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SI NO
COMPOSTO ELEMENTO
TEORIA DI DALTON
PROBLEMI:
• L'atomo è neutro, quindi cosa neutralizza le cariche negative (elettroni)?
• Visto che la massa degli elettroni è più piccola della massa dell'atomo, cosa giustifica la massa totale dell'atomo ?
Questa teoria
viene smontata
dall'esperiment
o di Rutherford
Rutherford colpì una lamina d'oro con dei raggi , che hanno carica positiva e sono più densi degli atomi di oro. Se il modello di thomson fosse giusto i raggi o
verrebbero tutti deviati o attraverserebbero tutti la lamina, questo perché gli elettroni e i protoni sono disposti in modo casuale nell'atomo
l'atomo ha quindi
In realtà quello che succede nell'esperimento è che alcuni raggi
attraversano la lamina, altri vengono deviati con maggiore
• NUCELO , dove si concentra tutta la massa dell'atomo e
inclinazione e altri con minore inclinazione
abbiamo tutti i protoni (cariche positive )
Questo modello spiega bene l'esperimento perché i raggi positivi, la maggior parte attraversa la lamina perché passa nello spazio vuoto intorno al nucleo che è
caricato negativamente. I raggi che sfiorano il nucleo subiscono una lieve deviazione mentre i raggi che beccano il nucleo vengono riflessi (grande deviazione)
atomo Pagina 1
Resta ancora il problema di spiegare la massa totale dell'atomo, poco dopo vengono scoperti i neutroni ovvero particelle neutre
Numero di massa
(numero protoni + neutroni) Simbolo atomico
Numero atomico
(numero elettroni = protoni )
1) Poiché la massa è concentrata tutta nel nucleo, il numero di massa = peso atomico è proprio la somma degli elementi del nucleo (protoni + neutroni = nucleoni)
2) Poiché l'atomo è neutro, il numero di cariche positive = numero di cariche negative → numero atomico = numero elettroni = numero protoni
3) La differenza A - Z = numero di neutroni
Quello che fa la differenza tra un atomo è un altro è il numero atomico cioè il numero di elettroni = numero di protoni
Due atomi uguali (stesso numero atomico) possono avere un numero di neutroni diversi e quindi hanno un peso atomico diverso,
questi atomi sono detti ISOTOPI → gli atomi di un elemento non sono tutti uguali
Isotopi dell'idrogeno
Struttura dell'atomo
Questo modello soddisfa gli
l'ultimo modello che abbiamo visto è il modello atomico di Rutherford che vede l'atomo con un esperimenti e vede l'atomo come
nucleo caricato positivamente e uno spazio vuoto in cui ci sono gli elettroni (negativi) qualcosa di neutro infatti il numero
di elettroni =numero di protoni
PROBLEMA
Per la fisica classica, gli elettroni per non collassare sul nucleo (è quello che vorrebbero fare perché attratti dalla carica opposta) devono per forza muoversi per
contrastare la forza attrattiva del nucleo, ma comunque orbitando intorno al nucleo perderebbero energia cinetica e alla fine collasserebbero lo stesso. Se questo
successe ogni cosa sarebbe mooolto più piccola (l'Everest sarebbe 80 cm)
→ con le leggi della fisica classica non riusciamo a spiegare i fenomeni microscopici, per farlo dobbiamo ricondurci a esperimenti sull'interazione tra luce e materia
Per la fisica classica, se gli atomi di una sostanza vengono eccitati in modo continuo( gli fornisco energia termica/elettrica continuamente) viene emessa energia
luminosa che se attraversa una prisma è possibile vedere lo spettro continuo dei colori (tutti i colori)
atomo Pagina 2
l'esperimento che contribuì a indagare sul modello atomico venne realizzato eccitando gli atomi dell'idrogeno (in particolare si eccitano gli elettroni perché
stanno all'esterno e vengono colpiti) colpendoli con una radiazione elettromagnetica continua
RISULTATO DELL'ESPERIMENTO → non si otteneva uno spettro continuo (tutti i colori visibili) ma uno spettro a righe , cioè si riescono a vedere solo i colori
che hanno delle precise lunghezze d'onda. POI andando a cambiare il gas sono visibili altri colori.
Questo fatto non trovava giustificazione nella fisica classica, perché per la conservazione dell'energia, se fornisco continuamente energia devo avere
emissione continua di energia luminosa e non solo energia luminosa per specifiche lunghezze d'onda (vedo solo alcuni colori)
Plank provò a dare a questo fenomeno una spiegazione fisica e ipotizzo che: l'interazione tra radiazioni e materia avviene per trasferimento di
quantità discrete di energia dette QUANTI , questa energia non è continua ma viene trasferita per pacchetti di energia multipli
Quanto = porzione di energia sottoforma di radiazione che può essere assorbita dalla materia
l'energia che viene fornita agli atomi di gas (in particolare dagli elettroni) viene assorbita in quanti, l'atomo di gas assorbe questi quanti che sono
funzione della frequenza dell'onda.
L'atomo poi cede la stessa energia (conservazione della massa rispettata) con la stessa frequenza con cui l'ha ricevuta → per questo ho spettro a righe
• Effetto fotoelettrico
Se una lasta di metallo viene colpita dalla luce che è composta da fotoni (particelle prive di
massa ma che hanno un'energia) emette elettroni, cioè la radiazione incidente sulla lastra
riesce a strappare elettroni dagli atomi della lastra di metallo.
Per la fisica classica questo è dovuto all'intensità dell'onda, perché solo un onda di forte
intensità riesce a vincere la forza attrattiva tra elettroni e protoni degli atomi e quindi a
strappare degli elettroni.
Si provò allora in laboratorio ad aumentare l'intensità ma gli elettroni non venivano strappati.
• Quando la luce colpisce il metallo con un energia minima detta lavoro di estrazione,
funzione della frequenza dell'onda, si ha effetto fotoelettrico
2) Finché un elettrone rimane nella sua orbita, non emette e non assorbe energia.
atomo Pagina 3
Per capire meglio questo concetto di passaggio di un elettrone da un orbita a
un'altra, vediamolo con la scalinata quantica
• Quando l'elettrone non riceve più energia, questo ritorna al suo stato fondamentale e in questo
passaggio si ha emissione di energia
Questa teoria funziona solo con l'atomo di idrogeno che ha 1 protone e 1 elettrone, già
con l'elio non funziona
Il problema di questo modello è che è ancora basato su concetti fisici, Heinsberg dirà che questo
modello non può essere veritiero perché dato che parliamo di un qualcosa di piccolissimo, è impossibile
determinarne la posizione e di conseguenza la traiettoria dell'elettrone
PARLARE DI TRAIETTORIE CIRCOLARI E' FOLLIA
Però il concetto di scalinata quantica resta perché è vero che gli elettroni si muovono, altrimenti collasserebbero (ma non si sa secondo quale
traiettoria) e che l'atomo assorbe energia quantizzata come dimostrato dall'esperimento sugli spettri di emissione dei gas
VOGLIAMO CERCARE DI CAPIRE IL MOTO DI UN ELETTRONE ? BENE !!!! MA DOBBIAMO SAPERE CHE E' UNO STUDIO PROBABILISTICO
Abbiamo l'equazione di Schoedringer che caratterizza il moto di un elettrone, non la vedremo ma dobbiamo sapere che non fornisce un risultato finito ma la
soluzione è una funzione d'onda , caratterizzata da 3 numeri interi chiamati numeri quantici
l'elettrone è attratto dal nucleo in cui c'è una carica positiva, quindi vince la forza attrattiva solo se dall'esterno gli
forniamo energia e quindi si allontana dal nucleo. Quando l'elettrone restituisce energia, la forza attrattiva del nucleo è di
nuovo predominante e quindi si riavvicina
→ anche dal disegno vediamo che : più n è grande → maggiore è l'energia dell'elettrone e
infatti n cresce all'aumentare della distanza tra l'elettrone e il nucleo
• Numero quantico secondario : l → numero intero compresi tra [0 ; n-1] dove n è numero quantico principale ; caratterizza la forma della regione di spazio
in cui l'elettrone può trovarsi
• Numero quantico magnetico : m → numero intero compreso tra [ l ; -l ] dove l è numero quantico secondario Caratterizza eventuale presenza di assi
magnetici preferenziali
atomo Pagina 4
NB --> La funzione d'onda al quadrato ha un interpretazione fisica e rappresenta una regione di spazio in cui la probabilità di trovare un elettrone è massima
2
ed è > 90 % .
Questa regione di spazio è detta orbitale
Se l'orbitale è lo spazio in cui abbiamo una probabilità del 90% di avere un elettrone, una prima schematizzazione
potrebbe essere quella di definire con dei punti dei volumi infinitesimi nei quali possiamo avere l'elettrone. Nelle
regioni in cui la densità dei punti è maggiore (vicino al nucleo) , la probabilità di trovare l'elettrone è maggiore
--> questa schematizzazione però ci fa capire che la zona in cui è massima la probabilità di trovare un elettrone è vicina
al nucleo.
Questa cosa non mi aiuta molto però mi fa capire che la regione di spazio in cui può trovarsi l'elettrone è sferica
Guarda anche l'andamento, dove sulle y ho la probabilità di trovare l'elettrone. La funzione è decrescente, quindi all
aumentare della distanza tra lo spazio considerato e il nucleo --> ho minor probabilità di trovare l'elettrone
Se prendo come volume di controllo delle corone circolari che quindi hanno un volume che cresce all'allontanarsi
del nucleo, ho una maggior probabilità di trovare l'elettrone --> funzione cresce e parte da 0 perché la prima
corona circolare che prendo in considerazione è un punto
PERO' quando mi allontano dal nucleo, la densità dei punti in cui posso trovare l'elettrone diminuisce
--> se faccio il prodotto tra 1) aumentare della probabilità all'allontanarsi dal nucleo
Ottengo
2) aumentare della probabilità all'avvicinarsi del nucleo
--> la funziona parte da 0, arriva a un massima probabilità e poi decresce fino a diventare asintotica
Ora dobbiamo ragionare su questo Abbiamo visto che la forma della regione di spazio occupata da un
elettrone di numero quantico secondario "l" = 0 e "n" = 1 è una sfera
Cosa succede se il numero quantico dell'elettone è più grande, cioè quando gli fornisco energia ?
n=2
Però in questo caso dato che il numero quantico principale è maggiore, la regione attorno al nucleo nella
quale la probabilità di trovare l'elettrone è alta me l'aspetto più grande perché l'elettrone ha più energia
atomo Pagina 5
RICORDA : stiamo sempre parlando dell'atomo di
idrogeno che ha un solo elettrone
Quando l'atomo ha numero quantico principale 2, gli orbitali possibili sono 4 e la probabilità di trovare l'elettrone in questi 4 orbitali è la stessa.
→ I 4 orbitali sono ISOENERGETICI, cioè in ogni orbitale abbiamo la stessa probabilità di trovare l'elettrone.
Questo fenomeno è dovuto al fatto che Questa rotazione genera un campo magnetico interno (perché gli elettroni sono
gli elettroni oltre a ruotare intorno al cariche elettriche)
nucleo, ruotano intorno a se stessi
l'elettrone può ruotare su se stesso l'indicazione del verso rotazione dell'elettrone intorno a se stesso è data dal
in senso orario o antiorario,
il fatto che il fascio si separa in due
vuol dire che alcuni elettroni
ruotano in senso orario e altri senso NUMERO DI SPIN
antiorario
• I 3 numeri quantici ci danno l'informazione sull'orbitale, che è la regione di spazio in cui abbiamo massima probabilità di t rovare l'elettrone
• Il numero di spin (a prescindere dall'orbitale) ci dice se l'elettrone ruota intorno a se stesso in senso orario o antiorario
atomo Pagina 6
Abbiamo visto l'atomo di idrogeno che è monoelettronico, cioè ha 1 elettrone e abbiamo descritto la posizione dell'elettrone e il moto dell'elettrone
Prendiamo per esempio l'atomo di elio così fatto, dall'equazione di Scheroedinger dovremmo
trovare una funzione d'onda per l'atomo di elio che sarà caratterizzata da altri numeri quantici e
riuscire a determinare probabilisticamente la posizione e il moto degli elettroni
Capiamo che se volessimo fare sta cosa per ogni atomo (che un numero di protoni elettroni e
neutroni diverso) non ce ne usciamo più.
→ dobbiamo partire da quello che abbiamo visto con l'idrogeno e man mano che aumentano gli
elettroni (numero atomico) dobbiamo fare degli accorgimenti
Indicherò gli orbitali allo stesso modo con cui ho indicato quelli dell'idrogeno
Se ho un atomo con un numero atomico maggiore ↔ più elettroni e più protoni → l'interazione tra gli elettroni e il nucleo è maggiore
Ora vediamo delle REGOLE PER COSTRUIRE CONFIGURAZIONE ELETTRONICA DEGLI ATOMI POLIELETTRONICI
In un atomo NON possono coesistere due elettroni caratterizzati dagli stessi valori dei numeri quantici
→ in un orbitale possono coesistere al massimo 2 elettroni solo se però hanno un numero di spin opposto, cioè girando intorno a se stessi in senso opposto
generando un campo gravitazionale interno differente (è il principio dell'esperimento di prima, cioè essendo 2 cariche negative tendono a fare a cazzotti,
quindi due elettroni riescono a coesistere nello stesso orbitale solo se generano campi gravitazionali diversi, cioè se girano in senso opposto)
atomo Pagina 7
Rappresentazione Configurazione elettronica
Rappresentazione Devo partire sempre dall'orbitale 1S; MA i 3 elettroni non possono stare insieme
in questo orbitale perché uno sicuramente avrà lo stesso numero di spin di uno
degli altri due → un elettrone starà più lontano, cioè avrà un numero quantico
3 elettroni principale "n" maggiore
Il terzo elettrone starà quanto più possibile vicino al nucleo, cioè nell'orbitale meno energetico
Sempre perché gli elettroni vogliono stare vicino al nucleo cioè in orbitale con basso livello energetico.
In questo caso l'orbitale con il più basso livello energetico 1S è pieno, ora mi devo chiedere:
Quale tra gli orbitali 2s, 2px, 2py, 2pz ha un livello energetico minore ?
Vediamo l'andamento della probabilità di trovare un elettrone in funzione della distanza dal nucleo degli orbitali
Configurazione elettronica:
Configurazione elettronica
La configurazione elettronica ci dà informazione di quali sono gli elettroni più interni e quali sono quelli più esterni e quindi
possiamo ragionare meglio sulla CARICA NUCLEARE VISTA DAGLI ELETTRONI. Abbiamo detto che gli elettroni più esterni risentono
meno della forza attrattiva del nucleo perché sono più lontani e perché risentono della forza repulsiva degli elettroni più interni
Numero di protoni
atomo Pagina 8
Orbitali degeneri : uguale numero
Configurazione elettronica :
quantico principale e secondario
Ricordando i livelli di energia degli orbitali e seguendo il principio di Pauli, capiamo che 2
elettroni si sistemeranno nell'orbitale 1S e altri 2 nell'orbitale 2S
Il Boro ha 5 elettroni, in quale degli orbitali tra: 2px, 2py, 2pz si sistemerà il 5° elettrone ?
Nel caso di atomi polielettronici i livelli di energia sono questi disegnati a sinistra → I 3 orbitali : 2px, 2py, 2pz sono degeneri, cioè
hanno lo stesso livello energetico → il 5° elettrone si posizionerà con la stessa probabilità in uno di questi 3 orbitali → p er la
configurazione elettronica ne metto uno a piacere
Solo nel caso di atomi monoelettronici, gli orbitali 2S, 2px, 2py, 2pz sono degeneri
Gli altri 2? E' vero che potrebbero stare nello stesso orbitale (2px o 2py o 2pz ) a patto che abbiano un numero di spin opposto MA dato che
questi 3 orbitali sono degeneri, gli elettroni si disporranno nella configurazione elettronica più stabile, cioè ognuno in un orbitale diverso con
lo stesso numero di spin (con lo stesso verso)
POI una volta riempiti tutti e 3 gli orbitali, l'elettrone successivo andrà a riempire un altro orbitale con un numero di spin opposto
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
l'orbitale 1S per l'atomo di idrogeno ha un energia maggiore rispetto all'orbitali 1s degli atomi
polielettronici perché non ci sono altri elettroni che "schermano" la carica positiva del nucleo.
Vediamo che quando il numero atomico cresce (numero di elettroni e protoni maggiore) inizio
ad avere elettroni esterni e interni e quindi il livello energetico degli orbitali in generale
diminuisce perché gli elettroni risentono meno dell'attrazione del nucleo perché sentono della
forza repulsiva degli elettroni più interni.
Vediamo però che con l'aumentare degli elettroni, l'ordine di riempimento degli orbitali è
confuso perché diciamo che non segue le regole che ci siamo dati ma gli orbitali si riempiono in
modo da avere una configurazione più stabile possibile e questo è funzione della geometria
degli orbitali e di altri fattori
atomo Pagina 9
BILANCIAMENTO : è il principio di conservazione della massa, quindi i pedici degli elementi a sinistra e destra devono essere gli stessi
In che senso sto considerando mezzo atomo di ossigeno? Perché ho fissato il coefficiente stechiometrico pari a 1/2
I coefficienti stechiometrici possono essere dei numeri frazionari perché alla fine quello che conta sono i rapporti molari tra gli elementi, perché nella realtà
quando faccio avvenire una reazione, cioè faccio un esperimento, non prendo una sola molecola d'acqua (dove cazzo la trovo?) MA prendo l'acqua che è fatta da
moltissime molecole e moltissime molecole ho imparato a identificarla come moli
Anche se ho fissato quel coefficiente stechiometrico = 1/2 e quindi pensavo di aver a che
fare con mezzo atomo di ossigeno molecolare, in realtà quello che sto dicendo è che ho
mezza mole di ossigeno molecolare quindi ho un numero interno di atomi di ossigeno
Se conosco la quantità molare di una sola sostanza coinvolta → conosco il numero di moli di ogni altra sostanza perché conosco i rapporti molari
In tutti gli esercizi avrò la reazione scritta. In un solo caso non mi verrà fornita ma
mi verrà detto che ho una combustione e quindi la reazione la devo scrivere io
Nella realtà, quando si mette a reagire una cosa con un'altra, non sempre si rispetta la stechiometria
Le quantità di moli di idrogeno e ossigeno che ho inserito non rispettano i rapporti stechiometrici
La sostanza presente in difetto rispetto alla stechiometria, cioè quella sostanza di cui ho messo meno moli rispetto ai
rapporti stechiometrici e che quindi si consuma prima delle altre ( in questo caso il reagente limitante è l'idrogeno)
Tutti gli altri reagenti saranno in eccesso e li ritroverò nel reattore insieme ai prodotti
Metalli terre
rare
Questa è quella che conosciamo oggi, NOI faremo l'iter storico di come ci siamo arrivati
Seguendo l'organizzazione degli elementi in numero atomico crescente si vide che c'è
una certa periodicità nella formazione degli idruri
Cioè 1 atomo di elementi con numero atomico diverso si combina con lo stesso
numero di atomi di idrogeno
l'organizzazione di questa viene riconosciuta a Mendeleev perché capendo che ci fossero delle relazione tra gli elementi, egli lasciò degli spazi vuoti per
gli elementi che ancora non erano stati scoperta ma che lui in qualche modo prevedeva le proprietà.
Quindi i periodi hanno lunghezze diverse per far combaciare gli elementi nelle colonne con caratteristiche chimiche simili
○ Sono gas
○ si combinano con i metalli e formano ioni negativi acquistando 1 elettrone
○ Non sono buoni conduttori
l'interazione tra atomi è in realtà l'interazione tra gli elettroni degli atomi perché gli elettroni, in particolare quelli più
esterni (con numero quantico principale maggiore) interagiscono con l'intorno chimico
Seguendo il principio di
Pauli si riempiono prima gli
orbitali più vicino al nucleo
Gli elementi dello stesso gruppo hanno (quelli che hanno meno
lo stesso numero di elettroni di valenza energia) e poi gli altri
nello stesso tipo di orbitale (s, p…)
Capiamo che gli elementi della stessa colonna hanno lo stesso numero di elettroni di
valenza negli stessi tipi di orbitali, ecco perché hanno caratteristiche chimiche simili
• Raggio cresce lungo i gruppi → perché gli elementi lungo lo stesso gruppo hanno lo stesso numero di elettroni di valenza dello stesso tipo (s)
MA man mano che scendo dall'alto verso il basso lungo il gruppo, ho un numero quantico principale maggiore e quindi quegli el ettroni di valenza
stanno più lontani dal nucleo → il raggio dell'atomo è più grande
• Raggio diminuisce lungo lo stesso periodo → Prendiamo come riferimento il 2 periodo e facciamo la configurazione elettronica
cambia la carica nucleare effettiva vista dagli elettroni più esterni, cioè quelli che formano il guscio di valenza
Lungo il 2° periodo l'effetto schermo è dovuto, per ogni elemento del periodo, alla presenza di 2 elettroni interni che riempiono l'orbitale 1s (orbitale con
numero quantico principale minore rispetto a quello del guscio di valenza)
gli elementi finali del periodo risentono più della forza attrattiva
la carica nucleare effettiva cresce lungo il periodo
del nucleo e quindi gli atomi finali del periodo sono più piccoli
Fornendo energia di ionizzazione a un atomo neutro, lo trasformo in uno ione positivo (catione)
MA devo riportare anche l'elettrone negativo che ho strappato in modo tale che la reazione risulti bilanciata
È l'energia che viene liberata da un atomo neutro isolato allo stato gassoso quando questo acquista un elettrone, cioè si trasforma in uno ione negativo
l'energia liberata segue l'andamento, sulla tavola periodica, opposto al raggio atomico
Non gli conviene assorbire elettroni per produrre energia perché hanno bassa energia di affinità FORMANO IONI POSITIVI perché è facile
elettronica , mentre è molto facile strappare un elettrone perché hanno una bassa energia di ionizzazione strappargli un elettrone
Gli conviene produrre energia → FORMANO IONI NEGATIVI perché gli conviene assorbire elettroni e in questo processo si
formano ioni negativi + energia di affinità elettronica
POI non gli conviene perdere un elettrone perché avendo un alta energia di ionizzazione, ci vuole parecchia energia per strappargli un elettrone
La struttura elettronica dei gas nobili è del tutto particolare: essi infatti
presentano la caratteristica di avere lo strato esterno di valenza completo con gli
otto elettroni (due per l'elio). Di qui nasce la loro scarsa reattività e la loro
molecola monoatomica: avendo già lo strato esterno completo non hanno alcuna
tendenza a cedere o prendere elettroni, né a metterne in comune, per formare
legami chimici. Essi quindi non reagiscono con altri atomi e non danno origine a
dei composti. Si dice, infatti, che questi elementi sono chimicamente inerti.
Gli atomi isolati hanno un energia potenziale maggiore rispetto a atomi raggruppati → poiché gli atomi vogliono abbassare la loro energia
potenziale tendono a legarsi, infatti l'energia potenziale di specie poliatomiche (più atomi) è minore dell'energia potenziale degli atomi isolati
Si parla di energia potenziale perché gli atomi sono interessate da forze di tipo elettrico (cariche positive e
negative) quindi si crea un campo di forze elettriche che determina l'energia potenziale degli atomi
• Si arriva a una distanza internucleare tale che le forze di attrazione tra gli
elettroni e i due nuclei (positivi) e le forze di repulsione dei due nuclei
sono perfettamente bilanciate perché i 2 atomi sono identici
→ in questa situazione l'energia potenziale complessiva è minima e si crea
legame covalente puro tra i due atomi
Durante il loro avvicinamento, i 2 atomi hanno rilasciato ENERGIA DI LEGAME, questa energia è diventata massima quando si è creato legame covalente
puro, cioè i due atomi di idrogeno hanno iniziato a condividere la coppia di elettroni.
→ Se volessi rompere il legame dovrei fornire la stessa energia di legame che è stata persa durante l'avvicinamento
legami Pagina 1
Ma doAbbiamo capito che cos'è un LEGAME COVALENTE
Un legame chimico che si crea quando 2 atomi condividono almeno una coppia di elettroni e si ha quando i 2 atomi sono a una distanza tale per cui le forze di
repulsione (dovute ai due protoni dei due nuclei) e le forze di attrazione (dovute a elettroni e protoni dei due atomi) sono perfettamente bilanciate. In questa
condizione di bilanciamento perfetto la distanza tra i 2 nuclei è detta lunghezza di legame
Poiché sono tutti legami covalenti puri notiamo che gli elettroni in comune ai 2 atomi, seppure sono sempre in movimento, spenderanno la maggior
parte del loro tempo tra i 2 nuclei poiché la forza attrattiva che questi risentono è la stessa a destra e a sinistra dato che gli atomi sono uguali
CAPIAMO MEGLIO : 2 identici atomi di idrogeno hanno stessa energia di ionizzazione e stessa affinità elettronica, quindi quando gli atomi si avvicinano,
ognuno vorrebbe strappare l'elettrone all'altro ma l'energia con la quale i due atomi cercano di strappare l'elettrone all'altro è la stessa. Quindi si arriva
a una situazione in cui le forze sono perfettamente bilanciate e si crea il legame covalente puro cioè quella situazione in cui gli atomi condividono la
coppia di elettroni che starà la maggior parte del tempo al centro tra i due nuclei
IN GENERALE : quello che succede con atomi uguali (legame covalente puro) ; succede anche con atomi diversi ma entrambi non metallici (LEGAME COVALENTE)
Atomi diversi ma entrambi non metallici, hanno simili caratteristiche : energia di ionizzazione e affinità elettronica
→ i nuclei di 2 atomi attirano gli elettroni con più o meno la stessa forza → quello che succede è che condivideranno 1 o più coppie di elettroni
Gli ioni opposti formati si attraggono con forze Coulombiane ( attrazione ↔ cariche opposte ; repulsione ↔ cariche uguali)
In particolare, poiché i non metalli tendono ad acquistare elettroni, mentre i metalli a cederli → il cloro (non metallo) si prenderà elettroni dal sodio (metallo)
Affinchè l'elettrone passi da un atomo all'altro c'è bisogno di energia data da:
Succederà quello che costa meno energia → l'elettrone passa da sodio a coloro
legami Pagina 3
QUINDI → abbiamo capito che se prendo atomi molto diversi, metalli - non metalli, si parla di LEGAME IONICO, perché i 2 atomi tendono a formare
ioni diversi che si attraggono seguendo la legge di Coulomb
Ecco perché in natura non troviamo la molecola di cloruro di sodio ma troviamo il granellino di cloruro di sodio (sale),formato da moltissimi ioni + di
sodio che si legano con moltissimi ioni - di cloro con rapporto 1:1.
Succede questo perché l'energia del sistema formato da una "macromolecola" di cloruro di sodio (tantissimi atomi di sodio che si legano con tantissimi atomi di
cloro) è minore dell'energia del sistema formato da 1 molecola di cloruro di sodio
legami Pagina 4
Se il passaggio di elettroni da un atomo all'altro è funzione di energia di ionizzazione e affinità elettronica,
L'elettronegatività, simbolo X , è una proprietà chimica che descrive la tendenza di un atomo ad attrarre verso di sé elettroni condivisi.
Questa entra in gioco solo quando si forma una specie poliatomica, cioè quando c'è interazione tra gli elettroni dei due atomi
Elementi più
elettronegativi
Destra
Elementi meno
elettronegativi
Sinistra
legami Pagina 5
SUCCEDERA' SEMPRE QUELLO CHE MINIMIZZA
Possono succedere entrambe le cose L'ENERGIA POTENZIALE DEL SISTEMA
La regione di spazio in cui è massima la probabilità di trovare la coppia di elettroni è L'ORBITALE MOLECOLARE
Questo orbitale è dato dalla sovrapposizione di orbitali atomici semipieni
Per generare legame tra 2 atomi deve essere che entrambi gli atomi hanno il loro orbitale più energetico (quello più esterno) semipieno, se fosse pieno succederebbe
quello che succede ai gas nobili, cioè non si legano con nessuno poiché il loro orbitale più energetico è pieno
Per gli orbitali molecolari, come per quelli atomici, il riempimento segue il principio di Pauli, si riempiono cioè prima quelli che hanno un livello energetico più basso
→ l'orbitale atomico semipieno vuol dire che c'è al massimo 1 elettrone, perché ogni orbitale può contenere 2 elettroni a pat to che abbiano numero di spin
opposto; quindi per contare il numero di legami di un atomo bisogna considerare la configurazione elettronica di un atomo e v edere quanti orbitali semipieni,
con energia maggiore, questo dispone
legami Pagina 6
Ammoniaca
Acido fluoridrico
La regola che il numero di legami che un atomo può formare è pari al numero di orbitali semipieni maggiormente energetici che esso ha, sembra funzionare
Non ho orbitali
semipieni che si
possono sovrapporre
all'orbitale semipieno
dell'idrogeno
1 orbitale semipieno
2 orbitali semipieni
legami Pagina 7
Nello stato fondamentale, cioè senza spesa di energia, il berillo non
ha orbitali semipieni e quindi non si lega all'idrogeno
Un atomo in realtà vuole legarsi ad altri, perché quando si lega l'energia potenziale del sistema si abbassa
Succede che il Berillio fa un investimento → promuove un elettrone dall'orbitale 2S a 2Px (richiede poca spesa energetica)
legami Pagina 8
La geometria molecolare descrive la struttura della molecola, ovvero la disposizione degli atomi che la compongono
A questo punto la reale disposizione degli atomi sarà quella tale che: E' massima la distanza delle coppie elettroniche condivise
Questo succederà perché le coppie elettroniche condivise hanno carica negativa, si generano quindi forze di repulsione tra le coppie elettroniche che fanno
aumentare l'energia potenziale del sistema
RICORDA: gli atomi si legano per minimizzare l'energia potenziale del sistema formando così le molecole
→ per minimizzare l'energia potenziale del sistema, le coppie elettroniche si disporranno alla massima distanza possibile
Una sola linea tra i 2
elementi vuol dire
che condividono una
coppia di elettroni
Le disegno così ma in
realtà è un tetraedo,
ovvero una piramide
Affinchè le coppie di legame stiano più fatta tra triangoli
lontane possibili, gli atomi si disporranno in equilateri
una configurazione tridimensionale
legami Pagina 9
Abbiamo detto che la promozione
di un elettrone avvien solo a parità
di numero quantico principale
In questo caso anche nel vertice superiore ho 1 atomo di idrogeno che ha il suo protone (positivo) che attrae gli elettroni
• Nel caso di NH3 ; non ho un atomo di idrogeno (e quindi un protone) sul vertice superiore
→ i 2 elettroni nel vertice superiore non risentono l'attrazione di una carica positiva dall'alto
La coppia di non legame ha una forza repulsiva maggiore delle coppie di legami
→ le coppie di legami si avvicinano, diminuisce così l'angolo di legame
legami Pagina 10
4 coppie di legame → struttura tridimensionale
l'angolo di legame è ancora più piccolo perché ho 2 coppie di non legame che hanno una forza repulsiva maggiore delle coppie di legami
→ le coppie di legame si avvicinano (ancora più di prima dove avevo 1 coppia di non legame e 3 di legame )
Se metto delle molecole polari biatomiche Se attacco il circuito e quindi ho una differenza di potenziale, ho
in assenza di campo elettrico (non ho differenza di potenziale) , presenza di campo elettrico ; le molecole si orientano
l'orientamento delle molecole è casuale, cioè gli atomi + o - • Atomi più elettronegativi → attratti dal polo positivo
elettronegativi si troveranno in una posizione casuale • Atomi elettropositivi → attratti dal polo negativo
• MOLECOLE BIATOMICHE → Affinchè la molecola sia polare, basta che i 2 atomi che la formano hanno differente valore di
elettronegatività, cioè i 2 atomi hanno un legame covalente polare
La molecola così fatta si comporta come un DIPOLO ELETTRICO ( sistema composto da due cariche elettriche uguali e di segno opposto )
• MOLECOLE ALMENO TRIATOMICHE → la presenza di legami covalenti polari è condizione necessaria ma non sufficiente affinchè la molecola sia polare !!!
legami Pagina 11
Tra Berillio e Idrogeno c'è legame covalente polare
legami Pagina 12
Le componenti lungo y sono ≠ 0
Sono un tipo di interazione che si ha quando le molecole non sono polari, cioè sicuramente non hanno un legame covalente polare
La coppia di elettroni condivisa passerà maggior parte del tempo tra i 2 nuclei, questo succede
perché i 2 nuclei vorrebbero strappare l'uno l'elettrone dell'altro MA poiché hanno la stessa
intensità non ci riescono e quindi i 2 elettroni stanno in mezzo per la maggior parte del tempo
La maggior parte del tempo, non tutto il tempo !!! → questo vuol dire che è possibile che una coppia elettronica cambi posizione
Quando la coppia elettronica si trova in questa posizione (e lo fa per poco tempo) diventa una molecola polare e questo condizione anche le molecole
circostanti che inizialmente erano neutre POI, risentendo di una molecola che è diventata polare, lo diventano anche loro → le molecole si legano
Anche se la coppia della prima molecola che ha scatenato l'effetto catena, ritorna nella
posizione principale, ce ne sarà sicuramente qualcuna che è ancora polare
→ si ha quindi questo effetto catena, dove queste forze che entrano in gioco sono di natura
elettrostatica e prendono il nome di Forze di Van Der Waals
Forze di Van Der Waals → Sono le uniche possibili nel caso di molecole non polari.
legami Pagina 13
Questo tipo di legame si forma quando
• Abbiamo l'idrogeno
Con coppie elettroniche di non legame
• l'idrogeno è legato a un atomo Più elettronegativo
Più piccolo
Il legame si forma in realtà tra l'idrogeno e Ecco perché l'altro atomo deve avere
le coppie di non legame dell'altro elemento coppie di non legame (in questo caso O)
Se l'altro atomo non è più Ecco perché l'altro atomo deve essere più
elettronegativo non si forma il legame, elettronegativo
perché non ci sarebbe attrazione tra la
coppia di non legame e l'idrogeno
legami Pagina 14
tutte quelle reazioni chimiche in cui cambia il numero di ossidazione degli atomi, cioè in cui si ha un passaggio di elettroni da una specie chimica ad un'altra.
Se la differenza di elettronegatività è
ossidoriduzione Pagina 1
ATOMI SONO BILANCIATI
1) Vedere quali sono gli elementi che cambiano il numero di ossidazione dopo la reazione
2) Su questi elementi vedere quanti elettroni hanno perso/acquistato dopo al reazione
3) Reazione bilanciata = deve essere rispettato il principio di conservazione degli elettroni, quindi gli elettroni ceduti devono essere uguali a quelli acquistati
Vediamo che la reazione non è bilanciata, perché gli elettroni che il manganese (Mn) cede non sono uguali agli elettroni che il Cloro (Cl) acquista
A questo punto gli elettroni scambiati nella reazione di ossido riduzione sono bilanciati e l'ho fatto aggiungendo questo coefficienti
MA ora la reazione non è bilanciata per quanto riguarda gli atomi → devo bilanciare gli atomi
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Troviamo i coefficienti da mettere davanti a Mn e C
Per fissare i giusti coefficienti stechiometrici, mettiamoci nella situazione che ho 1 atomo di Mn e 1 di C
ossidoriduzione Pagina 3
La maggioranza delle reazioni di ossidoriduzione avviene in forma ionica, cioè andiamo a solubilizzare composti che hanno un legame ionico
Notiamo che i composti che ho fatto solubilizzare in acqua non coincidono con i reagenti della reazione;
questo succede perché se anche solo 1 dei composti che ho fatto solubilizzare in acqua è un composto ionico (formato da ioni) → a contatto con l'acqua
questo composto si dissocerà negli ioni costituenti
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Notiamo che quando vediamo
come si dissociano i composti,
viene indicato prima i ioni + e
poi gli ioni -
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Altrimenti mi conviene
fissare un coefficiente in
modo da avere 1 atomo e 1
atomo e poi mettere i coeff.
del rapporto atomico
Bilanciare le cariche vuol dire che questi 2 numeri (9+ ; 17+) devono essere uguali sia in numero che in segno
ossidoriduzione Pagina 7
È possibile perché finisce in prodotti diversi
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Questi sono tutti Sali : in realtà questa reazione non avviene MA DEVO SOLUBILIZZARE I SALI IN ACQUA IN AMBIENTE BASICO
ossidoriduzione Pagina 9
Qualunque sostanza sottoforma di stato gas verrà trattata come un gas ideale, perché?
Vediamo nello specifico le variabili indipendenti che entrano in gioco per i gas
Le particelle di gas sono in costante movimento e per questo occupano l'intero • Volume costante → aumento di pressione
volume. Maggiore è il loro movimento maggiore sarà la pressione del gas • Pressione costante → aumento di volume
• Le forze di interazione tra le molecole, che abbiamo Le particelle di gas possono essere facilmente
visto sono di natura elettrica, sono molto deboli a allontanate e avvicinate
causa dell'elevata distanza tra le particelle
Proprietà microscopiche
La densità è molto bassa→ a parità di volume, ho un
• La distanza tra le particelle è molto maggiore della numero di particelle molto più piccolo rispetto al numero di
dimensione delle particelle stesse particelle di un solido.
Anche se il numero di particelle è piccolo, queste occupano
tutto il volume
Il comportamento di una qualunque sostanza in stato gas (gas reali), quindi sostanze microscopicamente diverse che
hanno delle proprietà chimiche diverse (legami, elettroni…..) , vengono studiate considerando la legge dei gas ideali
Posso definire le particelle di gas "puntiformi" , cioè che hanno una massa Un gas ideale è un gas che rispetta questa legge
ma di volume trascurabile (molto più piccolo dello spazio che occupano)
Le particelle si muovono di moto caotico, quindi per avere un valore di velocità di particelle dovrei fare un sistema di equazioni differenziali lungo 3 direzioni
Questa è l'energia cinetica di ogni Se moltiplico per tutte le particelle (N), vado a
particella in funzione della sua velocità considerare la velocità media delle particelle
La velocità media è in realtà scomposta lungo 3 direzioni, perché il moto di ogni singola particelle è caotico !!!!
Stiamo facendo riferimento solo alla velocità media delle particelle, quindi in
realtà sarebbe più corretto effettuare uno studio probabilistico delle velocità,
cioè andare a considerare un valore medio di velocità e una variabilità dei valori
di velocità e ottenere una funzione di distribuzione delle velocità
E' possibile che tot particelle hanno sempre lo stesso range di velocità nel tempo ? → SI
e questo è dovuto agli urti continui tra le particelle che fanno in modo che, nel tempo, il numero di particelle che hanno un range di velocità rimane costante
Se così non fosse (esempio: prima 10 particelle avevano velocità tra [2-5 m/s] e ora 3 particelle hanno velocità tra [2-5 m/s] )
→ la distribuzione delle velocità cambierebbe istante per istante e quindi non avrebbe senso fare uno studio probabilistico. Perché se voglio studiare una cosa
con la statistica lo studio deve avvenire a parità di condizioni
Poiché l'elio (He) è il gas più leggero → le velocità delle particelle sono maggiori
• Sapendo che l'energia cinetica è funzione della velocità Converto la distribuzione delle
• l'energia cinetica aumenta con la temperatura velocità con la distribuzione
dell'energia cinetica
Con questa temperatura l'acqua è liquida, cioè esistono delle interazioni molecolari
(in particolare legami a idrogeno).
Le interazioni molecolari esistenti sono l'energia potenziale del sistema
Se volessi portare l'acqua allo stato gas devo fornire un energia tale da vincere l'attrazione
molecolare, ovvero l'energia potenziale del sistema, deve avvenire un processo attivato
La curva è asintotica
Abbiamo detto che un gas ideale è un gas che rispetta la legge dei gas ideali
Ci sono dei gas che non si comportano come gas ideali soprattutto se si trovano a • Basse temperature
• Alte pressioni
• Legame chimico (si forma H2) avviene a una distanza <<<< distanza interazione intermolecolari (si legano più molecole H2)
Ho aumentato la pressione e ho un volume più piccolo → lo spazio a disposizione delle particelle di gas è
più piccolo rispetto a prima → le particelle si iniziano a vedere e quindi a interagire
• Non sono più trascurabili legami tra particelle cadono le ipotesi che mi consentivano
• le particelle non possono essere considerate puntiformi di trattare tutti i gas come ideali
• Temperatura bassa → ENERGIA CINETICA < ENERGIA POTENZIALE → ho interazione tra le particelle
Se volessi continuare a usare l'equazione dei gas ideali anche per i gas che si trovano a alta pressioni o a basse temperature, lo posso fare ?
Van Der Waals misura le pressioni e legge valori a volte l'equazione dei gas ideali
più piccolo e a volte più grandi della pressione ideale deve essere ancora corretta
Mettendo il coefficiente b: covolume, sto considerando le particelle non puntiformi, cioè considero il volume delle particelle
Il fatto che ora sto considerando le particelle che hanno un volume, comporta qualche cambiamento sulla pressione ? SI
La pressione del gas è dovuta agli urti delle particelle contro la parete del contenitore.
Se ora considero tutte le particelle che hanno un volume, il percorso che ogni particella compie per andare a sbattere contro la parete viene in qualche
modo rallentato dalla presenza delle altre particelle che hanno un volume.
• Effetto affollamento Il percorso di ogni particella diventa più lungo per andare a sbattere contro la parete e
Entra in gioco durante il percorso avvengono urti che fanno perdere energia cinetica alle particelle
• Effetto forza
Pressione misurata,
volume e temperatura
sono tutte cose che posso
misurare
Per capire se un gas si comporta come un gas ideale o no determino il fattore di compressione
VETRO DIAMANTE
ISOTROPIA - ANISOTROPIA
• Isotropo → se viene sollecitato, i segni di rottura dipendono solo dall'intensità della sollecitazione Perché l'ordine delle particelle è disordinato
• Anisotropo → se viene sollecitato, i segni di rottura dipendono dall'intensità della sollecitazione e dalla Perché le particelle hanno
direzione della sollecitazione perché le proprietà del corpo non sono uguali per ogni sua direzione un ordine ben preciso
• Forza orizzontale → il solido si rompe (vedi immagine) ora ho cariche uguali vicine che si respingono
• Forza trasversale → il solido si deforma senza rompersi (vedi immagine) continuo ad avere cariche opposte non vicine
Per un corpo anisotropo la risposta alla sollecitazione dipende sia dalla direzione della sollecitazione che dall'intensità
Poiché gli atomi sono tantissimi, non potrei mai disegnare l'intero
reticolo cristallino, individuo
(devo avere il lato del cubo per capire a che distanza stanno i cubi)
Qui capiamo anche quali legami sono più forti degli altri
perché hanno energia reticolare maggiore
In particolare i metalli alcalini (I° gruppo) hanno un solo elettrone di valenza, cioè 1 elettrone nel guscio di valenza (ins ieme di orbitali con numero quantico
principale maggiore) . → vogliono perdere l'elettrone di valenza in modo da avere una configurazione stabile
Se ho tutti atomi metallici, quindi tutti vogliono perdere elettroni e nessuno li vuole prendere, si crea il modello del mare di elettroni
Tutti questi atomi di metallici mettono in condivisione i loro elettroni di valenza e quindi ci ritroviamo in questa situazione
Il legame metallico è un : LEGAME DELOCALIZZATO , perché gli elettroni sono liberi di muoversi
l'entità costitutiva dei cristalli covalenti sono atomi, quindi si uniscono stessi atomi di un elemento e formano
sostanze elementari legate da legami covalenti . Queste sostanze cristallizzano , cioè si dispongono in un
reticolo cristallino rigido e ben definito per ridurre al minimo l'energia potenziale del sistema
Ogni atomo di carbonio si lega a 4 atomi di carbonio, e sappiamo che la geometria è un tetraedro regolare con angolo tra i legami = 109,5°
Ogni atomo di carbonio si trova al centro di un tetraedro, perché non si forma C4 ma si formano tanti legami di questo tipo
Non riesco a deformarlo poiché il legame tra gli Poiché la struttura è così ordinata, se applico una
atomi di carbonio è covalente puro (localizzato) forza tale da rompere un solo tetraedro
quindi gli elettroni non sono liberi di muoversi ma → sbilancio tutti gli altri tetraedri e quindi la
stanno la maggior parte del tempo tra i 2 nuclei struttura si rompe perché cadono
contemporaneamente tutti i legami covalenti puri
Sempre fatta da atomi di carbonio, ogni atomo di carbonio deve formare 4 legami MA IL RETICOLO E' DIVERSO
Perché i piani scivolando uno sull'altro con facilità dato che l'interazione tra i
piani è dovute a forze di Wan der Waals e quindi l'interazione è debole
La temperatura di fusione della grafita e del diamante è la stessa, perché in entrambi le strutture ho legami covalenti
Per comprendere la struttura reale del cristallo, dobbiamo rappresentare il reticolo cristallino che è un qualcosa di tridimensionale
Particelle sfalzate
anche nel piano
I cristalli metallici hanno strutture cristalline compatte (a impacchettamento cubico o esagonale) in modo tale
da massimizzare l'interazione tra gli atomo metallici, minimizzando così l'energia potenziale del sistema
Questa è la struttura reale di NaCl, in cui tutti gli ioni sono tangenti
Il fatto che tutti gli ioni siano tangenti è perché solo in questa organizzazione degli ioni ho
bilanciamento tra le forze di repulsione (tra ioni negativi) e forze di attrazione (tra ioni
positivi e negativi). Non avendo una prevalenza di forze, l'energia potenziale del sistema è
minima → gli ioni si disporranno così perché minimizzando l'energia potenziale e quindi
esiste la struttura cristallina
Nemmeno questa struttura potrebbe esistere perché i ioni non sono tutti
tangenti e quindi non ho bilanciamento tra forze di repulsione e attrazione
Il primo principio della termodinamica rappresenta una formulazione del principio di conservazione dell'energia e afferma che:
«L'energia interna di un sistema termodinamico isolato è costante.» → poiché l'universo (sistema + ambiente) è un sistema isolato
L'ENERGIA DELL'UNIVERSO E' COSTANTE → nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma
termodinamica Pagina 1
• Esterna al sistema → comporta una variazione di energia cinetica e potenziale
l'energia può essere
• Energia interna → un corpo aumenta/diminuisce la propria energia interna senza una variazione dell'energia cinetica e potenziale
Quando l'energia interna raggiunge un valore soglia, cioè quel valore di energia necessaria a vincere i legami a idrogeno tra gli atomi che formano l'acqua, il
numero di particelle con energia maggiore di quella soglia, quindi gassose, diventa grande → macroscopicamente vedo il passaggio di stato da liquido a gassoso
Le molecole d'acqua allo stato solido sono comunque legate da legami ponte a
idrogeno MA hanno una bassa energia interna perché per trovarsi allo stato liquido,
l'acqua deve stare max a 0°C
→ se la temperatura è bassa → energia interna delle molecole è bassa
→ poco movimento delle particelle → il ghiaccio ha una forma e volume proprio
• Lavoro infinitesimo
Se la trasformazione è isobara,
cioè a pressione costante,
posso passare al lavoro finito
termodinamica Pagina 2
Per quantificare il lavoro possiamo prendere come riferimento un piano pressione-volume (p-V)
Le trasformazioni come abbiamo già visto, possono avvenire o a pressione costante o a volume costante
termodinamica Pagina 3
Spesso si lavora a pressione costante, perché è pericoloso far andare un reattore in pressione ,
In questi casi non andiamo a considerare la variazione di energia interna
Ricordano che il trasferimento di calore è in realtà un trasferimento di energia, possiamo porci un'altra domanda guardano questa reazione chimica
Per capire la direzione dell'energia ho bisogno di enunciare il: II principio della Termodinamica
termodinamica Pagina 4
È importante la variazione di entropia che subisce un
corpo (con temperatura T) quando riceve o cede calore
Trasformazione reversibile = trasformazione tale che la trasformazione inversa non lasci traccia sull'ambiente e sul sistema
l'irreversibilità di un una trasformazione è legata principalmente alla dissipazione dell'energia durante la trasformazione.
l'unico caso in cui questo tipo di trasformazione è reversibile è se la forza che imprimo per comprimere il volume è infinitesima e dopo averla impressa
aspetto tempo (trasformazione quasi statica). In questo caso raggiungo l'equilibrio tra le forze ogni volta che aspetto tempo perché non dissipo energia
Poiché in una trasformazione reale, ho sempre qualche dissipazione di energia → nella realtà le trasformazioni sono irreversibili
Introdotto il II principio posso finalmente confermare quello che già sapevo dall'esperienza, cioè che il calore passa dal corpo più caldo a quello più freddo
termodinamica Pagina 5
• Macroscopicamente ; mi basta definire le proprietà di stato di una
sostanza (P, V, T) e studiare il comportamento di un fenomeno
→ si parla di macrostato, cioè lo stato visto a livello macroscopico
Per capire perché non mi basta definire le funzioni di stato, pensiamo alla condizione di equilibrio di una sostanza
Termodinamica classica
• Equilibrio termico → non ho flussi di calore tra sistema e ambiente
Sistema è in equilibrio ↔ • Equilibrio meccanico → la risultante delle forze esterne e interne al sistema è nulla
• Equilibrio chimico → non avvengono reazioni chimiche, ovvero la composizione chimica = cost
Anche se macroscopicamente il sistema è in equilibrio, capiamo che in realtà che le particelle che
compongono il sistema sono in costante movimento ma non alterano le condizioni macroscopiche
Le particelle si muovono istante per istante ma poiché la Il numero di microstati, cioè la quantità di moto delle particelle
SOLIDO temperatura è bassa, la loro energia cinetica è bassa che si muovono, è basso → bassa molteplicità → bassa entropia
termodinamica Pagina 7
Questa cosa è fondamentale, perché ci fa capire che in una qualsiasi
trasformazione l'entropia aumenta sempre.
Togliere la barriera è una trasformazione (volume a disposizione delle particelle di gas maggiore), quindi l'entropia del sistema
deve aumentare e per farlo devono aumentare il numero di stati microscopici.
Tolgo la barriera
Le particelle di gas occuperanno tutto il volume perché così le posizioni occupabili da ogni singola particella aumentano
→ numero di stati microscopici aumentano → entropia aumenta
Immaginiamo di avere
termodinamica Pagina 8
Abbiamo sempre detto che i sistemi chimici tendono a minimizzare la propria energia potenziale
Per minimizzare l'energia interna del sistema, ogni trasformazione dovrebbe essere esotermica
Poiché non ci possiamo mettere a studiare l'ambiente, dobbiamo avere qualche relazione
che ci permette di prevedere la spontaneità di una trasformazione studiando solo il sistema
Perché se il sistema acquista entalpia (+) → l'ambiente cede la stessa quantità di entalpia (-)
termodinamica Pagina 9
Per farla avvenire devo
compiere lavoro dall'esterno
Non posso usare l'equazione di Gibbs per determinare la spontaneità del processo
termodinamica Pagina 10
Quantità di energia da fornire, sottoforma di
calore, per innalzare di 1°C =1K la
temperatura di 1 mole di sostanza
Tutte le particelle
sono liquide • Raggiunta la temperatura di fusione; il calore fornito fa
crescere solo l'energia potenziale delle particelle
Perché in questa fase si devono rompere le forti interazioni
tra le particelle del solido. Per rompersi questi legami, la
posizione delle particelle deve allontanarsi, cioè deve
crescere l'energia potenziale
Notiamo che la temperatura infatti non sale → Ec = 0
termodinamica Pagina 11
Calore necessario a rompere tutti i legami liquidi
Tutte le particelle
sono gas
• Entalpia di fusione → energia per rompere i legami del solido,
Si passa da un solido (forma e volume proprio) → liquido (volume proprio) MA: particelle sempre vicine
Si passa da un liquido (volume proprio) → gas che non ha né forma né volume proprio → particelle molto lontane
Il gas si comporta come un gas reale, perché la distanza tra le particelle non è elevata tanto da
dire che le interazioni tra le particelle sono trascurabili → andamento esponenziale
A temperature elevate, la distanza tra le particelle è elevata → non ho interazione tra particelle
→ sostanza si comporta come un gas ideale
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l'evaporazione è sempre una trasformazione spontanea (è possibile che accada in un tempo molto lungo ma accade)
Queste particelle evaporano prima delle altre, di conseguenza quelle che prima
stavano sotto si trovano in superfice ed evaporano
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Per evaporare, le particelle devono trovarsi in superfice….. MA questa è la condizione necessaria
Le particelle che si trovano in superfice devono avere un energia tale da rompere i legami liquidi
Questo perché l'evaporazione è un processo attivato ↔ bisogna superare una barriera energetica per farlo avvenire
Sappiamo che esiste un valore di energia soglia E* che se viene raggiunta si riesce
macroscopicamente a vedere il passaggio di stato liquido → gas
Per calcolare la percentuale di particelle che possiede energia > energia soglia
tutte le particelle si muovono con velocità media A noi interessano solo le particelle che si muovono lungo l'asse z
(sappiamo che non è così ma ho una distribuzione di velocità)
Ipotizziamo
MI SERVONO
QUESTE
termodinamica Pagina 15
Ragioniamo su questa formula e vediamo se entrano in gioco tutte le grandezze che
influenzano la velocità di evaporazione
l'unica cosa che spiega il fatto che a prescindere dalla temperatura il processo è spontaneo è che
Se il contenitore è chiuso, il vapore prodotto dall'evaporazione resta nel recipiente facendo aumentare la pressione del recipiente
Se all'inizio Si nota che la pressione aumenta nel tempo per poi raggiunge un valore massimo
togliamo tutta l'aria
e abbiamo p=0
Sperimentalmente
si osserva
La pressione cresce nel tempo perché il numero di particelle che urtano contro le pareti del contenitore aumenta
Le particelle dopo aver urtano n volte contro le pareti ritornano nell'acqua (ricondensano)
→ più la pressione sale, cioè più particelle urtano contro le pareti → più particelle ricondensano
→ si arriva a un tempo : t* ; in cui gli urti e il fenomeno di condensazione sono perfettamente uguali
→ ho una condizione di equilibrio dinamico ↔ velocità di evaporazione e velocità di condensazioni sono uguali
termodinamica Pagina 16
Nella condizione di equilibrio dinamico, ho che la
velocità di evaporazione = velocità condensazione
termodinamica Pagina 17
CHE DIFFERENZA C'E' TRA : EVAPORAZIONE & EBOLIZZIONE ?
• Evaporazione : trasformazione spontanea , è un fenomeno di superfice cioè evaporano le particelle che si trovano a contatto con l'atmosfera .
È un fenomeno che macroscopicamente non si nota
si ha quando tutte le particelle del contenitore evaporano e non solo quelle superficiali → lo vedo macroscopicamente
• Ebollizione :
Si ha quando la tensione di vapore (pressione interna che si ha all'equilibrio dinamico) ≡ pressione esterna
variazione di entalpia
Da questa cosa capiamo che vari tipi di liquidi hanno punti Ogni tipo di liquido ha una da liquido a gas Per avere tensione di
diversi di ebollizione, perché ogni tipo di liquido ha una combinazione diversa tra vapore del liquido = 1atm
variazione di entalpia diversa per passare da liquido a gassoso
Temperatura
Quando inizia l'evaporazione si creano delle bolle di vapore che esercitano una certa pressione
verso le pareti del contenitore
Se la pressione esercitata dalle bolle verso il contenitore (tensione di vapore) è < pressione esterna
A pressione atmosferica = 1 atm → l'acqua bolle a 100°C perché a questa temperatura la tensione di vapore = 1atm
In montagna ( pressione inferiore a 1 atm, perché la colonna d'aria è minore ) → l'acqua bolle a una temperatura più bassa perché deve raggiungere pressione < 1atm
• Il volume liquido diminuisce • La pressione interna aumenta Il volume del liquido può finire
prima che si arrivi all'equilibrio
se si arriva all'equilibrio dinamico tra la dinamico
velocità di evaporazione e di condensazione
Anche la sublimazione è una trasformazione spontanea, cioè avviene a prescindere dalla temperatura, ma ovviamente con tempi ancora più lunghi
Avviene esattamente • Superfice contatto tra solido e atmosfera → Vs cresce linearmente con A
quello che avviene • Temperatura → Vs cresce esponenzialmente con T
nell'evaporazione • Natura del solido
Tensione di vapore del solido = pressione esercitata dal vapore in condizione di equilibrio dinamico con il proprio li quido
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• Lettere maiuscole : reagenti e prodotti
Immaginiamo di avere una reazione chimica generica dove
• Lettere minuscole: coefficienti stechiometrici
Quando la reazione avviene in fase gassosa, la costante di equilibrio può essere espressa in
termini di pressioni parziali e si ottiene
Da questo momento in poi, le reazioni che avrò nella traccia degli esercizi
saranno già bilanciate e non vanno toccati i coefficienti stechiometrici
Cambiando i coefficienti
stechiometrici ho delle costanti di
equilibrio diverse
La velocità della reazione inversa deve essere > velocità reazione diretta
In modo tale da formare più reagenti che prodotti
Se non lo è, posso vedere se la reazione è spostata verso destra o verso sinistra e quindi equilibrarla in base a questo
Vuol dire che il numero di prodotti è troppo grande → la reazione è spostata verso sinistra
Vuol dire che il numero di prodotti è troppo grande → la reazione è spostata verso sinistra
Quando siamo davanti a un equilibrio eterogeneo : le sostanze solide non influenzano la condizione di equilibrio → non le scrivo nella legge di azione di massa
Per arrivare all'equilibrio in quel volume e con quella temperatura ho bisogno di 100 mol di CO2
Per capire quante moli si formano veramente di CO2, devo fare i calcoli rispetto al reagente limitante rispettando i coefficienti stechiometrici
Una soluzione elettrolitica, fatta da un solvente (acqua) e una sostanza che disciolta in acqua si dissocia nelle componenti ioniche conduce elettricità
Il denominatore della concentrazione = cost perché Invece di ragionare con le moli posso ragionare
cambia pochissimo se disciolgo in acqua qualcosa direttamente con le concentrazioni
Concentrazione di acqua
disciolta in soluzione
(sempre acqua) che mi Le concentrazioni di ioni ottenuti (x) non sono
serve per formare gli ioni trascurabili, perché se ci sono l'acqua conduce
corrente, se non ci sono non conduce
Acqua
È una vera e propria Kc MA non ho il denominatore perché abbiamo detto che trascuriamo la concentrazione del reagente
È una sostanza chimica che contiene idrogeno e che se disciolta in acqua libera ioni H+
Sostanza che contiene ossigeno e idrogeno e che se disciolta in acqua libera ioni OH-
1) Non trovo mai ioni H+ da soli in acqua perché essendo molto reattivi si legano subito a qualcos'altro
2) NH3 è una base e non contiene ossigeno
Per capire se un acido è forte o debole, prendiamo gli acidi e li combiniamo con l'acqua → otteniamo una scala di acidi forti e deboli
Poiché ho messo nell'acqua una sostanza acida → mi aspetto PH < 7 perché ho sicuramente soluzione acida
Quindi se metto una quantità minima di acido o di base → posso trascurare la ionizzazione dell'acqua
Diagramma di Stato dell'acqua La caratteristica dell'acqua, come poche altre sostanze, è che la retta di
distacco tra solido e liquido ha pendenza negativa
La curva della tensione di vapore del solido non può continuare ma si arresta nel punto triplo Se prendo una T < T triplo
dimostro che tensione di vapore
del liquido non può continuare
Nel ghiaccio (solido) tra le molecole d'acqua ho un interazione intermolecolare ponte ad idrogeno
→ ho una struttura ben definita, infatti ogni molecola d'acqua si lega ad altre 4 molecole
Le particelle di gas condensano quando si legano, cioè quando prevalgono le forze attrattive ovvero l'energia potenziale
Se l'energia cinetica è molto alta, predomina su quella potenziale (responsabile della condensazione)
quindi non avrò mai condensazione → il gas (T>Tc) non diventa liquido anche se comprimo il volume in modo da provare a far avvicinare le particelle
Un processo è spontaneo
Se voglio far solubilizzare un soluto in un solvente, le particelle del soluto devono interagire con quelle del solvente. Per farlo deve succedere
soluzioni Pagina 1
I primi due processi svantaggiano la spontaneità della solubilizzazione, perché sto spendendo energia e quindi ho un aumento di entalpia
quando in realtà per far avvenire il processo spontaneamente dovrei avere una diminuzione di entalpia
Se mischio le particelle l'energia che ho speso per rompere quelle l'energia spesa per rompere
l'entropia aumenta sempre interazioni, ora viene dissipata quando si quelle interazioni non viene
legano i 2 liquidi che si rilegheranno con le interamente dissipata quando i 2
stesse interazioni interparticellari liquidi si legano perché i 2 liquidi
non hanno le stesse interazioni
soluzioni Pagina 2
Le particelle di gas sono separate
Orientandosi in questo modo, l'acqua strappa ioni che se ne vanno in soluzione sotto forma di ioni idratati (circondato da molecole d'acqua
Dipende dalla variazione entropica che cambia a seconda del solido ionico disciolto e dalla
quantità del solido disciolto
soluzioni Pagina 4
Per una soluzione ideale, esiste una legge che mi permette di calcolare la pressione massima ,
ovvero la tensione di vapore, che si instaura quando mescolo due sostanze diverse
Ovvero
• velocità di evaporazione = velocità condensazione
(liquido)
Partiamo da un sistema omogeneo, cioè inseriamo una quantità di sale tale da non superare la
solubilità , cioè la massima concentrazione di soluto che il mio solvente (acqua) può assumere
L'acqua evapora molto prima del sale , intorno ai 100 °, e passa per un condensatore che
riporta il vapor d'acqua di nuovo allo stato liquido
Nella bolla iniziale rimane soltanto il sale e quindi attraverso una distillazione ho operato una
separazione della mia soluzione sfruttando le diverse temperature necessarie a far volatilizzare
le due sostanze che compongono la soluzione
soluzioni Pagina 5
• Sostanza volatile : acqua
Conseguenze dell'abbassamento della tensione di vapore Dovuto a una soluzione fatta da
• Sostanza non volatile
l'innalzamento della temperatura necessaria per portare l'acqua a ebollizione è detto : INNALZAMENTO EBULLOSCOPICO
ABBASSAMENTO CRIOSCOPICO
soluzioni Pagina 6
Cosa succede se raffreddo una soluzione ?
Concentriamoci sul passaggio di fase da liquido a solido e paragoniamo il comportamento di una sostanza pura (acqua) e una soluzione (es. acqua + sale)
In questo tratto ho la coesistenza Dello Stato liquido e dello Stato solido, infatti
nel tempo la temperatura non diminuisce poiché il calore ceduto serve a
formare i legami ponte a idrogeno del ghiaccio
Ho un arresto termico perché si è raggiunta la solubilità dell'acqua, cioè ho che la concentrazione massima di sale che rimane costante nel tempo
Da questo punto inizia a precipitare il sale E l'arresto termico finisce quando tutta l'acqua si è congelata e tutto il sale è precipitato
soluzioni Pagina 7
Poiché abbiamo moltissimi atomi, definiamo la mole = quantità di entità (atomi, ioni, molecole, elettroni)
--> sulla tavola periodica non trovo l'unità di misura del peso atomico poiché la scelgo io.
--> ora siamo in grado di : nota la massa in g, ricavo il numero di moli note le moli, ricavo i grammi
NB → molto spesso la massa non viene fornita in grammi → proprio pe come abbiamo definito la mole → DEVO SEMPRE AVERE LA MASSA IN g
Per lo stesso principio, posso moltiplicare una molecola per il numero di avogardo N → moltiplicare Moltiplicare la molecola per N vuol dire che
un'entità (in questo caso una molecola) per il numero di avogardo vuol dire avere 1 mole di questa entità anche gli atomi della molecola si moltiplicano
per N
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Ogni molecola di ossigeno O2 è fatta da 2 atomi di ossigeno O Peso atomico dell'ossigeno , non è adimensionale ma l'unità di misura la
scelgo io
Il numero di moli di O (ossigeno atomico) È il doppio poiché ogni molecola di ossigeno contiene 2
atomi di ossigeno molecolare
La mole esprime una quantità di entità
Poiché conosco la massa del composto, trovo il numero di moli del composto
POI poiché il cromo ha pedice 2 capisco il numero di moli del cromo atomico e trovo la Devo moltiplicare i pedici per il numero fuori la parentesi
massa di cromo
Dobbiamo fare l'analisi elementare, cioè noto il composto devo trovare le percentuali in peso degli elementi del composto
Mi conviene ragionare in moli, fisso 1 mol del composto e trovo la massa del composto
Se conosco la mole del composto (l'ho fissato io) → trovo le moli degli elementi semplicemente guardando i pedici
Dalle moli degli elementi (conoscendo il peso atomico) ricavo la
massa dell'elemento
esercizi Pagina 2
conoscendo le percentuali in peso degli elementi, voglio : formula minima e formula molecolare
Per ricavare la formula molecolare devo conoscere qualche altra cosa, infatti l'esercizio mi dà
anche il peso molecolare del composto
In questo caso mi conviene fissare la massa del composto (non posso ragionare con le percentuali)
Devo mantenere lo stesso numero di
cifre significative, ricorda che lo 0 a
destra della virgola conta come cifra
significativa mentre a sinistra no
Notiamo che il numero di moli dell'idrogeno H è il doppio rispetto al numero di moli del carbonio C
I pedici saranno dei multipli rispetto alla formula minima, poiché il rapporto deve essere lo
stesso ma questa volta non devo avere per forza i numeri interi più piccoli possibili
Cioè faccio finta che quella della formula minima è una molecola e
calcolo normalmente il peso molecolare
Per capire il
rapporto
minimo dei
pedici faccio
Moltiplico questi 2
numeri per un
numero intero man
mano maggiore
esercizi Pagina 3
le 2 sostanze hanno peso molecolare diverso
Abbiamo 2 sostanze che all'analisi elementare hanno fornito questi risultati,
Dopo la combustione
Tutto è basato sul principio di conservazione della massa, quindi a seguito di una trasformazione chimica (combustione in questo caso) gli atomi si combinano in
qualche modo ma restano gli stessi perché la trasformazione avviene in un ambiente isolato senza la possibilità di interazione con lo spazio esterno
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Per vedere se c'è un reagente limitante, si fa finta di non considerare un dato
esercizi Pagina 5
Scrivere e bilanciare la reazione di combustione del metano e trovare la percentuale in peso della miscela finale
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Per vedere se c'è un reagente limitante, non considero
esercizi Pagina 7
• Soluzione 1 fase → componente maggioritario
esercizi Pagina 8
Voglio scrivere l'equazione dei gas in funzione di un solo gas e non in funzione della miscela , come faccio?
Un'altra grandezza molto usata è Che mi restituisce la concentrazione di moli di un gas rispetto al totale
esercizi Pagina 9
Densità funzione di
pressione e
temperatura
esercizi Pagina 10
Ogni gas occupa
sempre l'intero volume
del contenitore
esercizi Pagina 11
Per capire le pressioni dei composti in uscita, faccio i
calcoli rispetto alla pressione parziale del limitante
esercizi Pagina 12
I due contenitori hanno una valvola al centro, questa si apre all'improvviso e avviene la combustione di
Se il volume aumenta
la pressione diminuisce
esercizi Pagina 13
Per Dalton, la pressione totale = ∑ pressioni parziali
Ho scomposto al pressione dell'aria nelle sue pressioni parziali perché guardando la reazione
Notiamo che N2 (azoto) non prende parte alla reazione → lo ritroveremo nei prodotti
Dell'azoto conosciamo anche la pressione finale, perché non prendendo parte alla
reazione lo ritroviamo, alla stessa pressione iniziale, nei prodotti
Una volta capito chi è il reagente limitante, per capire le pressioni dei composti alla fine della reazione, faccio i conti rispetto al limitante
esercizi Pagina 14
Mi serve una di queste 2 perché se conosco almeno 1 pressione parziale risolvo
Una volta bilanciata la reazione e capito chi è il limitante, ho sempre ottenuto le pressioni dei prodotti in funzione della pressione del reagente limitante
rispettando i coefficienti stechiometrici. In questo caso non posso determinare le pressioni perché non conosco la pressione del reagente limitante
MA facendo così sostituisco nel sistema e ho 2 equazioni e 2 incognite
esercizi Pagina 15
2 contenitori di 1 litro di soluzione liquida diversa → che hanno una densità diversa
Questo perché il volume di gas che ho inserito và a riempire gli spazi microscopici lasciati dal
liquido → il gas non altera il volume del liquido
NB: quando mi viene chiesto di calcolare la pressione nel recipiente, si intende sempre nelle
condizioni in cui non cambia più nulla e cioè quando si è raggiunto l'equilibrio dinamico
Volume a disposizione
del gas = 2 litri
esercizi Pagina 16
0,0278 moli evaporano
Cioè significa che non può formarsi altro vapore Se mi viene detto che l'ambiente è saturo di vapor
d'acqua vuol dire che ho pressione = tensione di vapore
Il peso dell'acqua si è ridotto della massa di acqua che è evaporata, cioè la massa di acqua che
deve evaporare per raggiungere l'equilibrio dinamico per avere pressione = tensione di vapore
esercizi Pagina 17
Se guardo la formula della tensione di vapore che è la massima pressione che posso avere nel contenitore, vedo che non dipende
dal volume ma solo dalla temperatura e dalla sostanza.
Questo vuol dire che evaporerà solo l'acqua che mi serve per arrivare all'equilibrio dinamico, cioè per avere pressione
massima = tensione di vapore nel contenitore . Il resto dell'acqua condenserà
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Alla fine delle reazione troverò sia i reagenti che i prodotti
esercizi Pagina 19
La reazione si deve spostare a sinistra
La velocità della reazione inversa deve essere > velocità reazione diretta
In modo tale da formare più reagenti che prodotti
esercizi Pagina 20
l'equazione non è più rispettata
Equilibrio perturbato
esercizi Pagina 21
Per capire il rapporto minimo intero
divido tutto per il numero più piccolo
Spostata a sinistra