro senza calcina questi vilagi vi sono 160 case in circa, delle qual case non sono pi
ad onore di S[a]n Zuane Batista, et in Velehnichi [ad] onore di che 40 de catolici, che il restante poi sono tutto li sismatici. Questi
Sant'Elia. Ma in Orahovac vii la chiesa dedicata ad onore di San pure vilagi sono soto la cura delli pfadjri di S[ant]a Maria di Scoglie-
Zorzi. In Glogovichi, et Gomila vi sono case de christifani] nfumero] to come di sopra.
15, et anime nfumero] 110. Et dano questi christiani 12 libre del
formenfto] al anno pfer] ciascheduna casa. In Velehnichi sono case Caminando da Luschiza inver levante vi si ariva alla villa
5, et anime 20 tutto sismatici. In Orahovac sono case nfumero] 50, de Cartoli, nella quale vi sono 3 chiese, una dedicata ad onore di
et anime 300 de sismatici, tra questi sismatici vi sono da 8 o dieci S[an] Zuane, et questa de chatolici. L'altra dedicata ad onore
done chatoliche maritate in sismatici. di Sfant]a Maria, et la terza dedicata ad onore di S[a]n Luca et
11. P[ad]re fra Serafino da Liesina curato di tutte queste vile queste sono de sismatici alla quale continuamente assiste un prete
citate da Castelnovo in qua. Tiene la sua habitatione apreso la chiesa sismatico.
di S[ant]a Maria del Scarpelo sopra un scoglieto vicino al Perasto, Case in Cartoli vi sono in nfumero] da 70 in circa, et non
con 3 secolari, et una donna sua sorela. Questo Pfadjre non da sono de catolici altro che dieci. Che da borea de Cartoli vi sta un
robedientia al suo superiore, et dice di non haver altro superiore convento de frati di S[a]n Francesco de minori ossfervanti] mezzo
che il Vescovo di Cataro: non voi ricever li frati del suo ordine; miglio in circa distante sopra un scoglieto, et chiamato S[ant]a
ne meno nella chiesa. Et a me, che venivo da Risano tutto bagnato, Maria del scoglieto.
non solo non ha usato la carit, ma havendosi nascosto non mi ha 4. A Sfanta] Maria del Scoglieto al presente non vi stano se
lasciato entrare nemeno nella chiesa. Dicono alcuni che questo non doi frati, cio fra Gerolimo Bergamesco al presente guardiano
religioso habi deto, che piutosto si farebe sismatico, che tornarebe con un altro sacerdote, et apresso di se mantengono tre garzoni
alla sua religione. Et cos si vede che con quelli molto liberale in terciarij con il fine di farli coltivar le vigne, et seminar li campi,
donarli, et farli altri asceti: Superiore non sol haver sopra questo et de tutto ci inventore il sopradetto Guardiano. In questo loco
frate dominio, n autorit merc alla protecione dell'Ili [ustrissi]mo stavano prima tre, et quatro sacerdoti, che tenivano cura di tutto
Vescovo di Cataro, et alii Perastini. quel paese della bocca, ma al prfesente] si sta secondo vi dico.
286 o 287
5. Lessevichl hano case n fumer] 27 tutto de slamatici, et hano et queste altre vile vi chiesa dedicata ad onore di Sfantja Ana,
la chiesa dedicata ad onfore] di Sfantja Barbara. Et tutto ci che Apresso a queste chiese assiste prete Comin sismatico. Questi vilagi
sino al presente ho descrito sotto il Stato della Repuffica Veneta. hano da 200 case in circa, et questo pfrimja Contea,
6. Ho voluto visitar questo paese pfer] causa di questi slamatici, Nella Contea del Conte Lupo vi sono vilagi: Piatomcini, Gri-
che si ritrovano, [per] causa di molte imprudenze, che sono passate mo viza, Nehode, Puhovichi, Visgneva, et Covaci. In questi vilagi
tra Ill[ustrissi]mo Vescovo di Cataro et pfadjri minori ossfervanjti. vi sono da 300 case in circa, soto regimento in spirituale del prete
La causa .precisa non mi nota: Ma so bene, che sotto gli [.. .Jvi Vlatco, et duoi suoi figlioli sisniatici, et questo vi dalla parte
predecessori di questo Vescovo di Cataro con gran carit, et amore- del mare.
voleza exortavano, et favorivano li p[ad]ri del Scegliete alla cura Dalla parte del Monte Negro venendo da Cataro a Budua vi
dell'anime della diocesi loro: et questo senza litigio, et pretensione si ritrova prima il vilagio di Dubac, che ha 30 case di sismatici,
della iurisdicione di vofler] castigare p[ur] servendosi della juris- et la chiesa dedicata ad onore di Sfanta] Barbara. De Dubac si vene
dicione ordinaria, d'aprobatione [...] Et li p[ad]ri con gran humilt, a Colosscin, et poi alla vila di Sfajn Martino, et queste vile hano
et affeto corespondevano alla benignit di tali Illfustrissimi] [...] la chiesa dedicata ad onore di Sfan] Martino. Seguitano poi Fissichi,
Cos oltra prenominate vile tenivano cura dell'anime li predeti che ha la chiesa dedicata ad onore di Sfajn Michele. De qui si viene
p[ad]ri [...] di Lepetane, di Lastova, di Barda, di Risano, di Bila, al vilagio deto Culmi, che ha la chiesa dedicata ad onore di Sfajn
et posso dire di tfutta] la boca di Cataro: Ove gli buoni p[ad]ri Nicolo. Seguita poi la vila di Goroevichi, ove vi sono doi chiese, una
servivano non risguardando n al stipendio, n alla mercede; ma dedicata ad onore di Sfanta] Maria, et altra ad onore di San Zorzi.
semplicemente si contentavano delle elemosine vo[lon]tarie, et Vila di Lastova ha la chiesa dedicata ad onore di Sfanta] Maria, et
stavano nel monasterio, et cinque, et sei frati professi. Ma doppo io ho pernoctato apreso di quella con doi Caloieri sismatici. Seguitano
poco tempo in qua, et doppo la venuta di questo Illfustrissijmo poi Svinista, et Privor, vile vicino a Budua.
Vescovo in Cataro: alcuni Guardiani a Scoglieto, che hano risguarda- Tuti questi vilagi sono di doi Conti sismatici, et sono in quelli
to la mercede delle cose [...] et laboritio, che hanno disposto molti da 300 case et forai pi et questo pfer] la costa di Monte Negro.
di quelli popoli alia contributione delle elemosine, debite pfer] la Io non ho potuto visitar tutto il Monte Negro, merze alla dificult,
loro cura, et servit parochiale: le quali ottf...] come a Lepetane, et periculo del paese.
et Lastova Illfustrissijmo questo Vescovo presente subito h a f . . . ] '''.: )- ' ' < / '
sopradete parochie dalli p[ad}ri ossfervanjti. Et Lastova ha dato al Mahlne
pfadjre fra Sefrafino] da Sebenico conventuale, et le Lepetane, ad Mahine paese, che va citra Budua ha da 140 case in numero
un suo prete da Perasto. Et contende f . . . ] p[ad]ri oss[ervan]ti, et et 700 anime in circa, et questo con le creature picole. Hano Mahine
cerca app[ress]o gli superiori, che qfueljli ossfervanjti di Scoglieto 7 chiese, una delle quali dedicata ad onore di Sfantja Ana, l'altra
vole, che habino delli lochi dove non vi alcuna mercede, n utile, di Sfantja Domenega, et apresso di queste vi stano doi Caloieri;
et pretende anche volere, che siano sottoposti alla sua jurisdicione, terza dedicata ad onore di Sfan] Nicolo, questa di San Salvatore,
et che li superiori possano remover di tal loco secondo l'opportunit, questa di San Zuane, sesta di Sfan] Clemente, et setima ad onore
exigenzza, et costume della Provincia, et secondo che hano fatto di Sfan] Pietro, apresso alle qual chiese vi stano 3 preti sismatici.
sempre per il passato: et p[er]ch per queste pretensioni sono stati Questi vilagi confinano con Budua in doi milia in circa, et sono
appfressjo i seculari molte admirationi, et scandali. Per con ogni contigui con Pastrovichi.
riverentia, et debito modo fo informatione di questo alle Eminen- Gente di Garbai, de Mahine, et di tutto questo paese sono
ze loro.
gente povere, che vivono con laboritio di terra.
Seguita parte pfer] Levante di Cataro et pfrimja Garbai Sopra Budua vi il monte sopra del quale vi una chiesa
dedicata ad onore [di San] Salvatore. Intorno a questo monte vi
Garbai ha 4 Contee, et diviso in molte vile: con una parte sono da 10 case tra sisniatici, et catolici.
boreale, et pfer] la costa del Monte Negro, dalla via che conduce Budua loco dove vi sta Vicario Apostolico; Budua ha 300 case
da Bud.ua a Cataro; et con un'altra australe che va sopra orizonte in circa, et anime 900. Vi [so]no 4 preti in tutto, et doi chierici. Vi
del mare: questo paese abraza in longeza di 16 o 17 milia, queste la chiesa del domo dedicata ad onfore di San] Zuane. Vi anche
vile sono tutte sotto il Turco et un monasterio de frati minori ossfervanjti, dedicata apresso [qua]le
Prima venendo da Cataro in ver Budua pfer] la parte del mare la chiesa ad onore di Sfantja Maria, nel qual monasterio vi stano
vi si ritrovano queste vile: Franovichi, Glavaticichi, Topicichi, Vra- tre [chierici] et un laico. Vicario di Budua molto insidioso a quelli
novichi e Napodbardie. Appresso di Franovichi, et Glavaticichi vi frati: pfer] le qufali] sono nati molti scandali tra quelli popoli. Io
la chiesa dedicata ad onore di Sfantja Barbara. Apresso Topicichi havendomi fermato ivi a predicare pfer] questo ad vento, et quadra-
288 o 289
gesirna p[er] far qualche frutto in quelle a [ni] me, et otenuta da circa, et doi chiese, una dedicata ad onore di S[ant]a Maria, et altra
Vicario la benedifrione, havevo dato principio di predica, ove fatte di San Stefano. Seguita poi Lastova della quale ho dato relatione
alquante prediche con gran sodisfatione di quel popolo, egli mosso nel principio della Provincia di Pastrovichi. Da Lastova vi si va
non da qual zelo m'ha inibito la predicatione, et per non havendo a Camida vila di 10 case, et ha doi chiese [una] dedicata ad onore
altro [spirituale tratenimento in quelle parti mi son retirato a di Sfanjta Maria, et altra ad onore di S[ant]a Domenica. Xacova vila
Spalato loco di Dalmatia, [do]ve star aspetando li comandi da che seguita ha 10 case, et la chiesa dedicata ad onore di S[a]n
quella Santa Sede. Tomaso.
Vila chiamata Nalbarda ha 27 case in circa, et la chiesa dedicata
Pastrovichi ad onore di S[a]n Zorzi. Caluieraz ha delle case 20 in circa, et la
chiesa del titolo di S[an] Pietro. Gradista hano pure 20 case in circa,
1. Pastrovichi in spatio di 20 milia in circa sono divisi in vile et doi chiese, una dedicata ad onore di S[ant]a Maria, et l'altra di
70, et case 535 in circa, et hafnno] delle chiese in nfumero] 40 in S[an] Nicolo.
circa. In queste chiese vi stano doi caloieri, et 10 preti, et in una Suro vichi, Gradac, et Golubovichi: questi tre vilagi hano da
vila vi sta il frate de ordine di San Francesco de minori oss[ervan]ti. 40 case in circa, et si servono delle sopradette chiese. Popovo selo,
2. Lastova principal vila di Pastrovichi, che ha la chiesa et vila d'Ugo hano 30 case in circa, et la chiesa dedicata ad onore
dedicata ad onore di S[a]n Vito, et apr[esso] di questa vi stano ora di San Dimitrio. Seguitano poi vila di Zaptine, Bila smoqua, e Du-
uno, ora doi frati dell'ordine de minori oss[ervan]ti, et al presente bac, che hano da 30 case in circa, et la chiesa dedicata ad onore
vi sta pfadjre Bartolo da Budua con un servitore. Questa chiesa fu di S[ant]a Ana. Tra questi vilagi vi sono alcune vile di 3 et 4 case,
data dalla felice recordatione de Papa Clemente Vili del 1602 al le quali p[er] brevit non ho volsuto metere, et tanto pi che sono
pfadjre fr[] Felice de Pastrovichi. Quando San Vito fu dato al discomode pfer] quelli monti. Et tanto che io posso dar sapere a
sopradeto pfadjre nella vila di Last[ova] non vi c'erano altro che quella Sanctiss[im]a Congregatione di Pastrovichi.
doi sol case de catolici, cio la sol casa del p[ad]re di detto frate ;
[et] altra apresso: et ora (pfer] gratia del Sig[no]re) vi sono in Spiza
n[umero] 25, et de sismatici non vi [sono] che 16. In Lastova anime
che vivono alla Romana vi sono in nfumero] da 105, et de sisimfa- Spiza parochia del p[ad]re fra Donato, divisa in spatio di 3
tici] da 60. Sboro di Pastrovichi doppo la venuta di deto p[ad]re 6 milia in 75 case che sono in pi lochi sparse: et intorno a quello
o 7 anni in circa consti tu [irono] [am]bassatori p[er] mandar a Roma tra chiese rovinate che minacano mina, et poco buone vi sono da
p[er] rendersi obedienti al N[ost]ro Sig[no]re, et alla S[ant]a Sede 12, cio Sfan] Andrea, S[an] Pietro, S[an] Nicolo, S[ant]a Veneranda,
Apostolica, ma fu defraudato di deti nuncij, P[er]ch arivati a Ve- S[an] Dimitrio, S[an] Nicolo, Sfan] Roco, S[anto] Elia, Sfan] Sil-
netia spesero li danari, et [...] venir a Roma tornorno a casa senza vestre, S[an] Zuane, S[an] Zorzi, et S[ant]a Tecla. Tutte queste
fruto alcuno. chiese gode un prete sismatico. In Spie vi sono case che ho deto 75,
3. La Provincia di Pastrovichi secondo ho potuto dessegnare, delle quali de chatolici non vi sono altro che 25, e che de sismatici
et capire le divisa in qfueste] vile cio: Venendo da Dabine, et vi sono 50. Delle anime de christiani non passano nfumero] di 244,
tirando inver levante vi si ritrovano p[rim]a Becichi vila di 10 case et de sismatici passano 500.
in circa. Dopo di questi vi si va a Vrisna, pur vila di 10 case. Dopo 2. Sopra delli monti de Spie, et nella medema parochia vi
di questi vila di Martovica pure di 10 case. De qui vi si va a Beris- vilagio di Sosine, che ha doi chiese, una del titolo di S[ant]a Maria,
sino selo vilagio di 20 case in circa, et ha la chiesa del titolo di S[an] et l'altra di S[a]n Nicolo senza entrade per. In questo vHagio vi
Zorzi. Vi sono delle altre chiese. Tra questi vilagi delli qualli non sono case 22, et doi sole de sismatici, che resto sono de chatolici.
sapendo dedicatione, per le tralasso. Duglievo ha case 15, et la Anime in queste case sono in n[umero] 130 in circa.
chiesa di San Zorzi pure. Sopra queste vile p[er] li monti vi 'sono Gente de Spiza, et de Pastrovichi sono gente povera, ma fiera,
la vila di Mihoievichi, che ha 15 case in circa, et ha la chiesa dedica- et quasi indomita [.. .]
ta ad onore di San Zuane. Seguita poi vila deta Napesdac di case
20, che ha la chiesa dedicata ad onore della Santissima Trinit. De Susan
qui s passa poi alle vile di Dobrusse, e Lagraienice doi vile che
hano in numero 15 case in circa. Susan un vilagio di 80 case in nfumero] et di 900 anime in
Tornando di novo p[er] quelli monti sopra la ripa del mare circa tutto de katolici [...] et devoti. In questa vila vi sono 370
seguita la vila di Todorovichi, che ha delle case in nfumero] ^0, et anime de comunione. Questo vilagio [ha] sol una chiesa dedicata ad
tre chiese, cio di S[ant]a Ana, di S[ant]a Domenica, et di B[a]n onore di S[ant]a Veneranda. Assdtste in questa parochia un prete
Stefano. Da questa vila vi si va a Reisevichi che ha da 30 case in [tanjto pio chiamato per nome Pietro Giorgo [...]
290 o 291
Soto questo vilagio vi una Abatia deta S[ant]a Maria di Rotaz, del titolo di S[anta] Maria fuori delle mura d'Antivari sono 4 anni
tutta minata, et non ha altro, che le mura tutte per rote. Intorno in circa, che per causa, et scandali dati da Samueli Vicario d'Anti-
a questa Abatia vi si sepeliscono tanto quelli de Spiza, quanto questi vari, slmilmente gli Turchi hanno convertito in Moschea [...]
da Susan. La terza chiesa, che del titolo di S[ant]o Elia dentro della
cita d'Antivari, e v'assistono questi R[everen]di: P[ad]re Piero Sa-
Zuibci mueli Vicario, P[ad]re Antonio de Tomas Arcidiacono, et P[ad]re
Vila de Zubci ha la chiesa dedicata ad onore di S[a]n Nicolo, Francesco Pasquali Arciprete huomo vechio et assai ven[eran]do.
et di S[a]n Zuane. In questa vila vi sono da 40 case in circa et
questo de Katolici, et de Sismatici non vi sono altro, che doi. Anime In Spalato il p[rim]o di Febraro 1637.
de Katolici vi sarano da 200 in circa, et de Sismatici 15. Paroco in
questa vila vi il m[ol]to R[everen]do p[ad]re Antonio de Tomas Fra Santo da Spalato Missfionarijo in
Archidiacono de Antivari. Entrade di questo paroco sono che ogni Partibus [Infidelium].
casa li contribuisce 12 libre di grano al anno. SOCG, voi. 263, f. 54r59r.
Togomeli
Togomeli la pi propinqua vila d'Antivari. Ha la chiesa de-
dicata ad onore di San Nicolo. Ha case 20, et anime de Katolici 178
100 in circa. Parochiano di questa vila don Pietro Samueli Vicario
d'Antivari. Queste case contribuiscono 12 libre [di] grano al suo , 22. II 1637.
parochiano.
[In] tutti questi vilagi vi sono le genti povere, che procurano da "
di vivere con il laiboritio [di] terra, et sono assai molestati dalli o .
Turchi.
Delli vilagi, che passano li monti in ver l'ago, come sono li
Pepichi, Ruda, Belichi, Goraza, Luchichi, Juravci, Chrignice, Repaza, Di nuovo circa la Guerra no[n] li posso dir altro solo, che si
Pincichi, Morichi, Livari, Bruschi, e Pteli, che con il resto della vive in pace. Si approssim di gi il Vexerio di Buda in Compagnia
cragina non ho potuto visitare p[er] causa della febre, che mi mo- del S[ignor] Conte Stefano Bettelem Gaibor con grandissimo esserci to
lestava inolto p[er] tanta stracheza che havevo fato p[er] il tanto de Turchi p[er] poner d[tt]o Bettelem al Principato di Transiivania,
difficultoso caminare. Similiter non l'ho fata, perch sapevo, che il dove arrivato tra li confini d q[ues}ta Ung[heri]a Sup[erio]re, e
m[ol]to R[everen]do don Zorzi Vuscovich c'era Missionario in quelle Transilvania, oppostosi il Prencipe p[er] una parte, e p[er] l'altra
parti, il quale dar plenissima relatione di quella alle Eminenze loro. il R d'Hungaria dopo la morte di molti pagani, sopragiungendo
Maroovichi vilagi, che stano da parte del levante di Antivari l'Inverno, e vedendosi anco l'impresa essa difficile p[er] riportarvi
p[er] la riva del fiume di Boiana non ho havuto ardir di visitare vittoria p[er] il Turco, detto Bettelem si compose in pace con il
p[er] causa del pericolo grande, che qui ci cere tanto p[er] causa Prencipe di d[ett]a Transilvania restituendogli quanto da lui pre-
delli Turchi, quanto p[er] causa delli Sismatici. Mi Stato referto, tendeva, et il Turco se ne ritir in Buda sotto coperta di lasciar
che in questo paese -sono da 500 case, et da 2.000 anime in circa q[ues]ti paesi in pace p[er] sino a S[an] Giorgio martire e poi di
per tutto Sismatici. nuovo tentar l'impresa, bora si spera n[on] sar altro p[er] d[ett]a
Antivari compositione tra d[et]ti Sig[no]ri, bora d[et]to Betlem si ritrova in
Hust, sua giurisditione di Transilvania, n[on] puoi ritornare alii suoi
beni, qui p[er] Huing[ari]a senza licenza di S[ua] M[aest] C [esarea]
n Antivari da quelli christiani, et d'alcuni R[everen]di Presbi- p[er] essersi partito dal re'gno p[er] dimandar aiuto al Turco contro
teri me son informato, che dentro in Antivari non sono pi che d[ett]o Prencipe, e contro il voler di d[ett]a S[ua] M[aest] C [esarea],
10 case de Christiani, et anime in circa 70; che nel borgo poi vi alla quale hora spedisce Nuntij, e Legati, che lo voglia rimettere in
sono de Katolici case 20, et anime 200. Ma de tornatici vi sono in pristina servit, e gi, p[er] hora n[on] si havuta nouva alcuna.
numero case 30, et anime ducente e trenta. Chiesa qua! c'era chate- Il R di Polonia tien preparato grandissimo eseercito da 70 mila
drale, et dedicata ad onore di San Zorzi ancora dal principio della persone p[er] andare contro duci Regni Vallachia, e Transilvania,
presa d'Antivari Turchi hano convertito in Moschea. La chiesa posseduti, al presente, dal Turco, sich, se da una parte cess il
292 o 293
che li doleva m[olt]o, che p[er] la povert ord[ina]ria del paese, e 181
p[er] la carestia straor [dina] ria dell'anno corrente non trovavano
modo di sovenirci delle cose ne [cessa] rie al vite. Li ringratiai del , 14. Ili 1637.
buon'affetto, e dissi, ch'ai p[trese]nte la passeremo con la provis[ion]e
assegnataci dalla charit della Sac[ra] Cong[regatio]ne, nel resto Ca
disponessero li'beram[en]te delle n[ost]re p[er]isone ad ogni tempo, -
et in ogni luogho in tutto quello, che riguarda la salute dell'an[im]e ".
loro. Accennarono anco indirettam[en]te, ch'in questi p[ri]n[ci]pij
li sarebbe d'i poco gusto, che celebrassimo nella Chiesa del rito loro, Ill[ustrissi]mo et Reverendissimo S[ignor] S[ignor] Oss f-
cosa, che mi riesce sospetta, et anco molesta, p[er]ch tra sessanta quentissi]mo
Chiese in e [ire] a di questo paese non v' se non una del nostro Sopra ogni dificult che si interponeva alla partenza di Pas-
rito. Degli Eccl[es]iastici erano tre soli Sacerdoti loro, con li quali trovichi per inviarsi a p[re]star obedienza alla S[anti]t di Nfostro]
passai l'istesso ufficio, e stabilissimo d'esser' insieme luned venturo. S[ignore] finalm[en]te si sono meco posti in viaggio, et arivati a
Con questi trattare a parte p[er] la professione della fede, et an- Ven[eti]a gi sono quatro giorni ne quali oppresso di un poco di
dar osservando li sentina [en] ti loro, se sono conformi alla verit doler di podagra non han' potuto senza di me procurar d'esser
Catt[oli]ca. Nella raddunanza pub[i]ca non ho stimato prudenza licenziati in conformit delli atestati deirill[ustrissi]mo et Ecc[ellen-
sub[it]o p[ri]n[ci]pio premere m[ol]to nel pari [ari] della d[ett]a tissi]mo G[e]n[er]al d Dalmatia et Albania, et dell'Ili[ustrissim]o
professioni e, p[er]ch giudicano meglio disporre p[ri]ma Ti Sacerdoti Rettor di Catt[ar]o a -proseguir il viaggio con gr[ati]a della Ser[enis-
a farla, se sar possibile, che questi poi facilm[en]te persuaderanno, si]ma Rep[ubli]ca come spero l'ottenirano se altro non incontra, sin
et indurranno gl'altri. In una di queste Ville s'ha qualche pensiere heri di sera p[er] riverir rill[ustrissi]mo et R[everendissi]mo S[ignor]
di fabricar' una Chiesa p[er] li Sacerdoti Latini, ma p[er]ch quelli Nuntio non era legit['imament]te impedito dal quale quello seguir
del rito greco non intendono contribuir'alla spesa senza, che vi haveran' piena inforna[atio]ne ne essendo q[uest]a p[er] altro solo
s' erriga un'altar' al m [od] o p[er] il rito loro, e senza la contribut- p[er] darle aviso di q[uant]o sin hora seguito senza pi le p[re]go
t|ion]e di quelli non si potr fare la d[ett]a fabrica, desiderare! dal S[gnor]e ogni desiderato bene.
intendere quanto p[rim]a il sen]tim[en]to della Sac[ra] Congfrega-
ti]one, o di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma alm[en]o in questo Ven[eti]a li 14 Marzo 1637.
particolare, acci possi pi sodam[en]te op[er]are. Del frutto della Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma et
n[ost]ra missione] non li posso promettere certezza ale [un] a depen- R [everendissi] ma
dendo questo neg[otio] dalle mani di Dio, ne vedendo sin'al p[rese]nte Divotissimo et o!bl[igatissi]mo Ser[vito]r
sufficiente disposition'in questi popoli. Scorgo solo ubbed[ienz]a, e II Vesc[ov]o di Catt[ar]o
venerat[ion]e notabil'alla S[an]ta Sede, et a Sua Sa[ntit] cosa, che
stimo m[ol]to in questi p[ri]n[ci]pij. Se li piacesse far parte del SOCG, voi. 18, f. 351r, 354v.
contenuto in questo all' [minentissi]mo Spada mi sarebbe di favore,
acci intenda il seguito doppo la relat[ion]e mandatali. Raccomando
di cuore l'op[er]a, e le p[er]sone a V[ostra] Sfignoria] Ill[ustrissima]
et alle sue orat[io]ni, e li bacio devotam[en]te le mani. 182
Di Pastrovichi hi 14 Marzo 1637.
(), 21. Ili 1637.
Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, e
Reverendissima da " -
Dev[otissi]mo, et oiblig[atissi]mo o o .
Serv[ito]re
Francesco de Leonardis Archid[iaco]no di
Tra. Di nuovo n[on] li posso dir altro solo, che il nuovo R intima
alii Consiglieri, che si trovano p[er] q[ues]te parti sup[erio]ri, che
si ritrovino p[er] li 22 di feb[brai]o in Vienna p[er] nuovo Consiglio,
SOCG, voi. 60, f. 200rv. o Dieta, di pi p[er] la Dom[eni]ca letare, che fu la 4 Domenica di
quaresima fu la sepoltura di S[ua] Mfaest] C [esarea] in Grazzi, dopo
2&6 o 297
questa s'incomincia la Dieta in Possonio, dove tutti li Consiglieri ne, in neg[otio] dove si tratta della salute di tant'anime; Questi
di S[ua] Mfaest] C [esarea] si ridurando p[er] q[ues]te parti si poveretti sono venuti da me et si eravo mandavo, et in ogni modo
teme all'aperta del Turco, sdeganto contro Transilvania p[er] haver si vogliono sforzare d'essere a Roma dove sperano nella clementia
prese le arme con far stragge di molti Turchi, e quel Veserio, che di N [ostro] Sfignore] restar consolati, sono buoni poveretti siano
si venne c[on] gran quantit di Turchi pfer] porre in possesso del raccomandati a Vfostra] Sfignoria] dove fo, et venendo li faccia fare
Principato Bettelem Stefano Gabor, stato levato dal Vesariato, carezze perch saranno trombe in quelli paesi e potrebbero giovare
et eletto nuovo R, o Vexerio in Buda di pi quel Bassa di Buda assai la Vfostra] Signoria] baccio la mano.
fatto morto, e gettato in acqua pfer] ordine del Gran Turco, il
quale ritrovandosi gabbato, e defraudato di promesse fatteli da Di Venfetia] li 24 di Marzo 1637.
d[ett]o Bettelem, e di pi p[er] esser stato lasciato ritornare in
Hungaria senza sua saputa, pi si sdegnato con intentione di
mover Guerra nouvam[en]te pfer] q[ues]te misere parti: d[ett]o SOCG, voi. 18, f. 49r, 51v.
Bettelem ha vendo havuto la rimessione, da S[ua] Mfaest] C [esarea]
rimettendolo in pristino stato pfer] li 20 di marzo se ne ritorn nella
sua fortezza di Ecced, dove si ritrova al presente in giurisditione di
S[ua] Mfaest] Cfesarea] e p[er] fine humilm[en]te le bacio le mani,
mancandomi il tempo, et augurandogli da S[ua] Dfivina] Mfaest] 184
in q[ues]te feste prossime pascuali il compimi [enjto d'ogni suo desi-
derio, e di nuovo le facio riverenza. , 4. IV 1637.
Del Comitato d'Unguar in Rad, li 21 Marzo 1637.
da cy
Di Vfostra] Signoria] mfolto] Ill[ust]re e . O
Reverendissima .
Devotissimo, e Cordfialissijmo Ser[vito]re
fra Pietro da S[an] Angelo di Fermo ...
miss[ionari]o Di Venetia li 4 Aprile 1637
L'i poveri Pastrovichi aspettavano qualche subventione havendo
SOCG, voi. 79, f. 147r. speso molti denari a venire qua et aspettavano li 100 scudi che
dicono si gli veno promessi, ma Mons[ignor] V [escovo] di Cattaro
dir il tutto a Vfostra] Sfignoria].
183
duin 2um. Decreti! [m] pr habendo S [andata] tis Suae Beneplacito p[er] essersi trovati alii n[ost]ri essercitij, o p[er] haverne sentito
referetur. discorrere [...] invitato ad intervenir' alle solennit 'loro, e pre-
dicarli la parola di Dio. E cos l'Annunciata a Gradista Monast[eri]o
Acta, voi. 12, f. 284v285r, N. 8. di Calogieri, la Sett[ima]na S[an]ta a Pasquizza pure Monastjerio]
di Calog[ie]ri, le feste di Pasqua loro a Rustovo Parochiale di X
Ville. In q[ue]sti luoghi, e nelli sermoni pub[li]ci, e discorsi privati
186 ho procurato con quello spirito, ch'il Sig[no]re s' compiaciuto
comunicarmi [anun] ciarli la verit, e coop[er]ar'alla salute di que-
, 15. V 1637. st'an[im]e rifiutando secondo l'occas[ion]e gl'errori, c'h avev[evano]
[...] Vi sono parim[en]te delle sup[er]stitioni, alc[un]e de
de o - quali pizzicano dell'[...] come 1'abhorimento delle rane, e lumache
, 700 24 - stimandole sp[eci]e di mali Demonii [...] se n'astengono, bench
. li Secolari comincino accomodarsi. Danno ad intendere] che
- nella Sacra Scritt[ur]a si leggono rimedij p[er] diverse malatie. Che
, da nell'istessa si legge, ch'Elia tornand'al mondo davanti il giud[iti]o
, amazzar il Gran Turco, e con il suo sangue abibrucciar il mondo.
. - [...]
, da nana - In tutto questo paese vi sono da sette cento fameglie numerose
- distinte in tante Ville sparse p[eir] li monti, vintiquatro solam[en]te
. del n[ost]ro rito, il resto del rito greco. Si trovano due Monast[er]i
E[minentissi]mi, e Reverendissimi Sig[no]ri, e P[ad]roni Co- di Monaci o Calogieri con le Chiese loro sotto ristesse titolo di
l[endissi]mi S[an] Nk[ol]o. Un' Pasquizza con due soli Calog[ie]ri e l'al'tro a
Gradista con tre; l'Igumeno, o il Sup[erio]re 'di quali tiene cura
Conform'alla comiss[ion]e datami rapp[rese]nto aH'Em[inen]ze d'afnime] di circonvicini. Si trovano due altri Calogieri fuori del
loro Reverendissime q[ua]nto con la graftia] del Sig[no]re ho monast[eri}o, uno d quali essercita cura d'an[iim]e in alc[un]e di
op[er]ato, et osservato sin'hora. Doppo essermi p[rese]ntato alii Capi q[ue]ste Ville, e l'altro s' ritirato in un Romitorio. Li Sacerdoti
di q[ue]sti popoli d'ord[in]e loro mi sono trattenuto nel luogo chiama- Secolari so[no] sette, e tutti tengono cura d'an[im]e, bench due di
to Lastua, dove tutte le feste la mattina ho sermoggienato sopra loro non arrivano a vinti anni. Sta nell'aria[itri]Q d'ogni P[ad]re di
l'Evang[el]o corr[ent]e. Doppo pranzo ho tenuto la dottrina xpana. fameglia in par[tico]l[a!r]e d'elegger', o mutar' il Curato a suo
E se bene li p[rim]i giorni v'intervenissero a pena quatro, o cinq[ue] piacfere]. Dalche ne nascono danni notabili aH'an[im]e. P[rim]a li
putti, ad ogni modo in progresso promovendo il Sig[no]re l'op[er]a Curati non possono sodisfar' al debito loro p[er] havere le cure
moltiplic il n[umer]o di fig[lio]li d'un, e l'altro rito con l'aggionta divise, e sparse p[er] diverse Ville distanti. 2. non havendo alc[un]o
d'adulti; e p[er]ch buona p[art]e non sapeva nuance il P[ate]r di 'loro Chiesa determinata non l'officia, se non che le solennit
n[oste}r, n'alc[un]o di loro haveva inteso che cosa sia la Corona, o magg[io]ri s'uniscono insieme in alc[un]e Chiese p[ri]n[ci]pali due,
il Rosario doppo haverli istrutti nell'una, e l'altra cominciai ogni o tre Curati, uno de quali celebra solam[en]te, l'altre feste non si
festa finita la dottrina recitar'alternatam[en]te con loro la 3a. p[art]e celebra se non p[er] accidens. 3. p[er] timore di non essere mutati
del Ros[ari]o. E continuo tutt[avi]a quest' ess[empio] stimandolo trascurrano [dd] reggere li Secolari lasciandoli viver' a modo loro.
giovevole p[er] far'apprender'il P[ate]r, e l'Ave a quelli, che non 4. nell'elett[ion]e di Curati [...] riguardo alle qualit; ma solo a
li sanno, p[er] istruirli pi facilm[en]te nelli Mist[er]ij della n[ost]ra fini h[uma]ni, di modo ch'in alc[un]a Villa p[er] ang[...] sia p[er]
Relig[ion]e, e p[er] essercitarll nella devot[ion]e. Ogni luned non la diversit d'affetti, q[ua]nte fattioni sono, tanti Curati si trovano.
impedito celebro la messa cantata p[er] li morti p[er] fondarli nella Quest', et [altre] consid[eratio]ni ho portato ad alc[un]i p[ri]n[ci]-
credenza del Purg[atori]o, e p[er] incitarli alla piet verso li def fonti. pali [...]
Ho giudicato ben'in questi p[ri]n[ci]pij impiegarmi p[ri]n[ci]- Tutti li Parodii son'allevati fra queste montagne. Se la scienza
palm[en]te nen'instrutt[ion]e, et aiuto di fedeli del n[ost]ro rito, lor'arriva a [...] sofficiente si stimano riguardevoli [...] Li Calogieri
che ne vedevo necessit, e p[er]ch speravo, ch'il buon'ess[empi]o di sono meno biasimevoli nelli diffetti esteriori, come ritirati dal co-
q[ue]sti movesse quelli del rito greco al desiderio di] intendere la mercio [...] E uno di q[ue]sti Calogieri d'et di cento, e dieci an[ni]
verit, et essercitarsi neU'op[er]e salutari. E pare ch'il Sig[no]re [dice ricor]darsi beniss[im]o, quando nelle Chiese loro si publicav[a-
favorisce q[ue]sto [...] p[etr]ch m[ol]ti di q[ue]sti p[ri]n[ci]pali o n]o li Giubilei, e l'Indulg[enz]e [...]
302 o 303
[signor] Vescfovo], et dell'Ecc[ellentisei]mo G[e]n[era]le Mo- dell'operato, perch con occas[ion]e, che li Vesc[ov]i Scismatici delle
cenigo tutte le Ville, et Terre di Pastrovichi havevano creato due parti di Turchia venendo con una comitiva di Turchi a visitare
Proc[urato]ri di gi incaminati con Mon[signor] R[everendissi]mo, et quelli luoghi, e pigliare le recognitioni aggravavano notabilm[en]te
un Calogiero, o Sacerdote loro verso Roma per render'ubbedienza a tutti quelli popoli, fece intender'alli Capi, che non comportarebbe
S[ua] San[ti]t, et abbracciare la fede Catt[oii]ca. Che stante questo in conto veruno, che li stranieri aggravassero li sudditi di Sfua]
stimarebbero necessaria la sospensione del nostro impiego, perch Serfeni]t per non esservi reputat[ion]e pub[li]ca, per che vi
trattandosi con gente gelosa di riti lor'antichi, et sospettissima d'ogni pensassero al rimedio; e che mossi anco da interessi particolari
novit seguirebbe facilm[en]te mutat[ion]e del concluso, tanto pi, havevfano] risoluto di ricorrer' S[ua] San[t]t per un Vescfovo]
che mostrandosi disgustati di Mon [signor] Vescfovo] un Calogiero, del paese di rito loro. Che ream[en]te li motivi sono stati humani,
et alc[un]i vecchi del luogo per non haverli condotto seco conform' ne sapeva, che frutto si possa per bora promettere di questa conver-
all'intent[ion]e havuta con ogni poco d'apertura si sforzarebbero per sione, se bene nell'avvenire confidava bene. Soggiunsi, che forsi
la rivocatkme delle procure, et ri trattai [don] e dello stabilito. Che il Sigino] re ha voluto con questi mezzi ridurli alla verit, e che
se fra tanto volesse transferirmi a Budua per informarmi pi da con l'assistenza del zelo, e piet di Rapresentanti pu!b[li]ci da questi
vicino di costumi, et maniere d'essi Pastrovichi stimarebbero m[ol]to principii si doveva sperare progresso, et avanzarn[en]to.
a proposito; perch col ritorno di Mon[signo]re e delli Proc[urato]ri Avanti la mia partita da Venetia procurai informarmi di
fatti prima capaci dell'intent[ion] e di S[ua] Sanftijt di conservarli quest'affari. Il Sigfnor] Governatore Beccich soggetto principale,
nel rito loro saresisimo facilini [enj'te introdotti nel paese per affat- et d'auttorit grande fra Pastrovichi mi diede qualche lume. Mi
ticarci in Servfitio] di Dio. Ho risposto di tenere comiss[ion]e parti- disse, che le cose venivano rapresentate a Roma con diversit del
colare di conservarli nel rito loro, e che per non temerei di disturbo, fatto, che sin'al presente v'era convers[ion]e in apparenza solo non
o solevat[ion]e, pure, perch, la missione tende in aeditficationem, in sostanza, perch quale [uno] di quelli Calogieri, o Monaci Serviani
non in destructionem, e riguarda solo raccrescim[en]to della gloria per l'accoglienze fatteli da Mon[signor] Vescfovo] con alc[un]i Capi
di Dio, che pensassero bene, se riuscir pi conform' quella, o la di quelle Ville indotti da speranze mostran'do abbracciare la fede
dilatione del nostro impiego, o la translat[ion]e a Budua, o il valersi Romana, ma che per minimo disgusto, o quelli medesimi Calogieri,
della nostra opera in altri luoghi della giurisd[itio]ne, perch'essequi- o altri del paese Turchesco riducevano il tutto agl'antichi errori.
remo quanto termineranno. Che la conversione di tante migliaia d'anime nate, allevate, et
Parim[en]te nel passare per Lesina li R[everen]di Sig[no]ri invecchiate nella falsit di dogmi non si poteva moralm[en]te
D[otto]re Nembri, et Giulio Costagna Can[oni]ci, mi dissero che sperar'in un'instante, ma in progresso di tempo per mezzo di
Mon[signor] Vescfovo] di Cattaro ha ricevute le mie lettere, nelle Sacerdoti, che con la rassegnai[ion] e di costumi, e con la verit della
quali li davo parte com'ero in viaggio peer transferirmi da S[ua] dottrina confondino li ministri loro deffettosi in molte cose, et
Signoria] Ill[ustrissi]ma d'ord[in]e della Sac[ra] Cong[regatio]ne per procurino allevar li figlioli di quelle genti con affetto, et charit
esser' impiegato nella cura di Pastrovichi, si fece intendere, che xpiana, et instruirli nelli principi] essentiali della n[ost]ra fede. Che
non vedeva frutto di questa missione, perch'alia cura di Cattolici quella gente era indomita, intrattabile, ostinata nelli sensi proprij,
v'erano li P[ad]ri Osservanti, e nel par[tico]l[ar]e di Scismatici interessata al possibile, e se ben'hoggi pfer] qualch'amorevolezza
dubitava di confusion'all'arrivo di Sacerdoti di diverso rito. Ch'es- usatili mostrava d'accostarli alla verit, tutt[avi]a la mattina seguente
sendovi stato ultimam[en]te P[ad]re fra Santo da Spalato Missionario ritornava alii suoi errori. Di questi particolari diedi conto a Mon-
per la povert del paese, per l'asprezza delle genti, per la diversit [signor] Nuncio, e riportai diversi docum[en]ti, di quali mi valevo
di religion' a pena veduto il luogho era partito. A questi R[everen]di a luogo, e t[em]po piacendo al Sig[no]re.
risposi, che mi doleva m[ol]to di non esserm'incontrato in Monfsi-
gnor] Vescfovo] per ricevere personalm[en]te li suoi ricordi, ma che
lo far per lettere, e gi che mi son'avanzato nel viaggio per non SOCG, voi. 268, f. 381r382r.
mancar' al mio debito arrivato sin' Cattaro ricorrer alii Vicarij
di Mon [signor], m'informar dell'affari commessimi, dar conto alii
Superiori, et essequir le terminationd loro.
Fui anco a riverire l'Ili[ustrissi]>mo Prov[edito]re con suppli-
carlo per l'assistenza della sua protet[ion]e. M'essib ogn' aiuto
depend[en]te dalla sua auttorit, che bisognando far venire li
p[ri]n[ci]pali, e quelli anco, che sono disgustati, e li racconiandar
l'opera, e le persone. Che sin'al p[rese]nte era stato buona parte
306 o 307
188 dt; -
,
. ,
, 16. V 1637.
, nana .
- Mol[to] Iil[ustr]e e Mol[to] R[everen]do
. , , ,
, nona . Ho veduto dalle 1 [ette] re di Vfostra] Signoria] quanto passa
in cotesta sua miss[ion]e e con molta mia sodisi att [ione] osservata
la prudenza e circospett[ion]e colla quale camina che veram[en]te
Ill[ustrissi]mo, e R[everendissi]mo Sig[nore] e P[ad]rone Co- adequata al bisogno di cotesti popoli. Scrivo al Tinino che ritorni
l[endissian]o alla miss[ion]e non potendo almeno p[er] l'anno nel qual stato
pagato lasciarla.
Non poteva V[cetra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma procurarmi mis-
s[ion]e pi a proposito p[er] fare penitenza di miei peccati delia Quanto al Calogiero Gioseffo la Sacfra] Cong[regatione] sin'hora
p[rese]nte app[ress]o questi popoli. Il Sig[no]re riceva il tutto a rhavrebbe honorato con titolo Ves[covi]le se non fosse stato amalato
sua g [ori] a, e benef[ici]o di quest'anime. D[on] Gio[vanm]i Tinino N[ostro] Sfignore], havendo quella rd[ina]to, che nella p[rim]a
non potendo resister alii patim[en]td, e difi[icol]t di vivere, ha Cong[regation]e da tenersii inanzi S[ua] S[anti]t se ne tratti se-
voluto partire con speranza d'impiegarsi nella redutt[ion]e delli suoi riam[en]te con S[ua] B[eatitudine] conoscendosi, che d[ett]o Oaloiero
alla fede. Io l'ho essortato a trattenersi p[er] qualche tempo anco pu coli' aiuto di Vostra] Sfignoria] stabilir [] cost la fede
con qualche mio interesse, ma senza fru'tto. Facci il Sig[no]re, ch'il Cattolica p[er] esser egli del Rito loro, intanto V[ostra] Signoria]
suo impiego riesca pi fruttuoso altrove, se 'bene crederei, ch'in lo vada instruendo nelle forme, e materie de Sacframenjti, e nella
simili funt[io]ni vi vuole flegma, e patienza. La sua partenza m' Dottrina Christ[ia]na, acci bisognando cometter l'essame a V[ostra]
d'incomodo notabile, p[er]ch fra queste montagne non posso essere S[ignoria] o ad'altri, possa haver le l[ette]re testimoniali de suffici-
solo, e attendere con frutto a popolo numeroso sparso in luoghi entia quod sciam p[er] lo stato p[rese]nte delle cose di Pastrovichi.
m[ol]to distanti. Tanto pi, che vengo ricercato anco da circon-
vicini, come li far fede il Sig[nor] Vicfario] d'Antivari, a consolarli
con li discorsi sp[irit]uali, ne posso gratificarli p[er] non mancar'
chi son'obligatio. Nella relat[ion]e aggionta (quale prego V[ostra] SOCG, voi. 268, f. 395v.
S[ignoria] Illfustrissijma si degni rivedere) supplico la Sac[ra]
Cong[regation]e mi sia asslgnato p[er] Compagno P[ad]re Giuseppe
da Rustovo, quale doveva essere portato al Vesc[ova]to di q[ue]sta
Prov[inoi]a dalli Amb[asciato]ri destinati p[er] render'ubb[edienz]a
a S[ua] San[ti]t. So che quest'affare dipende buona p[art]e dall'
autt[orit] di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, la supplico di co-
operarne efficacem[en]te [.. .] 189
Pastrovichi 16 Maggio 1637.
, 21. VI 1637.
Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e
R [everendissi]ma
Gblig[atissi]mo, e Dev[otissi]mo Serv[ito]re
Francesco de Leonardis.
o .
-
SOCG, voi. 268, f. 386rv. .
eepe y (.: SOCG, voi. 157,
f. 22r, 29v).
308 o
309
Allij molto mag[nifd]cij Sig[no]iij
Osse[rvantissi]mi li S[igno]rij Nic[ol] 190
BuccMa Vecchio Nic[ol] Zanovichio , 27. VI 1637.
anbasiatarij per Ila eo!m[uni]t di
Pastrovichio apresso Sua Se [reni] t
Venetia
-
Molto m[a]g[nifi]ci Sig[no]rij Qss[ervantissi]mij ,
, . , .
Abiamo intesso da pi parti con n[ostr]a molta mortificatione
et dispiacere: come il bon Sig[nor] Reverendissimo veschovo di o -
Chattaro ch'ora si atrova in Roma p[er] avantiarssij nelli soi inte- eeo y .
ressi] et meritti da altro suo fine avese raprese[nta]to in V[eneti]a
et Roma di eser Sua 3[igno]ria Revere[ndissi]ma pi volte capit[at]o
in queste pariti p[er] disponer questi popullij alla fede chattollicha
et p[er]ci progura di esser richonpensato dal prencipe et papa Al mio cugnado con tutta la sua famiglia non spettra altro,
progurandosi ancora p[er] partte di esso S[igno]r veschovo fedi se non il mio ritorno a Zara, che subitto vole venire a stare a Zara,
da particolari p[er]sone di questo paiesse di talle sue espresioni p[er] abraciando il nostro Rito, e deponendo tutti l'errori, e scisme passate;
il che abiamo voll[u]to scrivervi le presenti j in nome comune ma io non voglio tornare, se prima non acquisto con che li posso
pregandovi di progurare intendere: Se ci sia vero p[er] avisare di nel principio aiutare, accio non vada mendicando, poich lassa tutto
sulf[at]to p[er]eh non mancharemo dove bisognare di far conoser il suo non potendo far di manco.
con verit come detto Mons[igno]re veschovo non mai qui capottato, Non ho mai tenuto nascosto cosa alcuna a Vfostra] Sfignoria]
n altrij p[er] sua partte, n noi oblig[an]dosi di abandonar il Ill[ustri)ssi]ma come a mio amorevolissimo; non voglio tenere ne'anco
n[ostr]o Rito come vi notto bens di richonosere et ricevere la come, non havendo denari di liberare il mio sangue almanco, non
Santa benedi[tion]e dal Santis[si]mo papa come sempre abiamo solo dalle mani del demonio, ma dalle mani delli Turchi ancora,
pensato, et se altrijmente verano fedi private da queste parti non ho messo una scola di grammatica in Venetia, con la quale attender
mancherette di far conoser la sua falsit p[er] onore di tu[t]to questo d'arrivare il mio fine, se cos piacer a Vfostra] Sfignoria] Illfustras-
Sboro nel qual proposito non dovrebbe alguno estendersi pi di si]ma et alla Sacfra] Cong[regatio]ne, poich loro non vogliono
quello deve et la veritt lo permet[t]e, lasiando noi ch'il Reverendo aiutarmi con dimandata bagattella di scudi 30. Senza la fede del
archidiachono da Trav continui de qui apresso questij popullij con vescovo, il quale non far mai la fede, se prima non vede esser
sue bone opere per disponere quelli che vollontariam[en]te a tal venuta la gente, e la gente venire non vole, ne meno voglio io, se
fede Romana volliono redursi sentito et veduto da tut[t]i con molto prima non ho trovato il luogo sicuro, dove metterli, e denaro
piacere et conttento p[er] tallij suoi portamenti et predichationij d'aiutarli; accio non vadano.
speriamo presto l'avisso di esere espedito da Sua Serenit sop[r]a Desidero grandis[simamen]te sapere se V[ostra] Signoria]
li n[ost]rij capit[o]lij et bisogni] con consolatione di tu[t]ti et il Ill[ustrissi]ma habbia ricevuto rinformatione delli scismatici da me
S[ignor] Iddio vi salvi con bon rettorno. convertiti nelle diocesi dell'Ili [ustrissijnio vescovo di Nona da
d[ett]o vescovo oltra la mia. Nel cui vescovado bisognerebbe mandare
Da Pastrovichi li 21 Zugnio 1637. un Visitatore App[osto]lico, e questo li basti p[er] informatione,
Di V[ostre] S[igno]rie frattellij quale non tocca a me di dargliela, ma la potr intendere da altri[. . .]
Afe[tuQSissi]mij come: Da Venetia li 27 Giugno 1637.
Li sudetij Comu[ne] et Sfooro di Pastrovichi Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma et
et io Nic[ol]o Nichosich cav[alie]r del Sbo- R [everendissijma
ro pred[et]to ho s[crit]to la pr[esen]te con
ord[i]ne soprad[et]to che sar bollata col Humil[issi]mo et Oblig[atissi}mo
il N[ostr]o Bollo ordinario. Ser[vito]re Dfon] Gio[vann]i
Tinimio.
SOCG, voi. 157, f. 23rv, 28v.
o 311
310
et salute di questi fedeli. Io non ho mancato con la mia debolezza tioni di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, a cui vicendevolmfenl'te
in adempkn[en]to del mio obligo eooperar'alla gratia del Sig[no]re prego le celesti consolat[io]ni e li bacio devotam[en]te le mani.
per la dispositione necessaria a questo fine con quelli termini, e
maniere, ch'i! Sig[no]re s' compiaciuto soministrarmi; nell'avvenir' Pastrovichi li 15 luglio 1637.
attender solam[en]te il ritorno di d[et]to Mon[signor] Ill[ustiissi]mo Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, e
di Cattare per dover'esseguire li suoi ordini conform'alle mie comis- R [everendissi]ma
sioni; Prego il Sig[no]re prosperi, e feliciti l'Em[men]ze loro R[eve- Dev[otissi]mo et Oblig[atissi]mo Serv[ito]re
rendissi]me, mentr'io devotam[en]te li bacio le vesti. Francesco de Leonardis Archid[iaco]no di
Pastrovichi li 4 Luglio 1637. Tra.
Di Vfostre] E[minenze] R[everendissi]me SOCG, voi. 157, f. 22r, 29v.
Humil[ijssi]mo, e Dev[otiss]nio Serv[ito]re
Francesco de Leonardis Arehid[iaco]no di
Tra.
SOCG, voi. 157, f. 24r, 27v.
195
, 1. Vili 1637.
194 od de -
da je do cada
, 15. VII 1637. ", . da
. .
de
(Bua.: SOCG, voi. 157, f. ,
23rv, 28v). ".
196 197
- de
;
. Visitatio ad limina", a da .
.
Ill[ustrissi]mo e R[everendissi]mo Sig[nor], e
[ad] rane Col[endissi]<mo Pfer] rill[ustirissi]mo Monfsignor] Ingoii
All'arrivo di MOTI [signor] di Cattaro, fui sub [ito] a riverirlo, Ill[ustrissi]mo, e R[everendissi]mo Sigfnor], e P[ad]ron Colfen-
et havendomi rassegnato al suo indrizzo con supplicarlo, vogli fa- dissijmo
vorirmi di ricordi opportuni al mio ministerio, mi disse, che di gi
s'era affatto dttracciato dalle cose di Pastrovichi per non essere Per non essere tanto molesto a Vfostra] Signoria] Iillfustris-
della sua Diocese, e non ostante, che replicasse pi volte le suppli- si]ma, ho comesso diversi particolari al Sigfnor] Prim[ice]rio di Tra
cat[io]ni per l'assistenza, riportai sempre fermo proponim[en]to di mio Cug[i]no, che deve essere cost per qualche tempo. Egli neces-
non vo'lersen'mgerire nell'avvenire [. ..] sariani[en]te dovr ricorrer' atta sua auttorit. La supplico d'esserli
favorevole, come ne sono certo, trattandosi del Servfitio] di Dio.
Pastrovichi li XI. Agosto 1637. Attendo airistrutt[ion]e del Prete Dfon] Joseffo, se bene nell'es-
Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, e secut[ion]e del pen:siere accennatomi dubito s'incontrer delle
R [ever endissi] ma difficolt, oom' miglior' occae[ion]e gline dar conto. Raccomando
Dev[otissi]mo e oblig[atissi]mo Serv[ito]re riverentem[en]te alla sua protett[don]e il sud[et]'to S[igno]r Pri-
Francesco de Leonaidis Archid[iaeo]no di mficejrio con il S[igno]r Dfon] Gir[ola]mo suo ir[at]ello pure mio
Tra. Cug[i]no, che se ne viene cost a perfettionare il suoi studij. D'ogni
favore, che si compiacer passare con toro, li restaremo tutti insieme
SOCG, voi. 268, f. 378r. obligati, n potendo riconoscerla in altro modo, lo faremo, con
pregar'ogni bramata felicit a Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma,
alle cui orat[io]ni mi raccomando, e ii bacio devotam[en]te le mani.
da -
pad , In Pastrovichi X. Settfembjre 1637.
o Di Vfostra] Sfignoria] Il)l[ustrissi]ma, e
. Rfeverendissi] ma
Obligfatissijmo, e Dev[otissi]mo Serv[ito]re
Non so p[er]ch il Ves[cov]o di Cattaro si sia cos disgustato, Francesco de Leonardis Archid[iaco]no di
che non voglia pi sapfer] delle cose de Pastrovichi. Forse gl' stato Tra.
parlato in Venetia, ove anche fu impedita l'ambasciaria di d[ett]a
Terra. SOCG, voi. 157, f. 31r, 35v.
Vfostra] Signoria] seguiti pure a servir quel ipopolo coll'indrizzo
del Sigfnor] Cavaliere] Boliza e del p[ad]re Buonaventura che spero
Vfostra] Sfignoria] aggiuster in maniera ch'ella n'havx lode da
q[ue]sta Sacfra] Gong frega tiene].
Mando a Vfostra] S[ignoria] una cassetta con medaglie, e corone de ,
datemi dal p[ad]re Vergilio Spada, la porter facil[men]te il p[ad]re o .
Spezza, ch' in Ancona, al qua! conforme la l[ette]ra del >med[esi]imo
[ad] re Virgilio ne far parte, con che pfer] fine a Vfostra] Sfignoria] Al Decreto della Sacfira] Cong[regatio]ne per la provis[io]ne
bfacio] le mani. del Caloiero Gioseffo inviato gi con altra mia a Vfostra] Sfignoria]
soggiungo hora il duplicato, et accertandola, ch'i! Sigfnor] Primicerio
SOCG, voi. 268, i. 385v.
318 o 319
col' suo fr[a>t]ello cugini di lei mi ritrovaranmo pronto nell' occorenze scismatici, e 25 catholici, dove li n[ost]ri frati con gran stenti
loro, mi off ero altres per altre occasioni a V[ostra] Signoria] e le gl'hanno mantenuto da molti anni in qua. Hora essendo venuto il
b[acio]. S[ignor] Leonardi in quelli paesi, che sta co [me] frate, nuomo dotto,
essemplare, di stima, e degno d'ogni honore, qual non manca di
SOCG, voi. 157, f. 35v. fare la caritt a q[ue]ili popoli della verit catholica; ma essendosi
messo [er] mezzo anco di .me in buona parte, il Mons[ignor] di
Cattaro, huiomo sensitivo, p[er] ridurgli aiH'o'b[edienz]a di Sua Santi-
t, havendogli anco menato fin a Venetia, l'ha p[er] male, che il
198 S[ignor] Leonardi habbia q[ue]lla lode; et essendo, come l', piaccia
a Dio, che si facci frutto, essendo il Mons[igno]re sdegnato, che non
, 14. IX 1637. sar favorevole, che se la cosa proseguiva, bench li Pastrovichi
medesimamente sarebbono tutta via scismatici, n[on] dimfeno] li
o loro posteri sarebbono, se non in tfutto] almeno in parte catholici,
. 40 - che li sono prattichissimo; Per ricordo a V[ostra] Signoria] II-
40 . l[ustrissi]ma in cui stanno tutti li negotij, che la cosa sia favorita,
e messa avanti; il Mons[ignor] di Cattaro in ci riconosciuto, et
honorato; et il Monaco Joseffo, figlio di prete Nicolo da Rustovo
Ci 3 certi luochi sapr d'Qbla ch' deH'Stato 'di Rag[us]a sia fatto Vesc[ov]o bench l' ignorante, come li altri, secondo il
sotto il Turco detti Zurovici, al modo di n[ost]ri paesi quali senza pretende, e ci p[er] manco male, p[er]ch loro ut supra vanno
Sacerdoti ca'tholici sono passati, e passano al rito scism[atic]o et si dalli loro Vescovi scismatici, et se li vogliono mandare delli libri
ritrovano circa 80 case, 40 catholiche, et altre tante scism[atich]e [...] stampati nel loro carattere Cirilliano, li saranno grati.
Di San Bart[olome]o di Brugiaro li 14 7bre 1637. Ci sono particolari Caporioni de Pastrovichi, il vechio Steffano
Becich scismatico, ma di noi amorevole, un nepote del quale si
Di V[ostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma et fare'bbe sacerdote catholico, mentre l'havesse il favore di qua, stu-
R [evarendissi]ma diando le n[ost]re lettere. Et il P[ad]ron Pietro Medio, hor catholico,
hor scism[atic]o, che sa legger, et scriver latino, e con la bocca fa
Humiliss[im]o figl[iol]o in Xpo p[ro]fessione di esser il vero cath[olic]o.
Fra Donato da Spizza. C' ancora il n[ost]ro P[adre] Buonav[entu]ra Davidovich di
SOCG, voi. 268, f. 360rv.
casato potente, il quale q[uan]do fusse favorito di venire qua p[er]
li negotij de PastrovicM, potrebbe far assai. Io fra Donato da Spizza
faccio ricordo a Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma et Rfeverendis-
si]ma.
199 SOCG, voi. 268, f. 358r.
g[no]re p[er] ogni consolai [ion] e di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma Quanto alii 50 scudi de Pastrovichi mando a Vfostra] Sfignoria]
li bacio devotam[en]te le mani. Ill[ustrissi]ma il Decreto dal quale vedr, che bisogna pagar il sud-
Pasifcrovichi li 28 ottobre 1637. tetto] denaro alii deputati, che venero a Venet[i]a per sar bene
trasemetterli al Sig[no]r d[on] Francesco de Leonardis con ordinarli,
Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma e che li distribuisca alii sud[ett]i deputati, che cos si guadagner
R [everendissi]ma gl'a[nim]i loro.
Dev[otissi]mo, et Oblig[atissi]mo Serv[ito]re
Francesco de Leonardis. SOCG, voi. 18, f. 120rv, 121v.
203
, 14. XI 1637.
202
i
, 31. X 1637. da he -
. -
od ,
( 11. IV 1637) 50 , , , -
- -
. .
,
,
. Di Venfetia] li 14 Nov[e<mb]re 1637
204 Vfostra] Signoria] Illtuttirisisijma perch non vorrei, che con affret-
tar' il parto, ne segua l'aborto. Questo negfotio] m[olt]o delicato,
, 21. XI 1637. e conviene trattarlo con soavit, e dolcezza. E mentre si prevede,
che la solecitudine, o celerit non solo non habbi da riuscire frut-
tuosa, ma anco facilm[en]te possi sovertire li fondam[en]ti med[e-
, si]mi d'ogni speranza; Stimo non solo prudenza; ma chardt rimet-
50 , 10 tersi all'opportunit del tempo. Non descendo a magg[io]r particolare;
, perch so d'esser' inteso, et di gi a sofficienea mi sono spiegato
. nelle precedenti. Doppo le venture festivit imi sforzare d'essere con
il sud[et]'to Sigfnor] Cav[alie]re per conferire seco alcuni pensieri
riguardanti la promotione di questa missione, e dell' aggiustato gli
Si trovava qui in Ven[eti]a uno de deputati de Pastro vichi con ne dar parte. Pfadjre fra Donato da Spizza arriv sin'alli giorni
farmi continu' instanze della provisione delli cinquanta scudi decre- passati, non per port la cassetta di coron', e medaglie dal P[ad]re
tati dalla S[acra] Cong[regatio]ne. Non per stato possibile di non Spada, dice bene d'attenderle d'hora in hora; capitarebbero m[ol]to
compiacerlo, in parte, poich si doleva esser venuto qua per tal' a proposito se s'havessero per le future solennit. Inviai anco secondo
eff[ett]o, e che non haveva il commodo di poter tornare indietro; l'ordine di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma la nota delle mie spese,
onde mi convenuto di soccorrerlo di dieci ducatoni, con havermeli e voglio sperare presto sollevo per mezzo della sua charit gettando-
fatto obligare prima da secura persona di dovern' io essere reinte- mi nel seno della sua protett[ion]e. Mi raccomando alle sue orat[io]ni,
grato, tuttavolta il d[ett]o pagamento non mi venga approvato dal e mentre per fine li prego felicit dal Sig[no]re, li bacio devota-
S[ignor] Leonardis, a cui devo rimettere il resto. Ho del tutto stimato m[en]te le mani.
dar parte a Vfostra] Signoria], perch sappia quanto seguito. Et I+*J
de npu
205 -
.
, 1. XII 1637.
Ho inteso quanto Vfostra] Sfignoria], et il Sig[nor] Cavali [iere]
de - Boliza mi significano circa il Caloiero, io mi rimetto alla loro
- prudenza; La Sacfra] Coing[regation]e sormander a V[ostra] S[igno-
. ria] la risposta che s' havuta dal S[an]to uff[ici]o in mafterija delle
forme della consec[ration]e usata cost, acci significhi quanto si
[]: rill[usta:issi]mo Mon[signor] Ingoii desidera. Delle sue p[ro]visioni, q[ua]n[do] sia finito l'anno si dar
Ill[us trissi]mo, e R[everendisei]mo l'ord[in]e, che sia sodisfatto usandosi q[ue]sto termine p[er] decreto
Sig[nor], e P[ad]rone Col[endissi]mo g[e]n[er]ale della Sac[ra] Cong[regation]e con che p[er] fine.
Dal Sig[nor] Cav[alier] Bolizza intendo, quanto V[ostra] S[i- SOCG, voi. 157, f. 26v.
gnoria] Illustrassi] ma mi cornette e [ire] a 11strutt[ion]e del Calogiero.
Io sin'al p[ri]n[cii]pio di Sett[emb]re decorso cominciai conformarmi
con li suoi ordini in questo particolare tutto che stimavo bene, e
stimo per ogni modo, che l'essecutione di quest'affare si debba per
ho>ra differire per le considerationi gi fatte alla prudenza di
328 o 329
245. -
, 20. 1638. .
20
. .
Al Nuntio di Venetia
Havendo inteso questa ] Cong[regation]e ch'alcuni Sci-
smatici vogliono far stampar dal Ginami certi libri Ecclesiatici in 209
lingua Illirica, Vfostra] Sfignoria] procurer, che s'ospenda la
stampa, e che in tanto avvisi, che libri sono q[u]elli, che vogliono 1637.
stampar' d[ett]i Scismatici, e quanti siano, co[n] loro titoli tanto in
lingua Illirica, quanto nella Latina. Che. da
.
24 Ap[ri]le [1638]
Beatissimo P[ad]re
Lettere, voi. 18, f. 47v.
II Vescovo di Cattare divotissimo Orator di V[ost]ra Santit
non havendo havuto risguardo, n a spese, n a fatiche per eseguir
l'ordini di questa Sacfra] Congfregatione] concluse l'unione di Pa-
208 stroyichi alla Santa Sede Ap[osto]lica, che p[ri]ma erano Schis-
matici, et per nove comissiom di med[esi]ma fece far la professione
1637. della fede alii loro principal'Ecclesiastici; Essa Sac[ra] Congfrega-
u da . - tione] sotto li 16. Agosto 1636. ordin che fosse data memoria a
500 , 20 , a Mons[ignor] Dattario per sovenir le sue neccessit accresciute doppo
. - con la continuat[io]ne nell'allogiar detti Popoli, et a loro instanza
inviarsi a questa volta a proprie spese con loro Ambasc[iato]ri
. destinati per bacciar li Piedi, prestar obedienza, et per tutto il
". , . popolo, et territorio ricever la bened[itio]ne da V[ost]>ra Beatitudine,
. 30 . con li quali arivato a Venetia, gPAmbaisc[iato]ri pred[et]ti contro
proprio voler fumo da urgenti rispetti astretti far ritorno alla
[. . .] sta il Contado di Jacova in una belissima Pianura, dove patria, et l'Orator predetto da essi pregato transferirsi qui a Roma,
sono assai, assai ville. In Jacova sono (credo) cinque cento case, ma et per esequir quanto essi dovevano, et per raguagliar V[ost]ra
Santit, et questa Sac[ra] Congfregatione] come ha fatto quanto ha
334 o 335
giudicato neccessario, perch da V[ost]ra Beatitudine, et Sac[ra] aggregar nove genti circonvicine a questa Santa Sede Ap[osto]lica,
Cong[regatione] .sia presa quella risolut[io]ne che pi opportuna sar come spera mentre haver modo di continuar nell'accarezarli, come
stimata per sta>bilim[en]to dell'union pred[ett]a. Onde ricevuti li ha fatto fin'hora. Quas Deus.
comandam[en]ti possa con ritonno metterli in esequitione. Supplica
per tanto riverentem[en]te V[ost]ra Beatitudine, che la med[esi]ma SOCG, voi. 397, f. 95r, 102v.
Sacfra] Congfregatione] sinch da Monsfignor] Dattario sar messo
ad effetto l'ord[in]e pred[et]to la sia assignata provig[io]ne necces-
saria, perch in parte possa solevarsi da debiti contratti per causa
pred[ett]a, stante la miseria del suo Vescovato che non li rende
all'anno Scudi cento, et acci possa continuar nll'accoglier li pre-
nominati Pastrovichi, et altri Schismatici circonvicini sudditi anco 211
del Turco appresso li quali hanno gran forza nelle persuasioni le 1637.
carezze, acci questi possa con maggior facilit con amaestramenti
confermar, et conservar in questi principii nell'unione, et l'altri
unir a questa Santa Sede Ap[osto]lica come spera, et tiene buona da, ,
capara. Quam Deus. , a -
.
SOCG, voi. 397, f. 90r, 91v.
Sant[issi]mo Padre,
II Borgo di Perasto posto alla ripa del mare al pi d'un Monte,
alla destra, et alla sinistra, e sopra il Monte ha li Tenitorij del
210 Turco. In esso Borgo vi un'usanza m[ol]to dannosa, quando more
.uno, la moglie sta serrata in Casa un'anno, altre donne cugine, et
, 1637. m altro grado stanno un mese serrate; desiderano alcuni Principali,
, -
eh' io procuri sia tolta questa prava usanza, perch mentre stanno
serrate, mai vanno a messa, n alla Chiesa [...]
,
, . - SOCG, voi. 397, f. 277r.
-
(. SOCG, voi. 397, f. 90r, 91v).
Eminentissimd et R[everendissi]mi Sig[no]ri
II Vescovo di Cattaro divoto Oratore di V[ost]re Eminenze 212
poverissimo d'entrate del Vescovato, che solo s'affattano all'anno 1637.
duccatti venetiani doicento, indebolito in oltre con accarezar li
Pastrovichi per unirli a questa Sede Apostolica, per il che la Sac[ra] , "
Congfregatione] de propaganda fide conoscendo li suoi bisogni , . .
ordin sotto li 16 Agosto 1(636, che se ne desse memoria a Mons[i-
gnor] Dattario per sovenir alle sue necessit, ne essendoli previsto
finhora d'altro, et l'Orator predetto fatto nove spese, et contratto Beat[issi]mo Padre
debiti oltra le sue forze nel condursi con gl'Ambasciatori di Pastro- La Citt di Spalato si ritrova alii Confini di Turchia in Dal-
vichi per prestar obedienza alla Santit di Nfostro] Sig[no]re restati matia, nella quale per l'ordinario vi habbitano Turchi, Hebrei, e
per degni rispetti a Venetia, et esso arrivato qui a Roma per stabilir, Scismatici, con occasione della scala che ivi si tiene delle mercantie
e ricever ordini in detto proposito. che vengono e passano in Turchia, Transilvania, et altre parti
Supplica V[ost]re Eminenze che restino servite all'Orator oltramontane [.. .]
proveder d'aiuto necessario, acci ricevuti gl'ordini possa far ritorno
alla sua Chiesa .per stabilir M predetti Pastrovichi nell'unione, et SOCG, voi. 399, f. 187r.
o 337
336
213 215
1637. , 1637.
1.000 , a cada je 12. o -
.
Beatissimo P[ad]re .
II Popolo della Villa di Sonice in Bosna, vedendo ohe le loro Alii 20 Ottobfre] 1637 habiamo incominciato la Seconda Visita
Terre sono divenute infruttifere, e ch'll Popolo, ch'era di ben mille d'Antivairi con le sue Ville
famiglie, s' ridotto a 12 Case sole, e con diligenze fatte non s'
mai potuto aumentare dal tempo, ch'ii Beato Giacomo della Marca In primo venimo in Antivari havendo prima portato presente
maledisse quel Paese; perch segarono li Piedi del Pulpito, nel qual alii Sigfnojri Turchi della Citt; di poi trovai una habitatione drento
predicava; e la Terra detta Curabanni nella med[esim]a Bosna nella Citt, dove feci dimora pfer] spatio di 40 giorni celebrando
trovandosi in simil disgrafia p[er] un'altra maledit[io]ne del sudfettjo drento in detta Citt nella Chiesa di S[an]to Helia senza nisuno
B[eato] Giacomo; Supplicano la Santit Vostra a dar autorit a impedimento dalli Infideli [. . .] Chresmati in Antivaii Anime 22,
Monsfignor] Vesc[ov]o di Drivasto di benedire li sudetti luoghi, e case delli Christiani drento nella Citt erano 11 dico undeci case,
le persone, acci Sfua] Dfivina] M[aes]t placti l'ira sua, e li faccia nel Borgo delli Xprai erano n[umero] 60. Anime Xpne fuora e drento
graftia], che le Terre diventino fruttifere, che famiglie s'aumentino. della Citt erano fumer] 332. Case de'Turchi drento in Citt
Quaon Deus. erano n[uimero] 117, fuora della Citt erano case n[umero] 90 [...]
Alii 25 di Novembre venimo nella Vila di Subcif...] Case in
SOCG, voi. 399, f. 359r, 366v. detta Vila erano fumer] 40, Anime christiane sarano nfumero]
500 [. ..]
[...] Vila chiamata Sciuscianif...] sono case nfumero] 80, Anime
xpiane sarano nfumero] 900 [...]
Alii 29 Nove [m] bf re] si levamo di detto luogo; et andamo nella
214 Vila di Spiza. Celebramo la messa nella chiesa overo Capela di San
Giovani dove erano drento doi Altari, in uno si servivano li Catho-
1637. lici e in un'altro gli Scismatici; Slmilmente un altra capela di
S[an]ta Thecla cossi sono doi Altari uno pfer] scismatici, e un altro
, , , , pfer] gli catholici: le supulture tutte mesciate con gli scismatici. In
. , a , detta Vila sono 2 capele anco una di San Pietro e una di S[am]ta
. Veneranda cossi anco in dette capele gli scismatici havevano a un
Altare, et gli catholici a uno. Tutte queste capele erano coperte ma
... non havevano nissuna spoglia pfer] Culto Divino.
L'anno passato quando io so [no] pratito d'Albania, certamente Sotto Spizza, in cima d'un monte aspro, e precipitoso era un
ch'erano privi totalmente di Sacerdoti: li Clementi, Cuci, Grulidi, casteo chiamato Castel del Fran[ces]co, che nel tempo che furono
Othi, Castrati, Scarieli. Provedetteli d'i Santi Religiosi. Li Cuci parte prese Doltigno, e Antivari il detto catello era stato datto per accordo.
so[mo] catolicd parte schismatici, li altri prenominati popoli sofno] In detto catelo era una chiesa di San Demetrio per havanti era
catolici latini. stata chiesa matrice, e parochiale quelle rare volte si visitava detta
chiesa. Chiesa cathedrale era statta pfer] havanti S[an]ta Maria di
SOCG, voi. 400, f. 64r. Rottezzo che stata Abbatia. Case in detta Vila erano nfumero] 35,
Anime christiane nfumero] 230. Delli scismatici case erano nfumero]
43, delle Anime quelli christiani non sapevano dar conto. Curato di
detto luogo era pfadre] fra Donato Jelich.
[...] Vila chiamata Sosina f . . . ] Case de' christiani in detto luogo
erano nfumero] 20, de' scismatici case 2. Anime christiane erano
nfumero] 220 [. ..]
338 o 339
[...] Vila di Thogemili [...] Case in detta Vila erano n[umero] 217
20, Anime christiane n[umero] 230 [...]
, 3. Ili 1638.
Visite e Collegi, voi. 16, f. 234r236v.
de da je
-
".
-
, .
216 .
, 1. Ili 1638. . -
,
. ".
". -
.
Ill[usitnissi]mo e Reverendissimo Sigfnor] P[ad]ron Colfendis- -
si]mo .
Per gra[tia] del Sig[no]re son arrivato hieri sera qui in Ancona, . ,
dove spero q[ue]sta sera imbarcarmi per passar il mare. Il tempo , -
stato buono, e sin' adesso ho havuto buon viaggio, cos piaccia ,
al Sig[no]re concedermelo per rimanente. . Ha -
Ho ritrovato qui alcuni mercanti da Soffia, i quali raccontano ".
ch'il Gran Turco intende far guerra al Tartaro: e vuoi che li Cristiani .
paghino dopplicato il tribu)to. Supplico, che Vfostra] Signoria]
Ill[>ustrissi]ma si ricordi di quel Breve per il Prencipe di Valachia, E[minentissi]mi e R[everendissi]mi
e me lo potr inviare a Vienna in mano di Mon[signo]r Nuntio. Sig[no]ri, e P[ad]roni miei Col[endissi]mi
La supp[li]co anche, farmi avvisato se venisse qualche cosa
nuova in mat[eri]a de' luoghi Santi, e non servendo questo p[er] Mosso dall'obligo della mia carica rappresento con humil[is-
altro, che per testimonio della mia divot[io]ne verso Vfostra] sijma riv[erenz]a all'Em[inen]ze loro R[everendissi]me li seg[uen]ti
Signoria] Illfustrissijnia. Prego Dio, che al mio ritomo la possi particolari. Ho procurato tradurre fedelm[en]te alc[un]i capi esisen-
trovar Cardinal, et li bacio divotam[en]te la mano. tiali dal Rituale, e Liturgia di Serviani. N'aggiongo il trassunto con
rannotatione di quant'h osservato neH'aministrat[ion]e di Sacra-
Ancona il primo di Marzo 1638. m[en]ti, acci vedano la necessit deirespurgat[ion]e, e Riforma di
Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e quelli. L'importanza di questo neg[oti]o da se med[esi]ma si racco-
R[everendisisi]nia manda alla chariit Ap[osto]lica; perch tende alla destrutt[ion]e
Oblig[atissi]mo S[ervito]re di falsi fondam[en]ti, et alla fondat[ion]e di veri, ne[cessa]rij p[ri]n-
fra Raffaele Croato [ci]pij, senza la quale tutte l'altre diligenze, e f attach riuscirano
inutili, e quella tanto pi ne[cessa]ria, quanto pi durabile per
SOCG, voi. 23, . 156r. mezzo della stampa. Me ne promette anco frutto convenevole
(supposta la promotion]e, e cooperai[ion]e della graftia] di Dio) la
tenuit del saper', et havere della magg[io]re parte di questi Ecel[es]-
iastici, perch li Preti senz'altro studio sii contentano della semplice
lettura appresa da proprij Padri, o Avi. E quella poca d'erudit[ion]e
professata da Calogieri pi tosto ricevuta per traditione, che
fondata sopra l'apparenza alm[en]o di rag[gion]e, e per o nella
corroborat[ion]e degl'errori loro, o nell'impugnatfionje delle verit,
340 o 341
e riti n[ost]iri ricorroin' a mere favole quanto vane, tant' empie. Per S[an]ta Sede; che s'il Sig[no]re si compiacesse moverli la volent,
questa considerat[io]ne confidare!, che le liturgie, e li Rituali pur- et illuminarli l'inteletto non solo s'assodarebbe il negfotio] di questi
gati, e riformati passarebbero senza contraditt[ion]e. E p[er]ch popoli; ma di tutti li circonvicini soggetti ad esso Vesc[ov]o in
m[ol]ti sono poveri in estremo, e tutti interessati, sperarei anco, augura [en]to notabile della gloria del Sig[no]re. E se bene nell'
che mentre li potessero havere gratis, o a prezzo mediocre, l'abbrac- aggiustanti [en]to di quest'affare vi prevedo incontri malagevoli; tut-
ciarebbero 'di tutto cuore; tanto pi, che per non essersi gi m[ol]to t[or]a fatto da questo canto, quanto si pu, sperarei; ch'i! Sig[no]re
lempo ristampati, cominciano patirne necessit, e quelli, che si inspirarebbe alle piet dell'Era [inen]ze loro R[everendissi]me pensieri
trovano, corrono quasi a prezzo d'argento. Il modo anco sar facile, opportuni per superare quelle difficolt, ch'alia prudenza humana
e i poca spesa alla Som[m]a prudenza, e benignit do cotesta Sac[ra] si rappresentan' insuperaibili. Quand'il sud[et]to Vesc[ov]o perse-
Cong[regation]e; p[er]ch quando si compiacer comettenmi l'inviar verare nella cecit et indurat[ion]e, sar ne [cessa] rio supplicare
un' due Calogieri di pi prattici dell'idioma, e carattere Serviano S[ua] San[ti]t ad effettuare la risolut[ion]e di crear' un Vescfovo]
per assister' alla stampa, e facendo confrontare cos le liturgie, come a queste genti del rito, e paese loro con intelligenza, e partecipa-
li Rituali con l'originale di Greci Catt[oli]ci si ridurebbero alla t[ion]e del P[ri]n[ci]pe, acci possi essere fruttuoso, e si precida
purit del suo fonte. Che mentr' uscissero parim[en]te sott'il nome totalm[en]te la dependenza da Heretici.
d'essi Calogieri haverebbero niagg[io]re dispazzo per essere di Parim[en]te la necessit estrema, che patiscono quest'anime di
p[ri]n[ci]pali, pi famosi in queste parti. Quando anco stimar a sussidij sp[irit]uali, m'astringe a ricordar' anco humiliss[imamen]te,
proposito la mia debolezza incontrare ogni fattica p[er] serv[ito] di che sarebbe m[ol]to salutare rintrodutt[ion]e di P[ad]ri Reformati
Dio, et essecutone d suoi comandi. Quest'affare ricerca suib[it]o in queste parti, quali mentre non saranno coltivate continuanti [en] te
provedim[en]to, perch' Ven[eti]a (come sin'alli mesi passati signi- con essempi, e dottrina remaran[n]o tutt[or}a sioffocate tra trioli, e
ficai al Sig[nor] Sec[reta]rio) s'allestisse la stampa di sud[et]ti libri; spine d'errori. E crederci, che riuscir facile quest'introdutt[don]e,
anzi ch'ale [un]i di questi med[esi]mi Calogieri sono stati ricercati ogni v[ol]ta, che si raccomandar al sud[et]to Sigfnor] Cavfalier]
[per] l'assistenza, e haverebber' abbracciato il partito, s'io non Bolizza, quale si com'ha tranquillato app[ress]o il gi d[et]to Bassa
l'havesse divertito con qualche speranza, che facilm[en]te potrano la Missione d'Albania ondeggiante sin'hora, cos trovar modo d'in-
esser'impiegati cost nell'istessa opera. E quanto sia pregiudicia!' trodurre, e stabilir' un'altra in questi luoghi, quale serva per in-
alla purit della fede, che li Libri, e mass[im]e li fondamentali della gresso alii Catt[oli]ci cos nel Monte Negro come nella Zenta
Relig[ion]e sii stampino senza revision', et approvat[ion]e dell'Inter- inferior', e Superior', et in tutto il Regno di Servia pieno di Scis-
venienti della S[an]ta Sede, e a sufficienza nota alla Som [m] a intel- m[ati]ci, et Heretici.
ligenza deH'Em[inen]ze loro Reverendissime. Fatta respurgat[ion]e, Finalm[en]te rinovo la riverente supplicat[ion]e jp[er] l'as-
e la Riforma s'attender con maggiore facilit all'estirpat[ion]e, et segnam[en]to di qualche luogo in cotesti Collegi a questi fig[lio]li,
incendio della vietati. Che s'il Sig[no]re ne gratiar, che questi essendo quest'uno di mezzi tanto ne[cessa]rio, q[ua]nto qualsiv[ogli]a
luoghi sian' in progresso coltivati da Sacerdoti Catt[oli]ci sd potr di preced[en]ti p[er] conseguire la p[er]fetta redutt[ion]e di questi
sensim introdurre l'uso comune della Chiesa, com' seguito p[er] popoli all'unione co[n] la S[an]ta Sede; p[er]ch questi dovend'es-
l'altre parti dell'Illirico, dove prima s'adoperava l'idioma, et carat- sercitare la cura d'an[mi]e, l'instillaran[n]o la verit, et piet
tere proprio; perch per esperienza conosco quanto sarebbe pi utile Ap[osto]lica, nella quale s:aran[n]o allevati. In questa maniera anco,
porre in essecutione il pensere di S[an] Basilio, S[an] Gir[ola]mo, s'escluderan[n]o li Calogieri Rassiani, di quali p[er] non havere
et altri P[ad]ri a non divulgare le scritture a tutti indifferente- tanta copia di proprij Sacerd[o]t si sogliono servire, et che capi-
m[en]te; II che essendo per hora possibile, stimo minor male haverle tando di quand'in quando attendon' a sparger semi di Scisme, et
pure, et incorrotte, bench divolgate, che lasciarle cos deprovate, heresie.
et adulterate potendosi rimediare.
E p[er]ch la salute di questi popoli non si pu con f ondami [en]- Nel mio particolare continu negl'essercitij gi rapp[rese]ntati
to sperare, se non si leva la subordinat[on]e et il ricorso nell' airEm[inen]ze loro R[everendissi]me in conformit deU'istrutt[ion]e
Decorrenze sp[irit]uali alii Scismatici, com'altre volte ho ricordato, datami. Del frutto n' consapevol' il Sig[no]re, n'o mi posso pro-
nel ritorno del S[igno]r Cav[alie]r Bolizza dalla sua Amb[asciato]ria mettere m[ol]to, p[er]ch il neg[otio] arduo, e difficile. Sperare
app[ress]o il Bassa di Bossina mi sono trasferito da lui a Budua per bene, ch'Iddio andar mollificando le volont di questi popoh', e
ricevere dalla sua prudenza, et auttorit qualch'aiuto, e remedio in che forsi per mezzo della mia fievolezza si compiacer aprire la
questo particolare. Habbiamo aggiustato d'esser' un giorno insieme strada; acci la charit di cotesta Sac[ra] Cong[regation]e continui
a Cattare con il Vesc[ov]o di Cietina del Monte Negro, della cui mandar' op[er]arij p[er] sradicar', e dissipare gl'errori, e p[er]
giurisd[itio]ne son'anco li Pastrovichi, e proporli l'unione con la fabricar', e piantare la vera fede, e Reldjg[ion]e in tutte le Pro-
342 o 343
rescim[en]'to supplicato (se p[er] sin' al p[rese]nte no[n] fatta la una lettera di poter far ogni bene (come intender dal M folto]
rimessa) p[er]ch ne tengo necessit; p[er] tanto la prego a scrivere Reverendo] Pfadre] Bonav[entur]a). Io no[n] ho mancato, n ma[n]co
al M-oin[signor] Ill[ustrissi]mo Nuncio, che si degni consegnar' ali' di affaticarmi per le anime. Son stato a Jacova dove sono pochis-
Agente del Sig[no]r Cavaliere] Bolizza quant' stato, o quanto sar simi Christiani. Nella terra di Jacova solo 20 case di Catolici, il
rimesso p[er] conto mio, e del Calogiero; quale si porta assai bene, resto sono diventati tutti Turchi per ignoranza, e puoca cura de
et favorisce m[ol]to l'unione, et se non sortisse il proponim[en]to ec[clesiastici]. Ho predicato liberam[en]'te in quel luogo, e a Turchi,
con il Vesc[ov]o di Cietina sar ne[cessa]rio crearlo Vescjpvo] con e Christiani condanando la setta di Macometto esser falsa, e solo
le cautelle altre volte accennate; in tanto s'andar avanzando nell' la fede Christiana esser la vera strada di salute, e a far ci p[rim]a
et, e nel sapere. Io, se bene non necessit queste genti alla imutat[i- mi consigliai, e preparai, et era necessario, chi voleva confirmar il
on]e del rito in essecut[ion]e deiristrutt[ion]e datami; tutt[or]a resto delli Christiani ben sia stato in pericolo di qualche travaglio
mentre tal'uno si risolve volontariam[en]te abbracciarla, non posso, della propria vita. Son andato una giornata di l da Jacova, dove
n devo impedirlo p[er] le consideratfioini accennate nell'aggiunte. sono quasi tutti Scismatici, e imparticolar dove un belissimo Mo-
Facesse Iddio che tutti l'abbracciassero, che cos sarebberro navigati, nasterio con una Chiesa belissima delle belle di Italia con una
dove al p[rese]nte andeggiano. Mi raccomando alle sue orationi; bella copola coperta di piombo fatta tutta di pietre mischie, dove
et affettioni. Raccomandi al Sig[no]re questa niiss[ion]e, e la facci stanno trenta, e pi Calogieri, ivi sta un Corpo di un Re, e lo
raccomandare da tutti li suoi conoscenti [er] ch'ha bisogno di gratia adorano per S[an]to. Tutta la Chiesa poi tutta piena di belissiime
particolar', et efficace. Il Sig[no]re conservi V[ostra] Signoria] figure. Andai con un Sacerdote Catolico, e nuove altri Christiani,
I]l[u>strissi]ma p[er] beneficio della sua Chiesa; com'io lo prego di e ritrova/i solo cinq[ue] o sei Calogeri, li altri erano andati ad un
continuo. E co[n] questo li bacio devotam[en]te le mani. altro Monasterio a Pez dal suo Metropolita a far il suo Sinodo, e
fra quelli ve ne era uno che parlava Albanese. L'interogai di molte
Pastrovichi 3. Marzo 1638. cose imparticolar, che forma usavano nel batezzar, come tenevano
Di Vfostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma, e per S[an]to quel Corpo, e se credevano, e obedivano al S[om]mo
R [everendissi] ma Papa, et essi sono molto ignoranti, no[n] sanno n quello, che ten-
gano, n quello che credano. Mi dissero qualche parola brutta circa
Dev[otissi]mo, et oblig[atissi]mo Serv[ito]re q[ues]to cio cossi una volta si fece congregatione tutti i dotti del
Francesco de Leonardis. Mondo in q[ues]te n[ost]re parti, per comedar le cose della n[ost]ra
fede, e aspetavamo il S[an]to Papa che ci venisse a ricever. Ma
SOCG, voi. 157, f. 5rv, 12v. perch'esso etc. no[n] ardisco dir q[ue]lla biastema che mi dissero.
Io li riprese, e li facevo conoscer il suo inganno, e di poi mi scolta-
vano. Ordinai poi a q[ue]lli ch'erano co[n] me che no[n] facessero
atto alcuno di adoratione a quel Corpo, n orassero in q[ue]lla
Chiesa, no[n] gi per far ingiura a quelle imagind, o a q[ue]l S[an]to
(se fosse), ma per no[n] scandalizar il Mondo, poi che dapoi si sa-
219 rebbono gloriati quelli Scismatici co[n] dir hora li frati latini hanno
adorato il n[ost]ro S[an]to, il quale dicono ch' dei loro Scismatico,
(), 11. Ili 1638. e han[n]o adorato nella n[ost]ra Chiesa in segno che siamo benedetti,
nemeno volsi dir Messa in q[ue]lla Chiesa, ma bens celebrai in un
o luogo decente del Monasterio per confusione loro. Poi osservai le
. sue cerimonie, e in verit grafn] Miracolo di Christo che no[n]
con vertano li Christiani, e Turchi co[n] se, vendendo le grafn] cose,
Al Monsig[nor] Ingoii che fanno, e le grandi astinenze parano quelli S[an]ti Pjadri] antichi
[.. .] Ma gra[ndi] travagli patiscono q[ues]ti. fedeli per causa dell'heremo. Mi partij poi e ritornai a Jacova, e per strada ritrovavo
di un Bassa il quale stato mandato dal Gra[n] Turco contro li molte ville di Scismatici, Turchi, e qualche Chrlistiano. Entrai in
Clementi con 20 mula soldati, ma per gra[tia] di N[ost]ro Sig[no]re doi o tre, e si gloriavano alcuni, e dicevano, sa benedetto Dio P[adre]
restato rotto da lor. Hora li suoi soldati si sono sparsi per il paese ch'in casa n[ost]ra halbbiamo tre fede Turchi, Christiani, e Scisma-
co[n] gra[n]de oppressione delli Christiani, e no[n] sono ancora tici, e da ci pigliavo motivo di predicarli, li quali dapoi mi pre-
partiti. Il Sig[no]r ril[us'trissi]mo Cavalier Bolizza stato dal pre- gavano, che ritornasse, e si farebbono Catolici. Cossi molti Turchi
detto Bassa a farli il presente et ha parlato per noi, e ci ha cavata
346 o 347
mi dissero a Jacova. Per la pianura di Jacova sono ville assai assai, la Santa fede, et questo mezo pi espediente di propagarla in
e no[n] vi sono che done christiane li huomini sono ranegati [...] q[ue]lle parti, perch ritornando a loro Casa ritornarebbono all'is-
tesso rito, facino q[ue]llo che N[ost]ro Sig[no]re l'inspirava, ch'io in
Di Zadrima nel Oratorio di S[anta] Maria Trionfante li 11 Marzo tanto pregare per la loro salute, et esaltatio della Santa fede. Gratie.
1638.
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e SOCG, voi. 399, . 103r, 108v.
R [ever endisiskna]
Indeg[no] figlio e Servo fra Cherubino
della Provin[ci]a 243. ,
di Ven[eti]a Ref[ormato] Miss[ionari]o 16. III 1638, .
SOCG, voi. 158, f. 207rv, 209rv. Ref[eren]te eod[em] Em[dnentissi]mo Dfomino] Card[inali]
Brancatio, reiecta fuit instantia fr[atr]is Hieronymi de Bergamo pr
aliq[ui]bus filijs Schisniaticor[um] ab eo in Grammatica instructis,
ut collocarentur in aliquo Collegio, quia Sacfra] Cong[regatio] est
220 nimis nunc gravata impensis.
da
221
.
. - , III'IV 1638.
,
, . je de ynyruo nomi u -
.
Eminentissimi Signori je ycneo da -
.
Ritrovandosi io fra Gerolimo da Bergamo della Prov[inci]a -
di Dalmatia di Minori Osservanti di S[an] Fran[ces]co, Guard[ian]o ,
nel Conv[en]'to del Scoglio della Mad[onin]a nella Boca di Cattaro, , (,
sul confin di Turchi, et Scismatici; ove esercito la Cura dell'anime, ), . -
che tra di loro fideli Romani si ritrovano, senza premio alcuno, ma ".
per meza charit, et cos l'anno essercitato li miei antecesoiri della -
mia Religione da 118 anni in qua; Et havendo io sempre hauto cura ,
particolare di propagare in quelle parti la S[an]ta Fede, ho stimato .
espediente procurare d'alevare nel mio Conv[en]to figlioli picolini - ".
di Scismatici nella fede Romana con mantenerli di q[ue]lla poca
charit, che ci vien fatta daTistessi Scismatici, Turchi, et da quelli B[eatissi]mo [ad] re, E[minentissi]mi e R[everendissi]mi
pochi fideli Romani, che tra di loro si ritrovano, et della industria Sig[no]ri e [ad] reni Col[endissi]mi
delle n[ost]re fatiche, senza le quali in quelle parti non potiamo
vivere, et al presente ritrovandomi nel Conv[en]to quatro figlioli Lodato ne sia il Sig[no]re, che si conupiace mostrar' in effetti
di detti Scismatici instrutti nella fede Romana chi di anni 10, chi l'assistenza par[tico]l[ar]e della sua gra[tia] alii Santi pensieri di
di 12, et uno di tredici passati qual sa ben legere, et li principi] S[ua] B[eatitudi]ne, e dell'Em[inen]ze loro R[everendissi]me intenti
della Gramatica, per io non potendoli pi mantenere nel Conv[en]to alla Santificat[ion]e del suo glorioso nome, et aH'essaltatfionle della
essendo l'Elemosine tenue; Suplico le loro Eminenze Ill[ustrissi]me sua S[an]ta Chiesa. Il Sigfnor] K[avalie]r Franc[esc]o Bolizza, ha-
di ritrovarli luoco in queste parti acci potessero imparare qualche vendo siin' Gennaro pass[ato] con occas[ion]e deila sua Amb[ascia-
cosa, che poi per meizo di loro con tempo m[ol]to si potrebbe esaltare to]ria app[ress]o il Bassa di Bosna con il solito zelo della sua piet
348 o 349
assortati) il Vesc[ov]o di Montenegro alla S[an]ta Unione con cotesta loro R[everendissi]me, e la qualit dell'affare degno d'esser'abbrac-
S[an]ta Sede; havendo anco conferito meco nel suo ritorno a Budua, ciato, et favorito dalla piet, et munificenza di cotesta S[an]ta Sede,
quell'haveva operato, compreso di quanto merito li riuscirebbe e p[er] le sue conditioni, e p[er] allettam[en]to d'altri, e p[er] tutte
app[ress]o Iddio, e la S[an]ta Chiesa la p[er]fett[ion]e di quest'opera le conseguenze beniss[im]o note all'amirata intelligenza loro. E
p[er] le conseguenze di grandiss[im]o momento; applic talm[en]te quant' me non mancare di servirlo conform'all'intentione datali,
il pensiero ad attione cos degna, ch' pena arrivato a Cattare fece mentre mi venir comandato; e sperarei, che sarebbe fruttuosa la
venir'esso Vesc[ov]o, e doppo anco havermi comesso a trasferirmi mia venuta p[er] l'espurgat[ion]e di libri loro gi ricordata, e p[er]
dal [det]to p[er] intendere li sentimenti della sua credenza, con- diversi particolari, che dovr riverentem[en]te ricordar' a voce. Nel
venuti finalm[en]te tutti tre insieme qui a Cattare l'ha persuaso, et particolare comessomi sotto li 13. febraro ho di gi significato, che
indotto ad obligare la parola d'abbracciare la S[an]ta Unione, rico- questi popoli si servono di liturgia in lingua illirica Serviana, et
noscere p[er] Capo della Chiesa S[ua] San[ti]t, transferirsi p[er]- mandato insieme uno trassunto delle forme cos della consecra-
sonalm[en]te alii suoi piedi, e renderli la dovuta ubbed[ienz]a. t[ion]e, come d'alc[un]i altri sacram[en]ti. Nel resto supplico humilis-
B[eatissi]mo P[ad]re, E[minentissi]mi, e R[everendissi]mi Sig[no]ri, s[imamen]te cotesta Sac[ra] Cong[regation]e ad honorarmi delle sue
l'importanza di questa graftia] m!i costringe a lodare di nuovo la comiesioni acci procuri d'essequirle con ogni riv[erenz]a con rac-
divina bont, e ringratiarli della comunicai [ion] e di suoi favori; comandar' al zelo, et auttorit deHOltres[ta]to Sig[nor] Cav[alie]re
perch se bene dal pfri]n[ci]pio della mia missione, osservando le la continuai [ion] e della sua premura; acci perfettioni l'impresa
qualit, e le conditioni di questi popoli, conoscevo, che tutti gl'altri tanto meritevole appresso Iddio, et la Sua Chiesa. Il tutto ad essal-
impieghi sarebbero facilm[en]te riusciti frustratoli] senza questo tatfion]e di quella, sodisfatt[ion]e, e consolat[ion]e di S[ua] B[eat-
fondam[en]to; pure scorgendo le difficolt, che si fraponev[an]o tudi]ne, e deirEm[inen]ze loro R[everendissi]me, quas Deus felicitet,
perduta ogni confidenza nell'industria, o virt humana raccomanda- mentr'io prostrato li bacio humilm[en]te li piedi, et le vesti.
vo, et rimettevo il tutto all'efficacia di quella graftia], che con
soavit non compresa dispone, e con forza non intesa muove li [PastrovicM, marzoaprile 1638]
cuori, e le volont hfumajne; hora vedendo il neg[oti]o tanto ben'in- Di S[ua] San[ti]t, e deH'Em[inen]ze loro
caminato, debbo confessarlo per effetto di quelli benefici], che sono R[everendissi]ime
proprij della destra dell'Eccelso, e che si devono riconoscere con Huimdl[issi]mo, e Dev[otissi]mo Serv[ito]re
la continua replicat[ion]e delle sue lodi; quali confido, che per Francesco de Leonardis Archid[iaco]no di
mezzo di quest'Unione s'andaran[n]o accrescendo, et propagando; Tra.
p[er]ch con quella non solo si stabilir la reduttione di Pastrovichi;
ma ugualm[en]te si dilatare p[er] tutt'il Monte negro, per buona SOCG, voi. 157, f. 7rv.
parte della Diocese di Cattaro, come Lustzza, Cartole, e Gliessevichi,
per tutta la Zupa, e Mahine, luoghi tutti colmi di gente del rito
Serviamo, e compresi sotto la giurisd[itio]ne del gi d[et]to Vesc[ov]o,
e m[ol]to ampli, poich'il solo Monte negro contiene settanta due
Contee instituite gi da Giovanni Carnoevichio. Dal che suprema 222
prudenza di cotesta Sac[ra] Congfregationje comprender quanto
raggiustam[en]to di questo tratto complir al S[an]to fine di quella, , IIIIV 1638.
aggiuntovi anco la consideratione, che servir per apertura all'in-
gresso di Cattolici nella Zenta inferior', e Superior', et in tutto
il Regno di Servia. E p[er]ch grad[i]to Vesc[ov]o desidera d'effet- 1638. (.: SOCG, voi. 157,
tuar' a prima occas[ion]e, quant'ha promesso ad esso Sig[no]r f. 5rv, 7rv, 8r, 9v, 16rv).
Cav[alie]re con transferirsi pensonailm[en]te cost per giurare la
dovuta ubbedienza, baciare li piedi a S[ua] San[ti]t, e le vesti Sommano d'alcune 1 [ette] re scritte da D[on] Frane [esc] o de
all'Em[inen]ze loro Reverendissime, e ricevere la beneditt[ion]e, Leonardis Miss[iona]rdo alii Pastrovichi delli mesi di Marzo,
e l'istruttioni necessarie significando anco, che li sarebbe a grado et Aipr[il]e 1638
la mia servit in questo viaggio; Cos il Sig[no]r Cav[alie]re com'io P[rim]o. Avvisa, che il Vescovo di Monte negro Schismatico,
l'habbiamo accertato, eh', e da S[ua] B[eatitudi]ne, e da cotesta per l'ostacolo, et oppositione di cui si rendeva quasi impossibile la
Sacfra] Cong[regation]e sair veduto 'bene, et abbracciato, del che conversione di quei Popoli alla fede Cattolica, ha rissoluto ulti-
m'assicura la Som[m]a Charit di S[ua] San[ti]t, e dell' Em[inen]ze mam[en]te a persuasione del Cav[alie]re Bolizza di lasciar' il
350 o 351
Schisma, et si transferirer in Roma per baciar li Piedi, et per 5. Sup[li]ca d'alcuni libri, delli quali altre volte ha scritto; e
render obedienza a N[ost]ro Sig[no]re, che per supplica ch'egli sia delle sue previsioni, che siano rimesse con quelle del Calogero a
accarezzato, atteso che l'unione di lui sar di molta conseguenza, Ven[ti]a in mano del rispondente del Cav[alier] Bolizza.
s per dover scrivere al stabilim[en]to della reduttione dei Pastro- 6. Che non succedendo l'unione, che si spera del Vescovo di
vichi, come per esser il paese di Monte negro in se stesso tanto Cietina, stimarla necessario per mantenim[en]to della Religione
ampio, che contiene settantadue contee ripiene tutte di habitatori Catt[oli]ca in quelle parti constituirgli un' nuovo Vesc[ov]o Catt[oli]-
di Rito Serviano, li quali bench siano sudditi al Turco, con tutto co con partecipatione di quel Prencipe Ven[et]o, acci si tolga
ci vivono come li Clementi, et Pulati liberi fra li monti; et col' l'occasione alii Catt[oli]ci di ricorrere al Vesc[ov]o Schismatico, al
mezzo loro si aprir la strada alle missioni per la Zenta inferiore, quale facilm[en]te s'affettionano, et ritornano al Schisma.
et Superiore, e per tutto il Regno della Servia. 7. Che s'operi all'occorenze per l'unione degl'Animi molto
2. Stimaria molto giovevole alla salute di quell'Anime, che necessaria in Cattaro.
si facessero correggere, e ristampare le liturgie, et Rituali loro, li
quali contengono errori gravissimi, d'alcuni delli quali osservati SOCG, voi. 157, f. 6rv, llrv.
da lui invia nota, e fra gl'altri vi si ritrova una formula antica per
far abiurare alii rinegati la fede latina. Corretti, et ristampati che
fossero, sarebbero facilm[en]te accettati da tutti, perch hanno O de (. SOCG, voi. 157,
penuria grande di q[ues]ti libri, essendo venuti meno hormai tutti f. 5rv, 6rv, 8r9v, 16rv) 247.
li vecchi, et sono tanto ignoranti li Preti, che si contentano della , 19. 1638. . :
semplice lettura; e per la povert loro gl'abbracciaranno pi che 1) -
volentieri ogni volta, che gli siano mandati senza l'obligo di sborsarne ;
il prezzo, et per maggior sicurezza mandarebbe lui duoi Calogeri 2) -
delli pi accreditati di quelle parti, et prattichi nella lingua, affinch ;
rivisti con d'assistenza loro, et confrontati li Rituali, e Liturgie 3)
Serviane con gl'originali dei Greci Cattolici, et ridotte alla purit ;
antica passassero senza difficolt, e replica alcuna nelle mani di 4) ;
tutti. negotio ricerca sollecitudine, acci che in q[ues]to mentre 5) ,
non siano ristampati senza correttione in Venetia, come pure si .
va trattando, et porta pericolo.
3. Che sia fondata una nuova missione di P[ad]ri Minfori] Rei[eren]te eod[em] Emm[entissi]mo Dfomino] Cardinali] Spada
Osservanti] in Monte negro, perch vi sono molte heresie, et ancor- l[itte]ras D [omini] Francisci Leonardis Missionarii in Pastrovich.
ch se n'acquistano molti, con tutto ci non restando alcuno alla Sac[ra] Congfregatio] deerevit, ut infra.
coltura loro ritorneranno ad inselvatichirsi nelli errori [.. .] et acci [rimo], quod Ep[iscop]um Montis Nigri, qui opera D [omini]
che la miss[io]ne riesca felicem[en]te, baster che sia raccomandata Equitis Francisci Bolizzae relicto Schismato Unionem cum hac
al Cav[aTie]re Bolizza, il quale ha stabilito ancora le Missioni dell' S[anc]ta Sede Apost[oli]ca ainplexus est, et veniet, personal [ite] r
Albania, con ottenere ordini dalli Bascia, et Sangiachi, che non ad Urbem cum d[ict]o D [omino] Don Francisco ad praestandam
siano molestati li frati nell'essercito delle sue funtioni; et ha fatto Sanctitatis Suae obedientia[m], professionemq[ue] fidei emittendam.
dichiarare il P[adre] f[ra] Donato da Spizza libero dalle contribu- Sac[ra] Congfregatio] iussit plurimum commendari d[icto] D[omino]
tioni, che li Vescovi Schismatici pretendevano da lui, come Parodio. Equitum Bolizzam, et d[ict]o D[omino] Fran[cis]co rescribi, ut ad
4. Che siano assegnati luoghi in q[ues]ti Collegij ad alcuni di Urbem cum p[raedic]to Ep[iscop]o ad effectus p[raesen]tes veniat.
quei figl[iol]i, perch in q[ues]ta maniera s'affettionaranno mag- 2. pirabavit, ut Ritualia Schismaticor[um] Linguae Illyricae
giorm[en]te alla S[an]ta Sede Ap[ostoii]ca, et in progresso di tempo corrigantur, et imprimantur, et Ep[iscop]is, ac Sacerdotibus Illyricis
si escluderanno li Sacerdoti Rassiani, delli quali essendo constretti Graeci Ritus donetur.
servirsi per mancami [en]to delli Cattolici, restano sempre per il 3. Censuit iuxta monitum d[icti] D [omini] Francisci institu-
comniertio loro infetti di molti errori, et soggiunge, che si come da[in] esse Missioneni Reformator[um] Franciscanorfum] in Servia,
tutti li Christiani, che al pre[se]nte vi si rittrovano Cattolici rico- et praesertim in Monte Nigro, et ut lila Religionis idoneis provi-
noscono la sua conversione da un' solo P[ad]re Minfore] Osservante], deatur, ac Missio Albaniae iuxta eius indigentia[m] augentur,
ch' stato della sua famiglia, cos accrescendosi il numero degl' scriibendum esse P[at]<ri Bonaventorae de Palazzolo, ut veniat ad
Alunni, si potr sperare maggior'il frutto in quell'Anime. Urbem ad seligendum tot Religiosos p[er] superioris t[anie]n Reli-
352 o 353
gionis approbandos, quot fuerint necessari] pr nova Mis[sio]ne il parere di Vfostra] Signoria], scrive al P[adreJ Bonav[entu]ra
Montis Nigri, et Serviae, ac pr augum[en]to d[icta]e Missionis Prefetto delle missioni d'Albania, che si trasferisca a Roma p[er]
Albaniae. condurre col de P[ad]ri ch'egli giudicher col parere de suoi supe-
4. placuit ut duo Allumili Otppidi Pastrovich in aliquo Col- riori essere idonei. Che.
legio collocentur. Roma 24 luglio [1638]
5. Probavit ut Populo Pastrovich detur Ep[iscop]us Cathfo-
li]cus, si Cetinae Ep[iscop]us non poterit ad Unionem cum hac Lettere, voi. 18, f. 81rv; SOCG, voi. 401, f. 506r, 507v.
S[anc]ta Rom[ana] Ecclesia p[e<r]duci: Sed de l[itter]is duobus
articulis postremis diligentius ageindum erit p[raese]nte in Curia
dficto] D [omino] Francisco. Al P[adre] Bonav[entu]ra da Palazolo
Acta, voi. 13, f. 116r-117r, N. 17. Ha vendo risoluto questa Sac[ra] Cong[regation]e conforme al
parere di Vfostra] Riverenza] d'istituir una missione de P[ad]ri del
suo ordfinje in Servia, e particolarm[en]te nel Monte Negro p[er]
od 24. essersi unito con questa Santa Sede il Vescovo di q[u]el luogo,
1638, , Vfostra] Riverenza] passati questi gran caldi si trasferir a questa
. volta pfer] far scelta de P[ad]ri, che coH'approv[ation]e de suoi
Superiori ella giudicher idonei non solo pfer] far questa nuova
Al Sfignor] Caval[iere] Fran[ces]co Bolizza. miss[ion]e, ma ancora pfer] aumentar il numero de missionarij in
Essendosi riferita in questa Sac[ra] Cangfregationje dalle cotesta d'Albania. Che.
lettere di D[on] Fran[ces]co de Leonardis l'Unione del Vescovo di [Roma] 24 luglio 1638.
Monte Negro con questa S[an]ta Sede, seguita pfer] mezo delle
diligenze di Vfostra] Sfignoria], si come a S[ua] [eatitudi]ne et a Lettere, voi. 18, f. 81v.
questi miei Em[inentissi]mi Sig[no]ri stata di molta consolai[ion]e,
cos dopo haver lodato non poco il zelo, e piet di Vfostra] Signoria],
m'hanno ordinato, ch'io ne le renda (come vivam[en]te faccio) le
dovute gratie. Che.
223
24 Luglio 1638.
, 20. IV 1638.
Lettere, voi. 18, f. 81r.
de da je
.
A Dfon] Francesco de Leonardis. , , -
,
L'Unione del Vescovo di Monte Negro fatta con questa S[an]ta .
Sede si come stata di molto contento alla S[anti]t di Nfostro] , -
S[igno]re, et a questa Sac[ra] Cong[regation]e, cos desiderano, che , -
passati questi gran caldi egli se ne venga a Roma a prestar la dovuta ".
ubbedienza alla S[anti]t Sua, et a fare in testimonio della niedfe-
sim]a Unione la profess[io]ne della fede prescritta da S[ua] Bfeati-
tudi]ne agl'orientali, col q[u]al Vescovo Vfostra] Sfignoria] potr Ill[ustrisisi]mo, e R[evereindissi]mo Sig[no]re, e P[ad]>rone Co-
lf endissi]mo
venir a questa Corte .non solo p[er] le cause da lei scritte ma anche
p[er] trattare del Vescovo Catt[oli]co da farsi im Pastrovich, q[ua]n- Dal p[ri]in[ci]pio del mio ingresso in queste parti osservata la
fdo] alla med[esim]a Unione non si possa ridurre il Vescovo di propensfion] e, e devot[ion]e di questi popoli al Vesc[ov]o del Monte
Cetigne, e p[er] aggiustar qualche luogho in qualcheduno di questi negro conobbi, che difficiilissim[amen]te s'assodarebbe la sincera
Collegi p[er] alcuni Alunni di Pastrovich. Quanto all'istituir una reduttone loro allo stato di salute senza l'unione di d[et]to Vesc[ov]o
missione de reformati Frances[ca]ni in Servia, e particolarm[en]te con la S[an]ta Chiesa. E p[er]ch conoscevo anco, quanto li Ecclfe-
nel Monte Negro la med[esim]a Sacfra] Congfregation]e approvando sjiastici Serviani si mostran' infesti alla Chiesa R[oma]na, non osavo
354 o 355
n'accennare questo mio pensiere stimandolo non solo impossibile quella massima, che credentium sit cor unum, et anima una; non
humanam[en]te l'effetto, ma dubitando in oltre di qualche sinistro hebbi mai ventura, che i risolvessero a pratticarla. Questo parti-
incontro; e cos lo raccomandavo caldam[en]te al Sig[no}re con colare ho giudicato ben'accennar' alla sua charit acci aH'occas[ion]e
nutrirlo solam[en]te tra me stesso sin' tanto, che si compiaque ad passi meritar' app[ress]o il Sig[no]re con procurare la pace, e quiete
inspirarmi a comunicarlo al Sig[nor] Cavfalier] Bolizza, quale con di quella Citt, e p[er] conseguenza la rimessa del culto divino
il suo fervore, e destrezza ha colpito lodati il Sig[no]re, e sia ringra- tanto necessario in quella Chiesa p[er] le considerationi gi fatte.
tiato p[er] sempre; poich veggo, che se bene frapone delle difficolt Mi soviene ricordarli, ch'il Monte nero sebene soggetto al Turco,
p[er] esp[er]imentare la n[ost]ra patienza, e costanza; tutt[or]a nulla di meno partecipa della qualit, e libert di Clementi, et altri
dispone talm[en]te gl'affari di queste missioni; ohe nel progresso situati nell'Alpi, e pochissimi Turchi vi capitano. In oltre nel nio-
se ne possono sperare frutti notabili. L'importanza di quest'unione nasterio, dove risiede esso Vesc[ov]o v' la pi copiosa libraria in
sar meglio compresa dalla sua prudenza, che da ine spiegata. caratter', e idioma illirico Serviano, che sia in queste parti. Onde
S'andar a poco a poco levando, e sbarbando queU'abominat[ion]e, anco da questi par[tico]l[ar]i 'potr congetturare la Sacfra] Cong[re-
c'hanno li Serviani alii Latini, come ne dimandano, s'attender con gatione] di q[ua]nto giovam[en]to sar quest' unione. Attender le
maggior facilit airespuragt[ion]e degl'errori contenuti nelli libri sue comissioni, e la supplicar a procurare ch' nome della Sacfra]
loro airinformat[ion]e, e istrutt[ion]e della verit, ad mestare la Cong[regation]e sia ringratiato al Sig[nor] Cav[alie]re dell'op[er]ato,
charit, la pace, e la concordia tra li fedeli; s'aprir l'ingresso a e li raccomandi la p[er]fettione di quello. Mi raccomando all'ora-
disseminar', e propagare la v[er]a fede, e Relig[ion]e in tante Pro- t[io]mi, dharptj, et affetto di V[ostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma, e
vfiinci]e habitate da gente simili; In som[m]a si potran[n]o sperare mentre p[re]go il Sig[nore] p[er] la sua conservai [ion] e, li bacio
tutti quelli S[antissi]mi frutti, che la Sac[ra] Cong[regation]e de- devotam[en]te le mani.
sidera, e pretende. Come s'haver risposta, e comiss[ion]e s'incami-
nar sub[ito] a cotesta volta. Con il Sig[nor] Cav[alie]re l'havemo Budua 20 Ap[ri]le 1638.
assicurato, che sar accarezzato, e ben trattato, e confidiamo, che Di V[ostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma, e
gl'effetti avanzaran[n]o le n[ost]re promesse ristrette in se med[esi]- R[everendissi]ma
me, p[er]ch il neg[oti]o merita d'esser'abbracciato, e favorito da Dev[otissi]mo, et oblig[atiissi]mo Serv[ito]re
cuore. Io l'ho dato intent[ament]e di servirlo nel viaggio; e crederei, Francesco de Leonardis.
che li sarebbe giovevole la mia assistenza p[er]eh procurare! non .
habbi occas[ion]e di formare mali concetti; ma d' edificarsi con SOCG, voi. 157, f. 16rv.
condurlo nelli luoghi di Santit, e piet, e app[ress]o le p[er]sone
che [ro]fessano p[er]fett[ion]e, li servirei d'interprete; solicitarei
l'espurgat[ion]e di libri, p[er]ch procurarei di portare la liturgia,
et il rituale loro, e ricordarei a voce alc[un]i par[tico]l[ar]i riguar- 224
danti il beneficio] di quest'an[im]e; quali non stimo bene confidar'
al foglio. P[rim]a, che mi capitassero l'ult[im]e della Sac[ra] Con- , 2. V 1638.
g[regation]e e di V[ostira] Signoria] Ill[ustrissi]ma havevo di gi
mandato lo trassunto delle forme di alc[un]i Sacram[en]ti, e a prima da je
comodit mandare li riti degl'ordini; e se p[er] avventura desiderare od , , -
altro; la mi comandar, che la servir prontam[en]te. Per l'ag-
giustam[en]to del gi esposto affare mi tratteni sei giorni a Cattaro; , .
dove ho com[m]iserato lo stato di quella Citt alterato, e confuso
p[er] le dissensioni, e discordie; E mosso dal zelo della Relig[ion]e, [. . .] li giorni adietro ricevei una lettera da Dalmatia, nella
vedendo conculcato affatto il culto divino, considerai cos a Monfsi- quale mi scrivono quelli scismatici, che stanno sotto il Turco, accio
gnor] Vesc[ov]o com'ad esso Sig[nor] Cav[alie]re, et ad alc[un]i essendo a Venetia, procurassi haver dalla Repub[lica] qualche luogo,
Sig[no]ri, quant' ne[cessa]ria l'unione di cuori, e d'affetti p[er] il dove potessero venire ad habitare, et abraciare la verit catholica [. . .]
Serv[iti]o di Dio mass[im]e in quel luogho circondato da tutte le
parti da infedeli; E se bene app[ress]o questi venivo facilm[en]te Da Venetia li 2 Maggio 1638
compreso p[er] la riconciliat[ion]e, et aggiustaim[en]to; ad ogni modo
app[ress]o gl'altri tutto che consapevoli ch'il fontdam[en]to della
Relig[ion]e xpiana, e del progresso nel servfitio] di Dio consiste in SOCG, voi. 22, f. 49r.
o 357
356
225
226
227 Turche, o vero Scismatico alla vera fede, come co [in] le mie accenna-
vo a Vfostra] Signoria] Ill[uistrissi]ima, e R[everendissi]ma c[irc]a
, 26. VII 1638. di q[ue]lle doi case di Turchi, ma q[ues]to inverno ho tirato doi
case di Scismatici, che venero dalla Villa di Orachovaz, che erano
(SOCG, voi. 18, f. sotto Turchi hora habitano nella Villa dd Covaz, ma co[n] mio gran-
294r, voi. 22, f. 48r, 54v, 49r, 53v, 50rv, Slrv, 56r, 57r, 58r, 69v), diss[im]o ddscomodo p[er]ch[] sono poveri, et io no[n] ho aiuto da
, - parte veruna [...]
. ( Murcevaz li 11. 8bre 1638
), -
, . Obligatiss[im]o, et devotiss[im]o
Servitor fra Serafino Misercich
Ill[ustrissi]mo et Reverendissimo Sig[no]re
SOCG, voi. 160, f. 227rv.
Vi resto ob'ligatissimo de tutti li benefitij ricevuti, ma della
Plebania, e Can[onica]to, e Mansionaria pi di tutti, la renuntio
nelle mani vostre ringratiandovi della buona mente, vi do aviso
come li miei sono ritornati in Turchia, et anco io questa sera parto 229
p[er] esser loro insieme, se potr vivere da christiano e religioso
bene quidem, caso che no prevedere al stato mio, et all'anima meglio , 29. X 1638.
che potr, e tutto causa V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, come
pi volte gl'ho accennato, che si come stato la mia solevatione, , , -
cos stato ultima mia ruina al corpo de certo, all'anima non so , -
che sar, questa gli sar ultima delle mie con che fine gli baccio " ,
1|] le mani. , no . -
Da Venetia li 26 Luglio 1638 , 50
.
V[ostra] Signoria] dir che non causa lo so ben io p[er]ch ho <: ' '
visto il tutto dalli fatti. Mons[igno]r Ingoii
Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma IH[ustrissi]mo, et Reverendissimo Sfignor] Sfignor] Colfendis-
Ser[vito]re si]mo
D[on] Gio [vanni] Tininio Franc[es]co de Mariano, et Piero de Nicolo, e Giuseppe Calo-
gero Ambasciatori de Pastrovich, li quali venivano l'Anno passato
SOCG, voi. 22, f. 58r. con Monfsignor] Vescovo di Cattare in cottesta Citt p[er] bacciare
li piedi a Sua Santit. Di nuovo sono arivati in questa Citt con
l'istessa Ambasciarla; credendo attrovar agiustati gl'interessi, che
vertono tra questa Ser[enissi]ma Repufolica, et Sua Santit. Stando
228 loco sempre nell'istessa opinione, et Vfostra] Signoria] Ill[ust]re, et
Rfeverendissijma sa; et p[er]ch non hanno con che proseguir il
, 11. X 1638. viaggio, et ritornar alla Patria; suplicano Vfostra] Sfignoria] mfolto]
Ill[u)st]re et R[everendissi]ma procurarli sijno dati quelli scudi 50,
npeeeo quali erano rimessi a Monsfignor] Legato, delli quali ne consign
dee dee . dieci l'Anno passato. Li restanti non li hanno havuti; Perci Mfonsi-
gnor] Ill[ustrissi]nio Legato senza ordine della Congregatane de
Ill[ustrissi]mo, e Reverendissimo Propaganda Fide desidera, che Vfostra] Sfignoria] mfolto] Ill[ust]re,
Sig[no]r Sig[no]r Padro[ne] mio Col[end)issi]mo et R[everendissi]ma procuri con quella Sacra Congregat[io]ne, che
Io no[n] manco di continuo affaticarme p[er] la fede S[an]ta, sijno contati li restanti; essendo determinati pfer] le spese del
si anco p[er] q[ues]te a[n]i[m]e ma in particular p[er] tirar qualche loro viaggio; acci con prima occ[asi]one possine seguir il loro
360 o 361
Ha
231
, 1638.
(. Lettere, voi. 18, f. 81rv; SOCG, voi. 401, f. 506r, 507 v) u da
da ( . nonne
, ). .
,
. numero dell'Anime de' Catholici di Servia Superiore d'un
sesso, et l'altro
Havendo la Sacfra] Cong[regatio]ne de Propaganda] Fide In Procupie fra gli mercanti, e servitori, e alcune case Al-
ordinato, che venga a Roma il Sigfnor] D[on] Franc[esc]o de Leo- banesi, che qui si trovano venuti dalli monti, di diverse parti, sarano
nardis, Missionario] in Pastrovich con il Vesc[ov]o di Monte Negro, Anime n[umero] 120
si tratter al suo arrivo degl'Amlbas [ciato] ri di q[uel]la terra se In Monte Novo intorno al borgo della fortezza sarano Anime
dovrano venir qua, et ali' hora q[ua]n[to] si giudichi necessaria la nfuinero] 300
loro presenza, si darano gl'ordini che bisognerano. Inatanto non si Nelle Vile intorno a detto luogo sarano Anime n[umero] 66
movino, ma aspettino la determinat[io]ne della Sacfra] Congfrega- A Trepscia sarano Anime n[umero] 350
tione] sud[ett]a. A Pristina le Anno passato ho trovato Anime n[umero] 150
A Jagnevo habiamo contato Anime n[umero] . . . 680
SOCG, voi. 21, f. 161rv, 162v. I n Mante Negro sarano Anime n[umero] . . . . 600
A Scopia di quelli che sempfre] habitano la erano Anime
n[umero] 45
i quelli che vengono da diverse per ti a far mercantie e arte alcuna
volta si trova 40,
alcuna volta di pi o meno, che ogni Domenica veniva alla Messa.
362 o 363
Episcopus esse Schismaticus nullam obedientiam Romano Pon- moratus Episcopus novus Schismaticus, sub anathemate, et muleta
tifici exhibet, neque ab eodem Confirmationem accepit, imo post eti'am suos Valachos in Schismate conservat, nec quenqua[m] il-
acceptam a praefata Caes[area] et Regia Ma[ies]t[a]te Donationem, lorufm] Catholicu[m] fieri permittit, persuadendo illis, quod Catho-
super p[rae]nominato Episcopatu, noviter fundato, in Turciam pro- lici Romani sint Haeretici, et excomunicati.
ficiscens aib Archiepiscopo quoda[m] Bulgariae, et Serviae, alias Ad haec nostros Catholicos, in medio Valachoru[m] existens,
Schismatico, consecrationem et Confirmationem obtinuit, illique se ijdem, nunc his, nunc illis modis in Schisma pertrahunt, signanter
subdidit, ac obedientiam iuravit, uti apparet ex l[itte]ris a p[rae]dicto autem repudijs. Nam p[rae]dictus Schismaticus Episcopus, cum suis
Archiep[iscop]o eidem super Consecratione et Confmmatione datis. Sacerdotibuis repudia inter Coniugatos facile admittit, quod videntes
Qui quidem Archiep[iscop]us, eidem non tantu[m] super Valachos multi simplices Catholici, facili, denique de Causa Uxores legitimas
in Diocesi Zagrabiensi, et Regno Sclavoniae existentes, veruni desterunt, et in medium Valachoru[m] convolant, atque ibi alia[m]
etia[m], super alios, qui in Croatia, et Styria, quiq[ue] in Hungaria Uxorem, priore viva derelicta, ducunt, ac Schismatici evadunt;
Jaurini et Comarmi resident; Potestatem et Jurisdictionem exercendi Uxores pariter multoru[m] Catholicorufm] legitimos Viros relin-
dedit, quam et exercet. Und tm Clerus, qum Populus Valachicus, quentes, ad Valachos Schismaticos confugiunt, alijs viris, prioribus
in Partibus praescriptis constitutus, et sub praetacto Episcopo, legitimis viventbus postpositis, nubunt, Schismaque cu[m] ritu
Schismatico Maximo positus, praedictufm] Archiep[iscop]uim pr illoru[m] saepe assumunt Demufm], Catholicos in medio illorum
suo in Spiritualib[us] Superiore, et Patriarcha agnascit. commorantes, ad festa sua iuxt vetus Calendariu[m] servanda,
Ex quibus bene ponderatis praeiudiciu[m] maximujm] fit Sum- etiam mulctis quandoque adigunt.
mo Pontifici Romano, Primati etiam in Sp[irit]ualibus Hungariae, Quae omnia, et singula cu[m] pr muneris et officij ratione
et Archiep[iseop]o Co'locen[si], in quoru[m] territarijs, antelatus saepius trutinassem, deque remedio ad tollenda memorata praeiu-
Archiep[iscop]us Bulgariae et Serviae, Schismaticus, et sub potestate dicia, et ad convertendos praedictos Valachos, in praetactis Confini] s
Turcica constitutus, Jurisdictionem modo, et medio praemisso, Regni Sclavoniae, et Dioecesi hac mea Zagrabiensi residentes diu
exercet. deliberassem, media quaedam, quae hic inferius opponam, occur-
Praeiudiciu[m] quoq[ue] fit onihi Ep[iscop]o Zagrabienfsi], ex rerunt, quibus ad praxim deductis, optatum haud difficulter con-
hac novi Ep[iscopa]tus fundatione in eo, quod in mea Dioecesi, sine secuturufm] ,me. Sperabam finem. Et quidem ipsa media Ill[ustris-
meo, et Praedecessoris mei scitu, et consensu, contra Sacros Cano- sijimo Domino Nuncio Apostolico q[ui] item Primati Hungariae, pr
nes, sit erectus, Episcopusq[ue] eidem Schismaticus Praefectus. Id auxilio, et ope ferenda hactenus proposui, ast ad praesens usque
enim immediate pugnat cu[m] ilio in Extra. De Officio Jud. Ord. effectus frustra expectavi.
Gap. quoniafm] in plerisq[ue], quod est huiusmofdo].
Quoniam in pleriSque partibus infra eandem Civitatem atque Quare, ut intentu[m] tandem aliquando consequi possim, Emi-
Dioecesim, permixti sunt populi, diversaru[m] linguarutni], habentes nentiss[imas] et R[everendissi]mas D[ominationes] V[estras] ce qui-
sub una fide varios ritus, et mores: district praecipimus ut Ponti- bus per universuim .mundum propagandae fidei cura, et sollicitudo,
fices huiusmodi Civitatufm], et linguarufm], divina illis officia ce- a Sede Apostolica demandata est, conveniendas duxi, midiaque
lebrent, et Ecclesiastica Sacramenta ministrent, instruendo eos verbo praetacta eisdem proponenda: confidens in Domini misericordia, et
pariter et exemplo. Prohibemus autem omnin, ne una eademque bonitate, quatenus divina opitulante gratia, favoreque et patrocionio,
Civitas sive Dioecesis, diversos Pontifices habeat, tanqua[in] unu[m] et adiutorio Eminentissimar[um] D[ominationum] V[estrarum] in-
corpus diversa Capita, quasi monstru[m]. Sed si propter praedictas terveniente, et p[rae]iudicia saepius memorata tollerentur, et Diocesis
Causas (:diversae videlicet, linguas, vel diversos ritus:) urgens haec mea Schismate liberaret[ur], et Valachi antedicti ad gremiu[m]
necessitas postulaverit. Pontifex loci Catholicu[m] Praesulem, na- et unionem S[an]ctae Romanae Ecclesiae, adque Sum[m]i Pontificis
tionibus illis conformem, provida deliberatione constituat sibi Vica- obedientiam, Schismate, et erroribus postpositis deducerentfuir].
riufm] in praedictas, qui ei per omnia sit obediens, et subiectus. Media itaque quibus, quae dixi, consecuturufm] me non diffido,
linde, si quia aliter se ingesserit, ex communicationis se noverit sunt haec.
mucrone percussum, et si nec sic resipuerit, ab omni ministefio Praedictus Episcopus Schismaticus, et in multis erroribus
Ecclesiastico deponendum; adhibito (Si necesse fuerit) brachio haereticus, si per Caesar[eam] Ma[ies]t[a]tem ab Episcopatu avocare-
Saeculari, ad tanta[m] insolentiam repellendam. t[ur]: necnon Vienna [m], vel alio in loco, tm diu detineret[ur] vel
Praeiudiciufm] denique fit Religioni Catholicae, in ea quia Romam sub praetextu Confirmationis a Sum[m]o Pontifice obti-
per talenti Episcopatum, et Episcopuni Schismaticu[m], in Dioecesi nendae mitteret[ur]. Atque interea alter illi, qui Catholicus, et ex
Zagrabien[si] alias Catholica fundatum, Schisma ipsu[ni] Graecor- Catholicis Parentibus progenitus esset, deberet substitui, et quidem
u[m] propagatur Religio autem Catholica diminuitfur]. Nam ine- talis.
o 369
368
Qui lingua [m] Valachicam, qui literas Cyrillicas, quiibus Valachi p]us, alias Ep[isco]pi Zagrabiensis Suffraganeus, de quibus eidem
utunt[ur] sciret, qui titulutm] Episcopalem 'haberet, et habitum talem ex mea Diocesi aliquos submittere possem.
deferret Sacerdotalem, qualem Episcopi Valachoru[m] deferunt. Qui Scholas quoque in medio dlctoru[ni] Valachoru[m]
Caeremonias et ritus illoru[m] sciret, qui alias sufficientein doctri- erigere deberet, in quibus pueri, et juvenes Valachi instruerent[ur]
na[m] haberet, qua posset illos, ad articulos Christinae fidei et literas Cyrillicas simul et Latinas discerent, cu[m] quibus etiam
reliqua pietatis exercitia instruere. Catholicani imbilberent pietatem. Hoc medio, magna sibi apud Va-
Talis persona, ut mihi optime constai, unus est, f [rate]r Raphael lachos, ed praesertim, quorufm] filij instruerentfur], benevolentiam
Levakovich. Croata, nominatus Ep[iscop]us Samandriensis, de natione compararet, et commodum inde pr habendis Ministris et Operarijs
et Ecclesia Illyrica benemeritus, et Eminentissimus D[ominationibus] haud mediocre sequeretur. Praesertim qiuoad Seminarium aliquod
V [estrie] quibus per numerosis anno sua servitia impendit, peroptkne extrui posset, in quo juvenes p[ro] Valachorufm] ministerio educari
notus. Novit enim perfecte linguani Valachicam, et Scripturam et instrui quirent.
Cyrillicam, qua Valachi utunt[ur]. Caeremonias quoque et ritus Et ne aliquid 'huiusmodi substituendum pr Valachis Episeo-
illorufm] partim scit, partim ve! Romae in Collegio Graeco cito puni, meufm] vero Vicariufm], au't Suffraganeufm] detrreret; Ha-
adiscere posset, qui etia[m] sufficientem doctrina[m] haibet; Habitum beret, primo pr sua, et sibi adiungendoru[m] Sacerdotum protecto-
vero qualem Ep[iscop]i Valachorum aut Graecoru[m] ferunt, cum ne, et tutela Generales, et Capitaneos Catholicos, sub quibus Valachi
dispensatione Sumnii Pontificis deferre posset, ut etiam ob eundem in Dioecesi Zagrabiens resident, et Antesignani eoru[m] Stipendia
citius ab eisdem acceptaretfur], et magis amaret[ur]. merent[ur], et accipiunt. Deinde Caesarfeani] Ma[ies]t[a]'tem, qui id
Hunc, vel alium (:ex Regnis t[ame]n et Provincijs ad Corona[m] strictissime ipsis Generalibus, et Capitaneis, literis suis inculcaret,
Hungariae spectantibus:) similibus quali tatibus praeditu[m], ubi et mandaret. Neque tumultuare auderent, vel ob hoc solum, ne
substitutu[m] Valachi Episcopato [m] haberem, qui Linguam, Scrip- stipendia, quae accipiunt, aniitterent.
tura[m], Caeremoniasque illorufm] sciret, qui habitum ad instar Pro intersertone autem sua, pfraejlibatus suibstituendus
eorund[em] Ep[iscopo]rum deferret, et qui illis frequenter verbwn Ep[iscop]us, meus autem Suffraganeus haberet Proventus illos, et
Dei annunciaret, illosque benigne et paterne instrueret: Illufd] sine Salariu[m], quod, et quos habet modernus Schismaticus, nimirufm]
tumultu Valachi acceptarent. Nam lilbenter verbum Dei etam ab a Caesarfea] Ma[ies]t[a]te in pecunia singulis mensibus florenus
alijs nostris Sacerdotibus audiunt, et suos Sacerdotes damnant, quod Germanicos 70. Deinde a Oatholicis in medio Valachorufm] degen-
nunquafm] illis concionentur, quodque sint ignarissimi, et nihil tibus in frumento, et alijs rebus provementibus: demumqtue] a
praeter solam lecturam scientes. Valachis ipsis postquafm] ad unionem redacti fuerirvt, aceiperet
Et quia, ut supradictu[m] est, Sacri Canones prohiibent [] illos ipsos, quos ad praesens accipit Maximus Sch'ismaticus. Quod
Dioecesim duos Episcopos habere, ne duo Capita veluti monstru[m] si (:veluti ego toto animi mei conatu, ab Eminen[tissimis] D[omina-
quoddam haberet, talis substitutus Ep[iscop]us Catholicus, deberet tionibuis] V [estris] obnix contendo, et a Sede Apostolica humiliter
vocari Vicarius sive Suffraganeus, Ordinarii Episcopi Zagrabiensis. peto) mamoratus f[rate]r Raphael Levakovich, quem ego cu[m|
fratrib[us] Canonicis huius meae Ecclesiae, in ArchidiaoonufmJ
In principio dicti Valachi, in suo ritu, reiectis et purgatis Cathedralem, et Canonicufm], uti Ep[iscop]um Samandriensem no-
erroribus, conservandi essent. Ubi vero errores, et Schisma relin- minatum, cooptavimus, mihi in Suffraganeu[m] dictisque Valachis
querent, et in rebus Divinis mformati essent, paulatim et ritus in Episcopufm] a S[an]c[ti]ss[i]mo concederet[ur], haberet hinc quo-
Graecus apud illos sepeliri posset. Sicuti faotu[m] est in Istria, q[ue] ex Oathedralatu, et Canonicatu honestu[m] auxiliu[m]: Et a
Piuka, et Carsia, nec non et in Dioecesi Segniensi in Lich, et Draga me in frumento, et Vino, pr posse meo competens subsidiwn, quo
Vinodolensi, ubi similes Valachi, et similibus ritu et erroribfus] se ipsufm] sustentare valere*, donec Valachos Christo, et Ecclesiae
implexi, opera bonoru[m] Pastorufm] Catholicor[um], relicto ritu acquireremus. Sacerdotibus quoque qui eundem iuvarent similter in
Graecoru[m], et erroribus reiectie ad praesens Romanufm], quem frumento &t Vino suffragia pr principio iuxt possibilitatem ferret,
assumpserunt retinent, seq[ue] non amplius Valachos, sed Croatas donec Divina Providentia aliunde uberiori modo eissem p[ro]vidret.
appellant. Hoc autem p[rae]stare vaierei, memoratus f[rate]r Raphael
Croata, nam postqua[m] illorufm] benevolentiam captaret, sciret Superest, quatenus Eminen[tisisimae] Dfominationis] V[est]rae,
illis lingua Sclavonica, qua et ipsi in Sacris utuntfur], etia[m] ritu consideratis praejudicijs, et alijs supradictis hisque mihi probabi-
Romano Missas legere, et alia Sacramenta ministrare, cu[m] sit in libus medij's, id quod sum[ni]opere desidero, apud Sedem Apostoli-
lingua, et utroque ritu versatus. ca [m] obtinere, et necessitati huic te'mpestive siuccurrere, non dedig-
Sacerdotes etia[m] aliquot Catholicos, pr suo subsidio, et nent[ur], communi gaudio de acepto simul optato fine, communiter
cooperatione, deberet sibi adiungere, dictus substituendus Ep[isco- Deo favente fruituiri.
370 o 371
Relationem distincta, de statu, et erroribus dictorufm] Va- Eodem die S[anctissi]mus Dfominus] N[oster] deoretuni Sac[rae]
lachoru[m] ideo transmi'ttere supersedeo: quoniafm] eam ante annos Cong[regatio]ms probavit.
aliquot, quidam Monachus Basiianus Ruthenus ad Eminen[tissiimas]
D[oiminatdonee] V[est]ras personal [ite]r detulit. His me, ac Ecelesi- Acta, voi. 13, f. 283rv, N. 37.
a[m] hanc, et tota[m] Diocesim, meafm] protectioni, favori, et Pa-
trocinio Emmenttissimariun] D[ominationum] V[estrarum] humil-
lim commendo, dum easd[em] Eminen[tissirnae] D[ominationes]
V [estrae] foelicissime, diu, ac benevolere a Deo Optimo Maxinio je
assiduiis oratironi'bus contendo. ,
Zagrabiae die 3. Februarij 1639. o .
Earun[dem] Dom[iantionum] Vestrar[um] A Mons[igno]re Nuntio di Germ[ani]a
Eminentssimar [urn],
Humillimus in D[omi]no Capellanus, Essendosi riferita in ima Cong[regatio]ne ordinata da Nfostro]
Benedictus Vynkovich S[igno]re l'inclusa l[et?te]ra dell'Eletto di Zagabria intorno al nuovo
M[ectus] Ep[isco]pus Zagrabien[sis]. Vesc[ova]do Vratanense, che si dice esser eretto nella di lui diocese,
senza per autorit Apost[olic]a, e della persona di Massimo Petro-
SOCG, voi. 219, f. 324r327v.
vich Valaco Monaco di S[an] Basilio no[m]i[n]ato dalPImp[erato]re
al med[es3)m]o Vesc[ova]do. Questa Sac[ra] Cong[regatio]ne de Pro-
pfaganda] fide ha ordinato, che si mandi la sud[ett]a l[ette]ra a
O , Vfostra] S[ignoria], acci veda il contenuto d'essa, e poi procuri,
nane, 256. , che sotto qualche buon pretesto d'interesse politico, o d'altra simile
cafusa] sia chiamato da Sua M[aes]t a cotesta Corte il sudfetto]
18. 1639. . Masisimo, e che quando sar gionto cost, ella s'informi delle qualit,
, nana, et attioni di lui, e massimamfente] de part[icola]ri della sua persona
- enontiati nella sud[ett]a l[ette]ra, e che fmalm[en]te senta il med[e-
: : , simo] Massimo, se haver cosa da dire in sua ddffesa, e quanto al
. far venir in Vienna i sud[ett]o Massimo, si stima, che V[ostra]
nana je . Signoria] potr facilm[en]te persuader la M[aes]t Sua a chiamarlo
per le sud[ett]e sue male attioni; e perch non solo non ha procurato
Referente eodem Em[inentissi]mo D [omino] Card [inali] Pai- la pro'VisfioJne Ap[osto]lica ordinatagli nella sua no[m]i[n]at[io]ne,
lotto l[itte]ras Ep[iscop]i Zagabrien[sis] de Ep[iscop]atu Vretanien[si] ma s' fatto consegrar da Vesc[ov]o Scismatico. Quando poi ella
in ea Diocesi absqfue] assensu Summi Pontificis, et in sui praeiu- haver fatto ci che colla p[rese]nte se l'ordina, ne ragguaglier
dicium ab Imp[erato]re Ferdinando 2. instituto, et de Maximo questa Sacfra] Cong[regatio]ne de Propaganda] fide con soggiungerne
Petrovichio Valacho monache S[anc]ti Basilij ab eodem Imp[erato]re il suo 'parere.
prima vice no[m]i[n]ato cum onere p[ro]curandi confirmatione[m] a
Sede Ap[osito]iica, et in unione eiusdem Ap[osto]licae Sedie vivendi, Roma 20 Agosto 1639.
qui in proinissa servare neglescit, ideoq[ue] instabat pr illius des-
titut[io]ne, et ut alius Catholicus, peritus linguae, et rituum Vala- Lettere, voi. 19, f. 83rv; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
chor[um], in eius lociim sufficeret[ui] cum tiljulo suffragane! Zagra- dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
bien[sis], proponebatqfue] P[atrem] f[ratrem] Raphaelem Croatum Zagreb 1926, 97.
ord[i]nis 'minforum] de oibser[vanti]a.
Sac[ra] Cong[regatio] censuit, si S[anctissi]mo iplacuerit, h[ui-
us]nio[d]i negothim examinandum esse in Conig[regatio]ne part[i-
cula]ri coram Eni[inentissi]mo D [omino] Cardinali] Spada cum
Em[inentissi]mis D[ominis] Pallotto, et Pamphylio, ac vocatis R[eve-
rendissimis] P[a*ris] Dfominis] Maraldo, Datario, et Paulutio.
Acta, voi. 13, i. 283rv, N. 37,
o 373
372
veluti Matris benignissimae, expeditae fuissent, ex ratione hac, quia phaelem Levakovich denominatum Ep[iscop]um Samandrensem,
Ep[iscop]atus Zagrabiensis, per Turcas, et alios Adversarios, ita pr Valachorufm] Ep[iscop]o, meo autem Vicario, sive Suffraganeo,
esset extenuatus, ut vix decima [m] partem bonorufm], et pro- cufm] titulo Samandrienfsi] id habi'to, vel aliquo alio pr functione
ventuufim] ad praeisens haberet, quae, et quos olim habuisset, qui p[ro]mssa obeunda, gratiose designare, designatum ac confirmatum
etia[in] pr necessitatibus occurrentibus minime sufficerent, ut id consecrari curare. Quod confido V [estram] S[a]ncti[tate]m ob bo-
ex literis Regnicolarufm] Regni Sclavoniae Dioecesanorfum] meo- nufm] Ecclesiae Catholicae maius, ac Rascianorfuni] pfraejtactorfum]
ru[m] nuper occasione praemrssorufm] ad V[est]ram Sanctiftatejm Salutem, facturafm].
missis, eadem V[est]ra S[an]ct[it]as, benigne intelligere hactenus Quo autem modo dictus Schiismaticus Ep[iscop]us amovendus,
potuit. quo medio, p[rae]dictus denominatus Samandrieinisis sufficiendus, et
Aliud itern esset V[est]rae Sfa]neti[tati] intimandum, et isuper intertenendus sit, Sacra de Propaganda Fide Congregatio (:cui fitius
ilio Suffragiufm] expetendum. Beatae reminiscentiae Ferdinandus hac de re rescripisi:) sed etiam ipse Electus Samandrienfsis], V[es-
Secundus Roinanorufm] Imperator, uti Rex Humgariae, inconsulta t]ram Sanctitatem uberius informare poterunt, quam foelicissim
V[est]ra Sfanctitate], inscijs eiusdem Hungariae Praelatis, ac tia[m] multis annorfum] curriculis valere, et me suae gratiae commenda-
ipso Zagrabienfsi] pr tempore ilio existente, Episcopati! [m] unum tufm] habere exopto.
sub nomine Vretanienfsi], in Dioecesi Zagrabien[si] fundavit, pr Zagrabiae Februarij 4. Anno D[omi]ni 1639.
Rascianis alias Schismaticis, Schisma, et Ritum Graecorufm] te-
nentibus, ac eundem cuidam Maximo Pretrovich, Basiliano Monache, Eadem V[est]rae San[ctita]tis,
alias, non solum Schismatico, sed etiam in multis erroribus haere- Humillimus in Dfoml]no Capellanus,
tico, contulit, qui tempore talis fundationis, et Gollationis, fingebat Benedictus Vynkovich
se esse Catholicu[m], ac cum Ecclesia Romana unitufm], V[est]rae Elfectus] Ep[isco]pus Zagrabienfsis].
quoque Sanctitati subiectionem se p[rae]stiturum. Clerufm] dnsuper,
et Populu[m] suum, ad unionem reducturum, pollicbatfur], sed SOCG, voi. 219, f. 377r378v.
nihil horu[m], in hodiernutm] usque diem praestitsset. Quin potius
accepta Donatione, super Episcopatu sibi data, in Turcia[m] profi-
ciscens, a quodam Bulgariae, sive Serviae Archiepiscopo Schisma-
tico, Confirmationem accepit, ac illi obedientiam iuravit, qui cu[m] 238
non solum Schismaticus, sed etia[m] in multis erroribus haereticus 17. V 1639.
sit, uti praedictufin] e'sset, magna etiam in Dioecesi mea Catholica
Zagrabiensi, Religioni Catholicae, V[est]rae Sanctitati, Hungariae -
Praelatis, mini quoque praeiudicia faciat. Is ex hac mea Dioecesi
Zagrabiensi Catholica orno veri, et in locu[ni] illius talis substi^ui " (-
deberet, qui linguam Valachica[m] siv Raschianafm], qui literas : SOCG, voi. 180, f. 314rv).
Cyrillicas, qui/bus ijdem Valachi sive Rasciani, qui ritufm] Graeco-
rufm], quem Raschiani fovent, nosceret, qui etiam vitam exempla- /81 ^ Bd4dKdro 8101|14 ^ ^
refm], ac scienitiam suffdcientem haberet. Ad tale munus obeundu'm,
CTiH ifcmii 8! ^/ 6) []
quia R[everendissi]mus fraier Raphael Levakovich denominatus
.. ,. ..
Ep[isoop]us Samandriensis, aptus, ac sufficiens censeretfur], siquidem Gmro BTI ^ / cero 8 [!
lingua[m] Valachicaim siv Raschianam, literas Cyrillicas, ritufm] /' /* ^^
etiani Graecufm] novit, vitam praeterea exemplarem, ac doctrinam,
pr tali functione sufficientem haberet, ille meo Judicio substitus [ ] ^
ad munuB tale obeundum posset. f - \ ^ [ ]
Et quia talis Ep[iscop]us propter ritufm] diversum Valachis **
[ 1 ** ? ** ** f **
&1*. ^ /
substituendus, Vcarius, Ep[iscop]i Ordinarii Zagrabienfsis], deberet
vocari, iuxt Cap[itu]lum. Quoniam in plerisqfue] et cfaetera]. Extra. [] W\\A 8 ^ <
De Officio Judicis rdinarij et cfaetera]. Secundum autem usum w ? > \ w 1-
Hungaricarfum] Cathedralium Ecclesiarufm] Suffraganeus nomi-
natfur], ne videlicet una Dioecesis duos hatoeret Episcopos, V[est]ram ] [ ] [ - ? ^ 14
Sfa]inct[itat]em iterato supplex rogo, dignetur praenominatum Ra- $ [ ] ^ , 8 ma ctna 1 [] [ -]
376 o 377
-
.
(: SOOG, voi. 180, f. 313v, 320vJ.
Al S[an]to Grande, Sdg[no]re P[ad]re, e Dottore Papa p[er]
l'auttorit, volont, e graftia] di Dio Omnipotente, eh' il tutto regge,
e governa, e ch'avanti li Secofli], , et sar senza p[ri]n[ci]pio, e
fine, Padre, Filiolo, e Spirito S[an]to in tre p[er]sone, un glorioso,
et adorando Iddio, di Roma S[an]ta, grande, e [.. .]sa Capo del
Universo, e Regno di fedeli, Amatore di Xpo, Cor[...] da Iddio, da
Iddio honorato, stabilito da Iddio, da Iddio essalt[ato] sopra tutti
li Dominij, da un Confine della Terra sin'all'altr[...] risplendente, e
dalli S[an]ti Apfostojli med[esi]mi illuminato, e glorificfato] Marda-
rio p[er] gratia di Dio Vesc[ov]o di Macedonia della Pfatria] di
Grand' Alessandro di Monte Negro dal Monasterio del Sig[nor] [...]
Carnoevich in campo di Cetigne al Confine di Cattare.
Il Sig[nor] Iddio conoscitore di cuori, e pensieri h[uma]ni sa
bene, quanto gra[...] desidero passare personaLm[en]te in cotesti
luoghi S[an]ti per riverir, e !ba[ciar] i S[an]ti piedi alla S[anti]t
V[ost]ra, e professare l'unione con cotesta S[an]ta Sede, et di gi
m'ero preparato p[er] effettuare questo S[an]to desiderio in [conjfor-
mit di quanto sin' all'anno pass[ato] havevo significato alla [...]
Cong[regation]e con l[ette]re del Sig[nor] Cavfalier] Franc[esc]o
Bolizza, et del Sigfnor] Arch[idiacono] de Leonardis, et ecco che il
Sig[no]re Iddio con particolare mio dol[...] s' compiaciuto tratte-
nermi p[er] hora, poich'arrivando ogni giomjp] nuovi avvisi di
revolutioni a questi confini, et aspettandosi [...] in giorno in queste
parti moltitud[in]e di Turchi, tutti quest[i] a quali havevo comuni-
cato la mia deliberai [ion]e, e che Pha[...] approvato con preghiere,
e scongiuri m'hanno astretto a non [abanjdonarli in tempo cos
pericoloso nel quale senza la mia a[...] potrebbe facilm[an]te suc-
ceder' a tutto il paese travaglio, e d[anno] graviss[im]o. Ne ho
potuto p[er] hora contrariar' alii voti loro consider[...] le presenti
gelosie, e timori di guerra p[er] non lasciar nelle mani d'infedeli. E
tanto pi volontieri ho condisceso all'i desideri] loro quanto ch'ho
stimato anco Serv[iti]o di Dio, e della S[an]ta fede, che non segua
qualche travaglio in queste parti. Se per il Sig[no]re si contentasse
,. .. .. .. gratiame della continuai[ion] e della pace, e quietare li presenti moti
^ 14> 1118 con la sua gratia ad Agosto venturo m'imbarcare indubitaom[en]te a
HdmdBHHKS /8 8 cotesta volta. E caso anco, che continuassero essi rumori di guerra
cddiOApiiCu,8 /8 Kp4mdcmB8 8 p[er] autenticare li miei [s]entim[en]ti; et effettuar' il mio desiderio
$>8 [^HiHCKdPO]**
inviar (cos piacendo alla S[anti]t V[ost]ra) due i miei Calogieri
prencipali alii suoi piedi per prometter' et giurar'ubbedienza, unirsi
SOCG, voi. 180, f. 313v, 320v; Carolus Nezic, De Pravoslavis Jugoslavis saec. con cotesta S[an]ta Sede, et ricevere la benedi'ti[ion]e dalla S[anti]t
XVII ad Catholicam Fidem reversis necnon de eorum conceptu Romanae Eccle- V[ost]ra come dal P[ad]re, Sig[no]>re, e Successore del S[an]to, Gran-
siae, Romae 1940, 69 71.
de, Glorioso, e Supremo Ap[osto]lo Pietro, a cui disse il Sig[no]re
* 8! . tutto quello, che benedirai sopra la terra sar benedetto in Cielo,
** ^ . confidando, che si com'io con tutti questi popoli viveremo nell'ubbe-
378 o 379
d[ienz]a, et unione di S[ua] Beatitud[in]e cos come P[ad]re, e giudicher esser di profitto a Lei, et alii suoi Popoli. Intanto questi
Dottore co[mun]e con la benignit del Sig[no]re ne ricever sotto miei Em[inentissi]mi S[igno}ri dopo haver rese le debite gr[ati]e al
le sue ali conform'al detto di Xpo Sig[no]re nel suo Evang[el]o Cum Sig[nor] Dio della med[esi]ma sua unione se ne rallegrano con tutto
qui venit ad me, non eijcia[m] foras, e comiserar le nostre miserie, l'a[n]i[im]o e con V[ostra] S[ignoria] a cui per fine m'offero di cuore.
essendo afflitti, e travagliati co;n<tinuam[en]te dall'Infedeli oom' Roma 30 Agosto 1639.
io, o li detti Calogieri n[ost]ri rap[rese]ntaranno; p[er] il che speriamo ;
ricevere gratta, et aiuto nelle necessit dalla S[anti]t V[ost]ra, come Lettere, voi. 19, f. 83v84r, 94rv.
da P[ad]re, e Pastore co[mun]e. Il Sigfnor] Iddio, salvi, conservi, e
glorifichi la San[ti]t V[ost]ra.
de
[1639] -
, 60 .
SOCG, voi. 180, f. 314rv.
Al Signor Fran[ces]co de Leonardis
O , nane, Con part[icola]re contento di N [ostro] Sfagno] re, e di questa
259. , 19. VIII 1639. Sacfra] Cong[regatio]ne s' riferita la l[ette]ra del Vesc[ov]o di Monte
60 Negro e [ire] a la sua unione con questa S[an]ta Sede, e perci se gli
. risponde cortesem[en]te coU'inchiusa, ed essendosegli decretati
s[cu]di 60 per il viatico, acci si possa trasferir qua alla rinfrescata.
Referenne Em[inentissi]mo D[omino] Card[inali] Spada l[itte]- Vfostra] S[ignoria] avviser per qual via si debbano mandar' d[ett]i
ras D [omini] Fran[cis]ci de Leonardis, et D [omini] Mardarij Epfis- denari.
cop]i Montis Nigri Ritus Graeci, et Linguae Slavonicae, in quibus Roma 30 Agosto 1639.
dfictus] Dfominus] Mardarius, profitebatur se unitum cum S[anc]ta
Sede Ap[osto]lica, et debitani Sfanctissimo] D[omino] N[ostri] pra- Lettere, voi. 19, f. 94r; SOCG, voi. 401, f. 505r.
estabat obedientiam, pollicebatarq[ue], se venturu[m] ad eadem
praestandam personaliter, si cessarent motus Bellici inter Remp[u-
blicam] Venetam, et Turcas, et p[raedic]tus D[ominus] Fran[cis]cus
instabat, ut aliquid eidem Ep[iseop]o daretur pr viatico.
Sacfra] Cong[regatio] iussit comendari diligentias p[raedic]ti
D[omini] Francisci, et equitus Bollizae in reduct[io]ne d[ict]i Ep[is-
copi] ad unionem cum S[anc]ta Sede Ap[osto]lica, et pr viatico 239
eiusdem Ep[iscop]i scuta sexaginta decrevit.
Korop, 17. V 1639.
Acta, voi. 13, . 332rv, N. 14.
de da je
. , , ,
je 30. Vili , . -
1639, nane u - , , ,
. -
.
Al Vesc[ov]o di Monte Negro
E[mimentissi]mi, e R[everendissi]mi Sig[no]rd, e P[ad]roni miei
Gratiss[i]ma stata alla S[anti]t di N[ostro] S[igno]re, et a Col[endissi]mi
questa Sac[ra] Cong[regatio]ne la l[ette]ra di Vfostra] Sfignoria],
che contiene la S[an]ta unione che ell'ha fatta con questa S[an]ta M'ero di gi allestito p[er] inviarmi a cotesta Corte con Mon-
Sede colla dovuta ubbedienza a Sua B[eatitudd]ne, la quale venendo [signor] Vescfovo] di Monte Negro, qual'have[va] determinato d'esse-
ella qua la vedere molto volentieri, e le far quelle gr[-at]e, che re col'aiuto del Sig[no]re alii piedi di S[ua] S[anti]t p[er] li primi
380 o 381
del venturo p[e>r] ren[der] ubb[edieniz]a, e professare riunione con saltat[ion]e della sua Chiesa prosperi, e feliciti l'Em[inen]ze loro
catasta S[an]ta Sede, in conformit di quanto sin' luglio pasfsato] R[everendiissi]me, a cui con divento inchino bacio le vesti.
mi veniva comesso dall'Em[inen]ze loro R[everendissi]me; E mentr'
attendevamo l'imbarco [...] del Sig[nor] Cav[alie]r Bolizza, che con Cattaro, 17. Maggio 1639.
il suo zelo consueto haveva superato [...] ohe potev[ano] trattenerci Dell'E[minenz]e loro R[everendissi]me
da questo viaggio; Ecco, che capitano nuovi avvisi [...] pochi giorni Humil[issi]mo, e Dev[otissi]mo Serv[ito]re
doveva esser' in Monte Negro il Sangiacco con buon numero [...] Francesco de Leonardis Archid[iaco]no di
che mossi quelli popoli, che concoirdem[en]te havev[ano] approvato Tra.
la risolut[ion]e [...] l'hanno p[er] mezo di Capi loro protestato, che
dovesse differire p[er] tara questo viafggio] [...] lasciar' il paese SOCG, voi. 180, f. 315rv.
senza Capo, e dar' occas[ion]e all'Infedeli, che nella congiuntura
[...] tempi, nelli quali crescono giornalm[en]te li sospetti di rivo-
lut[io]ni, concepischino contro la s[ua] persona, e contro quelli della od 9. 1639. -
sua giurisd[itio]ne pensieri sinistri a danno notabile di tutta quella de da o
gente. Con quest'istanze tanto efficaci, e ragionevoli l'hanno astretto .
alla dilatfione] con proponimi [en]to p[er] d'effettuar il suo desiderio
ad Agosto venturo, credendosi, eh' a quel tempo possa facilm[en]te Al S[igno]re Archid[iaco]no di Tra
uscire dal Monte Negro il sud[ett]o Sangiacco, e sopirsi parim[en]te [...]
li prese [nti] sospetti, e caso, che s'avanzassero, e che fusse neces-
sitato a non abbandonare le sue [...] ha terminato d'inviar' a nome La l[ette]ra del Vesc[ovo] di Monte negro coirinteripret[atio]ne
suo due Calogieri di [ri] [ci] pali p[er] l'istesso effetto; E fra [...] di V[ostra] Sfignoria] s' ricevuta, e si riferir nella p[rim]a Congfre-
con le qui aggionte lettere ha voluto significar' a S[ua] San[ti]t li gatio]ne inanzi Sua S[anti]t, la quale ne sentir quel contento, che
suoi sentini[en]ti. Anzi che tem[.. .] [.. .] pensiere inviar imed[ia- pu imaginarsi havendosi fatto aquisto di soggetto cos qualifica-
tamenjte meco li d[et]ti Calogieri, s'io con il cons[ens]o, et indrizzo to. Che.
del giad[ett]o S[igno]r Cav[alier] non havessi giudicato mio debito Roma 9. di luglio 1639.
rap[rese]ntare p[rim]a il tutto all'Em[inen]ze loro R[everendissi]me
p[er] ricevere dalla soin[m]a prudenza di quelle comissioni pi Lettere, voi. 19, f. Slrv.
opportune, e convenevoli al Serv[itio] di Dio p[er] dover' intiera-
m[en]te rassegnar', et rapportar' a quelle tutte le mie op[er]ationi.
Ch'io in ogni evento piacendo al Sig[no]re sar cost a Sett[emb]re
venturo in essecut[ion]e dell' ordfine] di cotesta Sacfra] Cong[re- 240
gatione] p[er] la speditt[ion]e d'altri particolari gi rap[rese]ntati.
E p[er]ch li Xpani soggetti alla Tirannide Ottomana p[er] le Korop, 19. V 1639.
continue essai [tatiojni son'essausti del denaro ricordo con humilfis-
si]ma riv[erenz]a alla charit deirEm[inen]ze loro R[everendissi]me -
la necessit d[ella] provis[ion]e p[er] il viaggio, la quale conoscendo
il sud[et]to S[igno]r Cav[alie]re m'haveva accomodato [...] questo
fine di sessanta scudi. Rap[rese]nto il tutto riverentiss[iimamen]te . ,
all'Eni[inen]ze loro R[everendissi]me acci terminino, e comettino , ULTO je OH u .
quello stimaranno pi a proposito p[er] la propagat[ion]e [della] .
S[an]ta fede, alla cui dilat[ion]e giudicare!, che compie m[ol]to
allettar', et coltivar [...] inserti novelli, con la coltivat[ion]e di quali Ill[ustrissi]mo et Rev[erendissi]mo
si potrebbe con la graftia] del Sig[nore] [...] e transpiantare la Monspgnor] Ingoii Seg[retari]o
verit della fede nel resto del Regno della Servia silvestre et in- Ill[ustrissi]mo et Rev[erendissi]mo
fruttuosa, Oltre ch'in se stesso questo neg[oti]o di grand [issi] ma Sigfnor] mio Siigfnor] Colen[dissi]mo
considerat[ion]e p[er] l'ampiezza della sua giurisd[itio]ne, che sopra
le settanta due Contee di Monte Negro comprende tutto il paese II Vescovo di Montenegro non solo non devia dalle prime
da Castel Nuovo sin'alli Confini di Scutari. Il Sig[no]re p[er] l'es- risolutioni ma in quelle si dimostra sempre pi costante, et se io
382 o 383
m'impieghi nel ben coltivare la med[esi]ma costanza, lascio che gatio]ne manzi N [ostro] S[igno]re, il quale non havendo per bene
l'essito, et le attestationi altrui lo comprobi a V[ostra] Signoria] di concederle per degni rispetti l'Indulgenza delle sette Chiese di
Ill[ustrissi]ma; Gi giorni capit qui per imbarcarsi, et inviarsi a Roma spero, che ella restar paga del Sentim[en]to di S[ua] S[anti]t.
cotesta volta, ima sopragiunte nove delle molte agitationi nei Paese
Roma 9. di Luglio 1639.
fra terra procedenti dagl'affari correnti gravissimi, ho stimato bene,
anzi di necessit per 'tutti li rispetti, et quelli massime della sua Lettere, voi. 19, f. 61r.
Chiesa, ritirarsi di novo a quella, et trattenersi fino ad altra oppor-
tunit. Voleva pure per sodisfar alla credenza della sua intentione
ferma, et leale espedire in suo nome Callogieri. a lui sottoposti, con
ampia auttorit, et ordini di fare quanto fosse occorso, per il suo 241
conci'liamento con la Santa fede, nondimeno dubioso del gradimento
di S[ua] Santit, ha risolto scrivere le aggionte littere, et attenderne , 25. VI 1639.
le risolutioni, per regolarsi a quelle, come meglio le sar significato
dal Mons[igno]r Archidiacono Leonardi, a cui mi riporto, et in ci, o -
et in quanto le aggiungesse di pi cos del mio operato, come della
mia brama sempre pi viva, et ardente dell'Indulgenza delle sette -
Chiese, tanto da me sospirata, e supplicata apresso l'intercessione , .
benigna, et autorevole di Vjpstra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, a cui
perci non mi arraseisco porgere con novo incommodo nuove sup- .
plicationi, acci per gratia particolare, et con titolo di Piet Pon- 1610. ,
tificia voglia addatar le preghiere per l'atteniniento di tanto bene . -
da S[ua] Santit; In gratia mi compatisca, e compatisca insieme il .
fervore della mia ansa, che finalmente religiosa, et divota; Mi
conservi poi suo servitore, come me le professo divoto, et ubligato, ()
e 'mi commandi la supplico, mentre col punto riverente bacio a , -
Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma le mani. da ux, , -
Cattare li 19. Maggio 1639.
.
"
Di V[ostra] S[iginoria] Ill[ustrissi]ma . .
Devotis[si]mo Obleg[atissi]mo perpetuo ,
Servittore .
. -
Fran[ces]co Bolizza Cavaliere]. , , -
. -
SOCG, voi. 160, . 239r, 246v. da za .
,
,
od 9. 1639. .
. . , , -
, nana. .
temporale; manico ci possono chiamar' patroni del proprio. Ma- d[et]to Euren da Popoa vicino a Ragusa: cui carigorno che pfer]
led[et]ti Scismatici nemici capitali di S[an]ta M[ad]re Ohi[es]a fas, et nefas facci il lor' intento, il quale promesse di far', et sog-
essendosi gi rebelati d'essa, et sottoposti al Potentiss[i]mo inimico
comune. Semp[re], e continuam[ente] s'ingeriscono, e sforzano cavar' giogar' sotto lor' uso, e tributo prima tutt'; fratti e xpiani habitanti
ancor' noi altri d'obed[ienz]a del Vicjarijo di n[ost]ro Sig[no]re et oltra Sava, Di-ava e Danubio: poi entrar' in Bosna, e far' ristesse,
insieme seco precipitare nelle fauci del Demonio. Primieram[ente] essendo un Diavolo in carne humana, et se Iddio non gli faceva fine,
in tempo di Calendario Greg[oria]no esortarono tante persecutioni, come s'intender; stravaganti,ssimam[ente] in buona parte perico-
lava il paese; che soggiogarefobe.
che pi fratti, e xpiani furono presi, incatenati fatti prigioni, tor-
mentati crudelmente], quali martiri] gli causorno in brevi la sua Venne dfetj'to Euren con gran corte e pompa, nel paese d'Un-
vita finir', e la perdita d'elemosina non si pu considerar', al fine garia, nella Citt di Possega con l'autt[ori]t del Gran Sig[no]re
con l'aduto Div[i]no restando vincitori abracciarono d[et]to Calenda- Sultan Murat: a soggiogar' Conv[en]ti, fratti, e xpiani al Patriarcha
rio insieme con il Concilio di Trento. Constantinopolitano. Nel'istesso tempo da Constantinopoll fu man-
Subito il maled[et]to Patriarcha Constantinopolitano s'inger dato a Buda p[er] il Gran Vezir Giafer Bassa (moirtalissiimo nemico
procurar' li Privilegi del Gran' Sig[no]re p[er] soggiogar fratti e del nome xpiano: com'han[n]o provato i confini maritimi, mentre fu
xpiani sotto suo uso, e tributo, et a questo effetto pi volte mand capitano dell'armata maritdma) al q[ua]le fu dfetjto Vladicha calda-
in Bosna suoi Ves[co]vi d[et]ti Vladicha: quali venivano con gran' ni [ente] racomandato: come in effetto fu veduto, e provato. Et
compagnia d'Jagnizzari, et altra gente crudele e barbara; e questo venendo a Possega prese l'amicitia con pi principali Sig[no]ri e
assalto fu pi tedioso del pitmo: al fine con grandissimo discrimine particolarmfente] con Alaibeg: cio Colonello: facendoli presenti
della vita, e con la incredibil perdita: per la gra[tia] del Sig[no]re straordinarij d'Oro, e Argento. Et per dare principio al negotio
et per li favori delli Prencipi fu condotto a Serraglio al Tri- constitui un Scismatico d[et]to Radoiza p[er] il suo Vic[a]rio, et
bunal d[et]to Vladicha, ove fu oprobriosam[ente] trattatto, e tutt'i Auditore: il qfua]le subito mand a chiamar' i fratti, Pretti Cattholici,
suoi pan[n]i (quali erano di Veludo con le fodere di certe pellizze e xpiani al Tribunal di Cadi: e mostr lOrd[i]ne e facolt che l'ha,
di maggior valuta di veludo) furono fatte a pezzi, a pezzi: e cos e manifest M suo intento. Cui tutti unitamfente] risposero: mai
mal tratatto, malamente] scamp la vita, e fug a Constantinopoli, acconsentir' alle sue persuasioni, e cos tutti se partirono da l, er
e ci fu fatto alii 1610. per l'avenire non ardivano n Pretti, n fratti publicam[ente] star
Vedendo poi l'inimico che a torno Sava, Orava, e Danubio nelli Conv[en]ti, e le residenze: ma travestiti andavano nascosta-
a la gente sciocha, e rozza, e che penuria di Religiosi p[er] de- m[ente], e dove bisognava administravano i Santiss[im]i Sacram[en-
fenderli se volt a q[ue]l paese: e secondo che venivano, chi mansu- ti], quasi semp[re] di notte.
eto, chi feroce, cos agravano la gente: ma p[er] la gra[tia] del E una volta venendo improvisam[ente] con la gran corte, e
Sig[no]re augmentandosi di Religiosi, et essendo tanti convertiti furia trov li Reverendi] Sig[no]ri di buona niem[ori]a Don Si-
alla fede, e confirmati in essa: conoscendo l'intento suo, che pro- meone Matchovich Piombese, e D[on] Gioani a Brod suo Compag[n]o
curava cavarli dal gremio di S[ant]a M[ad]re Chi[es]a a poco, a poco Parochiani da Muach, e li prese, lig, e condusse a Buda alla pre-
cominciorno a deffendersi per mezzo di Religiosi: e di suoi Pren- senza di gi detto Vezir; a q[ua]li diedero diverse sorte di martirio,
cipi, Marchesi, e conti; di quali erano vasciali, quantumquunqfue] e sempfre] furono tenuti fra i Cavali in tempo di nevi, e giazi
con la gran perdita di denari, menandosi alii Tribunali di Cad, intolerabili, di mese Decembre, Genaro, e februaro. Ultimamfente]
di Begh di Basse: e di Veziri. con grandiiss[im]i stenti, e dificolt (imprestando da Turchi) per doe
L'Anni passati 1636. Maled[et]to Cirillo Heretico comprando millia di reali riscatorno la sua vita: ma li incredibili tormenti che
dal Gran Sig[no]re il Patriarchato Constantinopolitano, procur ricevettero causomo ad ambi doi in brevi finir la vita.
un'altro Patriarcha conforme a se, quasi suo suffraganeo, qual' Subito d[et]to Vezir mand la sua corte p[er] pigliar altri
d[et]to Patriarcha di Pec; et essendo ambi doi d'una opinione, fecero Pretti e fratti, e condurli a Buda: e improvisamfente] presero dal
la consulta, proveder Vladiche feroci, e buoni litiganti, e mandar Conv[en]to di S[an] Antonio di Nassizze tre fratti, cio: P[adre]
per il tutto paese posseduto di Gran Sig[no]re p[er] levar' i xpiani f[ra] Fran[ces]co Bavorovich da Velicha, P[adre] f[ra] Giorgio Sabich
e Religiosi del Calend[a]rio Greg[oria]no, dalla obed[ienz]a di S[ant]a da Lievno: et il P[adre] f[ra] Pietro Giurgevich da Possegha: e li
M[adre] Chi[es]a, e soggiogarli al uso e tributo $; et a questo condussero crudelm[ente] bastonando alla Citt da Possegha, et
effetto procurorno dal Gran Sig[no]re facolt; Decreti, e Privilegi] possero in una prigione scuriss[im]a e fettida, d'onde Pfadre] f[ra]
d[et]ti Albunserifi; e presero dalla sua propria corte officiali, Jagni- Fran[ces]co, e Pfadre] f[ra] Pietro dopuo 15. giorni p[er] sorte
zari Chiausci, gente crudele, e feroce. Poi trovorno un' Caluier scamporno: e fra Giorgio fu diligentem[ente] tenuto doi mesi e
386 o 387
mezzo: poi xpiani e fratti lo riscatomo non con poca quantit di M'havendo lui datto sottoman senza disoretione affi Prencipi,
reali. notte seguente lo cavorno dalla Moschea, e lo mandarne fuor' defila
Citt ricomandandoli guardarsi dalla furia del popolo; et per maggior
Fatto la d[et]ta Corte soprad[et]ti fratti prigioni, s'inviorno sua salvezza lo accompagniorno Cadi, e Vie [a]rio di Bassa: e lui
verso le parochie d'i Nassizze p[er] investigar l'altri fratti et p[er] la fidandosi, nella Compagnia, nella Corte, e nella aut[ori]t di Grande
permission Div[in]a presero cinq[ue] fratti, cio f[ra] Andrea d'Omiss Prenci(pe: s'assicur cos iben'anmato andar' per le ville, quantum-
Dalmatino, P[adre] f[ra] Gioan[n]i Benich di Varess, P[adre] f[ra] quumqfue] quasi ocultandos.
Bartolomeo da Rama, P[adre] f[ra] Lorenzo Papich da Sarraglio, e
Pfadre] f [ra] Mariano da Dumno; e conducendoli a Osiech, gli dessero Ma la gente ragunata intendendo la sua partenza dalla Citt
molte bastonate, et altri tormenti, di quali 4. primi diedro ali' di Possegha, andorno investigandolo da villa a villa, lo trovorno al
inimici tutta la lemosina an[n]uale pertinente a quel povero Con- Castello di S[an] Giorgio, lontano da Possegha dieci miglia, et li
v[en]to di Nassizze, e ipi s'indebitorno tanto da nobili Turchi p[er] vevendo lo trovorno in una l'Area d'un Scismatico dove sedeva p[er]
riscattar la vita l: p[er] non esser menati a Buda, e quel quinto, mezzo di Cadi, e di Vicario di Bassa, con gran compagnia di gente
cio fra Mariano da Dumno Religioso di gran devotione, e di buona armata, e cominciorno n[ost]ri gridare: Ill[ustrissi]mi Sig[no]ri date-
vitta, et essemplo, menomo a Buda, et insieme con esso lui in lo nelle n[ost]re mani: e lui in grandiss[im]a collera cominci a
biastemar' i n[ost]ri con le villanie desprezzando la lege, et il
compagnia doi xpiani, uno se chiama Pietro di Longa Villa, l'altro n[ost]ro Som[m]o Pastore: in tanto in q[ue]lla collera salt a piedi
Michaele Novoselaz, persone Cattholiche, e devote, e di grande e pigli la Spada del Vic[a]rio di Bassa p[er] sfodarla contra i n[ost]ri,
reputatione, e credito. et in q[ue]llo alzarsi, e svagginar' la Spada come stava dritto con
Essendo inanzi Tribunal, Vezir subito comini minaciar' gran- le mani distese, in una la vagina, in altra la Spada non totalmente]
dissima]! tormenti, si non li vogliono sborsar' n[ume!r]o 12 000. reali, cavata: se sparirono in un'instante molte l'Archibusate, e doe balotte
e loro risposero: Ill[ustrissi]mo Sig[no]re siamo nelle mani sue, pu l'intorno nel petto: ove li casc dalle mani la Spada, e la vagina,
far' da noi tutto quel'che gli piace: e noi ci dechiaramo che non e lui strinse le mani sopra il petto, e tanto profer, o Maled[et]ti, et
siamo bastanti dar' n[umer]o 12 000 baiochi, che reali, quali subito infideli xpiani cos ?e subito mor.
fece far' prigioni, ove longo tempo furono maltrattati con grandis- Vedendo Cadi, e Vicario di Bassa caso successo, racolasero li
s[im]i tormenti affiggendoli di giorno, e notte. Pu esser che S[an]to Privilegi di d[et]to Vladicha radobam[en]to, l'arme, et l'altro -suo
Vito, overo S[an] Giorgio habia tollerato simili pene, e tormenti; ha vere e lo lasciomo nudo: e montando a Cavalli se n'andorno via,
quali riceve dfetjto f[ra] Marano, e Pietro, e gi d[et]to Michael
trovando occasione scamp; e ven[n]e in teritorio di Possegha, di e tutta l'altra sua Compagnia fugg nialtratata da xpiani. Fra tanto
DiacovQ, et in altri luoghi circondiacenti racontando ai xpiani caso il popolo a cos morto diedero tante mazze, d[icen]do non morto
successo a Buda, et in tal maniera inanim i cuori d'huomini, che che gli fecero uscir' p[er] la bocca, e naso la f ritata qual'haveva
mangiato q [u] Ila mattina. Ove stette tre giorni, carens sepultura:
in poco spatio se ragunorno pi di n[umer]o 6 000 xpiani con l'armi, poi venero Rasciani in quantit p[er] la concessione de Prencipi, e
non curandosi pi di famiglie, d'havere, manco di propria vita. lo sepelirorno gonfio, e puzzolente: nel istesso luogo, ove casc
In questo mentre arriv Euren Vladicha Ves[co]vo di Scisma- morto, e li bacciavano i piedi tenendolo p[er] uno S[an]to martire.
tici a Possegha con la sua corte, con la speranza di soggiogar facil- Non passorno molti giorni fu trovato suo cadavere esser cavato, e
m[ente] i xpiani al suo uso e tributo, ha vendo disperso i Religiosi mangiato di Porci.
lor curati. Ma tutta soprad[et]ta compagnia di xpiani ven[n]e inanzi Soprad[et]ti xpiani, e fratti p[er] questa causa; et per riscattar'
tribunal di Prencipi, e Giudici; dov'era Bassa, Begh, Cadi, et molti q[ue]l fra Mariano, e Pietro dalla prigione di Vezir da Buda in tutto
altri, e gridorno: Ill[ustrissi]mi Sig[no]ri se volete voi tradir' noi, patirne la perdita di reali n[umer]o 3 500. et non ardivano habitare
e soggiogar' a lui, Noi .tutti hor'hora ci dechiaramo, che volontiera- nei ^Conv[en]1S ne manco publicamfente] caminar' vestiti da fratti,
m[ente] con le proprie mani scagnaremo le n[oSt]re proprie Madri, n a solo: ma in compagnia molto tempo stettero p[er] li boschi,
P[ad]ri veccM, Moglie, figli, e figlie: poi nulla ci curamo sparger il e case di xpiani travestiti.
n[ost]ro proprio sangue p[er] la lege di Gies Xpo: e mai se soggio- In questo mentre, Radoiza Vic[ari]o di Euren Vladicha: pigli
gar al suo uso e tributo, e subito fecero un'furioso impeto centra la corte de Prencipi, e tanfi Rasciani insolenti, et armati ven[n]e
Euren Vladicha p[er] amazzarlo, ma scamp se ne ser nella Moschea al conv[en]to di S[an]to Agostino di Velicha, et non trovando i fratti
de Turchi, e cominciorno i Xpiani gridar terribffissimamtente] butt p[er] terra tre porte principali, et intrando drente spogli la
ricercandolo dalli Prencipi, acci lo cavassero dalla Moschea, e Chi[es]a, Sagristia, e tutto quel che trov p[er] il Conv[en]to port
dessero nelle lor mani: ma p[er] aU'hora non fu possibile haverlo. via. Et ritornandosi dal Conv[en]to verso Possegha, trovorno nel
388 o 389
molino un'xpiaino da 'bene d[et]to Stefano, cui diedero molti martiri], scatturir sulle ungie di piedi. Et si non haveva dato a Cadi sottoman
al fine lo scortigorno di tutto facendo fascie, fascie, et in questo grosso: li eoprad[et]ti Sig[no]ri in quel luogho lo volevano far morire
martirio lui rese l'anima sua a Dio. miseramfente] con le bastonate, e la seguente notte malamente]
Ma il Siig[no]re Iddio che vide ogni cosa, non lass impuniti scamp via; et hora nulla se sa dov'. Soprad[et]ti Sig[no]ri fatto
tutt'd n[ost]ri nemici: p[er]ch d[et]to Vladicha morse d'Archibuso giorno ragunandosi venero al Tribunal, e non lo trovando, fecero
suo Diacono all'hora ricevendo molte mazze in brevi fin mala- Decreti, detti Sigilli, che venendo p[er] l'avenire in quel paese
m[ente] la sua vita: in questo subito mand il Gran Sig[no]re Ka- Vladicha, che non li sar altro rimedio, se non subito ammazzare
picchie p[er] condure d[et]to Vezlir Giafer Bassa a Belgrado: ove crudelmfente].
essendo menato priggione fu strangolato: e la testa gli fu scorticata, Fra tanto licentiorno i fratti, dicendoli, andate con Dio fratti
e q [u] Ila pelle impieta di bombacelo fu mandata a Oonstantinopoli: n[ost]ri, et com'havete fin'hora, e voi, e v[ost]ri Superiori publica-
et il Colonello di Possegha favorevole di Euren impallito ruggiendo mfente] celebrato, e predicato: cos e p[er] l'avenire liberam[ente],
come un Boe crepp. Doi Turchi primi della sua Corte nella villa francam[ente] perseverate. Noi vi guardaremo, et deffenderemo di
di Podgoraz vennero alle parole, e di proprie mani un' al'altro diede simili adversarij. Questo tanto p[er] hora successo: ma non sape-
la morte, e non ipass molto tempo, la giustitia de Prencipi sententi rne cosa p[er] l'avenire permetter la Sua Div[in]a Maest: la qual
Radoiza Vicario alle forche, e lo fecero appicare, e questa fu fine semp[re] sia lodata.
di quanto di sopra, e s'era acquietato un poco quel paese. Causa brevitatis multa pr nunc oniittimus, quae postea fa-
Di nuovo 1639. Mand il Patriarcha Constantinopolitano un' vente Deo significaibinius.
altro Vladicha all'istesso effetto come primi. Et gi di pi Parochie Hac mittimus sub forma auttentica, ac ubiqfue] credenda
tradimus, quia praesentialiter ibi fuimus, ac omnia subtliter pers-
haveva tolto, tormentando i fratti Parochiani, e xpani: ma sen- crutavimus, tam a fratribfus], quam a Catholicis: n[ost]raq[ue] manu
tendo ci il P[adre] f[ra] Agostino Gabrieli da Foinizza Pred[ica- Subscribimus ac maiori n[ost]ro.
to]re di gran'devotione, et utile: Capellano di Possegha il P[adre] Sigillo subaramus in quor[uni] fidem.
f[ra] Marino Thomascevich Guard[ia]no di Velicha, P[adre] f[ra]
Andrea Cosovglianin Guard[ia]no di Nassizze, et il P[adre] f[ra] Datuni Sarraevi, seu Varh Bosne in Capella S[anctisisi]mae Concep-
Ant[oni]o da Possegha Capellano di Brod, tutti quattro assai pratichi tionis Die 25 Junij MDCXXXIX.
nelle cose delli tribunali di questi Prencipi: e nel linguagio, ragunor-
Fr[a] Gierolamo Lucich
no a se buona quantit di xpiani della reputatione, e di credito, et Ves[cov]o di Drivasto, Vic[a]rio
andorno a Brod lamentarsi alii Prencipi, Marchesi, e Conti, d[icen]- Ap[ostolic]o di Bosna.
do: Ill[ustrissi]mi Sig[no]ri questo Vladicha disperse questi paesi,
cacciando i v[ost]ri vasciali, e restano v[ost]re possessioni deserte, SOCG, voi. 160, f. 308r309v.
p[er]ch huomini fuggirano via non lo potendo, manco volendo
tolerar; Vi preghiamo amore Dei, fattelo venir', e comparir' a questo
Tribunal, il che consentirno tutti. Quando fu condotto, Tre primi 242
Prencipi Perzbegovcchi con tutti l'altri cominciomo dire a Vla-
dicha, Ah Brehdinsuch a che far' sei venuto in questo paese, p[er] , 25. VI 1639.
destrugger' il paese di Gran Sig[no]re, e spogliar' le n[ost]re poses-
sioni di vasciali cacciandoli via. Questi povereti fratti con il suo y
Vesc[o]vo van[n]o publicam[ente] celebrando, predicando alla gente:
riprehendoli di cattivi costumi, e vita: curando indemoniati, et altri , -
amalati, e da nisuno pigliano cosa veruna p[er] forza: ma van[n]o PV-JU 30.000 ". -
ostiatim cercando amore Dei, e quel' che gl' stato contribuito accet- ", -
tano, et di q [u] Ilo se contentano. .
E voi altri nulla di sporanominati beni facciate. Solamfente] Copia
caminate p[er] il mondo, e violentem[ente] pigliate, e spogliate i
poveri del suo havere, di che oonditkme voi siete? Breh' Arsuzlar'. Eni[inentissi]mo e Rreverendissimo Sig[no]re P[ad]rone Co-
Poi lo fecetro prima sborsar tutto q[ue]llo, c'haveva tolto da fratti, l[endissi]mo
e xpiani, poi lo buttar p[er] terra, et alzandoli piedi, p[er] le piante, Monsigfnor] Vesc[ov]o d'Agria gran Cancellier d'Ungaria Pre-
e coscie gli diedero tante bastonate, finch cominci sangue tto realm[en]te zelante della relig[io]ne Catt[oli]ca tanto benemerito
o 391
390
di co-testa S[an]ta Sede, oom' noto a Vjostra] Em[inen]za, a cui rebus fidei 30 mfilia] Scismaticorfuin]. Idem Em[inentissi]mus dixit,
particol[ar]m[en]te divoto, m'ha effucacem[en]te pregato a supplicar- se recepturam in Coul[egi]o Graeco unum 1![] tantum ex
la in suo nome, affinch per la conversione d'i 30 mfila] Andime, e proponendis a praefato Ep[iscop]o Agrien[si].
farsi pi di Scismatici, che sono nel di lui Vescovato, possa mandar . .
Acta, voi. 13, f. 367rv, N. 34.
ad instruirsi ne Dogmi Greci, ma Catt[oli]ci due Alunni in ootesto
Coll[egi]o greco; Spero dalla Somma piet d Vfostra] Em[inen]za
ancor'io questa gra[tia], la quale porta in conseguenza opera tanto od 30. Vili 1639. -
Santa, n dubito, che Vjpstra] Em[inen]za quando vi fosse qual si da je nana da ce -
sia difficolt, non sia per ordinar, che si superi, per cooperar' ad un* .
si gran' ser[viti]o del Sigfnor] Iddio, et a Vfostra] Em[inen]za con 17. IX 1639.
profond[iBSi]nio inchino b[aci]o huim[ilmen]te la veste. -
Vienna 25 Giugno 1639 .
Hum[ilissi]mo e Dev[otissi]mo Servo A Mons['ignor] Nuntio di Germania
Oblig[atissi]nio
Gasparo Mattei Nella Cong[regatio]ne de Propaganda] fide tenuta inanzi
N[ostro] S[igno]re, essendosi proposta l'istanza, che Vfostra] S[igno-
L'orig[ina]le s' restitfuijto al Sig[nor] Card[ina]le Barb[eri]no. ria] ha fatto per i due luoghi desiderati da Mons[igno]re Vesc[ov]o
d'Agria in questo Coll[egi]o de Greci. Sua B[eatitudi]ne l'ha rimessa
SOCG, voi. 81, i. 42r, 49v. alla p[rim]a Cong[regatio]ne, che tra Sfignori] Card[ina]li si dovr
tenere, e della resolutfio]ne ne sar ragguagliata Vfostra] Signoria].
O je 259. - Roma 30 Agosto 1639.
, 19. 1639. da je nana Lettere, voi. 19, f. 85v.
da ce o
.
A Mons[igno]re Mattei Nuntio in Gerni[ani]a
Referente Baiiberino Em[inentissi]mo D[omino] Card[inali]
l[itte]ras Reverendissimi Matthei Nuntij extraondinarij in Germa- Essendosi di nuovo riferita nella Cong[regatio]ne de S[igno]ri
nia de Ep[iscop]o Agrlensi instante, ut duo Alumni Ritus graeci in Card[ina]li d'istanza di Mons[igno]re Vesc[ov]o di Agria per gl'Alun-
Collegio Graeoor[um] de Urbe reciperentur, in eoqfue] instruerentur ni, che desidera in questo Collfegljo Greco. Il Sig[no]re Cardinale]
pr conversione 30 [] Schismaticor[um] eiusdem Ritus, qui in Barberiino ha detto, che nel med[esimo] Coll[egi]o far ricever un
eius dioecesi exsistunt. S[anctissinius] D[ominus] Nfoster] mandavit Alunno solo delli due desiderati dal med [esimo] Vesc[ov]o, volendo
l[itte]ras p[raedic]tas ite^rum referri in Cong[regatio]ne D[ominum] p[rim]a S[ua] Efminenza] vedere come si porter q[uell]o che si
Cardfinalium]. mander, e come si confarr cogl'humor de Greci orientali, il che
ella potr significare al sud[etto] Mons[igno]re.
Acta, voi. 13, i. 345r, N. 45. Roma 17 Settembre] 1639.
Lettere, voi. 19, f. 105v.
O
260. ,
12. 1639. -
.
Referente Em[inentssi]mo Dfomino] Cardinali] Barberino
iterum l[itte]ras Nuntij Caesarei, et decretum de quo proxime supra
de duobus Alumnis, qous Ep[iscop]us Agrien[sis] in Coll[egi]o
Graecor[um] de Urbe collocari cupiebat ad effectum invandi in
392 o 393
ricorso per reffettuat[io]ne di d[ett]a gratta; Sicuro, che d[ett]o trattare con loro, et versata nel rito loro, almeno, che vanghi ad
G[e]n[er]ale user benignit con esso lui per le fatighe fatte in faciem loci p[er] vedere le 'miserie loro, e dopoi dar tota! Informa-
coteste part. Che. t[io]ne a cotesta Congreg[a)tio]ne, e venendo alcuno necessario, che
Roma 17. Sett[emb]re 1639. arrivi a Fiume, e si abbocchi col Vescovo di Modrussa, qual Vescovo
ha vera sotto di se pi di dieci mula anime, il Vescovo di Zagabria
Lettere, voi. 19, f. 105rv. haver pi di cinquanta mula anime, et li Patriarca di Aquilea dieci
mula.
Di Fiume li 28 di 7bre 1639.
244 SOCG, voi. 219, f. 339rv, 348v.
, 28. IX 1639.
Ha
, a , .
, -
- Al P[ad]re Rafaele Croato min[ore] oss[ervan]te prattico di
. Ha - questi popoli e della loro lingua, che si trova al p[rese]nte col cio
10.000 , p[re]sso Zagrabia si potrebbe comettere la visita di tutti quelli, et
50.000 in p[artico]lare ch'osservasse il lor Ves[cov]o p[er] nome Massimo,
10.000. - che fu no[m]i[n]ato dall'Inip[erato]re con condit[ion]e, che venisse
: , , a Roma p[er] consecrarsi, ed egli p[er] esser di Rito Greco, non
". venne altrimenti, come fece il suo antecessore in tempi di Paolo
V, ma and a farsi ordinar dal Pat[riar]ca scismatico. Fu scritto
Preghiamo V[ostra] Paternit] p[er] amore di Dio facci ci, al Nuntio Cesareo p[er] levar d[ett]o Massimo di l e far un altro
che vi scriviamo a gloria e honore del Sig[no]re Iddio, et salute Ves[covo] che fosse come suffrag[aneo] delli d[ett]i due Ves[cov]i,
di queste misere anime. Parlarete con la Cong[regatio]ne de Pro- ma p[er] le turtoulenze della Dieta non ha Monsig[no]r Nuntio potuto
paganda fide, e particolarm[en]te con Monsgfnor] Ingoii, doman- far il Servitio.
dando la cagione p[er]ch non si mandato mai, n s pensa mandare
qualcheduno a visitare l'Illirici chiamati Vlasi, overo Valachi Secchi, SOCG, voi. 219, f. 348v.
o Serviani Scismatici del rito 'greco in Crovatia, Slavonia, a Ivanich,
et a nevischia sotto Zagabria, dove un mon [aste] rio di monaci
Basiliani, e con essi un Vescovo Scismatico, chiamato Massimo.
L'anni passati Metodio Monaco Ruteno Catholico dell'istesso
rito venne da Vienna a vedere questi Christiani, tratt con essi, 245
con li loro Monaci, e Preti, e venne poi a Roma a dare relat[io]ne
dello stato loro, con tutto ci sin'hora non si fatto altro. , 1. X 1639.
Tutti questi, e in Crovatia, nella Diocese di Modrussa, et in
Camiola, nella Diocese del Patriarca d'Aquileia, et in Slavonia nella da
Diocese di Zagabria starno sotto il Prencipe Catholico dove si puole " o -
andare sicuram[en]te, e trattar con essi amorevolm[en]te, e pure .
non ci va nessuno, della qual cosa restiamo grandemfenjte maravi- ' ,. ,',
gliati, o pure non vi alcuno, che pensi alla salute dell'anime loro, A Mons['ingo]re Ill[ustrissi]mo Ingoii
o pure il Sig[no]re Iddio ci ha abbandonato totalm[en]te, per gratia
domandarai la cagione di tal cosa. Faccia Iddio, che la sua solleci- Ill[uiStrissi]mo, e R[everendissi]mo Sfignor] maio Qsser[vantis-
tudine sia causa della loro salute. si]mo
S[ua] P[ateirnit] procurer appresso cotesta, Cong[regatio]ne, Ero gi informato in qualche parte del negatilo de Vallacchi
che ci sia mandata qualche p[er]sona da bene, zelante, e che sappia del Monte Feletrio, et negotio di consideratione, per il quale
396 o 397
eravamo restati il Cancell[ie]re d'Ungheria, et io di parlare ali' permetta il ricorso a Roma, n'anco a quelli del rito latino, ma che
Imperatore. rinstitutione deg/l'Ecclesiatici dipenda dal Patriarca, e si spedisca
Hora, che ho grondimi della S[acra] Congregat[io]ne molto pi a Oostant[inopo]li, e ch'in caso, che quale [un]o fusse stato, alevato,
si far, et perch iin breve partir per cotesta volta p[er] obedire o instituito a Roma; non si riceva, n riconosca dal paese. Spero
li S[igno]ri P[ad]roni, l'asciar le scritture a Mons[igno]re Mattei, nel Sig[no]re, che non permetter l'effettuat[ion]e di queste machi-
acci possa proseguire, et bacio a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, nationi, e politiche infernali; ma che le confonder con l'Autori
di cuore le mani. loro essaltando, e propagando la Sua Santa fede per mezzo anco
Vienna p[rimo] Ott[ob]re 1639. delle tribuaationi.
Perch la Sac[ra] Cong[regation]e mi comise, ch'avvisassi,
Di Vfosti-a] Signoria] Ill[ustrissi]ma, e perch via si potesse fare la rimessa di 60 scudi decretati p[er] il
R[everendissi]ma viatico, scrivo nell'aggiunta, che li facci consegnar al Sig[nor] Marco
Divot[issi]mo Sfervitore] Spudeo, et insieme prego Vfostra] Sfignoria] Illfustrissijma ad inter-
Mfonsignor] Baglioni porre la sua auttorit pfer] l'istesso effetto con favorirmi anco di
farli havere la mia provis[ion]e, e del mio compagno; essendo gi
SOCG, voi. 81, f. 38r. pezzo terminato l'anno. Li mando la procura a questo fine, conforme
al ricordo di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma, et insieme anco ex
abundanti la ricevuta. Mi raccomando alla Sua charit in questo
particolare, perch ne tengo bisogno di suffragio. Sa Iddio quanto
mi costa questa Missione, anzi ch'ultimam[en]te sono stato astretto
246 di valermi d'alcuni danari dell'ostesse Sigfnor] Spudeo. Sia il tutto
a gloria di Dio. Havevo pensere d'imbarcarmi sin'alli primi del
, 29. XI 1639. corrente per cost; ma p[er]ch sentivo qualche rimorso lasciar'
imperfetto un negotio tanto salutare; ho stimato termine di necessit
de - differire sino, che ne veda l'essito. Facci il Sig[no]re, che riesca in
suo servitio.
. Intendo, che sono capitate a cotesta Sacfra] Cong[regation]e
ale [un] e sinistre relationi contro il Vicario di Budua. La conscienza
", m'astringe di fare testimonianza alla verit. Sono tutte machina-
da ce y - tioni di persone invide, e maligne. A Budua v' necessit di ministro
, per essere nel seno d'infedeli Turchi, e Sismatici. Il Sig[nor] Cruta
, a - unico, ha maniere prudenti, e riguardevoli; anzich tengo pensiere
. , da ce ne di ricordar al mio arrivo a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, che
, ". l'impieghi in carica, che riuscir a maggior gloria di Dio, e serv[iti]o
di fedeli. In somma non permetta, che la Sac[ra] Cong[regatio]ne
Ill[ustrissi]mo, e Reverendissimo mio Sigfnor] e P[ad]rone si privi di quest'operario, perch si ha pochi simili. La supplico
Col[endBSi]mo d'essere memore nelle sue devotioni, et sacrifici] deUa mia debolezza
e mentre li prego dal Sig[nore] ogni felicit, li bacio devotam[en]te
Con le 1 [ette] re di cotesta Sacfra] Cong[regation]e sono passato le mani.
personalm[en]te da Monfsignor] Vesc[ovo] di Cetigne; quale p[er]
trovarsi nella visita, et per essere tuttavia comosso il paese per Pastrovichi 29 Nov[emb]re 1639
Fagitationi decorse non ho potuto determinar il tempo prefisso del
viaggio. Finita la visita saremo di nuovo insieme, e terminaremo. Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e
V[ostra] Signoria] Ill[ustfissi]ma non potrebbe credere quanto si R [everendissi] ma
sono ingelositi, e insospettati quest' animalazzi di Turchi, e la paura, Devotissimo et oblig[atissi]mo Serv[ito]re
e li sospetti li soggieriscono pensieri diabolici. Tutti questi capi di Francesco de Leonardi^.
Zenta, et Albania hanno fatto diverse Assemblee a Scutari, e v'
stato tal'uno istigato dal Demonio Auttore di simili machine, c'ha
proposto, che si facci istanza alla Porta, che nel' avvenire non si SOCG, voi. 124, f. 175rv, 182v.
398 o 399
[] > w BCEXTV <$ [] /- s[ion)e particolare, che debbano recorrere prencipalmten]te alla
utHHW ^[] ^ ^ ) gra[...] [...] della benignit di V[ostra] Em[inen]z.a R[everendB-
si]ma, com' Protettore del N[osit]ro Rito, e quello, ch'[...] in parte
[ ] asii 8> 8 : :
della solecitudine Pastorale di tutta la xjpanit confidando, che [...]
^ Em[inen]za V[ost]ra si compiacer aibbracciarli, protegerli, et aiutarli
m in tutte le [...] ricorsi loro con quel zelo, e charit, ch' solita
He 8 abbracciar', e proteger [..] che sotto l'ali della sua protett[ion]e
SOCG, voi. 180, f. 357r; Carolus Nezi, De Pravoslavis Jugoslavie saec. XVII ricorrono da tutte le parti dell'U[niverso] [...] del Sig[no]re assista
ad Catholicam Fidem reversis necnon de eorum conceptu Romanae Ecclesiae, sempre alii pensieri, et operationi dell'Em[inen]za V[ost]ra [...]
Romae 1940, 7778. feliciti per intieri secoli, ch'io humilm[en]te li bacio le vesti.
L'anno [...] del Mondo 7148 li 25 Gennaro
- Cetine
. H'umil[issi]nio Serv[ito]re
(: SOCG, voi. 180, f. 357r). Mardario Vesc[ov]o.
!
AirEm[inentissi]mQ, e R[everendi'ssi]imo Sig[nor] e P[ad]rone SOCG, voi. 180, f. 359r; Carolus Nezi, De Pravoslavis Jugoslavie saec. XVII
Col[endissi]mo del Comune Pastore, e Som[nn]o Pontefice ad Catholicam fdem reversis necnon de eorum conceptu Romanae Ecclesiae
Urbano Ottavo Nepote vigilantiss[im]o Card[ina]le Frane [esc] o Romae 1940, 7980.
Barberino Protettore della Chiesa Orientale, e del Rito Greco
Mardario per gra[tia] di Dio Vesc[ov]o di Macedonia Patria
del Grand'Alessandro 251
, 25. I 1640.
Sia in tutto lodato, e ringraziato Iddio P[ad]re del n[ost]ro
Sig[no]re Gies Xpo, quale per infinita sua misericordia si com- } -
piace mortificare gl'affetti, e desiderij nostri in questa vita p[er]
ricompensarci nell'altra. Ero di gi allestito per venire personal- " :
m[en]te in cotesta nuova, e Santa Sion per adempire l'antico voto SOCG, voi. 180, f. 358rv, 365rv, 366v).
di baciare li piedi di S[ua] San[ti]t, e renderli la dovuta ubbedienz,
com' Padre, Pastor', e Capo Un[iversa]le della Chiesa, e della <J
greggia di Xpo, e visitando cotesti luoghi Sacri ricorrere con ferventi
Orationi al Sig[no]re per l'essaltat[ion]e di S[an]ta Chiesa, e conser-
vat[ion]e di S[ua] San[ti]t, et ecco che nuovi impedim[en]ti si
frapongono al mio viaggio [...] l'arrivo, et aspettat[ion]e di Mi-
nistri Estracord[ina]rij del comune nemico della xpanit a questi
Confini. arrivato qui ultimam[en]te il Nuovo Sangiacco di Scutari,
che tuttavia si trattiene in Zenta, e fra pochi giorni s'attende in
Belgerbeg di Romelia di gi arrivato in Albassan con numeroso
essercito. Da questi sospetti mossi questi popoli m'hanno astretto
con iimtanitisB[im]e preghiere a diferire per hora reffettuat[ion]e
del mio proponim[en]to. E perch stimo tanfto] la bened[ition]e di
S[ua] San[ti]t, e l'unione con la Chiesa Romana Madre di tutte
l'altre [...] la propria salute, ho voluto sino ch'il Sig[no]re mi
conceda gra[tia] di passare pers[onalmente] [...] mandare l'Archi-
d[iaco]no mio Bessarione in compaginila del Sigfnor] Archid[iaco]no
Leonandis [...] et un'altro Calogiero con il mio Nepote med[esi]mo,
quali a mio nome, e di mia [.. .] rendan' ubbedienz a S[ua] San[ti]t,
e professino l'Unione con cotesta S[an]ta S[ede] [...] darli comis-
sepe o 409
40.8
VIII. -
(: SOCG, voi. 180, . 364, 367.)
Dei ominipotentis totius Mundi Creatoris, qui ante saecula fuit,
est, et erit Bine principio [et sine] fine Pater, Fdlius, et S[anc]tus
Sp[irit]us in pereonis trinus, in divinitate im'us glorificandus et
adorandus, auctoritate, voliuntate, gratia, et benigni tate totius Onbis
Xpani Captiti] Magnae, Gloriosae, et Sancte Romae, ac Regni
Orthodoxi Papae, Amatori Xpi .D[eo] coronato, a Deo decorato,
a Deo exaitato recta fide per totum Universum usq[ue] ad fines
terrae resplendenti, in Sanctis Ap[osto]lis illluminato, glorificato,
sanctificato, et m [agni] ficaio D[omi]no, Pastori, Patri, et Doctori
omnium Mardarius Dei gr[ati]a Ep[scopu]s Macedoniae Patr[iae]
Alexandri Magni Regis, Montis Nigri Monasteri] Cetinae aedificatL
a Principe Jeanne Zarnoevichio.
Notum hujmiliter facio fulgenti Sanctitati V[est]rae, Sfanctis-
si]me D [orni] ne, et P[ate]r comunis quemad[mod]u[m] iam di opta-
bam inviisere istam S[anc]tam Sedem, et tuam Sanctitatem venerari,
ac ad oscula Sanctorum peduni tuorum admitti, ut tu Sol noster,
et Pater noster miserearis nostrfi] et calefacias nos, nobisq[ue]
dexteram auxilij tui porrigas, et iam accingefoam me itineri, ut
soleminitates Nativitatis Salvatoris nostri Xpi in osta nova Bethleem
devote peragerem, cum ecce novus Gubemator Scodrensis Sangiacus
nuncupatus cum ingenti Turcarum numero ad hos venit fines, ac
in dies expectatur Pr[ocon]sul Graeciae Belgerbegus Romeliae dictus,
qui iam magnis iostructus copijis Albasfanum] seu Tenram novam
venit; et cum quotidie populus meae iurisdictioni subiefctus] [ab]
Ottonianicis varij afficiatur niolestijs, ennix effilagitavit, n ipsum
f...] in apertum adducerem discrimen in gravia incidendi incomoda.
Hac de ca[usa] decrevi interini mittere in comitatu Archidiaconi
Francisci Leonardi Bessarionem Hieromonacum Archidiaconum
meum una cum alio Hieromonaco [...] Nepote, qui sunt fideles
ministri huius Eccl[es]iae, ut vices meas suppleant, ac [...] V[est]ram
venerentur, quam nos etfiam] veneramur, tanqfuam] Magnum
Successorem S[anc]ti [..,] Gloriosi, ac Supremi Ap[psto]i Petri, cui
dixit D[omi]n[u]s, Petre relinquam te super [terrami in] looum meuni,
quiequid benedixeris in terris, erit legitime benedictum [et in coelis].
Ego Cathedrae Petri comunione, et imitate fidei Orthodoxae con-
so[...] Super nane Petram aedificatam Eccl[es]iam esse scio. Ego
Sanctitati V[est]rae obed[ientiam] [deffero] tanqfuam] Salvatoris
Vicario, cui ab ipso grex fidelis comendata fuit, in hoc [...] [Ro-
manae] Eccl[es]iae, me o venti te Pastore profiteor, ideoq[ue] meos
agnos, idest htinc [...] tuae solicitudini comendo, et praecipue prae-
fatos meos Nuncios, qui [meoque] nomine debitam Sanctitati V[es-
t]rae obedientiani praestabunt [Charitas Sanctitati] V[est]rae d-
SOCG, voi. 180, f. 364r, 367v; Carolus Nezic, De Provosltrois Jugoslavis saec.
XVH od Catholicam Fidem reversis necnon de eorum concepiti Romanae Eccle- gnetur me, et eos ,1, et amplecti ea benignitate, [qua am-
siae, Romae 1940, 73 75. est] Pater filium revertentem, et in Sumis neceissitatibus, et
410 o 411
miserij'S nosStris, mihi, et multiplici populo hinc Sanctitati V[est]rae de Turchi, et anche [ex] certa visita comessiali dal suo Patriarcha
addictiss[im]o auxilari, ita sospitet di, et felicitet Sanctitatem ii sud[ett]o Ves[cov]o p[er] nome Mardario non ha potuto venire
V[est]ratn Deus, et Salvator n[oste]r Jesus Xps, quem in Sanctitate prer]'sonal[men]te ha mandato un suo nepote con due Caloieri con
Vfestjra adoramus eiq[ue] demisse S[anc]tos pedes osculamur. Anno un'altro con l[ette]ra in Illvrico che con q[ue]sto discorso si rimette
a Creatfionje Mundi 7148 die 25 Mensis Januarij Cetinae colla sua trasuat[ion]e. Hora li suid[ett]i Nepote e Caloieri hanno gi
p[re]stato l'u'bbedienza a S[ua] S[anti]t, e presentato d[ett]a l[ette]ra,
Servus Humillimus la qua! sar bene rimettere alla Secreteria de Propaganda] Fide,
Mardarius Ep[iscopu]s. ove tutto il resto del neg[oti]o. Circa poi q[ue]llo, che s'habbia da
Dentuir in honorificeurtiss[im]as, ac Sanctiss[ini]as manus fare, secondo il 'mio parere, che 'sotto piego a cotest altri miei Si-
Deo dileeti, et misericordi, ac magni D[onii]ni, ac Dominatoris g[no}ri si dovrebbe rispondere al d[ett]o Ves[cov]o con un Breve
totius xpanitatis, omnium Doctoris Dei Graftia] Papae Romani. di S[ua] S[anti]t, nel qual p[rim]a S[ua] Bfeatitudine] gradisce la
demostrat[ion]e fatta dal d[ett]o Vesfcovo] con haver p[rim]a con
SOCG, voi. 180, f. 358rv, 365rv, 366v. l[ette]re, e poi con l[ette]re, e p[er]sone a posta p[re]stata la dovuta
obbedieniza a S[ua] S[anti]t, et a q[ue]sta S[an]ta Sede Apostolica].
2Q. Rallegrandosi, ch'habbia conosciuta la verit della fede, che
Ha je y da ce p[ro]fessa la S[an]ta Chiesa Catholica Apostolica] Romana p[re]-
da no dicata dalli S[an]ti Apostfoli] Pietro, e Paolo, l'essorti a p[er]severare
. in essa, et opportunam[en]te a p[re]dicarla ad altri al suo Patriarca
detto della P[rim]a Giustiniana, hora chiamata Pech, che ha sotto
Che Albizi et Ingoii vedino quello si fatto l'altre volte, man- di se 40 Ves[cov]i tra Ves[cov]i e Arcives[cov]i tutti indipendenti
dargliene copie e ritener l'originale. dal Patriarca di Constantinop[oli], col qual Patriarca pu assai d[ett]o
Ves[cov]o servendosi egli di lui nelle funtiom p[ri]n[ci]paliss[im]e,
SOCG, voi. 180, f. 366v. et al p[rese]nte, l'ha fatto Visitator G[e]n[er]ale del Patriarchato,
nella qual visita hoggi sta occupato, et stata anche buona causa,
che non potuto venire in p[er]sona. E q[ue]sta essortat[ion]e sar
je, opportuniss[im]a p[er]ch il Leonardis dissegna d'andar a trattenersi
, o - con d[ett]o Patriarcha p[er] vedere se pu ridurlo, il che si pu
. sperar p[er]ch'il Leonardis ha la lingua, ed dotiss[im]o e versato
nei dogmi de Greci, e pu convincerli colli libri Illyrici de S[an]ti
Discorso del Secretano Ingoii circa la l[ette]ra scritta a [Nostro] Padri, ch'hanino li d[tt]i Pat[riar]ca e Ves[cov]i p[re]sso di se.
Sfignore] Questo Ves[cov}o ha grapnde] diocese, numerandosi in essa
72 terre ben haibitate. Potrebbe col Breve S[ua] S[anti]t mandarli
Da Monsigfnor] Mardario Ves[cov]o di Monte Negro nella un parato, e qualche quadro di devot[ion]e.
Servia Regno sotto il Turco in Lingua Illyrica.
SOCG, voi. 264, f. 217rv.
La Sac[ra] Cong[regation]e alcuni anni sono essendosi, p[er]
mezzo del Ves[cov]o di Caitharo, e del Cavali fiere] Bolizza con alcuni
frati missionarij ridotta una terra grossa d[ett]a Pastrovich nella
Liburnia dallo Scisma Greco alla Fede Cattolica, pfer] coltivar ben
quei nuovi Cattolici vi mand Missioraario Don Francesco de Leo- 252
nardis Archid[iacon]o di Tra con p[ro]vis[ion]e annua di 40 Scudi,
questi dopo haver fermata ben quella terra nella Fede Cattolica KoTop, 25. I 1640.
hbbe occas[ion]e d'abbacarsi col Ves[cov]o detto di Cetigne al[ia]s
del Monte Negro, ch'havea p[rim]a cura de Pastrovich, e con la sua -
dottrina, et aiuto di Dio ridusse d[ett]o Ves[cov]o a far la profess[io- o -
n]e della fede, et a p[re]star l'ubbedienza al Papa, come fece con una
.
l[ette]ra l'estate passata diretta a S[ua] S[anti]t con pensiere di venir ce, y , . -
poi in p[er]sona a p[re]istarla, p[er] il qual effetto se li decret dalla ,
sudfettja Sac[ra] Cong[regation]e il viatico. Ma p[er]ch p[er] cagion enapxuju, a u
412 o
413
,
, umiliazione, presso cotesti Santi piedi, di due suoi Calogeri; aggre-
. gandoli alla Compagnia del med[esim]o Mon [signor] Leonardis, come
a principal origine, e causa di tal spedizzione. Molti particolari ben
Monfsignor] Fran[ces]co Ingoii degni della notizia di V[oetra] Signoria] 111 [ustorissima, e Rev[eren-
Ill[u'strissi]mo e R[everendissi]mo Sfignor] mio S[ignor] Ool[en- disssi]ma trallascio per la dubiezza del foglio: L'assicuro per, per
dissi]mo quanto pu dipendere e produrre Tingemit della mia osservanza;
che Mons[igno!r] Leonardis soggetto meritevole d'ogni honore; e
Gran tempo parso alla mia divozione rassegnata nell'os- di Regnare in queste parti per Pastore; havendosi per molto circui-
sequio di Vfostra] S[ignoria] Illloistrissijma, e R[everendissi}ma il to de Paesi dirammata la sua Piet, e Religione; prevalso contra
non haver da due mesi in qua alcuna lettera da lei; ambita da me l'insiede del comniun nimico; e come propugnacolo constantissimo
a segno di singolar honore, per la brama, che serbo d'eseguir i suoi della Santa Sede da tutti stimato, e venerato: Sar per parte di
commamdamenti, e di coadiuvar agl'interessi di questo n[ost]ro Gratitudine in Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma e Reverendissima,
Mons[igraor] Vescovo Succhia, come uitimam[ent]e le scrissi. La il ritrovargli condegno in merito di gratia; al che conspira delle
presente servir almeno per qualche impulso non tanto alla con- Citt intere il desiderio; e dell mio voto a gloria di Sua D[ivi]na
cessione delle solite sue grazie, che a continuazione della mia Maest; dalla quale prego a Vfostra] Signora] Ill[ustrissi]ma, e
riverenza. Rev[erendissi]ma aumento di vera grandezza; mentre ossequio-
sis[sim]o me le inchino.
Montare ocasione me ne da l'andata a cotesta Sagrosanta Citt
di Mons[igno]re Archiidiacono Leonardis, degno d'ogni grata acco- Cattaro li 25 Gennaio 1640
glienza, come quella, che col saggio de'suoi portamenti, s' reso
nell'estimazione de' pi gravi da per se stesso abbastevolmente Di V[ostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]nia e Reverendissima, la
commendabile: ed io, che a quest'ufficio spontaneamente son portato quale rivferentementje supplico restar 'servita di gradire per mezzo
dal commuti sentimento, e spirito, non devo tralasciare d riferirle del sod[ett]o M[onsigno]r Leonardis, doi anguilla, parte tenuissima,
come manifestamente s' avvanzato in virt appresso di questi po- di quanto ni' stato presentato dal lago di Buoiana.
poli confinanti; ed ha penetrato nel Paese Turcheseo con proffitto,
pi volte, di tanta ponderazione; che ben ha dimostrato quanto Devotis[si]mo obleg[atissi]mo
insudasse alla propagazione della fede; ed alla salvezza dell'anime permfanentissmjo Servitore
derelitte, riconfermate non (solo, ma ridotte all'abominantione d'altre Fran[ces]co Bolizza Cavfaliere]
sette, a confusione delle Maumettane perfidie; e per procedere con SOCG, voi. 124, f. 207rv, 218v.
significante parole di verit; parrai, ch'egli halbbi adempiuti i numeri
di vero Evangelico, imimtatore degT Appostoli di Ges Cristo. Non
rittoccher il punto, in che inferisce, il concertato libero proponi-
mento del Rev[erendissi]nio Vescovo di Montenegro; niantennuto
constante fino al presente dalle insinuationi de' Mons[ignor] me- 253
desimo Leonardis; il quale tuttavia attrovandosi alquanto indisposto,
e obbligato alla maggior cura di Visita concessali in aggiunta del , 29. I 1640.
suo Paese dall'Ili [ustrissi]mo Patriarca di Pech, per il concetto
uniforme della sua Pastorale custodia, fermento da mol't'altri Vescovi da
coherenti; come quello, che per la prossimit confinante a Noi, -
e dalli Pastro vichi; non gl' stato permesso per hora di personal- .
mente genuiflettere alla Santit di N [ostro] S[igno]re, e di q[ue]sta
Sagra Congregat[ion]e. S'aggiunge un presente ostacolo interposto Illfustnissijmo e Rev[erendissi]mo Sfignor] mio S[ignor] P[ad]-
alla di lui piet; ch' l'esser pervenuti in Albania Belerbei, come ron Col[endissi]nio
Inquisitori estraordinarij, che col dominio delle loro forze infestano
gravemente quei Turchi; Onde dubbiandosi, che egli non passi a Quattro giorni sono, che io riverij V[ostra] S[ignoria] Ill[ustris-
quelle parti, ove Monsfignor] Vescovo di Montenegro risiede; si]ma e R[everendissi]ma, col motivo deirandata a cotesta Sagra
constretto a non lasciar il medesimo in abbandono la sua Chiesa, Citt di Monsfignor] Archidiacono Leonardis; che da questa Casa
et Paese. Ha per preso savia deliberazione di supplire colla debita prese congedo, per unirsi nel viaggio colli doi Calogeri, aggregati
ali sua compagnia dal Reverendissimo di Montenegro, che per
414 o 415
urgentissimi rispetti, non pu a Santi piedi personalmente supplire, n anco la sepoltura dentro la Citt a quei pochi xpiani, che sono in
come intender dalle mie, e dal medemo Mons[igno]re Leonardis. tutto 7 Case: Onde isi trattato di reedificare per serv[itio] delli
La nuova, che V[ostra] Signoria] Iill[ustrisisi]ma m'apporta Catt[olic]i una Chiesa fuori della Citt sopra li fondamenti d'tm'altra
della dipartenza del [ad] re fra Bonav[entu]ra ha molto racconsolato Chiesa dirupata.
questi isuoi Padri, e principalmente li Missionarij in Albania, a quali [...]
l'ho communicata con pienissimo senso. Ha Parochie comprese quelle di Servia n[umer]o 21[. . .] Solo
Cos al Sig[nor] Giorgio Vscovich raddrizzai in mie lettere in quelle di Servia in alcuni luochi vi sono Turribuli, e Calici d'ar-
il capitolo contenuto nell'humanissime di lei, che non puotr non g[en]to in par[ticola]re nella Chiesa di Montenuovo si trova un
venir riconfermato nella speranza, che gode d'haver V[ostra] S[igno- Calice di valore di 150 Scudi, et una bandiera di seta donati gi da
ria] ril[ustrissi]ma per s benigno Signore. Janco Voijvoda, et in tutte le sud[ett]e Parochie vi saranno da 5
L'altro giorno capit qui D[on] Giorgio Jubani soggetto prat- m[ila] anime de Catt[oli]ci. Vi sono anco molti Scismatici, Turchi, et
ticato veramente meritevole d'ogni gratia: m'ha lasciato l'occhiusa Hebrei, contandosi in part[icola]re in Scopia 22 m[ila] Case de Turchi,
per lei; che credo porga supplicationi per l'assegnamento di qualche 200 de Scismatici, et 120 de Hebrei, et de Catt[oli]ci solo 40 anime.
proviggione ben dovuta alle di lui molte fattighe con che a Vjpstra] [...]
Signoria] Ill['usfcrissi]ma e Reverendissima hum[il>mente] m'inchino. Resta solo a dire, che nelle Chiese di S[an]ta Teda e di S[an]
G[iovanni] di Spizza le Chiese sono communi alii Cattolici, et
Cattaro, 29. Gennaio 1640. Scismatici, tenendogli una l'Altare, et le Sepolture da una parte, et
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e gl'altri dall'aTtra[. . .]
Rev [erend9si]ma Di Casa li 4 febpbraio] 1640.
Devoti [ssi]<mo Oblig[atissi]mo Servitore
Fran[ces]co Bolizza Cav[aliere]
SOCG, voi. 264, f. 298rv, 301r.
SOCG, voi. 124, f. 202r, 203v.
255
254
Korop, 7. Ili 1640.
, 4. II 1640.
-
, , o ,
. . , , , -
. - .
. 21 5.000 , ".
.
. 22.000 , 200 - Bl[ustrisisi]mo e Revterendissi]mo Sigfnor] mio Sig[nor] Co-
120 . 40 . l[endissi]nio
. . -
, , II M[olto] Rfeverendo] D[on] Lorenzo Vecchi sagrestano mag-
a . giore del Duomo di Ragusi, li cui meriti altre volte rappresentai in
compendio a V[osfcra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, e Rfeverendissi]ma,
e constituito per molti capi degno della sua autorevolissima prottez-
La Chiesa di Antivari al p[rese]nte sotto il titolo, o invoca- zione; sioome me mandano vivi incentivi la conversione di numerose
t[io]ne di S[an]t'Elia; poich la Chiesa Cathed[ra]le di S[an] Giorgio, lamiglie; tanti sacerdoti stipendiati da lui; e molte chiese repara'te
fu, alcuni anni sono, occupata da Turchi, e convertita in Moschea, dalla caducit, construtte in orrevole edifitij; ne parla anco per
non vi restando n anco habitat[io]ne p[er] il Prelato, quale se ha lungo tratto la fama, e risuona con melodia di spiritoal dolcezza il
voluto visitare quella Chiesa, stato necessitato acquietare con i lui nome nella fcocca de Greci, Serviani, e Slavi. Io non mi diffun-
p[rese]nti li Turchi, che in quel luoco sono terribili, non permettendo ao in pi esatta espressione non essendo egli suddito della mia
416 o 417
Diocesi: lo raccommando, e commendo ben a V[ostra] Signoria] m[en]te dairabiurat[iosn]e, che fanno far'alli Latini. Et senza la
Ill[ustrisi]ima, e Rev[erendissi]ma per soggetto honorato, e in- corrett[ion]e impossibile farne frutto. Et il tutto si ricever per
deffasso nella propag[a'tion]e della Santa fede. gratia dall'Erti[inenjze loro R[everendissi]me. Quas Deus.
[..]
Cattare li 7 manzo 1640 SOCG, voi. 401, f. 504r, 509v.
Eletto di Zagabria mi facesse meglio informare aH'occ[asio]ni. Et in mezo de' Scismatici Valachi, ne' Confini de'Turchi, lontana da
a Vfostra] Eminenza] m'incihno profondiss[imemen]te. ogni intorno pi da quatro giornate del camino dalli Vescovi pi
vicini, con la usata dilig[en]za della predicat[io]ne della parola di
Vienna 31. Marzo 1640. Dio, e con l'essercitio della Dottrina Cristiana, et altre essortationi
Di V[ostra] Em[inen]za R[everendissi]ma ha ridotto q[ue]lli suoi Parochiani, altrimente idioti, e rilassati, e
Umil[issi]mo et Dev[otissi]mo quasi inselvesciti nella ignoranza delle cose appartenenti alla .salute,
Se[rvito]re Oblig[atissi]mo et all'obbligo del Cristiano, a buon termine, di modo che q[ue]lli che
G[asparo] Arc[ivesco]vo d'Attene per otto, et sino dieci anni non s'erano confessati, parte per carestia
del Confessore, e parte per trascurag[ion]e sendo stati corrotti dal
SOCG, voi. 82, f. 43r, 44r. cativo essempio de'Valachi Scismatici in mezo de quali vivono, e li
quali non si confessano, se non nella Vecchiaia, si cominciano a
confessare, et a frequentar li Sacram[en]ti ma come che sono con-
Ha finanti e rozzi, et immersi in molte miserie, e particolarm[en]te ne
. casi riserbati alla Sede Ap[osto]lica, et alii ordinarii, come di duelli,
di dare, e portar l'armi alii Turchi, di far a loro la spia in danno
Si mand a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma l'informat[io]ne, de Cristiani, degli homicidij, incesti, bestialit, e simili di furti, e
che hefobe la Sac[ra] Congr[egation]e circa quel Monaco Massimo da rapine, non havendo esso D[on] Giovanni la f acuit di poter loro
Monsig[nor] Vesc[ov]o di Zagabria, dal quel potr essa in ogni assolvere, n havendoli a chi rimandare, rimangono sconsolati, e
occorenza farsi dar quella pi essatta contezza, che le far di partono mal contenti, con protesti di non venir mai pi alla confes-
bisogno; Le do intanto avviso d'haver ricevute le due delle 31 marzo sione, o pure d'andare al Vladica Vesc[ov]o Scismatico de Valachi
insieme con la relat[io]ne dell'Alunnato di Grate, che si riferir sud[et]ti.
nella p[rim]a Cong[regation]e g[e]n[er]ale, e pregandola d'essermi Per tanto supp[li]ca l'Em[inen]ze Vfostre] a farli havere li casi
cortese nell'occorenze de suoi commandam[en]ti le bfacio] p[er] riservati della Bolla in Cena Domini, et li soliti riservarsi alii ordi-
fine huniilm[en]te le m[an]i. nali j, con farli anco conceder la facolt di poter ricevere e riconci-
liare li Scismatici quando per opera sua vengono disposti alla Unione
SOCG, voi. 82, f. 44v. della Chiesa Romana, e q[ue]sto non solo li Secolari, ma anco li
Monaci, e Preti loro, sendo che tiene buona speranza di acquistare
in breve un tal Monache di S[an] Basilio p[er] nome Basilio, et un
Prete, che ultimani[en]te venne dalla Turchia, con quatrocento case
d'essi Valachi Scismatici, e -gi sono ben instrutti da lui. E perch
non vi ha suo Ordinario, et li Vescovi di altre Diocesi sono lontani,
258 supp[li]ca in oltre li fosse concesso di poter benedir pararti [en] ti
sobalilie, corporali, et altre cose ecclesiastiche, dove no[n] entra
2. IV 1640. cresima, con reconciliare le chiese et [cetera]. Che il tutto si rice-
ver [et cetera]. Quas Deuis [et cetera].
, , - ^ II P[adre] Raffaele Croato conosce il soprad[ett]o Parodio, e
cpncKOi ne fa buona testimonianza di vita e moribus, et anco della sufficien-
- za, e soggionge, che la Sac[ra] Cong[regatio]ne farebbe santam[en]te
". se lo facesse suo Missionario nel Generalato di Carlistod, che
VLeo.ua vicino alla sua Parochia, con darli facolt soprad[ett]e et altre,
- partico!larin[en]te per proveder alle anime di molti poveri, che si
. trovano haver contratti Matrimoni] ne'gradi proibiti, e tengono figli,
. ne hanno modo di vivere, o mandar a Roma.
Emin[entssi]mi e R[everendissi]mi Sig[no]ri SOCG, voi. 401, f. 414rv, 419v.
262
261
23. IV 1640.
23. IV 1640.
de
, ,
de je da o
ca - .
. , -
Em[inenti!ssi]mi e Reverendissimi Sig[no]ri
.
Dovendo Frane [esco] Leonardi Miss [iona] rio in Servia passare
sin' Pech da quel Patriarca per proporli, et essortarlo all'unione
Em[inentissi]mi, e R[eveirendissi]imi Sig[no]ri con questa S[an]ta Sede, rappresenta humilm[en]te aH'Em[men]ze
Frane [esc] o Leonardi Miss [iona] rio in Servia, che li giorni loro, che stimarebbe serv[iti]o di Dio, che li fusse assegnato per
passati condusse a Roma per render'bbedienza a S[ua] San[ti]t il compagno con il solito stipendio, e competente viatico Bessarione
Nipote del Vesc[ov]o di Montenero, et due Calogieri unitisi nuova- da Cetigne uno di Calogieri mandati dal Vesc[ov]o di Montenero
ni [en] te con la S[an]ta Sede humilni[en]te li mette in consideratfi- per render ubbedienza a S[ua] San[ti]t, perch per mezo suo non
o]ne, che sarebbe bene mandar'uno di questi Alunni, che possed solo pi facimi[en]te s'introdurebbe a trattare con d[ett]o Patriarca,
la lingua Illirica col solito stipendio, e con carico di tenere Scuola ma anco mstruirebbe quelli popoli nella verit Cattolica. Rimettendo
a Budua; poich non solo si provederebbero quelle parti di Sacerdoti il tutto alla Somma prudenza, et charit dell' Em[inen]ze loro
senza spesa di questa Sac[ra] Cong[regatio]ne: ma ancora con questo Reverendissime. Quas Deus.
mezo si sperarebbe maggior frutto; perch' d[ett]a Scuola concor- SOCG, voi. 401, f. 387r, 394v.
rebbero quei d'Antivari, et altri convicini, et pi degl'altri quei di
Montenero, et Pastrovichi, che quasi tutti sono Serviani. Per si
rimette in tutto alla prudenza delle Sigfnorie] loro Em[inentissi]me,
e Reverendissime. Quas Deus.
- O 14. 1640.
266. , 23. 268. , 20. -
1640. . 1640.
Referente Em[mentissi]mo D[omino] Cardinali] Spada, Sac[ra] Referente Emin[entiissi]mo D [omino] Card [inali] Spada litteras
Cong[regatio] D [omino] Francisco de Leonardis ad Patriarcham de Nuintij Cesarei de Maximo Ep[iscop]o 11[] Montis Feletrij
Pech destinatum Socium adiunxit BesBarionem Caloierum de Cetigne schisniatico, et medium, quo possit spiritualiter succurri d[ict]is
Ordinis S[anc]ti Basili] Graecum Catholicum cum provis[io]tie Vallachis ab Ep[dscop]o Zagabriensi per promotionem
scutorfum] viginti annuor[um], ad triennium. scilicet fr[atr]is Raphaelis Croati, ordnis [] de obser[vanti]a
ad aliquam Ecclesiam Ep[iscop]aleni in partilbus infideliu[m], cum
Acta, voi. 14, f. 75r, N. 10. Vdcariatu Ap[osto]lico in locis d[ict]or[um] Vallachor[um] cum d[ictus]
fr[ater] Raphael congrua[m] substentationem habeat ex Instr[ueti]o
Zagrabiae stipulati die 2 Junij 1640.
Sac[rae] Cong[regatio]ni exhibito, et consequenter ei[us]d[em]
Maximo circa eius redditus non inferatur praeiudiciu[m] Emfinentis-
si]mi P[at]res, mandarunt praefato Nuntio rescribi, ut negotium
263 p[raeddc]ti Maximi expediri curet, quia non videtur tutum, ut cura
, 12. V 1640. d[icto]r[um] Vallachor[uin] committatur Scismatico p[rae]lato, q[uo]
non solum, non paruit mandato de veniendo Rom-am ad petendam
- confirmationem, et consacrationein, illi in no[m]i[n]at[io]ne .impe-
riali iniuncto, sed ad schismatcos accesit, et ab eis consaorationem
o , - obtinuit, idqfue] et[ram] si 'ille Catholicus fiat, et professionem fidei
. emittat, nisi aliquis alius Ep[iBcop]us, de que possimus confidere
eodem Maximo superintendens constituatur, praesertim cum d[ictus]
Mons[ignor] Ingoii Maximus indocatus sit, et adiutore, ac instructore indigeat.
Ill[ustrBSi]mo e Reverendissimo Sigfnor] mio ossfervantis- Acta, voi. 14, f. 139v140v, N. 17.
si]mo
Ho gi scritto a Mons[ignor] Vesc[ov]o di Zagabria, p[er] haver
pi esatta informatione di quel Monaco Massimo, e potermene valere 264
in ogni occorenza, secondo portare il bisogno.
Rendo vive gratie a V[ostra] Sfignoria]- Ill[ustrissi]ma della , 21. V 1640.
premura mostra in voler' riferire nella p[rim]a Cong[regatio]ne i
conti degli Alunnati inviateli da me; E quanto alla relatione, che , , -
mandai a Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma dell'Allumiate di Gratz, da
fu 'solam[en]te quel tanto, che destram[en]te ne puoti cavare, e che .
mi fu supposto p[er] vero. Et intanto ricordandole il mio solito, et
obligato desid[eri]o di servirla, bacio a Vfostra] S[ignoria] Illfustris- , ,
si]ma affett[uosamen]te le mani. , -
Vienna 12. Maggio 1640. . -
. ,
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustriissi]ma e ."
R [everendisijina
Dev[otissi]mo Ser[vitore] Ill[ustrissi]mo e Reverendissimo S[ignor] et P[ad]ron Col-
Gfasparo] Arc[ivesco]vo d'Attene l[endissi]mo
SOCG, voi. 82, f. 40r, 47v. Gi intorno la Pascha ho sentito al Mons[ignor] n[ost]ro Arci-
vesc[ov]o et al S[igno]r Leonardie, ma p[er]ch[] dubbto, che le
428 o 429
mie n[on] sia [ino] p[er] qualche disgira [tia] capitate nelle mani dell'
Saimuelli, il quale si ritrova a Ragusi p[er] i'hereditt di q. D[on] 265
Zorzi Medin d'Antivari, morto in Budua, p[erci] torno a scriver
a Vfoistra] S[ignoria] Il[ustrissi]ma pregandola si compiaccia di (), 22. V 1640.
darci qualche risposta purch n[on] capiti nelle mani dell' Samuelli,
mai megldore. -
Ci sono degl'impedimenti di matrimoni gi in 2. e 3. gradi et () ,
e [etera], sopra i quali l'auttoritt deH'Arcivese[ov]o n[on] si estende OH. A OH da -
secondo si legge nelle sue bolle. , ."
Lii Xpiani catholici di questo paese sogliono guardar certi .
luned, mercordi, tutti li venerd, alcuni gioved, et sabbati co[n] li
Scismatici, apportando esser voti, e consuetudini delli loro antenati; [ . .]io son di natione Dalmatino, nation' ilirico; son qua nel Brescia-
cosache causa, n[on] si guardino li gioirni comandati dalla S[anta] no con soldati dell'istessa natione, dove continuamente facio frutto
M[adre] Chiesa, e dove il maggior num[er]o de Scism[atic]i n[on] in convertire qualche a[n]i[m]a alla fede di Xp.t si come hora ne
[er] mettono alii catholici di lavorare quando a loro qualche ho alle mani molti[...]
giorno di festa, o come ho detto di sopra, p[erci] la prego ad inpetiar
la graftia] daH'n[ost]ro Sig[no]re, che siano obligati solamente alii Di Sal li 22 maggio 1640.
comandati dalla S[anta] M[adre] Chiesa, secondo sar descritto dall'
ordinario, cum sit onus aut vix, aut nullatenus suppoirtandufm], e
tanto maggiormente, che li poveri sono oppressi, danneggiati, et Servo divotissimo
agrariati daHi Turchi. Oltra di ci, quando havessimo qualche huomo Prete Giorgio Rochmch
di caritt come il S[ignor] Leonardis, Crutta, o altri, saressimo da Sebenico
nell'a[n]i[m]o consolati, p[erci] esso S[ignor] Leonardis sa benissimo,
che io n[on] ho fatto eccesso di uscire fuori della Diocesi, anzi fuori SOCG, voi. 29, f. 307rv.
della cura, p[erci] la prego, et supplico di mandarmi il placet di
poter andar qualche volta nella Prav[inci]a di Rag[us]a o di Albania
p[er] li miei bisogni occorrenti, et imminenti, etiam p[ro] modufm]
recreationis, qualche volta, p[er]ch a fare col Samuelli cosa du-
rissima, e mentre lui sar n[on] mancar disord[in]i. E la prego a
mandarci dell'auttoritt p[er] noi, et p[er] i popoli, p[er]ch n[on]
possiamo andar a cercar l'ArcivescfovJo in Alb[ani]a p[er] fine 266
Pietro Goetich, et D[on] Mattheo Braianni n[ost]ro parente le rac-
comando, et io humilissimaan[en]te le bacio le sac[re] mani. , 4. VI 1640.
Di Spizza li 21. Maggio 1640 Konuja
Di V[ostra] Signoria] Iil[ustrissi]ma et .
R[everendissi]ma obligatiss[im]o fugl[iol]o
.
in Xpo
fra Donato.
Copia
SOCG, voi. 124, f. 333r, 338v. In nomine Domini, Amen.
Ego Andreas Suppanich Archid[iaconu]s Canonicus Zagrabien-
[sis] et Protonotarius Ap[osto]licus, per hoc meuni publicum Instru-
mentum notum facio omnibus, et singulis quibus expedit et spectat,
et ad quos qomodolibet spectare poterit in futuro, quatenus die 2.
Junij 1640 hic Zaigirabiae vocatus fui coram Ill[ustrissi]mo et R[eve-
rendissi]mo D[omi]no Dfomino] Benedioto Winkowych Ep[iscop]o
130 o 431
Zagrabien[si] Abbate de Topusko, Sacfrae] Caes[areae] et Regfiae] promissam Provisioraem, quae est et dec!arat[u]r esse ducentor[um]
Maiiestatis Cons[i'lia]rio, ubi in Palatio Ep[iiscop]ali eiusd[em] com- quinquaginta scutorum monetae, ad oomputufm] Romanufm] decem
pami t personal [dite] r Magnificus D[ominus] Wollfgangus Pemar Juliorum pr singulis scutis tunc ipsi D [orni] ni Wollffgangus Pernar,
Capitaneus, et Ill[ustrissi]mi D[omi]ni Coniitis Emerici Erdeodi et Joannes Hrastowaczki promiserunt, et prornittunt de proprio
Praefectus, necnon Generosus D[ominus] Joannes Hrastowaczki eandem Summam in pecunia, vel in aequivalenti, ad placitum dficti]
eiusd[em] Reverendissimi D[omi]ni Provisor, libere et sponte Pfatris] Raphaelis singuiis annis daturos, et soluturos, ea condii [ion] e
narrantes, et dicemtes, quod cum d[ictu]s R[everendissi]mus Zagra- ut ipse Pfater] Raphael teneatur resitere, et resideat in Diocesi
bien[sis] pr pastorali sua vigilantia, et singulari zelo ab aliquot Zagrabienfsi] praefator[uni] Valachor[urn] conversione [m] curaturus;
annis meditatus fuerit quomodo Valachos Schismaticos, (qui nume- nec non si aliunde aequivalentem summafni] vel maiorem, vel etiam
rosissimi sunt in eiusd[em] Diocesi per Motes et Confinia Regnor[um] aliam Eccl[es]iam, vel ipsam Zagrabien[sem] eid[em] conferri con-
Slavoniae et Croatiae coniorantes) graemio Sfanctae] Matris Eccl[e- tingeret. Tunc enim dicti D[omi]ni se se liberos ab hu[iusm]o[d]i
s]iae aggregaret, et ad obedientiam Summi Pontificis inducere va- obligat[ion]e esse, et fieri intelligunt, declarant, et protestantur.
ierei; atq[ue] qual[ite]r posi matura[m] deliberationefm] media Quae eoruim obligato ut onini loco, et tempore suum habere queat
quaedam, ante cum Caes[are]a M[aies]tate, legatoqfue] Sedis Ap[o- effectum, obligait Dfominus] Wollffgangus Pernar Vineam suam
sto]licae apud eand[em] residente exposita, Romam ad Emin[e]nt[is- liberami, et quatuor iugera Temrae sub Arce Jaska, necnon Villani
simos] et R[everendissi]mos D[ominos] S[anctae] R[onianae] E[ccle- suam cu[m] sex Colonis sub Cesarvar, quae reddere solent annuos
siae] Cardinales Sac[ra] Cong[regatio] de Propaganda] fide exanii- Hungaricos quingentos. D[omi]nus vero Joannes Villani suarn sub
nanda, et execut[io]ni ubi approbata fuissent demandanda transmi- Castro Sused, et qua solet percipere singul'is annis Hungaricos du-
sisset. In quibus cum nonnullae subortae fuissent difficultates ao centos sexaginta, ita et eo pacto quod si alteri, vel utriqfue] illorum
eisd[em] Eniin[e]n[tissimis] Dfominis] ad Nuntium Ap[osto]licum moiri contigerit ante mortem d[icti] Pfatris] Raphaelis vel antequam
Viennam perscriptae essent ubi pOBtquam discussio earund[em] ei, ut supra aliunde provisum esset, volunt, et declarant, ut pr rata
fuisset, tales postmodum ex ijsdem a Politicis politicae consideratio- dictar[um] Vinae, Terrar[um], et Villarfum] haeredes, et Possessores
nes excitate sunt, ut antequafm] deciderent[ur] et ad finem deduci memorata[m] summam, modo et conditionibus praemissis persolvere
possent, maxima pars Animarum, quarum de salute agi-tur interiret. teneantur, quodq[ue] si ipsi, Haerdes, et Possessores dictor[um]
Ac proinde idem R[everendis^i]mus Zagrabienfsis] semel concepito bonor[uni] persolvere tempore debito, quod esse declarant in prin-
stimulatus zelo unicum duntaxat selegisset medium, quod ab unico, cipio Januarij pr medietate, et fine Augusti pr altera medietate
mero et solo Sumrni Pontificis penderei, et haberi posset beneplacito, dictam summam scutoru[m] 250. neglexerint, vel renuerint, tunc
quodq[ue] omnes seniotas haberet politicas tergiversationes, quando dieta bona absq[ue] ailia sententia et declarat[ion]e, executione et
videlicet S[um]mus, creando in Ep[icsop]um alicuius Titularis Eccl[e- mandato Ill[ustrissi]mi D[omini] Bani -existentis pr tempore, et
sjiae Pfatrem] fr[atr]em Raphaelem Levacovich, Croatam, Ord[inis] quatuor Judicum Regni sint divoluta ad Capltuluni Zagrabiense,
Min[orum] de Obs[ervanti]a Theoloigum celberrimu[m], et in lingua quod simil[ite]r, cum ijsmet conditionibus persolvere tenebitur
Illyrica versatissimum, cui idem R[everendis'si]inus Zagrabien[sis] ipsam summam memorato P[atri] Ra,phaeli, distribuendo residuum
de sufficienti provisione, et honesta sustentat[ion]e provideret, fructuum pauperibus, defuntoqfue] P[ater] Raphaele, vel aliun-de
eund[em] pr Suffraganeo dicti D [omini] Zagrabien[sis] transmit- provso, redeant dieta bona ad haeredes praedictorum Dominorfum]
teret, facile siqudem dicti fr[at>r]is Rap'haelis labore, cum linguam, libera sicut ante. Et quoniam talem esse eor[um] voluntatem irre-
characteTes, mores, et ritus supradictor[um] Valachor[um] unicus vocabilem fassi sunt, pe'tieirunt et rigarunt me suprad[ictu]m Proto-
perfect calleat, ipsi Valachl, ob rationes ad Sacfram] Congfregatio- notariu[m], ut superinde publicum hoc meum Instrumentu[m] eis-
nem] datas ad Unionem et fidem Catholicam accederent: Quod cum d[em] conficerem, sicuti feci, in praesentia Testium ad id rogatorum,
per memoriale suum corani S[anctissi]mo in Cong[regatio]ne d[icto- qui dictos D[omi]nos Promissores, memo'rataqfue] bona, et eorum
rum] Emin[entissimorum] D[ominorum] Card[ina]l[ium] de Pro- reditus optarne noscunt, et taies quales in praemissis dictum est
pag[anda] fide exponen[s] et BupMcanfs] curar et, ne de oblata desi- esse, et extare fassi sunt.
derati P[atris] Raphaelis in Ep[iscop]um, ut supra cre[a]nd[um] et M [agni] Rfeverendi] D [omini] Joannis Mixae Archidiaconi et
Suffraganeu[m] transmitterfet] provisione dubietas aliqua oriri, Canonici Zagrabien[sis]. Adm[odum] R[everendi] D[oniini] Petri
quoqfue] prolongatione[ni] optati off erre posset, offerent sese, supra- Petretch simil[ite]r Archid[iaco]ni et Can[oni]ci Zagrabienfsi] No-
d[ict]i D[omi]ni promitterentq[ue] more Noibilium, sponte uti dice- bilis D [omini] Georgi j Matkovich, D [omini] Joannis Hervoy, D [omi-
bant, et solo etiam zelo salutis atq[ue] acquisitionis Valachor[um] ni] Georgi] Chernetich, D [omini] Petri Matievich, et D [omini]
antelator[um] necnon et comuni Regni foono, quod quando et ubi Thomae Magdalenich. In cuius rei fidem has meas, propria mami
memoratus R[everendBSi]muis Zagrabienfsis] non posset, vel deficeret subscriptas, sigilloq[ue] meo solito munitas dedi.
432 o 433
Ego Andreas Suippanich Archi'd [iaconu]s Zagrabienfsis] nec stato e prego Sua Divina Maest, che conceda lunga vita alla S[an-
non Protonotairi/us Ap[osto]licus, qui supra m[anu] p[ropri]a. ti]t di N[ost]ro iSig[no]re et a V[ost]ra Em[inen]za il colmo d'ogni
felicit.
Di Ragusa li 14 di Giugno 1640
SOCG, voi. 219, f. 323rv, 328rv.
Di Vfostjra Eni[inen]za
humiliss[imo] devotissfimo] et obligatiss[imo]
Ser[vito]re
267 Bernardino Arciv[escovo] di Ragusa.
SOCG, voi. 124, f. 10r, 13v.
, 14. VI 1640.
- O 268.
, , - , 20. 1640, -
- - - -
. , - , a ULTO ce ,
, ". - da OH da .
, . - Referente Emjinetissilmo D[omino] Caird[inali] Caetano litteras
- Archiepi[scopi] Ragusini de penuria sacerdotum, qua laborat Ep[is-
. , cop]atus Trebeniensis, et de malo regimine seminarii orthodoxi
. erecti Ragusij ex dispositione testamentaria Bfeatae] memforiae]
AH'Em[inentissi]mo Sig[nor] Card[ina]le Antonio fr[atr]iis Thomae Eptiscopji Tribunensis, Sac[ra] Cong[regati]o quo
ad primum dixit, provisum esse [IO] renovationem missionis D [omi-
Em[inentiBsi]ino e R[everendissi]mo Sig[no]re e P[ad]ran Co- ni] Laurentij de Vecchijs, quo ad secundum iussit rescribi dicto
lendiss[im]o Archiep[iscop]o, oit significet, quid fieri possit paro dicto seminario,
ut melius gubernetur.
Sono in obligo dar relatione a V[ost]ra Eminenza come a Capo
della Sacra Congreg[ation]e de Propaganda, ohe nel Vescovato di Acta, voi. 14, f. 136r, N. 11.
Tribigne, e Mercana vi sono molti Schismatici, e Catolici insieme,
e per penuria di buoni Parodii molti Catolici diventano Schismatici,
o si fanno Turchi, ho fatto diligenza qui in Ragusa se vi fusse aclun
sacerdote, che volesse applicarvi, e tutti si ritirano per esser le -
Parochie tenuissime. Se al Parocho di Sascalie, e Gradaz s'assignas- ULTU ,
sero venticinque scudi l'anno, Al Parocho di Popovo altri scudi , , -
venticinque, Al Parocho di Castel novo trentacinque, e similm[en]te .
al Parocho di Zuzovichi altri scudi trentacinque l'anno con quel
poco, che M danno i Villani del paese, sbaverebbero buoni ministri Si scriva all'Arci[vescov]o ut in decreto.
per conservar i Catolici nella fede. Io sin adesso ho reconciliato sei Se si fa la miss[ion]e de Do[n] Lorenzo de Vecchi, co[n] un
Schismatici, e l'ho fatto scrivere al libro della Cancellarla Arcives- altro sacerdote e p[ro]vis[ion]e di scudi 50 p[er] ciascuno co[n]
covale. Un Turco dopo d'essere stato sufficientem[en]te catechizato, obligarli a risedere in q[ue]lla diocese sar p[ro]visto sufficiente-
sar battimato. Il Collegio ortodoxo di Ragusa fondato dalla buona mente.
mem[ori]a di Monsig[no]r Tomasso Natale Budislavo Vesc[ovo] di
Tribigne, e Mercana tuttavia, va deteriorando, e l'entrate le maneg- SOCG, voi. 124, f. 13v.
giano certi secolari Ragusei, ho cominciato la visita locale, e perso-
nale, dopo la quale dar pi pieno raguaglio di detto Collegio a
V[ost]ra Em[inen]za. Tra tanto humilm[en]te la suplico sentir be-
nignam[en]te il Sig[nor] Alessandro Siri che l'informar dello mio
434 o 435
268 errori, che trover per trasmetterli poi qua, acci siano essaminati,
, 30. VI 1640. prima che isi correghmo, si manderanno p[er]ci a Vfostra] Sfignoria]
con la prima buona occasione, che si rappresenter.
[Roma] li 17 Luglio 1640.
". Lettere, voi. 20, f. 59 ; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridiona-
lium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I, Za-
greb 1926, 81.
Ill[ustrissi]mo, e Reverendissimo Sig[nor] e P[ad]rone Co-
![endissi]mo
Sin' a mercordi verso il tardi arrivai qui con la mia compagnia
havendo havuto il viaggio assai prospero senza sentire punto di 269
caldo. Se fossero capitate le mie robbe, che dovevan'esser' inviate
dal S[igno]r Spudeo; questa sera mi sarei imbarcato per Ragusa. (), 2. VII 1640.
Ma perch non si veggono comparire li molutieri son'astretto a
trattenermi sin' all'arrivo di quelli. A Loreto da que]l'Ill[ustiissi]mo , , da
Gov[ernato]re siamo stati honorati con accoglienze non ord[ina]rie, o , -
havendoci fatto vedere tutte le singolarit della Casa S[an]ta, e ", .
regalato anco di diversi fiaschi di vino. Sich' anco li Calogieri sono , ",
restati consolati ammirando sopra tutto la dovitia di quel thesoro. , a . -
Per debito dell'antica mia osservanza ho stimato term[kt]e ne[ces-
sajrio di darli parte di sud[et]ti par[tico]l[ar]; sicome far nel .
progresso del mio viaggio. Supplicandola fra tanto si degni haver'
a cuore di negotij raccomandabili; e partcolarm[en]te, che sia Illusftrissijmo Sig[no]re
proviso delli Concilij per poterli confrontare con li Serviani; come Essendo gi passato un'Anno, come ho avisato Sua Illfustrissi]-
di 'gi tsupplicai S[ua] San[ti]t a voce; e ne fu rimesso il mem[oria]le ma Sig[no]ria come si trovano qui molte povere anime senza pastore,
a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma. Riverisco il Sig[nor] D[on] e senza lingua taliaina, Turchi, eretici, e si'smatdci, et non trovandosi
Valerio con cotesti altri Sig[no]ri, e pregandoli dal Sigino] re pro- qualcheduno a convergigli alla fede cattolica, io essendo vegnuto
sperit, e felicit li bacio devotam[en]te le mani. qui da lontani Paesi, per trovare il studio, et aquistar qualche virt,
Ancona 30 Giugno 1640. per sostentare la fede di Christo tra infedeli. Ho fatto ancora qui
battizare i Turchi, invertire li sismatici, et per questo ho diman-
Di V[ostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]nia e dato la auttorit da assolvere della sisma non sapendo loro parlare
Reverendissima ne andare alla inquisitione, essendo soldati marchiano da luogo a
Dev[otissi]mo, et Oblig[atissi]mo luogo, et questo Illfustrissi]mo Sig[no]re non ini havete datto auto-
Serv[ito]re ritta ne almeno la risposta. Noi non siamo vegnuti qui inganare la
Franc[esc]o de Leonardis Santa Chiesa, ne faciamo questo per haver qualche dignitt, ma
faciamo per aimor de Dio fruti spirituali, quello che havete avisato
SOCG, voi. 28, f. 239r, 244v. Sig[nor] Ilus[trissi]mo vescovo da Brescia per queste cose, in quello
non sono consolate quelle anime che sono partite da questo mondo
de senza lege di Christo, Sdg[no]ri vescovi et altri oficiali spirituali,
o 17. VII 1640. . stano nelle sue dignitt, e godono questo mondo, e non spargine il
suo sangue tra infedeli, per amor della lege Divina, ma noi poveri
A Dfon] Fran[ces]co Leonardi fratti de San Francesco, Ill[ustrissi]mo Sig[no]re voi sete ad pro-
Pagandam fidem de nostra Natione, ma adeso ho perso devotione
Essendosi decretato a Vfostra] Signoria] un corpo di concili j dalla sua resposta, et questi soldati havendo bisogne da un sacerdote
G[e]n[era]li stampati ai tempo della felfice] mem[oria] di Papa della sua lingua, a confesarsi e convertirsi fecero venire un Prete
Paolo V, acci li possa confrontar con quelli, che hanno i Greci del da Paesi molto onorato, e cos volse il diavolo facendo suo oficio,
Regno di Servia traslaf in lingua Illirica, e notar le differenze, et e sospese Sig[no]r Vescovo di Eresia che non possa celebrare senza
437
436 o
causa nisuna, e senza procesi, come sette gi inforniatto, da medesi- stato posibile eser sovenuto almeno p[er] conto del comma[n]da-
mo Prete don Giorgio Rohoich, io pi non dimando niente, se darete me[n]to che si deve renovar dal novo Imperator Turco, che senza
la isaitiefatiome a questo Prete sacro satisfate ancora io. Avisaremo qu[e]llo io non posso ardire di andare a far la Visita in partibus.
ancora la Sua Santtt come paisano questi bisogni et per fine li Oltra le altre fatighe che io ho patitto pfer] li fratti in loro libera-
tione dalle mani de Turchi, in speranza della Sacfra] Cong[regatio]ne
bacio le sacre mani. o speso la naia povert, dove che a noi non si prestava credito; ma
Da Salo di San Bernardino li 2 gliuglio 1640. si prestava credito a quelli che pfer] invidia scrivevano contro gli
miei ragioni, di modo che io non recuso laborem; ma tuttavia oltre
fra Nicolo Bosnese le contrariet che mi sono intravenute da qual che sia stato rendo
infine te graftie] al mio Creatore, a cui io lascio in mano Sua tutti
Ha gli miei fatti, qui redet unicuique secundufm] oppera sua, non
volendo pi thediare Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma, pfer] fine
, . humilme[n]te me le off ero et me racomando affetuosamente.
Da Ragusa il di 11 luglio 1640
Dal incluso Decreto della Sac[ra] Cong>r[egation]e de Propa-
gfanda] Fide vedr Vfostra] P[aterni]t s' oprato da me per Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma, et
sodisfatt[io]ne di lei nel part[icola]re delle facolt, ch'ella desidera; R [everendissi]ma
Ho rinovato con q[ues]ta occas[io]ne gl'ordini perch sia sollecitata Afffetuosissijmo Ser[vito]re
la epedit[o]ne a fine di poter mandargliele q[uan]to p[rim]a. Giorgio Bianch Arcivfescovo] d'Antivari
et primate Serviae.
SOCG, voi. 29, f. 256rv, 257v.
SOCG, voi. 124, f. 123rv, 130v.
270 , -
, 11. VII 1640.
.
, - pa,ntibus infidelium" 200 ,
o .
.
Da quella di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustirissi]-ma delti XI lug[li]o
Illfustrissilmo, et R[everendissi]nio Monsig[<no]r Ossfervantis- ricevo il gratissimo avviso del salvo suo arrivo cost, ma con altre-
si]mo tanto dispiacere dell'animo intendo, che un s breve tratto di mare
Con il favor della Sua D[ivi]na M[aes]t siamo arivati qui in gl'habbia fatto perder ogni memoria delle cortesi dimostrat[io]ni
Ragusa sani et salvi. Ha vendo io narato, e datto infonmatione a usategli da q[ues]ta Corte. Pare a Vfostra] Sifgnoria] Illfustrissijma,
Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ima, et anco alii Emen[entissi]mi che di suo Precessore havesse dalla Sacfra] Congr[egation]e per una
Cardinali della Sacfra] Cong[regatio]ne delle necesit della mia o due volte cento scudi in tempo di sette avanie, e tiene per niente
chiesa, et la mia p[er]sona, tutto conforme li o visto e provato ogni li duecento scudi, che dalla med[esi]ma Sacfra] Congfregationje
minima necesit si come ho representato le mie relatoni alla d[et]ta vengono sborsati a Lei ciascun' anno, e non considera, che fra tutti
Sacfra] Cong[regatio]ne et in effetto di sovenire alle necesit rapre- li Vescovi nel'le parti degl'Infedeli non si trova pur uno, che habfoia
sentate sin'hora non si visto nissuno sovenime[n]to, e me mi pare una tal provis[io]ne?Tronco il filo al discorso per non risentirmi con
che questo atorto non si slatto fatto alii miei ^predecessori, p[er]ch lei come richiede tal fatto, assicurandomi che ella restringer fra i
io trovo che il B[uo]na M[emori]a Pietro Maserechi p[er] una minima termini pi ragionevoli le sue pretensioni. Si daranno al Sig[no]r
sequestratione che li fu initravenuta da un Turco a Prisren, fu Arcip[re]te di S[an] Girolamo suo Agente li 60 s[cu]di che dalla
sovenuto cofn] 100 scudi, et p[er] haver il conima[n]dame{n]to dal Sacfra] Congr[egation]e ultimamfenjte li furono decretati, e li bfaci]o
Gran Turco p[er] poter visitare le sue Giurisditioni in partifous, fu per fine hum[ilmen]te le m fan] i.
sovenuto e agiutato co[n] 100 scudi. Hora p[er] haver io rapresentato SOCG, voi. 124, f. 130v.
in quella S[an]ta Corte le necesiit che mi occorono e occorerano non
438 o 439
271 Ha
-
, 18. VII 1640.
.
-
, , - S' gi data la miss[ion]e di Tribuno a Don Lorenzo de Vecchi
- , co[n] p[To]vis[ion]e annua, e facolt neces[sari]e co[n] ordine.
, , , -
, , - SOCG, voi. 124, 1 15v.
".
-
,
.
Em[mentissi]mo e R[everendissi]mo
Sig[nor]e e P[ad]ron Colenddssfiino]
272
Reputo M commandamenti di V[ost]ra Em[inen]za per infiniti
favori, e sto con desiderio aspettando d'essere honorato da lei di , 18. VII 1640.
qualche suo ordine per segno che si degna compartirmi qualche
parte della sua graftia]. Ho inviato a Monsigfnor] Ingoii un piego ,
di l[ette]re raccomandatemi dal Sig[nor] Fran[ces]co Crutta Vicario , o ceojoj -
Apostolico in Budua d'Albania, ne do parte a V[ost]ra Emfinenjza . -
come a Capo della Sacra Congreg[ation]e de Propaganda, gi signi- , nojaey da -
ficai a V[ost]ra Em[inen]za come molti Morlacchi CatoMci, che , -Hoeu, . -
habitano in Castelnovo, et in altri luoghi, dove stanno insieme
Catolici, Turchi, Hebrei, e Schismatici, per penuria di ministri , a .
catolici, diventano almeno schismatici, fu proposto alla Sacra Con-
greg[ation]e de propaganda un Sacerdote Raguseo per nome Don All'Ili [ustrissijmo Ingoii
Lorenzo Vecchi, il quale m'ha ottenuto respeditioni come Missiona- Ill[ustrijssi]mo e R[everendissi]mo Sigfnor] mio ossferventis-
rio, e di pi le facolt dalla Sacra Congreg[ation]e del Sant'Officio si]mo
ma questo Reverendo] vuoi esser sacristano nella Metropoli di
Ragusa, et ha solo un desiderio, per non dir velleit d'andar in II Sig[no]r Fran[ces]co Crutta Vic[ari]o Ap[osto]lico di Budua
missione, perch non vuoi lasciar le comniodit della sua patria, per d'Albania m'ha raccomandato la qui inclusa diretta a Vfostra] S[i-
mi pare, che i posse applicare ad altri sogetti, rimettendomi sempre gnoria] R[everendissi]ma, se occorrer altro star su l'aviso per
alla sua somma prudenza e tea tanto resto pregando Iddio che servir come devo questi Eni[inentissi]mi Sig[no]ri della Sacra Con-
conceda a V[ost]ra Em[inen]za ogni vera felicit e li fo humiliss[im]a greg[ation]e de propaganda. Io sin a quast'hore ho riconciliati sei
riv[erenz]a. schismatici e l'ho fatti scrivere al libro conforme hanno fatto i miei
Da Ragusa li 18 Luglio 1640. Antecessori e mi dispiace grandem[en]te, che molti Catolici vanno
in Castelnovo e diventano schismatici per difetto di ministri, et in
Di Vfostjra Em[inen]za Reverendissima quanto a D[on] Lorenzo Vecchi non bisogna far molto capitale,
humi'Liss[imo] devotissimo] et perch vuoi essere Sacristano nella catedrale come de facto , et
Q'bligatissfimo] Ser[vito]re ha solam[en]te il desiderio d'esser missionario, e chi vuoi esser
Bernardino Arciv[escov]o di Ragusa missionario bisogna lasciar le commodit della patria, per bisogna
pensare ad altri sogetti come con una mia scrissi a Vfostra]
Non occorre raccomandarli il Padre Ignatio Mignozza mio Signoria] R[everendissi]ma al lungo alla quale mi riferisco, tra
parente, perch so che l'ama. tanto preghi per me in quest'occasione della visita, che sto facendo,
perch incontro delle difficolt, che bisogna superarle con molta
SOCG, voi. 124, f. 8r, 15v. destrezza, dalli 20 di Giugfno] in qua non habbiamo havuti ter-
440 o 441
lachi Scismatici che sono numerosi nel Regno di Slavonia, e Croatia, quia non videtur tutum, et cura d[icto]r[um] Vallachorfum] com-
con haverne nominato p[er] p[ri]ma volta di esso im Monache di mittatur schismatico p[irae]fato, q[ui] non solum, non paruit mandato
S[an] Basilio d[ett]o Massimo Pietrovich, che fingeva esser Catt[o- de veniendo Romani ad petendam confirmationem, et consacratio-
li]co e promise che sarebbe venuto a Roma a procurar la confirma- nem, illi in no[m]i[n]at[io]ne imperiali iniuncto, sed ad schismaticos
t[io]ne da S[ua] S[anti]t il quale non havendo adempito la promessa, accessit, et ab eis consacrationem obtinuit, idqfue] et[iam] si ille
ma fattosi consacrare da un'Arcivesc[ov]o Scismatico di Turchia, Catholicus fiat, et professionem fided emittat, nisi aliquis alius
perch faceva grand[issijmi danni alla fede Catt[oli]ca in quelli Ep[iscop]us, de quo possimus confidere eidem Maximo super-
Regni, proponeva certi mezi con quali poteva esser rimediato a intendens constiituatur, praesertim cum d[ictus] Maximus indoctus
quel male. sit, et adiutore, ac instructore indigeat[ur].
Essendo poi detti mezi essaminati per ord[in]e di V[ostra]
Beatitudine] nella Cong[regatio]ne part[icola]re coram Emn[ents- Acta, voi. 14, f. 139v140v, N. 17; Joannes Smrak, De relationibus Slavorum
sijmo D[omino] Cardinali] Spada, ne fu scritto per magfgior] infor- Meridionalium com Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII,
mat[ion]e al Nuntio di Gemi [ani] a a Vienna, e da lui havutasene voi. I, Zagreb 1926, 105.
la risposta, quale supponendo alcune rag[io]ni Politiche quali tira-
rebbero molto in lungo la Previsione, ohe si richiede per quelle
acceccate anime di molte migliaia della Valachi sud[et]ti propone
un mezo, che solo depende dal beneplacito della S[anti]t V[ostra] 276
cio, che S[ua] B[eatitudi]ne voglia dar un Titolo al Pfadre] Raffaele
Croato Minfore] Oss[ervan]te e facendolo consacrare inviarlo per 20. Vili 1640.
Coadiutore overo Suffraganeo di esso Oratore, quale promette di
provederlo che possa viver honoratam[en]te. Perch in tal modo Konuja
il mentovato P[ad]re andando come Coadiutore del Vesc[ov]o di . -
Zagraba a far le funt[io]ni Ep[isco]pali alii Caitt[oli]ci che stanno -
mischiati tra li Valachi, con la predicai [io]ne et con altri agiusta- .
m[en]ti per esser prattico del Rito Greco, e versato nelle Ceremom'e
delli Vatlachi li guadagnare facilin[en]te come anche spera potrebbe , ".
guadagnarsi il sud[ett]o Massimo Scismatico, che havendo presentito
d'esser deposto, teme assai. Il tutto si ricever [per gratta della Parla d'una l[ette]ra scritta dal Sig[nor] Matteo Milateo a
Santit Vostra]. Quam Deus. Frane [esc] o Leonardi.
SOCG, voi. 401, f. 254r, 269v. Da pi persone degne di fede intendo, che la maggior parte
de frati Bosnesi non admettono altrim[en]te alla cornmun[don]e, et
al n[ost]ro Rito quelli, che lasciano lo Scisma, se prima di nuovo
268. - non li battezzano sub conditione. V[ostra] S[ignoria] sa m[ol]to bene
, 20. VIII 1640. . q[ua]nto sia quest' attione mal fatta, e quanto maggiorim[en]te
induri gl'animi di quelli poverelli, li quali mentre si tratta con loro
con piacevolezza approvando quelle loro cose, che si possono salva
Referente Emin[entissi]mo D [omino] Card [inali] Spada litteras la verit approvare; trovo molto disposti all'unione, ne sono invillupa-
Nuntij Caesarei de Maximo Ep[iseop]o Vallachor[um] Montis Feletrij ti in tante heresie, quante si trovano fra Greci! Forse non sarebbe
schismatico, et medium, qua possit spkitualiter succurtri d[ict]is male, che la Sac[ra] Congfregatione] stamapsse in Greco, et nastrano;
Val'lachis ab Ep[iscop]o Zagabriensi propositum per promotionem ma coi caratteri Cirillici quella profess[ion]e della fede.
scilicet fr[atr]is Raphaelis Croati, ordinis niin[orum] de obser[vanti]a
ad aliquam Ecclesiam Ep[iscopa]ilem in partibus inifideliu[m], cum SOCG, voi, 124, f. 90r, 91v.
Vicariatu Ap[osto]Iico in locis d[ict]or[um] Vallacor[um] cum d[ictus]
frfater] Raphael congrua[m] substentationem habeat ex Instr[ucti]o
Zagrabiae stipulato die 2 Junij 1640. Sac[>rae] Cong[regaito]ni exhi- O OBOM 268.
bito, et consequenter eid[em] Maximo circa eius redditus non in- , 20. 1640.
feratur praeiudic?iu[m] Eni[inentiissi]mi P[at]res, mandarunt praefato . -
Nuntio rescribi, ut negotium p[raedic]ti Maxdmi expediri curet,
o 447
446
-
31. VII 1640.
Al Prfovin]c[ia]le de miai [ori] oss[ervain]ti di Bosna
Havendo inteso questa Sacra Oong[regat>ion]e che si impedis-
cono molte convers[io]ni degl'scismatici, poich i P[ad]ri di cotesta
Provincia ricusano di riconciliarli, et ammetterli nel grembo di
Sfan]ta Chiesa, se prima non si batezzano sub conditione, V[ostra]
Riverenza] ordinare loro, che ricevino alla Cattolica Chiesa tutti
quegli scismatici, che saranno bateezati al rito contenuto negl'
Eucologij loro con farli fare 91[] la professione della fede
prescritta a gl'orientali, conforme si fa qui in Roma, la quale profes-
s[io]ne s' gi dato ordine, che si dia alle stampe in tutte quelle
lingue, che si potr.
Roma li 31. Ag[os]to 1640.
Lettere, voi. 20, f. 80rv.
448 o 449
N
on]e[m] S[amc]tae R[oma]nae Eccl[es]iae [. . .] meritor[um] D[omi]-
nationu[m] V[est]rar[um] Em[inentisdm]ar[um], quibus genuflexu
[. . .] vestes.
In Monasterio S[anc]ti Nicolai de Gradista Pa[. . .]
arScma [25] Augusti 1640
/0 81'
Servus Hufmiliissimus]
Hr8/aHTi ! w Joseph Ig[umanuis]
_A
8 w BEpe SOCG, voi. 180, f. 353r; Carolus Nezic, De Pravoslavis Jugoslavis saec. XVII
ad Catholicam Fidem reversis necnon de eorum conceptu Romanae Ecclesiae,
SOCG, voi. 180, f. 354rv, 355v; Carolus Nezic, De Pravoslavis Jugoslavis saec. Romae 1940, 98 99.
XVII ad Catholicam Fidem reversis necnon de eorum concepiti Romanae Eccle-
siae, Romae 1940, 96 97.
, -
-
. - .
(: SOCG, voi. 180, . 354v, 355v). Si prorogata a V[ostra] P[aterni]t la p[ro]vis[ion]e p[er] un
S[anctissi]mo P[at]ri Capiti, et Principi totius xpanitatis Em[i- altro triennio conforme la istanza, che ella ne ha fatto [. . .]
nentissi]mos, et R[everendissi]miis D[omi]nis obedientiam, et SOCG, voi. 180, f. 356v.
venerationem Hyeromonacus Joseph Igumanus S[anc]ti Nicolai
de Gradista Pastrovichiorum.
Omnes isti xpifideles exultaverunt, et laetati sunt in re-
ditu Monac[...] Montis Negri, et D [orni] ni Francisci Leonardi
Archidiaconi Tragurini; [...] enim quanta benignitate, et charitate 278
V[est]ra Sanctitas D[omi]nat[ion]es V[est]rae [...] et singillatim
Em[inentissi]nii Card[ina]les Barberni, Franc[iscu]s, et Ant[oni]us , 27. Vili 1640.
eos exceperunt [...] ac amplexati sunt; gra[tia]s agentes Deo ob
tam felix p[ri]n[ci]piiun confidante [...] feliciorem progressum operis de -
adeo digni, ut est S[anc]ta Unio oniniu[m] [...] fidelium cuin S[anc]ta da , ,
Eccl[es]ia Cattfolijca R[oma]na; Ego auteni nominatum [...] omni- , .
b[us] gavisus isum in D[omi]no, quippe qui tota mente laboravi; nec , ,
[.. .] occasione[m] praetermisi; quam idoneam existimavi ad huius za .
finis consef...] Benedictus Deus, et Pater D[omi]ni N[ost]ri Jesu
Xpi, a quo ut omnes grati [...] perfecta proveniunt, ita, et haec Ill[us'trissi]mo, e R[everendissi]mo mio Sig[nor], e P[ad]rone
etia[m] emanavit. Illuni deprecor, [...] admodum incaepit, ita per- Ck)l[endissi]mo
ficiet, opurtanti miniisterij, gloriaeqfue] ips[...] [...] mihi vim, et Tutte queste parti sono m[ol]to obligate a Vfostra] Sfignoria]
virtutem tribuat proficiendi in opere tanti me[...] [.. .]enim meum Ill[ustrissi]ma, et io in particolare, e sopra tutti; poich con tant*
esit, conabor plantare, et irrigare, dummodo [...] incrementum dare, affetto essercita la sua benignit naturale verso di me, e di quelle
quemad[mod]um confido ipsum facturu[m], cu[. . .] Pater misericor- con augumfenjto sempre maggiore di suoi favori, e gratie. Il Sigfnor]
diarfum], et Deus totius coinsolationis spera [...] [...] V[est]ram la remuneri, giach da altri n'essa pretende, n pu n'anco sperare
Sanct[itat]e[m], V[est]rasq[ue] D[omi]nation]es Em[inentissi]mas, compensa convenevole al suo impiego.
quippe interven[...][...] P[at]ris adeo benigni, conipatientes miserijs, Il R[everen]do Vestio capitato, et imed[iatamen]te ha co-
paupertatiqfue] [. ..] prorogaturos esse mihi provisionem iam decre- minciato attender alla sua carica. Ha principiato bene, se prose-
tatani ad[. ..] [...] quemadmodum humiliter peto, et deprecor. guir con l'istesso ferver, et applicai [io] e sar di grand [issi] mo
Idqfue] ad ma[...] [...] felicitatemi Sanctitatis V[est]rae exaltat[i- frutto e p[er] li fig[lio]li 'di Budua, e p[er] quelli di questi confini.
450 o 451
Di gi io l'ho procurato un fig[lio]do a doizina da Pastrovlchi, e Vfostra] Sfignoria] lll[uistrissi]nia, per la quale prego continuam[en]te
vedeir di farne capitare d'altri, pure che si porti bene, come spero il Sig[no]re, e mentre mi raccomando alla sua graftia], et orationi
far. In assenza del Vie [ardo] Cruta gl'assister, et ogni v[ol]ta, che li bacio devotam[en]te le mani.
capitare a Budua, mi far vedere sera, e mattina a Scuola, e con
essame di fig[lio]li esplorarci, che frutto si facci. Che se quest' Pastrovichi 27. Agosto 1640
affare s'incamina per la debita strada, vedere Vjpstra] Sfignoria] Di Vfostra] Sfignoria] Il[ustrissi]ma, e
Ill[ustrissi]ma di quanto giovamfenjto sar per queste parti, e di R{everendissi]ma
quanto sollevo alla Sae[ra] Congfregationje. Devfotissijmo, et oblig[atissi]mo Serv[ito]re
La promot[ion]e del Cruta al Vesc[ova]to di Scutari isicom' Frane [esc] o de Leonardis.
stata di g>rand[issi]ma consolat[ion]e a tutti quelli popoli, cos spero
riuscir d'uguale gloria di Dio, e frutto di quell'anime. Egli passa SOCG, voi. 124, . 183rv, 190v.
a Venfeti]a per assordare le cose in Collfegio]. Al suo ritorno co-
minciar affaticarsi. E p[ri]n[ci]p[a]lmfen]te procurare, che si ri-
ponghi la miss[ion]e di Reformati a Trumsi, e s'instituisca un'altra
a Sfaccia, il tutto per sensim, sensim, e con destrezza.
Questi giorni decorsi sono stato in Zarnizza, e per tutta qualla
patrie di Montenero, che tirra verso Oriente, V[ostra] Sfignoria]
Ill[ustrissd]ima non crederebbe quanta consolat[ion]e cominciano 279
sentire quelli popoli per esser'amessi all'Unione con cotesta S[an]ta ....
Sede. Ovunqfue] capit comincian' interrogare. E ho questo, che fu , 28. Vili 1640.
con li Calogieri a Roma. Il tutto a gloria di Dio, et acci le cose si
vadino astradando meglio [Vostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma far de -
opera di merito par[tico]l[ar]e, se la procurare, che sia mandata la da da joj nume, jep -
bened[ition]e Apfostojlica p[er] tutta la giurisd[itio]ne del Vescfovo] . , >
di Montenero, come supplico la Saefra] Cong[regation]e.
La disgra[tia] intervenuta a d[ett]o Monfsignor] di Montenero o . -
inltendender dall'aggiunta alla Sacfra] Cong[regation]e e voglio , ",
anco credere, ch'il Sfignor] K[avalie]r Bolizza gli n'haver dato .
parte. Egli si trova prigfionje a Podgorizza. E quest' la causa, che , , -
non habbi potuto rispondere, n ringratiar' a Vfostra] Sfignoria] .
Ill[ustrissi]ina, n'alia Sacfra] Cong[regation]e, com'haveva intentfi- ,
on]e, havendomi chiamato per questo effetto. Non so quello sar 30 .
di lui, spero ad ogni modo fra breve la sua lifoerat[ion]e, et in tal Em[inentissi]mi, e R[everendissi]mi Sig[no]ri, e P[ad]roni Co-
caso sar imed[iatamen]te da lui.
Nella memoria lasciata a Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma nel l[endissi]mi
mio partire li raccomandai la proroga della provis[ion]e al Cologiero II corpo di concilij G[e]n[er]ali decretatomi da cotesta Sacfra]
Giosefo da Pastrovichi. Hora lui med[esi]mo supplica la Sacfra] Cong[regatLon]e servir per incitam[en]to ad affaticarmi in servitio
Congfregationje con l'alligate. Eigli meritevole, perch si porta di quella; E pregare il Sig[no]re mi dia vigore, che con l'impiego
beniss[im]o, e promove con tutto lo spirito l'unione; e come tale del tenue talento concessomi possa rendere le dovute gr[ati]e a tanta
confido, che dalla charit di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma sar benignit, che Sfua] San[ti]t, e rEm[inen]ze loro si sono compiaciute
favorito. essercitare meco.
Attendo il corpo di Concilii decretatomi, e se di gi non fosse Il Monfsignor] Vesc[ov]o di Montenero m'haveva comesso che
inviato, n vi fosse altra occas[ion]e opportuna, supplico Vfostra] dovesse essere da lui per quest'Assunta secondo il Kalendario antico
Sfignoria] Ill[ustrissi]ima a farmelo inviar' imed[iatamen]te per via per ringratiar a Sfua] San[ti]t, a cotesta Sacfra] Congfregatione] et
d'Ancona al Sigfinor] Scuraini, che lo trasmetta a Ragusa al Sigfnor] agi' Em[inentiissi]mi Barberini per li favori, e benefici ricevuti cos
Vic[ari]o Resti, o a Cattato al Sfignor] K[avalie]r Bolizza. Torno a nella sua persona, come nelli Calogieri mandati a render' ubbedienza
supplicarla mi favorisca in questo senza dilat[ion]e, perch n'ho a cotesta S[an]ta Sede; ma il Sig[no]re ha voluto visitarlo con travagli,
bisogno, et applicare parte delle fatiche per salute, e felicit di e prigionia. Passavfano] nemicitie capitali 'tra quelli di Montenero,
453
452 o
29. 1640.
. -
.
AlTArchid[iaco]no di Tra
S' riferita in questa Sacra Ctong[rega)t0n]e la l[ette]ra di
V[ostra] Signoria] de 28 Agosto pross[im]o passato, intorno alla
quale non ho che risponderle, se non che s'aspetta con desiderio la
nuova della liberatione del Vescovo di Monte negro, acci si possa
attender al negotio della xedutone del patriarca di Pechi all'unione
con questa Santa Sede. Che. SOCG, voi. 125, f. 332r; Carolus Nezic, De Pravoslavis Jugoslavis saec. XVII
ad Catholicam Fidem reversis necnon de eorum concep Romanae Ecclesiae,
Roma li 29 xtore 1640. Romae 1940, 8687.
(: SOCG, voi. 125, f. 332r).
.
280 S[anctissi]mo P[at]ri, Em[inentissi]mis
D[omi]nis, D[omi]nis meis Colendiss[im]s
, 2. X 1640.
Ego Archidiaconus Bessarion, qui fui in hac Sancta, et electa
- Sion, ut amplecterer Sanctos pedes, et oscularer Scabellum pedum
( : SOCG, Magni Successorie Sancti Petri Apostoli; ab eoqfue] benedict[ion]e[m]
voi. 125, f. 318r, 325v). accipuem; et quem admodum iam diu optavi, ita gratiam a Deo
eonsecutus suni, ut a firma Petra benedictionem haiberemus, et
uriionem cum ista Sancta Sede, et Deus adimplevit nostrum desi-
derauim, visitavimus istani Sanctam Sion, et benedict[ion]em inveni-
mus ab istis R[everendissi]mis, et Em[inentissi]mis D[omi]nis meis
Cardiinaliibfus] ut nos benigne exciperent, oniniemq[ue] charitatem,
gratiam, et amplexum exhiberent; comunicatonem insuper, et
auxilium praeis't'arent. Quapropter humiliter veneror genibus et
facie demissis usq[ue] ad terram Sanct[itat]em V[est]ra[ni], ac D[o-
mi]nat[ion]es V[est]ras Em[inentissi]mas, eisq[ue] maximas ago
gratias. Ego autem una cum D[omi]no Archid[iaco]no Leonardis
praestaibo obedientiam debitam in MS finibus, et ostendam his
gentbus legem Dei, et sinceram veritatem, ad hoc, ut uniantur cum
ista Sancta Sede; nec nequiescam diu, noctuqfue], ut inserviam
Sanctitati V[est]rae, ac D[o]m[in]ationibus V[est]ris Em[inentiissi]niis.
Ego enim vidi hanc Sanctam Sion, edusqfue] Orthodoxam fidem,
orationes et opera pietatis, et misericordie, ideoqfue] fateri cogor
hunc locum vere Sanctufm] esse, ac in eo Doniinum Deum merito
sibi Sedem cullocasse. Sanctissfime] P[ate]r, Em[inentissi]mi D[o-
456 o 457
281
, 2. X 1640.
VIII ( : SOCG, voi. 125, f.
330rv, 345VJ.
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458 o 459
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, 4. 1641. . - 282
- , 2. 1640.
, a , , .
Referente Em[inentissi]mo D[omino] Cardinali] Spada l[itte]ras (
Mardarij Ep[iscop]i Montis Nigii, et D [omini] Francisci de Leonardis : SOCG, voi. 125, f. 331 r, 344v).
de duobus professkmis fidei exemplaribus emissae a praed[icto]
Episcopio, eiuisqfue] manu subscriptis, Sac[ra] Cong[regatio] iussit
unuim exemplar retineri in Secretarla sua, aterum vero transmitti
ad S[anctu]m Off[ieiu]m, in cuius decreti execut[k)]ne statini Sec^e-
ta] rius Ingulus suium exemplar dedi't Rfeveremdo] [atri] D [omino]
de Alicij Assessori S[anc]ti Offitij.
Acta, voi. 14, f. 244v, N. 14.
je o -
.
Al Vesc[ov]o di m[on]te Negro
In questa Sacra Cong[regation]e tenuta inanzi la S[anti]t di
N[ostro] S[ignore] stata riferita la l[ette]ra di V[ostra] S[ignoria],
della quale S[ua] Beatitudine], e questi miei Em[inentissi]mi S[i-
gnojri sono rimasti molto soddisfatti, per la professioni e della fede,
che ella ha mandato in due essemplari, che per ci s' dato ordine,
che siano riposti nelli soliti Archi vi j, affinch se ne tenga la me-
ni [ori] a, che merita cotesto suo riverente, e dovuto ossequio a questa
Santa Sede, la qua! non mancher mai della dovuta p[ro]tett[ion]e
della persona di V[ostra] S[ignoria] in ogni sua occorenza, con che.
Roma li 19 Gennaro 1641.
Lettere, voi. 20, . 120r.
462 o 463
, 284
Tape " 2. X
1640. . (- , 2. X 1640.
: SOCG, voi. 125, f. 347r).
Traductio l[itte]rar[um] R[everendissi]imi Mardarij Ep[iscop]i -
Montis Nigri ad Em[inmtijssi]inuim Card[ina]lem Ant[oniu}m . ,
Baoriberinuim.
Dei miseratiotie electo, Eminent[iissi])mo Vaide Nobili, VaMe .
Sapienti, omni laude, et Gloria digno, ineritissidmjo, ac inaximo
D[omi]ino, Maigni Urband Octavi Nepoti Cardinali Antonio Barberino A Mon[si]g[no]r Ingoii
Profectori, ac Comiiseratori ffiidei Orthodoxae, Ego Ep[iscopu]s Mar- Ill[u(stri'ssi]/mo e R[everendissi]mo Sig[mor] mio Oss[ervantis-
dariuis Mointis Nigri, et Cetinensis. si]imo
Cum imeos Nuincios ad istam Sanctum, et electafm] Sion nii- Ho ricevuto la gartissima di Vfostra] S{ignoria] Ill[ustrissi]ma
eissem; ut 'meo marnine diascularentur Sandtissfi^os B[eatissi]nii delli 8 del passato, con il decreto della Sacra Congreg[ation]e de
Patrie pedes, ac Sacras Vestes ampli'tudinis V[est]irae, eaimq[ue] propaganda, sotto li 20 d'Agosto intorno a Mons[ignor] Vescovo di
humiliter venerareintur; in eorum reditu expoisueruint imihi, et glo- Mercana, con la relatione della sua persona, et attieni, e similmfen]-
riati sunt: V[est]ram Emfiinenitissijmafm] D[omi]inat[ion]em eos be- te il decreto di D[on] Lorenzo Vecchi Missionario a Popovo, a Gra-
nigne, humandter, et mitseoicorditer excepisise; amplexamq[ue] fuisse, daz, et ad'altri luoghi di Trebigne. Ma perch d[ett]o Monsig[nor]
et omnem gratiani favorem, et benevolentia[m] eis exhibuisse. Vescovo si ritrova al presente per suo diporto nell'isola di Mezzo,
Propter quod htumiliter veineror Em [inenti] am V[est]ram, eiusqfue] subb[it]o che Sar tornato, il che sar fra pochi giorni per quanto
Sacras Vestes deosouilor, et maxiniais gratias ago genibus flexis, et intendo, far l'officio, conforme m' stato ordinato, e poi dar pieno
capite demsso usqftie] ad terram. Dedebam quidem iamdudum raguaglio del tutto a questa Sacra Congreg[atio]ne, e di quel, che
scribere, et gratias agere amplitudini V[eSt]rae piropter benevolen- m'occorre intorno al Collegio ortodosso. D[on] Lorenzo Vcchi di
tiam, et oharitatem receptam a Sunti [m]a eius benignitate; sed non gi ha havuto le sue speditioni, e dover risponderli. Veram[en}te
potui prius; quai maledicti Turcae devinetoim abdiuxerunt; mults- la isua missione incompatibile col servitio della Sacristia, che lui
q[ue] hoc anno ab illis molestijs, et incomodis affectus sum; tamen essercita. Scorgo dalla sua l'allegrezza che concepette in haver inteso,
in his omnibus gaudeo; atq[ue] gaudebo c[um] quod huiusmodi che da Maggio in qua ho reconceliato con la Chiesa Santa sei Scis-
miisericondiam, benevoleaitani, et amplexum apud Em[inenti]aim matici, e per sua consolatione li mando copia delli lor nomi, pre-
Vfetstjram inevenerim; praesertim cum dicat Xps D[omi]n[u]s qui
466 o 467
gondola ad honorarmi sempre de suoi comandami [en]ti, particolar- Li favoni benignam[en]te dispensata dalPamirata mumificienza
mente in materie de propaganda, nelle quali applicandomi sento del'rEm[inen]za V[o'st]ra alii Calogieri mandati dal R[everendissi]mo
grandissima allegrezza, che per le fo volentieri, e tra tanto resto Vose [] di Montenero alii piedi di S[ua] San[ti]t per renderli
pregando Iddio, che conceda a Vfostra] S[ignoria] Ilt[ustrissi]ma ogni ubbedienza non richiedono compensa, se non da suprema mano, che
vera felicit. sola pu convenevolm[en]te compensarli; pure d[ett]o Monfsignor]
per accen[n]ar l'obligata, e devota sua volont non essendoli concessa
Di Ragusa li 2 d'Ottbre 1640. altra maniera di pagar'un debito insolubile, supplisce con l'aggionta
Di Vfostra] S[dgnoria] Ill[ustrissi]ma e in rendiim[en]to di gr[ati]e. Io dovrei, e vorrei passare ristesse
R[everendissi]ma ufficio, com'al pari, e maggiorai [en] te beneficiato, et obligato alla
Devot[iissi]mo et Aff[ettuosissi]mo sua gra[tia]; conoscendomi per non sol'inhabile, ma improportionato
Ser[vito]xe ad aspirar anco a questo term[in]e; risolvo con riverente, e profondo
Bernardino Arciv[esco]vo di Ragusa. silentio amirare li suoi favori, e meditare le mie obligationi; et
invece di ringratdam[en]to isoministrarli nuova oceas[ion]e d'esserci-
Nomi di Scismatici reconciliati. tar' il suo talento di diffondere ilargam[en]te li suoi favori a propa-
Adi 23 di Maggio 1640. gat[ion]e della S[an]ta fede mer meritar' app[ress]o quello, da cui
Starnila Givova da Popovo fu reconciliata. solo li suoi isopraeminenti impieghi attendono compensa confacevole.
Adi 28 detto. Io a primo tempo con aiuto del Sig[no]re penso passar' a Pech
Stana Raiceva da Morlachia, Aimbe per trattare l'unione di quel Patriarca con cotesta S[an]ta Sede in
et Marusca di Biaggio da Gliubova Scismatice. essecut[ion]e di quanto m' stato ingionto; E perch considero le
Adi 30 detto. necessit di quest'anime bisognose in estremo di suffragij sp|Mt]uali,
Michiele di Rado Monlacho Scismatico. ne istLmarei bene lasciare totalm[en]te derelitte in questi p[ri]nfci]pij
Adi 3 di Giugno. senza rasisistenza d'altro ministro di n[ost]ro Rito. Propongo alla
V'ucho di Nicolo di Glabska Morlacho Scismatico. Sac[ra] Gong[regation]e (e parim[en]te lo propone il sud[ett]o Mon-
Adi 8 detto. [signor] di Montenero) il R[everen]do Sfagno]r Marino Bolizza Nobile
Margarita da Trbigno Morlacha Scismatica. Cattarino di tanta intelligenza, et integrit, quanto ricerca simil'
Adi 25 Settembre. impiego fra nemici del n[ost]oro nome. E compiacendosi Vfostra]
Pietro di Michiele da Qsonich battezzato, per timor della Morte si Em[inen]za dimpiegarlo a beneficio] di quesiti parti, s'assicuri ch'ac-
fece Turco, ma per gratia di Dio havendo scampato dalle mani del crescer a grado notabile li suoi meriti appfress]o il Sig[no]re;
suo Padrone ee ne fugg in Barletta, e da l venuto in Ragusa, perch'oltre la sofficienza non ordinaria, e potrei dire singolare fra la
et stato reconciliato con la Chiesa Santa, nella sua ett d'Anni n[ost]ra Natione, l'auttorit di suoi, mass[im]e del Sig[nor] Cav[a-
venti, havendo fatto intensissimi atti di contritione prima, che se liejre Franc[esc]o Bolizza, personaggio di quella stima, e potenza,
reconciliasse. ch' ben nota alla somma cognit[ion]e di Vfostra] Em[inen]za, sar
giovevolissimi] a per lo stabilimento di tutte queste missioni, e
SOCG, voi. 124, f. 3r, 4r, 5v. particolarm[en]te di quella di P[ad]ri Reformati in Albania, che
senza simil'appoggio temo non possi durare per essere da tutte
le parti travagliata.
285 Rap[rese]nto anco humiliss[imamen]te airardentissfimo] zelo
deH'Bm[inen].za V[ost]xa la necessit della coirett[ion]e e ristampa
y , 9. 1640. di quest'Eucologio; acci sicome la Grecia ha riconosciuto questo
beneficio dall'uno, cos la Servia con Bulgaria, e Bossina lo riconosca
de - dall'altro, e con avantaggio forse tanto maggiore, quanto che vi
o speranza di frutto pi certo fra questi popoli pi pieghevoli, ne tanto
. pertinaci negl'errori quanto li Greci; e tutti poi unitam[en]te con-
. servino oblighi eterni con tramandarne la mem[ori]a anco alla
Em[inentissi]mo Card[iina]le Antonio ^__ posterit della benignit, e munificenza Barbarina. Il Sig[no]re
feliciti li suoi Santi pensieri, et heroici impieghi a dlat[ion]e della
Emi[inenti)ssi}mo, e R[everendiissi]mo Sig[no]re e P[ad]rone Co-
l[endissi]mo
468 o 469
sua fede; mentr' io profondami [en]te inchinato li bacio la Sacra era minacciato di lasciare la vita sopra un palo. Al Monfsignor]
porpora. d'Antivari si brama fare qualche burla mentre verr alla residenza.
Quello di Montenero stato con catene, e mortificatilo]ni tentato,
Mahine di Montenero, 9. Ott[ob]re 1640 come p[er]severar nello proponkn[en]to. Alii P[ad]ri Reformati si
Di Vfostra] Em[inen]za R[everendis5i]ma fa intendere, che debbano partire. Il P[ad]re da Spizza s' ricomprato
Humil['iissi|mo e Dev[otissi]imo Serv[ito]re con so che reali da ceppi, e bastonate. Il Sigfnor] D[on] Giorgio
Frane [esco] de Leonardis Archid[iaco]mo Vuscovich ha corso l'istessa fortuna. Alcuni Sacerdoti da Zadrima
di Tra. sono stati ultiniam[en]te necessitati a scogliere le catene, et aprire
le porte delle prigioni con la forza del danaro. Io come nien degno
SOCG, voi. 125, f. 320rv, 323v. sono stato meno favorito, pure non sono passato senz'angoscia; e il
Sigfnor] Archid[iaco]no d'Antivari, che si trovava meco, stato
cos maltrattato, che m'erano di maggior mortificat[ion]e le sue
percosse, che non le minacele fattemi con la spada ignonda sopra il
286 capo. In som [m] a quest'instrumenti del Demonio hanno congiurato
d'esterminare li ministri di Xpo, sicuri, che con l'esterminio di
, 10. 1640. quelli dilataranno il Mahometismo. Per la destrutt[ion]e di queste
machine vi vogliono mine, e con tramine potenti; imitiamo li n[ost]ri
de - ammirandi maggiori, ch'alia persecut[ion]e d'uno correv[an]o infiniti,
e quel!' afflit[io]ra, san-gue, e morte erano fecondissimi; perch da
un martire si generavano tanti xpani. Cercano di destruggere li
. Sacerdoti, conviene da canto n[ost]ro proc?urarne la moltiplicattionle,
. . massime di quelli, che posson'essere d'essfempijo, et edificatfionje,
Ill[uistrissi}mo Ingoii che cos vedendo li persecutori, che tutti li tentativi loro riescono
Ill[ustrissi]mo, e Reverendissimo mio Sig[nor], e P[ad]rone vani, e ch'inevece di sminuire gl'operarij, crescono, e s'avanzano
Col[endissi]mo alla giornata, sebene non cessaran[n]o totalni[en]te di travagliarci;
almeno confusi dal vederci intrepidi, non haverano tanto vigore.
Monjsignor] di Montenero liberato p[er] grajtia] del Sig[no]re Parim[en]te sono certo, che l'aiflitt[io]ni, e travagli in buona parte
da ceppi, et mani d'Infedeli manda la sua profess[ion]e di fede, con provengono da mano di Dio per castigate le n[ost]re discordie, e
qui allegate agl'Em[inentissi]mi. stato partieolarm[en]te favorito disunioni; per mezzo delle quali; dum quotidier mordemur ad
nelli suoi Calogieri. Io con questOccas[ion]e ricorro humilissima- invicem, consumimur; perch si come le n[ost]re discensioni rescono
m[en]te a dfetto] Em[mentissi]mo per ili par[tico]l[ar]i rap[rese]ntati di scandalo grand [issi]mo alii fedeli, cos all'infedeli serv[ono] d'oc-
alla Sacfra] Gong frega tion] e havendo havuto da q[uel]la eispressa cas[ion]e per travagliarci. Quid agendum provedere di persone; che
comiiss[ion]e di significarli tutte le necessit sp[irit]uali di queste da una parte con dottrina, et essernplarit d vita possino riedificare
parti. App[ress]o Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]nia, come quella, che quello gl'altri desbruggono, e con prudenza, destrezza, et auttorit
sa minutami[en]te le nfost]re miserie, e li compatisce da cuore, non conciliare, e riunire li discordi, e disuniti. V[ostra] Signoria] II-
premo troppo; tanto pi, che tutte l'altre mie li sono comuni. l[uistrissi]nia procuri pure, che sia impiegato roltred[et]to S[ignor]
Soggiungo solo, che mentre cost la supplicano per la provis[ion]e Dfon] Marino, ch'in verbo veritatis l'assicuro, che non so se sin'al
d'operarij, mi ricordo, che mi rispose, che bisognava trovarli di presente s'haibbi fatto provis[ion]e in tutta rAlb[ani]a, e Servia di
lingua, e Sufficienza. HJora il Sig[no]re ci soministra il S[igno]re miglior, e pi idoneo ministro, e che quanto ella ha meritato nella
D[ion] Marino Bolizza, che tester Deum, non so se si potrebbe trovare provis[ion]e di tanti altri, meritar, e forse d'avantaggio in questo
pi idoneo fra tutta la n[ost]ra natione p[er] l'inteligenza, prudenza, solo, che potr confermare, stabilire, e conservare tutti noi altri
spirito, et a nascita autorit, e p[er] tutte le conditioni desiderate. con la sua essernplarit, i[nt]lliigenza, e stima appoggiata ali'auttorit
Il nemico vedendo, e prevedendo l'apparati, e disposit[io]ni a danni di suoi parenti tan'to tenuti, e riveriti in queste parti. Accenno solo
suoi, e che non isolo se li va levando l'occas[ion]e di moltipllcare alla isua (prudenza, che questo soggetto non ord[ina]rio, n conviene
seguaci, ma ch' poco a poco gl'erranti si riducono alla via della trattarlo ordinariaimfenjte. Il Sig[nor] Iddio ce lo manda. Procuri
salute s'arma a tutto potere alla resistenza, e oppressioni e n[ost]ra. sia impiegato con carica convenevole, e con provis[ion]e sofficiente,
Il Vescfovo] di Zadrima gi mesi etato ferito, e questi mutilato che haveranno un ministro, a cui con ogni sicurt potranno comet-
di mano da un Turco. Il Mon [signor] d'Alessio, se non si salvava, ter', et appoggiare tutte le facende di queste parti.
470 o 471
riduUt[ion]e, et Unione idi quello oonform'alila comiss[ion]e datami; n[on] anno nisun travaglio, e dai altri tutto ch[e] potremo n[on]
Non stimarei per bene, che queste parti in questi p[ri]n[ci]ipij lazarli travagliare da ns>uno p[er] amor di Vfostra] Sfignoria] -
restino senz' alc[un]o di n[ost]ri. Il gi d[ett]o Monfsignor] di Monte- [[ustrissi]ma. Sonno alquanti eh [e] n[on] sanno le cosse p[er] il
nero havendo esperimentato la peritia, e destrezza del R[everen]do mondo da lori anno hauito travaglio o scritto una delle mie pfer]
Sfigno]r Marino Boffizza Nobile Cattarmo, lo propone, io anco per Venetia, ch'o chargato le lanne, cossi o scritto p[er] sigurar le dette
la perfetta cognit[ion]e che ne tengo tester coram Deo, et hac lanne, le o mandatte al P[ad]ron Piero Buiov ch[e] mandi in manno
Sacfra] Cong[regatio]ne, cui milito, che compiacendosi S[ua] Sanfti]- di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma cos la prego inviar!' quanto
t, e rEm[inen]ze loro servire del suo impiego, e volendo egli pari- prima, e Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]nia mi comandi nfon] man-
m[en]te spenderai talento concessoli a benef[ici]o di quest'anime char a servirla come al mio fr[ate]llo, nfon] altro.
riuscir di grand[issi]mo serv[iti]o di Dio, et essaltat[ion]e della sua
Chiesa possedendo tutte le parti desiderate per attrahere gl'animi, Da Scuttari li 22 ottobre 1640
e coltivare li fedeli. Che s'anco si deve havere riguardo al'auttorit, Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma
e stima, egli per l'appoggio di suoi mass[im]e del S[igno]r Caviglie- Afffetusissi]mo
re] Frane [esc]o Bolizza sar stima tiss [imo] anzich crederei che non
si possa desiderare soggetto pi autorevole per la confermat[ion]e Miistafaga Conte, e Cap[itan]o di Scuttari
delle iriss[io]ni di P[ad]ri Reformati in Alb[ani]a pi che mai agitate,
e travagliate; e per esisiquir'm tutte l'occorrenze tutte le comiss[io]ni SOCG, voi 164, f. 205r.
di cotesta Sacfra] Cong[regatio]ne, cos in Albania, com'in Servia.
Replico riverentem[en]te rhumil[issi]ma supplicat[io]ne per la cor-
rett[ion]e di quesfEucologio; agiustata, e perfettionata che sar
quella del Greco. Il Sig[no]re feliciti la San[ti]t V[ost]ra, e TEm[i- 289
nen]ze V[ost]re Reverendissime per benef[ici]o di tutta la xpanit, , 16. X 1640.
e di queste parti in particolare, ch'io genuflesso, e prostrato li bacio
li S[antissi]mi piedi, e le Sacre vesti. co. -
Mahine di Montenero X. Ottobre 1640 , .
-
Di Vfostre] E[minen]ze Reverendissime .
Huirnil[issi]mo et oblig[atissi]mo Serv[ito]re
Frane [esc]o de Leonardis. Il'lfusitrissijmo Sig[no]r
SOCG, voi. 125, f. 348r349r. Con questa mia la saluto et li desidero il Bene suo. o intesso
tutto quello, che mi scrivi e li rigratio, che mi havette proveduto
di denari scudi mille con quella peziarie e di darli nel Capo del
Anno tanto grano. Or per adesso mi bisogno che io vado alla volta
di Servia nel essercito, e poi tornato, che sar mander di novo la
288 risposta, et l'havisso, che sar da noi. Cos pregovi, che da parte mi
mi saluti al Sigfnor] Lucha, et rigratiarla da parte mia del suo buon
, 14. X 1640. pranto servirmi. Circha poi per li fratti mentre, che io sar vivo
nisun non ardir di dirli niente, et con essi e con loro haveresno
, , continiva pace, et misitia del qual da Dio ne si concesso non altro
solo la saluto con brattarla.
. - Di Narazi ad 16 di ottober 1640.
.
Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma
Ill[ustrissi]mo Sigfnor] come fr[ate]llo Aff[etuosissi]mo come fratello
Altro giorno o recento una delle sue qualle mi piaciuto molto. Mehmet Begh
L'sannitta di Vfostra] S[ignoria] Ill[ustrBSi]ma mi scrive per conto Sazaoo di Scutari
dei fratti lo mi creda Vfostra] Signoria] IHl[ust!risei]nia che da me SOCG, voi. 164, f. 206r.
476 o 477
292 vechi, calice, una casseta del Sa[ntissi]mo Sacramento, Curato Don
Pietro Samueli, intrada non ariva pi che 20 scudi. Possesioni di
3. XII 1640. detta Chiesa alcune sono vendute dalli preti che sono morti, alchune
usurpate dalli Turchi sono restati in cerca arbori di olive n[umero]
- 150, con quali vive il Curato.
. La vila di Subzi tiene Case n[umero] 40, anime xpiane sarano
nfumero] 340. Chiesa di S[an]to Nichelo coperta in volto, spoglie
Em[inentissi]mi et R[everendissi]mi Sig[no]ri paramento para doi, calice uno d'argento, quindeci facioli, campanela
Essendo spirato verso gli uit[im]i di Luglio pross[im]o pass[at]o una, un missale, parodio Don Antonio Tornasi, bon sacerdote,
il triennio della Missione di [ad] re Gioseffe Igumeno Calogero fra entrada in tutto scudi n[umero] x.
li Scismatici Pastrovichi si supplicano humilm[en]te rEm[inen]ze La vila di Togieniili tiene Case nfumero] 25, Anime xpiane n[ume-
loro a prorogarla per altri tre anni, et il tutto si ricever p[er] ro] 230.
gra[tia] dell'Era[inenjze loro Reverendissime. Quas Deus. La vila di Sascani tiene Case n[umero] 50, Anime xpiane nfumero]
930. Chiesa di S[an]ta Veneranda senza dotte senza provista, spoglie
SOCG, voi. 401, f. 34r, 38v. paramento doi, un calice di argento. Chiesa piccia. Capela coperta
in volto. Parodio Don Piero Laxic, entrada di reali delle decime
oblationi in tuto ariva fumer] 40. La gente una povera.
271. , La vila di Spiza haver Case nfumero] 25, Anime xpiane nfumero]
3. XII 1640, . 450. Parodio fra Donato Jelich.
Referente Em[inentissi]mo D [omino] Card[inali] Spada Sac[ra] A Sosina Chiesa di S[an]to Nicolo scoperto e mal provisto.
Cong[regatio] provis[ione]m viginti scutor[um] annuor[um] ad aliud A Spiza Chiesa di S[an]ta Teda, che dentro li Sismatici an[n]o un
triennium prorogavit f[rat]ri Josepho Igumeno Monache S[anc]ti altare magiore e li Catolici un altro altare. Chiesa coperta in volto
Basi'lij Miss[ionari]o in Pastrovich. a un paro di paramenti, un calice di argento. An[n]o ancho Chiesa
di San Giovani, slmilmente li Sismatici an[n]o il magior Altare e li
Acta, voi. 14, f. 222rv, N. 11. Catolici un altro. An[n]o ancho una Capela di S[an]to Pietro insieme
con li Sismatici. An[n]o anco una capela di Santa Veneranda et tutte
sono coperte, senza dotte, senza spoglie. Case de Sismatici sarano
n[umero] 56, anime non si posono contare.
293 A Pastrovichi sarano Case di Catolici n[umero] 22, Anime xpiane
nfumero] 200.
9. XII 1640. Di la dalli monti di Antivari per la riva del lago di Scutari in 15
ville si trovano Case de Catolici n[umero] 330, Anime xpiane n[ume-
- ro] 2.800.
. .
Tutti questi sudeti Ioghi habiamo visitato in questo presente
1 1640. 9 Decembre tempo p[er] spatio di doi mesi e nel terzo alii 15 di Decembre ha-
La relatione della Visita biamo finito la sopradeta visita. Chiese in sudeti lochi sono 7 coperte.
In tuito Case dei Catolici nella diocese di Antivari nfumero] 722.
Abiamo finito la visita di Antivari con le sue ville. In Antivari Anime dei Catolici di un e l'altro seso nfumero] 4.720.
case dei Catholici dentro, e fuori della Citt sarano nfumero] 100,
e alcuni habitano nelle casse dell! Turchi non havendo le proprie SOCG, voi. 125, f. 167rv.
loro Case, nel qual luogo si trovano Anime dei xpiani n[umero] 600.
Chiesia non an[n]o altra se non la Chiesa di S[an]to Helia drento nella
Citt, e dopo che fu presa la Chiesa di S[an]ta Maria fora delle
mura della Citt gli poveri Christiani che sono di fora malamente
possono frequentare la Chiesa p[er] cau-sa che sono indebitati dalli
Turchi con le usure. Spoglie della Chiesa tre para di paramenti
480 o 481
294 di Montenero,
di Trebine,
1640. di Herzegovina,
di Licha,
o di Bossina.
, , Di quelli dalla parte Orientale non n'ho havuto ancora notitia.
.
Con occas[ion]e della mia Miss[ion]e in Pastrovichi sono pe-
. netrato in Montenero, e Zenta; e dall'osservanza di costumi, e quali-
t di questi crederei che si possa congetturare la speranza dello
. frutto sp[irit]uale fra gl'altri.
Relatione di Franc[esc]o Leonardi Miss[iona]rio Ap[osto]lico in Sotto il Vesc[ova]to di Montenero, oltre tutto Montenero, che
si distende dalli confini di Rizzano sin'al Territorio di Scutari per
Pastrovichi cinquanta miglia in longhezza; son'anco Pastrovichi, Garibagl, Lustiz-
Di Servia, et Albania za, e Cartoli. Tutti questi luoghi faranno 50 m [ila] anime, e d'avan-
Serviani cos detti dal Regno di Servia, tutti d'idioma illirico, taggio. Montenero, e Garbagl sono soggetti al Turco. Cartoli, Lustizza,
osservan'il rito greco, et sono disseminati non solo per quel Regno, e Pastrovichi alla Rep[ubli]ca Veneta.
ma anco per diverse Prov[inci]e gi dominate dalli R Stefani di Sotto Zenta sono Podgorizza, Vassovichi, Bratonozichi, -
Casa Nemagna adherenti alla Servia, come Romania dall'Oriente, pavlovichi, Piperi, Mikulichi, Kraina, Marcovichi; parte di Spizza.
che confina con la Bulgaria, e Grecia; la Prov[inci]a chiamata da Questa Diocese, ch'abbraccia tutto quello, che si comprende di l
loro Terra del R Stefano da Settentrione, che termina alle Rive dalla palude labeate, e del fiume Morazza sin'alle pianure di Servia,
del Danubio, 'la Zenta Inferior, et Superiore da Mezzogiorno alii far pi di 80 m [ila] anime.
Confini d'Albania, Herzegovina dall'Occidente, et altre Prov[inci]e Li Preti Serviani, che sono Sacerdoti son'insieme Curati, e
contermini alla Bossina, nella quale parim[en]te si trova grandiss[im]a Parochi senz'altra admiss[ion]e, o approvai[ion]e. Molti, che sovra-
moTtitud[in]e del med[esi]mo Rito. passano 18 anni son'ordinati Saceird[ot]i, non ostante che l'Eucologia
Riconoscono per Capo della Chiesa loro il Patriarca di Pechi; ricerca l'et di 30 anni. Le Cure non sono certe, n perpetue. N'in
quale perch p[rim]a risiedeva a Prizren Patria di Giustiniano Im- quelle si ricerca rinstitut[ion]e d'Ordinarij ; ma qualsiv[ogli]a parti-
p [erato] re, fu da questo dichiarato essente, et cos non rende ubbe- colare a suo piacere elegge, e mute il Curato.
dienza al Constant[inopoiita]no, n riconosce altro Superiore. Ha Son'affatto ignoranti, et a pena sanno legere l'Eucologio, e la Li-
sotto di se quarant'uno tra Metropoliti, e Vese[ov]i, alc[un]i di quali turgia, e ohi sa scrivere tenuto per Dottore. Per esser'amogliati,
sono stati instituiti da lui doppo, che s' dilatato in quelle parti et moltiplicati in famiglia sono tenaciss[im]i, e senza ricompensa,
l'Imperio Ottomano, perch si come in ak[un]i luoghi si creava non am[m]inistrano Sacram[en]ti, anzi in ar[tico]lo mortis per l'as-
nuovam[en]te qualche Sangiaco dal Gran Turco, cos s'instituiva solut[ion]e, et per lo viatico patteggiano la mercede.
nuovo Vesc[ov]o dal Patriarca. Li Vesc[ova]ti a lui soggetti dalla Non celebrano, se non le Solennit maggiori, e nel giorno del S[an]to
parte Occidentale sono: Titolare, nella deposit[ion]e del defonto, il settimo, quarantesimo,
di Prizren, e l'anniversario.
di Scopia, A[m]mettono li fig[lio]li sino 15 anni alla Com[m]unione senza, che
di Rassia, preceda Confess[ion]e. E spesso com[m]unicano li moribondi, senza,
di Novopazar, che prima si confessino.
di Milossevo, Non sentono le Confessioni, se non una volta all'anno ordinaria-
di Smederevo, m[en]te. E per il pi quella mattina medesima, che li vogliono
di Temisfar, com[m]unicare.
di Bescherecha, Alcuni Giovani Sacerdoti interrogati di che parole si servono
di Varsaz, neH'asso!ut[ion]e, Respondono, che dicono solam[en]te: Dae prosto,
di Belgrado, che significa Remittatur.
di Pozega, Uno di Calogieri venuti meco m'ha attestato, che fra tante persone,
di Zvomich, de quali ha sentito le Confess[i>on]i nell'estremit di vita, non ha
di Vaglievo, trovato n'anco una, ch'in tutti li suoi gionni habbi fatto Confess[ion]e
di Zenta, intiera. Il che proviene, s perch quelli Preti non usano diligenza
482 o 483
dovuta, perch l'i Secolari dubitano della revelat[ion]e occorsa purit di Sacram[en]ti p[ri]n[ci]pij, e fondam[en]ti della n[ost]ra
alquante volte. Religione], senza li quali impossibile sperarne frutto.
Il Rito nominato da 'loro, Poiati Sveta Masla, che significa Canere 2. La provis[ion]e di qualche luogo in questi Collegi per quelli
Sanctum Oleum, tanto frequente tra di loro, che non solo l'usan' fig[lio]li; l'utilit di questo mezzo consta dalla stima, che n'ha fatto
all'infermi, in conformit della Rubrica dell'ucologio, ma non si sempre, e fa tuttavia pi, che mai la S[an]ta Chiesa.
fabrica Casa, non si pianta vigna, non si celebrano nozze, non si fa 3. L'introdutt[ion]e di P[ad]ri Minori d'Osservanza Riformati,
solennit ale [un] a, che non segue questa cerimonia sotto l'istessa li quali staccati dall'interesse temporale fruttificaranno maravi-
forma, eh'am[ministrano l'estrema ontione. gliosam[en]te nella vigna del Sig[no]re. E per essere l'habito di S[an]
La Predica non in uso, -ne l'istrutt[ion]e della dottrina xpana; e Frane [esco] in som [m] a venerai [ion] e in quelle parti, e digiunando
perci nelle Ville intiere a pena si trovar uno, che sappilOrat[ion]e spesso, e facendo pi di quattro Quadrag[esi]me riusciranno m[ol]to
Dom[inica]le, e tanto meno il Simbolo. Quanti siano li Comand[a- chari, et accetti alii Serviani, che tengon' in grand[issi]ma stima le
men]ti della legge d[ivi]na non sanno n'anco li Sacerd[ot]i med[esi]mi. persone astinenti.
Si come nell'osservanza di digiuni sono rigorosi, e ogni minima A questi mezzi ne[cessa]rij aggiungo altri adminicoli fruttuosi,
trasgress[ion]e stimano peccato grave; cos fuori di quelli eccedano rimettenidoli per al pi sano giudfitio] di Superiori. Stimarei m[ol]to
nel bere, e mangiare, mentre n'hanno co[m]modit. Parim[en]te utile in questi p[ri]n[ci]pij concedere facolt alii Miss[iona]rij in
nelli giorni di digiuni non permetton'all'infermi anco Secolari et[iam] quelle parti di potere celebrare la liturgia secondo il Rito loro;
cum periculo vitae cibi vietati. perch cos indubitatam[en]te ricorrerebbero da loro per l'ammi-
nist[ratio]ne di Sacram[en]ti quelli fedeli, che si come la novit in
Tanto li Preti, quanto li Calogieri, o Monaci sono tant' ottusi, che cose importaintiss[im]e fa renitenti, cos quell'antichit veneranda
non sanno fare distint[ion]e tra le Scritture Sacre, e profane Ca- app[ress]o loro, di cui sono tenaciss[im]i, osservata in persone d'es-
noniche, e private, approvate dalla Chiesa, et apocrife. Dalch'imbe- semplarit, e dottrina singolare rattraherebbe soavem[en]te, e sta-
vono infiniti errori, tenendo tutte quelle fintioni, che trovano scritte bilirebbe la speranza di profitto con unione certa, e perfetta alla
nelli libri 'loro d'Au'ttori reprovati per proposit[io]ni di fede. E di Chiesa Catt[oli]ca Rfomajna; mass[im]e, ch'in questa maniera li
qua anco nato ralbhorim[en]to della fede latina, contro la qua/le si levarebbe quell'ombra, e sosipetto, che grandern[en]te l'inquieta,
legano diverse favole gi inventate da Greci. che saranno violentati alla mutat[ion]e del Rito, e ch'in luogo di
Parim[ecn]te non conoscono differenza tra il Rito, e la Fede, et dalla cerimonie, et osservanze loro s'introduranno novit. E se bene Pio
diversit del Rito argomentano la diversit della Fede, et a centra V di S[an]ta mem[oria] nella Constitut[ion]e Providentia Romani
dall'identit del Rito, l'identit della Fede. E per qualsiv[ogli]a Pontificis ha rivocato tutte le facolt concesse alii Sacerd[o]ti Latini
persona, bench'erri nelli dogmi di Fede, pure, che convenghi nel di celebrare more Greco, et alii Greci more Latino; tutt[avi]a non
Rito, tengono per Orthodoxa. E qualunque] alterat[ion]e di Rito ha prohibito, che non si posskio concedere nell'avvenire; tanto pi,
stimano mutat[ion]e di Fede. Quindi , che li Latini sono tenuti da ch'il motivo della sua revocat[ion]e pare sia stato; perch simili
loro per Immutatori della Fede, e chiamati perci Novoverci, cio facolt erano concesse alii Sacert[ot]i Latini di celebrare ritu
della Fede nuova, havendo imbevuto quell'Opinione, c'habbianio Graeco etfam] fra Latini, et alii Greci ritu Latino et[iam] fra Greci;
mutato Fede, e che nella Chiesa primitiva a Roma anco, e in tutto il ch'era pervertire l'uso antico della Chiesa, e senza frutto ale [uno];
l'Occidente si fusse osservato il Rito Orientale. ma concedendosi solo questa facolt restrittive ad loca solum, ubi
Non apprendono deferenza tra il peccato mortale, e veniale, n tra sunt fideles Ritus Graeci; crederi, che non sarebbe pervertire la
li precetti divini, et humani naturali, e positivi. Dalche nascono consiietud[in]e della Chiesa; ma fruttuosam[en]te conformarsi all'uso
moltiss[im]i inconvenienti. E ogni minima trasgress[ion]e nelli Riti di luoghi dove la persona si trova. Prudenza osservata, e somara [en]te
loro stimano peccato gravissimo]. Per questo Capo danno ne'lla lodata da S[an]ti P[ad]ri p[ri]n[ci]palm[en]te Agostino, et Ambrosio.
superst[ition]e, et hypocrisia farisaica. E si verifica in loro l'indo- Quae per loca terrar[um] (dice S[an] Agostino Ep[isto]la 118 ad
glienza del Sig[no]re: Vae vobis, quia decimatis mentano, et anethum, Januarium) regionesq[ue] variantur, sicuti est, quod alij ieiunant
et eyimimum, et reliquistis, quae graviocra sunt legis iudicium, et Safobato, alij v[er]o non. Alij quotidie com[ni]unicant corpori, et
misericordiam, et fidem. sanguini Dominico; Alij certis diebus accipiunt; Alibi nullus dies
Per sperare frutto sodo fra questi popoli proposi di gi nelle intermittitur, quo non offeratur, alibi Sabbato tantum, et Dominico,
mie l[ette]re tre mezzi alla Sac[ra] Cong[regation]e. alibi tantum Dominico; Et si q[uo]d aliud h[uius]mo[d]i animadverti
Pfrimjo. La corretit[ion]e d'alc[un]'i libri, e p[ri]n[ci]palm[en]te potest, totum hoc genus rer[um] iberas habet observationes. Nec
dell'ucologio, e Liturgia, che contengono heresie manifeste. La disciplina ulla est in his gravi, prudentiqfue] xpano, quam ut eo
necessit di questo mezzo patente da se stessa; perch riguarda la modo agat, quo agere viderit Eccl[es]iam, ad quani forte devenerit.
484 o 485
Quod [ori] neq[ue] conitra fidem, neqfue] contra bonos mores ini- la consecut[ion]e del f m'intento. Li miracoli, le profetie, et altre
ungitur, indifferenter est habendum, et pr eorum, inter quos vivitur dimostrarne dell'Omnipotfenzla D[ivi]na, da quali stata fondata,
societate servandum est. Il med[esi]imo S[an] Agostino nell'istessa et accresciuta la Chiesa riescono rare a tempi correnti. restata
Ep[i'sto]la riferisse quella risposta di S[an] Ambrosio riportata per la charit, quae nunq[ue] excidit; e la prudenza inspirata dal Iddio
solut[ion]e d'un quesito fattoli ad instanza di S[an]ta Monica sua alii suoi Intervenienti; acci con questa cavino dalle cose di fuori
Madre. Cum Romani venio, ieiuino Sabbato, cum Mediolani sum, non dell'avantaggi, et si vaglino dell'opportunit di tempo, et d'altre
ieiuno. Sic etiam tu ad quam forte Ecol[es]iam veneris, eius morem circonstanze per promover' il Serv[iti]o di Dio; e con quella allettai',
serva, si cuiq[ue] non vis esse scandalo, nec quemq[ue] tibi. e tiran' a se li disuniti, et alienati. Mezzo tanto potente, ch'anco
A questo capo si ridurr lo studio del Carattere Serviamo per nella Chiesa primitiva ha havuto maggior forza, e vigore, che li
potere con li libri loro med[esi]mi mostrarli la verit, et instruirli miracoli med[esi]mi, o qualsiv[ogli]a effetto insolito. La piet di
in quella. Questo mezzo ho esperinientato fruttuoeiss[imo], et mi ha Somfmji Pontefici se n' servita sempre santam[en]te, e lodevol-
giovato notabilm[en]te per levare diverse fantasie da capo a queir m[en]te. N' buono testimonio tra gl'altri Eugenio 4.
Eccl[es]iastiei. Per tanto crederei cosa utiliss[im]a, anzi ne[cessa]ria Ohe vi sia speranza d'approfittarsi nella salute di quell'anime
com[m]etteire nell' istrutt[io]ni alii Miss[iona]rij di quelle parti, che si cava dalle seguenti considerai [io]ni. Sono notabilm[en]te oppressi
dovessero apprender il Carattere Cirilliano. Cosa di faciliss[im]a dalla Tirannide Ottomana. Quest'afflittioni l'aprono il sentim[en]to.
riuscita a chi possiede lingua illirica. L'istessa comiss[ion]e si dovreb- Vexatio dat intellectum. Imple facies eor[um] ignominia, et quaerent
bere dar'agl'Alunni di quelle parti. nomen tuum D[omi]ne. Infirmitas gravis facit animam sobriam.
Parini[en]te, perch quelli Calogieri, e Preti consapevoli della Questi non hanno quella protervia, n pretensione, c'hanno li Greci,
natura, et affetti di quelle genti, che gustano maravigliosam[en]te del e nel Oanc[ili]o Fiorentino furono li primi, oh' abbraccioirno l'unione;
canto sp[irit]uale, cos nelle liturgie, come neiram[ni]inistrat[ion]e per questo ale [un] i Greci Scismatici moderni si lamentano, che li
dell'estrema ont[ion]e. Sono soliti cantar'Ep[isto]li, Evangeli], e Rutheni, e Moscoviti hanno cominciato a latinizare, e papolatrare,
Psalmi nel nostro idioma; stimarei prudenza emularli; Et a questo come dicono loro. Non sono tanto perspicaci, n'eruditi, come li Greci,
effetto si dovrebbe stampar' il Rituale Romano gi tradotto nell' e con semplice esplicai[ion] e della Scrittura s'instruirebbero nella
idioma illirico dal [ad] re Cassio, Particolare com[m]essomi espres- verit. E forse la maggiore difficolt consisterebbe nel farli capaci,
sam[en]te dal Monfsignor] Arcivfescovo] di Spalato, et altri Prelati ch' levata la differenza di cibi mondi, et imondi; e che con il nuovo
della Prov[inci]a [per ricordarlo alla Sac[ra] Cong[regation]e a be- Kalendario non s' introdotta nuova fede. Due Capi, nelli quali
neficio] di quell'anime. Riferisse Niceforo Calisto, che nelle Chiese premono m[ol]to, e dalli quali argomentano la diversit della fede.
Orientali l'Ariani per allettar, e tirrar' alla Setta loro li xpani Al p[rese]nte il Turco permette, che li P[ad]ri di S[an] Franc[esc]o,
introdussero la {salmodia vicendevole, et che cantando alternatimi et altri Eccl[es]iastici predichino alii xpani la verit Evangelica, et
li psalmi andavan' visitare le Chiese. E vedendo li Cattolici, ch' essercitino le funtioni loro, e fondando tutte le ragioni di Stato nel
quest'esserci tio concorreva il popolo, cominciorno anco essi far'il suo valore, e nella Spada non passa con tant'ombre, e sospetti. Sott'
med[esi]mo. E queiremulat[ion]e li riusc di grand [issi]nio frutto. altri P[ri]n[ci]pi non tanto potenti, e nemici ordinariam[en]te di
Si devono sopra tutto aveftire li Miss[iona]rij, che non re- novit forse il neg[otio] patirebbe maggiori difficolt. Sapiamo
prendino imed[iatamen]te ale [un] i Riti loro; n si lassino trasportare quant'infruttuosam[en]te s'affatic B[ea]to Gioanni da Capestrano
da zelo indiscreto. Chi non prova, non crede, quant'alienano gl'animi per ridurre Giorgio Despot all'Unione con la Chiesa Cattolica, e che
di quelli xpani certe imprudenti abominai[io]ni dell'osservanze, e questo se bene conoscesse la verit dichiaratali, ad ogni modo per
cerimonie loro. Effetti d'ignoranza, e poca peritia d'ale[un]i instituti fini humani, e politici persever nello Scisma, n permise rintro-
antichi. Quia ignorant (dice S[an] Basilio) ritus nostros, improbant. dutt[ion]e di P[ad]ri nel suo Stato.
Per evitare quest'inconvenienti sar ne[cessa]ria alii Miss[iona]rij posto anco, ch'alc[un]i Superiori Eccl[es]iastici perseveras-
la lettura dell'Historie Eccl[es]asitiche; niass[im]e del Boronio; perch sero negl'errori, niente dim[en]o essendosi di gi con l'invigilanza,
da quella conosceranno, che li Riti, et instituti osservati da loro sin'al e charit della Sacfra] Cong[regatio]ne aperta la strada alii Missfio-
p[rese]nte, s'osservavano anco nella Chiesa primitiva. Li Calogieri na]rij in quelle parti, e cominciandosi sradicare dagl'animi loro
venuti meco sano restati consolatiss[ini]i per haver'inteso ex ore queirabbonimat[ion]e, et abhorini[en]to, c'havevfano] concepito verso
Sanctiss[im]i, che la Chiesa R[onia]na non ha havuto mai l'inten- Latini, non s^i deve in modo ale [uno] abbandonare un'opera di
t[ion]e, n meno l'ha al p[rese]nte d'innovare cosa alc[una] in quant' cos grande Serv[iti]o di Dio; ma mandar', et introdurre di man' in
alii Riti loro. mano deirOperarij, quali istruischino quelli privati, et semplici
Finalm[en]te cdltivar, et allettare quelli capi Eccl[es]iastici con alm[en]o, a quali non pregiudicano gl'errori di maggiori conform'alla
effetti di charit, e benignit servir di mezzo eficaciss[imo] per dottrina notabile di S[an] Thom[as]o 22. 9. 2. a. 6. ad. 3. Minores dice
486 o 487
egli) non habent fidem implicitam in fide maiorum, nisi quatenus Tornasi, Pietro Gio>rga Curato di Sussani, Giorgio Vuscovich Mis-
amiores adherent doctrinae divinae. Unde, et Ap[osto]lus dicit 1. s[iona]rio Ap[osto]lico e Curato di Sestani, P[ad]re Donato da
Gor. 4. Imitatores mei estote, sicut et ego Chr[ist]i Unde humana Spiziza pure Miss[iona]rio A[posto]lico, e Curato di Spizza, e Sozina.
cognitio non fiit regula fidei, sed veritas divina, a qua si aliqui Questa Diocese far cinq[ue] Cattolici, et ha estrema necessit
maiorum defician't, non preiudicat fidei simlicium, qui eos rectam d'Operarij; perch quelli due Sacerd[o]ti, c'habitano nella Citt non
fidem habere credunt, nisi pertinaciter eorfum] erroriibus in par- possono supplire alii bisogni di Zubce, e Tugemille, dove essercitano
ticulari adhaereant centra universalis Eccl[es]iae fidem. E perch Cuora d'anime. Giorgio Vuscovich solo non pu sovenir' a tante Ville,
tengono in grandissimi]a venerat[ion]e S[an]ti Athanasio, Baisilio, tra se stesse discoste per mezzo giorno di camino. P[ad]re Donato
Gregorio Nazianzeno, e Chrisostomo, giudicare!, che sarebbe facile, da Spizza non pu essere spesso a Sozina lontana per X miglia da
suficiente mezzo per ridurli alo stato di salute informarli, che la Spizza. Dal che proviene, che di quand'in quando quelli fedeli
Chiesa R[oma]na non ricerca altro da loro, se non che credono tutto moiono senza Sacram[en]ti. E tanto maggiorni[en]te questa Diocese
quello, c'hanno creduto quelli S[an]ti Dottori. Questo mezzo m' ha necessit di Ministri, quanto da tutte le parti circondata da
riuscito giovevoiiss[im]o per insinuarmi anco fra Eccl[es]iastici, e Scismatici, ch' poco a poco si vanno introducendo, come si vede in
conciliare l'affetto loro. Spizza, dove da poco tempo in qua la maggior parte divenuta
E delli ridotti all'Unione si potr concepire buoniss[im]a sper- Scismatica.
anza della salute, per la qualit delle persone, et luoghi. Habitano, L'Arciv[escov]o non risiede per non ha vere stanza, e la sua
o fra Monti, o sparsi, e disseminati per li piani con quella simplicit, residenza sarebbe di grand[issi]mo frutto, perch'introducendo una
e schietezza antica lontani dalle malignit, lussi, e vitij proprij delle Missione di P[ad]ri Reformati, o a Tugemille luogo comodo, et
Citt. Sono continentiss[ini]i, e parchiss[im]i nel vivere; fuori che ritirati o a Sestanni fra Monti riuscirebbe di giovam[en]to notabile,
le feste, et alcune solennit loro nelle quali danno in eccessi, e quasi e per la conservat[ion]e di Catt[oli]ci, e per la convers[ion]e di
per gioami intieri non si levano da tavola. Li maggiori diffetti loro Scismatici. Si sminuirebbe parim[en]te la spesa alla Sac[ra] Con-
sono la rapina, e la vendetta. Non tengono per peccato rubbar' al gfregatione], perch'assistendo quelli P[ad]ri non vi sarebbe bisogno
Turco, dal quale li sono stati occupati tutti li beni. Non si rimettono d'altri Miss[iona]rij n'in Sestanni, n'in Spizza, e quelli Curati colti-
l'offese tra di loro, se non, o con l'effus[ion]e di sangue nemico, o vando le Cure loro potrebbero vivere comodam[en]te dalle solite
con I'aggiu5tam[en]to del danaro seguito per mezzo di venti quatro collette di quelli fedeli m[ol]to charitativi. Sarebbe parini[en]te
Arbitri in conformit d'una legge di Stefano Nemagna gi Impfe- ne[cessa]ria l'assistenza deU'Arciv[escov]o per la recuperat[ion]e di
rato]re della Servia. E voglio credere, che questi diffetti tra di loro beni Eccl[es]iastici dalle mani di Secolari, con le rendite di quali
han[n]o fatto radice per non essere coltivati da Sacerd[ot]i. si potrebbero mantenere comodam[en]te due Sacerd[ot]i. E sopra
In Zenta vi sono alc[un]i Catt[oli]ci di Rito Latino, come Cle- tutto per tener'in pace, e concordia quelli fedeli, li quali per le
menti, e Crudi; ina per senza Sacerd[ot]i, e tra di loro si sono discordie loro a poco a poco si contumano.
trovati huomini fatti senza battesimo. In Clementi tre anni sono E p[er]ch tant'in Montenero, e Pastrovichi di Rito Greco,
pass un Sacerd[ot]e d'Alessio, e fece la charit di battezarli. Questi quanto la Diocese d'Antivari son'intorno a Budua, dove giornal-
sono devotiss[im]i al So[m]mo Pontef[ic]e, e stimano, che la sua m[en]te capita gente da quelle parti; trovandosi anco ale [un] e
bened[ition]e li protegge dalla potenza Ottomana; a cui non rendon' persone comode, e desiderose di far'instruire li fig[lio]li nelle l[et-
ubbedienza alc[un]a. A Grudi era solito andarvi una volta all'anno te]re, e disciplina Eccl[es]iastica; ogni v[ol]ta, che vi fosse comodit
P[ad]re Gioanni Sestanna Curato di Sestanni per am[m]inistrarli di M[aest]ro idoneo. Ricordo riverentem[en]te alla Sacfra] Congfre-
li Sacram[en]ti; ma perch sin' Ottobre decorso pass a miglior gatione], che stimarei Serv[itio] di Dio, mandar' a Budua uno di
vita, sono restati privi di questo sussidio. E per sar ne[cessa]rio quelli Alunni, quale sotto l'ubbedienza di quel Vic[ario] Ap[osto]lico
provederli per non lasciarli perire trovandosi circondati da Turchi, s'impiegasise a tenere Scuola, ch'in questa maniera fra breve tempo
e Scismatici. quelle parti necessitose si provederebbero di Sacerd[ot]i, e la Sac[ra]
E [er] ch'in essecut[ion]e d'ale [un] e comiss[ion]i della Sac[ra] Cong[regatione] non sarebbe tanto molestata per la provis[ion]e di
Cong[regation]e, ho veduto buona parte d'Albania, et osservato di- luoghi in questi Collegij a quelli fig[lio]li.
versi par[tico]l[ar]i; riferir parim[en]te le qualit, et necessit Scutari oltre il Borgo intorno la Citt pieno di xpani haver
sp[irit]uali di quelli Paesi. da 20 Ville in su le pi popolate, che sian'in tutta l'Alb[ani]a. Le
Nell'Arciv [escova] to d'Antivari continente, oltre il Borgo della p[ri]n[ci]ipali sono Due Trainasi, Saettili, Barbalussi, Cucculi, Sciro-
Citt, le Ville di Zubce, Sussani, Spizza, Sozina, Tugemille, e li chi, Kissagni, S[an] Sergio, Bussanti, Daici, Saniarissi, Belagni,
Com[m]u>ni di Sestanni, che comprendono pi di dieci ville, non vi Pendenta, Karochi, Lauresi. Far da 20 m[ila] fedeli per non dire
sono, se non c'iinq[ue] Sacerdoti: Pietro Samueli Vicario, Antonio d'avantaggio. Questa Diocese patisce notabilm[en]te di suffragi]
488 o 489
sp[irit]uali per non bavere Vescfovo] proprio. Et dalla parte d'Ori- Delle Diocesi di Zadrima, Alessio, e Corbino non aggiungo
ente per la Costiera di Marcovichi Ville intiere hanno rinegato. E altro; per ch'hanno li loro Vesc[ov]i Residenti, che stimo diino Re-
se Diocese ale [un] a ha bisogno di Vescfovo], questa n'ha necessit lat[ion]e di man'in mano.
estrema p[er] la moltitud[in]e di fedeli, che contiene, e per li luoghi Accennare solam[en]te alc[un]i diffetti d'alc[un]i Prelati, come
annessi al p[rese]nte a quel Vesc[ovat]o. pregiudiciali ala fede, cos bisognosi di rimedio. Da quel p[ri]n[ci]pio.
Perch gl' unita la Diocese di Sfaccia, nella cui Citt saranno Quicquod potest Papa in toto Orbe; potest quilibet Ep[iscopu]s in
da 50 Case di xpani. Ha sotto di se Frascanelli, S[an] Theoro, Cale- propria Dioecesi, malam[en]te inteso da loro, ma per spesso usurpa-
to deducono conclus[ion]i in prattica non solo erronee, e scandalose;
sina, et altre Ville intorno al lago di Sfaccia. Far da 3 m[ila] xpani. ma qualche volta contrarie alila fede. E per si fanno lecito senza
In questa Diocese parim[en]te per non essere coltivata da Eccl[e- facolt par[tico]l[ar]i dispensare talv[ol]ta neirimpedim[en]ti diri-
s]iaistici Ville intiere hanno rinegato la fede non potendo gl'ultimi menti, et ametter' anco al nuovo matri>m[oni]o persone gi maritate
resister' agl'aggravij, e gabelle; perch tra gl'altri mezzi, che tien'il con la dissorut[io]ne del primo rato, e consumato. Ametton'al
Turco per tirrare li xpani alla sua Setta; essenta li Rinegati da Sacerd[o]tio persone, che non arrivano n'anco a 22 anni. Nell'in-
tutti gl'aggravij, e fa che quelle gabelle, che pagav[ano] loro, le vestitura delle Parochie per la sipeditt[io]ne delle patenti pretendono
paghino gl'altri xpani del luogo. Ha due Curati solam[en]te, uno dieci Tallari, et in ale [un] e riservano una parte di rendite per se
assai sufficiente, l'altro giovane, e debolis$[i)m]o. med[esi]mi. In oltre investiscono due, o tre Curati in una Parochiale.
La Diocese di Dolcigno anco unita a quella di Scutari. Nella Per gli Ogli Santi vogliono un Zecchino d'oro da ogni Curato. N
Citt, e nel Borgo sono tutti Turchi, n vi n'anco una Casa di la Cresima, ine la consecrat[ion]e d'Altari, n la bened[itio]ne, o
riconciliat[ion]e della Chiesa passa senza essalt[ation]e. E per tutte
xpani. Dalli luoghi per circonvicini concorrono li xpani alla servit le funtioni anco mere sp[irit]uali ricercano ne[cessa]ria, e patteggiata
de Turchi; ma quest' un Seminario di Rinegati; perch' poco a conpensa contro il precetto d[ivi]no. Gratis accepistis, gratis date.
poco tutti quelli, che li servono, rinegano. Se vi fossero Ministri
di Zelo ovviarebbero a quest'inconveniente, com'in buona parte Da questi diffetti di Superiori nascono l'Inconvenienti di
vanno ovviando li P[ad]ri Reformati nell'altre parti d'Alt [ani] a con Sacerdoti. Ignoranza estrema, et incredibile. Levati gl'Alunni di
dissuadere cautarn[en]te alii fedeli la servit d'Infedeli. Nel territorio questi Collegij, gl'altri a pena sanno legere. Comettono errori nota-
passaranno cinq[ue] milla fedeli. Nelle Ville di Canicci, Giurai, bili, et essentiali nell'aministratt[ion]e di Saoram[en]ti. Si rimetton'
sentire le confess[ion]i a Sabb[ato] S[an]to, o alla mattina istessa di
e Chirana non v' Sacerd[ot]e, e convien' quelli xpani ricorrer' a Pasqua, e con semplice interrogai[ion] e, s'il penitente ha coniesso
Calesina per li Sacram[en]ti: Pulagni, Recci, Gigni, S[an] Giorgio altri peccati, che quelli dell'anno passato senz'usare altra diligenza,
Ville alla Riva di Boiana assai popolate, hanno un Curato solamfen]- l'assolvono, e per sbrigarsi affatto dalle fatti-che il giorno di Pasqua
le, e questo deboliss[im]o, anzi che per non saper legere li fu fatto detta la messa a mezzo giorno continuan' confessar', e comunicare
precetto dal Vesc[ov]o d'Alessio, che non celebrasse altra messa, le persone sin' notte. Nel recitare l'uff[ici]o e celebrare la messa
che quella di deffunti. Quest'ignoranza crassiss[im]a regna quasi in inghiotiscono talm[en]te le parole, che non se l'intende cosa alc[un]a.
tutti quelli Parodii; ma sopra tutti in quello di Samarissi, che non NeH'exorcismi di femine indemoniate commettono indecenze, le
sa n'anco legere. quali, perch pessime olent, non stimo convenienza esprimerli.
Creandosi Vescfovo] Frane f esc] o Cruta Vie [ari] o Ap [osto] lieo di Lasciano le proprie Parochie nelle festivit anco p[ri]n[ci]pali, e
Budua persona di grand [issi]mo zlo (come di gi ricordai all'Em[i- passano alle Chiese, dove si celebra quella festivit, e cos rarissime
nentissijmo Oornaro) potrebbe la Sac[ra] Cong[regation]e racco- volte ufficiano la propria Chiesa. Inconveniente in se stesso gravis-
mandarli rintrodutt[ion]e d'una Miss[ion]e alm[en]o di P[ad]ri Re- s[imo], ma pi grave dall'assurdi, che ne seguono; p[er]ch da
formati, et assegnarli per l'Oratorio la Chiesa di Sfaccia luogo rimoto questa radice nasce, che li Parochiani loro vedendoli vaghi, li portano
dal passo, dove non vi sono Preti, e quelli pochi di Turchi, che si poca affett[ion]e, e minore venerat[ion]e. Le Chiese med[esi]me per
trovano, riescano assai praticabili, et Amici di xpani. Introducendosi non essere frequentate restano quasi desolate, prive affatto d'ap-
li P[ad]ri potrebbe l'istesso Vesc[ovo] nella visita, che facesse, farli parati Sacri, e quelli pochi, che si trovano lordi e laceri. Li Calici
sentire le confessioni, et anco assegnarli per diverse solennit quelle per il pi di peltre, senza pixide, senza custodia, senza ampolle
Ville, acci quelli fedeli habbino comodit di ricevere validam[en]te, med[esi]me adoperando in luogo di quelle certe Chuchuzzette, e
e frutijuosam[en]te li Sacram[en]ti; p[er]ch senza questo, o altro boccaletti tanto sporchi, ch'in queste parti qualsiv[ogli]a pover'
ripiego v' grand [issi] mo dufoio fra le p[er]sone dotte, e timorate hu[om]o si vergognerebbe adoprarli a tavola ord[ina]ria. N si pu
della validit del Sacram[en]to della pen[itenz]a p[ri]n[ci]palmente esprimer' a sufficienza quanto grande sia l'abuso in questo genere.
amministrato da quelli Curati affatto ignoranti. Che se li Curati coltivassero le Parochie loro con celebrar' alm[en]o
490 o 491
tutte le feste nelle Chiese proprie, quelli fedeli se li affettionareb- E perch'ance ho esperimentato, che la semplice speculativa
bero, e si sforzarebbero proveder' a loro, et alle Chiese; perch se infruttuosa in quelle parti. E si vede in effetti, ch'ale [un]i Alunni
bene la Natione Albanese, e Macedone povera, e tiranneggiata tenuti qui per Theologie di qualche conto riescono inutili al Paese;
dal Turco; ad ogni modo in charit, e piet non cede a qualsiv[ogli]a perch'assuefatti all'astrattioni, e formalit si rendon' inhabili ali'
altra. E di questo si pu gloriare p[er] la celebre testimonianza, che attivit. E applicatisi nelle Scuole alle sottigliezze speculative sola-
li fa l'ApfostoJlo ad Cor. 2, e. 8: Notum facio vobis fr[atr]es gr[ati]am m[en]te escono dalli Collegi con grido di buoni Theologi, senza
Dei, quae data est in Ecc[es]ijs Macedoniae, quod in multo experi- saper il nome, e numero delle Scritture Canoniche verificandosi
m[en]to tribulat[ion]is abundantia gaudij ipsor[um] fui, et altiss[im]a contro di loro l'indoglienza di S[an] Gianni Xpomo. Ita Ap[oHto]lum
paupertas eorfum] abundavit in divitia simplicitats eorfum], quia Paulum Doctoreni Gentium, et tutam illam sp[irit]ualem ignorarli,
secundufm] virt tem (testimoniufm] illis reddo) et supra virt te [m] ut n Ep[isto]lar[um] quidem eius numerum piane sciant. E per
voluntarij fuerunt cum multa exhortat[ion]e obsecrantes nos gra- stimarei cosa ne[cessa]ria, che la prudenza, e vigilanza della Sacfra]
[tia]m, et communicationefm] ministerij, quod fit in Sanctos, et non Cong[regation]e proveda a quest'inconveniente cos grave con com-
sicuit speravimus, sed semetipsos dederunt prinium D[omi]no, deinde [m]ettere, che gl'Alunni di Coll[egi] s'applichino p[ri]n[ci]palm[en]te
nobis per voluntate Dei. allo studio della Scrittura. Discat p[rim]o psalterium (diveca S[an]
Di questi par[tico]l[ar]i osservati da me in prattica, et accennati, Gir[ola]mo ad laetam de mstitut[ion]e filiae) his se canticis avocet,
acci la Sac[ra] Cong[regation]e vi rimedij, se ne pu havere piena et in proverbijs Salomonis erudiatur ad vitani. In Eccl[es]iaste
verit, et distinta informat[ion]e da P[ad]ri Riformati. Et tanto consuescat, quae mundi sunt calcare. In Job virtutis, et patientiae
ne[cessa]rio rimedio, quanto la conservat[ion]e di quelli fedeli, exempla sectetur. Ad Evangelia transeat, nunq[uam] ea positura de
m[ol]ti di quali volesse Iddio, che non rinegassero per lo scandalo manibus Ap[osto]lor[um] acta, et Ep[isto]las 'tota cordis imbiibat
di Sacerdoti. E se il Sig[no]re non havesse per mezzo della Sacfra] voiluntate. Cumq[ue] pectoris cellarium his opibus locuipletaverit,
Cong[regation]e proveduto a quelli xpani di P[ad]ri Riformati mandet memoriae prophetias, Heptateuchuni, et Regum, et Parali-
sarebbero ridotti a pessimo termine. pomenon liibros, Esdrae quoque, et Hester volumina. Ad ultimum si/ne
Non si pu credere di quanto detrimento sp[irit]uale sia com- periculo discat cantica canticorfum], ne si in exordio legerit, sub
[m]ettere le Cariche p[ri]n[ci]pali in quelle parti a Giovani. L'espe- carnalibus verbis sp[irit]ualiuni nuptiar[um] Epitalamium non in-
rienza n' sufficente maestra. Sino li Turchi med[esi]mi si sono tel'ligens vulneretur. Cipriani opuscula semper in manu teneat.
scandalizati passar' parole d'amirat[ion]e, coni' il So[m]mo Pontefice Athanasij Ep[isto]las, et Hilarij libros in offenso decurrat pede
tenuto, e stimato anco da loro il pi Santo, e prudente huomo, illor[um] tractati)b[us], illor[um] delectatur in genijs in quor[um]
c'halbbi il mondo, conferisca Cariche supreme di Vesc[ova]ti a lilbris pietas fidei non vocillet. S'arrosischino li moderni Theologi
Giovani inesperti, e che non sanno (come dicono loro) governare a non sapere quello, in eh' un tanto S[an]to voleva s'essercitasse
se imed[esi]mi nonch tante mula anime. Per tanto ricordo riveren- una bambina. Altro stile tenevfano] quelli antichi P[ad]ri Auttori
tem[en]te a questa Sac[ra] Congfregatione], che stimarei bene man- delila Theologia; premev[an]o nello studio della Scrittura, e per
dare nel p[ri]n[ci]pio quest'Alunni all'ubbetienza di Vesc[ov]i proprij, questo nell'opere loro si legge parola, non che sentenza, che non
acci con l'istrutt[ion]e, et indrizzo di quelli s'impieghino, dove vi sia fondata sopra la scrittura. Tengo bene, che la Scrittura Scolastica
maggior necessit sp[irit]uale. Che portandosi bene, e fatti esperti sia giovevole per l'intelligenza della Scrittura, e per il Theologo
delle conditioni, e costumi di popoli si potranno promover'alle si vagli di quella, come di mezzo, e non vi si fermi, come nel ter-
Dignit. mine, e fine ultimato. Attendo ad ornare quest'edificio della Sacra
Crederei anco essere m[ol]to meglio in quelle parti passarla intelligenza con le questioni, e dottrine scholastiche; ma habbi li
senza moltiplicit di Vesc[ov]i, che moltiplicar' in Vesc[ov]i ignoranti; suoi p[ri]n[ci]pij, e fondani[en]ti fermi, e stabili d'oracoli d[ivi]ni,
essendo maggiore necessit sott'il Turco di dottrina, et erudit[ion]e, acci sia fabrica d'Architetto Savio fondata supra petram, non di
che non nella xpanit med[esi]ma, perch nella xpanit v' copia stolto fabricata super arenarci. N si persuada, ch'essercitate nella
di persone dotte, et intelligenti, a che si pu ricorrere nelle difficolt. speculativa facilm[en]'te da se med[esi]ma conseguir l'intelligenza
E se bene li superiori non hanno tanta dottrina, tutt[avi]a havendo della Scrittura, e delle 'moralit. La scritturale, e morale hanno
altre conditioni riguardevoli, o di nascita, o di costumi, facilm[en]te diverse massime, e fondam[en]ti dalla speculativa, li quali se non
si rimettono a persone perite. In quelle parti rare volte s'incontrano s'apprendono da Giovani, e dalla viva voce del Maestro, non se
persone erudite. E post'anco, che vi capitino. Quelli Superiori sti- n'ha 'mai cognit[ion]e soda. Oltre, che dovendosi gl'Alunni impiegar'
man' vergogna rimettersi ad altri; perch' all'ignoranza totale, e in quelle parti in aiuto d'an[im]e, li converr servirsi dello studiato,
all'incapacit aggiunta la pretens[ion]e nelle persone inalzate a senza c'habbino tempo d'impiegarsi nell'avvenire totalm[en]te allo
Gradi per 'mera necessit senz'altra qualit meritevole. studio. Aggiongo, che capitando dal p[ri]n[ci]pio con speculationi.
492 o 493
et astratt[io]ni,
v
con concetti, e dottrine pelegrine a pena intese da 296
loro med[esi] mi, non che da persone idiote, invece di conciliarsi
benevolenza, et acquistarsi auttorit se li rendono molesti, e noiosi, 1640.
e talv[ol]ta anco ridicoli. Dove, che se nel primo ingresso con l'aut-
torit della Scrittura, e con la piet della dottrina di P[ad]ri, e nelli da ,
sermoni publici, e nelli discorsi privati loquerentur ad cor fidelium .
con mostrarli la via della salute; docendo, quae serie omnibus
necessarium est ad salutem ansnunciaindOq[ue] eis cum brevitate, et Beat[issi]mo P[ad]re
facilitate sermonis vitia, quae eos declinare, et virtutes, quas sectari
oportet, ut poenam aeternani evadere, et coelestern gloriam consequi Havendo Mons[ignor] Ves[cov]o di Zagabria esposto alla S[an-
valeant, conform'al precetto del Sae[ro] Conc[lio] di Trento, con ti]t V[oist]ra contro Mons[ignor] Massimo Pretcovich Ves[cov]o de
sodisiar' al debito loro si consiliarebbero l'affetto, et venerai [ion] e Valachi, si sup[pli]ca la S[anti]t V[ostra] dar ord[in]e che si sopra-
tanto ne[cessa]ria p[er] il profitto s[irit]uale. Finalm[en]te quello, seda nel proceder contro questo sin tanto che da S[ua] M[aes]t
ch'importa Scientia appresa nelle questioni meram[en]te speculati- Ces[are]a si faccia rappresentar il vero circa l'esposto, che il tutto
ve, e scolastiche inflat. Charitas imbevuta nelle scritture aedificat. si ricever per gra[ta] della S[anti]t Vfostra]. Quas Deus.
E forse quest' causa, che tanto poco frutto si vede nelli moderni
Alunni di Col[leg]i, perch havendo atteso a semplice speculativa, SOCG, voi. 401, f. 146r, 153v.
escono con capi cdlmi di chimere, enti di rag[gion]e, vanit, e
pretensioni. Che se nella Scrittura erudirentur ad vitam, conform' al
sentirai [en]to di S[an] Gir[ola]mo, si servirebbero della dottrina
prima per se med[esi]mi, ut aedificentur; poi per gli altri; Ut aedi-
ficent; fini assegnati da S[an] Bernardo al Theologo xpano. 297
SOCG, voi. 264, f. 43r48r, 225r230r.
1640.
de nanu
295
, 1640.
.
.
Ha V
- Bfeatissijmo P[ad]re
nane . II Vesc[ov]o di Montenero di Rito greco unitosi novam[en]te
con questa S[an]ta Sede supplica humilm[en]te la S[anti]t V[ost]ra
E'm[mentissi]mo e Reverendissimo Sig[no]re a gratiarlo, che dalla Sacfra] Cong[regation]e de propagfanda] fide
Tra le scritt[u]re, che erano di Mons[igno]re Cariofalo b[eata] sia trattato, et provisto, come gl'altri Vesc[ov]i Catt[oli]ci in partibus
mfemoria] se n' trovata una in Carta pergamina del Sig[no]re Turcar[um]. Che questa gratia servir all'Or[atorje di sollevo, et
Card[inale] di S[an]ta Severina in forma authentica, nella quale si ad altri Vesc[ov]i di quel Rito per incitami[en]to ad abbracciare
legge, che un certo Achatio Casnesio da Corf Greco ordinato Ves- l'unione con la Chiesa Romana, per la cui essaltat[ion]e s'impiegar
c[ov]o d'Agrigento dal Patriarcha Scismatico d'Ocrida, ricorrendo con tutto lo spirito. E pregare il Sig[no]re con tutti quelli popoli
a sisto V. fl[ice] memoria per unirsi colla S[an]ta Sede Apost[oli]ca per la San[ti]t V[ost]ra. Quam Deus.
Sua S[anti]t ondino al Sig[nor] Card[inale] sud[ett]o, che premessa
da lui la profess[io]ne della fede, l'assolvesse dalle censure incorse SOCG, voi. 401, f. 305r, 312v.
per lo Scisma, e T'unisse colla S[an]ta Chiesa Catt[oli]ca, e lo dispen-
sasse dall'irregolarit [. ..]
SOCG, voi. 401, f. 54r.
495
o
494
inservivit:) coni erre, eundemque conseoratum, ad me, cum titulo 4. che d[ett]o Massimo ignorante, ma ben voluto da d[ett]i
mei Coadiutoris seu potius Suffragane!, transmittere, ea videlicet Vallachi, e che si fece consecrar da Scismatici, e non venne altri-
ratione, ut hac methodo, posset incumbere, et pr Conversione Va- menti a Roma.
lachorum Schismaticoru[m], qui iam numerosissimi, in mea Diocesi 5. che rimp[erator]e senza il Papa noin ha potuto far un
reperiuntur, in diesque augentur, laboirare; In quem quoque finem, nuovo Ves[cova]to tra d[ett]i Vallachi, n darli titolo, che non
scripta neccessaria, pr eiusdem sustentatione, ad easdem Emfinen- Ves[covi]'le masis[imamen]te in p[re]giud[iti]o del Ves[cov]o Zagra-
tias] Vestras R[everendissi]nias misi, atque Reverendissimo] D[omi- biense.
no] Ingoio consignari iussi; Accepi item iteras Legati Apostolici, 6. che conforme al capatolo] quonia[ni] de Off[ici]o ord[ina]rij
apud Caesar[eam] Ma[ies]t[a]tem residentis, in quibus significabat, p[er] li d[ett]i Vallachi deve il Ves[oovo] Zagrabfiense] far suo
etiam Imperatoris voluntatem, non esse a mea postulatione alienami. Vic[ari]o un Ves[cov]o di q[ue]l Rito, che li sia ubbediente in ogni
Vemm, nescio, qua[m] ob causa[m], in praesens usque, petitione cosa.
mea frustrar, non sine maxima netum Vaiachor[um] ipsor[uni], sed Hanno poi difficolt le sog[uen]ti p[ro]posit[io]ni, p[rim]a come
etia[m] Catholicorfum] meorfum], qui inter illos mixti sunt, anima- s'habbia da fare p[er] levar il sud[ett]o Massimo, essendo accetto a
ru[m] iactura. Quare, iterufm], atque iterufm], Eminenftias] Vfestras] quei popoli.
R[everendissi]mas, rogatas esse facio, velini digneturque supradictam 2. se sia bene contrader all'Iimp[erato!r]e p[er]ch si perder
postulationeni meam, Summo Pontifici proponere, atqfue] ab eodem, la p[ro]visione mentova[ta], che li da Sua M[aes]t.
eandem obtinere, pr augmento, et propagatione Catholicae Reli- 3. come si possa far Ves[cov]o il [ad] re Rafaele, essendo
gionis, Animar[uim] Christianarujrn] Salute, Summique Dei honore, di Rito Latino, e li popoli Vallachi di Rito Greco, e di quello tena-
a quo Em[inentissiniis] Dfoxninationibus] Vfestris] omneni foelicita- ciss[im]i.
tem, un cum longaua S[uae] Sanctitatis conservatione, et bona 4. come .possa il Ves[cov]o di Zagrabia, ch'ha da supplire al
valetudine, assiduis precibus contendo. sostentami[en]to del Ves[cov]o nuovo suo Suffrag[aneo] o Vicario,
p[er] giudicar al suo Successore in assegnar qualche sussidio annuale
Datura Zagralb'iae, die 5. Martij Anno D[omi]ni 1641. delle rendite del Ves[cova]to.
Eminentissfimis], ac R[everendissi]mis
Dfominationiibus] V[est]ris Parere del Secretario
-2,-ns^rxw' -" ' ' -'W""" '~ VBHf.
Servus, Caipellanus, ac Frfater] in Chr[ist]o P[rim]o. Quel Massimo non essendo Ves[cov]o con Canonico
Benedictus Vinteovich ingresso, et essendo scismatico, et havendo quei popoli molti errori
Ep[isco]pus Zagrab[iensis]. gravi in fide, oltre gl'ordinarij dello Scisma, nec[essar]io levarlo
di l. E si potr p[er]suader l'Imp[erator]e a levarlo con molti buoni
SOCG, voi. 219, f. 353r, 358v. f ondanti [en] ti e mass[imamen]te p[er]ch non ha osservato q[ue]l lo li
fu ordinato da Ferd[inando] 2. che venesse a Roma p[er] la
confermat[ion]e, e consecrat[ion]e. N li popoli potrano resistere
, agl'ordini deH'Imp[eratore] havendo li suoi capitane! in quei popoli,
. , , che obbediscono a S[ua] M[aes]t e po[sso]nno far ubbedir li me-
. d[esim]i popoli. E p[er]ch il d[ett]o Massimo non possa sturbar il
uovo Ves[cov]o converr trattenerlo o in Vienna, o in Roma.
Discorso del Secretario Ingoii circa il Ves[cov]o de Vallachi 2. Se non si piglia uno de Rutheni uniti p[er] farlo Ves[cov]o
del Monte Feletrio con un tit[ol]o in p[ar]tib[us] Iofidel[ium], e Vicar[i]o del Vesfcovo]
Nel neg[oti]o de Vallachi del Monte Feletrio Zagrabiense, non i potiamo assicurar de Ves[cov]i Greci d'Oriente,
che non siano Scismatici, e poi o non havrano la lingua, o se l'ha-
Sono certe l'infrascritte p[ro]posit[ion]i. P[rim]a, che li d[ett]i vranno, saranno ignorantiss[im]i com' il med[esi]mo Massimo, e
Vallachi sono nella Diocese Zagrabiense. conseguentem[en]te inhabile ad istruir quei popoli. Li Rutheni ancora
2. che quei Vallachi hanno havuto Ves[cov]o di Rito Greco seben sono de lingua schiava, tuttavia p[er] esser dell' antica, non
consecrato in Roma al te[m]po di Clemfente] 8. p[er] nome Simone, e cos ben intesa da quei popoli.
che mor pochi anni sono. 3. Si potemo assicurar del p[ad]re Rafaele p[er]ch doto,
3. che a detto Simone no[m]i[nat]o Hmp[eratore] p[er] succes- e sa bene q[ue]lla lingua, e pu levar gl'errori da quei popoli, et
sore Massimo Petrovich con ord[in]e che venesse a Roma p[er] la allevar de giovani da mandar in q[ues]ti collegi Greco, o Illirico di
conferanat[ion]e e consecrat[ion]e.
508 o
509
Loreto p[er] farli poi a suo tempo Ves[cov]i. la difficolt del Rito,
essendo la p[ro]hifoit[ion]e de iure positivo, introdotta nella chiesa
da Pio V in qua, che non vuole, che li Latini celebrino in Rito Greco 13. 1641. .
n centra, potr N [ostro] S[ignore] dispensai con d[ett]o [ad] re
e darli licenza che vesta come li Ves[cov]i Greci, e celebri conforme Al Nuntio di Germania
il Rito loro, che d[ett]o p[ad]re in (pochiss[im]o tempo imparer. Desiderando il Vescovo di Zagabria, che si dasse al P[ad]re
4. Resta la difficolt del sostentata[en]to a questo si p[ro]- Raffaele Croato min [ore] osservante] con titolo in partibfus] Infi-
veder con far, ch'il Ves[cov]o di Zagrabia determini ci, che li deliu[m] p[er] farlo suo suff[ragane]o, acci habbia cura de Vallachi
vuoi dare, e p[er] obligar il Successore che Sua S[anti]t confermi del Monte Feletrio d'i Rito Greco, che hora sono governati da quel
rassegnam[en]to. Ves[cov]o Massimo Scis[mati]co. Questa Sac[ra] Cong[regation]e
SOCG, voi. 219, f. 352rv, 359rv. havendo in questo negotio alcune difficolt, ha ordinato che Vfostra]
S[ignoria] s'informi bene, se detti Vallachi, et il sud[ett]o Monte
Feletrio veram[en]te siano sotto la Diocese Zagabfien[se], poich qui
278. , da altre informat[io]ni si veduto, che molti di detti Vallachi ha-
2. VII 1641, da ce - bitano in altre convicine Diocesi, e p[er]ci desidera ancora saper
quanti Vallachi, e quali siano le Diocesi, ove al p[rese]nte dimorino:
, : In oltre non havendosi qui le nec [cessar] ie informai[io]ni, che gi
1) , forono com[xn]esse a V[ostra] Signoria] circa le difficolt, che
; possono occorrere col moderno Imp[erato)re nella rimotione del
2) , a ; sovrad[ett]o Vesc[ov]o Scismatico, e di che senso sia la Maest Sua
3) in q[ues]to negotio ella vedr di far le diligenze, che in ci se le
o - ordimorono, e darne poi il dovuto avviso che.
. Roma 13 Luglio 1641
Ref[eirent]e Em[inentissi]mo D[omino] Card[inali] Caetano l[it- Lettere, voi. 20, f. 173rv; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri-
te]ras Episcopi Zagrabiensis, eiusq[ue] insta [nti]am, ut f[rate]r Ra- dionalum cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
phael Groatus Ord[inis] Min[orum] de Olbs[ervanti]a promoveretur Zagreb 1926, 111.
ad aliquam Eccl[esi]ani Ep[iscop]alem in partibuis Infidelium, eiq[ue]
daretur Suffraganeus, ut possit haibere curam Vallachor[um] Montis
Feletrij suae Diocesis Ritus Graeci nunc sub regimine Maxinii
Ep[iscop]i Schismatici ordinatiq[ue] a Schismaticis contra manda- 309
tu[m] glorios[ae] ime[moriae] Ferd [inandi] 2. Imperatoris, qui eid[em]
Maxime iusserat, ut Romani se conferirei ad petenda[ni] a Summo , 19. Ili 1641.
Pontifice consecrat[ione]m. Sacfra] Cong[regatio] fecit treis difficul-
tates, quar[um] altera est quod non constai Vallachos p[raedic]tos, ,
et Montem Feletriu[m] esse de Diocesi Zagrabiensi, imo ex rela- .
tionibus al[teri]s habitis multi ex praed[ict]is Vallachis in alijs , , -
vicinis diocesibus habitant. Altera vero est, quod r[ater] Raphael .
cum sit latini ritus, curae p[raedic]tor[um] Vallacho(r[um] Ritus .
graeci p[er]fici non debet iuxta disposit[ione]m Sacfrum] Canonum, , ,
et praesertim cap. quoniam de off[ici]o ordinarij, 3a. est quod non .
habentur a Nuntio Caesareo necessariae informationes circa difficu-
Itates, quae possunt occurrere cum moderno Imperatore circa re- Emm[entiesi]mo et R[everendissi]mo
mot[iane]m d[ict]i Maximi, et circa sensurn, quem d[ictu]s Imperator Sig[nor] P[ad]ron Col[endissi]mo
hac in re sit habiturus.
Sono molti mesi, e forse pi dell'anno, che si stava negotiando,
Acta, voi. 14, f. 369v370r. che il Patiiarca de Ruteni dellOirdine di San Basilio, che suole
dimcxr'are nei Monti Carpatij tra l'Ungaria, la Transilvania, et la
Polonia, lassato lo Scisma hereticale, venisse alla n[ost]ra Santa
511
510 o
Religione. Ultimam[en]te, quando stavamo per effettuare una cos Salines p[re]fetto della misstion]e di Transilvania de min[ori] oss[er-
buon'opera, dalla quale si saria potuta proibabilm[en]te sperare la van]ti che faccia ufficio col Sigfnor] Sigsmodno Corniz, et altri
conversione di molte decine, et forse d'un centinaio de miglara potenti cattolici, acci si liberi d[ett]o pat[riar]ca.
d'Anime, che involte nell'istesso errore, et in una ignorante sempli- SOCG, voi. 83, f. 49v.
cit habitano in quelle parti; II Ragozzi P[ri]n[ci]pe di Transilvania,
ch' perfido Calvinista, e perci mfestiss[im]o nemico della Religione
Cattolica, havendone havuto sentore, ha per mezzo de suoi Min[ist]ri
fatto carcerare il detto Patriarca a Muncach, et condurre in Transil-
v[ani]a, di che, havendomene data parte il Veecfovo] d'Agria G[ran] 310
Cancfeliejre d'Uingaria, per le cui mani si maneggiava tal Con-
versione, non solo ne ho io scritto al Palatino cio Vice Re di quel , 15. V 1641.
Regno, perch coi suoi efficaci, et risloluti ufficij riduca il Ragozzi
suo Amico confidente alla scarceratione di detto Patriarca, ma anche " -
s' operato, che S[ua] M[aest] ne scriva di buon'inchiostro tanto .
al Palatino sodetto, quanto al Ragozzi med[esi]mo. Se n'attender
di sentire l'effetto, per darne a suo tempo riverentiss[im]o raggua- Em[inentissi]mi et Reverendissimi Sig[no]ri et
glio ali' Efminenza] Vfostra], alla quale inatnto con profondissimo P[ad]roni Coll[endissi]mi
inchfino] bacio hum[ilmen]te le Vesti.
Quando il N[ostro] S[ignore] e le loro Emi[nen]ze ci h[a]nno
Ratisbona 19 Marzo 1641. fatto favore di concedersi l'honorato, et da tutti noi molto desiderato,
Di Vjpstra] Em[inen]za il P[ad]re fra Donato n[ost]ro pesano, particolari gratie havemo reso
Umil[issi]mo et Devo[tissi]mo Servo al Sfignor] Iddio di tanto benefi[ci]o e ne rendiamo anco alle loro
Oblig[atissi]mo Emi[nen]ze, ma perch da alcuni invidiato, et odiato, come dal
Gasfpajro Ar[civesco]vo d'Atene mons[iignor] Arcivescovo, instig[at]o dal suo Vicario, qual ha fatto
male a se, et alla cosa sua, alla chiesa sua, havendolo perso, et alii
SOCG, voi. 83, f. 46rv, 49v; P. Athanasius, G. Welykyj, Littere Nuntiorum suoi patriotti, et a noi altri mettendosi in discordia, havendo contro
Apostolorum historiam Ucrainae illustrantes (15501850), voi. VI (16391644), il n[ost]ro volere levato al Pjaese] la meglior, et pi aff[li]ta cosa
Ptomae 1962, 6061. dandolo al P[aese] di Pastrovichi, qual mai sar chiamato per qualche
bisogno, ma il Prete serviano come per il pass[at]o stante, che se
noi altri Spizzani havessimo potuto far ricorso alii sacerdoti tanto
lantani no[n] saressimo tre parti fatti Serviani, quali dal P[aese]
Ha sin adesso sono disposti talmente, che se n[on] havessero un certo
, rispetto tra di loro pochi restarebbono in quel rito, et ogni anno il
". Pfadre] ha tirato qualche uno e questo anno sei sono venuti al rito
, Romano, per vedendo il P[adre] di n[on] poter viver cos, sta per
- abfajndonarci, et noi stiamo in pericolo di farsi tutti Serviani, o
Turchi.
- Per sapendo, che detto Rev[eren]do ci ha servito con tanta
". carica et patienta in povert et humilta che mai ha fatto un altro
cos le suplichiamo tutti grandi e picoli del'uno e del' altro rito, che
Il patriarcha, ch'abita nel Monte Carpatio, che passa p[er] ci confermino il detto P[adre] con le loro gratie et benedicti[o]ni,
rUngaria, e Transilvania, no[n] de Rutheni ma bene di lingua n[on] essendo superbo, n avaro, n disonesto, n in alcun modo
Illyrica, e si chiama il patriarcha di Pech, al qua! la Sac[ra] Con- disonesto, esssendo stato a tutti questi contorni di edificatione n si
g[regation]e l'anno passato mand il Leonardis, e scrisse al Ves[cov]o p[u]o acusare di alcun erore, essendo statte sempre le sue ationi
di Montenegro unito che procurassero l'unione, alla qual anche bone et bonorate come posono provare compiacendosi di darci la
attendeva il Ves[cov]o d'Agria, che ha nella sua Diocese da 30 pronta risposta per via di qualche Sig[no]re da loro mandato al
mfila] anime di q[ues]ti che dice Rutheni Scismatici. quale cometino, che esamini della vita et costumi del Pfadre] e le
Si pu scriver al Nuntio che p[ro]curi la sua liberat[ion]e co[n] diamo parte, et trovandosi il P[adre] di honore le pregiamo ad
ogni diligenza e si pu mandar una l[et'te]ra al p[ad]re Stefano
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I
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si]me, ohe io ira gl'altri particolari, visitasse li fedeli, et altre JJll{ustrissi]mo e Reverendissimo Sig[nor] P[ad]ron Colenfdis-
persone fossero del rito Scismatico, o Infedeli, per riddurli a'ila vera si]mo
fede Catolica, et alla ubidienza del Primate della Chiesa, Romano Questi giorni a dietro Iddio m'ha visitato con una grave infer-
Pontefice; procurando ci in q[ues]ti luoghi sotto le pertinentie del mit dopp che tornai dal Monasterio di Marcha, dove ero andato
Turco con ogni spirito di paterno affetto, anzi con provedim[en]t</ per Predicar alii Valachi iJ giorno della festa di S[an] Pietro, cio
di spiritual, e tanto necessari] cibi della propria loro salute. S'accer- alii 9. di luglio, conforme l'antico Calendario. Gi ero spedito dal
tino dunqfue], che io per me, qual divoto sudito, e servi[to]re Medico, ma Iddio m'ha reso la vita, a fine che possa far penit[enz]a
arrestare mai di intraprender con risoluta prontezza d'animo, questa per l'offese fatte a Sua Div[in]a Maest. Mi trovo adonq[ue] ricu-
bench difficoltosa, e molto pericolosa carica, subito fatta la pace perando le forze, et ins[iem]e mettendo ins[iem]e una radunanza
fra li confinanti Turchi, et assicurati li passi; ma perch fa di dell'Antichit di q[ues]ta Chiesa di Zagrabia, dalPArchivo del
mistiere d'haver in q[ues]to si lungo viaggio, un aiutante, persona Vescovo di essa. E perch a punto Meri venne a Monsfignor] Vesc[o-
di lingua e pratica, come il P[ad]re fra Serafino Misercich di Minori v]o la l[ette]ra deH'EminfentissiJmo Card[inal] Ant[oni]o con il
Oonven[tua]li, Curato di S[an] Pietro nella diocese di Cattaro, et Decreto della Sacra Cong[rega<tio]ne fatto sop[r]a e sue ultima-
hora latore della pres[en]te. Spero pertanto, che da Vfostre] E[mi- m[en]te inviate, nel quale fanno tre difficolt sopra la sua Instanza,
nenze] Reverendissime in q[ues]ta mia river[en]te instanza sar per la p[er]sona mia. Prima che n[on] conta che li Valachi, e Monte
d'avantagio grattato, et aiutato del necessario viatico sine quo non, Feletrio siaa nella Diocese di Zagrabia, come havev[an]o da certe
con un calice e param[en]to tanto bisognevole in q[ues]ti luogi della relationi. 2 . che p[er] esser io del Rito Latino, n[on] potevo secondo
missione che mentre senza punto le prego dal S[ignor] Iddio ogni li Canoni esser fatto Vesc[ov]o loro, che sono del rito Greco; 3a. che
maggior felicit, propag[atio]ne della fede, et esal[tatio]ne della n[on] s'haveva la ricchiesta Inforniat[ion]e da Monsfignor] Nontio
S[anta] Chiesa, li foaccio river[entemen]te le Sagre vesti. di Germ[ani]a: mi pare dego, che sopra q[ue]ste difficolt dica
Da Cattaro li 18. Agosto 1641 q[ue]llo che sento, con ogni river[en]za e poi dar anco ragguaglio
di qfuejllo che m' soccesso con il Massimo Schismatico, quando
Di Vjpstre] E[minenze] R[everendissi]me fui, come ho detto nel suo Monast[eri]o a Marcha.
Divotis[si]no, et Humil[issi]mo Ser[Vito]re Primieram[en]te quanto alla Diocese, V[ostra] Sfignoria] deve
Gioanni Pasquali Missionarfio] Apo[sto]lico sapere che ella grand[issi]ma et abbraccia in se il Regno di Sla-
nella Prov[inci]a di Dalm[ati]a. vonia, posto tra fiumi Drava e Sava; abbraccia la Cxoata sino a
Hrastovicza, Bosigliveo, et Ogulin, passa il fiume Drava verso
SOCG, voi. 125, f. llOr. Settentrione, et il fiume Mura, e penetra pi di una giornata dentro
l'Ungaria, verso Oriente e Meriggio arriva sino alii Confini di
Possega, nella quale anticani[en]te ritrovo stato il Cap[el]l[ano]
nella Chiesa di S[an] Pietro, si come dimoistrane lettere scritte da
318 quel Capfel]l[ano], che qui ho letto. Verso l'occaso poi anticam[en]te
comprehendeva Ciglia con il suo Contado, e la Metlica con il Monte
, 20. Vili 1641. che va verso Xumberg, quantunque] poi o per neglig[enz]a de
Vescovi o per altra causa, che non trovo, il Contado di Ciglia quasi
tutto, e bona parte di esso Monte, che non so chi, ha dato in nota,
, col nome di Feletrio, nel quale sta bona parte delli Valachi sotto
(. Acta, voi. 14, f. 369v370<r, N. 19), Pa- il Capitaneato di Xumberg, stata distratta, et occupata dalli vicini
. Diocesani, e sin'al p[rese]nte non posseduta pacificam[en]te. Stante
, che li Preti Catt[oii]ci che col si trovano, arrivando alla Visita
, 1.100 - Archid[iacono] di Zagrabia, dicono che sono della Diocese di Aqui-
. leia, e cos (sfuggono la Visita, et arrivando alcuno da Aquileia.
dicono che appartengono al Vesc[ov]o di Zagrabia. Hora lasciando
11.000 da parte li Valachi deli quali sarebbe da disputtere, come sono
, - tutti q[ue]'lli che ai trovano sotto il Capitaneo di Xumberg, che al
. p{rese]nte Sig[no]r Paradeiser libero Barone, e mio particolare,
, , e singolar [ad] rane, sono molte migliaia delli Valachi Schismatici,
, 1.200 . nella Diocese di Zagrabia, sparsi p[er] li Confini di Croatia e Sia-
522 o 523
vonia, et hanno occupato molte Ville appartenenti al Vescovo, nelle stato avvertito, nel suo senso, ma con la occasione nova, ripigliato
quali halbitano con gran danno di esso. Et anco il sud[ett]o Mo- nel senso di prima, et esaminato dalla Sacra Cong[regatio]ne.
nast[eri]o di Marcha, dove risiede il loro Vescovo Massimo sud[ett]o Circa la terza difficolt, Mons[igno]r Nontio non saprei p[er]ch
stato fundato sopra li beni del Vescovo di Zagrabia, nella sua non da la desiderata informat[ion]e stante che l'ha ricevuta ampis-
Diocese, con obligo di pagarne ogni anno dodici libre di Cera per sima, e scrive a Mons[igno]r gi molto tempo fa, che S[ua] M[aes]t
riconoscer il Jus del Dominio; e per quantunque] fusse qualche Ces[are]a non era contraria. Monsig[no]r Vesc[ov]o di novo gli scrive
dubio del Monte Feletrio, non vi per alcun dubio d'altri, che e lo prega a dar la; si come scrive airEm[mentissi]mo Sigfnor]
stiperanno di gran lunga di q[ue]lli, e sono habitanti nella Diocese Card[inale] Ant[oni]o et alla Sacfra] Cong[regatio]ne spiegando
di Zagrabia. Di modo che, dice il Vesc[ov]o che n[on] per altri, ma meglio il suo sentimento. Ho detto tutto q[ue]sto con il rispetto e
solo per q[ue]lli che sono della sua Diocese, lui faceva Instanza, riv[erenz]a dbita rimettendo il tutto nelle mani di Dio, e di V[ostra]
per esser obligato, come Pastore, procurar la salute di q[u]elli che Signoria] Ill[ustrissi]ma, acci sia fatto q[ue]lo che pi conven-
sono suoi Diocesani. Il Capitano di S[ua] Maest in Ivaoich mi nevole per Serv[iti]o Suo, e della Salute mia e delli Valachi.
diede una nota, che solo sotto il suo Capitaneato, sotto q[ue]lk> di
Crisevz, e di Coprivnicza, tutti della Diocese di Zagrabia sono La 'mia Relatione, del Vesc[ov]o Massimo Scismatico.
mille e cento Case delli Valachi.
Andai per li 9. di luglio in Ivanich Dominio di Mons[igno]r
Il Massimo Scismatico loro Mercenario, mi disse, che in tutta Vesc[ov]o di Zagrabia, et indi al Monast[eri]o di S[an] Michiele
la Diocese di Zagrabia potevano esser al p[rese]nte in circa undici Archangelo di Marcha, discosto da Ivanich tre miglia Italiane in
millia Case, oltre q[ue]lli, che giornalni[en]te arrivano da Turchia, circa, per Predicar ivi q[ue]l giorno, nel quale li Valachi cele-
e si doleva grandem[en]te che n[on] haveva Preti per tanta molti- bravano la festa di S[an] Pietro secondo il Calend[ari]o antico.
tud[in]e. Et io so che dalla Relatione del P[adre] Meletio si trovare, Arrivai un giorno avanti, et abboccandomi con il Massimo Vescovo
molto maggior num[er]o et io procurer haverlo essatissimo dalli de Valachi che ivi risiede, mi mostr parechi libri scritti con il
Sig[no]ri Capitani de Confini. Quelli di Monte Feletrio, conforme carattere Serviano nella lingua Antica Illirica, come la Bibbia, li
rni a detto il Sig[no]r Paradeiser sud[ett]o lor Capitano sono da Minei, Eucologio, le Vite de Santi Padri, et altri Ecclesiastici del
mille e ducente Case in circa, e tutti q[ue]sti non hanno al presente, rito Greco. Mi mostr in oltre il Breve di Paolo quinto dato a Si-
se non un Prete solo, et un Callogero; Per esser morto quel di meone Vretanich Vesc[ov]o delli Valachi, suo antecessore, nel quale
Merzlo paglie, ch'era il terzo. li concedeva facolt di fabricar il Monast[eri]o di Marcha, e la Chiesa
Quanto alla seconda difficolt io resto molto attonito, come di S[an] Michele, con le pietre della Chiesa antica di tutti li Santi,
ella poteva nascer sopra l'ultime lettere di Monsignori Vesc[ov]o quale sin'al ip[rese]nte sta, discosta dal Mo>nast[eri]o poco pi d'un
perch Meri sera mi feci dar la copia di esse, e ritrovo, che non tiro d'archJbuiggio. Lo confermava in oltre il Vesc[ov]o e secondo
ha fatto mentione ale [un] a non ohe Instantia, acci io mutassi il l'esiposit[ion]e fatta all'hora a S[ua] Santit, li cometteva la cura
Rito, overo fussi fatto Vescovo delli Valachi. E per si conosce, che di tutti li Valachi nella Diocesi di Zagrabia, et altri vicini, che
lettere non sono state rifferte secondo il contenuto, ma vi stata suppone fossero tutti Catolici. Mi mostr appresso la sua Nomina-
data l'aggionta, dalle prime lettere di esso Vesc[ov]o, non ostante, toria, con i-a quale l'Imp[erato]re Ferdinfando] II di fel[ice] me-
che ultime russer molto differenti, nel modo, e nel mezo da q[ue]lle. m[oria] lo nominava Vesc[ov]o Vretanen[se], con ord[in]e condi-
Perch dove nelle prime si trattava che bisognava rimover Massimo tfion]e es;pressa che debba andar a Roma a farsi consacrare. Con
Schismatico, et in sua absenza far un altro Vesc[ov]o Catt[oli]co q[ues]ta occasione cominciai con bel modo a parlarli, p[er]ch no[n]
che sapesse il rito, ceremonie, il carattere, la lingua, e costumi delli hav[ev]a adempito la condit[ion]e di S[ua] M[aes]t ma andato ad
Valachi, e si trattava della mia persona, con propor che si poteva ordinarsi da un Scismatico, qual Dio sa, se era, o n[on] era mai
dispensare sopra il Canone novam[en]te addotto; in q[ue]ste ultime Vescovo consacrato. Rispose, che lui non era andato a Roma, perch
scriveva il Vesc[ov]o che stante le difficolt che si movev[an]o dice che rEmin[entissi]mo Sigfnor] Cardfinale] Pallota, in mano
app[ress]o l'Imp [erato] re sopra la rimotione di esso Schismatico di cui dice haver fatto la professione della fede, mentre era Nontio
Vesc[ov]o; Egli supplicava la Sede Ap[osto]lica, e la Sac[ra] Con- a Vienna, l'haveva detto che non era necessario andasse a Roma,
g[regatio]ne acci io fussi fatto Vesc[ov]o di qualche Titolare, e ma andasse a farsi consacrar dove li piaceva. E replicando io, che
datto a lui p[er] Suffraganeo, perch come Suffraganeo andando dato che rEm[inentissi]mo Sigfnor] Cardinale] Pallota gli havesse
alla Visita delli Cat[tdli]ei che stan[n]o mischiati con li Valadhi cos detto, intendeva per, che andasse dal Vesc[ov]o Cat[Mi]co e
potevo procurar la loro conversione, e forsi guadagnar il principal che fosse obediente alla Sede Ap[osto]lica. Rispose: No, perch dice,
Capo di loro, che il Massimo sud[ett]o. Il che facilm[en]te per la raccontando ivi airEm[inentissi]mo Palloto, il pericolo che correva
moltitud[in]e delli negotij, e per esser pi volte ventilato, non sar dalli Valachi, se non fussi andato a Pech da quel Metropolita a
524 o 525
farsi consacrare, gli disse, che andassi, E (soggiungendo io, perch astretto a narrar tutta la Historia dello Scisma dal tempo di Fotio
almeno dop non era venuto a Roma a render l'obed[ien];za a S[ua] Patriarcha di Constan[tinop]o'li sin'airultimo, restando molto ammi-
Santit. Rispose, che ci n[on] hav[ev]a potuto farlo per le sue rato e lui, e li Voyvodi Valachi che p[rese]nti si trovava. Ultima-
spesse infermit: ma che lui honorava Sua Santit, e lo riveriva: m[en]te uno di q[ue]lli Voyvodi accostandosi mi preg, a sentirlo
e che quando havesse potuto assicurarsi della sua Santit di poter privatam[en]te e faciendo cos; mi disse: Noi P[ad]re Reverendo]
caminare, verrebbe in persona a Roma. Et io dimandando: Perch volentieri venirebbemo alla v[ost]ra fede, se q[ues]to n[ost]ro
non hav[ev]a mandato alcuno delli suoi Callogeri, o Preti a far Vesc[ov]o ci lasciasse, quale sempre ci minaccia con Anathema: e
tall'officio, sendo egli impedito dall'Infermit. Rispose che non n[on] fa altro che pelarci. Faresti cosa santa a farli venir un Mandato
hav[ev]a persona, a proposito, e sufficiente, e p[er]ch sperava di da Papa, o dalPImp [erato] re che non debba impedire, overo maledire
poterlo far egli stesso in persona. Mi condusse poi in una sua Vigna q[ue]lli, che spontaneam[en]te vorranno venir 'alla fede Romana. Mi
ivi vicina, dalla quale mi mostr la Montagna Bab, et oltre verso disse in oltre, che bisognava prohibirli, che n[on] possa andare, n
Oriente e Mezzogiorno che si stendono sin'in Turchia, e mi disse mandare li Callogeri in Turchia, n ricever q[ue]lli che di l ven-
tutte q[ues]te sono habitate da Valachi et ivi p[er] esser solitalij gono. E q[ues]to di gi l'ho fatto far dal Sig[nor] Conte Sfarzem-
senza altra compagnia, entrai ad esperii quanto gran conto rende- bergh G[e]n[er]ae di Slavonia.
rebbe a S[ua] Di [in] a Maest, poich tante Anime, si dannavano Il Massimo perversissimo, et ogni giorno imbriaco, credo
per causa sua, dimostrandoli con l'autorit di S[an] Cipriano, Agosti- tuttavia, che con patienza e familiarit si guadagnarebbe. Con il suo
no, e Crisostomo, che niuno poteva salvarsi fuori della Chiesa Archidiacono n[on] posso incontrarmi. Che q[ua]nto p[er] hora
Cat[tli]ca della quale era Capo il Pontefice Romano. Adonqfue], posso dire, con farli humil riv[erenz]a.
disse tanti miei digiuni, tante orationi, et penitenze nulla mi go-
vernano alla salute e similimfen]te alii miei 'Populi le loro? Nulla, Da Zagrabia li 20. Agosto 1641.
risposi io, stante sono fatte stando fuor dell'Unit della Chiesa Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma
Cat[toli]ca. Anzi, dico, come insegna S[an] Cipriano, e lo riferisce Reverendissima Devot[issi]mo figliolo
e conferma S[an] Crisostomo se spargesti il sangue proprio per amor fra Raffaele Croato.
di Christo, non saresti Martire, n ti salveresti, se sei diviso dalla
Unit della Chiesa. E mi stesi alla lunga sopra q[ues]to part[icola]re. SOCG, voi. 219, f. 365r366v, 367v.
Ritornati al Monast[eri]o mi interrogova di molte cose part[icola]ri
et io sempre procuravo risponderli con piacevolezza il vero. Per lo
che molto si doleva, che si trovava absente il suo Archidiacono
Gabriele, che a q[ue]llo, di cui scrissi in altra mia, che lo tiene a
freno, e lo fa far ogni cosa a suo modo, con dire, che volentieri sen- 319
tirebbe come io saprei risolver li suoi dubij. Io me offersi, che ogni
vlta, che vorr, sempre sar pronto. E cos andarne a pranzo. Stando , 21. Vili 1641.
a tavolla non pot il Massimo trattenersi di non dimandare di nuovo
in presenza di tutti suoi Callogeri, e Preti, e quatro huomini Cat- (. Acta, voi. 14,
t [oli] ci che meco erano venuti, come era possibile, che uno facendo f. 369v370r, N. 19) o da no-
tanti digiuni, tante orat[io]ni, e tant'opere pie, penit[en]ze e mort- (. SOCG, voi. 219,
ficat[ion]i doveva danarsi? E se bene io lo pregavo che sopra di f. 351rv, 360v),
ci li risponderei doppo il mangiare, fui astretto dimostrarli la verit, .
onde come desperato, si lev da Tavolla, et and via, lasciando tutti 1)
suoi Callogeri pieni di spavento, e meraviglia. Io restai a tavolla,
e senza punto mutarmi seguitai il mio ragionam[en]to alii Callogeri, , -
dimostrando loro lo stato infelice nel quale si trovavano, trovandosi : , , ~
fuior della obed[ienz]a del Pontefice Romano. Doppo lungo tempo ", a ".
torn il Vladica, e doppo altri ragionam[en]ti mi preg venissi .
il giorno seg[uen]te alla festa, si come feci. Mi provocava anche 2) ] -
il d seg[uen]te a parlar delle Controversie, et io imi scusavo , .
con dire, che io mal volentieri ragionavo di simil cose, con persone 3) -
che andavano in colera, mentre si diceva loro la verit, qui fui -
526 o 527
venir' a Cattare ha aggiustato, che fatta lui Mad[on]na di Sett[em- dignus quamvis, Episcopus sim, et Verbum Episcopi scio debere
b]re in compagnia sua, e del Calogiero Bessarione passi da quel esse Sanctufm]; Nihilominus, ne Sathanas, qui politicis adiinventoni-
Patriarca p[er] la sua redutt(aon]e all'Unione. L'assunto arduo, il bus studuit hucusque conatum meu[m], et iustissimafm] postulatio-
viaggio rnal'agevole, e pericoloso, la scorta non so quanto fedele; nem, evertere, triuphet deniq[ue], hais quoq[ue] meas, ad Eminen-
e se non confidasse pprim]a nell'assistenza della gra[tia] di Dio, [tissknas] D[omi]n[ation]es V[est]ras, scribo, petoq[ue] instantissime,
p[e]r la cui gl[ori]a m'espongo volontieri a p[er]icoli tanto patenti, ut, ex quo Dfomi]nus Nuncius Caesareus, nescio quas, et quales, ob
poi nella protett[ion]e, che si compiace tenere parole di me il sud[ett]o causas, informationem desideratam, non det, neq[ue] dederit, quo
S[igno]r K[avalie]re conciperei pensieri assai pi noiosi, e molesti ad amotione[m] Maximi p[rae]sentis Valachoru[m] Pseudo Ep[iscop]i,
di quello concepisco; non posso per liberarmi totalm[en]te da ogni et quoad sensuni Caesareae Ma[ies]t[a]tis, dignentur diotam viam
sospetto, e per mi raccomando alle sue oratoni, pregandola pari- seponere, et amplecti hanc, quam in p[rae]sens p[ro]pono, et in
ni[en]te di raccomandare cos l'opera, come la p[er]sona alii Religiosi, aliquot priorib[us] attigeram; Nimirum, maneat. Maxirnus supra-
che ricorrono da lei alla giornata. Ringratio V[ostra] Sfignoria] dictus, nec quicqua[m] attentet[ur] circa eius amotionem, vel deposi-
Ill[ustrissi]ma del corpo di Concilij capitatomi ben condicionato; mi tionem, detur autem mihi, et Dioecesi meae, in Suffraganeu[m]
soministr occas[ion]e di nuove fattiche con lo studio di quelli, e P[ate]r Raphael Croata, pr quo, toties postulavi. Nam obeundo
comodit di ricordarmi spesso della sua benignit con raccomandar' munus Suffraganeatus, et resMendo in Ivanich, loco distante a
anco al Sig[no]re la conservat[ion]e, e felicit di tanto benefattore, Marcha, ubi residet dictus Maximus Schismaticus, aid tria milliaria
alla cui solita graftia], et protett[ion]e raccomando di tutto cuore Italica, vel illud a Schismate ad virtutem, et unitate[m] Catholicani
me stesso, e tutte le cose mie, mentre p[er] fine li bacio humil- deducet, vel saltem, ille demortuo facile tunc idem Pfate].r Raphael
m[en]te le mani. ex dispensatione Apostolica, quoad Ritum, Valachis p[etr]fici poterit,
nimirufm] ob familiaritatem, quam interea cium Valaciis, Catholicos
Pastrovichi 22. Agosto 1641 inter eos conimorantes, visitando contrahere, necnon etafm] eos
Di V[o'stra] Sfignoria] I>ll[ustrissi]ima p[ro]fessionem multor[um] Valachoru[m] erga Catholicam verita-
Dev[otissi]mo, et oiblig[atissi]mo Serv[ito]re tem, et Ecclesia [m] Romanam. Quod si Eminentis[simae] D[omna-
Franc[esc]o de Leonardis Archid[iaco]no tio]nes V[est])rae, in hoc iustae meae petitioni satisfacere distulerint,
di Tra. ex nunc, p[ro]testarum ime esse, coram Deo, et Angelis eius, et
corani Sede Ap[osto]lica Eminentis[sim]is DfominatiolnibuiS Vestris,
SOCG. voi. 125, f. 326rv. et hominibus, noverint, quo minus, nhil intermiserim, aut suibtraxe-
rim laiboris vel expensaru[m], quo dictoru[m] Valachoru[ni] salutem,
ubi necestsarium erat p[ro]curarem. Institi, exposui, media dedi, et
nunc do, petij, Personam iuveni, et proposui, Provisionem assegnavi,
321 segmenta Polytica exposi; Neratisq[ue] vicibus scribere non neglexi.
, 5. IX 1641. Interea tamen, duni Nuncius Apostolicus p[ro] iniformatione danda
sollicitatfur], dum novae excitant[ur] super mea petitione difficulta-
y o tes, dum, quod nullo meo commodo, nulla proprio luchro notus,
o instanter pe"to, procrastinat[ur], Schisma invalescit, et dilatat[ur],
, , - ita, ut non nisi ad duo viginti, circiter, mMiaria Italica, ad orientem,
no , et meridiem; Ad occidentem vero, non multo longius ab Eccl[es]ia
. mea, et Residentia Ep[iscop]ali Schismatici absunt; Patienter quaeso,
eoque zelo dignabuntur Eminenftissimae] D[ominatio]nes V[est]rae,
Emmentiis[si]mi et Reverendissimi D[omi]ni P[ad]res haec quae scribo, audire, quo a me scripta sunt. Necessario enim
scribenda erant cuni Zelus Domus D[omi]ni, interritusqfue] tot
In literis, quas nuper ad Eminentissimu[m] D[omi]num Car- Animar[um] comedat me. Scio Emmentssimas D[ominatio]nes
dinalem Antoniu[m] Barberinu[m] dedi, respondi sufficienter, ad V[est]ras totius mtundi Ovicularu[m], quae errant, conversioni pro-
difficultates, in negotio Valachorfum] Schismaticorfum] meae Dio- curandae, non solum datas fuisse, verumetiatm, studiose inoumbere,
ecesis, in Oongregatione, die secunda Julij, p[rae]sentis an[n]i ha- ideoqfue] etiafm] ad easdem tot repetitis vicibus p[ro] auxilio dando,
bitae, motas. Et licet tanto tempore incassum me laborasse videam, his, quae in Dioecesi mea errant, confugere studi], et coniugio.
et ex eo etiam a coepto desistere deberem, quod verbis meis, illa
non adhiibeatur fides, quae adhibenda esset, p[rae]sertim, cum In- Valeant Eminentisfisimae] D[om!inatio]nes V[est]rae ad an[n]os quam
530 o 531
plurimos, meq[ue], ac senilem aetatem mea[m] commendatam habere Mons[ogno]r Vesc[ov]o a far certi fatti loro, ins[iem]e col Sfignor]
velini. Can[oni]co e Gabrielle Callogero sud[ett]o si ritirammo in una
Camera, et ivi feci tutto mio sforzo a conoscer da lui in che fondato
Datae Zagrabiae die 5 Tforis, Anno Dfomijni 1641. stava, e che difficolt haveva, e p[er]ch eira cos infenso alii Cat[to-
Ear[un]d[em] Eminentiss[iinarum] et li]ci. E se bene fintam[en]te egli dimostrasse che riconosceva Sommo
R[everendissi]mar[um] Pontefice ip[er] Capo della Chiesa, e che n[on] haveva altre difficolt,
D[ominationum] V[estrar>um] se n[on] p[er]ch li Latini non consacravano in fermentato, pure
Servus, et humilis in D[omi]no Capellanus, solvendoli il dubio, e dimostrandoli quanto era grata et accetta a
Benedictus Vinkovich Dio la Santa Unione, e la carit fraterna, conobbi il veleno che
Ep[isco]pus Zagrabfiensis]. nascosto teneva. Perch all'ultimo disse: Tutte q[ue]ste cose sono
verisskne: Ma io pi tosto voglio farmi Turco, che tenir con Voi
SOCG, voi. 219, f. 351rv, 360v. altri Laitini, che ci odiate, e perseguitate. Risposi: Non occore che
p[er] ci ti facci Turco, che tanto ti baster andar in Casa del De-
monio, qual vedo ti ha accecato, mentre conosci, e confessi il Vero,
e n[on] vogli abbraciarlo. Che poi dice che noi vi adiamo, e perse-
322 guitamo. In questo dici il male. Perch odiamo solo lo scisma, e la
ostinatione vostra. Ma voi come fratelli amiamo, e desiderarne la
, 10. IX 1641. v[ost]ra salute. E mi posi a narrarli quanto hanno fatti li Sommi
Pontifici in procurar l'Unione, et in tirar li Greci dallo Scisma,
o quante fatiche, quante spese. Ultimam[en]te conclusi, che lui ma-
lam[en]te si poteva dolere non sapendo n Greco, n Latino, e
. : conseguentem[en]te non potendo saper le Historie, e per bisognava
, prima conoscer il Vero p[er] tutto, che ascoltando li buggiardi Greci,
." odiar li Latini. E dicendo lui, che volentieri impararebbe la lingua
latina, q[ua]n[do] havesse occasione e commodit. Dissi, venghi meco
Ill[ustrissi]mo e R[everendissi]mo P[ad]rone a Roma, che ti sar data da S[ua] Santit tutta la commodit et
Doppo haver scritto alla lunga li 20. Ag[ost]o e spiegato quanto occasione di imparar n[on] solo Latino, ma, Greco, et Italiano. E
m'era occorso con il Massimo Scismatico, si come da essa l[ette]ra rispondendo, e come far p[er] la strada. M'offersi, che senza
qui aggiunta s'intender. Venne a Zagrabia in persona il sud[ett]o spendesse un quatrino del suo io haverei trovato boni amici, e Dio
Maissimo, ins[iem]e coi Gabriele suo favorito. Lasciai tutte cose, ci provederebbe. Ultimam[en]te parlando il Gabrielle col Massimo
e mi posi in accoglienze. E doppo lungo familiar colloquio, mi ritirai sopra q[ues]to li disse: Anathema Sathana. E come ho da restar io
col Gabrielle discorrendo con lui hora di una hora d'altra cosa. Egli solo. Se voi andar via con mia maledizione. E cos ambidue si disco-
vivace d'ingegno, et inclinato alle l[ette]re, e q[ue]lli pochi libri storno da noi. Alla cena il Vesc[ov]o di Zagr[afoi]a entr ancor lui
che loro tengono intende, cavilioso, tenace delle sue parole, e non a parlare, e si fece intendere, che q[ua]n[do] il Massimo n[on]
meno testardo ch'ostinato. Alto di statura, faccia lunga, d'et d'anni servasse le condii [io] ni accettate dal suo Antecessore Simeone, e
30 in circa. Non ostante per che p[rim]a non l'hav[ev]o veduto, n[on] vivesse sotto l'o!bed[ienz]a del Papa catolicam[en]te egli leva-
me lo resi benevolo. Dopo il pranzo, Mons[igno]r di Zag[abri]a fece rebbe il Monasterio, stante era fundato sopra li Beni della Sua
chiamar da se il Sigfnor] Ratkai Can[oni]co di Zagrabia, qua! prima Chiesa, con tali condit[io]ni. Il Mass[im]o e Gabrielle dissero aper-
era stato Gesuita, e lo preg, che s'affatticasse col Vladika. Ma lui tam[en]te che non temevano, se per non veniva con qualche nu-
bench dottissimamente parlasse, non era inteso, onde pi danno mero di gente alPimproviso. E poi, noi tenemo Papa per Papa, e
faceva. Perch il Vladika si turb, e cominci dolersi, che d[ett]o p[er] Capo delia Chiesa, che volete pi? Venga il Papa, venite voi,
Can[oni]co lo ingiuriasse. Fui per tanto necessitato accostarmi con et andate a p[re]dicar alii Valachi, fatte questa V[ost]ra Unione.
il Gabrielle. E ripigliando il med[esim]o parlare del Spgnor] Cano- Noi njon] saremo contrarii. E poi aggiorner molte altre npertinen-
nico, ch'era del Conc[ili]o Fiorentino spiegai il suo concetto. Per tie. Fina)lm[enjte dissero. Voi Mons[igmo]r, e quanti sete, n[on]
lo che rest quietato. Seguitai poi sopra esso Conc[ili]o discorrer sapete nfostjre cose, (e veramente cos, perch n[on] sanno discer-
alla lunga, e loro n[on] dissero altro, salvo che non sapevano altro ner del rito) e si fatte -mille ingiurie. Lasciateci ragionar con il Padre,
di tal cosa, se no[n] ch'era fatto tal Conc[ili]o ma che cosa conte- mostrando me, il quale cento volte sa meglio che n[on] sapete tutti
nesse n[on] l'havev[an]o in lingua loro. Indi lasciando Vladika col voi altri. E q[iua]n[do] lui n[on] ci tirar a q[ue]st'Unione, voi n[on]
o 533
532
323
, 12. IX 1641. 325
tino, fussi dato a lui, et aila sua Diocesi per Suffraganeo, perch Scopia, Jagnevo e Monte Novo, dove che io p[er] hora non ardisco
visitando li Cat[toli]ci che stano mischiati con li Valachi, e predi- di andare[...]
cando, si pigliare familiarit et amicitia con essi; e stando in Ivanich, Prisren il di 29 Ottobre] 1642.
si contrarier domestichezza con il Massimo, e con altri Callogeri
del Monasterio di Marcha, et in q[ue]sto non si vole cosa alcuna Di Vfostra] S[ignoria] Ilil[uiStrissi|ma, et
daH'Imp[erato]re. Quando la Sacra Cong[regatio]ne admetter la R [everendissi]ma
dimanda che f per me il Vesc[ov]o di Zagrabia, opure mi procuri Aff[ettuosiissi]mo Ser[vito]re
altra Chiesa da Sua Santit, io verr ad assister alla stampa; e la Giorgio Bianchi Arcivescovo] d'Antivari,
finir volentieri; che cose starmene con discommodit, e patimenti et Primate di Servia.
senza ricognitione altra, non posso indurrai. E per V[ostra] S[igno-
ria] Ill[ustrissi]ma potr in ci far l'ultimo sforzo, e me ne dar SOCG, voi. 60, . 176r177v.
con suo commodo l'avviso, ch'io me ne ander, per certi negotij
sino Venetia la settim[an]a che viene.
Sabbato passato fu da me Pret'Andrea Oopayto, mandato da
tutti li Preti e Clero di Istria, Liburnia, e diocesi di Segna per conto 327
del Breviario Illirico, al quale ho risposto, secondo mi parso, e
rimandatolo a Casa. P[adre] Rantio Gesuita parimfenjte mi scrive, , 1. XI 1641.
e prega, et io no[n] mi spiego; perch laborem non recuso, dum -
modo constet de premio. Per fine a Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma
bacio le mani. .
Da Goritia li 25 7bre 1641. Airill[ustrissi]mo Sig[nor] Cav[alier] Franc[es]co Bolizza Si-
g['no]re e Gieintilhomo della Anticha e Nobilissima Citt di
Di VJpstra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma e Cattare ;
R [everendissijma Da me Asan Bassa Giergielovich Gianizaro del Felice e potente
Devot[isisi]mo figliolo Gran Sig[no]re n[ost]ro Antiche Amico e Sig[no]re cara saluta-
fra Raffaele Croato. tione, et riverenza.
SOCG, voi. 125, f. 98r. Prima di quello habbiamo ricevuto le honorate V[ost]ire littere,
et veduto li V[ost]rd Servitori che hanno acompagnato il frate da
Vfostra] S[ignoria] racomandatocij, halbbiamo demostrato la stima
che noi, et quelli Popolli tutti fatiamo del nome, et comando di
Vfostra] Signoria]. Havendo qui prima veduto, et riceuto l'honorato
Frate Gregorio, et suo compagno, venuti con nome, et parolla di
326 V[ostra] S[ignoria]; Alii quali habfoiamo 'fatto la Casa per sua habi-
, 29. X 1641.
tatione, che questi giorni sar perfetionata, come intenderete dal
altro Frate che vene qui li pasati giorni con sue honorate littere,
al quale si fatto oggni maggior honore, come se dovr continuare
per beine che fanno a questi, et altri Popolli delli Monti di Barda,
, cos per suo amore il Sigfnor] Mehmed Agga Parmacovich V[ost]xo
. , Amico, et n[ost]ro Sig[no]re da Podgorizza ha per honor, e comando
. di V[ostra] Signoria] ricevuto, et nella sua Casa honorato esso
Frate, et a anoi cos racomandato che per stima di V[ostra] S[igno-
Ill[ustrissi]mo, et Reverendissimo Sig[no]r, et p[ad]ron mio ria] non mancaremo come farano tutti questi Popolli sperando noi
Qss [ervantissi] mo con altri Cappi di Guzzi, Crudi, Clementi, et altri di queste parti
Va p[er] doi mesi che io mi trovo in Servia visitando queste di poter ricever doppoi a Iddio con V[ost]>ro agiuto il salario dalli
vile contorno Prisren, che Servia inferiore, che la Servia superiore Sig[no]ri di Venetia che prima le si pagava dalla sua Casa per
questa est [te] passata stata gran mortalit della peste, e che p[er] acompagnar littere delli V[ost]ri Sig[no]ri da Venetia, et Baiili da
alcuni mesi sitata cessata. Hora di novo si trovano luoghi infetati Costanftinopo]li, c'he speriamo, con palle so devono fare presto di
536 o 537
ricevere e godere dala sua protetione, et quando V[o^tra] Signoria] vatione, et optima valetudine, Sanctitatis V[est]rae, fundere ad
pi potr mi avisi che vera nel Monasterio della Madona di Cetignie D[omi}nuim non desistam.
a Monte Negro, perch io sempre concorer per tratar con V[ostra] Datufm] Zagrabiae die 18 Novefmbris] Anno Domini 1641.
Sfignoria] d[ett]o negotio, et ogni altro bene per il quale ancora
spero potano cagionar essi suoi Fratti. Hora vi prego mandarmi Sanct[itat]is Vestrae
alcuni bechieri, et un real di oglio di saso, et se per Vfostra] S[igno- Servus humillimus, et devotus Capellanus,
ria] de qui posono servirvi ci comandi. Benedictus Vinkovich
Da Grudi li P[rim]o 9mbre 1641 Ep[isco]pus Zagrabien[sis]
rnfanu] pr[opr]ia.
Gieir[ola]mo Paltoscich Drag[oma]no ha
fedelm[en]te tradoto, et sotoscrito. SOCG, voi. 219, f, 338r, 349v.
329
8. XII 1641.
328 o o
. ,
, 18. XI 1641. ( 74.000. 9 , 204
; 40 , 600 ; -
9 , 296 .
, .
.
L'Informat[ion]e della Diocesi, e Valachi Scismatici di Zagabria
Sanctissime P[ate]r, post Beatoru[m] pedum oscula La Chiesa di S[an] Steff ano R d'Ungheria, posta nella Citt
Amplissima, et laboriosissima Dioecesis Ecclesiae meae Zagra- di Zagabria in Regno di Slavonia, ha Diocese grandissiima, spartita
biensis, ingens Valachorfum] Schismaticorufm] in illa degentiufm] in 13. Archidiaconati, de' quali ciascheduno ricercarebbe un Vescovo,
multitudo, senilis denique et decrepita atque laborilbue, et assiduis per poter esser sufficientem[en]te governato nelle cose Spirituali,
infirmitatibus confecta aetas, cogunt me, ad pedes Sanctitatis Vfest]- poich al temtpo di Osvaldo Vescovo di Zag[atria] erano in tutti li
rae humillime p[er]cumbere, atque ab eadem \suippliciter postulare, soprad[et]ti Aruhidfiaconajti di essa Diocesi Parochie 440. Oltra
dignetur paternis ex visceribus, necessitati, meae, Valachorufm], et q[ue]lle che Quinqueecclesienfse], e li d'Ung[heri]a da una parte, et
Dioecesis, occurrere, dando mihi, et dictae Ecclesiae meae, in Co- li Patriarcha d'Aquileia dall'altra s'hanno usurpato, con li quali
adiutorem, si ve Suffraganeum P[at]rem fr[atr]em Raphaelem Leva- confina d[ett]a Diocese. La sua lunghezza di 150. miglia in circa,
kovich, Groatam, Religiosufm] de Ordine fr[at}rum minor[u>m] de e larghezza altretan'to. Si come costa dal libro delli Statuti di d[ett]a
observ[antia]: Virum in, Sacris literis, Apostolicis Constitutionibus Chiesa.
Ooncilioru[>m] sancitis, et Theologicis rebus sufficienter versatufni], L'anno 1574. Monsfignor] Gergie Drascovich Vesc[ov]o di
neonon de Ecclesia Illyrica benemer-itufm], p[ro]bi'tate vitae, morum- Zagr[abi]a celebr la Sinodo Diocesana, alla quale intravennero 206.
que disciplina, atque alijs virtutibus, decoratufm]; Eidem ego de Parodii di d[ett]a Diocesi, si come appare dalla lista, e sottoscrit-
sufficienti, et honesta sustentatione -providi, meque in forma Ca- t[ion]e della d[ett]a Sinodo. Vacavano Parochie 74. Si trovavano
merae Apostolicae, non defuturum obligavi, cuius dbligationis nien- Parodii infermi che non potetero intiravenire 28. Rimasero per
tionem in Bulla eidem danda, fieri postulo, necnon ut exprimatur, serv[iti]o delle proprie, e vicine da altri raccomandate Parochie
in eadem laudatufm] P[at];rem Raphaelem, non solum mihi, verum Parodii 180. Si come si vede notato nel libro del fiscale del sud[ett]o
etiam Dioecesi Zagraibiensi spectata eius amplitudine, a Sanctitate Vescovo.
V[est]ra Coadi'utorem fuisse datum, cura in finenti ut et labores Al presente sono Parochi nella Diocesi 317. Vacano Parochie
Dioecess suppoftare, et p[ro] Schismaticorufm] conversione laborare per imancam[en]to de Sacerdoti 65. Li. Turchi hanno occupato Paro-
satageret. Que p[ro] gratia, quotidianas praeces, p[>ro] longa conser- chie 34. Sono state abbandonate alii Confini Parochie 46. Occupate
538 o 539
dalli Valachi Scismatici Parochie 49. Si coin vien'cavato dalle Visite in persona sino a Zagrabia, discosto una giornata e meza dal Mo-
fatte dalli Archidiaconi l'anno 1640. nast[eri]o di Marcha per abboccarsi, e discorrer con il mentovato
Oltra li Cat[oli]ci et alcune reliquie delli Heretici alii Confimi P[ad]re Raifaele, e disse publicam[en]te nel Palazzo del Vesc[ov]o,
d'Ung[heri]a si trovano nella Diocesi di Zagrabia passa dodici millia che quando d[ett]o P[adre] Raffaele non lo tirar alla Unione, non
Case de Valachi Scismatici, eh' habitano per le Montagne e Confini lo tirar persona vivente.
di Slavonia, Croatia, Stiria, e Camicia. Dalla conversione di Massimo, e delli suoi Callogeri dipende
Il num[er]o dell'Anime, quantunque] non si pu p[re]cisa- la conversione di tutti li Valachi, e per conviene prima affatturarsi
m[en]te sapere, poich alcuni di loro vanno et altri vengono hor qua, di guadagnarlo.
hor l, secondo l'occasione; tuttavia il Massimo che Vescovo di Il Vesc[ov]o di Zagrabia era di parere, che bisognava rimover
essi, ha detto al Pfadre] Raffaele Croato, che potranno esser in circa d[ett]o Massimo, e far un'altro Vesc[ov]o Cat[toli]co ad essi Valachi;
74. m[ila]. ma considerando poi le difficolt mosse dalla Sacfra] Cong[regatio]-
Il Cap[ita]no di Capronza ha nel suo Capitaneato nove Ville di ne et anco altre, ohe mosser potessero in voler rimover Massimo
detti Valachi, nelle quali sono Case 204. soprad[ett]o propone un'altro imezo pi -facile, et atto a guadagnare
Il Cap[ita]no di Crisio ha Ville 40. nelle quali sono Case 600. non solo Massimo mentovato con li Monaci, ma anco li Valachi,
Il Cap[ita]no di Ivanich n'ha Ville 9, nelle quali sono Case 296. questo .
Sono in tutto Case 1.100. Che la Sacfra] Cong[regatio]ne con la aut[orit] di Sua Beat[i-
Il resto delle Case mischiato per le Ville habitate dalli Catho- tudi]ne dia un titolo in partibus al Pfadre] Raffaele Croato Minor
Iki, che sono per li Confini, e Montagne come di sopra. Oss[ervan]te sud[ett]o e consecrandolo Vesc[ov]o di rito latino lo
Detti Valachi, oltra che sono Scismatici, sono infetti di molti mandi nella Diocesi di Zagrabia, come suffraganeo di essa Diocesi
errori eretici, i quali sendo stati altre volte rappresentati si lasciano. e del Vesc[ov]o con ord[in]e espresso, che debba ad assistere al
Sono altrim[en]te docili, disciplinabili, e ben inclinati; e molti sud[ett]o Massimo procurare di convertirlo, e tenir la scuola, per
di loro volentieri venirebbero all'Unione, anzi al Rito della Chiesa insegnar in essa li putti de Catt[oli]ci e delli Valachi.
Romana, quando il Vesc[ov]o sud[ett]o non li minacciasse d'Anathe- A tal fine ha construtto una Casa in Ivanich, assegnato la
ma, e pene pecumarie. provisione sufficiente per il soprad[ett]o P[adre] Raffaele, e promette
Tutta moltitud[in]e sud[ett]a vien governata dal sopradfettjo darli cooperatori, particolarm[en]te per la scuola poich in tal modo
Massimo lar Vesc[ov]o che sta nel Monast[eri]o di Marcha, discosto senza che li Valachi s'accorgessero venirebbero a conoscer la verit,
da Ivanich tre Miglia Italiane in circa. e restarebbero affttionati al P[adre] Raffaele et ad altri per l'amor
delli figlioli ch'andassero alla Scuola, delli quali col tempo s'have-
Detto Monast[eri]o fu edificato con la facolt di Paolo quinto rbbero li Ministri et Operarij, per aiuto Sp[irit]uale delli mentovati
felfice] memforia] sopra il terreno del Vesc[ov]o di Zagrabia dato
a Simeone predecessore di Massimo sud[ett]o dal Pietro Domitro- Scismatici.
vioh Vesc[ov]o di Zagr[abi]a con ordine, e conditione espressa, che SOCG, voi. 219, f. 322rv, 329rv.
il Vesc[ov]o e i suoi Monaci debbano esser Cat[toli]ci et Uniti con
la Chiesa Romana, e procurare che li Valachi della loro cura siano
parim[en]te Cat[toli]oi Uniti, et obed[ien]ti al Papa.
Il Simeone sud[ett]o sinch visse, ha dimostrato almeno quanto 330
l'estrinseco di esser Cat[toli]co et Unito. Et il p[rese]nte Massimo
dimostr ancor lui di esser Cat[toli]co quando li fu conferi- , 20. XII 1641.
to il Vescovato, con ordfinje che dovesse andar a Roma a farsi -
confermare, e render l'obed[ienz]a. Il che non ha adempito, n . u
Cat[toli]co. Il che bona parte precede per non haver studiato, n .
ha persona, che lo potesse indrizzare poich convien sappia la
lingua antica, e carattere Serviano, e sia versato nelli libri e Rito Eminentissimo et R[everendissi]mo S[igno]re et patrone Oss[er-
Greco, chi ci far volesse, per non dar egli credito ad altri libri, vantissi]mo
che alii suoi.
Il Pfadre] Raffaele Croato stato seco nel sud[ett]o Monastfe- Qui continuamten]te p[er] gra[tia] del S[igno]re si va nelle cose
ri]o et in altri lochi alquante volte, et ha pigliato seco, e con li della fede S[an]ta avanzando, p[er]ch e Turchi nativi vengono al
Monaci bona amicitia, e resoli a se ben affetti, per saper li libri, S[an]to Battesimo, et molti schiavi de Turchi vengono riconciliarsi
lingua, caratteri, rito, e costumi loro. Onde esso Massimo venuto con S[an]ta Chiesa, p[er]ch posti in quelle infelicissime miserie di
540 o 541
schiavit, ohe veram[en]te ma non col cuore haveano seguiti i riti 332
Mahometani, onde fuggiti comparono, et con somma allegrezza
spontaneam[en]te alienano et detestano la Setta Mahumentana, , 1641.
p[ro]fessando, et abbracciando la S[an]ta fede Cattolica, et Ap[o-
sto]lica, Romana. Lodatone sia p[er] il S[igno]re et s'attende sem-
p[re] a queste sante opefre], p[er] acquistar di giorno in giorno
anime a Iddio, qual p[ire]go caldam[en]te conceda lunga et felice -
corso di vita a S[ua] Signoria] Eminentis[si]ma, et Rfeverendsis- (. SOCG, voi. 219, f. 362rv, 370v).
si]ma con le buone feste, et buon capo d'anno, et con replicati rive-
rentis[,si]mi inchini, humilissimam[en]te me le racomando in gra[tia]. Emki[entissi]mi e Reverendissimi Sig[no]ri
Zara li 20 X'bre 1641 II Vesc[ov]o di Zagrafoia ha risposto co[n] la sua alle difficolt
mosse dalla S[aora] Cong[regatio]fne sopra l'instanza, ch'il P[adre]
Di S[ua] Signoria] Etminentis[si]nia et Raffaele Croato gli fosse dato Suffraganeo, o Coadiutore, p[er] poter
R [ever eindissi] ma adoprarsi circa la Convers[ion]e de Valaohi Scismatici, che sono in
Humilistsijmo et riverentis[si]mo Servo sua Diocesi di Zagfabrija. Vedendo poi, che giornalm[en]te pi si
F. Cornelio Inq[isito]re di Zara. moltipllcano d[ett]i Scismatici, in modo ch'arrivano 74 mfila] anime
SOCG, voi. 60, f. 353r. in circa, e lui non pu p[er] la sua Vecchiaia et iindisposit[ion]e la-
vorar circa lor Oonvers[ion]e. Considerando ins[iem]e che q[ua]n[do]
si volesse rimover il Massimo Scismatico, et in suo loco sustit-uirsi
d[ett]o Pfadre] Raffaele p[er] Vesc[ov]o de Valachi, andarebbe in
331 lungo il negotio, e nascerebbono niolt'altre difficolt, et in tanto
, 21. XII 1641. si danmaretoib[er]o m[ol]te Anime de'mentovati Scismatici.
Per tanto supp[li]ca l'Em[inenz]e V[ost-re] che mettendo da
- parte le sue prime propaste, e senza haver mira alla deposit[ion]e
o . , - overo amot[ion]e di Mass[iin]o soprad[ett]o vogliono ottener da S[ua]
, no S[anti]t che sia dato un Titolo in partibus al sud [etto] Pfadre]
" , ". Raffaele, qual solo trova hafoile e sufficiente p[er] acquistar li men-
tovati Scismatici, e consacrandolo Vesc[ovo] del Rito Latino, man-
Emiin[entissi]mo e R[everendissi]mo Sigfnor] P[ad]ron Colfen- darlo da lui come Suffraganeo suo, e della d[ett]a Diocesi di Za-
dissi]mo gr[aibi]a quale n'ha grand[issi]ma necessit p[er] la grandezza sua,
con ord[in]e espresso che debba affaticarsi circa la Convers[ion]e di
Scrissi alcuni mesi fa diffusam[en]te circa quell'all'hora m'oc- d[ett]i Valachi, e come Missionario della Sac[ra] Cong[regatio]ne
corse del preteso Patriarca, di cui ha scritto Mons[ignor] Vescovo assister al Mass[im]o soprad[ett]o et istruirlo nelle controversie in
d'Agria, ma hora, che ricevo il pregiatissimo ordine di Vfostra] part[icola]ire. Il che facilm[en]te potr fare stando in Ivanich, dove
Em[inenz]a delli 23 passato, non mancare replicare a tutto quello V[o- a tal fine ha fatto far una Casa. Perch tenendo la Scuola, alla quale
stra] Em[kienz]a epecificatam[en]te comanda, ogni volta che il Pa- anco li Valachi mandariano volentieri li suoi figliuoli, e pratticando
triarca venga qua, dove l'aspetto ogni giorno, o mons[ignor] Vescovo con Mass[im]o e suoi Monaci, stante lor Monast[eri]o discosto tre
sodetto ritorni d'Ungaria, che sar tra pochi giorni; E con ci a miglia Italiane in circa, haveretobe l'occasione ottima a guadagnarli,
Vfostra] Em[inenz]a con profondiss[im]o inchino] bacio hum[ilmen]te e convenendosi il Mass[im]o con suoi Callogeri, seguirebbe senza
la Veste. difficolt la Oonvers[ion]e di t[ut]ti Valachi, i quali, q[ua]n[do] non
Vienna 21 Xrribre 1641. fossero minacciati dal sudjetto] Mass[im]o con l'Anatema, volentieri
venirebbero non isolo all'Unione, ma al Rito Latino. Pigliarebbe
Di Vfostra] Em[inen]za anco familiarit con li principali Capi de Valachi con insegnar li
Umil{issi]mo et Devo[tissi].mo Servo loro figlioli, e con lOccas[ion]e di visitar li Cat[toli]ci che sono
Oblig[atissi]'mo mischiati tra essi. Di gi d[ett]o Massimo benaffetto al P[adre]
Gfasparo] Ar[civesco]vo d'Atene Raffaele, e lo tiene in grand [issi Jma stima, p[er] essersi pi volte
abbocato seco, e raggionato alla lunga. L'Or[ator]e l'ha provisto di
SOCG, voi. 83, f. ir. qua[n]to bisogna, e li dar aiuto di persone p[er] la scuola. Resta
542 o 543
solo che rEm[inen]ze V[ost]re, e S[ua] Beat[itudi]ne diano il Placet, [. . .JVillam Rastissam sitam in montana, in qua e[st] Eccl[es]ia
perch no[n] occorre pi scriver airimp[erato]re n al Nontio, diruta Sfancti] Michaeli Arcangfeli] sepeliuntur tamen in lila fideles.
mentre no[n] si tratta di rimovere il Mass[im]o. Il tutto. In illa sunt 8 familiae fidelium et 3 infidelium[. . .] Villani Spatagni,
que halbet X, et Villani Vedigam, que ha[be]t 3 familiae fidelium.
SOCG, voi. 219, f. 343r. Sub hac Parochia fuerunt olirai Villa Boboti, Villa Stuphia, Villa
Murichiani, Villa Gregagni, Villa Nezueussi, Villa Draghigna, et
Villa Cravari sitae ad costami montis[. . .]
[...]
Die 29 ricimus in Villani dictam Midam, sitarti iin monte olliquo.
333
Extat Capella ad honorem S [aneti] Nicolad in cacumine etiam montis,
extat alia Capella ad honorem S[a<ncti] Vladimiri Mart[iri] [. . .]Extant
1641. ad 20 faliliae xpianorfum], Turcar[um] nulla[. . .]Post aliquot dies
transivimus in Villam Calesinam, in qua 4 tantum sunt familiae
fidelium n[ost]ri ritus, et relique Graeci ritus et Turcar[um][. . .]
. .
. .
Visite e Collegi, voi. 25, f. 230r 244v.
Visitatio Diocesis Scutaren[sis], Sfaci en^is], Olchien[sis] facta
ab Ill[ustrissi]mo et R[everendiss]mo D[omi]no Fran[ces]co
Cruta Ep[isco]po Scutaren[si] Vicario Ap[osto]lico Buduen[si],
et Adminis[trato]re Sfacien[si] Olchinien[si], et Drivasten{si],
sub Anno D[omi]ni MDCXLI
334
(), 1. I. 1642.
[. . .]mensis 8bris[. . .]
Die 30 eiusdfem] me^nsis celebravimus in Eccl[es]ia S[anctae] , ",
A^enerandae de Gagnola, distanti a Villa p[er] mille passus, et eo , ",
amplius, Eccl[es]ia constructa est more Greco[. . .] ,
In hac Villa sunt vigiliti familiae fidelium, et nonullae Tur- . -
char[uim]. .
Die p[ri]mo Novfemjbris festo Omniu[m] S[ancto]r[um] profecti
sumus ad Eccl[es]iam S[ancti] Sergij et Bacci olim Abatialem Mo- Emm[entiissi]me R[evere]nd[issi]mae Princeps
nacorfum] Sfancti] Bened[ic]ti, nunc vero Cathed[ra]lem Epfiscopa]-
tuis Scutaren[sis] cum in ipsa civitate Scodrae omines Eccl[es]iae Felix novus aonus.
diructae sunt, nec permitant Turcae quo minus ibi xpiani inhabitent, Noe miltes Croatae, sob vexiilo Sjuae] M[aiestatis] Catholicae,
ne dum Sacras exerceant functiones, posita est ad litus fluminis pugnante in Italia, carentes proprio Capellano, et cupientes, ut boni
Boianae per sex milia passuum distans a Scorda, et tria milia a Christiani aliquanfdo] confiteri, et animas nostras salvare, casu
Trumsi, inservit etia'm pr Parochiali Eccl[es]ia triibus Villis: ni- vel potius, Deo dante invenimus Mediolani, Pfatrem] Frain[cis]cum
mirum Trumsi superiori, et inferiori, ac Diaconditae; ac etiam vil- Basich, Ordfiniis] Minor[um] de Obs[ervanti]a Confessorem Provin-
larfuim] vicaria- d[ic]tae Eccl[es]iae aedificata fuit ab Uroscio, ciae Bo'snae Argentinae, quam rogavimus ut confessiones nostras
magni Uroscij filio, et Regina Ellena eius madre, ut apparet ex in lingua Illirica exciperet, cum aliud idioma non habemus, audivit
msorip[tio],ne que extat in eius frontisp[iti]o et certae materiae et semel, et Bmioien[tissi]mo D[omino] Cardinali mentio etiam patentes
opere est opus Regium, licet magna ex parte perfidia infidelium, et literas obtinuit. Verum quoniam vagamur hinc inde, obnixe oro
fidelmm incuria dirut>um circumcirca apparent adhuc vestigia Mo- Vfestram] Eminen[tiissi]ima[im] Dfominaintionem] ut dignetur su-
nasterij. Extat adhuc campanile dirutum tamen et ipsum magna ex pradicto Patri Forancisco aibsolutam facultatem mostras audiendi
parte et omnimodam minatur ruinam. confessiones, ubique fuerimus in Italia benigne concedere, pr salute
f. . .] animar[um] noStrarum, et Vfestrae] Eminenftissirnae] Dofminationi]
544 o
545
gratias, quas poesuimus, agemus maximas, et Sacras vestes deoscu-
lamur. baccio le vesti di V[ost}ra Emen[en]za pregandoli dal N [ostro] S[i-
gnore] p[er] la sua longa, et felice vita.
Datum Papiae die 1 Januarij Anni 1642.
Di Servia Procopia il di 2 fefofbrai]o 1642.
V [estrae] Eminentissimae D[ominati0nis]
et Rev[erendiissi]mae Di V[ost]ra Emen[en]za
Humill[imuB] et paratifi[simu]s Servitor Humilissimo Servitore
Lucas Matkovich Bulgariae Giorgio Bianchi Arciv [escovo] d'Aintivari,
Capitaneus Cohortis Croatarum. e Primate di Servia.
SOCG, voi. 60, i. 230r.
SOCG, voi. 34, f. 407r, 412r, 420v; Acta, voi. 15, f. 8v9r.
336
335 , 2. II 1642.
, 2. II 1642. da da y ceojoj
,
,
, - ",
o o ". ULTO cy
. , -
da y - , -
. .
Al Cardinale] Antonio Exnen[entissi]mi, et R[everendissi]mi Sig[no]ri, et P[ad]roni
Emen[entissi]mo, et Reverendissimo Sig[nor] et Pfad]ron mio miei Colend[issi]mi
Colendissimo Esendo tante sparse queste Diocesi dell'Arciv [escova] to de
Gi sono quatro Mesi passati che io mi trovo in Visita di Servia Antivari tutte sotto il Dominio del Turco in tal maniera che con
dove questo Regno si trova in molta calamit p[er] il malissimo tanta difficolt, e pericoli della vita del Prelato che la visita, che
governo di questo imperio in temporalibus di gravimini delli novi facilmente gli si possono intravenire molti mali, dovendoli caminare
tributi e altri mali impositioni, massime non si trova luogo o citt p[er] li luoghi suspetosi pi di notte che di giorno: masime p[er]
che non infettatta dalla peste nel qual tempo si succede gran tutto il tempo quasi mi trovo in visite gi in Antivari gi in Servia:
mortalit. e di quel poco tempo che mi resta di reposare e respirare della mia
Et con la occasione di questa Visita mi abocai con patriarcha fatiga e vechiaia e deboleza. Non ho dove: per eser stata persa e
di Schiavonia con qualle ho tratatto con lui circa la reductione alla usurpata dalli Turchi la Residentia del Arcivescovato de Antivari:
obedienza della S[an]ta Sede e confessar la S[an]ta Chiesa Romana: con tutte le possesioni 'mobili, et immobili; et la Chiesa Cathedrale
per primitiva chiesa dell'universo: e fra molte difficolt che dava fatta moschea delli Turchi drente in detta Citt che non si trova
le cause i insudava delle spese che li corono p[er] via di Roma. Se nissuna memoria delle cose di detta Residentia: Si corame si ma-
p[er]ho parer a V[ost]re Emen[en]ze asicurando delle spese p[er] nifesto ad ogni uno: masime li Turchi di detta Citt non p[er}me-
d[e]tto viagio, parendo cossi alla Sacfra] Cong[regatio]ne 'mi scrivano tono che li Prelati possano residere e habitare drento di detta Citt:
dando la detta sicurt delle spese, p[er] condurlo innanzi a N [ostro] che esendo la detta Citt alla riva del Mare. Sono tanto suspetosi
S[ignore] io non mancare con ogni posbilit solicitar a ridurlo a che tengono li Vescovi p[er] 3: e quelli pochi Christiani che
dare la obbedientia alla S[ua] S[anti]t e confessar la S[an]ta Chiesa habitano in detta Citt se non tengono le loro familie apresso non
Romana p[er] primitiva chiesa del universo, con che fine humilmente li lasiano istare drento; et non haivendo io nissun luogo dove posso
ripossar, e respirare nei tempi che non si pu negotiare e andare
546 o 547
in visite. Non posso trovar altro luogo p[er] ripassare le mie ossa in conformit di suoi commandi; e poi al mio passar' Dazzani ne
se non in una casa che o fatta con le mie spese nella Diocese Sa- dar magg[k>]r certezza.
patense: senza nisun pregiuditio di detta Diocese: Humilmente [...]
vengo a suplicare Vfostjre Emenenze che si degnino concedermi Pastrovichi, 15. Febraro 1642.
graftia] che posso ripossare in detta mia casa, in detta Diocese, che
non distante pi che una giornata di camino de Antivari, e ogni Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, e
volta che sar di bisogno si pu andare in Antivari, che facendomi R [everendissi] ma
tal graftia] sar obligatissimo pregar N[ostro] S[ignore] per la longa Qblig[atissi}mo, e Dev[otissi]mo Serv[ito]re
e felice vita di V[ost]re Emen[en]ze. Frane [esco] de Leonardis Archid[iaeo]no
Di Servia Procupie di 2 feb[forai]o 1642. di Tra.
Humidissimo Servitore SOCG, voi. 60, i. 460r.
Giorgio Bianchi Arci [escovo] de Antivari
e Primate di Servia
con quelli 50 scudi che io tengo, et con agiuto della Sac[ra] atende alla Dotrina Christiana e si vede che far buona riuscita del
Cong[regatio]ne atender di far una Residentia a Pastrovichi proprio luogo di Prisren e sa benissimo la lingua Illirica, Turchesca,
che p[er] alcun tempo servir p[er] noi, et poi restar in per- e in Albanese, quale grandemente desidera transferirsi in chfistiani-
petuo p[er] li n[ost]ri successori; Et poi se Iddio far altro t, p[er] eser instruito lettere e scientia, p[er] servire a Dio: Se
rimedio, non si perder la spesa, ma si potr spender quella in posibile mai e di trovarli un luogo a colocarlo in qualche seminario
restauratione in quella d'Antivari che stato p[er] il passato p[er]ch sarbe p[er] avenire di gran giovamento p[er] quelle Anime p[er]
in questi tempi n in Antivari n in altri nelle giurisditioni Archie- qualsivoglia luogo p[er] quella parte di Servia. P[er]ho io intendo
piscopali de Antivari non si trovar luogo p[er] residere li Arciv[es- che il Gregorio Maserechi che hora si trova in Collegio de Neofiti
covi]; Et si far a Pastrovichi qui star il Prelato sicuro da ogni vole uscir fuora di detto Collegio: Se perho sar posibile in luogo
cativa e [er] versa gente e potr tenir in brila tutte le parti delle suo accomodare detto giovine overo a S[an]ta Casa saria grande
sue Diocesi, perch io non vario pi a far dimora nelle Diocesi delli opera di piet: Cossi anco scrivo al detto Gregorio che prima la sua
altri, tanto p[er] non machiarsi nelle calumnie delli altri quanto uscita faci moto a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e dia Memoriale
p[er] la oservanza delli Sacri Canoni: Mando al n[ost]ro procuratore alla Sacfra] Gong[regatio]n et al Cardinal S[an]to Honofrio sopra
la Relatione della Visita di Servia, qualle suplico V[ostra] Signoria] di questo negotio p[er]ho suplico Vfostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma
Ill[ustrissi]ma che si degni presentarla alla sudetta Sac[ra] Cong[re- che sia in favore a questa opera di piet, che sudetto Gregorio gli
gatio]ne, che si possa leger distintamente che la intendano: in conservo il Monte Novo che asista a quella chiesa, e che lui tenga
risposta delle due l[ette]re scritemi dalla Sac[ra] Gong frega tio]ne una Scola di 10 giovani, p[er] giovamento di quelle Anime di Servia:
che io li trovai qual in Albania benissimo l'inteso e visto che in p[er]ch lui non vale p[er] la Parochia di Prisren non sapendo la
una mi comandano che io dovessi pubblicar scomunica cantra quelli lingua Albanese: havendola tralasciata: Et altrove non si pu erigere
preti che pigliano ordini con brazzo Turchesco et si intrudono nelli scola in Servia. P[er] fine humilmente a Vfostra] Signoria] lll[ustris-
benefitij sforzatamente con detto brazzo. Questi non si sono ordi- si]ma et Reverendissima me offero e me recomando.
nati o intrusi solamente p[er] tal forza ma fintamente fatti dalli
Vescovi p[er] pecunia pigliando nascostamente acci possano scusarsi Di Albania il di 3 Magio 1642.
delli erotri connessi; Et questi n[ost]ri sufraganei non vogliono che Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi],ma, et
io vada p[er] le loro Diocesi a far la detta scomunica con che lori R [ever endssi] ma
anfnjo da Roma detti ordini; Et lori p[er] paura de' Turchi non Humilissimo Servo
vogliono denunciare detta scomunica, e p[er] haver pigliato scomu- Giorgio Bianchi Arciv[escovo] d'Antivari, ..
nica da tali sacerdoti. Circa poi p[er] conto della possesione di San et Primate di Servia.
Pantaleone di Bab malamente e in molto dano di detta chiesa p[er]-
mutata non si opperata cosa alcuna, che il Monsig[nor] Sapatense SOCG, voi. 60, f. 158r159v.
tutta via tace p[er] causa che lui, et il suo Vicario an[n]o hauto dal
Turco p[er]mutato per mutature con alcuni Vechi 'buona mangia;
Et Turco domanda di eserli restituito il suo, et poi lasciar libera la
detta possesione, et pigliar la sua; Et il detto Monsigfnor], il suo 343
Vicario e detti Vechi non vogliono restituire il mal preso; Et il ne-
gotio resta imperfetto: Se p[er]ho la Sac[ra] Gong frega tio]ne non (), 14. V 1642.
mandarano particular ordine a qualche uno sopra questo negotio
non si far cosa alcuna: Parechi Sacerdoti si trovano consecrati dal , ",
Monsigfnor] Sapatense in questa Sadrima: senza ett legitima, senza ".
-
benefitij, senza veruna necesit della chiesa, senza oservare gli
interstitij masime uno di mal caduco: un altro di Anni 18, tutto .
nella speranza di quelli che lo diffendono, e lo protegono nella Corte Ill[ustrissi]mo et R[everendissi]mo Sig[no]re et Sig[no]re mio
di Roma.
Colend[issi]mo
Diversi Sacerdoti o accomodato in cura delle Anime nella
Parochia di S[an]ta Maria di Prisren: p[er] il passato; et p[er] eser II P[ad]re fra Francesco Basich Bosnese, che p[er] mezzo di
stati allieni non del .proprio luogo qualli p[er] strapazzo che conti- Vfostra] S[ignoria] iri[ustrissi]ma stato deputato Confessore de'
nuamente dano li Turchi non possono resistere: o vero asistere: soldati della Compagnia del Capitano Luca Matkovich di Valachia,
trovandosi un buono e esperto soggetto giovine di Anni 17 qualle ha fatto gran frutto spirituale in questi soldati, et n' ha convertiti
554 o 555
dieci alla S[an]ta fede Cattolica, non mancando io ancora d'aiutarlo, 345
quanto posso. Hora ha ridotto un concubinario a sposare la concubi-
na, et non essendosi qui ordinario, supplico V[ostra] Signoria] , 11. VII 1642.
Ill[uistrissi]ima farli bavere la licenza, conforme il memoriale, qui
incluso, p[er] liberare quelli dal laccio del peccato, che V[ostra] ,
Signoria] Ill[ustrissi]ma n'haver grand [issi]mo merito, et gli re- -
staremo obligatissimi, con pregarle dal Cielo ogni contento. .
Pavia Sfanta] Croce li 14 Maggio 1642. Ill[ustrissi]mo et Reverendissimo Sig[no]r p[adro]n oss[ervan-
Di V[ostra] Sfignoria] Ill[aistrissi]ma et tissi]mo
R [everendissijima Gi tempo mosso dalle prafitevoli per la S[an]ta fede e continue
Huimllissimo Serv[ito]re fatiche del R[everen]do D[on] Giirolamo Mengo Albanese lo racco-
fra Gio[vanni] Batt[ist]a Tarugia mandai alla molta benignit di V[ostra] Signoria] Illfustrissijma, e
minore osservante rif [ormato] vedendo che tuttavia non si risparmia anzi con magior ferver che
olim Provinciale d'Ongaria pu si impiega nel ridure le anime s de Turchi come Scismatici
mfanu] p[rop]ria alla S[an]ta fede come mi consta dal veder di queste sue fatiche
SOCG, voi. 34, f. 411r. pi testimonianze de suoi superiori nelle quali si vede un numero
di pi di quaranta da lui convertiti tra Turchi e Scismatici [...]
Da Zara li 11 Luglio 1642.
344 Di Vfotsbra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e
, 14. VI 1642. R [e verendisisi]ma
Servitor divotiss[im]o
o Biagio Vescovo di Nona.
.
SOCG, vai. 60, f. 412r.
-
",
.
346
E perch trovai, che ci sarebbe da fare a voler rimover il l[ustri'ssi]ma e R[everendissi]ma per una Missionaria Ap[osto]lica,
Mass[im]o e iar altro Vesc[ov]o Cat[toli]co in suo loco p[er] ser- p[er] tutte le Fortezze di q[ues]ta Serenis[si]ma Repub[li]ca, acci
v[iti]o de Valach'i, come il Vesc[ov]o di Zagr[afoi]a hav[ev]a concer- quando f ussero d[et]ti catechumeni mandati da una in un'altra
tato coU'Impferatojre e scrittone qua p[ri]ma. Il Vese[ov]o sopra- fortezza, potesse proseguire rincominciato bene, senza che p[er]
d[ett]o propose pigliar q[ues]to altro mezzo: cio a dimandar da mancamento di facolt restasse imp[er]fetto, che non mancher dal
S[ua] S[anti}t il Coadiutore, riavendone necessit p[er] la sua et, canto mio mandar tutte le fedi concernenti, et insinuatemi da
ch' di 75 anni in circa p[er] l'infermit che lo travaglia; p[er] la Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e Reverendissima, p[er] conseguir
grandezza della sua Diocesi; pfer] serv[iti]o di q[ue]lli Cat[toli]ci il supplicato, che del tutto, oltre far opera di gran carit. P[er]
che vivono mischiati con li Scismatici, e sono in gran num[er]o, e acquisto derA[n]i[m]e Dio n[ost]ro Sig[no]re havr p[er] largo re-
p[er] zelo della Conversione de mede[si]mi Valachi. Sperando cosi tributore, et me povero, et indegnio suo servo p[er] continuo
oltra che lui sar sollievato, e la Diocesi aministrata quoad Ponti- intercessore, p[er] la salute, et prosiperit, di vita, di V[ostra]
ficalia, risiedendo il Coadiutore in Ivanich discosto tre miglia dalla Sfignoria] Ill[ustrissi]ma e R[everendissi]ma a cui humilm[en]te
residentia di Mass[im]o con pratticar spesso con lui, facilm[ent]e bacio le vesti.
potr guadagnarlo, e con lui li Valachi ancora. E con far tenir la
Scuola sii render benevoli essi Valachi de quali li figlioli veini- Brescia li 28 di luglio 1642
rtb[er]o ad imparare. E flnalm[ent]e con visitar li sudetti Cat[to- Di V[ostra] Signoria] Illtustrissilma e
li]ci mischiati tra q [u] Ili predicando et insegnando pigliarebbe fa- R [everendissijma
miliariat con li principali. Onde q[ua]n[do] non si guadagnasse il Obligatis[si]mo Serv[ito]re
Mass[im]'0 almeno si impedir che non li succeda un Scismatico, fra Fran[ces]co da Cressevo Bosnese
anzi con favore delli stessi Valachi potr farsi un Cat[toli]co. Che Sacerd[ot]e de minori oss[ervan]ti
quanto posso dir in q[ues]to part[icola]re con pregar Iddio p[er]
l'Emfinenjze V[ost]re. Quas Deus.
SOCG, voi. 34, f. 11 Ir, 116v.
SOCG, voi. 219, f. 333rv, 334v.
O , , , -
347
" 291. , -
, 28. VII 1642. 12. IX 1642.
Ha - Em[inentissi]mo Card[ina]l
4. 1642. A<nt[onio] B[arberi]no P[ad]rone
Emin[enti'ssi]mo e R[everendissi]mo Sig[noir] P[ad]ron Col[en-
dissijmo
Tengo la cortese di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma delli 17
II Vescovo d'Agria Canc[el'lie]ire d'Ungaria fu da me alcuni
7bre con la quale vengo maggiorm[en]te accertato che habbia la giorno sono a dirmi da parte di S[iua] M[aes]t Ces[are]a, che,
solita sua prudenza pienamfen]te incontrata la mente della Sac[ra] essendo 'morto un certo Massimo Petrovich Monaco d S[an] Basildo,
Congreg[atio]ne in quel, che s'appartiene alla profess[io]ne della destinato Vescovo delli Vallachi, che sono a confini di Croatia, di
fede del Vallaco, che pretende d'esser promosso Vescovo Vreta- rito Ruteno, haveva la M[aes]t Sua risoluto di nominare al d[ett]o
nienfse]; Pregola continuar anche li suoi favori per la parte, che Vescovado un Monaco similm[en]te di S[an] Basilio, ma Scismatico,
p[resen]t alla S[an]ta niente di Monsig[no]re di Zagabria; et avi- e perci desiderava p[rim]a d'ogni cosa, che egli facesse nelle mie
sandola d'haver ric[evu]to il meimor[ia]le inviatomi per li Sig[no]ri mani la professione della fede, e che promettesse di trasferirsi
Cav[alie]ri di Malta, che sono in Argentina, resto con baciare a almfeno] ogni triennio a Vienna, a fine di riconoscere qua, se egli
V[ostra] Sfigrroria] Ill[ustrissi]ma per fine huni[ilmen]te le mani. fosse eostante nel Catolichisfmo], o vero fosse ricidivo, e di pi per
le pretensioni, ch'ha il Vescovo di Zagabria, che quei Vallacchi
SOCG, voi. 85, f. 207v. siano inclusi nella sua diocese, dovesse q[ue]sti anche prestarvi il
suo consenso. Io li risposi, che rendevo gr[ati]e humiliss[im]e a
S[ua] M[aes]t della communicatione, ma in quanto alla persona
del nominato, che intendevo, se ben non lo sapevo di certo, non
esser >m[o'l]to dotto, e perci tanto pi pertinace negl'errori dello
Scisma, mostrando, che mi paresse strano, non si trovasse un Catto-
350 lico buono, e fondato, ch'havesse l'istessa lingua, e potesse ridurre
quei Popoli alla vera Dottrina della Chiesa Romana, il che era
difficile, facesse il dfetto] Monaco di S[an] Basilio; Che in quanto
, 27. IX 1642. alla professione della fede io non potevo, n volevo accettarla nelle
mie mani senza saputa di NJpstro] S[igno]re, e di Vfostra] Em[inen-
, , - z]a, e che la promissione di venire a Vienna ogni triennio pareva
, , - fosse pi adequata di venire a Roma, et ivi conoscere, e farsi co-
- noscere, per esser poi consacrato da un Cardinale, come fu dal
, Cardinale Bellarminio il Vescovo Simeone antecessore di Massimo,
, - che promise anch' egli venir a Roma, e poi non ne f altro. In quanto
" . , , - poi all'interesse della Diocese Zagrabiense mi pareva, che Mon-
, sfignor] Vescfovo] non dovesse, n potesse consentire alla smemfora-
tione d'essa, senz'haverne il placet dalla S[anti]t di N[ostro] S[igno]~
". re. Questo fu il discorso, che il d[ett]o Monsfignor] Vesc[ovo] d'Agria
, disse, c'havria riferto a S[ua] M[aes]t; et io lo riferisco a V[ostra]
- Em[inenz]a, facendole profondissimo inchino.
, , a ". Vienna 27 Sett[emb]re 1642.
",
". Di Vfostra] Em[inen]za
". Umil[issi]mo et Devo[tissi]mo Servo
- Oblig[atissi]mo
, Gas[pa]ro Ar[civesco]vo d'Atene.
nane u
.
SOCG, voi. 85, f. 201rv; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridiona-
lium cum Sanata Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
, . Zagreb 1926, 151152.
564 o 565
351 352
1. X 1642. , 4. 1642.
no ,
13. 1642, ,
no ". , o
. ,
da ".
, da
. Monsfignor] Ingoii
Emin[entissi]mi Sig[no]ri Ill[ustrissi]mo e Reverendissimo Sigfnor] mio ossfervantis-
si]nio
Giorgio Criassanio Alunno della Sacfra] Cong[regatio]ne ordi-
nato secondo il Rito Latino, destinato Miss[iona]rio p[er] la Mosco- Per risposta della cortesissima d Vfostra] Sfignoria] Illfustris-
via, supplica pfer] la licenza di poter celebrar secondo il Rito Greco, 5i]ma de 13 devo dirle, che con le passate le significai tutto ci, che
in Lingua Greca, et in Lingua Schiava, non essendo differenti le dovevo in proposito del Monaco Vallacco, che pretende d'esser
Lithurgie, se non in idiomate. Perch ancora giovane, e desidera promosso al Vescovato Vratenienfse], e pi difusam[en]te alla Sacfra]
essercitarsi pfrimja in d[ett]o Rito, supplica p[er] la miss[io]ne, alii Cong[regation]e de Prop[agan]da, come Vfostra] Sfignoria] Illfustris-
scismatici del Monte Feletrio nella diocese di Zagrabia sua partia si]ma havr veduto; n per hora m'occorre di vantaggio soggiungerle.
pfer] un triennio, nel quale spera far molto frutto, et hafbilitarsi Ho fatta havere a Monsfignor] d'Himeria la l[ette]ra di Vfostra]
alla miss[io]ne di Moscovia mass[imamen]te con la dirett[io]ne del Sfignoria] Ill[ustrissi]ma, et sollecitarlo, perch vada alla residenza,
suo Ves[co]vo, e supplica p[er] il viatico. Che. Quam Dues. egli dice voler andare con la p[rim]a occ[asio]ne, non so poi quando
si metter in viaggio. E con ci le bacio riv[erentemen]te le mani.
SOCG, voi. 403, f. 231r, 234v. Vienna 4 ott[ob]re 1642
Di Vfostra] Sfignoria] Illfustrissijma et
R [e ver endissi] ma
- Dev[otissi]mo S[ervito]re vero
o 8. X 1642. . Cas[pa]ro Ar[civesco]vo d'Atene
353 4. Sagore Vifla] [...] [case dei cattolici nfumero] 30. Questi
non [hanjno potutto venire alla mfessa] [...] impediti dalli Turchi
12. X 1642. tributarii sarano in circa Anime [dei Catholici] n[umero] 340.
5. Verini Vila detto messa fatto sermone. Batezato [...] nfume-
- ro] 8, chrismato Anime nfumero] 16. Case di Catholici [16], Anime
. nfumero] 154.
. 6. Castrati Vila, in questa Vila non era [...] celebrato la messa
in un luogo decento fuora al aiero fatto ser[mone] fbatjezato Anime
nfumero] 2, chresmato Anime nfumero] 28. Questa gente [...] gente
senza haver notitia delli Santissimi Sacramenti ne[...] Christiana
16 180 Religione senza timor di Dio. Non sapeva nesuno [...] [seg]nio della
Croce. E p[er]ho non habiaino potutto convocar la Genfte] [...] Case
12 150 erano nfumero] 50, Anime nfumero] 520.
12 140 7. Hoti Vila et Sfareia: Qui n[...] n oratorio solo un altare
fuora al vere dove sepeliscono [...] qual celebrarne messa fatto
30 340 sermone, batezato Anime n[umero] [...] [chresmato] Anime nfumero]
16 154 90. Case de Catholici nfumero] 20, Anime nfumero] [300].
8. Trabuin Vila celebrato messa, fatto sermone, batezato Afni-
50 520 me] f...] chrismato Afnime] nfumero] 40. Case de Catholici fumer]
23, Afnime] nfumero] 330.
20 300 9. Raucia Vila. Qui in detto luogo era una [chiesetjta scoperta,
23 330 solo li stava la mit della muraglia in pifedi] Santa Veneranda. In
detta chiesa habiamo celebrato la messa, fatto sermone ripreso ogni
23 240 malitia, e peccati enormi di omicidij, furti o latrocinij, concubinarie,
12 140 et alcuni che havevano pigliato le proprie cognate, altri lasciate le
prime legitime moglie, e pigliate altre, altri pigliati done in gradi
40 480 proibiti in mile mali si trovano in corsi in [...] scomunche sopra
quali habiamo fatto scomunica che pfer] havenire non [...] f acino
2 pi, alcuni si emendavano, alcuni si burlavano tutta via senza fruto
spirituale. Non si perso il tempo indarno. Qui in detta [Vila] ha-
Li 12 di Ottobre] 1642. biamo celebrato la messa, fatto sermone, batezato Anime n[umero]
15, chrismato Anime nfumero] 103, sposato persone nfumero] 3.
Habiamo fatto la Visita iielli Monti di Sehrieli, Hoti, Castrati, 10. Gugnesi Vila restati senza visitati pfer] causa che li Turchi
Tusci, che si chiama Dioclia dove non si sapeva eser stato di 100 tributarij erano allogiati in detta Vila, e n io n lori potevamo fare
[anni] [ves]covo. le debite funtioni spirfituajli. Questa gente erano come gente salva-
1. Primo visitamo la Vila di Loicia dove era la Chiesa di tica, non cognioscevano che cosa siano li S[antissi]ma Sacramenti
S[...] la messa fatto sermone batezato Anime n[unnero] 16, chrisma- del altare, non sapevano far la croce. Vfivevjano come animali senza
to Anfime] [...] case de christiani nfumero] 16, case dei Turchi timor di Dio.
n[umero] 2. Anime [dei] Cattolici fumer] 180. Chiesa era mal
provista, e li Catholici senza [. ..] Anime pochissimi sano far la Croce. 11. Hoti Vila chiamata Basa. Qui non era chiesa, n oratorio,
2. Schrieli Berseta Vila [...] era n chiesa n oratorio, cele- solo havemo detto messa fuora al aiero, fatto sermone, batezato
brato la messa fuora fatto [...] fbate]zato Anime nfumero] 6, sposato Anime n[umero] 5, chrismato Anime nfumero] 38, catechizate done
nfumero] 12, chrismato Anime [. . .] Case de Catholici nfumero] 12, sismatiche fumer] 4. Case dei Catholici nfumero] 23, Anime fu-
Anime nfumero] 150. mer] 240. Tra queste Vile era una Citt quasi disfatta, e cascata
3. Berseta detto messa fuora al aiero, che qui non era n quasi la mit delle muraglie, e si chiamava Citt di Ban Hoti, o
chiesa n oratorio [.. .] sermone. Batezato Anime [unter] 5, chris- vero solo alcuni li chiamano Citt.
mato Anime nfumero] [...] [Case dei] Catholici nfumero] 12, Anime 12. Tusci Vila. Non havevano chiesa, solo era un altare fatto
n[umero] 140. con le pietre senza calcina dove erano molte sepolture delli morti
568 o 569
Catholici pfer] Antichit. Qui sopra il detto Altare habiamo celebrato Suma nelli sopradetti Monti di Case, et Anime
la .messa, fatto sermone, chrismato Anime nfumero] 28. Case dei Case vero nfumero] . . . 232
Christiani erano nfumero] 12, Anime nfumero] 140.
13. Guda Vila chiamata [...] e altra Gramaria Vila. Qui non Anime vero nfumero] 3.272
havevano chiesa, n oratorio. [In] un luogo decente in una hora Batezato, et crismato, sposato, catechisato nella presente visita
habiamo celebrato, fatto sermone, crismato Anime nfumero] 58. Case in detti monti. Non batezaiti habiamo trovato di venti anni molte
de Catholici nfumero] 40, Anime vero nfumero] 480. e molte anime.
14. Gruemira Vila, detto messa a Sfan] Stefano, chiesa antica
parochiale. Di tutte quelle Vile che erano contorno di quele Vile Batezati nfumero] 71
pfer] spatio di [. . .] quelle Vile che pfer] mancamento de curati, et Chresmati nfumero] 1.533
gravisami tributi hanno renegato la fede di Christo e fattisi tutti Sposati nfumero] 15
Turchi. Solo io ho trovato a Gruemira sopradetta Vila uno spurio Catechizati nfumero] 4
figliolo di un Prete con sua famiglia, et un altro spurio vechio
figliolo d un altfro] che era concubinario publico qual'io li ho fatto Et la magior parte di gente che si trovano in sopradette vile
tanta [.. .]<reprensione che me ha promesso di mandar via la concu- erano con li bestiami sparsi tra li monti, et non si potevano trovare
bina. In sopradetta chiesa ho detto la messa, et crismato Anime [...] alla nostra presente visita pfer] lontananza che non si trovavano
15. Triesti Vila sopra la Vila di Grada che sono case de apreso le loro case.
cartolici] 100, dove io ero pfer] partirmi da Cruda pfer] andare in Humilissimo et devotissimo Servitore
vila di Triesti; et occorse che erano usciti certi assassini [. ..] alcuni Giorgio Bianchi
ssmatici, e mi aspetavano pfer] la istesa strada pfer] dofve] [si] va Arciv[escov]o de Antivari, et Primate del
in detta Vila pfer] spogliarmi, et con molto mi disgusto sono fforz]ato Regno di Servia.
a ritornare, e restorno senza visitati sopra di monti di Triesti e
Clementi che sarano case nfumero] 300, et tutti questi luoghi si SOCG, voi. 179, f. 229rv, 234rv.
chiamano Dioclia, suffraganee del Arcivescovo [. . .] Et tutti sopra-
detti luoghi, la gente che si trova in detti luoghi, gente stolta senza
timor di Dio, fano latrocini], e omicidij [. . .] con l'altro pfer] poca
cosa: Pochissimi sano fare la croce, non sano oratione di Domenica,
n Credo: Non sano che cosa siano li Santi [Sacramenti, e molti
sono misciati, e habitano in una casa insieme con [li] parenti, et 354
anco con li sismatici. Tutta questa gente sono senza [cura] delle
anime. Eccetto non, e ancora un anno che a Gruda stano frati
missionarii, e quelli stavano mal contenti pfer] non havere con , 12. X 1642.
[.. .Jntarsi, pfer]che quella Gente era poverisskna, et erano di pen-
siero [di partirsi, e lasciarli se non sarano favoriti in qualche ma- Konuja
niera: Et [...] quelli popoli nella istrutione della fede Catholica, . , ,
necessario Vescovo pfer] tutte quelle parti, cio Pulati, Clementi in
tutta [. ..] e che il detto Vescovo sia della propria lingua albanese .
pferjch [par]lano in detta lingua, e che il Vescovo habia in tutti
quelli monti [. ..] sacerdoti pfer] la cura delle anime, e cos quelli Copia
che ora si trovano nella [fede cat]holica sarano constanti e stabili, e Ill[ustrissi]mo Reverendissimo D[omi]ne D[omi]ne P[at]ro-
quelli che pfer] mancamento dei [preti] poco tempo fa che sono ne Colendissime
eonvertiti alla scisma di certo si confvertirainno] nella fede Catholica,
che si farebbe gran numero di Gente, et se sarano abandonati della In negotio Gabrielis Predovich futuri Valachorum Episcopi
cura delle anime il Mitropolita, [calogi]eri o preti scismatici haverano Sua M[aies]tas Caes[are]a Dominus meus Clementissimus, iuxta opi-
incominciato a convertirli [...] P[er]ch quando hanno nesecit di nionem Vestrae Celsitudinis sese resolvere dignata est, et mandavit
batezarsi non trovano prete [cattolico li] bateza il Prete scismatico, clementer dicto Gabrieli, ut Romani se conferai ad praestandam
e cossi fano quando morono. fidei Catholicae professionem, et consequendam Episcopatus conse-
crationefm] in unione eiusdem Sanctae Catholicae Ecclesiae cu[m]
570 o 571
assignato ipsi titulari Episcopatu, quem prae manibus hatbebat re- gieri [sono venuti] qui a Cetigne p[er] ristesse effetto; per il
liquie certiorem et ut sperat a Sua Sanctitate acceptandufm] superest ch'attendo solam[en]te li p[rim]i dispacci [...] Ven[eti]a per Costfan-
ut V[est]ra Ill[ustrissi]ma Celsitudo liberaliter promissafm] ipsi opein tinopojli per passare pi sicuram[en]te sotto rindrizzo, et auttorit
pr itineris expensis suippeditare non differat, pr qua gratia ego del Sig[nor] K[avalie]re con li postiglioni a riverir', et esser'insieme
quoq[ue] apud V[est]ram Ill[ustrissi]ma[m] Celsitudinem intercedo, con esso Patriarca, intendere li suoi sensi, et esseguir'intieram[en]te
cuius in reliquia sacras vestes veneror, eumqfue] in Annos plurimos li comandi deU'Em[inen]ze loro [. . .]
feliciter vivere et valere opto.
Cetigne di Montenero 14. Ottobre 1642.
In Obersdorff 12 Octobris 1642.
Di V[ostre] Efminenze] R[everendissi]me
Ill[ustrissi]mae Celsitudinis V[est]rae Humil[issi]mo e Dev[otissi]mo Serv[ito]re
Devotissimus Servus Frane [esc]o de Leonardis Archid[iacono]
Georgius Lippaij
Ep[isco]p'us Agrienfsis] SOCG, voi. 179, f. 108r, lllv.
SOCG, voi. 85, f. 211r; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridiona-
hum cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVH. et XVIII, voi. I,
Zagreb 1926, 152153.
356
, 14. X 1642.
355
de
, 14. X 1642. , , o ceojoj -
. o
de - .
ULTO o
" (. SOCG, voi. 264, f. Ill[ustrissi]mo Mon[singor] Ingoii
3Qlv). Ill[ustrissi]mo, e R[everendissi]rno
Sig[no]!re, e P[ad]rone Colendissimo
o
. Qui aggionte sono l'informat[ion]i com[m]essemi sopra la vita,
e morte d'Uroscio R di Servia, et insieme le mie riverenti l[ette]re
Em[inentissi]mi, e Reverendissimi Sig[no]ri, e alla Sacfra] Cong[regation]e con avviso del mio avviam[en]to verso
P[ad]roni Col[endissi]mi il Patriarca di Pech con il [ad] re Bessarione, et della comparsa di
due Calogieri qui a Cetigne p[er] quest'effetto come intender pi
Per dovuta, e riverent'ubbedienza alle comiss[io]ni dell' E[mi- distintam[en]te dalle d[et]te l[ette]re, le quali saran[n]o com[m]une
nenze] V[ostre] aggiongo Relatione di diversi par[tico]l[ar]i sopra a Vfostra] S[ignoria] Ill[ustirissim]a, alle cui orationi, et sacrifici]
la vita, e tempo della morte [del R] Oroscio venerato per Santo raccomando di cuore l'opera di tant'importanza p[er] il serv[iti]o
da quelli popoli sin' tanto, che passai [per]sonalm[e!n]te a Dazzani, di Dio, et insieme la mia salute, che pericola grandam[en]te in Paesi
dove si conserva il suo Corpo, ne possi haver maggior lume, e incogniti, et esposti a continue depredationi, oltre li sospetti di
rapportar il tutto a notitia di cotesta Sacfra] Cong[regatione]. contagio. Il Sig[no]re, p[er] la cui gloria incontro volentieri questi
Il male contagioso, ch'accesosi a Cost[antinopo]li andato pericoli, m'assista, e preservi. Non aggiongo parola delle spese, che
serpendo sin' quest' [...] ha trattenuto, che sin'hora non sia passato dovranno essere di qualche considerai [ion] e (come potr informarsi
a Pech da quel Patriarca [. . .] s' per tralasciato n dal Mon [signor] dal Sig[nor] Cav[alie]>re Bolizza, con l'indirizzo, protett[ion]e, et
Reverendissimo Vescfovo] di Montenero, n da [. . .] Bolizza prat- autorit dello quale m'incarnino) perch confido nella benignit di
ticare per rnezzo di l[ette]re app[ress]o d[ett]o Patriarca l'affare [...] V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ima, eh' a suo tempo sar da quell'aiu-
E lodato il Sig[no}re, s' talm[en]te disposto, che due di suoi Calo- tato, e solevato si non ad aequalitatem. Iddio la conservi, e prosperi,
572 o 573
come lo prego continuam[en]te, e mentre di nuovo mi raccomando Fu mandato al R Budimero dal [re] detto Pontefice Giovanni
alla sua charit, et gratta, li baccio devotam[en]te le mani. San Methodio Vesc[ov]o fr[at]ello di S[an] Cirillo. Q[ues]to S[anto]
Vescovo ottenne dalla Sede Ap[osto]lica, che si potessero recitar li
Cetigne di Montenero 14 Ottobre 1642. divini ufficij, e celebrar le Messe nella lingua Slava, havendo prima
Di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e il suo fr[at]ello S[an] Cirillo fatto la Versione del Vecchio e Novo
R [everendissi] ma Testam[en]to delle Liturgie di [San] Basilio, Nazianzeno, e Chriso-
Dev[otissi]mo, et Oblig[atissi]mo Serv[ito]re stomo dal Greco in Slavo. Viene ci riferito da Baronio in Not[is]
Frane [escjo de Leonardis Archid[iaco]no di [ad] Marty[ro]l[ogium] alii 9 di Marzo q[ua]n[do] si fa la festa di
Tra. San Cirillo e Methodio.
Li Successori di q[ues]to R regnorno fino l'anno 1161, et
SOCG, voi. 60, f. 502r. molto probabile, che habbino perseverato nella fede Catholica et
Unione della Chiesa Romana, bench li Greci si fossero separati,
perch alcuni di loro molto tempo si trattennero a Roma, dove
parecchi in q[ue]lli tempi si maritavano, e fu Radoslav primo di
q[ues]to nome decimo terzo R di Slavi di rito Catholico, et Pauli-
mero, chiamato il Bello. Alcuni per bont di vita, et essemplarit
357 di costumi, havendo il Sigfnor] Dio operato in loro molti miracoli,
furono riputati Santi. Et sono tenuti fino al giorno d'oggi da tutti
, 14. 1642. li Popoli Illirici cos del rito greco, come anco da lattaio. Come Santo
Vladimiro, secondo di q[ues]to nome, e vigesimo primo R di Slavi
o doppo Budimero. Vladimiro fra li Santi Martiri, e la sua solen-
I, - nit si celebra da tutti li fedeli particolarm[en]te da quelli che sono
", . vicino a Scutari intorno un monte dove la sua Chiesa alii 22 di
O , I. Maggio.
, - Dell'anno 1161. essendo morto Draghina ultimo R di Slavi
. dalla famiglia di Ostroillo, insorse un certo Dessa dalli primati del
( . SOCG, voi. 264, f. 304v). Regno di Servia, e cacciato dal Regno Radoslav, et altri figlioli di
Draghine, occup il Regno. Questo Dessa, come afferma l'Abbate
Osservationi di D[on] Fran[ces]co de Leonardis, Archidiacono Orfeini nel suo Regno di Slavi, fu amicissimo delli Latini, e don
di Tra, Missionario Apostolico nel Regno di Servia, della vita, molti campi, et concesse parecchi privilegi] alii Monaci di S[an]
e morte di Urosc R di Servia, tenuto per Santo dalli Popoli Benedetto. Da q[ues]to hebbe origine il R Steffano, Secondo di
Slavi, per ordine della Sfacra] Cong[regatione]. Alla med[esi]- questo nome R di Servia, col quale si congiunse in matrimonio
ma Sacra Congregatione. Elena figliola del R di Francia don[n]a veram[ent]e religiosiss[im]a
Il primo R di Servia, che fosse convertito alla fede di Xpo, poich pi di quaranta Monasteri d S[an] Benedetto fece fabricare
fu Budimiro fratello di Totilo R de Gothi della famiglia di Ostroillo. come racconta Magino Perletria in sua vita. Vi si vedono le vestgia
Questo battezzato, et ammaestrato nella fede da S[an] Cirillo da ancora hoggi d delli Monasteri predetti, particolarm[en]te nelle parti
Thessalonica, che perci viene chiamato Apostolo de Slavi, fu di Monte negro, Cattare, et il fiume Boiana. And q[ues]ta Regina
chiamato Svetoplech, che suona fanciullo santo. Questo occorse con Steffano suo marito nella Citt di Bari p[er] venerare il Corpo
nell'anno del Signore 859. come referisse Martfino] Polfonio] in di S[an] Nicolo, dove ambidoi dimostrarono moltissimi segni di vera
Supfutatione] Temp forum]. piet Christiana, imperci li doni regali che lasciorno, assegnarono
Fu di rito greco, essendovi stato anco il p[ad]re; ma per de- alii ministri di q[ue]lla Chiesa mille e doicento scudi d'oro d'entrata
votiss[im]o della Sede Ap[osto]lica, e del Reverendissimo Pontifice all'anno, secondo Beatillo Giesuita nell'historia e vita di S[an]
Giovanni 8. al quale mand Ambasciatori, e vicendevolm[en]te Nicolo, lib[ro] 7. cap[itolo] 26.
ricev da q[ue]lk> Nuntij Ap[osto]lici, et il Cardinal Honorio Legato Da Steffano et Elena nacque Urosc, del quale per ord[in]e di
a Latere, ottenendo facolt dal Pontefice stesso di annumerare fra V[ostre] Efmiinenze] R[everendissi];me devo dire doi cose a ootesta
le Chiese Metropolitane la Chiesa Salona e Dioclea, assignando a Sacfra] Congfregationje. P[irim]a se verani[en]te tenuto p[er] Santo
q[ues]ta le Chiese Suffraganee di Dalmatia, et Illirico inferiore, a dalli Popoli di Servia; poi se p[rini]a o doppo la separatone delli
q [u] Ila di Illiria Sup[erio)re. Greci sia 'morto. Circa il p[rim]o verissimo che le reliquie del
574 o 575
no[m]i[n]ato R Urosc si conservino in Decian nel Monasterio delli morse doppo la p[rim]a separai [ion] e g [e] [era] le, per non ostante
Monaci di S[an] Basilio, e tenghino in grandiss[im]a venerat[ion]e q[ues]to direi, che q[ues]to R e morse e visse nel!' Unione della
dalli xpiani dell'uno e dell'altro rito. Fondano q[ues]te Santit sopra S[an]ta Chiesa. Questo affermo indotto da r[elati]oni non vaine.
la sua bont di vita, carit verso il prossimo, piet verso Iddio, P[rim]a. noto a tutti che li Greci molte volte aibraciorono
giustitia e clemenza verso li Popoli soggetti, onde in vita fu chiama- l'unione con la S[an]ta Sede, e m[ol]te volte dalla med[esi]ma si
to da tutti Milutino, cio caro. Doppo la morte furono operati dal scostarono. La sep[ar]atione un[iversa]le, e co[mun]e non fu con-
Sig[no]re in q[ues]to Santo molti miracoli; fin hora intatto conser- tinua, ma interpolata, e principalm[en]te fu interrotta p[er] il
vato il suo Corpo, come m'hanno riferito persone che l'hanno veduto Con[cili]o che si fece nel Lion di Franza sotto Greg[ori]o Decimo
degne di fede. Perci chiamato Santo ancora dalli Scrittori del 1274 nel qual Michiel Paleologo Imperatore] de Greci, Andronico
Catt[oli]ci da Ant[oni]o Beatillo, e da Giacomo Lucari Raguseo. Vi suo Primogenito, e li Prelati della Grecia p[er] lettere e nuntij
ancora nella Chiesa di S[an] Nicolo di Bari, come fa fede ristesso s'unirono con la S[an]ta Sede, e professorono la fede Catt[oli]ca, et
Beatillo, una antichiss[im]a effigie di S[an] Nicolo posta dall'istesso in q[ues]to Concilio fu cantato il Simbolo della S[an]ta fede, con
R Urosc Steffano et Elena madre dell'uno e dell'altro con li loro agiungervi, E dal Figliolo, tre volte in greco, e tre volte in latino.
ritratti, e sottoscrittioni di sotto la figura del R Urosc: R Urosc certo che intorno q[ues]ti tempi habbi regnato Urosc, come si
figliolo di Urosc R di Servia. Sotto q[ue]lla di Steffano: R Steffano cava dalla prefatta inscrittione della Chiesa di S fanti] Sergio e
figliol di Urosc R di Servia. FinaLm[en]te sotto quella di Elena si Baccho, la qual fabric del 1290, ma molto pi si raccoglie dalP
legge: Ricordati Sig[no]re della tua serva Elena per graftia] di Dio historia dell'Abbate Orbini, appresso il quale si raccoglie che il R
Regina di Servia, moglie del gran R Urosc, madre di Urosc, et Urosc sopra nominato havesse regnato secondo l'opinione de molti
Steffano R sottoscritti. trentacinqfue] anni, ma i altri dicono quaranta. Morse secondo che
In oltre dalla med[esim]a fu fabricata una nobiliss[im]a Chiesa si dice del 1311, cos incominci regnare overo del 1271, e cos tre
di S fanti] Sergio e Bacche alla riva del fiume Boiana, di gi fu anni avanti il Concilio del Lione di Francia, overo del 1276, e cos
Abbatta delli Monaci di S[an] Benedetto, hora del Vescovato di doi anni doppo il Conc[ili]o.
Scutari, nel frontispicio di q[ueis]ta Chisa simil mscritt[ion]e: In oltre caviamo da Platina nella vita di Clemente quinto, e
da Sanderi lbfro] 7. de Visibili Monarchia nfumero] 1000, che li
Nel nome del Sig[no]re Amen, l'anno del medesimo 1200. Venetiani unitisi con Carlo 2. contro rimpfetratore] Constantino a
18. Mag[nifi]co S[igno]r S[ingo]r Urosc per gra[tia] di Dio tal termine conducessero il R di Rascia nell'anno del Sig[no]re
R di Rascia, figliolo dell'Ili [ust] re Mag[nifi]co Urosc, e della 1307, che sforzato ricercasse la fede Catt[oli]ca dal R[oma]no Pon-
Sig[no]ra Elena Regina fabric questa Chiesa in honor delli tefice, nel qual tempo consta dalle cose di sopradette, che Urosc
Santi Martiri Sergio et Baccho da principio fino al fine essendo regnava in Rascia, anzi doppo 4. anni morse. Onde mi confermo,
Abbate Pietro Dioclano da Scutari. che egli sia morto in unione della S[an]ta Sede.
Vi un'altra inscrittione nelle palestrate della d[ett]a Chiesa Quanto a q[ue]llo che dice Platina, che a ci fosse stato spinto
a man destra di questo tenore: da Carlo, e dalli Venetiani, parrni che egli non habbi hauto bona
cognitione della potenza delli R di Rascia, la qual certo eccedeva
Ricordati Sig[no]re di Elena tua Serva Regina di Servia, in quelli tempi la forza di qualsivoglia Potentato di Europa, im-
Dioclea, Albania, Dalmatia, e della parte Marittima, la quale peroch consta dalle cose adotte, e dalle inscrittioni che dovere adurre
insieme con li suoi figlioli R Urosc et Stefano falbric di nuovo dall'Abbate Ortbini, che sotto il loro dominio fosse stata non sola-
q[ue]sta Chiesa in honor delli Beati Martiri Sergio, et Baccho m[ent]e la Servia, overo Rascia, ma ancora la Dalmatia, Herzego-
e perfettion fino al fine l'anno 1290. vina, la qual Provincia posta sopra Ragusi, et la parte maritima del
' . . r
golfo di Cattare fino al fiume Narenta fra la Dalmatia e la Servia,
Dal med[esi]mo R Urosc fu fabricata alii Catt[oli]ci la Chiesa s'estende quasi fino a Danubio, Dioclea la quale posta sopra le
della Beata Vergine di Sfazia, e la Collegiata di Santa Maria paludi sotto li monti che halbitano al p[rese]nte certi Popoli, che si
d'Antivari a me mi fu detto dal molto R[everen]do D[on] Pietro chiamano Clementi, comprende doi Prov[inci]e intiere, che chiama-
Chiureo Parodio, et si ha p[er] antichiss[im]a trad tione. Fabric no Zenta inferiore, e Sup[erio]re, l'Albania, e tutta la parte del
similm[en]te la Chiesa di S[anta] Maria chiamata Rotai della Diocese mare; Et in oltre furono P[ad]ironi li R di Rascia, della Bulgaria,
di Antivari, le quali Chiese di p[rese]nte sono e furono sempre di e Prov[inci]a che chiamano del R Steffano. La loro Sig[no]ria in
rito latino, cos si ha p[er] tradit[iom]e immemorabile. . . somma si richiudeva nel mar Adriatico, et ila mare Conio. Legonsi
Quanto al 2. se sia passato da q[ue]sta all'altra vita avanti, o li Greci autori di quanto terrore siano stati li R di Rascia alii
doppo la sep[ar]atione delli Greci. Dico esser cosa manifesta, ch'egli Imp[era'to]ri di Constantinopoli.
576 o
577
Onde il R Urosc non sforzato dalli Venetiani, overo da Carlo,
ma con ogni diligenza instrutto dalla religiosiss[im]a Regina Elena Santa Chiesa Romana, della qual cosa se vi saranno <pi certi inditij
sua madre hbe dalla sua fanciulezza la fede Catt[oli]ca e di q[ues]to non lasciar di raccoglier in q[ues]to viaggio a cui m'accingo p[er]
e del Regno lasci herede Stefano suo figliolo, il quale come vero ordine di Vfostre] Efminenze] R[everendissi]me verso Pech al Pa-
seguace della paterna Relig[ion]e and in Bari et ivi consacr a triarcha di tutta la natione Slava del rito greco, dovendo sotto-
Iddio e a S[an] Nicolo una imagine d'argento con candelieri, e metter ogni cosa come q[ues]to humilm[ent]e sottometto alla Santa
lampadi d'argento similm[en]te e la med[esim]a coperse d'argento Sede, come ad una infallibile verit.
sotto l'altare, come afferma il med[esim]o Ant[oni]o Beatillo. Et
appare dalla inscrittione, che ancora si legge sotto la med[esim]a SOCG, voi. 264, f. 305r307v.
effigie, che nell'anno del Sig[no]re 1319. nel mese di Giuno nella
Indicione VI.
Urosc R di Rascia, Dioclea, Albania, e Bulgaria, e di tutta
la parte maritima del golfo d'Adria dal mare fino al fiume Danubio
grande. Q[ues]ta .p[rese]nte opera dell'Altare effigie grande d'argento 358
lampada e candelieri grandi d'argento fece fare a homor di Dio e
di Beatiss[imo] Nicolo, con assistenza di Qrato da Cattare figliolo
di Sislava fedele, et esperimentato deputato dal R all'opera pre- , 18. X 1642.
d[ett]a et noi Rigerio d'Invilia Protomaestro, et Roberto da Barullo
maestro in q[ues]te cose predette cominciassimo l'opera nel predetto , , ,
mese et per tutto il mese di marzo dell'anno seg[uen]te col favor 12. 1642,
di Christo fedelm[ent]e perfettionasskno. , , ,
Chi don q[ues]ta effigie fu Steffano terzo di q[ues]to nome -
R di Rascia figliolo di Urosc, che stimato Santo, come dice il .
detto Orbini, et manifesto p[er] li conti che faciamo. P[er]ch .
Urosc chiamato Santo morse del 1311. e q[uest'] effigie fu donata
del 1319. Per tanto visit Urosc Santo insieme con Steffano et con Mons[ignor] Ingoii
Elena suoi parenti il Corpo di S[an] Nicolo, e con Steffano e Con- Illustrassi]mo e Reverendissimo Sig[nor] mio ossfervantis-
stantino fratelli, et lasciarono al med[esimo] Santo li doni di sopra si]mo
espressi, ma doppo la morte di tutti q[ues]ti Steffano figliolo di Dall'aligata copia di l[ette]ra, che m'ha scritta Mons[ignor]
Urosc, il quale pfer] conciliar gli animi del Popolo soggetto, si fece Vescovo d'Agria intorno al Predovich nominato Vescovo de Val-
chiamar Urosc, don ancora lui un'effigie ben grande, onde p[er] lacchi da S[ua] M[aes]t Ces[are]a, vedr V[osbra] S[ignoria] II-
la egualit del nome, non riguardando del tempo s'ingan di gran l[ustrissi]ma, che pare la M[aes]t Sua habbia risoluto, che egli
lunga Beatillo, il quale giudica che Urosc Santo fosse stato sola- venga a Roma a far la professione della fede, et a consacrarsi, che
m[en]te a Bari, e che havesse donato l'effigie con li altri doni. non so se l'effettuar, seben gl'ho offerto il denaro per il viaggio,
Essendo manifesto, che non solamente il R Urosc stimato Santo, che dovr poi rimborsarmi la Sac[ral Cong[regatio]ne de Prop[a-
ma ancora Steffano suo [ad] re, e Steffano suo figliolo R di Rascia gan]da trattandosi del suo serv[iti]o, che q[ue]llo m'occorre signi-
fossero stati in diversi tempi, et havessero diversi doni lasciati. Dal ficare a V[ostra] Signoria] Ill[ustrisisi]ma in tal proposito, e le bacio
che si raccoglie la divotione grande a S[an] Nicolo dal med[esim]o affett[uosamen]te e mani.
San Urosc, dal suo [ad] re, e suo figliolo. Et certo se fossero stati
Scismatici la Chiesa a niun .patto haverebfoe p[er]imesso che li loro Vienna 18 o'tt[ob]ire 1642
nomi, e cos fatte inscrittioni nella Chiesa di San Nicolo in luoghi
riguardevoli si conservassero. Giudicare! [er] tanto cos p[er]suaso Di V{ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e
dalla g[e]n[er]al Unione delli Greci nei Conc[ili]o del Lione del R[everendis-3i]ma
1274 et particolanm[en]te del R di Rascia del 1307 nel qual tempo
chiaro haver regnato Urosc, del quale si cerca, et ancora dalla Devo[tissi]mo Sfervito]re vero
piet e religione delli suoi, particolarmente della madre, e di Steffano Gas[ipa]ro Ar[civesco]vo d'Atene.
suo figliolo, e finalm[en]te dalle fabbriche di tante Chiese e Mona- SOCG, voi. 85, f. 210r; Joanes Simrak, De relationibus Slavorum Merldiona-
steri] del rito latino, che fosse visciuto e morto nell'Unione della lium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I,
Zagreb 1926, 153.
578 o 579
360
, 2. XI 1642.
VIII.
o filioque", , a
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( : SOCG, voi. 264, f.
346rv, 349rvj.
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582 o 583
A quo Filius Verbum, ab ilio et Sp[irit}us S[anc]tus. Ambo a Patre, Deiparae Assumptae, qui nostro nomine supplices, et humiles post
et Pater a nullo. Quemadmoduim ab igne lumen, seu splender, et sanctiss[irn]os pedum oscula patent, et rogent, ut instruatis nos;
calar. Ignis Pater, Splender Filius, Calor Sp[irit]us. Non prius ignis, potestis enim nani vobis possibilia sunt omnia; Nos [ero] in aerum-
deinde splender, et calor. Non est ita sed quando ignis, tunc et nis, et angustijs coaretamur, et sub duriss[imo] infidelium iugo
splender, et calor. Et praeterea quemadfmodum] solus Xps de summis opprimimur necessitatibius; quibus tamen praedictos nostros
Sp[irit]u loquitur. lile me clarificabit, quia de meo accipiet; quoniam Nuncios speramus subsidium aliquod a paterna charitate Sa[nctitatis]
et Filius processit, et exivit a Patre, et venit. Deinde tixit. Ego V[est]rae recepturos. Nosqfue] promittimus, ut etiam oretenus eidem
rogabo P[at]rem, et alium Paraclitum dabit vobis, ut maneat vo- R[everendo] D[omino] Archid[iaco]no promisimus Nomen Sanctitatis
biscum in aeternuini, Sp[irit]um veritatis cap. 14. Joannis, et cap. V[est]rae, et deinceps Ronianorfum] Pontificu[m] in commorationibus
16. Si enim inquit non abiero Paraclitus non veniet ad vos. Hunc reposituros; quemad[mod]um antiquitus servatum fuisse scimus.
aute[m] habebat a Patre procedentem in se ab aeterno; et ideo Super omnia rogamus, ut nobis scriptum mittatis, siquid S[anc]ti
dixit. Ego rogabo P[at]rem, ut intelligamus P[at]rem p[ri]n[ci]- Patres orientales et occidentales de his in Concilio definierunt, ut
pium Filij, et Sp[irit]us. Solus Xps dixit, et confiteri docuit, quem- sciamus, an bonum sit, quod teneamus tradita nobis a S[anc]tis
admodu[m] a P[at]re Sp[irit]us S[anc]tus cum Filio mittitur, et Ap[osto]lis, et S[anc]tis Concilijs. Et D[omi]n[u]s per invocationem
illinc habet principium, et procedit. Nos credimus, et confitemur Sanctor[uni] concedat, ut simus unum Ovile, et unum Pastor in
(ut non putatis vos fratres latini, quod non oonfiteamur Sp[irit]um solo D[omi]no N[o'st]ro Jesu Xpo. Ipsi gloria, et imperium cum
S[anc]tum P[at]ris, et Filij) non permittat Deus. Sp[irit]us n[on] P[at]re, et Sp[irit]u S[anc]to, et nunc, et semper, et in saecula
Sfancjtus est Patris, et Filij, sed a Pfat]re cum Filio procedit; et saeculor[um]. Amen.
vos reiprehenditis nos, quia processionerai Sp[irit]us S[anc]ti a P[at]re Anno a Creat[ion]e Mundi 7015. Mensis Nov[embris] Die 2a. ab
solum dicimus. Nos confitemur, et credimus in unum Deum illa Incarnat[ion]e D[omi]ni 1642.
ratione, qua un[iversa]lis p[rim]a, et 2da. Synodus firmavit. Hoc
probe nobis, et quemad[rnod]um superius dixi. Credo in unum Deuni, Humilis Paexias Archiep[iseopu]s Pechiensis.
et in Sp[irit]um S[anc]tum a P[at]re procedentem. Ita est. Et con-
fi rmartmt, et anathematizzarunt si quis detraxerit, vel addiderit SOCG, voi. 264, f. 346rv, 349rv.
aliquid. Nos _in hoc adhaeremus Paulo Ap[osto]lo dicenti. Si quis
Sp[irit]uim Xipi non habet, hic non est eius; et rursum. Misit Deum
Sp[irit}um Filij sui in cordibus vestris. Nonne patet. A quo Filius O 11.
ab fllo, et Sp[irit]us. Omnia quaecunq[ue] habet Filius, et Sp[irit]us , 19. 1645. -
a Patre habent. Pater, Filius, et Sp[irit]us eguales sunt Divini tate. nana VIII.
Principium Filij, et Sp[irit]us est Pater. Haec addidi Charitati
vestrae, n asseratis, quod a me ipso haec adinvenerim, et nos potius o
Sacris Scripturis didicerimus.^Et praeterea. Unus S[anc]tus Sp[iri-
.
t]us, Unus D[omi]n[u]s Jesus Xps Filiue in gloria Dei P[at]ris. Amen. -
Aliorfum] v[ero] Sanctorum multitudinem non est nobis otij adduce- no .
re, quomodo loquuntur de S[anc]ta Trinitate, quemad[mod]um. , ,
Principium Pater Filij, et 9p[irit]'us est. Praeterea de Azymo multa .
dlcere opus erat, sed non possumus propter infidelium violentiam. o o ucxo-
Qua ratione D[omi]n[u]s tradidit Jacobo fratri Dei Sacrum operari . da
docens, et tradens illis Sanctum panem dixit. Accipite, et manducate. .
Hoc est Corpus meum. Similiter, et Caliceni implens vino, et aqua
calida dicens. Bibite ex eo. Hic est Sanguis nieus novi testamenti. Ref[erente] eodfem] Emin[entissi]mo D[omino] Cardinali]
Hoc facite in meam commemorationem. Et reliqua. Et non dixit. Brancatio l[itte]ras R[everendissimi] P[atris] D[omini] Paexias
Azymum sacrificium operari. Simili modo, et in mystica coena Archiep[iscOip]i Pechiensis, seu, ut vulgo d[icitu]r Patriarcha di
frementatum panem apposuerunt. Et vos ipsi scitis. Propter haec Pech, et simul statura Patriarchatus in Regno Serviae cu[m] 33
mittim cum praefato admodiim R[everen}do D [omino] Archid[iaco]no Ep[iscop]is ex relatione R[everendissimi] P[atris] D [omini] Fraincisci
ad Sanctitatem V[est]ram Venerabilern Patrem Vincentitim Archi- de Leonardis Archiep[iscop]i Antibarensis, Sacra Congreg[ati]o
mandritam, et P[at]rem Eutymium Clissarium huius Monasteri] decrevit, ut infra.
586 o 587
P[rim]o. Censuit nomine Sanctissimi, et Sacrae Congregatianis versi da Greci, essortano a conferire i suoi dubbi j con Monsfignor]
p[raedic]tum Patriarcham hortandum esse ad unionem. Arcives[cov]o d'Antivari, dalla prudenza, e sapere del quale ella, e
2. Quoad duos ar[ticu]los de Azimo, et processione Spiritus li suoi monaci potranno facilm[en]te riportarne ogni compita sodisfa-
Sancii, in quibus, se dicit esse aimbiguum, censuit eidfem] Patri- tione, che s'ella considerer ibene i luoghi della Sacfra] Scrittura
arohae scribendum esse, quod Archiep[iscop]us Antibarensis illum, tanto diligentemfente] esaminati nel Sac[ro] Concilio Fiorentino,
ac eius Monachos instruere poterit, maxime secum deferat acta gl'atti del quale saranno a lei co[munic]ati da Monsfignor] Arci-
Sacri Oecumenici Concilij Fiorentini, in quo p[rae]fati articuli, et ves[cov]o istesso, e se far riflessione, che quelli bene intesi mossero
praesertim lle de processione Spiritus Sancti fuerunt diligenter gi la Chiesa Orientale ad afbbxaciare l'unione colla S[an]ta Sede
examinati, et tandem explicatis locis Scripturae Sacrae ab ipso Aptosto]lica, e che essendo la nied[esim]a Chiesa Orientale p[er] le
Patriarcha in suis l[itte]riis adductis, ac alijs pluribus, fuit facta lila male arti d'un ministro di Sattarasso s' caduta con una gran colpa
Celebris unio Orientalis Ecc[lesi]ae cuoi Occidentali, licet postea dalla verit dimostratali con tante fatiche, et incommodi della
opera Marci Arciep[iscop]i Ephesini rursus d[ict]a Ecclesia Orientalis Chiesa occidentale venne a tirarsi adosso la pena, ohe tutta via
ab Occidentali malo suo recesserit, et post duos annos in servitutem patisce della servit de Mahoniettani predettagli con spirito profetico
Mahumetanorfum] inciderit, prout Prophetiae Spiritu Nioolaus V. da Nicolo Papa V. di santa memoria, non ha dubbio, che si sentir
Papa in sua Epistola, quam d[ictu]s Archiep[iscop]us Antibarensis interiormfente] commosso a godere in se quel frutto, di cui s' resa
estendere poterit Graecae Ecclesiae praedixit. nel cospetto d'Iddio indegna la sua natione. Qua[nt]o alle necessit
3d. Quod attinet ad p[raedic]ti Patriarchae necessitatis, Sacra par[tico]lari di Vfostra] Signoria] se gl'haver il dovuto risguardo
Congreg[ati]o dixit suo tempore de ipsis rationem esse habendam. al debito tempo. Con che p[er] fine me le off ero, e raccomando.
Acta, voi. 16, f. 331r332r, N. 24. Roma 30 Giugno 1645.
363 alla S[an]ta Sede, che per molto, che siano stati sollevati dalli
Scism[ati]ci con dargli, che erano abbandonati dal Papa e con rac-
, 1642. contar loro dicerie, e favole indecenti della S[anti]t di N[ost]ro
Sig[ino]re, sono sempre stati constanti ancorch senza Sacerdoti
Cattfolijci \per lo spatio di 20 e pi anni.
25. V 1642. o 6. Li miiss[iona]rij per cominciar a far una scuola per instruire
. quei figl[io]li nelle l[ette]re, e timore d'Iddio, hanno adesso comin-
, ciato con uno solo di buon'ingegno, e ne aspettano adesso molti altri
. - promessigli dai P[ad]ri loro hanno battezzato pi di 300 putti, due
. dei quali subito doppo il (battesimo sono passati a vita migliore.
, . 7. Hanno ridotti sin'hora 48 Scism[ati]ci, et ogni settimana
acquistano alcuni, ammirando tutti come Angeli venuti dal Cielo
Som[ma]>rio di una Relat[k]ne del [ad] re Bernardino Romano li miss[iona]rij, che non pigliano moglie, n denari, per il che
refformato] miss[iona]rio in Albania circa lo stato della nuova havendo guadagnati gl'animi loro sperano di fare gran'frutto, e se
miss[io]ne di Gruda, e contorni dei 25 mag[gi]o 1642. havessero la lingua Slava potrebbono inoltrarsi assai dentro.
1. Q[ues]ta missione posta fra monti aspriss[i]mi, ove li 8. Havendo visitato li Clementi, che sono case 300, lontane
miss[iona]rij hanno habitato otto mesi in una capanna di paglia di l 40 mig[li]a p[er] li monti quasi inacessibili ha ridotto alla
esposti d'ogni parte all'ingiurie de tempi, e con solo pane di orzo, S[an]ta fede un'huomo, et una donna, che s'erano fatti Turchi, et
e misture di biade, e con herbe senza oglio; e se bene quei Popoli ha catechizata, e battezzata una Turca; e 30 putti figl[iol]i di Catt[o-
gl'hanno provisti adesso di una casetta di muro secco, nondimeno li]ci, fatto matrim[on]i, e riconciliati Scism[ati]ci.
non potendo per la povert loro somministrargli altro per il vitto, 9. Li Clementi haverbbono bisogno di un'Sacerdote, o due,
mentre si matengono loro con pane di serpentaria, fa instapnEa] che risedessero fra di loro, che al trini [en] ti non si possono instruir
siano provisti di qua almeno due sacerdoti di pane, vino, et oglio bene nelle cose della fede, e molti muoiono senza Sacram[en]ti, e
per sostentarsi. per timore dei Turchi non ardiscono li Sacerdoti Albanesi d'andarvi,
2. NelPandare a Gruda hanno battezzato, e fatt'alcuni ma- perch tornando in Albania sono presi come ribelli, e puochi anni
sono ne furono uccisi due, ci uno co'sassi, e l'altro con pugnalate
trim[on]i di passaggio nelli Schirielli, che sono case 60 Cattoliche; nella mesciuta doppo di haver essi con!stantem[en]te ricusato di
e negl' Oti case 120, e nei Castrati case 40, tutte parim[en]te Catt[o- farsi Turchi, et il 2. protestatosi che volea morire nell'Evangelio,
lich]e. nel quale era nato stato trovato alcuni anni doppo la morte sua
3. Grulda, e Cucci erano gi tutti Catt[oli]ci soggetti in tempo- intiero, e senza lesione alcuna nel corpo, e tuttavia si vede il suo
rale al Despoto del'la Servia, e nello sp[irit]uale al Vesc[ov]o Mo- sangue nel luogo, ove fu ucciso, che li Turchi non hanno mai potuto
duense, e per la venuta dei Turchi in quelle parti essendo partito levarlo.
il d[ett]o Vescovo Cattfolijco seguitarono il Patr[iar]ca di Pech, et
il Vescovo di Cetina loro vicini Scisni[ati]ci di rito greco, e di 400
fam[igli]e de'Cucci passarono 300 allo Scisma, e cinque, o sei sole SOCG, voi. 264, f. 49rv, 52r.
di Gruda restando tutte le altre Catt[olich]e, che saranno adesso in
tutto 200.
4. In Grada, e Cucci li miss[ionar]ij con prediche, et essorta-
t[io]ni hanno confermati quei Catt[oli]ci nella S[an]ta fede, e par-
ti e [olaranen]te alcuni, che si voleano far Turchi a persuasione dell' 364
Hoggia, come gi haveano fatto alcuni altri, stimando per l'ignoranza
loro, ci necessario per salvarsi; et hanno ritenuta una Terra , 29. I 1643.
intiera ne'Cucci, la quale havea determinato unitam[en]te di passare
al Mahometismo se in termine di un'anno non compariva Sacerdote de o
Catt[oli]co. Si sono confessati g[e]n[era]lm[en]te giovani, e vecchi di . ,
70, et 80. anni, e q[ues]ta Pasqua si sono com[mun]i[c]ati tutti. ^ da y -
5. Sono q[ues]ti Catt[oli]ci ignorantissimi; credono, che Xpo : ,
nfostjro Sig[no]re e Manometto fosse tutto uno, e che si trovassero VIII.
tante fedi quante sorti di lingue; ma ritengono tanto di devotione o
594 o 595
Ha oso 21. no, et per forza gli circoncidevano. Sottoscrissero etiandio gli Preti
1643, da he o de di qul territorio sotto trilbutof. . .]
. Da Venetia alii 10 di Marzo 1643.
o -
. Di Vfostra] Sfignoria]
Humilisisimo Servo
Die 21 Marta j D[on] Stefano Gaspari Sacerdote Afobanese.
Rapp[rese]nter alla Sac[ra] Congreg[atio]ne quanto essa mi SOCG, voi. 38, f. 307rv.
avvisa con sue del 1. febr[ai]o intorno al Sigfnor] Leonardis dal
quale non havevo pi inteso, ch'egli teneva li Caloieri del Sig[nor]
Pat[riar]ca di Pech a sue spese; Mi far gratia avvisarne il ine-
d[esi]mo Sig[no]re, al quale io mi riservo di notificare la rissolut[i- 367
o]ne della Sacfra] Congreg[atio]ne in negoto s grave, e di parti-
c [ol] re difficolt per li dubij, nei quali egli accenna che tuttavia , 30. HI 1643.
continua circa le verit catholiche Monsig[<no]re med[esi]mo, e le
bacio per fine del tutto cruore le mani. o -
ju y enapxuju ",
SOCG, voi. 61, f. 174v.
.
. , :
, , , , , ,
, , , , , , , ,
, , . -
7.000 " 1.000 .
366
,
.
, 10. Ili 1643. Emin[entissi]mi e R[everendissi]mi S[igno]ri
P[ad]foni Col[endissi]mi
, ",
o La carica della mis[sio]ne, che per gra[tia] di cotesta Sacra
. , Congreg[atio]ne de Propag[an]da Fide sostengo in q[ues]ta Provpn-
10 ci]a, mi da ocasione di riverire humi'l[men]te Vfostre] Efminenze]
no . Reverendissime, rappresentandoli come vado esercitando q[ues]to
. spiritual ufficio nella Vigna del Sig[no]re, con particolar affetto, e
solecitudine, non perdonando punto alle laboriose fatiche e sanguigni
Ill['ustrissi]mo Sig[nore] sudori di continui viaggi, e pericoli della vita. Ho q[ues]to mio
esercitio nella diocese di Mons[ignor] Vesc[ov]o di S[ant]a Maria
Credo, che haver inteso dal R[everen]do Padre Bonaventura di Cetigne Greco Serviano sotto il Turco, ove al pres[en]te sono
la grande miseria occorsa nel Territorio di Durazzo intorno alii fe- l'antiche memorie di Conte Zarnoevich, a cui q[ues]ti popoli hogi
deli, et li Santi tempi] ; Attesto, che venendo un Bassa con espresso d portano perpetua osservanza. Sotto q[ues]to Vesc[ova]to sono li
ordine da Comstantinopo'li ad accrescere pi di quel che era il duro Villaggi, che seguono:
giogo del tributo, cio a dieci reali per testa; intim a tutta la terra, Monte Negro,
et in particolare alii fedeli, dovessero un giorno da lui determinato Xabiach,
comparire, o sottoscriversi all'insoportabile giogo, o chi volesse esser Podgorize,
essente, et libero, rinegasse la fede; fu questa stratagema diabolica, Gliescopoglie /
Ill[ustrissi]mo Sigfnore] causa, che molti cascassero, et apostatassero; Zuzze, /
anzi, cosa mai udita, li vecchi di ottant'anni a violenza gli traheva- Hosrihnichi,
600 o 601
erano in querra m'un erano sicuri n potevano caminare [ il e che fugg e p[er] qfuesjto dicono, che Christo diede licenza che
paese e l'uno e l'altro si sacchegiavano. si potesse rubibare quatro volte l'anno.
Circa li scismatici questi non solo hanno la scisma ma anco 7. Tra li scismatici costume che alcuni venerd dell' anno
sono heretici, ibench altre volte ne hafbbiamo avisato la Pfaternitl mangiano carne e questi venerd li chiamano venerd bianchi. E
S[ua] sempre pi trovo errori in essi.
questi venerd bianchi sono questi come p[er] natale, carnevale,
P[rim]o. Negano alcuni Sacramenti della chiesa cattolica, come Pasqua et in alcune altre feste.
la confess[io]ne, e dicono, che non giova niente. Cresima e Estrema
untione di questi Sacramenti non se ne servono, p[er]ch non sano 8. Quando muore una creatura senza batesimo o senza esser
che cosa sijno. visto a morire dalli suoi genitori quando spira danno p[er] penitenza
suoi genitori due, o tre stara di cenere da mangiare p[er] un anno,
2. Aduni negano la Santa Messa p[er]ch alcuni scismatici et ad alcuni di questi li danno digiuni perpetui, e poi li dicono horvi
dicono alii suoi preti che noi altri frati diciamo messa p[er] 1[ datemi sei o otto reali che io far questa penitenza p[er] voi e cos
e p[er] li morti, e essi preti scismatici dicono che cosa questa li poveri li danno quanto vogliono e li preti li assolvono.
messa? e dicono che non data da Christo; il tutto procede da
ignoranza loro, p[er]ch subito che detti preti sanno un poco leggere Ad alcuni muore la creatura senza batesimo, li preti col do-
nella lingua di S[an] Cirillo pigliano cura di anime. mandarli alcuni reali vano a batezare la creatura nella sepoltura.
3. Quando questi preti comunicano li suoi populi li -
cano senza confess[io]ne et all'hora non dicono messa ma mettono [Anno] passato la n[ost]ra Pasqua venuta assieme con li
un poco di pane e vino in un basioto con alcune orationi che li scismatici e all'hora habbiamo confessati tutti i n[ost]ri cattolici.
dicono e cos dano un cucciacetto p[er] uno tanto a scismatici quanto Ma quest'anno la n[ost]ra Pasqua venuta una settimana avanti
a cattolici che vi vano; fra quelli che si communicano vi saranno quella delli scismatici, e parte delli cattolici hano fatto la quadra-
huomini che sono maritati con le cognate, alcuni che hanno due gesima e Pasqua con noi, i q[ua]lli habbiamo confessati e commu-
moglie, et alcuni che haveranno gravissimi peccati e cos senza dirgli nicati in quest'anno, ma aclune altre ville cho non hanno voluto fare
altro li communicano. Ma solo durano cos in publico a chi uscito la Pasqua con noi ma hanno voluto fare come li scismatici con dire
il sanguinato, o dalli denti, o chi ha mangiato pesce alcuni giorni che li suoi antichi hanno fatto sempre come fanno li scismatici e
di quadragesima (p[er]ch hanno alcuni giorni proibiti in quadra- che mai l'anno fatto come faciamo noi, e quelli non habbiamo voluto
gesima che non mangiasi pesce) a questi tali dicono che noti sono confessare ma poi quello questi hanno visto che quest'anno sono
degni di esser comunicati e li scacciano fuor di chiesa e cos quelle stati sprivi delli sacramenti ci hanno promesso un altra volta di
persone vano a casa tutti sconsolati e come disperati. ubedirci.
4 Quelli che si comunicano bisogna che prima pagano il prete
a pr[edett]e communicate e chi non lo paga non communicato.
5. Quando questi preti vano a communicare un infermo vano D Grada di 16. Aprile 1643
in casa del infermo e li dicono vi volese communicare? vogliamo Di S[ua] P[aternit] m[ol]to R[everenda]
tanti [...] e se l'infermo li paga, o promette di pagarli, il prete lo
domanda havete pane e vino? e se l'infermo non ne ha lo fa trovare Aff[etuosissim]o Servo fra Carlo della
e cos il prete fa una supa di d[ett]o pane e vino con quatro parole' Mirandola miss[iona]rio Ap[osto]lico.
che li dice sopra, e cos communica l'infermo senza celebrare [. ,]'
se bene che l'infermo fusse senza favela, vi caccia un cuciaro d'i SOCG, voi. 179, f. 156r157v
quella suppa in bocca p[er] forza, e il med[esi]mo fa alii putti picioli
nella culla.
6. Alcuni negano la passione del n[ost]ro Redentore eoa dire
che Christo non morto, e dicono, vero che fu p[er]seguitato ma
p[er] essersi nascosto nella segala li Heforei non l'hanno potuto
amazzare, e cos quando li scismatici fanno alcuni posti. Secondo
il suo lor costume all'hora nella mensa non mangiano pane di segala
p[er] esser proibito dalli suoi preti, e dicono che quando Gies X.
si and a nascondere nella segala, che erano preparati li chiodi p[er]
crucifigerlo, ma mentre che stava nascosto un ladro rubb li chiodi
604 o 605
369
che isin'hora non mi fosse inviata d[ett]a R[...] [...] mandarmela
, 7. V 1643. quanto p[rim]a a Tra nelle mani di queirill[iustrissi]mo Mon[si-
gnor] V[escovo] [...] necessitato a passar subito fatte queste solen-
, nit di pentecoste [...] per provedermi di quanto mi fu di bisogno,
e p[er] ovviar' all'accid[en]ti, che [...] qui al confine pi a lungo
- con essi, si potrebbero incorrere p[er] la malignit [...] infedeli.
. Crederei d'havere sodisfatto al mio dbito con haver'esposto tante
[...] vita a manifesti p[er]icoli p[er] incaminar'un'afare cos grave,
e di tanto servfitio]. Nel resto li Superiori devono risolvere, quanto
Li Scismatici vicini a Gruda si convertono alla Catolica fede saranno inspirati di compiere serv[iti]o di Dio, et io esseguir
Romana, dicendo li suoi passati erano del istesso rito, ma p[er] puntualm[en]te quanto mi sar comesso. Raccomafndo] [...] pre-
mancam[en]to d'Ecclefsiastici] si sono dati al rito greco [...] stezza, et il mio sollevo alla benignit, et diligenza di V[ostra]
Signoria] Ill[ustrissi]ma per [...] ogni graftia], e favore dalle sue
Dato in Albania li 7. di Maggio 1643. mani, e restarli eternam[en]te obligato. Se [...] che li sud [et] ti
Calogieri dovessero venire, ricordar' alla Sacfra] Cong[regation]e, o
SOCG, voi. 179, f. 160rv. ali'[Eminenza di] S[an]to Onofrio, che li facessero alloggiare a S[an]
Sergio, e Bacco appresso queir altri [...] Rito, et idioma loro, mi
rimetto alla sua prudenza, e con pregarli [...] delle sue consolai[io]ni
li bacio devotiss[im]o le mani.
370 Pastrovichi li 15. Mag[gi]o 1643.
, 15. V 1643. Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, et
R [everendissi]sma
de Dev[otissi]mo, et Obfligatissimo] [Servitole
Frane [esc]o de Leomardis
. , -
, SOCG, voi. 179, f, 26r.
.
Ill[ustrissi]mo, e R[everendissi]mo Sig[nor], e
P[ad]irone Col[endissi]mo oioeopuo 27. VI 1643. , ,
.
Nell'aggiunta si contiene rinformat[ion]e comessami sopra
l'indogf...] d'Alessio p[er] le Parochie, ch'asserisce non esserli resti- Die 27 Junij [1643)
tuite [...] concordia gi p[er] mio mezzo stabilita, e nella med[esi]ma
supplico [...] p[er] la risolut[ion]e di quello devo fare di questi Nei p[rese]nti moti d'Italia non fanno stimare opportuno il
Calogieri dal Reverendissimo [Patriarca] di Pech, che tuttavia si viaggio di Vfostra] Sfiginoria] con li Calfogieri] di Mons[igno]re
trovano meco. E se bene sono restato [...] et consolato dalle l[ette]re Patr[iar]ca di Pech a q[ues]ta volta, ma l'essersi inteso dalle l[ette]re
di Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma al Sig[n0r] K[avalie]re Bolizza, di V[ostra] S[igiioria], che Monjsig[no]re med[esi]mo non sia per
e p[er] [...] [comu]nicatemi giach'in quelle non solo mi promette ancora totalm[en]te disposto all'unione, e che rimanga tuttavia
di notificarmi [. . .] solut[ion]e d'essa Sac[ra] Cong[regation]e, ma dubbioso circa gl'articoli, che la S[an]ta Sede ci propone da credere,
anco m'assicura che non far [...] essi a cotesta Corte ogniv[ol]ta, da stimare per q[ues]to capo singolami[en]te a proposito, che prima
che vi saranno l[ette]re di d[ett]o R[everendissi]mo Patriarca [.. ] d'ogn'altra cosa egli sia instrutto cost di quanto fa di bisogno [...]
io parim[en]te non l'havrei condotto, n pigliatomi quest'assunto vera relatione, che d'altra parte si havuta, eh' egli habbia detto
[.. .] vedendo comiparir'avviso alcfuno] di d[ett]a resolut[ion]e, e di volere solam[en]te far mostra di unirsi con la S[an]ta Sede Apo-
molestandomi [.. .] Calogieri alla prosecutione del viaggio, o a licen- st[oli]ca, continuando con tutto ci relam[en]te nella sua scisma. Mi
tiarli p[er] il ritorno [facenjdom anco le spese continue, sono parso d'insinuare a V[ostra] S[ignoria] li detti partic[ola]ri acci
necessitato supplicare la [. . .] di Vjpstra] Signoria] Ill[ustrissi]nia, ch'ella procedendo con la prudenza sua solita non manchi di farlo
capace nelle difficolt, che gl'occorrono, non essendo possibile farlo
606 o 607
di qua per mezzo delli detti Caloieri, li quali come puoco bene in- 6. 1643,
tendenti delle materie scolastiche non saranno neanche atti a capire, -
non che a rapp[rese]ntare a Monsig[no]re Patr[iar]ca le Dottrine , , ,
doppo il ritorno loro col. Si riferir alla Sacfra] Congreg[atio]ne la ".
relat[io]ne, che portano le l[ette}re delli 15 Mag[gi]o, alle quali non
occorendomi di vantaggio iti risposta per hora resto con offerirmele, Die 6 Junij
e le fafacijo per Ifettejre afffetuosamente] le mani. Ricevo due l[ette]re di Vfostra] Signoria] nel nied[esi]mo
SOCG, voi. 179, f. 31v. tempo, una delli 31 Marzo, e l'altra delli 15 Mag[g]o in risposta
delle quali devo metterle in considerai [io]ne di nuovo, che nelle
congiunture delli p[rese]nti moti d'Italia stimarei, che dovessero in
ogni maniera li due Caloieri di Monsig[no]re Patr[iar]ca di Pech
trattenersi alle Patrie loro senza passarsene a Roma, dove non
371 dubio, che non potrebbono venendo in q[ues]ti tempi ricevere le
sodisfationi, ch'essi desiderano. Prego per V[ostra] Signoria]
, 15. V 1643. d'avvertirne il Sigfnor] Leonardis, acci sopraseda a q[ues]to viaggio
per bora.
-
.
SOCG, voi. 61, f. 172v
-
, -
.
tione, come riverentem[en]te la supplico per sollevo anco del detto 373
Mons[igno]r Archidiacono, et con confermarli la mia riverente
osservanza le bacio devotamente le mani. , 8. VII 1643.
Cattare a 30 Maggio 1643. o , de
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma et he na-
Re [erendissi] ma , .
Umilissimo devotissimo oblig[atissi]mo , ".
Servitore
Fran[ces]co Bolizza Cavaliere]
[er] ch'intendo le correnti agitationi di cotesta S[an]ta sede,
SOCG, voi. 42, f. 104r, 117v. doppo haver trattenuto meco alle proprie spese l'Archimandrita con
un Calogiero [del Patriarca di Serviani destinati dal med[esi]mo
alii piedi si S[ua] San[ti]t, et di cotesta [...] per trattare l'Unione
, - con la Sede Ap[osto]lica, doppo matura considera tione] [...] debito
proprio della mia servit rimandarli per hora al Mon[aste]rio detto
. Morazza in Herzegovina, sin'a tanto, che quietate le p[rese]nti co-
- motioni [. . .] comissioni dairEm[inen]ze loro, o di passare con li
". dfetjti Calogieri a cotesta Corte [...] [.. .]sentarmi io solo con la
relatione dell'operato app[ress]o d[ett]o Monfsignor] R[everendis-
A die 27 Junij si]mo Patriarca, et suggestioni di partiti profitevoli per la redutt[ion]e
totale di S[ua] S[ignoria] R[everendissi]ma, e degl'Ili[. . .] Rito Greco
Saranno pervenute all'arrivo di q[ues]te l[ette]re mie in mano all'Unione con la Chiesa Catt[oli]ca. Nel che attender riverenti
di V[ostra] Signoria], dalle quali hanno inteso, che le congiunture ordini; mentre humilm[en]te prostrato li bacio devotam[en]te le vesti.
di q[ues]ti tempi non comportano, che il Sig[no]re Leonardis s'invij
a q[ues]ta volta con li Caloieri di Monsig[no]r Patr[iar]ca di Pech; Pastrocchi 8. [Luglio 1643]
soggiungo hora a Vfostra] Signoria], che mostrando Monsig[no]re Di Vfostre] E[minen]ze R[everendissi]me
medfesijmo di non esser ancora disposto all'unione con la S[an]ta Humil[issi]mo, et Dev[otissimo] [Servitore]
Sede per certe difficolt, che professa di havere intorno alle contro- Frane [esc]o de Leonardis.
versie de'Greci, non pare bene, che egli mandi qua altre persone
finch egli non sia sufficen [temente] instrutto dal Sig[nore] Leo- SOCG, voi. 179, f\27r, 30v.
nardis nelle materie di fede, le quali essendo gi decise dalli Sacri
Concilij non hanno bisogno d'essere poste qui in disputta.
Prego Vfostra] Sfignoria] avvisare q[uesto] punto particela]re
al Sig[nore] Leonardis, al quale ne scrivo ancor io, acci che istabilite
in migliore modo cost le cose possa poi al debito tempo farsi l'espe-
ditione delli Caloieri, se piacer a Monsig[no]re Patri[air]ca che 374
vengono; e per fine le bfaci]o aff[etuosamen]te le m[an]i.
10. Vili 1643.
SOCG, voi. 42, f. 117v.
nanu
.
1)
, a .
2) -
.
3) da
no , a ".
610 o 611
detur Ampli[tu'd]o tua nihil Deo Qpftimo] Maxfimo] ita gratuim esse, 375
ac A[n]i[m]ar[um] salutem, et in nostrae saliutis augmentuin cedere
quiquid ipro aliorfum] salute a nobis impenditur. , 17. Vili 1643.
Romae 22. Augusti 1643. de
da
Lettere, voi. 9, f. 189r; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meridiona- , .
lium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I, .
Zagreb 1926, 155156.
ril[ustrissi]>mo et Reverendissimo Sigfnor]
P[at]ri Basilio Monache Basiliano Priori Goimerensi Unito et P[ad]ron Colen[dissi]mo
Cum sua cuiusque utilitas, docente Apostolo, in proximorfum] Haver Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma dalle replicate mie
utilitate consistat, valde laudanda est Rfeverentia] Tua, quae ut fide compreso, come considerate le correnti revolutioni della Christianit
digno refertur testimonio, ipro salute proximorfum] istic laborat, havendo fatto capitare da me il Sig[nor] Leonardis con li Calogieri
memor non poste illius negotium recte ger, qui proximi saluterai del Mons[igno]r Rev[erendissi]mo Patriarca di Pech, li essortai a
neglexerit. Ad hunc A[>n}i[m]ar[uim] venatura eam in dies magis differire per hora il viaggio per cost, et ritirarsi al proprio Mo-
accendi Sac[ra] hac Congfregatio] de Propaganda] Fide desiderai, nasterio, com' anco successo. Hora nel particolare, ch'ella mi
ut quae pr carneis oculis Catholicae fidei lumine utens, nullum considera sopra l'istruttione da farsi del Mons[igno]r Patriarcha
omnino luctuosius miseriae genus agnoscere potest, quam a recta sudetto nelle materie della fede, havendo io conimunicato il conte-
credendi regula aberrant nationis tuae homines in Schismatis, ac nuto delle sue al detto S[igno]r Leonardis, egli nell'aggiunto dir i
forte haeresis caligine versantes ad viam veritatis reducat. Hoc suoi sensi. Io/ rap[rese]nto solo alla prudenza di Vfostra] S[ignoria]
vehememter exoptant Em[inentissi]mi P[atre]s ut omnis plantatio, Ill[ustrissi]rrta, che sin'al p[rese]nte si fatto molto et sopra quello
quam non plantavit Pater coelestis tuis manib[us] ex agro isto Do- si sperava, /et io med[esim]o considerando, quanto per il passato si
minico eradicetur. Id si effecerit rem Em[inentissi]mis suis, non mostravano! contrarij al nostro rito, resto maravigliato come s siano
modo gratam, sed et Deo acceptissimam praestabit, qui cum pr sua ridotti ad udire anco le semplici proposte dell'unione, non ch'habbino
ipsius bonitate, mirum in modum gaudeat supfer] uno peccatore risolto rimettersi aH'instruttione, et spedire li Calogeri per riceverla
penitentiam agente, et p[er]ditam oviculam suis impositam humeris da S[ua] Santit^ Questi per sono effetti della benigna, et potente
letante P[ater] preferat haud dubitandum quin nationem isiam, a mano di Dio. In quanto ch'il sudetto Sigfnor] Leonardis torni per
R[everenti]a tua si offeratur hilari vultu, et cum coelestium bono- hora a Pech a quest'effetto, egl'ha delle difficolt, et per li dissaggi,
et travagli, che si patiscono, et per li dispendij, che si devono fare
r[um] retributione excipiat. nel viaggio cos lungo, et disastroso. Mi confermo bene con quest'
Romae 22 Augusti 1643. occasione tanto maggiormente nel mio sentimento gi esposto nelle
mie precedenti a Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma, et torno a re-
Lettere, voi. 9, f. 189v190r; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri- plicarli, et ricordarli riverentemfenjte, che per tutte le considera-
dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I, t[io]ni gi fattele non si proveder meglio a tutti questi Popoli, cos
Zagreb 1926, 154. del n[ost]ro, come del Rito Greco, che con pensare di sublimire
j nell'Archivescovado di Antivari soggetto di quelle condit[io]ni, et
' qualit, che ricercano le necessit, et bisogni di quelli fedeli et
cfetera]. Et per fine a Vfostra] Sfignoria] Ill[ustirissi]ma et Revferen-
dissi]ma riverentemfen]te bacio le mani.
Cattare a 17 Ag[ost]o 1643.
Di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma et
Reverendissima
Devotissimo oblig[atissi]nio Servitore
Fran[ces]co Bolizza, Cav[alie]re.
SOCG, voi. 61, f. 177r.
616 o 617
376 diferisco questo viaggio sino che si veda, dove terminino le presenti
comotioni. Ho qualche esperienza delle difficolt, che s'incontrano
, 23. VIII 1643. cost nell'intrapresa, e maneggi [...] simili affari anco nelli tempi
pi quieti; stimo p[er]tarito saviss[im]i li suoi sensi da quali non
" - mi dipartir punto non solo nel presente negotiato, ma in tutte le
o mie operationi. La supplicare) solo riverente[imamen]te di gra-
ULTO je - tiarmi in tutte l'occorenze a significarmeli a tempo, acci p[er]
- propria inavvedutezza non trascorri incantami [en] te in qualche im-
. portunit. Attender dunqfue] le comissioni di V[ostra] Signoria]
. 6 Ill[ustrissi]ma, et intanto raccomando la persona, e l'interessi proprij
, , ", alla sua gratia, et protett[ion]e, tanto pi, ohe non so con che sti-
- ". pendi] militi essendo decorso gi quasi mezz'anno lo triennio della
mia miss[ion]e e provis[ion]e, ne veggo nuovo decreto; pure confido
[ . . .]Per Ill[ustrissi]mo P[ad]roine a viso aci stia averti ta, et nella benignit della Sac[ra] Cong[iregation]e, e nel favore di V[ostra]
aci sapia se la sud[et]ta Lippova sar data a quel Convento d'lo- Sfignoria] Ill[ustrssi]'ma la continuat[ion]e del decorso con qualch'
va, perderemo per certo tutto quel bene incomi [nciajto, non so- accrescim[en]to, conform' quello supplicai in tante mie precedenti,
lani[en]te in Karassevo, ma etiam in Sechas, et Varadia: Villagi tanto pi che cos da ella come dalla Sacfra] Cong[regation]e ricevo
grossi, et di -nuovo con gran fatigha, et periculi aquiatate, le quali nuovi ordini di continuare nelle fattiche. La prego per fine grattarmi
pian pianino, dalla sisma, alla ubedienza della Chiesa Romana si d'havere memoria della mia debolezza nelli suoi sacrifici], et devo-
con vertano [. . .] lioni, mentre bramandoli dal Sig[no]re pienezza delle sue gr[ati]e,
Belgrado gli 23. d'Augusto 1643. et con9olat[io]ni li bacio devotiss[imamen]te le mani.
Di V[ostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma et PastrovicM X 7bre 1643
Rev[erendissi]nia Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, et
Humilissimo Dev[otissi]mo et oblig[atissi]mo R[everendissi]ma
Serv[ito]re fra Marco Baindini da Scopia Obig[atissi]mo et Dev[otissi]mo Serv[ito]re
Bosnese Frane[esc]o de Leonardis Archid[iaco]no
di Tra.
SOCG, voi. 87, f. 176r.
SOCG, voi. 127, f. 372r, 382v.
377
378
, 10. IX 1643.
, 10. IX 1643.
de -
de da je
. da -
da .
Ill[-ustrissi])mo Mon[signor] Ingoii de o -
, .
Ill[ustrissi]mo, e Reverendissimo Sigfnor], , da
e [ad] rane Col[endissi]mo da .
Tutto che tengli camiss[ian]e da cotesta Sac[ra] Cong[regation]e Bm[i'nentissi]mi, e Reverendissimi
di passare cost con li P[ad]ri Calogieri del Reverendissimo Pa- Siig[no]ri, e P[ad]ro-ni Col[endissi]mi
triarca di Pech, ulbbedendo ad ogni modo alii prudentiss[im]i consegli
di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ima stimati da me a paro d'efficacis- Ricevo con humil[issi]ma riverenza le oomissioni di cotesta
s[im]i comandi communicatimi dal Sig[nor] K[avalie]re Bolizza Sac[ra] Cong[regatk>n]e di proseguir il viaggio a cotesta volta con
o 619
Dio, che per la sua esemlarit, Dottrina, e Prud[enz]a stato di pregarne S[ua] D[ivina] M[aes]t p[er] le lettere d'un tal sogetto,
grandissima l'edific[ati]one, e frutto appresso li fedeli della sua acci ne facci la gra[tia], et con devot[issi]mo inchino le bacio le
Miss[io]ne, massime quelli del Rito Greco, essendosi anco sempre sacre vesti.
mostrato molto favorevole, et zelante per la Promott[io]ne delle
n[ost]re Miss[io]ni, et per la prott[etio]ne de n[ost]ri Padri: perch Di Cattaro 28 8bre 1643.
s'intende, che Mons[igno]r Arciv[escov]o Bianchi sentendosi aggra- DeH'Em[inen]ize loro R[everendissi]me
vato dagl'anni, n potendo resistere alle fatiche, che ricercano Pro- Hum[ilissi]mo figlio
v[inci]e intiere, soggette alla sua Giurisd[itio]ne, haibbi pensiero di fra Gregorio Romano Vicep[refet]to
renuntiare la Carica, con ogni humilt, e verit religiosa, p[er] la d'Alb[ani]a
cog[nitio]ne del soggetto, et cognitione esperimentata di q[ues]te m[ino]re oss[ervan]te ref[orma]to.
parti raspresento a cotesta Sac[r]a Cong[regatio]ne, che stimarei
serv[itio] grand[issi]mo di Dio, et esaltat[io]ne della S[an]ta fede; SOCG, voi. 42, f. 125rv.
che d[ett]o Arciv[escova]to fosse conferito nella p[er]sona del sud[et]-
to S[igno]r Archid[iaco]no de Leonardis; poich come soggetto di
scienza non mediocre et ordinaria, prattico del paese, Prudente,
vigoroso, soffecente, accommodato all'uso, e consuetudine di questi
luoghi, amato, stimato, e riverito dalli popoli, riuscirebbe la sua 382
promott[io]ne di consolatione particolare universalm[en]te, et di
frutto, et beneficio notabile de fedeli, et anco le n[ost]re Miss[io]ni , 20. Ili 1644.
et n[ost]ri Padri in tutte l'occorrenze haverebbono un vero, et zeloso
P(rott[eto]re, et Defensore, assai pi giovevole del passato p[er] / -
agiuto dell'anime, oltrech col suo agiuto, auttorit, et indirizzo " ,
facilitarebbero l'ingresso nel Regno di Servia, dove vi grand[is- 800 .
si]mo bisogno, assai mag[gio]re dell'Alb[ani]a p[er] la penuria , ,
d'operarij, massime appresso li Illirici del Rito greco, appresso li .
q[ua]li esso Sig[no]r Archid[iaco]no ha di gi incaminato li trattati
p[er] l'unione con la S[an]ta Fede Romana: sich p[er] tutti li rispetti Monsig[no]r Ingoii
stimarei molto a proposito la sua proinott[io]ne in caso della rinuntia Ill[ustrssi]mo e Rfeverendissijmo
di Mons[igno]r Ill[ustrissi]mo Bianchi, quale parimente crederei, Sig[no]r e P[a]tron mio Coll[endissi]mo
che venendo trasferito airammin[istratio]ne Sappatense, sarebbe
come prattico, et esperto del Paese di sodisf[atio]ne e consol[atio]ne Dopo la partenza mia da Rama non ho hauto l'occasione di
di quelli fedeli, et insieme anco di prott[etio]ne, et aiuto alle n[ost]re scrivere a V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma, hora havendo scorso
Missfio]ni, come stato sino al presente: essendo lui il p[ri]mo e visitato doi, e tre volte tutte le ville, e castelli della mia missione,
Autore, sotto la prott[etio]ne del quale sono state introdotte; et Dio ne ho trovato in chastello di Suharecha anime xpne 140, nel castello
sa con q[ues]ta n[ost]ra pace, et frutto dell'anime: et ver[amen]te di Ostrosup 75, nella cita di Pechi 100, le quali grandi, e piccoli a
se venisse promosso a quel Vesc[ova]to qualsiv[ogli]a altro soggetto mala pena Capevano fare il signo della S[an]ta Croce, tra i quali
senza dulbio alcuno, che sarebbe di grande pregiuditio d'interessi mi fermai a 3 e quatro giorni per luogo con un mio chierico inse-
spirituali; et temporali di quella Diocese, gi alterata p[er] diversi gnando loro le orationi quotidiane e il verbo divino et cetera, con-
inconvenienti introdotto: che ben lo sanno li poveri miss[iona]rij: fortandoli nella S[an]ta fede prometendo loro di visitarli spesso e
l'istessa humile considerat[io]ne farebbe, et con maggior zelo, et cos ho fatto, e faccio. I quali sono restati molto consolati pregano
efficaccia aH'Em[inen]ze loro Reverendissime il [ad] re Cherubino Idio per Vfostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma e per tutti li benefatori.
Prefetto di q[ues]te miss[io]ni: se non si trovasse giravam[en]te in- Oltra di quelle vi sono altre 3 ville, nelle quali ne ho di anime
disposto: ma stimando anco a proposito potranno haver l'informa- xpne 500 delle quali son io paroco, essendo vicino una villa altra
t[io]ne cost dal P[ad]re Bonav[entu]ra da Palazzolo consapevole nelli giorni di festa concorono l'altri vicini alla chiesa di S[an]ta
delle buone qualit di d[ett]o S[igno]r Archid[iaco]no, che non Maria di Scegdeci. Nelli giorni feriali vado scorendo da villa in
ponno esser megliori, et delle necessit di questi Popoli: et poi con villa celebrando secretamele con gran pericoli delli Turchi, e non
l'assistenza dello Spirito S[an]to risolveranno quello le pareva mag- con men pericolo presentandoli donativi acci mi diano libero passo
[gio]r serv[iti]o et gloria di Dio; che fratanto noi non cesseremo a potere coltivare la vigna del Sig[no]re. Si trovano ancora infinite
(524 o
625
anime xpne nelle case de Turchi parte sono schiavi parte sono liberi
fugiti dalle ville e case loro per il grave tributo che ha imposto il 383
Gran Turco, le quali vado pescandoli e confortandoli nella S[an]ta
fede, essendo nativo in questa patria e oognossuto da tutti e per , 5. IV 1644.
tutto mi dano libero passo di visitarli nei loro necessit per via de
amici e donativi. La indulgenza del Santissimo Rosario lo ho pian- Konuja
tato nella chiesa di S[an]ta Maria di Scegieci nella quale sono seri ti o
una bona compagna in circa 400 anime e si scrivono giornalmente . , , ,
si fa una devofcione e un concorso delle genti nella detta chiesa pi , -
che mai sia stato in questo paese. Vengono ogni Domenica e feste . -
in chiesa grandi e picoli con la corona in mano dicendo il Santissimo .
Rosario grandi e picoM oservano tutti li ordini che comandano le
regole del Santissimo rosario dopo la messa diciamo ad alta voce Ad[modu]m R[evere]nde Pater et F[rater] in Chr[ist]o Chiaris-
tutti insieme il Santissimo rosario con le letanie, e preci che seguono, sime.
e con beni e devoti processione a doi come si fa nella chiesa di
Menerva. Sono molto ralegrati e consolati per la detta indulgenza. Ego ad haec usq[ue] tempera dimoror circa meos Slavones et
Pregano Idio N [ostro] S[ignore] e la sua Santissima Madre con gran Croatas ubi si plus mihi temporis superesset invenirem multa ad
amore e timor di Dio per tutti benefatori. Vedo e trovo che questo faciendu[m], quanquam praeter alia quantufm] permiserat tempus
nostro paese non n' stato rumato dal altro solo dalli sacerdoti Deo adiuvante saltem transitorie, nota feci ea populis istis, cufra]
esterni et ignoranti i quali non hanno ateso per salute delle anime quibus sum conversatus, quae spectant ad salutanti. Uno verbo
solo ad mondusandum et bibendum. Ho inteso che D[on] Gregario etia[m]si ad mor/tem hic manerem, et mecum alii mille, non quarendo
Maserecho si ordinato della messa, quale procuri V[ostra] Sfigno- laponias et Indias ha'berem ad agendufm]. lam etiamsi tardius ad
ria] Ill[ustrissi]ma di mandarlo presto perch lo aspetta la parochia cammissas mihivoviculas properandufm] duxi, veritus ne diuturniori
di Priseren con Grondesio. Mi fartbbe gran chiarit Vfostra] S[igno~ mea partibus inVistis mora causare [m] aliquod notabile damnufm]
ria] Ill[ustrissi]ima se mi potese mandare quelli denari di doi anni in Dioec[esi] mea. Interini tamen paucis per Rfeverentiam] Vfestram]
che mi ha promessa la Sacra Congregatione per mano di D[on] denuncio Sfacrae] Cong[regatio]ni de Proipag[anda] Fide, quae
Gregario perch ne ho gran bisogno. Ancora la facuit che mi fuerint facta me praesente in partibus istie. P[ate]r Basilius Ognia-
promisse V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma di cavar dal S[an]to novicius in Goimeria iprimus inter Sp[irit]uales Valachor[um], tota-
Officio mandatemela per lui. Se non vera D[on] Gregorio insino l[ite]r Unionem S[anctam] amplexus est, abiuravit [co]ram me et
Asunta della Madona o insino nel autuno mi aviei aci possiamo alijs, Schisma, confessus est, et sui imposter [m] satis bona [m] spem
trovar un altro sacerdote come si voglia p[er]ch io no posso solo reliq[ui]t. Gabriel Predoievicius a<b omnibus habitus pr Schismatico
resistere nei bisogni di xpni. Con che fine lo oratore si racomanda primario, novissime Pseudo Ep[iscop]us creatus isto>r[uim] populo-
humiil[men]te a Vfostra] Signoria] Ill[ustirissi]ma baciando le sacre r[um] et ordinatus ab Archiep[iscop]o Serbiae, quanqua[m] accipi-
vesti. endo ab Imp[era]tore l[itter]as praesentat[ioni]s promiserit pr Sacra
accipienda no[n] alio quam Roma [m] se omnino collaturufm]. Hoc
Di Scegieci li 20 di marzo 1644 ego sciens quantu[m] potui, modo rediens Roma cu[m] ipso expostu-
lavi de violai [ion] e promissi verbi huius, neqfue] desij esse niolestus
Di Vfostra] Signoria] Illfustrissilma e ipsi et authoritatefm] etiafm] Generalis adhibendo donec consentiret
R [e verendiissi] ma reco[n]ciliationis et co[n]firmationis gratia Roma[m] se iturufm].
Humilissimo Sacerdote Quod quoniafm] pollicitus est mihi, scripsi per ipsum et ad R[eve-
Andrea Bogdani Miss[ionari]o Apos[toli]co. rentiam] Vfestram] et ad Sfacram] Congregationem de Propaganda]
SOCG, vai. 89, f. 229rv, 234v. Fide, intercedendo ut tanqua[m] noviter conversum crassuni et
rudem fraterne et paterne excipiant. Neq[ue] potest tamen haec tam
cito exequi nis>i circa Autumnu[m] proximufm]. Interea vero temporis
sopientur et pericula Italiae et partiu[m] istaru[ni] inter nobilitate[m]
Slavorfum] orta in quorum fundis isti Incolae Slavi seu Valachi ad
confinia Turcarfum] habitant. Qui p[rae]ter obsequia militaria in
Confinijs exerceri solita nulli nobiliufm] (prouti et nostri Co'Saci) in
quapia[im] subiecti esse volunt. Quod si vero neq[ue] in Autu[m]no
o
626 627
venisset, tu [m] has dliscordias impedimento fare sciant, alias facta 384
est provisio, et de manuductore illius, et forte D [omini] Krisani (sed
de hoc infra) et de viatico ipeius. Deus novit quomodo succedent res , 16. IV 1644.
ulteriores. Quoad []> Krisanik, hic habet alta desuderia sua,
et no[n] impossibilia, dummodo nolit esse inconstans prouti quidam ,
in eo notant. De quo cu[m] hic cu[m] ipso fusissiime egissem, dedit
ratdones pr sua parte, quare huiusmodi proveniant ab adversarijs .
illius. Ipse nihilominois omnimode se piraestiturum. ad su[m]mu[m]
intra biennki[m], post dbita persoluta, et matre sua co[n]stituta,
si ve provisa, promittit: toto 'biennio se praeparando magis ad accer- Mon[signor] Patriarca di Pech con ricorrer' a Cost[antino-
sendo suo proposito, etc. Ego quoq[ue] omnefm] mea[m] operam, po]li ha ricuperato la magg[io]r parte delle possess[io]ni del Mo-
illu[m] hac in re adiuvando, promisi. Utina[m] aliquid boni salte [m] n[aste]rio dell'Assunta, ove egli risiede gi tempo occupate da
ex alienis, si nostri torpesount, videamus. Unufm] tamen in ilio Turchi, e mali Xpianif...]
displicet mihi [...] bibit video no[n] male, hinc vereor ne ipsufm]
crapula immutt in [ipsi]us Sanctis et pijs propositis. Nihilo tamen Venetia 16 Ap[ri]le 1644.
minus omnia D[otni]nus Deus tempore suo demonstrabit. Interim [ - ]
ego ad mea accedo etc. etc. Fanc[esc]o Leonardi Archidfiaeojno di Tra.
Datfum] Varasdini die 5. Aprilis, 1644. SOCG, voi. 42, f. 274/bis.
Ad[modu]m R[everend]ae P[ate]rnit[at]is
V[est]rae addictissfimus] in Ch[rist]o
Methodius Ep[iscopu]s Chelmen[sis]
m[anu] pfropria]
SOCG, voi. 127, i. 91rv; P. Athanasius, G. Welykyj, Litterae Episcoporum 385
historiam Ucrainae illustrante (16001900), voi. II (16411664), Romane 1973,
4546. , 23. IV 1644.
,
O 315. - "
, 27. 1644. . ". -
.
Retulit idfem] Eimin[entiBsimu]s D[ominus] Cardinalis Pamphy-
lius l[itte}ras Episcopi Chelmensis Rutheni Uniti, P[rim]o. de Pro- Ill[ustrissi]mo et Revferendissijmo Sig[nor] et P[adro]n Col-
gressibus, qui fieri possent in Monte Filetrio cum Vallachis Schis- l[endissi]mo
maticis.
2. de Basiiio Ognanovich, que[ni] a Schismate ad unionem Da diversi mi stato detto della bona inclinatione che a
cum Sede Apostolic[a] Roin[ana] perduxit. Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma et R[everendissi]ma verso la
3. Suasisse Gabrieli Predovich Episcopo dpctonum] Valla- persona mia, di che ne sento grafn] consolatone, che spero nel
chor[um], ut iuxta promissionem factam Imperatori veniat Rom'ain Sig[no]re et nella gratia di Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]nia di
eumqfue] ob id commendabat patrocinio Sacreae Congregatonis. proseguir qualche foon fine, ciorca l'affaticarmi per la S[anta] Fede
lo sa Iddio, che io non manco con tutto il spirito, et spero che il
Acta, voi. 16, f. 108rv, N. 23; P. Athanasius, G. Welykyj, Acta S. C. de Propa- Monsignori R[everen]do Padre Inquistore di breve dar intiera
ganda Fide Ecclesiam Catholicam Ucrainae et Bielarusjae spectantia, voi. I relatione; che ora ho per mano da sei renegati et diversi Sismatici,
(16221667), 206. di Turchi quali novam[en]te ho ridotti, alla S[anta] Fede, non volsi
atediarlo con li Attestati, ma credo li sar narato il tutto dal Mfonsi-
>i gn]or R[everen]do Padre Maestro Fra Vitorio Grimani vicario di
San Offitio; suplicandolo rivere[n]te[men]te se li si conpiacesse di
mandarini doi o tre Rituali Illirici, che mi fan[n]o assai bisogno,
o 629
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delle medaglie et corone, o altre divotkmi Vfottra] Signoria] II- occasione dell'Ili[ustrissipmo Sigfnor] Conte Gasparo Draschovich
l[ustrissi]ma far opera pia per ailetar la Natione tanto Crovata fratello germano di Sua Eccelenza di Vice Re di Crovatia, Dalmatia,
quanto Albanese. Con che fine auguro a Vfostra] Signoria] II- e Slavonia di S[ua] M[aest] C [esarea] quale se ne viene colla pfer]
Ifustrissijma quel maggior grado che mediante il suo merito, e per sua divotione; ho voluto notificare a Vfositra] Signoria] Illfustris-
otenere come spero di breve, et humilmente me l'inchino bacciandold sijma il mio ben stare in queste parti; ancor che recordandomi del
le Sacre Vesti. commune detto, dulcis amor patriae, dulcius videre suos. Doppo
d'haver servito pfer] Capp[el]lano Eccellenza di Vice Re dui anni,
Zara, li 23 Aprile 1644. m'ha conferito nelli suoi beni una pieve di qualche momento; nella
Di V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma et quale mi mantengo gi corre il terzo anno, con pensiero di fare
R [ever endiissi]ma qualche comulo di soldi, p[er] poter ritornare alla mia patria, e
missione, dove desidero comprare tanti beni delli quali potria vivere
Humill[issi]mo et Devotissimo Servitor almeno alla mitta, senza invidia di quelli Pretti, il resto con aiuto
P[ad]re Gerolamo Mengo, Curato della della mia benefatrice, dico la S[acra] Cong[regatio]ne di Propaganda
Nation Albanese et Crovata fide al servitio della quale, p[er] li beneficij ricevuti, desidero morire,
sentendomi cos alla mia consienza oibligato, solo dislongo il tempo
SOCG, voi. 42, f. 34r, 37v. p[er] cumularmi tanto di potermi comprare a Rasanzi appresso li
miei Germani, con che pottessi mantenermi p[er] poter maggiormente
servire alla mia Sacra Cong[regatio]ne in progresso di quelle anime,
, 315. , p[er]ch so quanto betie li posso fare come tutta la Dalmatia lo sa
27. 1644, da p[er] la parentela, e/ amicitia che ho con quelli Turchi e Sismatici
. confiniarij di Dalmatia dico di Zara. Solo desidero questa gratia da
Vfostra] Sfignoria] Ill[ustrissi]ma che fino che sar qui, credo ancora
Referente] eod[em] Emin[entissi]mo D [omino] Card [inali] Pam- p[er] un anno, e meWo fino, che arrivono alla mia somma, mi
phylio 1 fitte] ras D [omini] Hieronymi Menghi Jadrensi Sacra Con- mandate l'autorit niisskmale, p[er]ch vi sono molti luterani, calvd-
g[regati]o ei decrevit duo Ritualia Illyrica. ni, e heretici, che forsi potria con tal autorit fare qualche bene, e
fino che mi durar l'autorit mi tratter qui, quando finir subbito
Acta, voi. 16, f. 107r, N. 19.
mi partir p[er] il paese, purch V[ostra] Signoria] Ill[ustrissi]ma
mi facia mandare in qua le lettere nuove della missione con il salario
assegnatomi ordinario, nel Vescovato di Nona; e veder Vfostra] Sfi-
gnoria] Illfustrissijma quanto utile far senza mai desiderare in
Dalmatia nisuna sorte di beneficio, n dignit purch mi corr il
salario della Sacra Cong[regatio]ne ordinario di 30 scudi. Del resto
386 p[er] li oblighi p[er]petui non resto n restar. Sempre nelli miei
sacrifici j pregare Iddio p[er] Vfostra] Signoria] Ill[ustri9si]ma, alla
, 25. V 1644. quale pregando di Dfio] o Mafdonna] ogni felicit humil[men]te
baccio le mani.
o ceojoj . Questo da Mariasevaz li 25 Maggio 1644.
) ,
Di Vfostra] Sfignoria] Illfustrissijma
, . Ser[vito]r o,bl[igatissi]mo
, Dfon] Gio [vanni] Tinini Piovano di S[an]
- Giorgio in Mariasevaz vicino a Varsadino.
.
P.S.
Ill[ustriissi]mo Sigfnor] Sigfnor] et Padron mio Coll[endissi]mo
Gi hormai sono passati anni cinque, che alle molte mie scritte Vfostra] Sfignoria] Illfustrissijma potr dare se core le mie lettere
a Vfostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma ,p[er] informatione non ho mai nelle mani del nominato Sigfnor] Conte pfer] adesso, ma in futuro,
ricevuto a nisuna nemeno un punto di risposta. P[e]r hora con Vfostra] Sfignoria] Illfustrissi]ima me li potr mandare o pfer]
o 631
630
Vienna, o p[er] Lublana, o vero p[er] Pettovia, ma sempre sotto la mai tirata dopo che p[ar]t, p[er]ch ha havuto il necessario sosten-
coverta del ftulo infrascritto: tam[en]to da qual vivere, e poi dalla pieve, che da circa 300 scudi
d'entrata certa.
Ill[ustriissi]mo D[omi]no D[omi]no Joanni Drascovichi Comitti
p[er]petuo de Tracostaro S[uae] C[esa>reae] R[egiae] M[aiestatis] SOCG, voi. 89, f. 60v.
Coneiliario, et Cubiculario, Dalmatiae, Croatiae et Slavoniae
Bano, <nec non confinorufm] Colapianoru[m] eiusdem Regni
Supremo Capitaneo.
SOCG, voi. 89, f. 59r60v. 387
, 3. , 14. VI 1644.
29. XI 1644, da
o . Konujy
o
Ref ferente] eod[em] Emin[entissi)mo D [omino] Card [inali] Tri- .
vultio l[itte]ras Jo[ann]is Tinini parochi in Mariascevaz Oppddo Va- , ".
radino Ungariae vicino, in quibus istabat pr facultatibus missio-
narior[um], quia ille, quas habuit pr Nonensi Diocesi sub Turcis Copia d'un Memor[ia]le dato da Monsig[no]re Vescovo di Chel-
pr Ungaria in qua nunc est, non serviunt, et simul pr facultate ma Rutheno Unito, airimp[erato]re con supplicare Sua M[aes]t
cumulandi tot pecunia ex redditibus suae Parochialis, ascendentibus per la fondazioiie d'un Sein[ina]rio in Vienna per li fig[lio]li
ad scuta 300 annua, quot sufficient ad emendu[m] in Castro novo Vallachi sotto la disciplina domestica d'alcuni Monaci Catt[oli]ci
sub Turcis eius Patria bona imobilia, quorum redditibus possi! in della loro natioi\e e con obligo di andar alle Scuole dei Pfadjri
ea sustentari, cum iustius sit, suis concivibus inservire, quam Ges[ui]t. \
N.
extraneis, praesertim cum a Sede Apost[oli]ca ad eum finenti, ad Sacra Caesarea M[aiesjtas D[omi]ne D[omine] Clemen[tissi]me
iuvandos s[a]l[u]t[em] spiritual[em] suos Concives fueiit educatus,
et instructus. Sacra Congreg[ati]o dubitans, praed[ictu]m cumulum E.p[iscopu]s Chelmen[sis] Ruthenus, cu[m] Sfancta] Rom[an]a
pecuniar[um] a persona Ecclesiastica faciendufni] posse in popuio Eccl[esi]a Unitus, humill[imu]s O[rato]r, eundo et redeundo Roma,
scandalum gimgere, pecuniasq[ue] cumulatas in alios diverti usus, cufm] scitu et beneplacito Sac[rae] Tuae Caes[areae] M[aiesta]tis
quam in emptione d[ictorum] immobilium, iussit scribi Ep[iscop]o studio versus confinia Turcica aid Valachos d[ict]os Uskokos deviabat.
Zagrabiensi, ut inforniationes assumat de vita, et moribus d[ict]i Ubi existens cu[m] eor[um] spiritualibus, in quantu[m] breve tempus
Joannis, et quomodo se gerat in cura Amimar[um], easq[ue] trans- permittebat egit de Unione S[ancta] suscipienda. Non recusabant se
mittat, et circa p[raedic]tas duas instantias sententiam sua [m] illa[m] acceptaturos si haberent hac in re ulteriorefm] manuducto-
significet. refin] et instructore[m]. Et de facto, in Generalatu Carlostadien[si]
Basili'us Ognianoviaius Vir Religiosus, et inter caeteros primarius
Acta, voi. 16, f. 188v189r, N. 51. abiurato Schismate praestitit supra Unione[m] Sfanctam] iuramen-
tu[rn] corafm] Oratore per que[m] literae a Sacfra] Cong[regation]e
de P[ro]pag[and]a Fide sunt ad illu[m] scriptae, laudando Sanctufm]
Ha - hoc in ilio opus, et urgendo ut esset constans, traheretqfue] alios
- similiter ad Sanctafm] Fidefm] Catholica[m]. In Generalatu vero
, , a Varasdinenfsi] Ep[iscop]us illor[um] Valachorfum] Gabriel nomine,
. siquide[m] centra suu[m] promissu[m] corani Nuntio, hic Vienae
Ap[ostoli]co anno p[rae]terito factufm] non p[ro]ficiscendo pr sui
Si scriva al Ves[cov]o di Zagabria se li pu far gra[tia] p[er]ch' consecrat[ion]e Roma[m], iverat potius ad quendafm] Archiepfis-
buon [re] te, e gi nella diocese di Nona sono due missionarii. copu]m Schismaticufm] in Serfoia, sub Turca existente[ni], qua de
Si .potrebbe concederli terzo di far il cumulo, che bastasse re ab Oratore halbuit sua[m] reprehensionem una cum efficaci per-
p[er] mantener un [re] te in Castel nuovo sua patria, che la S[acra] suasione, ut hoc faciat et omnino praestet quod promiserat, et ad
Cong[regatione] si liberar ebbe dalla [ro] visione, la qual no[n] ha quod obligatus est, adeat scilicet Urbem reconciliationis et confir-
632 o 633
quel numeroso Popolo di ravvedersi de loro errori, onde assicuran- affectu q[u]o decebat p[er]sequuti, modo etia[m] a plurimis audivi
domi, che sar da lei altres con maggiore efficaccia intrapresa, me quod mallent Turcae potius fieri qua [m] mutare Ritu[iml. Aliud est
le off ero p[er] fine e raccomando. ut Eocl[esi]am m[e]am more n[ost]ro cum S[anct]a Sanctor[um] et
Roma 25 marzo 1645. alijs req[ui]eitis dignentur accomodare. Roma pr suo ornamento
singulae habere, quae in remotissimis Orbis partibus Russiae et
Lettere, voi. 23, f. 44v45r; Joannes Simrak, De relationibus Slavorum Meri- Moschoviae aguntur, quomodo Ritus exercea[tu]r, q[ua] fabrica q[ui]s
dionalium cum Sancta Romana Sede Apostolica saeculis XVII. et XVIII, voi. I, decer Eccl[esi]ar[um] -serve[tu]r deberet procurare. Plurimi Ruthe-
Zagreb 1926, 157. nor[um] Roma[m] venientes ad Unione[m] Sfanctam] accederentur;
et occasio ista scandali cu[m] ilio Ep[iscop]o Valachor[um] qui
venturus est Roma[m] brevi, tu[m] alijs o[mn]ib[us] eiusdem Ritus
amo vere [ntu]r. No[n] credunt etenim veros esse Ritus sui p[ro]mo-
389 tores si eum non videant ad amussim observari, neq[ue] confidenter
, 14. VI 1644. de rebus Fidei tractare volunt contraria Ritui advertentes. Et hoc
punctufm] cordi habere digne[tu]r Illfustrissijma et R[everendis-
si]ma D[ominatio] Vfestra] et animar[um] sanguine Xti redempta-
- [] qfuae] ob deffectufm] ap[prop]rior[um] et req[ui]sitor[um]
o - miserrime p[er]eunt Prmus Amor et Pietas habea[ntu]r. Greg[orius]
. 13. audiens ntulafm] aut modicafm] e fundat[ion]e Collegi] Graeci
Ill[ustriissi]me et Reverentissime utilitate[m] futura[m], eccepto responso: Unica[m] salutefm] aeter-
D[omi]ne D[omine] Colen[dissi]me na [m] co[n]sequtura[m], Animam dixit p[ro] hac sola fundare
volo. Posset hic et/qiuijdefm] brevi Deo [] in Vinea Xti
Scripsi Varadino ad P[at]rem Philippu[m] exponens brevis- sperali et etia[m] yderi n[ost]riis et Hl[ustrissi]mae D[ommationis]
s[im]e quae in Monte Felletri inter Valachos fecerim et quae ibidem V[estrae] oculis friictus. Supplico tandem p[ro] me ipso digne[tu]r
Deo effecerim adiuvante; credo illu[in] de his S[acram] Cong[rega- partes meas apud LEm[mentissimo]s Card[ina]les de P[ro]pag[anda]
tionjefm] reddidisse certiore[m], modo ad eundefm] dirigo meum Fide promovere, ut, debitufm] 50 scuter [um] Romae contractu[m]
mem[oria]le S[acrae] Cfaesareae] M[aiestati] oblatum et l[itte]ras neq[ue] adhuc solututai] exolvantur. Ego eteini[m] praeter omnefon]
meas ad Sacfram] Cong[regation]e[m]; ut illas Ill[ustrissi]mae, et spem diuturniori itinerspfer] Visitai [ion] e [m] facta[m] et vectura[im]
R[everendissi]mae Dfomiinationi] V[estrae] consignet, et pr me ac librorfum] p[er]solutam curo no[n] sufficio. Nullu[m] a q[uocum]que
promovenda Sfancta] Unione diligenter agait, et auxiliu[m] ll[ustris- auxiliu[m] aut subsidiufm] potui impetrare neqfue] ab Imp[er]atore.
sijmae et R[everendissi]mae D[ominationis] Vfestrae] in quibus opus Cathena aurea Eccl[esi]ae mihi commissae p[ro]pria deffectu[in]
fuerit imploret. Ut autem ego votorfum] meorfum] co[m]pos et supplere debuit, alias nescio quid fecissefm]. Roma[m] esset redeun-
Ill[ustrissi]ma ac R[everendissi]ma D[ominatio] Vjestra] tanto du[m]. Affectufim] S[acr]ae Cong[regatio]nis exp[er]tus, maiori conatu
facilius meis annuat petitis, et apud E[minentissi]mos S[acrae] quo poter liber ab hoc gravissimo debiti onere pr g[ra]tia Dei et
Cong[regation]is de P[ro]pag[and]a Fide ferventius et efficatius Honore Eccl[esi]ae Sfanctae] et Sedis Ap[ostoli]cae laborabo, du[m]
tractet instantissime supplico. Et vel maxime, ut persuadeat E[mi- me non minori affectu ac alior[um] prosequutufruim] animadvertam.
nentissi]mis erectionefm] Collegi], pr Ruthenor[um] et huius populi Typufm] ut p[er]fectu[m] habea[m] diligenter reccomendo. Et iam
ac vicinorfum] quorfumlcufmjqfue] eiusdem Ritus et Idiomatis po- venerabundus Sacras humilliime exosculo manus.
pulorfum] Conversione, utilissima[m] Facilius etenijm] Homogenea
calore Charitatis in rebus f idei calefacto in unum poterunt convenire, Cracoviae 14 lunij A[n'n]o D [omini] 1644.
et desideratus S[anctae] Unionis finis co[n]naturalibus et suavibus, Ill[ustri)ssi]mae et R[evere]nds[si]mae D[o-
adhibits medijs Deo adjuvante poterit obtineri. Neqfue] Ceremomjs mi]n[a}tionis V[est]rae Studiosissimus in
Leotura Scriptura Cantai Eccl[esi]ae Ruth[en]ae aib alijs p[rae]ter^ Xipo confr[ater] ac Servus
q[ue] a n[ost]ris Pfatres] valebunt erudiri, quae ad facilitanda[m] Methodius Terlecki de Terlo
coinvers[ion]e[m] conducunt multufm]. Et ego in me ipso su [m] Ep[iscop]us Chelmenfss] et Belzenfsis]
expertus du[m] etenifm] quidafm] Valachor[um] sup[er]iorib[us] m[anu] pfroprio]
annis Latinufm] ime affirmarent et Vitae ideo insddiarentur, ijdefm]
Valachi expedita[m] videntes iscripturafim] et lactura[m] ac cantu[m] SOCG, voi. 127, f. 44r, 51v; P. Athanasius, G. Welykyj, Litterae Episcoporum
sentientes, verufm] et legitimufm] sui Ritus esse agnoverunt et historiam Ucrainae illustrantes (16001900), voi. II (16411664), Roma 1973,
5052.
638 o 639
23. 1644. si]ma verso il Divino Serv[iti]o, che l'effetto ceder a grande con-
. solat[io]ne della mia anima, et affettuoam[en]te le bacio le mani.
Rfesponsio] die 23 Julij Macarsca 2. luglio 1644
Ill[ustrissi]me et Reverendissime D[omi]ne Di Vfostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma, et
Reverendissima
Retuli ia[m] Sac[rae] Cong[regation]i quae Amplitudine] Ve[s- Aff[etuosissi]mo, et oblig[atissim]o
t]ra p[er]egit in Visitat[ion]e Vallachoru[m], et de hu[ius]mo[di] Servitore
relat[ion]e habebit rursum ab eade[m] Sac[ra] Cong[regation]e, cui Bartolomeo Caoich Vesc[ov]o di Macarsca
modo refera[m] quae scribit de eccl[e$i]a S[ancti] Sergij et Bacchi
aocomodanda, u<t Ritu Greaco et lingua Slavonica in ea celebrar! SOCG, voi. 127, f. 178r, 187r.
possilit et de collegio p[ro] gentibfus] Ritus Graeci p[ro] eiusde[m]
linguae et deniqfue] de contenente debito 160 scutor[um] hic Ro-
mae [...] de eiusde[m] Sacfrae] Cong[regation]is rescriptes certio-
re[in] facia[m] Amplit[udinem] V[est]ram cuius manus humillime
deosculor, et cuncta fausta a Christo D[omi]no ei ex a[n]i[m]o 391
p[rae]cor.
, 16. VII 1644.
SOCG, voi. 127, f. 51v; P. Athanasius, G. Welykyj, Litterae Episcoporum histo-
riam Vcrainae illustrantes (16001900), voi. II, (16411664), Roma 1973, 52. Mapuje o
- .
Eminentisimaru[m] ac R[evere]ndis- w ^ / / / 8/
simaru[m] /8 8 8
D[omina]tionu[m] V[est]rarum 8/ { 8 HHXIv / /,.
Humilimus servus in Xpo
Methodius Terlecki de Terlo
Ep[iscopu]s Chelmen[sis] et Belzenfsis]
Ruthenus m[anu] pfropria]
SOCG, voi. 127, f. 45rv, 50v; P. Athanasius, G. Velykyj, Litterae Episcoporum
historiam Vcrainae illustrantes (16001900), voi. II (16411664), Roma 1973,
5354.
SOCG, voi. 127, f. 103r; Carolus Nezic, De Pravoslavis Jugoslavie saec. XVII
ad Catholicam Fidem reversis necnon de eorum concepiti Romanae Ecclesiae,
Romae 1940, 8889.
o 645
644
- Ha
eepe y 4. 1644. .
. (: SOCG, voi. 127, f. 103rj.
Fu fatto q[ue]sto Bessarione Missionario in Servia e dato p[er]
Em[inentissi]mi, et R[everendissi]mi Sig[no]ri, e P[ad]roni Co- compagno al Sig[no]r Leonardis, acci col Ves[cov]o di Cetigne
l[endissi]mi p[ro]'curassero l'unione del Patriarcha di Pech di Rito Greco, ma
di lingua Illyrica co[m] 41 Ves[cov]i sotto di se, e q[ue]sti hanno
Volevo, et havevo deliberato passare personalm[en]te cost disposto in maniera il Patriarcha, che p[er] trattar dell'unione destin
per dare parte a cotesta Sac[ra] Congfregatione] di quanto per due Caloieri, che venero sin' Cattare, ma p[er] le guerre cofn]
graftia] del Sig[nor] Iddio in compagnia del Sig[nor] Archid[iaco]ino Venetiani, no[n] poterono venire pi ino[lt]re; II d[ett]o Sig[nor]
Leonardis riabbiamo operato appresso il Reverendissimo Patriarca Leonardis co[n] d[ett]o Bessarione ripiglieranno di nuovo il negotio
nostro. Ma sono stato consigliato dal d[ett]o S[igno]r Archidiacono, p[er] ridurlo a p[er}fett[ion]e et il Leonardis dovendo nel p[ro]ssimo
et dal S[igno]r K[avalie]re Frane [esc]o Bolizza per bora astenermi concistoro esser p[ro]\posto [per] la Chiesa d'Antivari, co[n] pi
da questo viaggio, et ho stimato bene abbracciar il consiglio loro, authorit porter d[ett]o importante neg[oti]o. Per bene pagar
et dn tanto supplicar' humilm[en]te, che riguardando la mia continua l'annate passate di 20 scudi annui e di prorogarli la p[ro]vis[ion]e
servit, le spese, fattiche, e sospetti, che habbiamo havuto nell' ad un altro triennio.
andaf' trovare Monfsignor] R[everendissi]mo Patriarca si compia-
cessero farmi la gratia della mia previsione decorsa; et della proroga SOCG, voi. 127, f. 122v.
per l'avvenire, ch'io tanto pi caldam[en]te, et con tutto il cuore
m'affatticar in serv[iti]o del Sig[nor] Iddio, della S[an]ta Chiesa,
e di cotesta Sac[ra] Cong[regation]e fra questi fedeli del nostro Rito
per l'Unione con la S[an]ta Sede Ap[osto]lica, et per l'ubbidienza 2. , 5. 1644, -
al N[ost]ro Sig[no]re, come Successore di S[an] Pietro, et Vicario
di Xpo N[ost]ro Salvatore, et humilm[en]te bacio le vesti aH'Em[i- .
nen]ze loro R[everendissi]me.
Nel Monasterio di Cetignie in Monte Nero li 4. Agosto 1644. Referente] eod[em] Emin[entiesi]mo D[omino] Card[inali] Pai-
lotto l[itte]ras P[at]tris Bessarionis caloieri Episcopi Montis Nigri,
Dell'Em[inen]ze loro Reverendissime Graeci Ritus, et liinguae slavonicae, Sacra Congregatio eid[em]
Humil[issi]mo et Reverendissimo [atri] Bessarioni suoNmissionario in Servia sub Turcis provisiones
Servitore] decursas, et non solutaspferjsolvi mandavit, et pr eo R[everendis-
Calogiero Bessarione Archid[iaco]no del simo] D [amino] Francisco de Leonardis missionis Serviae Praefecto,
R [e ver endiss]mo et provisionem annua [;m] scutor[um] 20 monetae ei alias decretam
Mon[signor] Vesc[ovo] di Monte Nero. prorogavit ad aliud Trienniu[m].
SOCG, voi. 127, f. 102r, 123v; Carolus Nezic, De Pravoslavis Jugoslavie saec. Acta, voi. 16, 1. 166v167r, N. 21.
XVII ad Catholicam Fidem reversis necnon de eorum conceptu Romanae
Ecclesiae, Roma 1940, 8990.
je oey ceojy -
12. XI 1644. .
2. -
, 5. 1644, . Al Calloiero Bessarione Miss[ionari]o in Servia
no 20 Questa Sac[ra] Cong[regation]e a relatione del S[ignor] P[adre]
. - Fran[ces]co de Leonardis Prefetto della sua missione, s' compiaciuta
di dare ordine, che siano a Vfostra] Paternit] pagate l'annate
, - decorse, e che si proroghi la sua 'missione con la solita provisione di
, . scudi venti di q[ues]ta moneta all'anno p[er] un altro triennio, tutto
41 . ci significo a V[ostra] Pfatennit] s'affatichi pi volentieri p[er] la
646 o 647
santa unione del Pat[riar]cha di Pech, e de suoi Vescovi con q[ues]ta unquam de mei animi promiptitudine dubitare velit: semper enim
S[an]ta Sede, e rp[er] fine le prego dal Dio ogni bene. hactenus ds sum, qui Romae fui, et ut in Deo spero, ero iniposterum.
Roma 12 9hre 1644.
A'usini profecto iure iurando af firmar e, me neqfue] hic in patria,
nec alibi, ubi nunc foeneficiu[m] quaerere caepi, aliud praetendere:
Lettere, voi. 22, f. 160v. quam ut fidem meam oreditoribus liberare possim:atq[ue] ita remota
et postposita omni spe et expectatione, qua hic in patria detineri
possem, ad destinatimi locum properare. Tanto quod adeo tardus
sim, obsecro ne meo animo, sed fortunae potius adiscribat R[everen-
395 dssi]ma D[omina]tio Vfestra]. Ego quideni D[omi]no Metodio bie-
ndufm] dixi pr termino meae profectionis: sed si forte aliqua patro-
, 11. Vili 1644. nor[um] benevolentia efficere poter, ut aliter expediat ex meis
curis, fortassis nec annus transibit, ut me itineri commitiam. ffis
da da me humilJime commendo V[est]rae R[everendissi]mae D[omina-
fio]ni: Patrem vero Guardianum, p[rae]sentiu[ni] exhibitorem. (siquid
, a ode . O - valet mea oratio) etiam enixe eidem comimendo adiuvandum Sua
. auctoritate in eius negatijs: dignus enim est, utopte qui in tota hac
patria in religisae vitae observantia, in concionibus, et in auctari-
Illustrissime R[everen]diss[im]e ritate inter religiosos sui ordinis primus omnium iudicio exsistima-
D[omi]ne P[at]rone Col[endissi]me t[ur]. His V[est]ra[m] R[everendissi]ma[ni] D[omina]tione[m] hurnil-
A quo hac transivit R[everendissi]ni'us Methodius Rutenus, lime revereor, eamq[ue] prospere valere exopto.
carui convenienti occasione scriibendi ad V[est]ra[m] R[everendis- 11. Aug[usti] 1644.
si]ma[m] D[omi]n[ation]e[m]. Nunc ver per exhibitorem p[rae]sen-
tium adm[odum] R[everendissim]u[im] Patre[m] Guardianum Va- V[est]rae IH[ustrissi]mae et
rasdiensem meum vicdnum, breviter V[est]rae R[everendissi]inae / R[everendissi]mae D[omi]n[at]ionis
D[ominatio]ni molestus fieri, meiq[ue] status conditionem patefacere / humillfimus] cliens
volui. Expectabaim ab ilio tempore, ut sumptibus D[omi]ni Generalis I Georgius Crisanius.
Varasdien[sis] comitarer Gabrielem Episcopum Valacorum ad Li-
mina Ap[osto]lor[uni] visitanda, fideiqfue] professionem ex'hibendam. SOCG, voi. 89, f. 66rv. \
Sed alle iam oirciter ante duos menses migravi t e vivis: nec adhuc
mihi innotuit quis in eius locum suffectus aut sufficiendus sit. In-
terea ego de promissione quam D[omi]no Methodio feci p[rae]standa
sollicitus sum: scilicet de expediendo me versus Russiam. Sed ob 396
debita quaedam, quae dum adhuc in scholis agerem contraxi, me
movere non possum, donec illa exolvam. Proventus autem mei ex , 26. Vili 1644.
Canonicatu simul et parochia non sunt tanti, ut sufficant debitu[m]
illufni] persolvere, de quibus omnibus oretenus V[est]ra R[everendis- , -
si]ma D[emina]tio poterit ab isto fede digno viro particularia in- , -
telligere. Cogor ergo relictis praesentibus beneficijs, quaerere mihi .
aliquod aliud unde debita persolvem: et spero sane in Deo, ut per ,
patronos quos habeo p[rae]stantissimos in brevi obtenturus sim .
aliqudd tale beneficiufm], ex quo intra unu[m] aut ad sum[m]um
duos annos axolvam debita. Interea vero temporis non cessabo, ( : SOCG, voi.
prouti quotidie non cesso, circa controversias elaborare. Et tunc 126, f. Il Ir, 130vj.
expeditus curis quae me premunt, facta prius notificatione ad
Sacra [m] Congregationefm], aut pergani Roma [m], aut im [m] ediate t /<0
eontendafm] iin Russia [m]: ut me possim in Sacrae Cong[regatio]nis M & WHordH RQiMtnA - KASA BHtKSnTi -
imperijs exercere. Nhil aliud itaq[ue] opto, quam ut me Vfestra] / ^ / , -
D[ominatio] R[everendissi]nia suo 'Solito favore prosequattur], nec \ ^^ / ! 8 not/iSxt.
648 o 649
7. -
, , 13. 1645,
, , ,
26. 1644. (: SOCG, voi. 126, f. 112rvj. 20 1640. .
Alii Emin[entissi]mi e R[everendissi]mi Sig[no]ri miei d'ogni Ha fatto miss[ionari]o del 1640 co[n] 20 scudi di p[ro]vis[ion]e
honore degni all'anno.
Dallo stesso tempo, che Mon[signo]r Vesc[ov]o di Catharo SOCG, voi. 126, f. 130v.
dimostr a me il fondam[en]to della S[anta] Madre Chiesa Rom[an]a
e del Vic[ario] Successore di S[an] Pietro, io col puro cuore, e
rn[Ol]ta huimilt ani sottoposi all'obed[ienz]a e per esseguire li com- da ce
mandam[en]ti et l'osservai, et osservo, e voglio osservare finch .
vi vero, con renderle a S[ua] S[anti]t Successore di S[an] Pietro,
Pastore, e Maestro de'tutti li fedeli che credono in Christo. E non Refferente] eodfem] Emin[ent8S]mo D[omino] Card[inali] Tri-
solam[en]te mi sono conservato io, ma ho procurato di dimostrare vul'tio instantiam Josephi Igunieni in Oppido Pastrovich Monachi
et insegnare q[ue]sta verit a tutti gli altri del nostro Rito, e sopra S[aneti] Basilij Graeci Ritus Missionarii Sacrae Congreg[ation]is in
il tutto a q[ue]lli che sono sottoposti alla mia cura Spirituale e d[ict]o Qppido, et in Servia, pr annatis decursis provisionis 20.
650 0 651
calumniando in par[tico]l[ar]e S[an] Cariilo Tessalonicense, e S[an] grAp[osto]li, et l'Evangelisti. Nelli portici tutti li R, et descendenti
Methodio suo frfate] Ho Autori del carattere illirico Cirilliano, et di Casa Nemagna, et li [ri] [ci] pali Despoti della Servia; E pari-
della traduzione della Sac[ra] Scrittura in quell'idioma come quelli, mfenjte anco li p[rim]i Patriarchi Serviani tenuti da loro p[er]
che sono stati causa, che non solo li Slavi, e Serviani, ma li Rutheni, San'tft; Li cui corpi si conservano de[n]tro alla Chiesa, o esposti alla
Trainsilvani, Valaccni, e Moscoviti non si servono nell'uffici;), sacri- venerat[ion]e di popoli nelle casse di cipresso, intersate d'avorio,
fici], e fontioni eccl[es]iastiche dell'idioma greco, ma dell'illirico. come di Sabba, Arsenio, Eustratio; o nelle tombe di marmo, o di
Il d[ett]o Patriarca di Pech in grandiss[im]a venerat[ion]e porfido, come di Nicodemo, Daniele, Sabba 2. et Ephrem.
app[ress]o tutti quelli popoli, che si dichiarano espressami [en] te, ch'il Conservan'anco in una Cassa pure di cipresso cinq[ue] Capi
Turco bene P[ri]n[ci]pe loro p[er] vini taimen, et nietum, ma di beliss[im]i, che dicon'essere di cinq[ue] Martiri d'Armenia: Eustratio,
volont, et affetto non riconoscono altro Sig[no]re, n P[ri]n[ci]pe Maxentio, Eugenio, Mardario, et Orestio, et ne fanno festa solenne
cos in sp[ifit]uale, come nel temporale, ch'il Patriarca, e per li li 13. xmbre, giorno a punto, nello q[ua]le ne fa com[m]emorat[ion]e
prestan'ubfoed[ienz]a tale ch'ogni suo comend[amen]to anco nelle cose il Martirologio R[oma]no. Li corpi per di d[ett]i Martiri si con-
temporali inied[iatamen]te essequito. Nel mio ritono da Pech mi servano in Roma in S[an] Apollinare.
diede un passaporto di sua mano con comiss[ion]e a tutti li capi di La d[et]ta Cath[edra]le ha due^Capelle distinte una p[er] parte.
luoghi della sua giurisd[itio]ne p[er] li quali dovevamo passare,
che mi facessero accompagnare di luogo in luogo, acci non mi fosse Et p[er] traditt[ion]e di q[uel]li xpani s'h, ch' t[em]pi di R, et
fatta qualche ingiuria. Il che fu pienam[en]te essequito. Deispoti di Servia quell'alla destra serviva p[er] li xpani del Rito
Paga annuo tributo al Gran Turco quaranta nulla aspri, che Latino, et quell'ala sinistra p[er] quelli, ch'officiavano nell'idioma
faranno quattro mula scudi in e [ire] a di questa m[one]ta, oltre li Greco, dove tuttavia si conserv[ano] m[ol]ti manuscritti greci, e libri
regali alii Turchi [ni] [ci] pali, et essat[io]ni estraord[ina]rie. Tutti da choro. Queste capelle al p[rese]nte sono chiuse, et senz'ufficiatura,
p[er] questi danari li sono contribuiti dalli Suffragane!, che ne et l'aprono solam[en]te a qualche forestiere p[er] vederle essendo di
fanno la colletta da quelli popoli. bella struttura, et dipinte alla Greca.
Per questo tributo ha facolt amplissimi] e d'eesercitar e la sua Tengon'anco quelli Monaci, ch'il Corpo di S[an] Luca Evan-
autt[orit], et visitare q[uel]li della sua giurisd[itio]ne con quel gelista si ritrovi nel celebre Monasterio di Drazzanice posto in Campo
fumer] di gente che li pare. A quest'effetto li mandato da Cossovo famoso,-p[er] tante battaglie di xpani con li Turchi. Anzi
Const[antinopo]li di sei in sei mesi un Gianizzero, che l'assiste con- ch'il Patriarca (med[esi]mo mi disse d'havere scrittur' autentiche,
tinuam[en]te acci non possi essere molestato, n'impedito da Turchi com'l d[ett]o Corpo fu a tempo di p[rim]i R di Servia trasportato
nelle sue funtioni. Al d[ett]o Giannizearo oltre le spese paga tre scudi in quel Monasterio con l'occas[ion]e, ch'alc[un]e Caliere, e Vasselli
al mese, et ogni Monast[erio], e Paroco in visita li contribuisse un c'havev[an]o sacre reliquie, e le trasportav[an]o in
scudo p[er] ciascfuno]. Italia, naufragarono nella spiaggia d'Albania dominata a quelli tempi
Da sua residenza ord[ina]ria nel Monasterio di Pech in[ol]to dalli d[ett]i R di Servia; Et cos m'attest, che sicom'il Sig[no]re li
grande e situato alla ripa del fiume Brino sotto li monti, che divi- haveva concesso l'Evanfgelo] scritto di propria mano di S[an]
dono la Servia dall'Alb[ani]a, et se bene le stanze, et le celle sono Luca, che tuttavia si conserva nel Monasterio d[et]to Filandar^ in
sparse, et divise, tuttavia il Monasterio, e la Chiesa sono cinti di Monte S[an]to di Monaci Illirici, et della sua giurisd[itio]ne cos li
mura con le sue Porte di ferro. In quello vi sono continaiam[en]te haveva grattato del Corpo med[eei]mo dell' Autore di d[ett]o Evan-
60 Monaci Sacerd[o]ti almeno, et tanti altri Novizzi, et Serventi. E g[elo]. Se ben'il Martirologio R[oma]no afferma, che detto Corpo
p[er]ch il Patriarca non pu in persona visitare tutte le Chiese, e si trova in Padova. Havevo desiderio par[tico]l[ar]e di passar' a
li Monasterij, manda gl'Archimandriti, e gl'Igumeni in luogo suo
p[er] le Prov[inci]e gi d[et]te alla visita, et a fare le collette. Cosi Drazzanica p[er] vedere le sud[et]te reliquie; ma p[er]ch cos quel
nel d[ett]o Monast[eri]o, come negl'altri s'essercita contimu<am[en]te luogo, come li ckconvicini ardev[an]o di peste non osai espormi a
l'hospitalit; p[er]ch non essendovi l'uso dell'hostarie in quelle cos evid[en]te pericolo. .
parti cos li xpani come li Turchi ricorrono alii Monasteri], e li GrEccl[es]iastici cos Regolari, come Secolari, non sono di
convien' anco spesso alloggiare li Sangiacchi, o Gov[ernato]ri delle profonda letteratura, n'hanno studi] formali, che possin' appren-
Prov[inci]e con le corti loro, e Sig[no]ri p[ri],n[ci]pali. dere methodicam[en]te le facolt, e le scienze. Et il maggiore
La Chiesa dedicata all'Assunta m[ol]to bella, et assai capace, studio, che faccino il mandar' a memoria la Sac[ra] Scrittura, et
falbricata di marmo, et coperta di piombo con due portici innanzi essercitarsi in quella con ale [un] i S[an]ti P[ad]ri tradotti da Rutheni,
distinti con le sue colonnate. Il tutto dipinto alla greca. Nella Chiesa o da Monaci di Monte S[an]to. Per alc[un]e di queste traduzioni
li Misterij delPincarnat[io]ne, vita, e pass[ion]e di N[ost]ro Siginole, non sono senza sospetto, come fatte da fomentatori dello scisma.
656 o
657
Se bene sono tenacissimi del rito loro non han[n]o p[er] n bene tutti quelli capi, che sono della consecrat[ion]e nell'Azymo
grEccl[es]iastici, n li Secolari quell'avversione agl'instituti nostri, dell'autorit del Sofmjmo Pontef[ic]e, dell'Unione degl'Armeni,
c'hanno li Greci Originarii. Anzi che (lodato il Sig[no]re) doppo, che Egittij, et altri contenuti negl' atti del d[ett]o Concfilio] raccolti
la Sac[ra] Cong[regatk>].ne ha cominciato mandare li suoi operarij dal Rfeverendissijiiio Mon [signor] Giustiniano, che cos si farebbe
in quelle parti non solo visitano, et frequentano le n[ost]re Chiese, un'opera perfetta, che servirebbe notabilmfenjte p[er] disporre, et
intervenigon'ialle messe, et ufficij, sentono le prediche; ma s'in- affacilitare l'Unione. Si potrebbe haver'informat[ion]e, come ricordai
gienocchiano, ricevono li Sacrani[en]ti da n[ost]ri gl'Eccl[es]iastici a Mon[signor] Ingoii se questa tradutt[ion]e fatta in Russia. In
levano la beretta, e osservano m[ol]te delle n[ost]re cerimonie. Li ogni caso si deve avertire, che la d[et]ta tradutt[ion]e deve essere
Calogieri, ch'il R[everendissi]mo Patriarca haveva destinati meco nell'idioma antico, e letterale slavonico, nella qual' tradotta la
son'intravenuti continuam[en]te a Budua, e Pastrovicchi agl'ufficij Sac[ra] Scrittura, perch facendosi nella commun' e ord[ina]ria, non
Divini con edificai[ion]e, et consolai[ion]e grandiss[m]a di quelli haver la dovuta venerat[ion]e, n sar di quel frutto; che si spera
del n[ost]ro Rito. Ricevon'anco essi vicendevolm[en]te con ogni stante il desiderio che n'ha il d[ett]o Monfsignor] Patriarca.
affetto li n[ost]ri nelle Chiese loro; dan[n]o il luogo in choro alii
n[ost]ri Religiosi, et Sacerdoti, si contentano, che s'annu[n]tij, et 2. Giach vi sono qui alc[un]i P[ad]ri Ruthenl a S[an] Sergio,
predichi la parola di Dio. In somma non v' queU'abhorrim[en]to, e Bacco di quel Rito, e di sentim[en]ti, e dogmi Catt[oli]ci sar
c'hanno alc[un]i Greci dal Nome e Rito Latino. E solito nella Servia m[ol]to giovevole far'allevare app[ress]o di quelli qualche numero
et Alb[ani]a nelli conviti bever'il p[rim]o bicchiere a gloria di Dio; di quelli Giovani, l quali allevati nella verit, et piet Cath[oli]ca
II 2. ad honore della gloriosiss[im]a Verg[in]e, et del S[an]to Tutel- farebbero di grand[issi]mo frutto in quelle parti; poich p[er] la
lare; II 3. alla salute, e felicit di Superiori Eccl[es]iastici. Al uniformit di Rito, dello quale sono tenaciss[im]i, p[er] la dottrina,
p[rese]nte questo 3. invito fanno ordinariam[en]te ad honore del e ipfer] l'essemplarit sarebbero in grand [issijma stima, e credito
Pontefice R[oima]na. Nell'opinioni, e nelli dogmi non sono n'anco app[ress]o quelli popoli p[er] ridurli a stato di salute.
cos ostinati, e pertinaci, come li Greci; ma si rendono capaci all'in- 3. Introdurre p[er] tutta la Servia di P[ad]ri Reformati di
strutt[ion]e, et piegar' alla verit. S[an] Fran[ces]co, p[er]ch questi se bene diversi di Rito, ad ogni
Mon [signor] Patriarca med[esi]mo non mostra awers[ion]e modo p[er] l'integrit di costumi, scienza, abstinenza tanto stimata
alc[un]a da n[ost]ri instituti, n pertinacia, o ostinat[ion]e nelli app[ress]o quelle Agenti, et alieinat[anient]e da ogni interesse s'insi-
proprij sentim[en]ti, e dogmi; nelli quali si rimette all'instrut- nuarebbero con le maniere charitative, mass[ime] p[er] mezzo dell'
t[ion]e della Sede Ap[osto]lica, et a questo fine desidera par- Infermieri loro cos app[ressjo li Xpiani, com'anco li Turchi medfesi]-
ticolarm[en]te la tradutt[ion]e del Conc[ili]o Fiorentino nell'idio- mi, et in questol modo con maggiore libert potrebbero affatticarsi
ma illyrico, e carattere Cyrilliano, poich'anco app[ress]o loro nel serv[iti]o del^.ig[no]re.
hanno qualche mem[mori]a d'esso Conc[ili]o; e trovano, che 4. Aiutare tenT|)oralni[en]te il Mon [signor] Patriarca con
Stefano fig[liio]lo di Conte Lazaro Despote della Servia v'in- qualch'aBsegnat[ion]e, o provisione perch questo vincolo di charit
tervenne a nome di quel Regno; e p[er] m'ha fatto instanza 10 tenerebbe sempre unito alla Sede Ap[osto]lica; tanto pi che li
caldiss[im]a, acci procuri da d[ett]a tradutt[ion]e. Nel resto discorre servirebbe p[er] potersi difendere dall'insidie, che continuani[en]te
con mfol]ta lode delle cose n[ost]re, loda il zelo, la piet, e benignit 11 sono macchinate dal Patriarca Gonsttantinopolitajno.
della S[an]ta Sede vedendosene effetti nell'istesso Mon[aste]i-io loro, Oltr'll serv[iti]o di Dio, e salute di queU'an[im]e, che si spera-
dove si conservano diversi Regali di Pontefici R[orna]ni, et tra gl'altri rebbe da questa redutt[ion]e, et Unione, se ne sentirebbe anco
una Coppa m[ol]to capace d'argento indorata con un ramo di corallo
in mezzo, et mezzi Draghi per parte arma della S[an]ta memoria di grandissimo] benetf [icio] dalla Xpanit ad ogn'incontro, che potessero
Gregforio] XIII; Anzi ch'il Patriarca con l'occas[ione] del convito, portare le congiunture di moti del Turco. Quelli popoli mass[im]e li
situati fra li monti sono m[ol]to feroci, et bellicosi; anzich la
che facev[ano] nella festa solenne li 28. Sfore di Arsenio 2. Patriarca magg[io]r parte di q[uel]li negano di dare tributo al Gran Turco,
chiamato da loro il Grande p[er] osservare l'uso del paese, doppo s'oppongono, e resistono agl'esserciti di quello; et vanno depredando,
havere bevuto a gloria di Dio, et honore di S[an]ti, la 3a. volta beve et saccheggiando li suoi sudditi sino quasi a Consttantinopojli. E
alla prosperit, et felicit del Pontef[ic]e R[oma]no. come venissero coltivati dalli Cath[oli]ci, et dalla Sede Ap[osto]lica
Li mezzi, che stimarci m[ol]to opportuni, et efficaci p[er] ad ogni occajs[ion]e potrebbero 'trattener', et impedir'alni[en]o la
perfettionare, et conservare quest'unione sono li seg[uen]ti. potenza Ottomana. Et tanto pi se ne deve fare conto, quanto sono
P[irim]a. La tradutt[ion]e del Concfilio] 'Fiorentino scritto dall' li pi vicini alii confini di P[ri]n[ci]pi Xpan, et quasi alle Porte
Autore Greco poich contiene diversi capi m[ol]to efficaci contro li d'Italia.
Greci, et in diversi luogli m[ol]to pi chiaro, e distinto. Aggiungerei
658 o
Rsum
25. Zadar, 15 IV 1625. Le rapport de l'archevque Garzadoro sur les glises 57. Vendse, 13 XI 1627. L'glise de Krtold abrite un autel pour les orthodoxes
et les familles grecques en Dalmatie. et un autre pour les catholiques.
26. Avant le 2 V 1625. Les catholiques de Boka Kotorska regoivent les sacre- 58. 1627. Les habitants de Risan (Rissano).
ments dans des glises orthodoxes. 59. 1628. Le rapport sur les Serbes de Croatie.
27. Avant le 15 V 1625. Le nombre de catholiques a Risan, Morinje et Glo- 60. Rome, 25 III 1628. Selon la permission de la Congrgation de Propa-
govac. ganda Fide, l'archevque de Bar peut acheter une maison a Skoplje
28. Zadar, 26 VI 1625. Les raisons pour lesquelles l'archevque Garzadoro pour y danner un enseignement aux jeunes Serbes avant de les envoyer
visite les glises grecques de Dalmatie. au College illyrique de Loreto.
29. 27 VI 1625. Le rapport de l'vque de Ljes (Alessio) Benedetto Orsini sur 61. Kotor, 3 IV 1628. La mission du pre franciscain Serafin dans le diocse
son diocse. de Kotor.
30. Zadar, 10 Vili 1625. L'archevque Garzadoro pense qiu'il faut supprdmer 62. Slano, 16 V 1628. L'vque de Mostar dsire envoyer quatre garoons dans
l'autel catholique qui se trouve dans l'glise grecque de Hvar. un sminaiire en Italie.
31. Zadar, 17 Vili 1625. Le rapport de l'archevque Garzadoro sur les Serbes 63. Prague, 17 V 1628. Les informations concernant le patriarche de Costan-
de la communaut de Pastrovii. tinople et l'vque serbe de Croatie.
32. Zadra, 5 X 1625. Le rapport de l'archevque Garzadaro sur la rnission 64. Rome, avant le 7 VII 1628. Le moine serbe Isaije Petrovic est venu a
de Pastrovii. Rome pour y demander des places dans les collges pontificaux pour six
33. Avant le 29 X 1625. Les parodsses des pres franciscains dans le diocse jeunes gargons Serbes.
de Kotor. 65. Vienne, 8 VII 1628. Le rapport du nonce apostolique a Vienne sur les
34. Rudolfsberth, avant le 1 XI 1625. Le rapport d'Albert Peser sur les Serbes de Croatie et leur vque Simeon, consacr par le pape Clement
Serbes du diocse d'Aquileia. Vili.
35. Trieste, 10 XII 1625. Le rapport de l'vque de Trieste sur les Serbes de 66. Beograd (Belgrade), 15 VII 1628. L'vque serbe de Belgrade dsire faire
Croatie. l'union avec le Saint Sige.
36. 31 XII 1625. Le rapport de l'vque de Ljubljana sur les Serbes de 67. Belgrade, 4 Vili 1628. La peste a Belgrade.
Croatie et de Carniole. 68. Vienne, 12 Vili 1628. Le rapport du nonce apostolique a Vienne sur les
37. 1626. Le nombre de catholiques dans le diocse de Mostar. Serbes de Croatie.
38. Zagreb (Zagabria), 21 II 1626. Le rapport de l'vque de Zagreb sur les 69. Belgrade, 28 Vili 1628. La lettre des Bosniaques catholiques de Belgrade,
Serbes de Croatie. envoye au pape Urban Vili.
39. Vienne, 25 III 1626. Le rapport du nonce apostoldque a Vienne sur les 70. Rome, 4 IX 1628. La question de la juridiction ecclesiale concernant les
Serbes de Croatie. Serbes de Croatie.
40. Trieste, 24 V 1626. Le rapport de l'vque de Trieste sur l'usage de la 71. Vienne, 16 IX 1628. Le rapport sur les Serbes de Croatie presenter a
langue slave dans !es glises. la Congrgation de Propaganda Fide un moine russe.
41. Rome, 13 Vili 1626. Le rapport du nonce apostoldque a Vienne sur 72. Vienne, 30 IX 1628. Le rapport du nonce aipostolique a Vienne sur les
l'usage de la langue slave dans les glises. Serbes de Croatie.
42. Banja Luka, 4 X 1626. La rnission des pres franciscains en Bosnie. 73. Belgrade, 16 X/ 1628. L'intervention de l'ambassadeur autrichien pour
43. 28 X 1626. Le rapport de l'vque de Makarska sur son diocse. ouvrdr a Costantinople une imprimerle catholique.
44. Gradac, 18 XI 1626. Le rapport de l'vque de Mostar sur les tnariages 74. Avant le 26 X \1628. Le rapport du pre jsuite Antonio Rantio sur la
mixtes dans son diocse. paroisse de Kocevje (Cocevie).
45. 1626. L'opinion du chanoine de Zagreb Martin Bogdan sur la langue 75. Rome, 26 X 1628\/La lettre de l'vque de Smederevo (Saimandria) con-
slave. cernant la paroissxde Kocevje.
46. Popovo, 15 III 1627. Le rapport de l'vque de Mostar sur son diocse. 76. Vienne, 4. XI 1628. Leveque de Smederevo accepte de se rendre en missioni
chez les Serbes de Croatie.
47. Zadar, 15 III 1627. L'archevque Garzadoro souligne l'importance d'im- 77. Rome, avant le 29 XI 1628. Le rapport sur les Serbes de Croatie.
primer un missel slave. 78. Vienne, 16 XII 1628. La question des Serbes de Croatie.
48. Avant le 5 VI 1627. Le rapport du missionnaire Pasquali sur les Serbes 79. 1628. La question de la mission parmi les Serbes de Croatie.
de Boka Kotorska. 80. Kresevo, 1628. La peste a Belgrade.
49. Vienne, 16 VI 1627. Le rapport du nonce apostolique a Vienne sur les 81. 1628. La lettre de l'vque de Smederevo concernant le rite orientai.
Serbes de Croatie. 82. 26 XII 1628. Les interventions du nonce apostolique a Vienne en faveur
50. Zadar, 19 VI 1627. Le rapport sur les familles grecques a Zadar. de l'vque de Smederevo.
51. Kotor, 20 VI 1627. La mission du pre franciscain Serafin dans le diocce 83. Avant de 30 I 1629. La lettre de l'vque de Smederevo concernant la
de Kotor. paroisse de Kocevje et les de Serbes de Croatie.
52. Split (Spalato), 28 VII 1627. La ncessit d'imprimer un missel slave. 84. Avant le 13 II 1629. Le rapport sur les Serbes de Croatie.
53. Zadar, 12 Vili 1627. L'archevque Garzadoro recommande Pietro Gauden- 85. Vienne, 17 III 1629. Les interventions du nonce apostolique a Vienne eu
zio pour le diocse de Budva. faveur de l'vque de Smederevo.
54. Zadar, 12 Vili 1627. L'archevque Garzadoro la envoy au vicaire de 86. Avant le 23 III 1629. Le rapport de Metodio Terlecki sur les Serbes de
Bar (Antivari) le dcret concernant la conversion des orthodoxes au Croatie.
catholicisme. 87. Avant le 23 III 1629. Le rapport sur les Serbes de Croatie.
55. Zadar, 30 Vili 1C27. Selon l'archevque Garzadoro. les catholiques de 88. Ciprovac (Bulgarie), 28 VII 1629. La lettre serbe, envoye au pape Urban
Boka Kotorska ne devraient plus clbrer les saintes messes avec les Vili.
orthodoxes. 89. Ljubljana, 13 Vili 1629. L'vque de Smederevo exprdme son dsir de
56. Ravno, 12 XI 1627. La mission des pres franciscains en Herzgovine. rester dans son vch.
664 o Sommaire 665
90. Ljubljana, 14 Vili 1629. L'vque de Smederevo parler avec l'empereur 126. Venise, 8 X 1633. La necessit de connatre plusieurs langues pour russir
des Serbes de Croatie. une mission chez les peuples balkaniques.
91. Graz, 22 Vili 1629. Le rapport de l'vque de Smederevo sur la paroisse 127. Rome, 8 X 1633. La Congrgation de Propaganda Fide cherche encore
de Kocevje. la possibilit d'envoyer N. Loszowsky chez les Serbes en Croatie.
92. Sarajevo, 17 IX 1629. La mission de Paolo Papi a Backa. 128. Vienne, 12 XI 1633. La nomination episcopale de Maksim Predojevic.
93. Vienne, 17 IX 1629. L'arrive de l'vque de Smederevo a Vienne. 129. Sestani (Albanie), 3 XII 1633. Le rapport de Giorgio Vuskovic sur l'Al-
94. Vienne, 27 X 1629. Les catholiques de Bosnie et Raguse a Belgrade. banie et le Montngro.
95. 1629. Le rapport sur l'Albanie et le Montngro. 130. Avant le 4 II 1633. Le rapport de l'archevque de Bar sur la Serbie et
96. 1629. Le rapport de l'vque de Smederevo sur les Serbes de Croatie. l'Albanie.
97. 31 I 1630. Le rapport de M. Terlecki sur les Serbes de Croatie. 131. Rome, 1633. Les raisons pour lesquelles il faudrait envoyer des vques
98. Posonie, 8 V 1630. La nomination episcopale de Maksim Predojevic pour catholiques en partibus infidelium.
le diocse serbe de Croatie. 132. Rome, 1633. Le rapport de M. Terleoki sur les Serbes en Croatie.
99. Kotor, 28 V 1630. La mission d'Antonio Casalari a Boka Kotorska. 133. 1633. Le rapport sur le diocse serbe en Croatie.
100. San Bernardo prs de Verone, 5 VI 1630. La mission du pre franciscain 134. 1633. Le nombre de Serbes en Croatie.
Pietro de Posega. 135. Karlovac, 1 III 1634. Le certficat medicai de Vasilije Predojevdc.
101. Ciprovac, 6 II 1631. Les catholiques en Bulgarie acceptent plus facilement 136. Spie (Spizza), 3 VI 1634. L'autobiographie de Donato Jelic, rnissionnaire
les pres franciscains que les prtres sdmples. a Pastrovii.
102. Dubrovnik (Raguse), 7 IV 1631. Les turcs ont pris de force l'glise catho- 137. Dubrovnik, 22 VI 1634. L'information concernant le prtre serbe Va-
lique de Bar. silije Predoj evie.
103. Dubrovnik, 26 VI 1631. L'glise catholique de Bar transforme en mosque 138. Gnes, 14 XI 1634. Rafailo Levakovic Hrvat a besoin de la bible serbe
par les Turcs. et bohme.
104. Maialone prs de Naples, 27 VII 1631. Le pre dominicain Vincenzo Maria 139. 1634. Les combattants en Albanie et au Montngro.
Dalmate souligine l'importance de la mission de san ordre en Dalmatie. 140. 1634. Le commerce en Bosnie.
105. Avatnt le 9 IX 1631. Giorgio Jeroluca voudrait eriger une glise grecque 141. Rome, 1634. Les informations concernant l'vque V. Predojevic.
a Dubrovnik. 142. Minsk, 1 Vili 1635. L'union de l'vque serbe Longin Brankovic avec
106. Dubrovnik, 1 X 1631. Protestation de la Rpublique de Raguse oontre le Saint Sige.
le pacha de Bosnie. 143. Minsk, 2 Vili 1635. La miseion chez les Serbes de Croatie.
107. Skadar, 8 XI 1631. L'information sur l'arrive de l'vque de Sapa a 144. Rome, 11 Vili 1635. La Congrgation de Propaganda Fide veut avoir
Rome. la relation sur les Serbes de Pastrovici.
108. Kotor, 15 XII 1631. Le rapport sur les Serbes de Boka Kotorska. 145. Minsk, 31 Vili 1635. Le rapport de Josephus Veliaminus sur les Serbes
109. Vendse, 28 II 1632. La mission du pre franciscain Giacomo Drasa chez de Croatie et l'vque L. Brankovic.
les soldats. 146. Budva, 2 X 1635. Les habitants de Pastrovii.
110. Ferrare, 13 III 1632. Le patriarche grec d'Ohrid chez l'empereur a Vienne. 147. Zadar, 4 X 1635, Le rapport de Giuseppe Maria Buonaldi sur la Dalmatie.
111. Dubrovnik, 16 III 1632. Les interventions de l'archevque de Dubrovnik 148. Kotor, 15 1535. Le rapport de l'vque de Kotor sur les Serbes de son
pour rcuprer l'glise catholique de Bar. diocse. /
112. Dubrovnik, 20 III 1632. L'glise catholique de Bar transforme en niosque. 149. Rome, avaijit le 10 XII 1635. L'activit rnissionnaire du prtre Vuskovic.
113. Dubrovnik, 21 III 1632. Tumulte a Costantinople; souffrances des chtiens 150. Kotor, 1635- Le nombre de catholiques et d'orthodoxes dans le diocs
a Belgrade. de Kotor. \
114. Vienne, aviant le 26 IV 1632. Le rapport du patriarche grec d'Ohrid sur 151. 1635. Les irterventions du comte Aitarne chez le pacha de Budime en
les Serbes de Croatie. faveur des catholiques en Turquie.
115. Avant le 28 IV 1632. Le rapport sur les Serbes de Croatie. 152. 1635. Le rappor>sur les Serbes de Croatie.
116. Belgrade, 6 V 1632. Le pacha de Budime dsire prendre l'exbibliothque 153. 1635. L'union de l'vque serbe L. Brankovic avec le Saint Sige.
de Mathias Corvin. 154. 1635. L'union d l'vque Brankovic.
117. Belgrade, 30 VI 1632. L'cole catholique de Belgrade. 155. 1635. L'union de l'vque Brankovic.
118. Avant le 24 IX 1632. Le rapport de Giorgio Vuskovic sur l'archidiocse 156. 1635. L'union de l'vque Brankovic.
de Bar. 157. 1635. Le nombre d'habitants a Ravni Kotari et a Bukovica.
119. Belgrade, 5 XI 1632. La proposition pour l'lection d'un vque catho- 158. 1636. Les sminaristes du College illyrique de Loreto.
lique pour le diocse de Belgrade. 159. Kotor, 11 IV 1636. L'union des Serbes de Pastrovii avec le Saint Sige.
120. Rome, 16 XI 1632. Le nombre de catholiques Bosniaques a Belgrade. 160. Kotor, 17 V 1636. Des reprsentants des Serbes de Pastrovici voudraient
121. Zagreb, 15 I 1633. Le rapport d' Ivan Tomko Mrnavic sur les Serbes de aller a Rome.
Croatie et l'vque Longin Brankovic. 161. Kotor, 18 V 1636. L'union des Serbes de Pastrovici avec le Saint Sige.
122. Avant le 12 IV 1633. Le rapport de l'archevque P. Masarek sur les 162. Kotor, 20 V 1636. L'activit episcopale de l'vque de Kotor.
diocses de Smederevo, de Srem (Sirmi) et de Quinque Ecclesiae. 163. Sutjeska, 2 VI 1636. Les catholiques de Turquie payent le tribut au
123. Zagreb, 10 VI 1633. L'information concernant l'vque serbe L. Brankovic patriarche grec de Costantinople.
et le patriarche grec d'Ohrid. 164. Avant le 16 VI 1636. Mission des pres franciscains en Albanie.
124. Avant le 13 VI 1633. La Congrgation de Propaganda Fide cherche la 165. Rome, avant le 7 VII 1636. Le missionnaire Francesco de Leonardis
possibilit d'envoyer N. Loszowsky chez les Serbes de Croatie. voudrait aller en mission chez les Serbes de Pastrovici.
125. Zagreb, 28 Vili 1633. Les mformations concernant l'vque serbe Simeon 166. Rome, 4 Vili 1636. L'union des Serbes de Pastrowci avec le Saint Sige.
Vretanja et son successeur Maksim Predojevic. 167. Roma, 4 Vili 1636. L'union des Serbes de Pastrovici avec le Saint Sige.
666 o Sommaire 667
168. Loreto, 30 Vili 1636. La permanence du prtre albanais Andrea Bogdani 199. Rome, avant le 22 IX 1637. La mission du pre franciscain Francesco
au College illyrique de Loreto. de Leonardis chez les Serbes de Pastrovici.
169. Serednjo, 12 XI 1636, Le rapport de Pietro da San Angelo sur la Hongrie 200. Pastrovici, 28 X 1637. L'importance de l'union des Serbes de Pastrovici
et sur la Transylvanie. avec le Saint Sige.
170. Zadar, 24 XI 1636. Le rapport de Vincenzo Foce sur Bukovica et Ravni 201. Pastrovici, 28 X 1637. L'importance du moine serbe Josif pour la rali-
Kotari. Le nombre d'habitants. sation de l'union des Serbes avec le Saint Sige.
171. Loreto, 4 XII 1636. La permanence du prtre serbe Matija Matic dans 202. Venise, 31 X 1637. La correspondance entre le nonce apostolique a Venise
le College illynique a Lareto. et le secretaire de la Congrgation de Propaganda Fide, concernant les
172. Zadar, 5 XII 1636. La mission du prtre catholique Jovan Kninjanin dans Serbes de Pastrovici.
le diocse de Nin (Nona). 203. Venise, 14 XI 1637. La correspondance entre le nonce apostolique
173. Albanie, 1636. La mission des pres francisoains en Albanie et au Mon- Venise et le secretaire de la Congrgation de Propaganda Fide, con-
tngro. cernant les Serbes de Pastrovii.
174. Kotor, 1636. L'union des Serbes de Pastrovii avec le Saint Sige. 204. Venise, 21 XI 1637. La correspondance entre le nonce apostolique a
175. 1636. La mission du pre franciscain Serafini Mizercic chez les Serbes Venise et le secretaire de la Congrgation de Propaganda Fide, con-
de Boka Kotorska. cernant les Serbes de Pastrovici.
176. Venise, 24 I 1637. Francesco de Leonardis part pour Pastrovici. 205. Pastrovici, 1 XII 1637. L'information de Francesco de Leonardis concernant
177. Split, 1 II 1637. Les habitants de Boka Kotorska. le moine serbe Josif.
178. Serednjo, 22 II 1637. Le rapport de Pietro da San Angelo sur la Hongrie 206. Gradiste (monastre des moines serbes), 20 XII 1637. La lettre du moine
et sur la Transylvanie. Josif.
179. Venise, 7 III 1637. Les reprsentants serbes de Pastrovici doivent arriver 207. Pastrovii, 21 XII 1637. Les Serbes souhaitent imprimer leurs livers dans
a Venise avec l'vque de Kotor. l'imprimerie de Marco Ginami a Venise.
180. Pastrovici, 14 III 1637. La mission de Francesco de Leonardis chez les 208. 1637. Le rapport du pre franciscain Bonaventura de Falazuolo sur le
Serbes de Pastrovici. monastre serbe de Decani.
181. Venise, 14 III 1637. Les reprsentants serbes de Pastrovici sont arrivs 209. 1637. L'union des Serbes de Pastrovii avec le Saint Sige.
a, Venise. 210. Rome, 1637. L'arrive des reprsentants serbes de Pastrovici a Venise.
182. Ungvar (Hongrie), 21 III 1637. Le rapport de Pietro da San Angelo sur 211. 1637. Les coutumes populaires a Perast.
la Hongrie. 212. 1637. Le commerge a Split.
183. Venise, 24 III 1637. L'information du nonce apostolique a Venise con- 213. 1637. Les habitants de Bosnie abandonnent leurs cites.
cernant les reprsentants serbes de Pastrovici. 214.. 1637. Le rapport sur l'Albanie et le Montngro.
184. Venise, 4 IV 1637. L'information du nonce apostolique a Venise coh- 215. Bar, 1637. Le rapport de l'archevque de Bar sur son diocse.
cernant les reprsentants serbes de Pastrovici. 216. Ancne, 1 III 1638. La lettre de Rafailo Levakovic Hrvat concernant les
185. Avant le 11 V 1637. L'union des Serbes de Pastrovici avec le Saint Sige. commergants de Sofia.
186. Pastrovici, 15 V 1637. La mission de Francesco de Leonardis chez les 217. Pastrovici, 3 III 1638. La mission de Francesco de Leonardis au Mont-
Serbes de Pastrovii. ngro. .
218. Pastrovici, 3 III 1638. Francesco de Leonardis pense qu'il faudrait im-
187. Pastcrovici, 16 V 1637. La mission de Francesco de Leonardis chez les premier ides livres liturgiques serbes pour faciliter la mission au Mont-
Serbes de Pastrovici.
ngro. \, ,-
188. Pastrovici, 16 V 1637. Le missionnaire Jovan Kninjanin ne reste plus 219. Zadrima (Albrrierl HI 1638. Le rapport du pre franciscain Cherubino
a Pastrovici. sur le monastre serbe de Decani.
189. Pastrovici, 21 VI 1637. Les contradictions concernant l'union des Serbes 220. Avant le 16 III 1638. Le pre franciscain Girolamo da Bergamo tient une
de Pastrovici avec le Saint Sige. cole pour les lves serbes.
190. Venise, 27 VI 1637. L'activit missionnaire et didactique du prtre catho- 221. Pastrovici, IIIIV 1638. L'union de l'vque serbe du Montngro avec
iique Jovan Kninjanin. le Saint Sige.
191. Skadar, 2 VII 1637. La mission des pres franciscains en Albanie et leurs 222. Rome IIIIV 1638. Les lettres de Francesco de Leonardis concernant
difficults avec les autorits turques. l'union de l'vque serbe du Montngro avec le Saint Sige.
192. Pastrovici, 4 VII 1637. La mission de Francesco de Leonardis chez les 223. Budva, 20 IV 1638. La question de l'union de l'vque serbe du Mont-
Serbes de Pastrovici. ngro avec le Saiint Sige.
193. Pastrovici, 4 VII 1637. La mission de Francesco de Leonardis et de l'vque 224. Venise, 2 V 1638. Les chrtiens veulent migrer sur le territoire vnitien.
de Kotor chez les Serbes de Pastrovici. 225. Venise, 22 V 1638. L'imprimerie de Mairco Ginami a Venise.
194. Pastrovici, 15 VII 1637. L'attitude des Serbes de Pastrovici > l'gard de 226. Bosnie, avant le 19 VII 1638. La lettre concemant les pres franciscains
la Congrgation de Propaganda Fide. Stefan et Marco Bandirne.
195. Venise, 1 Vili 1637. La conrespondance entre Francesco de Leonardis et 227. Venise, 26 VII 1638. La lettre du prtre oatholique Jovan Kninjanin.
Jovan Kninjanin. 228. Marcevac, 11 X 1638. La mission de Serafini Mizercic.
196. Pastrovici, 11 Vili 1637. La mission de Francesco de Leonardis chez les 229. Venise, 29 X 1638. Les rapprsentants serbes de Pastrovici sont arrivs
Serbes de Pastrovici. a Venise.
197. Pastrovici, 10 IX 1637. Deux cousins de Francesco de Leonardis arrivent 230. 1638. Les privilges des pres franciscains en Turquie.
a Rome pour y poursuivre des tudes. 231. Bar, 1638. Le nombre de catholiques en Serbie.
198. San Bartolomeo di Brugliaro, 14 IX 1637. La lettre du prtre D. Jelic 232. Venise, 1 I 1639. Les missions des pres franciscains en Albanie.
concernant les catholiques d'Herzgovine et leur conversion a l'ortho- 233. Pastrovici, 17 I 1639. L'vque serbe du Montngro a decide de veniz
doxie. a Rome.
668 o
Sommaire 669
234. 1639. L'vque de Zagreb souligne l'importance de la mission du prtre 267. Dubrovnik, 14 VI 1640. Le rapport de l'archevque de Dubrovnik sur
catholique R. Levakovic chez les Serbes de Croatie.
235. Zagreb, 3 II 1639. Le rapport de l'vque de Zagreb sur les Serbes de le diocse de Trebinje et Mrkan. Les catholiques acceptent l'orthodoxie
Croatie. et le mahomtisnie.
236. 3 II 1639. Le rapport sur les Serbes de Croatie. 268. Ancne, 30 VI 1640. Le missionnaire Francesco de Leonardis demande
la Congrgation de Propaganda Fide de lui envoyer des livres contenant
237. Zagreb, 4 II 1639. Le rapport de l'vque de Zagreb sur les Serbes de les dcisions des conciles.
Croatie.
269. Sal, 2 VII 1640. La mission du pre franoiscain Nicola chez les soldats
238. Cetinje, avant le 17 V 1639. La lettre de l'vque serbe du Montngro dalmates.
envoye au pape Urban Vili. 270. Dubrovnik, 11 VII 1640. La Congrgation de Propaganda Fide ne peut
239. Kotor, 17 V 1639. A cause des Turcs l'vque serbe du Montngro ne pas aider l'archevque de Bar.
peut pas partir pour Rome.
271. Dubrovnik, 18 VII 1640. Les catholiques en Boka Kotorska acceptent
240. Kotor, 19 V 1639. A cause des troubles en Turquie l'vque serbe du l'orthodoxie.
Montngro ne peut pas se rendre a Rome. 272. Dubrovnik, 18 VII 1640. Les oatholiques de Boka Kotorska acceptent
241. Sarajevo, 25 VI 1639. Les litiges entre les orthodoxes et les catholiques l'orthodoxie et les orthodoxes du diocse de Dubrovnik acceptent le
en Turquie.
242. Vienne, 25 VI 1639. Le nombre d'orthodoxes dans le diocse d'Egar en catholicisme.
Hongrie. 273. Dubrovnik, 19 VII 1640. Le rapport du prtre catholique Lorenzo Vecchi
sur la paroisse de Zurovici (Herzgovine).
243. Kotor, 4 Vili 1639. L'union des prtres serbes dans le diocse de Kotor. 274. Pastrovici, 20 VII 1640. Le missionnaire Francesco de Leonardis est
244. Rijeka (Fiume), 28 IX 1639. Le rapport sur les Serbes de Croatie et retourn a Pastrovici, o il a renoontr les reprsentants de l'vque
Carniole. serbe du Montngro.
245. Vienne, 1 X 1639. La question des Serbes de Croatie. 275. Avant le 20 Vili 1640. Les interventions de l'vque de Zagreb contre
246. Pastrovici, 29 XI 1639. L'union de l'vque serbe du Montngro avec l'vque orthodoxe Maksim Predojevic.
le Saint Sige. 276. Avant le 20 Vili 1640. L'attitude des franciscains en Bosnie a l'gard
247. Pastrovici, 29 VI 1639. L'vque serbe du Montngro a recu les lettres des orthodoxes.
de la Congrgation de Propaganda Fide. 277. Le monastre serbe de Gradiste, 25 Vili 1640. La lettre du moine serbe
248. Bar, 1639. Le rapport de l'archevque de Bar sur les catholiques en Serbie. Josdf envoye la Congregatici! de Propaganda Fide.
249. Aprs le 1639. Le rapport sur le diocse de Trebinje. 278. Pastrovici, 27 Vili 1640, Les Turcs tiennent l'vque serbe du Mont-
250. Cetinje, 25 I 1640. La lettre de l'vque serbe du Montngro envoye au ngro en prison.
cardinal Francesco Barberind. 279. Pastrovici, 28 Vili 1640. L'vque serbe du Montngro reste encore en
251. Cetinje, 25 I 1640. La lettre de l'vque serbe du Montngro envoye au prison.
pape Urban Vili. 280. Le monastre serbe de Majine, 2 X 1640. La lettre du moine serbe envoye
252. Kotor, 25 I 1640. A cause des Turcs l'vque serbe du Montngro ne a la Congrgation de Propaganda Fide.
peut pas partir pour Rome. Il a envoy deux de ses moines chez le pape 281. Le monastre serbe de Majine, 2 X 1640. La lettre de l'vque serbe du
Urban Vili. Montngro Mardarije envoye au pape Urban Vili.
253. Kotor, 29 I 1640. Deux reprsentants de l'vque serbe du Montngro 282. Le monastre serbe de Majine, 2 X 1640. La lettre de l'vque serbe du
sont partis pour Rome. Montngro Mardarije envoye au secretaire de la Congrgation de
254. Rome, 4 II 1640. Le rapport de l'archevque de Bar sur son diocse. Les Propaganda Fide.
catholiques, les Juifs, les orthodoxes et les musulmans a Skoplje. 283. Le monastre serbe-deJVIajine, 2 X 1640. La lettre de l'vque serbe du
255. Kotor, 7 III 1640. La mission du prtre catholique Lorenzo Vecchi. Montngro Mardarije envoye au cardinal Antonio Barberini.
256. Avant le 14 III 1640. Deux moines et le neveu de l'vque serbe du 284. Dubrovnik, 2 X 1640. Les orthodoxes de Dubrovnik acceptent le catho-
Montngro sont partis pour Rome. licisme.
257. Vienne, 31 III 1640. La lettre du nonce apostolique a Vienne concernant 285. Majine, 9 X 1640. Le voyage de Francesco de Leonardis a Pec.
l'vque serbe Maksim Predojevic. 286. Majine, 10 X 1640. L'union de l'vque serbe du Montngro Mardarije
258. Avant le 2. IV 1640. L'migration des famillies serbes de Turquie en avec le Saint Sige.
Autriche. 287. Majine, 10 X 1640. Les territoires peupls par des Serbes.
259. Avant le 2 IV 1640. Trois jeunes gargons serbes sont arrivs a Rome 288. Skadar, 14 X 1640. La libert religieuse des catholiques en Albanie.
pour des tude au le College de la Congrgation de Propaganda Fide. 289. Naraci (Albanie), 16 X 1640. L'activit missionnaire des pres franciscains
260. Vienne, 14 IV 1640. La lettre du nonce apostolique a Vienne concernant en Albanie.
l'vque serbe Maksim Predojevic. 290. Kotor, 27 X 1640. Les efforts de l'vque de Kotor pour unir des Serbes
261. Avant le 23 IV 1640. Les reprsentants de l'vque serbe du Montngro a l'glise catholique.
sont venus chez le pape. 291. Dubrovnik. 12 XI 1640. Le conflit entre les Serbes et les Turcs a Grbalj.
262. Avant le 23 IV 1640. Le moine Visarion, neveu de l'vque serbe du 292. Avant le 3 XII 1640. Le moine serbe Josif continue sa mission comme
Montngro, est arriv a Rome. missionnaire de la Congrgation de Propaganda Fide.
263. Vienne, 12 V 1640. La lettre du nonce apostolique a Vienne concernant 293. 9 XII 1640. Le rapport de l'archevque de Bar sur son diocse.
vque de Serbie Maksim Predojevic. 294. 1640. Le rapport de Francesco de Leonardis sur la Serbie, l'Albanie et
264. Spie, 21 V 1640. Le rapport du pre franciscain Donai Jelic sur sa paroisse. le Montngro.
265. Sal (Italie), 22 V 1640. La mission du prtre Dordo Roknic chez les 295. Rome, 1640. L'information concernant le patriarche grec d'Ohrid.
soldats dalmates. 296. 1640. Les interventions contre l'vque serbe Maksim Predojevic.
266. Zagreb, 4 VI 1640. L'information concernant Rafailo Levakovic. 297. 1640. L'vque serbe du Montngro Mardarije comme vque de l'glise
catholique.
670 o Sommaire 671
298. 1640. Trois jeunes gargons serbes desirent tudier a Rome. 334. Pavie (Italie), 1 I 1642. La mission de Luka Matkovic chez les soldats
299. 1640. Trois jeunes gargons serbes sont arrivs a Rome pour y tudier. croates.
300. 1640. L'arrive des reprsentants serbes de Pastrovici a Venise. 335. Prokuplje, 2 II 1642. La rencontre de l'archvque de Bar avec le pa-
301. Zadar, 2 I 1641. Le rapport du prtre catholique Girolamo Mengo sur triarch serbe.
les soldats orthodoxes et musulmans. 336. Prokuplje, 2 II 1642. Le rapport de l'archvque de Bar sur son diocse.
302. Regensburg, 8 I 1641. La lettre du nonce apostolique a Vienne concernant 337. Pastrovici, 15 II 1642. Le conflit entre le patriarch serbe de Pec et le
les Serbes de Croatie. patriarch grec d'Ohrid. Pour cette raison le patriarch serbe est alle
303. Trogir (Tra), 12 I 1641. Le missionnaire Francesco de Leonardis est a Costantinople.
retourn a Trogir. 338. Skoplje, 22 III 1642. Le nombre de catholiques en Serbie.
304. Fojnica (Bosnie), 3 II 1641. L'activit missionnaire des pres franciscains 339. Sibenik, 4 IV 1642. Le rapport de l'vque de Sibenik sur les Serbes
chez les Serbes de Bosnie. de son diocse.
305. Ljubljana, 7 II 1641. Le rapport de Rafail Levakovic sur les Serbes de 340. Vienne, 5 IV 1642. Le nonce apostolique a Vienne corrige ses rapports
Croatie. concernant le patriarch serbe (voir les documents n. 309 et 331).
306. Zagreb, 24 II 1641. Le rapport de R. Levakovdc sur les Serbes de Croatie. 341. Vienne, 5 IV 1642. Le rapport du nonce apostolique a Vienne concernant
307. Zagreb, 25 II 1641. Le rapport de Jovan Kninjanin sur les Serbes de l'vque russe Vasilij Tarasovic.
Croatie. /-" 342. Albanie, 3 V 1642. Le rapport de l'archvque de Bar sur son diocse.
308. Zagreb, 5 III 1641. L'vque de Zagreb souligne l'importance de la mission 343. Pavie, 14 V 1642. La mission de Franjo Basic parmi les soldats orthodoxes.
de R. Levakovic chez les Serbes de Croatie. f 344. Vienne, 14 VI 1642. La mort de l'vque serbe Maksim Predojevic.
309. Regensburg, 19 III 1641. Le rapport du nonce apostolique a/Vienne sur 345. Zadar, 11 VII 1642. L'activit missionnaire de Girolamo Mengo dans le
le patriarch serbe. / diocse de Nin.
310. Budva, 15 V 1641. L'activit missionnaire de Donat Jelic chez les Serbes 346. Zagreb, VII 1642. Le rapport de R. Levakovic sur les Serbes de Croatie.
a Spie. 347. Brescia (Italie), 28 VII 1642. La mission d'un pre franciscain chez les
311. Zagreb, 18 V 1641. L'importance de la mission de R. Levakovic chez les soldats.
Serbes de Croatie. 348. Vienne, 5 Vili 1642. Rafailo Levakovic veut devenir l'vque des Serbes
312. Merclovo polje (Slovenie), 20 V 1641. L'activit missionaire de R. Le- de Croatie.
vakovic chez les Serbes de Croatie. 349. Vienne, 13 IX 1642. Le rapport du nonce apostolique a Vienne concernant
313. Pastrovii, 30 V 1641. Francesco de Leonardis veut aller chez l'vque le successeur de l'vque Maksim Predojevic.
serbe du Montngro. 350. Vienne, 27 IX 1642. Le rapport du nonce apostolique a Vienne con-
314. Ljubljana, 12 VI 1641. Les interventions de R. Levakovic contre l'vque cernant le successeur de M. Predojevic.
serbe M. Predojevic. 351. Avant le 1 X 1642. Le prtre catholique Dorde (Juraj) Krizanic exprime
315. Pastrovici, 1 Vili 1641. Le rapport de l'archvque de Bar sur les catho- son dsir de clbrer selon le rite orientai.
liques du Montngro. 352. Vienne, 4 X 1642. Il n'y a pas de nouvelles concernant le successeur
316. Pastrovici, 12 Vili 1641. La rencontre de Francesco de Leonardis avec de Maksim Predojevic.
l'vque serbe du Montngro. 353. 12 X 1642. Le rapport de l'archvque de Bar sur <les catholiques d'Al-
317. Kotor, 18 Vili 1641. La mission de Giovanni Pasquali chez les Serbes banie.
de Dalmatie. 354. Obersdorf, 12 X 1642. Le rapport concernant le moine serbe Gavrilo
318. Zagreb, 20 Vili 1641. Le rapport de R. Levakovic sur les Serbes de Predojevic.
Croatie. 355. Cetinje, 14 X 1642. L'ouvrage sur le roi serbe Stefan Decanski.
319. Zagreb, 21 Vili 1641. L'vque de Zagreb explique pourquoi il veut avoir 356. Cetinje, 14 X 1642. La mission de Francesco de Leonardis a Pec.
R. Levakovic come son adjoint. 357. Cetinje, 14 X 1642. L'ouvrage sur le roi serbe Uros et la reine Hlne.
320. Pastrovic, 22 Vili 1641. La rencontre de Francesco de Leonardis avec 358. Vienne, 18 X 1642. Le rapport du nonce apostolique a Vienne concernant
l'vque serbe du Montngro. le moine serbe Gavril Predojevic.
321. Zagreb, 5 IX 1641. L'vque de Zagreb recommande R. Levakovic.
322. 359. Kotor, 19 X 1642. La mission de Francesco de Leonardis chez le patri-
Zagreb, 10 IX 1641. Le rapport de R. Levakovic sur les Serbes de Croatie
et leur vque M. Predojevic. arch serbe.
323. 360. Pec, 2 XI 1642. La lettre du patriarch serbe Pajsije envoye au pape
Rome, 12 IX 1641. La Congrgation de Propaganda Fide veut avoir
le rapport concernant le roi serbe Stefan Decanski. Urban Vili.
324. Zadar, 20 IX 1641. Le nombre d'habrtants a Zadar. 361. Entre le 12 IV et 24 XI 1642. Le rapport de l'archvque de Bar sur
325. Gorica (Goritia), 25 IX 1641. R. Levakovic exprime son dsir d'aller en les oatholiques en Serbie.
mission chez les Serbes de Croatie. 362. Venise, 6 XII 1642. Dix milles chrtiens en Albanie ont accept le maho-
326. Prizren, 29. X 1641. Le rapport de l'archvque de Bar sur la Serbie. mtisme.
327. Gruda (Albanie), 1 XI 1641. La lettre de Hassan pacha. 363. Rome, 1642. Les orthodoxes au Montngro (Ku6i) et en Albanie (Kli-
328. Zagreb, 18 XI 1641. L'vque de Zagreb veut avoir R. Levakovic comme menti) acceptent le catholicisme et vice versa.
adjoint. 364. Pastrovii, 29 I 1643. La renoontre de Francesco de Leonardis avec le
329. Avant le 8 XII 1641. Le rapport sur les Serbes de Croatie. patriarch serbe Pajsije.
330. Zadar, 20 XII 1641. Les musulmans acceptent le catholicisme. 365. Kotor, 1 II 1643. Les moines serbes chez le missionnaire catholique
331. Vienne, 21 XII 1641. Le rapport du nonce apostolique a Vienne con- Francesco de Leonardis.
cernant le patriarch serbe (voir le document n. 309). 366. Venise, 10 III 1643. Les chrtiens en Albanie doivent accepter le maho-
332. Rome, 1641. L'vque de Zagreb veut avoir R. Levakovic corame adjoint. mtisme.
333. 1641. Une glise serbe a Skadar et une autre a Mida (Albanie). 367. Kotor, 30 III 1643. Le rapport de Giovanni Pasquali sur le Montngro.
672 o
ne di Propaganda Fede (1642 Bilaz, fra iz Gradaca v. Biaggio, fran- Budislavo, Natale Tornasse, vescovo Chiureo, Pietro, parodio d'Antivari
1646) 116, 170, 177, 207, 211, 356, cescano di Gradaz di Marcana e Trebigne (1606 574
390, 391, 417, 418, 422, 432, 438, 442, Bogdan, Martino (Martin), canonico 1609), 432, 433 Cichin, Giovanni, parodio di Monte-
448, 451, 463, 464, 466, 521, 523, 528, di Zagabria, vescovo di Zagabria Buiov, Piero 475 nuovo 215
532, 544, 550, 562 (16431847) 75 Bukija, Vicenco v. Bucchia, Vicenzo Ciglifest, Leonardus 115
Barberini (Barberino), Francesco, Bogdani (Bogdano), Andrea, alunno Buonaldi, Giuseppe Maria, arcivesco- Ciriaco, arcivescovo di Patrasso, v.
cardinale (16231679) 205, 405, 406, a Lerete, parodio di Priseren, ar- vo d'Antivari (16461653) 237, 238, Rocci, Ciriaco
447, 448, 451 civescovo d'Ocrida (16521656), ar- 250, 315, 639, 640, 650 Cirillo, santo 572, 573, 602
Baronie, Cesare, storico, cardinale civescovo di Scopie (16561677) Cirillo, Cyrillo v. Lucharis, Cirillo
573, 652 215, 251, 264, 265, 273, 588, 623, 624 Cacich, Bartolomeo, vescovo di Ma- Cisilla, Thimoteo, abbate 44, 87
Bartolo, prete da Budua 288 Eolica, Francesko v. Bolizza, Fran- carsca (16151646) 69, 70, 73, 638, Clemente V, papa (13051314) 575
Bartolomeo, prete da Rama 386 cesco Giovanni 639 Clemente VI, papa (13421352) 16
Basich, Franoiscus, prete 543, 553 Eolica, Marino v. Bolizza, Marino Cacich, Pietro, francescano 638 Clemente Vili, papa (15921605) 9
Basilio, monaco v. Ognanovich, Ba- Bolizza, Francesco Giovanni (Fran- Cacich, Stefano 189 32, 76, 79, 100, 101, 109112, 117,
silio ciscus, Frano), cavaliere 253, 256, Caetano, cardinale 159, 168, 433, 446, 118, 123, 124, 127, 175, 176, 214, 219,
Basilius, monachus Vallachus v. Pre- 310, 313, 314, 316, 326, 327, 330, 331, / 508 231, 235, 288, 320, 322, 506
doevich, Basilius 339341, 343, 344, 347, 349352, Calisto, Niceforo 484 Cleselio, cardinale v. Klesselio, Mel-
Basic, Franjo, Bosanac, v. Basich, 354, 377, 378, 380382, 410, 411, 413, Canali, Timoteo, francescano da Ra- chiore
Franciscus 414, 442, 450, 459, 467, 474, 475, 519, gusa 40 Cobi'Mch, Milosc (Obilic, Milos), eroe
Batukovich, Giorgio, alunno a Lore- 527, 535, 570, 571, 579, 595598, Cancineilich, Lacius 221 serbo 13
to 252 604, 606608, 615, 616, 618^621, Capistrano, Battista Giovanni 196, Colescio, Nicolo, Albanese, prete di
Batuta, Nicolo 236 643, 644 485 Cratova 400, 590
Bavorovich, Francesco, prete 385 Bolizza, Marino (Marinus, Marin), Capponi Caponi, Ludovico, cardina- Comin, prete 287
Beatillo, Antonio, gesuita 573, 574, cavaliere 459, 466472, 474, 476, 477, le 168 Oonstantino, imperatore 575
576 515 Cappello, Lodovico, canonico di Cat- Constantino (Konstantin), re di Ser-
Beccich, governatore 305 Bolonese, Antonio, prete 265 tare 256 via (13211322) 576
Becich, Nicolo 238240, 298, 306, Bonaventura da Genova, missionario Captar, ban Cimbri 46 Copayto, Andrea, prete 534
318320, 323 267, 292 Caraffa, Carlo, vescovo d'Aversa, Cornare, Federico, cardinale (1626
Becich, Steffano 319, 320 Bonifacio (Bonifatio), vescovo di Sta- nunzio in Germania (16211628), 1653), 87, 216, 393, 488
Bellarmino (Ballarmdno, Bellarmi- gno, v. Stepanis de, Bonifacio cardinale (16741680) 82, 116119, Cornedio, cardinale v. Cornare, Fe-
nio, Belarmin), Roberto, cardinale Borghese, cardinale 20 125, 128, 129, 146, 147 derico
(15991621) 22, 59, 60, 561, 563 Boromio v. Baronie, Cesare Carev, Radivoy 650 Cornelio, inquisitore di Zara 540
Beneddetti, abbate 360 Borovik, Filip v. Phillipus Ruthenus Cariofalo, monsignore 492 Cornis (Corniz), Sigismondo, gene-
Benescia, Pietro (Benessa, Petrus) 80, Boscevich, Pietro, alunno bulgaro Carlo II 575, 576 rale 266, 510, 511
116, 168, 518 251 Carnoevichio, Giovanni (Carnoevich, Corvino, Mattias, re d'Ungheria 180,
Benesa v. Benescia, Pietro Braianni Mattheo 428 Crnojevic, Ivan), principe di Mon- 181
Benich, Gioanni, prete 386 Braiano, Francesco, arciprete di Cat- te Negro 348, 377, 407, 409, 599 Cosovglianin, Andrea, prete di Nas-
Bernardino, arcivescovo di Ragusa tare 256 Carolus Magnus, imperatore 115 sizze 388
v. Larizza, Bernardino Braicovich, Nicolo, francescano 67, Casnesio, Achatio, da Corf 492 Costagna, Giudio, canonico 304
Bernardino, Romano, pete 592 69, 257, 258 Casonus, Philippus, prete 236, 247 Grasso, Francesco 180, 183
Bessarione (Besarion), monaco (ni- Brancacoio (Brancacio, Brancatio), Gasparo v. Mattei, Casparo Crisanio (Crissanio, Crisanius, Kri-
pote del vescovo Mardario) 405, Francesco, cardinale (16341675) Cassalarij, Antonio, francescano 159, sani, Krisanik), Giorgio (Georgius)
406, 408, 409, 416, 425, 426, 454457, 347, 585 160, 206 564, 609611, 626, 646, 647
459, 461, 462, 528, 546, 571, 643645 Brancovitius, Brancovius, Longinus, Cassie (Kasic), gesuita, linguista 484, Crnojevic, v. Carnoevichio, Giovanni
Betlem (Bettelem) Gabor, Stefano, vescovo di Lippa 192, 193, 202, 203, 517 Crutta (Cruta), Francesco 223, 397,
principe di Transilvania (1613 229, 231, 233235, 245250 Cassiuncovich (Oassivucovich), Gre- 428, 438, 439, 443, 450, 453, 488, 542
1629) 81, 265267, 291, 296 Brankovic, Longin v. Brancovitius, gorio, prete 269, 271 Cugliavia, Gergie (Kuljaviax, Ku-
Biaggio (Biagio, Biasio), francescano Longinus Cellesi, Tomaso (Tommaso), arcives- Ijavija, Borde), igumeno 238241
di Gradaz 6, 9, 10, 31, 32, 76, 98 Bravi, Francesco, curato di Rialto covo di Ragusa (16281633), 163, Cugliaza, Zorzi (Kuljaca, Dorcte) 298,
Biaggio da Diacovo 198 292 164, 167, 173 299
Biagio, vescovo di Nona, v. Mande- Brogno di, conte 189 Cerro, prete 236, 247 Cunius, Marcus, praepositus 51
vi, Biagio Bruggiotti 516, 518 Certosino, prete 501 Cyrillo Heretico v. Lucharis, Cirillo
Biagio di Paulo 183 Bucchia, Marco (Marcus), canonico Cerulario, Michaele, patriarca 230
Bianchi, Giorgio, vescovo di Sappa di Cattare 256, 262 Cerva, Tuberone, Raguseo 214 Dalos, Nikola 250
(16231635), arcivescovo d'Antiva- Bucchia Vecchio, Nicolo 307 Cesilla v. Cisilla, Thimoteo Damianis, Damiano, prete 360
ri (16351644) 337, 361, 399, 414, Bucchia, Vicenzo, vescovo di Catta- Chernetich, Georgi] 431 Daniele, arciverscovo serbo 655
436, 437, 478, 518, 534, 535, 544 ro (16221656) 169, 253, 256, 392, Chersulovich, Gregario, prete 270, Datadovich, Ivan 650
547, 551, 553, 566, 569, 587, 590, 393, 412, 416 271 Datario (Dattario), prete 236, 247,
620622 Budimiro (Budimero) 572, 573, 652 Cherubino, prete 275, 344, 346, 622 262, 263, 333, 334, 370
676 o Index nominum 677
Davidovich, Buonaventura, prete 316, Eologius, episcopus radoviensis 550 Gallus (Gallo, Gaio), Antonio Ma- Giovanni (Gioanni) Vili, papa (872
319, 323, 330 Ephrem 655 ria, cardinale (15871620) 1820 882) 572, 573, 652
Decudovich, Miglko 650 Epiphanius (Stefanovic), metropolita Garzadori (Garzadoro, Garzador), Giovanni Torneo v. Marnavich, Gio-
Della Mirandola, Carlo, missionario Dalmatiae 136, 138 Ottaviano (Otaviian), vescovo di vanni Torneo
600, 603 Eraic, Duro 107 Boiano (Italia) (16221624), arci- Girolamo, cugino di F. de Leonardis
Deodati, Antonio, arciprete di S. Gi- Erdeodi, Emericus, comes 430 vescovo di Zara (16241638, morto 317
rolamo a Roma 151 Erdeodi, Pietro, conte 502 1652) 24, 2628, 30, 3638, 41, 42, Girolamo, prete 257
Dessa, giupano di Servda (1155,1161 Erghlius, Franciscus 365 45, 4749, 77, 79, 8386, 8890, 93 Giulio di Marino 551
1168) 573 Erizzo, Francesco 4 Gaspari, Stefano, sacerdote albane- Giurgevich, Pietro, prete da Possega
Dietrichstein (Dietristein), Francis- Etenberg v. Ecchemberg se 598, 599 385387
cus, cardinale (15991626) 105 Eugenio IV, papa (14311447) 17, 230, Gasparo v. Mattei, Gasparo Giuro, curato di Scopie 216
Diodati, Pietro 251 293 Gaudentio, Pietro, canonico di Spa^ Giustiniano, imperatore 480
Dioclano, Pietro, abbate da Scutari Euren, vescovo da Popovo 383, 385 lato 86, 87 Giustiniano, monsignore 657
574 388 Gavrilo, kaluder v. Rredovich, Ga- Givova, Stanula, da Popovo 466
Dionisius, episcopus romanensis 550 Eustratio 655 briel Gloghie, Thomaso, mercante raguseo
Dobrovitius, Martinus (Dobrovic, Euthimio, vescovo greco 176, 177 Georgio, rfescovo rosonense 364 201
Martin), sacerdos 53, 5557, 142 Georgius v. Crisanio, Giorgio Goetich, Pietre, missionario 428
Domitrovich, Pietro (Domitrovdc, Pe- Felice, francescano di Pastrovichi 288 Geremia, arcivescovo di Durazzo v. Gozze (Gozzeus, GuCelic), Ambrosius,
tar), vescovo di Pcs (16111613) Ferdinando I, imperatore (1526 Grece, Geremia vescovo di Marcana e di Tribunio
vescovo di Zagabria (16131628) 1564) 55, 62, 133, 365 Gerolimo Bergamasco, francescano (16091615), vescovo di Stagno
538, 555, 556 Ferdinando II, imperatore (1619 285, 346, 347 (16151632) 3, 4, 6
Donato, fra da Spizza v. Jelich, Do- 1637) 113, 153, 157, 158, 228, 365 GiacomoXdella Marca, missionario Gratiano, Gasparo 174
nato 370, 373, 374, 423, 443, 507, 508, 523, 336 \ Grbicic, Frano v. Bolizza, Francesco
Dongiarcevich, Pietro, francescano 555, 556 Giafer, gran vezir 385. 388 Giovanni
270, 271 Ferdinando III, imperatore (1637 Giec, parocho di Letniza 215 Greco, Geremia, arcivescovo di Du-
Dono, Joannes Baptista, prete 236, 1657) 632 Giergielovich, Asan pasci 535 razzo (1634?) 39
247 Ferdinandus, archidux Austriae 96, Gieronimo da Imota, francescano Gregorio, francescano 535
Draghina, conte di Servia (t 1161) 114 269, 271 Gregorio, parocho di Trepcia 215
573 Ferenosfitius Laurentius 158 Ginami, Marco, tipografo a Venezia Gregorio X, papa (12721276) 575
Drasa, Giacomo, francescano da Filippo Stanislao, Bulgaro (Filip Sta- 330, 332, 356 Gregorio XIII, papa (15721585) 18,
Cherso 170, 206 nislav), vdsitator apostolicus 272 Ginetti (Ginetto), Marzio, cardinale 21, 33, 76, 637, 656
Drascovich, Giovanni (Drascovichi 274 (16271671) 611 Gregorio XV, paipa (16211623) I, 73
Joannes, Draskovic), bano 501, 504, Fotio (Fotius), patriarca di Costan- Gino, prete 167 Gregorio Romano, viceprefetto d'Al-
630 tinopoli 230, 235, 525 Gioani, prete 385 bania 621, 623
Drascovich, Gasparo, fratello del ba- Foza, Vincenzo, vicario generale di Gioani di Marino Vasigli, curato di Gregoronicz, Joannes 549
no 629 Zara 267, 271 Scopie 589 Grimani (Grimanus), Antonius, pa-
Drascovich, Georgio (Giorgio), ves- Francesco, arcivescovo di Thessalo- Gioanni, vescovo di Bosnia v. Mar- triarcha Venetiae 51, 114
covo di Pcs (15601564), vescovo nichi v. Vitelli, Francesco navich, Giovanni Torneo Grimani, Vitorio, vicario di Sant'Of-
di Zagabria (15641578), di Giior Francesco da Cressevo (Franciscus Gioanni Cutnivio Tramino Dalmata ficio 627
(15781582), vescovo di Kaloca- de Carassevo), francescano 558, 559 Gugnavaz, Milissav 650
v. Tinino, Giovanni
-Bacs (15821587) 537 Francesco de Marco 495 Giorga, Pietro, curato di Sussagni
Dudesio, canonico 496 Francesco de Mariano 359, 360 487, 515 Halil bei 270
Duprey, Pierre Vili Franciscus Barbarus 51 Giorgio 107 Harrach, Ernst Albert von, cardina-
Frangipani (Frangepani), Wolfango, le (16261667) 561
generale 501, 502, 505 Giorgio (Brankovic), despote (1427 Hervoy, Joannes 431
Derdelovic, Hasan-pasa v. Giergielo- 1456) 485
vich, Asan pasci Frankopan, Volfgang v. Frangipani, Hieronymi de Bergamo v. Gerolkno
Wolfango Giorgio, parocho di Rabzka 14 Bergamasco
Dirolamo da Bergamo v. Gerolimo Giorgio, prete di Jancovo 15
Bergamasco Frano, arhidakon trohirski v. Leo- Honorio, cardinale 572
nardis, Francesco de Giorgio, prete di Vidagnia 189, 191 Hrastowaczki, Joannes 430, 431
Dorde, iguman v. Cugliavia, Georgio
Dorde, sin kneza Ilije Paleologa. Pa- Frano Marjanov v. Francesco de Giorgio, prete di Vucovar 15
ledlogo, Giovanni Marino Gioseffo (Giuseppe, Gioseppe), Calo- Ibrahim bassa 270
Durdevic 107 Frano Markov v. Francesco de Mar- gero v. Joseph, monacus Ingoii (Ingoio, Ingul, Ingulus, Incoii),
co Giovanni, conte di Trebigne e Po- Francesco, segretario della S. Con-
Franjo iz Kreseva v. Francesco da povo 6 gregazione di Propaganda Fide (6.
Ecchemberg, principe di 81, 108, 119, Cressevo Giovanni, parocho di Ilac 14 I 162224. IV 1649) I, 64, 8688,
142 Frondiceo, Gioanni, prete 515
Efimije v. Euthimio Giovanni Croato, prete a Zerna 15, 99, 105, 106, 108110, 117119, 121,
Ekiemberg v. Ecchemberg Gabor Bettelem, Stefano v. Betlem 198 - 129, 147, 150, 178, 182, 188, 191, 218,
Elena (Ellena, Helena), regina di Gabor, Stefano Giovanni Dalmata v. Tinino, Gio- 219, 224, 226, 234, 241, 251, 257, 260,
Servia (12431276) 542, 572574, Gabrich, Agostino, prete da Foinizza vanni 265, 273, 296, 297, 310, 317, 324
576, 652 388 Giovanni Domenico 443 327, 344, 357, 359, 360, 381, 394, 395,
678 o Index nominum 679
398, 399, 410412, 416, 423, 426, 433, Kopcic, Nikola v. Nicolo, Turco della Longino v. Brancovitius, Longinus Masarecho (Massarechio, Maserecco,
436, 438440, 442, 446, 460462, Bossina Lorenzo 150, 151 Maserecni, Masarecchio, Masarek),
465, 468, 497499, 501, 502, 506, 510, Kornica, Sigismund v. Cornis, Sigis- Lorenzo di Marco 107 Pietro (Petar), arcivescovo d'Anti-
512, 513, 515517, 527, 549, 551, mondo Losovski, Niceforo, prete rutheno vari (16241635) 12, 118, 194, 201,
560562, 565, 571, 577, 596, 598, Korvin, Matij a v. Corvino, Mattias 204, 207, 208, 219 212, 273, 436
605608, 616, 619, 620, 623, 630, Krizanic, Dorde v. Crisanio, Giorgio Lovacovitius, Raphael Croata v. Le- Maserechi (Masereki, Maserecho, Ma-
636, 638, 640, 644, 649, 657 Krysanich, Krisani, Krisanik, Geor- vakovich, Raffaele Croato sereki) Gregorio (Grigorije) 551,
Ingo vichi, Pietro 16 gius v. Crisanio, Giorgio Luca, mercante di Naie 172 553, 623, 624
Innocenze III, papa (11981216) 652 Kuffstein, Joannes Ludovicus, am- Luca, prete di Karascevo 15 Massarico, Giacomo, alunno a Loreto
Isidorus, metropolita kioviensis basciatore austriaco a Costanti- Luccari (Lucari, Lukarevic), Giaco- 251
(14361458), cardinale (14391463) napoli 113 mo, Raguseo 6, 574 Massimo v. Praedoievich, Massimo
231 Kuljaca, Dorde v. Cugliaza, Zorzi Lucha 475 Matchovich, Simeone, Piiomibese 385
Ivancovich, Nicolo, parodio di Mo- Kuljavica, Kuljavia, Dorde v. Cu- Lucharis (Lukaris), Cirillo, patriarca Matheocovich (Mateovich, Matheo-
rovich 198 gliavia, Gergie di Costantinopoli 99, 235, 245, 247, vik, Mateokovic), Sirnone i(Simon),
Ivanovich, Nicolo, prete 15 383, 384 vicario della diocese di Samandria
Ivanovic 107 Lamerman 250 Lucich, Giefolamo (Hieronimus), ve- 102, 103, 113, 114, 175, 183, 184,
Ivanovic, Mico 107 scovo d/Drivasto (16361648) 383, 245, 246, 248
Lante della Rovere (Lantes) Mar- Matich (Matichi, Maticich, Matic),
celle, cardinale (16061652) 262, 389 /
Ludovisif (Ludovisio, Ludovizi), Lu- Matteo (Mateo, Matij a), Serviano,
Jacomo, gesuita 173 263 curato di Jagnevo 272, 273, 399,
Janco (Jancolo) Huniady, voivoda Larizza, Bernardino, arcivescovo di dovico, cardinale (16211632), pre-
fetto della S. Congregazione di 518, 589
400, 414, 415 Ragusa (16401647) 433, 438440, Matichi, Stefano, curato di Trepcia
Jankovic, Petar 107 466, 477 Propaganda Fide (16221632) 47,
93, 111, 159 589
Jefrem v. Euren Laxic, Pietro, parodio di Sascani 479 Maticic, Matij a v. Matich, Matteo
Jeftimije, monah manastira u Peci Lazaro, conte di Servia 656 Lukaris, Kirild v. Lucharis, Cirillo
582 Lupi, Vincenzo 590 Matievich, Petrus 431
Lechicithi, Pietro, Bulgaro 588, 589 Matkovich, Georgi] 431
Jelena v. Elena, regina di Servia Lecich, Vuoo 236 Lupo, conte 287
Matkovich, Lucas, capitaneus 543,
Jelich (Jlic), Donato, missionario Leonardis, Francesco de, archidia- 544, 553
222, 223, 236, 289, 318, 319, 327, cono di Tra, arcivescovo d'An- Magdalenich, Thoma 431
Mahumetto (Mehmed II), sultano Mattei (Matei, Mattheus, Matthei),
337, 343, 350, 427, 428, 479, 487, tivari (16441646) 259, 262264, Gasparo, arcivescovo d'Atene,
511, 515 274, 277, 278, 293, 294, 300, 302, (14511481) 17
Maich, Matio (Mattheus), canonico di nunzio in Germania (16391644),
Jeroluca Gergie (Jeroluka Dorde), 303, 306, 307, 310, 312319, 321, cardinale (16431650) 389391,
di Ragusa 165 322, 324332, 339, 342344, 347, Cattaro 256, 262 396, 418, 422, 426, 497, 509, 510,
Joannes, episcopus labacenais 57 349, 351353, 355, 360, 363, 376 Mamfredus, rex Dirachii 46 540, 549, 550, 554, 560563, 565,
Josaphat (Josafat), sacerdote 24 379, 381, 382, 396, 397399, 405, Mandevi, Biagio, vescovo di Nona 577, 611, 612
Joseph (Joseffo, Josephus, Josif Be- 406, 408414, 416, 417, 420, 421, (16021624) 555
Maraldo, prete 236, 247, 370 Matteia (Mateja), knez bugarski 161,
cich), monaco da Pastrovichi 276, 424428, 434, 442, 443, 445449, 451, 162
298300, 302, 303, 306, 307, 312, 453455, 457462, 464, 466, 468, Marcevich, Andrea, 251 Maximus v. Praedoievich, Massimo
317322, 326331, 343,359, 360, 470472, 474, 480, 493, 494, 498, Marco, prete 640
Marco, prete di Priseren 215 Medin, Francesco, missionario 236
447452, 478, 495, 595, 647649 510, 515, 519, 527, 528, 532, 546, Medin, Pietro (Piero) 319, 442
Josephus, archiepiscopus v. Veliamin, 547, 570572, 579, 582, 585, 586, Marcov, Favo 650
Josephus Rutski Marco vichi, signori di Perasto 168 Medin, Stefano, di Sudovich 241
593, 595, 596, 598, 604609, 615 Medin, Zorzi 428
Josephus, patriarcha constantinopo- 622, 627, 643645, 648, 649, 651 Marcus, sacerdos graecanici ritus 26
litensis 231 Mardario (Mardarius, Mardardje), ve- Mehmet bassa 17
Levakovich (Levakovic), Raffaele Mehmet passa, begler bei della Bo-
Jovan Dalmatinac v. Tinino, Gio- (Raphael, Rafail) Croato (Hrvat), scovo di Monte Negro 375, 377 snia 361
vanni vescovo di Scopie e arcivescovo 379, 405411, 449, 453, 456458,
Jubani, Giorgio, prete 414 460465, 468 Mehmet (Mehmed) begh, sanzaco di
d'Ocrida (16471651) 6, 130, 226, Scutam 475
Julije Marinov, Dubrovcanin v. Giu- 338, 364, 365, 368370, 373375, Margarita, da Trebigno 466
lio di Marino 394, 395, 418420, 427, 429431, Mariano, prete da Dumno 386, 387 Meletio, prete 522
443, 444, 470, 499, 501505, 507 Marino, prete 167 Mengo (Mengus), Girolamo (Gerola-
509, 512514, 516, 517, 520, 525 Marko, svestenik v. Marcus mo, Hieronynius), Albanese, prete
Kacic, Bartolomej v. Cacich, Barto- 496, 497, 555, 627, 628
lomeo 530, 532534, 536, 538, 539, 541, Markov, Giuro 650
Kacic, Petar v. Cacich, Pietro 555, 556, 560 Marnavich, Giovanni Torneo (Mr- Meri, prete 101
Kancinelic, Lucje v. Cancinllich, Levcevich, Pietro 251 navic, Ivan Tomko), vescovo di Methodio, santo 573
Lucius Lili, Giovani, prete di Monte Novo Bosna (16311639) 22, 37, 38, 67, Methodius, monachus v. Terlecki,
Kiril, Kirilo v. Luchanis, Cirillo 399, 400 192194, 202, 203, 219, 226, 234, Methodio
Klesselio, Melchiore, cardinale Lippaij (Lippay de Zombor), Geor- 235, 246, 247, 250, 364 Metrophanus, episoopus husensis 550
(16151630) 52, 57, 58, 63, 82, 126 gius, vescovo di Vesprim (1633 Martini 107 Mettodio v. Terlecki, Methodio
Klment Vili v. Clemente Vili 1637), vescovo d'Agria (1637 Martino (Martin), francescano, pro- Metzler, Josef Vili
Kninjanin, Jovan v. Tinino, Gio- 1642), arcivescovo di Strigonia vinciale di Bosna 498, 499 Mexa, Giacomo (Jacobus), canonico
vanni (16421666), 569, 570, 577 Marusca di Biaggio, da Gliubova 466 di Cattaro 256, 262
680 o Index nomnum 681
Miajlovic, Mate 107 Nicolo di Steffano, prete da Rustovo, (16281630), cardinale (16311668) Petrovich, Petrovichius, Massdmo,
Michaele Croata, curato di Ilac 198 padre di monaco Joseph, v. Becich, 105, 110, 116, 119, 120, 128, 131, Maximus v. Praedoievich, Massi-
Miohaele Gravato, curato di Moro- Nicolo 132, 147, 170, 171, 176, 177, 208, mo
vich 14 Nikola, rusinski unijatski kaludetr v. 370, 420, 523, 557, 645 Pezljer, Albert v. Pesler, Albertus
Michel, vescovo di Trebigne 6 Nicolo, prete rutheno Paltosoich, Gierolamo 536 Philippus Ruthenus, sacerdos 625,
Michele, calogiero Serbo 442 Nikola, pop dz Rustova v. Becich, Ni- Pamphilio (Paimfili, Pamfilio, Pam- 634 636, 642
Micheli, vescovo oropiense colo hily, Pamphylius), Girolamo, car- Piero de Nicolo 359, 360
Michiel di Rado 466 Nikola Bosanac v. Nicolo Bosnese dinale (16041610) 218, 219, 370, Pietro, di Longa Villa 386
Mignozza, Ignatio 438 Nikola Franov v. Nicolo de Fran- 626, 628 Pietro, francescano di Bulgaria 103,
Mikasilovich, Giuissa 650 cesco Paolo V (Paulo V), papa (16051621) 104
Milinkov, Ivan 650 Nikola Stefanov v. Becich, Nicolo 18, 20, 32, 60, 73, 135, 203, 204, 217, Pietro, prete 183
Milisevich, Favo 650 Novatius, Nicolaus, prete 80 395, 434, 523, 538, 555, 556 Pietro da Possega, Bosnese, frances-
Novoselaz, Michaele 386 Papich, Lorenzo, prete da Sarraglio cano 161
Millateo (Milateo), Matteo 445447 386 Pietro di Michiele, da Osonich 466
Milatic, Mati] a v. Millateo, Matteo Papich, Paolo, francescano 149 Pietro Giorgo, prete 289
Milossevich, Nicolo 650 Ognanovich (Ognanovicius. Ognja- Pietrovich, Massimo v. Praedoievich,
novic), Basilio (Basilius, Vasilije), Paradaiser, Hernestus (Paradajzer,
Minj oc. Ignaci v. Mignozza, Ignatio monaco 418, 419, 610612, 614, 625, Ernest), capitaneus 5052, 57, 58, Massimo
Mirtecich, Nicolo, curato di Jagnevo 626, 631, 633, 635 520522/ Pio V, papa (15661572) 7779, 483,
400 Omodei, Giacomo, alunno bulgaro Paradaiser, Rudolphus 130 508
Misercich (Misercio, Missercio), Se- '251 Parmacovich, Mehmed, agga 535 Pircovich, Giorgio 189
rafino, missionario, francescano da Parscevichi Pietro, alunno bulgaro a Pistulich, Nicola 650
Grado da Cattaro 576 Pjetro da San Andelo v. San Ange-
Sebenico 242244, 254, 256, 261 Orbini, Mauro, storico 573, 575, 576, Loreto 25\
263, 277, 286, 358, 359, 392, 393, 652 Paskvali, Dovano/ v. Pasquali, Gio- lo, Pietro
520, 548, 549 Oresio, Croscio v. Steffano Uroscio anni Platina, Bartolomeo 575
Mixa, Joannes, canonico di Zagabria III Paskvalije, opat 80 Flirta de, conte 189
218, 431 Orsini, Benedetto, vescovo d'Alessio Pasman (Pazmani), cardinale 182j Poleto v. Pallotto, Giovanni Battista
Mizercic, Serafini v. Misercich, Se- (16211654) 5, 8, 10, 46, 167, 168 193, 248, 267, 292 Polidorus 51
rafino Orsini, Tomaso (Thomaso), arcives- Pasquali, Francesco, canonico di Polonio, Martino 572
Mocenigo, generale 304 covo d'Antivairi (15991607) 76, 214 Cattare 256, 291 Poxnpeo, prete 87
Mohila, princeps Moldaviae 550 Osvaldo, vescovo di Zagabria (1466 Pasquali, Gioanni (Joannes), missio- Ponzoni, Sforza, arcivescovo di Spa-
Molino (Molin), Antonio, rettore, 1499) 537 nario 256, 519, 520, 599, 600 lato (16161640), 85, 86
provveditore di Cattare 240, 253, Ottaviano, arcivescovo di Zara, v. Praedoievich, Massimo (Maximus),
Garzadori, Ottaviano Pasquali, Nicolo (Pasqualis, Nico-
256 laus), canonico di Cattaro 256, 262 vescovo a Marcha 157, 158, 176,
Molino, generale 87 Pasquali, Vincenzo, domenicano 23, 177, 180, 192, 202, 203, 205208,
Mrnavic, Ivan Tomko v. Marnavich, Pacocevich, Jovo Vukov, da Garbia 294 225, 228, 235, 248, 364366, 369
Giovanni Torneo 477 Pasqualin, prete 4 374, 394, 395, 417, 418, 422424,
Mulini, Pietro 265 Paexias, archiepiscopus pechiensis 426, 427, 443445, 493, 499, 500,
Paulimero 573 506509, 513, 516, 520531, 534,
Mussa Pasci, vesiro 180, 181 (16141648) 383, 420, 580, 582, 585,
586, 593, 594, 595, 651 Paulutio (Paulucio), prete 236, 247, 538, 539, 541, 542, 554558, 560
Mustaffa Aga, disdero e cadi di Scu- 370
tari 310, 311, 474, 475 Pajsije, pecki patrijarh, v. Paexias 563
Pakocevic, Jovo Vukov v. Pacoce- Pavle V v. Paolo V Predoevich, BasiMo v. Predoyevich,
vich, Jovo Vukov Pavlov Blazo v. Biagio di Paulo Basilius
Nadal de, Vincenzo, canonico 256 Paleologo, Andronico 575 Pavlovic, Duro 107 Predoievicius, Gabriel v. Predovich,
Negri, Marco 4 Paleologo, Elia, conte di Desni 188, Paxich 202 Gabriel
Nembm, canonico 304 189, 191 Perizbegovicchi, famiglia 388 Predo j evie, Gavrilo v. Predovich,
Niceforo, Niciphoro v. Losovski, Ni- Paleologo, Giovanni (Joannes) 188) Perletria, Magino 573 Gabriel
ceforo 230 Predo j evie, Maksim v. Praedoievich,
Pernar, Wolfgangus, capitaneus 430,
Nichicich, Mitro Zorzi 282 Paleologo, Ilija v. Paleologo, Elia 431 Massimo
Nichicich, Zuane, prete 282 Paleologo, Michaele (Michiel), impe- Pero Nikolin v. Piero de Nicolo Predojevic, Vasilije v. Predoyevich,
Nichosich, Nicolo, cavaliere 308 ratore bizantino (12611282) 46, Basilius
Nicoderno 655 575 Pesler, Albertus (Pesglier, Alberto)
Nicolich, Giacomo, conte 189 Paleologo, Porfirio (Paleolog, Porfi- 50, 52, 115, 116 Predovich, Gabriel, vescovo a Mar-
Ndcolin, Marco 298 Petar, fra iz Bugarske v. Pietro, cha 60, 524, 530, 531, 569, 577, 578,
rije), patriarca dOcrida 38, 39 610, 625, 626, 631633, 635, 646
Nicolo, prete rutheno 121, 178, 179 Pallazzuolo, Bonaventura (Palazzolo, francescano di Bulgaria
Nicolo, parodio di Gagnevo 215 Palazolo), francescano 258, 259, 275, Petar, franjevac iz Pozege v. Pietro Predovich, Massimo v. Praedoievich,
Nicolo, Turco della Bossina 4 276, 332, 345, 351353, 362, 414, da Possega Massimo
Nicolo V (Nicolaus V), papa (1447 442, 476, 591, 598, 622, 658 Petretich, Petrus, episcopus zagrabi- Predoyevich, Basilius, vescovo a
1455) 586, 587 Pallotto (Pallota, Paloto, Paletta), ensis (16481667) 59, 61, 431 Marcha 221, 225, 226
Nicolo Bosnese, francescano 435, 436 Giovanni Battista, arcivescovo di Petrov, Milinko 650 Prianh, Paolo, alunno a Doreto 251
Nicolo de Francesco 495 Tessalonichi, nunzio in Germania Petrovich, Isaia, monaco 100 Prichelmar, canceliere austriaco 422
682 o Index nominum 683
Primicerio, di llra, cugino di F. de Salines, Stefano 511 Steffano (Tomaso Supro), re di Bo- Tornasi, Antonio, parocho di Subzi
Leonardis 317 Samueli, Pietro, vicario d'Antivari snia, ucciso nel 1465 16, 17 479, 487
Prino, Giovanni, alunno 251 290, 291, 428, 479, 486 Steffano Uroscio III (Stefan Uros III Tomasevic 107
San Andelo da, Pietro, francescano Decanski, sbagliatamente chiama- Tomic, Stepan 107
Racotius v. Ragozzi, Giorgio 265, 267, 291, 292, 295, 296 to nel testo Milutin), re di Servia Tomich, Mato 107
Radmanovic, Martin 107 Sanderi 575 (13211331) 332, 532, 546, 570574, Tomic, Gavro 107
Radoiza (Radojica), vicario del ves- Santo, francescano da Spalato 278 576, 594 Tomic, Nikola 107
covo Euren (Jefrem) 383, 385, 387, 281, 285, 291, 304 Stefanov Nikola v. Becich, Nicolo Tommaso, arcivescovo di Ragusa, v.
388 Scarlich, Rinaldo, vescovo di Trieste Stella, Marino, prete 441 Cellesi, Tomaso
Radoslav, figlio di Draghina 573 (16211630), vescovo di Lubiana Stepands de, Bonifacio, vescovo di Torniello 113, 120, 125127, 131
Radovich, Mittar 650 (16301640) 54, 65 Stagno (15641582) 33, 76 Totilo, re de Gothi 572
Radovikov, Milinko 650 Scurani 450 Stephanus, praesbyter a Lessevci 24, Trivullzio (Trivultio), Teodoro, car-
Radulov, Ivanko 650 Senniej, Stephanus 158 25, 27, 28 dinale (16291656) 630, 635, 649
Raffaele Croato v. Levakovich, Serafino (Seraphinus), fra da Se- Stephanus de Georgio 107
Raffaele benico v. Misercich, Serafino Stiepanovic, Dano 107
Serafino (Seraphinus), da Lesina, Stiepanovic, Marin 107 Ubaldini (Ubaldino), Roberto, cardi-
Ragozzi (Ragoty, Rakoci), Giorgio, nale (16171635) 139, 157, 204, 218
principe di Tranaiilvania 265, 266, francescano 85, 97, 283, 284 Struse, conie di 189
Sergius, patniarcha 230 Sturani 470 Ugrinovich, Nicolaus 59
509, 510
Raguseo, Vizenzo, prete di Cosminzi Sestanna, Gioanni, prete di Sestanni Subotich/, Steffano, prete 269, 271 Urbano Vili, papa (16231644) 144,
15 486 Suppanich, Andreas, archidiaconus 158, 228, 373, 406408, 456, 463,
Raiceva, Stana 466 Sestanna, Paolo, prete 470 canonicus zagrabiensis 429, 432 464, 580, 582, 585, 593
Rakoci, Dorde v. Ragozzi, Giorgio Sfarzemberg (Sfazimberg, Shwar- Susich, Petrus 222 Urbino v. Orbini, Mauro
Rantio (Rantius), Antonio (Antonius), zemburgh), generale 208, 501, 502, Svoyovoyh. Stiepan 650 Urosc, Uroscio, Urosio (Stefan Uros
gesuita 114, 115, 118, 126, 225, 226, 505, 525, 556, 557 II Milutin), re di Servia (1282
517, 534 Sforza (Sforca), arcivescovo di Spa- Simunovic 107 1321) 546, 574576, 652
Raphael, episcopus pinscensis 232 lato v. Ponzoni, Sforza Svarcemberg v. Sfarzemberg Uroscio v. Stefano Uroscio III
Raphael Croatus v. Levakovich, Sibinjanin, Janko v. Janco Huniady Uroscius v. Steffano (Stefan Uros)
Raffaele Sichelbergh, capitaneus 130 Tarasovicz, Basilius (Tarasovic, Va- Ursino, Thomaso v. Orsini, Tomaso
Ratkai, canonico di Zagabria 530 Sigismundus III Vaga, rex Poloniae silije), episcopus 549, 550 Uscovich, Giorgio v. Vuscovich,
Rendic, Albert, vescovo di Saman- (15861632) 231 Tarquinio, rettore del Colleggio gre- Giorgio
dria (16251634) 69, 104106, 108 Sikst V v. Sisto V co a Roma 204
111, 114117, 119121, 123129, Simone, prete 199 Tarugia, Giovanni Battista, frances-
131, 139, 144150, 152, 153, 182 Siri, Alessandro 432 cano 554 Valier, Pietro, cardinale (16211629)
Resti, arcidiacono 404, 450 Sislava 576 Terdislavich, Giovanni (Joannes), 45
Rigerio d'Invilia 576 parocho di Vdnizza 418420 Vallerio (Valerio), prete 434, 443, 470
Rinaldo, vescovo di Trieste v. Scar- Sisto V, papa (15851590) 33, 492
Terlecki (Terleschi), Methodio (Me- Vartana (Vretanja), Simeon, vesco-
lich, Rinaldo Soich, Stefano, curato di Monte No- vo a Marcha 59, 60, 100, 101, 104,
vo 589 todije), monaco rutheno 95, 111,
Risanti, Trifon, canonico di Cattare 112, 115119, 132, 133, 139141, 109112, 117, 123, 127, 135, 138,
256 Solimano (Soliman), sultano 17, 196 154, 155, 157, 176179, 194, 217 139, 141, 142, 154, 156, 158, 175
Roberto da Barullo 576 Spada, Bernardino, cardinale (1627 220, 248, 249, 394, 609, 611, 625, 177, 180, 192194, 202205, 207,
Rochnich (Rohnich) Giorgio, prete 1661) 178, 187, 224, 259, 262, 294, 626, 631, 633, 634, 636, 637, 641, 208, 219, 221, 225, 226, 235, 423,
da Sebenico 429, 435, 436 299, 332, 351, 357, 370, 378, 421, 642, 646, 647 506, 523, 531, 538, 555, 556, 563
Rocci, Ciriaco, vescovo di Patrasso, 425427, 444, 453, 460, 471, 478 Vasilije, kaluder srpski, v. Predoye-
cardinale, nunzio in Svizzera Thoma, episcopus v. Budislavo, To-
Spada, Vergilio, prete 316, 327, 343 masso Natale vich, Basilius
(16281630), nunzio in Germania Spezza, prete 316 Vecchi (Vechi Vecchius), Lorenzo
(16301634) 207, 208 Thomascevich, Marino, prete di Ve-
Spudeo, Marco 397, 398, 434 licha 388 (Laurentius), prete 403, 415, 433,
Rodinus Neofitus 139 Stefan Decanski v. Steffano Uroscio 438441, 465, 641
Ronak, Petar 650 III Thomaso, arcivescovo d'Antivari v. Veliamin (Velialmin, Veniamin), Jo-
Rosius v. Steffano (Stefan Uros) Orsini, Tomaso sephus Rutski (Josif), metropolita
Stefano, parodio di Chiprovci 401 Thomazzi, Mateo, d'Antivari 311
Rossi (de Rubeis), Costantino, vesco- Stefano (Lazarevic), despota di Ser- kieviensis (16131637) 229, 232
vo di Zante (16341640), vescovo via (13891427) 656 Tiepolo (Thiepolo), Giovanni, patri- 235, 245
di Veglia (16401653) 496 Stefano Nemagno, grangiupano di arca di Venezia (16191631) 4 Verda, canceliere austriaco 81, 128
Rust, Giovanni Andrea 241 Servia (11681196) 486 Timotej, opat, v. Cisillo, Thirnoteo Vestio, Giovanni (Dovami), prete 449,
Ruzovich, Giovanni 241 Steffano (Stefan Uros), re di Servila Timoteo, don, v. Cisillo, Thimoteo 451, 452, 470
(12431276) 46, 542, 572, 573, 574 Tinino (Tinnino, Tinini, Tininio), Vicenzo, vescovo di Cattaro v. Buc-
Sabba, primo arcivescovo serbo 651 Steffano (Stefan Dragutin), re di Giovanni (Joannes), prete 205, 206, chia, Vicenzo
Sabba II, arcivescovo serbo 655 Servia (12761282) 574, 576 228, 259, 260, 262264, 274, 300, Vicenzo Maria, francescano dalla
Sabbatini, missionario 198 Steffano (Stefan Dusan), imperato- 302303, 306, 307, 309, 310, 313, Brazza 164, 165
Sabellio 17 re di Servia (13311355) 575, 576, 315, 355, 358, 502, 504, 505, 513, Vikentije, arhimandrit manastira u
Sabich, Giorgio, prete da Lievno 385 587 628630 Peci 582
684 o
150, 151, 173, 174, 180, 183, 184, Brochno (Brochianaz, Brocanac) 7, 252, 254, 279, 285, 347, 348, 392, Citluch (Cithluk, Citluk, Citlu-k) 7,
188192, 195, 197, 198, 200, 201, 69, 71, 402, 404 393, 481 7072
257, 388, 480, 616, 653 Brod 383, 385, 388 Carucci 488 Citt nova (Citanova, Novigrad) 64
Belichi 290 Brogno 189 Cassichi (Cassich) 237, 269 66
Berchgliazzina Polazza (Polaca) 269 Bubgnane 269 Cassovia 266 Civaglina (Ciuvaglina, Civaljina, Ci-
Bergamo 346348 Buccovizza (Bukovica) 237, 250, 267, Castel del Francesco 337 vljani) 10, 31, 33, 401, 403
Berissino selo (Berisino Selo) 280, 288 269, 271 Castella (Kastela) 402, 404 Cocevia (Coccevia) 104, 105, 109121,
Berovichi (Berovioi, Berovicchi, Be- Bucvichi 269 Castello 293 123, 125128, 131, 132, 144149, 151
rovici) 401, 403, 640 Buda (Budini) 174, 180, 181, 183, 189, Castelnuovo (Castel novo, Castel Colarina 269
Berserendi 227 198, 201, 244, 266, 291, 296, 385 Nuovo, Castelnovo, Castello novo, Colosscin (Kolosin) 280, 287
Berseta 566 387 Novi) 3, 7, 8, 49, 278, 281284, Comarinum (Komoran) 365, 366
Berseta Druga 566 Budissichi 652 323, 380, 401, 402, 432, 438440, Conio mare v. Jonio mare
Bescherecha (Bescharecha) 480, 653 Budua (Buthua, Budva) 2830, 37, 599, 600, 640, 641 Conyz (Konjic) 70, 72
Bethleem 409 48, 87, 162, 169, 217, 223, 236, 280, Castrati 566, 567, 592 Coprainiza, Coprivnicza v. Kopriv-
Bianca (Bianchi, Bijela) 49, 94, 95 286288, 304, 340, 348, 353, 355, Cattaro (Cataro, Catharo, Chattaro) niza
Biellize (Bj elice) 599, 600 397, 424, 425, 428, 438440, 443, 23, 2830, 37, 44, 78, 80, 85, 87 Corbavia 268
Bigliani (Bigliane) 237, 269 449452, 487, 488, 511, 512, 656 89, 93, 94, 97, 152, 159, 160, 169, / Corbino 489
Bihor 653 Bulgaria (Bolgaria, Bugarska) 12, 18, 206, 233, 238, 240244, 252256/ Corf 172, 492
Bijela v. Bianca 40, 6467, 103, 104, 133, 143, 144, 259261, 263, 264, 274, 276, 277, Corlat 237, 269
Bdla 278, 283, 286 161, 217, 248, 362, 366, 374, 467, 281, 283287, 292, 293, 295, 297, Cosminzi (Cosiminzi) 15, 198, 199
Bua smoqua (Bua Smokva) 281, 289 472, 480, 543, 544, 546, 575, 576, 298, 304, 308, 312314, 316, 319, Cossovo Campo 13, 652, 655
Bizerta 44 620, 652 322, 324, 330, 333, 334, 339, 340, Costainiza (Costagniza, Kostajnica)
Blagai 8, 9 Bulichi 270 348, 351, 354, 359, 360, 375, 377, 94, 279, 283
Blatto 7, 69, 71 Buoiana 413 379, 381, 382, 392, 393, 402, 410, Costantinopoli (Constantinopoli) 12,
Boboti 543 Burgundia 158 411, 413416, 442, 443, 450, 476, 13, 17, 36, 37, 40, 41, 46, 52, 54, 62,
Bocche di Cattare 24, 2628, 49, 94, Bussanti 487 477, 519, 520, 528, 535, 548, 573, 83, 99, 113, 114, 164, 166, 171, 172,
286, 346, 402, 480 Buthua v. Budua 575, 576, 579, 596, 597, 599, 600, 174, 175, 177, 180, 181, 184, 189,
Bodiana 46 Butinschizza 270 606608, 615, 619621, 623, 641, 198, 214, 216, 225, 235, 257, 275, 276,
Boemia (Bohemia) 105, 157, 158 645, 648, 652 362, 383385, 388, 396, 397, 403, 411,
Bogdassichy (Bogdasici) 242, 243 Calesina 488, 543 Cavaia 591 472, 525, 535, 546, 570, 571, 575,
Bogosaglci 269 Calloghiurghdevichi (Calogiurgevi, Cavaz 242, 243 598, 610, 627, 654, 657
Boiana, fiume 290, 488, 542, 573, 574 Kaluderovici), 401, 403, 640 Ceclen (Ceklen) 599, 600 Covaci (Kovaci) 280, 287
Boinevci 270 Caluieraz (Kaluderac) 281, 289 Ceghdoi (Cengici) 401, 403 Covaz 359
Boista 269 Camegnane 269 Cracovia 633, 634, 636, 637, 641, 642
Camen most (Kamen Most) 70, 71 Ceragne 270
Boka Kotorska v. Bocche di Cattaro Cragno (Crania, Kiranj) 66, 105
Bolonja 221 Camengrado 123, 124 Cerinzzi 237 Cratova (Cratovo) 13, 216, 362, 400,
Bonadego v. Buccovizza Camda (Kamida) 280, 289 Cernobl 609611 590
Bosiglievo 521 Candia 217 Cerovo v. Zerovo Cravari 543
Bosna Argentina v. Bosnia Capodistria (Capo d'Istria) 6466, 78 Cetigne (Cetignie, Cetine, Cetina, Gres v. Cherso
Bosnia (Bosna, Bossina, Bosina) IV, Capronza v. Koprivniza Cetinje, Cietina) 238, 239, 298, 299, Cressevo (Carassevo, Karassevo, Kre-
4, 8, 11, 12, 1618, 64, 65, 6769, Carin 237, 251 302, 322, 329331, 340, 343, 344, sevo) 123, 124, 558, 559, 616
75, 77, 100, 102104, 106, 107, 133, Carintia (Carnithia, Corenthia) 18, 351, 352, 375, 377, 396, 405410, 425, Crimoviza 280, 287
143, 151, 166, 181183, 188191, 66, 105, 119, 133, 158 426, 442, 456, 458, 462464, 476, Crisevzd Crisiovzi, Grigio v. Krissevzi
193, 194, 198, 199, 203, 213, 217, Carlistod (Carlostott, Karlostadius, 515, 519, 536, 570572, 592, 599, Crivossie (Krivosija) 279, 284
226, 228, 258, 265, 336, 340, 347, Karlovac) 53, 221, 222, 226, 419, 643645 Crna Gora v. Montenegro
356, 357, 361, 383385, 389, 446, 501, 502 Cetina, parochia 69, 71 Crncevici v. Zarncevichi
447, 467, 472, 480, 481, 499, 543, Carlovzi (Carlovazi) 196, 197 Chameno 278, 282 Crnica v. Zarnizza
546, 557, 652, 653 Carni Piai (Crni Piai) 242, 243 Chelmo, provincia 9, 17, 34 Croatia (Crovatia) 18, 5255, 61
Bosuth (Bossuth), fiume 198 Gamia 18 Chelmo (Poljska) 612, 631 67, 75, 81, 82, 95, 96, 100, 101, 105,
Brac v. Brazza Carniola (Karniola) 18, 52, 55, 58, Cherso (Gres) 170, 206 109, 113, 117, 120122, 125, 127,
Braisagliza 590 6466, 75, 95, 114, 119121, 129 Chinorum (Regno) 153 129133, 135, 139, 153, 154, 176,
Brazcovichi (Bracovici) 278, 282 131, 133, 139, 153, 158, 204, 207, Chiprovaz (Chiprovci) 144, 161, 162, 179, 204, 205, 207, 217, 221, 225,
Brazza 36, 164, 165 394, 395, 525, 526, 538 182, 401, 589 226, 232, 233, 245, 364366, 372,
Brdo v. Bardo Carpati, monti 509, 510 Chirana 488 394, 395, 430, 443, 444, 472, 501,
Brdo iznad Budve 280 Carpote 271 Chistagne 270 502, 504, 505, 520, 521, 525, 526,
Brehli 72 Carsia 368 Chrigrace 290 538, 554, 563, 609, 610, 612, 625,
Brescia (Eresia) 435, 558, 559 Carsulovci 269 Ciavalina v. Civaglina 629, 630, 652, 653
Bretania 192 Cartella (Cartole, Castola, Cartoli, Ciglia 521 Crusseviza (Cruseviza, Krusevica) 94,
Brischi 290 Castolle, Cartolio) 24, 25, 27, 28, Cimarra Albaniae 139 278, 283
Brixda v. Brescia 49, 80, 89, 90, 93, 159, 242, 244, Cinque Chiese 196, 199, 200, 373 Crusslchi (Krusici) 279, 285
688 o Index locorum 689
Cuce v. Zuzze Dubgliani (Dublani, Dutoljani) 10, 31, Glabska 466 Herzegovina, Hercegovina v. Erze-
Cucula (Cuculi) 46, 487 32, 401, 403 Glas 399 govina
Culini (Kulini) 280, 287 Dubrahovo (Dubrohovo) 401, 404 Glavaticicht (Glavaticici) 279, 286 Hilandar v. Fdlandar
Culpa, flumen 130 Dubrave 9 GliesceV'ichi, Gliessevichi v. Lessevci Hlivno 653
Curabanni 336 Dubraviza (Dubravica) 402, 404 Gliescopoglie (Ljesko polje) 599 Hoccia 8
Dubrovacka Hepublika v. Ragusa . Gliubova 466 Hosrihnichi 599
Cengici v. Ceghici Dubrovnik v. Ragusa ' Glogovaz (Glogovac) 44, 279, 284 Hotagn (Hotanj) 402, 404
Ducagini, monti 399 Glogovichi 284 Hoti 566, 567
Citluk v. Citluch Glubigne 9 Hraschiane 268
Cuvaljna v. Civaglina Ducato de Santo Sabba v. Erzego-
vina Glumina 10, 402, 404 Hrasno 9
Ducato di Potentia v. Erzegovdna Glusczi (Glusci) 401, 404 Hrastevichi (Hrastevich) 237, 250
Ciprovac v. Chiprovaz Duglievo (Duljevo) 280, 288 Goimaria, Goimeria v. Gomene Hrastovicza 521 /
Durano (Duvno) 7, 70, 386, 653 Golfo de Cattare v. Bocche di Cat- Hust 291
Dabine 288 Dunav v. Danubio taro Hutovo 402, 404
Dacia Alpestre 234, 235 Dunizza (Dunica) 401, 403 Golubignac (Golubinaz, Golubinjac) Hvar v. Lesina
Daici 487 Durazzo (Drac) 39, 46, 591, 598 31, 32, 401, 403
Dalmatia (Dalmaoija) 8, 18, 20, 37, Duvno v. Dumno Golubovichi (Golubovici) 281, 289 Ilac 14, 198
41, 45, 48, 6467, 70, 75, 79, 85, Gomerie (Gomirje) 95, 96, 120, 12>i Ilok (Illok) 196, 197
86, 88, 133, 164, 165, 205, 206, 241, Dakovica v. Jacova 12913, 136, 154, 221, 225, 6, Imota (Imotski) 7, 7072, 269, 271
243, 259, 281, 288, 295, 300, 335, Denova v. Genova 612, 625 Isiam 237, 251, 269
346, 355, 425, 429, 472, 504, 517, Gomila 279, 284 Israel 230
519, 520, 572, 574, 575, 600, 628 Ecced 296 Goravichi (Goravici) 401, 404 Istria 18, 64, 65, 78, 368, 472, 534
630, 652 Edemburg 62 Goraza 290 Italia 16, 18, 32, 87, 100, 148, 161,
Damasco (Damask) 244 Erdefana 198 Goritia (Gorica) 158, 533, 534 \ 164, 190, 191, 212, 213, 333, 345,
Danubio 15, 16, 18, 194198, 201, Erzegovina (Ercegovina) 5, 8, 31, 32, Gorizza, villaggio 268 \ 429, 435, 472, 501, 543, 553, 605,
383385, 480, 575, 576 34, 70, 73, 133, 190, 213, 323, 383, Goroevichi (Gorojevii) 280, 287 607, 609, 617, 618, 625, 632, 657
Darda Vechia 46 402, 480, 481, 575, 609, 652, 653 Goyemirye v. Gomerie Ivancovo 197, 198
Dascniza (Dasnica) 402, 404 Ethiopia 153 Grabovaz (Grabovac) 402, 404 Ivanic (Ivanich, Ivanicium, Ivanic,
Decdani (Decian, Dazzani, Decani 212, Europa (Evropa) 22, 212, 472, 575 Crac v. Gratz Ivanizi) 53, 129, 130, 154, 156, 364,
213, 332, 344, 532, 570, 574 Gradaz (Grataz, Gradac) 6, 7, 9, 10, 394, 520, 522, 523, 529, 534, 538,
Diacevo (Diacevo) 31, 32 17, 3133, 35, 7376, 281, 289, 539, 541, 557, 558
Feletni, planine v. Montefeletrio
Diacovo (Dakovo) 16, 198, 386 Fermo 267, 291, 292, 295, 296 401, 404, 432, 465, 640
Dibri v. Albania Ferrara (Ferara) 170, 171 Gradaz, villaggio vicino di Sebenico Jacova 332, 333, 345, 346, 362, 588
Dicen (Dicen) 402, 404 Fessa 653 548 Jadra v. Zara
Dioclia (Dioclea) 566, 568, 572, 574, Fi'ladelfia 41 Gradischiza, fiumara 243 Jagnevo (Jagnjevo) 12, 13, 215, 361,
575, 576 Filandar (Hilandar) 655 Gradisca (Gradista, Gradiste, Gra- 400, 534, 535, 589
Dirachium v. Durazzo Fissichi (Fisici) 280, 287 disce) 281, 289, 301, 328, 329, 447 Jagodno 14
Dmitrovizza 195, 197 Fiume 225, 394, 395, 517 449, 451, 452 Jancovo 15
Dobra voda 270 Foinizza (Fojnica) 388, 498, 499 Gramaria (Garmana) 566, 568 Janjevdo v. Xagnevdo
Dobranni (Dobrane, Dobrani) 32, 34, Francia (Franza, Francuska) I, 214, Gratz (Grazzi) 55, 99, 147, 148, 295, Japonia 153
401, 404 573, 575, 652 418, 426 Jaska 431
Dobro 600 Franovichi (Franovici) 279, 286 Jassenizze (Jassenezze) 237, 251
Grbalj kod Kotara v. Garbia Jassenaz 640
Dobromani 10 Frascanelli 488 Grebai (Grebci) 401, 403, 640
Dobrusse (Dobruse, Dobrusci) 280, Frusca, monti 195 Jaurinum (Jaurin) 365, 366
Grecia (Graecia) 195, 220, 409, 467, Jegra v. Agria
288, 399 480, 575, 586 Jenopolje v. Geno
Dogliane 270 Gabella 9 Gregagni 543 Jerusalem 230
Dolcigno (Dolcegno) 214, 337, 452, Gagnola 542 Gregorianzi (Gregurianzi) 16, 195 Jonio (mare) 472, 575
453, 488 Gabria (Garbai, Garbagl, Grbalj) 286, Grondesio 624 Josiza (Josica) 94, 95, 278, 283
Dracevo 10 287, 477, 481 Cruda (Crudi) 535, 536, 568, 592, 600, Juravci 290
Drac v. Durazzo Garmama v. Gramaria 603, 604 Jurichi (Jurici) 279, 283
Draga Vinodolense 368 Geno (Jenopolje) 192, 193, 245247 Gruemira 566, 568 Jurjevaz (Jurjevac) 129, 130
Draghigna 543 Genova 226, 267, 292 Guda 568 Justiniana Prima v. Ocrida
Drava (Oravo) 15, 16, 196, 198, 19D, Germania VII, 52, 58, 64, 99, 108 Gugnesi 567 Jutlant 119
od3385, 521 110, 115, 118, 121, 123, 125, 126, Guri 362, 588
Drazzanice (Drazzanica, Grecanica), 139, 148, 157, 171, 176 178, 207,
monastero 655 219, 221, 371, 390, 391, 423, 444, Kaloca 365
Orino, fiume 13, 215, 654 509, 521, 612 Habsburska Monarhija v. Austria Kaluderac v. Caluieraz
Drinovzi (Drinovci) 70, 71 Gigni 488 Harlichi 269 Kaluderovci v. Callughiurgievichi
Drivasto 152, 336, 389 Giuroi 488 Helm (Poljska) v. Chelmo (Poljska) Kamen Most v. Camen most
Dubac 280, 281, 287, 289 Giustniana prima v. Ocrida Nerceg-Novi v. Castelnuovo Kamengrad v. CamengradQ
6&0 o Index locorum 691
Kameno v. Chameno Liburnia 59, 74, 410, 534 Mariasevaz (Mariascevaz, Marjase- Morichi 290
Kamida v. Camida Lica, montagna 271 vac kod Varazdina) 628630 Morigne (Morigno, Morinje) 44, 94,
Karascevo 15 Licca (Licha, Lice, Lich, Lica) 130; Martovica 280, 288 279, 283
Karassevo, Karasevo v. Cressevo 268, 270, 368, 481, 653 Mattalone (Maialone kod Napulja) Morovich 14, 199
Koruska v. Carintia Lievno v. Livno 164, 165 Moscevichi (Mosevici) 402, 404
Karlostadius v. Carlistod Lione (Lion) 575, 576 Meggiane 270 Moscovia (Moschovia, Moskovija) 66,
Karlovac v. Carlistod Lippa (Lipa) 192194, 234, 235, 245 Merzlo poglie (Merzlo polye, Merco- 67, 234, 564, 637, 646
Kranjska v. Carniola 247, 616 lovo Polje) 513, 514, 516, 522 Mostar (Mostaro) 610, 32, 34, 59,
Karochi 487 Lituania (Litva) 66, 67 Metlika (Metlica, Metlink) 53, 95, 96, 70, 72
Kastrati v. Castrati Lduba v. Luba 120, 121, 129131, 142, 499, 500, Mrkan v. Marcana
Kastela v. Castella Livari 290 503, 513, 514, 521, 609611 Muach 385
Kavaz v. Cavaz Livno (Lievno) 70, 72, 385 Michovichi 278, 283 Muhac (Muncach, Mohac) 102, 199,
Kievdo 401, 403 Livorno 166 Mida 542, 543 509, 510
Kissagni 487 Loicia (Loica) 566 Mihoievichi (Mihoj evici) 280, 288 Mura, fiume 521
Kissev Dol 31, 34 Lombardia 515 Milo 124, 217 Murcevaz v. Marcevaz
Kiudo (Kiuda) 31, 32 Loreto 1821, 96, 161, 162, 215, 251, Milohanich 269 Murichiani 543
Kocevje v. Coccevia 264, 265, 272, 273, 302, 434, 508 Milossevo 490, 653
Kolosin v. Colosscin Luba (Liuba) 10, 197 Minsc (Minsk) 229, 232234 /
Lubiana (Lubbiana, Lubiana, Lju- Mirac 599, 600 / Nabarda 281, 289
Komoran v. Comarino Nadin 237, 250
Konjic v. Conyz bljana) 62, 63, 82, 115, 144147, Mragne 270
Kopar v. Capodistria 499, 501, 502, 514, 516, 517, 532, Mircovichij 548 1 Nadpodbrde v. Napodbardie
630 Misia v. Servia y Naie 172
Koprivniza (Koprivnica) 53, 129, 130, Napesdac 280, 288
520, 522, 538, 557 Luchichi 290 Mletacka Republika v. Venezia \
Lustizza (Luschizza, Luschiza, Lu- Mocropoglie 270 \ Naplastovo 270
Kostajnica v. Costainiza Napodbardie (Nadpodbrde) 279, 286
Kostanjica v. Costainiza stica, Lustiza, Ljustica, Luetica) Modena 476
26, 49, 80, 159, 242, 244, 252, 254, Modrussa (Modrussia) 66, 394, 395, ~~ Napoli (Napulj) 124, 164, 165, 188, 189
Kotor v. Cattaro Napoli di Romania 38
Kovaci v. Covaci 279, 285, 347, 348, 392, 393, 481 418
Luuc 199 Mohac v. Muhac Narazi (Naraci) 475
Kraina 481 Narente (Narrona) 7, 810, 32, 34,
Krakov v. Cracovia Lyubuski (Ljubuski) 7072 Moldavia 66, 67, 549
72, 167, 575, 653
Kranj v. Cragno Moncellese 360
Kresevo v. Cressevo Narrona (Narona) v. Narenta
Ljes v. Alessio Monte Negro (Skopska Crna Gora)
Nassizze (Nassizza) 16, 385, 386, 398
Krimovica v. Crimovdza Ljesko Polje v. Gliescopoglie 361, 399, 547, 551, 590, 599
Krissevzi (Krizevci, Krisevzi) 128 Ljesevici v. Lessevci Monte Santo (Sveta Gora) 655 Nauplium v. Napoli di Romania
130, 520, 522, 538, 557 Ljubljana v. Lubiana Navplion v. Napoli di Romania
Montenegro (Monte negro, Monte Nehode 280, 287
Krivosije v. Crivossie Ljubuski v. Lyubuski nero, Montenero, Mons Niger) 152, Nemacka v. Germania
Krk v. Veglia 227, 275, 286, 287, 319, 321, 323, Nerente v. Narente
Krtole v. Cartella Macarsca (Macarscha, Makarsca, Ma- 340, 341, 347353, 355, 360, 362, Neretva v. Narente, fiume
Krusevica v. Cruseviza karska) 58, 6971, 73, 76, 77, 363, 375, 377382, 398, 407, 410 Nezucussi 543
Krusici v. Crussichi 638, 639 413, 416, 420, 424, 425, 442, 448 Niemzi (Niemze) 14, 15, 198
Kulini v. Culini Macedonia (Makedonija) 18, 66, 67, 454, 456, 458, 460464, 466470, Nissa 652
213, 377, 406, 458, 472, 546 472474, 480, 481, 487, 493, 510, Nona 23, 42, 78, 79, 159, 160, 237, 264,
Laas 198 Macerata 267 515, 518, 519, 527, 536, 546, 570 268, 274, 309, 315, 555, 629, 630, 652
Labacum v. Lubiana Madarska v. Ungheria 573, 599, 600, 643645, 653
Montenuovo (Montenovo, Monte No- Novak 197
Lacedemonia 175, 176 Mahine (Maj ine) 290, 287, 347, 348, Novegradi (Nove Gradi) 237
Lagraienice (Lagrajenice) 280, 288 454457, 461466, 468, 470, 472, vo) 13, 215, 361, 399, 400, 414, 415,
534, 535, 551, 553, 589, 590 Novi v. Castelnuovo
Lastica 242, 243 474 Novigrad v. Citt nova
Lastova 280, 286289 Malta 561, 562 Montefeletrio (Mons Feletres, Monte
Feletro, Monte Filetrio) 5053, 55, Novo Brdo v. Montenuovo
Lastua (Lastva) 280, 300, 339, 342 Mantova 38, 39 Novomesto (Novo Mesto) 499, 500
Latere 572 Marca Triviggiana 222 5759, 6164, 66, 67, 81, 99101,
104, 108110, 112, 113, 116, 117, Novipazar (Novopazar) 480, 653
Lauresi 487 Marcana (Marchana, Merchana, Mer-
Ledenice 279, 284 cana, Mrkan) 3, 5, 6, 9, 17, 33, 34, 120, 121, 123128, 131, 139142,
Lepetane 283, 286 73, 76, 172, 432, 441, 465, 639 154, 157, 175, 176, 178, 193, 194, Obersdorff (Obersdorf) 569, 570
Lesina (Liesena, Liesina, Hvar) 24, Marcevaz (Murcevaz, Marcevac) 242 204, 217220, 233, 235, 395, 420, Obla 318
36, 37, 4143, 4547, 85, 97, 283, 244, 255, 256, 358, 359 423, 426, 427, 444, 497, 499501, Obod 599, 600
284, 304, 619 Marcha (Marcza, Marca) 135, 157, 506, 508, 509, 520522, 525, 526, Obrovazzo inferior 237, 251
Lessevci (Lessevichi, Liescevichi, 521523, 529, 533, 534, 538, 539, 564, 610613, 626, 633, 635, 636, Obrovazzo superior 237, 251
Gliescevichi, Gliessevichi, Ljesevi- 555, 556 641 Ocrida (Ochrida, Ohrid) 38, 39, 170,
ci) 27, 80, 159, 252, 254, 279, 286, Marchovichi 281, 290 Moraca v. Morazza 171, 176, 192, 193, 202, 492, 546
347, 348, 392, 393 Marcza v. Marcha Moravia 101, 158 Ogorga 548
Letniza 215, 399, 590 Marianzi 16 Morazza (Moraca) 481, 609, 653 Ogulin 521
692 o Index locorum 693
Olovo v. Piombo Perasto 44, 168, 283, 284, 286, 335, Procopie (Procupie, Procopia, Pro- 296298, 303305, 307, 308, 313,
Omiss v. Almissa 442, 443 kuplje) 14, 40, 216, 361, 544546, 317, 318, 325, 328, 329, 333, 334,
Ongaria v. Ungheria Percos 268, 269 588, 589 339, 343, 349353, 358360, 363,
Orah 401, 403, 640 Persia (Persija) 17, 153, 171, 172, 174 Propratniza (Propratnica) 402, 404 368, 371373, 377379, 381, 383,
Orahovaz 279, 284, 359, 599, 600 Petar Varadin 196, 197 Pteli 290 389399, 411, 413, 414, 416, 419
Orahovizza, monti 196 Pettovia 630 Puglia 172, 213 424, 427, 430, 435437, 442,
Orahovo 31, 32, 401, 403 Pican v. Pedena Puhovichi (Puhovici) 280, 287 444447, 449451, 454, 456, 458,
Osiech (Osiek) 15, 196, 199, 386 Pincichi 290 Puistriza, torente 587 460, 461, 471, 482, 484, 492, 494,
Osonich 466 Piombo 33, 225, 616 Pula v. Fola 495, 501, 506509, 516, 523, 524,
Ossero (Osor) 66, 78, 79 Piran v. Parenzo Pulagni 452, 488 526, 527, 531, 532, 538, 541, 544,
Ostro 7 Piuka 368 Puletti 14 548, 552, 556, 557, 561564, 569,
Ostrosup 623 Platomcini (Platomcini) 280, 287 573, 577579, 582, 586, 587, 592,
Ostrovizza 237 Piava 653 Quinque Ecclesiae v. Cinque Chiese 593, 595, 596, 604, 605, 607610,
Ostrovo 402, 404 Plavno 270 612617, 621, 623, 625, 626, 631,
Otok 15, 199 Pletriacu, mons v. Montefeletrio 633, 635638, 642644, 646, 647,
Ozrinici v. Hosrihnichi Flirta 189 Rab v. Arbe 651, 652, 655
Pobori 599, 600 Rabzka 14 Romelia, Romania v. Rumelia
Podbargiane 269 Racusina civitas v. Ragusa Rose (Ruza) 279, 85
Padova 655 Podbilia (Podbilja) 70, 71 Radetichi (Radetici) 402, 404 -iiosko polye 72
Pagene 270 Podgora 72 Radobiglia 67 Rotaz (Rottezzo) 290, 337
Palma 170 Podgoraz 388 Ragusa (Ragugia) 3, 69, 21, 32, 34, / Rovischia (Roviscchia, Rovischie, Ro-
Pannonia inferior v. Sirmio Pe'igorizza (Potgorizza, Podgorize, 35, 40, 74, 151, 162168, 171175, / vista) 95, 96, 120, 121, 129131,
Papua v. Popovo 181, 183, 222, 225, 226, 318, 385, 134, 394, 500, 503
T^-idgorica) 449, 450, 452, 481, 535, 402404, 415, 428, 432434, 436 \
Papia v. Pavia 599, 601 Ruda 290
Parcichi 271 441, 450, 465, 466, 477, 515, 575, \ Ruedolfsberth (Rudolfsbert) 50, 51
Podravio (Podravia) 14, 15, 198 640, 641
Parenzo (Porec) 6466, 78 Foglici (Poljici) 279, 284 Rumelia (Romelia, Romania) 38, 40,
Ramma, flumen 72 \405407, 409, 480
Parigi (Pariz) VI, 33 Pogliza (Polizza, Poljica) 67, 79 Ramma (Rama), monasterio 70, 72,
Pasquizza v. Prasquiza Fola 6466, 78 Rupe 270
Polaccia 237, 250 386 Rupnik 401, 403
Pastrowichi (Pastrovich, Pastrovici) Rasanzi (Razanac) 628, 629
28, 29, 4749, 86, 87, 159, 233, 236, Polissane 269 Russia (Rusija) 66, 67, 101, 121, 122,
Polonia (Poljska) 124, 234, 291, 292, Rascia 133, 574576 125, 134, 135, 137, 140, 142, 143,
238, 240, 241, 252256, 258264, Rassia 480, 652
276, 277, 287289, 292300, 302 509, 612, 641, 642 178, 179, 204, 218, 231, 232, 234,
Rastissa 543 235, 246, 248, 610, 632, 637, 642,
308, 312319, 321, 323331, 333, Popoa, Popua v. Popovo Ratisbona 292, 497, 501, 509, 510
334, 339, 340, 342, 344, 347352, Popovichi 271 646, 657
Raucia 567 Rustovo 301, 306, 318, 319
359, 360, 363, 396399, 410, 412, Popovo 3, 4, 6, 7, 9, 17, 75, 77, 90, Ravni Kotari 237, 250, 267
416, 417, 420, 421, 424, 425, 442, 92, 383, 385, 403, 404, 432, 465, 466, Ruza v. Rose
Ravno 10, 31, 33, 90, 92, 401, 403
443, 447453, 471, 476, 478481, 640 Razanac (kod Zadra) v. Rasanzi
487, 494, 495, 511, 515, 518, 519, Popovo Selo 281, 289 Rebico 46 Saculli 487
527, 528, 546, 547, 551, 552, 593, Possega (Posega, Possegha, Pozega, Recci 488 Sadrima d'Albania 213, 344, 346, 443,
595, 597, 604606, 609, 616618, Pozega) 161, 198, 383, 385388, 480, Regensburg v. Ratisbona 468, 469, 489, 551, 552
647649, 652, 656 521, 653 Repaza 290 Sagoraz 401, 403
Pastrvic, villaggio 50 Possonio (Posonium) 157, 158, 292, Republica de Ragusa v. Ragusa Sagore 566, 567
Patrasso 208 296 Republica Veneta v. Venezia Sagrebia v. Zagabria
Pavia 543, 544, 553, 554 Pragha (Prag) 99, 101 Resevichi 288 Sal (Italia) 429, 435, 436
Pech (Pec, Pechi, Perch, Fez, Pec, Prasquiza (Praskvica) 238, 239, 301, Reunich, torrente 588 Salona 572
Pechina) 12, 345, 384, 411, 412, 421, 495 Rijeka v. Fiume Salonich v. Thessalonichi
425, 426, 451454, 457, 459, 461, Prasquize (Prasquere) 237, 251 Rim v. Roma Salosi 599, 600
462, 466, 467, 472, 473, 480, 498, Pribud 548 Risano (Rizzano, Risan) 44, 49, 94, Salvagosti 640
510, 515, 519, 523, 527, 544, 546, Prievor v. Privor 97, 279, 283286, 476, 481, 599, 600 Samandria (Sinederevo) 14, 69, 101
570, 571, 577, 579, 580, 585, 586, Prdmorye (Primorje) 69, 71 Roma I, VI, Vili, 5, 7, 11, 16, 18 103, 105, 106, 108112, 116118,
592, 594, 595, 598, 604608, 615, Priseren (Prisrena, Prisren, Prizren, 23, 30, 31, 35, 37, 39, 40, 43, 46, 52, 120, 121, 124126, 128, 132, 139,
616, 618620, 623, 627, 645, 646, Prezeren) 12, 13, 213215, 362, 399, 58, 59, 64, 66, 74, 76, 85, 87, 88, 93, 146, 148, 150, 152, 194, 197, 213,
651654 436, 480, 534, 535, 551553, 587, 95, 96, 98100, 102, 103, 108, 110, 364, 480, 653
Pechina (Pecina) 401, 403 588, 623, 624, 652 111, 115118, 121, 127, 140, 141, Samaria 230
Peciui, Pecuj v. Cinque Chiese Pristan Grande 279, 285 148, 150, 151, 157, 160, 165167, Samarissi 487
Pec v. Pech Pristan Piccolo 279, 285 175177, 182184, 186, 191, 192. San Bartolomeo di Brugliano 318
Pedena (Pican) 66 Pristiga Grande 270 202, 205208, 215217, 219, 221, San Bernardino di Verona 161
Pendenta 487 Pristiga Piccola 270 225, 226, 228, 233, 241, 245, 246, San Giorgio, villaggio 15, 387, 488
Pepichi 290 Pristina 13, 361 248, 249, 251, 253, 255, 256, 259261, San Martino 504
Pera 172 Privor (Prievor) 280, 287 263265, 267, 276, 277, 282, 288, San Sergio 487
694 o Index locorum 695
San Theoro 488 547, 551553, 556, 557, 569, 571 Stolaz 9 Trebiglia 10
Sancta Thecla, parochia 72 575, 585, 587, 588, 590, 592, 597, Ston v. Stagno Trebigne (Trebine, Tribigne) 38,
Santa Croce, parochia 15, 71, 198 620, 622, 625, 631, 644, 645, 649, Strmdca v. Starmizza 402, 404, 432, 439, 465, 466, 481,
Sappa 167, 620622 652, 654657 Struse 189 639, 640, 653
Saraievo (Serraglio, Sarraevi, Sara- Sestani (Sestanni, Sestani) 209, 211, Studenci 189 Trebimgna (Trebimnja) 401, 403
glio, Sarajevo) 149, 383, 384, 386, 470, 486, 487 Stuphia 543 Trebinglia, contado di 31, 33
389, 653 Sfaccia (Sfazia) 450, 452, 488, 574 Subzi (Suboi, Zubce, Zubci) 281, 290, Trebinje v. Trebigne
Sardegna (Sardinija) 31, 34 Sfareia 567 337, 479, 486, 487 Trebinjski okrug v. Trebinglia
Sardicha v. Sofia Shwarzemburgh 208 Suharecha 623 Trepcia (Trepscia, Trepcie) 14, 215,
Sascalie 432 Sichelbergh v. Sumberk Suho 588 361, 399, 547, 589
Sascani 479 Sicilia 124 Suhovare 269 Tribunio, Tribuna v. Trebigne
Sassabia (Sasabie, Zasabia) 6, 9, 10, Signaz 452 Sumberk (Zumberak, Xumberg) 129, Trieste 53, 54, 62, 6466, 82
76 Silistria 181 130, 154, 521 Triesti 568
Sastrogh v. Zastrogh Sira v. Sci Suro vichi (Zurovichi, Zurovici) 281, Trogir v. Tra
Sav (Sava) 16, 195, 196, 198, 201, Sirmio 14, 16, 195198, 200, 201, 215 289, 318, 402, 403, 440, 441, 639 Trst v. Trieste
383385, 521 Sjenica v. Senice 641, 650 Trubino Bardo (Trubino Brdo) 401,
Saxonia 115 Skadar v. Scutari Susan 281, 289, 290 404
Scandagne 46 Spoplje v. Scopie Sused 431 Trumsi (Tramasi) 450, 487, 542
Scardi, monti 12 Skopska Crna v. Monte Negro Sussagni (Susania, Sussani) 50, 486, Tugemille v. Togomeli
Scardona 198, 268270 Skrip na ostrvu Bracu v. Scrip 487, 515 Turchia (Turcia) 21, 33, 35, 36, 38,
Scegieci (Sededi) 362, 623, 624 Slankami 196 Sutiesca (Sutisca, Sutieska, Sutjeska) / 40, 55, 60, 99, 101, 113, 122, 127,
Schiavonia, Sclavonia v. Slavonia Slane 97, 98, 404 17, 257, 258 / 135138, 143, 171, 174, 180, 193,
Schierielli 592 Slavogostichi (Slavogostici) 401, 403 Suz 50 / 209, 216, 225, 237, 244, 251, 257,
Sci (Sira) 217 Slavonia (Slavonija) 18, 5355, 61, Svinista (Svinista) 280, 287 258, 277, 305, 335, 353, 358, 366,
Scirochi 487 62, 6467, 75, 120, 121, 131, 132, Svitaun (Svitavn) 402, 404 374, 378, 396, 418, 419, 444, 480,
Sciusciani 337 139, 154, 156, 204, 207, 208, 365, \ 493, 495, 522, 524526, 557, 591,
Scopie (Scopia) 13, 96, 216, 357, 361, 366, 372, 374, 394, 395, 430, 443, Sededi v. Scegieoi \ 639, 640, 651
401, 414, 480, 534, 535, 547, 589, 444, 501, 502, 504, 505, 521, 522, Sestani v. Sestani Turcovichi (Turckovichij, Turkovici)
616, 652 525, 526, 537, 538, 556, 557, 609, Sibenik v. Sebenico 401, 403, 548
Scorda v. Scutari 610, 612, 629, 630 Turcopoglia 53
Scrip 36 Smederevo v. Samandria Tusci 566, 567
Scutari (Scuttari) 4, 5, 10, 11, 35, Sofia (Soffia, Sophia, Sofija) 40, 182, Tarncina 401, 403 Tyrol 158
152, 167, 168, 213, 217, 222, 275, 273, 274, 338 Tarnovo (Trnovo) 652
310, 311, 343, 361, 380, 396, 406, Sogagni 588 Tarstatus (Tarscatus) 130, 131
Taurunum v. Belgrado Uble (Ubli) 279, 284
450, 453, 474, 475, 479, 481, 487, Sogliusc 199 Ugarska v. Ungheria
488, 515, 542, 573, 574, 618 Solomundi 46 Temisfar (Themisfar) 480, 653
Ternavia 75 Ugo 281, 289
Scutari, lago 8, 479 Sosina (Sozina, Sozzina) 222, 337, 479, Thessalonichi (Tessalonichi, Thessa- Ungheria (Ungaria) 12, 14, 17, 62, 75,
Sebenico (Sibenico) 22, 37, 38, 41, 486, 487, 515 lonica) 13, 120, 132, 356, 572 101, 118, 127, 130, 149, 188, 189,
42, 45, 78, 79, 83, 243, 244, 254, Sosine 281, 289 Thogemili v. Togomeli 193197, 200, 203, 233, 244, 246,
256, 286, 356, 360, 429, 548, 549 Sovichi 70, 71 Titio, fiume 271 247, 250, 265267, 291, 292, 295,
Sechas (Sekes) 616 Spalato (Spalatro) 6, 7, 78, 79, 85 Tnina 268 296, 365, 366368, 372, 374, 385,
Segedin 201 87, 278, 281, 285, 288, 291, 304, 335, Todorovichi 280, 288 389, 395, 396, 443, 509511, 521,
Segieci 588 484 Togomeli (Togiemili, Thogemili, Tu- 537, 538, 540, 549, 554, 562, 563,
Segna (Senj) 6466, 131, 534 Spatagni 543 gemille) 281, 290, 338, 479, 486, 487 630, 652
Selenicovaz (Zelenikovac) 402, 404 Spathania 362 Tompaievzi 15 Unguar in Rad (Ungvar) 295, 296
Semun 14, 195 Spiza (Spizza, Spie, Spie) 222224, Topicichi 279, 286 Useazze 269
Senice (Sjenica) 336 236, 281, 289, 290, 318, 319, 323, Topusko 430
Senj v. Segno 327, 337, 343, 350, 414, 415, 427, Toscana 222 Vaglievo 480, 653
Seredgno (Serednje, Zseredgne) 265, 428, 469, 479, 481, 486, 487, 511, Tovarnik 197, 198 Val de Noce 10
267, 291, 292 512, 515 Trabuin 566, 567 Valacchia (Valachia, Vallachia) 66,
Serenissima Republica v. Venezia Split v. Spalato Trancina v. Tarncina 67, 133, 193, 208, 291, 338, 422, 423,
Serraglio v. Saraievo Srbija v. Servia Transilvania 75, 101, 194, 201, 231, 501, 553, 652
Servia (Serbia) IV, 8, 1214, 17, 18, Stagno 31, 33, 35, 76, 404 233235, 245247, 265267, 291, Vallona (Valona) 227, 495
40, 46, 66, 67, 133, 143, 175, 195, Stancovci 270 296, 335, 509511 Varad (Varadia) 266, 616
212215, 217, 272, 273, 319, 321, Stanmizza (Strmica) 401, 403 Tra (Trav) 259, 294, 302, 308, 314 Varadin v. Petar Varadin
341, 347, 348, 350353, 361363, Starossane Inferiori 269 317, 342, 349, 363, 381, 399, 410, Varasdino (Varadino, Varazdin, Va-
366, 374, 380, 399, 410, 415, 420, Starossane Superiori 269 443, 453, 454, 468, 471, 498, 515, rasdiinum) 504, 625, 626, 628630,
421, 424, 425, 434, 437, 453, 467, Stiria (Styria, Stajerska) 18, 54, 66, 519, 528, 547, 548, 572, 595, 596, 636
469, 471, 472, 474, 475, 480, 481, 75, 105, 119, 142, 158, 221, 365, 605, 617, 618, 627 Varess 386
486, 494, 518, 532, 534, 535, 544 366, 372, 499, 501, 525, 526, 538 Trebesichi (Trebesici) 278, 282 Varh Bosne v. Saraievo
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