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Business Model Canvas Riassunto
Business Model Canvas Riassunto
Business Model Canvas Riassunto
È un modello iterativo inventato da un consulente americano per rendere più facile una qualsiasi
nuova idea imprenditoriale o qualsiasi altra carriera, ed è suddiviso in 9 blocchi.
Il BMC dice quanto è realizzabile una nuova idea e può essere utilizzato sia per business profit che
no profit.
Sostenibile = se tutti i 9 blocchi sono coordinati e tecnicamente omogenei tra di loro.
Canvas = tela bianca su cui disegnare il proprio modello di business (foglio con 9 blocchi).
Nuovo ≠ innovativo → modo diverso di proporre qualcosa già esistente in precedenza sul
mercato.
Bisogna capire quali segmenti di clienti intendiamo fornire con le value propositions.
Persone o organizzazioni
Persone = il cliente dell’azienda è un singolo utente (business to consumer, B to C, B2C).
Organizzazioni = il cliente dell’azienda è un’altra azienda (business to business, B to B, B2B).
N.B. In passato gli attributi erano più standardizzati (es: uomo/donna, luogo di residenza) ma con
l’avvento della tecnologia c’è stato un mutamento.
Value proposition → può fornire molti segmenti diversi ma risorse limitate; quindi si deve fare
una scelta (che può sempre modificarsi).
N.B. Ogni segmento deve avere attributi specifici e non si deve confondere con gli altri, altrimenti
la distinzione non è rilevante oppure è distorsiva (in quest’ultimo caso può portare a errore).
Key Questions
❓ Per chi voglio creare valore e perché il cliente deve venire da me?
❓ Quali segmenti decido di servire?
N.B. A ogni value proposition dovrà corrispondere uno o più segmenti di clientela.
2) Value proposition
La value proposition descrive quella composizione di prodotti o servizi che
consentono di creare un valore per ogni specifico segmento di clientela.
Le value propositions hanno degli elementi costitutivi, che si possono suddividere in:
→ quantitativi = misurabili in maniera oggettiva (ad esempio il prezzo o la velocità del servizio);
→ qualitativi = non misurabili (per esempio il design o le esperienze del cliente riguardo il
prodotto).
Componente green (ecosostenibile): non deve esserci solo nelle offerte messo sul mercato, ma
anche nelle strutture stesse.
Key Questions
❓ Quali sono l’uso e lo scopo del vostro prodotto? Quali sono le sue caratteristiche principali
che il vostro utente andrà a percepire a fronte del quale riconoscerà un determinato valore?
❓ A chi si rivolge il prodotto? Chi sono e dove si trovano (fisicamente e nel posizionamento del
mercato)?
❓ Quali bisogno intercetta il vostro prodotto?
❓ Come trasferisco il mio prodotto o servizio al mio cliente? (N.B. non solo materiale, ma anche
ad esempio videogioco con chiave di accesso per riscattarlo).
❓ Dove vado ad allocare il mio prodotto sul mercato? (prezzo → fascia alta, media, bassa, ecc).
Chi è il customer?
→ utente (il soggetto che utilizzerà il prodotto/servizio);
→ decisore (colui che decide di acquisire un prodotto/servizio);
→ cliente (colui che riconosce un valore specifico al prodotto/servizio).
N.B. In alcuni casi utente e decisore NON coincidono: ad esempio nel caso di una persona
minorenne i genitori comprano il prodotto (decisori) ma l’utilizzatore (utente) sarà il minore.
La parte interna e ciò che vede il mercato devono essere coerenti: se non è così, i modelli di
business non saranno sostenibili e redditizi nel lungo periodo.
3) Channels
L’insieme dei canali è l’aggregato di tutti quegli strumenti attraverso i quali
un’organizzazione consegna la value proposition ai segmenti di clientela indicati.
Key Questions
❓ Attraverso quali canali i segmenti della clientela sono in grado/vogliono/sono
disponibili/sono abituati a usare per acquisire il mio prodotto, nel loro normale comportamento
di acquisizione?
❓ Quali sono gli attuali canali? (non sempre canali innovativi sono la migliore via)
❓ Come un canale è integrato con un altro? (la value proposition deve sempre essere la stessa)
❓ Quali sono i migliori canali che posso usare? (rapporto costo/efficienza)
N.B. Solitamente si usano molti canali di diverso tipo (es: fisico, non fisico, con intermediario).
Intermediario → più intermediari ci sono, più saranno i costi e meno sarà l’approccio diretto con
il cliente; di conseguenza c’è minore possibilità di analizzare le abitudini del cliente.
Canali non di proprietà = canali con costi più bassi ma meno funzionali e meno compatibili con la
value proposition.
4) Customer relationship
Il customer relationship è relativo alle modalità di interazione tra l’azienda e il
singolo target di clientela.
Key Questions
❓ Quali singoli segmenti possono essere collegati alle singole modalità di relazioni differenti?
❓ Quali di queste tipologie di relazioni sono già in uso da uno specifico target?
❓ Quali sono i costi di ognuna di queste modalità?
❓ Come integrare le diverse modalità di relazioni trovate?
Un ERRORE può essere quando delle modalità di interazioni differenti (con lo stesso target)
non sono integrate tra loro, cioè non si parlano. La percezione potrebbe essere che ci siano value
proposition differenti e canali differenti, quindi si crea confusione e il rischio di perdita del cliente
è molto elevato.
Per un buon modello di business è essenziale che ci sia, oltre a un costo sostenibile, anche una
coesistenza compatibile (messaggi ben chiari).
Tipologie di relazioni:
1) Personal assistance: dedico un’assistenza personale (non significa realmente fisica, ma che ci sia
una percezione di un’assistenza dedicata alla persona) al singolo cliente.
2) Dedicated personal assistance: assistenza costruita sul cliente e personalizzata in base al target
(più costosa).
3) Self-service: si entra in una stanza fisica o virtuale e ci si riempie da soli il carrello per poi
saldare ciò che si deve alla fine.
4) Automated services: idea di self-service integrata con meccanismo supportato da sistemi
automatici (es: azienda che se va sotto di 10 pezzi di un determinato articolo manda in automatico
la richiesta di esso al fornitore) → evoluzione tecnologica.
5) Communities: acquisto di comunità; possibilità di effettuare acquisti di gruppo (gruppo
formato da soggetti che hanno qualcosa in comune), ciò grazie alle nuove tecnologie.
6) Co-creation: il cliente viene inglobato nei processi dell’azienda (es: piattaforme di co-design).
5) Revenue streams
Rappresenta le modalità attraverso le quali ogni segmento di clientela trasferisce il
valore percepito della value proposition.
Se revenue streams e cost structure non riescono a sostenersi, tutto il modello del canvas
crolla.
Margine = differenza tra i ricavi acquisiti e i costi da sostenere per generare quei ricavi.
Key Questions
❓ Per cosa effettivamente il target di clientela che ho identificato è disposto a riconoscere un
valore?
❓ Quali sono i revenue streams che i miei clienti sono abituati ad utilizzare?
❓ Per cosa o come preferiscono pagare? (modalità psicologiche)
6) Key resources
Le risorse chiave sono quei fattori produttivi necessari per costruire il modello di
business far sì che questo sia efficiente ed efficace con la value proposition.
Esse possono essere di proprietà dell’azienda o possono essere acquisite con altre modalità (es:
affitto) da key partners.
Key Questions
❓ Quali risorse sono rilevanti in funzione della value proposition? (quando decido la value
proposition, dovrò decidere quali sono le risorse chiave ≠ decidere tutte le risorse)
❓ Quali risorse sono funzionali ai canali distributivi che ho definito nella parte destra? (es:
Amazon avrà bisogno di magazzini)
❓ Quali modalità di relazione voglio instaurare con i diversi segmenti?
❓ Quali sono le risorse che ci consentono in maniera sostenibile nel tempo non solo di
generare il revenue stream ma anche di essere compatibili con le strutture di costo?
7) Key activities
Le attività chiave sono quelle attività fondamentali (cioè principali) per il nostro
modello di business rispetto ai modelli con cui ci stiamo confrontando.
Sono una serie di processi, cioè quelle costruzioni logiche e procedurali che
attraverso la combinazione delle singole risorse generano un output.
N.B. L’appartenenza a uno stesso settore non comporta le stesse attività chiave.
Key Questions
❓ Quali sono le attività coerenti con la value proposition?
❓ Quali sono le attività coerenti con il canale di distribuzione? (es: attività per un e-commerce
di spesa da supermercato)
❓ Quali sono le attività coerenti con le relazioni?
❓ Quali sono le attività coerenti con il revenue stream? (es: attività per il controllo del cliente
su Spotify per capire il corretto revenue stream)
8) Key partnerships
Sono le relazioni con i fornitori, i partner e i clienti per costruire il modello di
business.
Le partnerships sono da organizzare valutando bene ogni cosa perché tornare indietro a volte
risulta complicato
Tipi di partnerships:
1) Allenze strategiche: alleanze che si fanno con soggetti non concorrenti ma che si acquisiscono
da altri mercati (es: Fastweb e Sky).
2) Coopetition (cooperazione e competizione): meccanismi di contrasto sulle stesse arene
competitive ma in collaborazione con i tuoi stessi nemici di mercato (es: nel mercato dei navigatori
satellitari le aziende hanno condiviso i costi per mandare in orbita i satelliti).
3) Joint ventures: unione di due aziende che si mettono insieme per creare nuovi business creando
così un nuovo soggetto con un nuovo logo (es: Sony-Ericsson o WindTre).
4) Buyer-supplier (cliente-fornitore): solitamente si tratta fornitori strategici di materie prime per
un determinato business.
Key Questions
❓ Chi sono i nostri partners?
❓ Chi sono i nostri fornitori?
❓ Quali sono le risorse che agiscono dai diversi partner? (le partnerships diventano importanti
nel momento in cui mi forniscono le risorse chiave)
❓ Quali sono le attività chiavi che i partners fanno?
9) Cost structure
La struttura di costo descrive tutti i costi sostenuti per gestire un modello di
business.
Key Questions
❓ Qual è il costo più importante nel nostro business model?
❓ Quali risorse sono più costose?
❓ Quali attività sono più costose?
Break even analysis = calcolo del momento in cui avviene il passaggio dall’essere in perdita
all’essere in utile.
Break even point = punto in corrispondenza del quale non perdo e non guadagno (ricavi totali =
costi totali).
Formula: QxP = QxCV + CF → Qx(P-CV) = CF →
Q = CF / (P-CV) dove Q = quantità di pareggio.
Q = CF / MC dove MC = P-CV = margine di contribuzione (revenue streams meno cost structure).
Fatturato pareggio: quanto incide percentualmente il costo variabile sul prezzo unitario.
Formula: F = CF / [1 - (CV / P)] (il risultato va dato in percentuale).
Precisazioni varie
• Conviene vendere finché il prezzo è maggiore dei costi variabili
• Dovendo scegliere tra due prodotti, conviene scegliere il prodotto con margine di contribuzione
superiore.
• Il margine di contribuzione unitario resta costante al variare delle quantità (ma nella realtà è
poco veritiero perché solitamente all’aumentare delle quantità diminuisce il costo).
• Il margine di contribuzione totale aumenta con l’aumentare delle quantità (direttamente
proporzionale all’aumentare delle quantità vendute e prodotte).