Concetti - Basic Design

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO

Corso di Laurea in
DISEGNO INDUSTRIALE
A.A. 2021/22

METODI DIGITALI PER LA RAPPRESENTAZIONE TRIDIMENSIONALE_


BASIC DESIGN

LABORATORIO DI DISEGNO E
RAPPRESENTAZIONE
INFORMATICA

Prof. Francesco Di Paola

LE FORME DEL DISEGNO


Il percorso conoscitivo avviato insiste su tre concetti essenziali della rappresentazione:
póiesis, mímesis e tékne.
Questi designano rispettivamente attività: di elaborazione della forma; di
imitazione/astrazione della realtà fisica e di applicazione di conoscenze codificate e di
capacità di analisi.
Abbiamo intrapreso approfondimenti dei fondamenti della Scienza della Rappresentazione;
adesso porremo in evidenza le principali tecniche di modellazione digitale,
visualizzazione e impostazione del set di scena, inquadrando i principi teorici, fornendo
esemplificazioni sulle possibili applicazioni di ognuna di esse.
Le tematiche, multi-scalari, interessano gli artefatti industriali e architettonici e mirano alla
comunicazione e alla visualizzazione di idee, dal concept agli elaborati di sintesi.

Tra gli ambiti didattici su cui si fonda il CdL in Disegno Industriale, nell’Area del
Design e delle comunicazioni multimediali, l’insegnamento si pone come finalità di
acquisire:
la conoscenza dei metodi e degli strumenti del linguaggio del basic design , dei codici
della rappresentazione bidimensionale e tridimensionale, della percezione dello spazio,
degli strumenti digitali per il controllo della forma geometrica.

La genesi della forma


Linee Curve:
- analitiche (coniche, spirali, eliche);
- di intersezione;
- a forma libera a poli (Spline; B-spline; NURBS).

Superfici:
NURBS (Superfici semplici o tagliate,
trimmed surface, polisuperfici, solidi);

Mesh (sup. poligonali);

Sub-D (patch).
I processi che coinvolgono la realizzazione di una immagine/animazione 3D
(set di una scena 3D), sono diversi, ma se volessimo schematizzarli potremmo
cosi suddividerli:

Modellazione: creazione dei modelli 3D

Texturing, UV Map: assegnazione delle proprietà fisiche e materiali (PBR_Phisycall Base


Render shader, HDRI)

Lighting: assegnazione delle luci

Animazione, Rendering e Compositing: processo in cui si genera/compone dalla scena


3D un’immagine 2D

Postproduzione: editazione immagine raster

Navigazione interattiva e visualizzazione VR/AR/Mixed Reality, Gamification:


Piattaforme dedicate per VRML (UnReal, Unity)

Fabbricazione digitale, prototipazione 3D


Alcuni software di riferimento:

dedicati alla modellazione 3D:


– Rhinoceros (McNeel)
– Maya (Autodesk)
– 3D Studio (Autodesk)
– Blender (Open Source)
– Cinema 4D (Maxon)
– Fusion 360 (Autodesk)
– Houdini
– Lightwave
– Modo
dedicati al disegno tecnico e architettonico:
– AutoCad (Autodesk)
– Rhinoceros (McNeel)
software parametrico BIM
– Revit (Autodesk), software parametrico BIM
– ArchiCad (Graphisoft)
dedicati alla modellazione organica, scultura digitale:
– Mudbox (Autodesk)
– Zbrush (Pixologic)
dedicati all’animazione 3D:
– Softimage (Autodesk)
– Motion Builder (Autodesk)
dedicati al rendering in real time:
– Keyshot (Luxion)
– Arnold (Autodesk)
– Vray (Chaos Group)
– Brazil
– Maxwell render (Next Limit Technologies)
– Mental ray
motori di rendering (biased e unbiased) integrati
– Cycles
– Evee
Principali categorie di modellazione CAD (Aided Computer Design), suddivise per processo
metodologico e per tipologia:

– MODELLAZIONE SOLIDA (la forma geometrica è definita da superfici NURBS


matematiche)

– MODELLAZIONE PROCEDURALE (la forma geometrica è determinata all’interno del


software con l’ausilio di strumenti e metodi di trasformazione geometrica 2D/3D, offset,
scala, serie…)

– MODELLAZIONE ALGORITMICO-PROCEDURALE (AAD_Algorithmis Aided Design,


linguaggi di programmazione visuale, Grasshopper)

– MODELLAZIONE PARAMETRICA (la forma geometrica è determinata e controllata


dall’inserimento di parametri, approccio metodologico B.I.M.)

– MODELLAZIONE POLIGONALE NUMERICA (la forma geometrica è definita da superfici


poligonali mesh)

– MODELLAZIONE INVERSA (la forma geometrica è determinata da strumenti hardware


di acquisizione digitale dell’oggetto reale)
RAPPRESENTAZIONE DI LINEE CURVE

- ANALITICHE: linee, coniche, eliche, ecc.

- A POLI free form: Bézier, B-Spline, NURBS; vengono chiamate polinomiali


perché espresse in polinomi o rapporti di polinomi

- PROCEDURALI: sono curve definite da semplici formule basate su altre


entità, ad esempio la curva offset (tutti i software CAD ne fanno utilizzo);

In questa sessione, concentrandoci sulle curve free form, inizieremo da alcune regole
fondamentali su come funzionano le curve: grado e punti di controllo.

L'aspetto di una curva è sufficientemente corretto?

Il grafico di curvatura vi aiuterà a capire tutti i segreti invisibili delle curve.


CURVE FREE FORM DI BEZIER, B-SPLINE E NURBS qual è la
differenza?

Bézier B-Spline NURBS


P1 P2

P0 P3

P3

P0

Sono nate nel 1962 da P2


Pierre Bézier per disegnare P0 P1
le vetture della Renault e poi P3
descritte con le equazioni di P3
Casteljau. P0

P2
P2
P1
P1
- Sono molto smussate e hanno grado polinomiale dalle semplici lineari a
polinomiali (grado n).

- Più punti intermedi si scelgono, più il grado polinomiale aumenta e quindi la


sua complessità numerica.

- Passano sempre per il primo punto e l’ultimo ma non nei nodi intermedi.
Più alto è il grado della curva più diventa flessibile (ma è più difficile da
gestire).
Le curve di Bézier sono costituite da un solo arco: è possibile creare con esse una curva multi-arco ma, in
questo caso, sarà necessario controllare la continuità in ogni punto di giunzione.

Le curve B-SPLINE (Basis-Spline) sono, invece, curve costituite da più archi (sommatoria di curve Bézier)
e la continuità fra un arco e gli adiacenti è integrata nella stessa definizione analitica (mantenendo la
tangente (derivata prima) e curvatura (derivata seconda) sui punti di passaggio) (Nei primi anni 70 Rich
Riesenfeld, giovane studente impegnato nella tesi, venne coordinato da Steve Coons (Syracuse
University) e Robin Forrest (Cambridge University) per approfondire l’uso delle B-Spline nella computer
aided design.
La definizione implicita della continuità fra archi adiacenti è da rintracciarsi
proprio
nella condivisione dei punti di controllo La possibilità di articolare a piacere la
curva,
aggiungendo punti di controllo, senza alterarne il grado e mantenendo la
continuità
fra gli archi ha un notevole vantaggio sul piano computazionale. Inoltre, come è
facile intuire dall’esempio appena esposto, il controllo della forma della curva,
per
mezzo di trasformazioni applicate ai singoli punti di controllo, ha carattere
locale,
poiché interessa solo archi della curva definiti dai punti trasformati.
Sono la generalizzazione delle curve B-Spline per linee e superfici.
Una curva NURBS è definita da quattro caratteristiche: il grado, i punti di controllo, i nodi e
la regola di stima.

il grado
In Rhino, le linee e le polilinee hanno grado 1, le coniche hanno grado 2 e la maggior parte
delle curve free-form ha grado 3 o 5.

Rhino consente di lavorare con NURBS di grado massimo 32. Invece di indicare il grado
della curva con il rispettivo numero, si possono usare i termini lineare, quadratico, cubico e
quintico.

L'ordine di una curva NURBS è un numero intero positivo pari a (grado+1). Di conseguenza,
il grado di una curva è dato da "ordine-1".

i punti di controllo
I punti di controllo sono una fila di punti in numero almeno pari a (grado+1).
Ad ogni punto di controllo è associato un peso (ovvero, la sua capacità di attrarre la curva).
Quando i punti di controllo di una curva hanno tutti lo stesso peso (di solito 1), la curva viene
denominata "non razionale". In caso contrario, è detta razionale. Alcune curve NURBS (le
coniche ne sono un chiaro esempio) sono sempre razionali.
Quali sono gli elementi fondamentali delle curve, il loro DNA:
- Il GRADO, l’esponente massimo del polinomio che definisce la funzione:
- c. di 1° grado, una retta;
- c. di 2° grado (curve non-razionali, coniche; curve razionali, deformabili)
- c. di 3° grado, free form
- Il numero dei punti di controllo, il numero minimo dei p. di controllo della curva è pari al grado+1
- Il vettore dei nodi, il peso dei punti di controllo

c. 1° grado
c. 2° grado
c. 3° grado
c. 5° grado
Curva NURBS:
Effetti della variazione del peso associato al punto di controllo

Effetti della traslazione del punto di controllo


Es. curva di grado 3
Se sono presenti più di 4 p. di controllo (3 grado+1) si presentano dei nodi.
Il segreto, per ottenere una qualità migliore della curva finale, è di aumentare il grado della curva, a
parità di n. di p. di controllo.

Curva interpolata
Curva per punti di controllo
Curva valida.
Curva NURBS aperta
grado = 3
punti di controllo: non-razionali (peso 1), numero=8
nodi: non-uniformi, 4
dominio = da 0 a 1
Curvatura di una curva piana e
relativo cerchio osculatore.
La curvatura è l’inverso del raggio
del cerchio osculatore

STRUMENTI E FUNZIONI DI ANALISI E DI


CONTROLLO DELLA QUALITÀ DELLE CURVE
Curvatura di una curva shemba e
terna di Frenet; piano osculatore;
piano normale; piano rettificante
G1

Flesso G0

Stessa tangente

G2
Stesso raggio
di curvatura
Continuità fra curve, comando «blend»

G0 G1 G2

Funzione «specchia» di un profilo


in continuità di tangenza e di curvatura
G1

G2
Raccordo blend tra due linee curve
piane, continuità geometrica
GENESI GEOMETRICA DI LINEE CURVE DERIVATE

Curve notevoli piane e sghembe derivate dall’intersezione di due superfici quadriche monogrammiche e
digrammiche

Coniche intersezioni (caso particolare: le volte a crociera)


Curva finestra di Viviani
GENESI GEOMETRICA DI ELICHE E SPIRALI SGEMBE

Eliche e spirali coniche Spirali, eliche e lossodromie della sfera

Elica cilindrica
Superfici:

NURBS (Superfici semplici o tagliate,


trimmed surface, polisuperfici, solidi);

Mesh (sup. poligonali);

Sub-D (patch).
MODELLO MATEMATICO MODELLO NUMERICO
Superfici NURBS
UDT Universal Deformation Technology

Mesh in Sub-D
RAPPRESENTAZIONE MATEMATICHE DI SOLIDI

Per solido si intende un insieme intelligente di superfici corredato dalle relazioni di


adiacenza.

R. con ausilio di primitive solide (parallelepipedo, cilindro, cono, sfera, toro, etc.);

R. costruttive CSG, Constructive Solid Geometry, in cui i solidi sono definiti da una serie di
operazioni booleane (unione, differenza, intersezione) a partire da solidi primitivi.

R. con metodiche di estrusione, sweeping, rivoluzione, patch, etc. I solidi si realizzano


a partire da curve parametrizzate che rivestono il ruolo di generatrici, di direttrici, di
assi, etc.

R. B-rep o r. della frontiera in inglese Boundary Representation. In questa


rappresentazione il solido è rappresentato dalla descrizione matematica delle superfici
della sua frontiera e da un insieme di relazioni topologiche. Quindi il solido è
geometria+topologia (vertici, spigoli e facce).

R. a Enumerazione o Scomposizione Spaziale. Il solido è descritto da una suddivisione


dello spazio tridimensionale in elementi di forma uguale, ad esempio cubi voxel.

R. UDT, Universal Deformation Technology. Deformazione freeform di oggetti tramite una


gabbia di controllo, potendo definire come oggetti di controllo una curva, una superficie,
un parallelepipedo oppure un parallelepipedo limite (scultura digitale di geometrie
organiche).
Rappresentazione CSG
Si intende l’uso di un insieme di operatori booleani per unire, sottrarre o determinare interferenze tra primitive
geometriche al fine di realizzare solidi articolati.

Rappresentazione della frontiera_Boundary representation (B-rep) Descrive un volume a partire dalle facce, dai
vertici e dagli spigoli che lo delimitano.

L’informazione topologica viene mantenuta distinta dall’effettiva localizzazione geometrica dei vertici.
Mantenendo separata la descrizione della topologia è possibile operare si di essa controlli di coerenza. Un solido
è composto da superfici che si congiungono lungo spigoli o vertici. Un solido deve soddisfare alcune condizioni
(Formula di Eulero):
N FACCE= N SPIGOLI-N VERTICI +2
Errori topologici che rendono le mesh
poligonali non stampabili.

Errori topologici che rendono le mesh


poligonali non-manifold e quindi non
stampabili.

a)facce complanari sovrapposte, overlapping.

b) bordo condiviso da più di due facce.

c) Geometrie manifold, stampabili.


Continuità geometrica tra superfici e analisi zebra di curvatura

Continuità di posizione (G0): le Continuità in tangenza (G1): le strisce sono Continuità in curvatura (G2): le strisce
strisce presentano un «salto» allineate e continue ma cambiano andamento sono allineate e continue in prossimità
nel bordo di raccordo del bordo di raccordo
DESIGN PARAMETRICO
La sedia stampata in 3D
Progettazione d’una sedia stampata in 3D efficacemente personalizzabile
sulle esigenze specifiche – e posturali – d’una persona
con un approccio medicale ben preciso (parametri ergonomici, antropometrici,
posturali).
Laboratorio di disegno industriale, coordinato dal Prof. Dario Russo;
Produzione IDEA, 2016.

https://www.unipapress.it/it/category/sicilia-in-forma_21/
Sviluppo di esoscheletri ergonomici, ortesi e
protesi personalizzabili in relazione ai
parametri biometrici del paziente
Design eco sostenibile a ridotto impatto
Tecla La casa stampata in 3D in provincia di Ravenna

WASP: World’s
Avanced Saving Project,
“tecnologie avanzate per
salvare l’umanità”

Eco-sustainable 3D printed house - Tecla - YouTube


TOPOLOGIA

La Topologia (dal greco topos “spazio” e logos “pensiero”), branca della geometria sviluppatasi verso la metà del
XIX secolo, ha come oggetto lo studio delle proprietà delle figure geometriche che persistono anche quando le
figure sono sottoposte a deformazioni così profonde da perdere tutte le loro proprietà metriche e proiettive.

La topologia si occupa pertanto delle proprietà delle figure geometriche che restano invariate quando la figura viene
piegata, stirata, compressa o deformata in qualunque modo che non crei nuovi punti o ne fonda insieme altri; presuppone in
altre parole che vi sia una corrispondenza biunivoca tra i punti della figura originale e i punti della figura trasformata e che la
trasformazione mandi punti vicini in punti vicini. Quest’ultima proprietà è detta continuità. In parole la continuità esige che
non si facciano “strappi”, mentre sono ammesse “deformazioni”.

Un cubo (come qualsiasi altro poliedro convesso) e una sfera sono oggetti topologicamente equivalenti (o omeomorfi),
perché possono essere deformati l'uno nell'altro senza ricorrere a nessuna incollatura, strappo o sovrapposizione; una sfera
e un toro invece non lo sono, perché il toro contiene un "buco" che non può essere eliminato da una deformazione.

Il numero di “buchi” di una superficie (orientabile) viene


detto “genere” della superficie
….dalla tazza alla ciambella….andata e ritorno….
Nel 1858 Listing e Möbius scoprirono indipendentemente che esistono superfici ad una sola faccia. La più semplice di tali superfici è il
cosiddetto nastro di Möbius che si costruisce prendendo una striscia di carta rettangolare, torcendo di 180° uno dei lati corti e poi
unendolo al lato opposto.

SUPERFICI E MEMBRANE MINIME


La superficie topologica di Klein, 1882
Teorizzata e realizzata dal matematico tedesco Felix Klein è
definita una superficie non-orientabile di genere 2, cioè non vi è
distinzione fra interno ed esterno.
La bottiglia di Klein è un paradosso poiché, percorrendo un
intero loop di poligoni -vale a dire un giro completo di facce
connesse- si perviene ad un bordo in cui pur avendo percorso
correttamente la superficie ci troviamo all’interno dell’oggetto
rappresentato e non nel suo complementare.
Sculpture designed by Eva Hild,
Sweden. 2003

Chair Design by Fabio Novembre – аttraktive Outdoor Relax chairs

Baita Design

Modular polyethylene garden sofa Design by Fabio Novembre


• ESERCITAZIONI

- Philippe Starck, Juicy Salif,


produzione Alessi 1990

- Alvar Aalto, sgabello produzione


Artek, 1954

- Sedia Thonet, modello N. 18

- Poltrona Paimio, 41, Alvar Aalto


(1930- 1931)

- Scacchiera Bauhaus

- Mouse della Logitech


ESERCITAZIONI
Casa Atelier - Rooftecture di Shuhei Endo

Esempio installazione Agamograph

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