Cerâmica Figurata 3

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Mary Anne Sisto LE FORME DEI VASI ITALIOTI E SICELIOTI A SOGGETTO TRAGICO «Generalization about the experience of death is possible because socal custom and ritual uni- Jy the field of mourning... Death itself i an individual experience as well as a sol one, ox. presen the psychology of grief and lst: the mechanisms of ritual mourning are therefne lable to individual variation more than in most areas of religious custom: we deste to be diferent in death even as we recognise the necessity to conform». O. Musray Nell’ambito della produzione di vasi a figure rosse realizzati nelle botte- ghe dell’'Italia meridionale e della Sicilia, dalle origini (seconda meta del V secolo) fino al declino della produzione (entro la fine del IV secolo), sono stati isolati circa 400 esemplari' decorati con rappresentazioni che vari stu- diosi’ interpretano come scene ispirate al teatro tragico? (inteso nel senso pi ampio, come performances realmente svoltesi, testi letterari, tradizione orale, altri media). Il presente studio si pone come obiettivo la definizione e Vapprofondi- mento del rapporto tra questo genere di soggetti e le forme vascolari che gli fanno da «supporto», Nellottica di un simile approccio, risulta particolarmente pressante* Fesigenza di dare al corpus della ceramica italiota e siceliota un respiro pid ampio ed un approfondimento che superi la prospettiva classficatoria ed at- tribuzionistica, in una visione globale ¢ pid moderna, che tenga conto dei Problemi connessi alle forme vascolari ed ai contesti di provenienza del ma- teriale, —— 1) Cfr. Catalogo. . in i ? if i it zt yer ciascun vaso é forse) E'indicazione relativa allautore ed al tipo di interpretazione teatrale p fomita nella relativa scheda di catalogo. . . Herat oBl6 1 i ritenutl lla tragedia, mentee 3) In questa sede sono stati considerati solo i soggettstenut pial ala Wagedia, menue £08 sono stati pres in considerazione quelli legati alla comimedia al drama saeco, Se Pon 22}0 Problematiche dl tuto diverse, Di conseguenta, si seranno come snoring! eri Wales, «teatrale tragico» e «tragico», sempre ¢ solo nel senso di «spi 4) Cfi. Lippolis 1996, pp. 359-360. 99 Digitalizado com CamScanner isi penegue & proprio quello di fornire un contiby. i te sone. perlomeno in relazione al materiale selezionato, A que. -..Lr~r—r—r—C—UC—“"CiCsS3Sce $0 Tied ey & apparsa un indicatore particolarmente significativg ¢ ne teatrale tragica dere dalla questione della reale fonte di ispirg ente. Infatti, a prescin x eae a : Poe tieate scene’, resta fuori di dubbio che si tratti, comunque, di ung ee dai soggetti cimportanti> € simpegnativir. Questo consente qj prod lai s svitare i rischi Iegati ad un‘analisi basata Peers ore produzione dear mente, di bottega — che probabilmente risulterebbe meno signif. see oF ofiie, al tempo stesso, tn osservatorio privilegiato da cui partie, L’intento che qui Tpatt I vasi italioti e sicelioti schedati da A. D. Trendall nelle sue opere* am. montano ad un totale di quasi 25000 pezzi’. Pur nella consapevolezza della parzialiti di questi dati rispetto a tutto il materiale attualmente in circolazio- ne’, ed ancor pit rispetto al totale dei vasi a figure rosse prodotti, all’epoca, dalle botteghe ceramiche dell'Italia meridionale e della Sicilia (che possiamo solo a mala pena ipotizzare), si 2 ritenuto che le indicazioni ricavabili sulla base del materiale esaminato dallo studioso neozelandese potessero sicura- mente costituire, ai fini di questo lavoro, un campione significativo rispetto alla globalita del fenomeno «produzione vascolare a figure rosse in Italia me- ridionale e Sicilia», Partendo da questo presupposto, si sono esaminati nel dettaglio i dati re- lativi alla produzione delle singole scuole ceramiche (lucana, apula, siceliota, pestana ¢ campana). Gia ad un primo colpo d’occhio emerge con chiarezza come quello dei temi di ispirazione teatrale tragica sia un fenomeno abbastanza circoscritto (fig. 11). Dal punto di vista quantitativo, i temi di questo genere possono consi- derarsi una porzione minoritaria, pari all'incirca all’1,6% dell’intera produ zione (approssimativamente 400 pezzi su 25000). Inoltre, essi interessano una gamma limitata di forme vascolati ~ spesso i tipi che, nelle vatie produzioni, risultano piit diffusi o caratterizzati da dimensioni considerevoli — mentre solo di rado vengono decorate con scene a soggetto «teatrale tragico» le for- s e. ce 99, ma questo ¢ un problema su cui si tornera in seguito. co id grater nin Patticolare a quelle a caratere clasifcatori, in cui & contfuito anche t* fee yer pu bblicato in altte sedi: Trendall 1967c, Trendall 1970b, Trendall 1973c, Trendill bitoglow 19H3b oe yreMdall, Cambitoglou 1978, Trendall, Cambitoglou 1982, Trendall, Ca™- 5) Le ciffe oa Cambitoglou 1991, Trendall, Cambitoglou 1992. suoi collaborators “i Se8uito si basano sul computo del materiale edito da Trendall ¢ dat 4) Walt segiorsamentn delPopery del Treacll hale creel ¢ tna, dectra dant Se 100 Digitalizado com CamScanner me yascolari meno comuni, le varianti particolari o i tipi di piccole dimen- sioni. iormente nello specifico, si Entrando mage specific, si osserva che: — per la scuola lucana, su un totale di pid di 2000 pezzi, i vasi con soggett© riconosciuto an ie al teatro tragico ammontano'a 56 esem= 1 cio’ allincitea al 2,8% del totale, Delle 23 tipologie formali prodotte Galle botteghe lucane (ampolla’, anfora, coppa, cratere, dines, epichysis, gut- a ideia, anthares, Remos, lebes, lekanis, lekythos, loutmyphoms, nestoris, eino- hoe, patera, pelike, piatto, thyton, situla, skyphos, stamnos”), solo 7 sono inte- ressate da soggettt del tipo in questione, ¢ ciod lanfora, la coppa, il cratere, Fidei, la leks, la nestris © la pike (ig, 12); — per la scuola apula, il totale della produzione nota si aggira intorno 4 15000 esemplati, di cui 243 sono quelli considerati «teatralix: in percen= tuale, solo I'1,6% circa. Nella loro creativiti, i ceramisti apuli arrivarono a realizzare 30 tipologie princi ipali di vasi (alabastron, anfora, askos, bottiglia, coppa, cratere, dinos, epichysis, fiasca da pellegrino, guttus, idria, kantharos, kemos, lebes, lekanis, lekythos, loutrophoros, nestoris, oinochoe, patera, pelike, phia- Ic, piatto, pisside, rhyton, situla, skyphos, sostegno, stamnos, forma composita), con un considerevole numero di varianti per ciascuna di esse. La meta di queste forme, cioé Valabastron, l’anfora, la coppa, il cratere, il dinos, l'idria, il kantharos, la loutrophoros, V oinochoe, la pelike, il piatto, la pisside, la situla, lo skyphos e lo stanmos, recano come raffigurazioni delle scene che rappresenta~ no soggetti di ispirazione tragica (fig. 13); — in ambito siceliota, considerando sia la produzione dei cosiddetti eprecursori»" sia quella siceliota in senso proprio, si contano un migliaio di vasi a figure rosse, di cui il 2%, 20 esemplari, sono a soggetto «tragico». Le forme adoperate da queste botteghe sono fondamentalmente le stesse che si trovano prodotte’ anche altrove, tra cui si distinguono, in particola- re, 14 tipi fondamentali (alabastron, anfora, bottiglia, coppa, cratere, idria, letes,Iekanis, lekythos, oinochoe, pelike, pisside, skyphos, stamnos). La peculiari~ ti di questa produzione sta invece nelle percentuali relative alle quantit’ ed alla distribuzione delle varie tipologie, che risultano abbastanza diverse ed originali rispetto al quadro offerto dalle scuole italiote”. Questa caratteri stica influenza anche il quadro delle attestazioni a tema tragico, che infat- —— 4) Traduzione italiana del termine «cruet, usito dal Trendill in rifrimento a questa forma, a hu Per citare solo le forme principali, senza considerare le varianti pid o meno numerose * fino capo a ciascuna di esse. . oe sforerunnerse, Trendall usa questo termine in rifer eae G28 44 cui avrebbero avuto origine tanto la scuol siceliota vera ¢ propria, qwanlm tits 194 ppetimento di alcuni di ess, le scuole campana ¢ pestana. Cir. Trendall 1967¢, pp. 5, Trendall 1987, p. 22, Trendall 1989, pp. 29-30, 233, 271. oo 2) Cfr. ad esempio il grande successo riscosso in questo ‘ambito da bottiglie e pissidi, che invec a © alttove si producono in quantitativi ridotti. imento ai pittori della scuola protosi- 101 Digitalizado com CamScanner ti interessano solo due delle tipologie formali citate, cioé il cratery ely . 14); ' skyphos (ig. ae pestana si devono quasi 2000 vasi a figure rose, gg, onto teatrale tragicor, quindi non pid dell'l,3%, Caratterisicg q 26 a 0RetnD 3 un forte conservatorismo ". Ciononosint Fgpetto alle altre sta scuola, rispetto alle altre, & un | — 0 aoe ae ana certa disponibilith allintroduzione di elementi otiginal, af scontrabile tanto a livello formale che iconografico, in particolare nelloper, dei suoi rappresentanti pit important, quali soprattutto Ante . La produ. Zione, nel suo complesso, si articola intorno a 20 forme vascolati fondamen. tali (alabastron, anfora, askos, bottiglia, coppa, cratere, epichysis, guttus, idria, Iebes, Ickanis, lekythos, oinochoe, pelike, phiale, piatto, pisside, thyton, situ, skyphos). 1 soggetti «tragici», invece, ricorrono solo su 7 di esse: l’anfora, |; coppa, il cratere, Pidria, la lekanis, Ja lekythos, l'oinochoe (fig. 15); "— infine, alla prolifica scuola campana sono attribuiti circa 5000 esem- plari, dei quali I'1,1%, 56 vasi, sono stati riconosciuti dagli studiosi come ispirati a temi «tragiciv. Le botteghe campane, tra Capua e Cuma (titenute le principali sedi di officine ceramiche a figure rosse"), realizzano, durante la loro attiviti, 21 diverse tipologie vascolari (alabastron, ampolla, anfora, askos, bottiglia, coppa, cratere, epichysis, guttus, idria, kantharos, lebes, lekanis, le- kythos, oinochoe, pelike, piatto, pisside, situla, skyphos, stamnos), alcune delle quali assolutamente originali (come ad esempio un tipo di anfora monoansa- ta, cosiddetta bail-amphora), mentre i soggetti di cui qui si tratta sono attesta- ti su 7 tipi di forme, per lo pitt estremamente comuni: lanfora, il cratere, Tidria, il lebes, la lekythos, V’oinochoe ¢ lo skyphos (fig. 16). Facendo un bilancio conclusivo, dai dati in nostro possesso si nota come le percentuali relative alla produzione totale (fig. 17) e quelle relative alla pro- duzione a soggetto tragico (fig. 18) abbiano un andamento simile. I contri- buto di ciascuna scuola pittorica al bilancio totale della produzione con que- sti particolari temi segue dungue, in linea di massima, I’andamento globale della produzione. Del tutto diversa é 'impressione che si ricava, invece, esaminando la dif fusione dei temi ispirati alla tragedia all'interno delle singole produzioni. Emerge, infatti, una sorta di primato della scuola lucana, che rappresenta Tambito in cui si riscontra, rispetto al totale dei vasi prodotti, la percentuale iti alta in relazione alla frequenza delle raffigurazioni a soggetto tragico (2,8%), seguita, in questo, dalla scuola siceliota (2%). Ad un livello pitt basso te, seavi yt H numero & destinato ad aumentare se si considerano le acquisiioni derivanti dal sale alla fine deg tno» visto che il conus della ceramica pestana consiclerato dal Trendill sl all foe cali anni '80. 11 materiale & ancora in gran parte inedito, Per un parziale aggio™- re Pubblicato in AA.VV, 1996e, in patticolare nei contributi di M. Cipriani, G- oA: Pontrandolfo (et ali), E. Greco e D. Theodorescu, 14) Trendall 1989, p. 196, : 19) Cfi. Trendall 1967c, pp. 222, 357-358, 447-449, 102 Digitalizado com CamScanner cao, inaspettatamente, i vasi apuli (1,6%) a oti | exmpani, tra cui Ta diffasione agen Besa (13%) ed (11%). agici é la minima ri- si collot jnfine, scontrata Le FORME, 1 soggetti rappresentati sui vast a figure rosse dell'ltalia meri della Sicilia considerati di ispirazione teatrale tragica sono rit dagen fi dete Sumero considerevole di tragetc, Nella maggior parte dee coee th Fropere estremamente note, per lo piit attribute ai tre grand tragick del vy secolo. Alcune di esse sono state tramandate per intero, mentre “i al A V eeoigno i rammenti gi argomentio solo ititol. Come probatile font Rispirazione delle scene in questione, ma in percentuale nettamente cine ale tragedie di questo genere ne sono state afiancate anche altre, meno we, perché tisalenti alla produzione di tragediografi minori, o pit tardi, del IV secolo. , ; ‘ad una valutazione oggettiva non deve dungue sfuggire 'influenza che tale sato di cose ~ cio la condizione estremamente frammentaria e disomo- genea della tradizione dei testi tragici ~ pud aver avuto sulla critica che si occupata di influenze teatrali nella ceramica italiota'’. Vasi lucani Nella produzione lucana a soggetto teatrale tragico si nota una estrema varieti di temi adottati per la decorazione. Si trata per lo pitt di soggetti at- testati in maniera limitata, in qualche caso anche una sola volta, su un unico vaso. ‘A parte qualche attribuzione pitt o meno incerta (L 18 ed L 28, ispirati da un’opera tragica ignota di altrettanto ignoto tragediografo, oppure L ied L 10, per i quali la matrice della scena & considerata un'ignota tragedia su Erifle) ed un caso (L 22) in cui per spiegare un’insolita iconografia si é fatto riferimento al Linceo di Teodette, tutte le altre scene di ispirazione tragica sono state comunque ricondotte a temi molto noti della produzione dei tre esente la produzio- grandi del V secolo. In particolare, risulta molto poco prt ne sofoclea, chiamata Te cause per soli cinque esemplari (L 16, L 29, Be = L 38, L 31), tre dei quali (L 16, L 29 ed L 51) di incerst interpretaziones 1h quanto riferiti ad opere di cui risulta che sia Sofocle sia Euripide abbiano tealizzato almeno una versione (come nel caso delle tragedie dedicate alle Vicende di Issione, di Enomao, di Elettra). —_ 16) Su queste questioni cft., in generale, AA-VV- 1992-1996. 103 Digitalizado com CamScanner oni di ispirazione eschilea (BB. 19) egy, alenza dei primi rispetto ai second, aide nella produzione del pittore lucang uta, a dall’omonima tragedia eschilea > tomba di Agamenno.t me del rapporto Per il resto, dominano i te (fig, 20)”, con una leggera prev alla ricorrente presenza, ‘, della scena tra Oreste ed Elettra presso in parte, i detto delle Coefore", Ieberrimo icone dres Ulteriori considerazioni scat ‘| resentati ¢ le relative forme vascolari, ambito, tendano a distribuirsi sulla base della frequenza con cui una deter. minata forma vascolare viene prodotta, Di conseguenza tali Soggetti sembre. rebbero ricorrere pitt comunemente su tipi di vasi prodotti in grandj quanti. tativi ¢ meno su tipi di vasi prodotti solo occasionalmente. Questa tendenzy (che potrebbe essere evidenziata anche in relazione a soggetti di altro gene. te), pur rappresentando un valido punto di partenza, non costituisce un dato indiscutibile. Difatti, nel rapporto tra la produzione totale e quella a sogget- to tragico (fig. 12), in ambito lucano, limitatamente alle forme interessate dy questi temi", si nota come non sia possibile individuare una cortispondenga del tutto automatica, in base alla quale sostenere che le forme vascolari su cui ricorrono i temi tragici siano, semplicemente, le pid diffuse nella produ- zione di queste botteghe. Nella ceramica lucana a figure rosse (fig. 21) i crateri a campana sono in assoluto la forma vascolare maggiormente prodotta, seguiti dalle idrie. Il quantitativo di crateri di questa forma é perd pari a circa quattro volte il nu- mero complessivo delle idrie, mentre nelle altre tipologie lo scarto numeri- co risulta molto minore, per cui le idrie sono poco piti delle pelikai, che so- ho poco piti delle nestorides, che sono poco piti delle anfore (tutte dello stes- So tipo, cosiddetto pseudopanatenaico, in quanto la forma riprende quella delle anfore panatenaiche ateniesi). Seguono, nell’ordine: lekythoi schiacciate, crateri a calice, crateri a volute e a colonnette, coppe. | vasi ornati da scene tragiche seguono effettivamente lo stesso andamen- to nell’ordine di diffiusione (fig. 22), ¢ infatti sono: crateri a campana (13: L 25, L 26,L 27, L 29, L 30, L 33, L 34, L 35, L 36, L 37, L 38, L 50, L 56), idrie (11: L 4, L 7, L 8, L 9, L 12, L 24, L 42, L 43, L 46, L 48, L55), nestorides (10: L 18, L 20, L 22, L 24, L 31, L 32, L 39, L 40, L 44, L 45), pelikai (6: L 5,L6,L 10, L 11, L 17, L 47), anfore (5: L 3, L 23, L 28, L 41, L 49), crateri a volute (4: L 2, L 19, L 51, L 54), crateri a a GL 1, L 13, 1 14), Iekythoi schiacciate (2: L 52 ed L 53), crateti a = ate (15) © coppe (L 16), Rispetto alla produzione complessiva, Pe- . ¢ percentuali ad essere differenti, in quanto il numero di crateri# ‘enone, ta i sog, 17) Nei grafici non ‘sono sta tragediograli diversi o tra ragedie diverse dg 18) La prima sintesi sulla prox 19) CR pion rede inseriti gli eset terpretazioni incerte 0 oscillanti ™ 0 stesso tragediografo, one di questo pittore & in Trendall 1953b, pp- 114-126 104 Digitalizado com CamScanner ae ivi e restores © quasi pari, mentre le pelikai si trovano in posi ne intermedia, le anfore, i crateria volute e quell calice e le kytiol eno juellicalice i sono ‘miplari singoli si limita la presenza mestti in maniera molto ridotta e ad ese: di crateri a colonnette e coppe, E evidente, dunque, come alla base dell util mnagini debbano essere postulate anche altre Indicazioni nel senso di un tilizzo di questi sistemi di im- dinamiche, pitt complesse. porto non meccanico tra le suddette for: emergono anche esami- , ungo Parco dell'intera me, la loro diffusione ed i relativi soggetti «tragici» nando il fenomeno dal punto di vista cronologico, roduzione lucana Il cratere a campana, ad esempio, é la a campans prima forma ad essere realizzata, alVinizio dell'attivita di questa scuola®, nell'ultimo quarto del V secolo:", eppure i soggetti di ispirazione tragica non sono attestati sui vasi di questo tipo sino al primo quarto inoltrato del secolo’successivo, con opera del Pit- tore di Brooklyn-Budapest (L 25 e forse L 26) e di un suo seguace, il Pitto- re di Sydney (L 37 ed L 38), del Pittore di Creusa (L 26) e, soprattutto, di Dolone (L 28, L 29, L 30, L 33, L 34) e dei suoi-seguaci (L 35, L 36). Tale presenza limitata nell'ambito dei vasi a soggetto teatrale, a fronte dell’assoluto favore di cui i crateri a campana godono nelle botteghe cerami- che lucane, durante tutta l’attivita della scuola, resta dunque inspiegabile. Dopo i crateri a campana, la forma maggiormente attestata nella produ- zione lucana a soggetto tragico é rappresentata dalle idrie, A parte qualche esemplare isolato (L 4, del Pittore di Amykos, ed L 21, del Pittore di Broo- Klyn-Budapest), un contributo fondamentale alla preponderanza di questi vasi in questo ambito é-dato da due situazioni particolari. Il primo @ il caso costituito dal complesso della cosiddetta «Tomba del_Pittore di Policoro»*, da cui provengono, oltre a quattro pelikai, ben tre esemplari di idrie con scene interpretate come ispirate al teatro tragico”, in particolare dai Cani 0 Europa di Eschilo (L 7), dall’Enomao (L 8) ¢ dalla Medea (L 9) di Euripide. Un secondo apporto, piuttosto consistente, & dato dall’opera del Pittore del- le Coefore. Nella sua ricca produzione, infatti, questo pittore mostra una spicata predilezione per le idrie che, accanto alle nestorides™, sono le forme uate pith di frequente come supporto per la sua scena preferita (quella di “Amykos, Trendall 1967c, pp. 14-15, nn. 2-4, “S52, pp, 22-24, mn, 61-77, pp. 27-28, mn. 86= 146.175, pp. 42-43, nn, 193-206, pp. 40-50, nn. 20) Cff. la produzione del Gruppo Pist PP. 16-17, nn, 10-18, pp. 19-21, nn. 32-38, 100, pp. 33-35, nn, 104-134, pp. 37-40, © 255-262. Cfi. inoltre Trendall 1989, p. 18. 21) Le cronologie cui si fa riferimento in questa sed in particolare pp, 270-271. 2 Degrassi 19652, Degrassi 1967, ianu 128), Det uu questo. 10 dei pochissimi con eA ILe d : che sia rsultato nccotbile per inter, eft, pp» 530-534, nonebé il consibute di G, Gadalet Pp. 147-150, 24) Cf. pp. 107-108. fe sono quelle fornite da Trendall 1989, ‘og9, Pian 1997, Siebert 1998, pp. 109-115. 1 Pi, proxdzione hicana a soggeto tagico 105 Digitalizado com CamScanner era preso la tomba di Agamennone), sebbene siano ate, Oreste ed Elet uta, anche altre forme come Tanfora c 41) ma in misura molto pid content ; la pelike (L 47). tazione e soprattutto della sua diffusione ge ; ent Il senso di questa rappres ia giustificare la fortuna bra sfuggirci, a meno che non se ne voglia gi Sulla base dellassociazione tra questa famosa visita alla one paterna, ae © tragicg eo, e la visita che i comuni mortali compiono alla tomba gj al tempo sree Jefunto di qualsiasi tempo”. La scena di «vita quotidia ogni congiunto defunto di quaisias | tico, di significati i nay potrebbe essere stata caricata, nell’immaginario antico, di sign ati ideolo. biel pitt complessi in virta dell’alto rango dei protagonisti e del richiamo an solo al tema della morte in generale, ma soprattutto a quello del compi- to dei vivi nei confronti dei defunti, evocando, in modo neanche tanto im. plicito, modelli e codici comportamentali ideali, come il diritto (per i de. fianti)/dovere (per i vivi) della sepoltura, il culto della tomba, il rispetto della memoria, la vendetta dell'oltraggio, su cui la trilogia eschilea era costruita e che sono il leit-motiv di molte altre tragedie dell’epoca, come ad esempio T’Antigone sofoclea. In queste scene sembra inoltre di poter percepire, in un certo qual mo- do, un corrispondente lucano di quelle scene apule con i vari personaggi di- sposti intorno ad un naiskos, sia dal punto di vista dell’impostazione dell scena sia da quello della sua valenza ideologica”. Per quanto riguarda pid propriamente il Pittore delle Coefore ed i suoi seguaci (un’altra idria «tragica», L 55, infatti, & del Pittore di Napoli 1959, che proviene dalla stessa scuola), essi rappresentano sicuramente, tra i lucani, Yambito produttivo maggiormente caratterizzato da una predilezione per i temi di ispirazione teatrale tragica, anche al di la del citato tema delle Coefo- re. Inoltre, se per esso sono riscontrabili dei precedenti nello stesso ambito lucano (come negli esemplari L 17, del Pittore di Vaste, L 20-L 21%, L 23 ed L 25, del Pittore di Brooklyn-Budapest, ed L 34, del Pittore di Dolone) alla produzione del Pittore delle Coefore si limita, ad esempio, lintroduzio- ne ¢ l'utilizzo delle scene legate alle vicende di Frisso (L 39, L 40, L 45, L 48), altro tema di ispirazione drammatica in quanto argomento, stavolta, di una tragedia euripidea. cea ee document, altre volte no, da alcuni precedenti sono 1.45"), onad aa a alte tragedie della medesima trilogia delle Corfe i pere eschilee come le Saettatrici (gid in L 31, del Pittore 25) Cioé tramanda izic iti exe) Cit amanda a una tadizione mitica che nella tragedia eschilea trova la sua coil 26) Su queste i 28 ~ er si = guextioni fr., in generale, Lohmann 1979, a sence ae Feuardo, contributo di C. Roscino, in questa stessa sede. 29) Tsoggetto del tage oe ct este scene non sia univoca, eff, le relative schede di catalg?- ch’eso gi documentato, ad eenciPale sarebbe la scena delle Eumenidi con Oreste a Delfi, ema + ad esempio su entrambi i lati di L 24, del Pittore di Brooklyn-Budspe™ 106 Digitalizado com CamScanner ne, ed ancora su L 45) o il Polidet = i ote individuare qui un nee ). Sembrerebbe dunque oss eae che realiens auclellcomieai aeooed presumibilmente anunics etto di temi ed wtilizzando tendenziahnenteccrre eo 88 ey ry nuniero di Vas ¢ sempre gli stessi, per Guello del Pittore delle Coefore e della sua cerchia rappresenta il ii evidente di produzione a soggetto teatrale tragico nella ceramlea ieee rion si tratta di tn esperimento completamente isolato, dal momento tm possibile rintracciare una sorta di tradizione in questo senso, anche cht fte precedente. Gii nel corso del primo venticinguennio del 1V seco. Jo, infatti, un_quantitativo consistente di vasi con soggetti di questo genere era stato prodotto negli ergasteria dei pittori di Dolone e di Brooklyn-Buda- pest. Le due botteghe, che operavano negli stessi anni”, sono entrambe ca- atterizzate da una marcata influenza da parte della coeva produzione apula e mostrano quindi numerosi punti di contatto®, Nel caso del Pittore di Do- jone sono stati individuati sette vasi con scene tragiche, a lui attribuiti, pitt un altro piccolo gruppo opera di artisti a lui legati (L 27-L 38). Le scene so- no ispirate ad una gamma piuttosto ampia di temi diversi ed apparentemen- te non correlati tra loro: un ignoto (L 28), Enomao (L 29), Medea 0 Tereo 0 Ffigenia in Aulide (L 30), Le Sacttatrici (L 31), Antigone (L 32), Stenebea (L 33) cle Cocfore (L 34), per quanto riguarda il Pittore di Dolone, mentre nel- la produzione dei ceramografi della sua cerchia: Andromeda (L 27, Pittore diCreusa), Telefo (L 35, Pittore di Ragusa), Stenebea (L 36, Pittore del Kala- thiskos), Licurgia 0 Edoni (L 37, Pittore di Sydney) ed Elettra (L 38, Pittore di Sydney). Leggermente diverso @ il caso della produzione legata alla figura del Pit- tore di Brooklyn-Budapest. Essa appare vicina, come accennato, a quella della bottega dei pittori di Dolone e Crevsa per la comune soggezione al- Vinfluenza delle coeve botteghe apule®, a parte l'ovvia dipendenza dai me- desimi prototipi di ambito lucano, ed in particolare dall’opera del Pittore di Amykos*, Anche in questo caso é stato possibile individuare un nucleo co- spicuo di opere (L 18-L 25) la cui decorazione figurata & stata considerata di ispirazione tragica. Si tratta di un gruppo piuttosto omogenco, sia nella scel- ta delle forme vascolari sia nella selezione delle immagini: i vasi etragici» del Pitore di Brooklyn-Budapest sono prevalentemente nestordes (I 18, L 20, L 22, L 24), Questo appare abbastanza comprensibile, in quanto, sebbene le prime nesionides Iucane a figure rosse siano opera del Pittore di Amy- —— = 30) La cui interpretazione & perd controversa, cif. Catalogo. 31) Trendall 1989, p, 58, 32) Trendall 1989, pp. 55-58. 33) In particolare quelle dello stile piano, eff. 44) Trendall 1989, pp. 55, 58. ‘Trendall 1989, pp. 55, 58. 107 Digitalizado com CamScanner oN kos", cui si attribuisce, di conseguenza, ere di Hae forma indi. ; io delle botteghe che producevano vasi a figure tosses gena nel repertorio IV secolo che tale forma inizia ad affermarsi prog.’ ® 4 pare dal areas fe Telaborazione delle sue diverse variant EA a eee eee ain aihse velco delaieconas ex aa Produzion ees ato uel (Viecoios on eaten mere i. Iucana, dal terzo quarto del IV secolo, ¢ a mete bon teghe nei territori piti interni ". In particolare, al oe i Broo lyn-Buda. pest va il merito dell'introduzione cen diffusione delle nestorides tipo i, fe III, precedentemente non attestate™. a Per quanto riguarda le scene figurate si registra in questo caso una dj screta omogeneita di soggetti, anche a causa dell’affermarsi, gid da ota, dej temi connessi all’ Orestea di Eschilo, poi dominanti con il Pittore delle Coe. fore. Nella produzione del Pittore di Brooklyn-Budapest sono infatti ates stati i seguenti temi di ispirazione tragica: un ignoto (L 18), Ligurgia 0 Edonj (© 19), Cocfore © Higenia in Tauride (L 20), Cocfore o Elettra (L 24), Lingo 22), Coofore (L 23, L 25) ed Eumenidi (L 24). Al di li delle interpretazioni date alle immagini in riferimento a questa o a quell’altra tragedia, cid che emerge in modo abbastanza evidente dal mate, riale selezionato é la tendenza da parte del pittore a costruire le scene intor_ no un fulcro centrale, che immancabilmente & un monumento funerario (6 tutti i vasi, eccetto L 19 ed L 24), ai lati del quale si dispongono, variamen. Xe atteggiati i personaggi, piti o meno caratterizzati. E ipotizzabile dunque che gia prima che il Pittore delle Coefore ne facesse uso, codificandole, ico- hografie del genere fossero entrate nel repertorio Iucano ed avessero iniziato ad affermarsi, Riguardo al significato, la spiegazione pitt probabile parrebbe quella precedentemente esposta, appunto in riferimento alle scene attribuite al Pittore delle Coefore™, e cio’ che la valenza principale sia nel loro essere scene di carattere funerario e che il riferimento al tema tragico, quale che €sso sia, rappresenti una sorta di «supplemento» di significato, che ne intensi- fica la portata ideologica, 35) Chi. Trendall 19676 : + PP. 29-30, Trendall 198: 3 y 9, p. 20, rian, 1S Teall 19676, pp: 29°30, 1 Schauenburg 1974, pp. 150-16, Schneider Het iy eae ce gh renal 1989, pp. 10-11, 20; 59-60, 63 38) Schnider-Hertmany 1930 1967e, pb. 116-117, Trendhal 1989, pp. 20, 58. 39) Ce tne Htmann 1980, pp. 32, 34 108 Digitalizado com CamScanner 9" Sa er cinlon del corredo pqrore di >", Gli altri ese 4 di pelikaj we igpirazione tragica senibrerebibeoy inne ate SoBe te ral gite a pittori diversi (L 17, del Pittore di Vane ont sporadiche, eee distribuite lingo un arco di tempo pinttosto ampio © decrat Coeforeh Coggettis wna scona titenuta ispirata alle Coufore out’ lar ee con 80 [eal L 17) ¢ la scena delle > ce a alle Coefore o all’ Elettra (sul la~ to principale di ) ¢ la scena delle Coefore (L 47), su cui valgono, ovvis mente, Ie considerazioni gid esposte, oes Un discoso analogo vale per le anfore. I pochi esemplati di questa for- mma compaione solo oceasionalmente nella produzione a soggetto «tragic ; igicon (13, E23, L 28, LA, L 49), Sa Ivo il caso del vaso del Pittore di Amykos (L3), che é 1a prima anfora lucana a presentare un tema del genere (la scena Gai partenza di Bellerofonte, che gli studiosi di iconografia teatrale attri- puiscono alla Stenebea di Euripide®), le altre sono pertinenti alla produzione del cinquantennio 390-340, ed in particolare ai succitati pittori di Broo- Klyn-Dudapest, di Dolone ¢ delle Coefore, che nuovamente si segnalano, quindi, come maggiormente interessati a riprodurre scene «teatralis. Non a taso, per due di essi (L 23 ed L 41) si tratta ancora dell’episodio di Oreste ed Elettra alla tomba di Agamennone®. In percentuale ancora minore sono attestati, tra i vasi etragicin, i crateri nella versione a volute (quattro esemplari), a calice (tre esemplari) ed a co- Jonette (un esemplare). Cid rispecchia, almeno in parte, il quadro fornito dai quantitativi torali della produzione licana. A fronte del suddetto predominio exercitato dai cra- teria campana", infatti, le altre varianti di questa forma riscuotono un’acco- glienza pit tiepida, attestandosi intorno a cifre piuttosto basse: all’incirca una cinquantina di esemplari per ciascun tipo. I crateri a volute a soggetto «tragico» (L 2, L 19, L 51, L 54) sono pa~ Iesemente dei prodotti svincolati tra loro. Il caso del vaso del Pittore di Amykos (L 2), ad esempio, rappresenta un unicum, Si tratta del primo crate- rea volute lucano, opera probabilmente ispirata agli esemplari coevi rea zai dalle botteghe apule "alla singolarta della forma si accompagma quella del soggetto (Fineo), non attestato altrove nella produzione italiota, salvo un esemplare apulo, pressocché contemporaneo (Ap 5). Originale & anche, in questo caso, la maniera di rendere la scena disponendola a ciclo continuo & Su pita livelli, ad occupare l’intero corpo del vaso. Gli altri crater a oe si collocano nella produzione che dal Pittore di Brooklyn-Budapest (L 19) ar- della cosiddetta «Tomba a 40) Chr. p. 105, 41) Che it contributo di G, Gadaleta, pp. 147-150. P 42) Cff. la relativa scheda di catalogo. 43) Ct. pp. 104-106, 44) Cf, pp, 104-105. 45) Trendall 1967c, p. 48, Trendall 1989, p. 21 er un‘analis pid compiuta del compleso, 109 Digitalizado com CamScanner «va fino al Pittore del Primato (L 51) ed alla sua scuola © >), © mancang ria fino al Pos acela dei soggetti L'unico aspetto signiticaiyg q pe Fm er una forte influenza apu, riscontrabile non solo ney, dene, Per a che proprio in questa fise (intorno alla met’ del i LW seco. eae ; C0. zione di una forma Eeiaeac ica quelle di pmdaa : i preminente tra qi Produzion Jo) inizia ad atfermarsi in modo pre %, © apula, eae eristiche iconografiche Tee i aaa eee ce maggiore coerenza. Il primo & saci EE vaso lucano a soggetto «tragico» (L 1), & attribuits al Pittore di Paticei,elialtsidue (L 13-L 14) sono di un seguace del Pittore di Policoro; i soggetti (Erifle su L 1, Medea e Telefo a 114, Agamennone sy L 13) non hanno tra loro aleuna relazione. I P ee Pipa realiza dun. que questo cratere con la scena del dono della collana i Armonia ad Erifile (L1), Lo stesso tema, reso in maniera solo leggermente divers, i soggetig principale di una delle pelikai (L 10) del Pittore di Policoro, proveniente dalla nota e pid volte citata tomba omonima. Dallo stesso contesto proviene un’altra plite (L 8), con una complessa rappresentazione concordementein- terpretata dagli studiosi come la scena del colloguio con I'araldo Copreo, dagli Eraclidi di Euripide. Il vaso é attribuito ad un ceramografo della botte. ga del Pittore di Policoro, particolarmente vicino al Pittore delle Carnee. La stessa scena, in una versione alquanto semplificata, & sull’unico cratere a co- lonnette lucano con scena «tragica» (L 15), anch’esso un prodotto della me- desima bottega. Al di li del singolare complesso costituito dalla tomba di cui si 2 detto, sembrerebbe possibile, quindi, anche in questo caso, individuare un ambito unitario, corrispondente al gruppo facente capo al Pittore di Policoro, che, al suo interno, conduce una sorta di sperimentazione su temi complessi, in- terpretati come ispirati alla tragedia, ¢ su piti forme vascolari™. Gli stessi te- mi, estremamente vari (L 5: Eraclidi, L 6: Eretteo, L 7, L 12: Europa, L 8: Enomao, L 9: Medea, L 10: Erifile, L 11: Antiope, L 13: Agamennone, L 14: Medea e Telefo, L 15: Etaclidi), in qualche caso ritornano anche pid di una volta, come nel caso di Erifile (L1edL 10), degli Eraclidi (L 5 ed L jp). di Medea (L 9 ed L 14), mentre le forme interessate si limitano alla pel ed allidria, al cratere a calice ed a colonnette, Ulrime due forme della ceramica lucana su eni siano state riconoscivte catrali di tipo » sono la lekythes e la coppa. Nel primo caso si ian aaepoloea vascolare che qui gode di un alsereto success, s0¢- tals us Bader Produzione a Soggetto tragico, da cui provengon® Plari (L 52 ed L 53), coevi tra loro ed opera della stes ottega, OvverO, rien ; i Sh OWvero, ripettivamente del Pittore del Primato e dk un sto SCE » che —_ 46) Sullinfluenza dj Aes p58, 62-63, + “seu coevi ptr apuli su quest artist Mani, eft. Tendall 198 47) Chil gi citato caso dei crater: a calice, 110 Digitalizado com CamScanner ce, Nel caso della coppa “ 16), Vunicita di questa attestazione non sorpre ce Mascara difsione di questa forma nella craic cana Per quan. to siguarda il tema raffigurato nel tondo interno (la ruota di Issione, dat Is. 19 i sofcle o ripe) anch'eo un unica inquest abit in assen- si an gee i radizion iconografica e di model, cate ae a gan cet i tata dettata prevalentemente dalle pico esigence leave pose dat forma in questione, con cui i ceramograf cai hon avevan'd, come a cennato, grande dimestichezza, i whresenza di cemi di ispirazione tragica sui vasi lucani a igure rose son cowitaisce, quindi, un fenomeno unitario © non presenta carattri di parole omogencit ells produzione si nota, abbastanza chiaramente, una prima fise, mag- gjormentecerativa, in cui vengono introdotti temi nuove diversi, grosso- sor in cortispondenza del cinquantennio 425-375, fase di ativitd delle move del Pittore di Amykos, del Gruppo PKP, dei pittori di Creuse, poreece dell Anabates e, un po’ da part, del Pitore di Brooklyn-Budapest. pi oes sembra far seguito una seconda fase, rappresentaa in paticolae dalla A aurione vicina ai pittori delle Coefore e del Primato, pit stanca e Fipe- titiva, in cui piuttosto che adottare nuove iconografie si tende ad utilizza- ee di quelle del passato, codificandole in immagini quasi stereotipate. {Guesto andamento, evidenziato per i vasi decorati con soggeti di isprazio- aiarica, non discorda con i dati relaivi alla produzione lucana in generale °. Suegestiva ci sembra, a questo punto, l'ipotesi di giustificare Ia stuazio- ne tionurata per i soggetti di ispirazione tragica, in riferimento ai sudderti pitt (ed in particolate peril Pittore di Dolone ¢ la sua cerchia) ticordan. ercome daglt scavi nel kerameikos di Metaponto™ siano emerse le prove di tina loro presenza in questo centro™ e come proprio a Metaponto sia ancora in pied! uno degli esempi meglio conservati di teatri magnogreci®, proba Faece one orein uso nella prima meta del IV secolo, durante Lattivith di queste botteghe *. 48) Le vicende di Issione sono rafigurate,e solo in una fase pit wards esclusivamente su al- cuni vasi apuli e su un discreto numero di vasi campani, Cf. Catalogo. : 49) Clr. Trendall 1989, pp. 55-63, ¢, di recente, De Juliis 2001, pp. 209-220, con biblio- wafia precedente. : : 50) Cir. ad esempio gli altri esemplari del Catalogo attribuiti al medesimo ambito, ma anche alu pea ea tesoh senza elazione col teatro, risulterebbero inspiegabit come ad esempio il moto csemplare di cratere a calice del British Museum di Londra (F 157) con la scena dell’agguato a De o ca i Odisseo e Diomede, Trendall 1967c, p. 102, n. 533, "Trendall 1983, p. 59, 0. D21- Cf, da ukimo, De Juliis 2001, pp. 176-180. dear) Gi scart di formace cael ‘rleriscono in particolare al Pittore di Any kes, 3 ae i WAnabates ed al gruppo di Creusa ¢ Dolone. Cit. D'Andria 19803, D’Andria 7 1989, pp. 55-57, Silvestrelli 1996. oe. 53) Per ung sintesi sui teatri in Magna Grecia cft. Todisco 1990, PP- . 54) Sul teatro di Metaponto cfr. Mertens 1982, pp. 1-60. 1 Digitalizado com CamScanner Le testimonianze fornite dalla oot y ae per how ramica a figure rosse non arrivano alte ls met del IV secolo, Da gues momento in poi «the manufacture o! ven Cra ve moved to inland centres like Anzi, Armento and or ee st qua iy gins tp decline rapidly, since the vase-painters ee ly out of toud with cu rent artistic developments» *, comprest, probabilmente, la produzione tea. trale. Vasi apuli Nelambito della produzione delle botteghe apule, nell'intero arco di tempo in cui si colloca la loro attivita, & possibile distinguere, dal punto di vista delle forme vascolari, due generi di prodotti. Vi sono, infatti, (fig. 13) alcune tipologie formali che, attestate da un numero notevole di esemplari, sembrerebbero riferibili ad una produzione su vasta scala, quasi a livello industriale, mentre per altre i livelli di produ- zione sembrano attestarsi su quantitativi decisamente pit ridotti. In detta- glio, si osserva che la tipologia vascolare piti prodotta nelle botteghe apule & sicuramente l’oinochoe, prevalentemente nelle varianti tipo 1, 3 (chous) ed 8 (mug) *, seguita, nell’ordine, dai crateri a campana, i piatti”, le pelikai, i cra- teri a volute, le anfore, le idrie, i kantharoi ed i crateri a colonnette, quindi forme sia di piccole che di grandi dimensioni. Le cifte relative a queste pro- duzioni risultano comprese all’incirca tra i 600 esemplari (dei crateri a co- lonnette) ¢ gli oltre 2000 (delle oinochoai). Pia contenute sono invece quelle relative alle rimanenti forme: pissidi, crateri a calice, loutrophoroi, cop- pe, skyphoi, situle®, alabastra®, dinoi, stamnoi® e poche altre come l’askos, la bottiglia, Mepichysis, la «fiasca da pellegrino», il euttus, il kernos, il lebes, la leka- nis, la lekythos, la nestoris, la patera, la phiale, il rhyton, i sostegni ed i vasi di forma composita, attestate in quantitativi che vanno da un minimo di poche decine (come accade per gli stamnoi 0 per gli alabastra) ad un massimo di cit- ca 300 esemplari (per le pissidi). Rispetto all’andamento complessivo evidenziato in relazione alla produ- vione apula (fig. 23), i vasi decorati con scene riconducibili alla categoria del 5) Trendall 1989, p, 58, 6) Per a casificzione delle oinochoul nella ceramiea ial : : ie 10¢ cerami ferment auc caborsts per ip atnis cf. Heseey 1963, pp. Greases ied pa nul cf, in generale, Schauenburg 1976b, Nella classificazione de! Trendall acsr, Piatti grandi con vasca emisterica, dai eplatese, i piatti veri € PP" ri. Per comoditi, in questa sede entran i 5H) Ci. Schavenburg 1 eH tip sono sta indica come pat 59) Sugli alabustra apuli cfr. Sch uli eft. Schavenbs 60) Sugli stannoi apuli cf. Sisto 2001, © _ Tt] Digitalizado com CamScanner ratio” rappresentano un gruppo assolutames Harione MITTAL, Path " nte citcoscritto, cio’ S visto, all'inei ieee usc mputo gale dei irca all'l,6% del totale, sebbene italioti con sogge ; ; wetto teatrale tragico a q rai a ‘ale tra a questa al i debba il contribute pitt considerevole ; ato, di 243 esemmphiri, fieenti capo a 15 forme an, autora, coppa, cratere, dinos, idria, kantharos, fo 7 aeadfatto, pss, situa, skyplos, stanmos, cul vanno Cie ce ole forme, ad esempio le varie versioni di cratere, loutrephoro, oino- due . i tiammenti di vasi dalla forma non riconoscibile, 0 riconoscibile solo Vagamentey ed i vasi perduti, di cui si conservano solitamente i disegni delle immagini, ma non Vindicazione esatta della forma (come nel caso di Ap 63 ed Ap 240). Tra le forme vascolari citate sono attestate praticamente tutte quelle fon- damentali prodotte dalle botteghe apule, in particolare nel corso del IV se colo, [ relativi dati di diflusione, perd, confrontati con quelli della produzio- ne apula nel suo complesso, rivelano un andamento molto discordante. Lvasi apuli a soggetto tragico (fig, 24) sono infatti prevalentemente cra- tetia volute (Ap 2, Ap 7, Ap 9, Ap 13, Ap 17, Ap 23, Ap 27, Ap 38, Ap 67, Ap 68, Ap 69, Ap 71, Ap 72, Ap 73, Ap 75, Ap 78, Ap 79, Ap 84, Ap 85, Ap 92, Ap 99, Ap 101, Ap 102, Ap 104, Ap 106, Ap 107, Ap 119, Ap 122, Ap 132, Ap 133, Ap 135, Ap 147, Ap 148, Ap 151, Ap 152, Ap 153, Ap 157, Ap 159, Ap 165, Ap 174, Ap ‘178, Ap 179, Ap 182, Ap 193, Ap 197, Ap 198, Ap 200, Ap 201, Ap 202, Ap 205, Ap 206, Ap 208, Ap 210, Ap 212, Ap 213, Ap 215, Ap 216, Ap 217, Ap 219, Ap 221, Ap 222, Ap 223, Ap 224, Ap 227, Ap 228, Ap 229, Ap 230, Ap 231, Ap 232, Ap 233, Ap 234, Ap 237), il cui numero (72) supera di gran lunga quello degli esemplati con altre forme. Seguono", nel- Vordine: crateri a calice (32: Ap 15, Ap 16, Ap 21, Ap 25, Ap 28, Ap 51, Ap 55, Ap 61, Ap 64, Ap 90, Ap 93, Ap 96, Ap 97, Ap 98, Ap 116, Ap 120, Ap 123, Ap 129, Ap 131, Ap 134, Ap 139, Ap 140, Ap 144, Ap 146, Ap 155, Ap 156, Ap 167, Ap 168, Ap 172, Ap 186, Ap 192, Ap 214) ed a campana (29: Ap 4, Ap 6, Ap 19, Ap 20, Ap 26, Ap 32, Ap 33, Ap 34, Ap 36, Ap 37, Ap 40, Ap 41, Ap 42, Ap 43, Ap 44, Ap 45, Ap 4], Ap 50, Ap 52, Ap 53, Ap 54, Ap 70, Ap 77, Ap 80, Ap 94, Ap 95, Ap 128, Ap 163, Ap 164), anfore (26 esemplari: Ap 8, Ap 12, AP 89, Ap 109, Ap 111, Ap 113, Ap 114, Ap 125, Ap 136, Ap 137, Ap 149, Ap 154, Ap 158, Ap-171, Ap 175, Ap 176, Ap 180, Ap 183, Ap 184, Ae 185, Ap 187, Ap 188, Ap 189, Ap 207, Ap 239, Ap 241) © loutrophoroi (16 exemplar: Ap 118, Ap 121, Ap 130, Ap 141, Ap 142, Ap 145, Ap 160, Ap 169, Ap 173, Ap 177, Ap 181, Ap 199, Ap 209, AP a ne 220, Ap 235), oinachoai (12: Ap 22, Ap 57, Ap 5% Ap 65. AP 5% “P —— nel sora ace tratta, come ac- vascolari fondamentali; " ificabile. 61) Dal computo sono esclusi i frammenti e gli esemplar di forma non a 113 Digitalizado com CamScanner 204, Ap 225, Ap 226, Ap 236), idrie (9; ay p 81, Ap 138, Ap 194, Ap 203), pel. hai (6: Ap 35. Ap 58, Ap 91, Ap 143, Ap 150, Ap 218), situle (4: Ap 8, ‘Ap 100, Ap 127, Ap 195), coppe (3: Ap 74, Ap 88, Ap 196), crateri a co. Tonnette (ap 46-e Ap 48), piatti (Ap 56 cd Ap 238), skyphoi (Ap 1 ed Ap 10), stanno’ (Ap 3 ed Ap 108), alabastra (Ap 82), dinof (Ap 190), kanthar (Ap 191) ¢ pissidi (Ap 170)°. Per quanto tiguarda i crateri a volute, ess duzione apula gid dalla fine del V secolo (gli ese tribuiti ai pittori della Danzatrice di Berlino ¢ di ti pochi cocvi esemplari di produzione ateniese. Rispetto a questi modell, Tevoluzione della forma in ambito apulo procede autonomamente, tramite Telaborazione del tipo con volute aperte®, prima, ed a mascheroni, poi, E perd alle officine dei seguaci dell’«omate style» che si deve, nella seconda meti del IV secolo®, la codificazione del cratere a volute come forma pre- diletta per la rappresentazione di scene particolarmente complesse, anche grazie al progressivo incremento delle dimensioni, che tendono ad essere sempre pid monumentali. Non stupisce, dunque, l'aver rilevato sui crateri di questa forma la pili elevata concentrazione di scene considerate di ispirazione tragica. I primi crateri a volute di questo tipo sono prodotti occasionali, attribui- bili a ceramografi diversi nell’ambito della produzione in «stile ornato» (Ap 2: Pittore della Danzatrice di Berlino, Ap 7, Ap 9: Pittore di Sisifo, Ap 1 Pittore di Gravina, Ap 17; Pittore della Nascita di Dioniso, Ap 23, Ap 27: Gruppo della Furia Nera, Ap 38: Gruppo della Pelike di Mosca). Si riscon- tra, fin dallinizio, una notevole varieti nella scelta dei temi adoperati, men- tre solo in due casi si nota la ripetizione del medesimo soggetto (la scena delfica delle Eumenidi di Eschilo), in versione semplificata, a decorare il collo ed in versione molto piti elaborata, sul corpo, di due crateri quasi contem- poranei (Ap 17 ed Ap 23). 110, Ap 112, Ap 162, Ap 11, Ap 18, Ap 49, Ap 62, Ap 76, Al i risultano introdotti nella pro- mplari pitt antichi sono at Sisifo)", su imitazione di 62) Gli altri 22 esemplari di vasi apuli a soy i citati i li yBgetto «tragico» non sono stati citati in quanto cca _ Ap 103, Ap 117, Ap 124, Ap 166, Ap 242-Ap 243), di forma non iden- > rs wb AP 14, Ap 24, Ap 29-Ap 31, Ap 39, Ap 60, Ap 69, Ap 105, Ap 115, AP 125 a im aa gent ts i vasi ormai perduti di cui non sono note indicazioni in me~ 3 Ci Trends Cambitoglou 1978, pp. 16, n, 51-54, tav, 5, 434-435, n. 12a (Ap 2): vo che porters all caycnitete a volute in Grecia subisce, infatt, in questa fase, un calo progres GF aera vaturimento della produtione, eft, Campenon 1994, pp. 27-30. della Nase ge ynae & attestata, per la prima volta, nell'ambito della produzione del Pittore te cad Piano, ‘fi. ad esempio Ap 17. : introduzione di questo espediente dec il i cuss Fe Cae a a decorative @ attribuita alla bottega del Pittore di Lt: + Trl 1989, pp. 74, 74-B1. Un contributo particolarmente significativo & chiara mente legato all opera del Pity i on Menard tr Dio ed alla sua bottega, ed alla loro influenza sulla produ- 114 Digitalizado com CamScanner La produzione successiva denota, invece, un andamento leggermente di eso, f crateri a ee 7 anne ctragico» parrebbero infatti raggrupparsi mevalentemente in nuclel polariazati intorno alle pid’ importanti personal vroriche della ceramica apuls ed alle relative botteghe, In particolare, i vas m i sono riconducibili all'opera degli eryasteria del Pittore di Licuses ezionatl er ap 68, Ap 69, Ap 71, AP 72, Ap 73, Ap 75, Ap 78, Ap 79.40 85), del Pittore dell llioupersis (Ap 99, Ap 101, Ap 102 ‘Ap Tout Wh 106, Ap 107, Ap 119, Ap 122), del Pitore di Dario (Ap 135, Ap 147, AY 148, Ap 151, Ap 152, Ap 153, Ap 157, Ap 159, Ap 165, Ap 174, Ap 178, Ap 179, Ap 182, Ap 224), del Pittore dell’Oltretomba (Ap 213, Ap 215, Ap 216, Ap 217, Ap 219, Ap 221, Ap 222, Ap 223), di Baltic AP a (Ap 193, Ap 197, Ap 198, Ap 200, Ap 201, Ap 202, Ap 205, Ap 306, Ap 208, Ap 210), di Louvre K 67 (Ap 227, Ap 228, Ap 229, Ap 230) ¢ del Sakkos Bianco (Ap 231, Ap 232, Ap 233, Ap 234). Se ne dedu-

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