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Cement - Part 1: Composition, Specifications and Conformity Criteria For Common Cements
Cement - Part 1: Composition, Specifications and Conformity Criteria For Common Cements
2
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EUROPEAN STANDARD
NORME EUROPÉENNE EN 197-1
EUROPÄISCHE NORM June 2000
English version
Ciment - Partie 1: Composition, spécifications et critères de Zement - Teil 1: Zusammensetzung, Anforderungen, und
conformité de ciments courants Konformitätskriterien von Normalzement
CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references
concerning such national standards may be obtained on application to the Central Secretariat or to any CEN member.
This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by
translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the Central Secretariat has the same
status as the official versions.
CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland,
France, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Latvia, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands, Norway, Poland,
Portugal, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland and United Kingdom.
© 2004 CEN All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide Ref. No. EN 197-1:2000/
A1:2004: E
for CEN national Members.
INDICE
PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A1 2
INTRODUZIONE 3
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3
3 TERMINI E DEFINIZIONI 4
4 CEMENTO 5
5 COSTITUENTI 5
6 COMPOSIZIONE E DENOMINAZIONE 9
prospetto 1 I 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni ............................................................................... 10
8 DENOMINAZIONE NORMALIZZATA 12
9 CRITERI DI CONFORMITÀ 13
prospetto 4 Proprietà, metodi di prova e frequenze minime di prova per le prove di autocontrollo
da parte del produttore, e procedura di valutazione statistica................................................... 14
prospetto 5 Valori richiesti di Pk e CR ........................................................................................................................ 15
prospetto 6 Costante di accettabilità kA .................................................................................................................... 16
prospetto 7 Valori di cA ................................................................................................................................................... 16
prospetto 8 Valori limite per i singoli risultati............................................................................................................ 17
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A1
Il presente documento (EN 197-1:2000/A1:2004) è stato elaborato dal Comitato Tecnico
CEN/TC 51 "Cemento e calci da costruzione", la cui segreteria è affidata all'IBN.
Al presente aggiornamento alla norma europea EN 197-1:2000 deve essere attribuito lo
status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante noti-
fica di adozione, entro ottobre 2004, e le norme nazionali in contrasto devono essere riti-
rate entro ottobre 2004.
Il presente aggiornamento estende la norma europea EN 197-1:2000 per comprendere la
proprietà facoltativa del basso calore d'idratazione per il cemento comune. Il contenuto
tecnico della EN 197-1:2000 non è stato modificato.
I cementi speciali a calore d'idratazione molto basso sono trattati nella EN 14216.
Il presente documento è stato elaborato nell'ambito di un mandato conferito al CEN dalla
Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai
requisiti essenziali della/e Direttiva/e dell'UE.
Per quanto riguarda il rapporto con la/e Direttiva/e UE, si rimanda all'appendice informa-
tiva ZA che costituisce parte integrante del presente documento.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Cipro, Da-
nimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia,
Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.
INTRODUZIONE
È noto che cementi diversi hanno proprietà e prestazioni diverse. Le prove prestazionali
attualmente disponibili (per esempio tempo di presa, resistenza, stabilità e calore d’idra-
tazione), sono state incluse nella EN 197-1. Inoltre, il CEN/TC 51 si è adoperato per iden-
tificare eventuali prove aggiuntive necessarie per specificare ulteriori proprietà prestazio-
nali del cemento. Finché non saranno disponibili altre prove prestazionali è necessario
che la scelta del cemento, in particolare del tipo e/o classe di resistenza rispetto ai requi-
siti di durabilità secondo la classe di esposizione e il tipo di costruzione in cui è incorpo-
rato, segua le norme appropriate e/o i regolamenti in vigore relativi al calcestruzzo o alla
malta validi nel luogo di impiego.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche
o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presen-
te norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizio-
ne della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 196-1 Methods of testing cement - Part 1: Determination of strength
EN 196-2 Methods of testing cement - Part 2: Chemical analysis of cement
EN 196-3 Methods of testing cement - Part 3: Determination of setting time
and soundness
EN 196-5 Methods of testing cement - Part 5: Pozzolanicity test for pozzolanic
cements
EN 196-6 Methods of testing cement - Part 6: Determination of fineness
EN 196-7 Methods of testing cement - Part 7: Methods of taking and preparing
samples of cement
EN 196-8 Methods of testing cement - Part 8: Heat of hydration - Solution
method
EN 196-9 Methods of testing cement - Part 9: Heat of hydration - Semi-adiabatic
method
EN 196-211) Methods of testing cement - Part 21: Determination of the chloride,
carbon dioxide and alkali content of cement
EN 197-2 Cement - Part 2: Conformity evaluation
EN 451-1 Method of testing fly ash - Part 1: Determination of free calcium
oxide content
EN 933-9 Tests for geometrical properties of aggregates - Part 9: Assessment
of fines - Methylene blue test
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della EN 197-1 si applicano le definizioni seguenti:
3.1 ossido di calcio reattivo (CaO): Frazione dell’ossido di calcio che in normali condizioni
di indurimento può formare silicati di calcio idrati o alluminati di calcio idrati.
Nota Per valutare questa frazione occorre sottrarre dal tenore totale in ossido di calcio (vedere EN 196-2) la frazio-
ne corrispondente al carbonato di calcio (CaCO3) calcolata in base al tenore misurato di anidride carbonica
(CO2) (vedere EN 196-21), e la frazione corrispondente al solfato di calcio (CaSO4) calcolata in base al tenore
misurato di solfato (SO3) (vedere EN 196-2) dopo avere sottratto l’SO3 combinato con gli alcali.
3.2 biossido di silicio reattivo (SiO2): Frazione del biossido di silicio che risulta solubile dopo
il trattamento con acido cloridrico (HCl) e con una soluzione in ebollizione di idrossido di
potassio (KOH).
Nota La quantità di biossido di silicio reattivo si determina sottraendo dal tenore totale in biossido di silicio (vedere
EN 196-2) la frazione contenuta nel residuo insolubile in acido cloridrico e idrossido di potassio (vedere
EN 196-2), entrambe riferite al campione secco.
3.5 tipo di cemento comune: Uno dei 27 prodotti (vedere prospetto 1) nella famiglia dei ce-
menti comuni.
3.8 periodo di controllo: Periodo di produzione e spedizione identificato per valutare i risultati
delle prove di autocontrollo.
3.9 valore caratteristico: Valore di una proprietà richiesta al di là della quale vi è una percen-
tuale specificata, il percentile Pk, di tutti i valori della popolazione.
3.10 valore caratteristico specificato: Valore caratteristico di una proprietà meccanica, fisica
o chimica che nel caso di un limite superiore non deve essere superato o, nel caso di un
limite inferiore, è il minimo che deve essere raggiunto.
3.11 valore limite del singolo risultato: Valore di una proprietà meccanica, fisica o chimica
che, per qualunque risultato singolo di prova, nel caso di un limite superiore non deve es-
sere superato o, nel caso di un limite inferiore, è il minimo che deve essere raggiunto.
3.12 probabilità di accettazione ammessa (CR): Per un dato piano di campionamento, la pro-
babilità di accettazione ammessa di un cemento con un valore caratteristico al difuori del
valore caratteristico specificato.
3.13 piano di campionamento: Piano specifico che definisce la numerosità del campione (sta-
tistico) da utilizzare, il percentile Pk, e la probabilità di accettazione ammessa CR.
3.14 campione puntuale: Campione prelevato nello stesso momento e da un unico punto, in
funzione delle prove previste. Si può ottenere combinando una o più prese elementari im-
mediatamente consecutive (vedere EN 196-7).
3.15 calore d’idratazione: Quantità di calore sviluppato mediante l’idratazione del cemento
entro un determinato periodo di tempo.
3.16 cemento comune a basso calore: Cemento comune con limitato calore d’idratazione.
4 CEMENTO
Il cemento è un legante idraulico, ossia un materiale inorganico finemente macinato
che, quando mescolato con acqua, forma una pasta che fa presa e indurisce a seguito
di reazioni e processi di idratazione e che, una volta indurita, mantiene la sua resistenza
e la sua stabilità anche sott’acqua.
Il cemento conforme alla EN 197-1, definito cemento CEM, opportunamente dosato e mi-
scelato con aggregato e acqua, deve essere in grado di produrre una malta o un calce-
struzzo capace di conservare la lavorabilità per un periodo di tempo sufficiente e di rag-
giungere, dopo determinati periodi, livelli di resistenza meccanica prestabiliti nonché di
possedere una stabilità di volume a lungo termine.
L’indurimento idraulico del cemento CEM è dovuto principalmente all’idratazione dei sili-
cati di calcio, ma anche di altri composti chimici, per esempio gli alluminati, possono par-
tecipare al processo di indurimento. La somma dei contenuti di ossido di calcio (CaO) re-
attivo e ossido di silicio (SiO2) reattivo nel cemento CEM deve essere almeno il 50% in
massa quando i contenuti percentuali sono determinati in accordo alla EN 196-2.
I cementi CEM sono costituiti da materiali differenti e di composizione statisticamente omoge-
nea derivanti dalla qualità assicurata durante processi di produzione e manipolazione dei ma-
teriali. Il collegamento tra questi processi di produzione e di manipolazione dei materiali e la
conformità del cemento alla EN 197-1 è definito nella EN 197-2.
Nota Esistono anche cementi il cui indurimento è dovuto principalmente ad altri composti, per esempio l’alluminato
di calcio nel cemento di alluminato di calcio.
5 COSTITUENTI
5.1 Generalità
I requisiti per i costituenti specificati nei punti da 5.2 a 5.5 devono essere determinati in li-
nea di principio secondo i metodi di prova descritti nella EN 196, salvo diversa indicazione.
5.2.3.1 Generalità
Le pozzolane sono materiali naturali silicei o silico-alluminosi, o una combinazione di que-
sti. Nonostante la cenere volante e i fumi di silice abbiano proprietà pozzolaniche, queste
vengono trattate in punti separati (vedere punti 5.2.4 e 5.2.7).
I materiali pozzolanici non induriscono di per sé quando sono mescolati con acqua ma, se
macinati finemente e in presenza di acqua, essi reagiscono a normale temperatura am-
biente con idrossido di calcio [Ca(OH)2] disciolto dando origine a composti di silicato di
calcio e alluminato di calcio che sviluppano la resistenza meccanica. Detti composti sono
simili a quelli che si formano nell’indurimento dei materiali idraulici. Le pozzolane sono co-
stituite essenzialmente da biossido di silicio (SiO2) reattivo e ossido di alluminio (Al2O3). Il
resto contiene ossido di ferro (Fe2O3) e altri ossidi. La proporzione di ossido di calcio
(CaO) reattivo per l’indurimento è trascurabile. Il tenore in SiO2 reattivo non deve essere
minore del 25,0% in massa.
I materiali pozzolanici devono essere preparati correttamente, per esempio selezionati,
omogeneizzati, essiccati o trattati termicamente e raffinati, secondo il loro stato di produ-
zione o consegna.
5.2.4.1 Generalità
La cenere volante si ottiene per precipitazione elettrostatica o meccanica delle polveri
provenienti dai gas di scarico dei forni alimentati a polverino di carbone. La cenere ottenuta
con altri metodi non deve essere utilizzata nel cemento conforme alla EN 197-1.
Per sua natura la cenere volante può essere silicea o calcica. La prima ha proprietà poz-
zolaniche mentre la seconda può avere anche proprietà idrauliche. La perdita al fuoco
delle ceneri volanti stabilita in conformità alla EN 196-2, ma applicando un tempo di calci-
nazione di 1 h, non deve essere maggiore del 5,0% in massa.
Cenere volante con perdita al fuoco dal 5,0% al 7,0% in massa può essere accettata pur-
ché siano rispettati specifici requisiti di durabilità, in particolare resistenza al gelo, e com-
patibilità con gli additivi, secondo le rispettive norme e/o regolamenti relativi a calcestruz-
zo o malta nel luogo d’uso. Nel caso di cenere volante con perdita al fuoco compresa tra
5,0% e 7,0% in massa, il limite massimo, del 7,0%, deve essere indicato sulla confezione
e/o sul documento di trasporto del cemento.
Nota Se il tenore di solfato (SO3) dello scisto calcinato è più alto del limite superiore ammesso per il tenore in solfato
del cemento, ciò va considerato in fase di produzione del cemento riducendo opportunamente i costituenti
contenenti solfato di calcio.
5.5 Additivi
Ai fini della EN 197-1 gli additivi sono quei costituenti non inclusi nei punti da 5.2 a 5.4 che
vengono aggiunti per migliorare la produzione o le proprietà del cemento.
La quantità totale di additivi non deve superare l’1,0% in massa del cemento (eccetto per
i pigmenti). La quantità di additivi organici su base secca non deve superare lo 0,5% in
massa del cemento.
Questi additivi non devono favorire la corrosione delle armature o influenzare negativamen-
te le proprietà del cemento, del calcestruzzo o della malta confezionati con detto cemento.
Quando gli additivi per calcestruzzo, malta o malta per iniezione secondo la serie della
EN 934 sono utilizzati nel cemento la denominazione normalizzata dell’additivo deve es-
sere dichiarata sui sacchi o sui documenti di trasporto.
6 COMPOSIZIONE E DENOMINAZIONE
I 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni conformi alla EN 197-1, e la loro denomi-
nazione, sono indicati nel prospetto 1. Essi sono raggruppati in cinque tipi principali di ce-
mento come segue:
- CEM I cemento Portland
- CEM II cemento Portland composito
- CEM III cemento d’altoforno
- CEM IV cemento pozzolanico
- CEM V cemento composito
La composizione di ciascuno dei 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni deve esse-
re conforme a quanto riportato nel prospetto 1.
Nota Per ragioni di chiarezza nelle definizioni, i requisiti per la composizione si riferiscono alla somma di tutti i co-
stituenti principali e secondari.
Il cemento finale deve essere inteso come somma dei costituenti principali, secondari, del solfato di calcio
necessario (vedere punto 5.4) e di tutti gli additivi (vedere punto 5.5).
K S Db) P Q V W T L LL
1
UNI EN 197-1:2006
Cemento Portland CEM II/B-P 65-79 - - 21-35 - - - - - - 0-5
alla pozzolana CEM II/A-Q 80-94 - - - 6-20 - - - - - 0-5
CEM II/B-Q 65-79 - - - 21-35 - - - - - 0-5
CEM II/A-V 80-94 - - - - 6-20 - - - - 0-5
© UNI
Cemento CEM V/A 40-64 18-30 - 18-30 - - - - 0-5
CEM V compositoc) CEM V/B 20-38 31-50 - 31-50 - - - - 0-5
a) I valori del prospetto si riferiscono alla somma dei costituenti principali e secondari.
b) La proporzione di fumi di silice è limitata al 10%.
c) Nei cementi Portland compositi CEM II/A-M e CEM II/B-M, nei cementi pozzolanici CEM IV/A e CEM IV/B e nei cementi compositi CEM V/A e CEM V/B i costituenti principali diversi dal clinker devono essere dichiarati nella denominazione del cemento
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Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
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7.2.2 Stabilità
L’espansione, determinata in accordo alla EN 196-3, deve soddisfare i requisiti riportati
nel prospetto 2.
1 2 3 4 5
Proprietà Metodo di riferimento Tipo di cemento Classe di resistenza Requisitia)
CEM I
Perdita al fuoco EN 196-2 Tutte le classi ≤ 5,0%
CEM III
CEM I
Residuo insolubile EN 196-2b) Tutte le classi ≤ 5,0%
CEM III
32,5 N
32,5 R ≤ 3,5%
CEM I
Tenore in solfato CEM IIc) 42,5 N
EN 196-2
(come SO3) CEM IV 42,5 R
CEM V
52,5 N
≤ 4,0%
52,5 R
CEM IIId) Tutte le classi
Tenore in cloruro EN 196-21 Tutti i tipi e)
Tutte le classi ≤ 0,10%f)
Pozzolanicità EN 196-5 CEM IV Tutte le classi Esito positivo della prova
a) I requisiti sono espressi in percentuale in massa del cemento finale.
b) Determinazione del residuo insolubile in acido cloridrico e carbonato di sodio.
c) Il cemento tipo CEM II/B-T può contenere fino al 4,5% di solfato per tutte le classi di resistenza.
d) Il cemento tipo CEM III/C può contenere fino al 4,5% di solfato.
e) Il cemento tipo CEM III può contenere più dello 0,10% di cloruro, ma in tale caso si dovrà dichiarare il contenuto massimo
di cloruro sulla confezione e/o sul documento di trasporto.
f) Per utilizzi nel precompresso, i cementi possono essere prodotti con un requisito inferiore. In tale caso il valore 0,10% deve
essere sostituito dal detto minore valore che deve essere dichiarato nel documento di trasporto.
8 DENOMINAZIONE NORMALIZZATA
I cementi CEM devono essere identificati almeno con la denominazione del tipo di cemen-
to come precisato nel prospetto 1 e con i numeri 32,5, 42,5 o 52,5 indicanti la classe di re-
sistenza (vedere punto 7.1). Per indicare la classe di resistenza iniziale si deve aggiunge-
re, secondo il caso, la lettera N o la lettera R (vedere punto 7.1).
Il cemento comune a basso calore deve essere identificato con l’aggiunta di LH.
Esempio 1
Il cemento Portland conforme alla EN 197-1, classe di resistenza 42,5 con elevata resi-
stenza iniziale è identificato come:
Cemento Portland EN 197-1 - CEM I 42,5 R
Esempio 2
Il cemento Portland al calcare con tenore variabile dal 6% al 20% in massa di calcare, con
tenore TOC fino a 0,50% in massa (L), classe di resistenza 32,5 con resistenza iniziale or-
dinaria, è identificato come:
Cemento Portland al calcare EN 197-1 - CEM II/A-L 32,5 N
Esempio 3
Il cemento Portland composito con tenore complessivo di loppa granulata di altoforno (S),
cenere volante silicea (V) e calcare (L) compreso tra il 6% e il 20% in massa, classe di re-
sistenza 32,5, con elevata resistenza iniziale, è identificato come:
Cemento Portland composito EN 197-1 - CEM II/A-M (S-V-L) 32,5 R
Esempio 4
Il cemento composito con tenore di loppa granulata di altoforno (S) compreso tra il 18% e il
30% in massa, tenore di cenere volante silicea (V) compreso tra il 18% e il 30% in massa,
classe di resistenza 32,5, con resistenza iniziale ordinaria, è identificato come:
Cemento composito EN 197-1 - CEM V/A (S-V) 32,5 N
Esempio 5
Il cemento d’altoforno, conforme alla EN 197-1, contenente tra il 66% e l’80% in massa di
loppa granulata d’altoforno (S), della classe di resistenza 32,5 con una resistenza iniziale
ordinaria e un basso calore d’idratazione, è identificato con:
Cemento d’altoforno EN 197-1 – CEM III/B 32,5 N – LH.
9 CRITERI DI CONFORMITÀ
prospetto 4 Proprietà, metodi di prova e frequenze minime di prova per le prove di autocontrollo da parte del pro-
duttore, e procedura di valutazione statistica
Prova di autocontrollo
Proprietà Cementi da Metodo di prova a) b) Frequenza minima di prova Procedura di valutazione statistica
sottoporre alle prove
Situazione corrente Periodo iniziale per un Controllo per
nuovo tipo di cemento
Variabilie) Attributi
1 2 3 4 5 6 7
Resistenza iniziale
Tutti EN 196-1 2/settimana 4/settimana x
Resistenza normalizzata
Tempo di inizio presa Tutti EN 196-3 2/settimana 4/settimana xf)
Stabilità (espansione) Tutti EN 196-3 1/settimana 4/settimana x
c)
Perdita al fuoco CEM I, CEM III EN 196-2 2/mese 1/settimana xf)
c)
Residuo insolubile CEM I, CEM III EN 196-2 2/mese 1/settimana xf)
Tenori in solfato Tutti EN 196-2 2/settimana 4/settimana xf)
Tenori in cloruro Tutti EN 196-21 2/mesec) 1/settimana xf)
Pozzolanicità CEM IV EN 196-5 2/mese 1/settimana x
d)
Composizione Tutti - 1/mese 1/settimana
Calore d’idratazione Cementi comuni a EN 196-8 o
1/mese 1/settimana xf)
basso calore EN 196-9
a) Laddove sia consentito nella relativa parte della EN 196, possono essere applicati metodi diversi da quelli indicati a condizione che diano risultati corre-
lati ed equivalenti a quelli ottenuti con il metodo di riferimento.
b) I metodi utilizzati per prelevare e preparare i campioni devono essere in accordo alla EN 196-7.
c) Qualora nessun risultato di prova entro un periodo di 12 mesi superi il 50% del valore caratteristico, la frequenza può essere ridotta a una prova al mese.
d) Metodo di prova appropriato scelto dal produttore.
e) Se i dati non seguono una distribuzione normale, il metodo di valutazione può essere deciso di volta in volta.
f) Se il numero di campioni è almeno uno alla settimana nel periodo di controllo, la valutazione può essere eseguita per variabili.
9.2.1 Generalità
Si presume la conformità del cemento ai requisiti delle proprietà meccaniche, fisiche e
chimiche della EN 197-1, se sono rispettati i criteri di conformità specificati di cui ai punti
9.2.2 e 9.2.3. La conformità deve essere valutata mediante campionamento continuo uti-
lizzando campioni puntuali prelevati al punto di consegna e in base ai risultati ottenuti su
tutti i campioni di autocontrollo prelevati durante il periodo di controllo.
9.2.2.1 Generalità
La conformità deve essere formulata in termini di un criterio statistico basato su quanto segue:
- i valori caratteristici specificati per le proprietà meccaniche, fisiche e chimiche come
indicato nei punti 7.1, 7.2 e 7.3 della EN 197-1;
- il percentile Pk, su cui si basa il valore caratteristico specificato, come indicato nel pro-
spetto 5;
- la probabilità di accettazione ammessa (CR), come indicato nel prospetto 5.
prospetto 5 Valori richiesti di Pk e CR
Nota La valutazione di conformità mediante una procedura basata su un numero finito di risultati di prova può for-
nire soltanto un valore approssimato della proporzione di risultati al difuori del valore caratteristico specificato
in una popolazione. Più grande è il campione (numero di risultati di prova), migliore è l’approssimazione. La
probabilità di accettazione prescelta (CR) regola il grado di approssimazione del piano di campionamento.
La conformità ai requisiti della EN 197-1 deve essere verificata per variabili o per attributi,
come descritto nei punti 9.2.2.2 e 9.2.2.3, come specificato nel prospetto 4.
Il periodo di controllo deve essere 12 mesi.
kAa)
Numero n di risultati di prova per Pk = 5% per Pk = 10%
(resistenza iniziale e normalizzata, limite inferiore) (altre proprietà)
da 20 a 21 2,40 1,93
da 22 a 23 2,35 1,89
da 24 a 25 2,31 1,85
da 26 a 27 2,27 1,82
da 28 a 29 2,24 1,80
da 30 a 34 2,22 1,78
da 35 a 39 2,17 1,73
da 40 a 44 2,13 1,70
da 45 a 49 2,09 1,67
da 50 a 59 2,07 1,65
da 60 a 69 2,02 1,61
da 70 a 79 1,99 1,58
da 80 a 89 1,97 1,56
da 90 a 99 1,94 1,54
da 100 a 149 1,93 1,53
da 150 a 199 1,87 1,48
da 200 a 299 1,84 1,45
da 300 a 399 1,80 1,42
> 400 1,78 1,40
Nota - I valori riportati nel presente prospetto sono validi per CR = 5%.
a) Si possono utilizzare anche valori di kA validi per valori intermedi di n.
ZA.1 Punti della EN 197- 1 riguardanti le disposizioni della Direttiva UE sui prodotti da co-
struzione
La EN 197-1 e la presente appendice ZA sono stati elaborati in base ad un mandato2) con-
ferito al CEN dalla Commissione Europea e dall’Associazione Europea del Libero Scambio.
I punti della EN 197-1 illustrati nel prospetto ZA.1, soddisfano i requisiti del presente man-
dato conferito in base alla Direttiva UE (89/106/CEE) "Prodotti da costruzione" (CPD).
Il rispetto di questi punti conferisce ai cementi comuni e ai cementi comuni a basso calore
indicati nella EN 197-1 una presunta idoneità per gli usi previsti in base a quanto conside-
rato nel prospetto ZA.2.
ATTENZIONE: Altri requisiti e altre Direttive UE, che non riguardano l’idoneità per l’uso
previsto, possono essere applicabili a un prodotto da costruzione che rientra nello scopo
e campo di applicazione della EN 197-1.
Possono esservi requisiti relativi a sostanze pericolose applicabili ai prodotti che rientrano
nello scopo e campo di applicazione della EN 197-1 (per esempio legislazione europea
trasposta e leggi nazionali, regolamenti e disposizioni amministrative). Per rispettare il di-
sposto della Direttiva UE sui prodotti da costruzione anche questi requisiti devono essere
rispettati dove e quando si applicano.
Nota Una banca dati informativa di provvedimenti e disposizioni europee e nazionali riguardo a sostanze pericolose
è disponibile al sito web Construction su EUROPA (CREATE, cui si accede via http://europa.eu.int).
e/o classe/i
Puntia) Tipologia dei requisiti
Cementi comuni (sottofamiglie) 3 Struttura dei 27 distinti prodotti (prospetto 1) nella Gli Stati Membri devono potere selezionare i
costituenti e composizione 4 famiglia di prodotti "Cementi comuni" definita in base cementi nei regolamenti tecnici per usi partico-
5 ai materiali costituenti e alla composizione. lari, in base ai diversi cementi e alle classi di resi-
Nessuno
6 stenza
UNI EN 197-1:2006
8
Punti armonizzati
9
Resistenza alla compressione (iniziale e normalizzata) 7.1 Requisiti di resistenza alla compressione espressi in
8 termini di classi di resistenza e limiti.b) Nessuno
9
Tempo di presa 7.2 Requisiti espressi in termini di limiti inferiori.b)
Nessuno
9
Residuo insolubile 7.3 Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b) Soltanto per CEM I e CEM III
Nessuno
9
Perdita al fuoco 7.3 Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b) Soltanto per CEM I e CEM III
Nessuno
9
Stabilità Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b)
- espansione 7.2
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9 Nessuno
- tenore in SO3 7.3
9
Tenore in cloruro 7.3 Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b)
Nessuno
9
b)
Pozzolanicità (solo per cemento pozzolanico) 7.3 Requisiti espressi in termini di limiti. Soltanto per CEM IV
Nessuno
9
Durabilità 4 La durabilità è collegata al calcestruzzo, alla
5 malta, alla malta da iniezione o ad altre miscele
© UNI
7.4 prodotte a partire dal cemento in accordo ai rego-
lamenti applicativi validi nel luogo di utilizzo
Calore d’idratazione 7.2.3 Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b) Solo per cementi comuni a basso calore
Nessuno
9
a) I requisiti che figurano in questi punti, compreso il loro totale contenuto e i prospetti in essi citati, costituiscono parte integrante della presente norma europea armonizzata per il cemento.
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.
b) Questi limiti fanno parte della definizione dei prodotti che rientrano nella presente norma europea armonizzata per il cemento.
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L’attestazione di conformità alle specifiche di cui alla EN 197-1 deve essere basata sul
punto 9 della EN 197-1 e sulla valutazione di conformità3) che deve essere conforme alla
EN 197-2. Il punto 8 della EN 197-2 non si applica, in quanto superato ai fini della marca-
tura CE dai regolamenti contenuti nelle clausole ZA.3 e ZA.4. Il punto 9 della EN 197-2
che riporta regolamenti relativi ai centri di distribuzione, non fa parte della procedura di at-
testazione di conformità per l’applicazione della marcatura CE secondo la CPD. Tuttavia
gli Stati Membri, nell’ambito degli obblighi di sorveglianza del proprio mercato, devono ac-
certare che la marcatura CE sia usata in modo corretto (Articolo 15.1 della CPD). Il punto
9 della EN 197-2 dovrebbe essere utilizzato per i regolamenti nazionali corrispondenti re-
lativi ai centri di distribuzione.
3) Questo termine corrisponde alla determinazione della conformità citata nell’articolo 13.2 della CPD.
Per cemento in sacchi, per ragioni di praticità si può sciegliere tra le seguenti alternative
riguardo alla presentazione delle informazioni di accompagnamento:
a) Quando la marcatura CE è riportata sul sacco (questa è la situazione abituale ed è
preferita) i seguenti elementi informativi d’accompagnamento possono essere forniti
sui documenti commerciali e non sul sacco:
- il nome o marchio identificativo della fabbrica;
- l’anno di applicazione della marcatura CE;
- il numero del certificato CE di conformità;
- le informazioni aggiuntive.
b) Quando le ultime due cifre dell’anno di applicazione della marcatura CE sono pre-
stampate sul sacco, l’anno così stampato dovrebbe riferirsi alla data di applicazione
con accuratezza di più o meno tre mesi.
c) Quando le ultime due cifre dell’anno di applicazione della marcatura CE che devono
essere presentate non sono prestampate sul sacco, dette cifre possono essere im-
presse sul sacco con timbri-data in posizione ben visibile. Questa posizione dovrebbe
essere indicata nelle informazioni che accompagnano la marcatura CE.
Quando e dove venga richiesto e nella forma appropriata, il prodotto dovrebbe essere ac-
compagnato dall’elenco di tutti i regolamenti relativi alle sostanze dannose ai quali il pro-
dotto è presunto conforme, e da tutte le informazioni richieste da detta legislazione.
Nota Non è necessario menzionare i regolamenti eruropei senza deroghe nazionali.