Download as pdf
Download as pdf
You are on page 1of 4
™ La comparsa del concetto del ufilosofares x. La testimonianza di Erodoio. E quasi certo che i presocratici del vire del v1 secolo a. C., Se- nofane 0 Parmenide, ad esempio, e forse, probabilmente, nono- stante alcane testimonianze antiche ma molto discutibili, Pitago- ta! ed Eraclito?, non abbiano conosciuto né l'aggettivo phifisophos, n€ il verbo philosophein (filosofare), né a maggior ragione la paro- la philosophia, In effetti, tutto lascia supporre che queste parole feeciano le loro comparsa solo nel v secofo: nel secolo di Pericle che vede Atene brillare non solo per la supremazia politica, ma an- che per lo splendore intelletruale; al rempo di Sofocle, di Euripi- de, dei sofisti, e anche al tempo in cui, ad esempio, lo storico Ero- doto, originario dell Asia Minore, nel corso dei suoi numerosi visg- gi venne a vivere nelle famosa citta. E forse proprio nella sua opera cche si incontra per la prima volta il riferimento a una attivita « osofica». Erodoto narra |’incontro di Solone — legislatore atenie- se che viene iheluso nel novero dei Sette Saggi ~ con Creso, re di idia. Quest, fiero della sua potenza e della sua ricchezza, siti wolge # Solone dicendogli: ‘Mio ospite, la fam della rua sggesua (opis), dei tuo vigel, & gure soot tol Eibaaustlec cas wet ie dclesneraa plbsopbon tai visitaro mols paes, 2 eausa de! tuo desiderio di vedere’. » A gusste proporto, le opinion’ sono divergent: x. 10ur, Le sbimepbilotpbigne es pres de ie dans ? Ansiguséclasigua, Broxelles +946; W. BUREER, Platon oder Pyibeporas? Zam Urrpang det Works «Poilsepbien, in «Fletmes®, LXXVIET (3966), Bp. 199-277; 6). BF VoceL, Pybagores and Barty Pysbagoreanizn, Assen 1965, 20. *5, Sezo2, Come W, Burkert, pento che I snedcoco narrato da Eraclide Pontico (ct. 0. Grae tasnzio, Vite de Aloioft, 22; clczRone, Taseulorse disptaitones, 5.8; Sun Stace, Vite dr Pagore, 38) sia una proierione su Pitagora delle nozione platonice dt philecnp hi. * ractrmo,B 55; ef, anche Ia nots di pinsaw, Les présoentigues cit, p. 1236, che snette in dubbio atdenvcita dela perolaeflosfos:f seen fanno ELS €W. mUAN Die Vonobratier, Dublin-Zicich 1969, 1, 158 * enoD0To, Stove, 1.50 La comparse del concetto del efilosofares 9 Si percepisce, a questo punto, che cosa reppresentino la sag- gezza e la filosofie. T viaggi intrapresi da Solone non avevano al- tro scopo se non quello di conoscere, acquisire un’ ampia esperienza della realra e degli uomini, scoprire nello stesso tempo contrade e costumi diversi. Si noter’, a questo proposito, come i presocrati- ci abbiano indicato Ja loro attivita intellettuale come historia, o3- sia ricerca‘, Una simile esperienza pud fare di colui che la possie- deun buon giudice della vita umana. Ecco perché Creso chiederi a Solone quale sia, a suo avviso, I'uomo pitt felice. Solone zispon- dera che nessun uomo potrh essere considerato Felice fino a che non si sia vista la fine della sua vita. Etodoto rileva dunque Pesistenza di una parola forse gia in uso, « che sarebbe certamente diventata di moda nell’Atene del v se- colo, !’Atene della democrazia e dei sofisti. In generale, da Ome- 10 in poi, le parole composte con il suffisso philo servivano a de- scrivere ['atteggiamento di chi faccia coincidere il proprio inte- resse, il proprio piacere, la propria ragione di vita con u determinata attivita: philo-posia, ad esempio, sta ad indicare I teresse 0 il piacere del bere, philo-timia, & la propensione ed sc- quisire onori; philo-sophia sari, dunque, Pinteresse che si svilup- pa per la sophia’, 2. Lattivita flosofies, ferezza di Atene, Gli Ateniesi del y secolo erano fieti dellattivita intellettuale, Gell'interesse per la scienza e la cultura che fiorivano nella loro citta, Nell’orazione funebre che Tucidide* gli fa pronunciare in memoria dei soldati caduti nella guerra del Peloponneso, Pericle, uuomo di stato ateniese, usa le seguenti parole per elogiare il modo di vivere che si pratica ad Atene: «Noi coltiviamo il gusto del bel- lo con semplicity e filosofiamo senza mancare di fermezzan. I due verbi utilizzati sono composti di philo-: philokalein e philosopbein Si pod notare qui, per altro, come venga proclamato implicita- mente il trionfo della democrazia, Non sono piti soltanto i perso- “Cle. spre, p24; se Eras palaveeffercivemente di fosoi, nel au frammento 35144 notes che ep ssociava la filoofia alla Here * Riguardo alla parla pbilzopbes, oi vedano anche, A navetocs, Prifecet Pito, (Cambridge (Mass) 1963, pp. 286-85; unsamr, Pen oder Pythagone? cits 172 * xucanpn, Le guems del Pelopormer, 3.40. 20 _Ladefiniaione platonica del filorato ei soi antecedentt naggi d’eccezione o i nobili ad essere in grado di raggiungere lec cellenza (aret); tutti cittadini possono raggiungere una simile me- ta, nella misura in cui amano la bellezza o si dedicano all’amore per la sophia, Allinizio del1v secolo, l'otatoze Isocrate riprendera nel suo Panegiriea’ il medesimo tema: Atene ha rivelato al mondo Ia filosofia Questa attivita comprende tutto cid che @ inerente alla eultu- ra intellettuale e generale: speculazioni dei presocratici, scienze emergenti, teorie della lingua, tecniche retoriche, arte del persua- dere. A volte, come si pad dedurre da una allusione del sofista Gor- gia nel suo Encomio di Elena, si riferisce pit precisamente all'arte delPargomentare. Elena, dice Gorgia, non stata responsabile del ‘suo atto, poiché & stata spinta ad agire o dalla volonta degli dei, o dalle minaccia della violenza, o dalla forza della persussione, o an- cora dalla passione. Poi prosegue distinguendo tre forme di per- suasione ottenibile usando Ja parola, una delle quali, egli dice, si esplica «nelle tenzoni dei discord filosofici». Si tratta senz’altro dei dibattiti pubblici nel corso dei quali i sofisti rivaleggiavano pet mostzare il loro talento, contrapponendo Puna all'atra le ri- spettive argomentazioni riguardo a temetiche che non erano lega- te.a.un problema specifico, giuridico o politico che fosse, me piut- tosto alla cultura in generale. 3. Iconcetto di «sophia». Le parole philo-sophos ¢ philo-sophein presuppongono dunque Pesistenza di un altro concetto, quello di sophia, ma ¢ necessatio considerare che in quel periodo non esisteva una definizione filo- sofica del concetto di sophia. Nel ricercare una definizione di sophia, gli interpreti moderai esitano sempre tra il concetto di sapere e quello di saggezza. Co- Iui che & sophos & colui che sa molte cose, che ha visto molte cose, che ha viaggiato molto, che ha una cultura enciclopedica, oppure @ colui che sa comportarsi bene nella vita e si trova in una condi- ione di soddisfazione? 5 Mi troverd a ripeterlo spesso, nel corso di questo mio scritto: > socnane, Paneprca, 47. Lacomparse del concetto delefilesofarey az idue concetti sono lungi dall'escludersi l'un I'altro; il vero sapere in realta un saper fare, e il vero saper fare é il saper fare il bene. Da Ometo in poi, le parole sophia ¢ sophos vennezo impiega- te nei contesti pit diversi, a proposito di comportamenti e di- sposizioni che apparentemente non avevano niente a che fare con quelli dei «filosofi»’. Nell'Iliade, Omero’ perla del carpentiere che, grazie ai consi: ali di Atena, conosce ogni sophia, ossia ogni saper fare. Analo- gamente, l’inno omerico A Ermes”, dopo aver narrato Vinven- ione della lira, aggiunge che il dio : a medicing, Patitmetica, la geometria, Pastronomia. Non ci sono pif soltanto esperti (sophoi) nel campo delle ati o delle po- litica, ma anche nel campo della scienza, D'altronde, gid dai tem- pidi Talete di Mileto, una riflessione sempre pitt precisa si era evo Juta nell’embito di cid che i Greci chiamavano physis, ovvero il fe- nomeno della crescita degli esseri viventi, dell’uomo, ma anche delPuniverso; una riflessione che cra, per altro, spesso intimamente legata, come nel caso di Eraclito ad esempio, 0 soprattutto di De- mocrito, a considerazioni etiche. Quanto ai sofisti,essi verranno cos{ chiamati_ a causa della lo- ro intenzione di insegnare ai giovani la sophia: «ll mio mestiere, ~ recitava Fepitaifio di Trasimaco, ~ & la sophias™. Per i sofisti la parola sophia significa in primo luogo un saper fare nella vita po- litica, ma implica anche tutte le componenti che abbiamo citato, ¢ senz’altro la cultura scientifica, per lo meno nella misura in cui fa parte della cultura generale. * puarowe, Potgons 430°. = omar, De Debpber 3 Oxus Ineiptions geogues nowoeles de ls Bacriane, i ssAcadinie des iticriptons ct belle lettzes. Comptes rendu», 1968, pp. 41657 Cle. anor, The Siriual Gide ct, pp. 4at-4s. * reasaanco, A VII, mm. La figura di Socrate La figura di Socrate ha avuto un’influenza decisiva nella defi- nizione del «filosofo» che Platone propone nel suo dialogo I? Sime posio. Questo dialogo & infatti una vera presa di coscienza della si- tuazione paradossale in cui si trova il filosofo in mezzo agli altzi uuomini. Ecco perché dovrd soffermarmi a lungo, non tanto sulla figura storica di Socrate, difficilmente conoscibile, quanto piut- tosto sulla figura mitica di Socrate come cié stata presentata dal- Ja prima generazione dei suoi discepoli. x. La figura di Socrate. __ Spesso Socrate 2 stato paragonato a Gest!. Tra le altre analo- gie esistenti, 2 certo che entrambi hanno avuto un’immensa in- fluenza storica, pur essendo stati attivi in uno spazio e in un tem- po molto limitati rispetto alla storia del mondo: una piccola citta © un paese molto piccolo, con un numero molto ristretto di disce- poli. Nessuno dei due ha lasciato documenti scritti, ma possedia- ‘mo al loro riguardo delle testimonianze

You might also like