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LE ARMATURE DIS. MARIA DELLE GRAZIE DI CURTATONE DI MANTOVA E L’ARMATURA LOMBARDA DEL °400 ‘Bseludo dal conto Parmatura 04,3295, eit Carran pare, Spiter'e de Dino, attribuita ad Antonio dalla Croce © censecvata al Metropolitan Museum di New York, nora aecolta tra quelle da considerare, ma chedopo un direttoe fallento esame ritengo di depennate. In partiselar; la alata alle tedesea hat un coppo originale mol riparto, on vbiera modema e marche nuove; il batbotto hi ledie lame superiori huone ms risdattate, col euardacollo modemo e marche nuove: la goieita buon di AugSbArE, atabileal 1550-1500eirea; petioe panriera sone medemni © aid rimanegeiatlrispetio a una provedente strutturario ne Ia schiens injpartita ha solo la parte veatrale Pose buona, del Cinguecento,rtaghata ¢rmodeliaa:il pao di falde € modemo e owiamente le marche sono nuove; gl spallace’ sonomovernicon uns lontana possbilita ce sa sifatia la un pecao buono la verza lama di quelle sitiste: le bufle sono ancr’esse mesierne, con quills sinistea che sembra ricavaia da un veeehio porto 0 schiena ritaghata,e le marche ovviamente moderne su alire limete via! 1 bracciali sono modemni come le manopole: le sambiere sono anch'esse moderne, eon forse la coppadel zinoccbiel- lo desiro buona ma tiadatiaia, le seurpe sono modeine Trutta Tarmatura ¢ stata tlavoraia da amen une prece- Gente versione, da uno di primi dus collezionisti che la possedettero. Sempre a propositodi armature quattroce lesche non conto neppure, dello stesso museo, ne kt 29.1543 che pur essendo formata con singuantecingue pezzi buoni - proveniemt da Halkis, salvo il Dacinetto “st sessantaguattio ¢ unasgregazione arbitratia, él 14.25 718 incu tra jpezsi nonmoderni sone quatiroeente- schi solo elmetio buste © manopole, eronclogicamente incongrui tra loro. Ved 1967 Bocsia-Celho, I 4-4 70-1); 1969 Nickel, a pp. 55,58 2A Santuario erano rimasti quattro gruppi format cos brace 2-3, manopo- te 2. gambiere 2:50, elmetio Mann compo salle G3 hrsccisls 4, gumbiere 4 91, insiome Mann 5 92, Jnsieme Mann 6.93, isieme Mann 7, 94, armtura Mann 16, ‘Sempre iferndomi ai numeri di catalog, eveo Is eompesizione deal insemi espest: 260, emnelta Mann 2 compo 4, spllacei 62. braccily 3, ranopole 2 gab. 326i, elmetto Mana 6, coepo space L-4 bree cnet Maat 4, buSio. 6 sp tacci 2-5, sambiere 6. Come si vede, 250 coineie (No che pore manopcle) con Ptrale Bi: 761 anliipa (siho che per le manopole « le gambiere) Patil BS; 262 coincide con Tattuale Bo. *Peresempio non # possone organicaane inven pefetiae mente singroni, ne sorapre runs por organ tr loro {Gaesempio lo Spllactosinisro dt 4 non trova med nel'economin generale dei propostt maui insert = dl Aundarecor le gumbier diB2 chs hanno le tess marshes Sono pressoche degh Stes ai, interno del Santuario con paste dellimpaleato a due ‘oudin’ di nicchie con i simalacri ej fantooc. Spices Ia ecorazione applicata con mani, cuon, sent e cechi che Sinota meglio nelle alire fotografie, “ome compaiono nelle proteziont anterior cel busto € de! bacina irovate a Kissnach, ci poco anterior al 1352. fe) tutto analoghe ai tipi 1 ¢ 2 seavati_a Visby, che precedono i 1361; 0 similmente ai Uipi 37 sempre da Vishy, ma nei quali le Lume trasversali antetioti sono in numero minore, Vedi 1925 Gessler, p. 211 sg, ¢ 1939 ‘Thordeman, pp. 45-359 tt, 238. Vouk 1929 Trapp. op. 19 sez. tl, X-XIl; 1967 Bose Coelho, pp. 117¢ 126-127, 1 1-52 815; 1979 b Bocda, I, 13-14. Lapezea équila piasteacentrale pid ampia delle ale, che reat rbaaito'arresto a V aonancota arcuato. Ul lamisre & marcato P, ¢ fn siessa marca compare poco Aiversa si pelti di cut alla note 9 g.v.e sul bacinetto del ‘Museo Comunaledi Sax Gimignano; vedi 1979 b Bocca, ff. 11d Per une possibile proposta di lettura vedi 1982 Boos 4, DF. La brigantina € una variante coeva della conaizina, ma ebde maygior fortuna, perché questa si ports. speck in area mediterranea - fin verso la mati del ‘Quattrovent9, menire Tatra t10¥6 lero use fin entre i inquecento, Le brigantina aveva sirutiura a lamelle ed ado un paio di paste pettorali un po’ grandi (mat pers oine ut! miezzo peite), © i poteva aprire in vari modi (@inarzi, su un lato. dietto) meatre la corazzna si apriva folo dhvanti, Pez2e dn schiens a doppio traperio sono. conservate nel Metropolitan Museum di New York nel fondo proveniente da Halkis: per esempio i pezzi 201150.00 aed mo, 29.150,96107 e quella montats sulla ‘oruczina ricomposta 29.1543, Le alte porze ivi conser vate sono trapezie 0 essimilabil, Wed 1079 b Bovein, p. 5. In quel testo non ho avuto ‘ecasione di citare Tantica © importance tadizions di Cremont ¢ Mantova (@ piu discosto, di Aquileia) nella produzione di armamenti. Yedi 1988. Luzzatto. p. 20 £4, 1963, ©1971 Bustin, p. Sl, con citazione dalla Novis Digrivarur. Vedi 1967 Boccia-Coelho,p. 128, 16-18. Avverto che dard siferimenti solo per le raffigurazioni inseritein opere Aisciplinat, per le alte rinvio alle numerosissime pubblic ceavioni di storia éellarie. Quaiora non sia diversamente spectficato, sonsidero compatiile la datazione dell arma ricnitorttatlo quella delle fonte iconografica riportata, con le ovsie cuutele Vedi, per parzill illustrazioni, 1954 Norman, p. 22 IK. 17.18; 1967 Bovcia-Coctho, pp. 128-129 ¢ ff. 19-20, 1980 Seal, f. 6. PER UN PROFILO DELL’ARMATURA DA UOMO D'ARME QUATTROCENTESCA LOMBARDA L’armamento difensivo trecentesco si era definito fino al sesto decennio del secolo, in tutta Europa, come un sistema misto di protezioni di cuoio edi metallo, con Pausilio di tessili. Il cuoio cra conciato © cotto, a seconda che dovesse fare da supporto e da copertura flessibile delle parti metalliche, oppure cheservisse ¢ formare docce suppletive rigide a difesa deli arti o qualche lezgero copricapo. Hmetallo (Ferro ¢ aeciaio, nel significato corrente dei termini) formava la maglis ad anelli o quella cosidderta piatta (a brattee, tondelli, squame o scaglie) oppure si organizzava in piccole piastre ¢/0 addogature, quando non rinforzava il cuoio con barretic o borchie; fermo restando che erano in acciaio quasi tuitii copricapi. I tessiliservivano da eopertura oda fodera,¢ talora anche da supporto alle altre parti. Presto si era manifestata la necessita di proteggersi meglio, perche si erano modificatec tattiche guerresche ¢ le armi offensive avevano assunto earatteristicheche le rendevano pit adatte a peneirare o rompere le difese. Si era quindi avviata una sperimentazione in grande. che procedeva per linee diverse ma talora intersecate; da una parte si tendeva a perfezionare le vecchic corazzature (di piccole piastre articolate ad un supporto coriaceo) e dall'altra sicercava di inserire qualche protezione pit! ampia (piastre grandi e doghe larghe anche tre 0 quatiro dita), muoyendosi di fatto verso un armamento pitt completo. Questo processo di formazione dell'armatura intera aveva esplorato in sostanza due ipotesi di lavoro, La prima, espressa soprattutto nell'ambito francese ¢ inglese, aveva cercato di risolvere i problemi dell’articolazione degli arti, ¢ gid verso la meta def Trecento era stata in grado di proporre bracciali e gambiere completamente in metallo, Laltra, di area tedesca in senso lato, si era invece rivolta al problema delle difese del tronco, ‘giungendo - sempre intorno alla meti del secolo -a definire il lamiere ea perfezionarlo pili tardi con Padozione della perza, II lamiere era una cora7za ormai tutta addogata (in genere per il lingo, ma talora per traverso sul davanti) 0 a piastre grandi, ei pitiantichi csempi chece ne restano sono molto ignificativi |; é senza dubbio milanese quello pitt completo pervenutoci?, databile circa al 1370, conservato nell’Armeria Trapp a Churburg (f. 1). Unvaltra soluzione di poco pit tarda era la corazzina, una variante della corazza definita da tre grandi protezioni che si coordinayano alle vecchie placchertee lamelle: due dinanzi -ciaseuna per mezzo petto, separate dall'apertura mediana ma con sovrammonta verso desira -lunghe finoa quattro dita sopra la vita, ¢ una dietro - la pezeada schiena - altrettanto lunga ea forma di trapezio, o di due trapezi uniti per la base minore3 (fF. 2-4), Nella penisola 'armamento misto di cuoia ¢ ferro era stato usato fino agli anné Sessania del secolo ma in quest’area siera concentrata, perle continue guerre c la decisiva presenza delle compagnic di ventura con genti di tutta Europa, una somma di esperienze rimarchevoli, che si confrontavano direttamente sulla bonta del proprio apparecchio: boemi con inglesi, guasconi con catalani, provenzali con bayaresi, ¢ lombardi toscani napoletani siciliani, senza contare minori ma (almeno agli inizi) importanti presenze arabe, bizantine, latino-egee. La terra italiana era la pitt ricca d'Europa-da Milanoa Venczia a Firenze a Napoli- possedeva un primato finanziario indiscutibile, tuna capacitd produttiva di prim’ordine, un tessuto di commercio di rara penetrazione con una rete difilialiche andava da Praga a Fez eda Londra a Costantinepoli, unartigianato dialta qualita u egemonia culturale in via di crescita, Vi eran quindi tutte le condizioni perché appunto qui, e particolarmente in quella ampia ‘Lombardia’ di cui ho gia avuto occasione di pariare4, si cogliesse il senso del tinnovamento che eta andato preparandosi, ¢ al quale le stesse esperionze peninsulari avevano contribuito. Cosi, non meraviglia che proprio Milano, dove la produzione di armamenti aveva un antico e solidissimo impianto, sia riuscita a dare una syolta devisiva al processo di formazione dell'armatura intera di piastra chiudendo un'epoea ¢ aprendosi al futuro: in pratica definendo un oggetto-soggetto che non era somma delle esperienze pregresse ma che andava molto oltre, acguisende ung specifica autonamia non tanto tecnica quanto coneettuale, Naturalmente, hon tutto si fece subito e insieme, anche se tra la meta del Sessanta e quella dell'ultimo decennio del secolo quasi tutto era gid caratterizzato. Un eccellente esempio dei nuovi armamenti in via di formazione é dato dalla figura di Niccolo Acciaiuoli sull'arca funeraria nella Certosa di Val d'Ema presso Firenze, dove questo gran personegaio - morto nel 1365, ma il monumento é dell’anno successive - di famiglia bresciana, fiorentino di nascita e nanotetano di adozione, ¢ ritratto con gli arti completamente racchiusi da bracciali e gambicre metallici$, Il sorcotto nascondeil tronco, e quindi non ¢ possibileaifermare che al disotto visia -in Iuogo o in pit di una corazza oun lamiere - un petto vero e proprio. ma lestorie GiS. lacopo sul paliotto di Leonardo di ser Giovanni nel duomo di Pistoia, lavorato tra il 1367 ¢il 1371, mostrano accanto ad armamenti all’eroica e ad altri misti in cuoio e ferro, anche la novita del petto con la ventresea a lame, Qui la compresenza delle soluzioni sottolinea il momento di trapasso, ¢ lo fissa cronologicamente in piena aderenza col dato di fatto siorico. A parte gli armati re all’eroica, gli altei indossano barbute, celate veneziane e cappelli da campagna: camicie di maglia, ‘corazzine e petti con ventresca; armamenti misti di cuoio e ferro per gli arti (¢ da alcuni ginocehieli pende Ia bolgia in maglia ad anelli gia presente da decenni nelle soluzioni nostrali); manopole metalliche e scarpe a squame. Dico subito che pure facendo dell armatura lombarda lasse centrale di questa esposizione, credo necessario confrontarne le soluzioni con quelle che comparvero in altri punti della penisola, sia per opportunita critica, sia perché la produzione seitentrionale ebbe un mereato assai ampid, e se ne riconoscono ovunque le presenze ¢ le influenze. Non. & pero senza significato che appunto in Toscana si trovino le testimonianze pitt interessant degli inizi di questo processo che ci siano pervenute. Cid sta a significare che l'interesse per le nuove soluioni era vyivissimo, e patrebbe anche sottintendere una diretta partecipazione al processo di rinnovamento. Del resto, studi recenti hanno messo in luce un ruolo fiorentino tuttaltro che minore, del quale ritrovereme prove anche pit avanti’. ‘Tra gliinizi degli anni Settantac gli albori de! Quattrocento larmatura completa di piastra, almeno in ftalia e particolarmentein Lombardia, viene definita in tutti i suoi componenti, La testa é protetta da un copricapo di tipo nuovo documentato su inventari gia negli ultimi anni de! Trecento: elmetto, composto di tre parti delle quali le prima - un coppo tondegeiante assai modellato a seauire bene il volume cranico - difende anche la nuca e la parte posteriore del collo, mentre lealtre due - i guanciali, incemnierativi - si chiudono dinanzi lasciando liberi solo gli occhi. I due guanciali formano barbozza e sirialzano dinanzi in una punta discosta dal naso; la loro tenuta éassicurata in questi primi modelli da una chiaveita girevole fissata al guanciale dest, fatta traversare una fessura che le corrisponde sull'aitro, ¢ quindi rigirata. II collo é difeso da un gorzarino in maglia ad ‘unelli tenuto da un coietto appeso mediante aghetti alle baghette disposte lingo il margine inferiore dei guanciali. Gii occhi sono lasciati scoperti, ma quasi subito siadotte una visiera amovibile per lo pid fissata alla punta della barbozza a guanciali: una sua linguetta prende in un ponticello posto sul guanciale desiro in corrispondenza della punta rialzalas, Liemetto costituisce un decisive ‘iglioramento nei confronti del bacinetto perfezionatos: dalla vecchia barbuta mediante l'adozione diuna visiera, ma rimasto ingombrante e sostanzialmente debole, perché la visiera stessa non aveva fermezze che la tenessero serrata: un colpo poteva riaizarla (soprattutto quando era a ribalta anziché girevole sulle bande). Infine il bacinetio pesava pareechio, petche il lungo cumaglio che ne pendeva, e che arrivava fino a coprive le spalle e il sommo del busto, era assai greve anche se una parte del suo peso si distribuiva. Inoltre il camaglio era fissato sulla schiena mediante ua coietto, per impedireli di spostarsi troppo o di rialzarsi, ¢ In sua stessa aderenza alle spalle aggiungeva il disagio dell'attrito, per cui alla lunga muovere la testa costava fatica. L’elmetto ha invece forme corapatte, ¢ pit leggero, pud adottare una visiera pit stabile, cil suo gorzarino é molto pitiridotto del camaglio. Questa invenzione italiana ha presto gran fortuna nella penisola per completare le armature da tiomo d'arme, accanto alla celata di tipo veneziano, e dominera per tutto il secolo. Essa sara poi tusata anche oltralpe, dove pero rimarranno sempre preferite lecelatealla tedesca 0 i gran bacinetti a loro volta perfezionati dai bacinetti sostituendo il camaglio con un padiglione di piastra ottenuto allungando posteriormente il coppo ¢ aggiungendo sul davanti una barbozza con lame di controvisiera e di guardacollo. Tl busto é ora chiuso da un petto e da una schiena che possono unirsi lungo i fianchi. Il petto é bombato 0 costolato in mezzeria e reca a destra, in corrispondenza dell'ascella ma abbastaniza in alto, un braccio meiallico sporgente -la resta -che si articola in modo da poter essere rialzato contro iI busto 0 abbassato orizzontalmente per appoggiarvi la lancia servendole da fualero. Ne sono buoni esempi quello 14 di Churburg e un altro nella Coflezione Gwynn a Epsom ({" 5), entrambi bombati e con arresto a V leggermente arcuato, databili intorno all'ullimo decennio del secolo?. La schiena € tripartita, vale a dire formata da tre piastre con la maggiore al centro ¢ le alire due laterali. Sia il petto che Ia schiena provengono dalle vecchie esperien7e del terzo quarto del Trecento, quando Pantica corazza si era trasformata nel lamiere avente dinanzi la gi citata pezza che proteggeva contralmente dal collo alla vita, divenuta ben presto un vero e proprio petto munito anche di ventresca ma privo della schiena - come negli esempi pistoiesi -mentre questa si definiva dalla pezza daschiena usata per le corazzine delle quali costituiva come sié visto la parte superiore centrale del dorso. La divisione tripartita della schiena non perd dovuta a difficolts di battitura; tirare una piastra quasi in piano € molto pid semplice che tirare da una sola piastra piana il coppo tondcggiante di un copricapo; mi sembra quindi che questa soluzione strutturale discenda pitt da un‘abitudine teenica, e sopratiutto mentale, piutiosto che da opportunita funzionali anche Se puo ayervi concorso Fintenzione di garantire alle difese un minimo di artivolazione trasversale. E un esempio del conservatorismo che sovente si ritrova:in molti aspetti del mondo guerresco, da quello del linguzggio che di un nome a un determinato pezza, ma poi lo trasferisce nel corso del tempo ad altri modelli talora molto diversi, a quello di soluzioni tecniche che vengono mantenute quando formai Ja loro iniziale motivazione si & dissolta, 0 allorché sono state superate da trovati intrinsecamente migliori. 11 bacino e la parte alta delle cosce sono difese da un puio di falde accampanate fatte di lame con cerniere a sinistra c fibbic a destra, articolate fra loro mediante ribattini ecoietti - questi interni- in modo che stando a cavalo possano in parte rientrare suse stesse 18 “Vedi, molto arnpiamente, 1973 Gaier. Vedi anche 1980 Scalini, pp. 15-26: e possibilmente il lovoro del 1979 del quale lo scritto eosttuisce una memoria assa sinetia. Vi i trovano ampi riferiment) alla presenza toscana nel processo di formazione delarmatura peninsilare, Vedi per un breve intervento che rende conte delle prime valutacloni su pezzi sino al allora non nob, in quanto precedente di tre anni alla pubblicazione del Catalogo de’Armeria di Churburg cul appartengene i due esemp cold discussi, 1926 Trapp. p. 23 spe. Visi irova alia [7 ‘una proposia di neostrivione della visiers sana che doves inserirsi nel ponticelo dellemetto, ma probabil- mente questa \isieaera meno sagomatacheneldisegno. I fissageio della visiera nel ponteello eomportava che questo fosse posto apreferenza sul guancialedestio, che impediva la sovrammonta (Cunziouaimente migiiore) di {quello snisto verso altro. Pit tard pera la sovramimion- ly seri sempre garantita, impemiando sulle bande la sisiera o le ventsalia, Ned 1929 Trapp, pp. 27-28. t. XVI.b: 1967 Booeia- Coelao, pp. 1/8¢ 129,11. 28-30, SanoentrambimarcatiP ‘come il amiore di eui alla nota 2. ¢.x 1oVedi ad escmpio il paio 12 della Collezione Ressman al Bargello di Firenze, marcato AN, AM o AN-M Cpotetica= ments collegthileall'armaiolo ducale Giovanni Meravi= tia, documentato come “Animoaus)), databileintomo al 1370e i palo {3.4 Churburg, mareato 10, databilecirea al 1390; 1967 Boccia-Coelho, pp. 17-118 ¢ 127-128, LT. pp. 117 ¢ 126-127, f, Te Bell; 1929 Trapp, pp. 21-2 { XII, Citas anche, inter ali, 1942 Mann, pp. 113 sag. Un altro paio consimile a quelli di Churburg. ma pit semmplice, € al Metropolitan Museum, 29,1543 im, ¢ provione dal fondo Halkis. NVedi 1967 Boccia-Ceelho, pp. 118 ¢ 129-130, fh. 3637, E marcato RCORONATO. [duefortin alto ein basso fan pensare ad una utifizazione qule sovrappetto di una Corazcatura sottostante, pivttosto che ~ come avevamo fllora spodizzato ~ ad un (issaggio superiore per Velo. ‘Anche Fuso per cilene Parme delalira coppia alta e immer oi fori & problematico a queste date, almero, nella petisola. Veei anche, in generale per le vieende delle protezoni del busio, 1930 Kely, nonostante e dataziont in parte non pili accettabilie il gia citato 1988 Thorde- man, passim T2990 Seal, F. U1. Scalini usa nelle desrizion i lessico storio incontrato nel subi studi: qui adoxto il esseo di cui 4 1982 Boscia disenuto afliciale dal Febbraio di quesio tno pet le noste schedature ccatalogazioni memorizai- bill elettzonicamente [BPer la statua, vedi 1979 b Boccia, 24; per amesi del tipo qui ricordato vedi 1929 Trapp, p. 93, 8. $4, marcati CON UNA CROCE € UNA TESTA MILRATA, € 1967 Boocite Coelho, pp. 18 ¢ 130-131, fh. 42-45; inolire pp. 119 © BI-f. Sl Gliarnssi analoghi del Metropolitan, 29.1543 1/0" 29,150.91 j/k, pzovengone dal fondo di Halkis. a bivchiere. Anche la falda é un’erecita trecentesca, derivando dalle soluzioni addogate per traverse tid usate in alcuni tipi di vecchi lamieri sia per il busto che per il bacino. Rispetto alla corazza, al Tamiere e alla corazzina, i] busto di piastra con petto schiena e falda costituisce un notevole passo avanti, Una volta superata Pabitudine mentale di ritenere che si debba garantire al combattente una protezione aderente, quindi molto articolata, percié affidata a una pluralita di parti (dalle lamelie, alle placche, alle lame) in qualche modo tenute assieme, i vantaggi sono notevoli: semplicita di costruzione € di manutenzione, maggiore leggerezza (perché le singole parti di una corazzatura, sovrapponendosi ai loro margini, vi doppiano il peso), quasi totale eliminazione dei varchiall’offesa (restando solo quelli laterali, del resto abbastanza controllabili). Al di sotto del paio di falde ne scende una in maglia ad anelli, appesa all ultima lama o direttamente in vite, che completa le diese, Le braccia sono protette in alto da spallaroli o da brevi maniche in maglia ad anelli, come nel secondo Trecento, ¢ per il resto da bracciali completi di cubitiera aventi icannoni che avvolgono del tutto arto, ciascuno in due piastre incernierate fra loro. Ditellio sottobracei di maglia difendono lo scavo ascellare el flessore. Quanto alle mani, si continuano a usare le vecchie manopolea clessidra, comparse poco prima della meti del sevolo precedente! Le gambe sono chiuse da gambiere complete di ginocehiello; anch’esse hanno Parnese ela schiniera del tutta avvolgenti, mente il piede puo essere serrato da una scarpa ¢ lame 0 protetto sul dorso da un quacrelletto in maglia ad anell Dimaglia & anche difeso il poplite, e nel complesso afi arti inferiori hanno un armamento identico 2 quello che gia possedevano trent anni prima. Le grandi novita dell'armatura di piastra di fine secolo stanno quindi nell’elmetto c nella diversa protezione del busto, mentre il bacino e gli arti si affidano 2 soluzioni git collaudate. A questo punto peré le cose sono ancora confuse, come se lo sforzo compiuto (nortare in vista una struttura prima nascosta ¢ quasi contemporaneamente modificarne principi tecnico-funzionali; semplice da dire adesso, ma tutt’altro che agevole) dovesse ora fare i conti con un’abitudine consolidata, econ Pso del tessuto di copertura non pitt come data intrinseco alle yecchie soluzioni ma come fatto di gusto ¢ di moda. Un notevole esempio di queste contraddizioni (nuovo nelle strutture, vecchio nell'aspetto) é offerto dal petto con falda anteriore W 195 nel Bayerisches Armeemuseum di Ingolstadt, databile circa al 1400 (f. 6). Esso é bombato € con Ia falda, ma & coperto di tessuto € Te capoechie che 1o ornano formando semicerchi addossati ricordano - qui senza ragione - gli andamenti arcuati concentric dei giri di lamelle verso lo stacco elle braccia delle vecchie corazze 1. In queste e nei lamieri coperti la strutturaa placche oaddogat era sempre rivestita di pelle e/o di tessuto; ess dava vivac'ti allinsieme, consentiva figurazioni araldiche, offriva un fondo di colore alle teste cei ribattini che fissavano i pez7i metallici sottostanti Dalla meta del secolo si era affermato il sorcotto, atillato ed elegante, sovente di lavorazione molto ricca, separato dall’armamento soitostante e portato indifferentemente anche con Pabito civile Liinvenzione di un armamento visibile anche per il tronco, affidato unicamente ai rapporti formal Gefiniti dalla struttura o poco di pi, deve essere stata una noviti ostica, anche perché veniva a ridurre decisamente la personalizzazione dell’insieme difensivo. Credo che soprattutio qui, e non per motive solo diabitudine edi consuetudine o per regioni teeniche, stia una motivazione forse non affiorante in modo consapevole, ma presente, del sostanziale rigetto del nuovo per almeno une. generavione. Questo mondo avverte come estranea tina innovazione che infatti possiede una logica ~ tecnica ma pitt culturale - per troppi versi sfuggente calla sua esperienza ¢ alla quale concorrone valori formali e ragioni specifiche che solo pi tardi diverranno senso comune di un'epoca rinnovata, In questi decenni armatura intera coesiste con l'armamento non pili misto di cuoio e ferro ma sempre caratterizzato dalla corazzatura in luogo del busto, Sovente, Parmatura nasconde il busta col veechio soreotio, e questo stato di cose sembra comune a tutta la penisola. Le figure giacenti di Prendiparte Pico, morto nel 1294 (f. 7) e di Spinetta Pico, morto nel 1399. nella chiesa della Mirandola, hanno gliarti completamente chiusi nel metallo, ma il sorcotco non consente di capire se nasconda o no un busto del nuovo tipo, come é probabile. Prendiparte indossa un bacinetto perché le cerniere laterali denunziano la presenza di una visiera girevole, ma Spinetta - che pure viene dopo - hha una barbuta semplice; ambedue hanno un camaglio con particolarita sorpassate: Prendiparte lo ha ricoperto di pelle o stoffa (come nel monumento di lacopo Cavalli, morto nel 1384, fatto da Paolo dalle Masegne, a San Zanipoto di Venezia, e come questo doveva essere dipinto) mentre Spinetta lo tiene ornato dinanzi con uno scudetto all’arme di famiglia. Il San Michele sul tabernacolo del SS. Sacramento in S. Marco a Venezia, databile al passaggio del secolo, é armato nello stesso modo (bia perd bolge al ginocchiello e quadrelfetti tra la schiniera ela searpaa lame) ma ilsoreotto copre un busto metallico di cui si rivela Ia costola di mezzeria !. Il San Giorgio di Giorgio Solari gia sulla guglia Carelli del duomo di Mikano e ora in quel Museo dell’ Opera, che ¢ del 1403, ha anch’esso un busto metallico celato dal sorcotto, denunciato dal rigonfio del petto edalla presenza della resta. Molto importante &il tipo del!'arnese, privo di lamella tra cosciale 2 ginocchiello; e580 8 quindi come quelli conservati a Churburg ((T. 8-9) eal Metropolitan Museum di New York e pud concorrere a datarli'3, Analoga soluzione si trova, con qualche differenza per la forma del ginocchiello, nel'armatura di Niccolé Benedetti sulla sua lastra tombale del 1402 (la data é in stile pisano, anticipata di unanno ira maraoe dicembre) gid in 8. Caterina a Pisa e ora nel Museo Bardini 19 di Firenze (F. 10). Qui la transizione é sottolineata dalla persistenza del vecchio elmo, del quale il disegno falsa Ie proporzioni rimpicciolendole!4. Anche il San Teodoro di Pierpaolo e Paolo calle Masegne, del 1404, che compare tra le statue che ornano il balcone della sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale a Venezia, appartiene al novero di questi armati col sorcotta che nasconde un busio di nuove tipo, qui denunciato dal rigonfio, mentre il resto dell'armatura non sidiscosta da quelle gi viste; in pasticolare, salvo che per la presenza di un paio di lamelle sopra il ginccehiello, 8 assai Vicino al San Giorgio Solari. Quando il sorcotta viene tralasciata in favore di una giornéa il busto resta sempre coperto, ma il tessuto pill lavorato potrebbe nascondere, negli anni che qui si esaminano, una yecchia corazzatura piuttosto che il recente busto. Questo non 8 il caso della figura di Enrico Brancaccio, morto nei 1406, in S. Domenico Maggiore a Napoli (f. 1) dove il rigonfio denuncia ancora una volta il busto (mentre 'armamento si caratierizza per la presenza di una scarpa @ squame) ma potrebbe essere cosi sulle figure di Francesco morto nel 1406 e Niecolé Anguillara morto nel 1408, che compaiono sul comune sepolcreto in S. Francesco a Capranica (f. 15) sudi esse infatti Pandamento del corso si legge male. Decisamente importanti, a diverso titolo, sono le testimonianze che ci provengono da alire due raffigurazioni funebri. L’area Saliveti gid attribuita ad Andrea da Fiesole, ma forse masegnesca, del 1403, gid in S. Martino ¢ ora nel Musco Civico di Bologna, & guardata da due armati (ff, 12-13)che hanno gli arti racchiusi completamente in cannoni ammesie schiniere dalle grandi cerniere indentate Gi tipo trecentesco, ¢ fanno largo uso di maglia con gole, manichette di spalla, sottobracci, falde, bolgeal ginocchicllo ¢ quadrellett al dorso del piede, ma assieme a queste soluzioni in parte vecchie presentano aleune novita: il busto ha il petto con resta sporgente e costolato gid in uso da pitt di icenta anni, ma esso si accompagna @ una schiena tripartita e si completa in basso con un girello a Jame tenuto in vista. Pure se la falda & presente anche nelle soluzioni dei lamieri contemporane! (Come nella figura dei gigante Struthan in una delle Triadi eavalleresche del 1400-1405 nel Castello, i Runkelstein in Alto Adige, il cui busto é perfettamente anglogo al lamiere milanese di Churburg) Ecerto che qui sifa un altro passo avanti verso 'armatura tipicu del Quattrocento italiano. L'altro esempio & quello sulla lastra tombale di Niccolo di Somma (Somma Vesuviana) del 1403, sotto il Portico del duomo di Civita Castellana (f, 11), In essa il solito impianto col busto rigonfio nascosto dal sorcotto si completa con un breve guardacollo cuspidato ma soprattutio col nuovo elmetto dalla barbozea molto saliente a punta fino all'altezza degli occhi. La struttura a guanciali della barbozza € qui nascosta dalla testa del personaggic, ma essa é perfettamente visibile nei disegni del Flos Duellatoru di Fiore dei Liberi, del 1400-1410, dove compaiono anche il busto cosioluto, lame ¢ - grossa novitd - un ampio spallaceio a sinistra. Un elmetto di questo tipo € quello nella Collezione Gwynn di Epsom, ex 57 di Churburg, databile al secondo decennio del secolo, che pers ha gia il ponticelio per ia visiera: un altro simile. ma pitt tardo di altri dieci anni cirea, ¢ Velmetto 18 sempre a Churburg ({f. 16-17)!5. Analoga figurazione dell’elmeito, analogo petto sporgente € costolato, € un nuovo spallaccio a destra, st vedono sulle storie del martirio di Sant'Andrea affrescate da Lorenzo e lacopo Salimbeni nella cripta di S. Lorenzo a San Severino intorno al 1410 (f. 18), Sembra quindi che poco avanti questa data si abbia per la prima yolta una solurione soddisfacente della protezione di spalla, dopo gli antichi guardaspaita a eoppetta, i veechi spaliaroli con solo qualche lamelia in pid ei poco pi lunghi spalletti (senza risalire alle futili alette del primo ‘Trecento). Di fatto si era solo riusciti a coprite del tutto parzialmente Ja parte esterna della spall dell’omero, ma sitrattava dirimedi assai relativi, mentre Fimporianza di garantire una buona difesa alle spalle senza impedirne articolazione siimponeva sempre pitt proprio perché il perfezionamen- to dellealtre difese le rendeva pi vulnerabili. Lo spallaccio risolve il problema, anche qui seguendo ilcriterio di adattarealle necessit il principio di aderenza tra protezioni e parti da protegzere: infatti lo spallaecio ¢ un marchingegno mobile, che difende solo contro i colpi provenienti dall’alto ¢ di traverso, ma non da quelli portati dal basso. Cié perd é il massimo che si posst ottenere in una armatura da guerra, che non pud adottare - per ragioni pratiche e per garantire pieno movimento ~ soluzioni che eiccondino del tutto l'ascella (come quelle che suranno proprie di alcune armature da tomeo del tardo Quattrocento). Con V'invenziane dello spallaccio 'armatura intera € pressoché completa, mancandole ormai solo i fiancali per assumere l'aspetto che in sosianza la caratterizzerd per il futuro. Un'armatura intera di piastra senza sovrammissioni tessili € ritratta nel San Romano della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, affrescato nel 1412 su commissione di un maestro Francesco da Padova che faceva armi; un committente armaiolo, che quindi deve avere preieso una perfetia corrispondenza dell'armatura ritratta a quelle che egli stesso fabbricava, ¢ una testimonianza dirara attendibilita (f. 19). II busto scoperto riserva una sorpresa, perché ora non é pit costituito da un petto eda una schiena battuti in una sola piastra; esso ¢ invece composto, quanto a dire che ilpetto (e presumibilmente la schiena che noa si vede) si forma in due pezzi di cui il maggiare - il petto propriamente detto - copre dal collo a quattro dita sopra In vita, nascondendosi per qualche entimetto entro un pezzo pit hasso - la paniera -che vié appesa mediante un covetto e che giunge alla linea di vita sporgendone poi poco sotto. Sul dietro la struttura ¢ analog, con una sehiena e un guardarene, In questo modo il busto é racchiuso entro due copie di pezzi corrispondentisi, 20 \Aildiseano appartiene al fondo Bellni-Pitci conscrvato presso la Soprintendenca di Pisa;egli,diretore del Museo iS. Matteo intorno al 1910, lo raccolse soprattutio nel pisano. Tl fondo contiene anche altri disegni di lastre fombali militari del XIV e XV secolo "Per il Fins Dueflatorum vect 1602 Novati, pp. 167-170, dove plielmeti sono ancora prividl visiera, Per quello ora Gwynn eTaltrodi Churburg, vedi 1929 Trapp, pp. 94.95, L_XXVIIIb, © pp. 40-41, XIX, 1967 Boccle-Coeiho, pp. 119 € 136, 1. 61-63: e pp. 119-120 ¢ 136 I 64-69 Credo ogsi che le datazion’ a suo tempo da noi date ppossano essere faite rislie allindietro di qualche anno, Lieimetto ora Gwynn ¢ marcato PE forse per Petrolo da Fagnano; Paltro con una T. ‘Vedi 1980 Sealini, p, 18, f. 2. Personalmente, per i ‘motivi det nel testo, Herve lt figura databile a qualche ano dopo ls eranlagis cok propesta ML lastra € nota in letleratura come quella di Giovanni Coxe, L'serizione cita per) il CORPUS DOMINI MA~ RINT MAGNIFICT MILITIS OLIM DOMINI JO HANNIS COSSE DE NEAPOLIM. le siemma é quello dei Cossi, la famiglia delfantipapa Giovanni, XXtIL Baldascarre, eletto a Bologna nel 1410 cla eu depesizione ingue anni dopo mise fine allo scisma d’Oveidente. Nel 418 fu nominato dy pape Martino V, Ostone Colonna, cardinale-vescovo di Frascati e mori a Firenze Tanno Uopo, Cosimo dk” Medici gli face fare nel Battistero l tomba de Mickelozzo e Donatello. Pisa é fegata al Cossa, Se non altro perche ii egi fit "anima del conclave in cut Vote eleito suo predecestorenntipapa Alessandro Ve yi eobe sede: Marino git era fratello minore, 1) disegno fppartione al fondo Belini-Pietri di cai alla nota 14. Hedi 1967 Bocsia-Coelho, p. 133, dis, IV. La seritia & svorreti, ma sembra eriginale a un esame aceurato, Essa feeits: DNI MCCCCXVIL XI IND / NOBILE HOMO RICARDO GATTVLASCO (sen74 intesruzione, 2 con abbreviacione sulle ullime due leitere) IACOBV FECE FARE HOC OPVS PRO SEA MAGISTRY PAVLY DA, GAVLV CATANIL / MAGISTRO DE MARMO. Dei per questo insieme compesito, 1929 Trapp. pp. 37. ep, O5.tt, XVIMEXXVIE 1993 Gamber, p. Tf. 77: 195$ Gamer. fF 86/2, 95)197/1; 1958 Thomas-Gamber p. T45.£ p, 109; 1967 Boccia-Coclho, pp. 119 ¢ 132-133, Fi 52-53, stato numite eliminando Felmewo, i moguoni (i, 118119} ¢ le gambiere che lo completzvano nella, sesura del gataloge Tripp © che crano assai pill tard, rantenendo t braceiall 18 ¢ sostituendo le vambiere con Unpaio, 2, eronalagicamentee jipologicamentecoerente. Tar strutture del cosciale ¢ analoga a quella del paio 111.825-926 nella Torre oi Londra, databile intomo al i0-141S. sedi 1967 Roceia-Coelho, pp. 119-133. 11, 5 ciascuna incemierata a sinistra e affibbiata a destra, sempre in obbedienza al meatio il lato pitt exposto. Le due coppie (petto e schiena, panziera e guardarene) sono tra loro unite sollanto dai coietti di sospensione, tispettivamente fissati al guscio superiore e alfibbiati su quello inferiore, In questo modo vi éun gioco nel senso dell'altezza, dato che leaffibbiature sono regolabili, Ce pure una relativa possibilita di articolazione trasversale, nel senso che il guscio superiore formato da petto e schiena pud rotare un poco all’intemno de! guscio inferiore formato da panzierae guardarene. E nato il busto composto allitaliana, che durera fino al termine del Quattrocento costituendo una delle tante caratteristiche dell armatura nostrale, Dalle sporgenze della panziera e del guardarene scende il paio di falde, qui di quattro lame anterior’ anch’esse incemierate a sinistra ¢ affibbiate a destra, che giunge a coprire il bacino. Al sommo del petto é ribadito un arresto a forma di V doppiamente arcuato, che tenta di proieggere il fulso dell'arme ira eimetio ¢ busto impedendo - 0 meglio cercando di impedire - che una punta awversaria scivoli lungo la superficie metallica giungendo alla gola, La differenza di ampiezza e di struttura tra i due spallacci codifica una soluzioneasimmetrica gi intuibile con Uesempio del Flos Duellutorun, dove lo spallaccio stava solo assinistra, Essa é dedotta dal principio - gid incontrato - di variare le difese massimizzando quelle di sinisira, ed & un’altra delle caratteristiche del'armatura quattrocentesca italiana, destinata a divonire generale in Europa solo alla fine del secolo. Lo spallaceio pitt grande é di quattro lame, ‘mentre Paltro sembra averne solo tre. La logica dissimmetrica trova tina espressione del tutto nuova. nella grande rotella che protegge la cubitiera sinistra, mentre gli arti non presentano cambiamenti nella organizzazione delle difese. A terra giace il grande elmeito con visiera sana, munito di una mezza barbozza Volante di rinforzo. Un copricapo del tutto consimile compare su un frammento di lastra tombale conservato nel Museo di Arte Cristiana a Brescia, non facilmente databile ma che per le sue altre caraiteristiche (mancanza di spallacei, presen7a di manichette in maglia ad anelli, busto nascosto dal sorcotto ma bombato, cubitiere simmetriche) sembrerebbe collocabile verso la fine del seconde decennio del secolo's, [n questa figura Is mezza barbozza si aceompagna a un gorzarino ampio coperto di tessuto o di pelle, come nei vecchi camagii del Cavalli e di Prendiparte Pico. Vié pero anche un elemento di novita perché ultima delle quattro lame di falda & incavata al centro, a favorire larticolazione delle cosce rispetto al bacino. Considerando che poco dopo il Venti vierano gid falde con ultima lama incavata dinanzi in armature italiane esportate. possibile che 'esempio sulla lastra ora a Brescia costituisse gid intorno al 1415-1420 una ulteriore noviti dell'armatura lombarda. Problemi di data non pone invece la lasira tombale di Marino Cosa, del 1417 (1418 in stile pisano) gid a Piste ora al Louvre (f. 20), L’armatura ¢ consimile a quella del San Romano, che la precede di cinque anni, ma con qualche variante: lo spallaceio destro ha un maggior numero di lame, con le prima considerevolmente pit ampia emunita ares: le cubitiere sono simmetriche; la falda & meno lunga; i ginocchielli hanno Ia bolgia. La panziera & pero molto basa, apparentemente troppo (e non solo sul disegno, ma anche sulloriginale) di modo che serebbe difficile garantire il gioco tra i due gusci componenti il busto senza farli andare fuori posto: ka panziera doveva quindi essere analoga a quella del San Romano, Quanto si dehba tener conto dei momenti non lineari nei processi di formazione e di tasformazione dellarmatura, dimostrano gli spalletti simmetrici di sette lame che compaiono su una figura giacente fatta nello stesso 1417, ora al Museo Bardini di Firenze8 (f, 21) Intorno al 1410-1415 & databile il pi antico corpo con busto composto allitaliana che ci sia pervenuto, il I8 di Churburg (ff. 22-26 e 187), perfettamente analogo a quelli del San Romana e di Marino Cossa!?, Le formesono massicce e poco modellatcin senso frontale, ma il profilo del pettoe bombato nettamente. II peito ha lo seollo rilevato ¢ Tarrestoa V areuato doppiamente anche se non cosi rientrante come quello del San Romano: i giti ascellari calano prima diritti ¢ poi rientrano, € quello di destra seende un po’ di pit per faciitare la messa della lancia in resia. Questa ¢ a paletto, rigida, col braccio formato da una barrett ripiegata uscente a mensoia, e il suo piatto ha un foro in piu per le regolazione, Tre coietti trattengono kt panziera poco appuntati, che copre appena lo stomaco e dalla quale scende la falda anteriore di tre lame. La schiena & tripartita, con la piastra intermedia assai ampia € quelle laterali poco articolate dai semplice gioco dei ribattini, Lo scollo & poco saliente e i giri ascellari ealano appena obliqui: il guardarene ¢ analogo alla panziera ed & Uugualmente appeso a ire coietti, Della falda anteriore rimane solo una delle due lame che la componevano, Infatti nell'armatura quattrocentesca lombarda, la falda anteriore ha in genere una fama in pit di quella posteriore; lo staceo tra i due profili inferior’ é minimo, perché Pultima lama anteriore- che si articola con ribattini alla penultima - le resta di poco al di sotto € le si raccorda, ‘Questa struttura consente una maggiore protezione sul davanti, ma non va scordato che ultima lama posteriore del paio di falde sostiene (almeno a partite dai primi anni Trenta) una lama di batticulo affibbiata a coietti, di modo che le difese tornano quasi a equivalersi. A cavallo la falda anteriorc risaliva un poco rientrando a bicchiere,¢ tendeva a scostarsi da quella posteriore, specie in basso: di quiT'ulteriare necessita di staccare le pratezioni corrispondentisi in altezza dinanz e dietro. Bracciali e gambiere sono associati. [ bracciali sono avyolgenti solo a meta in alto, hanno eubiticre con coppe ogivate ¢ aleite ovate e appuntate, gli antibracci sono molto bene modellati, con lunghe cerniere, Gli amesi hanno una struttura notevole, con la lama di articolazione del ginocchiello posta sotto - e non sopra - il cosciale: in un certo senso, una via di me7zo tra larnese privo di lamella d'articolazione sopra la coppa ¢ quello di ques ultimo tipo. Il sergente d'armi che compare sullo sfondo dell’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano, dipinta por la sacrestia di S. Trinita a Firenze e ora negli Uffizi, datata 1423, mostra almeno tre particolarita di grande interesse20, La panziera sale pit alta di quelle sinora viste, e ragaiunge in pratica la punta dello sterno; ¢ il primo riscontro della tendenza a salire che - nei tempi lunghi - si ritrova per questa parte dell'armatura, anche se il processo €, come al solito, tutt‘altro che lineare. Sono gid comparsi fiancali veri € propri, caratteristicamente piti Iarghi che lunghi come si manterranno fino intomno al Quaranta. Infine, ¢ ancora in_uso - fattore contraddittorio - arnese privo di lamelle intermediate fra la piastra del cosciale e il ginoechiello. L’arresto invece ¢ del solito tipo, ma le maniche di maglia tornano a coprire il braccio fino al gomito. come si usava dagli anni Quaranta ai Sessanta del sccolo precedente. Un’altra raifigurazione dell'anno dopo, la lastra tombale di Lodovico degli Obizi morto ne! [424 e fatta da Filippo di Cristofano su disegno del Ghiberti, in S. Croce a Firenze (f 27), mostra alcune altre particolarita di grande interesse, che testimoniano delle sperimentazioni e delle acquisizioni di questi anni, La lastra ¢ molto consunta ma non tanto da non potervi cogliere le sporgenze superiori degli spallacci asimmetrici, veri e propri guerdagoletta, che non sono perd i pid antichi testimoniati?!. Inoltre compare a sinistra un Amplissimo soprabraeciale che aeventua come non mai la dissimmetria strutturale,e si confermane i fiancali larghi A questo punto torne la domanda se queste forme siano toscane 0 lombarde, ferma restando la maggiore disponibilité toscana (e, come vedremo, veneziana) alla ricerca, almeno in questa fase. Sembra quasi, infatti, che Milano assorba e conironti le esperienze condoite anche altrove ¢ sia arbitra, con il proprio peso produttivo e commerciale, delle loro fortune. Nel caso particolare mi sembra perd che l'armatura manchi di una caratteristica che ritengo pid propria dellesperienza e delle scelte fiorentine: Ia grande rotella che doppia lo spallaccio sinistro, e che si riscontra ad esempio nel 1425 sul San Giorgio ci Gentile da Fabriano - dal polittico Quaratesi - gi in $. Niecolé a Firenze e ora agli Uffizi (7. 28). La grande rotella domina le raffigurazioni toscane fino agli anni intorno al Quaranta; la si ritrava occasionalmente anche altrove, ma qui sembra che essa abbia goduto di un particolare favore, € non solo come bulfa sullo spallaccio, ma anche a tinforzo celle eubitiere, riprendendo in questo caso una soluzione gid vista nel San Romano. U struttura di spallaccio pero diversa ¢ forse molto vicina, o analoga, a quella dell’Obizi, édata dal San Michele in un polittico proveniente da una chiesa di Potenza Picena git nella Collezione Aequarone (f. 29)databile agli anni Venti e dipinto da Pietro di Domenico da Montepulciano. Qui gli spallacet sono di un pezzo solo, sevondo una tipotogia che ha altre testimonianze nel meridione e nel nord d'ltalia, e oliralpe, ma sono dissimmetrici e rilevati al margine superiore. In un certo senso, si potreboe dire che da una esperienza consimile riescano pot le butfe, tagliando a mezzo spallacci di questa forma ¢ applicandoli su uno spallaccio normale a lame, parlo ovviamente di sintesi concetiuali, e non di evoluzionismi di strutture e di forme. In questa armatura spiceano i bracciali alla moderna, vale a dire con lamelle che racehiudono il flessore; una adozione davvero precace rispetto a quelle che saranno in uso solo dopo la fine del secolo in armature peril gioco guerresco. La falda sembra ricoperta ch tessuto lavorato come penne ricadenti, ma non maneano esempi difalde a scaglic alterne che potrebbero almeno avere sugeerito un’idea decorative E naturale che coesistano forme e soluzioni diverse. La tavoletta probabilmente dipinta a Ferrara nel 1432 ¢ ora conservata a Parigi al Musée des Arts Décoratifs, con lat rappacificazione di Joan Marrades di Valencia e Joan Toisi navarrese, venuti a confronto in quella citta il 15 ottobre di quell’anno?, mostra i due personaggi chiusi in armature di tipo italiano con spaliacei simili a quelli che compaiono sul San Longino nella Crocifissione di Lorenzo ¢ lacopo Salimbeni nella chiesa di S, Giovanni a Urbino di cui alla nota 21; naturalmente pud essere che in aree meno central le esperienze giungessero con qualche ritardo, ma non ci sarebbe da meravigliarsi se questi campioni usassero molto semplicemente armature preferite cosi, ma non veechic, Del resto, i gran bacinttti che stanno ai loro piedi sono ci un modello perlettamente aggiornato. Cortesia Serego, sul monumento equestre del 1432 in S, Anastasia a Verona (F. 30), indossa spallacei pitt semplici di quelli gié vist, ma per il resto P'armatura é di tipo avanzato, con gli arresti ai bracviali che in questo rapido profilo si incontrano per la prima volta. Certo si hanno anche situazioni limite, specialmente in aree che riseatono molto delle influenze esterne, o che sono meno permeabili alle novité peninsulari. Cosi il San Giorgio nel cortile del castello di Fenis, di un eollaboratore di Jaquerio e Gatabile intoino al 1434-14352, unisce elementi di novitd quali una vera e propria buffa con guardagoletta ad altri di ritorno, come la falda a lame fitte sottili, mentre la visiera sana dell’eimetto € sagomata come quella de: vecchi bacineiti portati in terra francese ben entro il Quattrocento. Anche Paltro santo guettiero, circa del 1436, che & nella cappella del castello ha la buffa analoga, ma la falda ha un numero minore dilame e discret’ fianeali. Sempre nella medesima area culturale, il San Maurizio del 1434 sulla custodia della omonima spuca conservata nell armeria Reale di Torino (f. 31) ¢ del tutto in ritardo col suo bacinetto appuntato 2 controcurva, Ie ginocehiere dit'po veechioe le schiniere a cerniera continua. Un'armatura che ricorda queste ultime 2 Vedi 1967 Bocoia-Coetho, p. 132. La figura ha il capo. armato di una ribelda,€ manopole « miitene col manichi- tio basso e svasato quasi come quello dei tipi a clesidra Cenfrontandole con quelle del San Romano, che & del Dedici armato neiairo modo,sembra che questo nuovo Imedello sia stato organizzato intorno al 1415-1420, Vedi anche 1979 b Boccia, £36. Quinto ai guardago- letia suai spallacci, se ne incoatra gid un esempio nel San Longino della Crocitisione di Lorenzo ¢ Iacono Salimbe- riaflreseata nel [4 6nel!Oratorio di S, Giovanni Batista 2 Urbino; vedi 1967 Boveia-Coelho, p. 133, dis. IL 2yYedi ad esempio 1903 Heiner-Alteneck, {3 lastra tombale di Johann von Wertheim morto nel 140% t. 0, lastra tombale di Kunz Haberkorn morte acl 1420 Ripe alle neste sotto, due armatt approro sngolermente in riterdo, Vedi 1968 Riguer, pp, 14l-142 ¢ 194-195, f 218. Le ‘letres de batalla” riportate nel testo, consérvaie nella Biblioteca Nacional di Madrid, contenenti le dseussioni ‘si dae campioni per giungere a define Varmamento da tesare net duello Sono di esiremo interesse, perche la ralfigurazione lo rispecchia fedelmente ¢ ne consente il Vedi 1980 Seal, p. 16,0, 1, Feruna coretta dauazione fi perd 1979 Lange, pp. 58spe. Del esto, anche parie Ie considerazioni eircestanzzali, gambiera e bufla vanno teen ole gli anni vent, SVedi anche [930 2 Mana, tt, XXIV-XXVI,1, Alla {. XXV compaione una bull soiela imbutite come quella del San Giorgio di Bacile (Arti), un'alta imbatita 4 raggera (Cosroe) e una a targhelta (Pipino). La bul ei Totila cquela di Tamerlino (sulla . XXVI) sone invece et tipo defintivo, Notevol i fiancali coi margini lateral tivolti (Costoe ¢ Pipino) ¢ quali con due costole vertical (Arti), L'espansione a protecione del gomito che s ova sulle ermature di Carlo d’Angio, Arti ¢ Tamerlano, & come quella che compare sul Sen Giorgio psinsliano olla f 40. Seti 1979 b Boccia, 49 © 50. La bata sinisira ell’Ascimboldi richiama Ia sirutura dello spalaccio che fs soorgesul San Michele della. 33. Sembra quindi che vi sia sutio dawero, negt anni Trenta e in quest area, anch tun tentatiyo di risolvere lo spallaceis sinstro suddividen

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