Zarlino Quarto - Volume PDF

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DE TVTTE LOPERE DEL R. M. GIOSEFFO ZARLINO DA CHIOGGIA> Macftro di Cappella della Screniflima Signoria di Venetia, hei feriffe in buona lingua Italiana, I] Quarto, & Vitimo Volume. Contenentes IL TRATTATO DELLA PATIENTIA, Il Difcorfo del vero Anno, & Giorno della morte di C uristo, LOriginedeiR.P. Capuccini , Et le Rifolutioni d’alcune Dimande fatte intorno la cortettione del Calendario di Giulio Cefare,. CON DVE TAVOLE, L'uma pofla nel principio, che fee al Tratato della Patienia; Pra nel fse del Libro, che ferue a tutte le nominate Opere. Olen tye ida dis moircy tue noe, Kat xauaro axaparo duc. Sense, Enrderlas vi, 19) 384 edu Poko. ‘aqo9 18S T1419 NIG PER ME QVI SI RIPOSA TOV. ices Nilontatio yp ddnGs, Bobi if ralypas § OF 7989 B2 IN VENETIA, MDLXXXIX. Appreflo Francefco de’ Francefchi Senefe. SVOR LEONORA DA ESTE. Eurax fon ftatod’ animo; Illuftrifs, Signora (per quanto fiano fe- te bafteuoli le forze mic ) di giouare ad ogn’ uno ; & tutti color che mi conofcono troppo ben Ig fa. La onde hauendolo gli anni paffaci di moftrato, col dare inlucef® Ist r7v1r10w t harmoniche: opera’ (perdire iluero) non meno utile, che neceffaria A tutti quelli, the della Mufica fidileteano , & defiderano difapere conueri fondamen, CR IEIERS ti quelle cofe che in effa , non folamente intorno la prattica, ma etian dio incorno ta {pecalatma,{i trattano. Et uolendo di nuouo far conofeere,che in menon® feemato punto di quel buon animo ch‘io prima hauca : hauendo pochi giorni fi,peres- gione di ftudio, & alfeuiamento dei trauagli ch'io fentiua, fiper lalunga & incurabile infirmiea ; come ancora pera poco fa feguita morte della mia Genitrice, compofte ilpre- fente Trattato della Par 18 z a; &eflendo ftato damolti mici amici ueduto , hanno , hawuto parere , che potrebbe fe non giouare , dandolo inluce ; Ja onde uinto dalle loro effortationi ; volenticri ho woluto acconfentire al parer loro , non perch'iq mi pealatie folamente, checid per auentura porrebbe effer ueto ; effendo che in effo fi trateae noalcune cofe,che poffono apportare & gli A ei nei toro affanni,teggendolo, non confolatione ; ma ancora per hauere occafione tale , che con quefto mezzoio porefle far (cere in parte a V. S. Weftriffima Ja deuotione & la offeruanza ,laquale, git molti* anni fon, hd per le fae rare qualita ,aell' animo'mio uerfo lei conceputo; dedicandole qjuefte anie faciche. Ex quantanguc io canofca, che per la Jor baezza (ancora che ngbi- liffimo fail ) cali non fiano,che meritino effor mirate dall'altezza del fina innel- ferro : euttiaia fpero , che $2 gentilezze dell'animonon patiea ,cheella won fi piegtn al- quanto ;2¢a0n riceui queffos che dalle mani della deuotione mia , con anime finee-, 1 , Soloper dimoftrar la mia uerfo dilti offernanza , fele offerifce & dedica. Accets tiadunque V.$. Illuftrifs. ildono quantunque picciolo » $ meinfieme rpongs nd nue mero di coloro , che delle fue rare &fingoleri wrth fone ofleruatori. ddto Signor no- ftrola conferui . ae > » ead tee) A D.V.S. Iluftriga Denotife Ginlalio Zailiag TAVOLA DI TVTTE LE MATERIE * PRINCIPALI CONTENVTE NELL’OPERA. ET.PRIMN A, L Proemio. ant Che la Patienza 2 fommamente neceffaria A catt, maflimamen- te quelli, che in pace, & pic tofamente vogtiono uiuere in Cunisto. Capitolo 1. 3 Che laPatienza hebbe principio da Dio,& la impatienzadaLucifero.cap.2. 5 Della Parienza di Dio .cap.5. 7 Della Patienza di Chritto. cap. 4. 9 Della uaria Patienzade gli huomini, & della uera Patienza,cap. 5. W Delle conditioni della ueca Patienza,8 quelle che debbe hauere iluero patiente.cap.6. 1 Che lainera Patierza édono di Dio.cap.7.° 16 Che nga é fempre ueta quella Patienga, che id + moftra olumeate con parole: ma quellache fi f& peder'con fatti- cap. 8. 18 (Chela Pacienza wienc dalle tribolationi , & Ia pro-- tua mAdnifefta ihnero pariente: &¢ non pud efler la ‘~Pitlesiza,, fe non ¢accompagnata dalla fperanza. ~ caps 20 hele. ribolationi & imali, peri quali é prouatala noftjaPatienza, fono di piu maniere , & con che modo feli poffariparare.cap.10. at ‘hele cribolationi non poffono twore all’huomo apatienza , ne qualunque altrauirtd Wel'animo ; i as dee effere patienti in una forte de tribo ‘lation folamience , ne pit Gate, o per un tempo; tutte le forti &efempre.cap. 12.27 Che nop dobbigmo ad altro fine fopportar con Pa- _ Hienza le tribolationi , che per amor di Chriito « pt: ‘30 ono fatte, o'dette, in dishonore di Dio; di fan- -ta Chica comera'giuftitia &, buon coltumi OTE or pcs " In qual manjer pola Phomo Gntamente pigliar Uugnderta‘contra i faci perfecutori.cap.t 5. 34 huomo rion dee fopporrar quelté cole, che: ‘che Iddio permette,che da inoftri aduerfacii fia- mo tribulati..cap.16. 35 Per qual cagione ci manda Iddio le tribolationi, & permette che dai noltri amuerfatii famo tribola ti.cap.i7. 37 Che non fi troua huome che uiua, il quale non me titi effere tribolato : 42 ‘Che'l Chriftiano fi conofee per la Patienza nel me= 0 delle tribolationi . cap. 19. 43 Che @ maliffimo fegno,quando turte le cofe uanno allhuomo profpere, & in ofa ueruna non & trie bolato. cap. 20. 44 Chel"huomo 2 nato per patire ; 8 che cid ne inui- taalla Patienza. capitolo. 21. 45 Cheeffendo anita noftrauna militia, dobbiamo militare forcole infegne di Chrifto,&imitatlo 5 ‘maffimamente nella Patienza .cap. 2: Chelddio é con effo noi nelle ribolationi, qu per fo amore con Patienza le fopportiamo . Cap.as. 3 Chel Paticnzs fi leggirilesiboltioni.c.a4. $2 Chedobbiamo {opportarcon Patienzale uibola- tioni,,perche durano poco .cap. 25. sa Che)aPatienza ne polkifor del'aaime noltee, . 26. + Chel Patenza i corona dela corona del marie rio, cap. 2}. : ss Che laPatienza ci daTopera perfetea, la corona della uitoria,& la beaticudine eterna.cap.18,56 De gl effet dell Ptcnza. ag, 7 Impatienza, & de i fioi efferi. cap.30.” 58 Rimedii contraPImpatienza ; 8 che rurto quello che fece & part Chritto noftre Signore in quetts mondoc’inuitaalla Patienza.cap. 31. 59 LLallertione della Dinina feritmara, & d’alr libri ca tholici,édi molto utile, per conferuare & an- co per acquiftarla Patienza..cap. 32. 6s _ChemeliogiousalChrifian » & gl soe la Patienza il ricorrere {pelle Bate alla oratione , ‘ pialfimamente ‘nel tempo delle eibolationi. > Che dobbiamo Bujey Patienza nelle anerfita , per-" “cap. 33. 6s ae Tl fine della F anole. Errori corretti del Quarto & ultimo Volume. ‘ag. Lit Pe rat. . 28. a2. plaenit; ia Bum ef. Sie 239. hefia : 33. perche tn patientur ja. gu“uenne, ih 3s. “Panenza 38. 45. dilertatione 33.34. dalAnima wean Vaal a tos; mentientes propeer me Gaudett a oe, 2 jo, Pateate dan Della Moree di Chita , BAS EL OY AS IL PROEMIO DEL TRATTATO DELLA PATIENTIA:; veiliffimo a tutti quelli , che defiderano viuere Chriftianamente. COMPOSTO DAL REV. M GIOSEFFO ZARLINO DA CHIOGGIA, Maeftro di Cappella della Serenifsima Signoria DI VENETIA. . eM I quanta dignita & eccellenya fille il primo Huomo inant il peccatos Oy si quanti bei priuilegi fi godeffesquelli, che delle Sacre lertere fi di- lettano; lo poffonoottimamente fapere: percioche dopo che Iddio Terreftre Paradifo ; a¢cioche haueffe da operare,, & cultodirlo ,doue 5 abondaua di tuece quelle cole, che allo ftato {uo felice faceuano dibi- fogno. Onde (come raccontail P.S.Agoftino dottore di fanta Chiefa. ) Fincbat Homo in Paradifo ficus volebat ; quandin velcbat, quod Deus infferas: ainchas fracns Deo, )da lui & da altro luogo non pud uenire;S da Tui hebbe la fia origine, && il fuo principio ; & anco da lui dipende la faa dignita , 1a fua grandezza, & il {uo {plendore.. Etallora hebbe principio, quando Iddio incomincid ad effere Patiente contra Lucifero ; dal quale incomincid . & nacque la Impatienza.. Allora dico, quando da principio hauendo Iddio riuelato a gli Angioli fuoi !Incarnatione det Verbo, introducendo il to Primogenito nel circuito della terra ; come dice Paolo Apo- reb,+, 1oa gli Hebrei, uolfe chelo adoraffero . La onde Lucifero per la ua fuperbia non uolfe Pyal.96. adorare il Figliuolo Chrifto,per 'humaniea fatto poco minore de sli Angioli . Ma cono- fcendola effaleatione del Genere humano,che fi doueua fare per Chrifto; effendo che gia pieno di fapienza,uedeua nel Verbodi Dio; & poteua conolcere, chel'Huomo era per P/al- 8» effere pari alui nella celefte gloria; fi dolfe , & hebbe grande inuidia :la quale non haue- rebbe mai hauuto,(e non fulfe Rato impatiente. Ex coli machind di effere anche lui capo come eraiil Fighuolo;quafi dicendo,non é cofa conueniente, che uno inferiore & di baffa conditione,com’é ' Huomo,fia meco cirtadino & equale nella gloria:&-non giudicd rapi nailuolerfi fire equale &Diosil ch’é proprio del Fighiuoloxonde diffe;racalum conftendar, aig x4, fover afta Dei exsltabs folum eam, [edebo in monteosteftsmensiin latcribus Aguilonis. Afiew dim [per altioudinem aubium, fimilisero Alesfiime, Alcenderd in ciclo,fopra le telle di Dio eflalterd la fedia mia ; federdnel monte del teftamento ne i lati dell'Aquilone ; A(cende- 18 fopra V'altezza delle nuuole , fard fimile all Alviffimo . Et quantunque altro non faceffe , ne operaffe ; ma foiamente fi penfaffe coral cofa molto fuperba ; allora al- Jora , in un momento di Angiolo fi uide Satanaffo 4 guifadi fulgure cafcare dal cie- Jo; percioche I'eterno Padre fu ripieno di zelo per il Figliuolo & fenzaalcuno rimedio. Jo fece precipitare nello inferno. In tal manicra adunque da Lucifero nacque la Impa- A 3 tienza, Lac. 10. Phal7. Gens, 6 Trattato tienza,&e ful primo peceato, che fi commerteffe contra Dio ; & lui fu il primo ,che per eflo peti seffendo che fi feacciato dal ciclo. Et de qui incomincid Iddio 4 moftrarfi in fieme uendicatore & patiente ( dird cofi ) della prima indignatione, chemoftrd contra Lucifero. Vendicatore prima; percioche lo feaccié dal Ciclo: Patiente dopoi s perche potendoloridurre in niente, per la Patienza ficontentd di non pigliare altra uendetta contradilui. Manon gli anda in tutto 4 Lucifero il penficro fallito s perche acquifts il re gnode tutti i ighuoli della Impatienza , & della Superbia ; & fu fatto prencipe & capo dellerenebre.Onde fatto prima grauido di dolore nel cieloypartori dopoi nel terreftre Pa radi(o la iniquita ; percid hauendo hauuto'occhioall Huomo creato alla imagine & fi- miglianza di Dio , & dominator de tutte le cofe create , dalla fua impatienza nacque di nuouo la inuidia , che apportd la morte nel mondo:effendo che non uolfe fopportare un tal dominio,& che!'Huomo faffe in tal maniera fignore : & perfuafe alla Donna che gu- ftafle del frurto gid prohibito ,dicendole; Eritis cat Dei, ctentes bonem GF malam. Sarcte come Dei,& faperete il bene & il male; peril che winto la Donna per la impatienza,S: col fao mezo anco il primo Huomo ;ruppero il commandamento,& doppiamente peccaro- no: prima, perche non hebbero Patienza d’offeruar qucilo, che Iddio cémandato gliha- + ueasdopoisperche non hebbcro paticnza di refiftere alla tentatione del Diauolo. Ez que- Gens, 1.lean.3- Toban8. Datth.6. Mattta, Luc fta fi la'priova Tmpatienza acl"Huome.per la quale Iddio fi dimoftré la feconda fiata fieme Vendicarore,& j-atiente : Percioche per uendetra diun tanto errore maledilo i mico Serpente; maledi la terra;fogeiogd la Ponna all’ Huomo ; Ie aggiunfe dolori & mi- ferie ne i fuoi parti impofe all Huomo il lauorare i campis &lifece mangiare it fuo pane nel fadore della fua faccia ; & gli aggunfe altre cofe di miferia piene ; & 4 quefto modo fi moftré uendicatore . Ma Paticnte fi dimoftrd in quefto , che potendoli ridurre in terra, fi come diterra creati li hauca ; ouero porcndoli fubito fare inghiortire dalla terra , non Jo fice: mafolamente li fcaccié del Paradifo,, & li pofe 1a guardia , accioche mai pid entrare iui non poteffero. Da qucfti due principij adunque difcefero quefte due cole’, Tuna all'alera contrarie:ciné,la Patienza,& la Impatienza:!'una di manicra buona,che fo Ja é quella,che fa che noni facciauerun male:che fc ella fuile dara a tutti ,niuna {celeratez za, niuna fraude farcbbe nel mondo: lalera di manicra trifta,chedola & quella, che mpe- difce che non fifaccia alcun bene:che fe ella fuffe Icuata da ogn'uno,non fi udirebbe nel mondo male alcuno : percioche la prima hebbe origine & principio da Dio , fonte &ca- gione d'ogni benes8& la feconda da Lucifero, origine & cagione d'ogni male, onde nafce, che fi come per la Patienza,che uiene da Dio,ueniamo ad accoftarhi a lui,& effer feco:co fi perla Impatienza,che uicne dal Diauolo,ueniamo 4 ritirarfi;& lontanandofi,a uicinar fial canto del noftro auerfario. Per il che diccua S.Giouanni ; Qui fasit peccatam,ex Diabow Ja cit ,quoniam ab initia Diabelus peccat. Chi fa il peccato,¢ del Diauolo;percioche da prin cipio il Diauolo pecca. Et il Saluatore diccua 4 i Giudei : Pos ex patre Diabolo efis; & defi deria patris veftrivulns facere Voi {ete figliuoli del Diauolo,& ‘colere fare i defiderij del uo ftro padre.Non poflono uerainente ftare quefti due infieme Iddio & il Demonio ; perche fono contrarij. perd diceua il Saluator noftro; Nemo pote/? duebus dominis fermire , ant exime suum odio habebit,dralterum diliget;ant unum fuflinebit, oy alteram contemact,Non pudalcuno, feruirea due Signori; effendoche, oucro haura in odiouno, & ameral'altro; o ueramente fopportera uno, l'altro haura in difpregio. Ancora; Qi nom ¢ff mecam, contra me fl. Chi non é meco,é contra dime.Perd adunque,quando I'Huomo Gi accofta 4 Dio, & lo feruc di cuore perfetto;8e fi come nafce una certa charita & beneuo!éza tra Dio,& lui; che lo fa go dere d'unaallegrezza,che né fi pud efprimere;cofi per il cétrario,nafce tra iui,& il Diauo Jouna inivnicitia tale,che fempre fi troua in rrauaglio & in pene per le ctinue battaglic y che da quefto uo gran nemico continuamente li fono date. Main ucro maind porrd fer- nie all'uno,che piaccia all'altro ; percioche fe uorr feruire al Diauolo js allontancra. da Dio;& fe ora feruire 4 Dio,haura in odio il Diauolo,&il Diauolo haura in odio maméte, perche hain odio tutti quelli,che da luifi partono. Onde lo perleguitcray Della Patienza. 7 ra delle tentationi,8 delle tribolationi fenza fine;ufando diuerfi mezi.maallora fi doura confortare il Chriftiano, & pigliar forza & uigore;perche fe uorrd come obedien te Figli- uolo imitare il celefte Padre nella patienza ; intrauerra allora , che icome contra Lucife rovendicé la Impatienza , & la Superbia,, che hebbe contra l'incarnato Verbo, & il Ge nere humano , olendofiaffimigliare allo Altiffimo ; cofiuedendola fua patienza, fara uendicatore contra coloro , che per la fua maligaita li daranno delle tribolationi. Della PatierXa di Dio. Cap. 111, Te * Veramenteimpoffibile il potere efplicare quale & quanta fia tata, & ancora fia la patienza di Dio , la quale ha uerfo i peccatori , afpettando ogni giorno che fi corregghino, & fi conuertifcano, mentre fono in quefto corpo, & inui- tandoli alla patienza , nel modo che inuita con i fuoi flagellii buoni alla pa- ticnza delletribolationi . Ma tutti i cuori dei cattini huomini, che ufano male la patien- za di Dios'indurifcono ; come fir quello di Faraone, che s'induriua pid per la patienza i Dio, mediante la quale li perdonaua, che per quelli fegni ifteffi, iquali haueano fatto ifuoi incantatori, come haucafatto Mole; perd dice la diuina fcrittura: Yidews Pharss Ered 8, quod data effet reqnics , ingrananit cor faum, cy mon andinis cos , ficut praccperat Dominus . ‘Vedendo Faraone che era dato il ripofo, aggraud il {uo cuore, & non li efaudi , come hauea commandato il Signore . percioche Patientia Dei fzcundum corda hominum, quibs/ In que fo- dam utilis ad penitendum, quibufdams inutilis ad refiStendum Deo, dy im malo perfencrandum . per Exodite LaPatienza di Dio( come dice Agoftino ) fecondo icuori de gli huomini, ad alcunié utile al pentirfi, ad alcunié inutile arefiftere 4 Dio, & nel perfeuerarenel male. Nondime no per fe fteffa non 2 inutile ; ma fecondoil cuore cattiuo.. Ignorans quonizm benignites Dei Roma: ad,penitensiamte adducit'? Secundum antems duritiam tuam Gr imprnitens cor, th:faurizas sibi ram in dicire op reuclationis inftiindiey Deis qui reddet unicnique fecundem operacias. Non fait (dice Paolo.) che la patienza di Dio ti conduce alla penitenza? ma tecondo la du. rezza tua, & il tuo cuore {enza patienza thefaurizi a teTira, nel giorno dell'ira & della reuclatione del giufto giudicio di Dio ; ilquale dara a ciafcuno fecondo!'operafua. La onde dice $. Bemardos che Iddio Patiens cif altiencm peccatoram mifericerditer dfferen~ 15 Sentene do . E'patiente allongando mifericordiofamente la uendetta dei peccatori. Penfiamo ej. adunque quanto fia grande la patienza di Dione! fopportare inoftrierrori ;chenon& dubio , che paticntemente fopportaremo poi i diffetti del noftro proffimo , & haue- remo patienza delle noftre tribolationi . Penfiamo , dico , quanto ella fia; che ritro- uando in noi ogni feeleratezza; non folamente non commanda che fi apra la terra, & neinghiortifca ; ne manda le uiolenti onde del marc, che ne affoghino ; ne il fuo~ co, dle faette dal cielo , che ne abbrufcino ; neleua il {uolumeal Sole, per priuarne della luce ; ne cuopre il Cielo di nuuoli,accié fiamo priui della licta faa uiftas ne altro peg jo di quefto ne fa , che meritiamo; ma patifce che ogni creatura ftianel fuoordine , & Eni Anoiindegni , & maluaggi . Solem fuumeriri facet faper bonos, dp males pluit dy faper Matth.5or iuftes &inioflos . Fa na{cerc il Sole fopra i buoni & li rei,8: fa pioucre fopra i giulti & gli ine giufti: Fa che gli elementi, Ia permutationc dei tempi, & la generatione delle cole, a gli uni & a gli altri feruino ; fopporta le nationi ingratiffime , che adorano i falfi Dei, & fe- guono continyamentele iniquita, i vieij, le dishonefta, crefcendo di giorno in giorno nel Taloro malitia;per detrahere alla fua patienza,effendo che alcuni non credono che Iddio fiasperche non lo conofcono irato col mondo,de i quali parlail Santo Profeta : Dixie ime ppd.r5, Siptens in corde fuo, non eft Deas. Diffe Vinfipiente nel fuo cuore; nonglié Iddio. Etalcuni fpentano che fia Iddio; ma che non fia {cienza in lui; perche uedono alcuni huomi- ni pelfimi abondare di cole profpere : onde dicono cul Salmo : Fece iphi peccateres wal. y & abundantes in feculo obtinnerunt diwitias . Ecco effi peccato:i & abondanti nel fe- colo , hanno ottenuto le ricchezze « Quefti fi affimigliano al Farifeo Simone , nel- A 4 la ue.7, Incap8. spifadR. InSenten- ais. Gen.30 Encode pfal.r3. ost Rom.3._ Pfal.3 5, Rema.t: 8 Trattato $a cafa del quale uenne quella Donna peceatrice , che fparfe I'vaguento fopraipie- di di Chrifto. ilquate diccua tra fe ftello . Hic fi effer prephera , fires utique qua & qualis ci mulier , quetangisewm , quia peccatrix eff. Sc coftui fulle Profeta , faprebbe egli Chi, & quale 1a donna che lo tacca s percheé peccatrice. Mala Patienza di Dio non preiudica alla ueriea ; & la fua prefcienza & prouidenza per queltoé maggiormente pro- uatajche colui quale @ inuolto ne? peccati,abonda continuamente di profperita moda - ne, Laondedice Ambrotio ; Patientia 6 longanimitas Deiip/eft , qu ficus males praparat 44 interisum, ita & bones praparat‘adcoronam. Chela Paticnza & longanimied di Dio ,& quella, che fi come prepara i cartiui alla loro deftruttione, cofi prepara ibuoni alla co- rona :imperoche con quelli patiente, accioche efercitandofi quefti nella patienza, & affimigliandofi a lui,uenghino ad efercitare la lor fede, & la loro pradenza . Nein cid {o- Jamente grande la Patienza di Dio : madi pitt(come dice Agoftino ) perche col {uo male, Parcit contemptus ,parcit etiam negatus; G+ magis wuls uitem peccatoris , quim mortem. Effendo {prezzato perdona, & perdonaanco effendo negato ; & pilttofto uuole la uita y che la morte del peccatore. Sopportd Iddio patientemente Adamo, quando fiefcusd dell'error commeffo fopra la fua donna, quantunque (come hé detto ancora ) lo poteffe ridurre in niente, & fi dimoftrd molto patiente uerfo la humana natura ; fenoi confideria mo bene, folamente dal peccato di Adamo fino al tempo della paffione del fuo unige- nito figliuolo Giefu Chriftoredentor noftro ; maanco da effa fino alla deftruttione del tempio & della cited infieme di Gierufaleme : percioche {opportd con gran Patienza la jniquita de i Gindei,dall'anno Quintodecimo di Tiberio Cefare , quando incomincid il Saluator noftro a predicare , & farli conofcere al mondo per il uero Mefia, finoalla no- minata deftruttione:8 non fenza gran frutto & utilita di coloro,che per le predicationi de i fanti Apoftoli, & per iloro fegui & miracoli doucano credere in Chrifto. Ne folamen te ino allora fi dimoftrd patiente: ma anco daindi in poiseffendo che fopporte & foppor a tuttauia le noftreiniquira , che fono tali & tance »che numerarnon fi poffono ; dima- niera che hora fipud ucramente con ueriti dir quello, chedice il Salmo; Onsmes declina- serant, fioml inatiles falti fant ; non eft qui fasiat bonum, non ft u/que ad unem . Tuctihan- nodeclinato 3 & infieme fono fatti inutili ; non fi troua chi facia il bene , non (di- co) fi troua fino ad uno, Et con Paolo Apoftolo potiamo dire : Nom eff inf quif quam, nonyef intelligens , non eff requirens Deum . Non ui Galcuno giutto, non é intel figente , non chi ricerca Dio : & Noluat intelligere nt bene agerent . Non uogliono in- tendere, che? peggio per non far bene . Onde non uolendo hauere alcuna notitia di Dio: Tradisidos Deus in reprobum fenfum wt fitiant ea que nom comueniunt 5 repletos omni imiquitate , malitia formicatione , auaritis, mequitia ; plenosinuidia, homicidio , contensione, do~ Io, malignitate, fafarrencs ,detratfores , Deo odibiles, contumciio/ps, fuperbos ,elates, inacn- sores materum , parentibus non obedientes, infipientes ,incopefitos; fine affeChione ,ab/ que fiede- rey fine mifericerdia; cioe, Iddio lida in reprobo fenfo:: acid faccino quelle cofe, che non conuengono; effendo piéni diniquica , malitia, fornicatione , auaritia , maluagi- £3 ;pienid'inuidia , homicidio , contentione,, inganno, malignita ; mormoratori 5 de- trattori, odiofi di Dio , ingiuriofi, fuperbi, gonfij; inuentori de mali, non obcdienti 2 fuoi genitori , infipienti , incompotti , fenza affertione , fenza fede , & fenza mifericor- dia . Manon fa mai fenza cagione la Patienza di Dio uerfo alcuni peccatori: imperoche effendo! Anima, della quale ne ha cura & prouidenza particolare immortale & eterna ; fe ben dopo che @ inferma per il peccato della fua malitia, non cofi tofto fi fana; non perd lacfclude dalla faluce ; ma differifce in un tempo pit conuencuole ;& le manda del- leéribolationi & flagelli per fuo maggior bene. Peré fa Iddio, come fa il buon medico, ‘quate quantunque poffa alle uolte far pretto ferrare la piaga dell'infermo, non lo fa; ma latiene aperta, accioche meglio fi purghi, uenendo. fuori i trifti humori, che ftan- no nafcoft ; & dopoi meglio fifani percioche non uencndo, dopo {errata , potrebbo- no dinuowo apritla ,& farli da per (la ftrada; & con maggior male farla maggiore 5 & pid Della Patienza. 9 pil pericolofa : cofi Iddio che conofte il tutto , petmerte con la fua Patienza , che auen= ghinoal peccatore moltecofe ; acciohe la piaga del peccato ftia aperta, & con Tun- guento delle tribolationi a poco & poco fi fcoprino i diffetti che gli erano occulti per! ha Bito cattiuo , che gid hauea fateo nel male , & non li potea conofeere ; & col mezo loro fi uenghi a purgare la piaga de tanti errori &peccati che per negligenza & poca cura nel- Yanima fuahauea lafciato far radice 5 accioche un‘altra fiata con maggior {uo danno, non la facciano aprire : effendo che (come dice Gregorio ) il pefodel peccato , che non fi {canzella con penitenza, tira Huomo,non fi accorgendo , in un‘altro maggiore. Que- fia 2adunque la Patienza di Dio, buona , perfetta , & fanta ; 1a quale (come uederemo) molto differente da quella de gli Huomini. Manon c'inganniamo; imperoche fe bene il nome della Patienza deriua dal Patire; non fi pud peré dire , che Iddio patifca cofaal- cunayne che inlui cada alcuna moleftia per effercal ructo impaffibile. Ee fe ben nella Scriteura fanta i commemora la Patienza ,T'ia yi zelo , & alere cofe mili di Dio ; tut- tauianon fono come le noftre paffioni, le quali non potianio {entire fenza dolore & fafti- dio :neanco potiamo dire che la uaPatienza fa nulla; anai di tal Patienza, non fola- mentelo crediamo; ma ancora con falute lo confeffiamo patiente : & non folamente pa- i 4 patientiffimo fenza alcuna paffione ; come anco lodiciamo Gclofo fenza ue- dia; Irato fenzaalcuna alteratione; Mifericordiofo fenz'alcun dolore; Pentito Senz’alcuna correttione di cofa cattina, Della Patienza di Chriflo. Cap. IIIT. Vestn fortidi Patienza, che habbiamo commemorato 5 fecondo una certa noftra opinione, crediamo che habbia Iddio nel cielo , nel modo che fi di- chiarato : ma che diremo di quella, che hebbe fatto Huomo in tetra? percio- che elfendo Iddio hebbe Patienza dinafcere nel uentre della madres afpett® grap, & fopportd di crefcere sfilatcid bateezzareal Seruo s {eacci6 da {é Satanaffo con le paro & 4. Ac folamente ; & facendofi di Signore , feruo & macttro , Fil ingiuriofo a fe fteffo , ftando pips, fortola Figura dell’ Huomo , fopportando con gran Patienza ogni cofa; non imitando |" perd in cofa alcunallafua Patienza, ma quelladel Padre; & wolfe infegnare all'Huamo Matt.16. col mezo della Patienza »fcampare la morte : onde filafcid prendere da i fuoi nemici, acid ifuoi ferui non fatfero pigliati dallantico aucrfarios filafcié accufare da fall tefti- 1M 2*5 monij, perifcufarei nottriertori appreffoeterno Padre » giutto gindice; filafeio (poglia jaray. relauelta tergena ,& {prezzare con uefti non conueneuoli , per ueltire i fuoi ferui della uecfte della immortalita & accid fulfero honorati nel cielo ; filafcié bateere & fagellare , hauendo prima col flagello fatto di chorde fcacciato del tempio quelli ,che in effo tante 5, ribalderie commerteuano; filafeid giudicare da giudiceingiuftohauendo lui a giudicare Jy'."* ‘oga'uno nell eftremo giudicios fi lafcid coronare di {pine per coronar coloro, che per il fuio nome patirebbono le ingiurie de fuoi inimici , & fpargeffero il proprio fangue,s fila~ {cid imbrattare di fputi , hauendo egli prima col {puto illuminato il cieco nato 5 filalCid sopany, darbere fele & aceto, hauendo poco inanzi egli dato il {uo Corpo facratiflimo in cibo, & il fuo Sangue pretiofo in beueraggio ;filafcid porre in Croce fra due ladri , accid i {erui faoi faffcro collocati nella beatitudine eterna tra ichori de gli Angioli. Vlcimamente tan. to patientemente fopportd ogni cofa, (che ficome dice la diuina fcrittura ) Sicut onis ad Yai. 52. accifianem dudlus eft; OF ficwt Agnus coramsondente fe, fine uote ; fic won apernit 0s f-um.a gui ABS. fa di pecorclla fa condotto al macello ; & come agnelloalla prefenza del tondatore fulen za mai aprirbocca,lamentandofi, 8 dolendofi . Quefta grande Patienza uide per molti anni inanzi Laia,, illuninato dallo Spirito dinino , quando in perfona diChuito dil yeia.4a. e: 10 Trattato’ fe: Tacnifermper filui, patiens fui, ficat parturiens loquar . Semprehd taciuto yhé tenu- tofilentio , fui patiente, parlaré come donna parturiente. Ondeil uoler raccontare di uno in uno gli effempi di Patienza, che ci diedeii Figliuolo di Dio,farebbe troppo gran- de imprefa - Per ci contentaremo al prefente di commemorar fulamente quefto, che tra laltre cofe fegnalate fece » inanzi la paffionedel fuo corpo; per dimeftrarci la fua hu miltd & patienzas percioche fopportd Giuda Ifcariota ladro , inanzi che lo dichiaraffe Yehen. 11, traditore. Eracoftui (come feriuc S.Giouanni ) Fur ,¢rlecalos habens, a qua mittcbamtar © t+ portabss , Ladro,, &hauea la borfa nella quale porrauaidenari , che gli erano mandati. c inanzii legami la croce & la morte »non linegé che lo porcife balciare. Simiglian- remente eflendo percoffo dal feruo del Pontefice; non fece contradi luialcuna uendertas Joban.18, Ne moftrd fegno alcuno ¢'impatienza; ma folamente accufandolo ingiufto , hi diffe: S# snale locatus fam, teflimeniam perbibe de male ; iantem bene, quid mecedis? Scio bo parlato male, renditeftimonianza del male ;ma fe bene, perche mi percuoti? O fingolarc effem pio da effere imitato da ogn'uno ; non poteua forte il Saluator del mondo allora allora fa. ye aprirla terra con una fola parola ; & fare inghiottir uiuo colui , che col bafcio tradi il fuomacftro & fignore ? & quello anco, che diftefela mano , & percoffe il fuo Fatrore co nase, mefece inghiottire Datan & Abiron ? Siueramente che potea, ma non uole & foppor 18 quefte ingiurie con patienza : Et perche 2 non per altro , che per cimoftrarci, chela fua Patienza era perfetta ; & per lafciarci cffempip , che in cid haueffimo a feguitare. O mifero Huomo, terra & cenere che fei s perche non fopportar con l'effempio di Chrifto » che da un'altro Huomo fimile & tc i fia detto una torta parola? Imita mefchino te, imita (dico Jil tuo Saluatore, il tus Redentore nella Patienza ; perche {e ello effendo Iddio pertuo beneficio pati effer bafciato , & battuto nel ualeo da vn fcelerato peccatore & fa- crilego s perche ti fdegni,, perche ti crucij, & perche ti rodi di dentro,che un'Huomo fimi fe ate, & forfe anco di te migliore , ti habbia detto una parola ingiuriofa 2 & perche ti apparecchialla nendetta , che fore credendo ferire , potrefti cader nelle mani del tuo nemico?Vorraiforfe tu effendo Chritiano effere inferioread uno Gentile & paganoco- Suetonies me fu Cefare 2 del quale leggiamo che fa di tanta Patienza & tanto mirabile ; che ne per invita 1u!, parole mordaci ,neanco per le uillanie che gli erano dette in {ua prefenza fi muouea; ma Cefais, a vurti quelli che parlauano contra dilui perluadeua , che fuffero pits modetti nc| parlare, Facilmente perdonaua a gli inimiici, ne fi adiraua contra iribelli del fiuo imperios & go- deua molto diriceuer coloro, che fierano da lui ribellati , & ritornauano a penitenza.O animonobile, mirabile,& Aupendo d ua’ Huomo gentile sche douerebbe (di gratia) fare il Chriftiano, fe uno Intedele , che non hauealume alcuno di Dio era di tanto ualore , & dianimo tanto magnifico, che perdonaua , & accarezzaua i faoi inimici? Impari daco- ftui, quello, che per amor di Chrifto douerebbe far lui « Tanta & tale fla Patienza di Cefare , che ricosdandofene dilei Seneca foleua riprender fe tteffo, & dire: Non poffo forfe nella cafa mia far quello , che poteua far Cefare in tutto il circuito della terra? Effo fa patiente, & perdonaua a gli inimici, & ionon perdonzrd ai pegri , neglizenti,Secian- ciatori ferui mici ? O parole ueramente degne di cffe {Colpite nell'oro , & da tenere fem- pre uinz nella memoria. Diceua ancora: L’etd efcufa il fanciullo,, il feffo 1a femina, Ia li- ~berrd tl ferciticro, & la famigliarita il domeftico. Piu oltra diceua: Amico @ colui che of fence: & quali rifpondendo foggiungeua; Ha fatto quello che ha uoluto. E! inimicos Ha fatto quell, che era il debiro fu. Diamo adunque luogo al prudente , & perdoniamo al pazzo. Oqua ndcla pazaia,8cla dapocagine dell’ Huomo , che lafcia accendere il fuoco in fe fte ff alla impatienza,& credendofi {peffe tiate far la uendetta contra lingiu riante ;tal vendetta cafca fopra di lui. Coftui la(ciandofi offufcare la ragione, che éin luis f-gnendol'appetito inordinato, nofi uiene egli a farli fimile ad uno animalaccio brutto fenzaragione alcuna? Ne é ueramente minor male il uendicarfi della ingiuria riceuuta, che il farla percioche quando é congionto la impatienza di colui,che riceue la ingiuria, con la malignita di colui chela f& , nafcono fpeffe fate guerre crudeliffime ; & eccita uno incendio Della Paticnza. at Ancendio molto maggior di quello, che fe aleunogettaffet'oglio fopra Jelegne, che gid fono appicciates il qualenon gid un fiume di acqua; ma fi bene ua mare di fanguefparfo fo porrebbe eftinguere, E* ben wero; che fe la Patienza fi opponera alla malignitd di co Jui, che fi laingiuria; non é dubio , che flabito fi eftinguera ,nel modo che con lacqua fi faole eftinguere la fiamma del fuoco sa qual Patienza fi potra fempre hauere , quando fihaura in memoria quella ,che hebbeil Saluator moftro , che fu tale & tanta, che con parole non fipud raccontare; perciocls fopportd (come di fopra fie detto ) ogni difag- jo 8 ogni male & per fare la uolonta del Padre , & per dimoftrarcilauia della noftra Hivatione nellaquale dobbiamo continuamente caminare ; effendo luilauia , Jauerita & la uita 5 & niuno ua al padre fe non col fuo mezo . Onde diccua: Sicut mandatum dedis mihi pater, fic facto, Secondo ilcommandamento che mi diede il Padre ,cofi faccio. Pe rd adunque uolendo noi andare allo eterno Padre 5 bifognache Chrifto fia con effo noi , & habiti in noi. Ma fe nogliamo hauer Chrifto con noi , bifogna che ficome luica- mind ,che cofi ancora noi caminiamo ; effendo che( comediceS.Giouanni ) Qui dicis Sf inipfs mancre, debet ficus ill ambalanit, Or ipfe ambslare . Colui che dice,che fta in Chri, fto debbe anco lui caminare nel modo che camind Chrifto. Et il prencipe de gli Apofta lidice: Chrifius paffus eff pro nobis, vobjs relingquens exemplars, ut fequamini ucfligia cins:qui peccatum non fesit , wee taucntus oft dolasin ore gins squicum malediceretar.non maledicebat; cam ‘peterctar,, non comminabatar , tradebat antemindicanti fe ininftt , Chrilko ha patito per noig Ta(ciandoui effempio di feguirle fue pedate :il qualenon fece peccato , ne alcuna mafitia fu titrouato nella fua bocca; alquale effendo detto males non mal diceuas & paendos non minacciaua , & fidana a quello che giudicaua ingiuftamente . Et Agoftino dice,che Chrifto pati con a faa patienza per infegnarcila noltra : & cidimoftrd il premio delle patienza nellarefurrettione. Tale adunque fila Patienza di Chrifto , per farisfare al commandamenro del Padrei& per dimoftrarci la uia della noftra falute ; 1a quale Paticn za quanto fia diferente da quellade gliHuomini, da quello che fegue fi potra chiara- mente conofccre, . Dells varia Patienza de gli Huomini , ¢9' qual fialavera. (eV. ¥ Oxvo édifferentela Patienzade gli Huomini da quella di Dio, &da quel- la di Chrifto; percioche la Patienza di Dio dello afpettarci , & fopporta~ reinottri mali, accioche ( come fié detto di fopra) fucciama penitenza ;& quella di Chrifto¢ per obedire al Padre ; & accioche da lui impariamo ad ffere patienti, & fopportar le tribolationi , che ci vengono in quefto mondo. Mala ue- rapatienza dell’ Huomoé di foppartare tutte le auerfita , che li uengono per amor di Chrifto ; & fe tendeadaltrafine, noné uera patienza. La onde non é uera patienza quella di coloro, che peraccumular thefori,acquiftare honori , & altrecofe temporali, che poco durano , foffengono patientemente infinite fatiche , infiniti difaggi, infinici dolori,& infinite cofe malto afpere, & molto dure s equal tanto pitt che pofleggano,& fi credono per quelle effer felicistanta pitt infelicemente le defideranoranziéuna Patienza picnadi pazzia. Et (eben coftorarhannaacquiftae con modi leciti fenz’alcuna frau- de, &-{enza inganno alcyno§ & fia dal Mando lodatala loro Patienza , & laloro pru- denzastuctauia allorg Laadstar peccator (come dice il Santo Profeta in difideriis anima (fae. Elodatoil peccatore ne i defiderii dell'anima {ug ;effendo che la patienza che ufa- no, nalce dal defidcrio che hanno difare acquilto dicofe tali,& non Sindricciataal buon ine Toben.t4. sdobatds Peete Phal.y. 12 Trattato fine &uero. La‘ondeil guadagno & I'acquifto che fperano di fare delle cofe gia dette, dopole fatiche & li dolori , éla eagione & il fine di tale Patienza ; perce non fi ritroue= rebbe alcuno diloro, che uoleffe {op portare uolontariamente cofa alcuna,che li defle no ia, fenon intanto che quella cofa, pee laquale lui fopporta,li dilctta. 0 feiocchiil tanto afaticar che gions? Tusti sorniame alle gran Madre antica,y oi E ilneme nofirod pens fivitrmas, O {ciocchi ueraméte & milcri che noi fiamo,quate fiate per fariare i noftti defiderij,& per guadagnare qualche cofa,entriamo in tanti pericoli, che numerarnon fi poflono; & ogni - giorno fiamo oppreffi da mille trauagli , da mille fatiche,& iricorriamo in mille pericoli di morte,paffando da un luogo all'altro,hora per rerra,hora per mares & {pele fiare c'incon- trasche non folamente guadagniamo, 0 acquiftiamo quello, che defideriamo; ma perdia~ mo anche tutto quello , che habbiamo : éalla fine fi trouiamo nudi, fenza foftanze, fenza robba, & fenza amici: & peggio,che andiamo nella dannatione eterna? Nondimenonoa uogliamo fopportare un poco di tribolatione con Patienza, laquiale ire manda Iddio, per farci fare acquifto degli cterni beni. Ma fe {epportiamo tanti affanni,,tante pene, tan- titormenti, &tante anguitie, per acquiftare un poco de beni:temporali , che poco du- rrano ; perche non uorremo fopportar patientemente quello, chene fi alla fine beati & cittadini del Cielo 2 poi che per alero mezonoa ui potiamo perucnire ? La Patienza di ‘coftoro adunque non @lodcuole; perciochenon é 12 uera Patienza;ne anco quella, che hanno dimoftrato hauer molti Filofofi , col moftrar di patir molee cofe , per acquiftare la Sapienza: effendo che non hanno hauuto la uera Patienza, come non hannoanco hauu- to lauera Sapienza. Et fe bene ujuendo gentilmente hanno infieme con molti Oratori ‘con fomme laudi honorato & celebrato il buono della Patienza, col nome diuirta; &le hanno molto attribuito , di maniera che effendo difcordanti per warij pareri, & per va- “rie fette; fiano peré ftati di un folo parere della Patienza ; & hauendo pofto in Ieila pace dejiloro ftudij ; habbiano confentito in cffa, in effa habbiano fatto patti, & conuentionis & ftudiando con uno animo arrogante del cercar con grande anficta [a uirtitsfimigliante- mente habbiano fatto uedere ogni loro dimoftratione della Patienza; tuctauiala Patien za loro non era la wera; effendo che tendeuano adaltro fine, che al uero. La onde hanno dimoftrato di hauere la Patienza,, per effere riputati Sapient; percioche cono fecuano troppo bene, che ciafcuno tanto minormente fi dimoftra efleredocto & fapiente, quan to éritrouato men patiente ; effendo che quando egli infegna, non pud dare cofe buo- ne, fe uinendo non f& con animo temperato fopportare i mali & li differti altrui «La on- Prous. de dice Salomone : Dactrina wiri per Patientiam-nofcitar , cy gloria eins eff iniqua pren tergredi. L.adottrina dell’ Huomo fi conofce dalla Patienza ; & la faa gloria trappaf- farle cofe iniques effendo ucramente ufficio del Precettore fopportarc in tal manicra gli alerui diffetti ; come fuole con diligenza guardarfi per lafua fragilita di commet- tere alcuna cola triftas poi che conofce che per il uitio della Impatienza , 12 dottrina , z cheénutrice della Virti, fiuienc a diffipare. Pcré diceua $. Agoftino , Patientia comes Git Sepientia , nom famula concapifcentia. Amica cf bone cenftientia,non inimica invocen- tie, La Patienza & compagna della Sapienza y & non feruitrice della Concupifcen- za; @amica della Buona con{cienza,, & non inimica della Innocenza. Et Salomone uo- ‘Prow.i6.lendoci moftrare quanto poffs ta uirts della Paticnza, quando & perfetta, dice: Me= lior eit Patiens u:ro fortis Gf qui deminatur animo [uo , expugnatore arbinm . E miglio- re il Patiente dell’ Huomo forte , & colui che domina l'animo , & migliore di colui che efpugna le cirta.. A quefto fine adunque tendeuano & ancora tendono cofto- ro , & tanto fono Patienti , quanto fono fapienti : ma non fono ueramente fapien- tis percioche non conofcono Ia Sapienza di Dio ; adunque non fono anco paticn- ti. Etcid fi proua col tcftimonio della Diuina ferittura ; & fecondo la dottrina di Paolo DePatit tia Della Patienza. 3 Paolo fantiffimo Apottolo: perche di quelle cofe, che pareil mondo fapere, dice Ip p10 per bocca del fuo Profera; Perdam fapientiam fapicntium , Oy prudentians prudentiam re. probate. Diftruggerd la fapienza dei fapienti , & riprouerd la prudenza dei praden- Er il medelimo fantitfimo Apottolo feriuenel Cap.1. di Coloffenfi: Fidete,me quis ‘vet decipias per philefophiam,, oy inancm fallaciam, fecundum tradisioncm hominam, fecan- dum elem.nta mundi, & non fecundum Chriftum: quia in ipfo inhabitat omnis plenitude dini~ aitstis. State aucrtiti, che alcuno non viinganni per filofofia, & vanafallacia , fecondo Ie traditioni de gli huomini, fecondo gli clementi del mondo ,& non fecondo Chri- fto percioche in effo habita ogni pienezza de diuinita.. Ancora dice 5 Si quis vidermr in 4der nes fipiens cfc in hos feculo,, Halts fas vt fs fapiens. Sapientis enim buins mundi ,italo sitia ft apud Denm;; Scriptum cftenim; Comprehondam [apicntes in ailasia corum. Etiteram; Domina: nonis cognitiones [apientium ,quoniam vana funt . Sealcuno penfa differ tra noi fapiente , fia pazzo a queltomondo, accid fia fapiente. La fapienza di qucfto mondo 2 pazzia app ‘effo Dio sperciocheé ferito: Riprenderd ifopienti nella loro aftutia. An- cora: Ha conofeiuto il Signore, che i penfieri de i fapienti fono vani. Seadunque la fapienza loro (come fi moftrato )noné vera, non pud ancoeffer vera la loro patien- za; percioche fe colui folamenteé patiente ,che & humile & manfueto ; i Filofofi non poffono effere patienti; perche non li vediamo effere di tal qualita ; anzi infolenti fa- pevbi, arroganti, audaci, & gonfj. con i lor pettipieni della lor fapienza , compiacendo molto a fe ftefli; peril che molto in cid difpiacciono 4 Dio. Né ucra é quella patienza, che hanno alcuni erafcurati peceatori i qualifanno ueramente , che peccando feruono al Diauslo; nondimens fi lafciano condurre di peccato in peccato y fenza penfare un giomo di mutar uita; & farealcunapenitenza. Né meno quella d'alcuni infelici, trifti &(eeleratisi quali non folamente per pioggie & neui di giorno, & di notte fopportano 5 & patifcon> freddi, caldi,fame, fete, fonno, & altre cofe fimili piene d infelicita; per rub- bare, &afffinare; afpettando con grande patienza nei bofchi ,nelle campagne » & nei montii uiandanti, che uanno da unluago all'altro per fpogliarli ; ouero per tpogliar ca- fe, rubbar campi,& altre cofe fimili; ma di pit, quandofono preti alleuolte da i magi= ftcati, & poftialla tortura ; fopportana con grande patienza ogni maniera di tormento, per non palefare il uero. Et non folamente cid fanno quefti miferi & mefchini huomi- ni sma ficferciran9 allewolte!'uno con Valtro & darfi alcune forti di tormenti non ufati, perauezzarfi 3 fopporrarquelli, che dal giudice ,& dai magiftrati li porrebbono effer dati, quando prefi fuer. O patienza piena di pazzia , °na ueramente d'ognitor- mento; qual differenza ,di gratia, fi troua da i tormentiyche fi danno 2 quelli , che fono nelle mani de i magiftrati , da quefti , che coftoro tra loro fi danno 2. niuna ucramente ; fe non che quefti fono uolontariamente , & quafi pet giuoco foppor- rati, 8 quelli sforzatamente. Ecquancunque quefta loro patienza fia molto grandes rutcauia é pit prefto degna di biafimo, che di laude; effendo che niuna cofa fi debbe con ucrita lodare , fe non quella , che con qualche giufta & honcfta utilita fi pud imira~ re. Non é etiandioné ucra né lodeuole la patienza d'alcuni pegri & negligenti,l'uffi- cio de i quali écaftigare , correggere »& punirei loro fudditi de gli c:rori, che commer: rono contra Dio,contrail proffimo,& contra fe (tefl ancora; quando per la loro pigritia, negligenza &altro mondanorifpetofopportano ogni cof tifa per dapocagine non folamente non uogliono dare aloro alcuno caftigo sma riprendono & biafimano quelli , che effendo in qualche maniera da loro offefi, con loro fi dolgono. Mefchini loro per- ioche gli intrauerri quello, che intrauenne ad Eli facerdote, il quale con quefta patien - za fenzaalcun frutto fopportd i pzccati de i Figliuoli;ne mai liuolfe caftigare ; Ia onde 4 alla fine fu dela fuanegligenza graucmente da Dio caftigato . Ne anco @uera la patien- zadei ribaldi & {celerati Hipocriti, & de gli pravi & infieme empii Herctici.i quali per piacere al mondo ; 6 per condurreal loro difegnoalcuna cofa; & anco per tenere tra gli huomini de! mondo il pit degno & honorato luogos(opportano ogni difaggio.Scogni tribu- Yi 33. Colof.. 1.Cor.a. fobs. Pial.93. 1. REG 2 14, Trattato tribolatione & con falfe dottrine fouertono il mondo , & fanno precipirare con effo loro anime de gli Huomini femplici, che preftano loro fede , nel ccntro dello inferno; madi coftoro non andra impunita la loro iniqua & praua patienza. Et quanturque tutte que ftc forti non diré di Patienza,anzidird. di Paazzia, ch'io hd nominato, fi poffuno chiama- re, & nominare col nome di Patienza : tuttauia la uera Patienza é quella, che hannoin fe gli Huomini giufti & fantis perla quale, con buon animo fopportano tutte le cofe con- eratie ; fono coftanti & forti nella auerfita , & allegri nei flagelli;& quefiaé ueramentela wera Paticnza ; la quale é lodeuole,, giufta , fanta , & ha il!uo merito da Dio, & degna dicffer connumerata tralealtreuirt. La uera Patienza adunque é quella ,col mezo della quale ueniamo a fopportare con temperaro animo tutte le forti di tribolationi & mali, checi affliggono ; né con animo iniquo defideriamo le cofe buone , perle quali peruenimo alle migliori ; & ci fa effer forti, & conftanti nelle auerfita ; & ci da allegrezza nelleafflittioni; né mai fiamo morduti da alcun dolore, contra quelli, che ci fannole ingiurie. La onde fi pud comprendere , che colui il quale in tal maniera fopportaffe it male del proffimo, & dolendoli tacitamente , afpettatfe il tempo » & cercaffe Foccafione di poterfi uendicare delle riceuute ingiurie;coftui nd farebbe Pariente;ma folamente di- moftrarebbe di hauere la Patienza; & farebbe fenza quella grande uirtd, che fi chiama 1.¢6r.13..Charita ; laquale( come dice Paolo ) @ patiente & benigna. Patiente primamente(dice egli ) accid habbiamo a fopportare gli altrui diffetti ; fecondariamente benigna ; accid «Hatt.s. amiamo coloro che ne fanno ingiuria. Ondeil Saluator noftro diceua ; Diligite inimi- Lucsé. cs utfires , cr bemefacite his , qui oderunt wos; of orate pro perfeguentibns Gy calamnianti~ bus wos. Amatei uoftrinemici, & fate del bene a quelli cheui hanno hauuto in odio, & egate per quell »che ui perfeguicano, & ui diconouillanie: percioche non é virti id fopportare gli auerfarij in prefenza de gli huomini; ma fibeneamaili inanzia Dio: ef fendochericcue Iddio quel facrificio folamente che il fuoco della Charita abbrufcia inanzi gli occhi fuoi, nell’sleare dellebuone opere. Ec coluiueramente fi pud chiamar Patiente , che adun certo tempo fopporta il male le aucrfita , & Ie ingiurie {enz’aleun dolore, & ricordandofi dopoi quellcitteMf: cofe , fe n'allegra , & riceue contento ; ac= id nel ripofo non perifea il buono della Patienza, che ha acquiftato & conferuato nei trauagli. Per queftola uera Patienza@tolleranzalunga & uolontaria delle cofe ardue & difficili; per cagione di honefta , ouero utilita; la onde ama quello, che fopporta te & fA contra quello,che piace s ma non oltra quello che é lecito. Et anco il proprio Bpias della fomma patienza , fopportare imouimenti de gli infipienti. EtSan Bernardodi- ceua, che'l fopportare con temperato animo la pouerta ,@ uirth della Patienza; ma il defiderarla fpontancamente,é lodedella Sapienza. Néfolamente in quello,che {12 der to confifte la uera patienza; ma anco nel fopportare con tcmpcrato animo la prolunga- tione ee tben omens iqualinon habbiamo ancora riccuuti; & di pitt, il che & cofa maggiore , nelle perfecutioni , & nelle tribolationi fopportarc il tutto patientemente, 8 con animo temperato. Delle Conditioni della vera PatienXa,¢7* quello che debbe bauereil vero Pa. tiene. Cp. VIL A accioche poffiamo meglio conofcere la uera Patienza, uoglio che uediamo quelle conditioni , che ella ricerca ; le quali ortimamente conofcer potremo 5 pandocon diligenza haueremo effaminato quello, che gia {eriffe dilei,qua- De Pati. i dipingendola 'Antichiffio Tertulliano: percioche hauendole conofciu- tig, te, potremo anco infieme conofcere quelle conditioni ,che uuole hauere il uero Patien, te. Dice adunque egli, dipingendo la Patienza,cheella ha il volto tranquillo & piace- uole, Della Patienza. 5 uole, 12 fronte pura, non crefpa pertriftezza, d perira; leciglia rimeffe equalmente» in modo lieto ; gli occhi baffi, non per infelicita, ma per humilea 5 la bocca chiula per honore di raciturnita ; il colore come di quelli, che fono ficuri & fenza colpaalcuna; lo {peffo mouimento del capo , contra il Diauolo; il rifo minaccieuole; ma il ueftire circa iIpetto bianco, & impreffoal corpo ; come quello , che non fi gonfiayne inquieta. Et ueramente tutte quette qualita conuengono alla uera Patienza, & anco debbe hauere iluero Patiente; percioche 'hauere il Volto tranquillo, & piaceuole, che altro importa {enon hauere il cuor mondo, & fenza alcun dolore contra colui, che fa la ingiuria? ef fendo chedal uolto , per effere uicino alla uirtih imaginatiua; quando fi muta ; potiamo. conofcerealcuna paffione interiore nell’ Huomo ; come dal mouimento del cuore,é dal, Ia qualita del polfo potiamo conofcere alcune paffionidell'Anima. La ondel'Huomo non pud nafcondere, faccia quello che fi volt » che non gli apparifcano nel uolto di uerfi fegni; & non fi conofca quello , che ha di dentro nel cuore; cioe , la fua fecreta uo- Jonti .. Ma lo hauer la Fronte pura, & non crefpa per triftezza, 6 per ira ; altronon wuol dire, fenon che bifogna effere di animo forte, Snon filafciar uincere da alcuna paffione; effendo che il principio della fortezza @ueramente nel cuore , & appare il fegno nella fronte ,nella quale la Vergogna ha poftola fua fedia. Laonde leggiamo; Bece dedi fax Exet-3: cicm tuam valentiorem faciebus eoram . Ecco, ch'io thd dato la fronte tua piu dura delle lor fronti . Le Ciglia rimeffe altro non fignificano, fe non che Huomo debbeanco effer pa« tiente nelle profperita ; & non fi debbe leuare in fuperbia ,né effer pieno di fatto; percio= chele ciglia fi pongono peril falto, & per la fuperbid mondana. Gli Occhibaffi altro non uogliono inferire, che quello , che dice Tertulliano ; cioé , la humilta , che fi dee hae ere con I'inimico; effendo che 1a Superbia , laqualeé all’Humiltd contraria, induce la Iga, che & cagione di perturbare grandemente!'Huomo;’ & tale mouimento fifa intor= no al eaarels onde arriua fino i membri eteriori ; come fono gli occhi ,& iui appare intal parte; & fi conofce I'Huomo effer turbato , & furibondo. La Bocca chiufa non importa altro, {enon che! Huomo ingiuriatonon fidebbe vendicare contra ingiurian- te, non folamente con farti; ma n& anchecon parole . Onde dice il Salmo ; Dixi, caffe Pfl.s3! iam vies mees,vt non delingnam in lingua mea Pofuirimes coflediam, camcenfifercs peco cater aduerfam me. Obmutni, & bumilistus fom. H6 detto, cuftodird le mie vie, accid non pecchi nella lingua mia . Hé pofto guardia alla bocca mia, quando ftara il pecca- torecontra dime; mi fono ammutito, & fommi humiliato. I] Colore fignifical'inno- cenza; percioche, 6 per timored’ hauer fatto ; 6 per la paura che fiha, che non accafchi jualche male,il volto diuenta pallido; & la vergogna, che fi ha per hauer commeffo qual- che errore, lo copre tutto di roffore. Lo Speffo mouimentodel capo contrail Diauolo, Lhauer {peffo in memoria gli inganni fuoi ,& le aftutie,che ula per ingannarci. La ‘onde diceua il Prencipe de gli Apoltolis Aduer/irias veffer Disboles tanquam leo rugiens, 1. circuit quarcns quem denoret, cui reffite fortesin fide. 11 Diauolo vottro auerfariorugendo come Leone ,vid'intorno cercando di diuorate qualcheduno, al quale voi valorofi fate rcfiftenza nella fede.Ma dal Capo deriua ogn’altra cofa nell’ Huomo,& iui éla ftanza del~ TIntelletto; perd dobbiamo hauer l'occhio,che non entriin noi la Superbia,che @il capo 8zlaradice d’ogni male ; percioche lieua all'Huomo il lume dell'intelletto, & lo fa fimile alle bettie; & dobbiamo fpeffo muouere il capo , cio®,, fcuoter da noi tutti quei penficri, che ne poteffero in qualche maniera offendere Mail Rifo minaccieuole uuol dire, che dobbiamo allegramente fprezzare cotali infidie & fraudi, & con animo allegro foppor- tare il tutto ; effendo che il rifo é fegno dell'allegrezza,, cheé in noi: & é quello, che im- edifce la Triftezza , cagione d’ogni noftro male: la qual nafce, quando I'Huomo fila- E iauincere nelle cofe contrarie. Onde ftara bene in ogni noftra operatione moftrarfi Jicti, & ridenti;maifimamente quando il noftro auerfario ci proponera inanzi gli occhi il far la uendetta contra colui , chene fa , 6 dice l'ingiuria. Vitimamente il Vettir bian- Co intorno al petto , & riftretto al corpo , uuol dire che dobbiamo effere puri & nettida ogni 16 Trattato ogni macchia , & che non fila(ciamo gonfiare dal uento della {uperbia, & della vanaglo- ria, per alcuna profperitd, fia qual fi uoglia, che habbiamo ; ne inquictare per alcuna in- felicita ; ma dobbiamo ftare coftanti & forti nelle tribolationi , & nelle profperita . Erfo praogn’altra cofa effere in tal maniera fermi , & ftabiliti nella fede , & nelle tribolationi; che ne per timore da effe fiamo mandatial baffo: ne anco nello efperimento loro fiamo farti gilt cafcare. Perd duecofe fi debbono offeruar nelle tribolationi ; la Patienza, acid non fi partiamo dalla fede; & la Fede nelle perfecutioni . Dobbiamo ancora in effeintal manicra effere allegrische Ia triftezza non ne mandi per terra.Onde diceua Paolo Apofto Rem.12, lo 5 Im tribulationes pasicntes . Siate patienti nelle tribolationi : & di fe fteflo diceua , Nene Coloft.” gandeoinpsfiionibrs provvebis, cy adimpleo ea, quadde/unt paftionnm Chrifi, in carme mes pro Corpere tint, quod oft Ecelefis, Hora mi allegro nelle paffioni per uoi,8 adempifco quel- le cofe, che mancano delle paffioni di Chrifto, nella carne mia peril fuocorpo, ilquale watth.s. 1a Chiefa. Ecil Saluatore ai fuoi difcepoli diceua ; Gandete Gy exaltate; cum maledixerint sohis, & per[ecusi aes futrint , Qe dixerint omne mslum adecrfam aos. Allegratcui & fate fefta quando ui malediranno & ui perfeguiteranno , & diranno ogni mal diuoi . Et det Inc. 6. Santi Apottoli fileyge ; thant Apoitoli gaudentes a confpettaconcily . Si pa Hi A ftolillegri dal coniperto del concilio. Et Paolo Santiffimo parlando 3 gl a Heb. 3; Rap:nsm bonoram weftrorum cum gandio fuftepiftis. Tollerafte la rapina dei uoftri beni Jaco. con allegrezza. Et$.Giacopo dice. Omne gsudinmn exiltimate Fratres mei, cam in tetatie- mes usrias inciderins, Ogni gaudio ftimate, Fratelli miei chariffimi, quando cafcarete nel~ Je tentationi uarie. Ma fea ciafcuna fatica mancaffe la Patienza , !’anima ueramente non potrebbe effer perfctta: perciochela Patienza tra le anfiofe tribolationi del fecolo 2una offeruata artione di rendere gratie al Signore, infinoal fine della morte. Quefte adunque fonole conditioni della wera Patienza , lequali fe alcuno poffedera fenza fimos Jationealcuna , noné dubio , che fipotra chiamarc ucro & non fimolato Patiente. - * Che le vera Patienza é dono di Dio. Co. VII. Ss A. peré dibifogno, chenon s'inganniamo, & non prefumiamo afcuna cofa com 324} trail douere; perche fe bene conofciamo che in noi é quefta uirtit : bifogna BS) nondimeno che fappiamo,, chela uera Patienza non uiene da nol; mada Dior * & & dono molto fingolare & eccellente . La onde effendo cofa ottima , come weramente ;non pud uenire da altrui, fe non da quello , che & fonte d’ogni bene; dalqua- Je ogni ottimo & perfetto dono (come dice $.Giacopo ) procede. Pero diceua Paolo Tuo. © Apottolo. Quid babes qued new eccepift? Che hai tu , che tu non! habbiariceuuto? & piu Cor. lira dices Hot & Des of, quia nobis donatum off pro Christo;,nen [alum usin cnr credatis, fed ut Til. eriam prosile patiamini . Quefto éda Dio; percheuié ftato donato per Chrifto ; acid non folamente crediate in lui ; ma accibche per effo habbiate patire. S. Giouanni Bat- Iban. tifta anco lui dice chiaramente ; Now pote? Homo accipere quicqnam, wifi fucrit ei datum de sale .Non pud I'Huomo riceuere cofa alcuna, fe non glié dato dal Cielo . Perilche con Tfl.z0. firmaremo quello che fié detto , con quello che dice il Santo Profeta Dauid , Ts es Pa- sientia mea Domine . Signore (dice egli ) tu fei la Patienza mia; percioche conofceua,che. da quello dal quale procede & deriuala uera Sapienza, uiene ancolauera Patienza. Pfal.61. Ancora diceua; Des fubicéta fle anima mea queniasn ab ip/o Patientia mea. Anima miafia foggcttaa Dio: perche da effo uiene la Patienza mia. Laonde(comedice S.Bafilto) @ da tenere per certo, & da confeffare ancora, che il prolungare ciafcun bene, & anco Ja Paticnza, & la toleranza di quelli incommodi che patiamo per Chrifto,uenga da Dio. Simigliancemente dice Agoftino, Virtus animi, que Patientia dicitar, tam maguame Deidend fut etisinipfins gui mobis cam Largitur, qua males wt corvigentur: expettat , Pasientia pradicetar. vaclla In morali- bas. Della Patienza. 17 Quella vireit dell'animo, che fi chiama Patienza, 2 dono tanto grande di-Dios che beatin anco fi dice & predica la Patienza di colui , che ce la dona : per la quale afpetta tia: cap.t. che i ¢attiui fi correggino , Teofilato.anche dice , che Iddio# chiamatoda Paulo. pottolo Iddio della Patienza , & della confolatione , come quello che ¢ datore di‘! ‘P15 quefte cofe . Potiamo biora uedere,, S¢ conofcere , che con la Patienza de gli im-P" #4 ij & fcclerati s ma quella dei giuffi, che uiuono in charitd , per laquale effa charita fidiffande ne i loro cuori, uiene da Dio . Onde Paolo Santiffino Apoftolo lodan- t.Cer.t- do &comimendando la charita : diffe ; che tra le altre fue proprict3 & beni, che fono molti , fi troua quefta , la quale é‘fopra ogn’altra eccellente , che Omuia /affert , fop~ Roms: porta ogni cofa . Si che fi pud tener per fermo , che la Patienza de i giufti é ue~ a Patienza s effendo che in loro é la Charita di Dio diffufa ne i cuoti loro per lo Spirito Santo , come dice I Apoftolo ; & per il contrario , quella de gli iniqui & feclerati » AG ; peecioche eff feguitano le uanita del mondo » & opai ta fuper. bia. Ne debbe prefamere alcuno di hauerela uera Patienza da fe fteffo ; {eriza che ella li fia data da Dio , quando con la fua fuperbitfima uolonta fopporta alcunaco- fa dura & afpera , che li poffa occorrere » fi per non difpiacere & gli Huomini , co- me anco acid non gli intrauenga peggio di quello che fopporta ; 6 pure amando & compiacendo a fe fteffo, per uolerfi dimoftrare di animo forte ; percioche quefta fus Parienzanon fara quella , della quale parla Apottolo Giacopo,, ditendo ; che non & quella, qua furfum defiendens ; fed serrena animslis , diabolica , che difcende di fopra: faces. ma terrena,, animale , & diabolica ; laquale non uiene da Dio , come uien quella de i giutti8 pietofi, mada fe fteffos percioche quella de i giultié celefte , quella de pli impij terrena ; quella de i’giufti fpirituale , quella de gli impij animale ; quella dei giufti deifica, & quella de gli impij diabolica;'& la cagione & quefta che quel Ta , non dird Patienza ; ma pili tofto concupifcenza , per laquale uiene ; che i pec- eatori fottengono & fopportano patientemente ogni cofa , nafce & uiene dal mon- do ; mala charita perla quale nafce , che quelli, iquali uiuono fantamente ; pa- sifcono con animo forte ogni tribolatione; nafce da Dio . La onde fenza la charita non pud effere in noila ueta Patienza che é una grande fermezza dello Spirito di- gino , per laquale I'anima fedeleé fermata contra qualunque auerfita , accioche non manchi dalla ueritd , fe bene conuerfaffe nel mezo deli’ ombra della morte + Per’ jucfta fopportiamo ogni auerfita ; per quefta non ci-turbiamo per cofa alcuna, che i inerauenga 5 & per quetta altro non uogliamo , che quello che ha ordinato Ia di- uina prouidenza « Ne alcuno neghera , quando non potiamo patire per amor di Dio , che lo fpirito di Dio non fia in noi , il quale ( come dice Tertulliano ) parla -ténirfat: di noi quelle cofe , che fono di confeffione ; nondimeno lui non & Paticnte in Pre*eem cofa alcuna , ma ci da che potiamo patire . Diremo adunque , che la ucra Pa tienza 2 dono di Dio , & la noftra Patienza uiene da Dio ; & Iddio @ la Patienza noftra; percioche dona gratia 4 noi di poter ipa & fopportare ogni maniera di Tri- Bolatione nel mondo. Et non folamente Iddioimmortale padre noltro ,& noltro Siz . ¢ ; maanéo Giesti Chriftonoftro redentore, fatto per noi Huo mo, a Patienza noftra ; effendo che per fuoamore patiae * mouolentieri le cole auerfe & ci allegriamo. della offeruanza delle regole & precet- tiriceunti da lui. 18 Trattato Ch ¢ fempre vera PatienXa » che fi dimofira folamente con “mm ea sma on Sag wwedere con faa . (@ VII, On é cofa facile, come alcuni penfano, anzi difficile , il poter conofcer la nera Patienza , & il uero patiente s perd alle uolte grandcmente mol- ti s'ingannano , i quali uedendo alcuni , che fopportano patientemente alcune cofe ,lodano fubito la loro patienza; quafi che fuflero certi ; che ella fuffe quellauera , che di fopra fi # dimoftrato ; non fi accorgendo ,,che fe bene fi uede , che quefti tali di fuori & in palefe fono patienti ; & che non uogliano pi- Bliare venderea alcuna di cofa alcunache li fiaftato derta, 6 fatta per ingiuria , tut- tauia bene & fpeffo laloro Patienza pud effere non wera, & rationale, maben falfa , & fimolata ; effendo che poffono dimoftrarla di fuori; non |’hauendo punto di dentro. Er con uerita fi pud dire , che folamente colui che patifce.per amor di Chrifto , & con fortezza fopporta ogni cofa s fenza effere punto da niunjdolore , habia la uera Par tienza , & pu effer detto uero patiente. Onde ficomeé uero, che non tutti coloro, che dimoftrano effere fapienti,, {ono partecipi della Sapienza; cofiancora @ uero, che + non tutti quelli, iquali dimoftrano di effere Patienti fono poffeffori della Patienza. Et coloro che ufang diritrameute le paffioni dell'animo, quelli meritano d’effer loda- fi con uerita della loro Patienza , & fi pud dire , che alla fine riportano Ja coro- na del loro patire . Pero fe alle uolte (il che {peffo auiene ) uediamo , che alcuno nelle Tribolationi , & nelle perfecutioni fi taccia , fi ftia cheto, & fi dimoftri efffere patiente ; non dobbiamo fubito credere, che coftui habbia la uera Patienza; perche troppo bene pud auenire , che fe ben patiré delle cofe contrarie, 6 che udira dirfi del, Ie ingiurie , fi ftara cheto, & non feovird allora alteratione alcuna , & fopporterd ogni cofa con Paticnza , & procurera etiandio di conferuarfi in quella innocenza 5 nondimeno dopo un poco di tempo firidurra alla memoria le ingiurie , & quelle co- fe, che haura patito ; & fentendo un certo dolore , perdera quella manfuetudine che haueua hauuto fopportando ; & cercherd di uendicarfi ; dolendofi di non haue- re potuto , duoluto far quello , che inftigato dal dolore preparer di fare per l'aue- nire . Er cid auerrd , perche quella non era buona , ne lodcuole Patienza s che per Juc.8. pon hauere gettato ne} feminarla il fuo feme in buona terra ; gli uccelli del Cielo fe Yhaueyano mangiato . Onde |ifaceua dibifogno , uolendo hauere il centefimo frut~ to, chela fuagerra, che é il {uo cuore; il quale haueua da riceuere la gratiadi Dio , cio’, la fanta Patienza ; fufle buono , & ben preparato 4 far fratto , con buona & falda uolonta , & che per alcuna curiofita , ouera altro uitio , non fulle ftata calpi- ftata dai uiandanti ; che fono propriamente i cattiui penfieri ;.i quali uanno & wen: ono; &che fulfe ben purgata dalle {pine della cupidigia; liberata dalle pietre della fuperbia; bagnatadell-humore della fanta humilea ; & feminata dalla uerita delle fance Scriteure . Percioche fi come la Quercia , & ogn'altro arbore , che ha profundamen- ¢ gettato le radici nella terra; non pud effere mandata 4 terra da niuna forza de i uen- is cofi niun uento di tentatione pud eftirpare il buono della patienza dall'gnima di solui ,che fi confidain Dio, contimore . Laqual Patienza ueramente fi confeguifce, quando la dottrina delle facre lettere mette profundamente le radici ne i cuori noftri. Pfal.s18; Perd diceua il S.Profeta Dauid : Confige timore tuo carncs meas. Conficca Signore col tuo timore le carne mie; percioche & neceffario , che’! Chriftiano fia quafi con un chio do conficcato, di maniera che s'accoftia Dio con timore; accié non perifca. Ma fe que fa Della Patiénza. 19 {ta patienza in tal modo non hauera gettatele radici, che uentoalcuno della tentatione non le poffa nuocere; fenza dubio alcuno , ne {eguitera la Triftezza, la Impatienza, & ancola Difperatione . Non fidebbe adunque {ubito giudicare efferuera quella Pa= tienza , che dimoftra alcun hauere , col ftar cheto folamente , fenza fare alcun’altra di- moftratione; percioche fi potiamo di gran {unga ingannates poi che dopo alcun te: po pud auenire , che I'Huomo ricordandofi della offefa riccuuta , ouero tornando! commodo, pud cercare di far I2'uendetta contra colui , che offefo per inanzilohauefle. Nemeno fi debbecredere, chela Patienza d'alcuno fia uera, quando 2 dimoftra fo~ Jamente con parole; percioche troppo bene pud auenire , che alcuno nel riceuer le in- giuric , idimoftrerd con grande parole effere Patiente ; predicando la Patienza anco adaltri, & effortandolial patire; 6 perche allora non potra rendere la ingiuria ; pes uolere ingannare colui, che!'hauera fatta ; accioche col tempo non fi guardando , ne hauendo fofpetto alcuno , fi poffa commodamente ucndicare ; 6 pur per coprire ittis more che ha, chenon gliauenghi peggio di quello , che patifces percheuede, checo- Jui ilquale fa la ingiuria ha pits poffanza dilui , per‘alera cagione, che non fi pud fape- re. Macoftuinon pud effere chiamato con uerita Patientes percioche colui , che ‘non rende allora il male perimpotenza ; 8 per altro impedimento , non pud effere ne & puddire, che fia Patiente; effeadochel'effere patiente non conlifte nell'apparenza , S nel dimoftrarfi con parole folamente ; ma coni fatti , & con il cuore. Perd quan- eunque Efai dimoftraffe di hauer Patienza, & di non uoler fare allora uendetta al cuna contra Giacob {uo fratello , per la tolta_benedittione ; perche uolfe afpertas rela motte del padre Ifaac; tale Patienza non fur ne uera, ne buona; percioche la ue ra & buona @ quella , che come dice San Gregorio , p/um amat quem portat : nam fuper sollerafe & od:ffe nom eft virtus manfuetudinis , fed velamentum furoris 5 “Ama quello Exch. ctu Gena. che fopporta ; & il fopportare , con hauere in odio , non uirti’ di manfactudis #™eL7- ne , ma pi prefto un uclo, 6 copertadi furore. Bifogna adunquecon fatti, &n00 con parole; che fia dimoftrato la uera Patienza ; fe fenza errore alcuno la uogliamo conofcere. Percioche coine dice 'Apoftolo Paolo ; 1» omaibw exhibeamus nowmtipfosy s.cor. fieut Dei minifires , im multe Patients . Dobbiamo dimoftrarfi in tutte le cofe come miniftri di Dio , in molta Patienza; non predicandola ad altri; ma hauendola daue- ro: feuogliamo, come diccua il Saluatore : ncllanoftra Patienza poffedere le-anime tye. 21. noftre . Onde é da notare , che ueramente dice ; Le noftre , & non Quelle de gli altri : & le Anime noftre ; & none noftre uille , le cafe noftre , i noftr: palazzi,,le noftre poffeffioni , i noftri giardini 5 le noftre laudi , le noftre luffurie , & altre cofe fimili . Ma fenonuogliamo perdere il merito della noftra atienza » dubbiamo fta- re molto uigilanti ; maflimamente quando riceuiamo le ingiurie , accid non fiamo *ingannati. Ex dobbiamo fpeffo ricordarfi il modo , che tiene l Antico noftro auerfa- io y per uolerci fare in cotale atto precipitare : percioche non ceffa mai di muouer guerra , & accendcre il fuoco , contra de due ; infiammando primieramente I'uno al dire, oucroal fare le ingiurie ; & dopoi prouocandolaltro, che eoffelo , al fare la uendctta contra quello che offende . Et {e auiene che prima refti uittoriofo del primo ; cio& , dt colui , ilquale moffe a dire , ouero a fare la ingiuria ; & dopoi fia {uperato dal fecondo per la Patienza ; allora fi duole grandemente contra di Jui, non lo hauendo poruro commuouere a uendicarfi ; & con tuera la fua forza fe Mi f@ incontra ; perche uede , che ha fopportato le ingiurietcon grande conftanza + & lo'cerca di far precipitare . Et non lo hauendo potuto commouere nel tempo che gli erano farce le ingiurie , tra quefto mezo non con publica & aperta batta~ glia ; percioche ha gia perfo ma con occulto inganno & con infidie , cerca il tempo di porre fa uendetta nel penficro di colui, che non ha poturo uinc se . La onde nella quicte lo. ftimola nell’ animo ; & gli riduce 3. memoria i danni

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