Mario Fulgoni Manuale Di Musica Vol II

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MARIO FULGONI MANUALE DI MUSICA NUOVO METODO PRATICO PER LA CONOSCENZA DELLA SEMIOLOGIA MUSICALE VOLUME SECONDO epizioni Musica! LA NOTA Capitolo XX Capitolo XXI Capitolo XXII Capitolo XXUI Capitolo XXIV Capitolo XXV MANUALE DI MUSICA VOLUME SECONDO a) Scale minori (Naturale - Armonica - Melodica) . b) Varianti di Sestina ................ c) Varianti di Terzina. a) Tonalita .... b) Schema progressivo dei Diesis e dei Bemolli.... a) Prospetto Generale Scale maggiori e minori ..... b) Altri generi di Scale............. Tempi Misti. a) Il Metronomo. b) Cambiamenti di tempo. a) La Modulazione b) Esercizi cantanti con modulazioni ai toni vicini. ©) Varianti di Quartina 4) Altri Gruppi frregolari e) Esercizi cantati ¢ Trasporto in preparazione all’esame di Teoria ¢ Solfeggio ...........ccc - 130 135 142 147 149 150 153 158 162 163 174 176 184 187 192 eo CAPITOLO Xx SCALE MINORI NATURALE - ARMONICA - MELODICA Cantando la Scala minore Naturale, abbiamo notato che il 7° grado (Sottotonica) non ci porta naturalmente verso la ‘Tonica, come si verifica nella scala Maggiore, poiché la distarza fra i due suoni é di un tono. Innalzando di un semitono cromatico il 7° grado, in modo da creare la Sensibile (alla distanza di un Semitono dalla Tonica), otterremo la[ SCALA MINORE ARMONICA Se, oltre il 7%, innalziamo di un semitono eromatico anche il 6° grado otterremo la [ SCALA MINORE MELODICA Tn questa scala il 6° ¢ 7° grado sono alterati nella fase ascendente, mentre ritornano alla Tore condizione naturale in quella discendente NATURALE | — eee 1 6 5 ARMONICA] Y ece [ARMONICA_ to foe OOM MELODICA 5 ©O100O5 'N.B|: Data la variabilita della scala minore, le alterazioni che occorrono per modificare I’altezza delle note sul 6° € 7° grado vengono utilizzate come alterazioni provvisorie, scritte sul pentagramma ogni volta che sono necessaric senza doverle aggiungere in chiave. Prima di ogni eservizio si canter la Scala minore fino al V grado e da qui l’ultimo frammento ( V - VIIT- V) delle tre scale nella parte variabile, 2pprofondendo le diverse caratteristiche. Esercizi cantati 131 133 x = saa + = ae i ess = 3ee VARIANTI DI SESTINA CELLULA BASE DO do RE re MI mi 3 CELLULA BASE ITITTi “DO re mi DO re mi Te) —== o «eee eee 30 RE te MI mt DO do RE A x — 3 z « x ——=—= — —— —— oyeyedy YT gees < x = = ¥ ST FS 7 oot we x x x i i 3 3 i SS fa te EEE Gem ae 3 3 x (*) Inizialmente si eseguono Je varianti di Sestina altermando sempre la Cellula Base ¢ la variante a Es suddivisione Binaria e Temaria come nell'esempio, 136 Esercizi ritmici = isk aN Da tae EER SRI EE | SS = ——| Canone (alla 3° sup.) Esercizi ritmici 138 > Esercizi ritmici Esercizi ritmici 139 yi BE SS sche eS i a| Qa@D 140 Esercizi ritmici Oa a Se gce anim L hi b RIB Tien hl Ts | = r mR DON ay > jo A | OS | OO Ty | Co “~~ an 3 gi Smo fa hc BOR. St | ee ee = Canone (alla 5° inf.) Esercizi ritmici os TIN No a ROS 2 Re oor => a Da 142 VARIANTI DI TERZINA La suddivisione binaria indicata nei precedenti esercizi é finalizzata alla massima puntualita nella realizzazione dei gruppi temari contrastanti. Raggiunta la sicurezza, si procedera ad una esecuzione pid scorrevole, alternando nello studio suddivisione binaria e ternaria. Esercizi ritmici Qa a GO Qe gta an EE van Pl oD WTS oo oC a je ER SURAT eae et 4 ~ i a i 3s ae ase oS 4 5 pubs bITUTIN Er ty yi g bm | —— Se ae 3 Canone (per moto contrario) 144 Esercizi ritmici sam a pe pes om ==! ‘ \ sate A due voci Esercizi ritmici a — “co Zs 3 ROSA ray To) oem A | SD Dr~ s caren pT OAS SOLOS aow Fr | Canone 146 Esercizi ritmici T+ are we A due voci 147 CAPITOLO XXI TONALITA’ In ogni brano musicale € possibile trovare una nota pid significativa delle altre Proviamo a cantare la seguente melodia, concludendola ogni volta diversamente Nel 1° e nel 2° esempio la melodia risulta incompleta; nel 3° e 4° esempio le note finali danno una maggiore sensazione di stabilité, ma non come nel 5° esempio, dove si avverte una sensazione di riposo, di arrivo, di conclusione logica. Questa nota cosi importante verso la quale le altre gravitano come fossero attratte da una intensa forza ¢ la TONICA (1° grado della scala) che determina cosi la TONALITA’ del brano musicale. 148. La Tonalita ¢ un concetto molto importante, la sua comprensione rende pit facile significativa la lettura della musica, Trascrivendo ’esercizio precedente iniziandolo ogni volta con una Tonica diversa, avremo TONALITA’ di DO Mage, 232 345 4325 Se | [Fonacira Gist mags Spostando infatti il centro tonale, la melodia viene alzata di una quarta sopra (FA magg.) © abbassata di una seconda sotto (SIb magg,), mentre si mantengono inalterati gli intervalli al suo interno. Tale spostamento (cambiamento di tonalita) si chiama trasporto. Naturalmente non occorre che una melodia termini con la Tonica (sebbene cié avvenga nella maggioranza dei casi), oppure inizi con essa. Un brano pué iniziare ¢ terminare anche con altre note generalmente la 3a ¢ la Sa. ie quali hanno con la Tonica uno stretto rappofto (V. esempi 3 e 4). Sard importante identificare la Tonica di ogni brano che ascoltiamo, che eseguiamo 0 che leggiamo. Infatti, come vedremo, la Tonalita pud cambiare anche nell’ambito di uno stesso brano, ed ¢ estremamente utile capirlo. 149. Mantenendo lo schema rappresentato dalla successione di toni e semitoni nella scala modello, costruiamo tutte le scale Maggiori e minori, utilizzando per ciascun caso alterazioni diverse. Impariamo a memoria la progressione dei Diesis e dei Bemolli DIESIS FAgy DOy SOLg REy LAy Miz Sly TONALITA’ CON I DIESIS BEMOLLI SI, Ml, LA, RE, SOL, DO, FA, TONALITA’ CON | BEMOLLI = [SOrTODOMINANTE) x + 4 fa a le = — wae =$ oP = : “' "Faas. SihMige = Miage, = LA Mage RE Mtge. SOL, Mage DOMags. NB] » Per imparare a riconoscere la tonalité di qualsiasi brano, sara opportuno ricordare le regole seguenti = Ogni tonalita Maggiore ha in comune le alterazioni in chiave con la relativa minore. - Scendendo di un tono e mezzo (3a minore) dalla tonica della tonalita Maggiore si ricaverd la sua relativa minore. - Lrultimo diesis posto in chiave é la Sensibile della tonalita Maggiore. - Il penultimo bemolle in chiave é la Tonica della tonalita Maggiore, mentre I’ ultimo si riferisce al 4° grado (Sottodominante). - Per distinguere la tonalita Maggiore da quella minore si osservino le battute iniziali e finali del brano, tenendo presente che: nella maggior parte dei casi, sia nel M. magg.che nel M. min. il brano inizia e termina con la Tonica 0 con i gradi dell’arpeggio (3 0 5). Nella tonalité minore, oltre la Tonica, si dovra riconoscere la, Sensibile (in questo caso accompagnata da una alterazione) o eventuali frammenti di scale minor

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