Professional Documents
Culture Documents
Introduction To Psychological Science Canadian 1st Edition Krause Test Bank
Introduction To Psychological Science Canadian 1st Edition Krause Test Bank
1) Before beginning an experiment, researchers use operational definitions to define exactly how
variables like "intelligence" or "happiness" will be measured.
Correct: Operational definitions are statements that describe the procedures (or operations)
and/or specific measures that are used to record observations. By carefully defining
psychological terms such as "intelligence" or "happiness," everyone can understand exactly
how these variables are being objectively measured.
Diff: 2
Type: FIB
Page Reference: 33
Skill: Factual
Objective: Know the key terminology related to the principles of scientific research.
2) Demand characteristics are a major problem in psychology research, and can cause
participants to change their behavior based on how they think they are supposed to behave.
Correct: Demand characteristics are inadvertent cues given off by the experimenter or the
experimental context that provide information about how participants are expected to behave.
Demand characteristics can range from very subtle to obvious influences on the behavior of
research participants
Diff: 2
Type: FIB
Page Reference: 36-38
Skill: Conceptual
Objective: Understand how biases might influence the outcome of a study.
3) Before research findings can be published they go through peer review, which is a process in
which papers submitted to publication in scholarly journals are read and critiqued by experts
in the specific field of study.
Correct: In the peer review process, the editors and reviewers serve as gatekeepers for the
discipline, ensuring that the best research is made public.
Diff: 2
Type: FIB
Page Reference: 39
Skill: Factual
Objective: Know the key terminology related to the principles of scientific research.
4) Tabitha is convinced that vaccines cause autism because her friend's child was diagnosed with
autism only a week after being vaccinated. Because Tabitha's "evidence" is essentially a story
about one person, it should be considered anecdotal evidence and cannot be considered
reliable.
Correct: Anecdotal evidence is an individual's story about an observation or event that is used
to make a claim as evidence. Although sometimes correct, it is too unreliable to form a basis
for scientific conclusions, even if the basic facts of the story are correct.
Diff: 2
Type: FIB
Page Reference: 41
Skill: Applied
Objective: Analyze whether anecdotes, authority figures, and common sense are reliably
truthful sources of information.
5) Case studies, naturalistic observation, and surveys and questionnaires are all types of
descriptive research, because they can only be used to collect observations.
Correct: The goal of descriptive research is to simply describe the thing being studied. In
psychology, this is usually accomplished by using case studies, naturalistic observation, or
surveys and questionnaires.
Diff: 2
Type: FIB
Page Reference: 45
Skill: Conceptual
Objective: Know the key terminology related to research designs.
6) Experimental designs are the only research method that can provide strong evidence for
cause-and-effect relationships.
Correct: It is the manipulation of variables along with random assignment that allows an
experiment to make cause-and-effect conclusions about the independent and dependent
variables.
Diff: 2
Type: FIB
Page Reference: Module 2.2
Skill: Factual
Objective: Understand how experiments help demonstrate cause-and-effect relationships.
Correct: A control group is the group that does not receive the treatment and therefore serves
as a comparison for the experimental group(s).
Diff: 2
Type: FIB
Page Reference: 52
Skill: Applied
Objective: Know the key terminology related to research designs.
8) Research participants in psychology studies must give informed consent, meaning that they
are told about the experiment—including any potential risks—and then freely agree to
participate.
Correct: Current research practice uses the concept of informed consent: A potential
volunteer must be informed (know the purpose, tasks, and risks involved in the study) and give
consent (agree to participate based on the information provided) without pressure.
Diff: 2
Type: FIB
Page Reference: 56
Skill: Conceptual
Objective: Know the key terminology of research ethics.
Correct: A normal distribution (sometimes called the bell curve) is a symmetrical distribution
with values clustered around a central, mean value. Many variables wind up in a normal
distribution, such as the scores on most standardized tests or the average high temperature in
Moose Jaw, Saskatchewan, throughout the month of January.
Diff: 1
Type: FIB
Page Reference: 65
Skill: Conceptual
Objective: Know the key terminology of statistics.
10) If the difference between groups in an experiment is unlikely to have occurred by random
chance alone, the difference is said to be statistically significant.
Correct: A difference is said to be statistically significant when the analyses indicate that
there is a lot probability that the outcome occurred by chance.
Diff: 2
Mazzi e festoni di fiori e d’erbe pendevano dal cielo della sala; attorno
alla quale due ordini di candelabri, tanto majuscoli da portar ciascuno fin
cento torcie, rappresentavano le lettere Deliciæ populi. Sulla scena era
disegnata una bella città, parte in rilievo, con un tempio ottagono di
stucco, lavorato a finissime storie, finestre finte d’alabastro, architravi e
cornici d’oro e oltremare, e finte gemme e statue e colonne e bassorilievi,
che in quattro mesi non le avrebbero finite quanti artisti nutriva Urbino.
Musica emanante da luoghi nascosti ricreava una commedia tutta di
fanciulli, e la Calandra del Bibiena. Più si ammirarono gl’intermezzi, nel
primo de’ quali Giasone, armato all’antica, uscì ballando, poi côlti due
tori ignivomi, gli obbligava all’aratro; allora dai seminati denti del
dragone rampollavano uomini armati a danzare una moresca, sinchè l’un
l’altro si uccidevano. Nel secondo, Venere appariva sul carro tratto da
due colombe, cavalcate da amorini; altri amorini coi simboli proprj
carolavano, sinchè colle faci metteano fuoco ad una porta, donde
uscivano nove coppie di amanti affocati a ballare. Nel terzo, atteggiarono
Nettuno e otto mostri marini: nel quarto, Giunone coi pavoni e i venti. E
un amorino spiegava l’intenzione degli intermedj con versi composti dal
Castiglioni, che riducevanli a significazione unica e morale [142].
Passando Leone X per Firenze, il Rucellaj ne’ suoi famosi orti fece
recitare la Rosmunda: poi nel palazzo de’ Medici si atteggiavano due
commedie oscene, la Mandragora del Machiavelli e l’Assiuolo di
Gianmaria Cecchi, disponendo nella sala due palchi per modo che, finito
che fosse un atto dell’una, sull’altro cominciavasi un atto dell’altra, con
questa alternativa ingannando la lunghissima durata [143].
Nè qui vogliamo dimenticare il famosissimo atto della Pinta,
rappresentato in Santa Maria della Pinta a Palermo il 1562, l’anno
appunto in cui nasceva Lope de Vega, a’ cui atti sacramentali tanto
somiglia. Aveva composto il libretto Merlin Coccaj, compiutolo Gaspare
Licco, musicatolo il Chiaula: rappresentava la creazione e l’incarnazione,
e costava ogni volta dodicimila scudi; onde il vicerè Colonna ebbe ad
esclamare: — È troppo per questa terra, poco pel paradiso».
La prima tragedia regolare e in versi sciolti fu la Sofonisba del Trissino,
modellata sopra Sofocle [144], dove il coro non solo riempie gl’intervalli,
ma rappresenta la parte morale. Nel carattere dell’eroina, non mai tentato
da altri, abbastanza si commisurano la realtà coll’ideale; ma i colori sono
pallidi e uniformi, la semplicità greca portata all’eccesso, misero
l’intreccio, troppi gli sfoghi d’un dolore rimesso, soprattutto squallida la
dicitura. La Rosmunda e l’Oreste del Rucellaj, l’Antigone di Luigi
Alamanni, la Tullia del Martelli son pitocchi ricalchi degli antichi,
sull’esempio de’ quali voleansi giustificare le prolisse narrazioni, il
dialogo esanime, la triviale moralità de’ cori. Moltiplicaronsi poi quando
invalse di recitarne all’entrata de’ principi; e forse la migliore di quel
secolo, sebbene sconosciuta nè credo stampata, è l’Orazia dell’Aretino,
primo esempio dei drammi storici ad azione ampia e spettacolosa, che
formarono poi la gloria di Shakspeare.
Dalla pittura degli affetti si fe pronto passaggio a quella dei delitti; e
nella Canace di Speron Speroni la protagonista compare sulla scena un
istante prima del parto, consultando la nutrice sul come nasconderne il
frutto; entra a partorire due gemelli, che per ordine del padre son gettati
ai cani [145]. Nella Selene di Cintio Giraldi ferrarese la regina e sua figlia
per un atto intero tengono alla mano, dinanzi al senato egizio, due teschi,
che credono del figlio e del marito: un incesto, un parricidio, un suicidio,
e qualch’altre uccisioni secondarie empiono il suo Orbecche. Gli va di
costa l’Arcipranda, posta fra le migliori del secolo; soggetto di atrocità
romanzesca, con cadaveri strascinati, ed altri fatti a brani, e pur
mescolata a pitture voluttuose; opera di Antonio Decio, amico e lodato
dai migliori d’allora e da Torquato Tasso. Nella Semiramide Muzio
Manfredi cesenate sceneggia sfacciatamente l’incesto. Frate Fuligni
espone sul palco le torture inflitte dai Turchi al Bragadino;
l’atteggiamento delle quali atrocità rivela l’abitudine di vederle nella
vita, e la fomentava.
Noi primi avemmo dunque un teatro colto e regolare, ma nulla di
nazionale e spontaneo, giacchè l’ammirare le produzioni antiche
stoglieva dall’aprir nuove vie colla forza propria. Il modello trascelto era
cattivo, cioè Seneca, atteggiatore ciarlero d’intrighi romanzeschi;
Lodovico Dolce tornò verso Euripide, ma con una semplicità priva d’arte
e d’interesse. La tragedia vuole il popolo; e il popolo restava sequestrato
dalla letteratura come dalla politica: e veramente nella drammatica
sentivasi viepiù il difetto endemico della letteratura d’allora, il mancarvi
il popolo.
Chi più della commedia dovrebbe far ritratto del vivere presente? eppure
la buttavano a imitare le poche latine, che sono imitazione delle greche.
Di là traevano i caratteri, di là la tresca e gli accidenti, e quella
inevitabile catastrofe de’ riconoscimenti: v’aggiungevano la prurigine di
nuove immoralità, quasi tutte versando sopra un intrigo salace, e
l’oscenità mettendo sotto agli occhi o agli orecchi degli astanti. La
mezzana è personaggio obbligato, come lo scroccone, la meretrice, lo
scemo, il bargello; sempre l’avaro che ha nascosto il tesoro, dopo uscito
ritorna indietro per assicurarsi di aver chiusa la porta; e amici che si
accusano d’aver ciuffato l’uno all’altro la ganza; e fratelli somiglianti; e
poverette che scopronsi figlie di gran signori; e amanti che vogliono
introdursi entro casse, e invece sono sequestrati alla dogana; e vecchie
che rimpiangono gli anni dov’era possibile peccare. Questi caratteri
generici e perciò senza interesse nè verità, acconciavansi alla giornata
coll’innestarvene altri parziali; ora il Senese, prototipo dell’imbecille, va
a Roma per diventar cardinale, e dettogli che in prima bisogna farsi
cortigiano, cerca lo stampo con cui i cortigiani si formano, siccome nella
Cortigiana dell’Aretino; or si dipingono i vizj di Ferrara e se ne
tempestano i magistrati, come ne’ Suppositi dell’Ariosto; or il sacristano
di San Pietro o il guardiano di Ara Cœli spacciatori di miracoli; ora
donnicciuole sgomentate dall’arrivo del Turco; ora Spagnuoli
tagliacantoni fugano gli eserciti coll’ombra propria o col barbaglio dello
scudo, eppure alla cantoniera abbandonano per paura il mantello o la
cappa; ora l’Ebreo cacciato di Spagna viene a spacciare alchimie e
truffare; più spesso vi son messi in iscena i frati o che vendono per cento
scudi l’assoluzione al ladro, il quale esita fra la borsa, la coscienza e il
buon senso; o che dicono alle Comari l’appunto dei giorni che un’anima
deve stare in purgatorio, e quanto vuolsi a riscattarla. Comuni vi sono le
maschere, caricature di se stessi e volontarie esagerazioni.
La prima tra le moderne, nostrali e forestiere, è la Calandra del cardinale
Bibiena, comparsa a Venezia il 1513 [146], ricalcata sui Menecmi,
sfavillante di festivi motti, di riboboli e d’impudicizia. Gli Straccioni del
Caro, la Trinuzia e i Lucidi del Firenzuola, riscattano i comuni difetti
colla coltura degli autori e col dialogo di impareggiabile leggiadria. Chi
meglio dell’Ariosto, stupendo pittore di costumi nel poema, poteva
riuscire insigne comico? ma sebbene i soggetti desunti da Plauto e
Terenzio arricchisca di graziose particolarità e di stile facile e vivo, li
disabbella colla lubricità frequente e col verso sdrucciolo. La
Mandragora del Machiavelli mostra che avrebbe potuto formare un
teatro nazionale chi avesse ardito togliersi dalle orme antiche.
Il Cecchi, come il Gelli calzajuolo, hanno vanto di naturalezza e
atticismo. Il Parabosco, e meglio Ercole Bentivoglio, e Francesco
d’Ambra, fra gl’intrighi che ne formano il fondo, lanciano care vivezze
di stile. L’Aretino cede in gusto quanto vantaggia in arguzia. Il Lasca
conosceva i difetti delle commedie «tutte nuove di panno vecchio, come
la gamorra di monna Silvestra»; censura gl’intermezzi spettacolosi, i
lunghi discorsi, gli a solo, gl’inverosimili riconoscimenti; vorrebbe la
commedia «immagine di verità, esempio di costumi, specchio di vita»;
osa ricordare che «Aristotele e Orazio videro i tempi loro; i nostri son
d’altra maniera: abbiamo altri costumi, altra religione, altro modo di
vivere, e però le commedie bisogna fare in altro modo. In Firenze non si
vive come si viveva già in Atene e in Roma: non ci sono schiavi, non ci
si usano figliuoli adottivi, non ci vengono a vendere le fanciulle; nè i
soldati del dì d’oggi nei sacchi delle città e dei castelli pigliano più le
bambine in fascia, e allevandole per loro figliuole fanno loro la dote; ma
attendono a rubare quanto più possono» [147]. Ma all’atto e’ non fa
meglio degli altri, ricasca negli stessi intrecci; sebbene getti qualche
sprazzo di costumi nostrali, massime mordendo le pinzocchere.
Angelo Beolco, detto il Ruzzante di Padova, imparò sì bene i modi de’
contadini, che pareva un di loro, e quando usciva mascherato, gli si
faceva intorno folla per ridere delle sue lepidezze: combinò una
compagnia di giovani padovani coi quali recitava; introdusse sulle scene
varj dialetti, oltre il padovano; e attribuiscono a lui le maschere del
Pantalone, dell’Arlecchino, del Dottore. Antonio Molin soprannominato
il Burchiello, di Levante tornato alla patria Venezia verso il 1560,
cominciò a fare commedie ove s’introduceano dialetti varj, il
bergamasco, lo schiavone, il greco; e vi traeva tanta folla che le sale non
bastavano a capirla [148]. Andrea Calmo veneziano, nato e cresciuto
pescatore, rappresentava maravigliosamente il personaggio di Pantalone,
e nel patrio dialetto dettava ghiribizzi in lettere, con sali che or ci sanno
di scipito. Francesco Cherrea, fuggito dal sacco di Roma, introduceva
allora stesso a Venezia la commedia a soggetto.
Giovan Giorgio Arione nel dialetto astigiano pubblicò dieci farse piene
di laidezze e di frizzi contro i frati, per le quali fu lungamente prigione,
poi scarcerato a patto che le correggesse. Si introdussero anche lingue
forestiere, parlate a sproposito, e nell’Amor costante di Alessandro
Piccolomini, rappresentato a Siena quando ne passò Carlo V il 1536,
v’ha tedesco e spagnuolo, con napoletano e senese, oltre un
boccaccevole. Inoltre si variavano i metri, s’intrammezzavano cantari e
balli; la durata non misuravasi, nè il numero de’ personaggi; insomma
v’avea libertà. Presto poi le commedie a soggetto tolsero agli autori la
fatica del comporre, e agli ascoltanti la possibilità del criticare. Però
anche i comici improvvisatori posero arte e connessione nei loro piani;
Flaminio Scala pel primo fece stampare le sue tessere di commedie,
feconde e ingegnose; e secondato da attori vivaci e osceni, superò tutti i
contemporanei. Fama europea acquistavano gli Arlecchini e i Pantaloni;