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Il PIANO REGOLATORE, studiato fin dal 1936 da uma commissione di tecnici del Governatorato di Roma, approvato definitivam. nel 1938 ¢ at- tualm. in corso di graduale definizione ¢ realizzazione a cura dell’ Ufficio del Piano Regolatore del Governatorato, s'inspira al concetto di creare wia nuova citta italiana nettam. separata da quella indigena e costruita secondo un criterio dl monumentalita e di grandezza, quali si addicono alla capitale dell'Impero italiano, La citta italiana sorgeré nella zona limitata a N dalla linea ex Ghebbi grande - via Toselli ~ via Mogadiscio ¢ a S dall’attuale centro marconigra- fico Vallauri, ove sara costruita la nuova stazione ferroviarla. Lasse princi- pale della citta sara il viale Mussolini, che sari prolungato oltre I'attuale sta- zione fino alla facciata della nuova’ stazione; esso sara alberato, con una larghezza minima di m. 40, massima di 90. Lungo I’asse del viale Mussolini, a § delle vie Toselli e Mogadiscio ¢ press'a poco fino all’altezza dell'incrocio del Viale Mussolini con la via dell’ Aeroporto sorgera il quartiere commerciale. Kisso ayra sul viale palazzi monumentali e nelle vie traaversali costruzioni nazionali meno grandiose, ma non prive di bellezza architettonica, a serie aperta con cortili sistemati a giardino visibile dalla strada, trapassando via via che ci si allontana dall'asse principale a costruzioni di altezza decrescen- te e a villini. Visto in prospettiva, il quartiere apparira come un’enorme scalea, il cui vertice sara rappresentato dagli alti edifici del viale Mussolini, A valle del quartiere commerciale, tra I’attuale stazione e quella nuova, sempre lungo l’asse del viale Mussolini si stendera la zona monumentale, interam. a. costruzioni intensive di carattere monumentale. Al centro di essa sorgeranno gli edifici pubblici, fra cui il Pal. del Governo Generale, il Pal, del Fascio con la Torre Littoria. Sard questo il cuore dell’Impero, il centro della vita imperial; qui saranno le sedi degli Uffici di Governo, dei Comandi militari, delle banche, degli istituti di assicurazione. Sul lato E, in un grande parco, sorgera il Pal. Vicereale. Sui due lati del quartiere commerciale saranno due zone residenziali, tutte a villini intorno aun grande giardino. Il nuovo centro militare avra sede sull’altura del vecchio Ghebbi; nel reeinto che rappresentd lespressione massima della dominazione negus- sita sorgeranno gli edificl dei Comandi, fuori e intorno ad esso troveranno posto le caserme, 1 magazzini e le officine. A O della zona residenziale, lingo 478 Piante, p. 484 ¢ 490, $2.- ADDIS ABEBA Piano regolatore. la via ‘per Gimma verso I’Aeroporto, si stendera la zona industriale, ove, fra le Industrie, sorgeranno le casette operale, circondate da orti e glardins. Le vie principali saranno flancheggiate da edifici regolari a due piani adatti per artigiani, che avranno l'abitazione al disopra della bottega. La zona ridente a E del Ghebbi veechio, nei pressi dell’Ospedale L. Razza, sara ri- servata alla costruzione del centro ospitaliero, che comprendera un moder- nissimo Policlinico. Sul luogo delle Terme di Finfinni sorgerd un,grande stab. termale cou vasche coperte e piscine ail'aperto. A SE della zona monumen- tale sara il centro sportivo, che comprendeta uno stadio, I'ippodromo, campi per il giuoco del calcio, piscine ecc. Il mattatoio, il campo boario e 1 servizi annessi saranno tenuti lontani, a $ della nuova citta. Tl cimitero sara a ESE dell’abitato. Liattuale centro di Addis Abéba verra gradatam. sgombrato e I'area sara riservata a ville e parchi. La cittd indigena sorgera a NO di quella ita- liana e sara cinta da uu largo viale di circonvallazione e da una fitta zona di verde, Ul grande mercato indigeno, a cui afftuiranno tutti { traffici, @ gid stato costruito presso la chiesa di Tecla Haimanot, al limite tra la zona in- dustriale italiana e la citta indigena. Tutta la popolazione indigena verri distribuita in quartierl diversi secondo la razza, Vorigine e la religione. Vi saranno quartieri per i notabili, per gli eritrei, per i somali, per gli arabi, per gli abissini. Nei pressi del grande mercato e'del quartiere musulmano sara eretta la grande Moschea che il Governo offrird ai sudditi musulmani; chiese copte sorgeranno nei vari quartieri, via via che la popolazione andra ad abitarli. La citta indigena sara un vero centro moderno fornito di tutti i servizi: uffici pubblici, scuole, ospedali, ambulatori, illuminazione elet- trica, fognatura, cinematografi, campi sportivi ec. ‘La spesa prevista per I’attuazione del piano é di c. 1 miliardo, distri- buita in 8-10 anni. T servizi pubblici sono in via di organizzazione; il pro- getto per I'acquedotto @ stato recentem. approvato; tl servizio dell’ilumi- nazione é stato affidato alla ConrEL, che sta ultimando gli impianti; sono in corso gli studi per la rete telefonica urbana, per l'ampliamento del ser- vizio di autobus, ece. La citta attuate, benché non superi probabilm. i 90.000 ab., occupa un‘arca assai vasta; attorno a un nucleo centrale di ¢. km. 7.5 (N-S) per 6 (0-E), cioé di c. 45 kinq., I'abitato si estende ancora per vari km., via via pit rado, formando piccoli nuclei generalm. attorno a ghebbi, a chiese eee. Solo le vie principali sono flancheggiate da case di apparenza europea, ma per ora generalm. auch’esse in cieea, v. sotto; nell’interno degli isolati, sotto le fitte ombre degli eucalipti, sono quasi nascosti i tucul. La casa tipica dell’ Addis Abéba del Negus, esportata in tutta I'Etidpia, é la casa di cicca, derivata dalla capanna negra di pali rinzaffati di malta d’argilla. Queste costruzioni sbrigative ed economiche, che, se preparate con cura, si presentano come graziose villette, adatte ai clima locale, seppure di non grande durata, sono state adottate da quasi tutti gli Europei e oggi, in parte © provvisoriam., anche dagi'Italiani. La costruzione di una casetta a un solo piano uon richiede, a rigore, piii d'un mese, tra lo spianare l’area seelta, piantare i pali (generalm. d’eucalipto, adatti per lunghezza ed esilitd) che costituiscono l’ossatura, sistemare ‘le porte ¢ le finestre, inzaffare il tutto sulle due facce di + cicca» (Impasto di argilla e fleno firte macerato per vari giorni), ricoprire il tetto con lamiere, preparare gli impiantiti, tinteg- giare o tappezzare le pareti. I1 Governatorato accorda agli Italiani che si stabiliscono in cittA aree fabbricabili (lotti di c, 1000-1200 mq.) in varie zone a eid predisposte, a modesto prezzo. L'eucalipto (prevale l'eucalyptus globulus, ma vi sono numerose altre specie), che raggiunge spesso altezze enormi (Ano a 40 m.) ¢ I'albero carat- teristico di Addis Abéba; la citta stessa non é che una vastissima maechia cupa di queste piante, nella quale sono nascoste le abitazioni e da cui emer- gono solo i tetti di lamiera dei maggiori ediflel. Importato forse nel 1896 dal francese Mondon-Vidaillet, si é diffuso rapidam. per ordine di Menelic preoccupato dalla distruzione del primitivo bosco di ginepri (di cui restano pochi esemplari presso il Ghebbi grande e a Entétto). Esso é ora elemento importante della vita cittadina, poiché in breve tempo fornisce legname da ardere e da costruzione; da Addis Abéba é stato portato dagli Scioani nei principali centri abissini, tanto che nel S$ e nel SO deli’ Etiépia la presenza di eucalipti denota una colonia scioana ol’abitazione d’un capo scioano o amara.

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