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MDMA O ECSTASY:
L’MDMA è una sostanza sintetica comunemente nota come ecstasy, anche se questo
termine ora viene usato in maniera generalizzata, individuando una vasta gamma di
sostanze talvolta diverse fra di loro. Nonostante sia stato ipotizzato un suo impiego
in psichiatria, l’uso terapeutico è estremamente limitato. L’MDMA illegale
normalmente è in pastiglie, molte delle quali prodotte in Europa. L’MDMA è un
derivato dell’amfetamina e appartiene alla famiglia delle fenetilammine. Sono
comparsi nel tempo vari composti omologhi con effetti simili, ad esempio MDA,
MDEA, MBDB, riscontrando tuttavia minor successo. I termini di strada con cui si
individua l’MDMA sono Adam e XTC, ma spesso il nome della pasticca o della
compressa riprende il logo che vi è impresso. L’MDMA è sotto controllo
internazionale.
Si presenta come polvere bianca o biancastra oppure in cristalli solubili in acqua. I
prodotti illegali si presentano soprattutto in forma di pastiglie colorate, su cui sono
impressi simboli, e meno comunemente di polveri bianche o capsule. L’MDMA base
è un olio senza colore non solubile in acqua.
L’MDMA in pasticche è assunta per via orale, ma la presentazione in polvere può
essere sniffata, inalata o iniettata, anche se quest’ultima modalità viene raramente
riscontrata in ambito “ricreativo”.
La sostituzione nella molecola dell’MDMA porta ad una modificazione delle sue
proprietà farmacologiche. Esso agisce come stimolatore del sistema nervoso centrale
ed ha basse proprietà allucinogene. L’ingestione di MDMA causa euforia, aumento
della sensibilità sensoria e marcata stimolazione centrale. E’ meno allucinogena del
suo omologo inferiore, l’MDA. Dopo l’ingestione la maggior parte della dose di
MDMA viene espulsa immutata nelle urine.
Ci sono quattro precursori principali che possono essere usati per la produzione di
MDMA e relative droghe: safrolo, isosafrolo, piperonale e PMK. Questi quattro
precursori sono elencati nella Tabella I della convenzione delle NU del 1988. La
corrispondente legislazione dell’UE è esposta nel Regolamento del Consiglio n.
3677/1990 e successive modificazioni e integrazioni che contrasta la diversione di
questi prodotti verso il mercato illegale.
Sono stati registrati casi di morte in seguito all’assunzione di dosi superiori a 300 mg,
ma la tossicità dipende da molti fattori, tra cui la predisposizione individuale e le
circostanze in cui l’MDMA viene usata.
In passato l’MDMA ha avuto limitati impieghi nella terapia psichiatrica.
MEFEDRONE:
CRACK:
ll crack è cocaina sotto forma di cristalli, che solitamente è in forma di polvere1. Si
presenta in blocchi solidi o cristalli di vario colore dal giallo al rosa pallido o al
bianco.
Il crack viene riscaldato e fumato. Viene chiamato così perché fa un rumore di
crepitio o scoppiettio quando viene riscaldato.
Il crack, la forma più potente in cui si presenta la cocaina, è anche la più rischiosa. È
pura tra il 75% e il 100%, molto più forte e più potente della cocaina normale.
Fumare crack permette alla droga di raggiungere il cervello più rapidamente e crea
così un intenso ed immediato (ma molto breve) sballo che dura circa 15 minuti. E
poiché la dipendenza può svilupparsi anche più rapidamente, se la sostanza viene
fumata piuttosto che inalata (assunta dal naso), chi ne abusa può diventarne
dipendente già dopo la prima volta.
A causa del suo costo elevato, la cocaina è stata a lungo considerata “la droga dei
ricchi”. Il crack, d’altra parte, viene venduto a prezzo così basso che anche i ragazzini
possono permetterselo, all’inizio. La verità è che una volta che si diventa dipendenti,
la spesa aumenta in relazione all’aumento di necessità di supportarne l’abitudine.
“Vivevo con un tossicodipendente di crack da quasi un anno. Amavo quel
tossicodipendente, che era il mio ragazzo, con tutto il mio cuore, ma non potevo più
andare avanti così.
“La polizia mi ha fermato e perquisito; abbiamo subìto un’irruzione alle 6 del
mattino. Il mio ex continuava a rubare e non riusciva a staccarsi dalla sua pipa.”
POPPER: