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organo, con la peculiare capacita di tenuta del suono, @ ancora oggi uno strumento di insosti- tuibile aiuto per 'accompagnamento e il soste- gno del canto liturgico. Infatti, se Pobbiettivo per una fruttuosa partecipazione dei fedeli@ il cantare la lturgia, la musica non é soltanto elemento ornamentale aggiun- to ma realizza di volta in volta il senso della celebrazio- ne, Pertanto, @ il canto che fa entrare in gioco l'organi- sta: egli annuncia, conduce e unifica il canto dell'as- semblea e dei ministri, diventa spunto e stimolo quando deve suonare intorno al canto, sia prima, con un prelu- dio adatto, sia durante, con delle opportune variazioni, sia dopo, con una coda musicale o un’improwisazione. Sono tutte mansioni che non diventano cosi owie é richiedono un’adeguata perizia nell'arte di ese- guire o di improvwisare e sono complementari alla realizzazione dell'accom- pagnamento al canto. Il primo compito di un organista é di accompa- gnare il canto e di eviden- ziare la diversita di testi e forme musicali. L'aocom- pagnamento del salmo non pud avere lo stesso carattere dell’Aleluia, non si accompagna alla stessa maniera un grande coro, un'assemblea o il solista; I'ac- compagnamento del canto in fase di prova sara sicura~ mente differente dall'accompagnamento del canto in fa- se esecutiva nel corso della celebrazione. L'organista dovra essere sempre in ascolto attento di cid che succe~ de perché l'accompagnamento non si improwisa! Partendo dalle parti dell’ Ordinarium Missae possiamo individuarne, grazie allutilizzo di un'adeguata combina- zione di registr, le sfumature che passano tra un Signore Pieté e un Gloria, tra un Santo e un Agnello di Dio. Sono- rita discrete con registr di fondi e flauti per le litanie € sonorita vivaci con registri di ripieno, per Gloria e Santo. Pili articolati sono gli interventi che accompagnano i diversi momenti rituali della Messa: prima che il sacer- dote si rechi all'atare, alloffertorio, alla comunione e al termine della Messa Allinizio della celebrazione il suono dell’orga~ no preludia e in- troduce al mistero del tempo liturgico 0 della festivita, favorisce il formarsi dell’assemblea, crea il clima di fe- sta, predispone e prepara alla celebrazione e conferisce il tono appropriato alla celebrazione. La sua funzione pratica é quella di annunciare il canto e di accompagna- re la processione del sacerdote e dei ministri, ¢ la sua configurazione dovrebbe essere quella di incastro con il canto stesso. Interessante risulta la realizzazione di in- terludi allinterno dello stesso canto, owero, tra una strofa e l'altra in modo da permettere all’organista di improwvisare oltre a realizzare un vero dialogo tra coro e assemblea. Aloffertorio, laddove siano previsti tempi abbastan- za consistenti, si possono eseguire brani del repertorio organistico, sottolineando i momento di apertura del- \'Eucaristia e di preparazione dei doni. Alla comunione pud essere previsto uno spazio mu- sicale che precede il canto comunitario, nel caso questi venga intonato una volta che si é ultimata la distribuzio- ne della comunione; in questo caso, oltre alla funzione di annuncio e di preparazione tonale che necessaria- mente deve avere, il suono dell’organo pud aiutare a in- teriorizzare il momento e a disporre alla preghiera. La stessa funzione pud essere espletata con una coda mu- sicale al canto quando questi é intonato durante la pro- cessione di comunione 0 un brano opportunamente scelto dal repertorio organistico. Al termine del rito, il suono dell’organo con I’esecu- Zione di un postludio pud costituire un degno corona~ mento di una celebrazione. Un brano adeguato ribadisce la particolarita della festa e contribuisce a prolungare il clima creato durante lo svolgersi della liturgia. Altri possibiliinterventi « Oltre alle part in cui l’organo accosta la sua voce al ri- to, vi possono essere apporti che fanno da semplice sot- tofondo alle parole che vengono proferite. Ad esempio, il Salmo responsoriale pud avere una concatenazione di intermezzi che creano l'ambientazione sonora alla lettu- ra dei versetti fra un ritornello e laltr. Meditazione dopo l'omelia: la musica pud favorire 'in- teriorizzazione della Parola ascoltata * Durante la processione con l'Evangeliario € dopo il canto dell’ Alleluia & opportuno prevedere 'esecuzione libera dell'organo in modo da non creare dei

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