Download as pdf or txt
Download as pdf or txt
You are on page 1of 25

Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.

2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

EUROPEAN STANDARD
NORME EUROPÉENNE EN 197-1
EUROPÄISCHE NORM June 2000

ICS 91.100.10 + A1 April 2004

English version

Cement - Part 1: Composition, specifications and conformity criteria for common


cements

Ciment - Partie 1: Composition, spécifications et critères de Zement - Teil 1: Zusammensetzung, Anforderungen, und
conformité de ciments courants Konformitätskriterien von Normalzement

This European Standard was approved by CEN on 21 May 2000.


Amendment A1 modifies the European Standard EN 197-1:2000; it was approved by CEN on 16 January 2004.

CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references
concerning such national standards may be obtained on application to the Central Secretariat or to any CEN member.

This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by
translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the Central Secretariat has the same
status as the official versions.

CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland,
France, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Latvia, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands, Norway, Poland,
Portugal, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland and United Kingdom.

EUROPEAN COMMITTEE FOR STANDARDIZATION


COMITÉ EUROPÉEN DE NORMALISATION
EUROPÄISCHES KOMITEE FÜR NORMUNG

Management Centre: rue de Stassart, 36 B-1050 Brussels

© 2004 CEN All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide Ref. No. EN 197-1:2000/
A1:2004: E
for CEN national Members.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina III


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

INDICE

PREMESSA ALLA NORMA EN 197-1 MODIFICATA


DALL’AGGIORNAMENTO A1 1

PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A1 2

INTRODUZIONE 3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 3

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3

3 TERMINI E DEFINIZIONI 4

4 CEMENTO 5

5 COSTITUENTI 5

6 COMPOSIZIONE E DENOMINAZIONE 9
prospetto 1 I 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni ............................................................................... 10

7 REQUISITI MECCANICI, FISICI, CHIMICI E DI DURABILITÀ 11


prospetto 2 Requisiti meccanici e fisici definiti come valori caratteristici ....................................................... 11
prospetto 3 Requisiti chimici definiti come valori caratteristici ........................................................................... 12

8 DENOMINAZIONE NORMALIZZATA 12

9 CRITERI DI CONFORMITÀ 13
prospetto 4 Proprietà, metodi di prova e frequenze minime di prova per le prove di autocontrollo
da parte del produttore, e procedura di valutazione statistica................................................... 14
prospetto 5 Valori richiesti di Pk e CR ........................................................................................................................ 15
prospetto 6 Costante di accettabilità kA .................................................................................................................... 16
prospetto 7 Valori di cA ................................................................................................................................................... 16
prospetto 8 Valori limite per i singoli risultati............................................................................................................ 17

APPENDICE A DEVIAZIONE A - CROMO ESAVALENTE SOLUBILE IN ACQUA 18


(informativa)

APPENDICE ZA DISPOSIZIONI PER LA MARCATURA CE DI CEMENTI COMUNI SECONDO


(informativa) LA DIRETTIVA UE SUI PRODOTTI DA COSTRUZIONE 19
prospetto ZA.1 Punti armonizzati.................................................................................................................................... 20
prospetto ZA.2 Sistema di attestazione della conformità .................................................................................. 21

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina IV


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

PREMESSA ALLA NORMA EN 197-1 MODIFICATA DALL’AGGIORNAMENTO A1


La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 51 "Cemento
e calci da costruzione", la cui segreteria è affidata all’IBN.
La presente norma europea sostituisce la ENV 197-1:1992.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante
la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro dicembre 2000, e
le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro dicembre 2000.
La versione 1992 è stata modificata applicando i regolamenti PNE, introducendo una ver-
sione rivista del punto 9, elaborata dal CEN/TC 51/WG 13 e tenendo conto dei risultati di
una indagine condotta dal CEN/TC 51 nel 1995 e di una indagine svolta dal CEN nel 1998.
L’aggiornamento A1:2003 comprende i cementi comuni a basso sviluppo di calore.
La EN 197-1 è stata elaborata nell’ambito di un mandato conferito al CEN dalla Commis-
sione Europea e dall’Associazione Europea del Libero Scambio ed è di supporto ai requi-
siti essenziali della/e Direttiva/e UE.
Per la corrispondenza con la/e Direttiva/e UE vedere l’appendice informativa ZA, che è parte
integrante della presente EN 197-1.
L’elaborazione di una norma per il cemento fu avviata dalla Comunità Economica Europea
(CEE) nel 1969 e, su richiesta di uno Stato Membro, successivamente nel 1973 l’incarico
fu conferito al Comitato Europeo di Normazione (CEN). Al Comitato Tecnico TC 51 è stato
affidato il compito di elaborare una norma sul cemento per i Paesi dell’Europa Occidenta-
le compresi gli Stati Membri della CEE e dell’EFTA.
Una prima indagine avviata dal CEN/TC 51 a metà degli anni settanta identificò allora cir-
ca 20 tipi diversi di cemento, che erano stati tutti normalizzati a livello nazionale e che era-
no risultati soddisfacenti in settori comuni o speciali di applicazione alle condizioni locali.
La valutazione dell’indagine evidenziò che fonti diverse delle materie prime, condizioni cli-
matiche diverse e diverse condizioni socio/culturali hanno dato vita a una architettura tipi-
ca con differenti tecniche costruttive nelle varie regioni dell’Europa Occidentale portando
a una grande varietà di tipi di cemento. Lo stesso cemento o un tipo similare può essere
impiegato in strutture molto diverse con diversi tipi di applicazione e con requisiti sostan-
zialmente diversi di prestazione in funzione delle rispettive condizioni climatiche.
Non appena il CEN/TC 51 si rese conto della situazione decise all’inizio degli anni ottanta
di inserire nella norma per il cemento soltanto quei cementi previsti per l’impiego in calce-
struzzo non armato e armato e ben noti nella maggior parte dei Paesi dell’Europa Occi-
dentale poiché da anni erano prodotti e utilizzati in tali Paesi. L’opinione del CEN/TC 51 era
che si dovesse continuare a normalizzare a livello nazionale i cementi di tipo locale. La
bozza 1989 della norma per il cemento seguì questo approccio ma non ottenne la neces-
saria approvazione a maggioranza poiché alcuni Paesi desideravano inserire tutti i loro
cementi normalizzati a livello nazionale e perché la Direttiva UE sui prodotti per l’edilizia
(89/106/CEE) richiede l’inserimento di tutti i cementi tradizionali e ben collaudati al fine di
eliminare barriere tecniche al commercio nel campo delle costruzioni.
A tutt’oggi non esistono criteri accettati da tutti per definire il significato di "tradizionale" e "ben
collaudati ". Una seconda indagine avviata dal CEN/TC 51 nel 1990 evidenziò altri 50 cementi
normalizzati a livello nazionale. Risultò ovvio che alcuni dei cementi descritti come tradizionali
dai rispettivi enti nazionali di normazione erano stati prodotti e impiegati da decenni per cui le
loro prestazioni in termini di durabilità erano state dimostrate in pratica. Per contro vi sono al-
cuni cementi, anch’essi considerati tradizionali e ben collaudati, che sono stati prodotti solo
per alcuni anni e normalizzati a livello nazionale soltanto per uno o due anni.
Considerato il gran numero di diversi cementi coinvolti, si è ritenuto necessario separare
i "cementi comuni" dai cementi speciali, per esempio quelli con proprietà aggiuntive o
speciali. L’obiettivo della EN 197-1 è specificare la composizione, i requisiti ed i criteri di
conformità per i cementi comuni. Ciò comprende tutti i cementi comuni ed i cementi co-
muni a basso calore d’idratazione descritti dai rispettivi enti nazionali di normazione Mem-
bri del CEN come tradizionali e ben collaudati. Sono stati introdotti tipi basati sulla com-
posizione ed una classificazione basata sulla resistenza per tenere conto dei diversi ce-
menti inclusi. L’indurimento di tali cementi dipende principalmente dall’idratazione dei sili-
cati di calcio. I cementi comuni con proprietà speciali come i cementi con diversi processi
di indurimento, devono essere inclusi nelle altre parti della presente norma europea o in
altre norme europee.
I requisiti della EN 197-1 sono basati sui risultati di prove sul cemento in conformità alla
EN 196-1, EN 196-2, EN 196-3, EN 196-5, EN 196-6, EN 196-7, EN 196-8, EN 196-9 e
EN 196-21. Lo schema per la valutazione di conformità dei cementi comuni e dei cementi
comuni a basso calore d’idratazione è specificato nella EN 197-2.
L’appendice A è informativa.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 1


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A1
Il presente documento (EN 197-1:2000/A1:2004) è stato elaborato dal Comitato Tecnico
CEN/TC 51 "Cemento e calci da costruzione", la cui segreteria è affidata all'IBN.
Al presente aggiornamento alla norma europea EN 197-1:2000 deve essere attribuito lo
status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante noti-
fica di adozione, entro ottobre 2004, e le norme nazionali in contrasto devono essere riti-
rate entro ottobre 2004.
Il presente aggiornamento estende la norma europea EN 197-1:2000 per comprendere la
proprietà facoltativa del basso calore d'idratazione per il cemento comune. Il contenuto
tecnico della EN 197-1:2000 non è stato modificato.
I cementi speciali a calore d'idratazione molto basso sono trattati nella EN 14216.
Il presente documento è stato elaborato nell'ambito di un mandato conferito al CEN dalla
Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai
requisiti essenziali della/e Direttiva/e dell'UE.
Per quanto riguarda il rapporto con la/e Direttiva/e UE, si rimanda all'appendice informa-
tiva ZA che costituisce parte integrante del presente documento.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Cipro, Da-
nimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia,
Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 2


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

INTRODUZIONE
È noto che cementi diversi hanno proprietà e prestazioni diverse. Le prove prestazionali
attualmente disponibili (per esempio tempo di presa, resistenza, stabilità e calore d’idra-
tazione), sono state incluse nella EN 197-1. Inoltre, il CEN/TC 51 si è adoperato per iden-
tificare eventuali prove aggiuntive necessarie per specificare ulteriori proprietà prestazio-
nali del cemento. Finché non saranno disponibili altre prove prestazionali è necessario
che la scelta del cemento, in particolare del tipo e/o classe di resistenza rispetto ai requi-
siti di durabilità secondo la classe di esposizione e il tipo di costruzione in cui è incorpo-
rato, segua le norme appropriate e/o i regolamenti in vigore relativi al calcestruzzo o alla
malta validi nel luogo di impiego.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La EN 197-1 definisce e specifica 27 distinti prodotti di cemento comune e i loro costituenti.
La definizione di ogni cemento comprende le proporzioni di combinazione dei costituenti
per ottenere questi distinti prodotti, in una gamma di sei classi di resistenza. La definizione
comprende anche i requisiti che i costituenti devono rispettare e i requisiti meccanici, fisici e
chimici, inclusi, quando necessario, i requisiti relativi al calore d’idratazione dei 27 prodotti,
e le classi di resistenza. La EN 197-1 definisce, inoltre, i criteri di conformità e le rispettive
regole. Sono indicati, infine, i requisiti di durabilità necessari.
Nota 1 Oltre ai requisiti specificati può essere utile uno scambio di ulteriori informazioni tra produttori e utilizzatori di
cemento. Le procedure di tale scambio non rientrano nello scopo della EN 197-1 ma dovrebbero essere con-
siderate secondo norme o regolamenti nazionali o possono essere concordate tra le parti interessate.
Nota 2 Salvo diversa specificazione il termine “cemento” nella EN 197-1 è utilizzato esclusivamente con riferimento
a cementi comuni.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche
o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presen-
te norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizio-
ne della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 196-1 Methods of testing cement - Part 1: Determination of strength
EN 196-2 Methods of testing cement - Part 2: Chemical analysis of cement
EN 196-3 Methods of testing cement - Part 3: Determination of setting time
and soundness
EN 196-5 Methods of testing cement - Part 5: Pozzolanicity test for pozzolanic
cements
EN 196-6 Methods of testing cement - Part 6: Determination of fineness
EN 196-7 Methods of testing cement - Part 7: Methods of taking and preparing
samples of cement
EN 196-8 Methods of testing cement - Part 8: Heat of hydration - Solution
method
EN 196-9 Methods of testing cement - Part 9: Heat of hydration - Semi-adiabatic
method
EN 196-211) Methods of testing cement - Part 21: Determination of the chloride,
carbon dioxide and alkali content of cement
EN 197-2 Cement - Part 2: Conformity evaluation
EN 451-1 Method of testing fly ash - Part 1: Determination of free calcium
oxide content
EN 933-9 Tests for geometrical properties of aggregates - Part 9: Assessment
of fines - Methylene blue test

1) Il testo della EN 196-21 verrà incorporato nella EN 196-2.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 3


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

EN 934-2 Admixtures for concrete, mortar and grout - Part 2: Concrete


admixtures - Definitions and requirements
EN 13639 Determination of total organic carbon in limestone
ISO 9277 Determination of the specific surface area of solids by gas adsorption
using the BET method

3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della EN 197-1 si applicano le definizioni seguenti:

3.1 ossido di calcio reattivo (CaO): Frazione dell’ossido di calcio che in normali condizioni
di indurimento può formare silicati di calcio idrati o alluminati di calcio idrati.
Nota Per valutare questa frazione occorre sottrarre dal tenore totale in ossido di calcio (vedere EN 196-2) la frazio-
ne corrispondente al carbonato di calcio (CaCO3) calcolata in base al tenore misurato di anidride carbonica
(CO2) (vedere EN 196-21), e la frazione corrispondente al solfato di calcio (CaSO4) calcolata in base al tenore
misurato di solfato (SO3) (vedere EN 196-2) dopo avere sottratto l’SO3 combinato con gli alcali.

3.2 biossido di silicio reattivo (SiO2): Frazione del biossido di silicio che risulta solubile dopo
il trattamento con acido cloridrico (HCl) e con una soluzione in ebollizione di idrossido di
potassio (KOH).
Nota La quantità di biossido di silicio reattivo si determina sottraendo dal tenore totale in biossido di silicio (vedere
EN 196-2) la frazione contenuta nel residuo insolubile in acido cloridrico e idrossido di potassio (vedere
EN 196-2), entrambe riferite al campione secco.

3.3 costituente principale: Materiale inorganico appositamente selezionato impiegato in pro-


porzione maggiore del 5% in massa rispetto alla somma di tutti i costituenti aggiunti prin-
cipali e secondari.

3.4 costituente secondario: Materiale inorganico appositamente selezionato impiegato in


proporzione non maggiore del 5% in massa rispetto alla somma di tutti i costituenti ag-
giunti principali e secondari.

3.5 tipo di cemento comune: Uno dei 27 prodotti (vedere prospetto 1) nella famiglia dei ce-
menti comuni.

3.6 classe di resistenza del cemento: Classe di resistenza alla compressione.


3.7 prova di autocontrollo: Prova continua eseguita dal produttore su campioni puntuali di
cemento prelevati nel/i punto/i di consegna dalla fabbrica/deposito.

3.8 periodo di controllo: Periodo di produzione e spedizione identificato per valutare i risultati
delle prove di autocontrollo.

3.9 valore caratteristico: Valore di una proprietà richiesta al di là della quale vi è una percen-
tuale specificata, il percentile Pk, di tutti i valori della popolazione.

3.10 valore caratteristico specificato: Valore caratteristico di una proprietà meccanica, fisica
o chimica che nel caso di un limite superiore non deve essere superato o, nel caso di un
limite inferiore, è il minimo che deve essere raggiunto.

3.11 valore limite del singolo risultato: Valore di una proprietà meccanica, fisica o chimica
che, per qualunque risultato singolo di prova, nel caso di un limite superiore non deve es-
sere superato o, nel caso di un limite inferiore, è il minimo che deve essere raggiunto.

3.12 probabilità di accettazione ammessa (CR): Per un dato piano di campionamento, la pro-
babilità di accettazione ammessa di un cemento con un valore caratteristico al difuori del
valore caratteristico specificato.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 4


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

3.13 piano di campionamento: Piano specifico che definisce la numerosità del campione (sta-
tistico) da utilizzare, il percentile Pk, e la probabilità di accettazione ammessa CR.

3.14 campione puntuale: Campione prelevato nello stesso momento e da un unico punto, in
funzione delle prove previste. Si può ottenere combinando una o più prese elementari im-
mediatamente consecutive (vedere EN 196-7).

3.15 calore d’idratazione: Quantità di calore sviluppato mediante l’idratazione del cemento
entro un determinato periodo di tempo.

3.16 cemento comune a basso calore: Cemento comune con limitato calore d’idratazione.

4 CEMENTO
Il cemento è un legante idraulico, ossia un materiale inorganico finemente macinato
che, quando mescolato con acqua, forma una pasta che fa presa e indurisce a seguito
di reazioni e processi di idratazione e che, una volta indurita, mantiene la sua resistenza
e la sua stabilità anche sott’acqua.
Il cemento conforme alla EN 197-1, definito cemento CEM, opportunamente dosato e mi-
scelato con aggregato e acqua, deve essere in grado di produrre una malta o un calce-
struzzo capace di conservare la lavorabilità per un periodo di tempo sufficiente e di rag-
giungere, dopo determinati periodi, livelli di resistenza meccanica prestabiliti nonché di
possedere una stabilità di volume a lungo termine.
L’indurimento idraulico del cemento CEM è dovuto principalmente all’idratazione dei sili-
cati di calcio, ma anche di altri composti chimici, per esempio gli alluminati, possono par-
tecipare al processo di indurimento. La somma dei contenuti di ossido di calcio (CaO) re-
attivo e ossido di silicio (SiO2) reattivo nel cemento CEM deve essere almeno il 50% in
massa quando i contenuti percentuali sono determinati in accordo alla EN 196-2.
I cementi CEM sono costituiti da materiali differenti e di composizione statisticamente omoge-
nea derivanti dalla qualità assicurata durante processi di produzione e manipolazione dei ma-
teriali. Il collegamento tra questi processi di produzione e di manipolazione dei materiali e la
conformità del cemento alla EN 197-1 è definito nella EN 197-2.
Nota Esistono anche cementi il cui indurimento è dovuto principalmente ad altri composti, per esempio l’alluminato
di calcio nel cemento di alluminato di calcio.

5 COSTITUENTI

5.1 Generalità
I requisiti per i costituenti specificati nei punti da 5.2 a 5.5 devono essere determinati in li-
nea di principio secondo i metodi di prova descritti nella EN 196, salvo diversa indicazione.

5.2 Costituenti principali

5.2.1 Clinker di cemento Portland (K)


Il clinker di cemento Portland si ottiene mediante sinterizzazione di una miscela definita di
materie prime (farina cruda, pasta o melma) contenente elementi generalmente espressi
come ossidi CaO, SiO2, Al2O3, Fe2O3 e modeste quantità di altri composti. La farina cru-
da, la pasta o la melma sono macinate finemente, miscelate intimamente e quindi omo-
genee.
Il clinker di cemento Portland è un materiale idraulico che deve essere composto da alme-
no due terzi in massa di silicati di calcio (3CaO·SiO2 e 2CaO·SiO2). La parte rimanente è
costituita da fasi di clinker contenenti alluminio, ferro e altri composti. Il rapporto in massa
(CaO)/(SiO2) non deve essere minore di 2,0. Il tenore di ossido di magnesio (MgO) non
deve superare il 5,0% in massa.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 5


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

5.2.2 Loppa granulata d’altoforno (S)


La loppa granulata d’altoforno si ottiene mediante raffreddamento rapido di una scoria fu-
sa di composizione appropriata proveniente dalla fusione in altoforno di minerali di ferro e
contiene almeno due terzi in massa di loppa vetrosa e presenta proprietà idrauliche quan-
do è attivata opportunamente.
La loppa granulata d’altoforno deve essere costituita da almeno due terzi in massa della
somma di ossido di calcio (CaO), ossido di magnesio (MgO) e biossido di silicio (SiO2). Il
resto contiene ossido di alluminio (Al2O3) insieme a modeste quantità di altri composti. Il
rapporto in massa (CaO + MgO)/(SiO2) deve essere maggiore di 1,0.

5.2.3 Materiali pozzolanici (P, Q)

5.2.3.1 Generalità
Le pozzolane sono materiali naturali silicei o silico-alluminosi, o una combinazione di que-
sti. Nonostante la cenere volante e i fumi di silice abbiano proprietà pozzolaniche, queste
vengono trattate in punti separati (vedere punti 5.2.4 e 5.2.7).
I materiali pozzolanici non induriscono di per sé quando sono mescolati con acqua ma, se
macinati finemente e in presenza di acqua, essi reagiscono a normale temperatura am-
biente con idrossido di calcio [Ca(OH)2] disciolto dando origine a composti di silicato di
calcio e alluminato di calcio che sviluppano la resistenza meccanica. Detti composti sono
simili a quelli che si formano nell’indurimento dei materiali idraulici. Le pozzolane sono co-
stituite essenzialmente da biossido di silicio (SiO2) reattivo e ossido di alluminio (Al2O3). Il
resto contiene ossido di ferro (Fe2O3) e altri ossidi. La proporzione di ossido di calcio
(CaO) reattivo per l’indurimento è trascurabile. Il tenore in SiO2 reattivo non deve essere
minore del 25,0% in massa.
I materiali pozzolanici devono essere preparati correttamente, per esempio selezionati,
omogeneizzati, essiccati o trattati termicamente e raffinati, secondo il loro stato di produ-
zione o consegna.

5.2.3.2 Pozzolana naturale (P)


Le pozzolane naturali sono solitamente materiali d’origine vulcanica o rocce sedimentarie
di composizione chimica e mineralogica adeguata e devono essere conformi a quanto ri-
portato in 5.2.3.1.

5.2.3.3 Pozzolana naturale calcinata (Q)


Le pozzolane naturali calcinate sono materiali di origine vulcanica, argille, scisti o rocce
sedimentarie, attivate da trattamento termico e devono essere conformi a quanto riportato
nel punto 5.2.3.1.

5.2.4 Ceneri volanti (V, W)

5.2.4.1 Generalità
La cenere volante si ottiene per precipitazione elettrostatica o meccanica delle polveri
provenienti dai gas di scarico dei forni alimentati a polverino di carbone. La cenere ottenuta
con altri metodi non deve essere utilizzata nel cemento conforme alla EN 197-1.
Per sua natura la cenere volante può essere silicea o calcica. La prima ha proprietà poz-
zolaniche mentre la seconda può avere anche proprietà idrauliche. La perdita al fuoco
delle ceneri volanti stabilita in conformità alla EN 196-2, ma applicando un tempo di calci-
nazione di 1 h, non deve essere maggiore del 5,0% in massa.
Cenere volante con perdita al fuoco dal 5,0% al 7,0% in massa può essere accettata pur-
ché siano rispettati specifici requisiti di durabilità, in particolare resistenza al gelo, e com-
patibilità con gli additivi, secondo le rispettive norme e/o regolamenti relativi a calcestruz-
zo o malta nel luogo d’uso. Nel caso di cenere volante con perdita al fuoco compresa tra
5,0% e 7,0% in massa, il limite massimo, del 7,0%, deve essere indicato sulla confezione
e/o sul documento di trasporto del cemento.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 6


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

5.2.4.2 Cenere volante silicea (V)


La cenere volante silicea è una polvere fine con particelle per la maggior parte sferiche
con proprietà pozzolaniche. È composta essenzialmente da biossido di silicio (SiO2) reat-
tivo e da ossido di alluminio (Al2O3). Il resto contiene ossido di ferro (Fe2O3) e altri com-
posti. Il contenuto di ossido di calcio reattivo deve essere minore del 10,0% in massa, il te-
nore di ossido di calcio libero, determinato col metodo descritto nella EN 451-1, non deve
essere maggiore dell’1,0% in massa. La cenere volante con un tenore di ossido di calcio
libero maggiore dell’1,0% in massa ma minore del 2,5% in massa è accettabile purché il
requisito di stabiltà (espansione) non superi 10 mm quando sottoposta a prova secondo
EN 196-3 utilizzando una miscela composta dal 30% in massa di cenere volante silicea e
dal 70% in massa di cemento CEM I conforme alla EN 197-1.
Il tenore di biossido di silicio reattivo non deve essere minore del 25,0% in massa.

5.2.4.3 Cenere volante calcica (W)


La cenere volante calcica è una polvere fine con proprietà idrauliche e/o pozzolaniche.
Contiene principalmente ossido di calcio reattivo (CaO), biossido di silicio reattivo (SiO2)
e ossido di allumino (Al2O3). La parte rimanente contiene ossido di ferro (Fe2O3) e altri
composti. La proporzione di ossido di calcio reattivo non deve essere minore del 10,0% in
massa. La cenere volante calcica con un tenore in ossido di calcio reattivo compreso tra
il 10,0% e il 15,0% in massa deve contenere non meno del 25,0% in massa di biossido di
silicio reattivo.
La cenere volante calcica adeguatamente macinata e con un tenore di ossido di cal-
cio reattivo maggiore del 15,0% in massa, deve avere una resistenza a compressione
a 28 giorni pari ad almeno 10,0 MPa quando sottoposta a prova in accordo alla EN 196-1.
Prima della prova la cenere volante deve essere macinata e la finezza, espressa co-
me proporzione in massa di cenere trattenuta sullo staccio da 40 µm, quando stac-
ciata ad umido, deve essere compresa tra il 10% e il 30% in massa. La malta per la prova
deve essere preparata usando solo cenere volante calcica al posto del cemento. I provini di
malta devono essere sformati a 48 h dalla preparazione e quindi maturati in ambiente
umido con umidità relativa almeno del 90% fino al momento della prova.
La stabilità (espansione) della cenere volante calcica non deve essere maggiore di 10 mm
quando sottoposta a prova in accordo alla EN 196-3 utilizzando una miscela composta
dal 30% in massa di cenere volante calcica macinata come sopra descritto e dal 70% in
massa di cemento CEM I conforme alla EN 197-1.
Nota Se il tenore di solfato (SO3) della cenere volante è più alto del limite superiore ammesso per il tenore in solfato
del cemento, ciò va considerato in fase di produzione del cemento riducendo opportunamente i costituenti
contenenti solfato di calcio.

5.2.5 Scisto calcinato (T)


Lo scisto calcinato, in particolare quello bituminoso, viene prodotto in un forno speciale a
una temperatura di circa 800 °C. A causa della composizione del materiale naturale e del
processo di produzione, lo scisto calcinato contiene fasi del clinker, soprattutto silicato bi-
calcico e alluminato monocalcico. Contiene anche, oltre a piccole quantità di ossido di cal-
cio libero e di solfato di calcio, proporzioni più elevate di ossidi pozzolanicamente reattivi,
specialmente biossido di silicio. Di conseguenza, uno scisto calcinato, macinato finemen-
te, possiede, come il cemento Portland, proprietà idrauliche pronunciate nonché proprietà
pozzolaniche.
Lo scisto calcinato finemente macinato deve avere una resistenza a compressione a 28
giorni di almeno 25,0 MPa quando sottoposto a prova in accordo alla EN 196-1. La malta
per la prova deve essere preparata usando solo scisto calcinato finemente macinato al
posto del cemento. I provini di malta devono essere sformati a 48 h dalla preparazione e
quindi maturati in ambiente umido con umidità relativa almeno del 90% fino al momento
della prova.
La stabilità (espansione) dello scisto calcinato non deve essere maggiore di 10 mm quan-
do sottoposto a prova in accordo alla EN 196-3 utilizzando una miscela composta dal
30% in massa di scisto calcinato macinato e dal 70% in massa di cemento CEM I confor-
me alla EN 197-1.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 7


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Nota Se il tenore di solfato (SO3) dello scisto calcinato è più alto del limite superiore ammesso per il tenore in solfato
del cemento, ciò va considerato in fase di produzione del cemento riducendo opportunamente i costituenti
contenenti solfato di calcio.

5.2.6 Calcare (L, LL)


Il calcare deve soddisfare i requisiti seguenti:
a) il tenore in carbonato di calcio (CaCO3), calcolato in base al tenore in ossido di calcio,
deve essere almeno del 75% in massa.
b) Il tenore in argilla, determinato dalla prova al blu di metilene in accordo alla EN 933-9, non
deve essere maggiore di 1,20 g/100 g. Per questa prova il calcare deve essere maci-
nato a una finezza di circa 5 000 cm2/g determinata come superficie specifica in accordo alla
EN 196-6.
c) Il tenore in carbonio organico totale (TOC), quando viene determinato in accordo al
prEN 13639:1999, deve rispettare uno dei criteri seguenti:
- LL: non deve essere maggiore di 0,20% in massa;
- L: non deve essere maggiore di 0,50% in massa.

5.2.7 Fumi di silice (D)


I fumi di silice provengono dalla riduzione di quarzo di elevata purezza con carbone in for-
ni ad arco elettrico nella produzione di silicio e di leghe di ferrosilicio e sono costituiti da
particelle sferiche molto fini con un contenuto di almeno l’85% in massa di biossido di si-
licio amorfo.
I fumi di silice devono soddisfare i requisiti seguenti:
a) La perdita al fuoco, determinata in accordo alla EN 196-2, ma applicando un tempo di
calcinazione di 1 h, non deve essere maggiore del 4,0% in massa.
b) La superficie specifica (BET) dei fumi di silice non trattati deve essere almeno 15,0 m2/g
quando determinata in accordo alla ISO 9277.
Per la co-macinazione con clinker e solfato di calcio i fumi di silice possono essere nel loro
stato di origine o compattati o pellettizzati (con acqua).

5.3 Costituenti secondari


Costituenti secondari sono materiali appositamente selezionati, minerali naturali inorgani-
ci, minerali inorganici derivati dal processo di produzione del clinker o i costituenti come in-
dicato nel punto 5.2 a meno che siano inclusi come costituenti principali del cemento.
I costituenti secondari, dopo adeguata preparazione, in virtù della loro distribuzione gra-
nulometrica, migliorano le proprietà fisiche del cemento (come la lavorabilità o la ritenzio-
ne d’acqua). Possono essere inerti o avere proprietà leggermente idrauliche, idrauliche
latenti o pozzolaniche. Comunque, per essi a questo riguardo non sono comunque stabi-
liti dei requisiti.
I costituenti secondari devono essere preparati opportunamente, ossia selezionati, omoge-
neizzati, essiccati e raffinati secondo il loro stato di produzione o di consegna. Non dovran-
no incrementare la richiesta d’acqua del cemento in maniera sostanziale, né diminuire in al-
cun modo la resistenza del calcestruzzo o della malta al degrado, o ridurre la protezione del-
le armature dalla corrosione.
Nota Le informazioni sui costituenti secondari utilizzati nel cemento dovrebbero essere disponibili su richiesta pres-
so il produttore.

5.4 Solfato di calcio


Il solfato di calcio è aggiunto ad altri costituenti del cemento durante la sua produzione per
controllare la presa.
Il solfato di calcio può essere gesso (solfato di calcio biidrato, CaSO4· 2H2O), semiidrato
(CaSO4 · 1/2H2O), anidrite (solfato di calcio anidro, CaSO4) o una miscela di questi. Il ges-
so e l’anidrite sono reperibili in natura. Il solfato di calcio risulta disponibile anche come
prodotto secondario di taluni processi industriali.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 8


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

5.5 Additivi
Ai fini della EN 197-1 gli additivi sono quei costituenti non inclusi nei punti da 5.2 a 5.4 che
vengono aggiunti per migliorare la produzione o le proprietà del cemento.
La quantità totale di additivi non deve superare l’1,0% in massa del cemento (eccetto per
i pigmenti). La quantità di additivi organici su base secca non deve superare lo 0,5% in
massa del cemento.
Questi additivi non devono favorire la corrosione delle armature o influenzare negativamen-
te le proprietà del cemento, del calcestruzzo o della malta confezionati con detto cemento.
Quando gli additivi per calcestruzzo, malta o malta per iniezione secondo la serie della
EN 934 sono utilizzati nel cemento la denominazione normalizzata dell’additivo deve es-
sere dichiarata sui sacchi o sui documenti di trasporto.

6 COMPOSIZIONE E DENOMINAZIONE
I 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni conformi alla EN 197-1, e la loro denomi-
nazione, sono indicati nel prospetto 1. Essi sono raggruppati in cinque tipi principali di ce-
mento come segue:
- CEM I cemento Portland
- CEM II cemento Portland composito
- CEM III cemento d’altoforno
- CEM IV cemento pozzolanico
- CEM V cemento composito
La composizione di ciascuno dei 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni deve esse-
re conforme a quanto riportato nel prospetto 1.
Nota Per ragioni di chiarezza nelle definizioni, i requisiti per la composizione si riferiscono alla somma di tutti i co-
stituenti principali e secondari.
Il cemento finale deve essere inteso come somma dei costituenti principali, secondari, del solfato di calcio
necessario (vedere punto 5.4) e di tutti gli additivi (vedere punto 5.5).

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 9


Composizione (percentuale in massa)a)

Tipi Denominazione dei 27 prodotti Costituenti principali Costituenti secondari


principali (tipi di cemento comune) Clinker Loppa di altoforno Fumi di silice Pozzolana Cenere volante Scisto calcinato Calcare
naturale naturale calcinata silicea calcica
prospetto

K S Db) P Q V W T L LL
1

CEM I Cemento Portland CEM I 95-100 - - - - - - - - - 0-5

Cemento Portland CEM II/A-S 80-94 6-20 - - - - - - - - 0-5


alla loppa CEM II/B-S 65-79 21-35 - - - - - - - - 0-5
Cemento Portland ai CEM II/A-D 90-94 - 6-10 - - - - - - - 0-5
fumi di silice
CEM II/A-P 80-94 - - 6-20 - - - - - - 0-5

UNI EN 197-1:2006
Cemento Portland CEM II/B-P 65-79 - - 21-35 - - - - - - 0-5
alla pozzolana CEM II/A-Q 80-94 - - - 6-20 - - - - - 0-5
CEM II/B-Q 65-79 - - - 21-35 - - - - - 0-5
CEM II/A-V 80-94 - - - - 6-20 - - - - 0-5

Cemento Portland CEM II/B-V 65-79 - - - - 21-35 - - - - 0-5


CEM II alle ceneri volanti CEM II/A-W 80-94 - - - - - 6-20 - - - 0-5
CEM II/B-W 65-79 - - - - - 21-35 - - - 0-5

Cemento Portland CEM II/A-T 80-94 - - - - - - 6-20 - - 0-5


allo scisto calcinato CEM II/B-T 65-79 - - - - - - 21-35 - - 0-5
I 27 prodotti della famiglia dei cementi comuni

CEM II/A-L 80-94 - - - - - - - 6-20 - 0-5

Cemento Portland CEM II/B-L 65-79 - - - - - - - 21-35 - 0-5


al calcare CEM II/A-LL 80-94 - - - - - - - - 6-20 0-5
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2

CEM II/B-LL 65-79 - - - - - - - - 21-35 0-5

Cemento Portland CEM II/A-M 80-94 6-20 0-5


compositoc) CEM II/B-M 65-79 21-35 0-5
CEM III/A 35-64 36-65 - - - - - - - - 0-5
Cemento
CEM III CEM III/B 20-34 66-80 - - - - - - - - 0-5
d’altoforno
CEM III/C 5-19 81-95 - - - - - - - - 0-5

Cemento CEM IV/A 65-89 - 11-35 - - - 0-5


CEM IV pozzolanicoc) CEM IV/B 45-64 - 36-55 - - - 0-5

© UNI
Cemento CEM V/A 40-64 18-30 - 18-30 - - - - 0-5
CEM V compositoc) CEM V/B 20-38 31-50 - 31-50 - - - - 0-5
a) I valori del prospetto si riferiscono alla somma dei costituenti principali e secondari.
b) La proporzione di fumi di silice è limitata al 10%.
c) Nei cementi Portland compositi CEM II/A-M e CEM II/B-M, nei cementi pozzolanici CEM IV/A e CEM IV/B e nei cementi compositi CEM V/A e CEM V/B i costituenti principali diversi dal clinker devono essere dichiarati nella denominazione del cemento
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

(vedere esempio al punto 8).

Pagina 10
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

7 REQUISITI MECCANICI, FISICI, CHIMICI E DI DURABILITÀ

7.1 Requisiti meccanici

7.1.1 Resistenza normalizzata


La resistenza normalizzata di un cemento è la resistenza a compressione a 28 giorni, de-
terminata in accordo alla EN 196-1, e la resistenza deve essere conforme ai requisiti ri-
portati nel prospetto 2.
Sono contemplate tre classi di resistenza normalizzata: classe 32,5, classe 42,5 e classe
52,5 (vedere prospetto 2).

7.1.2 Resistenza iniziale


La resistenza iniziale di un cemento è la resistenza meccanica a compressione determi-
nata a 2 o a 7 giorni in accordo alla EN 196-1. La resistenza deve essere conforme ai re-
quisiti riportati nel prospetto 2.
Per ogni classe di resistenza normalizzata si definiscono due classi di resistenza iniziale,
una con resistenza iniziale ordinaria, contrassegnata dalla lettera N, e l’altra con resisten-
za iniziale elevata, contrassegnata dalla lettera R (vedere prospetto 2).
prospetto 2 Requisiti meccanici e fisici definiti come valori caratteristici

Classe di Resistenza alla compressione Tempo di inizio Stabilità


resistenza MPa presa (espansione)

Resistenza iniziale Resistenza normalizzata


2 giorni 7 giorni 28 giorni min mm
32,5 N - ≥ 16,0
≥ 32,5 ≤ 52,5 ≥ 75
32,5 R ≥ 10,0 -
42,5 N ≥ 10,0 -
≥ 42,5 ≤ 62,5 ≥ 60 ≤ 10
42,5 R ≥ 20,0 -
52,5 N ≥ 20,0 -
≥ 52,5 - ≥ 45
52,5 R ≥ 30,0 -

7.2 Requisiti fisici

7.2.1 Tempo di inizio presa


Il tempo di inizio presa, determinato in accordo alla EN 196-3, deve soddisfare i requisiti
riportati nel prospetto 2.

7.2.2 Stabilità
L’espansione, determinata in accordo alla EN 196-3, deve soddisfare i requisiti riportati
nel prospetto 2.

7.2.3 Calore d’idratazione


Il calore d’idratazione dei cementi comuni a basso calore non deve superare il valore ca-
ratteristico di 270 J/g, determinato in accordo alla EN 196-8 a 7 giorni oppure in accordo
alla EN 196-9 a 41 h.
I cementi comuni a basso calore sono indicati con LH.
Nota 1 Un progetto di ricerca prenormativo ha dimostrato l’equivalenza dei risultati di prova della EN 196-8 a 7 giorni
e della EN 196-9 a 41 h. Tuttavia, in caso di controversia tra laboratori, si dovrebbe concordare il metodo da
applicare.
Nota 2 Il cemento con un valore del calore d’idratazione più alto è adatto per alcune applicazioni. È necessario che
tale valore sia concordato tra il produttore e l’utilizzatore e che questo cemento non sia identificato come ce-
mento a basso sviluppo di calore (LH).

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 11


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

7.3 Requisiti chimici


Le proprietà dei cementi del tipo e della classe di resistenza riportati rispettivamente nelle
colonne 3 e 4 del prospetto 3 devono essere conformi ai requisiti riportati nella colonna 5
di detto prospetto quando sottoposti a prova secondo le norme cui si fa riferimento nella co-
lonna 2.
Nota Alcuni Paesi europei prevedono ulteriori requisiti relativi al contenuto di cromo esavalente solubile in acqua
(vedere appendice informativa A).

7.4 Requisiti di durabilità


In molte applicazioni, in particolare in condizioni ambientali severe, la scelta del cemento
ha una influenza sulla durabilità del calcestruzzo, della malta, e della malta per iniezione
per esempio in termini di resistenza al gelo, resistenza chimica e protezione dell’armatura.
La scelta del cemento, nell’ambito della EN 197-1, con particolare riguardo al tipo e alla
classe di resistenza per diverse applicazioni e classi di esposizione, deve rispettare le nor-
me e/o i regolamenti adeguati relativi al calcestruzzo e alla malta, validi nel luogo di utilizzo.
prospetto 3 Requisiti chimici definiti come valori caratteristici

1 2 3 4 5
Proprietà Metodo di riferimento Tipo di cemento Classe di resistenza Requisitia)
CEM I
Perdita al fuoco EN 196-2 Tutte le classi ≤ 5,0%
CEM III
CEM I
Residuo insolubile EN 196-2b) Tutte le classi ≤ 5,0%
CEM III
32,5 N
32,5 R ≤ 3,5%
CEM I
Tenore in solfato CEM IIc) 42,5 N
EN 196-2
(come SO3) CEM IV 42,5 R
CEM V
52,5 N
≤ 4,0%
52,5 R
CEM IIId) Tutte le classi
Tenore in cloruro EN 196-21 Tutti i tipi e)
Tutte le classi ≤ 0,10%f)
Pozzolanicità EN 196-5 CEM IV Tutte le classi Esito positivo della prova
a) I requisiti sono espressi in percentuale in massa del cemento finale.
b) Determinazione del residuo insolubile in acido cloridrico e carbonato di sodio.
c) Il cemento tipo CEM II/B-T può contenere fino al 4,5% di solfato per tutte le classi di resistenza.
d) Il cemento tipo CEM III/C può contenere fino al 4,5% di solfato.
e) Il cemento tipo CEM III può contenere più dello 0,10% di cloruro, ma in tale caso si dovrà dichiarare il contenuto massimo
di cloruro sulla confezione e/o sul documento di trasporto.
f) Per utilizzi nel precompresso, i cementi possono essere prodotti con un requisito inferiore. In tale caso il valore 0,10% deve
essere sostituito dal detto minore valore che deve essere dichiarato nel documento di trasporto.

8 DENOMINAZIONE NORMALIZZATA
I cementi CEM devono essere identificati almeno con la denominazione del tipo di cemen-
to come precisato nel prospetto 1 e con i numeri 32,5, 42,5 o 52,5 indicanti la classe di re-
sistenza (vedere punto 7.1). Per indicare la classe di resistenza iniziale si deve aggiunge-
re, secondo il caso, la lettera N o la lettera R (vedere punto 7.1).
Il cemento comune a basso calore deve essere identificato con l’aggiunta di LH.

Esempio 1
Il cemento Portland conforme alla EN 197-1, classe di resistenza 42,5 con elevata resi-
stenza iniziale è identificato come:
Cemento Portland EN 197-1 - CEM I 42,5 R

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 12


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Esempio 2
Il cemento Portland al calcare con tenore variabile dal 6% al 20% in massa di calcare, con
tenore TOC fino a 0,50% in massa (L), classe di resistenza 32,5 con resistenza iniziale or-
dinaria, è identificato come:
Cemento Portland al calcare EN 197-1 - CEM II/A-L 32,5 N

Esempio 3
Il cemento Portland composito con tenore complessivo di loppa granulata di altoforno (S),
cenere volante silicea (V) e calcare (L) compreso tra il 6% e il 20% in massa, classe di re-
sistenza 32,5, con elevata resistenza iniziale, è identificato come:
Cemento Portland composito EN 197-1 - CEM II/A-M (S-V-L) 32,5 R

Esempio 4
Il cemento composito con tenore di loppa granulata di altoforno (S) compreso tra il 18% e il
30% in massa, tenore di cenere volante silicea (V) compreso tra il 18% e il 30% in massa,
classe di resistenza 32,5, con resistenza iniziale ordinaria, è identificato come:
Cemento composito EN 197-1 - CEM V/A (S-V) 32,5 N

E per i cementi comuni a basso sviluppo di calore:

Esempio 5
Il cemento d’altoforno, conforme alla EN 197-1, contenente tra il 66% e l’80% in massa di
loppa granulata d’altoforno (S), della classe di resistenza 32,5 con una resistenza iniziale
ordinaria e un basso calore d’idratazione, è identificato con:
Cemento d’altoforno EN 197-1 – CEM III/B 32,5 N – LH.

9 CRITERI DI CONFORMITÀ

9.1 Requisiti generali


La conformità dei 27 prodotti alla EN 197-1 deve essere verificata in maniera continua in
base al controllo di campioni puntuali. Le proprietà, i metodi di prova e le frequenze mini-
me di prova di autocontrollo da parte del produttore, sono specificati nel prospetto 4. Ri-
guardo alle frequenze di controllo per il cemento che non viene consegnato in regime di
continuità e per altri dettagli vedere EN 197-2.
Per la certificazione della conformità da parte di un ente di certificazione autorizzato, la con-
formità del cemento alla EN 197-1 deve essere valutata in accordo alla EN 197-2.
Nota La EN 197-1 non tratta il controllo di accettazione alla consegna.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 13


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

prospetto 4 Proprietà, metodi di prova e frequenze minime di prova per le prove di autocontrollo da parte del pro-
duttore, e procedura di valutazione statistica

Prova di autocontrollo
Proprietà Cementi da Metodo di prova a) b) Frequenza minima di prova Procedura di valutazione statistica
sottoporre alle prove
Situazione corrente Periodo iniziale per un Controllo per
nuovo tipo di cemento
Variabilie) Attributi

1 2 3 4 5 6 7
Resistenza iniziale
Tutti EN 196-1 2/settimana 4/settimana x
Resistenza normalizzata
Tempo di inizio presa Tutti EN 196-3 2/settimana 4/settimana xf)
Stabilità (espansione) Tutti EN 196-3 1/settimana 4/settimana x
c)
Perdita al fuoco CEM I, CEM III EN 196-2 2/mese 1/settimana xf)
c)
Residuo insolubile CEM I, CEM III EN 196-2 2/mese 1/settimana xf)
Tenori in solfato Tutti EN 196-2 2/settimana 4/settimana xf)
Tenori in cloruro Tutti EN 196-21 2/mesec) 1/settimana xf)
Pozzolanicità CEM IV EN 196-5 2/mese 1/settimana x
d)
Composizione Tutti - 1/mese 1/settimana
Calore d’idratazione Cementi comuni a EN 196-8 o
1/mese 1/settimana xf)
basso calore EN 196-9
a) Laddove sia consentito nella relativa parte della EN 196, possono essere applicati metodi diversi da quelli indicati a condizione che diano risultati corre-
lati ed equivalenti a quelli ottenuti con il metodo di riferimento.
b) I metodi utilizzati per prelevare e preparare i campioni devono essere in accordo alla EN 196-7.
c) Qualora nessun risultato di prova entro un periodo di 12 mesi superi il 50% del valore caratteristico, la frequenza può essere ridotta a una prova al mese.
d) Metodo di prova appropriato scelto dal produttore.
e) Se i dati non seguono una distribuzione normale, il metodo di valutazione può essere deciso di volta in volta.
f) Se il numero di campioni è almeno uno alla settimana nel periodo di controllo, la valutazione può essere eseguita per variabili.

9.2 Criteri di conformità per le proprietà meccaniche, fisiche e chimiche e procedura di


valutazione

9.2.1 Generalità
Si presume la conformità del cemento ai requisiti delle proprietà meccaniche, fisiche e
chimiche della EN 197-1, se sono rispettati i criteri di conformità specificati di cui ai punti
9.2.2 e 9.2.3. La conformità deve essere valutata mediante campionamento continuo uti-
lizzando campioni puntuali prelevati al punto di consegna e in base ai risultati ottenuti su
tutti i campioni di autocontrollo prelevati durante il periodo di controllo.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 14


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

9.2.2 Criteri statistici di conformità

9.2.2.1 Generalità
La conformità deve essere formulata in termini di un criterio statistico basato su quanto segue:
- i valori caratteristici specificati per le proprietà meccaniche, fisiche e chimiche come
indicato nei punti 7.1, 7.2 e 7.3 della EN 197-1;
- il percentile Pk, su cui si basa il valore caratteristico specificato, come indicato nel pro-
spetto 5;
- la probabilità di accettazione ammessa (CR), come indicato nel prospetto 5.
prospetto 5 Valori richiesti di Pk e CR

Requisiti meccanici Requisiti fisici e chimici


Resistenza iniziale e Resistenza normalizzata
normalizzata (Limite superiore)
(Limite inferiore)

Percentile Pk su cui si basa il 5% 10%


valore caratteristico
Probabilità di accettazione
5%
ammessa (CR)

Nota La valutazione di conformità mediante una procedura basata su un numero finito di risultati di prova può for-
nire soltanto un valore approssimato della proporzione di risultati al difuori del valore caratteristico specificato
in una popolazione. Più grande è il campione (numero di risultati di prova), migliore è l’approssimazione. La
probabilità di accettazione prescelta (CR) regola il grado di approssimazione del piano di campionamento.
La conformità ai requisiti della EN 197-1 deve essere verificata per variabili o per attributi,
come descritto nei punti 9.2.2.2 e 9.2.2.3, come specificato nel prospetto 4.
Il periodo di controllo deve essere 12 mesi.

9.2.2.2 Verifica per variabili


Per questa verifica si ammette che i risultati di prova seguano una distribuzione normale.
La conformità è verificata quando le equazioni [1] e [2], secondo il caso, sono soddisfatte:
x – kA × s ≥ L [1]
e
x + kA × s ≤ U [2]
dove:
x è la media aritmetica della serie completa dei risultati delle prove di autocontrollo
nel periodo di controllo;
s è lo scarto tipo della serie completa dei risultati delle prove di autocontrollo nel pe-
riodo di controllo;
kA è la costante di accettabilità;
L è il limite inferiore specificato indicato nel prospetto 2, cui si fa riferimento nel pun-
to 7.1;
U è il limite superiore specificato indicato nei prospetti 2 e 3, cui si fa riferimento nel
punto 7.
La costante di accettabilità kA dipende dal percentile Pk su cui si basa il valore caratteri-
stico, dalla probabilità di accettazione ammessa (CR) e dal numero n di risultati di prova.
I valori di kA sono elencati nel prospetto 6.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 15


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

prospetto 6 Costante di accettabilità kA

kAa)
Numero n di risultati di prova per Pk = 5% per Pk = 10%
(resistenza iniziale e normalizzata, limite inferiore) (altre proprietà)
da 20 a 21 2,40 1,93
da 22 a 23 2,35 1,89
da 24 a 25 2,31 1,85
da 26 a 27 2,27 1,82
da 28 a 29 2,24 1,80
da 30 a 34 2,22 1,78
da 35 a 39 2,17 1,73
da 40 a 44 2,13 1,70
da 45 a 49 2,09 1,67
da 50 a 59 2,07 1,65
da 60 a 69 2,02 1,61
da 70 a 79 1,99 1,58
da 80 a 89 1,97 1,56
da 90 a 99 1,94 1,54
da 100 a 149 1,93 1,53
da 150 a 199 1,87 1,48
da 200 a 299 1,84 1,45
da 300 a 399 1,80 1,42
> 400 1,78 1,40
Nota - I valori riportati nel presente prospetto sono validi per CR = 5%.
a) Si possono utilizzare anche valori di kA validi per valori intermedi di n.

9.2.2.3 Verifica per attributi


Il numero cD dei risultati di prova che non rispettano il valore caratteristico deve essere
conteggiato e confrontato con un numero accettabile cA calcolato in base al numero n di
risultati di prova di autocontrollo e al percentile Pk come specificato nel prospetto 7.
La conformità è verificata se l’equazione [3] è soddisfatta:
cD ≤ cA [3]
Il valore di cA dipende dal percentile Pk su cui si basa il valore caratteristico, dalla proba-
bilità di accettazione ammessa (CR) e dal numero n di risultati di prova. I valori di cA sono
elencati nel prospetto 7.
prospetto 7 Valori di cA

Numero dei risultati di prova na) Valori di cA corrispondenti a


Pk = 10%
da 20 a 39 0
da 40 a 54 1
da 55 a 69 2
da 70 a 84 3
da 85 a 99 4
da 100 a 109 5
da 110 a 123 6
da 124 a 136 7
Nota - I valori di cui al presente prospetto sono validi per CR = 5%.
a) Se il numero di risultati di prova è n < 20 (per Pk = 10%)
non è possibile applicare un criterio di conformità su
base statistica. Nonostante ciò, nei casi in cui n < 20 si
deve applicare il criterio cA = 0.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 16


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

9.2.3 Criteri di conformità del singolo risultato


Oltre ai criteri statistici di conformità, la conformità dei risultati di prova ai requisiti di cui alla
EN 197-1 richiede che si debba verificare che ciascun risultato di prova rientri nei valori li-
mite per risultato singolo specificati nel prospetto 8.
prospetto 8 Valori limite per i singoli risultati

Valori limite per i singoli risultati

Proprietà Classe di resistenza

32,5 N 32,5 R 42,5 N 42,5 R 52,5 N 52,5 R


Resistenza iniziale (MPa) 2 giorni - 8,0 8,0 18,0 18,0 28,0
Valore limite inferiore 7 giorni 14,0 - - - - -
Resistenza normalizzata (MPa) 28 giorni
30,0 30,0 40,0 40,0 50,0 50,0
Valore limite inferiore
Tempo di inizio presa (min)
60 50 40
Valore limite inferiore
Stabilità (espansione, mm)
10
Valore limite superiore
CEM I
CEM IIa)
Tenore in solfato 4,0 4,5
CEM IV
(come % SO3) CEM V
Valore limite superiore
CEM III/A
4,5
CEM III/B
CEM III/C 5,0
b)
Tenore in cloruro (%)
0,10c)
Valore limite superiore
Pozzolanicità positiva a 15 giorni
Calore d’idratazione (J/g) LH
300
Valore limite superiore
a) Il cemento tipo CEM II/B-T può contenere fino al 5,0% di SO3 per tutte le classi di resistenza.
b) Il cemento tipo CEM III può contenere più dello 0,10% di cloruro ma in tale caso il tenore massimo in cloruro deve essere
dichiarato.
c) Per applicazioni in precompresso si possono produrre cementi con un requisito inferiore. In tale caso il valore di 0,10%
deve essere sostituito dal corrispondente valore inferiore che deve essere dichiarato nel documento di consegna.

9.3 Criteri di conformità per la composizione del cemento


Almeno una volta al mese la composizione del cemento deve essere verificata dal produt-
tore, utilizzando di regola un campione puntuale prelevato al punto di consegna del cemen-
to. La composizione del cemento deve soddisfare i requisiti specificati nel prospetto 1. Le
quantità limite dei costituenti principali, specificati nel prospetto 1, sono valori di riferimento
da rispettare per la composizione media calcolata dai campioni puntuali prelevati nel perio-
do di controllo. Per risultati singoli sono consentiti scostamenti massimi di -2 rispetto al va-
lore di riferimento inferiore e di +2 rispetto al valore di riferimento superiore. Nel corso della
produzione si devono applicare e documentare adeguate procedure e metodi di verifica al
fine di assicurare la conformità al presente requisito.

9.4 Criteri di conformità per le proprietà dei costituenti del cemento


I costituenti del cemento devono soddisfare i requisiti specificati al punto 5. Durante la
produzione si devono applicare e documentare adeguate procedure al fine di assicurare
la conformità a detti requisiti.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 17


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

APPENDICE A DEVIAZIONE A - CROMO ESAVALENTE SOLUBILE IN ACQUA


(informativa)
Alcuni Paesi Membri del CEN dispongono di regolamentazioni relative al contenuto di cro-
mo esavalente solubile in acqua.
La modifica di tali regolamentazioni nazionali non rientra, al momento, nella competenza
dei membri CEN/CENELEC. Fino a quando non siano state eliminate nei rispettivi Paesi,
tali regolamentazioni sono valide come aggiunta ai relativi requisiti della presente norma
europea.
Per la presente norma europea sono state applicate le seguenti regolamentazioni nazio-
nali, secondo la Direttiva CE 90/531, da parte di Danimarca, Finlandia, Germania, Islan-
da, Norvegia e Svezia:
Danimarca: Arbejdstilsynets bekendtgørelse nr. 661 af 28. November 1983 om
vandopløseligt chromat i cement.
Finlandia: Decision of the Council of State concerning the content of chromate
in cement for concrete and masonry cement, No. 593, July 24,
1986.
Germania: Gefahrstoffverordnung (GefStoffV) together with TRGS 613
"Ersatzstoffe, Ersatzverfahren und Verwendungsbeschränkungen
für chromathaltige Zemente und chromathaltige zementhaltige
Zubereitungen, April 1993 (BarbBl Nr. 4.1993)".
Islanda: Reglur nr. 330/1989 um króm i sementi, Order No. 330 of 19 June
1989.
Norvegia: Directorate of Labour Inspection: Regulations relating to the
Working Environment, laid down on 23 October 1987.
Svezia: Kemikalieinspektionens föreskrifter om kemiska produkter
och biotekniska organismer, KIFS 1998:8, 9 kapitlet §§ 10-13,
Kemikalieinspektionens allmänna råd till föreskrifterna om
krom i cement, 1989:1.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 18


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

APPENDICE ZA DISPOSIZIONI PER LA MARCATURA CE DI CEMENTI COMUNI SECONDO LA


(informativa) DIRETTIVA UE SUI PRODOTTI DA COSTRUZIONE

ZA.1 Punti della EN 197- 1 riguardanti le disposizioni della Direttiva UE sui prodotti da co-
struzione
La EN 197-1 e la presente appendice ZA sono stati elaborati in base ad un mandato2) con-
ferito al CEN dalla Commissione Europea e dall’Associazione Europea del Libero Scambio.
I punti della EN 197-1 illustrati nel prospetto ZA.1, soddisfano i requisiti del presente man-
dato conferito in base alla Direttiva UE (89/106/CEE) "Prodotti da costruzione" (CPD).
Il rispetto di questi punti conferisce ai cementi comuni e ai cementi comuni a basso calore
indicati nella EN 197-1 una presunta idoneità per gli usi previsti in base a quanto conside-
rato nel prospetto ZA.2.
ATTENZIONE: Altri requisiti e altre Direttive UE, che non riguardano l’idoneità per l’uso
previsto, possono essere applicabili a un prodotto da costruzione che rientra nello scopo
e campo di applicazione della EN 197-1.
Possono esservi requisiti relativi a sostanze pericolose applicabili ai prodotti che rientrano
nello scopo e campo di applicazione della EN 197-1 (per esempio legislazione europea
trasposta e leggi nazionali, regolamenti e disposizioni amministrative). Per rispettare il di-
sposto della Direttiva UE sui prodotti da costruzione anche questi requisiti devono essere
rispettati dove e quando si applicano.
Nota Una banca dati informativa di provvedimenti e disposizioni europee e nazionali riguardo a sostanze pericolose
è disponibile al sito web Construction su EUROPA (CREATE, cui si accede via http://europa.eu.int).

2) M114 "Cemento, calci da costruzione e altri leganti idraulici".

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 19


Prodotti da costruzione: 27 distinti prodotti di cemento comune e/o cemento comune a basso calore (vedere prospetto 1)
Usi previsti: Preparazione di calcestruzzo, malta, malta per iniezione e altre miscele destinate alla costruzione e per la fabbricazione di prodotti da costruzione
(vedere note in calce al presente prospetto)

Requisiti/caratteristiche prestazionali Punti armonizzatia) Punto 3.2 della Note


nella EN 197-1 Direttiva Prodotti da
costruzione, livello/i
prospetto ZA.1

e/o classe/i
Puntia) Tipologia dei requisiti
Cementi comuni (sottofamiglie) 3 Struttura dei 27 distinti prodotti (prospetto 1) nella Gli Stati Membri devono potere selezionare i
costituenti e composizione 4 famiglia di prodotti "Cementi comuni" definita in base cementi nei regolamenti tecnici per usi partico-
5 ai materiali costituenti e alla composizione. lari, in base ai diversi cementi e alle classi di resi-
Nessuno
6 stenza

UNI EN 197-1:2006
8
Punti armonizzati

9
Resistenza alla compressione (iniziale e normalizzata) 7.1 Requisiti di resistenza alla compressione espressi in
8 termini di classi di resistenza e limiti.b) Nessuno
9
Tempo di presa 7.2 Requisiti espressi in termini di limiti inferiori.b)
Nessuno
9
Residuo insolubile 7.3 Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b) Soltanto per CEM I e CEM III
Nessuno
9
Perdita al fuoco 7.3 Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b) Soltanto per CEM I e CEM III
Nessuno
9
Stabilità Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b)
- espansione 7.2
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2

9 Nessuno
- tenore in SO3 7.3
9
Tenore in cloruro 7.3 Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b)
Nessuno
9
b)
Pozzolanicità (solo per cemento pozzolanico) 7.3 Requisiti espressi in termini di limiti. Soltanto per CEM IV
Nessuno
9
Durabilità 4 La durabilità è collegata al calcestruzzo, alla
5 malta, alla malta da iniezione o ad altre miscele

© UNI
7.4 prodotte a partire dal cemento in accordo ai rego-
lamenti applicativi validi nel luogo di utilizzo
Calore d’idratazione 7.2.3 Requisiti espressi in termini di limiti superiori.b) Solo per cementi comuni a basso calore
Nessuno
9
a) I requisiti che figurano in questi punti, compreso il loro totale contenuto e i prospetti in essi citati, costituiscono parte integrante della presente norma europea armonizzata per il cemento.
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

b) Questi limiti fanno parte della definizione dei prodotti che rientrano nella presente norma europea armonizzata per il cemento.

Pagina 20
Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

ZA.2 Procedura per l’attestazione di conformità dei prodotti


Il sistema di attestazione della conformità per i 27 prodotti di cemento comune o cemento
comune a basso calore indicati nel prospetto ZA.1 è illustrato nel prospetto ZA.2 per gli
usi previsti indicati, in conformità alla Decisione della Commissione del 14 luglio 1997
(97/555/CE) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee e riportata
nell’appendice 3 del mandato per la famiglia di prodotti “Cementi”.
prospetto ZA.2 Sistema di attestazione della conformità

Prodotto/i Usi previsti Livello/i o Sistema/i di attestazione


classe/i della conformità
Cementi comuni o cementi comuni a basso calore,
compresi:
- Cementi Portland
- Cementi Portland compositi
Cemento Portland alla loppa Preparazione di calcestruzzo,
Cemento Portland ai fumi di silice malta, malta per iniezione e
Cemento Portland alla pozzolana altre miscele destinate alla
...... 1+
Cemento Portland alle ceneri volanti costruzione e per la fabbrica-
Cemento Portland allo scisto calcinato zione di prodotti da costru-
Cemento Portland al calcare zione
Cemento Portland composito
- Cementi d’altoforno
- Cementi pozzolanici
- Cementi compositi
Sistema 1+: Vedere anche appendice III parte 2 punto (i) della Direttiva 89/106/CEE, con prova di verifica esterna su cam-
pioni prelevati in fabbrica.

L’attestazione di conformità alle specifiche di cui alla EN 197-1 deve essere basata sul
punto 9 della EN 197-1 e sulla valutazione di conformità3) che deve essere conforme alla
EN 197-2. Il punto 8 della EN 197-2 non si applica, in quanto superato ai fini della marca-
tura CE dai regolamenti contenuti nelle clausole ZA.3 e ZA.4. Il punto 9 della EN 197-2
che riporta regolamenti relativi ai centri di distribuzione, non fa parte della procedura di at-
testazione di conformità per l’applicazione della marcatura CE secondo la CPD. Tuttavia
gli Stati Membri, nell’ambito degli obblighi di sorveglianza del proprio mercato, devono ac-
certare che la marcatura CE sia usata in modo corretto (Articolo 15.1 della CPD). Il punto
9 della EN 197-2 dovrebbe essere utilizzato per i regolamenti nazionali corrispondenti re-
lativi ai centri di distribuzione.

ZA.3 Certificato CE di conformità e dichiarazione CE di conformità


Quando la conformità con il sistema di attestazione di conformità è ottenuta in accordo al
punto 7 della EN 197-2, l’organismo di certificazione deve redigere un certificato di con-
formità (certificato CE di conformità) con le informazioni sotto citate. Detto certificato di
conformità CE autorizza il produttore ad applicare il marchio CE, come descritto in ZA.4.
Il certificato CE di conformità deve contenere le informazioni seguenti:
- nome e indirizzo dell’organismo di certificazione;
- nome e indirizzo del produttore, o del suo rappresentante autorizzato con sede nella
EEA e luogo di produzione;
- descrizione del prodotto (denominazione normalizzata del cemento secondo EN 197-1
e qualsiasi identificazione ulteriore richiesta);
- disposizioni alle quali il prodotto è conforme (appendice ZA della EN 197-1 con con-
formità stabilita secondo EN 197-2 come precisato nell’appendice ZA della EN 197-1);
- condizioni particolari applicabili all’utilizzo del prodotto (non riferite alla conformità),
- numero del certificato;
- condizioni e validità del certificato, se del caso;
- nome e qualifica della persona autorizzata a firmare il certificato.

3) Questo termine corrisponde alla determinazione della conformità citata nell’articolo 13.2 della CPD.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 21


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Inoltre, per ciascun prodotto munito di un certificato CE di conformità, il produttore deve


redigere una dichiarazione di conformità (dichiarazione di conformità CE) comprendente
le informazioni seguenti:
- nome e indirizzo del produttore, o del suo rappresentante autorizzato nella EEA;
- numero del certificato CE di conformità allegato;
- nome e qualifica della persona autorizzata a firmare la dichiarazione per conto del
produttore o del suo rappresentante autorizzato.
Entrambi i documenti devono essere presentati nella/e lingua/e ufficiale/i dello Stato
Membro dell’UE in cui il prodotto deve essere utilizzato.

ZA.4 Marcatura di conformità CE


ZA.4.1 Cemento in sacchi
Nel caso di cemento in sacchi la marcatura di conformità CE, il numero di identificazione
dell’organismo di certificazione e le informazioni complementari come di seguito specificate
dovrebbero essere affissi sul sacco o sui documenti commerciali di trasporto oppure sulla
combinazione di questi. Se sul sacco è riportata solo una parte delle informazioni, i documenti
commerciali di trasporto dovrebbero contenere tutte le informazioni.

Marcatura di conformità CE comprendente il


simbolo "CE" indicato nella Direttiva 93/68/CEE

0123 Numero di identificazione dell’organismo di


certificazione

Società Nome o marchio identificativo del produttore

Sede legale Sede legale del produttore

Fabbrica4) Nome o marchio identificativo della fabbrica


dove il cemento è stato prodotto4)

Anno 01 Le ultime due cifre dell’anno in cui è stata


(o data stampata) applicata la marcatura5)
0123-CPD-0456 Numero del certificato CE di conformità

EN 197-1 Numero della norma europea


CEM I 42,5 R Esempio di denominazione normalizzata che
indica il cemento prodotto e la classe di resi-
stenza (e, quando necessario, la caratteristica
di basso calore d’idratazione), come specifi-
cato al punto 8 della EN 197-1

Informazioni aggiuntive Limite per il cloruro, in %6)


Limite per la perdita al fuoco della cenere
volante, in %7)
Notazione normalizzata dell’additivo8)

4) Ritenuto necessario per i requisiti della EN 197-2 ma non obbligatorio.


5) L’anno di marcatura dovrebbe fare riferimento al momento del confezionamento nei sacchi oppure al momento di spedi-
zione dalla fabbrica o dal deposito.
6) Solo quando il cemento comune è prodotto per rispettare un limite del tenore in cloruro diverso da quello specificato nel
prospetto 3 della EN 197-1.
7) Solo quando, in conformità al punto 5.2.4.1 della EN 197-1, si applichi un limite di perdita al fuoco delle ceneri volanti dal
5,0% al 7,0%
8) Solo quando, in conformità al punto 5.5 della EN 197-1, si utilizzi un additivo conforme alla serie EN 934.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 22


Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL STRUTTURE edizione 2006.2
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Per cemento in sacchi, per ragioni di praticità si può sciegliere tra le seguenti alternative
riguardo alla presentazione delle informazioni di accompagnamento:
a) Quando la marcatura CE è riportata sul sacco (questa è la situazione abituale ed è
preferita) i seguenti elementi informativi d’accompagnamento possono essere forniti
sui documenti commerciali e non sul sacco:
- il nome o marchio identificativo della fabbrica;
- l’anno di applicazione della marcatura CE;
- il numero del certificato CE di conformità;
- le informazioni aggiuntive.
b) Quando le ultime due cifre dell’anno di applicazione della marcatura CE sono pre-
stampate sul sacco, l’anno così stampato dovrebbe riferirsi alla data di applicazione
con accuratezza di più o meno tre mesi.
c) Quando le ultime due cifre dell’anno di applicazione della marcatura CE che devono
essere presentate non sono prestampate sul sacco, dette cifre possono essere im-
presse sul sacco con timbri-data in posizione ben visibile. Questa posizione dovrebbe
essere indicata nelle informazioni che accompagnano la marcatura CE.
Quando e dove venga richiesto e nella forma appropriata, il prodotto dovrebbe essere ac-
compagnato dall’elenco di tutti i regolamenti relativi alle sostanze dannose ai quali il pro-
dotto è presunto conforme, e da tutte le informazioni richieste da detta legislazione.
Nota Non è necessario menzionare i regolamenti eruropei senza deroghe nazionali.

ZA.4.2 Cemento sfuso


Nel caso di cemento sfuso, la marcatura di conformità CE, il numero d’identificazione
dell’organismo di certificazione e le informazioni d’accompagnamento indicate in ZA.4.1
per il cemento confezionato in sacchi dovrebbero essere apposte in modo appropriato sui
documenti di accompagnamento.

UNI EN 197-1:2006 © UNI Pagina 23

You might also like