This document defines key concepts in electricity including current, voltage, resistance, Ohm's laws, and circuit types. It defines current as the rate of charge flow, and explains how current is generated by a voltage source applying an electric field to conduction electrons. It also defines resistance based on material properties and geometry, and explains how circuits with resistors in series and parallel divide voltage and current.
This document defines key concepts in electricity including current, voltage, resistance, Ohm's laws, and circuit types. It defines current as the rate of charge flow, and explains how current is generated by a voltage source applying an electric field to conduction electrons. It also defines resistance based on material properties and geometry, and explains how circuits with resistors in series and parallel divide voltage and current.
This document defines key concepts in electricity including current, voltage, resistance, Ohm's laws, and circuit types. It defines current as the rate of charge flow, and explains how current is generated by a voltage source applying an electric field to conduction electrons. It also defines resistance based on material properties and geometry, and explains how circuits with resistors in series and parallel divide voltage and current.
Intensità di corrente generata da l’azione di un campo elettrico su elettroni di conduzione di
carica e che acquistano una velocità di deriva v d in una sezione A di un conduttore ⅇ ⅈ=N ⋅ N= ⅇ ⋅n e ⋅ v d ⋅ Δt ⋅ A ⅈ=ⅇ ⋅n e ⋅v d ⋅ A Δt
Dove e = 1,6·10−19 C n e=elettroni / m
3 A=m2 v d=m ∕ s FEM, FORZA ELETTROMOTRICE L Fem= ΔQ [V]
POTENZA ELETTRICA P= ΔV ⋅ ⅈ [W]
CAMPO ELETTRICO NEL CONDUTTORE
ΔV E= dove l è lunghezza l
PRIMA LEGGE DI OHM
1 ⅈ= ⋅ ΔV o ΔV =R ⋅ ⅈ dove R ha come unità di misura [Ω] R
SECONDA LEGGE DI OHM
l R=ρ⋅ dove l è la lunghezza, A è la sezione e ρ è la costante di resistenza o resistività e A dipende dal materiale del conduttore e si misura in [Ω · m] INTENSITÀ DI CORRENTE DISSIPATA PER L’EFFETTO JOULE P= ΔV ⋅ ⅈ → ΔV =R ⋅ ⅈ → P=R ⋅ ⅈ ²
LA RESISTENZA E LA DIFFERENZA DI POTENZIALE DI UN CIRCUITO CON COLLEGAMENTO IN
SERIE RTOT =R1 + R2 + R3 → ΔV =R TOT ⋅ ⅈ
LA RESISTENZA E LA DIFFERENZA DI POTENZIALE DI UN CIRCUITO CON COLLEGAMENTO IN
PARALLELO 1 1 1 l 1 = + + → → Δv=RTOT ⋅ ⅈ R TOT R1 R2 R3 R TOT
POTENZA DISSIPATA NEI PARTITORI DI TENSIONE
2 Δv ( ΔV P= ΔV ⋅ ⅈ=ΔV ⋅ Δv =R ⋅ ⅈ )= R R POTENZA DISSIPATA NEI PARTITORI DI CORRENTE 2 P=R ⋅ ⅈ DEFINIZIONI CORRENTE: moto ordinato rilevabile macroscopicamente di unità elementari, come le particelle di un fluido. In realtà il moto è caotico e le particelle, se si trovano tra due zone con differenti densità, tendono verso quella a densità minore, dove hanno meno probabilità di urtare contro molecole che ne contrastano il percorso. In questo movimento c’è anche una velocità di deriva VELOCITÀ DI DERIVA: la velocità di deriva è una piccolissima componente di velocità verso la zona a densità minore CORRENTE ELETTRICA: moto caotico e collettivo di cariche elettriche, visibile macroscopicamente, generato dall’azione di un campo elettrico INTENSITÀ DI CORRENTE: quantità di carica passante per una sezione di un circuito in un determinato tempo CORRENTE CONTINUA: intensità di corrente che non varia nel tempo ELETTRONI DI CONDUZIONE: elettroni che tendono, sotto l’azione di un campo elettrico esterno, a spostarsi in un moto collettivo ma caotico nel verso opposto rispetto al campo elettrico esterno GENERATORE DI TENSIONE: quando un conduttore viene immerso in un campo elettrico esterno, gli elettroni di conduzione si iniziano a spostare verso il terminale a potenziale minore ma si fermano subito perché tale movimento crea una disposizione di cariche indotte agli estremi che creano un campo indotto che blocca tale movimento. Per mantenere un campo elettrico, e quindi una corrente, all’interno del conduttore bisogna rimuovere continuamente queste cariche con l’ausilio di una sorgente di energia esterna. Il generatore di tensione è per l’appunto un sorgente di energia esterna che mantiene la differenza di potenziale fra i due terminali. FEM (FORZA ELETTROMOTRICE): è il lavoro compiuto dal generatore di tensione sulle cariche per spostarle al suo interno CIRCUITO: quando i terminali del generatore di tensione sono connessi fra di loro mediante una serie di conduttori. Esso è composto da due fasi: 1- la corrente scorre nel circuito dal polo positivo a quello negativo (potenziale minore), 2- il generatore di tensione sposta, al suo interno, le cariche dal polo negativo a quello positivo. POTENZA ELETTRICA: lavoro compiuto dal generatore sulle cariche che viene convertito, durante il loro moto, in corrente elettrica PRIMA LEGGE DI OHM: il rapporto che lega l’intensità di corrente alla differenza di potenziale e alla resistenza del filo. i è direttamente proporzionale alla differenza di potenziale e inversamente proporzionale alla resistenza del filo RESISTORI: sono quella fascia di conduttori ohminici per cui vale la legge di ohm SECONDA LEGGE DI OHM: relazione che lega le caratteristiche del filo conduttore alla sua resistenza. La resistenza è direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sua sezione EFFETTO JOULE: un conduttore è attraversato da corrente elettrica generata dal movimento delle cariche verso il polo a differenza di potenziale minore. Gli elettroni dunque acquistano energia cinetica che trasferiscono agli atomi del conduttore quando nel moto caotico si scontrano. Questo processo avviene incessantemente e gli atomi convertono tale energia in energia termica cioè calore CIRCUITI CON CONNESSIONE IN SERIE: circuiti in cui i resistori sono collegati fra loro in modo che un solo estremo è collegato all’estremo del resistore seguente. In questi circuiti i resistori sono sottoposti alla stessa intensità di corrente CIRCUITI CON CONNESSIONE IN PARALLELO: circuiti in cui i resistori sono collegati agli stessi due punti del circuito. In questi circuiti i resistori sono sottoposti alla stessa differenza di potenziale RESISTENZA EQUIVALENTE: la resistenza che dovrebbe avere un singolo resistore per assorbile la stessa corrente dell’intera configurazione di resistori qualora fosse inserito nel circuito. In sostanza essa corrisponde alla resistenza totale della configurazione di resistori. PARTITORE DI TENSIONE: connessione di due o più resistori in serie. Ripartisce la differenza di potenziale in modo che ai capi di ciascun resistore la differenza di potenziale sia direttamente proporzionale alla resistenza PARTITORE DI CORRENTE: connessione di due o più resistori in parallelo. Ripartisce l’intensità di corrente in modo tale che ciascun resistore sia attraversato da un’intensità di corrente inversamente proporzionale alla sua resistenza POTENZA DISSIPATA NEI PARTITORI DI TENSIONE: è direttamente proporzionale alla sua resistenza perché tutti i resistori sono attraversati dalla stessa intensità di corrente POTENZA DISSIPATA NEI PARTITORI DI CORRENTE: è inversamente proporzionale al valore della sua resistenza perché ogni resistore è sottoposta alla stessa tensione AMPEROMETRO: strumento per misurare l’intensità di corrente che attraversa il conduttore di un circuito. Si collega in serie. Ha una resistenza molto bassa VOLTMETRO: strumento per misurare la tensione che attraversa il conduttore di un circuito. Si collega in parallelo nella parte di circuito fra A e B. Ha una resistenza molto alta MULTIMETRO: strumento digitale che svolge le funzioni sia dell’amperometro che del voltmetro. Va collegato in serie o in parallelo a seconda delle necessità di analisi mediante i contatti mobili DIFFERENZA DI POTENZIALE A TERMINALI APERTI: circuito con un generatore di tensione al quale è collegato in parallelo un voltmetro e in cui è presente un interruttore aperto. Il voltmetro misura, in questo caso, la tensione generata dal generatore di tensione corrispondente alla fem. Il valore che rileverà a terminali chiusi sarà minore perché la resistenza del circuito, alla chiusura dei terminali, la differenza di potenziale diminuisce perché R è inversamente proporzionale alla differenza di potenziale e perché le cariche, a circuito chiuso, hanno un moto infinito mentre, a circuito aperto, sono solo all’interno del generatore RESISTENZA INTERNA: responsabile della differenza tra la fem e il potenziale a terminali chiusi. Ha origine dall’opposizione che le cariche elettriche risentono nel passaggio attraverso il generatore