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Catalogo

chimica corso.pdf ························································································································································································································· 1


atomo.pdf ··························································································································································································································· 1
reazioni chimiche.pdf ······································································································································································································· 10
tavola periodica.pdf ·········································································································································································································· 14
legami.pdf ························································································································································································································· 20
ossidoriduzione.pdf ·········································································································································································································· 33
stati aggregazione.pdf ······································································································································································································ 41
termodinamica.pdf ············································································································································································································ 55
reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione.pdf ····························································································································································· 71
diagramma di stato P-T.pdf ······························································································································································································ 84
esercizi.pdf ······················································································································································································································· 93
esercizi esame.pdf ··················································································································································································································· 114
La materia
Per definire microscopicamente la materia devo partire da osservazioni macroscopiche, posso dire che un oggetto è macroscopicamente
Fase: porzione di materia fisicamente e chimicamente omogenea

• Sistema omogeneo → 1 fase


• Sistema eterogeneo → 2 o più fasi

Quando abbiamo un sistema omogeneo (macroscopicamente omogeneo) possiamo dire

Separabile con metodi fisici ?( sedimentazione, filtrazione….)


SI NO

SOLUZIONE SOSTANZA Se mischio 2 sostanze ottengo una miscela

Separabile con metodi chimici? (reazioni)

SI NO

COMPOSTO ELEMENTO

Costituita da diverse entità Costituita dagli stessi atomi


microscopiche (atomi)

Arriviamo a capire come è fatto l'atomo….

TEORIA DI DALTON

Gli atomi contengono particelle che


hanno una massa più piccola
La scoperta delle particelle
subatomiche mise in
Gli atomi contengono gli elettroni
discussione questa teoria
(caricati negativamente )

PROBLEMI:
• L'atomo è neutro, quindi cosa neutralizza le cariche negative (elettroni)?
• Visto che la massa degli elettroni è più piccola della massa dell'atomo, cosa giustifica la massa totale dell'atomo ?

Modello a panettone di thomson

Questa teoria
viene smontata
dall'esperiment
o di Rutherford

Rutherford colpì una lamina d'oro con dei raggi , che hanno carica positiva e sono più densi degli atomi di oro. Se il modello di thomson fosse giusto i raggi o
verrebbero tutti deviati o attraverserebbero tutti la lamina, questo perché gli elettroni e i protoni sono disposti in modo casuale nell'atomo

l'atomo ha quindi
In realtà quello che succede nell'esperimento è che alcuni raggi
attraversano la lamina, altri vengono deviati con maggiore
• NUCELO , dove si concentra tutta la massa dell'atomo e
inclinazione e altri con minore inclinazione
abbiamo tutti i protoni (cariche positive )

• SPAZIO VUOTO , dove ci sono gli elettroni

Questo modello spiega bene l'esperimento perché i raggi  positivi, la maggior parte attraversa la lamina perché passa nello spazio vuoto intorno al nucleo che è
caricato negativamente. I raggi che sfiorano il nucleo subiscono una lieve deviazione mentre i raggi che beccano il nucleo vengono riflessi (grande deviazione)

atomo Pagina 1
Resta ancora il problema di spiegare la massa totale dell'atomo, poco dopo vengono scoperti i neutroni ovvero particelle neutre

CARTA D'IDENTITA' ATOMO

Numero di massa
(numero protoni + neutroni) Simbolo atomico

Numero atomico
(numero elettroni = protoni )

1) Poiché la massa è concentrata tutta nel nucleo, il numero di massa = peso atomico è proprio la somma degli elementi del nucleo (protoni + neutroni = nucleoni)
2) Poiché l'atomo è neutro, il numero di cariche positive = numero di cariche negative → numero atomico = numero elettroni = numero protoni
3) La differenza A - Z = numero di neutroni

Quello che fa la differenza tra un atomo è un altro è il numero atomico cioè il numero di elettroni = numero di protoni

Due atomi uguali (stesso numero atomico) possono avere un numero di neutroni diversi e quindi hanno un peso atomico diverso,
questi atomi sono detti ISOTOPI → gli atomi di un elemento non sono tutti uguali

Isotopi dell'idrogeno

Quindi non ci interessano

Unità di massa atomica Ioni


Poiché stiamo parlando di masse piccolissime, ragioniamo con le Sono atomi o gruppi di atomi, che hanno una carica elettrica netta.
unità di massa atomiche: UMA Si formano quando gli elementi acquistano o perdono elettroni durante
le reazioni chimiche.

• Se strappo elettroni a un elemento → si generano ioni positivi : CATIONI


• Se aggiungo elettroni a un elemento → si generano ioni negativi : ANIONI

Struttura dell'atomo
Questo modello soddisfa gli
l'ultimo modello che abbiamo visto è il modello atomico di Rutherford che vede l'atomo con un esperimenti e vede l'atomo come
nucleo caricato positivamente e uno spazio vuoto in cui ci sono gli elettroni (negativi) qualcosa di neutro infatti il numero
di elettroni =numero di protoni
PROBLEMA

Per la fisica classica, gli elettroni per non collassare sul nucleo (è quello che vorrebbero fare perché attratti dalla carica opposta) devono per forza muoversi per
contrastare la forza attrattiva del nucleo, ma comunque orbitando intorno al nucleo perderebbero energia cinetica e alla fine collasserebbero lo stesso. Se questo
successe ogni cosa sarebbe mooolto più piccola (l'Everest sarebbe 80 cm)

→ con le leggi della fisica classica non riusciamo a spiegare i fenomeni microscopici, per farlo dobbiamo ricondurci a esperimenti sull'interazione tra luce e materia

• Spettri di emissione dei gas

Per la fisica classica, se gli atomi di una sostanza vengono eccitati in modo continuo( gli fornisco energia termica/elettrica continuamente) viene emessa energia
luminosa che se attraversa una prisma è possibile vedere lo spettro continuo dei colori (tutti i colori)

Per ogni range di lunghezze d'onda λ, il nostro occhio percepisce un colore

atomo Pagina 2
l'esperimento che contribuì a indagare sul modello atomico venne realizzato eccitando gli atomi dell'idrogeno (in particolare si eccitano gli elettroni perché
stanno all'esterno e vengono colpiti) colpendoli con una radiazione elettromagnetica continua

RISULTATO DELL'ESPERIMENTO → non si otteneva uno spettro continuo (tutti i colori visibili) ma uno spettro a righe , cioè si riescono a vedere solo i colori
che hanno delle precise lunghezze d'onda. POI andando a cambiare il gas sono visibili altri colori.

Questo fatto non trovava giustificazione nella fisica classica, perché per la conservazione dell'energia, se fornisco continuamente energia devo avere
emissione continua di energia luminosa e non solo energia luminosa per specifiche lunghezze d'onda (vedo solo alcuni colori)

Plank provò a dare a questo fenomeno una spiegazione fisica e ipotizzo che: l'interazione tra radiazioni e materia avviene per trasferimento di
quantità discrete di energia dette QUANTI , questa energia non è continua ma viene trasferita per pacchetti di energia multipli

Quanto = porzione di energia sottoforma di radiazione che può essere assorbita dalla materia

l'energia che viene fornita agli atomi di gas (in particolare dagli elettroni) viene assorbita in quanti, l'atomo di gas assorbe questi quanti che sono
funzione della frequenza dell'onda.
L'atomo poi cede la stessa energia (conservazione della massa rispettata) con la stessa frequenza con cui l'ha ricevuta → per questo ho spettro a righe

• Effetto fotoelettrico

Se una lasta di metallo viene colpita dalla luce che è composta da fotoni (particelle prive di
massa ma che hanno un'energia) emette elettroni, cioè la radiazione incidente sulla lastra
riesce a strappare elettroni dagli atomi della lastra di metallo.
Per la fisica classica questo è dovuto all'intensità dell'onda, perché solo un onda di forte
intensità riesce a vincere la forza attrattiva tra elettroni e protoni degli atomi e quindi a
strappare degli elettroni.
Si provò allora in laboratorio ad aumentare l'intensità ma gli elettroni non venivano strappati.

Einstein allora provò a variare la frequenza e notò che

• Quando la luce colpisce il metallo con un energia minima detta lavoro di estrazione,
funzione della frequenza dell'onda, si ha effetto fotoelettrico

• La frequenza soglia, e quindi il lavoro di estrazione cambia a seconda del materiale

• Una volta raggiunta la frequenza soglia, se si aumenta l'intensità dell'onda → il numero


di elettroni per unità di tempo cresce

Modello atomico di Bhor


Rutherford diceva che gli elettroni stavano in questo spazio vuoto intorno al nucleo, il problema era che, per la fisica questi si dovevano muovere per non farli
collassare sul nucleo e comunque dopo poco avrebbero perso energia.
Bhor allora basandosi sulla quantizzazione dell'energia ipotizzo il suo modello

1) Nell’atomo gli elettroni ruotano intorno al nucleo su orbite circolari.


Ognuna di queste orbite ha un raggio ed un valore di energia ben determinato (stati stazionari).

2) Finché un elettrone rimane nella sua orbita, non emette e non assorbe energia.

3) Un elettrone può operare una transizione da un livello di energia ad un


altro solo assorbendo o emettendo l'energia di un fotone
L’energia del fotone è uguale alla differenza di energia tra i due stati: la frequenza della radiazione è data dalla
relazione:

atomo Pagina 3
Per capire meglio questo concetto di passaggio di un elettrone da un orbita a
un'altra, vediamolo con la scalinata quantica

• Un elettrone che si trova nell'orbita vicino al nucleo, ha bisogno di assorbire un energia


maggiore per allontanarsi e passare all'orbita successiva. Per questo i primi gradini sono più alti

• Quando l'elettrone non riceve più energia, questo ritorna al suo stato fondamentale e in questo
passaggio si ha emissione di energia

Questa teoria funziona solo con l'atomo di idrogeno che ha 1 protone e 1 elettrone, già
con l'elio non funziona
Il problema di questo modello è che è ancora basato su concetti fisici, Heinsberg dirà che questo
modello non può essere veritiero perché dato che parliamo di un qualcosa di piccolissimo, è impossibile
determinarne la posizione e di conseguenza la traiettoria dell'elettrone
PARLARE DI TRAIETTORIE CIRCOLARI E' FOLLIA

Però il concetto di scalinata quantica resta perché è vero che gli elettroni si muovono, altrimenti collasserebbero (ma non si sa secondo quale
traiettoria) e che l'atomo assorbe energia quantizzata come dimostrato dall'esperimento sugli spettri di emissione dei gas

VOGLIAMO CERCARE DI CAPIRE IL MOTO DI UN ELETTRONE ? BENE !!!! MA DOBBIAMO SAPERE CHE E' UNO STUDIO PROBABILISTICO

Abbiamo l'equazione di Schoedringer che caratterizza il moto di un elettrone, non la vedremo ma dobbiamo sapere che non fornisce un risultato finito ma la
soluzione è una funzione d'onda  , caratterizzata da 3 numeri interi chiamati numeri quantici

Ragioniamo sull'atomo di idrogeno che è quello più semplice perché ha 1 elettrone


NUMERI QUANTICI

• Numero quantico principale : n → numero intero e caratterizza l'energia dell'elettrone


(Questo modello è sbagliato poiché non è vero con certezza che l'elettrone percorre delle traiettorie
circolari perché abbiamo appurato che non possiamo conoscere il moto e quindi non sappiamo la
traiettoria) MA ci permette di fare dei ragionamenti

l'elettrone è attratto dal nucleo in cui c'è una carica positiva, quindi vince la forza attrattiva solo se dall'esterno gli
forniamo energia e quindi si allontana dal nucleo. Quando l'elettrone restituisce energia, la forza attrattiva del nucleo è di
nuovo predominante e quindi si riavvicina

→ anche dal disegno vediamo che : più n è grande → maggiore è l'energia dell'elettrone e
infatti n cresce all'aumentare della distanza tra l'elettrone e il nucleo

• Numero quantico secondario : l → numero intero compresi tra [0 ; n-1] dove n è numero quantico principale ; caratterizza la forma della regione di spazio
in cui l'elettrone può trovarsi

• Numero quantico magnetico : m → numero intero compreso tra [ l ; -l ] dove l è numero quantico secondario Caratterizza eventuale presenza di assi
magnetici preferenziali

atomo Pagina 4
NB --> La funzione d'onda al quadrato  ha un interpretazione fisica e rappresenta una regione di spazio in cui la probabilità di trovare un elettrone è massima
2

ed è > 90 % .
Questa regione di spazio è detta orbitale

Ogni orbitale è caratterizzata da un numero e un simbolo

NUMERO --> indica il valore di n (numero quantico principale)

SIMBOLO --> indica il numero quantico secondario l

Forma e proprietà dell'orbitale 1s --> n=1 , l= 0

Se l'orbitale è lo spazio in cui abbiamo una probabilità del 90% di avere un elettrone, una prima schematizzazione
potrebbe essere quella di definire con dei punti dei volumi infinitesimi nei quali possiamo avere l'elettrone. Nelle
regioni in cui la densità dei punti è maggiore (vicino al nucleo) , la probabilità di trovare l'elettrone è maggiore

--> questa schematizzazione però ci fa capire che la zona in cui è massima la probabilità di trovare un elettrone è vicina
al nucleo.
Questa cosa non mi aiuta molto però mi fa capire che la regione di spazio in cui può trovarsi l'elettrone è sferica

Guarda anche l'andamento, dove sulle y ho la probabilità di trovare l'elettrone. La funzione è decrescente, quindi all
aumentare della distanza tra lo spazio considerato e il nucleo --> ho minor probabilità di trovare l'elettrone

Una seconda rappresentazione mi aiuta di più

Se prendo come volume di controllo delle corone circolari che quindi hanno un volume che cresce all'allontanarsi
del nucleo, ho una maggior probabilità di trovare l'elettrone --> funzione cresce e parte da 0 perché la prima
corona circolare che prendo in considerazione è un punto

PERO' quando mi allontano dal nucleo, la densità dei punti in cui posso trovare l'elettrone diminuisce

--> se faccio il prodotto tra 1) aumentare della probabilità all'allontanarsi dal nucleo
Ottengo
2) aumentare della probabilità all'avvicinarsi del nucleo

--> la funziona parte da 0, arriva a un massima probabilità e poi decresce fino a diventare asintotica

Ha comunque dei difetti, perché essendo asintotica, anche se minima ma esiste


una probabilità di trovare un elettrone a una distanza molto grande dal nucleo.
MA LA PRENDIAMO PER BUONA

Un orbitale 1s è una sfera --> non ho assi preferenziali di orientamento

Numero quantico magnetico = 0

Ora dobbiamo ragionare su questo Abbiamo visto che la forma della regione di spazio occupata da un
elettrone di numero quantico secondario "l" = 0 e "n" = 1 è una sfera

Cosa succede se il numero quantico dell'elettone è più grande, cioè quando gli fornisco energia ?

n=2

Però in questo caso dato che il numero quantico principale è maggiore, la regione attorno al nucleo nella
quale la probabilità di trovare l'elettrone è alta me l'aspetto più grande perché l'elettrone ha più energia

Con numero quantico principale n=2,


posso avere 4 terne → 4 orbitali

Il massimo relativo A coincide con il punto di massimo dell'orbitale 1s


Ho un massimo relativo perché anche se l'elettrone ha più energia vuole essere
attratto dal nucleo

atomo Pagina 5
RICORDA : stiamo sempre parlando dell'atomo di
idrogeno che ha un solo elettrone

NB: numero quantico magnetico "m" : indicazione assi di simmetria

Quando l'atomo ha numero quantico principale 2, gli orbitali possibili sono 4 e la probabilità di trovare l'elettrone in questi 4 orbitali è la stessa.
→ I 4 orbitali sono ISOENERGETICI, cioè in ogni orbitale abbiamo la stessa probabilità di trovare l'elettrone.

In chimica, gli orbitali isoenergetici vengono detti DEGENERI

Studiare la struttura dell'atomo vuol dire studiare il comportamento


degli elettroni.
Questo esperimento ci aiuta a capire un'altra cosa.

l'esperimento consiste nel far passare degli atomi di idrogeno


identici (è vero che esistono gli isotopi ma chimicamente si
comportano allo stesso modo) all'interno di un campo magnetico
esterno generato da magneti.

NB :parliamo di idrogeno che ha 1 elettrone; con l'esperimento


vediamo che il fascio di elettroni si separa in due, questo vuol dire
che gli elettroni (che sono tutti uguali) stanno interagendo al campo
magnetico in modo diverso

Questo fenomeno è dovuto al fatto che Questa rotazione genera un campo magnetico interno (perché gli elettroni sono
gli elettroni oltre a ruotare intorno al cariche elettriche)
nucleo, ruotano intorno a se stessi

l'elettrone può ruotare su se stesso l'indicazione del verso rotazione dell'elettrone intorno a se stesso è data dal
in senso orario o antiorario,
il fatto che il fascio si separa in due
vuol dire che alcuni elettroni
ruotano in senso orario e altri senso NUMERO DI SPIN
antiorario

• I 3 numeri quantici ci danno l'informazione sull'orbitale, che è la regione di spazio in cui abbiamo massima probabilità di t rovare l'elettrone

• Il numero di spin (a prescindere dall'orbitale) ci dice se l'elettrone ruota intorno a se stesso in senso orario o antiorario

LIVELLI ENERGETICI DELL'ATOMO DI IDROGENO

I trattini indicano i possibili


orbitali degeneri, cioè per ogni
numero quantico principale
(distanza elettrone dal nucleo)
posso avere più orbitali degeneri,
cioè l'elettrone può trovarsi con
Notiamo che il salto da n=1 a n=2 è la stessa probabilità in uno degli
più grande perché l'attrazione del orbitali
nucleo è più forte

atomo Pagina 6
Abbiamo visto l'atomo di idrogeno che è monoelettronico, cioè ha 1 elettrone e abbiamo descritto la posizione dell'elettrone e il moto dell'elettrone

Prendiamo per esempio l'atomo di elio così fatto, dall'equazione di Scheroedinger dovremmo
trovare una funzione d'onda per l'atomo di elio che sarà caratterizzata da altri numeri quantici e
riuscire a determinare probabilisticamente la posizione e il moto degli elettroni

Capiamo che se volessimo fare sta cosa per ogni atomo (che un numero di protoni elettroni e
neutroni diverso) non ce ne usciamo più.

→ dobbiamo partire da quello che abbiamo visto con l'idrogeno e man mano che aumentano gli
elettroni (numero atomico) dobbiamo fare degli accorgimenti

Indicherò gli orbitali allo stesso modo con cui ho indicato quelli dell'idrogeno

Se ho un atomo con un numero atomico maggiore ↔ più elettroni e più protoni → l'interazione tra gli elettroni e il nucleo è maggiore

l'energia di un qualunque orbitale diminuisce al crescere del numero atomico

La carica nucleare ci dice


Se abbiamo atomi polielettronici (più elettroni) , troveremo più elettroni nell'orbitale quante cariche positive ci
1s cioè nella regione più vicina al nucleo e altri elettroni si sistemeranno nelle sono nel nucleo, cioè quanti
regione più lontane. protoni ci sono
Questi elettroni più distanti risentiranno meno della forza attrattiva del nucleo perché
• Sono più lontani (cariche opposte si attraggano, ma maggiore distanza → meno attrazione
• Sentono della forza di repulsione degli elettroni più interni che avendo lo stesso segno
tendono ad allontanarli dal nucleo

Ora vediamo delle REGOLE PER COSTRUIRE CONFIGURAZIONE ELETTRONICA DEGLI ATOMI POLIELETTRONICI

In un atomo NON possono coesistere due elettroni caratterizzati dagli stessi valori dei numeri quantici

→ in un orbitale possono coesistere al massimo 2 elettroni solo se però hanno un numero di spin opposto, cioè girando intorno a se stessi in senso opposto
generando un campo gravitazionale interno differente (è il principio dell'esperimento di prima, cioè essendo 2 cariche negative tendono a fare a cazzotti,
quindi due elettroni riescono a coesistere nello stesso orbitale solo se generano campi gravitazionali diversi, cioè se girano in senso opposto)

La configurazione elettronica fondamentale di un atomo può essere


“costruita” utilizzando per primo l’orbitale a più bassa energia e
continuando con quelli immediatamente superiori, nel rispetto del
principio di esclusione di Pauli, finchè sono sistemati tutti gli elettroni dell’atomo.

Rappresentazione Configurazione elettronica


Dove 1 è il numero atomico
(numero elettroni)
Numero di elettroni che
Numero di spin
coesistono nell'orbitale
Seguendo il principio di Pauli,
partiamo dalla regione più vicina
al nucleo (orbitale 1S)

atomo Pagina 7
Rappresentazione Configurazione elettronica

Per indicare i 2 elettroni che si trovano


nell'orbitale 1S , metto le freccette opposte
2 elettroni possono coesistere nello stesso orbitale a patto che abbiano un che indicano che hanno un numero di spin
numero di spin diverso, e sicuramente lo tengono perché gli elettroni opposto
vogliono sempre stare nella zona più vicina al nucleo (orbitale 1s)

Rappresentazione Devo partire sempre dall'orbitale 1S; MA i 3 elettroni non possono stare insieme
in questo orbitale perché uno sicuramente avrà lo stesso numero di spin di uno
degli altri due → un elettrone starà più lontano, cioè avrà un numero quantico
3 elettroni principale "n" maggiore

Il terzo elettrone starà quanto più possibile vicino al nucleo, cioè nell'orbitale meno energetico

Sempre perché gli elettroni vogliono stare vicino al nucleo cioè in orbitale con basso livello energetico.
In questo caso l'orbitale con il più basso livello energetico 1S è pieno, ora mi devo chiedere:

Quale tra gli orbitali 2s, 2px, 2py, 2pz ha un livello energetico minore ?

Vediamo l'andamento della probabilità di trovare un elettrone in funzione della distanza dal nucleo degli orbitali

Nell'orbitale 2s ho due massimi e questo ci fa capire che l'elettrone che si


trova nell'orbitale 2s risente di più dell'attrazione del nucleo rispetto agli
orbitali 2px, 2py, 2pz che hanno solo un massimo assoluto

Seguendo la regola di Pauli, l'orbitale 2s si riempirà prima di 2px, 2py, 2pz

Configurazione elettronica:

Configurazione elettronica

La configurazione elettronica ci dà informazione di quali sono gli elettroni più interni e quali sono quelli più esterni e quindi
possiamo ragionare meglio sulla CARICA NUCLEARE VISTA DAGLI ELETTRONI. Abbiamo detto che gli elettroni più esterni risentono
meno della forza attrattiva del nucleo perché sono più lontani e perché risentono della forza repulsiva degli elettroni più interni

Numero di protoni

atomo Pagina 8
Orbitali degeneri : uguale numero
Configurazione elettronica :
quantico principale e secondario

Ricordando i livelli di energia degli orbitali e seguendo il principio di Pauli, capiamo che 2
elettroni si sistemeranno nell'orbitale 1S e altri 2 nell'orbitale 2S

Il Boro ha 5 elettroni, in quale degli orbitali tra: 2px, 2py, 2pz si sistemerà il 5° elettrone ?

Nel caso di atomi polielettronici i livelli di energia sono questi disegnati a sinistra → I 3 orbitali : 2px, 2py, 2pz sono degeneri, cioè
hanno lo stesso livello energetico → il 5° elettrone si posizionerà con la stessa probabilità in uno di questi 3 orbitali → p er la
configurazione elettronica ne metto uno a piacere

Nel caso di atomi monoelettronici (idrogeno) i livelli di energia sono:

Solo nel caso di atomi monoelettronici, gli orbitali 2S, 2px, 2py, 2pz sono degeneri

Quindi seguendo il principio di Pauli, l'unico elettrone dell'idrogeno si sistemerà nell'orbitale 1S


POI se gli fornisco energia questo occuperà l'orbitale 2S, 2px, 2py, 2pz con la stessa probabilità
perché questi 4 orbitali sono degeneri

Rappresento tutti e 3 gli orbitali 2p ma ne riempio


solo 1 perché ho un unico elettrone che mi è rimasto.
Capisco così che gli orbitali 2py, 2pz sono vuoti

Configurazione elettronica 2 elettroni si dispongono negli orbitali 2p

Seguendo il principio di Pauli: 2 elettroni si vanno a mettere nell'orbitale 1s, 2 nell'orbitale 2s

Gli altri 2? E' vero che potrebbero stare nello stesso orbitale (2px o 2py o 2pz ) a patto che abbiano un numero di spin opposto MA dato che
questi 3 orbitali sono degeneri, gli elettroni si disporranno nella configurazione elettronica più stabile, cioè ognuno in un orbitale diverso con
lo stesso numero di spin (con lo stesso verso)
POI una volta riempiti tutti e 3 gli orbitali, l'elettrone successivo andrà a riempire un altro orbitale con un numero di spin opposto

Configurazione elettronica

Configurazione elettronica

l'orbitale 1S per l'atomo di idrogeno ha un energia maggiore rispetto all'orbitali 1s degli atomi
polielettronici perché non ci sono altri elettroni che "schermano" la carica positiva del nucleo.

Vediamo che quando il numero atomico cresce (numero di elettroni e protoni maggiore) inizio
ad avere elettroni esterni e interni e quindi il livello energetico degli orbitali in generale
diminuisce perché gli elettroni risentono meno dell'attrazione del nucleo perché sentono della
forza repulsiva degli elettroni più interni.

Vediamo però che con l'aumentare degli elettroni, l'ordine di riempimento degli orbitali è
confuso perché diciamo che non segue le regole che ci siamo dati ma gli orbitali si riempiono in
modo da avere una configurazione più stabile possibile e questo è funzione della geometria
degli orbitali e di altri fattori

atomo Pagina 9
BILANCIAMENTO : è il principio di conservazione della massa, quindi i pedici degli elementi a sinistra e destra devono essere gli stessi

Perché scriviamo le reazioni non bilanciate ? → per identificare i reagenti e i prodotti

Possiamo bilanciare una reazione con metodi diversi:

Una volta che la reazione è bilanciata ottengo una


EQUAZIONE DI REAZIONE

In che senso sto considerando mezzo atomo di ossigeno? Perché ho fissato il coefficiente stechiometrico pari a 1/2

I coefficienti stechiometrici possono essere dei numeri frazionari perché alla fine quello che conta sono i rapporti molari tra gli elementi, perché nella realtà
quando faccio avvenire una reazione, cioè faccio un esperimento, non prendo una sola molecola d'acqua (dove cazzo la trovo?) MA prendo l'acqua che è fatta da
moltissime molecole e moltissime molecole ho imparato a identificarla come moli

Anche se ho fissato quel coefficiente stechiometrico = 1/2 e quindi pensavo di aver a che
fare con mezzo atomo di ossigeno molecolare, in realtà quello che sto dicendo è che ho
mezza mole di ossigeno molecolare quindi ho un numero interno di atomi di ossigeno

La stechiometria studia i rapporti molari di una reazione chimica

reazioni chimiche Pagina 1


Quindi una volta bilanciata la reazione (usando qualunque combinazione di coefficienti stechiometrici a patto che venga rispettata la conservazione della massa
degli atomi di ogni elemento); ottengo il RAPPORTO TRA MOLI TRA LE SOSTANZE COINVOLTE NELLA REAZIONE

Se conosco la quantità molare di una sola sostanza coinvolta → conosco il numero di moli di ogni altra sostanza perché conosco i rapporti molari

In tutti gli esercizi avrò la reazione scritta. In un solo caso non mi verrà fornita ma
mi verrà detto che ho una combustione e quindi la reazione la devo scrivere io

Le proporzioni stechiometriche valgono solo sulle moli e non sulle masse

reazioni chimiche Pagina 2


Questa è lunga quindi per non procedere a tentativi uso questo metodo

Elementi da Numero sostanze


bilanciare (composti/elementi)
in cui compaiono

La considero come incognita e devo rispettare cons. massa

Quando finalmente abbiamo fatto omettiamo gli 1

reazioni chimiche Pagina 3


Perché avendo scritto la reazione bilanciata posso calcolare le moli di ogni elemento POI

Nella realtà, quando si mette a reagire una cosa con un'altra, non sempre si rispetta la stechiometria

Devo inserire idrogeno e


ossigeno in un reattore

Le quantità di moli di idrogeno e ossigeno che ho inserito non rispettano i rapporti stechiometrici

Conoscendo la reazione bilanciata sò che

Cioè inserisco i quantitativi di


sostanze che rispettano i rapporti
stechiometrica della formula

Inserisco il quantitativo di reagenti che


non rispettano i rapporti stechiometrici
dati dalla formula bilanciata

La sostanza presente in difetto rispetto alla stechiometria, cioè quella sostanza di cui ho messo meno moli rispetto ai
rapporti stechiometrici e che quindi si consuma prima delle altre ( in questo caso il reagente limitante è l'idrogeno)

Tutti i calcoli stechiometrici vanno riferiti solo al limitante

Tutti gli altri reagenti saranno in eccesso e li ritroverò nel reattore insieme ai prodotti

reazioni chimiche Pagina 4


Metalli di transizione

Metalli terre
rare

Questa è quella che conosciamo oggi, NOI faremo l'iter storico di come ci siamo arrivati

Per capire quali fossero le proprietà chimiche di questi


ORGANIZZAZIONE ELEMENTI IN NUMERO ATOMICO CRESCENTE (numero elettroni e protoni) elementi, si fecero reagire con l'idrogeno e si vide con quanti
atomi di idrogeno si combinava 1 atomo di ogni elemento

Idruro di un elemento : composto che si ottiene facendo reagire


l'elemento con l'idrogeno

tavola periodica Pagina 1


Nella formazione degli idruri di un elemento vediamo come alcuni elementi si legano con lo stesso numero di atomi di idrogeno

Seguendo l'organizzazione degli elementi in numero atomico crescente si vide che c'è
una certa periodicità nella formazione degli idruri

Cioè 1 atomo di elementi con numero atomico diverso si combina con lo stesso
numero di atomi di idrogeno

Arriviamo alla tavola periodica che conosciamo

l'organizzazione di questa viene riconosciuta a Mendeleev perché capendo che ci fossero delle relazione tra gli elementi, egli lasciò degli spazi vuoti per
gli elementi che ancora non erano stati scoperta ma che lui in qualche modo prevedeva le proprietà.

1) gli elementi sono disposti in ordine di numero atomico crescente


2) Lungo il periodo le proprietà cambiano con continuità
3) Lunghezza dei periodi è diversa perché

1) Elementi appartenenti allo stesso gruppo hanno caratteristiche chimiche simili

Quindi i periodi hanno lunghezze diverse per far combaciare gli elementi nelle colonne con caratteristiche chimiche simili

• Metallici → sono la maggior parte e si trovano a sinistra di quella


linea spezzata che si trova a destra di tutte le tavole

○ Li ritroviamo quasi sempre in forma solida


○ Sono buoni conduttori
○ Tendono quasi sempre a formare ioni positivi
• Non metalli
○ A pressione e temperature ambiente sono gassosi
○ Sono cattivi conduttori

• Metalloidi → si comportano un po' come i metalli e un po' come i


non metalli

Hanno sempre carica positiva e perdono 1 solo elettrone

Hanno sempre carica positiva e perdono 2 elettroni

Non si combinano con nulla

○ Sono gas
○ si combinano con i metalli e formano ioni negativi acquistando 1 elettrone
○ Non sono buoni conduttori

tavola periodica Pagina 3


Con proprietà chimiche intendiamo la capacità degli atomi di legarsi con altri

l'interazione tra atomi è in realtà l'interazione tra gli elettroni degli atomi perché gli elettroni, in particolare quelli più
esterni (con numero quantico principale maggiore) interagiscono con l'intorno chimico

Ricordiamo quali sono i


livelli energetici degli
orbitali

Seguendo il principio di
Pauli si riempiono prima gli
orbitali più vicino al nucleo
Gli elementi dello stesso gruppo hanno (quelli che hanno meno
lo stesso numero di elettroni di valenza energia) e poi gli altri
nello stesso tipo di orbitale (s, p…)

Questa è la tavola periodica solo con i primi 3 periodi e notiamo che


le configurazioni elettroniche sono scritte in forma condensata

Scrivendo così vedo subito quanti


sono gli elettroni di valenza e in che
tipo di orbitali stanno
I periodi sono livelli energetici e l'elio ha 1 elettrone di valenza
il livello energetico si completa nell'orbitale di tipo s
quando arriviamo al gas nobile
appartenente al quel periodo

Capiamo che gli elementi della stessa colonna hanno lo stesso numero di elettroni di
valenza negli stessi tipi di orbitali, ecco perché hanno caratteristiche chimiche simili

l'idrogeno non è un metallo eppure sta nella


colonna dei metalli, NON DOVREBBE STARE LI' I gas nobili non si combinano con nulla perché il loro guscio di
Infatti lo troviamo o staccato o con una linea sotto valenza risulta pieno e quindi stanno bene così e non
per far capire che non è un metallo, interagiscono con elettroni di altri atomi
Si trova in quella posizione perché ha 1 elettrone di
valenza nell' orbitale di tipo S e quella è proprio la
colonna che indica gli elementi con 1 elettrone di
valenza

tavola periodica Pagina 4


Un modo per valutare il raggio atomico è considerare la distanza del guscio di valenza dal nucleo

E notiamo dal grafico che il raggio atomico


diminuisce lungo il periodo
Gli elettroni dei 2 atomi stanno nello stesso orbitale 1s
MA: l'atomo di elio avendo 2 protoni e 2 elettroni, ho una maggiore attrazione
degli elettroni sul nucleo → l'atomo è più piccolo rispetto a quello di idrogeno

• Raggio cresce lungo i gruppi → perché gli elementi lungo lo stesso gruppo hanno lo stesso numero di elettroni di valenza dello stesso tipo (s)
MA man mano che scendo dall'alto verso il basso lungo il gruppo, ho un numero quantico principale maggiore e quindi quegli el ettroni di valenza
stanno più lontani dal nucleo → il raggio dell'atomo è più grande

• Raggio diminuisce lungo lo stesso periodo → Prendiamo come riferimento il 2 periodo e facciamo la configurazione elettronica

cambia la carica nucleare effettiva vista dagli elettroni più esterni, cioè quelli che formano il guscio di valenza

Lungo il 2° periodo l'effetto schermo è dovuto, per ogni elemento del periodo, alla presenza di 2 elettroni interni che riempiono l'orbitale 1s (orbitale con
numero quantico principale minore rispetto a quello del guscio di valenza)

gli elementi finali del periodo risentono più della forza attrattiva
la carica nucleare effettiva cresce lungo il periodo
del nucleo e quindi gli atomi finali del periodo sono più piccoli

tavola periodica Pagina 5


Si definisce Energia di Ionizzazione, l’energia necessaria per strappare un elettrone da un atomo che si trova
allo stato gassoso (neutro e isolato) X , trasformandolo quindi in un ione positivo (X+)
Ovviamente viene strappato
l'elettrone più esterno

Fornendo energia di ionizzazione a un atomo neutro, lo trasformo in uno ione positivo (catione)
MA devo riportare anche l'elettrone negativo che ho strappato in modo tale che la reazione risulti bilanciata

l'energia di ionizzazione segue l'andamento inverso al raggio atomico

Raggio più piccolo ↔ elettrone vicino al nucleo

Se l'elettrone sta vicino al nucleo è più difficile strapparlo

• Aumenta lungo il periodo


• Diminuisce lungo un gruppo

tavola periodica Pagina 6


È il processo inverso all'energia di ionizzazione

È l'energia che viene liberata da un atomo neutro isolato allo stato gassoso quando questo acquista un elettrone, cioè si trasforma in uno ione negativo

Se aggiungo l'elettrone più vicino al nucleo si


libererà maggiore energia di affinità elettronica

l'energia liberata segue l'andamento, sulla tavola periodica, opposto al raggio atomico

• Maggiore è il raggio atomico → l'elettrone aggiunto starà lontano dal nucleo

→ l'energia liberata è minore

• Minore è il raggio atomico → l'elettrone aggiunto sarà più vicino al nucleo

→ l'energia liberata è maggiore

Non gli conviene assorbire elettroni per produrre energia perché hanno bassa energia di affinità FORMANO IONI POSITIVI perché è facile
elettronica , mentre è molto facile strappare un elettrone perché hanno una bassa energia di ionizzazione strappargli un elettrone

Gli conviene produrre energia → FORMANO IONI NEGATIVI perché gli conviene assorbire elettroni e in questo processo si
formano ioni negativi + energia di affinità elettronica

POI non gli conviene perdere un elettrone perché avendo un alta energia di ionizzazione, ci vuole parecchia energia per strappargli un elettrone

tavola periodica Pagina 7


Fino ad adesso abbiamo visto gli atomi isolati e abbiamo visto la configurazione per atomi isolati

La struttura elettronica dei gas nobili è del tutto particolare: essi infatti
presentano la caratteristica di avere lo strato esterno di valenza completo con gli
otto elettroni (due per l'elio). Di qui nasce la loro scarsa reattività e la loro
molecola monoatomica: avendo già lo strato esterno completo non hanno alcuna
tendenza a cedere o prendere elettroni, né a metterne in comune, per formare
legami chimici. Essi quindi non reagiscono con altri atomi e non danno origine a
dei composti. Si dice, infatti, che questi elementi sono chimicamente inerti.

Gli atomi isolati hanno un energia potenziale maggiore rispetto a atomi raggruppati → poiché gli atomi vogliono abbassare la loro energia
potenziale tendono a legarsi, infatti l'energia potenziale di specie poliatomiche (più atomi) è minore dell'energia potenziale degli atomi isolati

Si parla di energia potenziale perché gli atomi sono interessate da forze di tipo elettrico (cariche positive e
negative) quindi si crea un campo di forze elettriche che determina l'energia potenziale degli atomi

Abbiamo 2 atomi di idrogeno, uguali chimicamente (come particelle subatom)

Quando i 2 atomi si iniziano ad avvicinare, il nucleo di un atomo attrae gli


elettroni dell'altro atomo e viceversa

Minore distanza ↔ minore energia potenziale

• Durante la fase di avvicinamento dei 2 atomi, l'energia potenziale tende


ad abbassarsi (leggi il grafico da destra e vedi che l'energia diminuisce)
appunto perché le specie poliatomiche hanno energia potenziale
minore rispetto agli atomi stesso

• Si arriva a una distanza internucleare tale che le forze di attrazione tra gli
elettroni e i due nuclei (positivi) e le forze di repulsione dei due nuclei
sono perfettamente bilanciate perché i 2 atomi sono identici
→ in questa situazione l'energia potenziale complessiva è minima e si crea
legame covalente puro tra i due atomi

Gli elettroni passeranno maggior parte del loro


è un legame chimico in cui due atomi uguali
tempo in mezzo ai 2 nuclei perché i due protoni
mettono in comune delle coppie di elettroni.
sono uguali e quindi la forza attrattiva è la stessa

Poiché gli atomi vogliono stare nella condizione di


minima quantità di energia potenziale e per farlo hanno
• Se gli atomi continuano ad avvicinarsi, predominano le forse di repulsione tra i due nuclei bisogno di creare un legame covalente, si manterranno
(positivi) → i due atomi si allontano così tanto che l'energia potenziale tende ad infinito alla lunghezza di legame → in pratica si formerà H2
Ed è proprio in questa configurazione che troviamo
l'idrogeno in natura, come molecola biatomica

Durante il loro avvicinamento, i 2 atomi hanno rilasciato ENERGIA DI LEGAME, questa energia è diventata massima quando si è creato legame covalente
puro, cioè i due atomi di idrogeno hanno iniziato a condividere la coppia di elettroni.

→ Se volessi rompere il legame dovrei fornire la stessa energia di legame che è stata persa durante l'avvicinamento

legami Pagina 1
Ma doAbbiamo capito che cos'è un LEGAME COVALENTE
Un legame chimico che si crea quando 2 atomi condividono almeno una coppia di elettroni e si ha quando i 2 atomi sono a una distanza tale per cui le forze di
repulsione (dovute ai due protoni dei due nuclei) e le forze di attrazione (dovute a elettroni e protoni dei due atomi) sono perfettamente bilanciate. In questa
condizione di bilanciamento perfetto la distanza tra i 2 nuclei è detta lunghezza di legame

Vediamo come diversi atomi mettono in comune 1 o più elettroni

Poiché sono tutti legami covalenti puri notiamo che gli elettroni in comune ai 2 atomi, seppure sono sempre in movimento, spenderanno la maggior
parte del loro tempo tra i 2 nuclei poiché la forza attrattiva che questi risentono è la stessa a destra e a sinistra dato che gli atomi sono uguali

CAPIAMO MEGLIO : 2 identici atomi di idrogeno hanno stessa energia di ionizzazione e stessa affinità elettronica, quindi quando gli atomi si avvicinano,
ognuno vorrebbe strappare l'elettrone all'altro ma l'energia con la quale i due atomi cercano di strappare l'elettrone all'altro è la stessa. Quindi si arriva
a una situazione in cui le forze sono perfettamente bilanciate e si crea il legame covalente puro cioè quella situazione in cui gli atomi condividono la
coppia di elettroni che starà la maggior parte del tempo al centro tra i due nuclei

IN GENERALE : quello che succede con atomi uguali (legame covalente puro) ; succede anche con atomi diversi ma entrambi non metallici (LEGAME COVALENTE)

Atomi diversi ma entrambi non metallici, hanno simili caratteristiche : energia di ionizzazione e affinità elettronica
→ i nuclei di 2 atomi attirano gli elettroni con più o meno la stessa forza → quello che succede è che condivideranno 1 o più coppie di elettroni

Bassa EAE → Non gli conviene produrre energia (acquistando un elettrone)


Bassa EI → è facile strappargli un elettrone

Succederà questo → si formeranno ioni positivi (cationi)

Alta EI → è difficile strappare un elettrone → non succederà


Alta EAE → se aggiungo elettroni si produce molta energia

Succederà questo → si formeranno ioni negativo (anioni)

Gli ioni opposti formati si attraggono con forze Coulombiane ( attrazione ↔ cariche opposte ; repulsione ↔ cariche uguali)

In particolare, poiché i non metalli tendono ad acquistare elettroni, mentre i metalli a cederli → il cloro (non metallo) si prenderà elettroni dal sodio (metallo)

Affinchè l'elettrone passi da un atomo all'altro c'è bisogno di energia data da:

• Energia di ionizzazione dell'atomo che cede l'elettrone

• Affinità elettronica dell'atomo che riceve l'elettrone

Succederà quello che costa meno energia → l'elettrone passa da sodio a coloro

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QUINDI → abbiamo capito che se prendo atomi molto diversi, metalli - non metalli, si parla di LEGAME IONICO, perché i 2 atomi tendono a formare
ioni diversi che si attraggono seguendo la legge di Coulomb

Ecco perché in natura non troviamo la molecola di cloruro di sodio ma troviamo il granellino di cloruro di sodio (sale),formato da moltissimi ioni + di
sodio che si legano con moltissimi ioni - di cloro con rapporto 1:1.

Succede questo perché l'energia del sistema formato da una "macromolecola" di cloruro di sodio (tantissimi atomi di sodio che si legano con tantissimi atomi di
cloro) è minore dell'energia del sistema formato da 1 molecola di cloruro di sodio

Non si formeranno ioni


NON CONVIENE NESSUNA DELLE 2 COSE positivi e negativi e
quindi non ho un
legame ionico

legami Pagina 4
Se il passaggio di elettroni da un atomo all'altro è funzione di energia di ionizzazione e affinità elettronica,

L'elettronegatività, simbolo X , è una proprietà chimica che descrive la tendenza di un atomo ad attrarre verso di sé elettroni condivisi.
Questa entra in gioco solo quando si forma una specie poliatomica, cioè quando c'è interazione tra gli elettroni dei due atomi

Pauling ha elencato l'elettronegatività di ogni elemento della tavola periodica

Appunto perché l'elettronegatività è funzione dell'energia di


ionizzazione e della affinità elettronica, sulla tavola periodica ha lo
stesso andamento di queste due proprietà

Elementi più
elettronegativi

Destra

Elementi meno
elettronegativi

Sinistra

Diremo che il cloro ha una CARICA PARZIALE NEGATIVA , perché


gli elettroni condivisi passeranno più tempo vicino al cloro dato
che l'elettronegatività del cloro > elettronegatività idrogeno

Ma l'idrogeno si difende bene, cioè non consente che gli viene


preso l'elettrone, altrimenti avremo un legame ionico

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SUCCEDERA' SEMPRE QUELLO CHE MINIMIZZA
Possono succedere entrambe le cose L'ENERGIA POTENZIALE DEL SISTEMA

Questa si forma quando i 2 atomi di idrogeno sono abbastanza vicini in


modo che i 2 nuclei attraggono a se gli elettroni.

Poiché i 2 nuclei hanno la stessa forza attrattiva, nessuno dei 2 nuclei


atomi riesce a strappare l'elettrone all'altro
→ succede che i 2 atomi condividono l'unica coppia di elettroni (l'atomo
di idrogeno ha numero atomico =1 → 1 elettrone)
Questa coppia di elettroni trascorrerà la maggio parte del proprio
tempo in mezzo ai 2 protoni

NB : non si sa la vera traiettoria dell'elettrone ma sappiamo che è massima


la probabilità di trovare l'elettrone in una regione di spazio che abbiamo
definito orbitale.
Per gli atomi singoli abbiamo definito le caratteristiche degli orbitali atomici

→ quando si forma la molecola H2 e quindi abbiamo coppia di elettroni,


sarà massima la probabilità di trovare la coppia di elettroni in un
ORBITALE MOLECOLARE che descrive il moto della coppia elettronica

La regione di spazio in cui è massima la probabilità di trovare la coppia di elettroni è L'ORBITALE MOLECOLARE
Questo orbitale è dato dalla sovrapposizione di orbitali atomici semipieni

Per generare legame tra 2 atomi deve essere che entrambi gli atomi hanno il loro orbitale più energetico (quello più esterno) semipieno, se fosse pieno succederebbe
quello che succede ai gas nobili, cioè non si legano con nessuno poiché il loro orbitale più energetico è pieno

Per gli orbitali molecolari, come per quelli atomici, il riempimento segue il principio di Pauli, si riempiono cioè prima quelli che hanno un livello energetico più basso

→ l'orbitale atomico semipieno vuol dire che c'è al massimo 1 elettrone, perché ogni orbitale può contenere 2 elettroni a pat to che abbiano numero di spin
opposto; quindi per contare il numero di legami di un atomo bisogna considerare la configurazione elettronica di un atomo e v edere quanti orbitali semipieni,
con energia maggiore, questo dispone

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Ammoniaca

Per convenzione si mette prima H

Acido fluoridrico

La regola che il numero di legami che un atomo può formare è pari al numero di orbitali semipieni maggiormente energetici che esso ha, sembra funzionare

Non ho orbitali
semipieni che si
possono sovrapporre
all'orbitale semipieno
dell'idrogeno

1 orbitale semipieno

2 orbitali semipieni

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Nello stato fondamentale, cioè senza spesa di energia, il berillo non
ha orbitali semipieni e quindi non si lega all'idrogeno

Un atomo in realtà vuole legarsi ad altri, perché quando si lega l'energia potenziale del sistema si abbassa

Succede che il Berillio fa un investimento → promuove un elettrone dall'orbitale 2S a 2Px (richiede poca spesa energetica)

In questo modo si hanno 2 orbitali semipieni

Ogni orbitale semipieno di idrogeno si sovrappone a un orbitale semipieno del Berillio

Gli atomi si legano per minimizzare l'energia potenziale del


sistema, sono disposti a fare un investimento energetico per
promuovere un elettrone all'orbitale più energetico in modo
da avere più orbitali semipieni possibili e quindi formare più
legami possibili.
Spendono energia per promuovere l'elettrone solo se, una
volta che si legano ad altri atomi si dissipa più energia di
quella spesa per la promozione

Promuovere un elettrone dall'orbitale 1S → 2Py richiede troppa energia


Questa energia non viene compensata dal rilasciamento di energia che si otterrebbe se si
legassero 4 atomi di idrogeno al Berillio

Il numero di legami che un elemento può formare è


pari al massimo numero di orbitali semipieni
ottenibili nell’ultimo livello energetico

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La geometria molecolare descrive la struttura della molecola, ovvero la disposizione degli atomi che la compongono

• Mi indica solo i legami tra gli atomi


• Non mi dà indicazioni sulla corretta disposizione degli atomi

A questo punto la reale disposizione degli atomi sarà quella tale che: E' massima la distanza delle coppie elettroniche condivise

Questo succederà perché le coppie elettroniche condivise hanno carica negativa, si generano quindi forze di repulsione tra le coppie elettroniche che fanno
aumentare l'energia potenziale del sistema

RICORDA: gli atomi si legano per minimizzare l'energia potenziale del sistema formando così le molecole
→ per minimizzare l'energia potenziale del sistema, le coppie elettroniche si disporranno alla massima distanza possibile
Una sola linea tra i 2
elementi vuol dire
che condividono una
coppia di elettroni

Le disegno così ma in
realtà è un tetraedo,
ovvero una piramide
Affinchè le coppie di legame stiano più fatta tra triangoli
lontane possibili, gli atomi si disporranno in equilateri
una configurazione tridimensionale

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Abbiamo detto che la promozione
di un elettrone avvien solo a parità
di numero quantico principale

RICORDA: il guscio di valenza è fatto dagli elettroni di


valenza, cioè quegli elettroni che nella configurazione
elettronica hanno numero quantico principale maggiore

Coppie di non legame; cioè i 2 elettroni che


appartengono all'orbitale 2S, che non formano
legami ma appartengono al guscio di valenza

Notiamo che da 4 coppie di legame in poi la geometria è tridimensionale

l'azoto vede • 3 coppie di legame


• 1 coppia di non legame

In questo caso anche nel vertice superiore ho 1 atomo di idrogeno che ha il suo protone (positivo) che attrae gli elettroni 

• Nel caso di NH3 ; non ho un atomo di idrogeno (e quindi un protone) sul vertice superiore
→ i 2 elettroni nel vertice superiore non risentono l'attrazione di una carica positiva dall'alto

La coppia di non legame ha una forza repulsiva maggiore delle coppie di legami
→ le coppie di legami si avvicinano, diminuisce così l'angolo di legame

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4 coppie di legame → struttura tridimensionale

l'angolo di legame è ancora più piccolo perché ho 2 coppie di non legame che hanno una forza repulsiva maggiore delle coppie di legami
→ le coppie di legame si avvicinano (ancora più di prima dove avevo 1 coppia di non legame e 3 di legame )

Prendiamo come riferimento delle molecole che hanno un legame


covalente polare formate da 2 atomi, quindi gli elettroni condivisi
passeranno più tempo vicino all'atomo più elettronegativo
→ distribuzione asimmetrica

Se metto delle molecole polari biatomiche Se attacco il circuito e quindi ho una differenza di potenziale, ho
in assenza di campo elettrico (non ho differenza di potenziale) , presenza di campo elettrico ; le molecole si orientano
l'orientamento delle molecole è casuale, cioè gli atomi + o - • Atomi più elettronegativi → attratti dal polo positivo
elettronegativi si troveranno in una posizione casuale • Atomi elettropositivi → attratti dal polo negativo

Se la molecola risente di un campo


elettrico, cioè si comporta come un
dipolo elettrico
→ la molecola è detta POLARE

• MOLECOLE BIATOMICHE → Affinchè la molecola sia polare, basta che i 2 atomi che la formano hanno differente valore di
elettronegatività, cioè i 2 atomi hanno un legame covalente polare

La molecola così fatta si comporta come un DIPOLO ELETTRICO ( sistema composto da due cariche elettriche uguali e di segno opposto )

Carica parziale x distanza

• MOLECOLE ALMENO TRIATOMICHE → la presenza di legami covalenti polari è condizione necessaria ma non sufficiente affinchè la molecola sia polare !!!

legami Pagina 11
Tra Berillio e Idrogeno c'è legame covalente polare

Se la molecola è biatomica → risultante dei


1) Condizione necessaria : i legami atomici devono essere covalenti polari momenti di dipolo è sicuramente diversa da 0
perché ho 1 solo momento di dipolo
2) Condizione sufficiente : la risultante dei momenti di dipolo deve essere diversa da 0 → condizione necessaria ≡ condizione
sufficiente

Dovrei costruire bene il tetraedro per


vedere che i momenti si annullano

Quando la geometria molecolare è regolare, cioè gli


atomi sono disposti alla stessa distanza gli uni dagli altri
rispetto all'atomo centrale

Le componenti lungo y sono ≠ 0

legami Pagina 12
Le componenti lungo y sono ≠ 0

Quando la geometria non è regolare, cioè quando


l'atomo centrale ha almeno una coppia di non legame
→la molecola è polare

Si comportano come un dipolo elettrico • Caratterizzate da legami covalenti polari


Se ho tutte molecole polari (hanno una carica parziale negativa e positiva) • Geometria molecolare regolare

Tra le molecole c'è un interazione dipolo - dipolo permanente,


succede cioè che i poli postivi delle molecole si disporranno vicino ai
poli negativi di altre molecole e viceversa, in modo tale da
massimizzare le forze attrattive e ridurre al minimo le forze
repulsive.

La presenza di forze elettrostatiche permanenti che si esercitano le molecole


permette alle molecole di legarsi le une alle altre

Sono un tipo di interazione che si ha quando le molecole non sono polari, cioè sicuramente non hanno un legame covalente polare

La coppia di elettroni condivisa passerà maggior parte del tempo tra i 2 nuclei, questo succede
perché i 2 nuclei vorrebbero strappare l'uno l'elettrone dell'altro MA poiché hanno la stessa
intensità non ci riescono e quindi i 2 elettroni stanno in mezzo per la maggior parte del tempo

La maggior parte del tempo, non tutto il tempo !!! → questo vuol dire che è possibile che una coppia elettronica cambi posizione

Quando la coppia elettronica si trova in questa posizione (e lo fa per poco tempo) diventa una molecola polare e questo condizione anche le molecole
circostanti che inizialmente erano neutre POI, risentendo di una molecola che è diventata polare, lo diventano anche loro → le molecole si legano

Anche se la coppia della prima molecola che ha scatenato l'effetto catena, ritorna nella
posizione principale, ce ne sarà sicuramente qualcuna che è ancora polare

→ si ha quindi questo effetto catena, dove queste forze che entrano in gioco sono di natura
elettrostatica e prendono il nome di Forze di Van Der Waals

Forze di Van Der Waals → Sono le uniche possibili nel caso di molecole non polari.

legami Pagina 13
Questo tipo di legame si forma quando

• Abbiamo l'idrogeno
Con coppie elettroniche di non legame
• l'idrogeno è legato a un atomo Più elettronegativo
Più piccolo

Per ogni molecola d'acqua si possono formare 4 legami a idrogeno

Il legame si forma in realtà tra l'idrogeno e Ecco perché l'altro atomo deve avere
le coppie di non legame dell'altro elemento coppie di non legame (in questo caso O)

Se l'altro atomo non è più Ecco perché l'altro atomo deve essere più
elettronegativo non si forma il legame, elettronegativo
perché non ci sarebbe attrazione tra la
coppia di non legame e l'idrogeno

l'altro atomo deve essere più piccolo


dell'idrogeno altrimenti la distanza sarebbe Ecco perché l'altro atomo deve essere più
troppo grande e quindi non si crea il legame piccolo

legami Pagina 14
tutte quelle reazioni chimiche in cui cambia il numero di ossidazione degli atomi, cioè in cui si ha un passaggio di elettroni da una specie chimica ad un'altra.

Abbiamo detto che l'elemento più


elettronegativo tende ad attrarre gli
elettroni di un altro elemento meno
elettronegativo

Se la differenza di elettronegatività è

• Alta: > 2 → l'elemento più elettronegativo


strappa l'elettrone all'altro e si forma un
Se abbiamo legame covalente valgono queste regole
legame ionico

• Media : < 1.5 → gli elettroni di legame


(la coppia di elettroni condivisa) sarà
più vicina all'elemento più
elettronegativo e si forma una legame
covalente polare

Gli elettroni di legame staranno più vicini a cloro

ossidoriduzione Pagina 1
ATOMI SONO BILANCIATI

1) Vedere quali sono gli elementi che cambiano il numero di ossidazione dopo la reazione
2) Su questi elementi vedere quanti elettroni hanno perso/acquistato dopo al reazione
3) Reazione bilanciata = deve essere rispettato il principio di conservazione degli elettroni, quindi gli elettroni ceduti devono essere uguali a quelli acquistati

• Numero ossidazione aumenta → l'elemento si sta OSSIDANDO

• Numero di ossidazione diminuisce → l'elemento si sta RIDUCENDO

Vediamo che la reazione non è bilanciata, perché gli elettroni che il manganese (Mn) cede non sono uguali agli elettroni che il Cloro (Cl) acquista

Poiché ho 1 atomo di Mn e 1 di Cl metto


questi come coeff. stechiometrici (vedi dopo..)

A questo punto gli elettroni scambiati nella reazione di ossido riduzione sono bilanciati e l'ho fatto aggiungendo questo coefficienti
MA ora la reazione non è bilanciata per quanto riguarda gli atomi → devo bilanciare gli atomi

ossidoriduzione Pagina 2
Troviamo i coefficienti da mettere davanti a Mn e C

Per fissare i giusti coefficienti stechiometrici, mettiamoci nella situazione che ho 1 atomo di Mn e 1 di C

ossidoriduzione Pagina 3
La maggioranza delle reazioni di ossidoriduzione avviene in forma ionica, cioè andiamo a solubilizzare composti che hanno un legame ionico

Notiamo che i composti che ho fatto solubilizzare in acqua non coincidono con i reagenti della reazione;

questo succede perché se anche solo 1 dei composti che ho fatto solubilizzare in acqua è un composto ionico (formato da ioni) → a contatto con l'acqua
questo composto si dissocerà negli ioni costituenti

ossidoriduzione Pagina 5
Notiamo che quando vediamo
come si dissociano i composti,
viene indicato prima i ioni + e
poi gli ioni -

Vediamo come si dissociano i composti iniziali

Non li ritroviamo nei prodotti

Lo facciamo perché se ho qualche elemento in cui durante


la reazione il numero di ossidazione cambia
→ la reazione è di ossido riduzione

Questo è il passaggio in più che non abbiamo


fatto quando la reazione avveniva tra specie
chimiche neutre

ossidoriduzione Pagina 6
Altrimenti mi conviene
fissare un coefficiente in
modo da avere 1 atomo e 1
atomo e poi mettere i coeff.
del rapporto atomico

Bilanciare le cariche vuol dire che questi 2 numeri (9+ ; 17+) devono essere uguali sia in numero che in segno

Mi rimaneva da bilanciare solo H e O ,


Ho messo H20 con coef. Stechiometrico 4

Le informazioni che ho sull'ambiente (acido/basico) e sulla soluzione (acqua,..) li


posso usare se mi servono MA SOLO 1 VOLTA quindi o li metto a destra o a sinistra

ossidoriduzione Pagina 7
È possibile perché finisce in prodotti diversi

Perché ho 1 atomo e 1 atomo

Mettendo questo 3 bilancio gli atomi di cloro

ossidoriduzione Pagina 8
Questi sono tutti Sali : in realtà questa reazione non avviene MA DEVO SOLUBILIZZARE I SALI IN ACQUA IN AMBIENTE BASICO

Non ho 1 atomo e 1 atomo

ossidoriduzione Pagina 9
Qualunque sostanza sottoforma di stato gas verrà trattata come un gas ideale, perché?

Vediamo nello specifico le variabili indipendenti che entrano in gioco per i gas

Se la temperatura aumenta il movimento delle particelle di gas aumenta

Le particelle di gas sono in costante movimento e per questo occupano l'intero • Volume costante → aumento di pressione
volume. Maggiore è il loro movimento maggiore sarà la pressione del gas • Pressione costante → aumento di volume

Da queste osservazioni sperimentali arriviamo alla

INTERPRETAZIONE MOLECOLARE : PARTICELLE

• Occupa tutto il volume disponibile


Proprietà macroscopiche Da queste osservazioni a livello macroscopico,
• Può essere facilmente compresso perché ha un densità bassa
cosa posso dedurre a livello microscopico ?
(3 ordini di grandezza rispetto a solido e liquido)

• Le forze di interazione tra le molecole, che abbiamo Le particelle di gas possono essere facilmente
visto sono di natura elettrica, sono molto deboli a allontanate e avvicinate
causa dell'elevata distanza tra le particelle
Proprietà microscopiche
La densità è molto bassa→ a parità di volume, ho un
• La distanza tra le particelle è molto maggiore della numero di particelle molto più piccolo rispetto al numero di
dimensione delle particelle stesse particelle di un solido.
Anche se il numero di particelle è piccolo, queste occupano
tutto il volume

stati aggregazione Pagina 1


PRESSIONE
Osservazione macroscopica
Proprietà microscopiche • Le particelle dei gas sono in continuo movimento caotico e urtano Un gas tende a diffondersi
contro le pareti del volume che le contiene liberando una forza rapidamente per occupare tutto il
volume disponibile

In questi urti contro le pareti


viene liberata una forza →

Guarda l'equazione dei gas

Il comportamento di una qualunque sostanza in stato gas (gas reali), quindi sostanze microscopicamente diverse che
hanno delle proprietà chimiche diverse (legami, elettroni…..) , vengono studiate considerando la legge dei gas ideali

• Le interazioni tra atomi, che sono di natura elettrica, sono


nulle perché la distanza tra le particelle dei gas è molto grande
Un gas si comporta nello stesso modo di un altro

• Poiché un gas tende ad espandersi nell'ambiente → il volume occupato


dalle particelle di gas è molto più grande delle particelle stesse.

Posso definire le particelle di gas "puntiformi" , cioè che hanno una massa Un gas ideale è un gas che rispetta questa legge
ma di volume trascurabile (molto più piccolo dello spazio che occupano)

Le particelle si muovono di moto caotico, quindi per avere un valore di velocità di particelle dovrei fare un sistema di equazioni differenziali lungo 3 direzioni

Questa è l'energia cinetica di ogni Se moltiplico per tutte le particelle (N), vado a
particella in funzione della sua velocità considerare la velocità media delle particelle

La velocità media è in realtà scomposta lungo 3 direzioni, perché il moto di ogni singola particelle è caotico !!!!

Se supponiamo che la velocità nelle 3 direzione sia uguale pari a

Vediamo che la velocità aumenta con la temperatura, se la velocità


aumenta, anche a parità di numero di particelle (n) aumentano il
numero di urti per unità di tempo
→ aumenta l'energia cinetica liberata dagli urti → aumenta la pressione
PM = peso molecolare

Stiamo facendo riferimento solo alla velocità media delle particelle, quindi in
realtà sarebbe più corretto effettuare uno studio probabilistico delle velocità,
cioè andare a considerare un valore medio di velocità e una variabilità dei valori
di velocità e ottenere una funzione di distribuzione delle velocità

• La maggior parte delle particelle hanno la velocità media.


• Le particelle che hanno una velocità lontana dalla velocità media sono poche

stati aggregazione Pagina 2


Capito che ci sono delle particelle che hanno un range di velocità e altre che hanno altri range di velocità, ci chiediamo:

E' possibile che tot particelle hanno sempre lo stesso range di velocità nel tempo ? → SI
e questo è dovuto agli urti continui tra le particelle che fanno in modo che, nel tempo, il numero di particelle che hanno un range di velocità rimane costante
Se così non fosse (esempio: prima 10 particelle avevano velocità tra [2-5 m/s] e ora 3 particelle hanno velocità tra [2-5 m/s] )
→ la distribuzione delle velocità cambierebbe istante per istante e quindi non avrebbe senso fare uno studio probabilistico. Perché se voglio studiare una cosa
con la statistica lo studio deve avvenire a parità di condizioni

Notiamo che la distribuzione

• Si schiaccia e si allunga (perché l'area sottesa deve essere sempre =1 )

• Il punto di massimo (numero più elevato di particelle che hanno un certo


range di velocità ) si sposta verso destra
→ ora più particelle hanno velocità maggiori

Poiché l'elio (He) è il gas più leggero → le velocità delle particelle sono maggiori

• Sapendo che l'energia cinetica è funzione della velocità Converto la distribuzione delle
• l'energia cinetica aumenta con la temperatura velocità con la distribuzione
dell'energia cinetica

Prendiamo l'acqua e guardiamo la distribuzione dell'acqua a T=25 °C

Con questa temperatura l'acqua è liquida, cioè esistono delle interazioni molecolari
(in particolare legami a idrogeno).
Le interazioni molecolari esistenti sono l'energia potenziale del sistema

Se volessi portare l'acqua allo stato gas devo fornire un energia tale da vincere l'attrazione
molecolare, ovvero l'energia potenziale del sistema, deve avvenire un processo attivato

Processo attivato = trasformazione che richiede il superamento di una barriera energetica

La curva è asintotica

Per calcolare la percentuale di particelle


che possiede energia > energia soglia

stati aggregazione Pagina 3


• Se T=25°C → pochissime particelle hanno un energia > energia soglia
→ Macroscopicamente non vedo l'acqua che passa allo stato gas

• Se T=100°C → moltissime particelle hanno energia > energia soglia

→ Macroscopicamente vedo l'acqua che passa allo stato gas

Abbiamo detto che un gas ideale è un gas che rispetta la legge dei gas ideali

• Le interazioni tra atomi, che sono di natura elettrica, sono


nulle perché la distanza tra le particelle dei gas è molto grande
E abbiamo detto che la maggior parte dei gas reali possono essere visti come gas ideali perché

• Le particelle dei gas possono essere considerate puntiformi

Ci sono dei gas che non si comportano come gas ideali soprattutto se si trovano a • Basse temperature
• Alte pressioni

Una dimostrazione macroscopica la otteniamo pensando al passaggio di stato


Cambiano le interazione tra le particelle da gas → liquido (liquefazione) che si ottiene diminuendo la temperatura.
Passando allo stato liquido, ho di nuovo delle interazioni tra le particelle e quindi non sto più
in quella condizione da poter trascurare le interazioni → non posso ragionare come gas ideale

l'unica interazione che si può formare tra molecole di idrogeno è un interazione


Pensiamo al legame covalente puro tra 2 atomi di idrogeno. dipolo-dipolo istantaneo, perché la molecola di idrogeno non è polare, quindi le
Quando i 2 atomi di idrogeno sono abbastanza vicini si uniche forze elettrostatiche che si possono formare sono le Van Der Waals
legano abbassando così l'energia potenziale del sistema
(guarda il punto di minimo) Le 2 molecole di idrogeno si vogliono legare per abbassare l'energia
potenziale del sistema e per farlo si avvicinano

• Legame chimico (si forma H2) avviene a una distanza <<<< distanza interazione intermolecolari (si legano più molecole H2)

• Legame chimico (si forma H2) avviene condividendo cariche nette


• Interazione intermolecolare (si legano molte H2) avviene tra cariche parziali

CAPITO QUESTO, VEDIAMO COSA SUCCEDE SE

Per aumentare la pressione posso pensare, a parità di quantità di sostanza e temperatura,


di ridurre il volume… cioè di comprimere il mio contenitore (pistone-cilindro)

Ho aumentato la pressione e ho un volume più piccolo → lo spazio a disposizione delle particelle di gas è
più piccolo rispetto a prima → le particelle si iniziano a vedere e quindi a interagire

• Non sono più trascurabili legami tra particelle cadono le ipotesi che mi consentivano
• le particelle non possono essere considerate puntiformi di trattare tutti i gas come ideali

stati aggregazione Pagina 4


• Temperatura alta → ENERGIA CINETICA >>>> ENERGIA POTENZIALE (interazione tra particelle) → l'interazione tra le particelle è trascurabile

• Temperatura bassa → ENERGIA CINETICA < ENERGIA POTENZIALE → ho interazione tra le particelle

cade l'ipotesi che mi consente di considerare tutti i gas come ideali

Se ho una calamita e una graffetta (si attraggono) ferme sul tavolo

Se la calamita e la graffetta sono vicine da attaccarsi ma sono in movimento

Se volessi continuare a usare l'equazione dei gas ideali anche per i gas che si trovano a alta pressioni o a basse temperature, lo posso fare ?

Van der Walls introdusse un coefficiente correttivo al volume

Quando comprimo il gas e quindi la pressione aumenta, il volume


da considerare non è il volume del contenitore ridotto ma è

Questa approssimazione va adattata per ogni gas

Riducendo il denominatore rispetto alla classica equazione, mi


aspetto che la pressione che ottengo è sempre maggiore di
quella nel caso ideale

Van Der Waals misura le pressioni e legge valori a volte l'equazione dei gas ideali
più piccolo e a volte più grandi della pressione ideale deve essere ancora corretta

Mettendo il coefficiente b: covolume, sto considerando le particelle non puntiformi, cioè considero il volume delle particelle

Il fatto che ora sto considerando le particelle che hanno un volume, comporta qualche cambiamento sulla pressione ? SI

La pressione del gas è dovuta agli urti delle particelle contro la parete del contenitore.
Se ora considero tutte le particelle che hanno un volume, il percorso che ogni particella compie per andare a sbattere contro la parete viene in qualche
modo rallentato dalla presenza delle altre particelle che hanno un volume.

• Effetto affollamento Il percorso di ogni particella diventa più lungo per andare a sbattere contro la parete e
Entra in gioco durante il percorso avvengono urti che fanno perdere energia cinetica alle particelle
• Effetto forza

stati aggregazione Pagina 5


• a= intensità forze interparticellari Per ogni gas
l'equazione di Van Der Waals è figa ma è complicato andare a calcolare ogni volta :
• b= covolume

Pressione misurata,
volume e temperatura
sono tutte cose che posso
misurare

Per capire se un gas si comporta come un gas ideale o no determino il fattore di compressione

I solidi sono completamente diversi dai gas perché le interazioni


intermolecolari (forze elettrostatiche tra più molecole)
sono molto forti.

Le particelle che compongono un solido hanno una libertà di


movimento prossima allo zero anche se si aumenta la temperatura

VETRO DIAMANTE

SOLIDO AMORFO SOLIDO CRISTALLINO


(isotropo) (anisotropo/isotropo)

ISOTROPIA - ANISOTROPIA

• Isotropo → se viene sollecitato, i segni di rottura dipendono solo dall'intensità della sollecitazione Perché l'ordine delle particelle è disordinato

• Anisotropo → se viene sollecitato, i segni di rottura dipendono dall'intensità della sollecitazione e dalla Perché le particelle hanno
direzione della sollecitazione perché le proprietà del corpo non sono uguali per ogni sua direzione un ordine ben preciso

stati aggregazione Pagina 6


RICORDA: un composto ionico si forma quando i 2 elementi hanno
una grande differenza di elettronegatività.
l'elemento più elettronegativo strappa l'elettrone all'altro
MA per farlo spende energia.
Se l'energia rilasciata con la formazione di ioni è maggiore in valore
assoluto dell'energia spesa per strappare l'elettrone
→ il processo avviene perché è energeticamente conveniente

Il processo è ancora più conveniente energeticamente se si legano


moltissimi atomi di elementi con grande differenza di
elettronegatività, perché si formano moltissimi ioni + e -
→ le energie coulombiane (negative) responsabili del
rilasciamento dell'energia aumentano in valore assoluto e quindi
ho più rilascio di energia → l'energia potenziale del sistema si
riduce ulteriormente

Una sostanza così fatta macroscopicamente è un cristallo

Se prendo un solido anisotropo, e applico una forza :

• Forza orizzontale → il solido si rompe (vedi immagine) ora ho cariche uguali vicine che si respingono

• Forza trasversale → il solido si deforma senza rompersi (vedi immagine) continuo ad avere cariche opposte non vicine

Per un corpo anisotropo la risposta alla sollecitazione dipende sia dalla direzione della sollecitazione che dall'intensità

Se prendo un solido isotropo,


microscopicamente non c'è un ordine delle particelle

→ in qualunque direzione applico la forza non ottengo mai una


struttura chimica in cui si generano forze repulsive perché la
struttura di partenza è disordinata dall'inizio

Per un corpo isotropo, la risposta alla sollecitazione (segni di


rottura) non dipendono dalla direzione della sollecitazione ma
solo dall'intensità della sollecitazione

Poiché gli atomi sono tantissimi, non potrei mai disegnare l'intero
reticolo cristallino, individuo

• cella elementare , cioè quella struttura che se copiata e incollata


nelle 3 dimensioni per n volte restituisce l'intero reticolo

(devo avere il lato del cubo per capire a che distanza stanno i cubi)

• Energia reticolare : è l'energia che è stata rilasciata quando si è


formato il reticolo cristallino (sempre perché le entità
microscopiche si legano per diminuire l'energia potenziale del
sistema )
→ se voglio rompere il reticolo, devo spendere la stessa energia

• Numero di coordinazione : prendo un entità microscopica di


riferimento (un puntino del reticolo) e vedo quante particelle ci
sono intorno a questa di riferimento
Questo numero dipende dalla geometria della cella elementare

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MACRO-DISTINZIONE TRA CRISTALLI

Abbiamo capito che in generale LEGAMI > INTERAZIONI INTERMOLECOLARI

Qui capiamo anche quali legami sono più forti degli altri
perché hanno energia reticolare maggiore

stati aggregazione Pagina 8


Se le entità costitutive sono atomi si formano i legami

• Stesso atomo → legame covalente puro


• Non metallo - non metallo → legame covalente polare

• Metallo - non metallo → legame ionico

I metalli tendono a perdere elettroni e quindi a formare ioni +

In particolare i metalli alcalini (I° gruppo) hanno un solo elettrone di valenza, cioè 1 elettrone nel guscio di valenza (ins ieme di orbitali con numero quantico
principale maggiore) . → vogliono perdere l'elettrone di valenza in modo da avere una configurazione stabile

Se ho tutti atomi metallici, quindi tutti vogliono perdere elettroni e nessuno li vuole prendere, si crea il modello del mare di elettroni

Tutti questi atomi di metallici mettono in condivisione i loro elettroni di valenza e quindi ci ritroviamo in questa situazione

Gli elettroni condivisi appartengono contemporaneamente a tutti i nuclei (positivi)

Il legame metallico è un : LEGAME DELOCALIZZATO , perché gli elettroni sono liberi di muoversi

Ho un LEGAME LOCALIZZATO perché gli elettroni


passeranno la maggior parte del tempo tra i 2 nuclei
Legame covalente puro Legame covalente polare

Quindi il legame metallico microscopicamente descritto,


giustifica le caratteristiche macroscopiche dei metalli

• Buoni conduttori, infatti la conducibilità elettrica è dovuta


proprio al passaggio di elettroni, poiché chimicamente
abbiamo visto che gli elettroni nel legame chimico non sono
vincolati → basta avere una carica positiva esterna e tutti gli
elettroni condivisi vengono attratti

• Duttili e malleabili, infatti posso ottenere delle lamine sottili


facilmente lavorabili andando a imprimere una pressione .
Il reticolo cristallino che ha tutti questi elettroni liberi di muoversi, si
schiaccia facilmente proprio perché gli elettroni si muovono e non
occupano prepotentemente spazi ben precisi così come succede in
un legame covalente

l'entità costitutiva dei cristalli covalenti sono atomi, quindi si uniscono stessi atomi di un elemento e formano
sostanze elementari legate da legami covalenti . Queste sostanze cristallizzano , cioè si dispongono in un
reticolo cristallino rigido e ben definito per ridurre al minimo l'energia potenziale del sistema

Vedremo solo questi


2 cristalli covalenti

Il fatto che il diamante e la grafite siano


macroscopicamente così diversi è dovuto alla
struttura reticolare diversa.
Perché in realtà sono entrambe sostanze
elementari fatte da atomi di carbonio legati
da legami covalenti

stati aggregazione Pagina 9


Per legarsi promuove 1 elettrone dall'orbitale 2S a 2P

Ogni atomo di carbonio si lega a 4 atomi di carbonio, e sappiamo che la geometria è un tetraedro regolare con angolo tra i legami = 109,5°

Ogni atomo di carbonio si trova al centro di un tetraedro, perché non si forma C4 ma si formano tanti legami di questo tipo

Il reticolo cristallino forma l'intero solido

Non riesco a deformarlo poiché il legame tra gli Poiché la struttura è così ordinata, se applico una
atomi di carbonio è covalente puro (localizzato) forza tale da rompere un solo tetraedro
quindi gli elettroni non sono liberi di muoversi ma → sbilancio tutti gli altri tetraedri e quindi la
stanno la maggior parte del tempo tra i 2 nuclei struttura si rompe perché cadono
contemporaneamente tutti i legami covalenti puri

I legami tra gli atomi di carbonio Sono


Perché ha una struttura chimica ordinata covalenti e quindi gli elettroni non sono
liberi di muoversi

Sempre fatta da atomi di carbonio, ogni atomo di carbonio deve formare 4 legami MA IL RETICOLO E' DIVERSO

• Tra gli esagoni nel piano ci sono legami covalenti


• Tra 2 piani diversi si generano forze di Wan Der Waals , tra i 2 piani si forma un
legame metallico, cioè gli elettroni condivisi da ogni atomo di carbonio appartengono
a entrambi i piani e questo crea legame tra i 2 piani
Ci troveremo nella situazione in cui un altro
piano di maglie esagonali condividerà tanti
elettroni → i piani si sovrapporranno Questo comporta proprietà diverse rispetto al diamante

• Nella direzione perpendicolare al piano la grafite


non conduce perché l'elettrone dovrebbe passare
nelle maglie esagonali, dove ho legami covalenti
(cioè ho elettroni localizzati che li respingono)

• Nella direzione parallela ai piani ho conducibilità


perché gli elettroni sono liberi di muoversi,
perché sono delocalizzati

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Cioè il singolo cristallo non forma tutto il solido

Se il solido è policristallino è sicuramente isotropo, perché le


particelle costituenti non hanno un ordine ben preciso

Perché le particelle che compongono gli esami si mettono tutti alla


massima distanza perché hanno legame covalente → la struttura è ordinata

Perché i piani scivolando uno sull'altro con facilità dato che l'interazione tra i
piani è dovute a forze di Wan der Waals e quindi l'interazione è debole

La temperatura di fusione della grafita e del diamante è la stessa, perché in entrambi le strutture ho legami covalenti

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Entità costitutive → atomi metallici che formano legami metallici (forze di Wan Der Waals)

Quindi nel piano una possibile struttura di un cristallo metallico può


essere questa, perché abbiamo
• Particelle rappresentate come sfere
• Sfere tangenti in modo da essere più vicine possibile

Massime interazioni Minima energia potenziale del sistema

Per comprendere la struttura reale del cristallo, dobbiamo rappresentare il reticolo cristallino che è un qualcosa di tridimensionale

RICORDA: il reticolo cristallino è


fatto dal copia e incolla nelle 3
direzioni della cella elementare
Presa un'entità costitutiva di riferimento,
conto quante sono legate a questa

Un' altra possibile


configurazione
potrebbe essere

Particelle sfalzate
anche nel piano

stati aggregazione Pagina 12


l'alternativa all'impacchettamento esagonale compatto è

Dalla cella elementare possiamo


notare come è possibile
individuare un cubo e al centro di
questo si trova una particella

I cristalli metallici hanno strutture cristalline compatte (a impacchettamento cubico o esagonale) in modo tale
da massimizzare l'interazione tra gli atomo metallici, minimizzando così l'energia potenziale del sistema

Infatti in entrambi le configurazioni possibili ho una struttura compatta, cioè :


• Spazio occupato = 74% ↔ i vuoti occupano il 26 % del volume totale ↔ distanza minima tra particelle Energia potenziale minima
• Numero di coordinazione = numero di particelle che interagiscono = 12 ↔ massima interazione tra particelle

Infatti un atomo di metallo non fa 12 legami

Proprio per questo motivo un cristallo covalente, per


esempio il diamante formato da legami covalenti tra
atomi di carbonio non può avere una struttura compatta
Pu avendo particelle sferiche uguali

Una struttura compatta ( solido metallico)


è più densa di una non compatta

Le entità costitutive sono molecole legate da forze


intermolecolari (Van Der Waals, ponte a idrogeno,
legami dipolo- dipolo) che sono legami deboli

stati aggregazione Pagina 14


E abbiamo un legame ionico che si genera quando la differenza di elettronegatività tra i 2 elementi che si
• Ioni positivi = cationi
Le entità costitutive sono combinano è molto elevata. L 'atomo più elettronegativo per strappare l'elettrone all'altro spende energia,
• Ioni negativi = anioni
ma una volta legati si dissipa un energia maggiore di quella spesa → il processo avviene perché minimizza
l'energia potenziale del sistema così fatto

Ha acquistato un elettrone Ha perso un elettrone

I cristalli ionici non possono avere delle strutture compatte


perché le unità costitutive (ioni) non hanno le stesse dimensioni

Questa è la struttura reale di NaCl, in cui tutti gli ioni sono tangenti

Il fatto che tutti gli ioni siano tangenti è perché solo in questa organizzazione degli ioni ho
bilanciamento tra le forze di repulsione (tra ioni negativi) e forze di attrazione (tra ioni
positivi e negativi). Non avendo una prevalenza di forze, l'energia potenziale del sistema è
minima → gli ioni si disporranno così perché minimizzando l'energia potenziale e quindi
esiste la struttura cristallina

La struttura così fatta non potrebbe esistere


perché i ioni non sono tutti tangenti

→ avrei predominanza della forza repulsiva perché uno


ione negativo non è a contatto con lo ione positivo

Il raggio ionico indica il raggio assunto dall'atomo,


→ per essere stabile, un elettrone si staccherà → numero di coordinazione tende a diminuire supposto sferico e definito, dopo essere stato
ionizzato, ovvero privato o fornito di una certa
quantità di elettroni, gli elettroni di valenza

Nemmeno questa struttura potrebbe esistere perché i ioni non sono tutti
tangenti e quindi non ho bilanciamento tra forze di repulsione e attrazione

→ avrei predominanza di forza di attrazione

→ per essere stabile, si aggiungeranno elettroni → numero di coordinazione tende ad aumentare

In un cristallo ionico, il numero di coordinazione è funzione del rapporto


tra i raggi dell'anione e del catione interessati nel legame ionico

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La termodinamica studia le variazioni di energia associate ad una trasformazione (fisica o chimica)

Il primo principio della termodinamica rappresenta una formulazione del principio di conservazione dell'energia e afferma che:

«L'energia interna di un sistema termodinamico isolato è costante.» → poiché l'universo (sistema + ambiente) è un sistema isolato

L'ENERGIA DELL'UNIVERSO E' COSTANTE → nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma

Può essere energia gravitazionale,


energia elettrica …

termodinamica Pagina 1
• Esterna al sistema → comporta una variazione di energia cinetica e potenziale
l'energia può essere
• Energia interna → un corpo aumenta/diminuisce la propria energia interna senza una variazione dell'energia cinetica e potenziale

Se metto una bottiglina d'acqua chiusa al sole,


l'acqua evapora (trasformazione termodinamica)
perché è aumentata l'energia interna, ovvero l'energia cinetica e
potenziale delle particelle che formano l'acqua (sistema)

So che se aumento la temperatura, a livello microscopico la


distribuzione dell'energia delle particelle tende ad aumentare

Quando l'energia interna raggiunge un valore soglia, cioè quel valore di energia necessaria a vincere i legami a idrogeno tra gli atomi che formano l'acqua, il
numero di particelle con energia maggiore di quella soglia, quindi gassose, diventa grande → macroscopicamente vedo il passaggio di stato da liquido a gassoso

Le molecole d'acqua allo stato solido sono comunque legate da legami ponte a
idrogeno MA hanno una bassa energia interna perché per trovarsi allo stato liquido,
l'acqua deve stare max a 0°C
→ se la temperatura è bassa → energia interna delle molecole è bassa
→ poco movimento delle particelle → il ghiaccio ha una forma e volume proprio

Quando la temperatura è > 0°C ho il passaggio di stato da solido a liquido.


In questa condizione, le molecole d'acqua sono legate sempre da legami ponte a
idrogeno MA con temperature più alte → energia interna cresce
→ maggiore movimento delle particelle → l'acqua liquida ha un volume proprio
MA non ha una forma propria

In chimica molte trasformazioni coinvolgono i gas e entra in gioco il

La forza considerata è una forza superficiale, cioè una pressione

• Lavoro infinitesimo

Se la trasformazione è isobara,
cioè a pressione costante,
posso passare al lavoro finito

termodinamica Pagina 2
Per quantificare il lavoro possiamo prendere come riferimento un piano pressione-volume (p-V)

Esistono infinti percorsi per portare la


sostanza da 1→2 e per ogni percorso
il lavoro speso è diverso

Per portare un corpo da una temperatura T1→ T2

Posso riscaldare con la stessa energia o con energia diversa nel


tempo → questo comporta una spesa di calore diversa nel tempo
→ il calore dipende dal percorso

l'energia interna è costante ma viene scambiata attraverso calore e lavoro

Le trasformazioni come abbiamo già visto, possono avvenire o a pressione costante o a volume costante

Se la trasformazione avviene a volume


Se il volume è costante costante (non ho lavoro)
→ non ho lavoro di espansione → la variazione di energia interna è uguale al
calore scambiato tra sistema e ambiente

termodinamica Pagina 3
Spesso si lavora a pressione costante, perché è pericoloso far andare un reattore in pressione ,
In questi casi non andiamo a considerare la variazione di energia interna

se combiniamo l'entalpia col primo


principio della termodinamica

Se la trasformazione avviene a pressione costante


→ La variazione di entalpia è uguale al calore scambiato tra sistema e ambiente

Questi cenni di termodinamica ci servono per definire

Perchè il sistema è isolato

l'esperienza ci dice che il calore passa dal corpo più caldo


a quello più freddo
MA IL 1° PRINCIPIO NON MI DA' QUESTA INFORMAZIONE

Ricordano che il trasferimento di calore è in realtà un trasferimento di energia, possiamo porci un'altra domanda guardano questa reazione chimica

Questa è una reazione di combustione del metano

• l'esperienza ci dice che da una combustione esce energia


→ processo esotermico perché si produce energia

• Ma dal primo principio non so se per far avvenire la reazione


Un processo spontaneo può essere devo spendere energia oppure si produce energia dalla reazione
sia esotermico che endotermico

Per capire la direzione dell'energia ho bisogno di enunciare il: II principio della Termodinamica

termodinamica Pagina 4
È importante la variazione di entropia che subisce un
corpo (con temperatura T) quando riceve o cede calore

Trasformazione reversibile = trasformazione tale che la trasformazione inversa non lasci traccia sull'ambiente e sul sistema

l'irreversibilità di un una trasformazione è legata principalmente alla dissipazione dell'energia durante la trasformazione.

Esempio ; sistema pistone cilindro : schiaccio il pistone comprimendo il volume


POI non applico più nessuna forza e mi aspetto che il pistone torni alla quota di partenza (trasformazione inversa)
→ questo non succede perché quando il pistone è sceso, l'attrito con le pareti del cilindro hanno fatto dissipare energia che non viene recuperata più
→ Condizioni iniziali del cilindro ≠ condizioni finali (dopo la trasformazione)

l'unico caso in cui questo tipo di trasformazione è reversibile è se la forza che imprimo per comprimere il volume è infinitesima e dopo averla impressa
aspetto tempo (trasformazione quasi statica). In questo caso raggiungo l'equilibrio tra le forze ogni volta che aspetto tempo perché non dissipo energia

Poiché in una trasformazione reale, ho sempre qualche dissipazione di energia → nella realtà le trasformazioni sono irreversibili

Introdotto il II principio posso finalmente confermare quello che già sapevo dall'esperienza, cioè che il calore passa dal corpo più caldo a quello più freddo

termodinamica Pagina 5
• Macroscopicamente ; mi basta definire le proprietà di stato di una
sostanza (P, V, T) e studiare il comportamento di un fenomeno
→ si parla di macrostato, cioè lo stato visto a livello macroscopico

• Microscopicamente ; voglio sapere quello che succede a livello


microscopiche e definire solo le proprietà di stato non mi basta
ma devo usare un approccio statistico
→ si parla di microstato , cioè il movimento delle particelle
(stato visto a livello microscopico)

Per capire perché non mi basta definire le funzioni di stato, pensiamo alla condizione di equilibrio di una sostanza

Termodinamica classica
• Equilibrio termico → non ho flussi di calore tra sistema e ambiente
Sistema è in equilibrio ↔ • Equilibrio meccanico → la risultante delle forze esterne e interne al sistema è nulla
• Equilibrio chimico → non avvengono reazioni chimiche, ovvero la composizione chimica = cost

Anche se macroscopicamente il sistema è in equilibrio, capiamo che in realtà che le particelle che
compongono il sistema sono in costante movimento ma non alterano le condizioni macroscopiche

Si definisce MOLTEPLICITA' = numero di microstati


Esistono più stati microscopici corrispondenti allo stesso stato macroscopico
associati a un macrostato di riferimento

Se volessi pescare da un mazzo di carte 5 carte di quadri ho una


probabilità bassissima

Se volessi pescare 5 carte a di semi diversi è più probabile

→ maggiore è il disordine di uno stato → maggiore è la


probabilità che quello stato esista

MOLTEPLICITA' e ENTROPIA nei stati di aggregazione

Il numero di microstati aumenta con l'energia cinetica del


GASSOSO
Temperatura sale → aumenta energia cinetica sistema perché la quantità di moto delle particelle aumenta
→ aumenta la molteplicità → aumenta l'entropia
LIQUIDO

Le particelle si muovono istante per istante ma poiché la Il numero di microstati, cioè la quantità di moto delle particelle
SOLIDO temperatura è bassa, la loro energia cinetica è bassa che si muovono, è basso → bassa molteplicità → bassa entropia

termodinamica Pagina 7
Questa cosa è fondamentale, perché ci fa capire che in una qualsiasi
trasformazione l'entropia aumenta sempre.

Stato microscopico = microstato → posizione e quantità di moto di ogni particella

Togliere la barriera è una trasformazione (volume a disposizione delle particelle di gas maggiore), quindi l'entropia del sistema
deve aumentare e per farlo devono aumentare il numero di stati microscopici.
Tolgo la barriera
Le particelle di gas occuperanno tutto il volume perché così le posizioni occupabili da ogni singola particella aumentano
→ numero di stati microscopici aumentano → entropia aumenta

ECCO PERCHE' I GAS OCCUPANO TUTTO IL VOLUME : PER MASSIMIZZARE L'ENTROPIA

Immaginiamo di avere

• Cristallo perfetto , cioè un cristallo in cui tutte le


entità costitutive sono nella loro posizione
W: MOLTEPLICITA' = 1 ; perché le particelle
non possono occupare altre posizione a parte
• Temperatura del cristallo = 0°C quelle che già occupano dato che sono ferme
→ a questa temperatura le particelle
sono completamente ferme

l'entropia di un cristallo perfetto a temperatura T = 0°C è nulla

La trasformazione che ho considerato dell'acqua da gassoso a liquido ci dice che

Poiché il II principio vale sempre, evidentemente questa trasformazione comporta

Ma bisogna considerare anche tutto


l'ambiente attorno al sistema che sto
considerando

termodinamica Pagina 8
Abbiamo sempre detto che i sistemi chimici tendono a minimizzare la propria energia potenziale

per valutare l'energia interna di un sistema usiamo la funzione di stato

Se ci troviamo a pressione costante la


variazione di entalpia del sistema è data da

Per minimizzare l'energia interna del sistema, ogni trasformazione dovrebbe essere esotermica

• trasformazioni endotermiche → energia finale sistema > energia iniziale


Quello che succede in realtà è che
spontaneamente si possono verificare sia
• Trasformazione esotermiche → energia iniziale sistema > energia finale

Dobbiamo quindi tener conto


anche dell'ambiente

Poiché non ci possiamo mettere a studiare l'ambiente, dobbiamo avere qualche relazione
che ci permette di prevedere la spontaneità di una trasformazione studiando solo il sistema

Perché se il sistema acquista entalpia (+) → l'ambiente cede la stessa quantità di entalpia (-)

OBBIETTIVO : scrivere tutto


in funzione del sistema

Se siamo a pressione e temperatura costante → La trasformazione è spontanea, cioè aumenta l'entropia


dell'universo, se è rispettata l'equazione di Gibbs che dipende solo dalle funzioni di stato del sistema

termodinamica Pagina 9
Per farla avvenire devo
compiere lavoro dall'esterno

Non posso usare l'equazione di Gibbs per determinare la spontaneità del processo

termodinamica Pagina 10
Quantità di energia da fornire, sottoforma di
calore, per innalzare di 1°C =1K la
temperatura di 1 mole di sostanza

Cosa rappresenta questo grafico ?


prendo 1 mole di sostanza e inizio a Osservazione
fornirgli calore, la pendenza di ogni punto
corrisponde al calore specifico , cioè al
calore assorbito dal corpo . Quando si
raggiunge la temperatura per far avvenire
il passaggio di stato (fusione = solido →
liquido e ebollizione = liquido → gassoso)
la temperatura della sostanza rimane Nel diagramma parto da 0 perché a me serve la
costante ma aumenta l'entalpia PERCHE' ? differenza di entalpia ΔH.
O parto da 0 o parto dal valore vero di entalpia in
funzione di T=0 → ho lo stesso ΔH.
OSSERVAZIONE: perché la variazione di Per facilità di rappresentazione del diagramma parto
entalpia è molto maggiore nell'ebollizione da H=0
che nella fusione ?

Se supponiamo di fornire calore a pressione costante

Il calore fornito viene distribuito in 3 frazioni

Perché aumenta il movimento delle particelle

Posizioni delle particelle più lontane dalla posizione di equilibrio

Con l'aumento della temperatura, il sistema espande → aumento di volume

• All'inizio ; il calore fornito fa crescere molto l'energia cinetica


delle particelle perché dà una condizione di perfetta staticità
si iniziano a muovere intorno alla loro posizione di equilibrio

• In mezzo; crescono in modo equo tutte le altre grandezze

Tutte le particelle
sono liquide • Raggiunta la temperatura di fusione; il calore fornito fa
crescere solo l'energia potenziale delle particelle
Perché in questa fase si devono rompere le forti interazioni
tra le particelle del solido. Per rompersi questi legami, la
posizione delle particelle deve allontanarsi, cioè deve
crescere l'energia potenziale
Notiamo che la temperatura infatti non sale → Ec = 0

Entalpia di fusione = calore latente


La quantità di energia necessaria a rompere i legami solidi tra le
particelle di 1 mole della sostanza
Si dice calore latente perché è un calore che non fa aumentare la
temperatura ma rompe i legami solidi

termodinamica Pagina 11
Calore necessario a rompere tutti i legami liquidi

Tutte le particelle
sono gas
• Entalpia di fusione → energia per rompere i legami del solido,
Si passa da un solido (forma e volume proprio) → liquido (volume proprio) MA: particelle sempre vicine

→ l'energia potenziale non deve essere molto alta

• Entalpia di vaporizzazione → energia per rompere i legami del liquido

Si passa da un liquido (volume proprio) → gas che non ha né forma né volume proprio → particelle molto lontane

→ l'energia potenziale deve essere alta per farle allontanare

Il gas si comporta come un gas reale, perché la distanza tra le particelle non è elevata tanto da
dire che le interazioni tra le particelle sono trascurabili → andamento esponenziale

A temperature elevate, la distanza tra le particelle è elevata → non ho interazione tra particelle
→ sostanza si comporta come un gas ideale

termodinamica Pagina 13
l'evaporazione è sempre una trasformazione spontanea (è possibile che accada in un tempo molto lungo ma accade)

l'evaporazione avviene con una certa velocità detta

• Δn è la variazione di moli di liquido (diminuisce la massa), lo


metto in valore assoluto per avere velocità positiva

• Δt è l'intervallo di tempo che osservo il fenomeno


Misuro la massa dopo questo intervallo di tempo → ottengo le
moli finali e quindi ricavo il numeratore → ricavo v

La velocità di evaporazione cresce in modo


lineare con l'aumento della superfice di contatto

Anche se la temperatura sale di poco → la velocità di evaporazione cresce molto

La velocità di evaporazione cresce in modo


esponenziale con l'aumento della temperatura

l'evaporazione è un fenomeno di superfice perché la velocità di evaporazione


dipende dalla ampiezza della superfice di contatto tra liquido e atmosfera

Queste particelle evaporano prima delle altre, di conseguenza quelle che prima
stavano sotto si trovano in superfice ed evaporano

Condizione necessaria perché una molecola possa evaporare:


deve raggiungere la superfice

termodinamica Pagina 14
Per evaporare, le particelle devono trovarsi in superfice….. MA questa è la condizione necessaria

Le particelle che si trovano in superfice devono avere un energia tale da rompere i legami liquidi

Questo perché l'evaporazione è un processo attivato ↔ bisogna superare una barriera energetica per farlo avvenire

Sappiamo che esiste un valore di energia soglia E* che se viene raggiunta si riesce
macroscopicamente a vedere il passaggio di stato liquido → gas

Per calcolare la percentuale di particelle che possiede energia > energia soglia

• devono trovarsi in superfice


Per evaporare, le particelle
• avere un energia > energia soglia = entalpia di vaporizzazione

Cioè ogni secondo misuro la massa della mia sostanza, nota la


massa finale dopo 1 secondo, ricavo le moli dopo 1 secondo

OBBIETTIVO: capire quante particelle raggiungono il pelo libero in 1 secondo

Per farlo prendo un volume di controllo infinitesimo

Il numero di particelle che si


trovano in questo volume
infinitesimo è
Numero particelle liquide Perché con l'evaporazione si
riduce il numero di particelle
Volume occupato dal liquido ma si riduce anche il volume

tutte le particelle si muovono con velocità media A noi interessano solo le particelle che si muovono lungo l'asse z
(sappiamo che non è così ma ho una distribuzione di velocità)
Ipotizziamo

MI SERVONO
QUESTE

Per evaporare queste particelle devono avere E>E*

La velocità di evaporazione è combinazione di questo termine e


del numero di particelle che hanno energia > energia soglia
Ho considerato la velocità delle particelle che arrivano in superfice

termodinamica Pagina 15
Ragioniamo su questa formula e vediamo se entrano in gioco tutte le grandezze che
influenzano la velocità di evaporazione

l'energia interna cambia a


seconda della natura del liquido

Queste 2 condizioni sono sempre


verificate nell'evaporazione ? Particelle più
disordinate

l'unica cosa che spiega il fatto che a prescindere dalla temperatura il processo è spontaneo è che

Infatti quando anche solo 1 particella passa allo


stato gas, questa può occupare tutto l'ambiente
circostante → molteplicità aumenta tantissimo
→ entropia aumenta tantissimo

• Se il recipiente è chiuso il processo continua a essere spontaneo


• Non vedo la massa che si modifica perché le particelle che evaporano restano nel recipiente

Se il contenitore è chiuso, il vapore prodotto dall'evaporazione resta nel recipiente facendo aumentare la pressione del recipiente

Se all'inizio Si nota che la pressione aumenta nel tempo per poi raggiunge un valore massimo
togliamo tutta l'aria
e abbiamo p=0

Sperimentalmente
si osserva

La pressione cresce nel tempo perché il numero di particelle che urtano contro le pareti del contenitore aumenta
Le particelle dopo aver urtano n volte contro le pareti ritornano nell'acqua (ricondensano)

→ più la pressione sale, cioè più particelle urtano contro le pareti → più particelle ricondensano

→ si arriva a un tempo : t* ; in cui gli urti e il fenomeno di condensazione sono perfettamente uguali

→ ho una condizione di equilibrio dinamico ↔ velocità di evaporazione e velocità di condensazioni sono uguali

Ho una pressione : p max

termodinamica Pagina 16
Nella condizione di equilibrio dinamico, ho che la
velocità di evaporazione = velocità condensazione

Volume delle particelle che condensano

Volume delle particelle che condensano

Se dico che il liquido che è diventato vapore è un gas


ideale, allora non ho forze di interazione tra particelle
di gas → non devo superare nessuna barriera
energetica → non ho il termine esponenziale

1/6 perché, per le stesse ipotesi fatte prima,


solo 1/6 di tutte le particelle và verso il basso
Concentrazione di vapore

Poiché il vapore prodotto è un gas ideale, vale:

Avendo semplificato i volumi di


controllo, capiamo che l'equilibrio
dinamico non dipende dal volume

Posso ricavare il valore di pressione


che corrisponde al raggiungimento
dell'equilibrio dinamico

Perché prevale la dipendenza esponenziale di p da T

È quindi la pressione massima (si


La tensione di vapore del liquido è la pressione esplicata dal mantiene poi costante nel tempo se
vapore in condizione di equilibrio dinamico con il proprio liquido non modifico il sistema) che si
raggiunge quando un liquido evapora

l'unica cosa che spiega il fatto che


Anche in a prescindere dalla temperatura Quando all'inizio evaporano le prime particelle, vedono un volume grande
questo caso il processo è spontaneo è che e quindi questo è vero. Quando iniziano ad evaporare molte particelle, il
volume disponibile (che è limitato) è piccolo e quindi non ho più ΔS > ΔH

termodinamica Pagina 17
CHE DIFFERENZA C'E' TRA : EVAPORAZIONE & EBOLIZZIONE ?

• Evaporazione : trasformazione spontanea , è un fenomeno di superfice cioè evaporano le particelle che si trovano a contatto con l'atmosfera .
È un fenomeno che macroscopicamente non si nota

si ha quando tutte le particelle del contenitore evaporano e non solo quelle superficiali → lo vedo macroscopicamente
• Ebollizione :
Si ha quando la tensione di vapore (pressione interna che si ha all'equilibrio dinamico) ≡ pressione esterna

Poiché la pressione esterna = 1 atm → si ha ebollizione quando la tensione di vapore = 1 atm

variazione di entalpia
Da questa cosa capiamo che vari tipi di liquidi hanno punti Ogni tipo di liquido ha una da liquido a gas Per avere tensione di
diversi di ebollizione, perché ogni tipo di liquido ha una combinazione diversa tra vapore del liquido = 1atm
variazione di entalpia diversa per passare da liquido a gassoso
Temperatura

Quando inizia l'evaporazione si creano delle bolle di vapore che esercitano una certa pressione
verso le pareti del contenitore

Nel verso contrario ho la pressione esterna

Se la pressione esercitata dalle bolle verso il contenitore (tensione di vapore) è < pressione esterna

→ le bolle vengono schiacciate dalla pressione esterna → non si ha ebollizione

A pressione atmosferica = 1 atm → l'acqua bolle a 100°C perché a questa temperatura la tensione di vapore = 1atm

In montagna ( pressione inferiore a 1 atm, perché la colonna d'aria è minore ) → l'acqua bolle a una temperatura più bassa perché deve raggiungere pressione < 1atm

Se ho un liquido in un contenitore e abbiamo detto che spontaneamente questa tende ad evaporare

• Il volume liquido diminuisce • La pressione interna aumenta Il volume del liquido può finire
prima che si arrivi all'equilibrio
se si arriva all'equilibrio dinamico tra la dinamico
velocità di evaporazione e di condensazione

Anche la sublimazione è una trasformazione spontanea, cioè avviene a prescindere dalla temperatura, ma ovviamente con tempi ancora più lunghi

Avviene esattamente • Superfice contatto tra solido e atmosfera → Vs cresce linearmente con A
quello che avviene • Temperatura → Vs cresce esponenzialmente con T
nell'evaporazione • Natura del solido

Si arriverà sempre a una pressione massima quando si raggiunge l'equilibrio dinamico


delle particelle che sublimano con quelle che brinano

La barriera energetica da superare è


la variazione di entalpia necessaria
per la sublimazione

Tensione di vapore del solido = pressione esercitata dal vapore in condizione di equilibrio dinamico con il proprio li quido

termodinamica Pagina 19
• Lettere maiuscole : reagenti e prodotti
Immaginiamo di avere una reazione chimica generica dove
• Lettere minuscole: coefficienti stechiometrici

le moli degli altri reagenti non limitanti


Fino ad ora sapevamo che, Nei prodotti rimangono
individuato il reagente limitante Moli dei prodotti
(quello che finisce prima), quando le
moli del reagente limitante finivano Nelle quantità fissate rispetto al reagente limitante

In realtà quello che abbiamo detto è tutto sbagliato

Reaz. Diretta • A e B si combinano per formare C e D


• C e D si combinano per ritornare A e B
Reaz. inversa

Quindi in una reazione incompleta non ho nessun reagente limitante


che finisce prima e quindi in base a questo vedo quanti moli di reagenti
e prodotti rimangono alla fine della reazione

Ma esiste un tempo per cui la reazione raggiunge l'equilibrio e quando


questo avviene le quantità di reagenti e prodotti rimangono costanti per
tutto il tempo

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 1


In un sistema reagente (vedi reazione all'equilibrio della traccia) e a una data temperatura

Quando la reazione avviene in fase gassosa, la costante di equilibrio può essere espressa in
termini di pressioni parziali e si ottiene

Da questo momento in poi, le reazioni che avrò nella traccia degli esercizi
saranno già bilanciate e non vanno toccati i coefficienti stechiometrici
Cambiando i coefficienti
stechiometrici ho delle costanti di
equilibrio diverse

Entrambe le reazioni nella realtà riconducono allo stesso


rapporto tra moli, quindi le potrei scrivere in entrambi i modi

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 2


Alla fine delle reazione troverò sia i reagenti che i prodotti

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 3


La reazione si deve spostare a sinistra

La velocità della reazione inversa deve essere > velocità reazione diretta
In modo tale da formare più reagenti che prodotti

Può succedere solo questo perché

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 4


Dato che ho tutte le moli inserite posso già vedere se il sistema è in equilibrio

Se non lo è, posso vedere se la reazione è spostata verso destra o verso sinistra e quindi equilibrarla in base a questo

Vuol dire che il numero di prodotti è troppo grande → la reazione è spostata verso sinistra

Vuol dire che il numero di prodotti è troppo grande → la reazione è spostata verso sinistra

Quado vado a fare l'equilibrio devo aggiungere reagenti

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 5


Fino ad ora abbiamo visto reazioni tra sostanze con lo stesso stato di aggregazione (solido, liquido, gassoso)

Vale lo stesso la LEGGE DI AZIONE DELLA MASSA ?

Quando siamo davanti a un equilibrio eterogeneo : le sostanze solide non influenzano la condizione di equilibrio → non le scrivo nella legge di azione di massa

Questo perché, le concentrazioni


dei solidi rimangono costanti nel Se il solido si consuma
tempo e quindi non influenzano la → diminuisce sia la quantità di moli che il suo volume
condizione di equilibrio

Per arrivare all'equilibrio in quel volume e con quella temperatura ho bisogno di 100 mol di CO2

Si esaurisce tutto prima che l'equilibrio venga raggiunto

Per capire quante moli si formano veramente di CO2, devo fare i calcoli rispetto al reagente limitante rispettando i coefficienti stechiometrici

Se questo usciva > 100 mol


l'equilibrio si raggiungeva

Se non mi viene data la


quantità di reagente iniziale
sono autorizzato a dire che
l'equilibrio si raggiunge

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 6


Da questo momento in poi userò l'acqua come solvente, cioè parleremo di sostanze disciolte in acqua a temperatura ambiente = 25°C

Una soluzione elettrolitica, fatta da un solvente (acqua) e una sostanza che disciolta in acqua si dissocia nelle componenti ioniche conduce elettricità

L'autoionizzazione dell'acqua è una reazione chimica di equilibrio in cui due molecole di


acqua reagiscono per produrre un catione idrossonio (H3O+) e un anione idrossido (OH-)

Il denominatore della concentrazione = cost perché Invece di ragionare con le moli posso ragionare
cambia pochissimo se disciolgo in acqua qualcosa direttamente con le concentrazioni

Prima reagivano le moli dei reagenti, ora metto


direttamente le concentrazioni perché abbiamo detto
che il volume della soluzione è costante

Concentrazione di acqua
disciolta in soluzione
(sempre acqua) che mi Le concentrazioni di ioni ottenuti (x) non sono
serve per formare gli ioni trascurabili, perché se ci sono l'acqua conduce
corrente, se non ci sono non conduce

Acqua

È una vera e propria Kc MA non ho il denominatore perché abbiamo detto che trascuriamo la concentrazione del reagente

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 7


Poiché hanno lo stesso esponente = 1

È una sostanza chimica che contiene idrogeno e che se disciolta in acqua libera ioni H+

Sostanza che contiene ossigeno e idrogeno e che se disciolta in acqua libera ioni OH-

1) Non trovo mai ioni H+ da soli in acqua perché essendo molto reattivi si legano subito a qualcos'altro
2) NH3 è una base e non contiene ossigeno

Sostanza in grado di donare H+


In una reazione acido base, se c'è una sostanza che dona
protoni, allora c'è un'altra che li accetta per il principio di
Sostanza in grado di ricevere H+ conservazione della massa

Gli IDROSSIDI METALLICI sono BASI FORTI

Sostanze fatte da : metallo + gruppo OH

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 8


• Acidi forti → acidi che hanno una forte tendenza a donare protoni Quindi una sostanza si comporta come acido o
Posso avere
base a seconda di con chi si combina (vedi acqua)
• Acidi deboli → acidi che hanno una scarsa tendenza a donare protoni

Per capire se un acido è forte o debole, prendiamo gli acidi e li combiniamo con l'acqua → otteniamo una scala di acidi forti e deboli

l'acido inserito cede tutti i protoni e la reazione non torna indietro

Per capire subito se ho una soluzione acida o basica

• Soluzione è acida ↔ mettendo in acqua una sostanza si liberano ioni H+

→ la sostanza che ho messo è un acido

• Soluzione basica ↔ mettendo in acqua una sostanza si liberano ioni OH-


→ ho messo una base

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 9


POI: A seconda se inserisco una base o un acido → le moli di ioni + o - non sono più uguali

Se conosco il PH ; posso ricavare il POH per differenza e viceversa

Poiché ho messo nell'acqua una sostanza acida → mi aspetto PH < 7 perché ho sicuramente soluzione acida

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 10


Infatti vediamo che la molarità di H3O+ e OH- legata solo all'acqua è bassissima

Quindi se metto una quantità minima di acido o di base → posso trascurare la ionizzazione dell'acqua

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 11


Poiché mi viene fornito Kb → la sostanza è una base → accetta un protone dall'acqua

• Acido e base messi si compensano perfettamente → soluzione finale neutra


• Prevale la base o l'acido nella soluzione finale

Devo ragionare con le moli e non con le


concentrazioni perché il volume è cambiato

Perché sono coniugati di una base o un acido forte

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 12


Avviene sicuramente questa reazione a completamente perché

reazioni di equilibrio e equilibrio in soluzione Pagina 13


CO2
• Le curve rappresentano la separazione tra i vari stati di aggregazione

Punto critico • Se ho un valore di pressione e temperatura tale da trovarmi lungo


una curva → coesistono i 2 stati di aggregazione
• Punto triplo ( T=-57°C ; p= 5.1 atm ) è l'unico punto in cui
coesistono tutti e 3 i stati di aggregazione
Pressione =tensione di
vapore del liquido • Punto critico (T=31°C, p=73 atm) : per valori di T > T critica → la
sostanza si trova solo in fase gas a prescindere dalla pressione
Punto triplo
• Le curva passante da : intercetta y - punto triplo - punto critico
Sono caratterizzate, in funzione della temperatura, da una
pressione = tensione di vapore del solido e del liquido

• Ho vapore se T < T critica → è condensabile, se lo comprimo ottengo liquido


Pressione = tensione
di vapore del solido • Ho gas se T > T critica → non è condensabile, anche se lo comprimo al
massimo non ottengo gas

Diagramma di Stato dell'acqua La caratteristica dell'acqua, come poche altre sostanze, è che la retta di
distacco tra solido e liquido ha pendenza negativa

→ all'aumentare della pressione, la temperatura di fusione diminuisce

Queste 2 funzioni matematiche dovrebbero continuare, invece dal grafico


ottenuto sperimentalmente vedo che si fermano nel punto triplo

Immaginiamo che le Mi metto a una temperatura


Ho tensione di vapore solido > tensione di valore liquido Tensione di vapore =
curve continuino T1 > T punto triplo
pressione esercitata dal
vapore quando è in equilibrio
con il suo liquido/solido

Se collego i 2 contenitori, Ho tolto vapore al 1 contenitore


Starei in il vapore del primo → perché il contenitore vuole ritornare all'equilibrio,
questa contenitore và nel
avrò che il solido tende a sublimare (trasformarsi in
situazione secondo perché ho una vapore) in modo da compensare il vapore che se ne
pressione maggiore è andato e tornare all'equilibrio

Ho aggiunto vapore al 2 contenitore


Si arriverebbe a un punto i cui tutto il solido scompare e quindi
→ la pressione non può essere maggiore della tensione di vapore → tutto il
nel 1 contenitore non ho più equilibrio e questo non è possibile
vapore che è arrivato condensa per restare in equilibrio

La curva della tensione di vapore del solido non può continuare ma si arresta nel punto triplo Se prendo una T < T triplo
dimostro che tensione di vapore
del liquido non può continuare

diagramma di stato P-T Pagina 1


Quando ho un passaggio di stato allora ho un aumento di
entropia dell'universo ↔ diminuzione di energia libera di Gibbs

Se mi metto su un punto della retta

La temperatura di fusione aumenta con la


pressione solo se aumenta il volume

Ecco perché la pendenza di quella retta è negativa

Perché il ghiaccio galleggia

Nel ghiaccio (solido) tra le molecole d'acqua ho un interazione intermolecolare ponte ad idrogeno
→ ho una struttura ben definita, infatti ogni molecola d'acqua si lega ad altre 4 molecole

Nel liquido, le particelle scivolano rompendo questa rigida struttura e quindi le


particelle vedono meglio le particelle di carica opposta e il volume si riduce

• Ho vapore se T < T critica → è condensabile, se lo comprimo ottengo liquido

• Ho gas se T > T critica → non è condensabile, anche se lo comprimo al


massimo non ottengo gas

Le particelle di gas condensano quando si legano, cioè quando prevalgono le forze attrattive ovvero l'energia potenziale

Se l'energia cinetica è molto alta, predomina su quella potenziale (responsabile della condensazione)
quindi non avrò mai condensazione → il gas (T>Tc) non diventa liquido anche se comprimo il volume in modo da provare a far avvicinare le particelle

diagramma di stato P-T Pagina 2


Punto triplo sta sopra il valore di Pressione atmosferica = 1 atm Punto triplo sta sotto il valore di Pressione atmosferica = 1 atm

A pressione atmosferica, aumentando la temperatura posso vedere solo


A pressione atmosferica, aumentando la temperatura posso
• Sublimazione (solido - aeriforme) assistere a tutti gli stati di aggregazione dell'acqua

• 0°C → fusione (solido - liquido)


Se voglio trovare la CO2 allo stato liquido devo avere pressione > P atm • 100°C → evaporazione (liquido - aeriforme)

diagramma di stato P-T Pagina 3


Sei sciolgo il sale in acqua, superata una certa
quantità di sale ritrovo il sale depositato sul
fondo .
questo perché il sale solubilizza con una certa
velocità di solubilizzazione , quando l'acqua è
satura questa velocità è uguale alla velocità di
desolubilizzazione

Non è detto che se metto un solido nell'acqua, questo solubilizza


o meno spontaneamente

Un processo è spontaneo

Il processo di solubilizzazione dipende dalla variazione di entalpia e di entropia

Se voglio far solubilizzare un soluto in un solvente, le particelle del soluto devono interagire con quelle del solvente. Per farlo deve succedere

Il soluto deve essere disperso, Le particelle del solvente si


cioè le particelle devono devono allontanare in
essere separate e questo modo da ospitare quelle
processo richiede energia del soluto, anche questo
processo richiede energia

soluzioni Pagina 1
I primi due processi svantaggiano la spontaneità della solubilizzazione, perché sto spendendo energia e quindi ho un aumento di entalpia
quando in realtà per far avvenire il processo spontaneamente dovrei avere una diminuzione di entalpia

Con questo processo introduco il solvente nel


soluto determinando interazioni tra le particelle.
Questo processo diminuisce l'energia potenziale
del sistema e quindi ho una dispersione di energia

Variazione di entalpia nel


processo di solubilizzazione

Se mischio le particelle l'entropia aumenta sempre

I gas sono miscibili in tutte le proporzioni, cioè


non arrivo mai a una situazione di saturazione

Poiché particelle soluto sono legate

Poiché particelle solvente sono legate Stesse forze di interazione interparticellare


(dipolo - dipolo e ponte a idrogeno) Diverse forte di interazione
interparticellare

Se mischio le particelle l'energia che ho speso per rompere quelle l'energia spesa per rompere
l'entropia aumenta sempre interazioni, ora viene dissipata quando si quelle interazioni non viene
legano i 2 liquidi che si rilegheranno con le interamente dissipata quando i 2
stesse interazioni interparticellari liquidi si legano perché i 2 liquidi
non hanno le stesse interazioni

Il simile scioglie il simile

Spontaneamente non si mischiano 2 liquidi non simili → prevale la spinta entalpica


Io credo : che se aumento la temperatura, la variazione entropica prevale su quella entalpica
tale da rendere l'energia libera di Gibbs < 0

soluzioni Pagina 2
Le particelle di gas sono separate

Lo spazio esistente tra le particelle di liquido


permette di ospitare le particelle di gas

Perché si creano comunque delle


interazioni tra particelle di gas e di liquido

La variazione entropica aumenta


L'entropia di un gas è massima, quando questo si mischia con il liquido l'entropia diminuisce perché le particelle
quante più particelle di gas voglio
di gas non sono più libere di muoversi dove vogliono perché circondate dalle particelle di liquido
sciogliere nel liquido
Questo è sfavorevole

Se la quantità di gas disciolta è piccola Gas e liquido si mischiano


La soluzione tende a
saturarsi
Se la quantità di gas è alta Gas e liquido non si mischiano

formato da moltissimi ioni + di sodio che si legano


con moltissimi ioni - di cloro con rapporto 1:1.

Gli atomi che formano la molecola


sono legati da legami covalenti

le varie molecole sono legati da interazioni


intermolecolari ponte idrogeno

• Le cariche parziali positive delle molecole d'acqua si


orientano in modo da circondare il cloro negativo

• le cariche parziali negative delle molecole d'acqua si


orientano in modo da circondare il sodio positivo

Orientandosi in questo modo, l'acqua strappa ioni che se ne vanno in soluzione sotto forma di ioni idratati (circondato da molecole d'acqua

l'acqua riesce a rompere il legame ionico che manteneva


integro il granellino di sale e questo costa energia

Gli ioni si mettono negli spazi vuoti già presenti nell'acqua

Legandosi si dissipa energia

Dipende dalla variazione entropica che cambia a seconda del solido ionico disciolto e dalla
quantità del solido disciolto

soluzioni Pagina 4
Per una soluzione ideale, esiste una legge che mi permette di calcolare la pressione massima ,
ovvero la tensione di vapore, che si instaura quando mescolo due sostanze diverse

Tensione di vapore = pressione massima


esercitata dal vapore quando è in condizione
di equilibrio con il suo liquido/solido

Ovvero
• velocità di evaporazione = velocità condensazione
(liquido)

• Velocità di sublimazione = velo. Di brinamento


(solido)

Partiamo da un sistema omogeneo, cioè inseriamo una quantità di sale tale da non superare la
solubilità , cioè la massima concentrazione di soluto che il mio solvente (acqua) può assumere

L'acqua evapora molto prima del sale , intorno ai 100 °, e passa per un condensatore che
riporta il vapor d'acqua di nuovo allo stato liquido

Nella bolla iniziale rimane soltanto il sale e quindi attraverso una distillazione ho operato una
separazione della mia soluzione sfruttando le diverse temperature necessarie a far volatilizzare
le due sostanze che compongono la soluzione

Concentrazione molare totale =1

La pressione che ho se ho solo acqua > pressione se ho acqua + sale

soluzioni Pagina 5
• Sostanza volatile : acqua
Conseguenze dell'abbassamento della tensione di vapore Dovuto a una soluzione fatta da
• Sostanza non volatile

Le curve continue rappresentano l'andamento dell'acqua pura

Cosa succede quando vado a solubilizzare un solido non volatile ?

Quando inserisco un solido, la curva di tensione di vapore (passaggio


liquido - aeriforme) Si abbassa

→ Ottengo le curve c e d : notiamo che la curva d si abbassa


ulteriormente poiché ho messo una quantità di solido maggiore

Cosa comporta questo fatto ?

1) Ho bisogno di una Temperatura maggiore per portare l'acqua a ebollizione

Infatti a parità di pressione (1atm) si nota che per raggiungere lo stato


aeriforme ho bisogno di una temperatura maggiore

l'innalzamento della temperatura necessaria per portare l'acqua a ebollizione è detto : INNALZAMENTO EBULLOSCOPICO

Tutto questo è una conseguenza


dell'abbassamento della
tensione di vapore

2) Il punto triplo si abbassa e si sposta a sinistra → diminuisce temperatura di fusione

ABBASSAMENTO CRIOSCOPICO

Spostandosi a sinistra il punto


triplo ho che la temperatura di
congelamento dell'acqua è minore

Ragionando sempre a pressione atmosferica, si vede che normalmente il passaggio da


liquido a solido avviene a 0°C

→ se ho un solido non volatile la temperatura di fusione diminuisce, quindi


per passare da liquido a solido ho bisogno di T<0°C

Combinando le 2 conseguenze abbiamo che il campo di esistenza dello stato


liquido cresce, ovvero esiste per un intervallo di temperature maggiore

soluzioni Pagina 6
Cosa succede se raffreddo una soluzione ?

Concentriamoci sul passaggio di fase da liquido a solido e paragoniamo il comportamento di una sostanza pura (acqua) e una soluzione (es. acqua + sale)

In questo tratto la temperatura scende ma macroscopicamente vedo ancora


l'acqua liquida

In questo tratto ho la coesistenza Dello Stato liquido e dello Stato solido, infatti
nel tempo la temperatura non diminuisce poiché il calore ceduto serve a
formare i legami ponte a idrogeno del ghiaccio

La temperatura ricomincia a scendere quando anche l'ultima gocciolina di acqua


liquida si è trasformata in ghiaccio

Per una sostanza pura, fissata la pressione


→ La temperatura di congelamento è univocamente determinata

In questo tratto la temperatura scende ma macroscopicamente vedo ancora


l'acqua limpida, rispetto alla sostanza pura noto che questo andamento va
oltre la temperatura di congelamento = 0°C , questo perché avendo disciolto
un solido non volatile
Abbassamento tensione di vapore del liquido → abbassamento crioscopico

Da questo momento in poi il ghiaccio inizia a formarsi , ma a differenza di


prima non ho un arresto termico ma la temperatura continua a diminuire con
una pendenza minore perché comunque si sta formando il ghiaccio e quindi
parte del calore ceduto serve per formare i legami ponte a idrogeno del
ghiaccio

Poiché l'acqua liquida si sta trasformando in ghiaccio, ho che la


concentrazione di sale nell'acqua liquida aumenta

Questa concentrazione non aumenta all'infinito poiché l'acqua liquida ha una


sua solubilità (concentrazione massima da far solubilizzare un soluto)

Ho un arresto termico perché si è raggiunta la solubilità dell'acqua, cioè ho che la concentrazione massima di sale che rimane costante nel tempo

Da questo punto inizia a precipitare il sale E l'arresto termico finisce quando tutta l'acqua si è congelata e tutto il sale è precipitato

Ho solo ghiaccio e quindi la temperatura scende di nuovo

soluzioni Pagina 7
Poiché abbiamo moltissimi atomi, definiamo la mole = quantità di entità (atomi, ioni, molecole, elettroni)

Consideriamo l'ossigeno, quanto vale la massa in grammi di 1 mole di atomi di ossigeno?

Vediamo che per l'azoto N è la stessa cosa.

--> sulla tavola periodica non trovo l'unità di misura del peso atomico poiché la scelgo io.

- Se ho un singolo atomo --> quello è il peso di quel atomo espresso in UMA


- Se ho una mole di atomi --> quello è il peso della mole di atomi espresso in g

Quindi non cambia niente nemmeno se consideriamo le


molecole --> peso molecolare in UMA = peso di una mole
di molecole in g

--> ora siamo in grado di : nota la massa in g, ricavo il numero di moli note le moli, ricavo i grammi

No stiamo riportando 1mol poiché non cambia il risultato ma nel


fare l'analisi dimensionale dobbiamo ricordacelo

NB → molto spesso la massa non viene fornita in grammi → proprio pe come abbiamo definito la mole → DEVO SEMPRE AVERE LA MASSA IN g

Quindi sto moltiplicando la molecola per un


numero e ho anche gli atomi che si
moltiplicano per questo numero

Per lo stesso principio, posso moltiplicare una molecola per il numero di avogardo N → moltiplicare Moltiplicare la molecola per N vuol dire che
un'entità (in questo caso una molecola) per il numero di avogardo vuol dire avere 1 mole di questa entità anche gli atomi della molecola si moltiplicano
per N

Passando alle moli sono passato da qualcosa di microscopico (1


molecola di acqua ) a qualcosa di macroscopico, infatti 1mol di
molecole d'acqua pesa 18 grammi che riesco ad apprezzare con i
miei occhi

esercizi Pagina 1
Ogni molecola di ossigeno O2 è fatta da 2 atomi di ossigeno O Peso atomico dell'ossigeno , non è adimensionale ma l'unità di misura la
scelgo io

Poiché ho la massa della molecola → trovo il numero di moli della molecola

Il numero di moli di O (ossigeno atomico) È il doppio poiché ogni molecola di ossigeno contiene 2
atomi di ossigeno molecolare
La mole esprime una quantità di entità

Voglio il numero di moli dei 3 elementi

Vediamo come avere la stessa


massa di elementi non
corrisponde ad avere la stessa
quantità (numero) di particelle,
poiché il peso atomico è diverso

Determinare la massa di cromo Cr contenuta in 35.8 g di questo campione

Poiché conosco la massa del composto, trovo il numero di moli del composto
POI poiché il cromo ha pedice 2 capisco il numero di moli del cromo atomico e trovo la Devo moltiplicare i pedici per il numero fuori la parentesi
massa di cromo

Quanto moli di Cr ho? →

Dobbiamo fare l'analisi elementare, cioè noto il composto devo trovare le percentuali in peso degli elementi del composto

Mi conviene ragionare in moli, fisso 1 mol del composto e trovo la massa del composto

Se conosco la mole del composto (l'ho fissato io) → trovo le moli degli elementi semplicemente guardando i pedici
Dalle moli degli elementi (conoscendo il peso atomico) ricavo la
massa dell'elemento

NB: se non volevo calcolare la massa dell'ossigeno potevo fare il


complemento rispetto a tutta la massa del composto

esercizi Pagina 2
conoscendo le percentuali in peso degli elementi, voglio : formula minima e formula molecolare

Ogni volta che ho l'analisi elementare → ricavo sicuramente la formula minima

Per ricavare la formula molecolare devo conoscere qualche altra cosa, infatti l'esercizio mi dà
anche il peso molecolare del composto

In questo caso mi conviene fissare la massa del composto (non posso ragionare con le percentuali)
Devo mantenere lo stesso numero di
cifre significative, ricorda che lo 0 a
destra della virgola conta come cifra
significativa mentre a sinistra no

Notiamo che il numero di moli dell'idrogeno H è il doppio rispetto al numero di moli del carbonio C

I pedici non rappresentano il numero di atomi ma mi dà il rapporto di


combinazione espresso in numeri interi più piccoli possibili

I pedici saranno dei multipli rispetto alla formula minima, poiché il rapporto deve essere lo
stesso ma questa volta non devo avere per forza i numeri interi più piccoli possibili

Cioè faccio finta che quella della formula minima è una molecola e
calcolo normalmente il peso molecolare

Ecco perché ho bisogno del peso


molecolare del composto

Questo numero deve venire intero, quindi il peso


molecolare deve essere un multiplo del peso formula

I pedici sono il numero di atomi di carbonio e idrogeno

Per capire il
rapporto
minimo dei
pedici faccio

Non va bene come pedice poiché non


è un numero intero

Moltiplico questi 2
numeri per un
numero intero man
mano maggiore

esercizi Pagina 3
le 2 sostanze hanno peso molecolare diverso
Abbiamo 2 sostanze che all'analisi elementare hanno fornito questi risultati,

Uguale per le 2 sostanze perché


ho stessa analisi elementare

Abbiamo un composto incognito fatto da Carbonio, idrogeno e ossigeno


Questo composto viene fatta bruciare (avviene una combustione)

Dopo la combustione

Tutto è basato sul principio di conservazione della massa, quindi a seguito di una trasformazione chimica (combustione in questo caso) gli atomi si combinano in
qualche modo ma restano gli stessi perché la trasformazione avviene in un ambiente isolato senza la possibilità di interazione con lo spazio esterno

esercizi Pagina 4
Per vedere se c'è un reagente limitante, si fa finta di non considerare un dato

Tutti i calcoli stechiometrici vanno riferiti solo al limitante

esercizi Pagina 5
Scrivere e bilanciare la reazione di combustione del metano e trovare la percentuale in peso della miscela finale

Posso subito calcolare le


moli dei reagenti dato
che conosco le masse

Per trovare le moli finali, faccio i calcoli rispetto al reagente limitante

esercizi Pagina 6
Per vedere se c'è un reagente limitante, non considero

esercizi Pagina 7
• Soluzione 1 fase → componente maggioritario

• Soluzione + fasi (liquido, gas) → componente finale della reazione

Tutti gli altri componenti escluso il maggioritario

esercizi Pagina 8
Voglio scrivere l'equazione dei gas in funzione di un solo gas e non in funzione della miscela , come faccio?

La pressione totale della miscela dei gas nel contenitore è data


dalla somma delle pressioni parziali dei singoli gas

Un'altra grandezza molto usata è Che mi restituisce la concentrazione di moli di un gas rispetto al totale

esercizi Pagina 9
Densità funzione di
pressione e
temperatura

esercizi Pagina 10
Ogni gas occupa
sempre l'intero volume
del contenitore

È una media pesata dei pesi molecolari


dove il peso è la frazione molare

Non conosciamo la temperatura ma


sappiamo che è abbastanza alta tale che ogni
sostanza è un gas → anche l'acqua è gas

In una reazione chimica, se non viene


rispettata la stechiometria, ritrovo nei
prodotti anche reagenti in eccesso

esercizi Pagina 11
Per capire le pressioni dei composti in uscita, faccio i
calcoli rispetto alla pressione parziale del limitante

Questi numeri possono cambiare in base all'esercizio ma più o


meno sono questi, in realtà nell'aria ci sono altri gas

Per capire il Non sono


rapporto minimo numeri interi
divido tutto per il quindi moltiplico
valore più piccolo per un numero
interno man
mano maggiore

Non andava bene perché posso


approssimare a un numero intero
quando lo scarto di ogni elemento

esercizi Pagina 12
I due contenitori hanno una valvola al centro, questa si apre all'improvviso e avviene la combustione di

Poiché ho una trasformazione T=cost

Se il volume aumenta
la pressione diminuisce

esercizi Pagina 13
Per Dalton, la pressione totale = ∑ pressioni parziali

Ho scomposto al pressione dell'aria nelle sue pressioni parziali perché guardando la reazione
Notiamo che N2 (azoto) non prende parte alla reazione → lo ritroveremo nei prodotti

Dell'azoto conosciamo anche la pressione finale, perché non prendendo parte alla
reazione lo ritroviamo, alla stessa pressione iniziale, nei prodotti

Una volta capito chi è il reagente limitante, per capire le pressioni dei composti alla fine della reazione, faccio i conti rispetto al limitante

esercizi Pagina 14
Mi serve una di queste 2 perché se conosco almeno 1 pressione parziale risolvo

Una volta bilanciata la reazione e capito chi è il limitante, ho sempre ottenuto le pressioni dei prodotti in funzione della pressione del reagente limitante
rispettando i coefficienti stechiometrici. In questo caso non posso determinare le pressioni perché non conosco la pressione del reagente limitante
MA facendo così sostituisco nel sistema e ho 2 equazioni e 2 incognite

esercizi Pagina 15
2 contenitori di 1 litro di soluzione liquida diversa → che hanno una densità diversa

Questo perché il volume di gas che ho inserito và a riempire gli spazi microscopici lasciati dal
liquido → il gas non altera il volume del liquido

• La tensione di vapore dell'acqua liquida misurata a T=85°C vale 0.571 atm

• Ho a disposizione due contenitori di volume V1 =V2 = 2 Litri

• Pressione iniziale = 0 atm

• Volume liquido trascurabile → Quanto vale la pressione misurata in V1 e V2 ?

NB: quando mi viene chiesto di calcolare la pressione nel recipiente, si intende sempre nelle
condizioni in cui non cambia più nulla e cioè quando si è raggiunto l'equilibrio dinamico

Volume a disposizione
del gas = 2 litri

La massa di acqua necessaria ad arrivare alla


condizione di equilibrio dinamico è 700 g
→ io ho messo 900 g → si raggiunge la tensione di
vapore del liquido

esercizi Pagina 16
0,0278 moli evaporano

La condizione di equilibrio non è cambiata ma non si è raggiunta in questo caso poiché ho


messo una quantità di acqua minore di quella necessaria per raggiungere l'equilibrio

Cioè significa che non può formarsi altro vapore Se mi viene detto che l'ambiente è saturo di vapor
d'acqua vuol dire che ho pressione = tensione di vapore

• Pressione misurata totale


• Perdita in peso del liquido
• Pressione totale misurata se riducessi del 50% il volume del contenitore

Ci sarà sicuramente un evaporazione

Non conoscendo la massa d'acqua iniziale non posso verificare se si raggiunge


l'equilibrio o meno → faccio l'esercizio come se ci fosse acqua a sufficienza per
raggiungere l'equilibrio e quindi

Volume liquido trascurabile

Il peso dell'acqua si è ridotto della massa di acqua che è evaporata, cioè la massa di acqua che
deve evaporare per raggiungere l'equilibrio dinamico per avere pressione = tensione di vapore

esercizi Pagina 17
Se guardo la formula della tensione di vapore che è la massima pressione che posso avere nel contenitore, vedo che non dipende
dal volume ma solo dalla temperatura e dalla sostanza.

Poiché la temperatura e la sostanza sono rimaste le stesse → la pressione esercitata


dall'acqua che evaporerà è sempre = alla tensione di vapore

Questo vuol dire che evaporerà solo l'acqua che mi serve per arrivare all'equilibrio dinamico, cioè per avere pressione
massima = tensione di vapore nel contenitore . Il resto dell'acqua condenserà

esercizi Pagina 18
Alla fine delle reazione troverò sia i reagenti che i prodotti

esercizi Pagina 19
La reazione si deve spostare a sinistra

La velocità della reazione inversa deve essere > velocità reazione diretta
In modo tale da formare più reagenti che prodotti

Può succedere solo questo perché

esercizi Pagina 20
l'equazione non è più rispettata
Equilibrio perturbato

La reazione si deve spostare a sinistra


Il sistema vuole trovare un'altra
condizione di equilibrio e per farlo

Anche se nei dati avevo le moli all'equilibrio di


O2 ho fatto l'esercizio seguendo gli step
• Ora metto il valore noto e ricavo x

esercizi Pagina 21
Per capire il rapporto minimo intero
divido tutto per il numero più piccolo

esercizi esame Pagina 1


Tutto è basato sulla conservazione della
massa poiché il sistema isolato e quindi
non può scambiare niente con
l'ambiente esterno

Le moli di O mi compaiono 2 volte, devo passare per le masse

esercizi esame Pagina 2


esercizi esame Pagina 3
esercizi esame Pagina 4
esercizi esame Pagina 5
Invece ne ho molti di più

esercizi esame Pagina 6


I due recipienti si mettono in comunicazione e avviene la combustione

esercizi esame Pagina 7


esercizi esame Pagina 8
esercizi esame Pagina 9
esercizi esame Pagina 10
esercizi esame Pagina 11
esercizi esame Pagina 12
esercizi esame Pagina 13
Devo diminuire la quantità di reagenti e aumentare quella di prodotti

Spostata a sinistra

esercizi esame Pagina 14


esercizi esame Pagina 15
esercizi esame Pagina 16
La pressione è uguale alla tensione di vapore dell'acqua se la quantità di acqua iniziale è sufficiente

esercizi esame Pagina 17

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