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ivolgers dircttamente a: Casoeei editore via Sardegna 50, Maria G. Lo Duca Esperimenti grammaticali Riflessioni ¢ proposte sull'insegnamento della grammatica dellitaliano @ Carocei editore ESPSRIMENTE GRAMBIATICALE copliere altri esempi, consultare e grammatiche ¢ non smettere mai i intercogarci e di ragionare sulla lingua che usiamo, Corollario (esperimento 10) Esistono sul rua alcuni studi specific (Giuliani, r976; Marconi, netto, 1984; Mazzoleni, 1988; Sabatini, r997), oltre alle descrizioni proposte dalla grammaticografia recente nel pid generale capitolo sul- la wione” (Scocrett, -31, 260-70). Questi studi ano Ja prova inoppugnabile della clamorosa insufficenza della tradizionale sistemazione della materia, slmeno quella di ambito sco- Iastico, su cui del resto ave: analisi impie- tosa ma, temo, inascoltata, 10 Colombo (r984). Normalmente le grammatiche scolastiche si limitano ad clencare il ma tra le congiun- zioni coordinanti di tipo avversativo, senza minimamente esplorame la portata logico-semantica Rimane ugualmente del tutto assente la considerazione cestuale e la considerazione pragmatica della particella in questione, dimensioni, queste, su cui non C piit alcun motivo di sorvolare. La Linguistica del testo ha avuto il merito di ripensate in. prospet- tiva testuale rutta la tematica delle “congiunzioni", ed ha sentito ben isogno di una categoria nuova, quella dei “connettori", 0 o “legamenti”, in cui sono confiuite non solo le con- siunzioni coordinanti ¢ subordinanti, e quindi anche il ma, ma anche quelle “parti del discorso” o-frammenti di lingua aventi la funzione co pronomi relativi preposizioni (di, per..) e locuzioni preposizionali (nellintento di, allo sonpo di. verbi (allora, prima... € locuzioni avverbiali (di quando in quan tagmi temporali (dopo un certo tempo, il giorno primal di alto tipo (sulla base di questi dati, in conclusione..; fast coordinate (sai, ascolta, ripeto..) 0 subordinate (concludendo, date queste premesse, stando cost Je cose...); frammenti linguistici di varia tipo, tzadizionalmente di difficile se non impossible exichettatura (ad ogi buon conto, daltra parte, comungue, in altre parole... Vale la peta dunque aggiomare le proprie conoscenze su tutta questa mate- sig attraverso la presentazione generale che ne fa Simone (19967, pp. 4418-28), mentre un ampio e ragionato cepertorio bibliogtafico sui pit recenti studi di settore @ in Ferrari, Manzotti (2002), Fra le gramma- tiche, anche scolastiche, suggeriamo la lettura di Ferrari, Zampese (2000), che dedica all'argomento un capitolo ampio e ben strutturaro (op. 274-334). Uno strumento di ancora pitt immediata e facile con. 126 4 BSPLORAZIONCE scopERTE sultazione @ il Sabatini, Coletti (2003), dizionario dell'taliano che nella desctizione dei lemmi molto opportunamente introduce la cate- goria della “congiunzione testuale”, o della “locuzione congiuazionale testuale”, di cui si serve anche per la descrizione del ma. Quanto poi al cosiddetto uso prigmatico del ma, che tale parti- cella condivide co nnettivi (allora, comungue, cio? per limi- tarci agli esempi pid noti), e su cui ci hanno reso avwectti gli studi sul parlato (Bersetta, x984b; Bazzanella, Di Blasi, r982; Bazzanclla, 1994 T995), @ un uso generalmente del tutto ignorato dalla tradizio. ne grammaticale scolastica. E tuttavia un uso molto diffuso, su cui Vesperimento volutamente sorvola, ma di cui satebbe facile e diver. tente raccogliere esempi autentici, da portare in classe € studiare as. sieme. Potremmo attivace a “scoptire” altre insospettate funzioni del ‘na: quella di segnale discorsivo, ad esempio, molto usato per prende- re la parola in un turno di conversazione, o per interrompete inter. locutore (Bizzanella, 2994, pp. 145-74). Esperimento x1 Tempo imperfetto * 10 col parci una domanda apparentemente semplice: quan- i usa limperfetto? Giteremo questa domanda ai nostri studenti, ¢ ton abbiamo dubbi che la prima risposta cui approdetanno sara ‘quella pit ovwia e scontata: limperfetto si usa per esprimere un'azio- ne che si 2 svolta, a si immagina si sia svolta, nel passato. Certo, Ma prima di procedere oltre cerchiamo di chiarirci le idee su che cosa normalmente si intende per “passato” quando si parla di morfalogia ¢ semantica verbale. Il concerto di “passato” & sempre un concetto relativo: per definire “passato un evento assumiamo implicitamente tun punto di riferimento temporal, rispetto al. quale l'evento stesso ci appare come precedente, avvenuto “prima”, Per l'imperfetto il punto di tiferimento che il parlante assume @ normalmente il presente, che corrisponde al momento in cui ha luogo la formulazione linguistica. Ad esempio chi pronunciasse una frase come: Stanotte qualeuno piangeva si teoverebbe certo in un momento successivo rispetto a quello in cut sié verificara P'avione del *piangere”; diciamo che potrebbero essere * Pubbleco su “KalanodsOle", wit (1993, BB. 248-50 17 [BSPERIMENT CRAMMATICALL Ie otto di mattina, rispetto a cui, appunto, tutto cid che & avvennto nell notte & isrimedinbilmente “passato”. Chiameremo “momento dell'avvenimento” (wa) quéllo in cai si colloca Pasione del *piangere”, espressa_allimperfetto; “momento del’enunciazione” (0s), quello in cui ba luogo la formulazione lin- sguistica del parlante, Se immaginiamo il fuire del tempo come un’as- s ale che va da sinistra a destra, potremo visualizzare questo concetto in modo molto semplice: $$» > mo Ma ae Una prima regola per I'uso dell'mperfetto potrebbe dunque suonare pressappoco cos 1. Vimperfetio serve ad esprimere un’azione passata rispetto al mt, ‘Tuttavia questa formulazione & troppo genetica, ¢ potzebbe infati es- sere usata pet i molti altri tempi che Mitaliano ha a disposizione per ‘exprimere il passato, Nessun dubbio dunque che dovremo andare ol- te per scopri scoprire, le peculi Vimperfetto. Dobbiamo perd fin dal'inizio del nostro pereorso essere ben consa pevoli che teria molto compl cui ci limiere mo a prop come sem sultati definitiv, ma piuttosto quello di imparare a riflettere sulla lin- gua in modo nuovo, con la testa sgombra da pregiudizi e schema te e mai ver ssato, in primo Juogo passato prossimo € passato remoto, con cui spesso si accompagna? Non é escluso che qualcuno avanzi subito Vipotesi che cid che costituisce Ja caratteristica distint- va dellimperfetio sia il suo aspetto durativo, il fatto cio che rap- presenta Pevento nella sua durata nel tempo. Ed infatti in: Menire Maria leggeva suo fratello guardava la tlevisione Maria faceva il bagno quando 2 arrivatofarriva il telegramma tutti gli imperferti adoperuti possono essere spicgati in termini di du rate, Per un tempo indeterminato, non meglio specificato, i personag- thi chiamati in causa hanno svolto una certa attvita (leggevs, guardava la televisione, faceva il bagno) che si distende per un certo arco di tempo. Non cos per il passato prossimo/remoto presente in (2), per il quale viene fatto di pensare a un singolo momento. Te 4 BSPLoRAtION & SCOPERTE Forse perd possiamo dire di pitt sulla collocazione temporale de- ali eventi descritti da questi semplicissimi contesti, Al di Ia delle mol- te differenze, i due esempi hanao due importanti caratterisiche co- muni: la prima & che entrambi descrivono due eventi che si sono tipo. Per capi re di cosa si tratta, proviamo, assieme ai nostri studenti, a schema- tizzare la strattura temporale dei due eventi leggeva, guardava la tele- visions) di la in (1), Poiché entrambi gli eventi sono resi alfimperfeto, essi occupano lo stesso indefinito arco temporale, snte- riore rispeto ln leggeva guardevs la telvisione In (2) le cose stanno diversamente: nonostante i due eventi parla si siano svolti simultaneamente, tuttavia levent fetto (faceus il bagno) occupa un arco temporale terno del qu: ampio, allin- colloca Fevento reso al passato prossimo/remoto (2 arrioato/arrivd), La visualizzazione grafica darebbe luogo ad uno schema del tipo: ? feceus it bag 68 srriowo/arivd if elegramma °——> 0 Ma ue 11 pumo di domanda visualizaa il fatto che nulla possiamo dite sulla eventuale prosecuzione ¢ conclusione dell’evento. In. assenza di altre indicazioni contestuali, 'imperfetto non autorizza a trarze alcana con- lusione su come va 4 finire d bagno di Matia. Ritorneremo in uno dei prossimi esperimenti su quesio punto, che si tivelet® centrale in i jone sull’imperfetto, Per adesso ci basti dire che la simul- ) si presenta, sul piano del fluire del tempo, come “coin cidenza”, sovrapposizione di eventi nello stesso periodo di tempo. La simultaneita di (2) si presenta invece come “inclusione”, nel senso che Pevento reso allimperfetto appare iniziato prima dell evento 1es0 al passato prossimo/remoto, e si é protratto nel tempo almeno fino al vverficarsi del secondo evento, ci fino /0 del telegramma. Proviamo adesso a manipolare (1) ¢ ( ti in passato prossimo 0 remoto: (3) Menére Maria ba letto suo fratello ha guardato la televisione GQ) Maria foce if bagno quaade arrivd il tlegramama Nulla da dire sull'accersabilita delle du stenere che esse contengono le stesse informazioni temporali di (t) ¢ G)? Andiamo con ordine, Per quanta riguarda (3) cid che viene mes- nel passagaio dal’ fetio ai cue perfeti non & la dura- ine) che, entre, piuttosto che Vin terpretazione simulranea: chi si esprime in tal modo @ interessato @ ditci che Maria ¢ suo fratello hanno fatto due cose diverse. Che poi Ie abbiano fatte pid o meno nello stesso lasso di tempo & probabile, ma non @ cetto, e comungue non & questo che il parlante vuole in prima istanza comunicare. Anche per () dobbiamo dite che l'evento del “fare il bagno” & ‘comunque un evento che ha una certa durata, qualun: adoperato, Anche qui cid che viene messo in ctis ‘multaneo dei due event eventi si siano svolti in successione, ¢ in un ordine opposto tispetto a quello suggerito dall'impertesto: privea i fa il bagno. Se volessimo visualizza dovremmo approdare ad uno schema del o—_____. srivd il elegramma —_foce il bagno che per (4) nel passaggio dallimpert perde la caratteristca della Per verificare la giustezza di questa nostta prima importante scoperta proveremo a rillestere sulle frast che seguono: (5) Maria mangiava e telefonava a suo padre (6) Menire mangiava, Maria telefonava a suo padre (7) Maria mangio ¢ telefond « suo padre 130 4. ESPLORAZIONT © SCOPERTE (8) Mentre mangiaoa Maria telefond a suo padre G) *Mentre reangi Maria telefono invece francamente inaccettabile, perché c passato remoto, che esclude I'interpretazione simultanea, ¢ la presen- za di montre, che suggetirebbe invece proprio questa interpretazione. Uyualmente rimane eschusa la possibiita della interpretazione avver- sativa di menire (quella che abbiamo vi in questo caso il soggetto-protago funzionare perfetto molto faccontano una frequentemente tdoperte in questi testi, negli neita, coincidensa, inclusione) che abbiamo fin qui usaro? Proviamo: (20) Dungue, allona avevo sette anni c.. non exo tanto conaggios, and, ero una bambina timida, fore perché wvevo fre Jratelli pit grande, in quel giorno ria madre va uscire, percid cd chiarnd B un frammento di testo natrativo parlato, fedelmente trascritto dopo ‘strato, E stato scelto a preferenza di altri testi narrati- neita nel passato? La risposta cl che tutte le informazioni date allimperferto sono relative all'infanzia del parlante, e quindi si collocano lungo uno stesso arco temporale: il repporto temporale esistente ca gli imperfetti st pud percid dire di it3/coincidenza, Se perd conftontiamo gli imperfetti con i passati remoti che seguono nel testo, dovremo dire che in questo Br [BSPERIMENT! GRAMMATICAL. caso il rapporto che si instaura @ quello gid visto di simultanciti/in- clusione: allinterno della situazione temporale delineata dagli imper- ferti, si verificano degli eventi nuovi, resi appunto al pessato remoto Ja nostra scoperta del?imperfetto come tempo della simul- tanciti nel passato rege. Espetimento 12 Presenti e futuri imperfetti * Ricapitoliamo le scoperte sull’imperfetto farte nel precedente esperi- mento. Abbiamo detto che la simultaneith tra eventi che st svolgono nl passato costituisce una caratteristica distintiva dallimperfetto ri- spetto ad altri tempi del passato, in primo luogo passato prossimo € passato remoto. Infatti in: Menire parlava, Maria maoveva nervosamente il piede la presenza di mentre, che @ una congiunaione temporale che instaura di per sé un rapporto di simultaneita tra eventi, rende obbligatorio uso delPimperfetto, trattandosi di due eventi che si collocano nel passato, L’uso degli alti tempi del passato & semplicemente agram- smaticale, Infatt: “Mentre ba parlato, Maria ba mosso nervosamente al piede “Mentre parld, Maria mosse nervosamente il piede *Mentre aveva parlaio, Maria aveoa mosso neroosamente tl piede Abbiamo anche detto che questa interpretazione dellimperfetto scat- ta anche in assenza di esplicii di simultaneita, In: Moria mangiava ¢ guardava la televisione Maria mangiova e Francesco swonava il piano { due eventi vengono interpretati comungue come avvenuti nello stes- s0 lasso di tempo. Proveremo adesso a sottoporre ad ulteriore verifica questa nostra scoperta dell'imperfetto come tempo della simultaneita nel passato. Cominciamo dal caso pitt sem Maria mangiava ed io studievo Linsegnante leggeva id giomalee gli sudenséfacevano il compito Pubblicato su “TelianoaOite”, vit (2993), 9. 5, 9P. 304-6. wa 4. BSPLOLAZIONT E 8 i protagonisti degli eventi considerat, e quindi i soggetti grammatical delle frasi, sono diversi: in (xa) i protagonisti/soggetti sono Maria ed a studenti, Ip entearnbe le frst la lettu cussione. B anche chiaro come in questo del passato prossimo/remoto annullerchbe, 0 comunque erebbe quest'unica lettura, Una sequenva del tipo: Maria ha mangiato/mangid ed io ho stediato/studiat non comporta necessariamente che i due eve stesso lasso di tempo, Ma, domanderemo ai no: nista/soggetto 2 lo stesso? L’incerpretazione simultanea suggezta dal- Vimperfetto & sempre confermata? Ragioniamo assieme sugli esempi che seguono: (2) Maria mangiava, fumava e guardava Us televisione (3) Dopo il bagno in mare Maria per prima cosa mangiave, poi fumava, € infine guardava la televisions (4) Maria si trucava, si vestive e correva a prerrdere Pautobus I professore entrava in classe, faceva Peppello e cominciava a spiegare Mio padre si alzana e faceva colazione explics non c' dubbio che gl event descr dal diver impertent ri del tutto naturalmente come ifferenza tra (2) e (4)? Ci aspettiamo che siano gi stessi studenti a scoprire che la diffe renza sta tutta nel significato dei verbi adoperati nei diversi contest. Noi tutti “sappiamo” che gli eventi descritei da sruccars, vestrsi e conere a prendere Pautobus se atzibuiti allo stesso soggetto non pos- sono essere simultanci, perché semplicemente non & possibile fare contemporaneamente le tre cose. Né possono essere simultanei gli eventi descritti da entrare in classe, fare lappello © cominciare 4 spie- gare 0 quelli di alzarsi e fare colazione, se il protagonistalsoggetto i- mane lo stesso, E allora? Dobbiamo rivedere Iz nostra ipocesi dell’ perfetco come tempo della Smultaneiti nel passato? Forse no, ma certo dobbiamo intradutse dei correttivi per Limitame la pottats. For- 3 [BSPERIMENT! GRAMMATICALT se bastera dire che, se & vero che Vimperfetto @ dl tempo della si- ‘multaneitd nel passato, questa sua proprieta deve poi fare i conti con la nostra profonda ¢ radicata conoscenze di “come vanno le cose del doc o‘ll cre aap fesse Gace anne, tm delinpetiaia non riuscitt a farcelo dimenticare, Ma se pit: eventi possona essere simultane, 'uso dell'imperferto autorizzera proprio questa interpreta- xione. Per convincersene basti osservare la differenza tra: Mio padre sf alzava ¢ faceva colaztone (eventi successi Mio padre faceva colazione e leggeva il giomale (eve Quando incase suonavail telefono, rispondevo serapreto (eventisuce: Quando fucevo compito in classe, avevo tanta paw (event simaltanei) Possiamo pertanto conchidere che 1a nostra ipotesi dellimperfetto come tempo della simultaneita nel passato rimane vera, ma nei casi in cui il signifcato dei verbi vrapposizione degli eventi, successione nel passato, ‘Andiamo avanti, e scopriremo che c'8 ancora qu sulle caratteristiche temporali dell'imperfetto. Esiste 1 10 par= Jato un uso molto frequente dellimperfetto che potrebbe mettere in srisi tutto quanto abbiamo detto fin gui. Faremo, come al solito, in modo che a sco Joro nuovi dati imperfetto esprime anche rapporti di (5) Maria mi ba detio che partiva Ia sera stessa per la Spagna ‘Mi avvertirono che Maria si sposave il giora dopo Nen avevo capito che Maria veniva oggi In casi come questi Fimperfetto occupa il posto del condizionale pas- sato (..mai bo detto che sarebbe partite... mi avvertivono obe Maria si surebbe sposata.., nom avevo expito che Maria sarebbe venuta,..) ed esprime un tempo futuro tispetto al tempo nel quale si colloca Pe- vento espresso dalla frase principale. Vogliamo provare a visualizeare 1a situazione temporule delle frasi in (3) attraverso il solito schema gia tante volte adoperato? ° exo Ma, MA, ME a detto pation overtrono 4 sposeva vevo cepito vena 14 4. HSPLORAZIONI B scoPmRTE Come si vede 1o scenatio temporale dalle tre frasi & identico: mentre id ae continua ad essere uno solo, cotrispondendo al momento in cui il parlante formula linguisticamente il suo pensiero, in ognuna delle frasi abbiamo due diversi wa, indicati con Ma, & cui si collo- cano i due diversi “avvenimenti” di cui si parla in ciascuna seqqaenza, E chiaro comuncue che in casi come questi limperfeto indica una sorta di futuro nel passato: pur restando sempre un tempo del passa- to rispetto al mz, m4, (imperfetto) descrive un evento che avert’ dopo, futuro rispetto (passato non imperfetto), La cosa forse pitt sante di quest’uso @ che esso pud mettere in ctisi addirittura Ja carateristica dePimperfetto come tempo del passato. Una frase come: (8) Maria ieri mi ba detto che oget alle quattro andava dal parmcchiere ud essere pronunciata prima delle quattro, ora in cui Maria andra dal parrucchiere, e quindi avremmo un caso in cui Fimperfetto ada. a descrive un’ari 1 rispetto al me, Ed infatti una possbile rappresentarione di (6) in questo caso sarebbe: NE. ‘rauro Ma, andeva ‘Ma non salta in questo modo proptio quella che avevamo detto esse- re la caratteristica prima e pit importante dell’impertetto, di essere cioé un tempo del passeto? Si, purttoppo si, Non ci rimane che veri ficare questa possibilita cost inattesa anche sulle grammatiche, le qu restringono la portata della nostra scoperta ai casi in cui Pevento clamo cosi principale sia espresso da una ristretta categoria di verbi, un verbo di “parola® (oni Ju desto, mi avvertirono) © di “pensieto” (non avevo capito). Tosomme, secondo le grammatiche, si tratterebbe di casi abbastanze marginal. Va bene. Ma possiamo ignorani? Tamo pit che esistono anche altri usi dellimperfetto come tempo futuro, su cui & giunto il momento di siflertere assieme: (7) Bambini che giocano) «Ter un ladro ¢ mi rubavt la bicicktea, ma io $i velevo ¢ mi mettevo a gridare» «No, 14 won gridav, solo cercovi di prendermi, cost...» (8) «Views al cinema stasera?» «Ma, veramente andavo fuori a cena!» Domani cera una mezza idea di andare a sentire Pavarotit Liestate prossima volevo andare in Sardegna In tutti questi casi Timperfetto desctive degli eventi che nel ne: non si sono ancora veriicati, Quindi le voci all’imperfetto sono sul piano Ba de ms temporale dei fururi, ma con sfunature di senso diverse. Per capire qual. sono le diffecenze fra questi imperfetti, possiamo proporte ai nostri studenti di manipolare le frasi in (7) e (8), provando a sostitui- re limperfe altri tempi, Scopriremo che tale prova da in cia- scun caso esiti diversi, Abbiamo gia visto che nei casi esemplificati da (5) e (6) Limper- fetto “occupe” il posto di un condizionale passato. Non cost in (7), dove limperfetto usato dai bambini serve a stipulare un patto, a fsa. re tuoli ¢ modalita , ¢ descrive sequenze di gioco, petsonaggi ed eventi immaginari che dovranno essere “simulati” subito dopo, in un futuro imminente, E un imperfetto quindi che, sul piano tempora- le, cottispondercbbe ad un futuro, e potrebbe in teoria (ma attenzio. ne, solo in teoria, perché i bambini non lo fanno mai) essere sostitui- to dal futuro semplice: sla sarai un ladro.e mi ruberai la bicicleta, na io Hi vedrd e mi mette- 70 4 gridare» «No, tu non griderai, solo cercherai di prendermi, cash.» Anche gli esempi in (8) sono dei fututi, se non proprio imminenti certo prossimi al az, Sono perd anche dei fututi atvenuati, non pe- tentori, cortesi, in qualche caso lievemente dubitativi, e pottemmo in. fatti sostituili con dei condirionall presenti: Vieni al cinema stasera?» «Ma, veramente andrei ‘fuori a cena!» Domani ci sarebbe una meza idea di andare a sentire Pavarotti Liestate prossina vorrei andare in Sardegna E che dire, infine, di questi altri casi?: ) Volewo un etto di prosciutto ‘Come mai sei qui?» «Venivo per parlare con tes Questi imperfetti sono in realta temporalmente dei presenti, ¢ la loro rappresentazione sull'asse del tempo potrebbe essere questa, a rs ve Ma (volevo,venioo) Possiamo allora sostituirli con dei presenti? Proviamo; Voglio un etto di prosciutto Come mai sei qui?» «Vengo per perlare com te» Certo, possiamo, Ma confrontando le sequenze allimpesfetto con quelle al presente, gli studenti si accorgeranno di certo del fatto che {in questi usi limperfetto @ pitt cortese, pid sfumato del presente, qua- 36 4. ESPLORAZIONI g scorzare sicche il parlante dicesse “voglio per favore un etto di prosciutto” 0 “vengo pet parlare con te sempre che cid sia possibile’, Titiamo le somme. Alla fine di questo nostro percorso di scopecta delle proprieti temporali dellimperfetto dovremo forse concludere cosi: Limperfetto 2 normalmente usato per descrivere eventi passati, Ma in parecchi casi, per Jo piti limitati a contesti informali e colloquiali, erfetto viene usato anche per esprimere eventi presenti ed ever vi fut, E se qualche studente sostenesse che petd questi usi sono sbaplat, ¢ sono pertanto da evitare, potremmo, nella migliore tradizione della nostra scuola, tentare di educarli ad una visione pid articolata e com. posita della “grammaticalta” ticorrendo all'autorita indiscutibile degli “aurori”. Se persino loro, gli scritori, quando vogliono simulaze il patlato, fanno uso di questo imperfetto.. fa non so... dice che veniva qui con un signore» (Calvino) ‘cBe' parla allora» «Prima di tutto volewo dirt! che vada a stabiliemi a San Donato» (Cassola) [Leone sorprende 'amico Guido in casa di sua moglie] [Guido] Of, Leane... to qua, « bere un bicchicrina di “Chartreuse” [Leone] Alle diect ¢ mezzo? [Guido] Gia... difast.. ma stavo per andare... (Pirandello) (Tutti gli esempi letrerari sono tipresi da Setianni, 2000", p. 327) Esperimento 13 “Aspesti” da considerare * Dopo aver ragionato sulle caratteristiche temporali dellimperietto, & giunto il momento di fare un passo ulteriore, per focalizzare un'altra importante proprieta di questo tempo, che ci permettera, speriamo, i chiatire la sua fondamentale differenza tispetto ad alti tempi del passato, in primo luogo passato prossimo e passato remota. Lo scopo che ci proponiamo di raggiungere & non solo quello di approfondite lo studio det valovi semantici dellimperfetto. Vorremmo anche, pet questa via, condurre gli studenti ad accorgersi che, per descrivere in * Publics au “Italiano&Olre", tx (1994), . ¢, pe 53-5: SPEROGENTS GRANMATICALL Jo anche solo appens suffciente il sistema verbale delltaliano, a pub fare a eco ol scorrre ala categoria dellepen, viva ed operante anche se generalmente trascurata nelle grammatiche scolast- che, Nessun serio discorso sullimperfeito & infaté possibile, se ci si limita a considerare solo i suoi valori temporal. Ad esempio, che co- sa distingue le due frasi che seguono? (1) Giorgio serivena una lettera (2) Giorgio ba sbritto/rerisse una letter fe lescritto sembra lo stesso: in entrambi i casi si fa rifesimen- ait a pee di nome che in un qualche momento del pessato ha svolto una cert (scrivere la letterd), che si deve essere protratta per un certo i tempo, non meglio specifica- to. Eppure, le due frasi non sono perfettamente sinonimiche, visto che non possono essere usate negli stessi contest, Infat Giorgio seriveva una lettera, ma al mio arrive smise subito, dicendo che avrebbe continuato pitt sardi “Giorgio sersse ume lettera, ma al mio arrivo smite subito, dicendo be avrebbe continuato pid tardi Che cos’é che non funziona in (4), che invece funciona perfettamente in (5)? Domanciamolo ai nostri stwdenti pid grandi, e non abbiamo Gubbi che [a loro “conoscenza” implicita delle diverse caratteristiche aspettuali dei tempi verbali li porter’ abbastanza rapidamente alla t- sposta corretta, In (4) I'uso del passato remoto (ma sarebbe lo stesso col passato prossimo) nella prima parte dellenunciato implica che, nel momento in cui il parlante formula le sue parole, Giorgio abbia ai terminaco di serivere la sua Jettera: come pud dunque interrompe- re un procesto che si & gid concluso? Non cost in (3), dove uso del- Vimperfeito non implica affatto che la lettera sia stata terminata, dan- que il processo di scrittusa pud interrompersi senza problemi, ‘Che questo sia il punto, ce lo conferma un altro esempio, che 1i- prendiamo pitt o meno integralmente da un nostro precedente espeti mento (per Pesattezza, il n. #2), esempio in cui compaiono, non a caso, un passato remoo ed un imperfetto: (5) Quando arrvd sf telegransma, Maria faccon il bagno nella sua belle piscina 10 banalissimo contesto, mentre I'evento veicolato dal passato Eoeuee viene presentato come qualcosa di gid compiuto, di gid concluso nel momento in cui il patlante lo desctive, Pevento veicolato dalimperfetto faceoa viene invece presentato come del tutto indeter- 18 a EEEENEeeeeene ed 4. ESPLONAZIONT g ScopznTE, minato quanto alla sua conclusone, Detto in altte parole: cid che (s) ci dice & che in un cetto momento del tempo, posto nel passato, arc va un telegramma, ¢ che nel momento in cui atriva dl telogramma ‘Maria sta facendo il bagno. Quello che (s) non ei dice @ se Maria abbia poi continuato a fare il suo bagno dopo Parrivo del telegram. sms, © se invece lo abbia interroto, cio’ (5) non ci dice s evento veicolato dallimperfeto si sia concluso © n0, L'uso dell'mpertetto rende possibili entrambe le lerture. Vogliano provare? (6) Quando arrivd i telegrarama Maria faceva if bagno nella sua Bella iscing; non si scompose, ¢ continud a nuotare fino all‘ora di pranzo — Maria continua a fare il bagno (7) Quando arrivé i telegramma Maria faceva d bagno nella sua bella Discing; smise subito pero, perché dovetie precipttarsi all aeroporto... —> Maria interrompe il bagno Dungue possiamo a questo punto concludere che l'imperfeto, a dif. ferenza del passato remoto, non autorizea a trarre alcuna conclusione sul fatto, cruciale in questa discussione, se Vevento stesso si sia con. cluso 0 meno. Chiameremo questa caratteistica dell'imperieto inde. terminatezza (0, come anche si dice, impetfettivita), ¢ ipotizeremo che sia questa una delle ciscriminanti che oppongono T'imperferto alla determinatezza (o perfetiviti) del passato prossimo/temoto. In. fatti, se continuiamo a manipolare T'esempio (5), mettendo Pevento del “fare i bagno” al passato remoto anziché allimperferto, ottenia. mo un tisultato interessante: 9) Quando amivs il telegramma Maria fece il Bagno nella sua bella p- scina Quali informazioni ci da il parlante in questo caso? Per prima cosa ci dice che Pintero processo del “fare il bagno” & immediatamente suc- cessivo allartivo del telegramma; in secondo Iuogo ci dice che tale Processo si compluto, cioé @ stto condotto a termine. In altre pa. tole, grace al semplice uso del pasato remoto (fece il baznc) il per. lante ci da informazioni pid precise e, appunto, determinate, sia sul ‘momento iniziale che sul momento terminale del “bagno” di Matia, Vorremmo insistere su quest'ultimo punto: un evento presentato al passato prossimo o al passato remoto & un evento considersto nella sua globaliti © gid compiuto. Dive o scrivere: bo fatto/fect un bel viag- io, ba vintofvinse la gara, si sono dati/si diedero appuntamento in sta. one, significa dire che tali eventi si sono gid conclusi nel momento ‘in cui se ne parla o se ne scrive, # questa la ragione per cui i contesti ramma Maria fece il bagno nella sua bella 2 € continud a nuotare fino all ara di pran- ) “Quando arrid i telegramma Maris fece it bugno nelle sua bell piscine; smise subito perd, perché dovette precipitarsé all'aeroporto, Se Maria fece i bagno, non pud né restare in acqua, come né smettere di fare il bagno, come vorrebbe (10), pet las gione che il passato remoto comporta che il suo bagno sia gid finito, ‘A questo punto possiamo trarre la nostra prima importante con- clusione: “imperfetto ed il passato prossimo/remoto sono caratterizzati tratti opposti della indeterminatezza e della determinatezza rela tivamente alla visualizzazione della conclusione del’evento, Tale in- determinatezza 2 i tatto distintivo dell’aspetto imperfettivo. alla differenza ‘Altra domanda: torniamo @ rileggere gi individuara, possiamo dire che le per altri parametsi? E che dite degli esempi che seguono? Francesco si alzava ¢ facova colarione ) Francesco si é alzato e ba fatto colazione Francesca si alzd ¢ fece colazione Per aiutare gli studenti a scoprire e riconascere altre carateristiche aspettuali dell’imperfetto e del passato prossimo/remoto, proviamo a contestualizzare le frasi nel modo che segue: ts 4 scorso Giorgio scriveva una lettera al giorno Or i lee ote od alene fan ela Fa we ende's Jfare il bagno (4) Quel giorno Giorgio una lettera, che pot straccid Gisela be sorte ana levee el abs anata ad imbucra Francesco si alza © fece colazione, dopo di che si precipitd in stazio- Non possiamo certo dire che gli eventi richiamati dagli esempi in sdeterminati, quanto alla loro conclusione. Nonostante esprime in tal modo ci comunica che pa- scritte, che Francesco in vacanza ha com- piuto, portandole a termine, malte volte certe azioni. E allora? Non 140 4 BEPLORAZION: z ScOPERZE stra recente scoperta dell'imperferto come > empi. La za tra gli esempi in (13) ¢ gli esempi in primo caso abbiamo 2 che fare con piit eventi tipetuti: Giorgio ha sctitto lettere in pitt occasioni, e Francesco si é alzato ¢ ha fatto cola- ione molte volte. Al contratio, nei contesti in (24) I'uso del passato rossimo © remoto suggerisce che si tratti di un evento singolo, che hha avuto luogo una ve Bene, Possiamo allora concludere che aggiore e piti vistosa differen )) consiste nel fatto che nel ‘no un senso in cui @ legittimo parlare di indeterminatezza anche con Timperfetto abituale. Faremo in modo, come al solito, che a scopritlo siano gli sessi studenti, presentando loro dei contesti in cui limper- fetto abituale si accompagni ad espressioni di tempo pitt 0 meno de- terminate. Ad esempio: Da giowane mangiavo solo pasasciutia i! § pomeriggé mi incontravo con 1 compagni di scuola e giocava- mo a calcio Quand ero piccolo estate andavneo af mare (16) ?La settimana scorsa maugiavo tutti i giorni Past *Per tre pomerigni mei incontravo con i compagnh mo a calcio INel 1985 d'estate andavamo al mare Rilettiamo sulla accettabiliti di questi contesti. Nel passaggio da (15) 4 (16) abbiamo solo sostituito delle indicazioni di tempo piuttosto ge- netiche con altre pit) precise, pit determinate, che ci consentono di Sapete esattamente guante volte un certo evento ha avuto luogo. Tan- to @ bastato per rendere almeno discutibili i nostri esempi, che ridi- ventano immediatamente del tutto accettabili se resi al passato pros- simo: (37) Le settimana scorss bo mangiato tutti i giorni pastasciutta Per tre pomeriggi mi sono incontrato con i compagrei di scuola e ho gioatto a cilcio Nel 1985 d'estate siamo andati al mare E allora: che cosa fa la differenza tra gli esempi in (z3) quelli in (26), visto che si tratta in tutti i casi di imperfetti abituali, come senza ESPERINENT! GRANBIATICALE ombra di dubbio suggetiscono le espressiont di tempo? Ecco, la ti. sposta va cercata proprio qui, nella diversa caratterizzazione semanti- ca delle espressioni temporali utilizzate. Pid tali espressioni sono danno per verificato T'e . E viceversa, pid sono sentono di ricostruize il numero degli eventi effertivamente occorsi, pit forte diventa Pobbligo di un tempo perfettivo, sia esso il passato prossimo, sia esso il passato remoto, Possiamo allora concludere che: 2. Nel caso dell’imperfetto abituale Ia caratteristica dell’indetermins- tezza tiguarda non gia la conclusione del proceso, ma il numero di volte in cui il proeesso stesso si 2 ripetuto. Esperimento 14 Dare il tempo al tempo * Finora abbiamo sempre parlato di passato prossimo (= re) e pessato remoto (= rr), come se si trattasse di due tempi perfettamente soli. dali, che possono present per essere pit csattamente negli stessi contest to, E giunto perd il momento di studenti: & dawvero sempre cosi? Ed & vero cid che comunemente si dice, che la scelta dell'uno o dell'altro tempo dipende solo dalla re- sione nella quale siamo nati ¢ viviamo, essendo il Nord il regno indi- scusso del rp, il Sud del on, ed essendo il Centro equamente diviso tra i due tempi? Detta in altre parole: @ possibile individuace una norma almeno tendenzialmente nazionale, o anche solo dei eviteri che ci consentano di capire pit: chiaramente sia i casi di sovrapposi- zione, sia { casi di pit o meno netta differenziazione nell'uso dei due tem: Ci aspedamo di scope fin dalliniio del nosto percorso che una delle pitt radicate convinzioni grammaticali degli studenti nasce dda una interpretazione troppo “letterale” della denorninazione tradi. ionale dei due tempi sotto osservazione, Tale denominazione sembra in effetti alludere ad una diversa distanza temporale tra il momento in cui ba luogo Vevento o momento dell'awenimento (ma) ¢ il mo- ‘mento del enunciazione (Mc; il px sarebbe il tempo con il quale ven- * Pubblicato su “ItalianogOlre, ne (2094), . 2, pp. 122-4 142 Se 4 BSILORIZIONT E scoreRT: ono narratl event! avvenus (o che si immaginano avvenuti) in tempi fontani o lontanissimi; il vp sacebbe al contatio il tempo di un passe. ino vicinissimo al 1, Prendiamo per buona quests ipotes ficarla, doveemmo perd prima di tutto preliminare: quand’é che un evento pud ditsi “lon no” al) Mz? In altre parole, quanzo tempo (mesi? c essere trascorso perché if patlante possa a buon classiicare come “lontano” un certo ‘evento, ¢ quindi possa, senza incorrere in sgravi errori di prospettiva (e, conseguentemente, di gtammatica) usa re il passato “remoto”? B certo una domanda molto intrigante, che faremo esattamente in questi termini ai nostri student, Pet sitar, tuttavia, adi approdare ad una risposta soddistscente, propottemno loro una serie di contesti divisi per “genere”. Allinteeno, Ho’ det tipo “testo narrativo”, nel quale trovano una loro naturale ¢ frequen: te utilizazione sia il px che il v2, abbiamo individuato tre casi dasa cis che studietemo separatamente quanto alle loro predilezioai in faz to di tempi verbal Teaso: la favola (2) Un giorno la mamma chiami Cappuccetio Rosso e le disse, () Cora una volia un Re © una Regina che non potevano aver figlioli Finalmente, a furia ds pregare i ra ol, la Regi va cans waa bambina, Per sapere il detina della filia, chiamd dadict astola, #- (cost iniria la favala Ui fil del Re di Danimarca, in Calving, 1986, p. 85) B indubbiamente il caso pid semplice, dal momento che in contesti ‘sccordo tra i parlanti izaliano @ pressoché unanime: il 8 viene giudicaro senz‘altro prefebile, ed & di fatto prefetito, La ttasposizione al rp dei due contesti parr’ a tutti per lo meno strana, 1) FgUm siamo te maroma ba chiamato Cappucceto Rosso ¢ le ba Ga) 2Cena wna volta un Re e una Regina che non potevano aver fgloli Finalmente, a furia di pregre i toy idol la Reina én avere sina bambina, Per sapere il destino della figlia, ha chiamato dodictastroogi. Ta stessa predilezione per il pa si ritcova in tutti testi nartativi scritti (taccontie romanzi), senza alcuna apprezzabile differenca tra scrttont cel Nord o del Sud, © senza alcuna considecazione pet la distanza, ungo Vasse del tempo, degli eventi narra, aaa

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