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4. Verifiche di sicurezza strutturale in condizioni statiche A. Introduzione Giarchi e le volte in muratura, particolarmente diffusi nelVediliza storica, sono struture be, per loro natura, sono in grado di sopportare i carichi staticisfruttando pienamente le woprieta meccaniche detla muratura e lavorando prevalentemente a compressione. Spesso, tutavia, a causa della gcometria della curva direttrice, dellesiguo spessore della volta 0 della presenza di carichi eccetrici, pud capitare che la struttura voltata sia interessata da problemi flsioali. Inoltre, co:n's & noto, le volte trasferiscono ai piedriti non solo la risultante delle zion vertiali, ma anche una componente orizzontale, che ovviamente, affinché la struttura Sastbile, deve essere «fficacemente contrastata dai piedrit Per questo, la valutazione della sicurezza strutturale degli archi e delle volte in condizioni stache deve riguardare in generale due tipi di verifica: + laverifica a flessione dell'arco o della volta; + laverifica della stabilita dei piedritti nei confronti di eventuali meccanismi di ribaltamento. Giistrumenti di analisi e di verifica degli archi c delle volte sviluppati negli ultimi anni sono ‘umerosi e si basano su teorie e metodologie diverse, che vanno dai metodi semplificati per lnvalutazione immediata di alcuni elementi utili ai fini di un intervento di consolidamento, simetodi piti complessi, che si appoggiano ad analisi a elementi finiti in campo non lineare. Ingenerale, il metodo di analisi e di verifica va scelto in base alla tipologia di volta, al grado diconoscenza della volta stessa e alla finalita delle verifiche. Adoggi, tra i diversi metodi, 'analisi limite rappresenta lo strumento pit appropriato ed effi- «ace per lo studio degli archi in muratura, in particolare se obiettivo delle verifiche & quello divalutare la sicurezza strutturale della copertura voltata e dei piedritti e di dimensionare ‘ventures struttural. Tutevia, Panalisi limite, nella sua formulazione classica proposta da Heyman, trascura la esbilt i scorrimento tra i conci che costituiscono Varco o la volta, anche se nella realta ‘aimeccanismi potrebbero attivarsi in presenza di carichi concentratio di volte ribassate. ‘oltre, la maggior parte dei contributi che si basano sull’applicazione dell’analisi limite nella ‘a formulazione classica assimila le volte a una serie di archi affiancati non interagent,tra= ‘cuando pi effetti tridimensionali di interazione tra archi adiacenti. Tis divesi studi che hanno cercato di ovviare a queste due lacune, nel panorama scientifico 'terazionale spiccano i contributi di D'Ayala e Casapulla (2001) ¢ di D’Ayala ¢ Tomasoni 208, 2011), che hanno proposto un nuovo strumento di calcolo per archi e volte basato sulfnalisi limite, in grado di tener conto sia della possibilita di scorrimento tra i conc, sia ‘Minterazione tra gli archi: Ia procedura di ealcolo proposta, definita analisi limite con 138 | Analisi, verifiche e consolidamento strutturale di archi e volte ipotesi di limitato scorrimento tra i conci, si & mostrata un efficace strumento per lanalig, i archi e volte, capace di fornire tutte le informazioni necessarie per le verifiche di sicutezzag per la progettazione di eventuali interventi. Per questo, nel presente capitolo, dopo una vasta panoramica sui principali metodi di anal degli archi e delle volte e sui loro limiti di validita, verra illustrata nel dettaglio la Procedury per la verifica a flessione degli archi e delle volte basata sull’analisi limite con ipotesi jj, mitato scorrimento tra i conci. Vista la complessita del metodo proposto, per fornire un metodo valido ¢ rigoroso effetty,, mente applicabile nella pratica professionale, é stato sviluppato un foglio di calcolo, descritty di seguito e allegato al presente volume, che, applicando la procedura basata sull’analisi lin). te con ipotesi di limitato scorrimento tra i conci, attraverso un risolutore automatico, & grag di fornire il coefficiente di sicurezza di un arco, la posizione della curva funicolare del carjeg ¢ lo stato di sforzo all’interfaccia tra i giunti. Inoltre, per la verifica di sicurezza dei piedritti, verranno illustrati i possibili meccanismi i cq. lasso di un arco e verranno fornite le formule per la valutazione della spinta minima e della stab. lita dei piedritti stessi, analizzando i diversi casi che si potrebbero incontrare nell’edilizia storica, Infine, le verifiche di sicurezza presentate per gli archi verranno estese alle volte, focalizzan. do l’attenzione sull’interazione tra gli archi e sulla possibilita di applicare formule semplifi. cate in grado di tener conto in maniera implicita degli effetti tridimensionali. 4.2. Riferimenti normativi Nella normativa italiana é stato recentemente ‘0 il concetto di sicurezza delle struttu. re esistenti, sia in campo statico, sia in cam 7 Gia Vordinanza del 2004 e poi il D.M. del i4 ge2naio 2008 (NTC 2008) indicano come pro- cedere per la valutazione della sicurezza strutturale degli edifici esistenti, precisando che le verifiche devono essere eseguite solo dopo aver acquisito un’adeguata conoscenza della struttura: prima di qualsiasi tipo di verifica su un edificio esistente, il progettista dovra va- lutare, caso per caso, le caratteristiche geometriche e costruttive del manufatto, le proprieta meccaniche dei materiali con cui é realizzato e ricostruire, per quanto possibile, le fasi co- struttive, le modifiche subite e gli eventi che lo hanno interessato. Queste regole generali, indipendentemente dalla normativa, di fatto rappresentano l’unica via per poter analizzare in maniera corretta e consapevole una struttura esistente, in quanto consentono di acquisirei dati necessari per poter eseguire le verifiche strutturali necessarie. La valutazione della sicurezza delle costruzioni esistenti, secondo le NTC 2008, va eseguita ogni qualvolta si verifichi una delle seguenti condizioni: + evidente stato di degrado dei materiali, comparsa di quadri fessurativi anomali o signifi- cative deformazioni causate da cedimenti del terreno di fondazione; + modifiche delle capacita portanti e deformative della struttura causate da azioni ambien- tali (vento, neve, temperatura, ecc.) 0 da eventi eccezionali (sisma, incendi, urti, ecc.), + variazioni significative dei carichi variabili applicati o della classe d’uso dovute al cambio di destinazione della costruzione; + palesi errori costruttivi o di progetto; |= Verifiche di sicurezza strutturale in condizioni statiche « cap 4 | «+ interventi sul manufatto che, anche indirettamente, modifichino la capacita portante delle strutture o ne riducano la rigidezza, iraverso Ia valutazione della sicurezza, il progettista dovri chiaramente stabilire se sono gecessarie modifiche dell'uso del manufatto (cambio di destinazione d’'uso, declassamento, fimitazioni di carico variabile, ece.) oppure se sono necessari interventi di consolidamento 0 girinforzo strutturale. In ogni caso, dovra essere valutata la sicurezza dell’edificio o di parti gjesso sia allo stato di fatto, sia dopo lintervento o Veventuale imposizione di limitazioni ‘ellutilizzo della costruzione. er quanto riguarda le verifiche statiche"” sulle strutture esistenti, le verifiche di sicurezza patanno essere eseguite con riferimento ai soli SLU e in generale la sicurezza strutturale & vetificata quando la resistenza strutturale (R,) & maggiore delle sollecitazioni indotte dalle azioni agenti sul manufatto (E,) e quindi quando é verificata la seguente relazione: R szl ad 1) 4 Nelcaso di verifiche su edifici esistenti in cui, per questioni di tutela del bene o per problemi diaccesso, non sia po-sibile eseguire indagini in situ che consentano di determinare le re- sistenze meccaniche “ei materiali e i carichi permanent effettivamente agenti (per esempio rove con martinetti »ia:ti o carotaggi per verificare le stratigrafie e gli spessori delle volte, ec), un coefficiente i sicurezza pari a 1, seppur accettato dalla normativa, potrebbe non «essere ritenuto sufficicnie: sara compito del progettista valutare caso per caso, in funzione del tipo di verifica, delle ipotesi fatte sui materiali, dei carichi considerati e del valore del bene, lanecessita di adottare un coefficiente di sicurezza maggiore!". Per le verifiche statiche su una costruzione esistente & fondamentale sia la definizione delle resstenza di progetto, sia la valutazione delle azioni agenti sulla struttura, Le resistenze dei materiali, in particolare per le murature, possono essere estremamente va- riabili gia all’interno della stessa costruzione e pertanto potrebbero rendersi necessarie prove sui materiali oppure, in assenza di dati certi derivanti da indagini specifiche, cautelativamen- teea favore di sicurezza, é buona norma considerare parametri meccanici opportunamente ridoti2, Per gli elementi metallici esistenti, come per esempio per le catene in ferro negli atifcistorici, la normativa non fornisce parametri di riferimento, pertanto sarebbe opportu- roprocedere con prove sui materiali (si veda il paragrafo 3.8) e comunque, cautelativamente, sarebbe opportuno ridurre i valori della resistenza ottenuti dalle prove per un coefficiente y,, compreso tra 1,3 e 1,5, in funzione dell’affidabilita dei dati di partenza. "Peri riferimenti normativi relativi alle verifiche sismiche degli edifci esistentie delle struture voltate si rimanda Aleapiolo 5. "Per esempio, come verri meglio spiegato nei paragrafi successiviynelle verifiche sulle catene esistenti, viste le intezze sulle proprieta meccaniche del ferro impiegato, sarebbe buona norma utlizzare un coefficient di sicurezza ‘aggre di 1, da valutare in funzione del grado di affidabilita dei dati di partenza "Nel appendice al capitolo 8 della circolare del 2 febbraio 2009 n. 617 C.S.LL-PP. contenente le istruzioni per 'ap- tlazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008, vengono inca i valori di riferimento che possono essere adottati nelle analisi e nelle verfiche, in funzione del livello di ‘onoscenza acquisito (tabella C8A.2.1). evolte ctturale di archi © vol idamento st" 12 | gi vortione © consol 10 necessarie t i agli archi in muraturse sono necessare tr ipotesi di base sue, asticl tcoria della PI dei material: resistenza za a trazion (adi scor implica cl compressione della muraturas ye nulls rrimento t + inf resisten’ jmpossibili : ra i conc. he gli sforzi nella muratura siano molto inferior rispetig ‘Quest’assunzione, apparentemente non a favore di Siow ~ che di solito avviene effettivamente in una struttura ad arco, nella, + ii fori di compressionerimangono generalment waa, ancl ndizior innesco di un meccanismo COn formazione di cerniere plastiche collasso avviene pet Jativa all'assenza di resistenza a trazione nella muratura, & da ing Laseconda ipo concio di pietrao di laterizio di trasferire gli sforzi di traziong come! Ser ioed reppresenta realstcamente [a situazione di un arco con bloessa ate ae uno ha ftv Jando comunque a favore di sicurezz®, ane Temata. Anche in quest ultimo caso, infatte I limitata da poter essere trascurata ' Infine, Heyman ipotizza che lattrito trai conci sia talmente elevato da impedire qualig smo di scorrimento!"® : Quest potesi sul materiale consentono di consierare Ja muratura come un solide conting costituito da una serie di elementi rigidi ¢, pert=sto, permettono anche di esprimere i te. a della sicurezza in un’enunciazione ap} alle strutture in muratura. Secondo tale bile trovare una curva delle pressioni, in equilibrio con i psy proprio econ i carichi esterni, che sia contents is on} punto all’interno dello spessore mura. \ aioe he non viol le ipotesi sul material, allort stuttara in una condizione di sure In pratca, se perunatcoesistesse anche una sola possbilité di poterresistere ai caric aa \ a sougeto, allraessotenderebbe ad assumere lo stato di sforzo interno in grado di garantie Tequilibrio e cid significa che la struttura ricerchera e, se esiste, riuscira sempre a trovarela condizione di stabilita. Dal punto di vista pratico, per l'applicazione del teorema della sicurezza é possibile utilizzare il metodo grafico, ossia il poligono funicolare. Se si considera una fune inestensibile e senza peso, incernierata agli estremi e caricata con le forze verticali W,, W, e W, (figura 4.19), per ‘ fe resistenza a trazione nulla, ma é da esenage iste. Jne al caso in cui tra i blocchi siano present, a resistenza a trazione dei giunti & tale Mente meccanis! plieab rem teorema, se perun arco é possi Trequilibro alla traslazione verticale & necessario che: a eae eer i conci, pur essendo applicabile alla maggior parte delle srutue ee il loro reale comportamento strutuae ¢ {cena che spsono avr, Come ¢ git to diseuss el prgrafo 2.3.3, posi she un ss sti cnenats cheno ance lo orient, in paral el aod car cose drm euen st psis sez, Lo esto Heyman espnend questa ips pss ch, nt ret gate sone nes pricolri,porebber atvars ance mess Sis anch’essofondato sulla ao razioni, D’ayala D. e Casapulla C. (2001) hanno formulato un metodo di analis, Guess pened eae azo del anal limit, che ato ammte la possibilit di scores tract. isan paragrto 44 del presente ign Perfeionata da Ayala D. e Tomasoni E. (2008; 201),€ amiamest bro, al quale sirimanda per una trattazione teorica esaustiva. ip We wel Mr aponendo lequlibrio alla rota ue, ‘eset femtita dell'azion, site unto, sestP difune Al risulta definita (figura 4.18), 0 di Prieta ti ivi (figure 4.1d e 4.1e): combina i erat Ps ceen (figura 4.19), i ipligom ve del poligono funicolare Per un arco & la medesima di quella della fune, con a, dj ‘costruzi ‘he gli elementi che compongono I’ tale, ifterenza cl €Fco risultano in ‘compressione anziché in b ura 4,2). eil jone a disegnati per la fune (figura 4.1) 110 eiderendo noto il valore delPazione orizzon stat disegnare un nuovo poligono funicolare, i posst incui il nuovo polo, indicato con O°, traslat it Jibrio & & per Varco (figura 4,2) sono stati co- tale H. Varian do il valore della forza H, he rispetta tute le condizioni di equi, © lungo una retta orizzontale rispetto al ersi mej at 4.2). = io (gure 4.2). traslare lungo una retta verticale ¢ cid comporterebbe un'ulteriore i yotrebbe an nti i1poo Op te odifica del poligono funicolare (figura 4.3)!®, modifi 2 ibile a corda inestens Fgura 41. Costuzione dl polgonofunicnae pt un 5 Ce steamers acini satee Heyman 1, 1982, pp. 10-18, ento strutturale di archi e volte 4 ifiche e consoudarm 4 | | Analisi, ver Figura 4.2. Poligonifunicolai di un a ‘acatichi n 12. icolari di un arco $0 sggetto a carichi oti b) Figura 4.3. Poligoni . Poligoni funicolari di un arco ‘sogget tto a carichi noti 145 Verifiche di sicurezza strutturale in condizioni statiche » cap 4 | sesi considera un arco, esistono quindi infinite funicolari del earico, in funzione deltentita sala forza orizzontale He della posizione delle due cerniere d'imposta, ma, indipendente- ipente da quella effettivamente assunta dall'arco, in accordo con il teorema della sicurezza, se {possibile tracciarne almeno una che ricada interamente all'interno dello spessore murario (fgura 4), allora € anche possibile affermare che la struttura &in condizioni di sicurezza e Jostato di sollecitazione presente nell’arco & ammissibile. Nonostante il teorema della sicurezza consenta di affermare che un arco é in condizioni di equlibrio, non consente tuttavia né di determinare lo stato di sforzo interno, né tantomeno di gabilire il margine di sicurezza della struttura. Per determinare il grado di sicurezza dell’ar- ¢o, poiché la muratura € un materiale con comportamento non lineare, & possibile applicare Tanalisi limite e pertanto & necessario considerare i meccanismi di collasso della struttura, trascurando la descrizione del processo che conduce alla condizione limite: attraverso l'ana- jilimite di una struttura in muratura, é possibile trovare una curva delle pressioni che passi perun numero sufficiente di cerniere tali da formare un meccanismo. Wi Ws Ws \Ws Figur 44, Possibile poligono funicolare di un arco soggetto a un sistema di forze assegnato, completamente contenuto all’interno dello spessore dell'arco stesso ipotizzando a priori la posizione delle lesioni, & possibile innanzitutto individuare la posizio- ’ nedelle ue funicolari dei carichi corrispondenti alle due configurazioni estreme, a cui corri- spondono la massima spinta e la minima spinta (figura 4.5a e 4.5b). Noti tre punti peri quali dovra passare la funicolare™, & possibile determinare, sia graficamente sia analiticamente, lespinte H.,. ¢ H,,. Se ipoteticamente venisse ridotto lo spessore dell’arco fino alla condizione limite, olte la auale non sarebbe pitt possibile Pequilibrio, allora il valore della spinta H sarebbe unico ¢ lo * Feruna maggiore comprensione dei meccanismi di collasso degli archi e della poszione delle lesion, si rimanda aleapitolo 2, * Le spinte H,,. € H,,, dipendono dallo spessore dell’arco, tuttavia, considerando che lo spessore ¢ solitamente ‘oto rispeto alia freccia¢ alla luce dell’arco, in genere i due valori sono molto prossimi ta di loro. Se le imposte {aaco risultano cedevoli, come & gia stato precisato nel capitolo 2 'areo tendera ad assumere una configuazione cquilitrio in cui la spinta corrisponde alla spinta minima. tturale di archi © volte onto strut 148 | ii vorcne @ conseaa™ nt Analisi, sia issibile: il al minimo spessore ammissibile: il rapportg orrisponderebbe sre anminiempny spessore delTaree ‘rears vysa e 4.5b) € quello 7 ir ws no pn 7 sore dll eo ea re geometricn di seNe ~ : 4,5c) rappresent® : J di nn al m st ») oe dent alla spina minima (a ela spinta massina ‘un meceanismo di collasso con foma = iche (@) a) Figura 45. Poszine dela curva furicolare core pessore rdotto in cui si ha Vattvezicn> arco fitizio con spe aa ate Ja struttura pud sacae essere determinato, nel caso di carichj inimo moltiplicatvze dei carichi che conduce alla formazione ce un meceanismo (nel caso di un arco, qua Il coefficiente di sicurezza dell concentrati, determinando il m diun numero di cerniere plastiche tale da gener tro cerniere plastiche). ' ; 0 & vero in quanto le ipotesi sul materiale mutario alla base Dal punto di vista teorico, quest u della teoria di Heyman consentono di applicare alle strutture in muratura anche il coset. to teorema dell'unicita, secondo il quale se per un arco & possibile trovare una curva delle pressioni in equilibrio con i carichi esterni che sia contenuta in ogni punto all’interno dello spessore murario e che consenta la formazione di un numero sufficiente di cerniere da tra- sformare la struttura in un meccanismo, la struttura @ in uno stato limite di collasso e, sotto Vipotesi di crescita proporzionale dei carichi, il valore del carico di collasso é unico. Questo teorema, che di fatto rappresenta il principio dei lavori virtuali formulato per il ma- teriale murario, conduce, da un lato, alla previsione delle linee delle pressioni associate al meccanismo di collasso e, dall’altro, alla definizione del coefficiente di sicurezza delle stu ture voltate. La valutazione del moltiplicatore di collasso & funzione di due teoremi fondamentali: it" rema statico e il teorema cinematico, Secondo il teorema statico, su cui si fonda Panalisi limite, dato uno stato di tensione static® J a 7 147 Verifiche di sicurezza strutturale in condizioni statiche «cap 4 | seate ammissibile, il corrispondente moltiplicatore dei carichi non & superiore al moltipli- Tore di collasso, Secondo il teorema cinematico, invece, dato tun meccanismo cinematica- ‘rente possibile, il corrispondente moltiplicatore dei carichi non é inferiore al moltiplicatore aicollasso. tIteorema di sicurezza espresso da Heyman in sostanza coincide con il teorema statico. Giistudi condotti da Heyman hanno mostrato le potenzialita del!’analisi limite applicata alle smurature e hanno aperto la strada a innumerevoli studi successivi. La maggior parte di questi studi riconoscendo lanalisi limite come lo strumento pit efficace per lo studio delle strutture jn muratura™, si & concentrata sull’elaborazione di modelli numerici in grado di descrivere analiticamente il problema’. 43.2. Teoria membranale ior parte degli studi sugli archi e sulle volte si basa sull'applicazione dellanalisi limite a un arco isolato oppure a uno spicchio di volta, trascurando gli effetti tridimensional diinterazione tra gli archi affiancati che idealmente costituiscono le strutture voltate. Questa schematizzazione, accettabile per volte semplici (volte a botte, cupole, ecc.), pud portare a gravi errori di interpretazione del comportamento strutturale di aleune volte complesse nelle uali, causa della loro geometria, gli sforzi trasferiti da un arco allaltro non possono essere trascurati (ef. capitolo 2) A fianco agli studi su!l’analisi limite si é sviluppata la teoria membranale delle volte sottili™, che permette di valuta lo stato di sforzo nelle volte tenendo conto anche degli sforzi di taglio degli sforzi assiali t-2oferiti tra archi limitrofi. Nella teoria membrana‘e il calcolo delle volte sottili viene effettuato considerando la volta come una membrana priva di rigidezza flessionale e sottoposta quindi ai soli sforzi membra- taliche sono sempre tangenti al piano della volta nel punto considerato®. Questa teoria ha ilvantaggio di fornire formule in forma chiusa per la valutazione degli sforzie si pub ritenere unutilestrumento per lindividuazione dello stato di sforzo precedente alla fessurazione, Tut- tava, come & gia stato ampiamente illustrato nel capitolo 2, in seguito alla fessurazione, nella struttura si verifica una ridistribuzione degli sforzi che pud modificare in maniera sostanziale sin stato di sollecitazione interna della struttura sia Ventita della spinta sui piedritt 433. Modellazione degli sforzi come un sistema discreto di forze Glistudi che, partendo dalla teoria presentata da Heyman, riescono a tenere conto degli effet- titridimensionali che si sviluppano nelle volte sono molto limitati. Tra questi siritiene part- colarmente significativo il lavoro di O’ Dwyer, che, modellando gli sforzi principali come un sistema discreto di forze, ha sviluppato un’analisi limite per le volte, capace di tenere in "Huerta S,, 2001; Baggio C., Trovalusci P., 1988. "Block P, Ciblac T,, OchsendorfJ., 2006; Como M., 2010; Focacci F., 2008. "Fldgge, W. 1973; Belluzzi O., 2001. * Ch: paragrafo 2.2. “O'Dwyer D., 1999, iche @ consoiaamer ‘Analisi, vert rio con i carichi estern! all'interno dello io. Utilizzando she di ottimiz- ta a in equi ¢ sia contenuto spessore_murari particolari tecnicl pejione, viene determinata | Superficie funicolare, che mi (figura 4.6). tivo stato di sforzo funicolare, & Nota la superficie possibile definire sia il sicurezza geometrico, dato dal rapporto tra il reale spessore del- Figt completamente definiti i cariel Il limite di questo lavoro consis nale, geometrie particolarmente irregolari. 43.4, Modellazione a elementi finiti Nei ultimi S 4 Bese ae grazie allo sviluppo delle leggi costitutive per la caratterizzazi , agli strumenti di analisi sopra illustrati si sono affiancati numerosi ae i agli el menti finiti'?”. Nel campo d isi iti, si ipo delle analisi a elementi finiti, si sono delineati due principali approcei: uno in cu la muratura viene assimilata a ido °8 (appre uo), Paltro in cui i giunti 5 : ; a imilata a un soli > continuo (approccio continuo), incuii git di malta ¢ i blocchi vengono modellati in maniera distintal? (approccio discreto). iota gi Fgura 46. Super unico ioavala ata - Goal siorzi come un sistema discreto ai forge, per cielo getta al peso proprio e a un carico concentrato 2 CU sog, {1 massimo moltipticatore dei carichi, a seconda eh © siang la volta e lo spessore minimo, si hi applicati o che si te imposta la loro posizione. te nel fatto che, 6 non é possibile tener conto delleffetto ¢, di conseguenza, non & possibile valutare la res fessurazione. Tuttavia, rispetto alla teoria memb» sistema discreto di forze consente di analizzare volte soggette a carichi concentrati ati € aventi to strutturale di archi volte iyatti di earichi variabilie sia semplig -emen. + per Papplicazione della teori icaz ria ual sforzi di trazione lungo ip i 7 osizione della funicolare in sega sa la modellazione degli sforzi come ua Nel primo caso la muratu: tui i eeonere micrhayealai da elementi unitari (mattoni, blocchi lapidei, ecc.) ¢ da ia Come un materiale continuo (figura 4.7a) ed eventuali discont- pio dalla presenza di fessure passanti, possono essere modelate ” Lourengo PB., 200 °B., 2002; Calderini Haney 8 rini C., Lagomarsino S,, 2006; 88; Livesley RK. 1992; Gilbert M. ae fe eae ee Lourengo PB., Rots J.G., 1997. 149 Verifiche di sicurezza strutturale in condizioni statiche » cap 4 inun secondo momento, una volta individuata la posizione delle lesioni, attraverso l'inseri- vrento di elementi di contatto, ai quali pud essere associata una resistenza a trazione nulla. Nafapproceio discreto, invece, ogni clemento unitario (mattone o blocco lapideo) viene rap- sentato come un elemento continuo, mentre la discontinuita ¢ concentrata nei giunti di Mala e al’interfaccia malta-blocco (figura 4.7b). evidente che Papproccio continuo risulta pit pratico grazie alla maggiore semplicita della nodelazione e alla rapidita computazionale, pertanto é preferibile ogni qualvolta si vogliano estrapolare dalle analisi semplici informazioni generali sulla distribuzione degli sforzi, atte a twieatare studi o analisi pitt accurate. Stuns Blooehi a » Figura 47, Strategic i. odellazione per la muratura: approccio continuo (a) e approccio discreto (b) Lapproccio discreto fr nisce sicuramente risultati pit precisi a scapito perd di un onere com- utazionale estremaniente elevato. Inogni caso, le analisi a clementi finiti hanno la limitazione di richiedere la caratterizzazione delle proprieta meccaniche dei materiali costituenti, che solitamente non sono disponibili per sirtture in muratura esistenti. Le approssimazioni a cui sono soggetti i dati iniziali implica- roerrori nei risultati finali indipendenti dal tipo di approccio scelto e per questo, anche nel casodi un approccio discreto, la precisione dei risultati si pu ritenere solo apparente. Inoltre, nelle costruzioni storiche, il cedimento delle fondazioni, gli eventi ambientali e le alterazioni artificiali possono avere una grande influenza sul reale stato di sforzo in strutture altamente iperstatiche non standardizzate, quali sono appunto le volte. Bisogna precisare che anche lo schema strutturale riveste un’importanza fondamentale: la stessa volta pud essere modellata con elementi tridimensionali (brick) 0 con elementi bidi- nensionali (shell), pud essere schematizzata considerando il suo completo sviluppo oppure unsingolo arco 0 ancora pud essere modellato il complesso volta, piedritti, rinfianco e riem- yimento oppure la singola copertura voltata come elemento isolato. Lascelta del tipo di analisi, del modello costitutivo della muratura e dello schema strutturale dipendono da molteplici fattori. Innanzitutto, il tipo di approccio (continuo o discreto) e il ‘ipo di analisi (elastico-lineare o non lineare) dovrebbero essere scelti in funzione dell obiet- tivo dello studio. L’analisi di una volta pud rendersi necessaria per valutare la sicurezza della Siruttura nei confronti dei carichi statici o sismici, per interpretare la presenza di lesioni o rchi @ VONe vy te della struttura in SERUILO 8 Variggigy, vetricacia degli interventi dj eo dig. ; Perifieare el eal tervent di cons i, . Per are 1 sicureza. di una volta &impengay Sng ore i intent T to questo tipo di analisi consente di indivigys Tea mii 60 in quant apertura delle lesion! inibendo di fatto 1g ma te oon aquindi, Fattivazione conti oat auimcemente quello di verificre, per yla we ser determinato intervento 0 la distrigy, 8 ng i atta, anche unanais eastcotngg ee orn pote forsee wil informazion ca aime i ge ipo danse dello shea Stata on Spat ter che in BENZ i di cediment fferenzali delle fonda, "8 oi di fatto del manufatto ~ ‘oltata & interessata es ae della loro a ogni Inf, quando Une passant © TOM Sse on age it com Sean, re del at che es So schema struttrae che en 8 O01, aca: pg mci, ed Ninione del manufatto. Per esempio, i una votta ay, 44 gui Tanai dll condizione de To putbilia problem fesional, non lesionata 0 con lesion in chiANE CT reo, al contraro, se Ie lesioni non rg ® ; sehematizzare Ja strutora SOU rare Vintera superficie voltata, hang 4 simmetriche saa neeessir™ di fatto infTuisca sulla scelta del modello€ del tipo gna. Al Unaltro esempio di come a rociera con costotoni: se sono presenti fessure passany 4 lin ¢ rappresentato da una vo lO jellare separatamente i costoloni, che verrebbero perant a T bile mot Loni, « ere vele,inserendo op20rtani vincol in grado di simula, » presenti fessure e vi sia contin, 5 struttura, valutando accurataneny, costoloni e le vele, & possi i analizzati come singoli archi, : presenza dei costoloni Invece, nel caso in cui non Si ‘bi vir Je, sarebbe preferibile modellare icostoloni e le vele, sei i vit ture tato di vincolo tra la volta e le murat . lost ateriale e della struttura in“luisce sulla scelta del tipo di anaig ‘Anche la conoscenza del m: d ; e dello schema strutturale da adottarsi. Se per esempio non sono note le caratteristche ge are informazioni sufficienti riguardo ai vine materiali costituenti o non é possibile ricav: ; ° ici tra la voltae la muratura perimettale, risulta inutile eseguire analisi complesse, con ceva ‘onere computazionale, vista la stretta dipendenza tra i risultati finali e i dati di input, affeyj da incertezze e imprecisioni. Come si pué facilmente intuire da quanto sopra esposto, una medesima volta potrebbe essere modellata in infiniti modi, variando il tipo di analisi, lo schema strutturale, le proprieti dei | ‘materiali, i vincoli,e altro ancora. La creazione del modello non pud limitarsi a un'operazione | meccanica, ma deve essere il risultato di oculate scelte, valutate sulla base della conoscenza del manufatto (sia dei materiali, sia del quadro fessurativo) e dellobiettivo delle analis. Per un analista inesperto, sarebbe probabilmente piti semplice modellare la struttura nel 0 complesso, con element di tipo brick ¢ avvalendosi di analisi non lineari, tuttavia, i datiot oe reise fe eeeae ‘non impossibile [ interpretazione e i risultati sarebbero poco Cee anaes daca alle scelte di a sui materiali e sui vincoli. : indagini sulla struttun » prima di eseguire un’analisi, ¢ importante effettuare opportu Per acquisire le conoscenze necessarie per procedere con la model Verifiche di sicurezza strutturale in condizioni statiche + cap 4 sone E poi essenziale cercare di comprendere il comportamento meccanico dela struttura € JJarla con schemi semplici, che gia a monte tengano conto di eventuali quadri fessurativi mjeonsiderazioni relative ai possibili meccanismi, {eanalisia elementi finit, in generale, se svolte da operatori esperti, vanno viste come stru- vent in grado di fornire utili indicazioni in casi particolar, in cui i clasici metodi (analisi finite) on sono in grado di fornire risposte esaurienti Inolte, le analisi a elementi finiti, rtunamente validate attraverso il confronto con i quadri fessurativi reali o con i risultati gi prove sperimentali, possono essere utili per valutare gli effetti di eventual intervent. pisolto, vista quindi l'impossibilita di isolare e quantificare correttamente gli effetti di ogni cyento esterno € di caratterizzare con precisione le proprieta del materiale, i risultati delle snalisi non possono direttamente essere interpretati in termini di sicurezza delle strutture e ogni giudizio dipende pitt dalle conoscenze delI'analista che dai risultati numerici ottenut. 44, Analisi limite con ipotesi di limitato scorrimento tra i conci: formulazione teorica per le verifiche 44. Generalita Allaluce di quanto illustrato nel paragrafo precedente, appare evidente che, a oggi, Vanalisi limite rappresenta lo siramento pit appropriato ed efficace per lo studio degli archi in mu- ratura, in particolare se ! obiettivo delle verifiche é quello di valutare la sicurezza strutturale dela copertura voltate © dei piedritti e di dimensionare eventuali presidi strutturali. Tuttavia, Panalisi limite nella sua formulazione classica proposta da Heyman trascura la pos- sibilita di scorrimento tca i conci che costituiscono l’arco 0 la volta e questo significa che siipotizza a priori che l’attrito tra i conci sia talmente elevato da impedirne lo scorrimento reciproco, Nella realt perd i meccanismi di scorrimento, seppur poco rilevanti nella maggior parte dei casi, potrebbero attivarsi in presenza di carichi concentrati o di volte ribassate'™ e, proprio in questi casi, ’ipotesi di scorrimento impedito potrebbe portare a sovrastimare la capacita resistente della struttura. Livesley"! fu il primo che, utilizzando un approccio statico, riusci a considerare i possibili neccanismi di scorrimento, ma notd e sottolined le difficolta computazionali associate a questo tipo di studi. Egli fu anche il primo a sviluppare un programma di calcolo lineare per lindividuazione della funicolare del carico per strutture ad arco bidimensionali. Adottando lo stesso approccio sono stati proposti numerosi altri studi, sviluppati in particolare per Tanalisi dei ponti in muratura anglosassoni!>. noltre, la maggior parte dei contributi che riprendono l’analisi limite non tiene conto degli effet tridimensionali che possono svilupparsi in una volta, considerandola di fatto come una serie di archi affiancati non interagenti. Glieffetti tridimensionali che si possono sviluppare all’interno di una copertura voltata, perd, Ch paragrafo 2.3.3. "Livesey RK. 1978; Livesley RK., 1992. ""Boothbiy T.E., 1994; Baggio C., Trovalusci P., 1998; Ferris M.C., Tin-Loi F., 2001. ° Gilbert M,, Melbourne C., 1994, nsolidament© strutturaie serpretazione del Comportamenta g, ' 152 | gut orice © 2 sicurezza, Ovviam os Uta, EME, Vinee valida in i per un jane dell [Oro fondamental SUT altazion cise plesse, sit PET coo one ta, nella reat, pud aVVenire sq erat, | oo Hen chi che ideal rente cost alla formazione di lesioni lungo i meridia, Henge gione aiian esi annulla i" =a ebb rere in grado di tenere in considera, Per gate tomes : Ge Ila vol ; i ion una ai chan in presenze a ee paralleli, Valutangon® iS Te Jamento forzi conseguente 14 fessurazione. : in sribuzion Jedi score conc Ayala c Cae 8 ty rise ssia i possibili ™ y sati presi i onsiderazione da D’Ayala € Casapylige tg, rensionali nelle volte bas T eomportament© strutturale delle cupole emisferigng eM, — izza i aa : . : da loro ese i aleoto basato sull'analist limite. a Pratca la cupola es a | A novo strument ern del auale Pue individuata una superticie gig on mente come 7 erazione Ja possibilitd di scorrimento tra i conci ¢ imponendy ni vip Tenendo . "nulla della murattra, gli autori riescono a risalite allo stato di ‘a re stenza @ E ee imostare Punicita della soluzione. La nuova formulazione proposta day del strut ia consente inoltre di vector la riistribuzione degli sfOrzi conseguene ‘Ay ie ¢ Casapelr ao i meridiani, generalment’ Jocalizzata nella porzione inferiore deg Z san bu Mel fondamentae ertributo di D’Ayala e Casapulla (2001), D’Ayala ome Pe a sviluppato una procedura generale, applicabile a qualsiasi tipo di volta (0 atg, 7 is eee : k : : iuptee 1 jndividuando la superficie funicolare dei core a : comprendere il comport strutturale anche di volte complesse> di prevederme it qua iro fessurativo, di individu ¢ terno e la spinta esercitata sui piedritti c di valutarne il grado di ey Rt I ve minimo. neta, stato di sforzo in visto come rapporto tra lo Lanalisi limite con ipotesi spessore reale e lo spe di limitato scorrimento ‘2 5 conci, presentata da DrAyalae Cag successivamente perfezionata da D’Ayala ¢ masoni, si mostrata un efficace e volte, in grado di tener conto dei molteplici aspetti che ae itate (scorrimento tra i conci ed effetti tridimensional eq per le verifiche di sicurezza e per la eee pullae ‘mento per ’analisi di archi ro interessare le coperture vO} di fornire tutte le informazioni necessarie di eventuali interventi. Di seguito verranno illustrate le ipotesi di base dell’analisi limite con limitato scorrimentots iconci e verranno mostrati i passaggi fondamentali della procedura di calcolo. Si precisa che le ipotesi di base, la schematizzazione della struttura e il metodo di calool Possono essere applicati a qualsiasi tipo di arco o di volta, variando semplicemente, infu zione delle caratteristiche geometriche della struttura analizzata, le formule geometice de regolano ’individuazione dei punti sulla superficie media della volta stessa. 4.4.2. Ipotesi sulla resistenza del materiale Solita il ituti ili: ee modello costitutivo utilizzato per il materiale murario si basa sulle ips leyman di infinita resistenza a compressione della muratura, resistenza att eee D., Casapulla C., 2001. ‘Ayala D., Tomasoni E., 2008; Tomasoni E. 2008; D’Ayala D., Tomasoni E., 2011 Verifiche di sic ap 4 che 6 sicurezza strutturale in condi , izioni statiche capa | pimpossbilita di scorrimento trai cone, te}, 0 anismi di rotazione, escludend a pi i sett re gid stato detto il collasso di un arey g ne toi o scorrimento trai conci, to, i280 tivo Ianalisi limite con ipotesi di i u pee nome si bas sulle Seguent pote ule elo cacompressione della muratura infinit ; an trazione nulla (da Heyman J); sie tenza a scortimento tra i conci, + 1a resis © iit! Feffciente di atrito Jo ecto" ecto ai limitataresistenza a scorrimento tra i conci co | comportamento meccanico della muratura s a gel deterioramento della malta trai conci, sip ie ssumendo il criterio di Mohr-Coulomb come una not * to reale della muratura (figura 4.8), la resistenza a infinite, ma éfunzione della coesione c e del coeffciente di attrito yz one Queste ipotesi si port iti eventuali macnn? #COmsiderare so- i \eccanismi di scorri i une mi di scorrimento, Volta potrebbe avvenire anche mitato scorrimento tra i conc come sugge- ‘(da Heyman J}, nsente di simulare in maniera pid torica, nella quale spesso, a causa UO registrare una drastica Tiduzione buona rappresentazione del com- taglio all’interfaccia trai blocchi (44) estipotesi & supportsta da alcune prove sperimentali eseguite su blocchi in laterizio con oe gi calce™, che, clire a mostrare Veffettiva corrispondenza tra il comportamento tea. tH Faura448, Rappresentazione grafica del dominio delle tensioni am- ‘ssi secondo il criterio di resistenza di Coulomb *Visconcelos G., Lourengo PB., 2006; Carn G, 1997; Atkinson RLH. et al., 1989. "Cardoso R., Lopes M., Bento R.., 2002. eee eS le della muratura e il criterio di Mohr-Coulomb, forniscono un intervallo di valori sia per la coe- sione, sia per il coefficiente di at- trito. In particolare, si @ osserva- to che generalmente la coesione ¢ & compresa tra 0,8 kg/em? e 2 kg/cm?, mentre il coefficiente di attrito @ compreso tra 0,5 0,7. Tuttavia, a causa dell'effetto del degrado subito dalla muratura nel corso dei secoli, per le mura- ture storiche tali valori risultano spesso sensibilmente ridotti, al punto da poter considerare ¢ nul- Joe prinferiore 20.4". Definite queste ipotesi di base, ogni volta pud essere rappre~ sentata come un sistema tridi- agenes G., 1992; Lourengo PB., 1996; Mirabe! la Roberti G., Binda L., »B., 1996; * i » 19925 olidamento strutturale dl archi e volte 154 | nals verione © cons ii, ciascuno identificato gaintereioe ta ue senate di boosh si ice nt dm — ; mer jiani adjacent, cOnSIGETEN’ Te azione nulla € resistenza a taglio all int, att er a) . si blocehi attigui definite dal criterio t jerati igura 49, Suddivsione in macroelementi per una volta a crociera (a), per una cupoia(t) es e per una volta a padiglione (c) 4.4.3. Condizioni di equilibrio tra i bloechi Per individuare la superficie funicolare del carico e, quindi, per valutare lo stato di sforz interno per qualsiasi tipo di volta e per qualsiasi forma della curva direttrice, si ‘suppone che la volta considerata sia costituita da un sistema tridimensionale di blocchi ideali di material Omogeneo, disposti lungo i meridiani e lungo i paralleli. Osservando attentamente le volte storiche in muratura, si pud notare che, indipendentementt dalla disposizione dei filari (a spinapesce, a filari paralleli al’ imposta o ortogonali allimp- sta), i mattoni oi blocchi di pietra sono sempre diretti verso il centro di curvatura della vl {nolie, visto che i giunt trai conci rappresentano le zone deboli della muratura, a proseivt verifcare mecca ment essere condotta all’interfaccia tra i blocchi, dove si pose ‘azione o scorrimento tra i conci!>* (figura 4.10). nell appends © Prana mire chiara es Figura 4.10. Schema di una votta a crociera (a) e di una volta a padiglone (b) con indicazione della suddivisione in blocchi e degli sforzi agenti su di essi Eevidente che, se la volta fosse in grado di resistere a sforzi di trazione, allora, attraverso lapplicazione della teoria membranale classica, sarebbe possibile determinare la risultante del siz lungo i parallel e lungo i meridiani tangent alla superficie media della volta stes- sa, La muratura perd ha resistenza a trazione nulla e quindi, per volte a doppia curvatura e per ila padiglione, le trazioni che si sviluppano nella facia in prossimit del imposta Poe alla formazione di lesioni che annullano gli sforzi circonferenziali. Cid implica una modifica dello stato di sforzo interno alla volta e, di conseguenza, in seguito alla ridistribuzione degli sirz, la superficie funicolare del carico tende a discostarsi dalla superficie media, andando . | ‘Analisi, verifone © gonsokeamont® SOU sia generare moment! flettenti I oo Foforzi di taglio ‘alPinterfaccia trai conci'™. La ‘superficie fun- i, non é nota a prior! colare, quit Sha sua individuazione 00S epbe di ottenere lo sta10 di sfor zo nell'inter@ structural”. Ovviamente, per valutare la po- sizione della superficie funicola- re del carico © Jo stato di sforz0 nella volta, non sono sufficienti Je equazioni di equilibrio, in quanto esistono ‘oc? soluzioni: pet determinare in maniera univoce Ia posizione della funicolare del carico sono quindi necessarie due condizioni. fhmanoituto, ta le infinite FUNi- Faye 447, Schema duno spcchio di colar che I ota pub assumere, gaedt ea dale pression eo acne applicando Vanalisi limite, & pos~ delle pression! alVnterfaccia j eccentric dala sibile identificare la soluzione neg che massimizza la capacita por- tante della volta minimizzando V'eecentricita all'interfaccia tra i blocchi"*" (figura 4.11). ‘Affinché la volta possa essere ritenuta in sicurez=s & necessario che Peceentricita punto contenuta all’interno dello spessore della volta stessa e quindi: entricita sia in ont ima e, della linea dell i 7 le pressioni, val \, Valutaty (45) esi2 oa 16 lo spessore dell’arco 0 dello spicchio considerato, oltre, si puo supporre che, tra le infinite funicolari : 5 nicolari che minimizzano |’ 10 Veccentricita, + quella assunta dalla volta dipenda dalle caratteristi i mat ssunta d istiche meccaniche i eccen- tr Scene eee co Parita ricita, cid che pud variare é l’inclinazione della superficie eae) i a oer 10, indicando con © E necessario precis paralleli si annullino, in molti casi la volta non 1 precisare che, nonostante gli sforzi i . ; gli sforzi di trazione lungo i paralleli ino, in molti ahead : i mn izzata come una serie di archi affiancati indipendenti, in a le ae = =a gene mente solo nella fascia in prssimita del'imposta, mente la porzione superi ‘al ve ease superiore della volta rimane integra in gado wi sits ali sforzi paralleli di compression li archi isolati, in cui ii non sono presenti a priori sforzi circonferenziali, valgono l |, Valgono le stesse considerazin fit per le volte e, quindi i quindi, la superficie fu eed eee finicolare non coincidera con Ia li i nel caso di atch isolt 9 eet flettenti. Dal punto di vista eis ee eee ee omplesse, in cui perd non ve rzioni di volte a botte, pud essere appli ear pordinate geometriche de fengono computati gli sforzi lungo i ae eae st Questa soeta app ‘te pest conci risulta cai! Denes =e net laine dole etme: gpa in quan spessore ei nae a o pepemmatera ion risponde a uno dei corollari a setae aren? minimo in grado di coo ella plasticita e rientra perfettamente nel ca? ni all’interfac, : Je spt #5 allele € perpendicolari all interface, (fi woe ‘compatibile con le ipotesi inizialj it Sulla resiste one (46) rappresenta il limite massim i W gS, 5Sy,,-— 5" Sle, +6) sin(6,-9) weil peso della porzione di arco considerat ne fla superficie media al interfaccia dell colt Linea dele pression! Linea media della compo- Foura 412. Schema della componente normale (N) ¢ del me tangenziale (7) della forza meridiana S, agenti alinterfaccia ‘iunelemento, con indicatii punti A e B rapprésentanti limit defiit daciiterio di resistenza di Coulomb per un angolo di attrito pari a ¢ ¢le formule che definiscono l’equilibrio tra i blocchi. ‘et ¢ unica. Per la dimostrazione dell’ unic! ‘uraio, si rimanda a D* Ayala D., Tomasoni E., 2011. EN te Fauna {15/8 ponent nza de] i T, +N,“ tang mater 2 0 © il Lig otrura, Anche la forza S,, inelinata qi ae mi r ‘0, 6, & Pangolo tra la vert ‘emento considerato e ¢ la Seconda ticale e la perpendi- & Vangolo di attrito, Superati i valori limite di 7 ¢, Quindi, di S, allnterfaccia tra i onci si possono verificare mec- scorrimento!?, 4.4.4, Determinazione della cur- va funicolare del carico Determinando la curva funicola- re assunta da un arco o da uno spicchio di volta, il suo stato di sforzo interno risulta completa- mente determinato. Per illustrate nel dettaglio le equazioni di equilibrio e le con- dizioni al contorno necessarie per determinare la curva funi- colare del carico, si riporta di seguito la procedura sviluppata per una volta a padiglione. Ov- viamente la procedura rimane la i 10 modifi- stessa per tutte le volte, tuttavia, a seconda della geometria della ree an dee cate le formule che regolano la definizione geometrica delle coordinate lunge io, i ita su base quadrata e Siconsideri una volta a padiglione soggetta al peso proprio, impostata cor Jinematicamente possibile “problema risulta staticamente determinato: la soluzione essendo equilibrala ¢ della teoria proposta al materiale naa thi e volte v jamento strutturale di arc *® | Analisi, verifiche © consolids fire freccia fe luce / (figura 4.13), 1, -_-cotare, avente raggio Ry freceia : con direttrice sernicireo hi tm blocehi, in un seme se St | suadividere 2 volun Te della volta, ogni blocso © aes SS | ori . della proiezione | entro di massa: | pore Re sin 8, “| oe ae "| oon ae 7 at gon = Re cos me perk che va da 1anecon 6, pari all’angolo wala wea, : iche va da na ‘trice e a, pari all’angolo tra Passe del sistema difemen® sie penvoare all iret growae della inea media di ogni spiechio(igura 414, “Ske yne sul piano ori Ia proiezior Figura 419, Schema una vot apace con ndcszione del parame geomet dela cuva crete Larelazione che lega 'angolo 6, all'angolo @,, che rappresenta V'angolo tra la verticals ely perpendicolare alla linea media dello spicchio considerato, @ pari a: tan 6, =tand,- cosa, au Individuando la posizione di un numero sufficiente di punti rappresentativi della linea delle pressioni, la soluzione risulta completamente determinata. Pertanto il problema, iperstatico se considerato dal punto di vista globale, assume una natura isostatica se si considerano i sin- goli elementi appartenenti alla volta e questo significa che, per ogni elemento di uno spicchio, lo stato di sforzo é definito completamente da semplici equazioni di equilibrio. La posizione della superficie funicolare del carico, che regola le equazioni di equilibrio di ogi singolo blocco, pud essere espressa attraverso un sistema di coordinate cartesiane, partenlo dalle coordinate della superficie media della volta. Quindi, il primo passo per la definizione della superficie funicolare consiste nella determinazione della relazione tra le coordinate centro di massa di ogni blocco e il corrispondente punto sulla linea delle pressioni: 4/= fig) =2/- tan 6, 7 oe _ a0) a) Figwa 414 Volta a padi iglione schematizzata come una serie di spicchi costituti da bi locchi di un blocco con la rappresentazione degli angolc, a, 7,€ eee poiché, come é stato spiegato, gli sforzi dovrebbero essere valutati all’interfaccia trai blocchi, &pusiile passare dalle coordinate della funicolare corrispondenti al centro di massa del bloc considerato, alle sue coordinate riferite allinterfaccia. Con iferimento alla figura 4.14 si ha che: UJ) -tany, (4.15) dove I, che rappresenta la proiezione orizzontale della distanza fra Vorigine del sistema di riferimento globale e l'interfaccia dell’elemento, é pari a: yer tan6 saz! (4.16) cosa, / cosa, mentre y, che & Pangolo che la tangente alla superficie funicolare forma con la proiezione Orizzontale dell'asse x’ del sistema di riferimento locale alPinterfaccia tra i conei, vale: 1 sandan| 2122 11) ————— ‘ Sy ly, Ila figura 4.15, dalle equazioni i equilibrio tungs y, oa iment a acento delelement, siicava; ie: 1p) Spe 81051) - a - 5, sin \ fi « trascurando i termini del secondo ordine, si ottiene: Da cui, semplific a, 1 peso IY, di ogni bloceo, identificato dagli angoti meridiani 8, ¢ 8. & dagli angol pay Pe : : 3 lato come: 4, €4,,. Pub essere caleolato come: wept f J Rdddy= : 45, dove p & il peso per Tasse X del sistema rico blocco nel piano orizzontale. ' Se si considera la volta costituita dan spicchi aventi lo stesso angolo alla base a, la risultane del peso per ogni elemento é pari a: ,~ tana, )d0 c os i prt: f RPesind {ts 3, ella volta e a, & Pangolo orizzontal iy unitd di volume, 1 @ lo spes jone della superficie laterale di un gene diriferimento globale ¢ la pr stn) 42g) n Inoltre, dall’equilibrio alla traslazione di un elemento lungo l’asse x’ del sistema di riferimento locale, larisultante degli sforzi di taglio T,, risulta pari a: Tapes = 5, C081), -7), Sy, * €08(y,,, 7) — 7, siny, + Typ, 433) dove il pedice p indica la superficie laterale di un generico blocco. Persimmetria, all'interfaccia p =0 tra gli spicchi al centro del fuso, corrispondenteay=0™ sistema di riferimento globale, il taglio 7., & nullo. cae a , : . , on pie dallequilibrio alla rotazione attorno allassez’, a risultante degli sforci dives lint Top) usin stacy tea,) an Ojo = ‘rj vista assonometrica (b) di una volta a padi ions con particle da HA, Tp e Ty .; genti Su un generico elemento me figura 4.15. Vista dal’ «nag, pari alla proiezione dell’angolo a, nel piano tangente alla superficie fuicolare al een- trdellelemento (si veda la figura 4.14): 427) ¢,'=aresin(cosy,-sina,) Iuglo 7, lungo la diagonale pud essere determinato attraverso Vequilibrio globale lungo fase Zdi meta fuso, identificato da un angolo a, che va da 0 az/4 e da un angolo 4, variabile che va da 0a 2/4: “oe 2{0g-sing)=-poe FR ng- (tan ~tan0] dQ, so = (4.28) p-t-R'cos(1-cos6,)- 5, -siny rf vale: (uind, per un generico elemento i lungo la diagonale, il taglio 7! (4.29) ~§,-siny ,- 5 (rs -siny,) siny, ddamento straturale di archi e vore fo ungo la diagonale, € possibile rcavare tg, oF ca ale (indie ) _ tate H, lunge 10 498 - Myo Te Set tasione orizzontae di un generico elemento, ta fry, x», equilibria ~ Quin. pe : go parallel Pa" ® sing 58806) Tay 3+ Tay iy 4 Tages 580 : : My Tas a azione della murature, assuntn pa zo, , se H, sures resist tg anllamento degli fori creonferenzial ls, i, aie Fongo i meridian = izzontale, si ha: i Pequilibrio orizzo : a ope n= Trt + S884" * Tepes" Hy 7, +Ssina,"+ Trap’ sina’ = To *%h sing i = ras * 5} ve, anche Ia forza Tip non pud pil eSSere tasfeiae guing a In seguito alla te ari eno allasse anche la risultante degli sforz di tagligyP* ie requilibrio alla rotazio ny Tequilibrio alla ro eae = e all’interfaccia j + | sal Pi : : ee ty afore 'S, dopo la fessurazione, indicata con S,", dipende solo dal peso Wingy e indi, 5 : angoli a,"¢ 7,¢ diventa: ; y sf P ‘, +W) | s S° = y[5,,0080, cosy.) + (s, cosa, siny i. 1 I corrispondente angolo 7,” pati a: : S,,siny,., +0 | 439 * = -arctan————-—__ 50087 Not S* "@ possibile ricavare la componente 90 faccia di ogni blocco, come segue: Je ¢ la componente tangenziale alin N=" cos(8,— x) 435 | 7-5" sen@-9)) (436, Imponendo quindi le condizioni sul materiale si avra: 431) 7; +7, sT, +N, dove T,, sari diverso da zero solo nella porzione di volta non fessurata, Inoltre, per definire completamente la posizione della superficie funicolare del carico, ¢ neces sario imporre una seconda condizione e in particolare, come é gia stato illustrato, si impone che la massima eccentricita sia minima. L’eccentricita ¢; della superficie funicolare, che rap- presenta la funzione da minimizzare, &: 438) AR=|Re"— Ril a dove Lee Tappresenta la distanza tra Vorigine degli assi nel sistema di riferimento globale un generico punto sulla linea media e vale: _<$< oun sara in siourezza quando: sv rappresentata dalla formula (4.37) ¢ la i y Aees minimizzazione della definire completamente la posizione della superficie ny della funzione (4.38) icie funicolare dei i cari | meceanismi di collasso, = ae alla superficie media, attraver- ell'analisi plastica, che minimizza fenza sul materiale, grazie a un semplice lune quali per esempio Excel, é possibile ie funicolare del carico che soddisfa tutte coniione u aton0 di se oavare 0 stato i sforzo della volta ei su one gquindi da una membrana iniziale, corrispo a procedura iterativa, basata sul teorema stati entice impone il rispetto dei criteri di resist | giver disponibile anche per programmi di uso com | ah ure in manera rapida erigorosa a super Frondion asseenate rfncando Ie condizioni al contorno e le formule geometrche per la deer Meme a procera mostata pu essere faciment pica ear are yn arco, dove, ei & priori, non sono present sforz ctconferenzai notre eae jelriempimento o di carichi concentrati chi e, 45. Verifiche di sicurezza degli archi 451. Generalita Leverifiche di sicurezza degli archi possono distinguers! + verifiche della stabilita dell’arco; + verifiche della stabilita dei piedritti. Leprime sono rappresentate dalle verifiche a flessione delParco, mentre le seconde riguarda- \tamento. no a verifica di sicurezza dei piedritti nei confronti di eventuali meccanismi di ribal Ovviamente, a seconda delle condizioni di vincolo e dei carichi a cui @ soggetto arco, pud riultare maggiormente significativa una yerifica rispetto a unvaltra. Neleaso di archi o strisce unitarie di volte in cui gli spostamenti delle impos ati, come per esempio nel caso degli rtante valutare la sicurezza, dell’ ne di quattro cerniere plastiche te risultano im- archi da ponte, ‘arco e la possi- (figura 4.16). peditie vié la presenza di carichi concentr: Soggetti al carico dei veicoli in transito, ¢ impo! bilté di innesco di un meccanismo con formazio archi 6 vous vv mento strutturale dt | : | anaiisi. verticne © consolida 18 di volte gchematizzabili come una serie di roblema principale consiste i vert aff, Infatti, nel cag et nel caso eal \ ranma’ edificio. il P pilita dei piedrit ‘sono tali da garantirne la sicurez, i za ng) hig, i cong care la stal gore dell’arco lessione, mentre nel caso di una porzi senza di un pi orzione di , piano di calpest ape ori termedi, ta pre te dei casi di materiale di riempi anita la yerifica a flessione appare sods tan 9 ai tte yispetto alla verifica a pr PR lap eel ilita dei piedritti, si considera che I ad Pied maria di volta) eserci fa spinta minima € questo significa ne una go aiigurazioni di equliDFios “uppone che Farco tenda ad assumere ae tra te ie fe spinte in quanto, in presenza di cedimenti anche minimi delle imposte, 8 che min earn fino alla condizione limit. Tn queste condizioni siipotizza dif tf, e80 tenders suezza paria 1 per arco cil i iciente di sicurezza dei piedritti de © un coeficien Ja spinta minima (figura 4.17). © essere determi May considerando dj un cinematism pe ees piani it 2 Ue mena nelta MaBeior Pe ‘arco di inflett daria importanz Je riguarda Ia stal i sui piedritti | Ffcoefficente di sions volt, dato dal arp ta 0 spessore rele co spose nino riula mage oo? Pr=tlenn 21? _, Figura 4.16. Schemé i relati 1a a blocchi relativo alle verifiche per archi a imposte fisse ed fisse ed eventuali carichi concentra a Giuriani E., 2011 Come gia ampi = : ipiamente di continue, possono a dso nel capitolo 2, le volte a botte, se pri seu, npr tat id ana valunsone se ee eee appoggiae sp una valutazione semplificata dell iancati. In alcuni casi, come verri precisa it la sicurezza, anche volte pit complesst, x |e opportune precauzioni, possono essere verosim; mente te attraverso una schematizzazione ad py oni, rappresent tal attray Aout sie dei pa ht a apport meen stbiizate ei onena riot ita go oo Pot = MJM-21 S Fiqra 417, Schema a blocchi eativo alle verfiche per arch diaftamma oper stisceuntarie di vate poste a piani intermedi di un edificio, con irigidimentflessional Invece, nel caso di archi o volte poste a copertura dell'ultimo piano di un edificio o della navata di una chiesa, oltre a non essere presente, generalmente, il piano di calpestio, che funge da irrigidimento per la volta, si possono spesso presentare alcune anomalie legate alla presenza di carichi concentrati'*®, In questi casi, ¢ importante sia eseguire verifiche di sicu-* ‘ezza della volta, valutando il rapporto tra lo spessore reale della volta e il minimo spessore reeessario affinché non si inneschino meccanismi di collasso, sia determinate la spinta mint- ‘ae valutare il coefficiente di sicurezza dei piedritt. Il coefficiente di sicurezza del sistema vole pied aril minim tra i due coefficient trovati figura 4.18) nn i -. i gi 1 LL Diseguito verranno illustrate nel dettaglio le verifiche di sicurezza degli archi e det p' i pilastri in appoggo sulle volte, "Nel edie toric, non & rar la presenza di trav di copertureo i pice di archie volte nto stuturale 166 verigne @ consotaar | analisi | cima pers pepe \ a ta ont vel ech costa 8 ein «io P . 4 } t a it 9 SSS = aor : leet } oo! iar arco i sca wna | fe sao fond somes ea i ota in ieee ne cea i nation sina i : rere Cn a ee) “Tenend cons del Faia Aene dll eee con laveiiee tases, Ties Coa pret ei 5 Sern Hens a , generalmente il peso proprio é un carico favorevole e pertanto il coefficiente parziale v2 assunto pari a 1. Invece, i carichi uniformemente distribuiti e i cari- chi concentrati, solite:=icnte sono sfavorevoli e per questo si assumono i coefficienti massimi indicati dalla normatis. Il riempimento rappresenta un carico stabilizzante qualora il suo spessore in chiave sia aullo © comunque molto limitato, mentre diviene gravoso per la strut- tura per valori elevati dello spessore in chiave. Pertanto, non & possibile stabilire a priori il coefficiente parziale da assegnare al carico del riempimento, ma sara necessario eseguire le verifiche sia supponendo che esso fornisca un contributo favorevole alla stabilita della strut- {ura, sia supponendo che il suo contributo sia sfavorevole e assumere come soluzione corretta quella che fornisce il coefficiente di sicurezza pitt basso. Infine, nella combinazione fondamentale generalmente utilizzata per gli stati limite ultimi (SLU), l'azione variabile dominante non va moltiplicata per il coefficiente di combinazione, che si ipotizza quindi pari a 1, mentre le azioni che possono agire contemporaneamente a quella dominante vanno ridotte di un coefficiente y.,. Quindi, qualora sia presente il solo carico uniformemente distribuito, il coefficiente parziale di combinazione va assunto pati al. Invece, qualora, oltre al carico uniformemente distribuito, sia presente anche un carico variabile concentrato, allora, per riprodurre la situazione pit gravosa, il carico concentrato va considerato come azione dominante (coefficiente parziale di combinazione pari a 1), mentre ilcarico uniformemente distribuito va moltiplicato per il coefficiente y,, fornito dalla nor- mativa. Inseriti tutti i dati richiesti, il programma allegato fornisce: Seon é presente materiale di riempimento, sia pers, sia per p,, ossia peril peso per unita di volume del materiale ¢iriempimento, dovra essere inserito un valore pari a 0, “*Paragrafo 2.5.3 NTC 2008, ‘*Tabella 2.6.1 NTC 2008. nto strutturale di archi @ volte riscia unitaria di volta), s dato, day aa dellarco (0 di una st my 170 | | anaiis verifiche @ consolidame! « idcoefficiente di sicure tra lo spessore reale © 0 spessore minimo: KH Poe 7” Menard a spinta associata alla soluzion® ottimizzata esercitata dall’arco sui pied 4s, . jviduazione grafica della funicolare del carico e, quindi, la ae ny, | Iesioni e delle cerniere plastiche; le cregy | + In componente normale N, © 18 ‘componente tangenziale 7, della risulta va | all'interfaccia di ogni blocco © Yeecentricita della linea delle pression = egh possibile ricavare lo stato di sforzo completo in ogni sezione. » da cui gi fat 4.5.3. Calcolo della spinta minima con Uanalisi limite nella sezione “verifica flessione are, con 0ttispy | a dal programma allegato, aera ne orizzntale che Parco eserita sui pedi in presenza di impos : 4.202). Questa spinta, associata alla soluzione ottimizzata, potrebbe ridursi Tiss ign poste cedevoli, Infati in assenza di efficaci presidi di incatenamento ¢ in nel C80 dig, non suficetemente robust spinta orizzontale potrebbe indurre un eo dei tess Tai, pe evita Vinnesco di us meccanismo di collasso, | Ament dei, 8 vcecare una nova configurazone di equifitx’o, in cui la funicolare arate a renders a raggiungere le condizioni limite, con forsaazione di cerniere pl interno delay arco soggettoal peso proprio ea carichi uniforsnerente distribuiti, son miasiche cheery e alle reni (figura 4.208), In questo modo la spinta orizzontale si pp ‘cae rndente alla soluzione ottimizzata (#1) ¢ sara pari alla spinta minina ) corrispor La spinta fornit a) Figura 4.20. Sch jema di un arco che esercita una spinta H sui piedritt i b) ‘arco con direttrice ad arco di cerchio (a) ¢ schema Figura 4.21. Posizione delle cerniere plastiche in un generico tra due cerniere plastiche consecutive (b) delle forze agenti su una porzione di arco compres 1 inferiore rispetto alla spinta corri- Siprecisa che, generalmente, la spinta minima é di poe Je due spinte dipende dallo spessore, p : a : pondente alla soluzione ottimizzata's". La differenza tra 8 : Laspita minima pu essere al massimo pari al 15+*20% in meno rispeto alla spinta della soluzione ottimizzata. 172 | . onto strutturale di archi @ volte fine © consouaam to siriduce al diminuire del coefticig ‘arco paria 1, la spinta minima Poesy dig ‘ide say | anatisi, ver i ice dell’arco edi fat sate ere igi sicurezza dell Pinta della soluzione wiz oda einai ini ot gal aco (dala porione divot) sug Per dete are la posizione delle cceriere plastiche © caper ce incon win eee Zimane costae Kung tutto IO ao dala, € poste eeguse cet s i ed a COME a igure 42h to 8 gia stato illustrato nel capitgie Pe tng 02 tee nerico arco @ tutto sesto 02 sesto ribassato, come rc s + eoncentrati, Ie lesioni igeneralmente in chiave e alle reni, ge 7!" ®¥ey ta cerniera in chia hen, si formano ve e quella alle reni, per ovvie ragioni qj «te, lla e quindi, ipotizzando che hale vat 0 di carichi 7 Ia porzione di arco tra n chia componente i taglio al centro dell’arco & ; duompimento¢ un carico uniformemente distibuto gg gy Si Yequilibrio alla rotazi Ia spingel fone della Porcine aie a traverso reni (figura 4.216). La spinta minim Sara auind pan roprio, i Pee minima Hj, si determina at zontale minil n considerata rispetto alla cernicra alle ~Fe)#8°41,/2) 4 dove 1p, @il peso per unita di volume del materiale di riempimento ‘, bilpeso per unita di volume della murature con cui é realizzato Varco g éil carico uniformemente distribuito d_ @laprofondita dell’arco 0 della porzione di vo se considerata 1, éla luce netta dell’arco e vale: (4.49) 1, =2(Ree" -1/2 -os30° = V3( Re" -1/2) dove ‘Reon @ilraggio della direttrice e si ricava con ’equazione (4.42), é la freccia netta dell’arco e vale: - t t =|} Reon = |] Reem — = |. si [ ‘) ( ‘) sin30° V,’ il volume del materiale di riempi col ‘ral a le di riempimento a; i i os | alad gente sulla porzione di ar iave e le reni. Con riferimento alla figura 4.22, V,’ si oa 7 fifeena i i volume V, ei volumi V, e V, e quindi: z, (430) Vi =d-| peony | tsi Re + bossoe— as) I = ale Re" +— | -sin30°- cos30° 2 ———* (RF ¥/2).sen30° a x (RF ¥2).cos30° (RF v2).c0s30° Figura 4.22. Schema del volume V; determinato come differenza fra il volume V, ei volumi V, e V, V’. €ilvolume della porzione di arco compresa tra la chiave e le reni ¢ vale: 5 2 ' x nu a t ronal +4] -*{e--2)] 433) di archi e volte 174 | vidamento strutturale | verifiche @ conse! | analisi | i della porzione di as tungo x del centro di masse por afC0 consider, } eta coordinat ' (e+) _ . : (+4) -(e" jo di calcolo allegato al pre 1, nella sezione “spinta epima arco” consent di Cale itraverso le formule SOPTa ew jinima per ar- ta spinta minima per a ee = oasesto ribassato soggetti al peso proprio, al carico deleventuale riempimento € @ un tarico uniformemente distribuito: jnserendo i dati di inputrelativi alla ‘geometria dell'arcoe alle condizio- ni di carico, il programma restitui- sce il valore dell'azione orizzontale cesercitata dall’arco sui piedritti in condizioni limite, ossia in presenza dell'attivazione di un cinematismo di collasso con formazione di cin- que cemniere plastiche (figura 4.23). La formula (4.48) per la deter- minazione della spinta minima & valida anche per gli archi a sesto acuto, dove ovviamente i vari termini dipenderanno dl a 1 fost Figura 423. Meccanismo di collasso con at niere plastiche azine dcineos. geometria dell'arco stesso. Bisogna precisare che negli archi a sesto acuto, a seconda della distribuzione del cai, 0, I quadro fessurativo pud risultare uguale a quello degli archi a tutto sesto oppure le lesioni si possono formare in chiave all’estradosso e alle reni all’intradosso', Per questo, per la valute a ae luce netta A edella freceia neta f,, sara necessario prestare attenzione alle condi- i di carico per individuare il corretto meccanismo di collasso ¢ la conseguente posi della funicolare del carico. = Infine, nel c i archi i, eee ne = he soggetti, oltre al peso proprio e al carico dell’eventuale riempimen a seat posto a una certa distanza dalla chiave, la posizione dele priori. In questo caso @ possibile valutare la posizione delle cemiet 'S Per un arco a sesto siVntradoan alle rama ee peso proprio, le lesion si formano generalmente all estradaso inci Teal aah a resenza di carci concentra in chive od materiale diem spe cae : i materiale di ri to con elevato Vintradosso in chiave e all’estradosso alle reni, a 7 enti veto sesto (sive paragrafo 2.5.1). 175 Vetitiche di sicurezza Strutturate in Condizioni statiche «cap ¢ | cro ld aloo aliegag che aoa e della funicolare nei punti di : piece lo; le cernicre si formeranne corr oe ondente | corrispondente , core foro posi aun carico concentrato la risultans deg sie 0 soeseie presenta sia una componente orizzontale, le vera contra a (ezione “verig, Lan’sSione are9"), che formic interfaccia per utto lo sviluppo deltarce eil *SPondenza delle eccentrics » Sid una componey fa) eschema eto un carco concentra (@) CO SOL 2 (0) en ge cart laste consecu Fawa4.24, Posizione delle cerniere plastic due se tra fioni di arco compres delle forze agenti sulle porzioni di at izzontale inta orizzont inare la spinta on della i r determil wn ‘otazione i risultano ince xa dalfequilibrioalla azione della Dé entrambe le component rs azioni: Inpro ns dall’equilibrio alla ro . ie due equi la seconda necessarie d , ela ‘minima Maw an B etonmo all cerniera inf Porzione di arco iera in C. Porzione di arco BC attorno alla cerni e volte - le di archi 176 | aii, verter © consousarerto sual ima i earichi vanno combinat seo ome oats el paragral 452. mentre per i coefficienti parzali, peng? 7 om razon ee cat dal +a mativa, in quanto Consentono di it range common quelli ASS ere lage minima mageiore ‘ dei piedritt asa. Verifica di ee arco sui pidrit, se non adewuatamente oo le ae a ccanismo di collasso COM formazione di cetniere SP 4.23). Come & gid stato illustrato nel paragrafo pr *stiche yi, Je si considera pari alla spinta mee*®in ta spinta orizzontal ; vinza delle cerniere alle reni. La valutazione gat i applicata in corrisPom ee ZIONE della «"* eee eal se eneguitn poukzzando 1a fOCTAZCTS di almeno 4 fessure ¢ aa rez ro della porzione di Pearl compesa tra due cermiets Pasche coma \ oettciente di sicurezza del piedritto sara pari @ te | Gs | dove ro . Mygy & il momento stabilizzante dato dal peso do! piedritto, dal carico agente su gj " resid Gincatenarnent, contrafforti, ece) fe o orizzontale Hy dall'effetto di eventuali p ribaltante generato dalla spi M,, &ilmomento Nel caso di un arco soggetto al peso proprio, al delMeventuale riempimento ea un co uniformemente distribuito, in assenza di cedimenti in fondazione, le lesioni si forma in chiave, alle reni ¢ alla base dei piedritti. Per la verifica del piedritto, con riferimento ally A : a quilibrio alla rotazione della porzione di muratura con. figura 4.25, & necessario eseguire le ‘A attorno alla cerniera in D. presa tra le cerniere De In particolare, il momento ribaltante & pari a: (436) May = Ayia“ hy con A, pari alla distanza lungo un asse verticale tra le cerniere D e A. Nel caso in esame, sapet- do che la cerniera in A si forma per un angolo pari a 30°, indicando con h I’altezza del piedrito dal piano di calpestio fino all’imposta dell’arco, h, & pari a: (451) hy =h + f— (Re" — 12) - (1 — sin30°) Tl momento stabili: 8 fornit a meno seblizae é fornito dal peso del piedritto (W,), da tutti i carichi verticali agent! , compreso il carico di eventuali impalcati ai piani superiori che scaricano salt murature verticali i solaio = etal rate (W,), dal carico della porzione di arco, di riempimen ei i dell’arco compresa tra un angolo 8, di 60° e 90° (W,)€ dalla reazion’ i vincolare verticale in A. Figura 4.26. Posizione delle cerniere plastiche in un generico sistema atco-piedtto con arco soggetto al peso proprio, al peso del riempimento e a un carico uniformemente distribuito e schema delle forze agenti sul piedritto Indicando con a la larghezza del piedritto alla base, con b la larghezza del piedritto nella parte superiore e con c la larghezza della porzione di solaio e di riempimento agente sulle ren, si ha: Mag= Wh, (@/2— a2) + (B12 — a2) + 458 W,-(b+cl2—al2)+ V, + (a+ U2-1,J2—a'2) dove la larghezza a’, che rappresenta l'ampiezza della parte di muratura non fessurata,& fun- Zione della resistenza ultima della muratura f, ¢ vale: Suid Si precisa che a’ si pud considerare nullo nell’ipotesi di resisten’ della muratura e comunque, in generale, é circa un. ordine di grand *Pessore del piedritto, a 439) za a compressione infinita lezza inferiore rispetto allo onsolidamento strutturale di archi 9 vole « radossale, allora va tenuto conto ang 178 | | anaiisi, verifiche © i di una catena intr ale, @ - uate’ sit esa ec peianto con feimento ala Fgura 4.26, 4 sn, stabilizzante della , : « jiventa: / . ¥ div y2-a'2)+ wna Wy = WL AK ya -1/2- a2) + Fh, : at yaa) + V, (at 2h deer 7 : o rat daa cate spotieza pail are TACs ya dove la forza eser ste ridotta di un coefficiente y,'; . is 8 opportunam _ Ja sua resistenza opt ek eA pena 7 Figura 4.26, Posizione delle cerniere plastiche e schema delle forze agenti sul piedritto, in un generico sens arco-piedrito rinforzato con catena intradossale e soggetto al peso proprio, al peso del riempimento e aun carico uniformemente distribuito 'S La resistenza a trazione del ferro fandrebbe valutataattraverso specifiche prove sul materiale (si veda il 3.8). In mancanza di specifiche prove, tale valore potrebbe essere assunto attorno ai ane a ' Come specificato al paragrafo 4.2, il coefficiente y, pud essere assunto pari a 1,3~1,5, a seconds deltaic dei dati di partenza. jn cui la catena sia posta allestrag, 2 co ai oes Stradosso dtp, 4 ca80 I sificare il cinematismo di col} ‘arco, ta Fs i 1aS80 del gi re See Jo che ali impaleati superior’ non tlano i Sistema qhreSeh28 del Giz sviluppare due ulterior’ cerniere pig figura 427, Possibile meccanismo di collasso e schema delle forze agenti sul arco-piedritto con incatenamento estradossale Piedritto in un generico sistema Per determinare il tiro della catena, é necessario eseguire I’ equilibrio alla rotazione dell’intero piedritto attorno alla cerniera in D (figura 4.28a) e quindi: F= [Hy hy-W, + (a/2 — a'12) — W, - (b/2 —a'l2)-V,- (a+ 12-12 a'2Wh, (4.62) Nonostante sia estremamente raro, potrebbe comunque accadere che il tiro F., risulti negativo. Questo starebbe a significare che il piedritto é sufficientemente robusto per contrastare, solo grazie al cosiddetto effetto contrafforte, ossia al proprio peso, la spinta dell’arco e quindi non Siattverebbe nessun meccanismo di collasso, il tiro della catena sarebbe nullo e di fatto non ‘arebbero necessarie ulteriori verifiche di sicurezza. a : efficacemente "Aachen caso di catene a braga, generalmente gli elementi diagonali non sono A grado di rae ppeeneny "wind catena ale rena causa della mancanza di rigidezza della catea sess: PMB “nescnismo di collasso si po ritenere lo stesso di quell nee ee consolidament 180 , ‘Analisi, verifich 5 totalita dei casi, il wa cs vrtanto si rendono necessari¢ due verifiche di sicurezza una relativa alla catena euna relative alla stabilita della porzione SUPE riore di piedritto- : Per quanto riguarda 1a verifica dalle catena, si effettua it co fronto fr i tro defla coten® de- terminato con 1a relazione 4.62 (F)¢ la sua resistenza. & trazione (F). I coefficiente di sicurezza della catena sara quindi: ¥, afee1 (4.63) ea della ca- dove F,, @ pari all’ar la sua resi- tena moltiplicata per |: za e opportunamente ridot- stem: come ta di un coefficiente 7,» espresso nella relazione 4.61. Per quanto riguarda invece la ve- rifica di sicurezza della porzione superiore del piedritto compresa tra la catena ¢ le reni, é neces- sario eseguire il confronto tra il momento stabilizzante, dovuto ai carichi verticali agenti sul pie- dritto stesso, e il momento ribal- tante, generato dal tiro della ca- tena. Il coefficiente di sicurezza del piedritto sara pari a: v mt My F-(h-h) strutturee® Mag (2-H), uv ye Figura 4.28. Particolare delle forze agenti sul piedritto in pres senda incatenamento estradossale: intero piedrit aten s fritto. i re di piedritto compresa tra la cen ele me a 46) dove b’ rappresenta l’ampi i : ipiezza della i mi resistenza ultima della ee di muratura non fessurata e, indicando con/, | 181 Pondizion statiche — superiore del piedritto potrebb gy Preval ions di rotazione, per quessc wInePPE necessarie 7 nel zich _ in F. Ipotizzando nulla 1g 10 el giumto ne io del gi strito 4x pari ent ge di a i te eecanismo di seon tuare anche ta wan ione e¢ Coefficients i sic coolio del Piedritto & pari a: i ca soon Sonsiderands “autelativamente il rezza nej ‘Confront della Verifica a 5ee et “EE ae ase dej Piedritti, dej iedritts er Cx i, potrebbe avvenire una Totazione dei p Q ee eee roo ee Yetifcare nel cap ie otra 4.29). Questa ezza di poco maggiore rspets 4 (igo abbia una largh , 5 onda 2b presenti caratteristiche meceaniei 0 i terren' lla larg zz dei piedri ‘he piuttosto Scadenti. J ismo di rotazi 4.30, il meccanismo in¥ pro alla figura 4.3 ent (466) tizzata la formazione di cemiere Plastiche atta i ¢ ipoti si (4.67) row i . . ~ iente di siourezza de sistema piedsitto-fndazion ne ov" silcoefficie: a Yaarjnt il a) ee attorno alla cerni nismo tiguardi del mecca lea posta in H e vale (fig ura 4.30a): DW (6)/2-65 2), (a r-aastfo-4 Jae (a,/2-a/2+0—a; /2)+1/3-p,, WH, (,+4,)] ee eae (4.68) p, pari al peso per ut i iva del terreno i inta passiva del inita di volume del terreno, k, Pari os * oe i TTeNO, a,’ pari a: nt i; ue o, la resistenza ultima del te y e, indicando i i (tH, +V, ge 2 ee o,-d (4.69) edove el ismo di ribaltamento y i ri i del meccanism é iedri ‘iguardi de i si | piedritto nei : i icurezza del ci é il coefficiente di si in D e vale (figura attorno alla cerniera posta in D e vale (f 4.30b) — Mis Yat = rib (470) 1 a'!2) (Hants) [n-(amerom, a-er2}or-o+t-e2 ile meccanismo di di una cerniera a livello del pi delle fondazioni dei piedr 1e 4.29. Possible on rotazion cedimento Figura collasso F228 dei piedritt d io al carico dette mente ANCHE nel caso in cui 0 al peso Propri ventuale riempimento, a ca 70 Vazione oriza, : Sif Soggetto a un cari tuesto caso Pet Ontale esercitata dattane ee 0 coe vrata procedura riportata net ParaBrafo 4.4.3, non g nance Ul Pied, deter cote gue it Senza delle reni (2, ~ 60°), ma in grrtsPondenza delle cong met ePplicata oT spOM 30 il foglio ees in Ot Hust maniera differente in seguito al vie ect i necessario eseguire le y to sari nec 0%, pertant | biedritti, quindi, saran- simmetrica delle cerniere @ Per entrambi i pi E necessario molt ione a rio ‘rifiche di sicurezy, sh Fe verifiche su piedritti, come per le eringhe sull arco, oe te coefficienti parziali e per i coefficient ws i pretale* paragrafo 4.2), Peri carich; fon jon? > assunto pari a I, per gli eventuali car as le di combinazi ‘one, secondo la combina- Stabilizzanti il coefficiente porifica delle catene esistemti Ei 455. casi potrebbe rendersi nevessaria la deters inalcu?’ fal fine di valutare la necessita di una si © integrazione. Conside- ais cso dicatena intradossale, ca sulle catene esistenti, gid Joi ca le catene estradossali, frontando il tiro della catena fe di sicurezza, che deve risul- Si riporta di seguito la veri ta e mostrata parzialmente nel paragrafo Precedente per fica di sicurezza celle catene metalliche ve eseguita con! aver (a sua resistenza » trazione (F..) e quindi il coefficient con Ae Cael 1, paris fest (an) E ava attraverso lequilibrio alla rotazione del piedrito attorno alla cernera alla base, : ees che il momento stabilizzante eguagli il momento ribaltante!.” ioalla figura 4.26, Fé pari a: P.=[Hyy,* hy W, *(al2 12) ~ W,- (b/2—a'?2)- a W,-(0+e2—al2)-V,- (a+ I2=1/2—a2\h, oe sr ‘ ent ‘ali i coefficienti di combinazione, con i carichi moltiplicati per i coefficienti parziali e per i coe! icienti di co 7 secondo la combinazione fondamentale'® (cfr. paragrafo 42), Per i carichi haere stabilizzanti il coefficiente parziale va assunto pari a 1, per gli eventuali — ae tali che dai solai vengono trasferiti ai piedritti, il coefficiente parziale va = ee ae (on si considerano), mentre nel calcolo della spinta orizzontale le azion come illustrato nel paragrafo 4.4.2. + Con riferimen- rf inare il iro minimo della Paragrafo 2.5.3 NTC 2008, iva a determinare il tiro minimo “hsizando che i momento stbilizzante sia pri al momento ribaltant, si va 8 {2% finch il piedrito sia in equilibro. f025,3 NTC 2008, t ‘nals a sua resistenza opportun; \ iplicata per! emente \ prea delta aren motilcrrato net paraarafo precedente erg Sota | ip, epariall ates “Oindi, Coe © “tenet cre Jepticiente Yar m | dossali . « ssario conoscere o stimare la resistenza a tray ay necessario HO (fp: Nel 6880 di CALENe Soriche, gE anazione di F., © ™ la cat 5 deterring oui drealizzaa ricavati da specifiche prove sul materign ey | lege E,z4'y, Perla ' [lico iat ess f * teriale aera alr dif POSem site varabilith dell esistenza de pa in ferro Bate), Tuttaviy Viste OT orma ridurre i valori sperimental per yy ae 7 ragrafo 8 bu ea (cfr. paree. ppo della ion! dell'affidabilita dei dati di partenza e del}, coat \ i 456, Esempi di caleole 14.561, Arco da pone eee in murat di aad arco in mur ari 0,50 m (figura 4.31). Le spall si pg) ®* ; nte Si consideri un po? costan' i snte spessore _ ar — : Juce | di 6,0 * eee ‘mpedire qualsiasi traslazione in direzione orizzontaleg en, sufficientemente dl . ; fee imposte fisse. ‘psi considera un arco a imp _, Hareo ha una profonia 3, 6) m, presenta un rinfianey » zona delle reni e un renin in materiale incoerente con = sore in chiave pari a0,50y Si effettui la verifica a flex, ne dell’arco, sapendo che, si base dei carichi mobili an al transito, il ponte considerato 5 considera di terza categoria (pa ragrafo 5.1.3.3.4 del D.M. 2008, Figura 4.31. Schema dell'arco da ponte Per la verifica dell’arco si utilizza il programma allegato al presente volume, inserendo nea sezione “verifica flessione arco” i dati di input riportati in figura 4.32. Con riferimento al D.M. del 14 gennaio 2008 (NTC 2008), la combinazione fondamentae i impiegarsi é la seguente: Yor G+ Yor Qu dove, nel caso in esame, G, rappresenta i carichi permanenti dati dal peso opr ¢ peso del riempimento e Q,, rappresenta il carico costituito dalla folla compatta, pais’? 9, : rmancanza di specifiche prove, la resistenza atrazione del ferro f, pud essere assuntaattorno 8 10OMP. 1432. Tabella con i dati geometrci di input inserti net a 432. Fa ta allgato (Sezion “verifica flessione arco") prot f lla murati oer 9 (peso del 18 kN/m? |unita di volume) et , [peso del riempimento per 16 kN/m? fitdcivolume) ly (carico permanente O-kN/m? fésibuito) , 2 jg (carico variabile distribuito) 5 kN/m Ig (carico concentrato OkN jpermanente) (coordinata lungo x del c [cerico concentrato G) @ (carico concentrato variabile) OkN po (coordinata lungo x del on [Grito concentrato Q) Fawr 4.33,Tabella con i carichi di input insert ‘nel program- "aallegato (sezione ‘verifica flessione arco") s Paragrafo Ut da inser ‘elativa alle con inion el abla iportati in figuy i carico sono a 4.33, mene; BUra 4.34 song ytd Mentre in fie riportati Darzi ef roe PO cote Visto il suo esis * UO Pessore in chiave,rappresenta unos, Tico stabilizzante!s, Per quanto riguard ‘ala coesione e il co- effi ei co. iciente di iscono s0- stanzialmente sui Tisultati finali!, Nel caso in cui la muratura appaia di buona qualita ej giunti risultino rea- lizzati con malta particolarmente re- sistente © adesa ai conci in laterizio, Si pud assumere, coerentemente con uanto esposto nei paragrafi: prece- denti, per la coesione 2 kgiem? e per il coefficiente di attrito 0,7. In questo caso, lanciando la verifica attraverso il solver automatico del foglio di cal- colo, cliecando su verifica a flessione dellarco, si ottiene che Varco é verifi- cato a flessione e che il coefficiente di sicurezza é pari a7,6. 46 Non potendo conoscere a priori se il carico del riempimento &favorevoe o sfavorevoe, & necessario eseguire le verifche sia con i coe ficiente parzale aria 1, sia con il cefficente parziale pari a 1,3, identficando coil coeffici- cente che fornisce i risultati pit a (ossia ciente di sicurezza inferior ae di dati ceri, come accade nella rmaggior parte dei cas, a coesione el cefficiente Gi attrto_vanno stimati in base all'osservazione cir dell caatestich meseanshe di gunt Gi ae vata sul sen del espera ¢ del confronto con prove sperimentali su vent propriet simi a quella oggetio di stuio ema RL EE 186 ee | nati vor e console! wece che 18 muratura : rarco abbia carat Pi Re seadenti © che : } si verifica —< \ ai degracata | caine [rene | } j pud ipo- \ : eq ull © CRE [es | | iI coeffi sia all’incire® re |e | pari a 0-4 a In questo €250 jta di condizioni le» | ai carico, la verified dello stesso are \ feenisce un vaore del coefficiente di aaenR sicurezza pari a 12: E fondamentale quindi_ sottolineare Figura 4.94. Tabella con i coeticie Fimportanza dellattrito fr i conci & combination) “rel programmes zh co soprattuto, la necessitd di tener conto ) legato ng della possibilita di scorrimento al fine Ne, di valutare correttamente Ja stabilita della struttura ad arco analizzati Oltre al coefficiente di sicurezza della strutturs, i programma aa eons grafca dela funicolare del e2rico (figure 4.95 ¢ 436), la com sce anche Find componente tangenziale 7, della rsultante degli sforzi ea normale N rispondente eccentricita, dati essenziali per l’indiv duazione delle po ae dloceo Re i i ssibili . degli interven: di rinforzo. bili cetniere pasa, ¢ per eventuale dimensionamento | i Figura 4.35. Gre .35. Grafico dell la linea della pressioni fornito dal pr rogre i an z airs allegato (sezione syeritica fess att) - I se 436.6 4562. Arco diafram consider’ Uarco dla wna chiesa avente le caratteri- ortate in sicke geometriche fewra 4.37. Jarco & soggetto, olire che al eso proprio, anche al peso della copertura, che si considera uni- formemente distribuito lungo la falda. Sypponendo che le fondazioni siano sufficientemente robuste da impedire il meccanismo di rotazione attorno a una cerniera posta alla base delle fondazioni stesse, si valuti la stabilita della sruttura, Nel caso in esame, come é gia Sato illustrato (cfr. paragrafo 43), ‘a configurazione geometrica dell’arco diafram tllinnesco di meccanismi di collasso per flessione nel Pende quindi dall’equilibrio del sistema arco-piedritti e pertanto le v afico dela linea della pressioni ornito dal Programm Ber c= O kglemt oa NU (Sezione Vericatessene es _t=0,4m 3,6m_t=0, fe! h=6,0m Figura 4.37, Schema dell'arco diaframma_ ma @ tale da escludere la possibilita arco, La stabilita della struttura di- rifiche di sicurezza

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