Download as pdf or txt
Download as pdf or txt
You are on page 1of 6

IL DEBIMETRO SUI MOTORI DIESEL

Alfa Romeo 146 1.9 JTD Motore Diesel AR32302 (94-00)

Il debimetro (o misuratore quantità aria) è un dispositivo utilizzato in


moltissimi impianti di alimentazione per misurare il flusso dell’aria aspirato dal
propulsore. Tale misura viene fornita sotto forma di segnale inviato alla
centralina. Nei motori Diesel dotati di ricircolo dei gas di scarico la sua
funzione è molto particolare, poiché viene utilizzato per determinare la
quantità dei gas stessi che viene introdotta nell’aspirazione al fine di
abbattere le emissioni di ossidi di azoto (NOx). I propulsori che funzionano
bruciando gasolio, non hanno infatti la farfalla acceleratore, presente invece
su quelli che utilizzano la benzina. Dunque il rendimento volumetrico e cioè la
quantità d’aria aspirata ai diversi regimi di rotazione è nota (viene determinata
al banco prova potenza in sede di progettazione e sviluppo). Ciò significa che
se l’unità motrice sta funzionando ad un preciso regime e si sottrae alla
massa d’aria che dovrebbe aspirare quella rilevata dal debimetro, si ottiene la
quantità di gas che il sistema EGR sta introducendo in camera di
combustione. In secondo luogo con l’informazione fornita dal misuratore
quantità aria, la portata di carburante iniettata può essere facilmente
adeguata alle reali esigenze di alimentazione del propulsore, che ovviamente
variano in funzione ad esempio del suo invecchiamento. I debimetri possono
essere di diverso tipo con differenti principi di funzionamento, quelli dell’ultima
generazione sono detti “a film caldo”. Questo componente è montato sul tubo
di aspirazione dell’aria a valle del filtro, ed è costituito da un cilindro che
funge da prolungamento del tubo stesso. Sul corpo esterno del misuratore è
stampigliata una freccia che indica quale deve essere il verso del flusso
dell’aria che lo attraversa e di conseguenza la sua posizione di montaggio. In
tale corpo è inserito l’elemento sensibile realizzato con uno strato (film) di
platino esposto al flusso aspirato dal motore. Questo componente viene
mantenuto ad una temperatura costante e poiché l’aria che lo lambisce la
modifica, il circuito elettronico associato al sensore deve modulare le
condizioni elettriche alle quali è sottoposto l’elemento stesso in modo che la
sua condizione termica resti invariata. Il segnale così generato indica la
portata volumetrica dell’aria aspirata dal motore. Dunque il debimetro a film
caldo, in cui è integrato anche un rilevatore della temperatura dell’aria, non è
in grado di stabilire il valore della massa aspirata, dal momento che per
determinare questa grandezza è necessario conoscere il volume, la
temperatura ma anche la pressione dell’aria stessa. Per il calcolo della
massa, occorre perciò usare un sensore di pressione del collettore di
Il debimetro sui motori Diesel 1
aspirazione. In alcuni sistemi vengono invece adottate delle tabelle
predefinite nella mappatura della centralina dell’iniezione, che in base alla
velocità dell’aria aspirata e alla sua temperatura misurata, ne definiscono la
densità. Come abbiamo già precedentemente affermato, su un motore Diesel
lo scopo principale del calcolo della massa dell’aria è quello di determinare la
quantità di gas di scarico che vengono ricircolati. La tecnica del ricircolo dei
gas combusti (EGR) viene utilizzata principalmente per abbattere le emissioni
nocive di ossidi di azoto (NOx) presenti allo scarico. Bisogna innanzitutto
osservare che tali ossidi si generano in presenza di temperature molto
elevate all’interno del cilindro. L’EGR consente perciò di abbassarle
notevolmente ricircolando in aspirazione una frazione dei gas di scarico che,
essendo poveri di ossigeno consentono di sviluppare meno calore durante la
combustione. Inoltre la diluizione della carica fresca coi gas esausti, riduce la
velocità della combustione stessa, provoca un ritardo di accensione e di
conseguenza l’incremento della pressione all’interno del cilindro sarà
graduale abbassando notevolmente la rumorosità di funzionamento dell’unità
motrice. Per fare questo il condotto di scarico viene collegato a quello di
aspirazione tramite una specifica tubazione. In tal modo una parte dei gas
combusti viene riaspirata dal motore grazie alla differenza di pressione dei
due condotti. La portata dei gas ricircolati viene regolata tramite un sistema
denominato appunto EGR (exhaust gas recirculation). Quello adottato sull’
Alfa Romeo 146, è costituito da una elettrovalvola che viene comandata in
duty cycle dalla centralina dell’iniezione. Un comando in duty cycle è
composto da un’onda quadra con periodo costante. La parte con potenziale
nullo (cioè la massa che permette di attivare l’elemento elettrico alimentato
con una tensione constante), ha però una durata opportunamente modulata
dalla centralina di controllo. Questa elettrovalvola quando comandata,
consente il passaggio della depressione generata dalla pompa del vuoto, che
giunge perciò alla valvola con attuatore pneumatico posizionata sul collettore
di scarico. Sotto l’azione della depressione, la membrana dell’attutore
pneumatico si solleva e fa aprire l’otturatore che permette il passaggio dei
gas verso i cilindri. Occorre osservare che generalmente il ricircolo dei gas di
scarico viene inibito quando il propulsore funziona al regime del minimo (una
carenza di ossigeno provocherebbe lo spegnimento del motore o comunque il
suo funzionamento irregolare), e agli elevati carichi poiché porterebbe ad una
consistente riduzione delle prestazioni. Comunque ogni impianto di iniezione
utilizza proprie e differenti strategie nella gestione di questo sistema. La
quantità di gas combusti da reintrodurre in aspirazione, viene stabilita dalla
centralina tramite opportuna modulazione del segnale in duty cycle per
l’attivazione della elettrovalvola ed è determinata come differenza tra la
Il debimetro sui motori Diesel 2
misurazione della massa d’aria fatta dal debimetro e la portata teorica
aspirata dal motore in un suo specifico punto di lavoro.

Sul corpo esterno del debimetro è stampata una freccia che indica il senso
del flusso dell’aria che deve passare al suo interno. La posizione di
montaggio di tale componente è quindi molto importante e deve essere
assolutamente rispettata.

Il debimetro sui motori Diesel 3


Il debimetro è dotato di una retina posizionata dal lato in cui il flusso dell’aria
entra nel cilindro, che serve da ulteriore filtro per eventuali impurità non
trattenute da quello dell’aria.

Sul fondo del cilindro si può vedere la retina che fa da filtro, al centro il corpo
del sensore che integra anche quello per la temperatura dell’aria. In alto è
invece visibile la connessione elettrica.

Il debimetro sui motori Diesel 4


L’O-ring serve a non avere infiltrazioni di aria e acqua nel corpo cilindrico del
misuratore quantità aria. Il montaggio del sensore è perciò stagno.

All’interno del corpo del sensore (sulla sinistra) si può vedere il “film” che
serve alla misurazione della quantità d’aria che entra nel motore.

Il debimetro sui motori Diesel 5


Quest’ immagine mostra l’onda di tensione misurabile con un oscilloscopio tra
il terminale 5 del sensore e la massa. Tale segnale va verificato con
connessione collegata e motore al minimo ed alla temperatura di esercizio. Il
picco di tensione è visibile quando si accelera e raggiunge una soglia
prossima ai 5V.

Il debimetro sui motori Diesel 6

You might also like